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Kilmartin Glen, la sorprendente (e sconosciuta) Stonehenge scozzese

Percorrendo la strada a nord-ovest che da Glasgow attraversa le colline di Argyll, la civiltà scompare e il paesaggio appare privo di vita e di storia, ma soltanto per l’occhio inesperto.

Infatti, quando si supera Loch Fyne, svoltando verso nord appena fuori dal villaggio di Lochgilphead, appare la grande distesa di Kilmartin Glen, la Scozia vista dai re dell’antico regno gaelico Dál Riata del VI e VII secolo, e le torbiere rialzate accolgono il visitatore con un paesaggio plasmato da colline accidentate, campi “colonizzati” da pecore Blackface e foreste di querce dalle radici profonde.

Ma guardando più da vicino, mentre la strada serpeggia verso nord fino alla città portuale di Oban, diventa subito chiaro che Kilmartin Glen è un luogo che cela una storia eccezionale: sì perché è questo lo scenario di una collezione preistorica di monumenti henge, tumuli funerari, pietre erette, cerchi di pietre e dei più importanti siti di arte rupestre in tutta la Gran Bretagna, con oltre 800 reliquie antiche (secondo l’ultimo conteggio).

Uno dei più grandi tesori della Gran Bretagna

Tanta meraviglia vide la luce prima dell’arrivo dei Romani e dei Greci, prima che le piramidi venissero costruite circa 4.700 anni fa e prima di Stonehenge, celebre e straordinario sito neolitico. Tutti gli archeologi e gli antiquari concordano sul fatto che Kilmartin Glen sia uno dei più grandi tesori della Gran Bretagna, eppure la maggior parte delle persone non ne ha mai sentito parlare.

D’altronde, se è vero che gli antiquari si interessarono all’area fin dal 1800, fu solo negli Anni Sessanta che due volontari locali, Marion Campbell e Mary Sandeman, intrapresero la prima indagine archeologica.

Con gli occhi fissi sul terreno, scoprirono, così, siti dimenticati per secoli, oltre a raccogliere un cospicuo archivio di manufatti del Neolitico e dell’Età del bronzo, tra cui vasi, coppe, ceramiche, asce e punte di frecce.

Da allora, il patrimonio di Kilmartin Glen ha continuato a essere oggetto di grande attenzione, centimetro dopo centimetro, e i reperti rinvenuti aiutano a tracciarne la sequenza temporale tra le sale del nuovo museo fondato agli inizi degli Anni Novanta, quando Campbell lasciò in eredità la sua collezione al museo originario: da allora, sono stati raccolti ben 22.000 manufatti.

L’esposizione sembra, inoltre, un “avvertimento” sulla natura fragile dell’esistenza umana e su come dovremmo onorare le storie dei nostri antenati. Non a caso, chi parla gaelico conosce un proverbio per scavare nel passato, riportato in grassetto su un pannello informativo lì accanto: “Cuimhnich air na daoine on dànaig u” (Per ricordare coloro da cui provieni).

Il fascino di un luogo antico che trasuda mistero

Di tutti gli strani dettagli su Kilmartin Glen, forse il più notevole è che quasi tutti i suoi siti sono raggruppati entro un raggio di circa 9 chilometri dal villaggio di Kilmartin. Ulteriori prove della civiltà preistorica della valle si trovano ad Achnabreck, un affioramento seminascosto che corona una collina 10 chilometri a sud del nuovo museo: realizzato per allinearsi con il tramonto di metà inverno, quando la luce bassa rivela una serie di spirali cornute, rosette e segni di anelli, è uno dei più grandi siti di arte rupestre del suo genere.

Alcuni ipotizzano che le incisioni preistoriche siano animate da forze soprannaturali.

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Francia: a settembre tanti sconti per chi viaggia in treno

Settembre non segna per forza la fine delle gite estive, soprattutto per chi ama spostarsi in treno. Grazie alla campagna “Les Jours Traincroyables” promossa dalla SNCF, l’operatore ferroviario nazionale francese, c’è ancora l’opportunità di esplorare la Francia (e non solo) con offerte speciali su diversi servizi ferroviari.

Per tutto il mese, fino al 30 settembre, la campagna offre infatti “vendite lampo” che consentono di acquistare biglietti scontati per i treni Intercités, Ouigo, TER, e TGV INOUI. Le offerte riguardano sia tratte regionali che a lunga percorrenza e consentono, così, di organizzare viaggi economici verso le principali città francesi o destinazioni meno note, ideali per un ultimo assaggio d’estate.

Se state pensando di regalarvi una pausa dalla solita routine, vi conviene tenere d’occhio le date delle vendite lampo per approfittare delle migliori tariffe. Eccole.

I saldi dei treni francesi per il mese di settembre

Come detto, settembre è ricco di offerte imperdibili per viaggiare in treno con SNCF Voyageurs.

Dopo aver aperto i saldi il 4 e il 5 settembre con la vendita flash di Ouigo, durante la quale sono stati messi in vendita 200.000 biglietti per treni classici e ad alta velocità, con un costo massimo di 19 euro ciascuno, attenzione al 10 e al 13 settembre quando verranno venduti 30.000 biglietti della Nomad Train a non più di 12 euro per viaggi tra la Normandia e Parigi.

Inoltre, durante tutto il mese, biglietti economici (tra 3 e 13 euro) saranno disponibili anche nella regione orientale della Borgogna-Franca Contea e da o per Parigi.

Ma non finisce qui. I minori di 26 anni possono usufruire di biglietti da 4 a 15 euro per viaggiare in Bretagna mentre, in Nouvelle-Aquitaine, i minori di 28 anni possono viaggiare per soli 2 euro.

Ancora, per un viaggio nella regione Hauts-de-France verranno rilasciati, ogni giorno, 5.000 biglietti del treno a prezzi stracciati da 2 euro, e non ci sono limiti di età per approfittare di questa offerta che si rivela un’ottima opportunità per esplorare il nord della Francia con un budget ridotto.

Per chi preferisce la montagna, invece, la regione Auvergne-Rhône-Alpes offre uno sconto del 40% sui treni TER ogni sabato per i gruppi.

Insomma, settembre è proprio il momento perfetto per godere degli ultimi scorci di natura verde prima dell’arrivo dell’autunno.

Viaggi in treno economici alla scoperta dell’Europa

Le offerte sui treni per settembre non si limitano soltanto alla Francia: dal 18 al 29 settembre, ad esempio, potrete concedervi una mini vacanza o un weekend alla scoperta dell’Europa con biglietti a 39€ grazie ai servizi TGV INOUI e TGV Lyria. TGV INOUI collega oltre 200 destinazioni, comprese Germania, Italia e Spagna, mentre TGV Lyria effettua il servizio ferroviario tra la Francia e la Svizzera.

Inoltre, tra il 23 e il 27 settembre, saranno a disposizione biglietti da 19€ a 29€ sui treni TGV INOUI e Intercités, e non mancherà la possibilità di effettuare un upgrade alla prima classe per solo 1€ in più.

Infine, se viaggiate spesso, vale la pena considerare la Carte Liberté, che propone sconti fissi per tutto l’anno e che ora è disponibile con uno sconto fino a 80€. Un’ottima occasione per risparmiare sui viaggi in treno nel Vecchio Continente.

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Spiagge di sassi: queste le più belle d’Italia

C’è chi ama stendersi su morbide spiagge di sabbia e chi invece, non volendo ritrovarsela dovunque una volta tornato a casa, preferisce quelle di ciottoli. In Italia abbiamo spiagge da sogno perfette per soddisfare ogni esigenza, dalla Liguria alla Sardegna. Le spiagge di sassi, inoltre, vantano un fondale irresistibile perché i ciottoli rendono l’acqua trasparente e chiara. Qui abbiamo raccolto le spiagge di sassi più belle d’Italia, perfette anche per le famiglie con bambini che, seppur non potranno costruire gli amati castelli di sabbia, troveranno tante altre attrattive geologiche per divertirsi.

Spiaggia di Camogli, Liguria

Camogli è un piccolo villaggio di pescatori annidato sulla Riviera Ligure, di una bellezza e vivacità uniche. Oltre alle file di case dai colori pastello, al porto con negozi e ristoranti e a una grande piazza ideale per sorseggiare un caffè, vanta anche una splendida spiaggia di sassi. La spiaggia libera costeggia il paese e si trova a due passi dalla Basilica di Santa Maria Assunta, la chiesa che con la sua imponenza completa questo scorcio da cartolina. Stendete l’asciugamano e immergetevi nelle sue acque cristalline ammirando quello che viene considerato uno dei panorami più belli del Mediterraneo.

Spiaggia dei Sassi Neri a Sirolo, Marche

L’incantevole e selvaggia Spiaggia dei Sassi Neri è la più famosa di Sirolo grazie al suo paesaggio dove il verde della macchia mediterranea incontra le acque cristalline del mare. Perché si chiama così? Il nome, come probabilmente avrete immaginato, deriva dalle rocce scure che contraddistinguono il suo fondale. La spiaggia, raggiungibile attraverso un sentiero o con una pratica navetta proveniente da Sirolo, offre sia un tratto di spiaggia libera che uno attrezzato.

Spiaggia di Roseto Capo Spulico, Calabria

Grazie al suo mare bellissimo, Roseto Capo Spulico è considerato una delle mete più amate della Calabria. Ricca di storia e importanti testimonianze del passato, in primis il caratteristico castello, propone una spiaggia di sassi imperdibile, riconoscibile dalla presenza di uno scoglio a forma di incudine. La spiaggia è libera e presenta sassi medi e grandi, quindi consigliamo di portare con voi una sdraio e le scarpette per stare comodi e passeggiare tranquillamente per trovare i migliori scorci dai quali scattare qualche foto. In alternativa è presente anche un’area attrezzata.

spiaggia Roseto Capo Spulico

Fonte: iStock

La spiaggia di sassi a Roseto Capo Spulico

Cala del Gesso, Toscana

Situata nei pressi di Porto Santo Stefano, nell’area dell’Argentario, questa splendida cala può essere raggiunta via mare oppure percorrendo un sentiero asfaltato. Si tratta di una spiaggia dal fascino selvaggio, libera e caratterizzata da un mare cristallino e trasparente, garantito proprio dal fondale composto da ciottoli. Questo è anche ricco di pesci, quindi non dimenticate di portare con voi una maschera e boccaglio se amate esplorare il mondo subacqueo.

Cala Paura a Polignano, Puglia

Di piccole dimensioni, questa è una delle cale più frequentate di Polignano, situata proprio all’entrata del borgo. È presente sia un tratto di spiaggia libera che una attrezzata, oltre che delle banchine perfette per posare sdraio e asciugamano nel caso non troviate posto. Grazie alla bellezza delle sue acque, Cala Paura è stata premiata con la Bandiera Blu e con le 4 Vele di Legambiente. A donare un tocco pittoresco allo scenario, troverete le piccole barche variopinte dei pescatori.

Mari Pintau, Sardegna

Questa spiaggia di sassi si immerge in un mare meraviglioso come solo la Sardegna sa offrire. Situata nella costa meridionale, nel territorio di Quartu Sant’Elena, la spiaggia di Mari Pintau (che significa ‘mare dipinto’) propone un panorama unico composto da acque color azzurro-smeraldo e dal verde acceso della macchia mediterranea. Il fondale è di sassi e ciottoli granitici ed è considerato la meta ideale per chi pratica pesca subacquea o desidera immergersi semplicemente con la maschera. Qui troverete servizi e uno stabilimento balneare con noleggio attrezzatura e chiosco-bar.

Mari Pintau Sardegna

Fonte: iStock

Spiaggia di Mari Pintau in Sardegna

Faraglioni di Lucia Rosa a Ponza, Lazio

Anche questa location è perfetta per gli amanti delle immersioni e dello snorkeling. I faraglioni di Lucia Rosa prendono il nome da una ragazza ponzese che, nell’800, obbligata dalla famiglia a non sposare un contadino, si gettò dalla rupe sopra i faraglioni. Quest’ultimi offrono uno scenario sottomarino perfetto da esplorare con la maschera e il boccaglio perché ricco di cunicoli e grotte, alcune delle quali contengono piccole spiagge di sassi. Inoltre, nella zona al largo, è stato trovato a 30 metri di profondità un relitto di una nave romana che trasportava anfore risalenti alla metà del I sec. a.C.

Calaficarra, Basilicata

La spiaggia di Calaficarra, conosciuta anche come Spiaggia di Santa Teresa o Cala ‘i don Carlo o Spiaggia D’A Scala, è considerata una delle spiagge più belle di Maratea, in Basilicata. Facilmente raggiungibile perché situata nei pressi del centro cittadino, grazie alla bellezza delle sue acque è stata premiata con la Bandiera Blu da parte della Fondazione per l’educazione ambientale (FEE). Qui troverete tre piccole spiagge di ghiaia e ciottoli di colore scuro che fanno da contrasto al blu cobalto del mare. Al centro della spiaggia noterete anche lo Scoglio del Falchetto, chiamato così perché qui nidificano i falchi pellegrini.

Isola Bella a Taormina, Sicilia

Chiunque visiti Taormina vorrà fare un salto nelle acque della sua Isola Bella. Questa grande e pittoresca roccia situata nel mezzo di una baia a ferro di cavallo è un parco marino dalle acque cristalline con una deliziosa spiaggia di sassi accessibile tramite una scalinata. Incorniciata da alte scogliere che colano a picco su un mare turchese e cristallino, offre fondali rocciosi le cui tonalità variano in base alle ore della giornata. La spiaggia offre un tratto libero ad accesso gratuito e una parte con lidi attrezzati dove potrete affittare sdraio, lettini e ombrelloni.

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Germinale Monferrato Art Fest: l’arte tra le colline del Basso Monferrato

Germinale – Monferrato Art Fest è la rassegna annuale di Arte Contemporanea diffusa che si svolge tra le colline del Basso Monferrato da venerdì 6 a domenica 29 settembre 2024, a cura di Francesca Canfora.
L’epicentro dell’evento, che comprende in tutto 12 diversi comuni, si trova a Rinco di Montiglio dove la Quasi Fondazione Carlo Gloria APS, ente organizzatore della rassegna, ha trovato sede nel 2023 iniziando la sua attività in ambito artistico e culturale. I primi progetti realizzati hanno condotto in modo naturale a pensare di dare vita a itinerari, viaggi ed esplorazioni aprendosi verso il territorio del Monferrato, sito parte del Patrimonio UNESCO insieme a Langhe e Roero.

Artisti affermati e mid-career

Germinale – Monferrato Art Fest coinvolge artisti affermati e mid-career con installazioni site specific, sculture e progetti espositivi.

Sono 19 gli artisti in mostra: Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo, Elizabeth Aro, Enrico Ascoli, Domenico Borrelli, Gisella Chaudry, Roger Coll, Luca Coser, Carlo D’Oria, Francesca Dondoglio, Chiara Ferrando, Carlo Gloria, Paolo Grassino, Jiri Hauschka, Fabio Oggero, Paolo Pellegrin, Fabio Pietrantonio, Luisa Raffaelli, Enrica Salvadori e Luisa Valentini.

In Residenza, selezionati tramite apposito bando, saranno parte dell’evento tre giovani artisti under 35, Gabriele Diversi ed Elisabetta Mariuzzo nello spazio Qoqqo Atelier a Cocconato d’Asti e Fabio Riaudo nell’ Ex Farmacia sempre a Cocconato.

Progetto speciale di questa edizione è il murale realizzato da Monograff, selezionato tramite bando per street artist under 35 e che ha svolto una residenza a Moncalvo per la sua realizzazione. L’opera, rimarrà come traccia permanente dell’evento sul territorio, arricchendone sia il paesaggio culturale che il patrimonio artistico contemporaneo. L’intervento è stato realizzato sul fabbricato del Peso, all’interno della Cantina Sette Colli di Moncalvo, individuata come luogo di particolare interesse.

Un’ ultima Residenza si svolgerà nella Chiesa di Villa Toso a Tonco dove l’artista Enrica Salvadori trascorrerà il mese di settembre allestendo il proprio atelier che sarà aperto al pubblico. Contestualmente condurrà laboratori e workshop presso la Scuola dell’Infanzia e Primaria situata nell’attigua Villa Toso.

Idea di rinascita, di germogli e di nuove foglie

Germinale Monferrato Art Fest è realizzato con il patrocinio della Regione Piemonte e di Alexala e con il sostegno operativo territoriale di Ente Turismo Langhe Monferrato Roero.

L’evento riprende il nome del settimo mese del calendario rivoluzionario francese, termine a sua volta tratto dal latino germinalis (da germen, “germoglio”), con il significato di “mese in cui germogliano le piante”.

Germinale reca nel suo nome, in modo propiziatorio, lidea di rinascita, di germogli e di nuove foglie, che in questo caso diventa metafora più estesa di una fioritura culturale del territorio attraverso i vari linguaggi espressivi dellarte contemporanea. Lobiettivo è di promuovere e valorizzare paesi, borghi e comuni ricchi di attrattive ancora da scoprire, attraverso unesposizione diffusa in luoghi particolari e di eccezione che costellano tutto il Monferrato.

Chiese sconsacrate, castelli e altri spazi simbolici della forte eredità e tradizione locale costituiscono lo scenario perfetto in cui ambientare opere darte pittura, fotografia, scultura o grandi installazioni di dimensione ambientale – in modo da offrire nuove e attuali interpretazioni di questi luoghi, finalizzate alla conoscenza, tutela e valorizzazione integrata del sito.

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Giornata del Panorama: i luoghi del FAI aperti domenica 8 settembre

Domenica 8 settembre torna l’undicesima edizione della Giornata del Panorama dedicata ai migliori paesaggi italiani, ossia 14 beni tutelati dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) più l’Oasi Zegna. Da nord a sud, questa è l’occasione perfetta per osservare, conoscere ed esplorare luoghi di grande fascino sia storico che culturale: ville, castelli, abbazie millenarie, oltre che splendidi parchi e giardini. Perché visitarli proprio questo weekend? Perché per tutta la giornata di domenica verranno proposte tante attività per aiutarvi a conoscerli, come visite guidate, trekking al tramonto e passeggiate naturalistiche.

Questo grande progetto di valorizzazione ambientale e sociale voluto da Ermenegildo Zegna e patrocinato dal FAI nasce nel 2014 per promuovere e diffondere la conoscenza dei multiformi panorami italiani. Dal Castello di Avio in Trentino al Bosco di San Francesco in Umbria, fino alle Saline Conti Vecchi in Sardegna, scopriamo insieme cosa riserva il programma di quest’anno e quali sono i luoghi protagonisti.

Le iniziative organizzate in tutta Italia

Durante la giornata di domenica potrete partecipare a diverse attività ricreative e culturali accompagnati da guide ambientali specializzate: saranno loro a raccontarvi le storie che rendono ancora più speciali questi paesaggi. L’obiettivo è offrirvi una vera e propria esperienza immersiva in quattordici affascinanti luoghi dalle peculiarità uniche, che potranno essere osservati “da lontano” ma anche scoperti “da vicino” seguendo, se lo si vorrà, gli itinerari guidati o suggeriti per i principali luoghi di interesse di ciascun territorio.

Nord Italia

Cominciamo a scoprire le iniziative partendo dal nord Italia. In Trentino Alto Adige, il Castello di Avio a Sabbionara di Avio vi accoglierà con visite guidate, passeggiate nei dintorni del castello per ammirare la fortezza da un punto di osservazione inedito e con una divertente caccia al tesoro perfetta per le famiglie con bambini. In Piemonte, invece, guide escursionistiche esperte vi accompagneranno alla scoperta del Castello e Parco di Masino a Caravino (TO) con una passeggiata panoramica all’interno del giardino storico. Le famiglie e i ragazzi potranno partecipare anche a un laboratorio per la realizzazione di un piccolo libro con disegni, collage e ricordi raccolti in questa giornata.

Sempre incastonata tra le montagne eporediesi è Villa Flecchia a Magnano (BI), dove si propone un pomeriggio dedicato all’osservazione dei panorami del Canavese. Domenica 8 settembre sarà possibile scegliere tra una visita guidata alle collezioni pittoriche e una visita seguita da una lezione teorica e pratica di acquerello dal vero, per realizzare la propria veduta da portare con sé in ricordo dell’esperienza vissuta (la prenotazione è obbligatoria).

Spostiamoci sulla fortezza medievale del Castello della Manta a Manta (CN) dove potrete dedicare l’intera giornata all’osservazione consapevole del panorama circostante o partecipando a percorsi di trekking nei dintorni del maniero. Luogo d’elezione di questa giornata è l’Oasi Zegna a Trivero Valdilana (BI) dove, oltre alle mostre “From sheep to shop” e “Atmosferica. Stagioni e temperamenti” allestite in Casa Zegna, sarà possibile visitare, guidati dai volontari del FAI, il giardino del fondatore Ermenegildo Zegna. Non mancano esibizioni dal vivo come l’orchestra d’archi che si cimenterà in uno dei capolavori di Verdi.

Palazzo Moroni a Bergamo proporrà una passeggiata nel verde in compagnia di un esperto ambientale, mentre Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD) aprirà le porte della prima tra le ville venete. In Liguria, infine, sarà l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli (GE) ad aprire le sue porte per una giornata alla scoperta dell’evoluzione storica del complesso abbaziale, del borgo e del suo paesaggio.

Oasi Zegna

Fonte: Ufficio Stampa

Lo splendido paesaggio offerto da Oasi Zegna

Centro Italia

Passiamo alle iniziative organizzate dalla Giornata del Panorama nel Centro Italia partendo dall’Orto sul Colle dell’Infinito a Recanati (MC), che accoglierà i visitatori per una visita guidata, e dal Bosco di San Francesco ad Assisi (PG), che propone un viaggio tra simboli, arte e natura lungo un percorso che unisce arte, paesaggio e spiritualità. Il tutto insieme alla guida medievista Monica Lupparelli, la quale condurrà i visitatori in un cammino che attraversa il bosco. Spostiamoci nel Lazio, dove al Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM) verrà svelata la storia di questo luogo unico e incontaminato grazie a un racconto a tre insieme a una storica dell’arte, una biologa e un giardiniere.

Sud Italia e Isole

Infine, arriviamo al programma dedicato ai paesaggi del Sud Italia partendo dalla Baia di Ieranto a Massa Lubrense (NA), la quale propone trekking guidati sui sentieri della Baia, di Monte San Costanzo e del territorio di Massa Lubrense, oltre che esplorazioni marine nell’Area Marina Protetta “Punta Campanella”. La camminata terminerà con un tuffo nei meravigliosi colori del mare della Baia, per un’immersione in kayak o con maschera e pinne. Inoltre, si potrà partecipare a un trekking sul sentiero delle Sirenuse e alle due visite speciali nel paesaggio rurale di Ieranto.

Nelle Isole, sarà il Giardino della Kolymbethra nel Parco Naturale della Valle dei Templi (AG) a celebrare questa giornata con un laboratorio di acquerelli per grandi e bambini. In Sardegna, infine, i luoghi protagonisti saranno le Saline Conti Vecchi ad Assemini (CA), che accoglieranno i visitatori per un tour in trenino tra le vasche salanti allungando il percorso consueto per permettere a fotografi e appassionati di riprendere angoli meno noti della Laguna di Santa Gilla, e la Batteria Talmone a Palau (SS). Quest’ultima proporrà una serie di attività dedicate alle famiglie e adatta anche ai più piccoli per scoprire la flora e la fauna tipiche della macchia mediterranea e gli angoli nascosti della ex zona militare.

Giardino della Kolymbethra in Sicilia

Fonte: Ufficio Stampa

Giardino della Kolymbethra ad Agrigento
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Quando visitare Santiago del Cile: temperatura e clima

Tra le mete che stanno acquisendo sempre più popolarità tra i viaggiatori c’è il Cile e in modo particolare è proprio Santiago del Cile a diventare un must. Con un’altitudine che di poco supera i 500 metri, ai piedi delle Ande e attorniata da montagne, la località ha molto da offrire ma per godersela al 100% bisogna trovare il periodo migliore. Se ti stai chiedendo quando andare a Santiago del Cile, continua a leggere ciò che sto per raccontarti riguardo la temperatura e il clima. 

Quando andare a Santiago del Cile

Partiamo subito dicendo che non c’è un periodo in cui è sconsigliato andare a Santiago del Cile, possiamo però evidenziare come i nostri mesi estivi corrispondano a quelli meno favorevoli (ma allo stesso tempo i più economici!). Visitabile tutto l’anno poiché gode di un clima mediamente mite, è particolarmente consigliata nelle mezze stagioni. Nella finestra di marzo e aprile o quella di ottobre e novembre le temperature non sono eccessivamente elevate e nemmeno la pioggia risulta estremamente debilitante. I periodi di pioggia più intensi sono quelli tra giugno ed agosto, per questo motivo molti sconsigliano un viaggio quid durante l’estate. 

Le temperature di Santiago del Cile

Se stai pensando di visitare le colorate strade di Santiago del Cile e le Ande probabilmente vorrai sapere qual è il periodo migliore e di conseguenza le temperature che incontrerai. Partiamo con il dire che le stagioni sono invertire rispetto a noi: durante i nostri mesi estivi là troverai freddo e al contrario, nei nostri mesi invernali incrocerai le temperature più alte. L’estate a Santiago del Cile va da dicembre a febbraio: in questo periodo le temperature superano i 30 gradi durante il giorno, per scendere in modo vertiginoso durante la notte. Durante le mezze stagioni le temperature oscillano tra i 10 e i 20 gradi, sia per quanto riguarda la primavera, sia in autunno. L’inverno, invece, va da giugno ad agosto: durante questi mesi le temperature scendono fino a 5 gradi e talvolta persino a sfiorare lo zero. Basti pensare che non lontane si trovano le stazioni sciistiche. 

Com’è il clima di Santiago del Cile

Il clima di Santiago del Cile conquista l’attenzione per la sua varietà che rispecchia in tutto e per tutto le caratteristiche della località incastonata tra la Cordigliera delle Ande e la Cordigliera della Costa. Grazie alla posizione privilegiata, la città ha un clima mediterraneo con estati secche e inverni miti, avendo però i periodi invertiti rispetto a quelli italiani. Ma cosa rende questo clima così speciale? Le escursioni termiche notevoli, soprattutto nei mesi più caldi, danno modo di respirare durante i periodi notturni spaziando dagli oltre 30 gradi diurni ad almeno 10 in meno durante la notte. 

Le stagioni intermedie, la primavera (settembre-novembre) e l’autunno (marzo-maggio), sono considerate i periodi migliori per visitare Santiago del Cile. Le temperature miti e medie, senza eccessivi sbalzi termici rendono l’esperienza particolarmente piacevole. A seconda di ciò che desideri fare e cosa vuoi vedere in loco, con questa guida completa saprai esattamente come muoverti: ora sei pronto per prenotare il tuo viaggio, consapevole dei periodi migliori a livello climatico e di quelli più convenienti dal punto di vista economico.

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Cosa vedere a Nairobi: itinerario alla scoperta della capitale del Kenya

Il Kenya è sempre più spesso scelto come meta di viaggi di nozze ma anche da chi semplicemente vuole scoprire la realtà africana più autentica. Chiaramente tutto parte dal punto principale: Nairobi. La capitale dall’anima vibrante è estremamente sorprendete proprio per la sua dualità, da una parte la modernità di grattacieli e dall’altra il parco nazionale proprio a due passi. Ma perché dovresti considerare di mettere Nairobi in cima alla tua lista di viaggi? La risposta è semplice: questa città è un microcosmo perfetto di contrasti affascinanti, dove la modernità incontra la natura selvaggia in un modo che difficilmente si trova altrove. Se non sai da dove iniziare non preoccuparti, sono qui per guidarti attraverso un itinerario completo alla scoperta del territorio.

Parco nazionale di Nairobi

Il Parco Nazionale di Nairobi è una meraviglia naturale che sorprende e affascina ogni visitatore, un’oasi di tranquillità situata a pochi minuti dal caos e dalla frenesia della capitale del Kenya. Non solo è il più antico della nazione, ma gode di un primato: è l’unico al mondo così vicino ad una città. Dopotutto dista solo 7 km dal centro della capitale e attira ogni anno tantissimi visitatori interessati a praticare un safari etico. Il parco, fondato nel 1946, è particolarmente suggestivo per la sua dualità: in molti scatti fotografici potrai goderti la natura selvaggia e autentica mantenendo sempre sullo sfondo le costruzioni più moderne. Organizzare un safari è possibile e tra le tante specie è possibile incrociare i rinoceronti neri. La zona è anche casa di zebre, bufali, leopardi e numerose specie di uccelli, rendendolo un paradiso per gli appassionati di birdwatching e fotografia. Roccaforte di tutela della biodiversità, mostra tutto l’impegno che viene fatto per preservare la specie e soprattutto difendere dai bracconieri alcuni esemplari minacciati da alcuni uomini senza scrupoli. Una delle esperienze più emozionanti è sicuramente il safari all’alba o al tramonto, quando i colori del cielo si fondono con quelli della savana, creando uno spettacolo che difficilmente potrai dimenticare.

Museo nazionale del Kenya

Se desideri comprendere a fondo quella che è l’anima e la storia di Nairobi, inserisci nel tuo itinerario una mattinata all’interno del museo nazionale del Kenya. La collezione al suo interno è ricchissima e dà modo di ripercorrere il passato fino ad oggi, partendo dalle testimonianze fossili degli ominidi fino all’esplorazione di quelle che sono le numerose etnie che hanno vissuto nella zona. Tra le sezioni che non dovresti perdere c’è però quella dedicata alla natura che si concentra sulle specie animali e la biodiversità. Tra le chicche c’è una ricercata collezione di arte contemporanea keniana che omaggia artisti local attraverso l’esposizione delle proprie opere.

Giraffe centre

Se ti piacciono le esperienze uniche e interattive, non perderti una tappa al Giraffe Centre nel sobborgo di Lang’ata. Il centro è stato fondato negli anni ’70 per salvare la giraffa Rothschild, una specie in via di estinzione. Oggi, è una delle attrazioni più amate di Nairobi, grazie alla possibilità di interagire con queste eleganti creature. Qui avrai modo di avvicinarti ad alcuni esemplari, partecipare ad una visita e persino avere un contatto diretto con loro avendo sempre un grande rispetto verso gli animali che mostrano un atteggiamento docile ed empatico, soprattutto con i bambini. C’è anche un piccolo museo all’interno del centro che fornisce informazioni sulla fauna e flora del Kenya, perfetto per chi desidera approfondire la propria conoscenza della biodiversità locale.

Giraffe centre a Nairobi

Fonte: iStock

Giraffe centre, l’esperienza a contatto con le giraffe a Nairobi

Museo di Karen Blixen

Ami la letteratura e la storia? Il museo di Karen Blixen è una tappa must per te: non lontano dalle colline Ngong, è una casa museo. Qui ha vissuto l’autrice danese omonima diventata famosa per il romanzo autobiografico “la mia Africa”. Ti suggerisco di visitarla non solo per ripercorrere la vita della scrittrice ma soprattutto per comprendere meglio quella che è stata l’Africa in epoca coloniale. Attorno alla casa di inestimabile pregio c’è un giardino tropicale conservato tutt’ora con cura; gli interni, invece, sono arredati con mobili originali dell’epoca e appartenuti proprio a lei. Il legame profondo tra Karen e il Kenya si respira in ogni angolo e chi ha già letto il suo capolavoro ne comprende ogni minima sfaccettatura. (Se non lo hai mai letto, recuperalo prima di partire… ti aiuterà a godertelo ancora di più).

Mercato Maasai

La cultura artigianale di Nairobi è tutta da scoprire, proprio per questo ti suggerisco una passeggiata nel mercato Maasai: qui tra colori e tradizioni avrai modo di osservare quelli che sono i trend locali e ovviamente portarti a casa souvenir per te e amici di inestimabile valore. Gioielli handmade, sculture in legno, tessuti colorati e cesti sono solo alcuni esempi. Si tratta però di una soluzione itinerante: non è fissa ed è quindi importante documentarsi tramite il sito del turismo ufficiale per capire date, orari e luoghi durante il proprio soggiorno.

Uhuru Park

Non solo il national park, un’altra oasi verde è quella del parco cittadino di Uhuru. Simbolo della libertà e della storia local, significa proprio freedom in lingua swahili ed è stato inaugurato nel 1969 per celebrare l’indipendenza del Kenya. Se desideri fare una bella passeggiata nel verde senza allontanarti troppo dal centro è perfetto, rappresenta in pieno il cambiamento local dopo il dominio coloniale britannico. Qui avrai alcuni scorci incredibili da fotografare per immortalare lo skyline di Nairobi.

Ngong Hills

Spostandosi leggermente dal centro si trovano le Ngong Hills, una catena di colline che circonda la città e meta di numerose escursioni organizzate. Il nome deriva dalla parola Maasai che significa “sorgente” e non è difficile immaginare il motivo. La vista panoramica una volta raggiunta la cima è incredibile, basti pensare che si estende fino alla Great Rift Valley.

Moschea Jamia

Tra i monumenti religiosi che ti suggerisco di non perdere c’è la moschea Jamia: l’edificio tra i più belli, rappresenta un luogo di culto per la comunità musulmana; è stata costruita nel 1906 e rappresenta pienamente quello che è lo stile architettonico islamico.

Snake park

Gli amanti di rettili e serpenti rimarranno estasiati sapendo che proprio qui, accanto al National Museum, c’è lo snake park. L’attrazione fondata nel 1961 è nata per la ricerca e la conservazione e oggi ospita un numero elevato di specie tra cui cobra e pitoni ma non mancano coccodrilli e lucertole.

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Cremona e dintorni in bicicletta, itinerari lungo l’Adda, l’Oglio e il Po

In un periodo in cui viaggiare lentamente è diventato sempre più necessario per salvaguardare le bellezze del mondo che ci circondano, il cicloturismo aumenta di popolarità trovando spazio in tanti programmi di promozione territoriale. Uno di questi riguarda Cremona e i suoi dintorni dove, in occasione del festival Terra Fiume, sono stati presentati diversi itinerari pensati con cura per aiutare i viaggiatori a scoprire i paesaggi lungo l’Adda, l’Oglio e il Po.

A scoprirli in un modo unico e gentile possibile solo con la bicicletta, un mezzo che ci concede il tempo necessario per ammirare i panorami che ci circondando in modo sostenibile, riducendo il nostro impatto sulla destinazione che stiamo visitando. Il programma ideato per i mesi di settembre e ottobre propone quattro fine settimana dedicati alla campagna lombarda dove i partecipanti potranno esplorare paesaggi incantevoli, visitare cascine e pievi storiche e partecipare a eventi culturali e gastronomici che valorizzano le eccellenze locali.

Il Festival Terra Fiume

Che siate ciclisti esperti o meno, il Festival Terra Fiume è l’occasione giusta per regalarvi un’esperienza di slow tourism in paesaggi splendidi come quelli di Cremona e dintorni. Ideato da Ortofficine Creative APS, il festival nasce per valorizzare il ricco patrimonio della regione attraverso diversi percorsi ciclabili sportivi, turistici e ricreativi. Il programma, che si svolgerà a settembre e ottobre, vi permetterà di pedalare tra borghi, ville, cascine e lungo le rive dei fiumi Adda, Oglio e Po immergendovi non solo nelle bellezze paesaggistiche del territorio, ma anche in quelle enogastronomiche e culturali.

L’assessora al turismo Mazzalli racconta il progetto sottolineando che “pedalare insieme significa non solo esplorare nuovi luoghi, ma anche imparare valori importanti come la conoscenza del proprio territorio e il rispetto per le comunità attraversate”. L’inaugurazione del festival delle ciclovie si terrà il 7 e l’8 settembre con il tour ‘Tra Oglio e Postumia’, seguito da altri itinerari nei weekend successivi: ‘Le vie dell’Adda’ (21-22 settembre), ‘Tra Ville e Cascine’ (5-6 ottobre), e ‘Tra Po, Pievi e Cascine’ (19-20 ottobre).

Non solo pedalate, il programma del festival è ricco anche di altri eventi come le visite a mostre e riserve naturali, la partecipazione a spettacoli e agli eventi locali, oltre a piacevoli degustazioni dei sapori più tipici per scoprire il territorio attraverso la sua gastronomia.

Fiume Adda

Fonte: iStock

Il fiume Adda in autunno

L’app per creare il vostro itinerario

Il Festival Terra Fiume si inserisce all’interno di un progetto strategico che ha come obiettivo quello di valorizzare circa 1000 chilometri di itinerari cicloturistici. Ma come scegliere quello più adatto a voi? Per aiutarvi è stata sviluppata un’app, con il contributo della Regione Lombardia e in collaborazione con Confcommercio Provincia di Cremona, chiamata SellaGo.

L’app permetterà ai cicloturisti di pianificare il loro viaggio in base alle proprie esigenze, fornendo anche informazioni aggiornate su alloggi, ristoranti, stazioni di servizio e luoghi di interesse culturale e storico che incontreranno lungo il percorso. Questo strumento contribuisce a promuovere un turismo sostenibile e di qualità.

Se siete interessati, consigliamo di prenotare i tour sul sito ufficiale di Terra Fiume, dove troverete anche il programma completo del festival.

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Nel cuore spirituale di Mumbai: la Moschea di Haji Ali Dargah

Se esplorare le tradizioni culinarie di un luogo è fondamentale per scoprirne le radici culturali, visitare i luoghi religiosi lo è altrettanto per scendere nel profondo dell’identità di un popolo. Che si tratti di una moschea, di una chiesa o di una sinagoga non importa, quello che conta è l’enorme quantità di storie che questi posti sono in grado di raccontare. Nella grande metropoli di Mumbai, in India, si erge uno dei luoghi di culto più emblematici di questa magnifica terra: la Moschea di Haji Ali Dargah. Abbiamo raccolto in questa guida tutte le informazioni su questa splendida moschea; per scoprire insieme come organizzare al meglio la tua visita qualora stessi programmando un viaggio a Mumbai. Ecco tutto quello che devi sapere sulla Moschea di Haji Ali Dargah.

Storia della Moschea di Haji Ali Dargah

Situata su un’isola nel mar Arabico e, più precisamente, a largo della costa di Worli, la Moschea di Haji Ali Dargah si erge dal mare in tutto il suo splendore architettonico come un faro che illumina il cammino dei fedeli. Un’opportunità unica per adepti e viaggiatori di tutto il mondo per comprendere il carattere religioso proprio dell’India. Le origini della moschea sono intrise di storia e leggende e affondano le proprie radici nel XV secolo. Costruita nel 1434, è stata dedicata a Haji Ali Shah Bukhari, un ricco mercante musulmano che si mise in viaggio verso la Mecca e che, prima di intraprenderlo, decise di abbandonare tutte le sue ricchezze. Le vicende sulla sua vita raccontano storie di miracoli e di amore verso il prossimo, di viaggi in giro per il mondo con la missione di diffondere l’Islam. Il destino di Haji Ali Shah Bukhari lo condusse fino alla costa di Mumbai dove decise di trasferirsi per sempre. Poco prima di morire, chiese di non essere seppellito in un cimitero ma di abbandonare il suo corpo alle onde dell’oceano per venire poi seppellito nel punto in cui si sarebbe fermato. Quel punto è il luogo dove venne poi costruita la Moschea di Haji Ali Dargah, arroccata su una piccola collina di rocce che emerge dalle acque. All’interno del santuario si trova anche la tomba di Haji Ali, visitata ogni giovedì e venerdì da migliaia di devoti – anche di diverse religioni – che vedono nella figura del ricco mercante un simbolo di forte resilienza e spiritualità indiana.

Architettura della Moschea di Haji Ali Dargah

La Moschea di Haji Ali Dargah è un fastoso esempio di architettura indo-islamica con influenze persiane. L’edificio, in marmo bianco, si trova su un piccolo lembo di terra collegato alla terraferma con una passerella, pertanto sembra un edificio che galleggia sul mare. L’intera struttura è uno scrigno che custodisce l’abilità e la maestria degli artigiani che hanno lavorato a ogni singolo dettaglio della moschea e che si manifestano attraverso le delicate statue e torri che la adornano. La sala principale, decorata con pilastri in marmo impreziositi da lavorazioni in vetro colorato e da decorazioni calligrafiche arabe, ospita la tomba di Haji Ali Shah Bukhari, coperta da teli in seta decorativi. Come da tradizione, la moschea prevede diversi spazi di preghiera separati per donne e uomini.

Cosa sapere sulla Moschea Haji Ali Dargah di Mumbai: info utili

Per organizzare al meglio la tua visita, abbiamo raccolto una serie di informazioni utili che ti aiuteranno a pianificare al meglio questa incredibile esperienza di viaggio spirituale.

  • Accesso: le visite alla Moschea dipendono principalmente dalle maree poiché la passerella che la collega alla terraferma viene sommersa durante l’alta marea, diventando inaccessibile.
  • Orario di visita: la Moschea è aperta ai visitatori dalle 5:30 alle 22, previa consultazione delle maree.
  • Biglietti: l’ingresso alla Moschea di Haji Ali Dargah a Mumbai è gratuito, ti verrà semplicemente chiesto se vuoi fare una piccola donazione che servirà alla manutenzione del santuario.
  • Periodo migliore: tenendo sempre come regola fondamentale il controllo delle maree, i momenti migliori della giornata per visitare la moschea sono le prime ore del mattino o la sera, quando il flusso di visitatori è ridotto.
  • Codici comportamentali: come per tutti i luoghi di culto, il rispetto è fondamentale. Parlare a bassa voce e indossare abiti modesti che coprono gambe e braccia è necessario. Inoltre, le donne sono invitate a coprirsi il capo.

Se stai pianificando un viaggio a Mumbai, una visita in questo incantevole luogo è altamente consigliata. Il fascino della Moschea di Haji Ali Dargah va oltre il semplice luogo di culto, quello che ci troviamo davanti è, infatti, un vero e proprio simbolo di pace. Un invito a convivere in modo armonioso anche tra fedi diverse, lasciando alle spalle le barriere religiose e culturali. Questo messaggio risiede proprio nella quantità di visitatori di nazioni e religioni differenti che si ritrovano in questo luogo a pregare e a riflettere sulla propria spiritualità. Circondata dal mare e lontana dalla terraferma, la Moschea di Haji Ali Dargah è un luogo suggestivo dove è possibile toccare con mano l’identità di Mumbai e dell’India in generale e dove ritrovare una connessione con il proprio io interiore.

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Le più belle sagre gastronomiche nei borghi d’Italia

L’Italia è un paese ricco di tradizioni, le quali prendono vita soprattutto in occasione delle sagre, eventi unici dove respirare appieno l’essenza e l’autenticità del territorio in cui ci troviamo. Queste feste popolari rappresentano anche un’opportunità per scoprire piccoli borghi che, per un motivo o per un altro, non compaiono nelle classiche rotte turistiche, ma non per questo meno meritevoli di essere visitati.

Le sagre possono nascere per festeggiare eventi diversi, da quelli legati all’agricoltura come il raccolto a quelli di matrice religiosa, organizzati per omaggiare il santo patrono. Non mancano le sagre più deliziose, ossia quelle nate per raccontare un determinato prodotto gastronomico scelto come simbolo del territorio. Il tutto in un’atmosfera unica dove si crea un senso di comunità davvero speciale.

Queste sono le più belle sagre gastronomiche nei borghi d’Italia selezionate da SiViaggia.

XVI Festival Nazionale dei Borghi più belli d’Italia, Calabria

Dal 6 all’8 settembre, i borghi di Oriolo e Rocca Imperiale saranno i protagonisti della manifestazione annuale più importante dell’Associazione Borghi più belli d’Italia. L’evento, sostenuto dalla Regione Calabria, sarà ricco di convegni, dibattiti, mostre e degustazioni. Si tratta di un appuntamento molto importante perché permette non solo di far conoscere l’enorme patrimonio artistico, culturale e ambientale dei 362 borghi che fanno parte dell’Associazione, ma offre anche un’occasione per affrontare le problematiche relative alla vita dei piccoli borghi.

Festa dell’amaretto di Sassello, provincia di Savona

Qual è una delle specialità dolci più amate della Liguria? Sicuramente l’amaretto! E dove provarlo se non nel borgo dov’è nato nella seconda metà dell’800? Stiamo parlando di Sassello, in provincia di Savona, dove la produzione dell’amaretto è una cosa seria: si fa come una volta, utilizzando semplicemente zucchero, mandorle e uova. Tra le strade del centro storico di uno dei Borghi più belli d’Italia, l’8 settembre, potrete assaporare il celebre dolcetto dagli stand delle fabbriche più famose come Virginia o La Sassellese. Non mancano altre prelibatezze tipiche che potrete provare nei ristoranti locali.

Festival della Bottarga a Cabras, Oristano

Anche fuori stagione, la Sardegna offre tante opportunità per scoprirla e, una di queste, è sicuramente il festival dedicato a uno dei suoi prodotti più pregiati: la bottarga di muggine. Il 14 e 15 settembre, il borgo di Cabras, in provincia di Oristano, ospiterà grandi chef per condividere con i visitatori la cultura e le eccellenze del territorio con un occhio di riguardo alla sostenibilità. In questa occasione, i ristoranti vi accoglieranno nelle piazze principali del paese con menù speciali a base di bottarga e prodotti locali.

Bottarga muggine Cabras

Fonte: iStock

La bottarga di muggine tipica di Cabras

Sagra della Varola a Melfi, Potenza

Dal 18 al 20 ottobre, il borgo storico di Melfi, una delle cittadine della Basilicata più importanti sia dal punto di vista economico che turistico e storico, organizza la Sagra della Varola. Durante queste giornate, la castagna sarà la vera protagonista insieme a tante altre iniziative pensate per far divertire i partecipanti come musica, balli e stand gastronomici dedicati anche ad altre specialità del territorio.

Sagra del Fungo Cardoncello a Minervino Munge, Barletta-Andria-Trani

Il 26 e 27 ottobre, nel borgo autentico di Minervino Murge, si terrà la sagra di sua maestà il “fungo cardoncello”, un appuntamento fisso e irrinunciabile per moltissimi degustatori. Quella di Minervino è una delle tappe del più ampio evento Cardoncello on the Road che interesserà anche i paesi pugliesi di Poggiorsini, Spinazzola, Gravina in Puglia e Ruvo di Puglia. Durante questa sagra avrete anche l’opportunità di scoprire i luoghi d’interesse del borgo come la Grotta di San Michele o il Museo Civico Archeologico.

Sagra del cinghiale a Chianni, provincia di Pisa

Il borgo di Chianni organizza dal lontano 1976 la rinomata sagra del cinghiale, nata per far conoscere l’antica cucina contadina delle origini. Quest’anno si terrà nel mese di novembre, dal 7 al 10 e dal 14 al 17. L’evento non rappresenta solo l’occasione di provare questa specialità attraverso tante ricette diverse, ma anche un’opportunità per scoprire il paese e il suo territorio, ricco di natura, itinerari paesaggistici ed enogastronomici con radici ben affondate nella terra degli Etruschi.

Sagra dell’Oliva Dolce a Bitetto, provincia di Bari

Torna a Bitetto, borgo autentico della Rete Puglia, la Sagra dell’Oliva Dolce: dal 20 al 22 settembre, in occasione della XXXI edizione della manifestazione, si terranno due giorni dedicati alla cultura enogastronomica del territorio. In particolare, l’attenzione sarà riservata all’oliva baresana nella varietà Térmite di Bitetto, raccontata attraverso la passione e la professionalità dei maggiori produttori olivicoli locali, dei ristoratori e dei commercianti.

Chiesa Bitetto

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Cattedrale romanica a Bitetto

Sagra della Polenta di Arborea

Si svolgerà il 19 e il 20 ottobre, nel borgo sardo di Arborea, l’attesa Sagra della Polenta. La sagra rappresenta un’occasione unica per conoscere la storia e la cultura della Sardegna attraverso un piatto che unisce l’isola alle tradizioni gastronomiche di altri paesi italiani, con i quali è gemellato. In programma sono previsti anche tanti altri stand e attività pensate per divertire i partecipanti.