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Milano Cortina 2026, da novembre si possono acquistare i pacchetti Olimpiadi

In programma dal 6 al 22 febbraio 2026 per la sezione Giochi Olimpici ordinaria e dal 6 al 15 marzo 2026 per la sezione Giochi Paralimpici Invernali, Milano Cortina 2026 è l’evento che tutti in Italia stiamo aspettando dopo che negli scorsi anni la Lombardia è stata scelta come location, in particolare con la città polo principale di Milano, tra le tante candidate in Europa.

Questa data sembrava lontanissima quando è stata annunciata la vittoria di Milano tra le candidate ad ospitare le prossime Olimpiadi Invernali, eppure ci siamo quasi: dal prossimo novembre, infatti, sarà possibile acquistare i primi pacchetti Olimpiadi per partecipare come spettatori ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026. Vediamo i dettagli.

Cosa prevedono i pacchetti Olimpiadi per Milano Cortina 2026

Milano Cortina 2026 e On Location, fornitore ufficiale di servizi di accoglienza per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina, che si terranno dal 6 al 22 febbraio, hanno da poco annunciato durante una conferenza stampa presso Casa Italia a Parigi, che i pacchetti Ticket-Inclusive Hospitality & Overnight saranno disponibili per l’acquisto a partire da novembre 2024.

Questi pacchetti offrono agli spettatori l’opportunità di garantirsi i biglietti per gli eventi insieme all’accesso a una vasta gamma di opzioni di alloggio e intrattenimento. Le soluzioni proposte variano dalle suite private presso le sedi delle gare alle lounge Premium condivise, fino agli spazi di accoglienza esclusivi, agli hotel di lusso e alle opzioni più semplici.

Fino al 30 settembre 2024, On Location fornirà ai clienti la possibilità di prendere parte al programma Priority Access, che richiede il rilascio di un deposito per poter prenotare la possibilità di scegliere tra i pacchetti disponibili per l’evento di Milano.

Grazie a uno speciale deposito di 200 euro, del tutto rimborsabile, i partecipanti potranno vedersi garantiti un accesso prioritario ai posti Premium per gli eventi sportivi più ambiti, un servizio di ospitalità luxury, alloggi presso i migliori hotel, trasporti esclusivi per raggiungere le sedi delle varie competizioni, l’opportunità di gustare prelibatezze culinarie realizzate ad hoc da chef illustri, incontri esclusivi con atleti olimpici e paralimpici e altre sorprese.

Come dichiarato da Emilio Pozzi, amministratore delegato di On Location in Italia, «il primo programma di Priority Access nella storia dei Giochi Olimpici riflette gli sforzi di On Location e Milano Cortina 2026 per fornire agli ospiti un accesso senza precedenti a questo evento globale e monumentale. Questa è un’opportunità vantaggiosa sia per le aziende che per i fan, e consente loro di pianificare ai Giochi Olimpici Invernali una Hospitality Experience da sogno capace di creare ricordi memorabili».

Come partecipare al programma di ticketing online

La vendita dei normali biglietti per assistere ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2025 e ai Giochi Paralimpici Invernali inizierà esattamente a un anno di distanza dai due eventi, dunque a febbraio 2025 e a marzo 2025. I biglietti saranno disponibili, in un primo momento, con un sorteggio: per partecipare alla fase di estrazione occorre registrarsi sul sito ufficiale di Milano Cortina 2026 e successivamente controllare tra l’email di aver ricevuto il messaggio contenente il proprio slot di acquisto per il biglietto.

La registrazione all’estrazione non obbliga l’utente all’acquisto del biglietto, ma assicura i posti migliori per l’evento durante questa prima fase di acquisto.

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Canal Regollo, un’oasi di montagna sulle Alpi Apuane

Non fatevi ingannare dalla toponomastica: vicino al paese di Forno, in provincia di Massa e Carrara, troverete Canal Regollo, uno dei luoghi più freschi dove sfidare l’insistente calura e il solleone, una vera e propria oasi di montagna dove ristorare il corpo e lo spirito.

La cornice montana è quella delle aspre vette delle Alpi Apuane, nel nord della Toscana. Un territorio pesantemente trasformato dall’attività estrattiva del marmo, che da migliaia di anni è la caratteristica distintiva di quest’area geografica nel bene e nel male. Un territorio che mantiene, comunque, le sue peculiarità naturali: la notevole biodiversità floristica e faunistica, la presenza di grotte carsiche, la sua posizione a ridosso del litorale tirrenico che permette di ammirare panorami splendidi dalle alture della catena montuosa, la spettacolare verticalità dei rilievi che permette di passare in pochi chilometri da altitudini minime a sfiorare i 2000 metri.

Canal Regollo, o Canale di Regolo, è un vallone che si trova nella Valle del Frigido, il fiume che attraversa la città di Massa. Nel canale si raccolgono le acque del monte Spallone e del monte Sagro, dando vita a un torrentello montano dalle acque eccezionalmente trasparenti e invitanti, che scende tra una cascatella e l’altra fino al paese di Forno, dove in combutta con altri rii provenienti dai valloni circostanti dà vita proprio al fiume Frigido.

Canal Regollo Alpi Apuane Toscana

Fonte: Lorenzo Calamai

Lo scenario spettacolare ed aspro del Canal Regollo

Una breve escursione lungo un sentiero CAI ricalcato su una antica via di lizza, che serviva per trasportare a valle il marmo estratto dalle cave del monte Spallone, conduce ad alcune bucoliche spiaggette d’erba e sassolini bianchissimi ai margini di alcune piccole polle d’acqua cristallina: un luogo di bellezza, pace e rigenerazione racchiuso in un contesto unico.

Come arrivare a Canal Regollo

Per raggiungere Canal Regollo si parte da Massa e si risale la Valle del Frigido fino a raggiungere il paese di Forno, percorrendo via Bassa Tambura.

Forno, meno di mille abitanti, è un paese di montagna con un’altitudine molto limitata (non siamo ancora a 300 metri sul livello del mare) ma dal quale in pochi chilometri si può prendere quota, circondato com’è dalle vette apuane.

Il paese nel 1944 fu al centro di un eccidio nazifascista, dove sessanta persone vennero brutalmente trucidate. A giugno di quell’anno una brigata partigiana riuscì ad occupare Forno, liberandola dall’occupazione. I festeggiamenti seguenti, con tanto di tricolore appesi alle finestre, vennero stravolti quattro giorni più tardi, quando la rappresaglia nazifascista colpì, annientando la resistenza partigiana e trucidando una parte della popolazione, accusata di aver collaborato.

Canal Regollo Alpi Apuane Toscana

Fonte: Lorenzo Calamai

Il fiume Frigido scorre in mezzo al paese di Forno

I partigiani si erano asserragliati nella filanda di Forno, un edificio imponente in cima al paese che ancora oggi ne è l’edificio più riconoscibile. La filanda è stata un opificio tessile sorto alla fine dell’Ottocento, oggi in disuso e con un tentativo di recupero e riqualificazione in corso. Per operare, sfruttava una turbina azionata dalle acque del Frigido, che proprio dietro la struttura prende vita, peraltro dando origine a un tratto profondo che oggi i fornesi utilizzano come spiaggia cittadina.

Fino agli anni Trenta del Novecento l’attività tessile è stata la principale fonte di occupazione del paese: alla filanda hanno lavorato continuativamente tra le 250 e le 500 persone. Nel Dopoguerra l’edificio venne adibito alla produzione di energia elettrica, prima di passare negli anni Ottanta sotto il controllo del comune di Massa, che nel nuovo millennio ne ha rilanciato il recupero. Pino Daniele ha girato qui il videoclip della sua celebre Quando.

Proseguendo in auto oltre la filanda di Forno, si svolta a sinistra e si affronta la strada in salita. Intorno si possono osservare le tracce evidenti dell’attività estrattiva del marmo. I resti delle cave che si incontrano regalano sentimenti contrastanti: la bellezza di un panorama spettacolare come quello delle Apuane, tutta l’ostinazione dell’ingegno umano, ma anche la sensazione di una violazione nei confronti dell’ambiente naturale.

Dopo i primi quattro tornanti in salita, il quinto, in corrispondenza di un container verde, è il luogo dove incomincia il sentiero e si risale il Canal Regollo, come indicato dai cartelli in legno della sentieristica CAI. Si può parcheggiare a bordo strada.

Canal Regollo Alpi Apuane Toscana

Fonte: Lorenzo Calamai

Un maestoso castagno sorveglia il sentiero

Si imbocca dunque il sentiero CAI 37. Per percorrere il sentiero servono calzature adeguate per una escursione in montagna, anche se la camminata non durerà più di 30 minuti. Si supera prima un grande e spettacolare castagno, quindi i resti di un ponte in cemento testimonianza dell’antico utilizzo del sentiero per le attività di estrazione del marmo.

Dopo il ponte, il sentiero sale dritto e costante a fianco del torrente: in corrispondenza di un grosso masso di pietra un po’ più scuro, si scende sul letto del torrente per raggiungere una piscina nascosta. La destinazione esatta si trova alle seguenti coordinate, che potete inserire in un qualsiasi dispositivo GPS: 44.101121, 10.175300.

Un’oasi di relax tra le montagne

Una cascatella di acqua purissima scende fra due massi giganteschi, formando una polla cristallina che rifrange i raggi solari sulle rientranze della roccia.

Una spiaggia di sassi bianchissimi circonda la piscina naturale, ma immediatamente adiacente un magnifico tratto di prato verde non aspetta altro che vi leviate le scarpe per calpestare i fili d’erba a piedi nudi prima di concedervi un tuffo rigenerante.

Canal Regollo Alpi Apuane Toscana

Fonte: Lorenzo Calamai

La piscina naturale di Canal Regollo

Alzando lo sguardo oltre la cascatella, oltre i massi grigi e le chiome verdi degli alberi, spunta la cima di una montagna. Si tratta di una vera e propria alcova, spettacolare in tutti i suoi termini, una destinazione ideale per chi è in cerca di un luogo nascosto, tranquillo, dove dominano la pace e ci si può rigenerare in un contesto naturale speciale.

L’acqua della polla è naturalmente fredda, ma è la compagna ideale per un calda giornata d’estate.

Non rinunciate, inoltre, a esplorare in lungo e in largo le sponde del torrente. Il sentiero 37 è destinato alla Foce di Navola prima, e alla Foce di Giovo poi, a 1500 metri, prima di scendere al Rifugio Donegani. Per quasi un altro chilometro oltre la spiaggetta indicata, costeggia le acque del piccolo torrente, che a ogni piè sospinto regala un angolo con una cascatella, una polla, una piccola spiaggetta tutta da scoprire-

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7 nuovi musei da visitare in Italia a settembre

Dopo le vacanze al mare, perché non concedersi un po’ di tempo per l’arte e la cultura? Sono tantissimi i musei da visitare, ben distribuiti in tutta Italia: di recente, inoltre, ci sono state alcune inaugurazioni interessanti che offrono nuovi spunti per scoprire il nostro prezioso patrimonio culturale. Dall’allestimento di una nuova sala del Museo Egizio al curioso Museo Letterario di Trieste appena aperto, scopriamo quali sono le novità da non perdere per il mese di settembre.

La sala di Nefertari al Museo Egizio

Iniziamo proprio dal Museo Egizio di Torino, il secondo più importante al mondo (dopo quello del Cairo) per grandi e piccini che vogliono scoprire qualcosa in più sulla sconfinata cultura egizia. Lo scorso 9 agosto 2024, è stata finalmente aperta la sala dedicata al corredo funerario di Nefertari, con tantissimi reperti tornati “a casa”. Nel corso degli ultimi 8 anni, infatti, la collezione ha compiuto un tour mondiale che l’ha portata dall’Olanda alla Russia, sino agli Stati Uniti e al Canada. Ora i cimeli sono di nuovo esposti al Museo Egizio: vi si possono ammirare calzari, antichi amuleti e preziosi monili, nonché una fedele riproduzione in miniatura della tomba di Nefertari.

Il nuovo Museo Archeologico di Capri

Risale invece alla fine di luglio 2024 l’inaugurazione del nuovo Museo Archeologico di Capri, allestito negli spazi della Certosa di San Giacomo. Vi sono custoditi 120 oggetti e opere d’arte che raccontano la storia dell’isola durante il periodo degli imperatori Augusto e Tiberio, distribuiti in 8 sale che compongono un percorso museale innovativo. Alcuni di questi cimeli erano già conservati presso la Certosa, altri arrivano invece dal Museo Archeologico di Napoli e dai Parchi Archeologici dei Campi Flegrei, di Paestum e Velia e di Ostia Antica.

Il Museo Letterario di Trieste

Manca pochissimo all’inaugurazione di LETS, il nuovo Museo Letterario di Trieste, che si terrà il prossimo 12 settembre 2024. Ospitato all’interno di Palazzo Biserini, vedrà come protagonisti alcuni degli scrittori più influenti dei secoli scorsi, i quali hanno tratto ispirazione proprio dalla città di Trieste, raccontandone il calore della gente e le bellezze del mare. Il nuovo allestimento sarà dedicato a Italo Svevo, James Joyce e Umberto Saba, oltre che ad altri esponenti della letteratura italiana e internazionale. Ma parlare di museo potrebbe essere fuorviante: le sue sale custodiranno non solo la Libreria, ma anche il Cinematografo delle Storie e una postazione dedicata agli audiolibri de Le voci sulle onde.

Il Grand Tour Italia di Bologna

A partire dal 5 settembre 2024, Bologna inaugura il Grand Tour Italia: si tratta di una straordinaria esperienza che celebra la biodiversità culturale ed enogastronomica delle 20 regioni italiane su una superficie di 50.000 mq. Il parco offrirà un viaggio attraverso cibo, arte, tradizioni e intrattenimento, unendo educazione, divertimento e sostenibilità.

Ogni regione avrà uno spazio dedicato con paesaggi, osterie tipiche, mercati regionali e aree didattiche. Partner come la Scuola Holden, Coldiretti e Slow Food narreranno storia, cultura, agricoltura e biodiversità enogastronomica di ciascuna delle regioni dell’Italia.

L’ingresso e il parcheggio a questo particolare museo saranno gratuiti. Durante le prime due settimane dall’apertura, saranno offerti gratuitamente corsi in ambito food e laboratori del gusto, insieme a un tour multimediale di prodotti tipici. L’offerta di intrattenimento, inoltre, includerà musica, spettacoli ed eventi per tutte le età, come giovedì letterari e lezioni di filosofia condotte da Matteo Saudino.

Grand Tour Italia, Bologna

Fonte: Ufficio Stampa

Gli spazi di Grand Tour Italia a Bologna

Le attrazioni permanenti includono invece uno spazio espositivo dedicato all’arte e alla fotografia, una libreria, un parco divertimenti per bambini, un parco avventura e prossimamente un karting indoor.

Aperto dal giovedì alla domenica, Grand Tour Italia offre un’opportunità coinvolgente per scoprire e vivere la ricca tradizione italiana. Il plus? Un servizio navetta è disponibile per i visitatori per agevolare l’arrivo a Grand Tour Italia.

Le altre novità di settembre

Ci sono poi altre interessanti novità per gli amanti dell’arte. Come ad esempio l’inaugurazione del Museo Mitoraj di Pietrasanta, dedicato allo scultore scomparso ormai 10 anni fa: l’esposizione dovrebbe aprire al pubblico entro il 2024. Alloggiato presso l’ex mercato coperto della cittadina toscana, sarà un museo dalla visione contemporanea. “Persegue un doppio obiettivo. Non solo luogo di conservazione e contemplazione, punta infatti a divenire un polo con una funzione sociale di aggregazione. Vuole creare comunità” – ha affermato l’architetto Paolo Brescia in un’intervista ad ArtTribune.

A Piana degli Albanesi, invece, il 29 agosto 2024 ha riaperto il Museo della Cultura Arbereshe con tante nuove installazioni, dopo un lungo intervento di restauro e manutenzione. Vi si possono ammirare le numerose testimonianze storiche, culturali e artistiche della comunità albanese che in questi territori ha trovato accoglienza, dopo la migrazione del XV secolo dalla Turchia. Infine, durante l’estate si è quasi completata la riqualificazione del Museo Sant’Orsola di Firenze, un antico convento che ospita la tomba della presunta Gioconda. Per il termine dei lavori dovremo attendere il 2026, ma alcuni spazi sono già aperti.

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I laghetti di montagna più belli della Svizzera

Nel cuore dell’Europa, appena sopra la nostra Italia, la Svizzera si presenta come un vero gioiello alpino, una terra di meraviglie naturali e paesaggi mozzafiato, bellissima da percorrere in viaggio on the road. Le vacanze in montagna qui non sono soltanto un momento di relax, ma un’esperienza indimenticabile immersa nella bellezza selvaggia delle cime alpine, dove godere di esperienze adrenaliniche come giri in kayak lungo i corsi d’acqua o trekking panoramico. Le Alpi svizzere offrono un rifugio perfetto per chi cerca una fuga dalla frenesia quotidiana e desidera rigenerarsi tra panorami incantevoli e aria fresca di montagna.

Ma tra le verdi montagne della Svizzera, ci sono delle stelle: stiamo parlando dei tanti laghetti che costellano le Alpi, uno più bello dell’altro! Questi angolo di paradiso valgono davvero la pena di essere scoperti: scenari da cartolina e refrigerio a portata di mano. Ecco i laghetti più belli da vedere in Svizzera secondo SiViaggia.it!

I laghetti di montagna da non perdere in Svizzera

  1. Lacs de Fenêtre: situati nella regione del Vallese, i Lacs de Fenêtre sono dei piccoli laghi che incantano i visitatori con le loro acque cristalline, circondati da maestose vette alpine e immersi nella natura straordinaria della Svizzera. Un luogo perfetto per rilassarsi e godersi la quiete della natura lontani dalla giungla urbana.
  2. Bannalpsee: nascosto tra i verdi pascoli di Engelberg, il Bannalpsee è un piccolo tesoro alpino circondato da un paesaggio da favola, tipico delle montagne svizzere. Le sue acque limpide riflettono il cielo e le montagne circostanti, creando uno scenario da cartolina, assolutamente da fotografare.
  3. Lagh de Calvaresc: immerso nella regione del Ticino, il Lagh de Calvaresc offre ai viaggiatori una vista mozzafiato sulle vette circostanti. Un luogo ideale per una passeggiata rilassante o una sosta rigenerante durante un’escursione in montagna, a passo di trekking.
  4. Seealpse: sito nelle vicinanze di Appenzell, il Seealpse offre un’atmosfera serena e un’opportunità unica di immergersi nella natura incontaminata delle Alpi svizzere. Questo laghetto, già abbastanza noto, è il luogo ideale per rigenerarsi e staccare la spina dalla routine quotidiana.
  5. Laghetto dei Salei: posto nelle vicinanze di Zermatt, il Laghetto dei Salei è un’oasi di pace e tranquillità circondata dalle spettacolari cime alpine. Ideale per chi cerca una pausa dalla frenesia della vita moderna.
  6. Schwarzsee: incastonato tra le montagne di Friburgo, lo Schwarzsee è un luogo magico dove la natura si esprime in tutta la sua bellezza. Le sue acque cristalline e il panorama circostante regalano momenti di pura serenità a chi decide di sostare presso questo laghetto.
  7. Lac Retaud: nei pressi delle Alpi bernesi, il Lac Retaud è un luogo incantevole dove la natura si manifesta in tutta la sua grandiosità e l’aria è pura e leggera. Questo angolo di Svizzera è perfetto per una passeggiata rigenerante o per godersi un picnic in riva al lago, anche in estate.
Lacs de Fenêtre, Svizzera

Fonte: iStock

Sguardo sui Lacs de Fenêtre

Cosa fare al lago in Svizzera

I laghi tra le montagne in Svizzera offrono al viaggiatore una vasta gamma di attività, soprattutto per i visitatori desiderosi di immergersi nella natura e godersi momenti di relax.

Tra le attività più popolari ci sono il nuoto nelle acque fresche e cristalline dei vari laghetti montani, nonché la possibilità di darsi a pic-nic rilassanti sulle sponde del lago, oppure di avventurarsi in escursioni panoramiche lungo sentieri mozzafiato e sfidare le acque alpine alla ricerca di pesci prelibati in sessioni di pesca sul lago. Inoltre, molti laghi offrono la possibilità di praticare sport acquatici come il kayak, il paddle board e la vela, rendendo l’esperienza al lago ancora più entusiasmante e variegata.

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6 nuovi musei da visitare in Italia a settembre

Dopo le vacanze al mare, perché non concedersi un po’ di tempo per l’arte e la cultura? Sono tantissimi i musei da visitare, ben distribuiti in tutta Italia: di recente, inoltre, ci sono state alcune inaugurazioni interessanti che offrono nuovi spunti per scoprire il nostro prezioso patrimonio culturale. Dall’allestimento di una nuova sala del Museo Egizio al curioso Museo Letterario di Trieste appena aperto, scopriamo quali sono le novità da non perdere per il mese di settembre.

La sala di Nefertari al Museo Egizio

Iniziamo proprio dal Museo Egizio di Torino, il secondo più importante al mondo (dopo quello del Cairo) per grandi e piccini che vogliono scoprire qualcosa in più sulla sconfinata cultura egizia. Lo scorso 9 agosto 2024, è stata finalmente aperta la sala dedicata al corredo funerario di Nefertari, con tantissimi reperti tornati “a casa”. Nel corso degli ultimi 8 anni, infatti, la collezione ha compiuto un tour mondiale che l’ha portata dall’Olanda alla Russia, sino agli Stati Uniti e al Canada. Ora i cimeli sono di nuovo esposti al Museo Egizio: vi si possono ammirare calzari, antichi amuleti e preziosi monili, nonché una fedele riproduzione in miniatura della tomba di Nefertari.

Il nuovo Museo Archeologico di Capri

Risale invece alla fine di luglio 2024 l’inaugurazione del nuovo Museo Archeologico di Capri, allestito negli spazi della Certosa di San Giacomo. Vi sono custoditi 120 oggetti e opere d’arte che raccontano la storia dell’isola durante il periodo degli imperatori Augusto e Tiberio, distribuiti in 8 sale che compongono un percorso museale innovativo. Alcuni di questi cimeli erano già conservati presso la Certosa, altri arrivano invece dal Museo Archeologico di Napoli e dai Parchi Archeologici dei Campi Flegrei, di Paestum e Velia e di Ostia Antica.

Il Museo Letterario di Trieste

Manca pochissimo all’inaugurazione di LETS, il nuovo Museo Letterario di Trieste, che si terrà il prossimo 12 settembre 2024. Ospitato all’interno di Palazzo Biserini, vedrà come protagonisti alcuni degli scrittori più influenti dei secoli scorsi, i quali hanno tratto ispirazione proprio dalla città di Trieste, raccontandone il calore della gente e le bellezze del mare. Il nuovo allestimento sarà dedicato a Italo Svevo, James Joyce e Umberto Saba, oltre che ad altri esponenti della letteratura italiana e internazionale. Ma parlare di museo potrebbe essere fuorviante: le sue sale custodiranno non solo la Libreria, ma anche il Cinematografo delle Storie e una postazione dedicata agli audiolibri de Le voci sulle onde.

Le altre novità di settembre

Ci sono poi altre interessanti novità per gli amanti dell’arte. Come ad esempio l’inaugurazione del Museo Mitoraj di Pietrasanta, dedicato allo scultore scomparso ormai 10 anni fa: l’esposizione dovrebbe aprire al pubblico entro il 2024. Alloggiato presso l’ex mercato coperto della cittadina toscana, sarà un museo dalla visione contemporanea. “Persegue un doppio obiettivo. Non solo luogo di conservazione e contemplazione, punta infatti a divenire un polo con una funzione sociale di aggregazione. Vuole creare comunità” – ha affermato l’architetto Paolo Brescia in un’intervista ad ArtTribune.

A Piana degli Albanesi, invece, il 29 agosto 2024 ha riaperto il Museo della Cultura Arbereshe con tante nuove installazioni, dopo un lungo intervento di restauro e manutenzione. Vi si possono ammirare le numerose testimonianze storiche, culturali e artistiche della comunità albanese che in questi territori ha trovato accoglienza, dopo la migrazione del XV secolo dalla Turchia. Infine, durante l’estate si è quasi completata la riqualificazione del Museo Sant’Orsola di Firenze, un antico convento che ospita la tomba della presunta Gioconda. Per il termine dei lavori dovremo attendere il 2026, ma alcuni spazi sono già aperti.

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Mont Tremblant, cosa vedere nei dintorni di Montreal

Incastonata nel cuore dei Monti Laurenziani del Québec, in Canada, Mont Tremblant è un’attraente località turistica conosciuta soprattutto per il suo rinomato comprensorio sciistico, ma che offre un’incredibile varietà di esperienze all’aria aperta durante tutto l’anno. Composto da tre distinti villaggi – il Villaggio Pedonale (Pedestrian Village), il Vecchio Villaggio (Old Village) e St-Jovite, noto anche come “Centre-Ville” – ognuno con il suo carattere e atmosfera, Mont Tremblant è immerso in una vasta area naturale di straordinaria bellezza, che include anche un parco nazionale, dove è possibile vivere avventure adrenaliniche o tranquille attività all’aria aperta circondati da paesaggi spettacolari.

In estate, gli appassionati di outdoor possono dedicarsi al ciclismo, all’escursionismo, al canottaggio, al golf e molto altro. Mentre in inverno, anche chi non è appassionato di sci trova numerose alternative, come il pattinaggio su ghiaccio, le gite in slitta trainata da cani, la motoslitta e la pesca sul ghiaccio.

Villaggio Pedonale atmosfera alpina

Situato ai piedi della montagna e delle piste da sci, il Villaggio Pedonale è la stazione sciistica vera e propria. Con i suoi edifici colorati, le boutique, i bistrot, le gallerie d’arte e una vivace vita sociale, ricorda un tipico borgo alpino europeo. Diviso in due aree – alta e bassa – il villaggio è collegato da una suggestiva cabinovia, “The Cabriolet”, che permette agli sciatori di raggiungere la vetta della montagna o di spostarsi agevolmente tra le due sezioni. L’ambientazione pittoresca, unita alla vicinanza alle piste da sci e alle numerose attività disponibili, rende il Villaggio Pedonale il punto di riferimento ideale per chi cerca un soggiorno all’insegna del comfort e dello sport.

Vecchio Villaggio un angolo di pace

Il Vecchio Villaggio (Old Village) di Mont Tremblant, situato sulle rive del Lago Mercier, a meno di due miglia dal centro principale, offre un’atmosfera tranquilla e campestre e un’ampia gamma di alloggi, da accoglienti relais di campagna a romantici bed and breakfast. Rappresenta pertanto un rifugio ideale per chi cerca tranquillità e relax. Le sue stradine costeggiate da caffetterie, ristoranti, panetterie e boutique, creano un ambiente perfetto per passeggiare e scoprire le tradizioni locali. Per un po’ di movimento a ritmo slow c’è la pista da sci di fondo, che in estate si trasforma in un sentiero ciclabile, ottimo punto di partenza per esplorare le bellezze naturali della regione.

St-Jovite un tuffo nella storia

St-Jovite, il vivace centro di Mont Tremblant, è il più grande dei tre villaggi e vanta una storia che risale a oltre 100 anni fa. Nel tempo ha mantenuto il caratteristico fascino da piccolo borgo di montagna, affascinando i visitatori con le sue case storiche, i negozi di antiquariato, i ristoranti e i caffè all’aperto, che offrono un’esperienza unica di shopping e gastronomia e ospitano anche eventi culturali e artistici, come il Blues Festival e il Jazz Festival annuale. Gli ampi spazi verdi e i parchi pubblici invitano invece a rilassarsi all’ombra degli alberi, mentre la passerella sul Creek Clair offre una splendida vista sul corso d’acqua che sfocia nel fiume Diable.

Mont Tremblant, Quebec, Canada

Fonte: iStock

Le piste da sci di Mont Tremblant, Quebec, Canada

Parco Nazionale di Mont-Tremblant, un santuario della natura

Il Parco Nazionale di Mont Tremblant è un santuario naturale di incredibile bellezza che si estende per oltre 150 mila ettari nel cuore delle Monti Laurenziani. Fondato nel 1895, è uno dei parchi provinciali più antichi del Québec e il secondo più grande della regione, comprende sei fiumi, 400 laghi, innumerevoli ruscelli ed è l’habitat naturale per oltre 40 specie di mammiferi, inclusi lupi, alci, cervi, volpi, castori e orsi.

Le attività che si possono praticare all’interno del parco sono pressochè infinite: in estate, escursionismo, campeggio, ciclismo, kayak e pesca sono solo alcune delle possibilità. Mentre d’inverno, il parco si trasforma in un vero paradiso per gli appassionati di sci di fondo, racchette da neve ed escursioni in motoslitta. Per i più avventurosi, la Via Ferrata Du Diable, un avvincente percorso che combina elementi di escursionismo e arrampicata, offre un modo unico per esplorare le montagne del parco.

Frequentato non solo dagli appassionati di outdoor, ma anche dagli amanti della fotografia e dell’osservazione della fauna selvatica, il Parco Nazionale di Mont Tremblant è aperto tutto l’anno e accoglie i visitatori con diversi tipi di sistemazioni, dagli chalet nei boschi alle aree di campeggio perfettamente attrezzate.

Domaine Saint-Bernard, un parco ecoturistico

Situato nel cuore di Mont Tremblant, il Domaine Saint-Bernard è un parco ecoturistico di circa 600 ettari, perfetta combinazione di attività ricreative e contemplazione della natura, che offre un’esperienza immersiva nella natura. Con 45 chilometri di sentieri ideali per escursioni, mountain bike, sci di fondo e racchette da neve, è una destinazione perfetta per gli amanti delle attività all’aperto in ogni stagione.

Durante l’estate, il Lago Raynaud offre una delle migliori spiagge di Mont Tremblant, ideale per nuotare e rilassarsi, ma anche un’oasi di pace e tranquillità a pochi passi dal centro urbano. Il parco è inoltre sede del Velan Pavilion, che ospita il secondo telescopio più grande della provincia del Québec, che attira appassionati di astronomia con numerose attività di osservazione astronomica.

Le Petit Train du Nord, una pista ciclabile storica

Il Petit Train du Nord, conosciuto anche come “Il Piccolo Treno del Nord”, è il parco lineare più lungo del Québec e una delle principali attrazioni cicloturistiche della regione. Si tratta di una pista ciclabile di 232 chilometri che segue il tracciato di una vecchia linea ferroviaria costruita all’inizio del XX secolo che si snoda attraverso paesaggi spettacolari tra laghi, montagne, fiumi e torrenti.

Lungo il percorso, alcune vecchie stazioni ferroviarie sono state restaurate e trasformate in ristoranti, pub, centri informazioni e centri per la riparazione di biciclette, che offrono ai ciclisti l’occasione per una sosta ristoratrice. Chiuso ai veicoli a motore, il sentiero è sicuro e ben mantenuto e attira ciclisti da tutto il mondo con itinerari di tutti i livelli. Alcuni tratti possono essere esplorati in poche ore, mentre i percorsi più lunghi richiedono diversi giorni, con pernottamenti in tenda o nei pittoreschi bed & breakfast lungo il percorso. Più che una semplice pista ciclabile, il Petit Train du Nord è un viaggio attraverso la storia e la bellezza naturale del Québec, che unisce sport, cultura e gastronomia in un’esperienza indimenticabile.

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easyJet mette in vendita i voli per l’estate 2025

La fine delle vacanze estive segna per molti anche uno dei momenti più tristi dell’anno. C’è solo una cosa che può titrarci su di morale: pensare già alla prossima estate. La compagnia aerea easyJet ha appena messo in vendita i biglietti aerei per l’estate 2025 che si possono prenotare fin da ora. Pianificare le prossime vacanze estive vi darà la carica per affrontare al meglio i prossimi mesi di studio o lavoro. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

A partire da oggi sono disponibili quasi 40.000 voli per un totale di sette milioni di posti per partire tra il 16 giugno e il 30 settembre dell’anno prossimo verso le 226 destinazioni coperte attualmente dal network della compagnia low cost (a queste si aggiungeranno poi quelle nuove che saranno annunciate nel corlso dell’anno).

Dove andare in vacanza la prossima estate

Tra le tante mete del Mediterraneo, la prossima estate non può di certo mancare la Grecia, sinonimo di spiagge dorate, tramonti spettacolari e una vivace vita notturna, con destinazioni come le isole di Mykonos e Santorini, ma anche di luoghi che sono stati culla della cultura dell’Occidente, come Atene e Creta.

Meta sempre più richiesta è anche l’Albania. Attualmente easyJet vola solo da Napoli a Tirana, ma non è detto che entro l’estate 2025 non ci siano delle novità. In ogni caso, la costa albanese regala alcune delle spiagge più belle d’Europa.

Un’altra meta imperdibile per la prossima estate è la Croazia, per un mix perfetto di bellezze naturali, storia e architettura – raggiungibile dall’Italia con voli verso gli aeroporti di Dubrovnik, Spalato e Pola.

Per chi invece preferisce rimanere in Italia, Sicilia e Sardegna sono sempre tra le destinazioni preferite degli italiani. Grazie ai collegamenti easyJet verso Catania, Palermo e Comiso, i passeggeri potranno godere del mare, dell’ottima cucina e scoprire il ricco patrimonio culturale dell’isola; Cagliari e Olbia, invece, sono i punti di partenza ideali per esplorare la Sardegna in tutta la sua bellezza.

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Usseaux, piccolo borgo montano nel cuore delle Alpi Cozie

Usseaux, piccolo comune situato nell’area occidentale della provincia di Torino, è uno dei borghi più belli e suggestivi d’Italia. Il borgo si trova in Val Chisone e fa parte di quella che un tempo era la comunità Montana Valli Chisone e Germanasca e che a partire dal 2009 è entrata a far parte della più ampia comunità montana del Pinerolese Pedemontano, costituita di recente per via degli accorpamenti territoriali voluti dalla Regione Piemonte.

L’incanto di splendide aree naturalistiche

Il territorio del comune di Usseaux, situato nel contesto mozzafiato delle Alpi Cozie, è compreso tra due incantevoli aree naturalistiche, il parco naturale Orsiera-Rocciavrè e il parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
Queste due meravigliose aree naturalistiche sono state istituite al fine di proteggere e conservare gli ecosistemi alpini e gli ambienti umani in essi sorti, con i loro monumenti ed edifici di grande valore storico-culturale. Il territorio di questi parchi, tra i quali il comune di Usseaux, è compreso è caratterizzato da numerose miniere e da alcuni ghiacciai, oltre che da antiche strade e da splendidi edifici religiosi di pregio.

Il parco naturale Orsiera-Rocciavrè è situato nell’area delle Alpi Cozie settentrionali ed è celebre per il suo aspro ambiente roccioso che presenta vette di notevole altezza quali il Monte Rocciavrè, la Punta Rocca Nera e il Monte Orsiera, che sfiorano i tremila metri.
La ricchissima fauna include moltissimi piccoli mammiferi, quali ricci, scoiattoli, marmotte ma anche mufloni, stambecchi e cinghiali. L’area di questo parco è puntellata da numerosi laghetti alpini, presso i quali è presente un’interessante fauna ittica.

L’istituzione del parco del Gran Bosco di Salbertrand risale al 1980, quando fu deciso di preservare in modo stabile e proficuo l’incredibile foresta alpina dell’area, caratterizzata da larici, pini, abeti, betulle, aceri e castagni. La fauna del luogo è caratterizzata da una vasta rappresentanza di volatili, tra cui splendide aquile reali, e dalla cospicua presenza di lupi.
L’area del parco del Gran Bosco di Salbertrand è occupata in parte da pascoli di alta quota e per la maggior parte da boschi.

Atmosfera incantata e natura incontaminata

L’area di Usseaux è attraversata dal piccolo torrente Chisone, presso le cui rive vi suggeriamo di sostare per trascorrere ore piacevoli all’aria aperta in un contesto paesaggistico davvero incontaminato e caratterizzato da un’aria pura e frizzante nonché da fitte foreste secolari, che conferiscono alla zona un’atmosfera davvero magica, mentre sul corso del torrente è presente uno specchio d’acqua artificiale, il lago di Pourrieres, utilizzato per produrre energia elettrica.

Borgo montano dall’atmosfera sospesa e incantata, il comune di Usseaux vanta edifici risalenti al XVIII secolo, moltissimi dei quali completamente restaurati e ben conservati, che hanno il potere di evocare in modo suggestivo la dura e arcaica vita di una tipica comunità alpina, come il mulino, il lavatoio e il forno. Il villaggio vanta altresì svariati murales che ne raccontano la storia, tra i quali vi segnaliamo quello posto all’ingresso del centro.

L’edificio religioso più importante è certamente la splendida chiesa parrocchiale di San Pietro, che domina l’abitato con la sua candida facciata e l’alto campanile.

Il fascino da fiaba dei dintorni

Il comune di Usseaux confina con alcune cittadine assai celebri per i turisti amanti delle aree alpine, quali Fenestrelle, Exilles e Pragelato.
Comprende anche alcune pittoresche frazioni: Fraisse, Laux e il suo omonimo laghetto alpino, Pourrieres e la favolosa località di Balboutet, le cui strade sono disseminate di bellissime meridiane dipinte sui muri degli antichi edifici.

Le frazioni, disseminate sul territorio, sono una meta privilegiata per gli amanti delle camminate lungo gli antichi e meravigliosi borghi delle Alpi, oltre a rappresentare il luogo ideale dove trascorrere sane e rigeneranti giornate all’aria aperta.

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Praga è tra le capitali più visitate: ecco come sta affrontando l’overtourism

Con il suo fascino medievale e un ricco patrimonio storico tutto da scoprire, la città di Praga continua ormai da anni ad essere una delle capitali europee più visitate dai turisti. Ma la situazione sta diventando insostenibile: il problema dell’overtourism, che affligge centinaia di destinazioni in tutto il mondo, sta spingendo i cittadini a chiedere a gran voce soluzioni alternative per poter tornare a vivere in serenità. Così le autorità stanno adottando alcune misure più stringenti per spingere i visitatori ad avere un comportamento più rispettoso. Ecco in che modo.

Repubblica Ceca, la proposta di legge sull’overtourism

Quando si parla di overtourism, una delle osservazioni principali riguarda la tutela dell’ambiente: il sovraffollamento mette infatti a rischio il prezioso patrimonio naturalistico delle località visitate, soprattutto a causa dell’eccessivo sfruttamento delle risorse presenti sul territorio. Ma c’è un altro problema di cui, forse, finora ci si è occupati troppo poco. Riguarda le difficoltà che i cittadini di tali località, prese d’assalto dai turisti, devono vivere quotidianamente a discapito della loro normale quotidianità. Stiamo parlando di caos per le strade, di rumori molesti a qualsiasi ora e di una carenza di decoro sempre più spiccata.

La Repubblica Ceca vuole dunque porre un freno a determinati comportamenti, per agevolare i cittadini e ridurre le disparità a livello turistico. È così che nasce la proposta di legge sugli affitti brevi in stile Airbnb: se dovesse essere approvata, potrebbe apportare numerose modifiche all’attuale normativa, che risulta essere molto “sfumata”. Ad esempio, potrebbero essere disposte limitazioni nel numero di giorni in cui una proprietà può essere affittata ogni anno, nonché nella metratura minima a disposizione per ogni ospite.

Tra gli obiettivi della proposta di legge, c’è anche quello di allineare gli affitti brevi privati alle tradizionali strutture ricettive, parificandone gli obblighi (attualmente, gli alloggi su Airbnb e piattaforme simili agiscono in una zona d’ombra che va tutta a loro vantaggio). Gli operatori dovranno così registrare gli ospiti su una nuova piattaforma, nella speranza di aumentare i controlli sulle case vacanza e combattere l’evasione fiscale – si stima che annualmente il fisco “perda” circa 32 milioni di euro di tasse non pagate. La nuova normativa dovrebbe entrare in vigore nel luglio 2025.

Le altre misure adottate a Praga

La proposta di legge è solo l’ultima misura adottata per combattere le conseguenze negative dell’overtourism. Come in tante altre città, tra cui Amsterdam, Barcellona e Maiorca, presso la capitale ceca sono state recentemente introdotte nuove strategie per alleviare il fastidio provocato dai visitatori ai residenti. Accade infatti che, negli ultimi anni, i turisti abbiano “cacciato” i cittadini dalla storica Città Vecchia di Praga, con i loro rumori molesti. All’inizio del 2024, per arginare questo problema, le autorità hanno vietato un abbigliamento troppo stravagante ai visitatori durante gli addii al celibato e al nubilato, perché incoraggerebbe comportamenti chiassosi.

Lo scorso anno, invece, era stata chiesta una limitazione degli orari di apertura delle attività commerciali nel centro storico di Praga – appello che tuttavia era stato respinto. L’amministrazione ha trovato un punto d’incontro tra le esigenze del turismo e quelle dei cittadini, adottando una nuova normativa in vigore da luglio 2024: si tratta del divieto di accesso notturno alle auto in una parte della Città Vecchia, che limita così i rumori nella zona dalle ore 22:00 alle ore 6:00.

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Alla scoperta di Spoleto e dintorni

Spoleto, in Umbria e nel cuore d’Italia, è una città che affascina con la sua storia millenaria, i monumenti e l’atmosfera unica che si respira per le sue strade. Che si tratti di un breve weekend o della tappa di una vacanza più lunga, Spoleto è imperdibile perché offre un mix irresistibile di arte, cultura, natura e buona cucina. Ecco una breve guida alla scoperta della città, dalle sue antiche mura romane ai vicoli medievali, fino ai panorami mozzafiato delle colline umbre.

Passeggiare per il centro storico di Spoleto

Il centro storico di Spoleto è un concentrato di bellezza e storia, dove ogni angolo racconta secoli di vicende umane e artistiche. Le strade acciottolate, i palazzi storici e le chiese monumentali creano un’atmosfera che trasporta il visitatore in un’altra epoca. Ecco cosa non perdere assolutamente.

Piazza del Duomo e la Cattedrale di Santa Maria Assunta

Il cuore pulsante di Spoleto è senza dubbio Piazza del Duomo, una delle piazze più suggestive d’Italia, con la sua scalinata che conduce alla magnifica Cattedrale di Santa Maria Assunta. Questo capolavoro dell’architettura romanica, costruito nel XII secolo, vanta un mosaico sulla facciata e un interno ricco di affreschi di Filippo Lippi. La cattedrale è anche sede del celebre Festival dei Due Mondi, un evento internazionale che ogni estate trasforma Spoleto in un palcoscenico globale di musica, teatro e danza.

Rocca Albornoziana

A dominare la città dall’alto è la Rocca Albornoziana, una fortezza imponente costruita nel XIV secolo per volere del cardinale spagnolo Egidio Albornoz. La Rocca offre una vista spettacolare su Spoleto e sulle vallate circostanti, ed è oggi sede del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, dove è possibile ammirare collezioni di arte medievale e rinascimentale.

Ponte delle Torri

Uno dei simboli indiscussi di Spoleto è il Ponte delle Torri, un acquedotto-ponte di epoca medievale che collega la Rocca Albornoziana con il Monteluco (la zona collinare). Questo capolavoro di ingegneria medievale, lungo 230 metri e alto 80, è uno dei punti panoramici più spettacolari della città. Camminare sul Ponte delle Torri significa godere di una vista mozzafiato sulle colline umbre e sui boschi che circondano Spoleto.

Teatro Romano e Casa Romana

Gli amanti della storia antica non possono perdere il Teatro Romano, costruito nel I secolo a.C., che ancora oggi ospita spettacoli ed eventi culturali. Vicino al teatro si trova la Casa Romana, una domus del I secolo d.C., ricca di mosaici e decorazioni che testimoniano il lusso e il gusto dell’epoca. Entrambi i siti offrono uno spaccato della vita romana a Spoleto.

Chiesa di San Salvatore

Patrimonio dell’UNESCO, la Chiesa di San Salvatore è uno dei più importanti esempi di architettura paleocristiana in Italia. Risalente al IV-V secolo, la chiesa si distingue per la sua facciata semplice e per l’interno caratterizzato da elementi di epoca longobarda e carolingia. È un luogo che incarna millenni di storia e fede, un vero e proprio gioiello nascosto.

Perdersi tra i vicoli medievali

Perdersi e girare nel centro storico senza tempo è però il consiglio di chi arriva a Spoleto in visita. Una passeggiata tra i vicoli medievali è un’esperienza che permette di immergersi nella storia e nella vita della città. Perdendosi tra le strette vie, si scoprono scorci incantevoli, antichi palazzi e piazzette nascoste, come Piazza del Mercato, dove un tempo si svolgeva il mercato cittadino. Non mancano botteghe artigiane, caffè storici e piccoli ristoranti che offrono piatti tipici della cucina umbra.

Esplorare i dintorni di Spoleto

Spoleto non è solo una città da scoprire, ma anche il punto di partenza ideale per esplorare i dintorni ricchi di bellezze naturali e storiche e una delle regioni più autentiche d’Italia. Con qualche giorno a disposizione, ci sono diverse escursioni e visite che si possono organizzare stando di base a Spoleto.

Monteluco

A pochi chilometri dal centro, Monteluco è una montagna sacra fin dai tempi degli antichi romani, che qui veneravano il dio Giove. Oggi, Monteluco è una riserva naturale perfetta per gli amanti della natura e delle escursioni. I sentieri che si snodano tra i boschi di lecci conducono a eremi e santuari, come l’Eremo delle Grazie, oasi spirituale e di pace.

Cascata delle Marmore

A circa 40 minuti di auto da Spoleto, la Cascata delle Marmore è una delle cascate più alte d’Europa, con un salto di 165 metri. Questa meraviglia naturale, creata dai romani nel III secolo a.C., è una meta imperdibile per chi visita l’Umbria. La cascata è inserita in un parco naturale che offre percorsi di trekking, aree pic-nic e punti panoramici da cui ammirare la potenza dell’acqua.

Abbazia di San Pietro in Valle

Nascosta tra le colline, l’Abbazia di San Pietro in Valle è un monastero benedettino fondato nel VI secolo. Conosciuta per i suoi affreschi medievali e la tranquillità del luogo, l’abbazia è un’oasi di pace che permette di fare un salto indietro nel tempo e di godere di un panorama straordinario sulla Valnerina.

Norcia e Castelluccio

Per chi ha più tempo a disposizione, una visita a Norcia e Castelluccio è altamente consigliata. Norcia è famosa per i suoi prodotti gastronomici, in particolare per il tartufo nero e i salumi, mentre Castelluccio è noto per la spettacolare fioritura delle lenticchie che, in primavera, trasforma la piana in un mosaico di colori.

Castelluccio di Norcia: fioritura

Fonte: iStock

Fioritura a Castelluccio di Norcia

Curiosità e leggende

Spoleto è una città ricca di storia, ma anche di misteri e leggende che affascinano i visitatori. Una delle storie più intriganti riguarda il Ponte delle Torri, il maestoso acquedotto romano che sovrasta la valle. Secondo una leggenda locale, il ponte sarebbe stato costruito in una sola notte grazie a un patto tra un costruttore e il diavolo. Il diavolo, in cambio dell’anima del primo essere vivente che avrebbe attraversato il ponte, avrebbe completato l’opera in tempi record. Ma l’astuto costruttore, per ingannare il maligno, fece passare per primo un cane. Il diavolo, infuriato per la beffa, si dice abbia tentato più volte di distruggere il ponte senza mai riuscirci, e ancora oggi si racconta che la struttura sia protetta da una forza misteriosa.

Un’altra curiosità interessante riguarda la Rocca Albornoziana, una delle fortezze più imponenti d’Italia. Si narra che il fantasma di Lucrezia Borgia, la famosa nobildonna del Rinascimento, perseguiti ancora i corridoi della rocca. Lucrezia visse a Spoleto durante il periodo in cui fu governatrice della città, e si dice che il suo spirito vaghi inquieto, soprattutto nelle notti di luna piena.

Infine, Spoleto ha un legame particolare con il mondo dell’arte e della letteratura. Nel 1786, il celebre poeta Johann Wolfgang von Goethe visitò Spoleto durante il suo viaggio in Italia e rimase talmente colpito dal Ponte delle Torri che lo menzionò nel suo famoso diario di viaggio “Viaggio in Italia”. Questo episodio è solo uno dei tanti che legano la città ai grandi nomi della cultura europea, confermando Spoleto come una fonte di ispirazione senza tempo.

Info pratiche

Come arrivare a Spoleto

Spoleto si trova in Umbria, a circa 60 chilometri a sud di Perugia e a circa 125 chilometri a nord di Roma, Spoleto è facilmente raggiungibile sia in auto che in treno, il che la rende una meta ideale per chi cerca una fuga dalla città o un viaggio all’insegna della scoperta.

In auto: Spoleto è facilmente raggiungibile in auto grazie alla sua posizione strategica lungo la SS3 Flaminia, che collega Roma con l’Umbria. Da Roma, il viaggio dura circa 1 ora e 30 minuti, mentre da Firenze occorrono circa 2 ore e 30 minuti.

In treno: treni regionali e intercity collegano il centro storico direttamente con Roma, Perugia, e altre città umbre. Il viaggio in treno da Roma dura circa 1 ora e 20 minuti.

In aereo. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Perugia (a circa 45 km) e di Roma Fiumicino (a circa 160 km). Dall’aeroporto di Perugia, si può raggiungere Spoleto in auto o con i mezzi pubblici in circa un’ora.

Quando andare a Spoleto

Spoleto è una meta visitabile tutto l’anno, ma le stagioni migliori sono la primavera e l’autunno, quando il clima è mite e il centro meno affollato. Anche la natura intorno durante questa stagione vanta colori unici e indimenticabili. L’estate è il periodo di maggiore affluenza turistica, nonostante il caldo deciso, anche perché il centro storico ospita numerosi eventi, tra cui il celebre Festival dei Due Mondi, che si svolge tra giugno e luglio. In inverno, invece, l’atmosfera natalizia regala un nuovo volto alla città.

Cosa mangiare a Spoleto

La cucina spoletina, e umbra in generale, è un trionfo di sapori genuini e saporiti. Impossibile venire da queste parti e rimanere a dieta! Anche i vegetariani potrebbero avere qualche difficoltà a trovare alternative alla carne, quasi onnipresente. Tra i piatti tipici spiccano gli strangozzi, una pasta fresca simile alle tagliatelle, solitamente condita con tartufo nero o con sugo di pomodoro e funghi. Altri piatti da non perdere sono la crescia, una sorta di focaccia farcita, e la porchetta, un classico dell’Umbria. Per chi ama i dolci, i tozzetti con mandorle e il rocciata, una sorta di strudel umbro, sono un vero must. Infine, i vini locali come il Trebbiano Spoletino e il Sagrantino di Montefalco sono perfetti per accompagnare i piatti della tradizione, offrendo un’esperienza enogastronomica completa.