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Settimana nazionale dell’escursionismo del CAI tra le Dolomiti

Le Dolomiti saranno il meraviglioso scenario della 25esima edizione della Settimana nazionale dell’escursionismo del Club Alpino Italiano (CAI), uno degli eventi più attesi dagli appassionati di montagna. Dall’11 al 15 settembre, Auronzo di Cadore (Belluno) accoglierà oltre un migliaio di escursionisti e cicloescursionisti provenienti da tutta Italia e non solo, che potranno esplorare alcuni dei sentieri più affascinanti e panoramici delle Dolomiti.

Escursioni tra le montagne Patrimonio dell’Unesco

In programma ci sono ben 27 escursioni a piedi, anche su vie ferrate, e in bicicletta aperte a chiunque desideri vivere la montagna, indipendentemente dall’esperienza o dall’età. I percorsi attraversano luoghi iconici come le Tre Cime di Lavaredo, le Marmarole, il Sorapiss, il Cristallo e i Cadini di Misurina. Dalle alture più impervie ai sentieri più accessibili, la manifestazione si propone di coinvolgere escursionisti alle prime armi, famiglie con bambini, appassionati di ciclismo in montagna e persone con disabilità.

La base operativa dell’evento sarà la struttura “La Gregoriana”, situata nella foresta di Somadida, in una posizione privilegiata a pochi chilometri da Auronzo, da cui si possono raggiungere facilmente le Tre Cime di Lavaredo, Patrimonio dell’Umanità Unesco, uno dei simboli delle Dolomiti.
“Ogni anno la Settimana nazionale rappresenta il punto di riferimento per tutto l’escursionismo Cai, durante la quale camminare e pedalare sui sentieri, arricchendosi, socializzando gli uni con gli altri e scambiandosi buone pratiche ed esperienze di frequentazione sostenibile dei territori montani”, afferma Laura Colombo, Vicepresidente generale del Cai con delega all’escursionismo. “L’edizione 2024 ci porterà sulle Dolomiti, territorio da conoscere e frequentare con consapevolezza, rispettando l’ambiente e immergendosi in una cultura che affonda nei secoli”.

Gli eventi in programma

Tra gli appuntamenti più attesi della settimana spiccano vari raduni tematici, a cominciare dal Raduno nazionale seniores, l’11 settembre, giunto alla quinta edizione, che coinvolgerà circa 350 partecipanti Over 65 in cinque escursioni appositamente studiate per questa fascia di età.
Parallelamente, inizierà anche il Raduno nazionale Giovani, che vedrà persone sotto i 40 anni impegnate in un percorso di tre giorni lungo il Marmarole Runde, un anello panoramico che abbraccia tutto il gruppo montuoso delle Marmarole.

Dal 12 al 14 settembre si svolgerà il 16esimo Raduno nazionale cicloescursionismo, con circa 50 appassionati di mountain-bike che affronteranno percorsi differenziati per difficoltà e dislivello. Il 14 settembre sarà invece la giornata dedicata al primo Raduno nazionale Family Cai, pensato per le famiglie, che prevede un’escursione sui Cadini di Misurina con una sessantina di partecipanti tra adulti e bambini, che vivranno un’esperienza all’insegna del divertimento e della scoperta della montagna.

Accessibilità in montagna

Uno dei momenti più significativi della settimana sarà rappresentato dal Raduno nazionale di escursionismo adattato, previsto per il 14 e 15 settembre, rivolto alle persone con disabilità motoria o cognitivo-comportamentale, che non possono camminare autonomamente, e ai loro accompagnatori. Il sabato pomeriggio si terrà un incontro-dibattito sull’accessibilità dei sentieri dolomitici, un tema di grande importanza per rendere la montagna un luogo aperto a tutti.

La domenica, i partecipanti potranno cimentarsi in escursioni sui sentieri attrezzati con ausili fuoristrada, permettendo così anche a chi ha ridotta mobilità di godere delle bellezze naturali delle Dolomiti. A questa iniziativa sono attese circa 400 persone, compresi gli accompagnatori, in un’esperienza di inclusione e condivisione.

Appuntamenti culturali

Oltre alle escursioni, la Settimana dell’escursionismo del CAI prevede una serie di appuntamenti culturali, scientifici e divulgativi che si terranno ogni sera presso La Gregoriana. Nel dettaglio, l’11 settembre sarà presentato il progetto “Villaggi Montani del CAI”, mentre il giorno successivo sarà dedicato a un approfondimento sulle Dolomiti come musei all’aperto della Grande Guerra.

Il 13 settembre, si terrà un incontro dedicato alla figura della donna in montagna, con un excursus storico e antropologico; mentre il 14 settembre, la scrittrice Cristine Noacco presenterà il suo libro “Dolomiti. Alte vie per l’anima”. Per tutta la durata dell’evento, si potranno ammirare le suggestive immagini di Lando Arbizzani esposte nelle mostre fotografiche “Dolomiti Unesco” e “Dolomiti a volo d’aquila”.

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I viaggi in treno diventano esperienze folkloristiche

Quante volte avete guardato un film o una serie tv con costumi d’epoca e avete sognato di avere, almeno una volta, la possibilità di indossarli e respirare quelle atmosfere? Con Trenord quel momento è arrivato e sarà il 15 settembre, quando il treno Milano Cadorna – Laveno Mombello Lago vi farà tornare indietro nel tempo intrattenendovi con personaggi in costume, performance e ricostruzioni storiche. Le destinazioni finali saranno due mete turistiche molto amate, perfette per trascorrere una splendida gita fuori porta domenicale: il Lago Maggiore e il Lago di Como.

In questa giornata, però, non sarà solo la destinazione la parte più bella, ma il viaggio stesso. Questo sarà animato dalla presenza di personaggi in costume d’epoca che, con i loro vestiti e l’attitudine, contribuiranno a ricostruire l’atmosfera del tempo. Molte anche le performance artistiche e le ricostruzioni storiche alle quali potranno partecipare in modo attivo anche gli stessi visitatori. Sarà possibile, per chi lo desidera, vestirsi in abiti vintage della moda anni ‘20-‘30 per immergersi completamente nell’esperienza di viaggio offerta dal treno storico.

Un viaggio indietro nel tempo

Il treno storico che vi porterà dalla stazione di Milano Cadorna fino a Laveno Mombello Lago, sul Lago Maggiore, o a Como Lago, sul Lago di Como, compie quest’anno 100 anni e Trenord offre la possibilità di rivivere i suoi anni più gloriosi. Formato da 3 carrozze di prima classe costruite nel biennio 1924-25, vanta interni in legno pregiati e sedili di velluto rosso che vi riporteranno subito alle atmosfere del passato. La composizione del treno si completa con un locomotore elettrico del 1949 e con un locomotore elettrico del 1928, anche questi interamente restaurati come le carrozze.

Oltre alla data del 15 settembre, l’esperienza sul treno storico prevede altre due giornate: domenica 6 ottobredomenica 17 novembre.

Biglietti e informazioni utili

Quella proposta da Trenord è un’esperienza davvero unica che allieta i viaggiatori da aprile di quest’anno e che vede la partecipazione attiva di tantissime persone. Per questo motivo, vi consigliamo di acquistare i biglietti in anticipo direttamente dal sito ufficiale: la vendita online per ogni treno storico sarà attivata dal lunedì precedente la data di ogni corsa. Tuttavia, se non riuscite a trovare disponibilità, sappiate che durante la sosta del treno a Laveno Mombello Lago, dalle ore 15 alle 15.40, prima del ritorno a Milano Cadorna, la carrozza viaggiatori AZ 130 resterà aperta e sarà visitabile gratuitamente, senza obbligo di prenotazione.

Per quanto riguarda i costi, il prezzo del biglietto per gli adulti è di 21 euro, mentre per i ragazzi tra i 4 e i 13 anni è previsto un biglietto gratuito scaricabile secondo le normali procedure di acquisto online presenti sul sito di Trenord e che gli garantisce un posto a sedere. I ragazzi non potranno viaggiare da soli, ma dovranno essere accompagnati durante il viaggio da almeno un maggiorenne.

Come arrivare alla fermata del treno

Per arrivare alla stazione di partenza del treno storico, ossia Milano Cadorna, Saronno o Varese Nord, vi basterà partire da qualsiasi stazione della Lombardia con Trenord (escluso il Malpensa Express). In queste due stazioni non dovrete far altro che attendere il treno che vi porterà a Laveno Mombello Lago presentandovi almeno 20 minuti prima dell’orario di partenza.

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Come viaggiare in barca a vela: consigli utili per la prossima vacanza

Le infinite sfumature di blu che si uniscono tra cielo e mare, il profumo di salsedine, l’aria tra i capelli: viaggiare in barca a vela è un’esperienza incantevole che trasporta in un altro mondo, al di fuori della vita frenetica del quotidiano. Siete voi e l’immensità della natura e questo non può che portarvi quel senso di pace interiore che sempre più spesso si fatica ad incontrare.

La vostra prossima vacanza sarà a bordo di una barca? Che stiate per salpare per un week-end alla volta del porticciolo incastonato nella vostra isola dei sogni o per una lunga vacanza alla scoperta delle più recondite e affascinanti insenature del Mediterraneo è importante prepararvi al meglio per vivere un’esperienza indimenticabile a bordo di una barca a vela. Ecco cosa dovresti sapere prima di partire, dall’abbigliamento ideale ai comportamenti più adatti a questo tipo di avventura.

Cosa indossare in barca a vela

Partiamo dall’abbigliamento che dovreste portare con voi in valigia per una vacanza in  barca a vela. La prima regola riguarda le scarpe: esistono calzature apposite per la barca o i mocassini da vela, ma possono bastare anche delle normali scarpe da ginnastica pulite e con suola non liscia e chiara. L’ideale è utilizzarle soltanto a bordo dell’imbarcazione, per poi cambiarle quando si scende a terra. L’importante è evitare di restare a piedi nudi o in infradito, quindi con i piedi scoperti, poiché la superficie esterna della barca ha vari ostacoli e sporgenze che potrebbero causare infortuni e dolori che potrebbero rovinare la vacanza, soprattutto se ci si vuole cimentare insieme allo skipper in alcune manovre.

Il resto dell’abbigliamento è chiaramente da mare: spazio quindi a costume, telo mare, abiti estivi comodi e sportivi, biancheria, ma anche a una giacca anti-vento e felpa o maglioncino, poiché le temperature notturne possono calare anche di molti gradi se ci si trova in mezzo al mare. La distesa d’acqua, poi, ha una superficie riflettente che potenzia gli effetti della rifrazione dei raggi, rendendo fondamentale avere con sé gli occhiali da sole, una buona crema solare e un cappello per proteggervi.

Dimenticatevi trolley e valigie rigide: mettete tutto in una borsa morbida (uno zaino capiente, un borsone da palestra o una sacca) che si adatti agli spazi stretti. Dovrà infatti essere inserita in appositi gavoni (spazi per stivare provviste e borse tipici delle barche, che hanno apertura a pozzetto) o in armadietti dalle misure ridotte.

Barca a vela: consigli per la prossima vacanza in mare

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Dettagli della barca a vela

Ottimizzare gli spazi e la spesa

Come potrete immaginare, gli spazi su una barca a vela sono ristretti, anche se sufficienti. L’importante è ottimizzarli lasciando a casa il superfluo e tenendo in ordine ciò che si utilizza durante la giornata. Anche la spesa con i viveri deve essere fatta pianificando tutto ciò che verrà consumato nei giorni di permanenza a bordo e calcolando le tappe di rifornimento. Verrà stivato tutto nei gavoni che non hanno una capienza infinita perciò la fase di programmazione risulta essenziale perché tutto trovi il suo posto ed evitando gli sprechi.

È un ottimo esercizio per voi stessi: scoprirete che potrete liberarvi dagli agi della vita sulla terraferma, assaporando pienamente l’esperienza della semplicità e dell’arrangiarsi con quel che si ha a disposizione, che sarà il minimo indispensabile.

Vacanza in barca a vela tra amici: divertimento e relax

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Vacanza in barca a vela tra amici

Come usare l’acqua sulla barca a vela

Anche quando si parla di acqua è fondamentale uno spirito collaborativo e un senso di responsabilità nei confronti degli altri, ma anche verso la sostenibilità ambientale.

L’acqua dolce è contenuta in appositi serbatoi posti sotto le cuccette o nei gavoni, ed hanno una capienza limitata, proporzionata alla grandezza dell’imbarcazione. Sarà quindi essenziale misurarsi nell’utilizzarla , soprattutto se si devono affrontare molte ore vi viaggio, e valutare i casi nei quali si può alternativamente utilizzare l’acqua salata filtrata. Ad esempio, per lavare le stoviglie si potrebbe sfruttare l’acqua salata, mentre per lavarsi è indispensabile quella dolce per rimuovere il sale dalla pelle (puntando a fare docce molto brevi per non consumarne troppa).

A proposito di sostenibilità ambientale e buon senso, anche sulla gestione dei rifiuti è bene porre molta attenzione, attuando comportamenti responsabili. Vietato quindi gettare sporcizia in mare. Anche su una barca sarebbe ideale effettuare la raccolta differenziata che andrà poi gettata negli appositi contenitori una volta tornati sulla terraferma.

Prevenire il mal di mare

Anche ai più esperti navigatori è capitato di soffrire di mal di mare. Quindi che tu sia alla tua prima esperienza in barca o che tu abbia già molte ore di viaggio alle spalle, il consiglio è sempre quello di prevenire malesseri che potrebbero tramutare una piacevole vacanza in un’odissea. Affidatevi allora ai braccialetti o ai cerotti antinausea, oppure alle apposite gomme da masticare che limitano i primi sintomi della nausea. Un altro consiglio è quello di non esagerate con il cibo, evitando se possibile quelle pietanze difficili da digerire e che appesantiscono lo stomaco.

Seguite sempre tutte le indicazioni che vi fornisce l’equipaggio e non gettate nulla in mare. Il rispetto dell’ecosistema marino non è oggetto di discussone. Lasciatevi andare al relax ma non fatevi rapire dall’ozio, su una barca a vela ognuno deve dare il proprio contributo, se non c’è nulla da fare fatevi insegnare dallo skipper qualche nodo o i segreti della strambata, vi sentirete dei veri lupi di mare.

Collaborare e vivere l’esperienza con spirito positivo

Collaborare è la parola d’ordine per un viaggio in barca a vela. Coordinarsi con gli altri inquilini e decidere insieme a loro come organizzare tutti gli aspetti del viaggio è importante per vivere serenamente e trascorrere piacevoli momenti in compagnia. Fare la spesa, cucinare, pulire e tenere in ordine gli spazi comuni, diventerà un’impegno che è parte integrante del viaggio. Infine, un’altra cosa molto importante: ascoltate le indicazioni e i suggerimenti dello skipper che vi guiderà con tanti consigli e suggerimenti utili in questa avventura tra i mari.

Vacanza in barca a vela: i consigli utili prima di partire

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Vacanza barca a vela, tra divertimento e relax
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The Perfect Couple, dove è stata girata la serie Tv con Nicole Kidman

Nell’ultimo periodo abbiamo guardato con entusiasmo serie Tv e film ambientati in luoghi lussuosissimi, uno su tutti White Lotus ambientato al Four Season di Taormina. Per non parlare del film Saltburn, il cui castello usato come scenario ha scatenato una vera e propria mania tanto da essere stato preso d’assalto da intrusi e da un’ondata di curiosi. Le location svolgono un ruolo fondamentale in qualsiasi produzione televisiva e cinematografica, talvolta diventando vere e proprie mete turistiche.

L’ultimo luogo a far parlare di sé è quello scelto per The Perfect Couple, la nuova serie Tv Netflix con un cast d’eccezione che vanta non solo Nicole Kidman, ma anche Dakota Fanning, Eve Hewson, Billy Howle, Jack Reynor e Ishaan Khatter. Tutti loro sono i sospettati di un omicidio che si è svolto all’improvviso in una dimora da sogno, tipicamente americana e con vista oceano.

La serie Tv, trama e libro

La serie, adattata dal bestseller del 2018 di Elin Hilderbrand, nota come “la regina dei romanzi estivi”, è stata diretta da Susanne Bier (Bird Box) e la sua camera si è mossa magistralmente per onorare l’importanza dei luoghi data dalla scrittrice nel suo libro. L’ambientazione tra le pagine, descritta con cura, trasporta il lettore nella brezza di Nantucket dove la vita apparentemente perfetta dei protagonisti viene scossa da un fatto improvviso: un omicidio.

Nicole Kidman, che interpreta Greer Garrison Winbury, una scrittrice di romanzi d’amore super-ricca e di successo, sposata da lungo tempo con Tag, un uomo dal fascino magnetico, vive su un’isola esclusiva del Massachusetts. Uno dei loro figli, Benji, sta per sposare Amelia Sacks, una ragazza meno privilegiata che non soddisfa i requisiti di classe previsti dal suo immaginario. Motivo per cui sarà lei a organizzare il matrimonio che si terrà proprio nella loro casa. O meglio, che si sarebbe dovuto tenere perché l’evento viene annullato a causa della morte improvvisa di una persona.

Da questo momento in poi tutti possono essere i potenziali assassini.

Le location della serie

Sia la serie Netflix che il romanzo di Elin Hilderbrand sono ambientati a Nantucket, un’isola pittoresca situata al largo di Cape Cod, nel Massachusetts. Si tratta di un luogo che nell’immaginario americano rappresenta il place to be dell’aristocrazia statunitense. Tuttavia, la gigantesca villa dei Winbury, Summerland, è stata filmata a Chatham, Cape Cod, sulla terraferma. Questi paesaggi, con le loro caratteristiche, rappresentavano il compromesso perfetto per sostituire la Nantucket reale, dove la gestione delle riprese, del cast e della troupe risultava troppo complicata.

La casa, dove si svolge l’intera storia, è considerata un personaggio vero e proprio ed è stata selezionata dalla produzione perché rispecchiava la dimora descritta nel libro e offriva la rappresentazione perfetta di una tipica casa di Nantucket: con il tetto in scandole di cedro e le rifiniture bianche, piani su piani e di fronte il mare. Al riguardo, la sceneggiatrice Jenna Lamia ha dichiarato: “Le riprese sono state effettuate per la maggior parte in una casa a Chatham e il fatto di trovarci su una spiaggia di sabbia di fronte all’oceano ci ha permesso di ricreare un’atmosfera impareggiabile. I personaggi sono davvero un prolungamento dei luoghi che abitano, come accade nella vita reale. Credo che questo legame tra ambiente e personaggi si traduca davvero sullo schermo”.

L’epilogo della serie, invece, si svolge in uno zoo di Londra, a Regent’s Park, nel nord-ovest della città.

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Guida completa al Museo del Bardo a Tunisi

Hai deciso di fare un viaggio in Tunisia e ti vorresti fermare qualche giorno nella sua affascinante capitale? Se stai cercando di costruire il tuo itinerario, non dimenticarti di inserire una visita al Museo del Bardo a Tunisi, in assoluto il museo archeologico più importante del Paese, nonché il museo più antico del mondo arabo e dell’Africa. Situato in un palazzo storico di straordinaria bellezza, e caratterizzato da una ricca collezione di reperti e manufatti, questo museo ha davvero tanto da raccontare di questo popolo e della sua cultura. In questa guida troverai tutte le informazioni che ti servono per organizzare in modo impeccabile la tua visita al Museo del Bardo a Tunisi. Pronto a partire?

Museo del Bardo a Tunisi: una storia travagliata

La storia di questo museo è lunga e travagliata e il suo destino è sempre stato legato ai profondi cambiamenti politici e sociali della sua Nazione. Inaugurato nel 1888, è ospitato all’interno di un palazzo ottomano del XIX secolo il quale, all’epoca, fungeva da residenza reale dei governatori ottomani della Tunisia. Durante il protettorato francese, si decise di convertire le stanze della residenza in sale espositive per ospitare le collezioni archeologiche e storiche del paese. Inizialmente chiamato Museo Alawi, a seguito dell’indipendenza della Tunisia avvenuta nel 1956, il museo prese il nome di Museo del Bardo (nome preso in prestito dalla zona in cui è situato che si chiama, per l’appunto, Bardo, nella periferia di Tunisi). Il museo è stato anche teatro di un triste attentato avvenuto nel 2015 che ne ha determinato la chiusura per un lungo periodo di tempo. Questo, insieme alla chiusura del 2011 avvenuta a causa della rivoluzione e quella del 2020 dovuta all’epidemia da Covid-19, ha messo a dura prova la sopravvivenza del Museo del Bardo. Tuttavia, la resilienza del museo – che nel frattempo è diventato un grande simbolo di rinascita – ha permesso la sua riapertura nell’autunno del 2023 consentendo ai visitatori di godere ancora delle bellezze delle sue collezioni.

Cosa vedere al Museo del Bardo: le collezioni

Il Museo del Bardo è strutturato in sei dipartimenti – per un totale di 34 sale – che seguono un filo logico ben preciso: ogni dipartimento rappresenta una tappa archeologica del Paese, coprendo così circa 40 mila anni di storia della Tunisia. Le sei tappe sono:

  • Periodo preistorico
  • Periodo punico
  • Periodo romano
  • Periodo cristiano
  • Periodo arabo-islamico
  • Archeologia sottomarina

Tra i migliaia di pezzi esposti ce n’è uno in particolare che fa gola ai musei di tutto il globo, ovvero l’impressionante collezione di mosaici romani del II-IV secolo. Tra le più grandi e importanti al mondo, questa collezione espone mosaici incredibili rinvenuti durante gli scavi in diverse zone della Tunisia, tra cui Cartagine e Dougga. I disegni, in finissime tessere dai colori brillanti e perfettamente conservate, rappresentano scene mitologiche, di vita quotidiana e raffigurazioni religiose. Tra i pezzi più celebri potrai ammirare:

  • Il mosaico di Perseo e Andromeda: dove vediamo la scena, narrata da Ovidio, di Perseo intento a liberare Andromeda incatenata, avvenuta a seguito della sua vittoria contro un mostro marino. Questo mosaico è rinomato per l’impeccabile uso delle luci e delle ombre e la sua funzione principale era quella di decorare una villa romana.
  • Un altro dei pezzi più noti del museo è il mosaico di Virgilio tra Clio e Melpomene, rinvenuto durante gli scavi di Susa. La scena raffigura Virgilio, circondato dalle Muse, mentre tiene un rotolo dell’Eneide.
  • Infine, il mosaico risalente al 260 d.C che raffigura Ulisse e le sirene, ritrovato durante gli scavi di Dougga.

Visitare il Museo del Bardo a Tunisi: informazioni utili

Per godere appieno delle bellezze che il Museo del Bardo ha da offrire, è necessario conoscere tutte quelle informazioni di tipo logistico che ti permettono di pianificare in anticipo la tua visita, inserendola nel punto migliore del tuo itinerario di viaggio a Tunisi. Le abbiamo raccolte tutte qui:

  • Orari: il museo è chiuso il lunedì. Il resto della settimana è aperto dalle 9 alle 17 dal primo di giugno al 15 di settembre; dalle 9.30 alle 16.30 dal 16 di settembre al 30 di maggio. Gli orari possono variare nel tempo dunque ti consigliamo di controllare sempre il sito ufficiale del Museo del Bardo.
  • Costi del biglietto: l’ingresso costa l’equivalente di circa 3-4 euro. È previsto anche un ingresso ridotto per studenti e gruppi. Come per gli orari, anche i costi del biglietto possono variare di mese in mese, pertanto è necessario consultare il sito ufficiale poco prima della tua visita.
  • Visite guidate: prenotando in anticipo – o chiedendo direttamente sul posto – è possibile prendere parte a una visita guidata. Le lingue disponibili sono diverse, tra queste puoi trovare visite in inglese, francese e arabo. Verrai accompagnato da una guida esperta per un percorso della durata di circa un’ora e mezza durante la quale potrai scoprire la storia del museo e dei suoi pezzi più importanti.
  • Come arrivare: Il Museo del Bardo è a pochi chilometri dal centro di Tunisi ed è molto facile da raggiungere. Puoi optare per un taxi dal centro della città, prendere la linea TGM e scendere alla fermata “Le Bardo” oppure, se hai noleggiato l’auto, puoi arrivare autonomamente e parcheggiare nelle vicinanze del museo.

In sintesi, se hai in programma un viaggio a Tunisi e ami scoprire l’anima di un luogo conoscendo il suo passato, allora una fermata al Museo del Bardo è d’obbligo. Lasciati incantare dall’opulenza di oggetti e pezzi di inestimabile valore che si celano nelle sue 34 stanze e preparati a un viaggio nel tempo alla scoperta di questa terra ricca di storia e cultura.

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Grecia alternativa: queste le mete più popolari

Con l’aumento della folla turistica e dei prezzi nelle destinazioni più amate della Grecia, come Mykonos e Santorini, per citarne due, soprattutto durante l’alta stagione estiva, i viaggiatori hanno cominciato a guardarsi attorno per cercare luoghi meno noti. Il territorio ellenico è talmente bello che rinunciarci è quasi impossibile: ecco perché uno studio condotto da Mabrian in collaborazione con Mindhaus ha evidenziato un cambio di rotta verso mete diverse dalle solite.

Seppur l’Attica, la regione in cui si trova Atene, resti tra le più gettonate, dallo studio è emerso un interesse sempre maggiore per isole come Lesbo e Chio, che hanno registrato un aumento di arrivi del 78,8% e del 65,2% rispetto all’anno precedente. Anche il Peloponneso attira sempre più europei, insieme alla costa della Tracia e al Monte Olimpo. Qui vi raccontiamo queste nuove mete popolari per ispirarvi a organizzare un viaggio in una Grecia alternativa.

Le isole di Lesbo e Chio

Cominciamo il nostro viaggio alla scoperta della Grecia alternativa partendo dalla terza isola più grande, Lesbo. Contraddistinta da una rara bellezza naturale, qui vi ritroverete circondati da meraviglie architettoniche, da foreste pietrificate, da città medievali fortificate e da un clima mediterraneo che invita al relax. In passato famosa per la sua intensa attività culturale (qui nacquero Alceo e Saffo, due dei maggiori esponenti della lirica greca arcaica), oggi rappresenta la meta perfetta per chi desidera una vacanza tra mare, storia e prelibatezze gastronomiche uniche preparate secondo lo spirito greco più autentico.

Se Lesbo è un’isola conosciuta, anche solo per l’immaginario culturale legato al suo nome, quella di Chio resta ancora un segreto per la maggior parte dei viaggiatori. Eppure, soprattutto durante l’occupazione dell’Impero Ottomano, rappresentava un luogo fondamentale per la fornitura di mastice, ancora oggi tra le produzioni principali in tantissimi villaggi dell’isola. Qui potrete andare alla scoperta di Patrimoni UNESCO come il Monastero di Nea Monì o rilassarvi sulle sue spiagge, tra cui una di sabbia nera chiamata Mavra Volia.

Lesbo Grecia

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Case tipiche nella città di Agiasos, Lesbo

Peloponneso, un viaggio tra spiagge e mitologia

Bellezze naturali e mito si incontrano offrendo ai viaggiatori esperienze uniche: siamo nel Peloponneso, dove si respira storia e cultura in ogni angolo. La penisola, infatti, era abitata fin dalla preistoria e deve il suo nome al mito di Re Pelope. È qui che fiorì la civiltà micenea, la prima grande civiltà della Grecia, ed è sempre su queste terre che sono stati ospitati i primi Giochi Olimpici, organizzati a Olimpia nel 776 a.C. E poi c’è la mitologia, la ciliegina sulla torta capace di creare l’atmosfera perfetta: basti pensare a città come Kardamyli, così bella che Agamennone la offrì ad Achille per attirarlo e convincerlo a combattere durante la guerra di Troia.

Avrete capito, quindi, che il Peloponneso è un vero e proprio museo a cielo aperto. Qui avrete l’opportunità di visitare il Patrimonio UNESCO rappresentato dall’Antica Micene, regno di Agamennone, con la sua Porta dei Leoni e le mura ciclopiche. L’Antico teatro di Epidauro, dove in estate vengono organizzate rappresentazioni teatrali, o Corinto, dove la leggenda narra si siano rifugiati Giasone l’argonauta e Medea. Potremo andare avanti all’infinito!

Nel Peloponneso non mancano le spiagge, così da soddisfare chiunque desideri organizzare un viaggio dove relax e piacere della scoperta si uniscono in un mix indissolubile. Le imperdibili sono sicuramente Sarakiniko e Voidokilia, oltre che Kardhamili e Karathona.

Spiaggia Peloponneso

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La spiaggia di Sarakiniko nel Peloponneso

La costa della Tracia e il Monte Olimpo

Tra le regioni meno visitate della Grecia, ma che sta cominciando a interessare i viaggiatori, c’è sicuramente la Tracia. Questa è la meta perfetta per chi desidera trascorrere il tempo all’aria aperta alla scoperta di paesaggi incontaminati, come i rilievi dei Monti Rodópi, i quali segnano il confine con la Bulgaria. Si tratta di un’area molto interessante anche dal punto di vista culturale perché composta da circa 25 villaggi abitati da una popolazione unica di musulmani che parlano greco, bulgaro e turco. Gli appassionati di birdwatching, invece, potranno ammirare gli uccelli migratori nella Riserva Forestale di Dadiá e nel Delta dell’Évros, sulla costa egea, mentre dalla città di Alexandroúpoli è possibile salire su un traghetto e raggiungere l’isola di Samotracia.

Infine, un’altra meta che sta cominciando a riscuotere successo è il Monte Olimpo. La leggendaria montagna che, secondo la mitologia, è stata casa degli dei è oggi la destinazione perfetta per chi ama il turismo attivo. Qui si trovano un parco nazionale e una riserva protetta dall’UNESCO, oltre che villaggi dove immergersi nelle tradizioni tipiche di questa parte della Grecia. Le attività da fare in quest’area sono tantissime come trekking, mountain bike, equitazione, arrampicata su roccia, parapendio o 4×4 lungo sentieri sterrati.

Da inserire nel vostro itinerario ci sono sicuramente il villaggio di Litochoro, punto di partenza per le avventure sul Monte Olimpo, e il sito archeologico di Dion, il santuario dedicato a Zeus e il più sacro per il re Filippo II e per suo figlio Alessandro Magno nel IV secolo a.C.

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Malta a settembre (o ad ottobre), perché è il periodo più bello per una vacanza

Malta è un affascinante arcipelago immerso in un limpido mar Mediterraneo che si estende tra due continenti: Europa e Africa. Una sorta di nodo di passaggio fra Oriente e Occidente ma anche uno dei Paesi più piccoli e densamente popolati al mondo. Molto amato dai turisti di tutte le età, offre ben 3000 ore di sole all’anno tanto da essere internazionalmente conosciuto come località turistica per lo svago e, soprattutto, per la cultura. Non a caso è il mese di settembre, insieme a gran parte di quello di  ottobre, uno dei migliori periodi dell’anno per visitarlo.

Perché andare a Malta a settembre (o ad ottobre)

Secondo i dati Eurostat, nel 2023 Malta è stata la destinazione con la più alta crescita in Europa di notti trascorse dai turisti. Molti di questi l’hanno raggiunta in piena estate per via del suo mare limpido e le sue città ricche di storia. Ma la verità è che settembre (insieme ad ottobre) è il mese che segna la fine di questa bella stagione facendo calare, contemporaneamente, il numero di visitatori: è sicuramente più facile trovare posto in spiaggia, nei gustosi ristoranti, prenotare un’escursione e fare meno fila per scoprirne le meraviglie.

Ma non è di certo tutto, perché c’è anche il clima a rendere una visita a Malta a settembre ancor più piacevole: il caldo torrido tipico di luglio e agosto (quasi) non c’è più, e le temperature piacevoli consento di fare un bel bagno in mare e poi andare a visitare i vicoli delle sue città storiche.

Maltal le città

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Paesaggi urbani di Birgu e Senglea

Com’è possibile intuire, a ridursi sono anche i prezzi e questo è di certo un elemento da non sottovalutare: si può scegliere di risparmiare, oppure di spendere qui soldi per fare delle escursioni ed esperienze che in alta stagione sarebbero state più o meno inaccessibili.

Tutto, poi, è più puro e autentico: gli abitanti in questo periodo riprendono la loro vita quotidiana, i loro spazi, regalandoci e il mare è più limpido e pulito e uno scorrere del tempo più vero. Infine i tanti eventi che, tra settembre e ottobre, sono davvero numerosi e imperdibili.

Scopri tutte le attività che puoi fare a Malta a settembre

Gli eventi da non perdere a Malta a settembre e ottobre

Elencare tutti gli eventi che prendono vita a Malta a settembre e a ottobre è pressoché impossibile. Tuttavia, ci sono alcuni davvero imperdibili e che senza ombra di dubbio da soli valgono il viaggio:

  • 8 settembre, Festa della Vergine o Festa della Vittoria: si celebra tradizionalmente la fine dell’assedio ottomano nel 1565, l’occupazione francese del 1800 e la fine della guerra con l’Italia nel 1943. Una giornata ricca di appuntamenti e spettacoli in tutto l’arcipelago;
  • Malta Pride: settembre è spesso anche il mese del Malta Pride, ovvero la marcia (e non solo) dell’orgoglio LGBTQIA+;
  • Levant Gozo Festival: si tratta di un tipico festival dell’isola che si tiene per celebrare la fine stagione;
  • 21 settembre, Festa dell’indipendenza: era il 1964 e i maltesi ottennero l’indipendenza dal Regno Unito, diventando finalmente uno Stato indipendente. Per questo motivo, si celebra tale ricorrenza con festeggiamenti sparsi per tutta l’isola;
  • Malta International Folk Festival: kermesse di musica e danza popolare;
  • Festival Mediterranea: l’evento che celebra cultura e storia mediterranea dell’isola tra le vie dell’incantevole Gozo;
  • End of Summer Festival: musica dal vivo, camion di cibo, intrattenimento per bambini e una varietà di eventi ecosostenibili;
  • Birgu Festival: la città viene completamente illuminata da migliaia di candele.

Le città da vedere a Malta tra settembre e ottobre

Il periodo di settembre ed ottobre è caratterizzato da un progressivo abbandono dello scirocco, permettendo una visita ancor più intensa e approfondita delle varie (e bellissime) cittadine che impreziosiscono il territorio di Malta.

La Valletta, Capitale di Malta

La Valletta, Capitale di questo affascinante arcipelago, è senza ombra di dubbio una delle tappe da fare a Malta: non verrete di certo delusi. Dalle dimensioni ridotte, vanta ben 7.000 anni di storia che si possono respirare ed ammirare in tutta tranquillità tra le viuzze del centro storico che è stato persino dichiarato patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

La Valletta, Malta

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Veduta aerea di La Valletta

Questa bellissima Capitale viene chiamata anche la Città-fortezza, grazie a una serie i bastioni a picco sul mare da cui è protetta.  Tra le attrazioni da non perdere segnaliamo la Cattedrale di St. John, con due opere di Caravaggio, e gli Upper Barrakka Gardens, giardini curati e silenziosi.

Vai alla scoperta de La Valletta con un interessante tour guidato a piedi

M’dina, l’antica Capitale di Malta

M’dina è caratterizzata da un fascino irresistibile, anche perché è l’antica Capitale di Malta. Denominata anche la città silente (con tanti di cartelli appesi sui muri dei palazzi che invitano al silenzio), è un susseguirsi di viuzze e palazzi nobiliari che prendono vita in un’atmosfera che catapulta a metà tra Barocco e Medioevo. Tra le meraviglie da visitare citiamo la sua Cattedrale di San Paolo, eretta nel 1600, e il Palazzo Falson, la dimora normanna più antica della città.

Rabat, antica residenza delle nobili famiglie maltesi

Si trova al confine con M’dina e in passato era “utilizzata” come residenza delle nobili famiglie maltesi. Oggi Rabat è anche la sede di conventi di frati Domenicani, Agostiniani e Francescani che ancora adesso vivono qui. Da visitare assolutamente sono la Villa Romana e le catacombe di San Paolo che, secondo la leggenda, si rifugiò proprio qui dopo un naufragio avvenuto nel 60 d.C.

Senglea, Cospicua e Vittoriosa, le Tre Città

Di fronte a La Valletta sorgono tre affascinanti città fortificate, Senglea, Cospicua e Vittoriosa (o Birgu), che permettono di conoscere a fondo la storia di questo arcipelago a pochi chilometri di distanza dalla Sicilia. Comunemente denominate le “Tre Città di Malta”, sono state edificate dai Cavalieri dell’Ordine di Malta tanto che le loro tracce sono ancora presenti in numerosi edifici.

Tra templi, ipogei e siti archeologici

La storia, da quella più antica fino all’era moderna, è praticamente visibile in ogni angolo di Malta. Non vi sorprenderà sapere, quindi, che le isole dell’arcipelago vantano un gran numero di templi e siti archeologici risalenti a varie epoche, tra cui 7 templi megalitici unici e alcuni interessanti ipogei. Ecco i migliori da visitare tra settembre e ottobre:

  • Ipogeo di Ħal Saflieni: struttura preistorica sotterranea situata a Paola che si pensa sia stato iniziata attorno al 4.000 a.C. ( più vecchia di Stonehenge e delle Piramidi). Dalla funzione effettiva mai stata chiarita, è interamente scavato nella roccia, scendendo per più di dieci metri di profondità;
  • Complesso Preistorico di Ħal Tarxien: situato nell’omonimo villaggio, risale al Neolitico e si tratta di un sito Patrimonio UNESCO che rappresenta il più grande sito preistorico di tutte le isole maltesi;
  • Parco Archeologico di Ġgantija: con ben 5.500 anni di età, è un susseguirsi di megaliti lunghi ben 5 metri e pesanti oltre 500 tonnellate, al punto che in passato le persone credevano che fossero stati costruiti dai giganti;
  • Templi di Kordin III :gruppo di templi megalitici risalenti alla fase Ġgantija di Malta (3600-3300 a.C.);
  • Catacombe di Tal-Mintna: nelle viscere della terra che sostiene il villaggio di Mqabba,  sono un insieme di camere funerarie paleocristiane risalenti al 4 d.C..

Arriva al cospetto di queste meraviglie antiche di Malta a bordo di un Hop-on Hop-off Bus

Settembre e ottobre al mare, tutto il meglio di Malta

Malta è formata da 11 isole, tre delle quali sono le maggiori e da scoprire assolutamente: la stessa Malta, poi Gozo e infine Comino. Senza ombra di dubbio, uno dei modi migliori per conoscerle è facendo un tour in catamarano poiché consente di trascorrere una fantastica giornata facendo soste in luoghi da brividi e affacciandosi su un mare dalle mille sfumature di blu. E a settembre e ottobre, ovvero quando l’affluenza turistica è inferiore rispetto all’alta stagione, sembra quasi di navigare in un quadro.

Blue Hole, Gozo

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Il misterioso Blue Hole di Gozo

Altri viaggiatori preferiscono invece optare per un tour di un’intera giornata in quad e poi in barca privata. Qualunque sia la vostra scelta, quel che è certo è che non rimarrete delusi dalle bellezze naturali di queste isole.

Grotta di Calipso, sull’isola di Gozo

Gozo è un tesoro sia dl punto di vista storico che naturalistico, e quanto appena detto si può verificare presso la Grotta di Calipso. Si tratta di una meraviglia creata da Madre Natura piena di leggende: proprio qui la Ninfa Calipso tenne prigioniero Ulisse per sette anni. Da queste parti il visitatore si trova al cospetto di un piccolo antro da cui si ammira un panorama emozionante sulla baia.

La Blue Lagoon di Comino

La Blue Lagoon di Comino è il paradiso all’improvviso: è una spettacolare baia lambita da acque trasparenti piene di pesciolini. Ideale per gli amanti delle immersioni subacquee e dello snorkeling, consente di raggiungere a nuoto anche la piccola isola di Cominotto, che si può esplorare a piedi. In sostanza, una gita di un giorno alla Laguna Blu è una di quelle cose che devi fare assolutamente.

Blue Grotto, bellezza incredibile

Altrettanto affascinante è la Blue Grotto, da molti considerato uno degli angoli più incantevoli di tutta Malta. È un’affascinante caverna marina lambita da acque azzurre che tra i suoi fondali cela anche il relitto di una nave libica affondata nel 1998.

Blue Grotto, Malta

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Tutto il fascino della Blue Grotto

Scogliere di Dingli, fortezza naturale

Sorgono a circa 13 chilometri di distanza da La Valletta e permettono di ammirare un panorama spettacolare e dislivelli sensazionali. Ideale è il momento del tramonto, forse uno dei più emozionanti di tutto l’arcipelago.

La piscina naturale di St Peter’s

La piscina naturale di St Peter’s prende vita a Marsaxlokk e si distingue per essere una splendida insenatura rocciosa nascosta che vale la pena conoscere.

Blue Hole, paradiso per le immersioni

Il Blue Hole sorge sulla costa occidentale di Gozo ed è un sogno che si avvera, soprattutto per gli amanti delle immersioni: è noto per essere una delle dieci migliori location in Europa. Ad una prima occhiata sembrerebbe una grotta, ma la verità è che a circa 60 metri di profondità qui vive di tutto: aragoste, murene, grosse cernie e conformazioni rocciose attraverso i quali i subacquei possono nuotare.

Immergiti con un istruttore professionista nelle magnifiche acque di Gozo

Le spiagge più belle dell’arcipelago

Infine le spiagge più belle delle isole maltesi, che a settembre e ottobre diventano oasi di pace e bellezza grazie a una ridotta presenza turistica:

  • Golden Bay: tra le più popolari e frequentate dell’arcipelago per via delle acque cristalline, sabbia dorata e spiaggia attrezzata. Priva di scogli, è particolarmente adatta anche per i bambini;
  • Gnejna Bay: è racchiusa tra due enormi scogliere tanto da essere particolarmente riparata dal vento e dalle correnti;
  • Ramla Bay: tradotto vuol dire spiaggia rossa ed è un luogo dove la bellezza del mare si unisce alla mitologia poiché sorge a poca distanza dalla Grotta di Calipso;
  • Wied Il-Ghasri: una sorta di canyon che impreziosisce Gozo e dove l’acqua è pulita con riflessi turchesi;
  • Paradise Bay: è racchiusa tra due promontori ed è caratterizzata da sabbia dorata e massi rocciosi;
  • Ghajn Tuffieha: sabbia dorata e acque trasparenti fanno da sfondo a una distesa di macchia mediterranea piena di sentieri ben segnalati.
Ghajn Tuffieha, Malta

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Ghajn Tuffieha, spettacolo di Malta
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Ryanair, nuova promozione flash attiva solo per 24 ore

Chi ha detto che la fine dell’estate deve necessariamente coincidere con la fine dei viaggi? Sicuramente non la compagnia Ryanair che proprio oggi, in data 10 settembre, ha lanciato una nuova offerta dedicata a chi ha sempre la valigia pronta per partire verso nuove avventure. Grazie a questa promozione flash, avete 24 ore a disposizione per acquistare i vostri biglietti a partire da 16.99 euro, una tariffa incredibilmente vantaggiosa che vi permetterà di raggiungere le mete che sognate nei mesi di ottobre e novembre.

L’offerta, che terminerà alla mezzanotte di stasera, è valida su tutto il network Ryanair che conta ben 235 località, dalle mete di mare per non perdere l’abbronzatura anche in autunno alle destinazioni perfette dove godersi il foliage o l’atmosfera tipica di Halloween. Siete pronti a fare le valigie? Scopriamo insieme alcune delle destinazioni più interessanti dove andare in questo periodo.

Da Milano Bergamo a Londra

Se esiste un posto perfetto dove trascorrere Halloween, questo è sicuramente Londra, soprattutto per i fan di Harry Potter. Dal 13 settembre al 10 novembre 2024, infatti, potrete celebrare una delle feste più belle dell’anno presso il Warner Bros Studio Tour, situato proprio nella capitale inglese, durante la funzione di Arti Oscure. Entrate negli iconici set della serie cinematografica e lasciatevi avvolgere dagli ambienti spettrali creati per l’occasione.

Grazie a quest’evento potrete vivere Halloween nei panni di uno studente di Hogwarts ed entrare nella Sala Grande con oltre 100 zucche sospese, proprio com’è stato mostrato nel primo film della saga, Harry Potter e la Pietra Filosofale. E se non riuscite a trovare i biglietti, non preoccupatevi: Londra offre tante altre possibilità per festeggiare Halloween come il The London Ghost Bus Tours o il Jack the Ripper Ghost Walks, il tour sulle tracce di Jack lo Squartatore.

Da Bologna a Fez, Marocco

Preferite una meta al caldo? Da Bologna partono voli a prezzi convenienti con destinazione Fez, in Marocco. Fez, la più antica delle città imperiali del paese, è ipnotica e ha consolidato nel corso dei millenni il suo status di capitale culturale, spirituale e intellettuale. Il cuore della città continua a essere la nona-secolare Fes el Bali (Vecchia Fez), che con l’adiacente Fes el-Jdid (Nuova Fez), fondata sotto la dinastia Marinide nel 1276, forma la Medina di Fez, una delle più grandi zone urbane senz’auto del mondo. Per giostrarvi tra le sue vie labirintiche consigliamo di affidarvi a una guida locale che vi porterà alla scoperta dei suoi segreti e dei suoi luoghi più belli come la Madrasa Bou Inania, il mausoleo di Moulay Idriss II o i giardini di Jnan Sbil.

Verso mete all’insegna della musica

L’offerta flash di Ryanair permette ai fan dei The Beatles di raggiungere Liverpool e scoprire la città sulle orme dei Fab Four. Liverpool, che in passato rappresentava uno dei luoghi più poveri dell’Inghilterra, incarna oggi un’energia unica e vibrante, in grado di affascinare e incantare chiunque la visiti. Oltre a offrire luoghi di interesse storico e architettonico, è indissolubilmente legata alla storia dei The Beatles: qui potrete partecipare a diversi tour che vi porteranno alla scoperta del famoso Cavern Club, dove il gruppo si è esibito nei primi anni ’60, di Penny Lane e Strawberry Field.

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Arriva il foliage, ma in questa famosa città gli influencer non sono ben voluti

L’arrivo dell’autunno porta con sé uno degli spettacoli naturali più attesi dell’anno: il foliage. Tuttavia, in una cittadina del Vermont questa suggestiva esplosione di colori sta causando non pochi problemi. Pomfret, una comunità rurale di appena 900 abitanti, riporta il sito BBC Travel, è diventata negli ultimi anni meta di un turismo sfrenato, alimentato in particolare dagli influencer sui social media. Le strade del paese, solitamente tranquille, si trasformano in autunno in un flusso costante di auto provenienti da fuori stato, che bloccano il traffico per ottenere lo scatto perfetto del tipico paesaggio autunnale.

La fattoria diventata virale sui social

Conosciuto per la sua bellezza e tranquillità bucolica, il paese è un piccolo gioiello incastonato tra dolci colline, fattorie e fitti boschi. Howe Hill Road, la strada principale che attraversa la località, offre panorami mozzafiato che spaziano dai campi verdi agli alberi dai toni accesi del rosso e dell’arancione.

Uno dei luoghi più fotografati è Sleepy Hollow Farm, una proprietà privata di 115 acri che negli ultimi anni è diventata virale sui social. Il suo viale incorniciato da imponenti aceri vermigli ha attirato migliaia di “leaf-peepers”, i turisti appassionati di foliage, contribuendo a fare di Sleepy Hollow uno dei luoghi più fotografati dello stato.

Ma dietro queste immagini perfette si nasconde una realtà decisamente meno poetica. Negli ultimi anni, il numero di visitatori è diventato ingestibile, creando tensioni tra turisti e residenti locali. Da quanto si apprende da BBC Travel, Deborah Goodwin, coordinatrice delle mostre all’Artistree Community Arts Center di Pomfret, ha dichiarato che la situazione è fuori controllo.

Influencer e turisti non rispettano i divieti, oltrepassano cancelli con cartelli di “Proprietà privata”, si cambiano d’abito in mezzo alla strada per realizzare scatti diversi e, in alcuni casi, lasciano rifiuti e persino escrementi lungo la strada. “È stato un disastro”, ha detto Goodwin. “I residenti si sono rivolti al governo locale chiedendo un intervento.”

Le contromisure dei residenti

Nel 2022, le autorità hanno temporaneamente trasformato la strada che porta a Sleepy Hollow in un senso unico, ma questo non è bastato a scoraggiare i turisti. Nel 2023, i cittadini di Pomfret hanno allora tentato un nuovo approccio, lanciando una campagna di crowdfunding su GoFundMe per raccogliere fondi necessari a chiudere le strade durante la stagione del foliage.

La raccolta ha avuto successo, con oltre 22.000 dollari donati. Le autorità locali hanno quindi deciso di chiudere le strade a partire dal 23 settembre fino al 15 ottobre, permettendo l’accesso solo ai residenti. Com’era prevedibile, la decisione ha suscitato aspre critiche da parte di molti turisti, alcuni dei quali avevano percorso grandi distanze per scattare la “foto perfetta”.

Lo sceriffo della contea di Windsor, Ryan Palmer, ha spiegato a BBC Travel che il problema non riguarda solo il rispetto delle proprietà private, ma anche la sicurezza pubblica. La strada che conduce a Sleepy Hollow non è progettata per gestire un traffico così intenso, e nei picchi di affluenza gli accessi per i mezzi di soccorso erano bloccati. “Non era possibile far passare un’ambulanza o un camion dei pompieri”, ha dichiarato Palmer.

La situazione delle vicina Woodstock

A differenza di Pomfret, la vicina città di Woodstock, ben più attrezzata per il turismo di massa, accoglie migliaia di visitatori in autunno. Le sue strade, fiancheggiate da negozi e ristoranti, pullulano di turisti che si godono l’atmosfera festosa. Qui il turismo è da decenni una risorsa fondamentale, e l’economia locale dipende dai visitatori. Ma quello che funziona a Woodstock non è necessariamente adatto anche a Pomfret.

In un periodo in cui città come Venezia stanno adottando misure drastiche per limitare il turismo e ristoranti alla moda bandiscono influencer e telefoni, Pomfret si unisce alla lista delle comunità che lottano contro l’overtourism. Tuttavia, questa battaglia ha un costo: le chiusure stradali non solo richiedono un grande impiego di forze dell’ordine, ma sono anche costose. Palmer ha stimato che i residenti di Cloudland Road abbiano speso circa 10.000 dollari per segnaletica e pattuglie.

Per ora, sembra che i residenti abbiano vinto questa battaglia, ma il futuro resta incerto. Qualcuno ha proposto di introdurre un sistema di prenotazione per gestire il flusso di visitatori, ma nessuna decisione definitiva è stata presa. Quello che è certo è che Pomfret desidera accogliere i turisti, ma a patto che rispettino il luogo e i suoi abitanti.

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Vacanze in Tanzania: cosa vedere e quale periodo scegliere

Sono luoghi che sembrano appartenere a un altro mondo, quelli che caratterizzano la Tanzania. Un Paese dove i colori si fanno più vividi ed il paesaggio è un incantevole unione tra terra e mare, ma anche tra uomo, animali e natura incontaminata.

Se il vostro viaggio dei sogno prevede di raggiungere queste incantevoli terre dell’Africa Orientale, qui trovate alcuni consigli che possono chiarire i principali dubbi sulla programmazione della vacanza: qual è il clima e il periodo migliore per andare in Tanzania? E quali luoghi valgono veramente la pena di essere visti (e vissuti)?

Tanzania: clima e temperature

Chi ci è stato ha assicurato di aver provato quella nostalgia che viene chiamata “mal d’Africa“, al proprio ritorno, proprio come cantava Franco Battiato tra le note di una sua celebre canzone. Meravigliosa e suggestiva la Tanzania è un mondo di tesori da scoprire, che offre una diversità di ambienti e di climi che la rendono ancor più attrattiva, anche se è bene informarsi prima della partenza per scegliere il periodo e il luogo migliore in base al tipo di viaggio che si ha intenzione di intraprendere.

La Tanzania, affacciata sull’Oceano Indiano in corrispondenza dell’arcipelago delle Seychelles e a nord delle Isole Comore, si trova poco più a sud dell’Equatore e tra i due tropici. È per questo che presenta un clima tropicale, influenzato però dall’altitudine. Alcune aree, infatti, sono più elevate di altre, presentando così temperature diverse: gli altipiani (come il Parco Nazionale di Ngorongoro) e le zone di montagna (come il Kilimanjaro), godono di temperature più basse rispetto alla media nazionale, toccando anche i 10° in inverno, oltre a un tasso di umidità inferiore rispetto a pianure, zone costiere ed isole.

Le stagioni in questo territorio africano sono differenti da quelle a cui siamo abituati in Europa, ovvero l’estate opposta all’inverno. La distinzione principale qui è tra la stagione verde (da metà novembre a metà maggio) e la stagione secca (da metà maggio a metà novembre, con temperature che si attestano attorno dai 25°C ai 31°C). Ma anche al loro interno presentano periodi piovosi che spezzano tali stagioni, creando quindi quelle che vengono chiamate la stagione delle piogge breve e la stagione delle piogge lunga. La prima, chiamata Vuli, va generalmente da metà ottobre all’inizio di dicembre, con rovesci deboli e poco frequenti, mentre la seconda, la stagione delle piogge lunga (Masikatra) va da fine marzo ai primi di giugno ed è quella soggetta ai monsoni, grandi a frequenti rovesci soprattutto nelle ore pomeridiane.

Alla scoperta dei grandi parchi nazionali della Tanzania

La Tanzania è la patria dei parchi nazionali: se ne contano ben sedici in questo Paese in cui il 30% del territorio è tutelato all’interno di aree naturali protette. I parchi nazionali più famosi? Il Parco del Serengeti, la riserva naturale di Ngorongoro, il Tarangire National Park e il Parco Nazionale del Kilimangiaro.

Il Parco Nazionale del Serengeti permette di assistere, nei mesi che vanno da fine dicembre a marzo, allo spettacolo della Grande Migrazione, la transumanza della fauna selvatica che si sposta verso sud. Si possono ammirare anche gli spostamenti degli gnu tra maggio e settembre, o ancora le nascite vicino alle pianure Ndutu, a febbraio.

Parco nazionale del Serengeti, in Tanzania

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Parco nazionale del Serengeti, Tanzania

Anche la Riserva naturale di Ngorongoro merita una visita (durante tutto l’anno). Sorge vicina al Kilimangiaro e presenta un grande cratere vulcanico al cui interno si trova un lago, ed è la casa di elefanti e rinoceronti neri. Tanti non rinunciano anche a fare percorsi naturalistici sui pendii della montagna più alta dell’Africa, ovvero il Kilimangiaro.

Non mancano poi i safari al Parco nazionale del Tarangire, nella Tanzania settentrionale, caratterizzata da secolari baobab e popolata da branchi di elefanti e, durante la stagione secca, anche da bufali, giraffe, gazzelle, leoni e ghepardi.

Altri preziosi parchi nazionali protetti sono: Lake Manyara National Park, Riserva di caccia del Selous, Ruaha National Park e Mikumi National Park. Nella regione occidentale del Paese si trova anche il Parco nazionale del Gombe Stream, fondato per la tutela e lo studio degli scimpanzé.

Cratere Ngorongoro, parco della Tanzania

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Riserva naturale Ngorongoro, Tanzania

Zanzibar e le altre spiagge della Tanzania

Non si può nominare la Tanzania senza che la mente vada subito a Zanzibar. La costa di questa perla africana è un tripudio di spiagge paradisiache e isolette altrettanto splendide in cui trascorrere piacevoli momenti di puro relax in ambientazioni dalle mille e una notte.

Zanzibar, tra queste, è la regina indiscussa: splendide spiagge con acque turchesi e sabbia bianchissima, caratterizzata da un pittoresco centro storico. Il luogo perfetto per immersioni subacquee, per fare snorkeling e per nuotare insieme ai delfini.

Zanzibar, paradiso terrestre in Tanzania

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Zanzibar, Tanzania

Ma ci sono altre isolette che non hanno nulla da invidiare alla più celebre Zanzibar (che in realtà si chiama Unguja e che prende il nome dall’arcipelago di Zanzibar essendo quella principale): sono le isole di Mafia, angolo di paradiso a soli 25 km dalla costa del continente africano, e Pemba, il cui entroterra è ricco di piantagioni di chiodi di garofano e noci di cocco.

Altre località frequentate dai numerosi turisti che scelgono la Tanzania come meta per le loro vacanze sono Dar Es Salam, corrispondente alla città principale del Paese, Bagamoyo, di fronte a Zanzibar, e più a nord Pangani, meno conosciuta ma formata da finissima sabbia candida, pochi affollamenti turistici e resort tranquilli in cui soggiornare.

Altri consigli utili prima di partire per la Tanzania

Programmando la prossima vacanza in Tanzania è bene tenere a mente che è necessario presentare un visto d’ingresso per poter visitare il Paese. Il documento deve essere richiesto per tempo seguendo una procedura esclusivamente online gestita dal Consolato Onorario di Milano. Inoltre per entrare nel Paese è necessario che il vostro passaporto abbia almeno sei mesi di validità residua. Per evitare spiacevoli imprevisti controllate quindi per tempo i vostri documenti facendo bene i conti con il programma del viaggio e le date di validità del passaporto.

Secondo quanto riportato dalla Farnesina, è obbligatorio inoltre stipulare prima della partenza, sia per la Tanzania che per Zanzibar, una “Certificazione Internazionale di Assicurazione Sanitaria”, che copra le spese mediche e l’eventuale rimpatrio aereo sanitario del paziente.

Per ogni altra informazione in merito ad eventuali vaccinazioni e ai luoghi in Tanzania nei quali la sicurezza non è garantita, è importante informarsi tramite il sito ufficiale ViaggiareSicuri della Farnesina.