Categorie
America Centrale Consigli Cuba L'avana turismo enogastronomico Viaggi

Cosa mangiare a L’Avana? Questi piatti tipici di Cuba ti conquisteranno

La cucina cubana? Un tripudio di sapori, colori e abbondanza. Cuba è un territorio che tutti riconosceremmo a una prima occhiata, pur non essendoci mai stati: la sua è un’identità forte, in cui le influenze si sono mescolate nel corso dei secoli. La cultura spagnola, africana, statunitense, o ancora il retaggio caraibico, si uniscono in un mix di gusti che lasciano il palato soddisfatto. Molti gli ingredienti che vengono riproposti nei piatti tipici cubani, tra cui il riso, il mais, il pesce, la frutta tropicale, i legumi. Se hai in programma un viaggio a Cuba, ti raccontiamo cosa mangiare a L’Avana: un itinerario gastronomico fatto di spezie, di semplicità e talvolta, sì, persino di “domenica”.

Arroz con pollo

Sarebbe stato un errore non iniziare la nostra lista di piatti tipici cubani con il piatto che rappresenta la cultura gastronomica di L’Avana nel mondo, ovvero l’arroz con pollo. Questa specialità è unica per un motivo: non la mangerai mai simile in ogni posto. Ogni famiglia ha la sua “ricetta”, un po’ come avviene in Italia con i grandi classici: deriva dalla denominazione spagnola e ricorda vagamente la paella. Il riso viene condito solitamente con cipolla, aglio, pezzi di pollo e verdure, in base alla stagionalità.

Ropa Vieja

A L’Avana, la Capitale di Cuba, non puoi perderti assolutamente questa prelibatezza: piatto tipico che deriva dal riciclo, dai momenti difficili che il popolo cubano, nel corso della storia, si è ritrovato ad affrontare. “Panni vecchi” – Ropa Vieja – è quello che comunemente definiamo specialità identitaria: nata nel territorio, diffusa in ogni parte dell’America Latina, si compone dagli scarti di carne che in passato venivano insaporiti per mettere in tavola un piatto invitante. Accompagnato da riso bollito o platano fritto, oggi è realizzato con la carne da bollito e tanto – ma tanto! – peperoncino.

Moros y Cristianos

Questo piatto tipico di Cuba è conosciuto anche con un altro nome, ovvero Congrì, ma, stando agli esperti della gastronomia cubana, è un errore! Il riso moresco, in effetti, allude proprio al periodo della dominazione araba in Spagna: è un piatto che si prepara con riso a grani lunghi, fagioli neri, brodo dei fagioli, cipolla, aglio, peperoni e spezie, come origano e alloro. Accompagnato da pollo o carne di maiale, alla fine quel twist in più lo dà una salsa piccante, Mojo Picón, realizzata con peperoni rossi, cumino e aglio.

Ajiaco Criollo

Tra i piatti nazionali di Cuba, l’Ajiaco Criollo è nato proprio nelle zone rurali e racchiude in sé l’identità del popolo cubano e della cultura spagnola, con influenze africane. Nonostante sia una zuppa, quindi un cibo tipico invernale, in realtà è consumata in ogni momento dell’anno, proprio per la sua bontà: parliamo di una minestra con banane, mais, pollo, carne e patate. Ma sono solo alcuni degli ingredienti, perché vengono impiegati anche peperoni, zucca, carote, pomodoro. Non farti ingannare dalla lunga lista di ingredienti: è una vera tentazione.

Picadillo Habanero

Diffuso enormemente in Sud America, il Picadillo Habanero esprime particolarmente la cucina cubana attraverso dei sapori forti: ancora una volta è presente il riso bianco (o le patate al forno, a scelta), accompagnato stavolta dalla carne macinata di manzo e maiale, con peperoni rossi e verdi, cipolle, aglio, pomodoro, l’immancabile peperoncino e quel tocco di lime che fa la differenza.

Sandwich cubano

Infine, non possiamo non suggerirti uno street food cubano da mangiare per le strade de L’Avana durante la visita (magari da provare con un buon Cuba Libre al bar, invece): il sandwich cubano. Come tutti i piatti che abbiamo visto finora, parliamo di un prodotto sostanzioso, pensato per saziare: non a caso, è super farcito con arrosto di lonza, prosciutto cotto e formaggio, a cui si aggiunge della semplice senape e un po’ di cetriolo per un tocco di freschezza.

Categorie
America Centrale Idee di Viaggio Messico snorkeling vacanza natura vacanze avventura Viaggi

I cenote più belli da vedere in Messico

Il Messico è un paese ricco di bellezze naturali da scoprire. Si può nuotare in pittoresche grotte sotterranee, fare snorkeling in acque cristalline, ed esplorare i cenote che sono alcuni dei luoghi più straordinari di questo antico paese. Che tu stia cercando l’avventura o hai semplicemente voglia di pace e tranquillità, queste meraviglie naturali sono la meta ideale.

Cosa sono i cenote

I cenote sono sistemi di grotte sotterranee che si trovano in Messico. Si formano quando l’altopiano calcareo che copre gran parte della penisola dello Yucatán in Messico viene invaso dall’acqua. L’acqua filtra attraverso piccole crepe e fessure nel calcare e, nel tempo, forma cavità che vengono riempite di acqua dolce. Queste riserve d’acqua sono spesso nascoste sotto uno spesso strato di calcare. Solo quando il soffitto di un cenote crolla, diventa visibile al mondo esterno.

I cenote sono affascinanti per la loro acqua cristallina e turchese che contrasta nettamente con la giungla circostante. Sono spesso circondati da una vegetazione lussureggiante e offrono uno sfondo pittoresco. Grazie alla loro posizione unica e all’acqua cristallina, hanno svolto un ruolo importante nella religione Maya e nella mitologia per secoli.

La mitologia dei cenote

I cenote erano luoghi sacri per i Maya ed erano considerati punti di accesso agli inferi. Eseguivano rituali e cerimonie nei cenote, facendo offerte e adorando i loro dei. Nei cenote venivano eseguiti anche sacrifici umani per placare gli dei e chiedere buoni raccolti e fertilità. Oggi non sono solo un importante sito del patrimonio culturale, ma anche una popolare destinazione turistica. I visitatori hanno l’opportunità di sperimentare l’impressionante mondo sottomarino dei cenote e nuotare o immergersi in acque cristalline. Offrono un’opportunità unica per scoprire la bellezza naturale del Messico, immergendosi nella ricca storia e nella cultura Maya. Di seguito alcuni dei migliori che vale la pena visitare.

cenote in Messico

Fonte: 123RF

Un cenote da vedere in Messico

Cenote Ik Kil

Il primo cenote della nostra lista è l’imponente Cenote Ik Kil che si trova vicino a Chichen Itza, una delle rovine Maya più famose del Messico. Noto per le sue acque turchesi e trasparenti e per le radici sospese che si estendono dal soffitto fino all’acqua, qui i visitatori possono nuotare, immergersi o semplicemente godersi la bellezza dei dintorni.

Cenote Dos Ojos

Cenote Dos Ojos, che significa “due occhi”, è un paradiso per gli speleologi subacquei. Costituito da due grandi grotte con splendide formazioni sottomarine e acque cristalline, questo cenote offre ai subacquei l’opportunità di esplorare l’affascinante mondo sottomarino e ammirare la bellezza delle stalattiti.

Cenote Dzitnup

Cenote Dzitnup, noto anche come Xkeken, è una gemma nascosta vicino alla città di Valladolid. La grotta è adornata da spettacolari stalattiti e offre ai visitatori un’esperienza di nuoto unica. Le acque turchesi e la luce naturale che filtra attraverso il soffitto della grotta creano un’atmosfera magica.

Cenote Ox Bel Ha

Una delle grotte sottomarine più lunghe del mondo, Cenote Ox Bel Ha è un sogno per i subacquei esperti. Con una lunghezza di oltre 270 chilometri, offre un’esperienza indimenticabile per gli amanti dell’avventura. Qui i subacquei possono esplorare l’affascinante mondo sottomarino e vivere emozionanti incontri con la fauna selvatica.

Cenote Siete Bocas

Fonte: 123RF

Cenote Siete Bocas

Cenote Siete Bocas

Il Cenote Siete Bocas si trova nella città di Puerto Morelos, a breve distanza in auto da Cancun e dall’Iberostar Selection Cancún. I visitatori possono aspettarsi una grande e profonda fontana circondata da mangrovie e giungla. La caratteristica più notevole del cenote sono sette diverse aperture o “bocas”, attraverso le quali i raggi del sole colpiscono l’acqua. Ciò fa sì che le grotte siano illuminate dalla luce del sole, offrendo un’esperienza affascinante. Il Cenote Siete Bocas è un luogo popolare per lo snorkeling, le immersioni, il nuoto e il relax.

Cenote Samula

Il Cenote Samula è un altro cenote impressionante vicino a Valladolid. Offre un’esperienza unica in quanto è illuminato da un grande foro nel soffitto che invia un raggio di luce solare nell’acqua turchese. Qui i visitatori possono nuotare, scattare foto o semplicemente godersi la bellezza dei dintorni.

Cenote Xcacel

Situato vicino alla città di Tulum, il Cenote Xcacel è una riserva naturale con una bellissima spiaggia e un cenote impressionante. Qui i visitatori possono godersi la natura incontaminata, nuotare o fare snorkeling ed esplorare la diversità del mondo sottomarino. Il Cenote Xcacel è anche un importante luogo di riproduzione per le tartarughe marine.

Cenote Suytun

Il Cenote Suytun è noto per il suo scenario impressionante. Qui, c’è una piattaforma al centro della grotta da cui i visitatori possono ammirare l’acqua cristallina. Il cenote è anche noto per il suo “effetto specchio” in cui l’acqua si riflette come uno specchio perfetto, creando un’atmosfera magica.

Cenote Ik Kil

Fonte: 123RF

Cenote Ik Kil in Messico

Cenote Calavera

Il Cenote Calavera, noto anche come “Tempio della Sventura“, è un cenote avventuroso situato vicino a Tulum. È costituito da tre buchi interconnessi che offrono ai visitatori un’esperienza unica. I più coraggiosi possono saltare dalle piattaforme e tuffarsi nell’acqua cristallina, mentre altri possono ammirare i dintorni dalle rocce circostanti.

Cenote Azul

Questo cenote mozzafiato si trova a breve e bellissima distanza in auto dal centro di Playa del Carmen e dal nostro resort JOIA Paraíso by Iberostar, ed è perfetto per una gita di un giorno. Cenote Azul è un grande cenote aperto con acqua cristallina. Qui, i visitatori possono nuotare, fare snorkeling ed esplorare le grotte e le scogliere che circondano il cenote. Inoltre, ci sono diverse piattaforme da cui è possibile saltare nel cenote per un’esperienza mozzafiato piena di adrenalina. Che tu voglia rinfrescarti in una giornata calda o aumentare la frequenza cardiaca, Cenote Azul offre un’esperienza indimenticabile!

Categorie
Curiosità isole mare Notizie Sardegna Viaggi viaggiare

L’arcipelago di La Maddalena è in pericolo a causa dell’overtourism

Recenti studi hanno dimostrato che la vita vegetale, animale e marina sta soffrendo a causa di un numero insostenibile di turisti dal comportamento irresponsabile. Questa estate ci sono state manifestazioni in Spagna e disordini a Santorini per l’overtourism, un fenomeno che riguarda anche l’Italia. L’arcipelago di La Maddalena è uno dei luoghi più pittoreschi della Sardegna, con spiagge incontaminate e formazioni rocciose piene di fiori. Ospita la famosa isola di Budelli che attira visitatori per la sua spiaggia rosa, ora off-limits dopo che qualcuno ha rubato più volte la sabbia dal colore insolito.

La minaccia dell’overtourism in Sardegna

Questo arcipelago incantevole si trova al largo della punta nord-orientale della Sardegna. La paura di scienziati e funzionari del settore è che “tra 10 anni, non rimarrà nulla di questa bellezza“. Rosanna Giudice, commissario del Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena l’ha definita un’emergenza in un’intervista con Il Fatto Quotidiano. Quest’ultima ha assunto il ruolo di supervisore del parco alla fine di luglio 2024 e sta cercando di mettere in guardia sulle condizioni critiche della zona. “Se la situazione non cambia, tra 10 o 15 anni non rimarrà nulla di questa bellezza“, ha detto.

Maddalena Sardegna

Fonte: 123RF

Arcipelago della Maddalena

Ha denunciato il numero di barche che affollano la costa e il continuo andirivieni di taxi d’acqua che scaricano i passeggeri sulla riva, nonostante i divieti. I maxi yacht ormeggiati stanno distruggendo con le loro ancore le praterie di Posidonia marina sui fondali e l’inquinamento acustico sta allarmando le creature marine. “I delfini che prima si vedevano tutto il giorno ora stanno ben lontani dall’arcipelago e compaiono solo al mattino prima che arrivi l’inferno” ha detto Giudice. Luca Bittau, un cetologo del posto, ha spiegato che il rumore dei motori delle barche è così forte che copre le comunicazioni acustiche dei delfini, essenziali per la caccia, la socializzazione e l’allevamento dei loro piccoli.

Nuove regole

Le barche a motore presentano anche il rischio di collisioni con altre creature marine come le tartarughe. “Dobbiamo limitare i numeri“. Giudice ha avvertito che il numero di visitatori che arrivano all’arcipelago è insostenibile. “Abbiamo bisogno di un numero limitato e di ripensare alle concessioni” ha affermato. Ha già introdotto un divieto severo di ormeggio notturno. A tutte le imbarcazioni da diporto è vietato gettare l’ancora nelle acque intorno all’arcipelago dalle 21:00 alle 8:00. L’unica eccezione è per i residenti e le aziende che hanno la sede legale di La Maddalena da almeno cinque anni. Le loro imbarcazioni devono anche essere dotate di vasche di raccolta delle acque reflue e attraccare alle boe di ormeggio.

Giudice afferma che il divieto è necessario per frenare le feste notturne che spesso si svolgono sugli yacht con musica ad alto volume e luci intense che disturbano la vita marina. Il commissario vorrebbe anche vedere l’introduzione delle guardie forestali. Al momento le guide nei punti di accoglienza hanno il compito di ricordare ai turisti come comportarsi. “Si prendono cura sia delle spiagge che del mare. Svolgono un lavoro splendido, ma non hanno il potere di imporre sanzioni“, ha affermato Giudice. Giudice rimarrà al suo posto per sei mesi, con la possibilità di essere riconfermata per altri sei mesi. “In questo lasso di tempo a disposizione, farò di tutto per garantire un piano socio-economico su misura per il parco e che venga affrontata la questione della limitazione dei flussi“, ha affermato.

Categorie
Asia Idee di Viaggio Turchia Viaggi

Cosa vedere a Pamukkale, uno splendore di acqua e storia

C’è un posto, in Turchia, il cui nome tradotto vuol dire “castello di cotone”. Un sito naturale del Paese, forse uno dei più suggestivi che esistano, che sorge nella provincia di Denizli, prossimo all’omonimo abitato e nelle vicinanze delle rovine dell’antica città di Hierapolis. Il luogo in questione si chiama Pamukkale e, senza ombra di dubbio, può essere considerato uno splendore di acqua e storia.

Pamukkale, info utili

L’affascinante Pamukkale sorge nella regione interna Egea, nella valle del fiume Meandro, ed è caratterizzato da un clima temperato in quasi tutti i momenti dell’anno: in sostanza, è una meta ideale durante ogni stagione (anche se è bene sapere che in estate il caldo si fa sentire). Il suo nome (che tradotto corrisponde a “castello di cotone”), deriva dalla presenza di una peculiare collina bianca che raggiunge i 160 metri di altezza e i 2,5 chilometri di larghezza, venuta al mondo a causa di una serie di fenomeni sismici e tettonici che hanno portato alla nascita di diverse sorgenti termali con acque ricche di calcio ed anidride carbonica.

Ma non è di certo tutto, perché Pamukkale vanta anche una grande valenza storica e culturale proprio grazie alla vicinanza con la magnifica città di Hierapolis, di cui oggi rimangono numerose rovine in ottimo stato di conservazione. Non a caso, Pamukale e Hierapolis sono uno dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO della Turchia.

Scopri tutte le attività che puoi fare a Pamukale

Cosa vedere a Pamukale

Il “castello di cotone”, con il suo bianco quasi brillante, risulta già visibile mentre con l’automobile (o con i mezzi pubblici) ci si avvicina al sito: la collina appare in quasi tutto il suo splendore a chilometri di distanza, colpendo per il suo colore chiarissimo dovuto al travertino e al calcare che, nel corso del tempo, si sono depositati su vari strati creando delle curiose formazioni rocciose che ricordano delle cascate di ghiaccio, che a loro volta formano delle piscine naturali su diversi livelli.

Castello di cotone, Pammukale

Fonte: iStock

Le “cascate di ghiaccio” di Pamukale

Il visitatore può accedervi tramite tre ingressi diversi, due dei quali sono anche dotati di grandi parcheggi e di fermate di autobus. I momenti migliori per accorrere a vedere questo “miracolo” della natura sono quelli dell’alba o del tramonto, poiché i raggi del sole mettono di fronte a uno spettacolo che pare quasi magico, certamente surreale.

A disposizione del viaggiatore ci sono anche degli imperdibili tour in mongolfiera di circa due ore da poter acquistare, che consentono di scoprire questo angolo incantato poco dopo il sorgere del sole, momento speciale e da godere da un punto di vista altamente privilegiato.

Qualsiasi sia la vostra scelta, quel che è certo è che potrete ammirare (e immergere i vostri piedi) delle bianchissime vasche di travertino contenenti (solo alcune, non tutte) acque termali note per le loro proprietà terapeutiche: sono ricche di calcio e magnesio e sono famose perché sembrerebbero avere effetti benefici sulla pelle, sulle malattie reumatiche e su altri disturbi. Il loro utilizzo a scopo terapeutico, infatti, risale ai tempi antichi.

Per quanto riguarda il costo e gli orari di apertura e chiusura, variano in base al periodo dell’anno. Il consiglio, quindi, è quello di visionare in anticipo rispetto al viaggio in sito internet di riferimento.

Alla scoperta di Hierapolis

A seconda dell’opzione scelta, con lo stesso biglietto utilizzato per visitare Pamukale si può scoprire anche Hierapolis, antica (e straordinaria) città ellenistico-romana della Frigia. In passato dominava la valle del fiume Lico, mentre oggi, insieme al “castello di cotone”, è uno dei siti archeologici e naturalistici più frequentati del Mediterraneo.

Hierapolis, teatro antico

Fonte: iStock

Il meraviglioso teatro antico di Hierapolis

L’antica città venne fondata in cima alla collina di Pamukkale nel II secolo a.C., e le sue rovine sono distribuite su circa due chilometri di estensione. Le attrazioni da non perdere assolutamente sono:

  • Teatro antico: poteva contenere circa 10000 spettatori seduti e presenta, ancora oggi, 26 file di gradini. Il palco è in gran parte visibile, così come lo sono i pannelli decorativi e i sedili della prima fila, riservati alle personalità;
  • Martirio di San Filippo Apostolo: intricata struttura ottagonale che si trova nel luogo in cui si ritiene che sia stato martirizzato Filippo;
  • Via di Frontino: conserva ancora intatte diverse parti della pavimentazione originaria e alcune colonne. Un tempo era l’arteria commerciale che tagliava la città da nord a sud. Vi è anche la Porta di Frontino, ingresso monumentale della città;
  • Tempio di Apollo: di epoca ellenica, il suo potere derivava da una fonte vicina chiamata Plutonium e sembrerebbe che solo i sacerdoti conoscessero il segreto che consentiva loro di trattenere il respiro per i fumi tossici provenienti dall’Ade;
  • Porta di Domiziano: uno dei tre ingressi antichi della città, il più famoso di tutti;
  • La più grande necropoli dell’Anatolia: conserva oltre 1200 tombe di epoca ellenistica, romana e cristiana;
  • Le rovine delle terme romane: dove perdersi e immaginare un passato davvero molto lontano;
  • Museo del sito archeologico: con tantissime rovine raccolte nel sito stesso e anche pezzi antichi provenienti dall’Anatolia.

Se parti da Antalya, ecco a te un tour in giornata per scoprie Pamukale e Hierapolis

La Piscina di Cleopatra

Presso Hierapolis è possibile visitare (e fare il bagno) nella regale Piscina di Cleopatra, un luogo che permette di immergersi tra rovine millenarie lambite da acque turchesi, le stesse in cui si bagnava un tempo la regina egizia.

Piscina di Cleopatra, Turchia

Fonte: iStock

L’antica Piscina di Cleopatra

Costruita dai Romani, è dotata di una sorgente di acqua minerale geotermica che sgorga a 36 gradi. In passato la piscina era incorniciata da portici ionici in marmo, le cui colonne oggi “risposano” sui suoi fondali.

Cosa vedere nei dintorni di Pamukale

Pamukale offre anche tantissime meraviglie nei suoi dintorni che assolutamente vale la pena scoprire. Davvero affascinante, per esempio, è Karahyit, un villaggio termale dotato di acque curative in cui lasciarsi andare in piscine in cui fluiscono acque dalle tonalità rosse, poiché lambiscono un travertino color ruggine.

Vale la pena fare un salto anche a Colossae, antica città greco-romana che, pur avendo rovine meno impressionati di altri più noti siti turchi, riveste senza ombra di dubbio una grande importanza storica e religiosa: la città è citata nel Nuovo Testamento.

Infine le Grotte di Kaklık, tra le più grandi del Paese, che colpiscono per la presenza di un’ampia varietà di formazioni calcaree davvero uniche nel loro genere: ci sono colonne, cascate di calcite e molto altro ancora.

Grotte di Kaklık, Turchia

Fonte: iStock

Le magnifiche Grotte di Kaklık
Categorie
aeroporti Europa linee aeree Notizie Viaggi viaggiare

Ryanair lancia 10 meravigliose nuove rotte invernali

Molti sono appena rientrati dalle vacanze estiva, ma già pensano al prossimo viaggio. Anche in inverno infatti non mancano le occasioni per prendere un volo e partire, per esempio durante le vacanze natalizie. Ryanair è pronta e ha lanciato dieci nuove rotte da Milano Malpensa per esplorare l’Europa e il sud Italia. Un’occasione ghiotta per chi ama scappare per qualche giorno lontano da casa, anche in bassa stagione. Natale e Capodanno invitano a prenotare viaggi più o meno lunghi con la famiglia, gli amici o il partner.

La compagnia aerea numero uno in Italia ha previsto per l’inverno voli per Cracovia, Maiorca, Marrakech, Fuerteventura, Atene, Budapest, Parigi, TallinnRzeszow e Reggio Calabria partendo da Milano. Quando in Italia le temperature si fanno rigide, molti sognano luoghi caldi, sole e mare, quindi si potrebbero far tentare da Maiorca, Fuerteventura o Marrakech anche per un Capodanno diverso. Quelli che invece amano perdersi tra le bellezze architettoniche di una città e gustare la cucina locale saranno contenti di volare ad Atene, Parigi, Budapest, Tallinn, Rzeszow. A seconda dei propri gusti si può valutare e optare per una soluzione più in linea con le proprie idee per un viaggio da sogno.

Viaggiare con Ryanair in inverno

Aggiungendo un ottavo aeromobile basato per la W24 a Milano Malpensa, Ryanair ha stabilito di aumentare il traffico del 10% raggiungendo i 4,5 milioni di passeggeri. In seguito a questa novità saranno però ridotti gli aeromobili con base per la W24 a Bergamo e gli aeroporti di Trieste e Reggio che hanno abolito l’addizionale municipale saranno nuove basi per la compagnia.

Le tariffe basse Ryanair fanno gola a molti da sempre, ma il turismo sta risentendo delle scelte del Governo che rendono i viaggi in aereo sempre più costosi in Italia. In Friuli Venezia Giulia e in Calabria l’addizionale municipale è stato già eliminato, ma in tanti altri aeroporti italiani tutto è come prima e Ryanair ha chiesto al Governo e alle Regioni di abolire questa tassa. Si sa che queste iniziative, come altre pratiche burocratiche, in Italia non hanno tempi molto veloci, ma l’incremento del turismo è un bene reale che non va sottovalutato.

Maiorca

Fonte: 123RF

Maiorca

Abolizione tassa comunale

Se questa domanda fosse accolta, molte compagnie potrebbero aumentare le rotte e i posti di lavoro su base annua. Sono oltre 20 le nuove rotte previste da Ryanair per l’inverno 2024, se la tassa comunale sarà abolita definitivamente. “Ryanair chiede al Governo Meloni di abolire l’addizionale municipale in tutti gli aeroporti italiani, proprio come hanno già fatto le regioni Friuli Venezia Giulia e Calabria nel 2024, il che consentirebbe agli aeroporti italiani di godere di una rapida crescita del traffico, dei visitatori e dei posti di lavoro nei prossimi anni, poiché Ryanair risponderebbe con un investimento di 4 miliardi di dollari in Italia, aggiungendo 40 nuovi aeromobili, oltre 20 milioni di passeggeri all’anno su 250 nuove rotte e 1.500 nuovi posti di lavoro in Ryanair nelle regioni italiane” ha detto il CEO di Ryanair Michael O’Leary. Non resta che aspettare per vedere quale sarà la decisione e le relative conseguenze.

Categorie
aeroporti Asia Indonesia Notizie Viaggi viaggiare

Tremila euro per danno da stress, la causa? Il ritardo dei bagagli

Viaggiare è un piacere, ma a volte si può trasformare in un incubo. Non sono poche le persone che, rientrando da un viaggio o arrivati a destinazione, perdono le tracce del proprio bagaglio in aeroporto. Una volta atterrati, si recano al nastro di consegna delle valigie, ma dopo qualche ora di attesa, cominciano a realizzare che è successo il peggio.

Come una coppia pisana che per un viaggio in Indonesia si è rivolta al giudice di Pace e al Tribunale di Pisa, ottenendo un risarcimento di tremila euro per “danno da stress“. I due turisti toscani, come riporta la notizia pubblicata su Il Corriere, si sono imbarcati a Firenze per raggiungere Giacarta, ma la vacanza tanto desiderata si è trasformata in un calvario. Il volo ha registrato ben 24 ore di ritardo per degli scali che non sono andati come previsto e, dopo essere finalmente atterrati, i loro bagagli erano spariti.

Vacanze da incubo: i bagagli non ci sono

Un viaggio iniziato sotto una cattiva stella che però ha avuto un lieto fine, seppur dodici anni dopo. Stanca dal viaggio tormentato, la coppia non ha potuto raggiungere subito l’hotel per un po’ di ristoro, ma ha trascorso ore a riempire documenti e moduli per sporgere denuncia per lo smarrimento dei bagagli. Quando questa sfortuna accade all’andata è ancora più complicato, perchè ci si ritrova lontano da casa in un paese straniero senza più niente.

Ritardo consegna bagagli
Ritardo della consegna bagagli in aeroporto è fonte di stress

Costretti a uscire per comprare il minimo indispensabile per poter restare alcuni giorni lì a Giacarta, in costante contatto con il call center della compagnia sperando di ricevere buone notizie, la coppia ha cercato di godersi comunque la vacanza progettata da mesi. Sono passati otto giorni prima che qualcuno si facesse vivo e confermasse che i bagagli erano stati ritrovati.

Bagagli in ritardo: cosa fare

Una volta rientrati in Italia i due hanno fatto causa alla compagnia aerea e, dopo alcuni giorni, è arrivata la sentenza di merito definitiva sul risarcimento dei danni subiti. Alla coppia spettavano 3 mila euro più interessi per lo stress e il disagio provocato dallo smarrimento dei bagagli in Indonesia.

Quando si verifica un ritardo nella consegna di un bagaglio il danno non patrimoniale è risarcibile. Infatti, oltre alla perdita di beni materiali, questo avvenimento provoca ansia e stress nei diretti interessati e la legge tiene conto anche di questo. La lesione del diritto di circolazioneintesa come limitazione alla libertà di movimento derivante dall’indisponibilità dei propri oggetti personali durante una parte del soggiorno all’estero” ha un peso.

Il giudice Giuseppe Laghezza, infatti, ha dato ragione alla coppia, raddoppiando il totale della somma che la compagnia doveva risarcire, con questa dichiarazione: “È infatti evidente come essi non possano non aver sofferto un rilevante disagio psicologico, in conseguenza della mancata tempestiva disponibilità del bagaglio contenente i loro effetti personali, tanto da vedersi costretti a riacquistare parte di questi ultimi per far fronte alle prime necessità in territorio estero”. Tuttavia il risarcimento ha avuto un decorso biblico, poichè il pagamento è avvenuto ora, dodici anni dopo quel viaggio sicuramente “indimenticabile”.

Categorie
Luoghi da film Viaggi

Brennero, i luoghi della fiction Tv RAI

Dal 16 Settembre va in onda in prima serata su RAI 1 una nuova fiction italiana intitolata Brennero. Diretta da Davide Marengo e Giuseppe Benito questa coproduzione Rai Fiction e Cross Productions è suddivisa in otto episodi da 50 minuti l’uno, organizzati in quattro serate. Carlo Mazzotta e Andrea Valagussa firmano la sceneggiatura e nel cast spiccano Elena Radonicich, Matteo Martari, Richard Sammel, Lavinia Longhi e Luka Zunic, per citarne alcuni. Le riprese di questa storia thriller ricca di suspance che gli appassionati del genere ameranno sicuramente, sono state realizzate in Trentino-Alto Adige.

La trama ufficiale della fiction Tv Brennero

Uno spietato serial killer ha avvolto nell’oscurità e nel terrore la città di Bolzano lasciando dietro di sé sei vittime di nazionalità tedesca. Il “mostro di Bolzano“, come lo hanno soprannominato i locali, è attivo da diversi anni e sembra convinto che gli italiani siano trattati come inferiori dal popolo della Germania. Dopo l’ennesimo omicidio Eva, una giovane e determinata PM tedesca si ritrova a lavorare con Paolo Costa, un ispettore italiano che ha perso una gamba proprio cercando di catturare questo assassino prolifico. Una coppia diversa per cultura, origini e personalità scoprirà di avere qualcosa in comune: voler fermare una volta per tutte quest’uomo violento e imprevedibile.

Brennero, fiction Rai

Fonte: Ufficio Stampa

Matteo Martari ed Elena Radonicich in una scena della fiction Brennero

Dove è stata girata

Mentre Un Passo dal Cielo ci ha mostrato i paesaggi naturali di questa zona del Nord Italia, Brennero si svolge tra le strade e le piazze di Bolzano, una città che conta poco più di 105.000 abitanti. Un luogo con l’anima di confine tra Italia e Germania, dove i cartelli stradali sono in tedesco e la popolazione è mista. Capoluogo di provincia in Trentino-Alto Adige, Bolzano fa da sfondo a questo thriller ricco di tensione e mistero.

Alcuni passaggi dei personaggi nel centro della città interessano Via della Mostra, Viale Venezia, Piazza del Grano e Piazza delle Erbe. Viale Venezia, creato negli anni 20 per la classe media italiana, presenta un’estetica influenzata dalla tradizione bizantina e rinascimentale. Piazza del Grano è ricca di storia e ospitava il Castello dei principi vescovi di Trento che fondarono il borgo. Qui il medioevo si unisce alla modernità, ricordando il passato di Bolzano come città fortificata e centro commerciale.

Piazza Walther invece, fa da sfondo all’incontro finale tra Mathilde ed Eva ed è spesso definita il cuore pulsante di Bolzano. Qui si svolgono eventi nel corso dell’anno e gli abitanti si ritrovano per un aperitivo, una cena o godersi qualche manifestazione, come il mercatino di Natale quando è stagione. Alcune scene di Brennero poi portano nei pressi del ponte Talvera sull’omonimo fiume che scorre dalla Val Sarentino all’Adige. Oltre a collegare i dintorni è anche un posto panoramico che permette di apprezzare le bellezze naturali della zona.

Anche il Ponticello Museion è tra le location scelte per girare questa fiction RAI, come anche la Segheria Gasser che è diventata il Cascinale Abbandonato, e Casa Markus che è la Casa di Helmut Fischer. Infine qualche altra scena ha avuto luogo alle Terme di Merano, al Palazzo del Ghiaccio di Collalbo e alla Funivia Renon.

Categorie
Curiosità Interviste Viaggi

Unexpected Italy, l’app contro l’overtourism che promuove l’Italia più autentica

Passione, valori, curiosità, una forte identità e anche l’amore: questi sono gli ingredienti della storia che vi stiamo per raccontare. Non una favola, s’intende, ma un racconto che sa essere ancora più bello perché inaspettato e reale. E perché in fondo, un po’, ci riguarda tutti.

È la storia di Unexpected Italy, che potremmo presentarvi come un’app, unica nel suo genere, che combatte contro l’overtourism e che promuove l’Italia più autentica e vera. Eppure questa applicazione, che nasce da un progetto più ampio e dall’incontro di due anime affini, è molto di più.

È figlia di due esploratori, Elisabetta Faggiana e  Savio Losito, che una volta incontratosi hanno deciso di unire mente e cuore e di riscrivere la loro storia e quella del nostro Paese. È una mappa, e una guida, destinata a cambiare il nostro modo di viaggiare, un faro che illumina e valorizza il nostro straordinario patrimonio. È questo e molto altro, e a raccontarcelo è proprio Elisabetta.

Ciao Elisabetta, ci parli un po’ di te?
Sono nata e cresciuta ad Arzignano, in provincia di Vicenza, e ho un papà italiano e una mamma inglese. Per questo ho sempre avuto una doppia influenza. Negli anni di Università ho studiato in Galles grazie al progetto Erasmus, e dopo la laurea ho conseguito un master in economia e management del turismo a Milano. Sono entrata così nel settore turistico, ma ho iniziato a lavorare anche in area musicale, e questo mi ha portato a Dubai. Sentivo molto la mancanza dell’Europa, così mi sono trasferita prima a Milano e poi a Londra. Proprio nella capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito ho incontrato Savio, che oggi è mio marito (e co-founder di Unexpected Italy n.d.r). Di lui mi ha colpito subito quell’instancabile voglia di esplorare e di mappare i territori. È grazie a lui che ho scoperto una Londra completamente diversa.

Ed è in quel momento che avete dato vita al vostro progetto?
Il progetto è nato a Londra nel 2021 col nome Unexpected London, un termine suggeritoci dalle prime recensioni ricevute. I clienti che usavano le nostre mappe, infatti, raccontavano di esperienze ed emozioni inaspettate, appunto. Così con un’idea di business ben solida, alla quale avevamo lavorato per mesi, abbiamo lanciato il nostro progetto. La più grande soddisfazione è stata quella di vedere il grande interesse da parte dei londinesi che volevano scoprire la loro città da un punto di vista diverso, esplorare gli aspetti culturali, storici e musicali. Conoscere Londra a suon di musica. Poi, però, è arrivato il Covid e con lo stato di emergenza sanitaria siamo rimasti a casa per più di un anno. Così sono iniziati i nostri ragionamenti: abbiamo convenuto che il progetto avesse un grande potenziale anche per il territorio italiano, e non ci sbagliavamo.

Così è nato Unexpected Italy
Durante il primo anno di pandemia abbiamo creato un business plan e una strategia diversa da quella attuata a Londra. Il modello è cambiato: non più Savio che accompagnava viaggiatori, come appunto succedeva a Londra, ma un’app che facesse da guida. L’idea è nata raccogliendo anche i diversi feedback: quando i turisti lo contattavano per chiedere consigli su dove mangiare o alloggiare, per esempio, lui invia le sue mappe che evitavano le trappole turistiche, e loro ne erano entusiasti. Così abbiamo deciso di creare uno strumento per consentire ai viaggiatori di avere a portata di mano il “sapere locale” del territorio.

maurizio carletti, un restauratore roma presente nell'app di unexpected italy

Fonte: Savio Losito

Maurizio Carletti, restauratore di Roma. Uno degli artigiani selezionati da Unexpected Italy

Un sito e anche un’applicazione per smartphone. Ci racconti come funziona Unexpected Italy e cosa i viaggiatori possono trovare in questo spazio?
Potrei definire il progetto come un contenitore di Made in Italy a 360 gradi, perché è qui che è possibile trovare tutto ciò che riguarda il territorio italiano, anche se è tutto in continua evoluzione. Sito e app sono complementari, il primo è pensato per chi vuole organizzare un viaggio e vuole un consiglio su strutture o locali di una certa qualità che, appunto, sono stati selezionati da noi. Il cuore dell’attività, invece, è l’app che al momento è gratuita. Lo sarà anche in futuro, ma verranno aggiunte delle opzioni a pagamento. Una volta connesso il viaggiatore potrà entrare idealmente dentro alle province e trovare le nostre mappe. Queste indicano tutte le attività personalmente selezionate da noi come hotel e strutture ricettive, ristoranti e artigiani.

Come vengono selezionate le attività suggerite?
La selezione segue dei criteri ben precisi. La territorialità, per esempio, non solo nella scelta delle materie prime, nel caso dei ristoranti, ma anche per l’arredamento di un hotel. Guardiamo poi alla sostenibilità ambientale e sociale, dall’efficientamento energetico al riciclo, passando per l’uso della plastica, e alla gestione della struttura in sé. Non inseriamo, infatti, catene o franchising perché l’obiettivo è quello di sostenere le piccole imprese italiane che sono presentate nell’app con la loro storia. Un altro criterio è l’identità: cerchiamo un valore umano importante, locali e attività che abbiamo persone e professionalità. All’interno dell’app c’è la nostra ricerca volta a creare un passaporto urbano, una guida dettagliata, e inaspettata, per conoscere il territorio. Ovviamente non mancano le info utili come quelle relative al come muoversi, dove andare e cosa fare. Il nostro core business è la personalizzazione: il viaggiatore può filtrare le cose da fare in ogni momento. Per esempio dove andare se piove, cosa mangiare per stagionalità e territorio e quale mezzo di trasporto conviene. Non manca, ovviamente, anche una guida culinaria per ogni provincia d’Italia, anche questa stagionale e territoriale.

Quanto è stato difficile mappare città estremamente turistiche come Roma e Venezia?
Non molto, devo essere sincera. Venendo da Londra eravamo abituati alle grandi sfide. Certo, trovare l’autenticità è sempre complicato, ma abbiamo trovato la nostra chiave di accesso nelle città ed è il passaparola. Gli artigiani, così come i piccoli imprenditori, hanno avuto fiducia in noi facendoci entrare nel sottosuolo della città per raccontarla. I risultati sono ottimi. Inoltre abbiamo introdotto le raccomandazioni da parte dei professionisti, le cantine per esempio sono raccomandate da enologi e sommelier.

Unexpected Italy si definisce un’app anti-overtourism: è questa la vostra missione?
In realtà ti confesso che è così che ci hanno definito i media, magari bastasse un’app per sconfiggere il turismo di massa. Certo che ne siamo felici, ma il nostro obiettivo è quello di fornire uno strumento per evitare il turismo di massa e andare al di là di quello che si conosce. Inoltre l’app, e il progetto in generale, permette di disperdere il flusso turistico, anche per stagioni e territori, e di targetizzare. Noi ci muoviamo verso un turismo più sostenibile, ma per combattere l’overtourism ci vuole l’impegno di tutti.

Chi il viaggiatore “tipo” al quale si rivolge l’app?
Direi al viaggiatore indipendente, quello che si muove in solitaria, in coppia o con la famiglia. Una persona che ha già viaggiato, ma che vuole andare oltre ai monumenti iconici. Certo che quelli devono essere visti, ma c’è ben altro, e quell’altro è il nostro obiettivo: connettere persone e valorizzarle.

E tu che tipo di viaggiatrice sei?
Io ho avuto la fortuna di avere una famiglia che ha sempre amato viaggiare, lo faccio da quando sono bambina. Mio padre era un viaggiatore incallito: salivamo in auto e andavamo alla scoperta dell’Europa in maniera avventurosa evitando sempre luoghi affollati. L’incontro con Savio, poi, mi ha permesso di diventare una viaggiatrice molto più attenta: oggi valorizzo cose che prima non notavo. Ma non solo un’esploratrice incallita come lui (Savio n.d.r), mi piace unire la scoperta, ma anche rilassarmi ogni tanto. Lui, invece, non si stanca mai. Sono curiosa, quello sì. Se sono all’esterno non vado in certa della cucina italiana, e amo le sagre e i mercatini: quelli sono i luoghi in cui puoi scoprire l’essenza della comunità.

Progetti per il futuro?
Il futuro lo stiamo già vivendo. Nel breve termine l’obiettivo è quello di mappare tutta l’Italia per fornire una guida digitale e completa.

Resterete in Italia o partirete per mappare altri territori?
Devo dire che non rientra tra i nostri desideri al momento. La priorità è la nostra app, che noi definiamo la nostra creatura, che stiamo crescendo con tutta la passione che abbiamo. Poi chissà, magari viaggiaremo intorno al mondo per diventare ambasciatori del nostro territorio bellissimo. Questo è un sogno ma è tutto in divenire, del resto la vita è “Unexpected”.

unexpected italy

Fonte: Savio Losito

Savio ed Elisabetta di Unexpected Italy insieme a un artigiano
Categorie
Europa itinerari culturali Lisbona Notizie ristoranti turismo enogastronomico Viaggi

Per il secondo anno Lisbona è la migliore destinazione d’Europa

Negli ultimi anni, Lisbona è stata protagonista di una trasformazione guadagnando sempre più popolarità per le sue incantevoli strade, gli iconici tram, l’architettura e il cibo delizioso, entrando così in competizione con altre città dal fascino più longevo come Barcellona o Parigi. Ci sono così tante cose da fare e da vedere che è quasi impossibile scoprirla in un solo weekend: le sue attrazioni storiche sono considerate importanti tanto quanto le nuove scene culturali e gastronomiche.

Chef provenienti da tutto il mondo stanno aprendo alcuni dei migliori ristoranti del Portogallo e non solo, per non parlare degli stilisti e degli artisti emergenti che contribuiscono a rendere Lisbona una capitale sempre più interessante sotto ogni punto di vista. Non stupisce, quindi, la notizia che vede la città come migliore destinazione Mice d’Europa per il secondo anno alla quinta edizione dei World Mice Awards, tenutasi a Ho Chi Minh City, in Vietnam.

World Mice Awards: Lisbona al primo posto

Lisbona continua a essere una città che valorizza e promuove la sua identità unica e le sue tradizioni e questo aspetto, insieme ad altri fattori positivi, le ha permesso di vincere per la seconda volta consecutiva il prestigioso premio dei World Mice Awards. Questi premi riconoscono l’eccellenza nell’industria MICE e incoronano le destinazioni, le compagnie aeree, gli hotel, gli organizzatori e le infrastrutture che si distinguono in questo settore.

Il segmento MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) contribuisce in modo significativo alle entrate provenienti dal turismo e al conseguente sviluppo urbano. Lisbona si è distinta per la sua posizione strategica, per le infrastrutture moderne e versatili e per la variegata offerta culturale tanto da essere considerata una delle principali destinazioni europee per l’organizzazione di eventi. Questo premio non solo riconosce il passato, ma stimola anche il futuro turistico di Lisbona in quanto permette di ottenere diversi incentivi che possono essere utilizzati per promuovere la propria destinazione.

In gara nella categoria dedicata all’Europa c’erano anche Atene, Berlino, Istanbul, Londra, Madrid, Milano, Parigi e Vienna, ma è solo la capitale del Portogallo che ha surclassato tutte le altre città con ben 151 eventi associativi inclusi nella classifica dell’Icca.

Cosa vedere a Lisbona

Orgogliosa del premio ricevuto, la direttrice esecutiva di Lisbon Tourism Association, Paula Oliveira, ha dichiarato: “La vittoria di questo premio è il riconoscimento del lavoro collettivo per posizionare Lisbona come destinazione di riferimento globale che contribuisce in modo significativo alla creazione di reddito e di occupazione, nonché al sostegno del patrimonio artistico e culturale”. Se state organizzando un viaggio in città, lasciatevi ispirare da alcuni dei nostri consigli.

Ci sono alcune esperienze fondamentali per capire il fascino di Lisbona. Una visita in città non è completa senza una passeggiata nei quartieri storici di Alfama e Mouraria, senza aver ascoltato almeno un concerto di fado (musica tradizionale dai toni nostalgici) o senza aver provato i deliziosi pastel de nata. Ovviamente non può mancare un giro sull’iconico tram giallo, considerato simbolo della città: la linea più famosa, quella che offre la migliore panoramica per chi scopre Lisbona per la prima volta, è la 28.

Categorie
itinerari culturali Notizie Viaggi viaggiare

Lo studio che dimostra che viaggiare mantiene giovani

Come si suol dire: ogni scusa è buona per viaggiare, ma questa che stiamo per raccontarvi è dimostrata da uno studio ed è la migliore che possiate usare. La studiosa Fangli Hu dell’Università Edith Cowan di Perth ha applicato al turismo la teoria dell’entropia, dimostrando che viaggiare mantiene giovani perché rallenta l’invecchiamento e rafforza lo stato di salute. Viaggiare è un investimento nella vita ed è uno dei pochi che garantisce un ritorno certo: non solo ci permette di fare esperienze nuove o conoscere culture diverse dalle nostre, ma ci aiuta a prenderci cura anche della nostra salute.

Viaggiare rallenta l’invecchiamento

La ricerca, realizzata da Fangli Hu e pubblicata sul Journal of Travel Research, ha applicato la teoria dell’entropia ai viaggi, collegando la salute e l’invecchiamento al disordine di un sistema fisico. Ma cos’è l’entropia? È una grandezza fisica della termodinamica definita in termini di variazione tra due stati, una tendenza della natura verso il disordine. La studiosa ha dichiarato nel sito dell’università: “L’invecchiamento è un processo irreversibile ma, mentre non può essere fermato, può essere rallentato”.

Viaggiare è quindi il modo migliore non solo per evitare l’invecchiamento prematuro e rallentarlo, ma anche per migliorare il benessere fisico e mentale, due aspetti fondamentali che contribuiscono a mantenere in equilibrio il nostro stato di salute. Secondo la ricerca, questi benefici aumentano soprattutto quando viaggiamo in luoghi nuovi e con persone che non conosciamo.

I viaggi che riducono l’entropia

Non tutte le tipologie di viaggio si sposano alla perfezione con i risultati ottenuti dallo studio australiano. Quelli migliori sono i viaggi che espongono le persone ad ambienti nuovi o che comportano attività fisica e interazioni sociali positive. La studiosa, al riguardo, ha dichiarato: “I viaggi che coinvolgono escursioniscalate, camminate e cicloturismo, sinonimo di salute, ancora di più se in luoghi nuovi e con persone nuove, sono esperienze che stimolano risposte di stress, elevano i tassi metabolici e potenziano il sistema immunitario. In breve, il sistema di autodifesa diventa più resiliente. Si rilasciano ormoni che conducono alla riparazione dei tessuti ed elevano i tassi metabolici”.

Al contrario situazioni di stress, incidenti, malattie aumentano l’entropia compromettendo il benessere. Questo può succedere durante viaggi avventurosi dove il rischio di farsi male o contrarre problematiche per la salute è più alto. Per lo studio, quindi, è importante scegliere la meta giusta e viaggiare in sicurezza così da beneficiare degli aspetti positivi del viaggio come quelli relativi all’invecchiamento.

Trekking montagna

Fonte: iStock

I trekking in montagna sono un esempio di viaggio positivo per la salute

Cammini, viaggi in natura e nuove tendenze benessere

Chi vuole sfruttare i benefici del viaggiare deve regalarsi esperienze di un certo tipo, come le attività outdoor e i cammini. Passo dopo passo, il camminare è considerato uno dei metodi ideali per rallentare l’invecchiamento, come anche il trascorrere più tempo possibile a contatto con la natura. Tra le nuove tendenze, invece, c’è il Silent Travel, una tipologia di viaggio che aiuta a disconnettersi dalla frenesia del mondo per riconnettersi con la natura, con le proprie vere priorità e con se stessi.

Sempre più persone ricercano una forma di viaggio più consapevole, che non richiede una vacanza per “riprendersi dalle vacanze”. Ora che nuovi benefici sono stati dimostrati, siamo sicuri che il numero aumenterà sempre di più.