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Le città più accoglienti d’Europa: due sono italiane

Noi viaggiatori ci basiamo su criteri diversi per scegliere le nostre città preferite. Molti sono personali, c’è chi valuta il patrimonio culturale e storico della destinazione e chi, invece, guarda al divertimento o ai prezzi accessibili. Tra questi, però, c’è un criterio che mette d’accordo tutti: l’accoglienza e l’ospitalità che riceviamo. Ecco perché la prestigiosa rivista di viaggi Condé Nast Traveller ha chiesto ai suoi lettori di votare le loro città preferite in base all’atmosfera di benvenuto che hanno ricevuto.

In un periodo in cui molte città europee hanno dimostrato di non volere molti turisti nei paraggi (diciamocelo, a volte chi viaggia non si comporta sempre benissimo), altre continuano ad accoglierli con un sorriso, in primis Stoccolma, considerata la più ospitale di tutte e prima in classifica, seguita da Budapest e da Valencia. Se state pianificando la vostra vacanza e non volete essere colpiti dalle pistole ad acqua mentre mangiate (è successo veramente a Barcellona), allora è in queste mete che dovete andare. Spoiler: due sono italiane.

Le città europee più ospitali

Prima in classifica, come abbiamo anticipato, è Stoccolma. Secondo i lettori di Condé Nast Traveller gli svedesi sono aperti, educati e allegri. Dinamica e vivace, la capitale svedese vanta un’alta qualità della vita che si rispecchia anche nel benessere quotidiano dei suoi abitanti. Al secondo posto, invece, troviamo Budapest, la perla ungherese da visitare in ogni stagione, con le sue terme antiche, i mercati e le bellezze architettoniche uniche.

Anche se la Spagna ha fatto parlare molto di sé negli ultimi mesi a causa dell’insofferenza dei suoi abitanti nei confronti dei turisti e dell’overtourism, una delle sue città resta accogliente e ospitale. Stiamo parlando di Valencia che, proprio quest’anno, è stata nominata Capitale Verde Europea grazie ai suoi tanti percorsi ciclabili, agli spazi verdi e all’importanza che viene data alla produzione locale.

La classifica prosegue con Vienna al quarto posto e Berlino al quinto, mentre al sesto troviamo Palma, famosa per le sue atmosfere tranquille e rilassate, un aspetto condiviso anche dai suoi abitanti. In questa lista dedicata alle città più accoglienti d’Europa non poteva certo mancare Copenaghen, famosa per essere “la città più felice del mondo”. All’ottavo posto, invece, c’è Lisbona che, seppur visitata ogni anno da tantissimi turisti, mantiene intatta la sua attitudine ospitale nei confronti dei nuovi arrivati desiderosi di addentare un pastel de nata e salire sugli iconici tram gialli.

Le città italiane presenti in classifica

I lettori della rivista hanno inserito anche due città italiane. Al nono posto, infatti, troviamo Milano: i turisti stranieri, qui, hanno affermato di sentirsi i benvenuti, oltre che di amare le atmosfere urbane e dinamiche della città. Al decimo posto, infine, troviamo Napoli. Non stupisce la sua presenza in classifica considerando che nel corso della sua storia ha dimostrato sempre una forte attitudine all’accoglienza, percepita anche e soprattutto dai turisti in visita, in costante crescita anno dopo anno.

Ecco la classifica completa, tenetela a mente per pianificare il vostro prossimo viaggio:

  1. Stoccolma
  2. Budapest
  3. Valencia
  4. Vienna
  5. Berlino
  6. Palma
  7. Copenaghen
  8. Lisbona
  9. Milano
  10. Napoli
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Viaggi avventurosi, ecco le destinazioni ideali

Se siete amanti dell’adrenalina e sognate esperienze fuori dall’ordinario, sappiate che è possibile trascorrere le proprie vacanze non solo esplorando le classiche capitali europee o le mete più gettonate al mondo. Infatti, i viaggi avventurosi esistono, nel senso che ci sono davvero molteplici destinazioni che permettono ai viaggiatori più intraprendenti di vivere esperienze fuori dal comune, come camminare su altissimi ponti sospesi oppure scalare montagne incredibilmente alte e molto altro ancora.

I viaggi avventurosi sono infatti la scelta perfetta per coloro che desiderano esplorare luoghi remoti, affrontare sfide emozionanti e immergersi nella natura più wild. Dalle cime impervie delle montagne alle foreste pluviali incontaminate, ci sono tantissime mete che offrono emozioni indimenticabili e paesaggi da ammirare dopo aver raggiunto un traguardo, magari davvero adrenalinico. In questo articolo, vi guideremo attraverso alcune delle destinazioni più affascinanti per un’avventura indimenticabile all’insegna dei viaggi più avventurosi di sempre.

Le isole Fiji e le avventure sottomarine

Il mondo sottomarino ha sempre molte sorprese da regalarci. Ad esempio, le isole Fiji sono un paradiso per gli amanti delle immersioni, grazie alla ricca biodiversità della loro barriera corallina. Perfette, dunque, come destinazione per chi desidera intraprendere viaggi avventurosi e ha voglia di alzarsi dalla sedia a sdraio e interrompere la sessione di relax sotto l’ombrellone, per tuffarsi tra le acque cristalline e scoprire che qui alle Fiji c’è una vera e propria foresta rigogliosa di coralli dai colori incredibili, dove tartarughe e pesci di ogni forma e dimensione trovano il loro habitat ideale.

Spiaggia, Isole Fiji

Fonte: iStock

Le spiagge e il mare cristallino alle Isole Fiji

Il trekking più estremo

Per gli amanti della montagna e delle esperienze estreme, nulla può paragonare il brivido di scalare l’Everest, la vetta più alta al mondo. L’Himalaya offre un’altra possibilità, più accessibile ai trekker esperti: si tratta del Kala Patthar, un picco al confine tra Nepal e Cina dal quale si gode una panoramica completa dell’Everest, dal campo base alla sua cima. Si tratta tuttavia di un’avventura davvero per pochi, perché per avventurarsi sulle cime dell’Himalaya occorre davvero essere esperti e non principianti nel trekking.

Il Parco Nazionale del Serengeti

Un viaggio avventuroso nel Parco Nazionale del Serengeti è un’esperienza che se deciderete di fare vi rimarrà impressa nella mente per tutta la vita. Nel cuore dell’Africa orientale, tra la Tanzania e il Kenya, il Serengeti offre uno degli spettacoli naturali più straordinari del pianeta: la Grande Migrazione che ogni vede milioni di gnu, zebre e antilopi spostarsi attraverso le vaste pianure della savana alla ricerca di pascoli più verdi, seguiti da predatori come leoni, leopardi e iene, in una danza primordiale che esprime appieno tutta la straordinaria potenza della natura.

Il consiglio è di vivere l’avventura partecipando a un safari in jeep, all’alba o al tramonto, per godere dei momenti in cui la fauna selvatica è più attiva. Guidare attraverso le immense praterie dorate, con il sole che si alza o cala all’orizzonte, ti farà sentire parte di un paesaggio infinito e senza tempo. Inoltre, potete fare anche il safari a piedi oppure, per un’esperienza ancora più unica, potete godervi la vista dall’alto su una mongolfiera.

Safari, Serengeti

Fonte: iStock

Un emozionante safari nel Parco Nazionale del Serengeti

Camminando “sulla luna” nel deserto di Atacama

Il paesaggio lunare del deserto di Atacama è incredibile: un’ampia vallata desertica dai colori dorati accoglie rocce di moltissime forme diverse, monumenti della natura creati da secoli di lavorio ininterrotto degli agenti atmosferici. Siamo nella Valle della Luna, dove ci sono incantevoli panorami come la bianca superficie di sale fossilizzato di un antico lago ormai prosciugato o i colori cangianti delle pietre. Esplorare questa suggestiva distesa di rocce è un’esperienza che rimarrà indelebile tra i ricordi dei vostri viaggi più avventurosi.

In crociera tra i ghiacciai dell’Antartide

I ghiacci dell’Antartide sono tra gli ambienti meno esplorati del pianeta: è possibile esplorarli salendo a bordo di una crociera per godere di questa sorpresa incredibile, per poi concedersi qualche altra avventura come un giro in elicottero o una discesa nelle acque più profonde in sommergibile. Per esplorare i ghiacciai della penisola antartica è consigliabile scegliere il Sudamerica, dato che le navi da crociera salpano spesso da Ushuaia, in Argentina.

Alla scoperta di Timor Est

Nonostante i suoi paesaggi da sogno e una natura affascinante, Timor Est è ancora una meta poco apprezzata dai turisti. Ecco perché proprio qui è possibile vivere avventure incredibili: potrete immergervi per scoprire la bellezza dei suoi fondali marini, andare in mare aperto per ammirare le balene che migrano o conoscere nuove culture esplorando le più antiche città portoghesi dal ricchissimo passato.

Rafting sul fiume Zambesi

Attraversando sei Paesi e dando vita a cascate mozzafiato, il fiume Zambesi è il quarto più lungo in Africa ed è senza alcun dubbio perfetto per chi vuole provare l’adrenalina del rafting. Le sue acque impetuose sono ideali per un’avventura in gommone, della quale non potrà che restarvi un ricordo indelebile. D’altronde, la vista suggestiva delle Cascate Vittoria sarà la ricompensa migliore.

La grande traversata delle Ande

Volete prendere parte ad un trekking unico al mondo? La grande traversata delle Ande è un’avventura decisamente da provare, alla scoperta del territorio incontaminato della Patagonia. Un lungo itinerario impervio, da compiere a piedi e a cavallo, vi porterà tra paesaggi suggestivi: attraverserete passi montani, ampie steppe e fiumi impetuosi, ma anche laghi cristallini e vaste foreste pluviali.

Trekking con i gorilla in Uganda

L’Uganda cela, tra le sue bellezze, un luogo davvero unico al mondo: si tratta della Foresta Impenetrabile di Bwindi, il cui nome è fin troppo sibillino. Gran parte del suo territorio è infatti raggiungibile con molta difficoltà, oltre ad essere ovviamente impenetrabile con alcun mezzo di trasporto. Ma è qui che potrete ammirare da vicino i gorilla di montagna, una specie a rischio. Nel parco ve ne sono quattro gruppi, di cui tre in completa libertà.

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Giubileo 2025: quando inizia e gli appuntamenti da non perdere

Roma si appresta a ospitare uno dei suoi eventi più importanti. Il Giubileo, l’Anno Santo che il Papa convoca periodicamente dal 1300 e che segna una tappa importante per la Chiesa Cattolica, comincerà ufficialmente il 24 dicembre 2024 e terminerà un anno dopo, il 14 dicembre 2025. Si tratta di un evento molto grande che prevede l’arrivo di oltre 30 milioni di pellegrini. I fedeli, provenienti da tutto il mondo, avranno l’opportunità di ricevere indulgenze e di partecipare a tutta una serie di celebrazioni e riti spirituali.

Per la Chiesa Cattolica, infatti, il Giubileo rappresenta l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale. Chiamato anche Anno Santo, è il periodo durante il quale il Papa concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che si recano a Roma e compiono particolari pratiche religiose. Il tema di quest’anno sacro sarà “Pellegrini di Speranza”, com’è stato annunciato nella Bolla di indizione pubblicata lo scorso maggio.

Scopriamo insieme il Giubileo, da una breve storia dell’evento agli appuntamenti e ai luoghi più importanti.

Breve storia del Giubileo

Il primo Giubileo della storia cattolica fu proclamato nel 1300 da Papa Bonifacio VIII: è in questa occasione che venne concessa per la prima volta l’indulgenza plenaria ai fedeli che avessero fatto visita alla Basilica di San Pietro. Tracce di questo Giubileo sono arrivate fino a noi anche grazie a Dante Alighieri, che lo racconta nella Divina Commedia descrivendo il grande flusso di pellegrini che camminava sul ponte di fronte a Castel Sant’Angelo.

Le origini del Giubileo, però, sono ebraiche. Ogni 50 anni, gli ebrei decretavano un anno di riposo dal lavoro nei campi per far riposare il terreno e renderlo più fertile per la stagione successiva. Allo stesso tempo, gli schiavi venivano liberati e le terre confiscate venivano restituite, così da appianare le disuguaglianze. Il nome stesso del Giubileo ha un’etimologia ebraica: la parola “jobel” (yobel) indica infatti il caprone, il cui corno veniva suonato per indicare l’inizio dell’anno sacro.

Quando inizia il Giubileo e quanto dura

Il Giubileo comincerà ufficialmente il 24 dicembre 2024, quando il Papa aprirà la Porta Santa di San Pietro (un evento possibile solo in occasione dell’Anno Santo). Quest’azione ha un significato ben preciso perché rappresenta il simbolo del passaggio che ogni cristiano deve fare dal peccato alla grazia. Quella della Basilica di San Pietro non è l’unica Porta Santa. Le altre sono presenti nelle basiliche di S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Paolo fuori le Mura, anch’esse aperte dal Papa negli anni giubilari e richiuse al suo termine.

Quest’anno, Papa Francesco ha deciso che saranno aperte anche le porte delle singole diocesi, permettendo ai fedeli di partecipare all’evento anche a livello locale. La fine del Giubileo sarà il 14 dicembre 2025 e, fino a quel momento, Roma resterà per un anno il centro della fede mondiale attraverso l’organizzazione di un fitto calendario di eventi.

Giubileo Roma

Fonte: GettyImages

Cerimonia d’apertura del Giubileo nel 2015

Gli appuntamenti in programma

L’apertura delle Porte delle Basiliche papali di Roma darà inizio all’anno giubilare per il quale sono previsti tantissimi appuntamenti. Nel sito ufficiale del Giubileo potrete visionare il programma nel dettaglio e prenotarvi per l’evento di vostro interesse. Il calendario comincerà il 24 gennaio, quando si terrà il Giubileo della Comunicazione durante il quale sono previsti diversi momenti di confronto e di spiritualità e la messa celebrata da Papa Francesco.

Ogni mese dell’Anno Santo sarà contraddistinto da giubilei specifici: a febbraio ci sarà quello dedicato alle Forze Armate, agli artisti e ai diaconi, mentre marzo sarà dedicato al mondo del volontariato con il Giubileo dei Missionari della Misericordia. Non mancano giubilei dall’aspetto moderno, come quello di luglio dedicato ai missionari digitali e agli influencer cattolici. Dopo una pausa estiva per il mese di agosto, i giubilei riprenderanno a settembre.

Tra gli eventi in programma, considerato uno dei più importanti, è stato annunciato anche l’Incontro Internazionale per la Pace del 2025, il 39° organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio sulla linea della preghiera interreligiosa voluta da Giovanni Paolo II nel 1986.

Quali sono le chiese da visitare durante il Giubileo

Durante il Giubileo, i pellegrini dovranno recarsi in una delle quattro Basiliche papali di Roma, ossia San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura, le quali possiedono una Porta Santa. Questa verrà aperta dal Papa in date precise: il 24 dicembre San Pietro, il 29 dicembre San Giovanni in Laterano, il 1 gennaio 2025 Santa Maria Maggiore e il 5 gennaio San Paolo fuori le Mura.

Alle quattro Basiliche papali si aggiungono le tre chiese che, insieme a quelle elencate in precedenza, compongono l’itinerario tradizionale delle “sette chiese”, vale a dire San Lorenzo fuori le Mura, Santa Croce in Gerusalemme e San Sebastiano fuori le Mura. Questo itinerario ripercorre quello penitenziale lasciato ai romani da San Filippo Neri nel ‘500, rappresentando ancora oggi l’occasione per i fedeli per vivere l’indulgenza giubilare attraverso un’esperienza unica.

San giovanni Laterano Giubileo

Fonte: iStock

San Giovanni Laterano tra le Basiliche papali del Giubileo

Come iscriversi agli eventi

Il Giubileo richiamerà in Italia tantissimi pellegrini. Per gestire al meglio l’evento e l’arrivo dei fedeli, è stata istituita una carta del pellegrino digitale: gratuita e nominale, sarà necessaria per partecipare agli eventi del Giubileo e per organizzare il proprio pellegrinaggio alla Porta Santa. Per ottenerla dovrete registrarvi al portale delle iscrizioni, a cui si accede tramite il sito ufficiale o l’app del Giubileo.

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In montagna coi bambini: 10 consigli per una gita senza problemi

Una vacanza in montagna con i bambini può essere un’esperienza memorabile, che unisce natura, avventura e relax, praticamente tutto l’anno. Tuttavia, ci sono aspetti importanti da considerare e non sminuire, come l’altitudine, la protezione dal sole e l’alimentazione. Ecco dieci consigli essenziali per assicurare una vacanza sicura e divertente per tutta la famiglia.

1. Altitudine e bambini: cosa considerare

Il primo fattore da considerare è l’altitudine. Nei neonati e nei bambini sotto i due anni, il sistema respiratorio è ancora in via di sviluppo, e altitudini elevate possono risultare difficili da gestire. In genere, è meglio evitare di portare bambini molto piccoli sopra i 2000 metri. Dai due anni in poi, possono affrontare altitudini moderate, intorno ai 2000-2500 metri, ma è importante procedere gradualmente. Un acclimatamento progressivo riduce il rischio di malesseri. I bambini più grandi, dai 7 anni in su, solitamente si adattano più facilmente, ma è comunque essenziale monitorare eventuali segnali di disagio, come stanchezza e irritabilità.

2. Attenzione alle orecchie

Un altro aspetto spesso trascurato è la pressione che si accumula nelle orecchie durante la salita, soprattutto se si viaggia in auto o funivia. I bambini possono provare dolore o fastidio a causa dei rapidi cambiamenti di quota. Per evitare disagi, è utile incoraggiarli a fare piccoli movimenti che alleviano la pressione, come masticare o bere, e nei neonati l’uso del ciuccio o l’allattamento possono risultare molto efficaci. Per i bambini al di sotto dei tre anni è sconsigliato prendere la seggiovia, poiché questa effettua un cambio di altitudine repentino che potrebbe tappare l’orecchio e addirittura provocare una lesione al timpano. L’altitudine, inoltre, potrebbe acuire i problemi dei bambini che soffrono spesso di otite.

3. Protezione dai raggi solari

In montagna, l’esposizione ai raggi solari è più intensa rispetto alle aree a bassa quota, a causa della minore densità dell’atmosfera. Questo significa che la protezione solare deve essere una priorità. I bambini hanno una pelle particolarmente sensibile, quindi è importante applicare una crema solare con un fattore di protezione elevato, rinnovando l’applicazione regolarmente, soprattutto dopo giochi d’acqua o sudorazione intensa. Un cappellino con visiera e occhiali da sole con lenti adatte alla protezione UV completano la protezione, evitando scottature e danni causati dai raggi ultravioletti.

Se la vacanza si svolge in una località innevata, il rischio di esposizione ai raggi UV aumenta a causa della riflessione della luce sulla neve. Anche nelle giornate nuvolose, il riflesso può essere intenso. È importante ricordare che la protezione solare non deve mai essere trascurata, così come l’uso degli occhiali da sole per proteggere gli occhi dai riflessi, che possono provocare danni anche a lungo termine.

4. Idratazione adeguata

In montagna, l’aria è più secca e i bambini tendono a disidratarsi più velocemente. A questo si aggiunge lo sforzo fisico che richiede una maggiore richiesta di liquidi. È fondamentale assicurarsi che bevano regolarmente, anche se non sentono la sete. Offrire acqua o bevande leggermente zuccherate, calde o fredde a seconda delle temperature, che reintegrano anche i sali minerali persi, aiuta a mantenere un livello di idratazione corretto durante tutta la giornata.

5. Alimentazione equilibrata

In montagna, l’attività fisica aumenta e, con essa, il fabbisogno energetico. Tuttavia, è importante mantenere un’alimentazione leggera ma nutriente. I pasti devono includere carboidrati complessi per dare energia a lungo termine e proteine magre per supportare l’attività muscolare. Frutta e verdura fresche forniscono vitamine essenziali, mentre gli spuntini dovrebbero essere facilmente digeribili e pratici da trasportare, come frutta secca o barrette di cereali.

6. Vestirsi a strati

In montagna, il tempo può cambiare rapidamente e le temperature variano notevolmente tra giorno e notte, sia in inverno che in estate. Per questo motivo, vestirsi a strati è la soluzione ideale per adattarsi facilmente ai cambiamenti climatici. Un primo strato traspirante, uno strato isolante come un pile, e un’ultima protezione impermeabile e antivento offrono la giusta combinazione per mantenere il corpo caldo e asciutto. Anche guanti, cappelli e sciarpe sono essenziali per proteggere dal freddo, specialmente in alta quota e durante la stagione invernale. In ogni caso e sempre, ma in montagna più che altrove e specialmente con la neve: ricordare sempre un cambio completo, mutande e calzini inclusi, perché è un attimo che una palla di neve…!

7. Piedini santi

Un dettaglio spesso sottovalutato, ma essenziale, è la scelta delle scarpe. In montagna, il terreno può essere irregolare, scivoloso o fangoso, e i bambini hanno bisogno di calzature che offrano stabilità e protezione. È importante optare per scarpe da trekking impermeabili e con una buona suola antiscivolo, in grado di sostenere bene il piede durante le escursioni. Scarpe leggere ma resistenti permettono ai più piccoli di camminare comodamente e in sicurezza, riducendo il rischio di cadute o distorsioni. Inoltre, assicurarsi che siano ben allacciate e della giusta misura eviterà fastidi o vesciche durante le passeggiate. In estate? Via libera ai sandali che abbiano i laccetti per tenere ferma la caviglia e permettere il movimento libero ma protetto.

8. Prevenire mal di montagna e altre problematiche

Alcuni bambini possono essere più sensibili agli effetti dell’altitudine, manifestando sintomi come mal di testa, nausea o difficoltà respiratorie. In caso di mal di montagna, è consigliabile scendere a quote più basse e permettere al corpo di acclimatarsi. Oltre al mal di montagna, è importante essere consapevoli che l’aria fredda e secca può aggravare alcune condizioni di salute, come l’asma o problemi respiratori. In questi casi, consultare il pediatra prima di partire è sempre una buona idea.

9. Quando evitare la montagna

Ci sono alcune situazioni in cui è meglio evitare la montagna, soprattutto se i bambini soffrono di determinate patologie. Per esempio, l’aria fredda e secca può aggravare i sintomi dell’asma o di bronchiti frequenti. I bambini con problemi cardiaci o respiratori possono trovare difficoltà a respirare in alta quota, poiché l’ossigeno disponibile diminuisce man mano che si sale. Anche con l’otite è meglio evitare la montagna. In questi casi, comunque, è sempre importante consultare il pediatra prima di pianificare una vacanza in montagna.

10. Kit di farmaci da viaggio: cosa portare

Quando si viaggia in montagna con i bambini, è sempre prudente avere con sé un piccolo kit di pronto soccorso. La montagna può riservare imprevisti, e avere i farmaci giusti a portata di mano può fare la differenza. Un kit di base dovrebbe includere antipiretici e antidolorifici per febbre e dolori, cerotti e disinfettante per eventuali tagli o abrasioni, una crema per punture di insetti e un prodotto lenitivo contro le scottature solari. Se il bambino soffre di mal d’auto o mal di montagna, è utile portare farmaci specifici, dopo aver consultato il pediatra. Anche soluzioni saline per il naso e farmaci per eventuali allergie possono essere utili, soprattutto per affrontare l’aria secca e gli allergeni presenti in montagna. Infine, non dimenticare di portare con sé qualsiasi farmaco prescritto per condizioni particolari, soprattutto se ci sono patologie croniche come l’asma.

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Valigia sul letto, perché non devi mai mettercela

Fare e disfare la valigia è una pratica che potrebbe risultare stressate per alcuni: il rischio di dimenticarsi qualcosa c’è sempre. La soluzione per ovviare a questo problema c’è ed è semplicissima: preparare e seguire delle liste su cosa si può (ma anche non si può) portare.

Seguirle, e spuntare le voci, ci evita di arrivare a destinazione senza avere quella cosa essenziale, che abbiamo ripetuto fino all’ultimo che andava infilata in valigia, o di evitare il disguido di aver messo nel bagaglio qualcosa che non poteva essere portato con noi. E quest’ultimo punto vale soprattutto se si viaggia in aereo.

Ma c’è una cosa che assolutamente non va mai fatta ed è quella di mettere la valigia sul letto. Le ragioni sono molte e, anche se possono sembrare banali o scontate, è sempre bene sottolinearle per evitare che succeda.

Perché non mettere mai la valigia sul letto

Pensiamo al viaggio: abbiamo transitato in luoghi pubblici, magari aeroporti, scali ferroviari o porti. Abbiamo viaggiato per le città, oppure in campagna. Con noi, quasi sempre, una valigia con le rotelle. I trolley ci accompagnano nelle nostre avventure, sono comodissimi perché non si devono sollevare e possono contenere – anche in poco spazio – tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Ma vengono trascinanti e passano in punti davvero molto sporchi, diventando un vero e proprio coacervo di germi. A pensarci passa la voglia di appoggiarli sul letto (o sul divano) della nostra destinazione o, al ritorno, su quello di casa nostra.

Tra i problemi più comuni, che può causare la pratica di appoggiare sul letto il proprio bagaglio, c’è la diffusione delle cimici da letto, si tratta di parassiti di piccole dimensioni che pungono e creano prurito. Ma non solo, perché possono diffondersi anche in altre zone della casa.

La valigia è senza dubbio uno dei mezzi con cui le si porta a casa (o nella sistemazione provvisoria durante un viaggio), ma possono bastare anche uno zaino o una borsa appoggiati su un sedile di un mezzo pubblico. Oltre a questo, c’è un discorso di igiene: valige, trolley e borse vengono trasportati un po’ ovunque, passando su strade sporche, evitare di metterle sul letto è un gesto di buon senso.

Mai mettere la valigia sul letto: i motivi

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Mai mettere la valigia sul letto

Dove mettere la valigia

Quando si arriva nella stanza di un albergo in genere si trovano delle panchette in metallo e stoffa: non sono lì per bellezza, ma sono state appositamente pensate per fare da supporto ai bagagli, così che l’ospite non debba piegarsi per cercare le cose, ma nemmeno debba poggiare la valigia sul letto per semplificarsi la vita.

Se non c’è la seduta, potrebbe esserci una panca, ma tutto comunque viene studiato per mantenere la pulizia nella camera e nei letti.

E quando si torna dal viaggio bisogna prestare attenzione anche in casa: meglio non trascinare la valigia in camera o nelle stanze, a meno che prima non si sia intervenuti. Infatti è buona norma procedere con un’accurata pulizia delle ruote e della parte esterna, se il trolley è in plastica. Se il bagaglio è in tessuto si può anche pensare di metterlo in lavatrice.

In commercio esistono prodotti creati appositamente per igienizzare, ma per sicurezza evitare comunque di poggiare i bagagli sul letto o sul divano.

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Piste d’atterraggio spettacolari: viaggio intorno al mondo alla scoperta delle più belle

Piste d’atterraggio spettacolari, che levano il fiato, estreme, oppure che regalano scorci impagabili: qualche anno fa Skyscanner aveva stilato una lista dei luoghi in cui atterrare è veramente un’emozione adrenalinica, oltre che un sogno per chi viaggia. Le piste restano le stesse di allora e si trovano sparse per tutto il mondo: tra i freddi ghiacciai e i paradisi terrestri, tra le montagne più alte o vicinissime al mare. Una cosa è certa: per chi ama volare sono un’esperienza da provare almeno una volta nella vita.

Se a questo, poi, si aggiunge che si trovano tutte nei pressi di località che vale la pena visitare, allora la prossima meta delle vacanze potrebbe essere organizzata proprio pensando di vivere le tante emozioni che regala l’arrivo in uno di questi scali aerei.

Ma attenzione: se siete tra coloro che farebbero di tutto pur di non salire su un aereo, potrebbero non fare per voi, perché in questi aeroporti l’adrenalina è assicurata.

Barra, la pista d’atterraggio nelle Ebridi Esterne

Il nostro viaggio alla scoperta delle piste d’atterraggio più spettacolari parte da Barra, un’isola che fa parte dell’arcipelago delle Ebridi Esterne, che fa parte della Scozia. Le sue dimensioni sono davvero ridotte (si estende su circa 60 chilometri quadrati), ma la bellezza di questo luogo è impareggiabile grazie a un aspetto variegato che vede spiagge sabbiose ma anche scogliere rocciose. Arrivarci, poi, regala un’emozione impareggiabile, perché si atterra direttamente sulla spiaggia Traigh Mhor: 3 chilometri con tre piste che, quando non sono in funzione, diventano meta di tutto coloro che raccolgono molluschi. Dettaglio non trascurabile: a quanto pare la spiaggia finisce sott’acqua quando c’è l’alta marea.

Barra: la pista d'atterraggio sulla spiaggia

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Barra: la pista d’atterraggio si trova sulla spiaggia

Cape Town, la pista d’atterraggio in Sudafrica

Lo sguardo spazia e ci mostra alcune delle bellezze che potremo vedere da vicino, un preludio di quella che sarà la vacanza: siamo in aereo e stiamo arrivando a Cape Town in Sudafrica. L’emozione unica è data dalla possibilità di vedere con i propri occhi e dall’alto alcuni scorci di grande bellezza. Atterrati, poi, ci sarà una città vivace e ricca di cose da fare e da scoprire come visitare la zona dell’ex porto o ammirare la Table Mountain, visitare i musei e scoprire tutti i monumenti più interessanti. Insomma vivere un luogo in cui si respira un mix di culture.

Atterraggio a Città del Capo: la vista

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La vista durante l’atterraggio a Città del Capo

Gibilterra, la pista dove atterrano i voli

Dalla spiaggia, alle viste mozzafiato, fino all’adrenalina di atterrare su una strada. Succede o meglio, succedeva a Gibilterra dove la pista d’atterraggio era attraversata da una strada e non una a caso, ma tra le più importanti di tutta la città: la Winston Churchill Avenue. Le macchine venivano fermate da un impianto semaforico per permettere agli aerei di passare Dal 2023, grazie a un collegamento sotterraneo, non accade più, ma l’emozione resta. Poi si può visitare Gibilterra, il punto in cui il Mar Mediterraneo incontra l’Oceano e con la sua celebre rocca.

Aeroporto di Gibilterra

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Vista dell’aeroporto di Gibilterra

Saint Barthélemy, la pista nelle Antille Francesi

Un paradiso terrestre, su una piccola isola ricca di tesori: spiagge da sogno, acque dai colori spettacolari, ma anche un luogo in cui stare a contatto con una natura sorprendente. Siamo a Saint Barthelemy nelle Antille Francesi. Per arrivarci si deve atterrare all’aeroporto Gustaf III, che regala una pista d’atterraggio davvero emozionante: si trova dietro una collina, con la pista che sembra terminare in mare. Più spettacolare di così non si può.

Aereo atterra a Saint Barthélemy

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L’atterraggio a Saint Barthélemy

Velana International Airport: atterrare alle Maldive

Un altro luogo di incomparabile bellezza e un altro scalo che regala la sensazione di planare direttamente in un sogno, fatto con i colori vividi e splendenti delle Maldive: il Velana International Airport, che prima era noto come Aeroporto Internazionale di Malé “Ibrahim Nasir”, si trova sull’isola di Hulhulé. La vista spazia sul territorio circostante, mentre l’aereo si avvicina a una pista che sembra trovarsi sospesa tra cielo e mare.

Velana International Airport: atterraggio alle Maldive

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L’atterraggio alle Maldive: il Velana International Airport

Narsarsuaq, arrivare in aereo in Groenlandia

La vista cambia, perché qui si possono ammirare alti pendii innevati, natura selvaggia e il mare freddissimo della Groenlandia: è questa l’emozione di atterrare all’aeroporto di Narsarsuaq, dove sembra di planare in acqua, ma in realtà poi si vede la pista incastonata tra le montagne. Arrivati a destinazione si può scoprire il villaggio, importante fin dai tempi dei Vichinghi, e poi partire alla scoperta di questa terra poco popolosa ma affascinante.

Narsarsuaq dove atterrare in Groenlandia

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Narsarsuaq, atterraggio spettacolare in Groenlandia

Aeroporto Princess Juliana, St. Maarten: vicinissimo alla spiaggia

Mentre si arriva alla pista di atterraggio dell’aeroporto Princess Juliana a St. Maarten la sensazione è quella di essere vicinissimi alle persone sulla spiaggia. La verità è che non si tratta di una sensazione, ma davvero gli aerei sono costretti a passare a bassissima quota su Maho Beach, a causa della lunghezza molto scarsa della pista d’atterraggio. Intanto sulla spiaggia i curiosi provano il brivido di stare accanto a un aereo in volo. Arrivati a St. Maarten ci aspetta il mare dei Caraibi e si può scegliere tre le sue tantissime spiagge, molto diversificate, tra sabbia bianca o dorata.

Atterraggio a Princess Juliana St. Maarten: l'aereo vicino alla spiaggia

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Atterraggio spettacolare a Princess Juliana St. Maarten

Queenstown, atterrare in Nuova Zelanda

Siamo poco distanti (circa 8 chilometri) da Queenstown, cittadina in Nuova Zelanda e qui si trova un altro aeroporto che toglie il fiato perché – mentre ci si avvicina alla pista d’atterraggio – si può godere di una vista davvero favolosa sul territorio circostante. Inoltre, sembra davvero di essere vicinissimi alle case con le montagne che fanno da contorno. Questo luogo nel passato è stato una meta prediletta dei cercatori d’oro, poi in anni recenti è stato set di Il Signore degli Anelli.

Vista dell'aeroporto di Queenstown, Nuova Zelanda

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Aeroporto di Queenstown, Nuova Zelanda

Lukla, l’arrivo in Nepal è da brividi

Concludiamo il nostro viaggio tra le piste d’atterraggio più spettacolari arrivando in Nepal. Qui, nei pressi della città di Lukla, si trova l’aeroporto di Tenzing-Hillary che è stato anche classificato tra i più pericolosi al mondo. E il perché è evidente: gli aerei devono atterrare e decollare da un’unica pista che si trova tra pendii ripidi nelle immediate vicinanze. Ragioni per cui – a quanto pare – solo i piloti più esperti possono arrivare sin qui. E il luogo è indubbiamente meta prediletta per tutti coloro che sentono il potente richiamo della montagna e delle vette più estreme: siamo a oltre 2800 metri di altitudine Lukla è tappa obbligata per coloro che vogliono dirigersi verso le montagne, compreso l’Everest.

Aeroporto di Tenzing-Hillary, Nepal

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Aeroporto di Tenzing-Hillary, Nepal: atterraggi da brividi
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L’Egitto continua a sorprenderci: scoperta una nuova tomba

L’antico Egitto, culla di una delle prime grandi civiltà del mondo, ha lasciato un’eredità culturale e architettonica senza pari e continua, ancora oggi, a sorprenderci. Sono appena stati scoperti due sarcofagi, uno dentro l’altro, ricoperti sia all’interno che all’esterno di geroglifici con rappresentazioni e riferimenti al viaggio nell’aldilà. La scoperta è stata fatta da un gruppo egiziano-tedesco di archeologi in una camera funeraria nella regione di Assiut, a 300 chilometri a nord di Luxor.

La proprietaria della tomba è stata identificata come una donna di nome Idy, unica figlia di Djefai-Hapi I, governatore di Assiut sotto Sesostri I. Secondo alcuni il faraone regnò nella seconda metà del XIX secolo a.C., dal 1960 al 1916 a.C. secondo altri studiosi, invece, dal 1956 al 1910 a.C.

La scoperta archeologica

È durante una missione archeologica egiziano-tedesca organizzata dall’Università di Sohag e da quella di Berlino che è stata fatta quest’ultima incredibile scoperta. I ricercatori erano intenti a ripulire la tomba del nomarca, famosa per essere la più grande tra quelle costruite all’epoca per chi non apparteneva direttamente alla famiglia reale. La figura del nomarca, infatti, era quella del governatore provinciale dell’Antico Egitto Djefai-Hapi, appartenente alla XII dinastia.

Durante i lavori di pulizia, gli archeologi hanno trovato una camera funeraria nascosta a una profondità di 15 metri permettendoci di approfondire ancora di più gli aspetti dell’antica civiltà dell’Egitto, i quali si sono rivelati molto particolari. All’interno della camera funebre sono state ritrovate due bare, una più piccola e una più grande, ben conservate una dentro l’altra. Esteticamente sono splendide perché sulle casse sono riportati i Testi dei Sarcofagi, i quali contengono le formule per il viaggio nell’aldilà collegati al Libro dei Morti.

Il tipo di sepoltura e la donna sepolta

La scoperta del sarcofago, che di per sé è un avvenimento importante, è resa ancora più speciale dalla tipologia di sepoltura alla quale è associata. Durante il Medio Regno non era pratica comune disporre un sarcofago dentro l’altro, soprattutto quando si trattava di tombe non reali. Bisognerà aspettare l’arrivo del Nuovo Regno per vedere diffondersi questa metodologia. Oltre alle bare, inoltre, gli archeologi hanno ritrovato anche il coperchio del sarcofago più piccolo, una scatola con i vasi canopi, in cui erano originariamente conservati gli organi mummificati della defunta, e delle statuette in legno.

Gli archeologi hanno effettuato alcuni studi preliminari, dai quali sono emerse diverse informazioni. A quanto pare la camera funeraria è stata anticamente derubata: i ladri hanno rimosso la mummia e distrutto i vasi canopi. Dai primi esami del cranio e delle ossa rimanenti, inoltre, sono arrivati alla conclusione che Idy sarebbe morta prima dei 40 anni e che avrebbe sofferto di un difetto congenito al piede.

Si tratta di un ritrovamento importantissimo che permetterà di scoprire non solo i dettagli sulla defunta e sul nomarca, ma anche sulla XII dinastia e sul periodo storico in cui vissero. In attesa di nuove ricerche e della pubblicazione delle scoperte vi consigliamo di immergervi nelle bellezze egizie organizzando un viaggio a Luxor, in passato Capitale dei faraoni nel loro periodo d’oro, oggi il museo a cielo aperto più grande del mondo.

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Sagre dei funghi, le più belle dove andare in Italia

Autunno, per molti italiani, significa solo una cosa: funghi! Questa è la stagione dove entrano in scena diventando i protagonisti indiscussi di tantissime sagre di ottobre. Splendidi, gustosi e attraenti, grazie alle piogge e alle condizioni umide di questi mesi trovano terreno fertile per crescere e arricchire le nostre tavole. Partecipando agli appuntamenti organizzati in diverse regioni d’Italia, avrete l’opportunità di scoprirli nelle loro varianti più deliziose, accompagnati da tante altre specialità locali, in primis le castagne, anche loro grandi protagonisti del periodo.

Noi di SiViaggia abbiamo selezionato le sagre dei funghi più belle dove trascorrere una giornata diversa all’insegna della buona cucina stagionale e della convivialità. Buon appetito!

Piemonte, un mese di eventi dedicati ai funghi

Come cominciare la nostra lista di sagre se non da quella organizzata nella ‘Capitale del fungo‘? Siamo in Piemonte, nella città di Giaveno, dove da oltre 40 anni viene organizzata la fiera regionale che celebra i funghi attraverso menù speciali proposti da ristoranti, trattorie e soprattutto in piazza, dove si terrà lo “show cooking”. Non mancheranno incontri dedicati, mostre micologiche e il premio ai “Boulajour”, il tutto arricchito da tanta musica e spettacoli. E se volete portarvi a casa qualche ricordo gustoso, sarà presente anche il mercato dei funghi freschi spontanei, dove troverete in vendita i funghi raccolti in zona. La festa si terrà dal 14 al 22 ottobre.

A Cossano Canavese, in provincia di Torino, si terrà invece la sagra dedicata ai bolè, una tipologia di fungo che cresce in abbondanza nei boschi di castagni e querce della zona, a un’altezza di 400 metri. In occasione della festa organizzata dal 4 al 6 ottobre, potrete gustarli dentro ricette antiche e tradizionali. Questa è l’occasione giusta per scoprire lo stesso paese di Cossano, con il suo Castello di Masino, residenza storica dei Conti di Valperga, oggi proprietà del FAI, e con le poesie e i racconti di Giulia Avetta, maestra, partigiana, sindaca e poetessa.

Emilia Romagna, funghi protagonisti delle fiere regionali

Dal 4 al 6 ottobre, la cucina dell’Alta Val Taro omaggia i funghi con showcooking e ricette tradizionali. La Fiera Nazionale del Fungo Porcino organizzata ad Albareto è considerata la più importante della regione. Durante queste giornate potrete pranzare e cenare assaporando tanti piatti tipici come i crostoni di polenta ai funghi porcini, i risotti e i porcini sott’olio. La sera non mancherà la musica dal vivo e i DJ set.

Sempre in Emilia Romagna, questo prezioso prodotto del sottobosco verrà celebrato a Selvapiana, in provincia di Forlì-Cesena, affiancato da un’altra prelibatezza: il tartufo bianco. Domenica 20 ottobre potrete provare le famose tagliatelle con funghi e tartufi, mentre la sera preparatevi a cantare le canzoni di Vasco Rossi con la band tributo “Liberi di Sognare”.

Tagliatelle funghi sagre Italia

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Tagliatelle con i funghi da provare in occasione delle sagre organizzate in Italia

Toscana, i funghi tra mostre e stand gastronomici

In Toscana, invece, viene proposta una combo imperdibile: la Sagra del Fungo e della Castagna. A ospitarla sarà Palio del Boscaiolo, un piccolo borgo sul Monte Amiata. Qui avrete l’opportunità di assaporare tante pietanze a base di funghi porcini e castagne, oltre che acquistare i prodotti che preferite presso gli stand gastronomici. In occasione dell’evento, che si terrà dal 13 al 20 ottobre, verrà allestita anche una mostra micologica e verranno organizzate escursioni tra i castagneti.

Gli appassionati e i curiosi non potranno mancare l’appuntamento organizzato a Forcoli, in provincia di Pisa. Qui, da ben 38 anni, si celebra la Mostra Mercato del Tartufo e del Fungo Porcino, dedicata alle eccellenze e alla qualità dei prodotti del territorio. La data da segnare in agenda è quella dell’11, 12 e 13 ottobre.

Umbria, atmosfere accoglienti e funghi a volontà

Festa del Fungo anche nelle Marche, dove San Sisto di Piandimeleto, in provincia di Pesaro-Urbino, organizzerà la 55° edizione di questo attesissimo evento. Il 5 e il 6 ottobre potrete provare i tanti prodotti locali, compresi i funghi, in un’atmosfera accogliente resa ancora più speciale dai concerti di musica dal vivo e dagli spettacoli.

Lazio, alta cucina al gusto di funghi porcini

Chi si trova nel Lazio, invece, non può mancare l’appuntamento con la Sagra delle Tacchie ai Funghi Porcini organizzata a Bellegra, in provincia di Roma. Per due weekend, dal 4 al 6 e dall’11 al 13 di ottobre, potrete vivere un’esperienza gastronomica unica insieme a tanti chef d’eccezione. Saranno loro a preparare per voi tanti deliziosi piatti a base di funghi, mentre la sera si aprono le danze con musica e DJ set a tema anni ’90. In programma sono previsti anche mercatini artigianali, spettacoli musicali e folckloristici, una meravigliosa area giochi per bambini e visite guidate dedicate alle caratteristiche Grotte dell’Arco, situate a soli 3 chilometri dal paese.

Campania, un mese di eventi tra funghi e musica

La Campania festeggia in grande l’arrivo dei funghi porcini con un programma mensile ricco di eventi. La Sagra della Castagna IGP e del Fungo Porcino di Roccamonfina si terrà dal 5 ottobre al 3 novembre e prevede percorsi del gusto a base di funghi e castagne, mostre d’arte, spettacoli, mercatini dell’artigianato, DJ set al tramonto e concerti con artisti quali Enzo Avitabile, Modena City Ramblers e due special guest che non sono ancora stati annunciati. Non mancano anche tante occasioni per scoprire il territorio come i percorsi di trekking e le visite guidate.

A Cusano Mutri, in provincia di Benevento, la sagra dei funghi, cominciata a settembre, prosegue anche a ottobre: in questa occasione la cittadina sannita viene presa letteralmente d’assalto. Qui, in quello che viene considerato uno dei borghi più belli della Campania, fino al 13 ottobre troverete tanti stand gastronomici aperti solo la sera durante la settimana e anche a pranzo il sabato e la domenica.

Cusano Mutri sagra funghi

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Il centro storico di Cusano Mutri dove verrà organizzata la famosa sagra dei funghi

Puglia, funghi on the road

Nel Sud Italia invece, precisamente in Puglia, gli amanti dei funghi non possono perdere l’evento itinerante della Sagra del Fungo Cardoncello. Il tour on the road del fungo cardoncello farà tappa dal 26 al 27 ottobre a Minervino Murge, in provincia di Barletta-Andria-Trani. Circondati da scorci e panorami mozzafiato, potrete scoprire la cucina tradizionale del territorio attraverso uno dei suoi prodotti più amati. Assaggi per tutti i gusti, musica e spettacoli di vario genere allieteranno le vostre giornate all’insegna del gusto e del divertimento.

Sicilia, tra funghi, arte, storia e cultura

Restiamo nel Sud e voliamo verso la Sicilia dove il fungo diventa l’occasione perfetta per scoprire i tesori del territorio, come Castelbuono, in provincia di Palermo. Qui, dal 25 al 27 ottobre, si terrà il Funghi Fest dove in programma sono presenti non solo stand gastronomici, ma anche tanti spettacoli ed eventi culturali pensati per aiutare i visitatori a scoprire il paese, la sua storia e le sue tradizioni artigianali, dedicate soprattutto alla tessitura e ai lavori in ferro e legno.

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Shopping in Thailandia: cosa conviene comprare

La Thailandia è una delle destinazioni più apprezzate dai viaggiatori non solo per le sue bellezze naturali e culturali, ma anche per la vasta gamma di prodotti unici e convenienti che si possono acquistare. Dai mercati locali alle boutique di lusso, il Paese offre una varietà di oggetti che spaziano dalla moda ai gioielli, fino ai prodotti artigianali e di bellezza. Ecco una guida pratica su cosa conviene comprare in Thailandia, ovviamente facendo attenzione alle truffe e ai prezzi gonfiati per turisti.

Abbigliamento

L’abbigliamento in Thailandia è famoso per la sua qualità e per i prezzi accessibili, che attraggono sia i locali che i turisti. Nei mercati, specialmente a Bangkok, si trovano vestiti in cotone leggero perfetti per il clima tropicale, ma anche capi di seta e lino. I sarong thailandesi, tessuti colorati tradizionali tipo pareo, sono molto popolari e si possono trovare in vari modelli e dimensioni, dai colori sempre brillanti. Gli appassionati di moda troveranno nelle boutique locali pezzi unici realizzati da giovani stilisti locali, oltre a brand internazionali a prezzi molto vantaggiosi. Non mancano capi sportivi e casual, tra cui magliette e pantaloni morbidi a cavallo basso, perfetti per il viaggio, per l’estate o per lo yoga. La Thailandia è anche nota per le sue ottime imitazioni di brand di lusso, per cui attenzione a riconoscerle, al prezzo e alla qualità.

Inalatori di erbe, a moda del momento

Un souvenir particolare e pratico da portare a casa sono gli inalatori di erbe. Questi piccoli oggetti, che si trovano in quasi tutti i negozi e mercati, sono usati dai thailandesi per alleviare stress, congestione nasale o mal di testa. L’inalatore contiene oli essenziali, spesso miscelati con mentolo o canfora, che aiutano a respirare meglio e a rilassarsi. È un prodotto molto economico e facile da trasportare, ideale per chi cerca qualcosa di diverso rispetto ai soliti souvenir.

Cosmetici coreani e thailandesi

La Thailandia è diventata uno dei principali centri per l’acquisto di cosmetici, soprattutto quelli di provenienza coreana, che sono molto popolari tra i turisti. Le maschere per il viso, i sieri e le creme coreane sono rinomati per la loro qualità e innovazione, e si trovano facilmente nei grandi centri commerciali e nei negozi specializzati.

Oltre ai prodotti coreani, anche i cosmetici thailandesi stanno guadagnando popolarità grazie all’uso di ingredienti naturali. Prodotti come saponi a base di riso o latte di capra, scrub naturali e oli per il corpo arricchiti con erbe locali sono particolarmente apprezzati per le loro proprietà rigeneranti e il buon rapporto qualità-prezzo.

Olio di cocco artigianale

L’olio di cocco è uno dei prodotti più versatili che si possono acquistare in Thailandia. Sulle isole, in particolare a Koh Samui e Koh Phangan, è possibile trovare olio di cocco spremuto a freddo, prodotto artigianalmente dalle comunità locali. Questo olio, ricco di nutrienti, è perfetto per la cura della pelle, dei capelli o per essere utilizzato in cucina. L’acquisto diretto dai produttori locali non solo garantisce un prodotto di qualità superiore, ma sostiene anche l’economia delle isole. In molti casi, l’olio viene venduto in bottiglie decorative, che lo rendono un ottimo souvenir.

Gioielli con zaffiri, argento e diamanti

La Thailandia è famosa per i suoi gioielli, soprattutto per gli zaffiri, che sono tra i migliori al mondo. La città di Chanthaburi è un centro di lavorazione delle gemme preziose, dove è possibile acquistare zaffiri, rubini e altre pietre a prezzi competitivi. Anche l’argento thailandese è molto richiesto: lo stile di lavorazione intricata lo rende un regalo perfetto. Per chi è alla ricerca di diamanti, Bangkok ospita numerosi negozi specializzati, molti dei quali offrono gemme certificate a prezzi competitivi. Prima di acquistare gioielli, è consigliabile verificare l’autenticità e la qualità del prodotto tramite certificazioni riconosciute.

Cuscini Thai e materassi ripiegabili

I cuscini Thai sono un altro prodotto artigianale molto ricercato dai turisti. Questi cuscini, spesso decorati con motivi tradizionali, sono imbottiti con kapok, un materiale naturale molto leggero e traspirante. I materassi ripiegabili in stile thailandese sono ideali sia come elemento decorativo, per portare un po’ di Thailandia a casa, che per chi ama meditare o semplicemente rilassarsi a casa. La qualità di questi prodotti varia a seconda della provenienza, ma nei mercati locali è possibile trovare prodotti artigianali di ottima fattura a prezzi contenuti. Nonostante siano ripiegabili, le dimensioni possono variare ma non sono certamente contenute, quindi bisogna valutare una spedizione a meno che non si abbiano a disposizione molti bagagli in stiva.

Attrezzatura per la Muay Thai

La Muay Thai, nota anche come boxe thailandese, è uno degli sport nazionali e attira praticanti da tutto il mondo. In Thailandia, si trovano articoli di alta qualità per gli appassionati di questo sport, spesso a prezzi più vantaggiosi rispetto ad altri Paesi. Nei mercati e nei negozi specializzati, è possibile acquistare guantoni da boxe, fasce per le mani, paradenti e pantaloncini specifici per la Muay Thai.

I negozi vicino alle palestre o agli stadi di Bangkok, come il Lumpinee Stadium, offrono una vasta gamma di attrezzature professionali, apprezzate anche dai combattenti esperti. Per chi pratica lo sport a livello amatoriale, i negozi offrono modelli confortevoli e resistenti, perfetti per l’allenamento quotidiano. Oltre all’abbigliamento tecnico, si trovano anche souvenir legati alla Muay Thai, come magliette o mini riproduzioni di ring, ideali per i fan di questo sport.

Spezie e tè

La Thailandia è rinomata per la sua cucina ricca di sapori, e acquistare spezie locali è un ottimo modo per portare a casa un pezzo di questa cultura culinaria. Nei mercati locali e nei negozi specializzati si possono trovare varietà di peperoncino essiccato, lemongrass, foglie di kaffir lime, coriandolo e zenzero. Queste spezie, fresche e aromatiche, sono perfette per ricreare piatti thailandesi autentici come il Pad Thai o il Curry Verde. È facile trovare mix di spezie già pronti, pensati per facilitare la preparazione dei piatti più popolari.

Anche il tè thailandese è una scelta popolare, soprattutto il Thai Milk Tea (Cha Yen), un tè nero speziato e dolce, spesso servito con latte condensato. Acquistare un sacchetto di questa miscela permette di ricreare la bevanda iconica comodamente a casa. Nei mercati delle isole, si trovano anche infusi di erbe locali, utili per rilassarsi o migliorare la digestione, come il tè di citronella o di zenzero.

Food

Per chi ama il cibo, la Thailandia offre una grande varietà di snack e dolci tradizionali. Uno dei più popolari è il mango essiccato, che viene confezionato in pratiche bustine da portare come souvenir. Anche i frutti di mare essiccati, come i calamari o i gamberetti, sono un’opzione interessante per chi cerca un gusto più deciso. Infine, la pasta di tamarindo e i vari curry in polvere o in pasta sono acquisti indispensabili per chi desidera sperimentare la cucina thailandese a casa.

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Baviera con i bambini: 10 cose da non perdere

La Baviera, regione della Germania meridionale, è una meta ideale per famiglie che desiderano un mix di natura, storia e divertimento. Grazie ai suoi castelli fiabeschi, parchi a tema, musei interattivi e meravigliosi paesaggi alpini, la Baviera offre esperienze per tutte le età e in ogni stagione, dalle passeggiate nei boschi in primavera ed estate, fino ai mercatini natalizi nelle città in inverno. Ecco dieci attrazioni da non perdere in viaggio con i bambini nella Germania del sud.

1. Castello di Neuschwanstein: un sogno che diventa realtà

Il castello di Neuschwanstein, noto come l’ispirazione per il castello della Bella Addormentata della Disney, è un vero e proprio sogno ad occhi aperti. Situato su una collina che domina il villaggio di Hohenschwangau, questo castello attira ogni anno migliaia di famiglie. I bambini rimarranno affascinati dall’architettura fiabesca e dalle leggende che circondano il re Ludovico II, che lo fece costruire. Il percorso che porta al castello è accessibile e sicuro anche per i più piccoli, e per un tocco ancora più magico, è possibile arrivarci in carrozza.

Castello di Neuschwanstein

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Il Castello di Neuschwanstein incanta grandi e piccini

2. Legoland Deutschland: il paradiso dei mattoncini colorati

Legoland Deutschland, a Günzburg, è una tappa imperdibile per le famiglie. Questo parco a tema è interamente dedicato ai celebri mattoncini Lego, con attrazioni e attività che vanno dalle montagne russe ai laboratori creativi. I bambini possono costruire i loro modelli, esplorare mondi in miniatura e vivere avventure con draghi, pirati e cavalieri. Anche i più piccoli trovano aree gioco dedicate e tranquille. Legoland è perfetto per trascorrere una giornata di divertimento, stimolando la creatività e l’immaginazione.

3. Il Parco Nazionale della Foresta Bavarese

Il Parco Nazionale della Foresta Bavarese è una delle destinazioni naturali più belle e accessibili per le famiglie in Baviera. Situato al confine con la Repubblica Ceca, offre una varietà di attività all’aria aperta che permettono di esplorare uno degli ecosistemi forestali più intatti d’Europa. Le famiglie possono scegliere tra oltre 350 km di sentieri segnalati, molti dei quali sono adatti anche ai bambini e passeggini, con percorsi più brevi e facili, ideali per chi viaggia con i più piccoli.

Una delle attrazioni più spettacolari del parco è il Baumwipfelpfad, un sentiero sospeso tra le cime degli alberi, che si snoda per 1,3 km e culmina in una torre panoramica alta 44 metri. Dalla cima, si gode di una vista mozzafiato sulla foresta e sulle montagne circostanti. Il sentiero è accessibile e sicuro per tutta la famiglia, con pannelli informativi lungo il percorso che spiegano l’ecologia del parco e le specie animali che lo abitano.

Per i bambini, il parco è allestito con diverse aree gioco in cui possono divertirsi, tra cui il parco giochi Waldspielgelände, con percorsi avventura e spazi pensati per l’interazione con la natura. C’è anche un sentiero delle fiabe che li guida attraverso storie e leggende legate alla foresta, stimolando la loro immaginazione e curiosità.

Per chi desidera scoprire di più sugli animali selvatici, il parco ospita il Tierfreigelände, un’area dedicata all’osservazione della fauna locale. Qui si possono vedere da vicino linci, orsi bruni, lupi e bisonti, tutti in ampi spazi naturali che riproducono il loro habitat. Inoltre, all’interno del parco ci sono centri educativi come la Haus zur Wildnis, che offre esposizioni interattive sulla fauna e flora della regione, ideali per i bambini curiosi di apprendere divertendosi.

Le famiglie più avventurose possono partecipare alle escursioni guidate organizzate dai ranger del parco, che propongono itinerari tematici alla scoperta di piante, animali e segreti della foresta.

Infine, durante l’inverno, il Parco Nazionale della Foresta Bavarese diventa una meta ideale per le famiglie amanti della neve. Con percorsi per ciaspolate e piste da sci di fondo, i bambini possono godersi la neve in un ambiente naturale incontaminato.

4. Il Museo della Scienza e della Tecnologia di Monaco e il Mondo BMW

Il Deutsches Museum di Monaco è il più grande museo della scienza e della tecnologia al mondo ed è una tappa obbligata per famiglie con bambini curiosi. Le esposizioni interattive permettono ai piccoli esploratori di scoprire il funzionamento delle macchine, delle tecnologie e dei fenomeni naturali. Dalla navigazione agli esperimenti chimici, tutto è spiegato in modo accessibile e coinvolgente. Inoltre, ci sono aree specifiche pensate per i bambini, dove possono giocare e imparare allo stesso tempo. Sempre a Monaco di Baviera, per chi ha un po’ di tempo a disposizione, c’è il Museo della BMW storico marchio tedesco: situato nei pressi del parco olimpico, Mondo BMW comprende un museo, due ristoranti e uno shop. Le visite guidate consentono di attraversare gli stabilimenti che producono più di 950 auto al giorno. Per i bambini ci sono tante attività della durata di circa due ore e mezzo (in inglese o tedesco) pensate per avvicinarli ai temi della tecnologia del veicolo in un’ottica di sostenibilità, sicurezza e rispetto dell’ambiente.

Monaco di Baviera coi bambini

Fonte: iStcok

Monaco di Baviera dedica tantissime attività e attrazioni alle famiglie con bambini

5.Il Tierpark Hellabrunn

Per chi ama i genere, il Tierpark Hellabrunn di Monaco è uno degli zoo più antichi d’Europa e si distingue per il suo concetto di “geo-zoo”, dove gli animali sono suddivisi per continenti. I bambini possono scoprire la fauna del mondo intero, passeggiando attraverso ambienti che riproducono i loro habitat naturali. Lo zoo ospita oltre 19.000 animali di 700 specie diverse e offre numerose attività interattive come i feeding tour, dove i bambini possono assistere al momento del pasto di alcune specie.

6. I musei di Norimberga 

Tappa a Norimberga per due musei, quello dei giocattoli e quello dei treni. Lo Spielzeugmuseum, il museo del giocattolo è accessibile a tutte le età. Grazie all’audioguida o alla visita guidata (anche in lingua italiana) si scoprono tutti i segreti e le tradizioni sull’artigianato del giocattolo antico e moderno: bambole, soldatini e…giochi elettronici, mentre gli animatori del museo intrattengono i bambini con attività a loro dedicate. Il DB Museum è il museo di Norimberga dedicato al mondo dei treni e delle ferrovie. In questa città della Baviera, infatti, fu inaugurato il sistema ferroviario tedesco nel 1835. Antichi modelli di locomotive a vapore e automotrici moderne vi lasceranno senza fiato, inoltre, il museo ha dedicato ai piccoli ferrovieri un’intera sezione chiamata Kibala di oltre 1.000 metri quadri con un piccolo trenino a scartamento ridotto, tunnel e passaggi a livello, un angolo giochi e un simulatore di guida.

7. Il Parco delle Fiabe (Märchenwald im Isartal)

Per un’esperienza incantata, il Märchenwald im Isartal è un parco tematico dedicato alle fiabe tradizionali tedesche. I bambini possono esplorare il mondo di Biancaneve, Cappuccetto Rosso e Hansel e Gretel, tra scenari animati e percorsi interattivi. Il parco è immerso in un contesto naturale e tranquillo, ideale per una giornata di relax e divertimento. Ci sono anche giostre, trenini e aree pic-nic per prendersi una pausa in famiglia.

8. Playmobil FunPark: un mondo in miniatura

Il Playmobil FunPark, vicino a Norimberga, è un parco interamente dedicato ai celebri personaggi in miniatura Playmobil. Le varie aree tematiche permettono ai bambini di vivere avventure ambientate nel medioevo, tra pirati o nei villaggi western. Il parco offre molte opportunità di gioco libero, con spazi sicuri e coinvolgenti per stimolare la fantasia dei più piccoli. Anche i genitori possono partecipare alle attività o rilassarsi mentre i bambini esplorano i vari scenari.

9. Therme Erding: relax e divertimento in acqua

Per una giornata all’insegna del relax e del divertimento acquatico, le terme di Erding, vicino a Monaco, offrono piscine, scivoli d’acqua e un’ampia area wellness. I bambini possono divertirsi nella zona dedicata a loro, con giochi acquatici e piscine con onde, mentre i genitori si rilassano nelle aree termali. La struttura è adatta a tutta la famiglia e rappresenta una valida alternativa nelle giornate di pioggia, nei periodi più freddi o semplicemente per concedersi un po’ di relax.

10. Chiemsee: un’avventura in barca

Il lago Chiemsee, spesso chiamato il “mare della Baviera”, è una destinazione perfetta per una gita in famiglia. I bambini ameranno prendere il traghetto per raggiungere l’isola di Herreninsel, dove si trova il magnifico palazzo di Herrenchiemsee, un altro dei castelli di re Ludovico II. Oltre alla visita al palazzo, è possibile esplorare i giardini e fare una rilassante passeggiata lungo il lago. D’estate, si possono fare anche escursioni in pedalò o giri in barca a vela.

Consigli pratici per viaggiare in Baviera con i bambini

Come arrivare

La Baviera è facilmente raggiungibile dall’Italia sia in aereo che in treno. Gli aeroporti principali sono quelli di Monaco e Norimberga, ben collegati alle principali città italiane con voli diretti. In alternativa, i treni offrono un’opzione comoda per chi preferisce viaggiare via terra, specialmente dal Nord Italia, ma sono anche tantissimi i viaggiatori che arrivano qui in camper o in auto per spostamenti più flessibili e autonomi, specialmente con bambini. Una volta arrivati, il sistema di trasporti pubblici è efficiente e adatto alle famiglie, con servizi di treni, autobus e metropolitane che collegano le principali attrazioni.

Quando andare

La Baviera è una destinazione che si può visitare tutto l’anno, ma il periodo migliore per le famiglie è la primavera e l’estate, quando le temperature sono più miti e le attrazioni all’aperto sono a pieno regime. Anche l’autunno, con i suoi colori caldi e i festival tradizionali, è un’ottima scelta. L’inverno, invece, è il momento perfetto per chi vuole immergersi nell’atmosfera natalizia o dedicarsi agli sport invernali.

Consigli di viaggio

Quando si viaggia con bambini, è sempre utile pianificare tappe brevi e variegate, alternando visite culturali a momenti di svago all’aria aperta. Da questo punto di vista la Baviera è un’ottima meta, perché offre numerose aree attrezzate per le famiglie, con parchi giochi, servizi per bambini nei musei e attrazioni interattive. Inoltre, la cucina bavarese, con i suoi piatti semplici e gustosi, è apprezzata anche dai più piccoli, dai Würstel che non hanno bisogno di presentazione ai classici pretzel bavaresi, grandi e soffici, uno snack perfetto e divertente per i bambini; dai Spätzle, i piccoli gnocchetti di pasta all’uovo serviti con formaggio fuso (Käsespätzle), alla Schnitzel, l’immancabile cotoletta impanata servita con patatine fritte o insalata.