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Edolo, uno dei più importanti borghi dell’Alta Valcamonica

Nella suggestiva cornice della Valle Camonica, importante punto di accesso all’Alta Valle è il grazioso borgo di Edolo, capolinea della ferrovia Brescia-Iseo-Edolo, che sorge laddove le maestose montagne dominano il paesaggio: oltre a essere un luogo strategico per raggiungere note località sciistiche come il Passo del Tonale e Aprica, è ricco di storia e cultura, con il centro che conserva intatte le sue radici medievali.

Passeggiando per le vie selciate o lastricate, infatti, si possono ammirare dimore signorili contraddistinte da portali in granito lavorato, porte chiodate e loggiati in legno, nonché decorazioni in stile romanico a testimoniare il passato artistico e culturale del paese. Inoltre, durante l’inverno, gli appassionati di sport sulla neve possono sfruttare un servizio di ski bus che collega Edolo con le vicine piste del comprensorio Pontedilegno-Tonale per una giornata all’insegna dello svago e del divertimento nel cuore della natura.

Non mancano campi da tennis in terra battuta, una palestra per l’arrampicata sportiva, una piscina coperta, il cinema e l’occasione di incantevoli passeggiate lungo il fiume Oglio o il torrente Ogliolo. Ma non basta: Edolo è anche sede di una delle maggiori centrali idroelettriche Enel in Europa, capace di sviluppare una potenza di 1.000.000 kW grazie al salto di 1265 metri, da conoscere grazie a visite guidate su prenotazione.

Uno sguardo al passato

Edolo, in posizione strategica al vertice di un triangolo che collega la bassa Valle Camonica, la valle di Corteno con il passo dell’Aprica e la Valtellina, e l’alta Valle Camonica con il passo del Tonale, vanta origini antiche, con tracce di un tempio pagano dedicato a Saturno e di un insediamento romano. Crocevia di rilevanti vie di comunicazione, ha visto la presenza di una “statio” romana, che fungeva sia da controllo militare che da snodo commerciale lungo il corso del fiume Oglio.

Nel tempo, Edolo divenne tappa per i pellegrini diretti ai centri di culto cristiani, con la costruzione di ospizi lungo le strade a sottolineare l’importanza economica e spirituale della zona. Sotto la dominazione dei monaci francesi e poi del vescovo di Brescia, il borgo visse una crescita politica e religiosa testimoniata dalla presenza di chiese e castelli. Ma la sua storia è anche segnata da periodi difficili, con epidemie, carestie e guerre che colpirono la comunità.

Durante il Risorgimento, Edolo partecipò attivamente alle lotte per l’indipendenza italiana, resistendo all’occupazione austriaca e contribuendo alle imprese dei Mille di Garibaldi. Nel XX secolo, conobbe una significativa fase di sviluppo industriale e amministrativo, con l’avvento di infrastrutture quali la ferrovia e la centrale idroelettrica.

Oggi, è un vivace centro che attrae i turisti non soltanto per il ricco patrimonio storico, ma anche per la vicinanza alle piste da sci del Tonale e dell’Aprica, donando un perfetto connubio tra cultura e natura.

Cosa vedere a Edolo

Edolo, Lombardia

Fonte: Photo by Education Images/Universal Images Group via Getty Images

Particolare del centro di Edolo

Il pittoresco borgo dell’Alta Valle Camonica, oltre a una vacanza attiva all’aria aperta in ogni stagione, offre anche molteplici punti di interesse da non perdere, a partire dalla Chiesa di San Giovanni Battista, in stile rinascimentale con cinquecentesco campanile romanico: al suo interno custodisce pregevoli affreschi databili tra il 1530 e il 1535 a opera di Paolo da Caylina il Giovane.

Altrettanto meritevoli di attenzione, in località Mu, sono la Parrocchiale di Santa Maria Nascente, trecentesca pieve tra le prime a sorgere sul territorio, che può vantare il campanile più alto della Valle Camonica, ben 68 metri, le rovine del Castello medievale, e la Chiesa dei Santi Ippolito e Casiano, rimaneggiata più volte (l’ultima nel Settecento), finemente affrescata e custode di opere lignee della Famiglia Ramus.

Infine, una menzione anche al Ponte Vecchio che, in passato, univa Edolo e Mu (unificati in un unico comune, insieme a Cortenedolo, nel 1927).

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Crans Montana, il sentiero delle lanterne è il più bello delle Alpi

Con uno sviluppo in altitudine che dai 500 metri della valle del Rodano si spinge ai 3000 del ghiacciaio della Plaine Morte, quella di Crans-Montana è una regione di contrasti estremi, baciata dal sole e con un panorama incredibile che spazia dalle vette del Sempione al Monte Bianco, passando per il Weisshorn e il Cervino. Gli sportivi possono contare su infrastrutture all’avanguardia a loro dedicate, mentre gli amanti della cultura hanno la possibilità di sbizzarrirsi con la vasta offerta di musei, eventi e festival.

Crans-Montana coniuga alla perfezione i vantaggi di uno stile di vita cittadino con l’atmosfera di montagna e la purezza dell’aria, grazie a un’ampia gamma di ristoranti (dalle baite di montagna agli indirizzi stellati), a una miriade di negozi e boutique, alle proposte benessere e a una vita notturna animata. Una meta ideale in qualsiasi stagione, con l’accesso alle vette assicurato 365 giorni l’anno dai moderni impianti di risalita.

Ancora, il comprensorio sciistico vanta ben 140 chilometri di piste per tutti i livelli, con un paesaggio da togliere il fiato grazie alla corona di vette che superano i 4.000 metri.

Non sorprende, quindi, che nel 2017 la località sia entrata nel circolo ristretto di Best of the Alps. Inoltre, non è un caso che la clientela italiana sia abituata da anni a scegliere Crans- Montana come meta privilegiata per lo svago in montagna, posizionandosi al primo posto tra gli ospiti internazionali.

Il Sentiero delle Lanterne, l’attrazione di spicco della stagione invernale

Appuntamento tradizionale dell’inverno di Crans-Montana, anche quest’anno il Sentiero delle Lanterne rappresenterà una delle principali attrazioni della stagione. Dal 6 dicembre 2024 al 9 marzo 2025, infatti, dalle 17 alle 22 il percorso innevato incanterà migliaia di visitatori grazie a moltissime novità, una più entusiasmante dell’altra.

Immerso nella natura, pur trovandosi nelle immediate vicinanze del centro, il magnifico sentiero esalta la magia dell’inverno: alla luce delle lanterne, quando cala la notte, il manto bianco che riveste gli alberi e la neve che scricchiola sotto le scarpe regalano uno scenario ricco di poesia.

Scandito da opere luminose, spettacoli incantevoli, concerti e caccia al tesoro, il Sentiero delle Lanterne regala una parentesi da fiaba nel cuore di Crans-Montana. Lo scintillio delle lanterne guida i visitatori alla scoperta di esperienze emozionanti in grado di meravigliare grandi e piccini.

Il magico Festival Etoile Bella Lui

Crans_Montana_Sentiero Lanterne

Fonte: Ph @Maxime_Aliaga – Ufficio Stampa

Sentiero delle Lanterne a Crans Montana

Come già l’anno scorso, lungo il Sentiero delle Lanterne prenderà vita il Festival Etoile Bella Lui, con il tocco di originalità delle animazioni che avranno luogo durante l’intera stagione invernale.

Concerti, spettacoli e animazioni si terranno nello splendido Hameau de Mayens, contraddistinto da antiche malghe di legno, dove sarà anche possibile ristorarsi. L’atmosfera fuori dal tempo di questo luogo incantato consentirà di immergersi in una favolosa leggenda di montagna, la fiaba de Il Pastore e della Stella Bella Lui, da cui hanno preso spunto il Sentiero delle Lanterne e il Festival.

La novità 2024-2025

Durante l’inverno 2024/2025, il Sentiero delle Lanterne sarà dedicato al “Movimento“, tema che verrà evocato tramite la danza dei corpi e il respiro della natura e metterà in evidenza svariate installazioni da scoprire lungo il percorso.

Ogni opera, unica nel suo genere, inviterà a lasciarsi sorprendere dalla sua bellezza, offrendo allo stesso tempo momenti interattivi.

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Quali crociere fare per vedere l’aurora boreale

L’aurora boreale è uno spettacolo naturale mozzafiato che, da millenni, ha ispirato leggende e miti in tutto il mondo, arricchendo il folklore dei Paesi nordici. Alcuni popoli vedono negli spettacolari giochi di luce gli spiriti dei defunti, mentre altri raccontano di una volpe magica che, correndo tra la neve, lanciava scintille luminose nel cielo. Un’altra suggestiva leggenda narra di fuochi accesi dal Creatore, rifugiatosi al Nord dopo aver dato vita alla Terra, come simbolo del suo amore per l’Umanità.

Ma la scienza ci offre una spiegazione altrettanto affascinante: l’aurora boreale è il risultato dell’interazione tra le particelle cariche provenienti dal sole e le molecole di gas presenti nell’atmosfera terrestre. Tali collisioni creano scie luminose dalle forme e dai colori straordinari, che si dipanano nelle notti nordiche, lasciando senza fiato chiunque abbia la fortuna di assistervi.

I momenti migliori sono tra febbraio e marzo e tra la fine di agosto e ottobre, durante gli equinozi. Se scegliete di regalarvi una crociera verso il Nord Europa, avrete l’opportunità di visitare alcuni dei luoghi più iconici per ammirare questo straordinario spettacolo della natura.

La Crociera con il postale dei fiordi in Lapponia e Capo Nord

Un viaggio che vi porterà a esplorare l’estremo nord dell’Europa, immersi in paesaggi selvaggi e incredibili. Partirete dalle foreste innevate della Lapponia, attraversando la vasta tundra norvegese, fino a raggiungere la pittoresca cittadina di Kirkenes, al confine con la Russia. Da lì, il viaggio prosegue a bordo delle moderne navi della compagnia Havila, lungo la storica rotta del postale dei fiordi, navigando tra le maestose coste della Norvegia artica.

Doppiando Capo Nord, uno dei punti più a nord del continente europeo, arriverete alla magica Tromsø, conosciuta come la capitale dell’Artico. Durante le notti, l’obiettivo sarà quello di trovarsi nel luogo perfetto per lasciarsi incantare da uno dei fenomeni naturali più straordinari. Il periodo scelto, vicino all’equinozio, è scientificamente il migliore, e la latitudine da attraversare è tra le più favorevoli per vedere le luci danzanti del cielo. Tuttavia, sarà il meteo e un pizzico di fortuna a decidere se l’aurora boreale si mostrerà in tutta la sua splendida magia durante le fredde notti artiche.

15 giorni in Norvegia da Amburgo a Capo Nord

Imbarcatevi in un viaggio invernale che parte da Amburgo e vi conduce verso le coste della Norvegia, oltre il Circolo Polare Artico e sotto la zona aurorale, dove il cielo notturno potrebbe regalarvi lo spettacolo dell’aurora boreale. L’itinerario di due settimane a bordo della crociera di Hurtigruten è pensato per chi desidera immergersi nelle meraviglie naturali del profondo Nord, con la garanzia di vivere l’esperienza magica delle luci del nord.

Attraverserete fiordi incantati, piccoli villaggi di pescatori e gemme nascoste, fino a raggiungere alcuni dei panorami più selvaggi e mozzafiato della Norvegia. Lungo il percorso, incontrerete maestosi ghiacciai, fiordi silenziosi e una variegata fauna artica. Le giornate saranno dedicate a escursioni emozionanti, tra cui ciaspolate nei paesaggi innevati, gite su slitte trainate da husky, sci di fondo (da dicembre ad aprile) e, se viaggiate tra ottobre e febbraio, potrete persino partecipare all’avvistamento delle balene.

E, se tutto questo non fosse abbastanza, il viaggio vi porterà fino a Capo Nord, dove il paesaggio artico si apre in tutta la sua magnificenza. Da settembre a marzo, l’aurora boreale sarà il coronamento di notti artiche indimenticabili.

Alla ricerca dell’aurora boreale in Groenlandia e Islanda

aurora boreale in Islanda

Fonte: iStock

Le Luci del Nord in Islanda

Da non perdere è l’occasione di ammirare con i propri occhi due delle ultime aree selvagge incontaminate del pianeta con l’itinerario di 12 giorni di Quark Expeditions Sotto l’aurora boreale: esplorando l’Islanda e la Groenlandia orientale.
Navigando lungo i Fiordi Nord Occidentali islandesi (Vestfjords) e la remota costa nord-orientale della Groenlandia, sede del più grande sistema di fiordi del mondo, scoprirete paesaggi diversi e aspri, abitati dalla fauna artica. Immersi nella bellezza selvaggia dell’Artico, sperimenterete in prima persona la cultura Inuit a Ittoqqortoormiit, visiterete antichi siti Thule ricchi di storia e apprezzerete i massicci iceberg e le imponenti scogliere su cui dimorano gli uccelli artici. Se siete fortunati, potreste anche avvistare la spettacolare aurora boreale che danza nel cielo.

Una crociera nell’incanto della Finlandia

Assistere all’aurora boreale in Finlandia a bordo di una crociera è una delle esperienze più entusiasmanti e indimenticabili. Il fascino di vedere le luci del nord danzare nel cielo notturno, mentre vi rilassate a bordo di una nave di lusso, è reso ancora più speciale dalla bellezza della costa finlandese che si svela davanti ai vostri occhi.

Compagnie come Hurtigruten, Viking Line e Finnlines propongono crociere di qualità, ognuna con il suo stile, servizi e itinerari unici. Se preferite un’esperienza più lussuosa o intima, le piccole navi possono essere l’ideale, mentre le navi più grandi offrono maggiori attività a bordo, servizi di ristorazione e intrattenimento. Altre compagnie come Aida Cruises, Tui Cruises e P&O Cruises progettano speciali itinerari per avvistare l’aurora boreale, unendo la poesia del magico fenomeno con l’esplorazione delle incantevoli città costiere.

Le crociere variano in base alla durata: alcune di tre o quattro giorni, perfette per chi ha meno tempo, mentre altre possono arrivare fino a 10 o 12 giorni, per un’esperienza più completa. A bordo, troverete ad attendervi cabine confortevoli e ristoranti che offrono cucina locale e ponti di osservazione panoramici, ideati per scorgere lo spettacolo dell’aurora boreale.

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Cosa vedere ad Antanarivo: guida alla scoperta della capitale del Madagascar

Se ami viaggiare ti sarai informato sul Madagascar che è sicuramente una delle mete top del periodo; la tua vacanza qui non può che partire da Antananarivo, la sua capitale. Ma quali sono le migliori attrazioni, i monumenti, i musei e i luoghi cult che non dovresti perdere? Scopriamolo insieme in una guida completa su Tana, perché è proprio così che la città viene chiamata più frequentemente.

Il palazzo della regina

Dopo esserti procurato il visto per il Madagascar non ti resta che pianificare il tuo viaggio alla scoperta di Antananarivo. Tra i simboli che rappresentano la città c’è il palazzo della regina, conosciuto ai più con il nome di Rova di Antananarivo. In una posizione dominante sulla collina di Analamanga, il complesso elegante racconta il passato glorioso della città e in modo particolare il periodo in cui è stato la residenza ufficiale dei sovrani del Regno di Merina, una delle dinastie più influenti nella storia del Madagascar. La sua costruzione risale al XVII secolo e al suo interno comprende il palazzo reale, templi e tombe reali. Seppur un incendio nel 1995 ne abbia danneggiato e distrutto una parte, le opere di restauro sono iniziate ed è sicuramente un must. Il mio consiglio? Dal Rova potrai scattare foto suggestive grazie ad una vista mozzafiato su tutta la città. Prenota una visita guidata così potrai avere maggiori dettagli storici e approfondire leggende e tradizioni.

Il parco zoologico e botanico di Tsimbazaza

Vuoi visitare il Madagascar esplorando a fondo la biodiversità? Nel tuo itinerario non dovrà mancare una visita al parco zoologico e botanico di Tsimbazaza. Perfetto con i bambini, ma non solo, dà modo di vedere vicino diverse specie endemiche del territorio tra cui i lemuri, i camaleonti, le tartarughe di terra giganti e tanti uccelli esotici. Oltre alla fauna, il parco ospita anche un ricco giardino botanico con tantissime tipologie di piante endemiche del Madagascar, molte delle quali sono uniche al mondo. Non molti lo sanno ma al suo interno è anche custodito un piccolo museo etnografico che fornisce uno spaccato interessante sulla cultura e le tradizioni delle diverse etnie malgasce.

Analakely market

Se ami la cultura local e vuoi fare shopping o acquistare souvenir unici non perdere una visita all’Analakely market. Si tratta del mercato principale della città, dove potrai trovare di tutto, dai prodotti freschi locali, come frutta tropicale e spezie, fino a oggetti di artigianato, tessuti e souvenir. Oggi è considerato a tutti gli effetti una vetrina autentica della quotidianità e offre un’occasione unica per interagire con la popolazione locale, assaporare cibi tipici e acquistare oggetti tradizionali malgasci.

Il lago Anosy

Un’altra attrazione che non puoi assolutamente perderti è il lago Anosy; diversamente da quanto solitamente accade non dovrai allontanarti dalla città poiché si trova proprio in centro. Sì, perché si tratta di un lago artificiale, oggi circondato da alberi di jacaranda che in primavera si tingono di una splendida tonalità violacea, è un luogo di tranquillità in mezzo al caos cittadino. Al centro sorge un monumento dedicato ai soldati malgasci caduti durante la Prima Guerra Mondiale, e un ponte lo collega alla riva, rendendolo un punto panoramico ideale per una passeggiata rilassante. Ti consiglio di raggiungerlo al tramonto, perché la luce è incredibilmente suggestiva.

Lago Anosy a Antanarivo

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Lago Anosy nel cuore della capitale del Madagascar

Il palazzo di Ambohitsorohitra

Tra le tappe must in città c’è il palazzo di Ambohitsorohitra, la residenza ufficiale del Presidente del Madagascar. Lo riconoscerai: è un edificio in stile coloniale francese ed è circondato da giardini ben curati e rappresenta uno degli edifici più importanti dal punto di vista politico del paese. Ricorda che però non è aperto al pubblico, potrai solamente goderti la vista esterna.

La cattedrale di Andohalo

Un altro punto di interesse religioso e storico ad Antananarivo è la cattedrale di Andohalo, costruita dai missionari cattolici francesi nel XIX secolo; è un imponente edificio in pietra che rappresenta uno degli esempi più significativi dell’architettura coloniale religiosa della città. La cattedrale offre una splendida vista su Antananarivo e, se sei appassionato di storia o di architettura, vale la pena visitarla per ammirare i suoi interni decorati e conoscere meglio la storia del cristianesimo nell’isola.

Il palazzo di Andafiavaratra

Se sei un appassionato di storia dovrai assolutamente visitare il museo Andafiavaratra. Oggi sede museale, il palazzo coloniale è stato un tempo del primo ministro Rainilaiarivony. La collezione al suo interno ospita oggetti legati alla storia della monarchia del Madagascar, molti dei quali sono stati recuperati dal Rova dopo l’incendio del 1995. Tra le proposte in mostra ci sono gioielli, abiti reali, antichi manufatti e strumenti tradizionali.

La collina sacra di Ambohimanga

Se hai modo di spostarti poco fuori dal centro, ti suggerisco di raggiungere in circa 20 km la collina sacra di Ambohimanga. Si tratta di un sito patrimonio dell’UNESCO ed è anche uno dei luoghi più venerati e storicamente significativi del Madagascar; per secoli considerata il cuore spirituale e politico del Regno di Merina, ospita antiche tombe reali, mura di pietra e i resti di un antico villaggio reale. Circondata da una vegetazione rigogliosa, ha un significato storico importante che ancora oggi non viene trascurato dai locali.

Visitare la Collina Reale di Ambohimanga

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Perché vedere la Collina Reale di Ambohimanga in Madagascar

Il Lemur’s Park

Se non hai abbastanza tempo per esplorare le foreste del Madagascar ma desideri vedere i lemuri in un ambiente più naturale, una visita al Lemur’s Park è una valida alternativa. Si trova a soli 22 km dalla città e si tratta di una riserva in cui convivono nove diverse specie di lemuri in libertà, garantendo agli animali un ambiente sicuro e protetto. Il parco offre visite guidate che permettono di osservare i lemuri da vicino e conoscere meglio le specie endemiche dell’isola. Si tratta di una tappa must per le famiglie che viaggiano con bambini ma non solo.

Il museo dei pirati

Se si viaggia con bambini ma non solo, una delle tappe imperdibili è il museo dei pirati. Si trova non lontano dalla stazione e dà modo di scoprire quello che era un tempo un pericolo effettivo: quello dei pirati. Se per molte nazioni erano un nemico, bisogna sapere che proprio qui hanno avuto una base segreta e hanno custodito i propri tesori.

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La Thailandia è tra le mete più amate dagli italiani

Nel mese di agosto 2024, la Thailandia ha registrato un numero record di arrivi dall’Italia, superando persino i dati pre-pandemia con 41mila ingressi (rispetto ai 39.000 del 2019).
Questo segnale positivo evidenzia la crescente attrattiva del Paese come meta turistica per gli italiani, non soltanto per le indiscusse bellezze naturalistiche, ma anche per la ricca offerta culturale, gastronomica e di intrattenimento.

Le parole di soddisfazione del marketing manager

Sandro Botticelli, marketing manager dell’Ente nazionale per il turismo thailandese, ha sottolineato: “Siamo estremamente soddisfatti dei risultati ottenuti ad agosto. Questo traguardo non solo segna una ripresa significativa del turismo, ma evidenzia anche l’attrattiva continua della Thailandia come destinazione di viaggio preferita. La recente riattivazione del volo diretto Thai Airways da Milano a Bangkok ha sicuramente contribuito a questo successo, facilitando l’accesso per i turisti italiani”.

Grande attesa per il volo diretto Roma – Bangkok

Non soltanto la riattivazione del volo diretto da Milano a Bangkok. È iniziato anche il countdown per il volo diretto da Roma, come evidenziato dallo stesso Botticelli: “Siamo anche entusiasti per la prossima partenza del volo Ita Airways da Roma a Bangkok, prevista per novembre. Questa nuova rotta non solo rafforzerà i collegamenti tra Italia e Thailandia, ma contribuirà ad ampliare la possibilità di scelta per i viaggiatori che torneranno ad avere diverse opzioni di volo per raggiungere e scoprire il Paese del sorriso“.

Una nazione che non finisce di stupire

Phuket, Thailandia

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La Spiaggia tropicale Laem Singh, Phuket

Insomma, la Thailandia continua a esercitare un forte fascino, grazie alla sua combinazione unica di cultura, paesaggi spettacolari e un’ospitalità calorosa. I templi storici di Bangkok, come il Wat Phra Kaew e il Wat Arun, sono tra le attrazioni più visitate, mentre le spiagge incontaminate di Phuket, Koh Samui e Krabi donano momenti di relax e bellezza assoluti. Pattaya, invece, rimane una meta vivace per chi cerca un’esperienza più dinamica, tra locali notturni e divertimento.

L’Ente Nazionale per il Turismo Thailandese gioca un ruolo chiave nella promozione del Paese, assicurando ai viaggiatori una destinazione sicura e accogliente: infatti, la collaborazione con compagnie aeree e operatori turistici ha migliorato notevolmente l’accessibilità e la qualità dei servizi offerti. Inoltre, la cucina thailandese, conosciuta per i suoi sapori ricchi e aromatici, rappresenta un altro elemento centrale dell’esperienza turistica, con piatti iconici come il pad thai, il tom yum e il curry verde, che deliziano i palati dei turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Superato l’obiettivo di 35mila visitatori per il 2024

La Thailandia si prepara a raggiungere un traguardo notevole nel 2024, con la possibilità di accogliere fino a 36 milioni di turisti stranieri, superando l’obiettivo iniziale di 35 milioni, un afflusso che dovrebbe generare entrate per ben 53 miliardi di dollari.

Secondo la Tourism Authority of Thailand (TAT), solo negli ultimi quattro mesi dell’anno, si prevede l’arrivo di 12,2 milioni di visitatori, che contribuiranno con quasi 20 miliardi di dollari in entrate. La maggior parte dei turisti proviene dall’Asia orientale, dall’Europa e dall’Asia meridionale.

Dall’inizio del 2024 fino al 25 agosto, oltre 23 milioni di turisti hanno visitato il Paese, con una spesa totale di 31,5 miliardi di dollari. La Cina rimane il principale mercato turistico, seguita da Malesia, India, Corea del Sud e Russia, a conferma di quanto la Thailandia sia amata a livello globale.

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Anche a Bali si interviene sull’overtourism: non si costruiranno più hotel

Negli ultimi anni, uno degli aspetti che emergono con forza nel comparto dei viaggi è quello dell’overtourism, il turismo eccessivo che sta mettendo sotto pressione molte destinazioni tra le più popolari al mondo con un afflusso di visitatori che supera la loro capacità di gestione, causando disagi ai residenti (e ai visitatori stessi).

Sul fronte ambientale, l’incremento dei flussi turistici ha portato all’erosione delle coste, al danneggiamento dei siti storici e alla distruzione di habitat naturali. Dal punto di vista sociale, i residenti si trovano a dover convivere con l’aumento del costo della vita, la perdita di identità culturale, sovraffollamento e maggiore inquinamento.

Di fronte a un simile scenario, non sono poche le località che stanno adottando misure per porre un freno al numero dei turisti, come l’introduzione di quote giornaliere o tariffe d’ingresso per i luoghi più iconici, tassa di soggiorno più cara e altro ancora. Bali, rinomata isola indonesiana, ad esempio non costruirà più hotel: vediamo nel dettaglio.

Nuovi hotel a Bali: stop alla costruzione per dieci anni

Come accennato, Bali ha previsto uno stop alle nuove costruzioni di carattere turistico per un periodo che potrebbe durare fino a un decennio.
La moratoria è stata richiesta dall’amministrazione dell’isola al governo centrale dell’Indonesia, con l’obiettivo di frenare lo sviluppo incontrollato (in particolare nelle aree con un’alta densità abitativa e turistica) e preservare la cultura locale e lo straordinario ambiente naturale.

Il governatore ad interim di Bali, Sang Made Mahendra Jaya, ha proposto la moratoria per quattro zone specifiche, ad alta densità abitativa e più inflazionate dalla presenza di hotel, ville e stabilimenti balneari.
Il governo centrale ha accettato la proposta, ma la tempistica per l’implementazione delle restrizioni è ancora in fase di definizione.

Hermin Esti, alto funzionario del ministero degli Affari marittimi e degli Investimenti, ha confermato che la decisione è parte di un più ampio impegno per riformare il settore turistico dell’isola, con l’obiettivo di aumentarne la qualità preservando, al contempo, le tradizioni culturali e offrendo maggiori opportunità lavorative per la popolazione locale.

Dal 2019, sono 35 gli hotel in più

spiaggia di Nusa Dua, Bali
Vista panoramica della spiaggia di Nusa Dua

Bali ha vissuto negli ultimi anni una crescita esponenziale sia in termini di visitatori che di residenti stranieri, il che pone in grande difficoltà le infrastrutture e l’equilibrio ecologico e sociale del territorio. Dopo la riapertura post-pandemia, gli arrivi sono aumentati in modo significativo, con 2,9 milioni di visitatori stranieri registrati solo nella prima metà dell’anno, vale a dire il 65% del totale degli arrivi in Indonesia.

Tale affluenza ha portato a un sovrasviluppo, con un rapido aumento di hotel e strutture turistiche (541 hotel nel 2022, rispetto ai 507 del 2019), oltre a una crescente presenza di stranieri che si stabiliscono in modo permanente a fronte di un numero stimato di 200.000 residenti. Si tratta di un fenomeno che ha generato problemi come criminalità, concorrenza per i posti di lavoro e il peggioramento della qualità della vita.

Inoltre, i comportamenti inappropriati di alcuni turisti, diventati virali sui social media, hanno esacerbato il malcontento e accelerato la necessità di una risposta: di fronte a una situazione  diventata insostenibile, il governo indonesiano sta così pianificando la moratoria sullo sviluppo turistico a Bali, che potrebbe durare fino a 10 anni. Il ministro del Coordinamento degli Affari marittimi e degli Investimenti, Luhut Pandjaitan, ha sottolineato la necessità di questo piano per controllare l’impatto della crescita turistica sull’isola e proteggere la sua cultura e il suo ambiente.

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ETA obbligatorio, la novità per entrare in UK da aprile

Sono molti i luoghi del Regno Unito amati dai turisti europei, ma dal 2025 sarà un po’ più complicato raggiungerli. A partire dal 2 aprile 2025, i cittadini che desiderano viaggiare su territorio inglese dovranno necessariamente richiedere un’autorizzazione elettronica preventiva (ETA), anche solo per uno scalo aeroportuale. Il procedimento è simile a quello che attualmente interessa i viaggi, anche solo per scalo, verso gli Stati Uniti, i quali necessitano dell’Esta.

Ad annunciarlo è stato il governo britannico che, martedì 10 settembre, ha fornito date e dettagli di questa nuova procedura. Con l’ETA potrete viaggiare per motivi turistici in tutto il Regno Unito per un periodo massimo di sei mesi in totale, anche se questo avviene a più riprese. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, come richiederlo e le altre informazioni che possediamo in questo momento.

Come funzionerà l’ETA

L’autorizzazione ETA, necessaria per entrare nel Regno Unito a partire dal prossimo anno, costerà 10 sterline (circa 12 euro) e sarà obbligatoria per tutti gli europei, italiani compresi. Il governo britannico ha deciso di introdurre questo nuovo sistema di immigrazione allo scopo di rafforzare la sicurezza sfruttando le nuove tecnologie. A essere esentati saranno esclusivamente gli irlandesi e gli europei già residenti nel Regno Unito.

Per richiederla vi basterà seguire la procedura online nel sito ufficiale o tramite app dal 5 marzo 2025. Durante la compilazione del modulo dovrete fornire diverse informazioni come i dati del passaporto, allegare una foto e rispondere a domande inerenti il tema della sicurezza. Una volta inoltrata la richiesta, secondo le dichiarazioni attuali, riceverete una risposta entro tre giorni. Se l’autorizzazione viene rifiutata non avrete possibilità di richiederla, ma dovrete munirvi di visto. Se invece, al contrario, la risposta sarà positiva, l’autorizzazione sarà valida per due anni e permetterà ingressi multipli fino a 6 mesi, ma solo ed esclusivamente a scopi turistici.

Dal 2025, inoltre, anche i britannici che viaggeranno nell’Unione Europea dovranno richiedere un permesso simile e sottoporsi a controlli biometrici alle frontiere.

Pronostici sul turismo

L’introduzione dell’ETA sta provocando diversi pareri negativi. Il quotidiano britannico Indipendent, per esempio, ha sottolineato come i turisti arabi provenienti da Emirati Arabi, Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar e Arabia Saudita, che già necessitano dell’autorizzazione per accedere al Regno Unito, stiano evitando Londra come scalo per non incorrere in eventuali complicazioni durante il loro viaggio.

Anche molti operatori del settore turistico hanno espresso le loro perplessità, in primis l’Irlanda del Nord. Attualmente, secondo l’Alleanza Turistica dell’Irlanda del Nord, il 60% dei turisti non britannici che visitano l’Irlanda del Nord si recano anche nella Repubblica e prevedono che l’autorizzazione influisca negativamente sull’afflusso dei turisti sull’isola.

Il rischio è che molti tour operator globali escluderanno Belfast e l’Irlanda del Nord dai loro itinerari, considerandole un’opzione non più fattibile. L’Unione Europea si muoverà nella stessa direzione perché diventa sempre più concreta l’introduzione di un sistema simile chiamato Etias (sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi), un visto elettronico che costerà 7 euro e sarà valido per tre anni. Anche in questo caso, come per il Regno Unito e gli Stati Uniti, l’obiettivo primario sarà quello di facilitare i viaggi in Europa e di migliorare la loro sicurezza.

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Miami Vice festeggia 40 anni: gli eventi organizzati

Se c’è una serie tv che ha fatto la storia degli anni ’80, questa è stata sicuramente Miami Vice. Interpretata da Don Johnson e Philip Michael Thomas nei panni di James «Sonny» Crockett e Ricardo «Rico» Tubbs, la serie raccontava le indagini e la lotta contro il crimine di due detective sotto copertura sullo sfondo di Miami, in Florida. Prodotta nel 1984 da Michael Mann (sceneggiatore di Starsky e Hutch) per la NBC, nel 2024 festeggia i suoi 40 anni e la città, co-protagonista della serie, ha organizzato tantissimi eventi per omaggiarla e rendere felici i fan più nostalgici.

Il primo episodio andò in onda esattamente il 16 settembre del 1984, diventando ben presto un fenomeno globale che entusiasmò gli spettatori per cinque stagioni, fino al 1989. Considerata la sua importanza culturale e per la stessa riqualificazione della città, Miami la omaggia con tantissimi eventi (rimandati a ottobre a causa del maltempo) che includono tour in autobus e a piedi dei luoghi delle riprese, cene speciali organizzate dai membri del cast e incontri con le star al Royal Palm South Beach, con la partecipazione degli attori Edward James Olmos, Michael Madsen, Saundra Santiago e altri.

L’importanza della serie tv per la città di Miami

Quando nacque l’idea di creare la serie televisiva, Miami non vantava una fama molto positiva: in quegli anni fu la protagonista dell’immigrazione di massa da Cuba e dagli altri paesi caraibici, della speculazione edilizia e del traffico di droga. Derek Hedlund, attore originario di Miami e tra gli organizzatori degli eventi, ha raccontato di quanto la serie abbia contribuito a salvare la città e il suo patrimonio artistico-architettonico.

Basti pensare che le persone coinvolte nello show hanno ridipinto tutti gli edifici art déco di Ocean Drive, mentre le riprese a South Beach hanno reso il posto talmente bello che ben presto divenne uno dei luoghi più frequentati dagli stessi abitanti della città. Dal punto di vista culturale, invece, il successo di molti prodotti – dagli occhiali da sole Carrera alle moto d’acqua in stile matchbox – non sarebbe stato così elevato senza l’influenza della serie.

Gli eventi organizzati per l’anniversario

Gli eventi organizzati in occasione dell’anniversario si svolgeranno in tutta la città. I fan e non solo potranno partecipare a tour guidati a piedi e in autobus che li porteranno nei luoghi delle riprese. Il Wilzig Museum Building, invece, esporrà per la prima volta una collezione di cimeli come distintivi, oggetti di scena, abiti, armi, materiali usati per la produzione della serie e foto storiche scattate dietro le quinte. Saranno esposti anche l’originale Ferrari Testarossa bianca e tre barche usate per le riprese. Infine, i fan potranno fare foto e chiedere autografi alle star dello show e ad altre celebrità.

Alcune iniziative saranno più esclusive di altre, come la cena organizzata nel ristorante stellato “A Fish Called Avalon” all’interno dell’Hotel Avalon, comparso in moltissimi episodi della serie. Chi riuscirà ad acquistare il biglietto d’entrata VIP, potrà cenare con il cast e chiacchierare in un contesto unico e indimenticabile.

Infine, il sindaco della città Francis Suarez omaggerà lo show con una stella che verrà posizionata sulla Miami Walk of Fame, mentre il centro commerciale Bayside Marketplace, come la serie nato negli anni ’80 e pensato per riqualificare un quartiere nella zona sud di Miami, organizzerà diversi eventi sia per gli adulti che per i bambini.

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A spasso per Nørrebro, il quartiere più bello del mondo

Copenaghen è una città vivace, viva, ricca di luoghi da scoprire e di cose da fare. Tra queste c’è senza alcun dubbio visitare il quartiere di Nørrebro, un luogo molto alla moda, multietnico, tra negozi, locali e tantissime attrazioni.

Non stupisce che qualche anno fa (nel 2021 per la precisione) sia stato eletto da Time Out il quartiere più cool del mondo, perché qui si trovano tanti elementi che convivono assieme creando un luogo accogliente e tutto da scoprire: dal passato al moderno, senza dimenticare una comunità vivace e tante iniziative.

Da cosa fare a cosa vedere a Nørrebro, uno dei cuori pulsanti di Copenaghen e quartiere dal fascino che cattura al primo sguardo.

Nørrebro, tutto quello che c’è da sapere sul quartiere

La Danimarca è una terra tutta da scoprire, affascinante e unica, che regala scorci suggestivi e location indimenticabili. A partire dalla sua capitale, Copenaghen (ma non solo) che regala ai turisti tantissime cose da fare e bellezze da esplorare. Come il quartiere Nørrebro, cool e pieno di vita.

Si trova nella zona nord ovest dei laghi cittadini, che nel passato erano un braccio di mare, e nel suo perimetro si incontrano moltissimi locali per tutti i gusti, in cui sperimentare non solo piatti locali ma sapori da tutto il mondo e una vivace vita notturna.

Tra le strade da non perdere vi è Jægersborggade, una via in cui ci si imbatte in attività diverse come gallerie d’arte, botteghe biologiche, negozi vintage, botteghe d’arte e tanti locali. Nel corso della primavera, poi, qui si tiene un bel mercatino delle pulci. Il luogo perfetto, dunque, per chi è alla ricerca di posti autentici in cui scoprire artigiani e artisti, ma anche gustare piatti indimenticabili.

Da non perdere anche Nørrebrogade, la principale arteria del quartiere che ne rispecchia la sua affascinante anima multiculturale. Nella strada Elmegade, invece, ci si può lasciare incantare dai suoi piccoli negozi ma pieni di cose super alla moda. E poi tappa a Blågårdsgade con i suoi tantissimi locali.

Quartiere Nørrebro la strada Nørrebrogade

Fonte: iStock

Nel quartiere Nørrebro la strada Nørrebrogade

Se si programma una vista si deve passare dal ponte Dronning Louises Bro, che si può percorrere in bici e che collega il centro di Copenaghen con il quartiere. La sua realizzazione va datata 1887, ma è stato poi leggermente modificato successivamente per renderlo più attrattivo per le biciclette ma anche per i pedoni che si incontrano lì grazie ai suoi marciapiedi più larghi.

Per facilitare ciò sono state posizionate molte panchine e questo ponte è divenuto un luogo di incontro molto popolare, in particolare quando il tempo è bello e splende il sole. Oltre a queste location nel quartiere ci sono delle aree verdi davvero speciali, tutte da scoprire.

Cimitero di Assistens nel quartiere di Nørrebro

Merita un discorso a parte, ad esempio, il Cimitero di Assistens, che è stato inaugurato nel 1760 e pare estendersi in circa 200mila metri quadrati. Al suo interno vengono ospitate le tombe di alcuni dei più celebri esponenti della cultura danese. Fra tutti, ad esempio, vale la pena ricordare che qui riposa Hans Christian Andersen, celebre scrittore, ma anche il filosofo Kierkegaard e lo scrittore Dan Turèll mancato nel 1993. Immerso in un vero e proprio parco, qui si può passeggiare, si può correre, fare un giro in bicicletta oppure fermarsi per leggere un libro o mangiare nel mezzo della natura.

Nørrebro Cimitero di Assistens

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Nørrebro, al suo interno il cimitero di Assistens

Al suo interno è stato realizzato anche un museo dedicato a Stilling, artista e scrittore, convertendo e ristrutturando le vecchie scuderie.

Il cimitero – parco è aperto tutti i giorni, osserva un orario diverso in estate e in inverno (quando invece delle 22 chiude alle 19).

Superkilen Park e non solo, le aree verdi nel quartiere di Nørrebro

Un altro luogo che vale la pena visitare nel quartiere di Nørrebro è il Superkilen Park, si tratta di una realizzazione abbastanza recente infatti è stato inaugurato nel giugno del 2012 e porta la firma di Bjarke Ingels Group, Superflex e Topotek1.

Superkilen Park nel quartiere Nørrebro

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Il modernissimo Superkilen Park nel quartiere Nørrebro

Concepito per avere una continuità con l’esperienza e la vivacità multietnica del quartiere, può essere suddiviso in tre aree. The Red Square caratterizzata da caffè, musica e sport, The Black Market una piazza con fontana e panchine e Green Park dove, come suggerisce il nome, a emergere è il verde.

Passeggiare al suo interno è un vero e proprio viaggio culturale; infatti, viene indicato che ci si possono trovare fontane del Marocco, altalene dell’Iraq e anche uno scivolo a forma di polpo direttamente dal Giappone.

Tra le altre cose è molto esteso, basti pensare che ha una lunghezza di circa 750 metri coprendo 30mila metri quadri. E ha anche vinto ed è stato selezionato per premi prestigiosi. Un luogo vivo, in cui si può fare skate ma anche una passeggiata con i bambini.

Di dimensioni più piccole, ma anche questo perfetto per i bambini è il Folkets Park creato dai residenti nel 1971, il suo nome si può tradurre con Parco del popolo. È uno spazio verde che è stato sottoposto a opere di riqualificazione tra il 2013 e il 2014.

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Scontro Roma-Parigi: la Trinità dei Monti è della Francia

Ci sono monumenti che fanno parte dell’identità di Roma tanto da diventare iconici e attrazioni principali di chi fa visita alla città. Uno di questi è sicuramente la scalinata di Trinità dei Monti in Piazza di Spagna, oggi al centro di un’accesa contesa tra Francia e Italia. La scintilla è scoppiata in seguito a un recente rapporto della Corte dei Conti di Parigi che critica la gestione “approssimativa” delle cinque chiese francesi di Roma – fra cui appunto Trinità dei Monti che affaccia sulla scalinata – e denuncia decisioni “opache” e “derive”.

Dopo la notizia arriva anche il commento del Ministro del Turismo Daniela Santanchè che, in un misto di irritazione e ironia, scrive sul social X: “Ma cosa sarebbe la Francia senza l’Italia. Non possono fare a meno del nostro lusso, delle nostre opere, della nostra bellezza. Ma ora esagerano”. Di seguito vi spieghiamo cosa sta succedendo.

Il patrimonio immobiliare francese in Italia

Recentemente, la Corte dei Conti francese ha fatto la ricognizione del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato francese a Roma. Perché questi patrimoni si trovano su suolo italiano? Per rispondere a questa domanda bisogna tornare indietro all’accordo internazionale bilaterale preso tra la Francia e la Santa Sede, a sua volta collegato a una decisione presa da Papa Pio VI nel 1790, che incaricò il cardinale de Bernis, ambasciatore francese presso la Santa Sede, di raggruppare tutti gli edifici religiosi a Roma e porli sotto la sua tutela.

A Roma ci sono cinque chiese “francofone”: la chiesa di San Francesco a Ripa, la chiesa di Santa Maria dell’Anima, la chiesa di San Claudio dei Francesi a piazza San Lorenzo in Lucina, la chiesa di San Luigi dei Francesi a piazza Navona e, infine, la protagonista di questa disputa: la chiesa di Trinità dei Monti. La scalinata, in particolare, fu progettata dall’architetto francese Francesco de Sanctis e costruita tra il 1723 e il 1725. Finanziata dai Re di Francia, in particolare da re Luigi XV, doveva rappresentare il segno della devozione francese alla Chiesa e sancire il legame culturale i due paesi.

Le critiche alla gestione della scalinata

I risultati della ricognizione eseguita dalla Corte dei Conti, a quanto pare, non sono stati positivi. Il rapporto ha ampiamente criticato la gestione delle proprietà denunciando decisioni “opache” e dichiarando la proprietà alla Francia non solo delle chiese, ma anche della famosa scalinata che porta a Piazza di Spagna. Inoltre, nel rapporto viene criticato l’utilizzo dell’Istituto Sacro Cuore di Trinità, nel quale si sottolinea una funzione non prevista dall’accordo preso nel 1828: “Il dominio è oggi occupato da una scuola privata italiana con elevate spese di iscrizione, in violazione delle disposizioni espresse del suddetto accordo, e in contraddizione con le sue disposizioni riguardanti il carattere francese del dominio della Trinité-des-Monts”.

Le critiche al rapporto non hanno tardato ad arrivare. Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli di Fdi, ha scritto sui canali social: “Viene da ridere. Bene, manderemo esperti al Louvre per fare la ricognizione aggiornata dei beni sottratti all’Italia nel corso della storia, soprattutto quella del XIX secolo o regalati da geni forse costretti a privarsi di rinomate opere d’arte che hanno reso il Louvre il museo più visitato al mondo”.