Categorie
aurora boreale Curiosità Notizie vacanza natura Viaggi viaggiare

La tendenza di viaggio del 2025? Viaggiare in mezzo alla natura

Se state cercando esperienze uniche e autentiche, il 2025 potrebbe essere l’anno perfetto per immergervi nella natura. Secondo un recente rapporto di Expedia, il prossimo anno sarà caratterizzato da una crescente passione per i fenomeni naturali, con i viaggiatori pronti a percorrere grandi distanze pur di ammirare le meraviglie più spettacolari del pianeta.

Tali sorprendenti fenomeni, che spaziano dalle aurore boreali al plancton bioluminescente, stanno diventando veri e propri “must” per chi desidera sperimentare emozioni fuori dal comune. Scopriamo di più.

Viaggi alla scoperta dei fenomeni naturali

Nel 2025, la tendenza sarà quella di spostarsi per assistere a eventi naturali irripetibili. La suggestiva “Lista dei Fenomeni”, stilata da Expedia, vede mete come il Nord America già protagoniste, dove una recente eclissi solare ha attirato migliaia di persone verso case vacanza private e luoghi isolati per avere la migliore visuale possibile. Il desiderio di vivere simili esperienze è destinato a crescere, spingendo i turisti a cercare destinazioni inedite e incontaminate.

Tra le tappe consigliate per l’anno a venire, spicca Hokkaido, in Giappone, famosa per la danza di accoppiamento delle gru dalla corona rossa, uno spettacolo eccezionale che si svolge tra febbraio e marzo e incanta per la sua grazia e bellezza.

Spostandosi verso l’emisfero australe, vicino a Melbourne, in Australia, la Phillip Island è la casa della più grande colonia di pinguini al mondo, che sfilano ogni sera dall’oceano verso le loro tane. Si tratta di occasioni uniche per osservare da vicino la fauna marina.

L’incanto della bioluminescenza e delle maree

Se il mare è la vostra passione, non potrete perdere il fenomeno del plancton bioluminescente. L’incredibile avvenimento si può contemplare a Vero Beach, in Florida, durante i mesi estivi, quando le onde dell’oceano si illuminano di una luce a dir poco magica. Ancora, mete come le grotte della baia di Phang Nga in Thailandia o la Laguna Luminosa in Giamaica offrono esperienze simili, creando momenti indimenticabili sotto un cielo stellato.

Un altro evento da mettere in lista è quello delle straordinarie maree della Baia di Fundy, in Canada. Qui, le maree più alte del mondo permettono di camminare sul fondo dell’oceano, accanto a scogliere che raccontano una storia lunga 300 milioni di anni grazie ai fossili che custodiscono.

L’aurora boreale e altri spettacoli del cielo

Le aurore boreali continuano ad affascinare i viaggiatori di tutto il mondo, e nel 2025 saranno visibili in luoghi inediti per via dell’intensa attività solare. Lapponia, Tromsø in Norvegia, Abisko in Svezia e il Parco Nazionale di Thingvellir in Islanda rimangono tra le mete migliori per goderne, ma grazie al picco di attività solare previsto per il 2025, si potranno scorgere anche più a sud, in Paesi come il Regno Unito, la Germania e persino l’Italia.

Infine, i Parchi Internazionali dei Cieli Bui rappresentano delle vere e proprie oasi di tranquillità, lontane dall’inquinamento luminoso. Tra i più suggestivi, l’Arches National Park nello Utah consente di apprezzare migliaia di stelle incorniciate da oltre 2.000 archi di pietra. In Europa, il parco dei cieli bui nel Northumberland (contea del nord-est dell’Inghilterra) è uno dei punti migliori per l’osservazione del cielo notturno.

Categorie
Borghi Notizie panorami Viaggi

Questa valle incantata a due passi da Roma è tutta da scoprire

La Valle del Turano in autunno è un luogo che diventa particolarmente affascinante per diversi motivi, soprattutto legati alla varietà del paesaggio, alla presenza di una ricca vegetazione e alla collocazione geografica dei borghi.

I boschi che abbracciano la valle sono plasmati da una grande varietà di alberi decidui, quali faggi, querce, castagni e aceri, che in autunno si tingono di emozionanti colori che spaziano dal giallo brillante al rosso intenso, creando un vero spettacolo cromatico.

Inoltre, lo specchio d’acqua del Lago del Turano crea una dimensione ancora più suggestiva, con il riflesso degli alberi sull’acqua turchese e le calde sfumature delle foglie autunnali, un effetto visivo spettacolare.

A loro volta, i borghi della Valle – Paganico Sabino, Castel di Tora e Collalto Sabino – si stagliano in uno scenario straordinario dal punto di vista non solo paesaggistico, ma anche storico e culturale, dove vivere un’esperienza sul territorio veramente unica. Conosciamoli meglio.

Paganico Sabino, le Gole dell’Obito e la Sagra della Castagna

Paganico Sabino, Valle del Turano

Fonte: Ph Fernando Bernardi – Ufficio Stampa I Borghi più belli d’Italia

Paganico Sabino, Valle del Turano

Paganico Sabino sorge nel cuore della Riserva Naturale del Monte Navegna e del Monte Cervia: il territorio comunale è compreso tra i 530 metri di altitudine del Lago del Turano ed i 1438 del Monte Cervia. Vanta un centro storico ben conservato, con le stradine strette e tortuose, le case in pietra, le piazzette nascoste e, nel punto più alto, la Chiesa dell’Annunziata che custodisce affreschi del XIV secolo.

Il borgo si affaccia con aspre pendenze a strapiombo sul Lago del Turano e il paesaggio tutt’intorno è formato da fitti boschi di faggi, querce e castagni. Sul versante sud-ovest a circa 750 metri, su un’aspra parete rocciosa, incanta la presenza di numerose grotte e sporgenze rocciose ricoperte alla sommità dal caratteristico ornamento del leccio. Il versante Nord scende bruscamente nell’orrido della Gola dell’Obito, scavata dalle acque impetuose del torrente omonimo.

Qui, il foliage è un’esperienza particolarmente affascinante per la sua combinazione unica di paesaggio selvaggio, storia e natura incontaminata. Le Gole dell’Obito sono formate dal torrente che scorre attraverso una stretta valle rocciosa tra i Monti Cervia e Navegna, formando un ambiente spettacolare in ogni stagione.
In autunno, il contrasto tra i colori delle foglie e le pareti rocciose delle gole trasforma il paesaggio in un vero e proprio quadro naturale. Il torrente che scorre lungo il fondo delle gole, proprio in questa stagione quando le piogge sono più frequenti, crea delle piccole cascate e giochi d’acqua e rende l’esperienza ancora più immersiva.

Le Gole dell’Obito sono un luogo tutto da scoprire e donano un’esperienza più intima rispetto ad altre destinazioni più turistiche: si può camminare immersi nella natura, ascoltando solo il rumore delle foglie che cadono e il mormorio del torrente, entrando in connessione profonda con l’ambiente naturale.
Inoltre, da qualche anno, è tornata a nidificare l’aquila e non è raro vederla volteggiare sull’obito in cerca di cibo per i piccoli. In fondo alla gola si trova altresì un ponte romanico, recentemente restaurato, che attraversa il torrente.

Castel di Tora: un borgo da fiaba e un tesoro nascosto

Castel di Tora, Valle del Turano

Fonte: Ph Fernando Bernardi – Ufficio Stampa I Borghi più belli d’Italia

Castel di Tora, Valle del Turano

Castel di Tora, incantevole borgo affacciato sul Lago del Turano, si veste dei colori caldi dell’autunno, offrendo ai visitatori un’emozione indimenticabile e un paesaggio da Favola.

Immaginate di passeggiare lungo le stradine, circondati da case in pietra e deliziosi vicoli da cui si aprono suggestivi scorci del lago, su cui Castel di Tora orgogliosamente si affaccia. In cima, svetta la torre esagonale affiancata al possente palazzo baronale. Il borgo è parte del territorio della Riserva Naturale del Monte Navegna e del Monte Cervia e, alzando lo sguardo, vi troverete a cospetto di un tripudio di colori: dal giallo intenso degli aceri al rosso fuoco dei faggi, passando per le tonalità calde dell’arancio e del marrone, colori che si rispecchiano nel turchese delle acque del lago. Ogni angolo di Castel di Tora diventa un’opera d’arte naturale, perfetta per essere ammirata e fotografata.

L’autunno a Castel di Tora offre numerose opportunità per vivere esperienze uniche. Ecco alcune idee:

  • Escursioni nei boschi: percorrendo i sentieri che partono dal borgo, potrete immergervi completamente nella natura e ammirare da vicino il foliage;
  • Gite in barca o in canoa sul lago: vi permetteranno di godere di una vista panoramica sul borgo e sui boschi, ammirando i colori dell’autunno da una prospettiva diversa;
  • Degustazioni di prodotti locali: assaporate i sapori autunnali, come le castagne, i funghi e i vini locali, in una delle tante trattorie;
  • Eventi e manifestazioni: durante l’autunno, Castel di Tora ospita numerosi eventi e manifestazioni, tra cui sagre, mercatini e feste tradizionali.

E poi, anche un tesoro nascosto: a pochi chilometri dal centro storico, infatti, spicca Monte Antuni, un borgo fantasma che conserva intatto il fascino di un tempo e che veglia sul lago come una sentinella amorevole. Abbandonato dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, è stato lentamente riconquistato dalla natura per poi divenire oggetto di vari interventi di recupero, per farlo ritornare all’antico splendore.
È il luogo perfetto per gli amanti delle atmosfere misteriose, che qui possono esplorare le case, la piazza e il Palazzo del Drago, per un vero e proprio viaggio nel passato.  Dalla sommità del colle si gode di una vista spettacolare sul Lago del Turano e sui monti. Infine il labirinto, realizzato all’interno del borgo, è un’esperienza unica per grandi e piccini.

Castel di Tora e Monte Antuni sono un binomio perfetto per gli amanti della storia e della natura. Visitarli significa immergersi in un’atmosfera senza pari, fatta di storia, leggende e paesaggi mozzafiato.

Collalto Sabino: un castello di montagna e un suggestivo canyon

Infine, Collalto Sabino, uno dei Borghi più Belli d’Italia, dona uno spettacolo unico durante la stagione autunnale. Situato a quasi mille metri di altitudine, il borgo medievale è anch’esso parte del territorio della Riserva Naturale  del Monte Navegna e del Monte Cervia e domina il paesaggio con il suo castello, le antiche case in pietra, i vicoli immersi in un silenzio irreale: il visitatore avverte forte il senso della storia e il mistero del tempo che si è fermato.

Nell’abbraccio di boschi e castagneti, in una sorta di sinfonia pastorale dove storia e natura propongono tuttora sprazzi di vita autentica, Collalto ha, come tutti i paesi di montagna (quella “vera”, a tinte forti, selvaggia e incontaminata), un quid difficilmente definibile che ne costituisce il fascino.

L’autunno, con i colori e i profumi intensi dei boschi, è il tempo perfetto per una visita, con il paesaggio dei monti sullo sfondo che si tinge di sfumature calde e avvolgenti, per un’atmosfera magica e romantica. Tutt’intorno, una serie di sentieri permette di passeggiare fra castagneti secolari che in questo periodo assumono colorazioni davvero suggestive.

Inoltre, nelle vicinanze, ecco un altro luogo fantastico: la Forra di Riancoli, un’esperienza indimenticabile e una delle mete più amate dagli appassionati di canyoning in Italia. La profonda gola scavata dal torrente regala un percorso avventuroso, caratterizzato da:

  • numerose cascate, alcune delle quali raggiungono i 12 metri di altezza, che si possono discendere con l’ausilio di corde, per pure emozioni;
  • pozze cristalline: lungo il percorso si incontrano molte pozze d’acqua cristallina, perfette per rinfrescarsi e tuffarsi;
  • paesaggi mozzafiato: le pareti rocciose verticali e la vegetazione rigogliosa creano un paesaggio selvaggio e affascinante.

La forra è relativamente facile da raggiungere e l’avvicinamento è breve. L’itinerario è adatto sia ai principianti che agli esperti e il periodo ideale per visitarla va dalla primavera all’autunno, quando le temperature sono miti e il flusso dell’acqua è regolare.

Per cimentarsi in un’esperienza di canyoning o in altre attività da fare sul territorio, è d’obbligo contattare l’associazione preposta, Hydrovert&Trek.

Categorie
Bangkok Notizie Roma vacanze Viaggi viaggiare

Perché la tua prossima meta di viaggio deve essere Bangkok

Se state pensando a una nuova destinazione per le prossime vacanze, Bangkok potrebbe essere la scelta perfetta. A partire dal 16 novembre 2024, grazie al volo diretto di ITA Airways da Roma Fiumicino verso la capitale thailandese, sarà ancora più semplice raggiungere questa vibrante località. Il collegamento, che proseguirà anche durante l’estate 2025, offrirà varie opzioni per pianificare un viaggio indimenticabile in una delle città più affascinanti del sud-est asiatico.

Nuovi voli diretti tra Roma e Bangkok

Il volo diretto Roma-Bangkok rappresenta una grande opportunità sia per i viaggiatori leisure sia per chi si sposta per lavoro. Operato da ITA Airways, prevede cinque frequenze settimanali per la stagione invernale 2024/2025 (dal 16 novembre 2024), con voli da Roma Fiumicino ogni lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica. I ritorni da Bangkok saranno disponibili ogni lunedì, martedì, giovedì, venerdì e domenica.

Con l’inizio della Summer 2025, a partire dal 30 marzo, il numero di frequenze scenderà a tre voli settimanali. I collegamenti da Roma saranno attivi ogni martedì, giovedì e domenica, mentre quelli da Bangkok partiranno il lunedì, il mercoledì e il venerdì.

Il nuovo volo senza scali faciliterà il turismo e gli affari tra Italia e Thailandia, promuovendo Bangkok non solo come destinazione principale, ma anche come hub strategico per esplorare le spettacolari isole e altri punti di interesse thailandesi grazie ai voli in connessione.

Un ulteriore impulso al turismo e al business

Il lancio dei nuovi collegamenti rappresenta una spinta fondamentale nella strategia di sviluppo turistico della Thailandia.

Non soltanto consentirà ai viaggiatori italiani di scoprire le meraviglie di Bangkok, ma contribuirà anche a rafforzare il settore business, grazie all’importanza della città come centro finanziario e commerciale del sud-est asiatico.

Bangkok, riconosciuta da tempo come una delle capitali mondiali del turismo, si afferma sempre più come un crocevia globale da cui partire per esplorare l’intera Thailandia, con le sue spiagge incontaminate e le isole paradisiache facilmente raggiungibili in poche ore di volo.

Le attrazioni imperdibili di Bangkok

Wat Phra Kaeo, Bangkok

Fonte: iStock

Wat Phra Kaeo, Bangkok

Una volta arrivati a Bangkok, sono tantissimi i luoghi che meritano di essere scoperti, a partire dal maestoso Grand Palace, un complesso di edifici che risplende con templi dorati e lussuosi, tra cui il celebre Wat Phra Kaew, dove è custodito il Buddha di Smeraldo.

A poca distanza, un’altra icona è il Wat Arun, noto come il Tempio dell’Alba, che si staglia lungo il corso del fiume Chao Phraya e regala panorami mozzafiato, soprattutto al tramonto. Per un’esperienza più spirituale, una visita al Wat Pho, dove svetta il gigantesco Buddha Sdraiato, è d’obbligo. Qui, i visitatori possono anche concedersi un tradizionale massaggio thailandese.

Per gli amanti dello shopping e della vita notturna, Bangkok è poi la meta ideale. I mercati galleggianti, come il Damnoen Saduak e il vivace Chatuchak Weekend Market (uno dei più grandi al mondo) offrono un’esperienza unica, dove acquistare qualsiasi cosa, dai souvenir alle prelibatezze locali. Infine, non si può non menzionare la vibrante Khao San Road, cuore pulsante della movida, amata da backpacker (turisti “zaino in spalla”) e viaggiatori da ogni parte del mondo.

Per chi desidera scoprire un lato più contemporaneo, la zona di Sukhumvit pullula di eleganti centri commerciali, rooftop bar con viste spettacolari e ristoranti di alta cucina. E per una fuga nella natura, una crociera lungo il fiume Chao Phraya o una passeggiata nei rigogliosi giardini del Lumphini Park rappresentano un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione.

Categorie
attrazioni turistiche italiane e internazionali Notizie Trieste Viaggi viaggiare

La meravigliosa Trieste è tra le mete più trendy al mondo del 2025

Trieste, incantevole città portuale ricca di storia e tra le più cosmopolite d’Italia, è entrata ufficialmente tra le dieci destinazioni più ambite al mondo per il 2025.

Un prestigioso traguardo decretato da Booking.com, che ha analizzato con attenzione i dati della propria piattaforma per scoprire le gemme nascoste e i luoghi pronti a diventare i nuovi hotspot: i risultati mostrano un incremento del 349% nella ricerca di soggiorni a Trieste rispetto all’anno precedente, segno di un crescente interesse non solo da parte dei viaggiatori italiani, ma anche dei turisti internazionali.

Trieste conquista il cuore dei turisti di tutto il mondo

Il capoluogo friulano ha saputo far innamorare i viaggiatori provenienti dai più svariati Paesi.

Le ricerche dall’Austria sono aumentate del 156%, mentre quelle dalla Germania del 144%. Ancora più sorprendenti sono i numeri di Serbia (+1630%), Croazia (+1313%) e Australia (+598%), che dimostrano quanto la città stia diventando sempre più popolare a livello mondiale.

Grazie alla sua posizione invidiabile, tra la costa adriatica e le rocce carsiche, è altresì amata da chi è alla ricerca di vacanze avventurose, con un +404%. Ma non solo: le coppie (+399%) e le famiglie (269%) sono irrimediabilmente attratte dalla sua atmosfera romantica e accogliente.

La nuova frontiera del turismo: benessere e notti sotto le stelle

Inoltre, Trieste abbraccia anche le nuove tendenze di viaggio. Il cosiddetto “turismo notturno” sta attirando un cospicuo numero di visitatori: il 62% dei viaggiatori italiani è alla ricerca di destinazioni con cieli poco illuminati per osservare fenomeni naturali e proprio Trieste è uno dei pochi luoghi in Italia dove è possibile assistere a spettacoli straordinari come l’aurora boreale.

Ma non solo: il benessere sarà un tema centrale per il 2025, con il 62% dei turisti italiani pronti a investire in vacanze che promuovano la salute e il prolungamento della vita. Le acque termali delle Sorgenti Timavo rappresentano una delle punte di diamante per chi desidera un soggiorno all’insegna del wellness.

Cosa vedere assolutamente a Trieste

Piazza Unità d'Italia Trieste

Fonte: iStock

Scorcio di Piazza Unità d’Italia a Trieste

Trieste è, lo abbiamo visto, una meta che affascina per l’incredibile combinazione di storia, cultura e natura. Tra i luoghi imperdibili va citato innanzitutto il maestoso Castello di Miramare, l’elegante residenza imperiale affacciata sul blu e adornata da un rigoglioso parco, costruita per l’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo.

Il cuore cittadino è invece Piazza Unità d’Italia, una delle piazze più ampie d’Europa aperte sul mare, incorniciata da edifici monumentali quali il Palazzo del Municipio e il Palazzo del Lloyd Triestino: al tramonto, dona una vista superba sul Golfo di Trieste e una vibrante atmosfera che unisce l’eco del passato alla vita contemporanea.

Trieste è anche famosa per i suoi caffè storici, veri e propri templi della cultura letteraria. Tra questi, il Caffè San Marco è il più iconico, frequentato nel passato da scrittori del calibro di James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba. Qui si può respirare l’aria intellettuale che ha fatto di Trieste una delle città simbolo della letteratura europea.

Un altro luogo emblematico è poi la Cattedrale di San Giusto, sull’omonimo colle, dagli elementi romanici e gotici, che domina la città e vanta un panorama mozzafiato. Il colle di San Giusto è anche sede della fortezza che ospita musei ed esposizioni sulla storia triestina e del suo porto.

Non lontano da San Giusto, merita una sosta il suggestivo Teatro Romano, risalente al I secolo d.C. Scoperto nel XIX secolo, testimonia l’importanza di Trieste già in epoca romana e rappresenta un tuffo indietro nel tempo.

Per chi ama la natura e le escursioni, una visita al Carso Triestino è d’obbligo: caratterizzato da grotte e sentieri immersi nella natura, propone autentiche chicche come la Grotta Gigante, una delle più grandi al mondo aperte al pubblico. Per i più avventurosi, il Sentiero Rilke, che si snoda lungo la costa, regala scorci mozzafiato sul mare Adriatico.

Non si può concludere il tour a Trieste senza una passeggiata sul Molo Audace, simbolo del legame indissolubile tra la città e il porto: si protende in mare per circa 250 metri ed è il posto perfetto per una passeggiata rilassante e per godere dell’idilliaco panorama del golfo e delle colline tutt’intorno.

Categorie
Curiosità itinerari culturali teatri Viaggi

L’Italia dei record: visita ai luoghi più straordinari

Sapevate che in Italia abbiamo luoghi da record? Dalle vette alpine ai borghi più antichi, dall’Università ai teatri piccolissimi, l’Italia vanta luoghi unici con numeri eccezionali, anche a livello internazionale. Partiamo insieme per un viaggio atipico, alla ricerca dei luoghi più esclusivi dello stivale, con primati e numeri da capogiro.

Sestriere, il Comune più alto d’Italia

Sestriere, in Piemonte, è il comune italiano situato alla maggiore altitudine, con i suoi 2035 metri sul livello del mare. La sua casa comunale è l’unica in Italia a superare quota 2000. Fondato nel 1934, deve la sua nascita all’iniziativa di Giovanni Agnelli, fondatore della FIAT, che trasformò questa località in una delle stazioni sciistiche più moderne e rinomate. Con temperature che scendono sotto lo zero anche in primavera, Sestriere è il punto d’incontro perfetto tra sport invernali e tradizione montana, immerso in un paesaggio innevato quasi tutto l’anno.

L’altalena più alta d’Europa

Nel Parco delle Madonie, in Sicilia, si trova l’altalena più alta d’Europa. A oltre 1000 metri di altitudine, questa struttura unica si affaccia su una vallata che scende per più di 300 metri, offrendo una vista mozzafiato sulle isole Eolie e Ustica. Con i suoi 16 metri di altezza, è un’attrazione per i più coraggiosi, che possono scegliere tra diversi tipi di “volo”: dal volo di Heidi, pensato per i bambini, al più audace volo del Diavolo, riservato a chi cerca un’esperienza adrenalinica.

Il Museo più alto d’Europa: il Museo della Grande Guerra

A 2950 metri di altitudine, il Museo della Grande Guerra a Rocca Pietore (Belluno) è il museo più alto d’Europa. Situato tra le cime delle Dolomiti, raccoglie testimonianze e cimeli del conflitto tra Italia e Austria durante la Prima Guerra Mondiale. Le sue esposizioni raccontano le difficoltà della guerra in alta quota, mentre all’esterno si possono visitare le trincee e le grotte usate dalle truppe italiane e austriache, inclusa la spettacolare “Città di Ghiaccio”, un complesso di tunnel scavati sotto il ghiacciaio: 12  chilometri di tunnel intervallati da caverne adibite a dormitori, cucine, infermerie, sale radio, cappella, mense, scavati dagli austriaci sotto il ghiacciaio per evitare i colpi di artiglieria italiani. Fuori dal museo sono state riattivate e rese visitabili le postazioni in grotta italiane ed austriache della Punta Serauta e della Forcella VU.

Teatri piccolissimi

I teatri più piccoli d’Italia sono autentici gioielli, ciascuno con una storia unica e un fascino particolare. Il Teatro Arrigoni, a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, è un piccolo teatro all’italiana, costruito tra il Settecento e l’Ottocento. Dopo una completa ristrutturazione, questo edificio storico è tornato a splendere e oggi ospita il consiglio comunale, il tribunale e la cancelleria cittadina. Intitolato al compositore sanvitese Giangiacomo Arrigoni, il teatro si distingue per la sua architettura elegante.

Spostandoci in Lombardia, nel comune di Barlassina, troviamo il Teatro Antonio Belloni, che con i suoi 98 posti è considerato il teatro d’opera più piccolo d’Italia. Nonostante le dimensioni, è un luogo di grande valore, frutto dell’amore dell’imprenditore Marco Belloni per il padre Antonio. Il teatro è arredato con mobili e opere di artisti italiani e offre stagioni liriche apprezzate per la loro qualità.

In Liguria, a Pieve di Teco, si trova il Teatro Salvini, un edificio settecentesco dalla caratteristica sala a ferro di cavallo, che può accogliere meno di 100 spettatori. Dopo decenni di inattività e un lungo restauro, il teatro è stato riportato al suo splendore originale e oggi ospita stagioni teatrali di notevole interesse, con un’acustica eccellente e decorazioni raffinate.

Infine, il Teatro della Concordia a Monte Castello di Vibio, in Umbria, è un capolavoro in miniatura del teatro all’italiana, con soli 99 posti. Inaugurato nel 1808 durante l’occupazione napoleonica, il teatro richiama nel suo nome i valori della Rivoluzione francese: libertà, uguaglianza e fratellanza. Nonostante sia rimasto chiuso per trent’anni a causa di problemi strutturali, è stato restaurato e riaperto nel 1981, tornando a ospitare stagioni teatrali che esaltano la sua bellezza e la sua storia.

Orto botanico di Palermo

L’Orto Botanico di Palermo è una tappa imprescindibile per chi visita la città. Con oltre 12.000 specie vegetali, è uno dei giardini botanici più grandi d’Europa e un’importante istituzione accademica, sede del dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Palermo. Fondato oltre duecento anni fa, ha contribuito alla diffusione di numerose specie, in particolare tropicali e subtropicali, nel Mediterraneo e in Europa.

Situato accanto a Villa Giulia, con ingresso in via Lincoln 2, a pochi passi dalla Kalsa, l’Orto Botanico ospita strutture come l’Erbario, che custodisce circa 400.000 piante essiccate provenienti dal Mediterraneo, alcune collezionate sin dal 1700. Il simbolo del giardino è il maestoso Ficus magnolioide, piantato nel 1845 e originario delle isole australiane Norfolk. Dal 1993, l’Orto Botanico ha creato una banca del germoplasma per preservare il patrimonio genetico della flora mediterranea.

Orto Botanico di Palermo, Sicilia

Fonte: iStock

Un meraviglioso angolo dell’Orto Botanico di Palermo

Il Forte di Fenestrelle

Situato nella valle del Chisone, è la più grande fortificazione d’Europa e la seconda costruzione in muratura più estesa al mondo dopo la Grande Muraglia cinese. Questa imponente opera si estende per circa cinque chilometri e copre un dislivello di quasi 700 metri, rendendola un vero colosso di pietra. Progettato dall’ingegnere Ignazio Bertola nel XVIII secolo, il forte aveva il compito di proteggere il confine tra Italia e Francia, anche se non venne mai coinvolto in battaglie.

L’architettura originale del forte è ancora intatta, e Fenestrelle rimane l’unica struttura di questo tipo tra i forti piemontesi del Settecento. Più che una singola fortificazione, è un vasto sistema di difesa, composto da tre forti principali (San Carlo, Tre Denti e Sant’Elmo), ridotte, cannoniere, polveriere e caserme. Tutti questi edifici sono collegati da una monumentale scala coperta di 4.000 gradini, scavata in una galleria artificiale lunga quasi due chilometri, che rende il complesso ancora più affascinante.

La parte più rappresentativa del forte è il Forte San Carlo, che ospita edifici simbolici come il palazzo del governatore, il padiglione degli ufficiali e la chiesa. Da qui parte anche la scala coperta, collegando le varie sezioni del complesso, tra cui i tre quartieri militari, la polveriera di Sant’Ignazio, la porta reale e vari depositi, laboratori e corpi di guardia. Oltre alle sue dimensioni straordinarie – con una lunghezza di 3 km, una superficie di 1.300.000 metri quadrati, e la presenza di 3 forti, 7 ridotte e 28 risalti – il forte è famoso per le sue scale: 4.000 gradini della scala coperta e 2.500 della scala reale. Si trovano inoltre 14 ponti di collegamento, 5 ponti levatoi interni e 183 fari utilizzati per l’illuminazione.

Dal 1999, il Forte di Fenestrelle è diventato il monumento simbolo della Provincia di Torino e si trova all’interno del Parco Naturale Regionale Orsiera-Rocciavrè, rendendolo una meta di grande interesse storico e naturalistico.

Forte di Fenestrelle, Piemonte

Fonte: iStock

Veduta del Forte di Fenestrelle, la Grande Muraglia piemontese

L’antica Università di Bologna

L’Università di Bologna, fondata nel 1088, detiene il primato di essere la più antica università del mondo occidentale. Questa storica istituzione ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo dell’istruzione e della ricerca in Europa, segnando l’inizio di un nuovo approccio all’apprendimento che ha influenzato le università future. Conosciuta per la sua tradizione accademica e per l’innovazione, l’ateneo bolognese continua a essere un punto di riferimento per studenti e studiosi provenienti da ogni angolo del pianeta.

Borgo Parrini: il borgo più piccolo d’Italia

In Sicilia, tra le colline e il mare, si trova Borgo Parrini, il borgo più piccolo d’Italia, con una popolazione di appena 20 abitanti. Fondato nel XIX secolo, questo piccolo centro, situato nella frazione di Partinico in provincia di Palermo, è noto non solo per le sue dimensioni, ma anche per le sue casette colorate, dal blu intenso al giallo sole, dal verde brillante al rosso acceso, che ricordano un piccolo angolo di Gaudí in Sicilia. Borgo Parrini è un museo a cielo aperto, dove si respira un’atmosfera autentica e i residenti accolgono i visitatori con calore e ospitalità, condividendo storie e leggende che si intrecciano con la storia del borgo.

L’albero più antico d’Europa

L’albero più antico d’Europa si trova in Calabria, ed è un pino loricato chiamato Italus. Questo straordinario esemplare, datato scientificamente, ha circa 1.230 anni ed è considerato l’essere vivente più longevo del continente. Italus vive nel Parco Nazionale del Pollino, a 1.900 metri di altitudine, sul versante meridionale di Serra della Ciavole, su un pendio roccioso e scosceso che lo protegge da incendi e fulmini.

La scoperta dell’albero risale al 2017, grazie a una ricerca condotta dal Parco Nazionale del Pollino in collaborazione con l’Università della Tuscia. La datazione di Italus ha rappresentato una sfida per gli studiosi, che hanno utilizzato un metodo combinato di dendrocronologia e analisi al carbonio 14 per determinarne con precisione l’età.

Attualmente, biologi e ricercatori lavorano per garantire la conservazione di Italus, affinché possa continuare a sopravvivere nel suo ambiente protetto e raccontare la sua lunga storia millenaria.

L’Arena di Verona, l’anfiteatro romano meglio conservato

L’Arena di Verona è l’anfiteatro romano meglio conservato al mondo e rappresenta una delle più importanti testimonianze dell’architettura romana. Costruita all’inizio del I secolo d.C. durante l’epoca giulio-claudia, è il terzo anfiteatro più grande tra quelli giunti fino a noi, ed è ancora oggi utilizzata per ospitare concerti ed eventi, mantenendo viva la sua funzione originaria di luogo di spettacolo.

Nonostante abbia affrontato molte sfide nel corso dei secoli, inclusi i danni provocati dal terremoto del 1183, l’Arena ha preservato gran parte della sua struttura originaria, continuando a dominare il centro di Verona con la sua imponente presenza. In epoca romana, veniva utilizzata per spettacoli come i combattimenti tra gladiatori e la caccia ad animali esotici, offrendo intrattenimento alla popolazione.

Con l’avvento del Cristianesimo e il cambiamento dei costumi, l’Arena perse la sua funzione originaria e, nel corso del tempo, fu addirittura utilizzata come cava di pietra. Le pietre estratte vennero impiegate per costruire la seconda cinta muraria di Verona nel VI secolo, dimostrando come i materiali dell’anfiteatro abbiano contribuito a plasmare altre importanti opere architettoniche della città.

Montagne da Record

Anche le vette italiane vantano alcuni primati. Il Monte Bianco, con i suoi 4.810 metri, è la vetta più alta d’Europa e si trova al confine tra Italia e Francia. Questa imponente montagna è una meta ambita per escursionisti e scalatori, grazie ai suoi spettacolari panorami alpini e alla varietà di attività all’aperto che offre. Non lontano, la Galleria del Sempione rappresenta un’opera ingegneristica straordinaria: con i suoi 19,8 km, è uno dei tunnel ferroviari più lunghi del mondo e collega l’Italia alla Svizzera, fungendo da importante via di comunicazione.

Sotto il massiccio del Gran Sasso, si trova il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, il più grande laboratorio sotterraneo al mondo dedicato alla fisica delle particelle. La sua posizione isolata consente di condurre esperimenti delicati, lontano da interferenze esterne. Infine, la Marmolada, la montagna più alta delle Dolomiti, ospita un ghiacciaio perenne e offre uno scenario straordinario per sciatori e amanti delle escursioni, oltre a rappresentare un’importante testimonianza delle trasformazioni climatiche in atto.

Categorie
itinerari itinerari culturali Lazio Notizie Viaggi

Lazio Blue Route, il futuro itinerario che porta a scoprire i Borghi Marinari della Regione

La Lazio Blue Route sta per diventare una realtà concreta. Il progetto, ideato e sviluppato dall’architetto Alberto Renzi su incarico dell’Associazione MAR, è stato recentemente presentato attraverso uno studio di fattibilità che getta le basi per la creazione del tratto “pilota”. Questo primo segmento coinvolgerà il litorale nord del Lazio, partendo da Montalto di Castro fino a giungere alla Capitale. Durante la presentazione, Renzi ha illustrato gli obiettivi del percorso e le sue caratteristiche uniche, evidenziando l’importanza dei cammini nella valorizzazione territoriale e culturale.

Un progetto di connessione tra Toscana e Via Francigena del Sud

La Lazio Blue Route si propone di entrare a far parte dell’Atlante dei Cammini del Lazio, diventando una dorsale tirrenica di collegamento tra la Toscana e la Via Francigena del Sud. Renzi ha accompagnato i presenti, tra cui esponenti istituzionali e pubblico accorso al workshop sul turismo sostenibile dedicato al progettista Valentino Giuliani, in un viaggio virtuale lungo un itinerario identitario che copre una distanza di circa 200 chilometri. Lungo questo tracciato, sono stati individuati 346 punti di interesse, tra cui siti storici, archeologici e culturali, distribuiti sia sulla terraferma, sia sul mare e lungo i fiumi.

Un nuovo itinerario tra storia e Blue Economy

Il progetto pilota non si limita a collegare borghi e città: include anche due siti riconosciuti dall’UNESCO, oltre a promuovere le cosiddette Blue Destination. Questo concetto integra un porto internazionale, cinque approdi turistici e oltre cinquanta punti di rilevanza storico-archeologica legati al mare, al suo patrimonio e alle tradizioni marinare. Durante l’evento, Grazia Maria Iadarola, dirigente dell’Area Blue Economy della Regione Lazio, ha presentato nuove iniziative per supportare comuni e imprese locali, in particolare nel contesto della Blue Economy e dell’accessibilità inclusiva.

Le prime dieci tappe: un viaggio nel cuore dei borghi marinari

Il tratto iniziale della Lazio Blue Route toccherà dieci tappe, coinvolgendo nove Comuni del Lazio, di cui otto Borghi Marinari di eccellenza. Il viaggio inizia a Montalto di Castro, al confine con la Toscana, e prosegue verso Tarquinia, celebre per il suo patrimonio archeologico etrusco. Da qui, l’itinerario si sviluppa attraverso un’esperienza di turismo lento che attraversa borghi e città costiere come Allumiere, Civitavecchia, Santa Marinella, Ladispoli, e Cerveteri, nota per la necropoli patrimonio dell’UNESCO. Il percorso continua lungo il litorale fino a Fiumicino e Fregene, per poi concludersi con un ingresso spettacolare a Roma, passeggiando lungo le rive del Tevere.

Il futuro del turismo laziale

La Lazio Blue Route promette di diventare una delle principali attrazioni del turismo sostenibile nel Lazio, offrendo un’esperienza autentica e immersiva nella storia e nella cultura costiera della regione. Con una forte attenzione alla sostenibilità, al rispetto per l’ambiente e alla valorizzazione delle risorse locali, l’itinerario mira a trasformarsi in un esempio virtuoso di come il turismo possa promuovere la conservazione del patrimonio naturale e culturale, generando allo stesso tempo opportunità economiche per i territori coinvolti.

Sostegno istituzionale e progetti collaborativi

Il Presidente del GAL Mare Lazio Pesca, Marco Maurelli, ha evidenziato l’importanza dei partenariati pubblici e privati nel rafforzare le operazioni di filiera legate al turismo costiero. “Ho già integrato nella strategia di sviluppo locale iniziative di promozione turistica che si allineano perfettamente con la Lazio Blue Route. Ho avuto l’opportunità di aderire a questo progetto, seguendo l’approccio adottato in occasione del Giubileo del Mare. Come GAL, intendo coordinare un’attività che coinvolga tutti i comuni costieri del Lazio, per rendere operativo e potenziare il sentiero identitario dei Borghi Marinari,” ha dichiarato.

Un ulteriore sostegno è stato espresso da Sabrina Busato, Presidente di FEISCT, che ha condiviso lo sviluppo dell’Italian Blue Route in tutto il territorio nazionale. Tale percorso promozionale, noto come BLUE TOUR, ha già toccato ben 21 città di mare durante l’estate del 2024, a riprova dell’importanza di unire le destinazioni costiere sotto un’unica iniziativa.

Massimo Castellano, Presidente dell’Associazione MAR, che ha organizzato il workshop, ha manifestato grande soddisfazione per il progresso della Lazio Blue Route. “Il Giubileo è un evento di grandissima rilevanza, ma rappresenta anche un momento di transizione. Progetti come la Lazio Blue Route devono essere pensati per il futuro, diventando opportunità strutturate per valorizzare i territori. Nei prossimi anni, è fondamentale sviluppare iniziative sistemiche centrate sul turismo sostenibile costiero”.

Categorie
Arizona Interviste Nord America Viaggi

Ask the Sand: Vittorio Bongiorno ci racconta il suo viaggio in Arizona sulle tracce della città-utopia di Arcosanti

Immaginate un padre e un figlio in viaggio sulle tracce di una città-utopia costruita nel 1970 nel deserto dell’Arizona da un architetto italiano. Non è la trama di un road movie di fantascienza, ma un regalo di compleanno che diventa il cuore pulsante del documentario Ask the Sand – Can we change the future?, scritto e diretto da Vittorio Bongiorno. 

Presentato in anteprima mondiale al Biografilm 2023, ora questa avventura alla ricerca di Arcosanti è disponibile su NowTv. L’architetto Paolo Soleri, allievo di Frank Lloyd Wright, aveva l’idea di una città del futuro un po’ come il protagonista dell’ultimo film di Francis Ford Coppola Megalopolis interpretato da Adam Driver. Nel cuore del deserto americano sorge ancora oggi questo luogo sospeso tra ambizione e sogno che il regista ha visitato con il figlio poco prima della pandemia di Covid-19.

Viaggiando tra la polvere del deserto, i due hanno trascorso una settimana in questo luogo dimenticato, raccogliendo i racconti di professionisti e artisti che hanno conosciuto Soleri e di chi vive ancora oggi in quella città-utopia. Fin dalla sua anteprima italiana Ask the Sand non si è mai fermato ed è stato proiettato anche oltreoceano a Tucson, Dallas e nella stessa Arcosanti.

Il 20 e 21 Novembre Bongiorno è stato invitato dall’ordine degli architetti di Napoli e Brescia per presentare il documentario in due festival di architettura. Inoltre lui e suo figlio sono stati invitati alla Farm Cultural Park, un centro culturale in Sicilia a Favara, a due passi da Agrigento, dove hanno curato un padiglione di Countless Cities, la biennale delle città del futuro. Si può visitare facendo un percorso espositivo con foto, video e scritti dal loro viaggio. Tutte le informazioni sul sito http://www.countlesscities.com.

Sulle note delle musiche originali di Giulio e Vittorio Bongiorno, i Calexico, Joachim Cooder e Naim Amor & John Convertino, Ask the Sand è la testimonianza sincera e coinvolgente di un viaggio che unisce architettura, storia, arte, il fascino dell’America del sud e un rapporto padre-figlio complice e forte, ma pronto ad allentare la presa per un futuro più indipendente.

Arcosanti

Fonte: Ufficio stampa

Arcosanti vista dall’alto

Come nasce il tuo legame con l’America?

Il blues e il jazz sono stati la colonna sonora della prima parte della mia vita. Il mio bisnonno è scappato dalla Sicilia nel 1907 e ha vissuto negli Stati Uniti cambiando nome, e ha mandato alla famiglia i dischi di jazz e blues, e delle pistole da cowboy a mio padre. Ci ho scritto un romanzo ancora incompiuto, questo per dire che ho un legame con l’America da sempre. Nel 2013 sono partito sulle orme care del mio bisnonno e ho trovato qualcosa, anche se lui aveva lavorato molto per far perdere le sue tracce. Da lì in poi ho continuato a viaggiare per l’America e questo viaggio di Ask the Sand lo abbiamo fatto all’avventura, senza troppe aspettative. 

Come è nata l’idea?

Non ho voluto imporre niente a mio figlio, mi sembrava assurdo a 18 anni rovinare un’esperienza genuina. L’ho sempre lasciato libero di fare le sue scelte, lui ha il suo mondo di riferimento, ma se deve scegliere tra Bob Dylan e i Maneskin c’è poco da scegliere. All’epoca gli avevo detto che per il compleanno dei 18 anni gli avrei regalato un biglietto circolare per andare in giro per il mondo, ma lui mi ha detto che voleva andarci con me.

Quindi da questa contrattazione è nata l’idea di fare un viaggio più rischioso, piuttosto che tornare a New York dove eravamo già stati. Io amo che ci sia sempre un po’ di rischio in tutto quello che faccio, che si tratti di un libro, di un film… Mi piace che ci sia un margine di errore. Quindi gli ho proposto questo viaggio, visto che avrebbe studiato architettura, e a lui è piaciuta l’idea. Quindi ho voluto raccontare il suo punto di vista, poi il mio l’ho raccontato nel libro La Ballata del Deserto. 

Come vi siete preparati per questo viaggio?

L’itinerario che abbiamo organizzato prevedeva i primi tre giorni a Los Angeles, poi siamo andati ad Arcosanti una settimana con appuntamenti fissati con vari personaggi. Arcosanti è a 110 km da Phoenix in mezzo al deserto e non è semplicissima da trovare.

La mattina che siamo partiti da Los Angeles siamo arrivati la sera tardi, quindi siamo partiti a maniche corte e siamo arrivati lì che si gelava dal freddo. Era tutto chiuso e un’artista italiana ci ha dato le chiavi del nostro appartamento dicendoci che era giù nel canyon. Nel raggio di 100 km non c’era niente, non abbiamo nemmeno potuto mangiare qualcosa e siamo andati a dormire.

I locali sono stati felici di avervi lì o erano diffidenti?

La fondazione Cosanti ci ha accolto molto calorosamente, con Giulio si sono comportati come se fosse un nipote e ci hanno aperto questi archivi ancora quasi non catalogati, pertanto abbiamo avuto accesso a materiale straordinario. I filmati li ho comprati, ma le foto e i libroni che si vedono nel doc ce li hanno dati loro. Poi devo ringraziare Angelina Gentilini per lo stupendo lavoro di montaggio perché è riuscita ad armonizzare le varie nature del film e l’operatore Nicola Cavalazzi che ha viaggiato con noi.

Ci ha colpiti, tuttavia, il fatto che non ci hanno fatto entrare nelle loro residenze. Abbiamo percepito quasi una sorta di patto: la storia esterna di Arcosanti è quella, ma la storia personale di coloro che vivono lì non hanno nemmeno niente a che fare con Soleri, molti di loro non lo hanno mai incontrato. Noi li abbiamo provocati con la storia dell’utopia, e loro hanno risposto così. Dal 1970 a oggi questa città non si è mai fermata.

Interno Arcosanti

Fonte: Ufficio stampa

L’interno di un’abitazione ad Arcosanti

Come vivono i residenti di Arcosanti oggi?

Vendono le campane di bronzo e ceramica, fanno dei tour guidati con le scuole e dei workshop. Ricevono alcune donazioni da privati e chi passa lascia qualcosa, però vivono. Non è un centro sociale. “Io ho costruito lo strumento, ma la musica la decidono loro” diceva Soleri, una cosa molto democratica secondo me. Non volevo fare un doc sull’architettura in fondo e così è venuto fuori questo racconto.

Si dice che Arcosanti sia fonte di ispirazione per Star Wars…

Non c’è un documento vero e proprio che lo attesti, ma gli abitanti di Arcosanti dicono che George Lucas sia stato lì. Vedendo quelle forme però sembra chiaro il riferimento per Tatooine.

Cosa ti ha lasciato questa esperienza una volta tornato a casa?

Un’esperienza simile ti lascia un bottino importante, è come tornare con la sabbia in tasca. Il viaggio di ritorno è stato avvolto dal silenzio per elaborare tutto quello che avevamo visto e vissuto. Poi c’è stato il buco nero della pandemia che ha diviso le nostre strade. Quando sono tornato avevo l’80% del documentario già girato, ma poi si è fermato tutto quindi trovare anche i finanziamenti è stata dura, ci ho messo due anni. Le difficoltà sono venute dopo insomma. Tuttavia con questo progetto mi sono staccato da mio figlio facendo una cosa che rimarrà immortale ed è una specie di miracolo, perché quando ho iniziato il viaggio non pensavo una cosa simile. Possiamo vivere lontani ma rimanere uniti. 

Cosa ti affascina del deserto?

L’orizzonte sconfinato, questa linea sfocata dove tutto è possibile mi affascina. Forse anche perché sono siciliano, ma ho visitato vari deserti degli Stati Uniti. Nel Joshua Tree nel 2013, in un ranch isolato, ho incontrato Ry Cooder che suonava con suo figlio, l’ho salutato e il figlio mi ha dato le musiche per la prima parte del film ed è lo stesso che stava nel sidecar in Buona Vista Social Club. La possibilità del deserto dove puoi girare con una libertà che non ti è concessa magari a New York. New York è stata la mia prima città americana, ma da quando ho scoperto il Sud non ci torno spesso a New York.

Com’è il tuo rapporto con il cinema, vista la tua passione per l’America?

Il mio immaginario del cinema americano sono David Lynch e Wim Wenders. Paris, Texas mi ha forgiato per come costruisco le immagini. Il documentario l’ho girato come fosse un film, senza le interviste piazzate, con una voce fuoricampo. Nel 2017 ho fatto il documentario in Texas, a Austin e mi sono immerso in questa cultura bianca venendo dal blues nero. Il country di Johnny Cash è l’immaginario che mi sono tatuato nell’anima.

Capisco che può sembrare un po’ fasullo per un italiano, ma io appena posso scappo e vado là. In Italia è un immaginario travisato perché sono mondi molto diversi, ma ho vissuto a casa di meccanici, operai, guidatori di truck, gente che ha votato anche Trump, che gira armata, ma la working class se vuoi capire l’America è importante. In tre anni di pollo fritto a Detroit, ho vissuto un pezzo di America molto diversa da quelle che vediamo nei film. 

Il documentario in alcuni momenti affronta anche il tema della sostenibilità e del consumismo in modo quasi indiretto.

Lì si riscaldano con il sole e si raffreddano con l’aria. Noi abbiamo la luce, il sole e il vento. Abbiamo davvero bisogno di tenere la temperatura delle nostre case a dieci gradi d’estate? A me sembra folle e non ho il condizionatore, non per fare Captain Fantastic (un film che mi ha colpito molto), ma mi sembra folle usarlo quando poi ci lamentiamo che il mondo va a fuoco. Gli americani sono i primi, io quando sono lì gli spengo le luci, i condizionatori. 

La musica?

Ho usato le musiche di Calexico e di Joaquim Cooder. I Calexico li ascolto da trent’anni e quando li ho contattati mandandogli del girato con alcune loro canzoni gli è piaciuto molto e mi hanno aiutato anche nella contrattazione con le case discografiche. Loro sono molto attenti all’ambiente, il musicista vive a El Paso e vivono molto la frontiera. 

Categorie
Luoghi da film Viaggi

I luoghi di Fino alla Fine, il nuovo film di Muccino

Prodotto da Lotus Production (società Leone Film Group con Rai Cinema) in associazione con Ela Film e con Adler, e distribuito da 01 Distribution, arriva nelle sale il 31 ottobre “Fino alla fine“, il nuovo thriller di Gabriele Muccino che ha scritto la sceneggiatura insieme a Paolo Costella.

Nei panni della protagonista, la turista californiana Sophie, troviamo Elena Kampouris, mentre i tre giovani che la accompagneranno nel corso della film sono interpretati da Enrico Inserra, Lorenzo Richelmy e Saul Nanni.

Fino alla fine, una storia d’amore che diventa un thriller ricco di adrenalina

“Fino alla fine” segue la storia di Sophie, una giovane americana di vent’anni che si trova in vacanza a Palermo con la sorella. Quando è ormai prossima al ritorno in California, nelle ultime 24 ore che trascorre in Sicilia, il destino le fa incontrare Giulio e il suo gruppo di amici. Quelle stesse 24 ore che avrebbero dovuto segnare la conclusione del suo viaggio si rivelano invece decisive, stravolgendo per sempre il corso della sua vita.

Sophie scoprirà che ogni scelta ha delle conseguenze, e quelle che compirà la condurranno sull’orlo del precipizio, trasformando una semplice avventura d’amore in una lotta per la sopravvivenza, riscatto e pura adrenalina. Il gruppo di ventenni, con la loro ingenuità e inesperienza, si troverà di fronte a scelte difficili, imparando quanto sia sottile la linea tra giusto e sbagliato, e quanto sia semplice cadere in errore quando si è ancora alle prime armi con la vita.

Le location del nuovo film di Muccino

Spiaggia di Mondello

Fonte: iStock

La stupenda Spiaggia di Mondello

Il nuovo film di Muccino è stato girato durante l’estate del 2023 a Palermo, in particolare nella borgata marinara di Mondello per le scene notturne e nelle altre zone della città per le scene diurne.

Mondello, suggestiva località marinara situata a 11 chilometri da Palermo, ha subito una straordinaria trasformazione alla fine dell’Ottocento, passando da semplice borgo di pescatori a rinomata stazione balneare. Si tratta di una vera e propria gemma che si sviluppa tra il maestoso Monte Pellegrino e il Monte Gallo, con una baia incantevole dalla spiaggia di sabbia finissima lambita da un mare turchese che sembra uscito da un sogno.

Tra le strutture più iconiche spicca il Charleston, ex stabilimento balneare su palafitte risalente al 1910, costruito in stile tardo liberty, simbolo dell’eleganza e del fascino che la località acquisì nel corso del XX secolo. Il cuore del borgo, è contraddistinto da raffinate ville liberty, risalenti all’inizio del Novecento, che donano un tocco nostalgico e romantico.

La piazza conserva ancora oggi tracce del passato marinaro, con la torre della Tonnara e i resti del “mafraggio”, l’antico spazio utilizzato per conservare le attrezzature da pesca. A separare cotanta meraviglia dal centro di Palermo si estende il Parco della Favorita, polmone verde che accentua il contrasto tra il vivace centro cittadino e l’oasi di serenità offerta da Mondello.

Altri ciak del film hanno, invece, visto come sfondo l’Orto Botanico di Palermo, istituzione museale e didattico-scientifica dell’Università che ospita oltre 12.000 specie di piante, l’antico mercato di Ballarò, il vibrante quartiere della Kalsa noto per i mosaici bizantini della Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio e per le opere d’arte rinascimentali di Palazzo Abatellis, la Cattedrale custode di numerose opere di indiscusso valore, Corso Vittorio Emanuele (la strada più antica della città), Via Roma (ricca di negozi), Viale dell’Olimpo e l’Arenella, quartiere marinaro con due porti turistici.

Infine, nella finzione, la spiaggia di Mondello è rappresentata da Marettimo, la più remota e montuosa delle isole Egadi, che si erge imponente all’estremità occidentale della Sicilia, non lontano dalla costa di Trapani. Vero angolo di paradiso, vanta un paesaggio selvaggio e affascinante, con promontori che si tuffano in mare e grotte spettacolari scolpite dal tempo e dall’acqua, adornate da stalattiti, stalagmiti e depositi calcarei che hanno ispirato nomi suggestivi. Tra queste, spiccano la Grotta del Cammello, del Presepio, della Pipa e la Bombarda, chiamata così per il fragoroso rimbombo delle onde al suo interno.

Categorie
eventi Idee di Viaggio itinerari culturali patrimonio dell'umanità Viaggi viaggiare

Giornata delle Ville Venete 2024, le più belle e gli eventi da non perdere

Con l’apertura al pubblico di oltre 90 ville e la possibilità di partecipare a 160 esperienze, sabato 19 e domenica 20 ottobre torna la Giornata delle Ville Venete. Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione quest’anno si distingue per la varietà di attività, suddivise come di consueto in cluster tematici come Heritage, Family, Green, Wine&Food, Dream e Well Being, con l’obiettivo di facilitare la scelta dei visitatori in base ai propri interessi, sottolineando la versatilità e la multidisciplinarità delle Ville Venete.

Un aspetto, questo, che non a caso è anche il tema del convegno “Ville Venete – Orizzonti Oltre i Confini 2024”, organizzato in occasione dell’evento a Villa Selvatico a Battaglia Terme (Padova), che esplora la villa non solo come testimonianza storica, ma anche come parte di un sistema economico circolare, promuovendo un equilibrio tra storia e sostenibilità.

Immersione nella Civiltà della Villa

La Giornata delle Ville Venete intende valorizzare la villa come “Casa Viva”, una realtà unica e inimitabile a livello internazionale, offrendo ai visitatori un’immersione nella “Civiltà di Villa”, trasformandoli da spettatori passivi a protagonisti attivi attraverso esperienze pratiche. Spalancando le porte ai visitatori, le ville racconteranno la propria storia, arte, cultura, architettura, artigianato e la natura che le circonda tramite visite guidate, passeggiate, concerti, laboratori, degustazioni e soggiorni, fornendo una visione completa della Villa Veneta del passato, del presente e del futuro. In questa edizione è stata introdotta una nuova sezione dedicata agli “itinerari suggeriti”, che permette a chi lo desidera di pianificare una giornata o un intero weekend in stile moderno “Grand Tour”.

Ecco allora una selezione delle esperienze più significative, divise per provincia, per trascorrere un fine settimana all’insegna della bellezzza e della scoperta di un patrimonio unico e prezioso.

Soggiorni e Visite in provincia di Belluno

In provincia di Belluno, a Villa di Modolo, una maestosa Villa Veneta situata nelle Dolomiti, sarà possibile soggiornare nei locali dell’antica latteria, recentemente ristrutturata e trasformata in agriturismo. Sarà inoltre offerta una visita guidata che illustrerà la storia e l’imprenditorialità della famiglia Miari Fulcis. A Villa Buzzati, i visitatori potranno esplorare il mondo misterioso di Dino Buzzati attraverso i suoi racconti, mentre a Villa degli Azzoni Avogadro ci sarà l’opportunità di partecipare a un “Bagno di Gong” con i Gong Planetari. A Villa Villalta sarà possibile visitare la dimora e conoscere la coltivazione dello zafferano grazie al gruppo “Zafferano Dolomiti” e prendere parte a un’opera interattiva di Land Art di Sara Casal.

Villa Abate Barbieri Verson

Fonte: Ufficio Stampa Giornata delle Ville Venete

La magnifica Villa Abate Barbieri Verson

Esperienze Culturali in provincia di Padova

In provincia di Padova, al Castello di San Pelagio, una visita guidata racconterà la trasformazione del luogo da azienda agricola a realtà culturale, mentre i bambini potranno partecipare a una caccia al tesoro botanico nel giardino storico. A Villa Rosa, i proprietari accoglieranno i visitatori nel maestoso parco e tra gli interni storici. Al Parco Frassanelle si vivrà l’esperienza della transumanza, mentre al Giardino Monumentale di Valsanzibio verranno svelati i significati simbolici del giardino.

Villa Selvatico ospiterà la degustazione “Ottobre Rosso” con i vini dei Colli Euganei. A Villa Roberti, si potrà partecipare a sessioni di yoga e a laboratori per bambini. Infine, a Villa Molin, una visita speciale si concluderà con l’assaggio di vini.
Sarà possibile visitare Villa Giusti dell’Armistizio, luogo storico in cui fu firmato l’armistizio che segnò la fine della Prima guerra mondiale.
Tra le proposte di Villa dei Vescovi, è da menzionare la visita al Brolo con degustazione: un percorso esclusivo attraverso il parco agricolo della villa, con particolare attenzione alle sue vigne.

Degna di nota anche la visita al parco di Villa Cittadella Vigodarzere Valmarana, organizzata in collaborazione con Veneto Segreto, partner per le esperienze Green della Giornata delle Ville Venete. Un’altra esperienza interessante è quella che permette di esplorare gli appartamenti privati del Castello del Catajo, abitati nell’Ottocento dagli Arciduchi Asburgo Este, e recentemente riaperti al pubblico.

A Villa Pesavento, le famiglie potranno partecipare a un itinerario che parte dalla villa e dal suo giardino per concludersi nella fattoria, offrendo così l’opportunità di comprendere la connessione tra questi due mondi, un legame che ha resistito nel tempo. I bambini potranno concludere l’esperienza partecipando a un laboratorio creativo, durante il quale avranno l’opportunità di lavorare la lana proveniente dalle pecore allevate nella dimora. Oltre alle ville nominate, ci saranno anche Villa Abate Barbieri Verson, Villa Giovannelli Colonna, Casa dalla Francesca e Villa Beatrice d’Este.

Immersione nella Natura in provincia di Rovigo

In provincia di Rovigo, al Castello Estense, ci si potrà immergere nella natura attraverso meditazioni, bagni di suoni e passeggiate tra alberi secolari. A Villa Ca’ Zen, sarà possibile partecipare a un’escursione naturalistica in barca nel Delta del Po. A Villa Morosini, si potranno esplorare le opere di Andy Warhol e la collezione Zerbinati. Villa Castelpiano offrirà un percorso tra storia e bonifica del Polesine. Sono previste esperienze anche a Villa dei Marchesi Villa.

Arte e Cultura in villa in provincia di Treviso

Ci spostiamo nel Trevigiano, dove Villa di Maser anche quest’anno ripropone la Colazione in Villa, un’esperienza unica in cui sarà possibile gustare la colazione sotto gli affreschi della Sala a Crociera. Tra le proposte più interessanti c’è anche “Crea il tuo erbario”, un’attività pensata per i bambini che li coinvolgerà nella creazione di un piccolo erbario da portare a casa, imparando a riconoscere le varie specie vegetali presenti nel particolare contesto naturale della Villa.

A Villa Sandi, un’esclusiva visita guidata accompagnerà i visitatori alla scoperta della dimora e dei suoi vini pregiati, con un percorso che parte dall’antica barricaia settecentesca e arriva fino al maestoso edificio in stile palladiano.

Villa Lattes offre l’esperienza “Poesia e storia in Villa Lattes”, che inizia con una visita guidata alla scoperta delle origini storiche della Villa e dei suoi proprietari, seguita da un laboratorio creativo in cui i partecipanti diventeranno protagonisti, componendo versi con diverse tecniche poetiche.
A Villa Tiepolo Passi sarà possibile trascorrere un fine settimana nella storica Foresteria della Villa, immergendosi nelle sue architetture e nelle essenze secolari. A Villa Chiminelli, invece, i visitatori potranno vivere un’esperienza musicale unica, guidati dal suono di particolari chitarre multi-manico suonate dal maestro compositore Guidetti.

Villa Giustiniani Tonon vi accoglierà per una serata polisensoriale che inizia con una visita guidata, condotta dal Maestro Guerrino Lovato, agli affreschi della villa, seguita da una degustazione delle birre artigianali San Gabriel. Per chi desidera soggiornare, CastelBrando offre un’esperienza di pernottamento, mentre a Villa Morosini Lucheschi sarà possibile vivere uno shooting fotografico memorabile, con la villa e i colori autunnali a fare da scenografia.

Il Castello di San Salvatore, eccezionalmente visitabile in autonomia, offre ai turisti un percorso narrato dalla voce della sua proprietaria, la Principessa Isabella Collalto de Croy, che li accompagnerà attraverso una audioguida disponibile direttamente sul proprio smartphone.
Infine, Villa Rechsteiner celebra il disegnatore e pittore italiano Alberto Martini, precursore del surrealismo e originario di Oderzo, con le “degustazioni itineranti”. In collaborazione con Oderzo Cultura, verrà abbinato il vino della tenuta a un’opera di Martini ispirata alle celebri “Storie Straordinarie” di Edgar Allan Poe, in un percorso guidato tra i luoghi più affascinanti della tenuta.

Altre esperienze sono proposte da Villa Correr Pisani, Villa Grimani Morosini Gatterburg, Villa Morosini Lucheschi, Castello Papadopoli Giol, Castello di Roncade e Palazzo Zambaldi

Wellbeing in Villa in provincia di Venezia

Il nostro viaggio ci conduce quindi a Venezia, dove le esperienze di benessere hanno avuto grande successo. Solo in questa provincia possiamo trovare ben tre esperienze di yoga: presso Villa Foscarini Rossi , Villa Widman – che offrirà anche l’”Erbario Lagunare”, un percorso di visita che condurrà i partecipanti alla scoperta delle piante tipiche della laguna – e Villa Venier Contarini, che propone una serie di attività dedicate al benessere psicofisico.

Palazzo Cappello offrirà un’esperienza pensata interamente per i bambini, con una visita e un laboratorio speciale, mentre il patrimonio storico torna protagonista a Villa Correr Agazzi, con la possibilità di esplorare documenti antichi conservati nel suo archivio. Anche Villa Farsetti e la Barchessa di Villa Heinzelmann offriranno esperienze immersive, con quest’ultima che unirà l’arte contemporanea all’atmosfera storica del parco e degli edifici.

Esperienze Esclusive in provincia di Verona

A Verona, tra le esperienze proposte dalle Ville Nichesola Conforti, si potrà partecipare alla presentazione del libro Centootto ville della Valpolicella e dialogare direttamente con l’autore. Inoltre, sotto la guida di artisti, sarà possibile dipingere nelle sale affrescate, utilizzando attrezzature professionali e esplorando nuove tecniche in un ambiente creativo e rilassante.

Palazzo Montanari e Villa Amistà – Byblos Art Hotel offrono soggiorni unici e di lusso, con esperienze Heritage e Wine&Food confezionate per l’occasione. Palazzo Montanari propone l’”Art&Wine Experience” e la “Visita con Calice di Valpolicella”, mentre Villa Amistà invita i suoi ospiti a partecipare all’”Art Tour” seguito da una cena degustazione presso il ristorante Amistà.

Infine, tra le proposte più particolari, si segnala la visita guidata con i proprietari a Villa Sagramoso Sacchetti già D’Arco e la degustazione di tartufo nero presso Villa Cariola. Anche quest’anno, non mancheranno le esperienze a Villa Buri Tessari, detta “La cappuccina”, e a Villa Rizzardi e Giardino di Pojega.

Castello Papadopoli Giol, Treviso

Fonte: Ufficio Stampa Giornata delle Ville Venete

Castello Papadopoli Giol, in provincia di Treviso

Degustazioni e Concerti in provincia di Vicenza

In provincia di Vicenza, numerose esperienze a tema Wine&Food offriranno ai visitatori l’opportunità di partecipare a degustazioni esclusive, oppure di godere di veri e propri pranzi o cene in villa. A Villa Valmarana ai Nani, ad esempio, sarà possibile prendere parte all’esperienza “Cena con i Tiepolo”, mentre Villa Fracanzan Piovene proporrà una “Visita guidata con degustazione”, accompagnata anche da un laboratorio artistico-botanico dedicato ai più piccoli. A Villa Pojana, tra le varie attività, spiccano la Ludoteca con giochi in legno, la “Caccia ai misteri di Villa Pojana” e l’Esposizione di cantine vinicole e aziende agricole locali, con la possibilità di cenare grazie agli stand di Street Food presenti all’interno della villa.

A Villa Priuli Crisanti si potrà assistere al concerto del celebre pianista Ramin Barhami, noto a livello internazionale per le sue interpretazioni del repertorio di Bach. Villa Mafferi Costalunga offrirà invece una serata immersa nella natura e nella mitologia dell’antica Grecia, con una passeggiata seguita da una degustazione di vini e prodotti locali.

A “La Gualda”, trasformata per l’occasione in palcoscenico, i visitatori potranno assistere alle prove dello spettacolo Le angherie cinquecentesche e partecipare a una visita guidata esclusiva muovendosi tra gli attori. Villa Ghellini offrirà invece un’esperienza di danza e musica rinascimentale e barocca, in cui gli ospiti potranno apprezzare ogni movimento e fraseggio delle performance, seguite da una visita agli spazi della villa e da degustazioni di prodotti locali tipici della zona di Villaverla.

A Villa Angarano Bianchi Michiel si terrà una Visita e Concerto Barocco, mentre al Castello di Thiene i visitatori potranno immergersi in un percorso museale innovativo, arricchito da realtà aumentata, intelligenza artificiale, sound design e performance recitative. Infine, i parchi, i giardini e la natura rigogliosa di Villa Fogazzaro Colbacchini, del Castello Grimani-Sorlini e del Monastero di San Marco saranno i protagonisti di un affascinante Trail Culturale.

Molte altre sono le esperienze anche a Villa Gioiagrande, Villa Valle, Villa Zileri, Villa Caldogno, Villa La Rotonda, Villa Montanari Valeri, Villa Ca’ Erizzo, Villa Barbaran Grassi, Villa Stecchini e Villa Fabris.

Ville e benessere in Friuli Venezia Giulia

Concludiamo con il Friuli-Venezia Giulia. A Villa del Torre, i proprietari accompagneranno gli ospiti in una visita guidata ricca di fascino e tradizione, con un’attenzione particolare all’antica cucina e ai vini della tenuta, prodotti con uve biologiche certificate. L’esperienza proseguirà con una passeggiata nel parco secolare, dove si potranno ammirare piante di diverse specie. Sarà inoltre possibile visitare il Monastero di Aquileia, scoprendo le origini della tenuta e l’elegante dimora dei Baroni Ritter de Záhony. Su richiesta, sarà possibile degustare tre vini presso il wine bar “Giardini Ritter de Záhony”.

A Villa Manin, visite guidate speciali porteranno i visitatori alla scoperta dei luoghi solitamente chiusi al pubblico. Tra antiche leggende e racconti autentici, si scopriranno curiosità legate alla storia di questa villa veneta, che fu dimora dell’ultimo Doge della Repubblica di Venezia e quartier generale di Napoleone Bonaparte.
Il Borgo dei Conti della Torre offrirà un’esperienza magica e indimenticabile, perfetta per famiglie, amici o coppie. Dopo la visita all’imponente villa seicentesca, gli ospiti potranno esplorare una rara e suggestiva casa di Babbo Natale, concludendo il tour con un buon calice di vino!

Categorie
Barcellona Edimburgo Europa eventi Idee di Viaggio Romania Scozia tradizioni Viaggi Vienna

Ponte dell’1 novembre tra eventi e tradizioni di Halloween in Europa

Con l’avvicinarsi del ponte dell’1 novembre, le città di tutta Europa si animano con celebrazioni suggestive che mescolano storia, leggende locali e atmosfere spettrali. Da antiche tradizioni celtiche a feste moderne, le varie destinazioni fanno a gara per offrire esperienze uniche a chi ama il brivido. Dalle sfilate di fuoco in Scozia ai castelli infestati della Transilvania, passando per le fiere colorate di Barcellona e le gallerie dell’orrore di Vienna, la festa di Halloween si trasforma in un momento magico e inquietante. Ecco una panoramica di come alcune delle città più affascinanti d’Europa celebrano questa festività, tra miti antichi e nuove forme di divertimento.

Samhuinn Fire Parade a Edimburgo

Edimburgo celebra Halloween con la famosa Samhuinn Fire Parade, una spettacolare parata ispirata all’antico rituale celtico di Samhuinn. Organizzato dalla Beltane Fire Society, questo evento segna la transizione tra estate e inverno, con una rappresentazione teatrale ricca di fuoco, percussioni e acrobazie per le vie della città. Al centro della storia, il Re Estivo cede il suo potere al Re Invernale, accompagnato dall’intervento della saggia dea Cailleach. Nonostante il tono alquanto misterioso, la parata celebra anche gli aspetti positivi dell’inverno, come il calore dei camini e le storie al lume di candela.

La sfilata di Macnas a Dublino

Halloween a Dublino è una delle festività più attese dell’anno, con la celebre parata animata da spettacolari costumi, carri allegorici e performance mozzafiato. Il momento clou è la sfilata di Macnas, famosa per le sue creature giganti e le narrazioni immersive. Le strade di Dublino si riempiono di mistiche creature e incredibili installazioni luminose, creando un’atmosfera unica. Oltre alla sfilata, la capitale irlandese offre tutto un corollario di tour dei fantasmi, mercatini a tema e attività per famiglie, come i concorsi di intaglio delle zucche, rendendo la celebrazione perfetta per tutte le età.

Festa spettrale in Transilvania

Il Castello di Bran, in Transilvania, è una delle mete più suggestive dove festeggiare Halloween in modo davvero indimenticabile. Famoso come luogo che ha ispirato il castello di Dracula nel romanzo di Bram Stoker, offre una notte di festa spettrale. Il tour notturno svela storie di fantasmi locali, mentre il Magic Time Tunnel intrattiene gli ospiti con effetti speciali e percorsi sotterranei. Dopo cena, la festa continua al Royal Park, dove i partecipanti possono ballare fino a tarda notte. L’atmosfera cupa del castello, le storie di Vlad l’Impalatore e le leggende locali rendono Halloween in Transilvania un’esperienza da brivido.

Notte nel Castello di Frankenstein a Darmstadt

Il Castello di Frankenstein, vicino a Darmstadt, in Germania è un’altra destinazione iconica per Halloween. Qui, si può vivere un’esperienza immersiva tra le rovine dell’antico maniero, circondati da attori mascherati da spettri e fantasmi. Secondo la leggenda, il fantasma del Dr. Frankenstein appare a mezzanotte, ma nessuno è ancora riuscito a vederlo. La serata prevede esperienze da brivido, come sedersi su una sedia elettrica, che contribuiscono a creare un’atmosfera da incubo.

Whitby Goth Fest in Inghilterra

Whitby, pittoresco porto peschereccio nello Yorkshire, è famoso per il Whitby Goth Fest, un evento che attira ogni anno migliaia di appassionati della sottocultura gotica. Le rovine dell’abbazia e i panorami suggestivi dei 199 Steps aggiungono un fascino inquietante al festival, mentre la suggestiva illuminazione dell’abbazia crea uno spettacolo di luci imperdibile. Durante l’ultimo weekend di ottobre, la città si trasforma in un luogo di pellegrinaggio per i fan del gotico e del soprannaturale, con eventi culturali, musica dal vivo e un’atmosfera che evoca l’antica leggenda di Dracula.

Fantasmi e leggende gotiche a Barcellona

Tra feste nei club più esclusivi e festival musicali all’aperto, la festa di Halloweeen a Barcellona celebra anche la Castanyada e il Dia de los Muertos, con fiere di strada e mercati che offrono prodotti tipici. Non mancano i tour tematici, come Barcelona Ghosts & Legends, che conducono alla scoperta di misteri e leggende attraverso le strade del Quartiere Gotico.

A Vienna tra storia e mistero

Vienna offre un Halloween spettrale e ricco di fascino. Il Prater, famoso per la sua ruota panoramica, si trasforma in un parco a tema con attrazioni dell’orrore, mentre la Torre dei Folli espone reperti anatomici raccapriccianti. Il Cimitero Centrale, che compie 150 anni, è un’altra meta imperdibile, con le sue tombe illustri e il Museo delle Pompe Funebri, dove l’umorismo macabro trova spazio tra gli articoli in vendita. Anche il cimitero ebraico, immerso nella nebbia autunnale, aggiunge un tocco misterioso a una città pronta a celebrare Halloween con stile e ironia.