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Una crociera speciale Windstar alle Isole Marchesi nuovo Patrimonio Unesco

Un riconoscimento prestigioso come l’inserimento nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco merita celebrazioni all’altezza della situazione. Per festeggiare questo importante traguardo recentemente raggiunto dalle Isole Marchesi, la compagnia di crociere Windstar Cruises ha lanciato una crociera speciale che salperà il 26 settembre 2024, con a bordo anche tre sindaci del meraviglioso arcipelago polinesiano.

Una seconda crociera celebrativa è inoltre programmata per il 27 marzo 2025, a dimostrazione dell’impegno della compagnia di velieri e yacht di lusso nella promozione di questo favoloso patrimonio culturale e naturale, dove è presente da oltre trent’anni con le sue navi. “Siamo onorati di ospitare i sindaci di queste incredibili isole a bordo di Star Breeze per questa celebrazione dello status di patrimonio mondiale dell’Unesco”, ha dichiarato Stijn Creupelandt, vicepresidente delle operazioni alberghiere di Windstar Cruises. “Questa designazione è una testimonianza del loro lavoro per preservare la loro cultura e il loro ambiente”.

Isole Marchesi, paradiso polinesiano

L’Unesco ha deciso di includere le Isole Marchesi nella sua prestigiosa lista non solo per il loro straordinario valore naturalistico e la ricca cultura indigena, testimonianza di un’antica civiltà, ma anche per gli eccezionali fondali che le circondano, definiti “tra le ultime aree selvagge marine del mondo”. Nel tempo, Windstar Cruises ha instaurato forti legami con le comunità locali, ampliando le sue rotte nel Pacifico meridionale, dove offre crociere durante tutto l’anno nella Polinesia francese, visitando non solo le Isole Marchesi, ma anche le Isole della Società e le Tuamotu.

Sulle navi Windstar, i passeggeri possono immergersi nella cultura locale grazie alla presenza di un ambasciatore culturale che condivide tradizioni e storie delle isole. Un’esperienza unica per i viaggiatori è rappresentata dal Bora Bora Celebration Destination Discovery Event, un evento gratuito che prevede una festa privata su una spiaggia con spettacoli tradizionali, musica e danze tipiche, come la suggestiva danza del fuoco. A bordo la cultura polinesiana è presente anche nella cucina, con piatti locali e bevande tipiche, mentre le escursioni a terra sono curate e guidate dagli abitanti delle isole, garantendo un’immersione autentica nella vita locale.

La crociera celebrativa Windstar

Con la crociera celebrativa, Windstar Cruises non solo permette ai viaggiatori di esplorare una delle destinazioni più remote e affascinanti del mondo, ma contribuisce anche a promuovere la conservazione della cultura e dell’ambiente dell’arcipelago. Uno degli aspetti più significativi del viaggio sarà la partecipazione dei sindaci di Ua Huka, Fatu Hiva e Tahuata, che si uniranno ai passeggeri durante il viaggio di 14 giorni con partenza da Papeete.

Durante la navigazione i sindaci racconteranno il lungo processo che ha portato le Isole Marchesi a essere riconosciute come sito dell’Unesco, condividendo storie e leggende legate alle tradizioni locali. Si discuterà anche di rahui, un metodo tradizionale di gestione delle risorse naturali basato sulla comunità. Un approccio che è al centro delle politiche di conservazione delle isole e rappresenta un modello di sostenibilità che le autorità locali stanno cercando di trasmettere alle future generazioni. La cooperazione tra i sindaci delle diverse isole e l’importanza di tramandare queste tradizioni sono altri argomenti chiave che saranno trattati durante la crociera.

Workshop e attività culturali a bordo

La crociera non offrirà soltanto momenti di riflessione culturale, ma anche attività pratiche che permetteranno ai passeggeri di immergersi completamente nelle tradizioni delle Isole Marchesi. Tra i workshop proposti ci saranno lezioni di artigianato tradizionale, corsi di Haka Manu (la danza degli uccelli), dimostrazioni culinarie sulla preparazione di piatti tipici come l’I’a mito, versione locale del poisson cru simile al ceviche, e il Keukeu, un piatto tradizionale a base di capra e latte di cocco. Inoltre, i fotografi professionisti Pat e Rosemarie Keough terranno laboratori di fotografia volti a catturare la bellezza naturale delle isole e della loro fauna marina.

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Visitare il Palacio de la Moneda a Santiago del Cile

Il Palacio de La Moneda, comunemente noto come La Moneda, a Santiago del Cile, è la sede del Presidente della Repubblica del Paese sudamericano e ospita anche il Segretariato Generale della Presidenza e il Segretariato Generale del Governo. Se hai in mente di visitare la capitale cilena, non perdere l’occasione per scoprire il Palazzo della Moneta, il suo edificio più importante.

Palacio de La Moneda, informazioni utili

Il Cile è uno dei Paesi latinoamericani più moderni e più visitati della regione. Questa nazione ha paesaggi incredibili, un meraviglioso patrimonio naturale e affascinanti tradizioni culturali, che la rendono una delle mete preferite di chi viaggia in Sud America. Il Palacio de La Moneda si trova nella capitale, tra le vie Moneda (nord), Morandé (est), Alameda del Libertador Bernardo O’Higgins (sud) e Teatinos (ovest). A nord si trova la Plaza de la Constitución  e a sud la Plaza de la Ciudadanía. La Moneda dispone di 40 stanze, una per il Presidente – che ha altre residenze, come il palazzo di Cerro Castillo, un luogo di riposo nella città di Viña del Mar o la villa nel quartiere di Machalí, nella regione di O’Higgins, conosciuta come La Casa 100 – e le altre per i suoi ministri. Progettato dall’architetto Joaquín Toesca, questo palazzo è la principale espressione del neoclassicismo in Cile. Fu inaugurato nel 1805 come sede della Real Casa de Moneda de Santiago (Zecca Reale di Santiago), dove venivano coniate le monete. Nel 1846, il presidente Manuel Bulnes trasferì la sede del governo in questo edificio, diventando il primo presidente ad abitarlo. L’ultimo fu Carlos Ibáñez del Campo, nel 1958. L’edificio è stato anche teatro di uno degli eventi più decisivi della storia del Cile, l’attentato dell’11 settembre 1973. Dopo quell’evento, un gruppo di architetti lo restaurò, mantenendo le linee originali disegnate da Toesca. Da allora ha subìto alcune modifiche, come la tinteggiatura di bianco alla fine del secolo scorso o la ristrutturazione della Plaza de la Ciudadanía, sotto la quale è stato costruito il Centro Cultural Palacio La Moneda. Nel 1951 è stato dichiarato monumento nazionale.

Come è stato fondato il Palazzo della Moneta?

Il Cile, come la maggior parte delle colonie dell’ex Impero spagnolo, ottenne l’indipendenza a metà del XIX secolo. In questo modo, passò dall’essere una semplice provincia a proclamarsi una repubblica autonoma. Come prevedibile, il Cile dovette iniziare a creare le proprie istituzioni, tra cui il governo, i poteri statali e la moneta nazionale. All’epoca il Cile disponeva già di una zecca, ereditata dal periodo coloniale, inaugurata nel 1805. Dopo aver attuato alcune riforme, il Palazzo della Moneta iniziò a funzionare come ente pubblico, dove venivano coniate le monete a corso legale in Cile. Nel corso degli anni, l’amministrazione nazionale installò la propria sede in questo edificio neoclassico, che da allora è considerato l’edificio più importante dell’intero Paese.

Cambio della Guardia al Palacio da La Moneda

Fonte: iStock

Visita il Palacio de La Moneda in occasione del cambio della Guardia

Conoscere il Palazzo della Moneta

Situato nel centro della città, il Palazzo della Moneta è una delle visite imperdibili per chi ha intenzione di conoscere la capitale cilena. L’edificio è facilmente identificabile poiché non si distingue solo per le sue dimensioni, ma anche per l’ampia fila di bandiere che ha davanti alla sua facciata. In termini di design, l’architettura di questa sede governativa è semplice, robusta, con pochi piani e ampi giardini. Allo stesso modo, è un palazzo creato per durare nel tempo poiché, pur non avendo dettagli troppo lussuosi, è comunque sorprendente e meraviglioso. Il Palazzo della Moneta ha attraversato anche momenti difficili, in cui la sua stessa esistenza è stata minacciata. L’evento più traumatico che lo riguarda è quello dell’11 settembre 1973, quando fu bombardato dall’esercito cileno mentre era in corso un colpo di Stato. Nel corso di quella drammatica giornata l’allora presidente Salvador Allende fu rimosso dal suo incarico e l’edificio fu gravemente danneggiato. Fortunatamente, il Palazzo della Moneta fu ricostruito secondo il suo progetto originale, motivo per cui è ancora considerato un monumento storico nazionale.

Come prenotare una visita al Palazzo La Moneda

Il primo passo è compilare il modulo disponibile qui. Dovrai dichiarare di essere un turista, i tuoi dati e scegliere la data e l’ora in cui desideri visitarlo. Il sito ti informerà sugli orari e i posti disponibili per un determinato giorno, compresa la possibilità di prenotare la visita anche per più di una persona. È sufficiente fornire un documento d’identità (carta d’identità o passaporto) e il nome completo di ogni persona. Il servizio invierà una risposta automatica all’indirizzo e-mail inserito nel corso della registrazione e, dopo un controllo, riceverai un’e-mail formale di conferma della prenotazione e di autorizzazione alla visita. È necessario prenotare la visita al Palazzo in anticipo? Sì. Nei mesi di alta stagione (giugno, luglio e agosto) è meglio prenotare con un mese di anticipo.

Orari di visita del Palacio della Moneda

Attualmente le visite al Palazzo della Moneda si svolgono nei seguenti giorni e orari per i turisti:

  • Dal lunedì al giovedì: visite guidate alle 15.00 e alle 16.30
  • Venerdì: visita alle 15.00

Trattandosi di un edificio governativo, non è possibile visitarlo tutti i giorni o a tutte le ore, soprattutto quando un politico importante si trova nel Paese. Per questo motivo è importante tenere d’occhio le e-mail di conferma, perché è frequente che le visite vengano cancellate in certi giorni se ci sono visitatori importanti. Non ci sono tour nei fine settimana e nei giorni festivi.

Palacio de La Moneda Santiago del Cile

Fonte: iStock

Come organizzare una visita al Palacio de La Moneda

Come preparasi alla visita del Palacio de Le Moneda

Ricorda di portare con te il documento d’identità e l’e-mail di conferma e di essere estremamente puntuale. Potrai avere con te la macchina fotografica, perché è consentito scattare foto ma non potrai effettuare riprese video. Ricorda che all’ingresso un metal detector ispezionerà borse e zaini prima di entrare all’interno del palazzo e che l’ingresso, sul lato dell’Avenida Alameda dove c’è un’enorme bandiera cilena, è controllato. La porta d’ingresso potrebbe cambiare, ma te lo comunicheranno al momento della consegna del biglietto. Una volta completate le procedure d’ingresso, una guida ti accoglierà e inizierà a parlarti della storia del palazzo, con tappa in due cortili interni. Per raggiungere il palazzo potrai usare anche la metropolitana: la stazione più vicina è quella di La Moneda, sulla linea rossa 1.

Perché visitare il Palazzo della Moneta?

Sebbene si distinguano per la loro bellezza architettonica e per il loro retaggio culturale, i palazzi governativi tendono a essere lasciati fuori dagli itinerari di viaggio. Quindi, se stai ancora pianificando la tua visita a Santiago del Cile, non esitare a includere il Palazzo della Moneta. È aperto tutto l’anno e si possono programmare visite guidate che ti condurranno attraverso gli spazi più importanti di questa residenza presidenziale. Trovandosi proprio in centro il Palazzo della Moneta è vicino ad altri punti di interesse turistico ed è un’ottimo punto di partenza per visitareil quartiere Parigi-Londra, il Cerro Santa Lucía, la Plaza de Armas e la Casa di Pablo Neruda.

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Il trail in Giordania che ti fa sentire dentro il film Dune

Tra le imponenti pareti di arenaria rossa del Jebel Umm Ishrin e del Jebel Rum si estende una delle meraviglie naturali più affascinanti della Giordania: il Wadi Rum. Questo deserto spettacolare, che sembra uscito direttamente dal set del film Dune, noto per le sue immense distese di sabbia rossa e le montagne di arenaria che si ergono come fortezze, è stato fonte di ispirazione per avventure epiche e racconti leggendari.

Scenari cinematografici

Eppure, fino al 1917 questo luogo straordinario era praticamente sconosciuto al di fuori della regione. Fu il celebre archeologo e scrittore britannico Thomas Edward Lawrence, meglio noto come Lawrence d’Arabia, che lo attraversò durante la Rivolta Araba, a descrivere per la prima volta questo paesaggio surreale come “un enorme bastione rosso”. Decenni dopo, nel 1962, il deserto giordano divenne famoso grazie al film Lawrence d’Arabia, che lo fece scoprire al grande pubblico.

Prima di Lawrence, erano solo i beduini locali a conoscere intimamente queste montagne. Si arrampicavano sulle loro vette per cacciare lo stambecco e conoscevano ogni anfratto dei cayon vertiginosi scolpiti dal vento e dall’acqua, su cui risuona ancora oggi il fischio acuto dello storno, uno dei suoni tipici dell’altopiano di Hisma.

Negli ultimi decenni, il Wadi Rum ha attirato l’attenzione di registi di tutto il mondo, diventando lo scenario perfetto per film come Prometheus, Sopravvissuto – The Martian, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker e, più recentemente, Dune. E così questo magnifico paesaggio, spesso paragonato a un pianeta alieno, ha visto crescere il numero di visitatori attratti dalla sua atmosfera surreale e dalla sua storia antica.

La creazione del Wadi Rum Trail

Nel febbraio 2023, riporta il sito BBC Travel, un nuovo percorso di trekking ha aperto una finestra ancora più intima su questo territorio: il Wadi Rum Trail. Si tratta di un itinerario ad anello di 120 km da percorrere in dieci giorni, attraversando alcuni dei luoghi più remoti e meno battuti del Wadi Rum, spingendosi nel cuore dell’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Frutto del lavoro di un team di escursionisti locali e britannici, il trail è un insieme di antichi sentieri beduini, piste per cammelli, rotte di contrabbando, percorsi di pastorizia e persino parte della vecchia via di pellegrinaggio verso La Mecca.

Tra i creatori del percorso c’è Ben Hoffler, un esperto di trekking che ha contribuito a tracciare sentieri simili in Egitto. Hoffler racconta a BBC Travel come Wadi Rum conservi un fascino particolare grazie alla sua maestosità naturale e alla cultura beduina ancora viva e profondamente radicata. A differenza delle aree limitrofe in Arabia Saudita, la comunità beduina di Wadi Rum mantiene molte delle tradizioni che l’hanno legata a queste terre per secoli.

La creazione del Wadi Rum Trail è stata pensata non solo per gli escursionisti, ma anche per la comunità locale. Come sottolinea a BBC Travel Tony Howard, un altro dei co-fondatori del trail, la presenza delle guide beduine arricchisce l’esperienza, permettendo ai viaggiatori di immergersi nelle storie e nelle tradizioni della regione. “Loro conoscono il territorio e le sue peculiarità come nessun altro”, afferma Howard, “e sono sempre di ottima compagnia.”

Gli antichi sentieri beduini

Il percorso, che parte da Jebel Umm Ishrin e ritorna al punto di partenza dopo dieci giorni di cammino, offre uno sguardo profondo su un paesaggio che, sebbene celebre, è ancora in gran parte inesplorato dai turisti. Oltre a scalare montagne come Jebel Birda e Jebel Rum, gli escursionisti attraversano canyon, dune e altipiani desolati, scoprendo antichi siti di sepoltura e incisioni rupestri millenarie.

Wadi Rum, con le sue dune rosse e le imponenti formazioni rocciose, non è solo un paesaggio da film. È un luogo intriso di storia, cultura e spiritualità, dove la natura e l’uomo convivono in un equilibrio fragile, oggi più che mai. Come sottolineato dall’antropologa Tatiana Haddad, il deserto è un ecosistema delicato e il turismo di massa rischia di comprometterne l’integrità.

Ma progetti come il Wadi Rum Trail offrono una speranza per il futuro, promuovendo un tipo di turismo sostenibile che non solo protegge l’ambiente, ma valorizza anche la cultura beduina. Percorrere questi antichi sentieri rappresenta un ritorno alle radici, un’esperienza di connessione profonda con la natura e con la storia millenaria di questo suggestivo angolo di Giordania.

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Il vero castello di Dracula esiste e non è in vendita: il castello di Bran

C’è il fascino del mistero, quello che ammanta alcuni luoghi donando loro una luce particolare. Poi c’è la valenza storica e architettonica, considerando che la sua realizzazione è avvenuta durante il Medioevo. E poi c’è la bellezza del paesaggio, di questo castello incastonato tra rocce e natura.

Il castello di Dracula (noto però con il nome di castello di Bran) è stato da tanto tempo individuato come il luogo in cui ha vissuto il sanguinario Vlad III, a cui potrebbe essersi ispirato Bram Stoker nella stesura del suo celebre romanzo, ed è una delle tappe che vanno segnate in un ideale diario di viaggio alla scoperta delle tante bellezze della Romania. Qui siamo nella regione della Transilvania, luogo ricco di roccaforti medievali e di natura spettacolare. E proprio da qui si gode di una vista che spazia sulla valle.

Un castello bellissimo, dotato di un fascino speciale e che legato a uno dei personaggi più affascinanti dei romanzi.

Castello di Bran, la sua storia e il legame con Dracula

Le sue torri, i boschi lussureggianti, la vista che si allarga sul territorio circostante: il castello di Dracula si trova in Romania vicino alla catena montuosa dei Carpazi, tanto è vero che è circondato da due massicci Bucegi e Piatra Craiului. Inoltre, si trova a poca distanza Brasov, città capoluogo del distretto.

La sua storia è davvero antica e si intreccia con quella di questo affascinante territorio: una prima costruzione può essere fatta risalire al 1211, quando venne realizzata una fortezza in legno da parte dei Cavalieri Teutonici. Abbandonata in seguito nel 1226.

È nel 1377 che il castello all’incirca come lo vediamo oggi (non ha subito grossi mutamenti nel corso del tempo) ha iniziato a essere realizzato: in un anno è stato eretto. Nel corso del tempo è stato abitato da diverse personalità: nel 1448 da Vlad III, nobile conosciuto come molto sanguinario. E colui che potrebbe aver ispirato il celebre Conte Dracula che infatti, nonostante l’autore del celebre romanzo abbia cercato di non creare assonanze con personaggi realmente esistiti, viene spesso associato a Vlad III, ed è il protagonista del romanzo di Bram Stoker che ne collocava il castello in Transilvania, su una roccia molto alta.

Da qui il collegamento tra il personaggio affascinante e sanguinario del romanzo e questo luogo che si trova in Transilvania. E, nonostante Dracula sia un personaggio immaginario, il richiamo di questi luoghi deriva anche dalla magia di provare a immaginarlo muoversi in questa struttura favolosa.

Tornando ai vari abitanti e alla storia del maniero: dopo Vlad III vi sono stati vari passaggi di proprietà, periodi in cui il castello di Bran è caduto in disuso e qualche intervento di rinnovamento. Nel 1920 è diventato la residenza dei sovrani del Regno di Romania.

Oggi è un museo e una delle location più visitate della Romania. Senza dubbio è una costruzione affascinante che fa ancora molto parlare di sé.

In Romania vi è il castello di Bran che ha ispirato quello di Dracula

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Il castello di Bran in Romania che pare aver ispirato quello di Dracula

Le voci di vendita del castello di Bran

Il Castello di Dracula è in vendita? Qualche anno si è diffusa la voce che questa antica magione, dal passato affascinante e di grande bellezza, fosse in vendita. Sembrava che l’obiettivo fosse quello di mantenerlo con la destinazione turistica attuale, ma che ci fosse la volontà di cedere la proprietà a un’altra persona (da diversi anni è nuovamente degli eredi legittimi: gli arciduchi Dominic, Maria – Magdalena ed Elisabeta, figli della principessa Ileana).

Notizia successivamente smentita e, infatti, negli anni non si è più accennato a un passaggio di proprietà e il Castello di Bran è rimasto nelle mani dei discendenti della famiglia reale.

La struttura era tornata a loro nel 2009, dopo che era stata confiscata alla principessa Ileana e alla sua famiglia nel 1948, dall’allora governo comunista.

Com’è il castello di Dracula

Ma com’è il castello di Dracula? A osservarlo da fuori sembra proprio uscito da una fiaba, sta a chi lo guarda decidere se a lieto fine oppure oscura: con le sue torri, la sua struttura imponente, che sembra fare da vedetta a tutto il territorio circostante, e il suo fascino.

Il casello di Bran si articola su quattro differenti piani ed è ricco di stanze e luoghi memorabili. Ci sono gli spazi che sono stati abitati dalla famiglia reale, ma ci sono anche le storie di paura: è dal 2020 che, infatti, si possono approfondire i miti e il folklore locale. Basta dirigersi al quarto piano della struttura per vistare la mostra permanente Una storia di paure in Transilvania che porta alla scoperta di sette personaggi fantastici e paurosi.

Il cortile del castello di Bran che potrebbe aver ispirato quello di Dracula

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All’interno del Il cortile del castello di Bran che potrebbe aver ispirato quello di Dracula

Programmare una visita qui significa immergersi alla scoperta delle tradizioni e dei miti di questo luogo affascinante e misterioso, conoscerne la storia e le leggende.

Si può mangiare nel ristorante del Castello, che è stato aperto nella Queen Maria’s Tea House ed è immerso nel verde: al suo interno si possono gustare piatti tipici e tè ed è aperto tutti i giorni. Così come è aperto tutti i giorni l’accesso al Castello di Bran: segnalano sul sito ufficiale della struttura che dal primo aprile al 30 settembre si può visitare il lunedì dalle 12 alle 18, oppure – a partire dal martedì e fino alla domenica – dalle 9 alle 18; dal primo ottobre e fino al 31 marzo, invece, è accessibile: il lunedì dalle 12 alle 16 e dal martedì alla domenica dalle 9 alle 16. Non mancano eventi pubblici che vengono segnalati sul sito ufficiale. Ma la location può essere scelta anche per eventi privati.

Un luogo che vale la pena inserire nelle tappe di un viaggio alla scoperta della Romania e della Transilvania, basti pensare che – solo nel 2023 – è stato raggiunto da più di 1 milione di visitatori. Ambientazione indimenticabile, storia e misteri, sono davvero attrattive a cui è impossibile resistere.

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Norient Express, il nuovo treno di lusso in arrivo in Norvegia

Si chiamerà Norient Express il nuovo treno di lusso che a partite dall’ottobre 2025 consentirà di scoprire il cuore della Norvegia vivendo un’esperienza immersiva tra le più esclusive e spettacolari d’Europa. Un progetto ambizioso che mira a coniugare l’eleganza del viaggio su rotaia con l’impegno per la sostenibilità ambientale, grazie a due treni elettrici all’avanguardia che percorreranno alcune delle tratte ferroviarie più affascinanti del mondo.

Un viaggio tra le meraviglie naturali norvegesi

Il Norient Express percorrerà un itinerario altamente scenografico di sei giorni che partendo dalla storica città costiera di Bergen, attraverserà la capitale Oslo e terminerà nella pittoresca Trondheim. Un percorso che è stato accuratamente progettato per mostrare i paesaggi mozzafiato della Norvegia, passando attraverso montagne innevate, laghi cristallini e rigogliose foreste. Il tragitto include le tratte di due delle ferrovie più popolari della Scandinavia, come la Ferrovia di Dovre e la Ferrovia di Bergen, celebri per le viste panoramiche sui suggestivi paesaggi naturali norvegesi.

Ogni tappa del viaggio offrirà una nuova prospettiva sulla bellezza incontaminata del paese, offrendo anche la possibilità di avvistare l’aurora boreale durante le notti più limpide. Il Norient Express non sarà quindi un semplice un mezzo di trasporto, ma un’opportunità per immergersi completamente nell’atmosfera magica della Norvegia.

Lusso e comfort senza compromessi

Capolavoro di eleganza e design, le carrozze hanno interni curati nei minimi dettagli per garantire il massimo del comfort e dello stile. I materiali scelti richiamano direttamente la natura circostante, con l’utilizzo di legni, pietre e tessuti che evocano le foreste e le montagne norvegesi. Gli interni, arredati in modo raffinato, offrono spazi accoglienti e lussuosi per un’esperienza di viaggio senza pari.

Fiore all’occhiello del Norient Express sarà la combinazione tra comfort e benessere. A bordo, i passeggeri avranno a disposizione una palestra attrezzata, ideale per chi desidera mantenersi in forma anche durante il viaggio, mentre un osservatorio panoramico consentirà di ammirare i paesaggi circostanti in tutta la loro magnificenza. Questa attenzione al benessere personale rende il viaggio non solo un’esperienza visiva, ma anche un momento di relax e cura di sé.

L’importanza della sostenibilità

Una delle caratteristiche distintive del Norient Express è l’impegno dei progettisti per la sostenibilità. I treni saranno alimentati interamente da energia elettrica, riducendo l’impatto ambientale e proponendo un modo di viaggiare ecologico, in linea con le crescenti tendenze del turismo internazionale. Un approccio che rende il Norient Express un simbolo di una nuova era del turismo ferroviario, dove il lusso si sposa con la responsabilità ambientale.

Le tappe principali del viaggio

Bergen, la città di partenza del Norient Express, è un gioiello storico situato sulla costa occidentale della Norvegia. Fondata nel 1070, è stata la capitale del Paese e continua a essere uno dei centri culturali e turistici più importanti. Nota come la “porta dei fiordi”, offre panorami mozzafiato e un ricco patrimonio culturale.
Tappa intermedia dell’itinerario, Oslo, la capitale, rappresenta una combinazione perfetta di storia, modernità e natura. La città vanta musei di fama internazionale, come il Munch Museum e il Museo delle Navi Vichinghe, oltre a spazi verdi incontaminati e una vivace vita notturna, che ne fanno una meta imperdibile.
Infine, Trondheim, la destinazione finale del viaggio, è una delle città più antiche e pittoresche della Norvegia. Famosa per la maestosa Cattedrale di Nidaros e per le sue case in legno, offre un’atmosfera unica e affascinante, oltre a essere il punto di partenza per infinite avventure verso il Circolo polare artico.

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Settimana nazionale dell’escursionismo del CAI tra le Dolomiti

Le Dolomiti saranno il meraviglioso scenario della 25esima edizione della Settimana nazionale dell’escursionismo del Club Alpino Italiano (CAI), uno degli eventi più attesi dagli appassionati di montagna. Dall’11 al 15 settembre, Auronzo di Cadore (Belluno) accoglierà oltre un migliaio di escursionisti e cicloescursionisti provenienti da tutta Italia e non solo, che potranno esplorare alcuni dei sentieri più affascinanti e panoramici delle Dolomiti.

Escursioni tra le montagne Patrimonio dell’Unesco

In programma ci sono ben 27 escursioni a piedi, anche su vie ferrate, e in bicicletta aperte a chiunque desideri vivere la montagna, indipendentemente dall’esperienza o dall’età. I percorsi attraversano luoghi iconici come le Tre Cime di Lavaredo, le Marmarole, il Sorapiss, il Cristallo e i Cadini di Misurina. Dalle alture più impervie ai sentieri più accessibili, la manifestazione si propone di coinvolgere escursionisti alle prime armi, famiglie con bambini, appassionati di ciclismo in montagna e persone con disabilità.

La base operativa dell’evento sarà la struttura “La Gregoriana”, situata nella foresta di Somadida, in una posizione privilegiata a pochi chilometri da Auronzo, da cui si possono raggiungere facilmente le Tre Cime di Lavaredo, Patrimonio dell’Umanità Unesco, uno dei simboli delle Dolomiti.
“Ogni anno la Settimana nazionale rappresenta il punto di riferimento per tutto l’escursionismo Cai, durante la quale camminare e pedalare sui sentieri, arricchendosi, socializzando gli uni con gli altri e scambiandosi buone pratiche ed esperienze di frequentazione sostenibile dei territori montani”, afferma Laura Colombo, Vicepresidente generale del Cai con delega all’escursionismo. “L’edizione 2024 ci porterà sulle Dolomiti, territorio da conoscere e frequentare con consapevolezza, rispettando l’ambiente e immergendosi in una cultura che affonda nei secoli”.

Gli eventi in programma

Tra gli appuntamenti più attesi della settimana spiccano vari raduni tematici, a cominciare dal Raduno nazionale seniores, l’11 settembre, giunto alla quinta edizione, che coinvolgerà circa 350 partecipanti Over 65 in cinque escursioni appositamente studiate per questa fascia di età.
Parallelamente, inizierà anche il Raduno nazionale Giovani, che vedrà persone sotto i 40 anni impegnate in un percorso di tre giorni lungo il Marmarole Runde, un anello panoramico che abbraccia tutto il gruppo montuoso delle Marmarole.

Dal 12 al 14 settembre si svolgerà il 16esimo Raduno nazionale cicloescursionismo, con circa 50 appassionati di mountain-bike che affronteranno percorsi differenziati per difficoltà e dislivello. Il 14 settembre sarà invece la giornata dedicata al primo Raduno nazionale Family Cai, pensato per le famiglie, che prevede un’escursione sui Cadini di Misurina con una sessantina di partecipanti tra adulti e bambini, che vivranno un’esperienza all’insegna del divertimento e della scoperta della montagna.

Accessibilità in montagna

Uno dei momenti più significativi della settimana sarà rappresentato dal Raduno nazionale di escursionismo adattato, previsto per il 14 e 15 settembre, rivolto alle persone con disabilità motoria o cognitivo-comportamentale, che non possono camminare autonomamente, e ai loro accompagnatori. Il sabato pomeriggio si terrà un incontro-dibattito sull’accessibilità dei sentieri dolomitici, un tema di grande importanza per rendere la montagna un luogo aperto a tutti.

La domenica, i partecipanti potranno cimentarsi in escursioni sui sentieri attrezzati con ausili fuoristrada, permettendo così anche a chi ha ridotta mobilità di godere delle bellezze naturali delle Dolomiti. A questa iniziativa sono attese circa 400 persone, compresi gli accompagnatori, in un’esperienza di inclusione e condivisione.

Appuntamenti culturali

Oltre alle escursioni, la Settimana dell’escursionismo del CAI prevede una serie di appuntamenti culturali, scientifici e divulgativi che si terranno ogni sera presso La Gregoriana. Nel dettaglio, l’11 settembre sarà presentato il progetto “Villaggi Montani del CAI”, mentre il giorno successivo sarà dedicato a un approfondimento sulle Dolomiti come musei all’aperto della Grande Guerra.

Il 13 settembre, si terrà un incontro dedicato alla figura della donna in montagna, con un excursus storico e antropologico; mentre il 14 settembre, la scrittrice Cristine Noacco presenterà il suo libro “Dolomiti. Alte vie per l’anima”. Per tutta la durata dell’evento, si potranno ammirare le suggestive immagini di Lando Arbizzani esposte nelle mostre fotografiche “Dolomiti Unesco” e “Dolomiti a volo d’aquila”.

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I viaggi in treno diventano esperienze folkloristiche

Quante volte avete guardato un film o una serie tv con costumi d’epoca e avete sognato di avere, almeno una volta, la possibilità di indossarli e respirare quelle atmosfere? Con Trenord quel momento è arrivato e sarà il 15 settembre, quando il treno Milano Cadorna – Laveno Mombello Lago vi farà tornare indietro nel tempo intrattenendovi con personaggi in costume, performance e ricostruzioni storiche. Le destinazioni finali saranno due mete turistiche molto amate, perfette per trascorrere una splendida gita fuori porta domenicale: il Lago Maggiore e il Lago di Como.

In questa giornata, però, non sarà solo la destinazione la parte più bella, ma il viaggio stesso. Questo sarà animato dalla presenza di personaggi in costume d’epoca che, con i loro vestiti e l’attitudine, contribuiranno a ricostruire l’atmosfera del tempo. Molte anche le performance artistiche e le ricostruzioni storiche alle quali potranno partecipare in modo attivo anche gli stessi visitatori. Sarà possibile, per chi lo desidera, vestirsi in abiti vintage della moda anni ‘20-‘30 per immergersi completamente nell’esperienza di viaggio offerta dal treno storico.

Un viaggio indietro nel tempo

Il treno storico che vi porterà dalla stazione di Milano Cadorna fino a Laveno Mombello Lago, sul Lago Maggiore, o a Como Lago, sul Lago di Como, compie quest’anno 100 anni e Trenord offre la possibilità di rivivere i suoi anni più gloriosi. Formato da 3 carrozze di prima classe costruite nel biennio 1924-25, vanta interni in legno pregiati e sedili di velluto rosso che vi riporteranno subito alle atmosfere del passato. La composizione del treno si completa con un locomotore elettrico del 1949 e con un locomotore elettrico del 1928, anche questi interamente restaurati come le carrozze.

Oltre alla data del 15 settembre, l’esperienza sul treno storico prevede altre due giornate: domenica 6 ottobredomenica 17 novembre.

Biglietti e informazioni utili

Quella proposta da Trenord è un’esperienza davvero unica che allieta i viaggiatori da aprile di quest’anno e che vede la partecipazione attiva di tantissime persone. Per questo motivo, vi consigliamo di acquistare i biglietti in anticipo direttamente dal sito ufficiale: la vendita online per ogni treno storico sarà attivata dal lunedì precedente la data di ogni corsa. Tuttavia, se non riuscite a trovare disponibilità, sappiate che durante la sosta del treno a Laveno Mombello Lago, dalle ore 15 alle 15.40, prima del ritorno a Milano Cadorna, la carrozza viaggiatori AZ 130 resterà aperta e sarà visitabile gratuitamente, senza obbligo di prenotazione.

Per quanto riguarda i costi, il prezzo del biglietto per gli adulti è di 21 euro, mentre per i ragazzi tra i 4 e i 13 anni è previsto un biglietto gratuito scaricabile secondo le normali procedure di acquisto online presenti sul sito di Trenord e che gli garantisce un posto a sedere. I ragazzi non potranno viaggiare da soli, ma dovranno essere accompagnati durante il viaggio da almeno un maggiorenne.

Come arrivare alla fermata del treno

Per arrivare alla stazione di partenza del treno storico, ossia Milano Cadorna, Saronno o Varese Nord, vi basterà partire da qualsiasi stazione della Lombardia con Trenord (escluso il Malpensa Express). In queste due stazioni non dovrete far altro che attendere il treno che vi porterà a Laveno Mombello Lago presentandovi almeno 20 minuti prima dell’orario di partenza.

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Come viaggiare in barca a vela: consigli utili per la prossima vacanza

Le infinite sfumature di blu che si uniscono tra cielo e mare, il profumo di salsedine, l’aria tra i capelli: viaggiare in barca a vela è un’esperienza incantevole che trasporta in un altro mondo, al di fuori della vita frenetica del quotidiano. Siete voi e l’immensità della natura e questo non può che portarvi quel senso di pace interiore che sempre più spesso si fatica ad incontrare.

La vostra prossima vacanza sarà a bordo di una barca? Che stiate per salpare per un week-end alla volta del porticciolo incastonato nella vostra isola dei sogni o per una lunga vacanza alla scoperta delle più recondite e affascinanti insenature del Mediterraneo è importante prepararvi al meglio per vivere un’esperienza indimenticabile a bordo di una barca a vela. Ecco cosa dovresti sapere prima di partire, dall’abbigliamento ideale ai comportamenti più adatti a questo tipo di avventura.

Cosa indossare in barca a vela

Partiamo dall’abbigliamento che dovreste portare con voi in valigia per una vacanza in  barca a vela. La prima regola riguarda le scarpe: esistono calzature apposite per la barca o i mocassini da vela, ma possono bastare anche delle normali scarpe da ginnastica pulite e con suola non liscia e chiara. L’ideale è utilizzarle soltanto a bordo dell’imbarcazione, per poi cambiarle quando si scende a terra. L’importante è evitare di restare a piedi nudi o in infradito, quindi con i piedi scoperti, poiché la superficie esterna della barca ha vari ostacoli e sporgenze che potrebbero causare infortuni e dolori che potrebbero rovinare la vacanza, soprattutto se ci si vuole cimentare insieme allo skipper in alcune manovre.

Il resto dell’abbigliamento è chiaramente da mare: spazio quindi a costume, telo mare, abiti estivi comodi e sportivi, biancheria, ma anche a una giacca anti-vento e felpa o maglioncino, poiché le temperature notturne possono calare anche di molti gradi se ci si trova in mezzo al mare. La distesa d’acqua, poi, ha una superficie riflettente che potenzia gli effetti della rifrazione dei raggi, rendendo fondamentale avere con sé gli occhiali da sole, una buona crema solare e un cappello per proteggervi.

Dimenticatevi trolley e valigie rigide: mettete tutto in una borsa morbida (uno zaino capiente, un borsone da palestra o una sacca) che si adatti agli spazi stretti. Dovrà infatti essere inserita in appositi gavoni (spazi per stivare provviste e borse tipici delle barche, che hanno apertura a pozzetto) o in armadietti dalle misure ridotte.

Barca a vela: consigli per la prossima vacanza in mare

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Dettagli della barca a vela

Ottimizzare gli spazi e la spesa

Come potrete immaginare, gli spazi su una barca a vela sono ristretti, anche se sufficienti. L’importante è ottimizzarli lasciando a casa il superfluo e tenendo in ordine ciò che si utilizza durante la giornata. Anche la spesa con i viveri deve essere fatta pianificando tutto ciò che verrà consumato nei giorni di permanenza a bordo e calcolando le tappe di rifornimento. Verrà stivato tutto nei gavoni che non hanno una capienza infinita perciò la fase di programmazione risulta essenziale perché tutto trovi il suo posto ed evitando gli sprechi.

È un ottimo esercizio per voi stessi: scoprirete che potrete liberarvi dagli agi della vita sulla terraferma, assaporando pienamente l’esperienza della semplicità e dell’arrangiarsi con quel che si ha a disposizione, che sarà il minimo indispensabile.

Vacanza in barca a vela tra amici: divertimento e relax

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Vacanza in barca a vela tra amici

Come usare l’acqua sulla barca a vela

Anche quando si parla di acqua è fondamentale uno spirito collaborativo e un senso di responsabilità nei confronti degli altri, ma anche verso la sostenibilità ambientale.

L’acqua dolce è contenuta in appositi serbatoi posti sotto le cuccette o nei gavoni, ed hanno una capienza limitata, proporzionata alla grandezza dell’imbarcazione. Sarà quindi essenziale misurarsi nell’utilizzarla , soprattutto se si devono affrontare molte ore vi viaggio, e valutare i casi nei quali si può alternativamente utilizzare l’acqua salata filtrata. Ad esempio, per lavare le stoviglie si potrebbe sfruttare l’acqua salata, mentre per lavarsi è indispensabile quella dolce per rimuovere il sale dalla pelle (puntando a fare docce molto brevi per non consumarne troppa).

A proposito di sostenibilità ambientale e buon senso, anche sulla gestione dei rifiuti è bene porre molta attenzione, attuando comportamenti responsabili. Vietato quindi gettare sporcizia in mare. Anche su una barca sarebbe ideale effettuare la raccolta differenziata che andrà poi gettata negli appositi contenitori una volta tornati sulla terraferma.

Prevenire il mal di mare

Anche ai più esperti navigatori è capitato di soffrire di mal di mare. Quindi che tu sia alla tua prima esperienza in barca o che tu abbia già molte ore di viaggio alle spalle, il consiglio è sempre quello di prevenire malesseri che potrebbero tramutare una piacevole vacanza in un’odissea. Affidatevi allora ai braccialetti o ai cerotti antinausea, oppure alle apposite gomme da masticare che limitano i primi sintomi della nausea. Un altro consiglio è quello di non esagerate con il cibo, evitando se possibile quelle pietanze difficili da digerire e che appesantiscono lo stomaco.

Seguite sempre tutte le indicazioni che vi fornisce l’equipaggio e non gettate nulla in mare. Il rispetto dell’ecosistema marino non è oggetto di discussone. Lasciatevi andare al relax ma non fatevi rapire dall’ozio, su una barca a vela ognuno deve dare il proprio contributo, se non c’è nulla da fare fatevi insegnare dallo skipper qualche nodo o i segreti della strambata, vi sentirete dei veri lupi di mare.

Collaborare e vivere l’esperienza con spirito positivo

Collaborare è la parola d’ordine per un viaggio in barca a vela. Coordinarsi con gli altri inquilini e decidere insieme a loro come organizzare tutti gli aspetti del viaggio è importante per vivere serenamente e trascorrere piacevoli momenti in compagnia. Fare la spesa, cucinare, pulire e tenere in ordine gli spazi comuni, diventerà un’impegno che è parte integrante del viaggio. Infine, un’altra cosa molto importante: ascoltate le indicazioni e i suggerimenti dello skipper che vi guiderà con tanti consigli e suggerimenti utili in questa avventura tra i mari.

Vacanza in barca a vela: i consigli utili prima di partire

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Vacanza barca a vela, tra divertimento e relax
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The Perfect Couple, dove è stata girata la serie Tv con Nicole Kidman

Nell’ultimo periodo abbiamo guardato con entusiasmo serie Tv e film ambientati in luoghi lussuosissimi, uno su tutti White Lotus ambientato al Four Season di Taormina. Per non parlare del film Saltburn, il cui castello usato come scenario ha scatenato una vera e propria mania tanto da essere stato preso d’assalto da intrusi e da un’ondata di curiosi. Le location svolgono un ruolo fondamentale in qualsiasi produzione televisiva e cinematografica, talvolta diventando vere e proprie mete turistiche.

L’ultimo luogo a far parlare di sé è quello scelto per The Perfect Couple, la nuova serie Tv Netflix con un cast d’eccezione che vanta non solo Nicole Kidman, ma anche Dakota Fanning, Eve Hewson, Billy Howle, Jack Reynor e Ishaan Khatter. Tutti loro sono i sospettati di un omicidio che si è svolto all’improvviso in una dimora da sogno, tipicamente americana e con vista oceano.

La serie Tv, trama e libro

La serie, adattata dal bestseller del 2018 di Elin Hilderbrand, nota come “la regina dei romanzi estivi”, è stata diretta da Susanne Bier (Bird Box) e la sua camera si è mossa magistralmente per onorare l’importanza dei luoghi data dalla scrittrice nel suo libro. L’ambientazione tra le pagine, descritta con cura, trasporta il lettore nella brezza di Nantucket dove la vita apparentemente perfetta dei protagonisti viene scossa da un fatto improvviso: un omicidio.

Nicole Kidman, che interpreta Greer Garrison Winbury, una scrittrice di romanzi d’amore super-ricca e di successo, sposata da lungo tempo con Tag, un uomo dal fascino magnetico, vive su un’isola esclusiva del Massachusetts. Uno dei loro figli, Benji, sta per sposare Amelia Sacks, una ragazza meno privilegiata che non soddisfa i requisiti di classe previsti dal suo immaginario. Motivo per cui sarà lei a organizzare il matrimonio che si terrà proprio nella loro casa. O meglio, che si sarebbe dovuto tenere perché l’evento viene annullato a causa della morte improvvisa di una persona.

Da questo momento in poi tutti possono essere i potenziali assassini.

Le location della serie

Sia la serie Netflix che il romanzo di Elin Hilderbrand sono ambientati a Nantucket, un’isola pittoresca situata al largo di Cape Cod, nel Massachusetts. Si tratta di un luogo che nell’immaginario americano rappresenta il place to be dell’aristocrazia statunitense. Tuttavia, la gigantesca villa dei Winbury, Summerland, è stata filmata a Chatham, Cape Cod, sulla terraferma. Questi paesaggi, con le loro caratteristiche, rappresentavano il compromesso perfetto per sostituire la Nantucket reale, dove la gestione delle riprese, del cast e della troupe risultava troppo complicata.

La casa, dove si svolge l’intera storia, è considerata un personaggio vero e proprio ed è stata selezionata dalla produzione perché rispecchiava la dimora descritta nel libro e offriva la rappresentazione perfetta di una tipica casa di Nantucket: con il tetto in scandole di cedro e le rifiniture bianche, piani su piani e di fronte il mare. Al riguardo, la sceneggiatrice Jenna Lamia ha dichiarato: “Le riprese sono state effettuate per la maggior parte in una casa a Chatham e il fatto di trovarci su una spiaggia di sabbia di fronte all’oceano ci ha permesso di ricreare un’atmosfera impareggiabile. I personaggi sono davvero un prolungamento dei luoghi che abitano, come accade nella vita reale. Credo che questo legame tra ambiente e personaggi si traduca davvero sullo schermo”.

L’epilogo della serie, invece, si svolge in uno zoo di Londra, a Regent’s Park, nel nord-ovest della città.

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Guida completa al Museo del Bardo a Tunisi

Hai deciso di fare un viaggio in Tunisia e ti vorresti fermare qualche giorno nella sua affascinante capitale? Se stai cercando di costruire il tuo itinerario, non dimenticarti di inserire una visita al Museo del Bardo a Tunisi, in assoluto il museo archeologico più importante del Paese, nonché il museo più antico del mondo arabo e dell’Africa. Situato in un palazzo storico di straordinaria bellezza, e caratterizzato da una ricca collezione di reperti e manufatti, questo museo ha davvero tanto da raccontare di questo popolo e della sua cultura. In questa guida troverai tutte le informazioni che ti servono per organizzare in modo impeccabile la tua visita al Museo del Bardo a Tunisi. Pronto a partire?

Museo del Bardo a Tunisi: una storia travagliata

La storia di questo museo è lunga e travagliata e il suo destino è sempre stato legato ai profondi cambiamenti politici e sociali della sua Nazione. Inaugurato nel 1888, è ospitato all’interno di un palazzo ottomano del XIX secolo il quale, all’epoca, fungeva da residenza reale dei governatori ottomani della Tunisia. Durante il protettorato francese, si decise di convertire le stanze della residenza in sale espositive per ospitare le collezioni archeologiche e storiche del paese. Inizialmente chiamato Museo Alawi, a seguito dell’indipendenza della Tunisia avvenuta nel 1956, il museo prese il nome di Museo del Bardo (nome preso in prestito dalla zona in cui è situato che si chiama, per l’appunto, Bardo, nella periferia di Tunisi). Il museo è stato anche teatro di un triste attentato avvenuto nel 2015 che ne ha determinato la chiusura per un lungo periodo di tempo. Questo, insieme alla chiusura del 2011 avvenuta a causa della rivoluzione e quella del 2020 dovuta all’epidemia da Covid-19, ha messo a dura prova la sopravvivenza del Museo del Bardo. Tuttavia, la resilienza del museo – che nel frattempo è diventato un grande simbolo di rinascita – ha permesso la sua riapertura nell’autunno del 2023 consentendo ai visitatori di godere ancora delle bellezze delle sue collezioni.

Cosa vedere al Museo del Bardo: le collezioni

Il Museo del Bardo è strutturato in sei dipartimenti – per un totale di 34 sale – che seguono un filo logico ben preciso: ogni dipartimento rappresenta una tappa archeologica del Paese, coprendo così circa 40 mila anni di storia della Tunisia. Le sei tappe sono:

  • Periodo preistorico
  • Periodo punico
  • Periodo romano
  • Periodo cristiano
  • Periodo arabo-islamico
  • Archeologia sottomarina

Tra i migliaia di pezzi esposti ce n’è uno in particolare che fa gola ai musei di tutto il globo, ovvero l’impressionante collezione di mosaici romani del II-IV secolo. Tra le più grandi e importanti al mondo, questa collezione espone mosaici incredibili rinvenuti durante gli scavi in diverse zone della Tunisia, tra cui Cartagine e Dougga. I disegni, in finissime tessere dai colori brillanti e perfettamente conservate, rappresentano scene mitologiche, di vita quotidiana e raffigurazioni religiose. Tra i pezzi più celebri potrai ammirare:

  • Il mosaico di Perseo e Andromeda: dove vediamo la scena, narrata da Ovidio, di Perseo intento a liberare Andromeda incatenata, avvenuta a seguito della sua vittoria contro un mostro marino. Questo mosaico è rinomato per l’impeccabile uso delle luci e delle ombre e la sua funzione principale era quella di decorare una villa romana.
  • Un altro dei pezzi più noti del museo è il mosaico di Virgilio tra Clio e Melpomene, rinvenuto durante gli scavi di Susa. La scena raffigura Virgilio, circondato dalle Muse, mentre tiene un rotolo dell’Eneide.
  • Infine, il mosaico risalente al 260 d.C che raffigura Ulisse e le sirene, ritrovato durante gli scavi di Dougga.

Visitare il Museo del Bardo a Tunisi: informazioni utili

Per godere appieno delle bellezze che il Museo del Bardo ha da offrire, è necessario conoscere tutte quelle informazioni di tipo logistico che ti permettono di pianificare in anticipo la tua visita, inserendola nel punto migliore del tuo itinerario di viaggio a Tunisi. Le abbiamo raccolte tutte qui:

  • Orari: il museo è chiuso il lunedì. Il resto della settimana è aperto dalle 9 alle 17 dal primo di giugno al 15 di settembre; dalle 9.30 alle 16.30 dal 16 di settembre al 30 di maggio. Gli orari possono variare nel tempo dunque ti consigliamo di controllare sempre il sito ufficiale del Museo del Bardo.
  • Costi del biglietto: l’ingresso costa l’equivalente di circa 3-4 euro. È previsto anche un ingresso ridotto per studenti e gruppi. Come per gli orari, anche i costi del biglietto possono variare di mese in mese, pertanto è necessario consultare il sito ufficiale poco prima della tua visita.
  • Visite guidate: prenotando in anticipo – o chiedendo direttamente sul posto – è possibile prendere parte a una visita guidata. Le lingue disponibili sono diverse, tra queste puoi trovare visite in inglese, francese e arabo. Verrai accompagnato da una guida esperta per un percorso della durata di circa un’ora e mezza durante la quale potrai scoprire la storia del museo e dei suoi pezzi più importanti.
  • Come arrivare: Il Museo del Bardo è a pochi chilometri dal centro di Tunisi ed è molto facile da raggiungere. Puoi optare per un taxi dal centro della città, prendere la linea TGM e scendere alla fermata “Le Bardo” oppure, se hai noleggiato l’auto, puoi arrivare autonomamente e parcheggiare nelle vicinanze del museo.

In sintesi, se hai in programma un viaggio a Tunisi e ami scoprire l’anima di un luogo conoscendo il suo passato, allora una fermata al Museo del Bardo è d’obbligo. Lasciati incantare dall’opulenza di oggetti e pezzi di inestimabile valore che si celano nelle sue 34 stanze e preparati a un viaggio nel tempo alla scoperta di questa terra ricca di storia e cultura.