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Ville Aperte in Brianza, le più belle dimore storiche da visitare il weekend del 14 e 15 settembre

La zona della Brianza, nel cuore della Lombardia, è ricca di ville antiche e dimore storiche che meritano assolutamente una visita, ma non tutte sono sempre aperte al pubblico: in occasione del weekend del 14 e 15 settembre 2024, alcune di queste aprono le porte ai visitatori. Scopriamo insieme quali sono le più belle dimore storiche da visitare questo fine settimana in Brianza.

Le dimore storiche brianzole da visitare questo weekend

Ville Aperte in Brianza è l’iniziativa del territorio brianzolo che questo mese di settembre, nel weekend del 14 e 15, viene riproposta in versione autunnale:  il primo appuntamento è previsto per questo fine settimana, ma ne seguiranno altri fino alla fine del mese. I tour hanno un costo di 5 euro a persona.

Le province lombarde coinvolte dall’iniziativa volta a valorizzare la bellezza e la rilevanza storica di queste antiche dimore in Brianza sono diverse: Monza e Brianza, Città Metropolitana di Milano, Lecco, Como e Varese. Il fil rouge scelto per quest’anno è “trame di bellezza”: si tratta di un percorso attraverso il quale il pubblico può scoprire le cosiddetta ville di delizia. Le ville di delizia sono dimore di pregio notevole da un punto di vista architettonico, risalenti al periodo compreso tra il XVI e il XIX secolo. La loro costruzione è spesso stata volute dalle diverse famiglie nobiliari della zona di Milano che avevano l’abitudine di trascorrere in Brianza le loro vacanze.

Il bello di questa iniziativa, però, è che oltre alla visita di queste dimore è possibile scoprire i dintorni e i loro tesori, quali musei, edifici religiosi e piccoli e deliziosi borghi. Il programma, infatti, permette di avere accesso a più di 200 tesori artistici e architettonici disseminati in 90 comuni della Lombardia. Si tratta di un’occasione per conoscere anche altri eventi e iniziative promosse per le celebrazioni dai 700 anni dalla morte di Marco Polo.

Monticello Brianza

Fonte: Ufficio Stampa

Il percorso de “I grandi alberi, custodi della biodiversità” a Monticello Brianza

Gli itinerari di Ville Aperte in Brianza il 14 e 15 settembre

Tra le visite guidate di questo fine settimana ci sono quelle del sabato a Solaro (MI) e a Monticello Brianza (LC), oltre al percorso de “I grandi alberi, custodi della biodiversità”, un’emozionate e rilassante passeggiata nel verde del Parco di Villa Greppi. A La Valletta Brianza (LC) l’itinerario “Le tre chiesette nel parco” immerge i visitatori nel paesaggio delle colline del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Uno speciale trekking vi condurrà invece sulla storia di Dante col teatro dantesco a Imbersago (LC), lungo 17 tappe che presentano pannelli con su scritti alcuni dei versi più iconici della Divina Commedia. Inoltre, nella giornata di domenica sarà possibile percorrere le antiche stradine del borgo rurale di Campsirago a Colle Brianza (LC).

A Canzo (CO) vi aspetta il percorso espositivo di Filanda Atelier Fiume, mentre a Verderio (LC) il 14 settembre si potrà visitare la Chiesa dei S.S. Giuseppe e Floriano, di stile neogotico, e a Origgio (VA) sarà aperta al pubblico la bellissima Villa Borletti e il suo parco in cui l’astronomo Schiaparelli, suocero del proprietario della villa, trascorreva le vacanze facendo osservazioni astronomiche dalla torretta.

Sabato 14 settembre a Saronno (VA) sarà visitabile il Museo della Ceramica G. Gianetti con collezioni settecentesche ma anche contemporanee. Spostandoci a Lecco, a Robbiate apre i battenti Palazzo Bassi Brugnatelli, dallo stile neoclassico e barocco. Sabato 14 e domenica 15 settembre sono previste visite guidate al nuovo sito del 2024: il Monastero di Santa Maria del Lavello a Calolziocorte (LC), un luogo di grande rilevanza storica. Sabato 14 settembre ci sarà anche un tour alla scoperta di “San Michele e le sue stelle”, con una visita guidata del centro storico di Paderno d’Adda (LC), caratterizzato dai murales dell’opera “La Danza di San Michele” di Basik; a conclusione, sarà possibile partecipare a una cena e a un’osservazione astronomica con un esperto.

Durante il weekend sono organizzate anche visite guidate anche a Villa Reati (già Baldironi) a Lissone (MB), una dimora arricchita da affreschi e soffitti in legno decorato. Negli stessi giorni, un itinerario dedicato all’archeologia industriale, curato dal Parco Adda Nord, si terrà a Trezzo sull’Adda (MI), con la visita “Uomini, macchine e turbine – MuVA e Centrale idroelettrica di Crespi d’Adda”, includendo anche l’edificio in stile liberty. A Ponte Lambro (CO) si potrà esplorare Villa Haechler, una residenza dei primi del Novecento. Infine, domenica 15 settembre a Mariano Comense (CO), sarà possibile visitare la Chiesa di Santo Stefano, il battistero romanico e una collezione di arte sacra.

Villa Guaita, Ponte Lambro

Fonte: Ufficio Stampa

L’interno di Villa Guaita a Ponte Lambro

Ville Aperte in Brianza è anche in collaborazione con il Festival del Parco di Monza che questo sabato 14 apre la inaugura una serie di iniziative con eventi declinati sul tema del parco visto come opera d’arte: saranno previste anche attività per bambini connesse ai temi della scoperta e del viaggio, tra cui un laboratorio in cui i più piccoli potranno portare l’orso Artoo alla scoperta di Villa Cusani di Carate Branza. Domenica 15 settembre, invece, è previsto un trekking di 23 km sul Cammino di Sant’Agostino, nel cuore della Brianza Lecchese, con partenza da Lecco (Basilica di San Nicolò), tappa intermedia a Oggiono e arrivo a Cassago Brianza – Rus Cassiciacum.

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Foliage express, parte il viaggio in treno più bello dell’autunno

Amanti dell’autunno al rapporto! Dal 12 ottobre al prossimo 17 novembre 2024 potrete vivere un’esperienza incredibilmente suggestiva a bordo del favoloso Treno del Foliage: vi aspettano circa 4 ore di viaggio, tra Italia e Svizzera, per immergervi nella magia di questa romantica stagione e godere delle mille infuocate sfumature dei colori dell’autunno. Ecco i dettagli.

Il Foliage Express, viaggio autunnale in treno

L’esperienza del foliage attende i viaggiatori quest’autunno a bordo dei treni della storica Ferrovia Vigezzina-Centovalli: nel territorio che connetta il Lago Maggiore e la Val d’Ossola, con ben 52 km di binari e di paesaggi mozzafiato.

La storica linea panoramica è attiva 365 giorni all’anno ma il Treno del Foliage è un must turistico di questa stagione che è alle porte, soprattutto per gli amanti della natura che vogliano essere deliziati dagli scenari spettacolari dei monti in Italia e in Svizzera.

D’altronde, ogni anno sono migliaia i passeggeri che scelgono di salire sui convogli della Ferrovia Vigezzina-Centovalli per ammirare gli straordinari scenari che questi treni percorrono fin dal 1923. La Ferrovia alpina che collega la Svizzera al territorio italiano è anche stata citata dalla Lonely Planet tra le dieci linee più belle d’Europa.

La tratta italiana di questo emozionante viaggio parte da Domodossola, proseguendo fino alla valle dei pittori, toccando anche la Valle Vigezzo, e arrivando al suo punto più alto presso il borgo di Santa Maria Maggiore. Dopo essere passati davanti al celebre Santuario della Madonna del Sangue, si scende fino alle Centovalli fino a arrivare a Locarno, sul Lago Maggiore. Su questo viaggio panoramico si possono ammirare le colline costellate da filari di vite color oro e i boschi di betulle e castagni, con le faggete, sulle quote più alte.

Il viaggio può iniziare da uno dei due capolinea, Domodossola o Locarno e il tempo di percorrenza di ciascuna tratta è di circa due ore. A Domodossola è di interesse una visita nel centro storico, dove fermarsi a visitare la Piazza Mercato e i suoi palazzi storici, come Palazzo San Francesco, sede delle collezioni dei Musei Civici.

Ferrovia Vigezzina-Centovalli, Treno del Foliage, autunno

Fonte: @Peter Boffelli

Il treno sulla Ferrovia Vigezzina-Centovalli in autunno

Locarno è il punto di arrivo per i viaggiatori che vengono dall’Italia ed è una cittadina deliziosa, dove passeggiare sullo splendido lungolago e immergersi tra gli scorci suggestivi del centro storico fino ad arrivare a Piazza Grande sede del famoso Festival del Cinema. Volendo è anche possibile prendere un bus da Locarno per visitare la città di Ascona, dal carattere mediterraneo.

Durante il periodo in cui sarà attivo il Treno del Foliage si potrà cogliere l’occasione per scoprire la 25a edizione dell’Autunno Gastronomico del Lago Maggiore e Valli, che si terrà fino al 22 ottobre a Locarno. Santa Maria Maggiore, invece, offre la possibilità per i giorni del 19 e 20 ottobre di scoprire la 19a edizione di Fuori di Zucca, per conoscere il borgo Bandiera Arancione del TCI e i suoi prodotti tipici. Ancora a Santa Maria Maggiore, fino al 3 novembre è in programma la mostra Gian Maria Rastellini nella Milano di Grubicy e Tosi.

Quali sono i prezzi del Foliage Express

Sul sito http://www.vigezzinacentovalli.com/foliage è possibile acquistare i biglietti per questo viaggio a bordo del Foliage Express. Sabato, domenica, festivi e prefestivi gli adulti pagano le seguenti tariffe: 1a classe € 50 – 2a classe € 40 – biglietto che include una sola fermata intermedia facoltativa (all’andata o al ritorno).

Negli altri giorni, invece, gli adulti possono scegliere tra questi prezzi: 1a classe € 46 – 2a classe € 36 – biglietto comprensivo di una sola fermata intermedia facoltativa (all’andata o al ritorno)

I ragazzi dai 6 ai 16 anni (non compiuti) possono viaggiare con uno sconto del 50%, mentre sotto i 6 anni possono viaggiare gratuitamente senza occupare il posto a sedere.

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Masada, la drammatica storia dell’antica fortezza d’Israele

Masada è una meta turistica molto amata dagli stranieri ed è quasi un culto per gli israeliani: il motivo sta nella sua storia, che sfiora la leggenda. È un’antica fortezza costruita a picco su una rocca a 400 metri di altitudine nel bel mezzo del deserto da cui si scorge il Mar Morto, una delle tappe obbligate in Israele oltre a Tel Aviv e Gerusalemme quando si fa un viaggio per la prima volta.

La storia di Masada, l’antica fortezza di Israele

Masada era circondata da mura alte cinque metri lungo un perimetro di un chilometro e mezzo, con una quarantina di torri alte più di 20 metri. Era considerata una fortezza inespugnabile. A rendere ancor più difficile un eventuale assedio contribuiva la particolare conformazione del territorio. L’unico punto d’accesso a Masada era l’impervio Sentiero del serpente, così chiamato per via dei numerosi tornanti che lo rendevano un difficile ostacolo. Oggi, Masada è nella lista dei Patrimoni dell’Unesco e a questa antica città è legato un tragico evento.

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Fonte: 123RF

Il Sentiero del serprente (con vista sul Mar Morto) che conduce a Masada

L’assedio di Masada è stato l’evento che ha trasformato questa florida città in un luogo abbandonato in una sola notte. Nel 66 a.C., Masada era stata conquistata da un migliaio di Sicarii che vi si insediarono con donne e bambini. L’esercito Romano, guidato da Lucio Flavio Silva, assediò la città dei ribelli che si erano arroccati nella fortezza, considerata inespugnabile. Pur di non farsi catturare, gli abitanti decisero di suicidarsi in massa. Quando i Romani entrarono nella cittadella trovarono solo i cadaveri. Oggi, Masada, oltre a un bellissimo sito archeologico, è un simbolo: tutt’oggi le reclute dell’esercito israeliano vengono condotte sul questo luogo simbolico per pronunciare il giuramento di fedeltà al grido di: “Mai più Masada cadrà”.

Masada, tappa imperdibile in Israele

L’altopiano su cui sorge Masada, immerso nella depressione del Mar Morto, offre uno scenario naturale a dir poco mozzafiato. La montagna all’interno del Deserto di Giuda su cui sorge l’antica fortezza domina il mare. Si tratta di un luogo unico al mondo, che riunisce meraviglie incredibili, bellezze naturali e che ha una storia millenaria. Poco lontano dal sito archeologico ci sono il punto più basso del pianeta a -425 metri sul livello del mare e l’oasi di Ein Gedi, dove è possibile fare il bagno nelle acque salate del mare e restare a galla.

Masada, il sito che riserva ancora sorprese

Il sito di Masada è ancora oggi oggetto di studi da parte di esperti storici e archeologici, tanto che una nuova ipotesi ha ribaltato alcune teorie sostenute finora. Le prime scoperte archeologiche della fortezza risalgono all’inizio del 1800, ma solo alcuni scavi effettuati negli Anni ’60 riportarono alla luce gli edifici che ora si possono ammirare a Masada. Nel I secolo a.C., la fortezza ospitava il palazzo di Erode il Grande che lo fece fortificare. Le mura sono in parte ancora lì. La sua villa era arroccata su tre diversi livelli a picco sullo strapiombo e aveva le terme con la caldaia centrale, alcuni magazzini sotterranei e ampie cisterne per la raccolta dell’acqua.

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Fonte: 123RF

Le mura dell’antica città di Masada

Tre zone abitative con un unico cortile ospitavano gli abitanti di Masada. Ci sono anche i resti di una chiesa bizantina del V secolo con una sala principale e tre stanze secondarie. Sul livello inferiore della cittadella si trovano alcuni alloggi destinati agli ospiti di Erode. Ma l’edificio più imponente è il Palazzo occidentale che ha un’estensione di 3.700 metri quadrati.

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Roman Archaeology ha portato alla luce maggiori dettagli su come siano state realizzate le opere d’assedio costruite dai Romani e su quali fossero le loro esatte funzioni originarie, una teoria sostenuta da alcuni archeologi israeliani. Secondo gli esperti che hanno condotto lo studio, per costruire le fortificazioni ci volle la manodopera e il sudore di più di 5.000 soldati. Inoltre, alcune sezioni delle mura non furono realizzate a scopo esclusivamente difensivo, ma per poter suscitare nel nemico un effetto psicologico, dando l’impressione di essere troppo imponenti e grandi per essere oltrepassate.

Come arrivare a Masada

Il Sentiero del serpente è il percorso che, tutt’oggi, permette l’accesso alla fortezza di Masada. Lungo oltre cinque chilometri, è piuttosto difficoltoso perché, oltre a essere in salita, lo si percorre sotto il sole cocente del deserto. L’alternativa è più veloce e meno faticosa, ma non è adatta a chi soffre di vertigini: una funicolare sfreccia nel vuoto con un dislivello di 290 metri e conduce i visitatori fino in cima. Molti dei turisti che frequentano il sito iniziano la scalata al Sentiero del serpente prima dello spuntare delle prime luci dell’aurora, nel buio della notte rischiarato unicamente dalla luna e dalle stelle, per riuscire a vedere l’alba dall’interno delle rovine dell’antica fortezza. Il sole sembra sorgere da una parete rocciosa per riversare la sua luce su tutto l’avvallamento circostante. Uno spettacolo unico che merita un viaggio.

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Fonte: 123RF

La funivia che porta alle rovine di Masada
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Ecco i luoghi dove il mare è caldo tutto l’anno

Il sogno di inseguire l’estate, di viaggiare cercando il mare caldo, quello che ti accoglie tutto l’anno con temperature miti regalandoti la possibilità di bagni anche fuori stagione. Ci sono alcune mete nel mondo dove il desiderio si trasforma realtà, offrendo la possibilità di fare una nuotata anche quando imperversa l’inverno.

Alcune facilmente raggiungibili, altre più distanti, sono tutte accomunate dal loro mare che permette di vivere vacanze al caldo e che regala un’esperienza autentica di estate (o primavera) che dura dodici mesi: dalle Canarie a Sharm El Sheikh, ma anche Dubai e Lampedusa dove il bagno si può fare fino all’autunno inoltrato.

Le tappe imperdibili per rincorrere l’estate e fare il bagno anche fuori stagione: da quelle più vicine all’Italia a destinazioni più lontane ma che vale la pena raggiungere.

Canarie

Temperature miti, mare caldo tutto l’anno: le Canarie sono una delle mete predilette per chi sogna di andare in spiaggia per tutti i 12 mesi. Appartengono alla Spagna, ma si trovano al largo della costa nord – occidentale africana nell’Oceano Atlantico. Basti pensare che le temperature non scendono sotto i 18 gradi (come minima) a gennaio e quindi le acque di queste isole sono perfette per fare il bagno anche fuori stagione. Tra le isole che si possono scegliere vi sono Gran Canaria e Tenerife, che sono meno ventose rispetto alle altre.

Comunque, la temperatura media è di 22 gradi e le ore di sole annuali ammontano a più di tremila, le spiagge sono diversificate e si trova quella giusta per ogni gusto.

Il mare caldo tutto l'anno alle Canarie

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A Gran Canaria, dove il mare è gradevole tutto l’anno

Spagna – Costa del Sol

Restiamo in Spagna con la Costa del Sol, la zona di Malaga in Andalucia è una meta favolosa per godere del mare anche in inverno: la sua costa è molto lunga e i giorni di sole annuale pare ammontino a circa 320 in questa regione. Si tratta di un’area punteggiata da suggestive località balneari, ma di cui vale assolutamente la pena scoprire anche la cultura e la tradizione gastronomica (davvero ricca e indimenticabile). Un luogo in cui, poi, si avrà voglia di tornare.

Spagna, lungo la Costa del Sol il mare è caldo

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Spagna lungo la Costa del Sol per andare al mare tutto l’anno

Dubai

Bella tutto l’anno con le sue tante anime, Dubai anche nei mesi invernali è la meta ideale per chi cerca mare caldo e clima adatto a una vacanza che ci ricordi l’estate.

Oltre alle bellissime spiagge si possono programmare escursioni nel deserto o visitare le tante attrazioni maestose che questa località ha da offrire. Un viaggio indimenticabile per chi ama la comodità e le mete da sogno.

Dubai meta per le vacanze di chi cerca il mare caldo

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Vacanza a Dubai per il mare caldo tutto l’anno

Lampedusa

Più vicina all’Africa che alla Sicilia, l’isola italiana di Lampedusa gode di un clima privilegiato per gran parte dell’anno, che permette di poter fare il bagno in un mare abbastanza caldo anche in autunno inoltrato: infatti l’estate può arrivare anche fino al mese di novembre.

Tra le spiagge da visitare (e da vivere) a Lampedusa si segnalano quella di Cala Croce con la sua sabbia bianca che fa da contrasto con il blu del mare e, da non dimenticare, anche la Spiaggia dei Conigli il cui accesso è contingentato.

A Lampedusa mare caldo per gran parte dell'anno

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Lampedusa, qui si trova il mare caldo per gran parte dell’anno

Malesia

Un’altra meta ideale per chi è alla ricerca di un mare caldo tutto l’anno è la Malesia. Il clima, del resto, è equatoriale che si traduce con caldo e umido, non mancano neppure le piogge che sono molto abbondanti soprattutto in concomitanza dei monsoni. Le aree esposte sono diverse in base ai periodi dell’anno; quindi è bene organizzare il viaggio sapendo prima come sarà il clima. Aspetto interessante da sapere è che le temperature sono calde e gradevoli 12 mesi all’anno. Se si programma una vacanza in Malesia tra novembre e maggio, ad esempio, la zona da raggiungere è quella peninsulare occidentale.

Malesia, meta ideale per chi cerca il mare caldo

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Mare caldo tutto l’anno in Malesia

Mauritius

Mauritius è un’isola ed è una meta di viaggio favolosa per chi rincorre l’estate tutto l’anno, in particolare per la temperatura del mare che è calda e gradevole.

Da aprile a settembre le temperature sono perfette e il clima dovrebbe essere più secco, mentre in altri periodi si corre il rischio di piogge. Da calcolare che qui soffiano venti anche molto forti. Perfetta per chi cerca spiagge e natura indimenticabili.

Mare caldo e da favola alle Mauritius

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Mauritius: mare caldo e location da sogno

Cuba

Mare tutto l’anno? Cuba è un’altra destinazione perfetta, poiché la temperatura dello specchio marino può variare dai 24 ai 28 gradi. Da novembre ad aprile il clima è maggiormente secco, quindi potrebbe essere il momento più adatto per raggiungere l’isola. A rendere un viaggio qui indimenticabile tante bellezze, a Cuba infatti ci si potrà lasciare stupire da spiagge meravigliose, natura favolosa, storia e cultura. Un luogo tutto da scoprire.

Cuba: mare caldo tutto l'anno

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Il mare caldo tutto l’anno lo troviamo a Cuba

Sharm El Shaik

Torniamo relativamente vicino all’Italia con Sharm El Sheik, località di mare in Egitto dove si può fare il bagno tutto l’anno, basti pensare che la temperatura del Mar Rosso non scende al di sotto dei 22 gradi.

Si raggiunge in circa 4 ore di volo da Milano e qui ci si può lasciare stupire dalla sua bellissima barriera corallina, una delle più grandi al mondo e i cui coralli si sono formati anche 6mila anni fa, dalle sue spiagge favolose come quella di Main Beach. Da non perdere anche il Monastero di Santa Caterina che si trova nei pressi del monte Sinai.

Sharm El Shaik con il mare caldo tutto l'anno

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Mare caldo tutto l’anno a Sharm El Shaik mare caldo

Bonita Springs in Florida

Se l’intenzione è quella di volare negli Stati Uniti, allora la località da raggiungere è Bonita Springs: qui il sole splende tutto l’anno (pare per circa 300 giorni). Si trova nel sud – ovest della Florida, più precisamente nella contea di Lee ed è una cittadina caratterizzata da spiagge di sabbia bianca e sottile, parchi e si possono organizzare tante escursioni per tutti i gusti: da quelle più sportive a quelle di carattere culturale.

Bonita Springs in Florida: qui si trova il mare caldo

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Mare caldo, una delle mete è Bonita Springs in Florida

Sri Lanka

Vacanze per tutto l’anno grazie a un mare caldo? Lo Sri Lanka è un’altra località da raggiungere, basta pianificare con attenzione il periodo e la zona da visitare in base ai monsoni. Qui, poi, ci sono tantissime cose da fare e da vedere: dalle attrazioni che fanno immergere nella cultura di questo luogo, fino alle spiagge che lasciano senza fiato così come la natura.

Sri Lanka dove trovare il mare caldo

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Sri Lanka: meta da scoprire per il suo mare caldo
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Assedio di Masada, dall’archeologia nuovi dettagli sulle costruzioni romane in battaglia

Per comprendere a cosa si riferisce l’ultima ricerca di un gruppo di archeologi israeliani dobbiamo tornare indietro nel tempo fino all’Assedio di Masada, episodio conclusivo della prima guerra giudaica, combattuta tra romani e zeloti.

Uno studio pubblicato sul Journal of Roman Archaeology ha infatti portato alla luce maggiori dettagli su come siano state realizzate le opere d’assedio costruite dai romani nei pressi di Masada e su quali fossero le loro esatte funzioni originarie.

Cos’è l’Assedio di Masada

Avvenuto nel 73 d.C., l’Assedio di Masada fu l’epilogo della prima guerra giudaica, in cui gli ultimi zeloti si rifugiarono nella fortezza di Masada per sfuggire ai romani. Secondo la tradizione, al termine dell’assedio, i romani trovarono solo sette sopravvissuti, mentre gli altri si sarebbero suicidati per non cadere in mano nemica, sebbene questa parte della storia sia contestata da alcuni scavi archeologici. All’epoca, questa battaglia non venne ritenuta di grande importanza o interesse storico, ma solo successivamente fu resa famosa per via degli studi archeologici riguardanti appunto le realizzazioni architettoniche dei romani.

La scoperta degli archeologi sull’Assedio di Masada

Dev’essere attribuita a un gruppo di archeologi israeliani la recente scoperta sui dettagli del modo in cui furono costruite le fortificazioni e le cinta murarie dei romani nei dintorni del sito di Masada: lo studio, reso pubblico sulle pagine illustri del Journal of Roman Archaeology, approfondisce proprio questa vicenda dal punto di vista architettonico.

Le opere dei romani a Masada contavano all’epoca un muro di cinta, torri, forti e persino una rampa di terra, con un’estensione di oltre quattro chilometri. Il terreno dei romani era circondato da mura alte circa due metri e mezzo e protetto da torri che misuravano in altezza più di tre metri e mezzo. Secondo gli archeologi che hanno condotto lo studio, per costruire queste fortificazioni ci volle la manodopera e il sudore di più di 5.000 soldati che probabilmente impiegarono ben oltre due settimane per realizzare le imponenti strutture e un tempo ulteriore per la rampa d’accesso.

Lo studio condotto dagli archeologi israeliani per il Journal of Roman Archaeology ha inoltre mostrato che alcune sezioni delle mura sul terreno di Masada non erano state realizzate a scopo esclusivamente difensivo: è il caso di quelle vicine agli uadi (scavate nei corsi dei fiumi) e nei pressi dei burroni che sembra vennero invece costruite dai soldati romani – oltre che per evitare incursioni dall’esterno – soprattutto per poter suscitare nel nemico un effetto psicologico, con l’impressione di essere troppo imponenti e grandi per essere oltrepassate. Gli studiosi infatti hanno evidenziato il fatto che i muri fossero troppo sottili come spessore per avere una sola funzione difensiva, privi anche di parapetti per i soldati che vi si appoggiavano. Le torri, oltretutto, erano distanti eccessivamente le une dalle altre.

Il motivo, invece, per cui i romani insistettero tanto a voler conquistare una roccaforte piccola (solo un centinaio di soldati) come quella di Masada è ancora ignoto, anche se tra gli studiosi anche Guy Stiebel pensa che la conquista fosse connessa alla conservazione del commercio di balsamo a Ein Gedi.

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Salone dell’auto di Torino, come visitare la città gratis seguendo tutti gli eventi

Nel cuore dell’elegante città piemontese, torna il Salone Auto Torino 2024 che dopo 5 anni si ripropone in una veste rinnovata e pronto ad animare le vie e le piazze del centro, con eventi gratuiti per tutti i partecipanti e 500.000 visitatori attesi. Un’occasione perfetta, quindi, per scoprire la bellissima città di Torino guidati da un evento unico, imperdibile per tutti gli appassionati di automobili e non solo.

La nuova edizione del Salone dell’Auto di Torino

Il  Salone dell’Auto torna a Torino dopo cinque anni, annunciato nelle precedenti conferenze stampa dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dal sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, dall’assessore regionale alle Attività produttive Andrea Tronzano e da quello comunale ai Grandi Eventi, Sport e Turismo, Mimmo Carretta, con la collaborazione di Andrea Levy, ideatore e organizzatore di Salone Auto Torino 2024.

Quest’anno il Salone Auto Torino 2024 diventa un vero e proprio museo a cielo aperto, un momento di scambio culturale nel centro della città di Torino dove il pubblico sarà immerso nella storia dell’industria automobilistica, tra automobili del passato e vetture del futuro, naturalmente con un focus sulla sostenibilità ambientale. Le vie e le piazze del centro storico saranno le vere protagoniste di questo evento che si svolgerà dal 13 al 15 settembre, con momenti di incontro e intrattenimento dalle 9.00 del mattino fino alle 23.00 di sera, tutti gratuiti.

L’evento avrà il suo centro nevralgico in piazza Carlo Felice e condurrà i visitatori verso la bellissima piazza Castello e in piazzetta Reale, dove si potranno ammirare tutti i modelli di automobili esposti per raccontare al pubblico l’evoluzione della tecnologia automotive. Oltre a uno sguardo sul passato, l’evento mostrerà agli amanti delle automobili quali sono le nuove tecnologie del settore, come le auto a zero emissioni, che potranno persino essere provate dai partecipanti nel percorso test drive dedicato.

Il Salone Auto Torino 2024 è una vera e propria passeggiata in città durante la quale ammirare non solo i grandi modelli disegnati dai carrozzieri che hanno fatto la storia dell’automotive e le supercar e hypercar più incredibili, ma anche il contesto urbano.

Salone Auto Torino 2024, automobili

Fonte: Ufficio Stampa

Ecco come apparirà il centro storico di Torino per il Salone Auto Torino 2024

Come partecipare agli eventi del Salone Auto Torino 2024

Per partecipare al Salone Auto Torino 2024 si potrà scaricare il Free Pass Salone che permetterà di avere accesso anche alle speciali convenzioni per treni e pullman, pensate per arrivare a Torino nei giorni dell’evento, oltre che dare al possessore la possibilità di usufruire di sconti e ingressi speciali nei musei, negli esercizi commerciali e nei ristoranti convenzionati. Il Free Pass Salone sarà quindi un biglietto elettronico gratuito che darà anche ai possessori la possibilità di effettuare i test drive con le automobili messe a disposizione dalle case automobilistiche.

Salone Auto Torino 2024 è un evento che mira infatti a coinvolgere al massimo il territorio, con preziosi risvolti economici. Andrea Levy, Presidente Salone Auto Torino ha commentato così questo aspetto: “Abbiamo riunito gli elementi più appassionanti e suggestivi del sistema automobilistico in un unico format, in una sola passeggiata che, da piazza Carlo Felice a piazza Castello e piazza Vittorio Veneto, accompagnerà i visitatori tra le auto classiche, i modelli iconici dei brand, le novità commerciali, disponibili anche nelle aree test drive, i prototipi e le one-off dei più grandi car designer, le due ruote”.

Andrea Tronzano, Assessore Bilancio, Programmazione economico-finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive Regione Piemonte ha invece aggiunto: “Il 2024 sarà ricordato come il ritorno del Salone dell’Auto su Torino, l’idea di far ritornare il binomio auto/esposizione in centro città la trovo non solo intelligente e rispettosa della nostra storia recente, ma anche, come hanno dimostrato le recenti edizioni di Autolook un momento di festa per le migliaia di appassionati dei motori che popolano la nostra regione. Mancano ancora diversi mesi all’appuntamento ma la macchina organizzativa sta lavorando per regalare alla città un momento indimenticabile”.

Le aree test con le automobili a basse emissioni si troveranno in piazza Carlo Felice e in piazza Castello, insieme alle supercar e alle auto più iconiche, proseguendo anche su via Roma, piazza San Carlo, piazzetta Reale, Giardini Reali e piazza Vittorio Veneto. Tra piazza Arbarello e piazza Solferino, invece, saranno previsti momenti di intrattenimento per le famiglie e dei focus sulla mobilità.

Piazza San Carlo, via Roma e piazza Castello costituiranno quello che è quindi il Circuito Dinamico dove si potranno ammirare le Formula 1, i prototipi e le auto classiche più iconiche della storia che sfileranno regalando al pubblico una nuova emozione ogni giorno.

Per sabato 14 settembre è prevista in concomitanza con il Gran Premio Torino la celebrazione della passione di collezioni e club: l’iniziativa vedrà le auto sportive di tutte le epoche passate come protagoniste all’interno dell ameravigliosa e storica cornice della Reggia di Venaria, visitabile dal pubblico. Le automobili in questo momento sfileranno in una magnifica parata che attraverserà le strade di Venaria Reale, oltre che la Panoramica di Superga, per terminare a Torino in via Roma.

La chicca? Anche la Mole Antonelliana si prepara alla festa: nel corso della serata del sabato sarà illuminata dei colori dello stemma di Torino, il giallo e il blu.

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Norilsk, in Siberia, è la città più a nord del mondo

Fredda, industriale e città tra le più a nord del mondo: siamo in Russia nel circondario federale della Siberia. Siamo a Norilsk. Una città che è nata solamente nel secolo scorso e che ha preso il nome dal vicino corso d’acqua e dai monti omonimi.

Un luogo che viene definito tra i più freddi, ma anche molto inquinato. Basti pensare che qui si trovano alcuni dei più grandi depositi minerari al Mondo. E questa è anche la fortuna del luogo poiché l’estrazione di minerali e la fusione sono tra le sue industrie e ricchezze principali.

E questa città è senza dubbio un luogo dal grande fascino, come tutti i posti estremi in cui l’uomo deve fare i conti con situazioni climatiche più complesse: basti pensare che per dimensioni è la seconda città che si trova all’interno del Circolo Polare Artico. La storia, cosa vedere e fare a Norilsk in Siberia.

La storia di Norilsk in Siberia

Norilsk è famosa sin dai tempi più antichi, anche se non esisteva ancora. Il perché va ricercato nella sua ricchezza più grande: la presenza di tantissimi minerali. Così, anche se qui non sorgeva nulla, questa zona era già celebre durante l’età del bronzo, a testimoniarlo i resti di un sito trovati nei pressi di un lago.

Ma è solamente nel 1921 che è stata realizzata una capanna durante delle spedizioni condotte da un geologo ed esploratore per conoscere meglio questa regione. Quella costruzione esiste ancora, nonostante sia stata spostata, ed è un monumento storico. E se Norilsk è stata realizzata intorno alla fine degli anni Venti, la nascita ufficiale della città, però, è il 1935 a causa della presenza del campo di lavoro Norillag, chiuso nel 1956.

Perché è difficile visitare la città di Norilsk

Ma si può visitare Norilsk in Siberia? La risposta è sì, ma, a quanto pare, serve un visto speciale (oltre al passaporto per entrare in Russia) per poterla raggiungere.

Innanzitutto, è bene sapere che le vie d’accesso sono sostanzialmente due: ci si arriva tramite aereo con un volo della durata di poco pià di 4 ore da Mosca, oppure nei mesi più caldi – pochi – in estate via fiume.

Per quanto riguarda l’accesso, invece, viene regolamentato, è approvato dalle associazioni ospitanti e il dipartimento della città di Norilsk del Servizio federale di sicurezza russo per il territorio di Krasnoyarsk stabilisce, insieme alle autorità interessate, in merito all’ammissione degli stranieri.

Essendo – quindi – l’ingresso alla cittadina un po’ più complesso del normale è chiaro che visitarla non risulta così immediato come avviene per altri luoghi.

Siberia, la città di Norilsk

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La città di Norilsk in Siberia fredda e difficile da visitare

Cosa vedere a Norilsk in Siberia

Una città difficile da raggiungere e da visitare e per questo molto affascinante: le cose da vedere a Norilsk non sono poche. Comprese quelle che regala natura: qui, infatti, la notte polare dura dal 30 novembre al 13 gennaio, circa, e le temperature che riescono ad arrivare anche a 27 gradi sotto lo zero. In estate, invece, si oscilla intorno ai 15 gradi, ma con qualche picco anche a 25.

Ci sono alcuni luoghi interessanti da visitare a partire dal centro storico che è un esempio di architettura socialista, ma anche la moschea, il teatro e – naturalmente – la prima casa costruita nel 1921.

Vi è anche il memoriale del gulag Norillag, è per merito dei suoi prigionieri che è stata costruita la città: il campo è composto da qualche rudere, ma nei pressi del monte Schmidt vi è il Calvario di Norilsk.

Le altre tappe in Siberia

La Siberia è un luogo che affascina i viaggiatori con il suo clima estremo e con la sua natura che regala scenari mozzafiato. Tra le altre cose da vedere in questa zona della Russia c’è senza dubbio l’aurora boreale, una delle magie del cielo maggiormente apprezzate e ricercate in tutto il mondo.

Nel Territorio di Krasnojarsk, dove si trova anche la città di Norilsk, si trova l’Altopiano Putorana: qui vi è una riserva naturale di grande pregio che custodisce alcune specie animali rare oltre a suggestivi e preziosi paesaggi. Inoltre – a quanto pare – vi è una vasta popolazione di renne selvatiche dal momento che vi transita una rotta di migrazione importante.

All’interno del territorio dell’altopiano vi è anche il Lago Vivi, si trova nella parte sud-occidentale e su una sua sponda era stato collocato il centro geografico della Russia, poi successivamente spostato di qualche decina di metri successivamente all’annessione della Crimea.

Un’area affascinante da scoprire per la bellezza dei paesaggi e della sua natura, una parte di questa zona poi è iscritta nella lista patrimoni mondiali Unesco: con i suoi ecosistemi che passano da subartici e artici, con taiga, tundra forestale, sistemi desertici artici e sistemi lacustri e fluviali di acqua fredda incontaminati, come viene elencato sul sito ufficiale.

L'Altopiano Putorana in Siberia si trova nello stesso territorio di Norilsk

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La bellezza della natura dell’Altopiano Putorana in Siberia

Inquinamento a Norilsk

Se si fa una ricerca online su Norilsk emerge che anche la questione inquinamento è abbastanza spinosa: basti pensare che a maggio del 2020 è avvenuto un vero e proprio disastro quando 20mila tonnellate di gasolio si sono riversate in un vicino fiume a causa del crollo di una cisterna di uno stabilimento di un’azienda mineraria. Questa, a sua volta, ha dichiarato che l’incidente ambientale è avvenuto a causa dello scioglimento del permafrost. Norilsk viene considerata uno dei luoghi più inquinati della Russia.

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Costa Azzurra: i luoghi e le esperienze da non perdere

Nell’immaginario collettivo la Costa Azzurra ha consolidato un mito intramontabile fatto di mare scintillante, spiagge sabbiose, città glamour e profumo di lavanda. I colori pastello sono onnipresenti e non importa la location: vi sentirete sempre catapultati dentro un quadro. Soprattutto se visitato in bassa stagione, il sud della Francia offre scenari magici e i luoghi da scoprire sono davvero tanti tra borghi dalle strade acciottolate, buganvillee e le onde del Mediterraneo a fare da sfondo.

Come creare il giusto itinerario? Per aiutarvi nella scelta abbiamo selezionato i luoghi e le esperienze da non perdere, da visitare in pochi giorni, in una o due settimane in base al tempo a vostra disposizione.

Mentone, la perla della Riviera Francese

Non stupisce che Mentone sia stata soprannominata ‘la perla della Riviera Francese’, con le sue case color pastello, i tetti in terracotta e i giardini di limoni. Ed è proprio questo frutto a offrirvi la possibilità di fare esperienza della città in un momento particolare dell’anno: il Festival dei Limoni. Dal 1934, tra febbraio e marzo, Mentone ospita un evento unico e colorato che vede sfilare tra le strade carri realizzati con gli agrumi. Alla fine dei festeggiamenti, per non sprecarle, le 120 tonnellate di agrumi utilizzate vengono rivendute agli abitanti e ai turisti. Inoltre, è considerato uno dei luoghi più caldi della costa, con oltre 316 giorni di sole all’anno.

Festival limoni Mentone

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Un carro realizzato con gli agrumi per il Festival dei Limoni

Antibes, la città amata dagli artisti

C’è stato un tempo in cui la Costa Azzurra attirava a sé gli artisti e gli scrittori più importanti. Tra i luoghi più amati c’era Antibes che, oltre gli yacht e le spiagge, conquista i suoi visitatori proprio con il suo passato artistico e letterario. E sono le ville, ancora oggi parte importante del paesaggio, a raccontarlo: fu in quella di Saint Louis (ora hotel Belles-Rives) che Francis Scott Fitzgerald trascorse l’estate con Zelda e sua figlia nel 1926 e dove iniziò a lavorare al romanzo “Tenera è la notte”. E poi c’è Picasso che utilizzò il Castello Grimaldi come atelier, oggi trasformato in museo e considerato tra le attrazioni culturali più importanti della città balneare.

Nizza, una tappa irrinunciabile

Qualsiasi itinerario nella Costa Azzurra non può rinunciare a una tappa come Nizza. Incastonata tra le Alpi e il Mediterraneo, è considerata una delle mete più frequentate, soprattutto durante l’alta stagione. Essendo una località balneare, la giornata perfetta comincia in una delle sue numerose spiagge. Seguite la Promenade des Anglais, un lungo viale che costeggia il mare, e scegliete quella più adatta a voi tra aree pubbliche e lidi privati. Nel pomeriggio perdetevi nel suo centro storico, acquistate qualche prelibatezza nei mercati e concludete l’esperienza con un picnic a La Colline du Château (Collina del Castello). Qui si apriranno davanti a voi panorami mozzafiato. Se amate andare in bicicletta, invece, sarete felici di sapere che Nizza vanta 125 chilometri di piste ciclabili, perfette per scoprirla in modo sostenibile.

Nizza

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Il lungomare di Nizza

Cannes, non solo cinema

Molto prima che diventasse sinonimo del Festival Internazionale del Cinema, di luogo per le celebrità e per il lusso, Cannes rappresentava una destinazione balneare perfetta semplicemente per rilassarsi. Ancora oggi, sorpassato il velo del glamour, è possibile godersela senza spendere una fortuna. Attraversando le strade del centro storico si arriva sulla cima della collina del Suquet, dove potrete visitare il Musée de la Castre (le sue stanze ospitano collezioni dedicate all’arte etnografica proveniente da tutto il mondo) e godervi la vista sul porto turistico e sulla Croisette. Se invece cercate spiagge meno affollate, vi basterà prendere un traghetto che, in 15 minuti, vi condurrà a Ile St. Honorat, nota per il suo monastero e i boschi, e Ile Ste-Marguerite, un luogo ricco di calette e spiagge nascoste.

La città medievale di Èze

Tra i borghi medievali più caratteristici della Costa Azzurra c’è sicuramente Èze. Con i suoi edifici in pietra perfettamente conservati, i vicoli tortuosi, le cappelle del XIV secolo e sullo sfondo il mare, sembra di essere trasportati in un set cinematografico. Qui potete dedicarvi anche a un sano turismo attivo percorrendo il sentiero escursionistico di Nietzsche, un trekking di circa due kilometri che collega Èze-Bord-de-Mer a Èze-Village. Perché si chiama così? Perché si racconta che il filosofo trascorse proprio qui il periodo della sua vita durante il quale compose la terza parte di “Così parlò Zarathustra”.

Grasse e i suoi profumi

Grasse, situata tra Cannes e Nizza, offre una sosta perfetta per immergersi in un mondo fatto di fiori e profumi. Questo borgo, infatti, è famoso per la sua arte del profumo riconosciuta anche Patrimonio UNESCO. Qui potrete visitare le profumerie storiche come Fragonard, partecipare a workshop per creare la vostra fragranza personalizzata o percorrere strade panoramiche tra i campi dove tutto profuma di lavanda, gelsomino e fiori di arancio. Se la visitate durante il mese di agosto, non perdetevi il Festival del Gelsomino tra fuochi d’artificio, sfilate e spettacoli itineranti.

Grasse in Costa Azzurra

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Il centro storico di Grasse

Villefranche-sur-Mer e il lungomare colorato

Questa incantevole cittadina, situata tra Nizza e Saint-Jean-Cap-Ferrat, offre un’atmosfera perfetta fatta di case colorate, piccole boutique, caffè e ristoranti affacciati sul mare. È una delle destinazioni meno affollate rispetto alle sue vicine, ma offre comunque tante possibilità di svago tra spiagge bellissime e un centro storico perfettamente conservato dov’è un piacere perdersi tra le sue strade alla ricerca degli scorci migliori.

Saint-Paul-de-Vence e il gioco delle bocce

Avete mai sentito parlare della “pétanque“? Si tratta del classico gioco delle bocce che, in Francia, è considerato un vero e proprio sport nazionale. Per scoprirlo al meglio e farne esperienza, vi basterà dirigervi verso Saint-Paul-de-Vence e, in particolare, ne La Place De Gaulle, chiamata anche “place du jeu de boules”: questa è la porta d’ingresso del villaggio, il suo cuore nevralgico, ma soprattutto il campo prediletto dei giocatori di bocce di qualsiasi età.

La Riserva dei Monts d’Azur

Non solo spiagge e borghi medievali, il vostro itinerario nella Costa Azzurra può essere arricchito anche da attività nella natura come quelle offerte dalla Riserva dei Monts d’Azur. Questa è l’area più selvaggia delle Alpi Marittime ed è situata a pochi chilometri da Cannes. In particolare, questa riserva si concentra soprattutto sul comportamento della fauna selvatica, studiato per valutare il potenziale di reintroduzione del bisonte europeo e dei cavalli di Przewalski in natura. Il parco propone tante attività legate all’ecoturismo, che potete approfondire nel dettaglio all’interno del sito ufficiale.

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Le 50 migliori pizzerie del mondo: la classifica

La pizza è un orgoglio tutto italiano a livello internazionale, una delle eccellenze food Made in Italy più amate da tutto il mondo: lo scorso 10 settembre, al Teatro Mercadante di Napoli, ha avuto luogo la cerimonia di premiazione del contest 50 Top Pizza World 2024. Ecco così rivelata la classifica delle 100 Migliori Pizzerie del Mondo: al primo posto, la pizza napoletana portata da Anthony Mangieri nel cuore di New York.

50 TOP PIZZA WORLD 2024, una guida unica

50 Top Pizza è una guida disponibile sul web, a cura di Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, che permette agli utenti di conoscere quali siano, a livello globale, le migliori pizzerie italiane che puntano sulla qualità degli ingredienti, in ogni continente del mondo. La stesura di questa guida è realizzata grazie alla partecipazione di un migliaio di persone da tutto il mondo, suddivise in panel Nazionali, mentre le visite alle varie pizzerie sono effettuate in maniera anonima.

Per decretare quali siano le pizzerie migliori del mondo si adotta un metodo di giudizio che si basa sulla bontà della pizza, criticandone la lievitazione e l’utilizzo delle materie prime, ma anche sul servizio in loco, sulla location e su tutto ciò che sta attorno all’esperienza in quel determinato ristorante.

La migliore pizzeria del mondo è a New York

La pizza napoletana, caratterizzata da una croccantezza unica, bordi alti e spessi e impasto sottile, è ancora una volta vincitrice: secondo la classifica, infatti, il primo posto è stato assegnato alla pizzeria di Anthony Mangieri, che si trova nella Grande Mela, a New York.

I Paesi presenti nella classifica mondiale 2024 sono 29, con l’Italia al primo posto per la presenza di ben 41 pizzerie, seguita dagli Stati Uniti con 15 pizzerie. Le città più rappresentate in classifica sono invece Napoli con 5 locali, New York, San Paolo del Brasile, Milano, Roma e Caserta con 4 pizzerie a testa.

Al secondo posto, invece, un pareggio: seguono infatti Diego Vitagliano Pizzeria a Napoli, e I Masanielli di Francesco Martucci nella città di Caserta, mentre il podio viene completato con il terzo posto di The Pizza Bar on 38th a Tokyo.

Sempre in top ten, seguono Tony’s Pizza Napoletana a San Francisco, di Tony Gemignani; I Tigli a San Bonifacio, di Simone Padoan; Sartoria Panatieri a Barcellona, diRafa Panatieri e Jorge Sastre, e 50 Kalò a Napoli, di Ciro Salvo; e infine Seu Pizza Illuminati a Roma, di Pier Daniele Seu.

Molti gli altri premi e le onorificenze speciali, come quello assegnato a Giorgia Caporuscio, di Don Antonio a New York: a lei va infatti il premio speciale Empower Women – Fedegroup Award, come modello di ispirazione per le donne pizzaiole di tutto il mondo. La pizzaiola è stata infatti premiata “Per avere ispirato le pizzaiole di tutto il mondo, perché fare la pizza non è stato mai culturalmente considerato un lavoro femminile; il fatto che sia “sempre” stato così non vuol dire che sia giusto o che debba essere sempre così. Il cambiamento non avviene da solo”.

Il premio Pizza Maker of the Year 2024 – Ferrarelle Award, invece, se lo è guadagnato Matheus Ramos di QT Pizza Bar a San Paolo del Brasile, mentre il premio Pizza of the Year 2024 – Latteria Sorrentina Award è stato assegnato a Mission Impossible di Tony’s Pizza Napoletana a San Francisco. Infine, il premio Best Pasta Proposal 2024 – Pastificio Di Martino Award va alla pizzeria a mano di Manila, nelle lontane Filippine. 

Un altro importante riconoscimento è quello di Green Oven 2024 – Goeldlin, che valorizza l’attenzione alla sostenibilità ambientale, e che è stato assegnato a Cambia-Menti di Ciccio Vitiello, a Caserta.

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WizzAir dà il via al low cost sul lungo raggio

Decolla da Milano Malpensa la nuova era dei voli intercontinentali low cost di Wizz Air. Dal 2 giugno 2025 la compagnia ungherese lancerà il primo volo diretto low cost per Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, con tariffe a partire da 99,99 euro per sola andata, tasse incluse. I biglietti per il nuovo collegamento, che sarà disponibile tutti i giorni e ha una durata di circa sette ore, sono già in vendita sul sito e sull’app ufficiale di Wizz Air.

Nel prezzo è incluso un bagaglio a mano dalle dimensioni massime di 40x30x20 cm, mentre per trolley e bagagli da stiva saranno applicate tariffe aggiuntive. Una rivoluzione resa possibile da parte di Wizz Air dal posizionamento presso l’aeroporto milanese, a partire dalla prossima primavera, di uno dei suoi nuovissimi Airbus A321XLR (Extra Long Range) di nuova generazione.

Il nuovo volo per Abu Dhabi

“L’Airbus A321XLR è l’aereo più efficiente dal punto di vista dei costi della sua categoria e, grazie alla maggiore autonomia, consente a Wizz Air di collegare le destinazioni più lontane della sua rete e di espanderla ulteriormente, collegando culture e continenti. Siamo entusiasti di offrire tariffe imbattibili ai nostri clienti sulla nuova rotta annunciata per Abu Dhabi, offrendo al contempo l’opzione più sostenibile per volare” – ha commentato József Váradi, CEO di Wizz Air. “Stiamo già operando diverse rotte ultra-low-cost di 5-6 ore con grande soddisfazione dei nostri clienti, e l’XLR estenderà la nostra eccezionale proposta a voli di 7-8 ore”.

Si tratta del primo di una serie di collegamenti che sfrutteranno l’estesa autonomia del nuovo aeromobile che renderà i viaggi intercontinentali più accessibili e sostenibili che mai. La compagnia presta particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e l’Airbus A321XLR è infatti progettato per ridurre l’intensità di emissioni di carbonio di almeno il 30% rispetto ai vettori concorrenti sulle stesse rotte, e grazie alla sua efficienza, rappresenta il futuro del trasporto aereo sostenibile.

Un aeromobile all’avanguardia

Questo nuovo volo rappresenta anche un rafforzamento della presenza di Wizz Air in Italia, in particolare a Milano Malpensa, e la decisione strategica di basare qui il nuovo aeromobile riflette la volontà della compagnia di consolidare il proprio network italiano e ampliare le sue rotte a lungo raggio, offrendo ai passeggeri un’esperienza di viaggio innovativa e sostenibile.

“La scelta di Wizz Air di operare da Malpensa il primo A321 XLR basato in Italia conferma il ruolo dell’aeroporto quale piattaforma ideale per lo sviluppo di modelli innovativi di business – ha dichiarato Armando Brunini, CEO di SEA Milan Airports – Questa nuova tipologia di aeromobili consentirà infatti di diversificare le rotte, di ampliare la capacità e la stagionalità dei voli modificando la tipologia di offerta di Milano Malpensa grazie alla loro maggiore autonomia. Questo sviluppo pone le premesse per un’ulteriore crescita delle rotte extra-europee dell’aeroporto consolidando il portafoglio dei servizi aerei che conta 183 destinazioni in 78 paesi.”

Dal 2020, anno in cui Wizz Air ha aperto la sua prima base in Italia, la compagnia ha introdotto oltre 50 nuove rotte e con questo nuovo collegamento con Abu Dhabi, non solo amplia le sue opzioni di viaggio intercontinentale, ma lo fa nel rispetto dell’ambiente, proponendo soluzioni sempre più green a chi sceglie di viaggiare in aereo.