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Usseaux, piccolo borgo montano nel cuore delle Alpi Cozie

Usseaux, piccolo comune situato nell’area occidentale della provincia di Torino, è uno dei borghi più belli e suggestivi d’Italia. Il borgo si trova in Val Chisone e fa parte di quella che un tempo era la comunità Montana Valli Chisone e Germanasca e che a partire dal 2009 è entrata a far parte della più ampia comunità montana del Pinerolese Pedemontano, costituita di recente per via degli accorpamenti territoriali voluti dalla Regione Piemonte.

L’incanto di splendide aree naturalistiche

Il territorio del comune di Usseaux, situato nel contesto mozzafiato delle Alpi Cozie, è compreso tra due incantevoli aree naturalistiche, il parco naturale Orsiera-Rocciavrè e il parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
Queste due meravigliose aree naturalistiche sono state istituite al fine di proteggere e conservare gli ecosistemi alpini e gli ambienti umani in essi sorti, con i loro monumenti ed edifici di grande valore storico-culturale. Il territorio di questi parchi, tra i quali il comune di Usseaux, è compreso è caratterizzato da numerose miniere e da alcuni ghiacciai, oltre che da antiche strade e da splendidi edifici religiosi di pregio.

Il parco naturale Orsiera-Rocciavrè è situato nell’area delle Alpi Cozie settentrionali ed è celebre per il suo aspro ambiente roccioso che presenta vette di notevole altezza quali il Monte Rocciavrè, la Punta Rocca Nera e il Monte Orsiera, che sfiorano i tremila metri.
La ricchissima fauna include moltissimi piccoli mammiferi, quali ricci, scoiattoli, marmotte ma anche mufloni, stambecchi e cinghiali. L’area di questo parco è puntellata da numerosi laghetti alpini, presso i quali è presente un’interessante fauna ittica.

L’istituzione del parco del Gran Bosco di Salbertrand risale al 1980, quando fu deciso di preservare in modo stabile e proficuo l’incredibile foresta alpina dell’area, caratterizzata da larici, pini, abeti, betulle, aceri e castagni. La fauna del luogo è caratterizzata da una vasta rappresentanza di volatili, tra cui splendide aquile reali, e dalla cospicua presenza di lupi.
L’area del parco del Gran Bosco di Salbertrand è occupata in parte da pascoli di alta quota e per la maggior parte da boschi.

Atmosfera incantata e natura incontaminata

L’area di Usseaux è attraversata dal piccolo torrente Chisone, presso le cui rive vi suggeriamo di sostare per trascorrere ore piacevoli all’aria aperta in un contesto paesaggistico davvero incontaminato e caratterizzato da un’aria pura e frizzante nonché da fitte foreste secolari, che conferiscono alla zona un’atmosfera davvero magica, mentre sul corso del torrente è presente uno specchio d’acqua artificiale, il lago di Pourrieres, utilizzato per produrre energia elettrica.

Borgo montano dall’atmosfera sospesa e incantata, il comune di Usseaux vanta edifici risalenti al XVIII secolo, moltissimi dei quali completamente restaurati e ben conservati, che hanno il potere di evocare in modo suggestivo la dura e arcaica vita di una tipica comunità alpina, come il mulino, il lavatoio e il forno. Il villaggio vanta altresì svariati murales che ne raccontano la storia, tra i quali vi segnaliamo quello posto all’ingresso del centro.

L’edificio religioso più importante è certamente la splendida chiesa parrocchiale di San Pietro, che domina l’abitato con la sua candida facciata e l’alto campanile.

Il fascino da fiaba dei dintorni

Il comune di Usseaux confina con alcune cittadine assai celebri per i turisti amanti delle aree alpine, quali Fenestrelle, Exilles e Pragelato.
Comprende anche alcune pittoresche frazioni: Fraisse, Laux e il suo omonimo laghetto alpino, Pourrieres e la favolosa località di Balboutet, le cui strade sono disseminate di bellissime meridiane dipinte sui muri degli antichi edifici.

Le frazioni, disseminate sul territorio, sono una meta privilegiata per gli amanti delle camminate lungo gli antichi e meravigliosi borghi delle Alpi, oltre a rappresentare il luogo ideale dove trascorrere sane e rigeneranti giornate all’aria aperta.

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Praga è tra le capitali più visitate: ecco come sta affrontando l’overtourism

Con il suo fascino medievale e un ricco patrimonio storico tutto da scoprire, la città di Praga continua ormai da anni ad essere una delle capitali europee più visitate dai turisti. Ma la situazione sta diventando insostenibile: il problema dell’overtourism, che affligge centinaia di destinazioni in tutto il mondo, sta spingendo i cittadini a chiedere a gran voce soluzioni alternative per poter tornare a vivere in serenità. Così le autorità stanno adottando alcune misure più stringenti per spingere i visitatori ad avere un comportamento più rispettoso. Ecco in che modo.

Repubblica Ceca, la proposta di legge sull’overtourism

Quando si parla di overtourism, una delle osservazioni principali riguarda la tutela dell’ambiente: il sovraffollamento mette infatti a rischio il prezioso patrimonio naturalistico delle località visitate, soprattutto a causa dell’eccessivo sfruttamento delle risorse presenti sul territorio. Ma c’è un altro problema di cui, forse, finora ci si è occupati troppo poco. Riguarda le difficoltà che i cittadini di tali località, prese d’assalto dai turisti, devono vivere quotidianamente a discapito della loro normale quotidianità. Stiamo parlando di caos per le strade, di rumori molesti a qualsiasi ora e di una carenza di decoro sempre più spiccata.

La Repubblica Ceca vuole dunque porre un freno a determinati comportamenti, per agevolare i cittadini e ridurre le disparità a livello turistico. È così che nasce la proposta di legge sugli affitti brevi in stile Airbnb: se dovesse essere approvata, potrebbe apportare numerose modifiche all’attuale normativa, che risulta essere molto “sfumata”. Ad esempio, potrebbero essere disposte limitazioni nel numero di giorni in cui una proprietà può essere affittata ogni anno, nonché nella metratura minima a disposizione per ogni ospite.

Tra gli obiettivi della proposta di legge, c’è anche quello di allineare gli affitti brevi privati alle tradizionali strutture ricettive, parificandone gli obblighi (attualmente, gli alloggi su Airbnb e piattaforme simili agiscono in una zona d’ombra che va tutta a loro vantaggio). Gli operatori dovranno così registrare gli ospiti su una nuova piattaforma, nella speranza di aumentare i controlli sulle case vacanza e combattere l’evasione fiscale – si stima che annualmente il fisco “perda” circa 32 milioni di euro di tasse non pagate. La nuova normativa dovrebbe entrare in vigore nel luglio 2025.

Le altre misure adottate a Praga

La proposta di legge è solo l’ultima misura adottata per combattere le conseguenze negative dell’overtourism. Come in tante altre città, tra cui Amsterdam, Barcellona e Maiorca, presso la capitale ceca sono state recentemente introdotte nuove strategie per alleviare il fastidio provocato dai visitatori ai residenti. Accade infatti che, negli ultimi anni, i turisti abbiano “cacciato” i cittadini dalla storica Città Vecchia di Praga, con i loro rumori molesti. All’inizio del 2024, per arginare questo problema, le autorità hanno vietato un abbigliamento troppo stravagante ai visitatori durante gli addii al celibato e al nubilato, perché incoraggerebbe comportamenti chiassosi.

Lo scorso anno, invece, era stata chiesta una limitazione degli orari di apertura delle attività commerciali nel centro storico di Praga – appello che tuttavia era stato respinto. L’amministrazione ha trovato un punto d’incontro tra le esigenze del turismo e quelle dei cittadini, adottando una nuova normativa in vigore da luglio 2024: si tratta del divieto di accesso notturno alle auto in una parte della Città Vecchia, che limita così i rumori nella zona dalle ore 22:00 alle ore 6:00.

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Alla scoperta di Spoleto e dintorni

Spoleto, in Umbria e nel cuore d’Italia, è una città che affascina con la sua storia millenaria, i monumenti e l’atmosfera unica che si respira per le sue strade. Che si tratti di un breve weekend o della tappa di una vacanza più lunga, Spoleto è imperdibile perché offre un mix irresistibile di arte, cultura, natura e buona cucina. Ecco una breve guida alla scoperta della città, dalle sue antiche mura romane ai vicoli medievali, fino ai panorami mozzafiato delle colline umbre.

Passeggiare per il centro storico di Spoleto

Il centro storico di Spoleto è un concentrato di bellezza e storia, dove ogni angolo racconta secoli di vicende umane e artistiche. Le strade acciottolate, i palazzi storici e le chiese monumentali creano un’atmosfera che trasporta il visitatore in un’altra epoca. Ecco cosa non perdere assolutamente.

Piazza del Duomo e la Cattedrale di Santa Maria Assunta

Il cuore pulsante di Spoleto è senza dubbio Piazza del Duomo, una delle piazze più suggestive d’Italia, con la sua scalinata che conduce alla magnifica Cattedrale di Santa Maria Assunta. Questo capolavoro dell’architettura romanica, costruito nel XII secolo, vanta un mosaico sulla facciata e un interno ricco di affreschi di Filippo Lippi. La cattedrale è anche sede del celebre Festival dei Due Mondi, un evento internazionale che ogni estate trasforma Spoleto in un palcoscenico globale di musica, teatro e danza.

Rocca Albornoziana

A dominare la città dall’alto è la Rocca Albornoziana, una fortezza imponente costruita nel XIV secolo per volere del cardinale spagnolo Egidio Albornoz. La Rocca offre una vista spettacolare su Spoleto e sulle vallate circostanti, ed è oggi sede del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, dove è possibile ammirare collezioni di arte medievale e rinascimentale.

Ponte delle Torri

Uno dei simboli indiscussi di Spoleto è il Ponte delle Torri, un acquedotto-ponte di epoca medievale che collega la Rocca Albornoziana con il Monteluco (la zona collinare). Questo capolavoro di ingegneria medievale, lungo 230 metri e alto 80, è uno dei punti panoramici più spettacolari della città. Camminare sul Ponte delle Torri significa godere di una vista mozzafiato sulle colline umbre e sui boschi che circondano Spoleto.

Teatro Romano e Casa Romana

Gli amanti della storia antica non possono perdere il Teatro Romano, costruito nel I secolo a.C., che ancora oggi ospita spettacoli ed eventi culturali. Vicino al teatro si trova la Casa Romana, una domus del I secolo d.C., ricca di mosaici e decorazioni che testimoniano il lusso e il gusto dell’epoca. Entrambi i siti offrono uno spaccato della vita romana a Spoleto.

Chiesa di San Salvatore

Patrimonio dell’UNESCO, la Chiesa di San Salvatore è uno dei più importanti esempi di architettura paleocristiana in Italia. Risalente al IV-V secolo, la chiesa si distingue per la sua facciata semplice e per l’interno caratterizzato da elementi di epoca longobarda e carolingia. È un luogo che incarna millenni di storia e fede, un vero e proprio gioiello nascosto.

Perdersi tra i vicoli medievali

Perdersi e girare nel centro storico senza tempo è però il consiglio di chi arriva a Spoleto in visita. Una passeggiata tra i vicoli medievali è un’esperienza che permette di immergersi nella storia e nella vita della città. Perdendosi tra le strette vie, si scoprono scorci incantevoli, antichi palazzi e piazzette nascoste, come Piazza del Mercato, dove un tempo si svolgeva il mercato cittadino. Non mancano botteghe artigiane, caffè storici e piccoli ristoranti che offrono piatti tipici della cucina umbra.

Esplorare i dintorni di Spoleto

Spoleto non è solo una città da scoprire, ma anche il punto di partenza ideale per esplorare i dintorni ricchi di bellezze naturali e storiche e una delle regioni più autentiche d’Italia. Con qualche giorno a disposizione, ci sono diverse escursioni e visite che si possono organizzare stando di base a Spoleto.

Monteluco

A pochi chilometri dal centro, Monteluco è una montagna sacra fin dai tempi degli antichi romani, che qui veneravano il dio Giove. Oggi, Monteluco è una riserva naturale perfetta per gli amanti della natura e delle escursioni. I sentieri che si snodano tra i boschi di lecci conducono a eremi e santuari, come l’Eremo delle Grazie, oasi spirituale e di pace.

Cascata delle Marmore

A circa 40 minuti di auto da Spoleto, la Cascata delle Marmore è una delle cascate più alte d’Europa, con un salto di 165 metri. Questa meraviglia naturale, creata dai romani nel III secolo a.C., è una meta imperdibile per chi visita l’Umbria. La cascata è inserita in un parco naturale che offre percorsi di trekking, aree pic-nic e punti panoramici da cui ammirare la potenza dell’acqua.

Abbazia di San Pietro in Valle

Nascosta tra le colline, l’Abbazia di San Pietro in Valle è un monastero benedettino fondato nel VI secolo. Conosciuta per i suoi affreschi medievali e la tranquillità del luogo, l’abbazia è un’oasi di pace che permette di fare un salto indietro nel tempo e di godere di un panorama straordinario sulla Valnerina.

Norcia e Castelluccio

Per chi ha più tempo a disposizione, una visita a Norcia e Castelluccio è altamente consigliata. Norcia è famosa per i suoi prodotti gastronomici, in particolare per il tartufo nero e i salumi, mentre Castelluccio è noto per la spettacolare fioritura delle lenticchie che, in primavera, trasforma la piana in un mosaico di colori.

Castelluccio di Norcia: fioritura

Fonte: iStock

Fioritura a Castelluccio di Norcia

Curiosità e leggende

Spoleto è una città ricca di storia, ma anche di misteri e leggende che affascinano i visitatori. Una delle storie più intriganti riguarda il Ponte delle Torri, il maestoso acquedotto romano che sovrasta la valle. Secondo una leggenda locale, il ponte sarebbe stato costruito in una sola notte grazie a un patto tra un costruttore e il diavolo. Il diavolo, in cambio dell’anima del primo essere vivente che avrebbe attraversato il ponte, avrebbe completato l’opera in tempi record. Ma l’astuto costruttore, per ingannare il maligno, fece passare per primo un cane. Il diavolo, infuriato per la beffa, si dice abbia tentato più volte di distruggere il ponte senza mai riuscirci, e ancora oggi si racconta che la struttura sia protetta da una forza misteriosa.

Un’altra curiosità interessante riguarda la Rocca Albornoziana, una delle fortezze più imponenti d’Italia. Si narra che il fantasma di Lucrezia Borgia, la famosa nobildonna del Rinascimento, perseguiti ancora i corridoi della rocca. Lucrezia visse a Spoleto durante il periodo in cui fu governatrice della città, e si dice che il suo spirito vaghi inquieto, soprattutto nelle notti di luna piena.

Infine, Spoleto ha un legame particolare con il mondo dell’arte e della letteratura. Nel 1786, il celebre poeta Johann Wolfgang von Goethe visitò Spoleto durante il suo viaggio in Italia e rimase talmente colpito dal Ponte delle Torri che lo menzionò nel suo famoso diario di viaggio “Viaggio in Italia”. Questo episodio è solo uno dei tanti che legano la città ai grandi nomi della cultura europea, confermando Spoleto come una fonte di ispirazione senza tempo.

Info pratiche

Come arrivare a Spoleto

Spoleto si trova in Umbria, a circa 60 chilometri a sud di Perugia e a circa 125 chilometri a nord di Roma, Spoleto è facilmente raggiungibile sia in auto che in treno, il che la rende una meta ideale per chi cerca una fuga dalla città o un viaggio all’insegna della scoperta.

In auto: Spoleto è facilmente raggiungibile in auto grazie alla sua posizione strategica lungo la SS3 Flaminia, che collega Roma con l’Umbria. Da Roma, il viaggio dura circa 1 ora e 30 minuti, mentre da Firenze occorrono circa 2 ore e 30 minuti.

In treno: treni regionali e intercity collegano il centro storico direttamente con Roma, Perugia, e altre città umbre. Il viaggio in treno da Roma dura circa 1 ora e 20 minuti.

In aereo. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Perugia (a circa 45 km) e di Roma Fiumicino (a circa 160 km). Dall’aeroporto di Perugia, si può raggiungere Spoleto in auto o con i mezzi pubblici in circa un’ora.

Quando andare a Spoleto

Spoleto è una meta visitabile tutto l’anno, ma le stagioni migliori sono la primavera e l’autunno, quando il clima è mite e il centro meno affollato. Anche la natura intorno durante questa stagione vanta colori unici e indimenticabili. L’estate è il periodo di maggiore affluenza turistica, nonostante il caldo deciso, anche perché il centro storico ospita numerosi eventi, tra cui il celebre Festival dei Due Mondi, che si svolge tra giugno e luglio. In inverno, invece, l’atmosfera natalizia regala un nuovo volto alla città.

Cosa mangiare a Spoleto

La cucina spoletina, e umbra in generale, è un trionfo di sapori genuini e saporiti. Impossibile venire da queste parti e rimanere a dieta! Anche i vegetariani potrebbero avere qualche difficoltà a trovare alternative alla carne, quasi onnipresente. Tra i piatti tipici spiccano gli strangozzi, una pasta fresca simile alle tagliatelle, solitamente condita con tartufo nero o con sugo di pomodoro e funghi. Altri piatti da non perdere sono la crescia, una sorta di focaccia farcita, e la porchetta, un classico dell’Umbria. Per chi ama i dolci, i tozzetti con mandorle e il rocciata, una sorta di strudel umbro, sono un vero must. Infine, i vini locali come il Trebbiano Spoletino e il Sagrantino di Montefalco sono perfetti per accompagnare i piatti della tradizione, offrendo un’esperienza enogastronomica completa.

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Vacanze a settembre, intelligenti e low cost: le offerte per partire

I mesi di luglio e agosto sono letteralmente presi di mira dai viaggiatori, che ogni anno si accalcano presso le principali località turistiche (balneari e non solo) per le loro vacanze estive. E a settembre? Le aziende riaprono, i bambini tornano a scuola: per molti, questo è il momento perfetto per godersi un viaggio in totale relax. Meglio ancora se ci sono offerte interessanti da sfruttare. Scopriamo le occasioni perfette per prenotare un volo di fine estate a prezzi stracciati.

Le offerte last minute di ITA Airways

Con le temperature che finalmente iniziano a scendere e le giornate ancora lunghe, non c’è niente di meglio che un weekend lungo da trascorrere in qualche città d’arte. Con ITA Airways, potete trovare molte offerte interessanti per viaggiare senza pensieri, prenotando anche all’ultimo momento. Un esempio? Partendo da Roma, potete raggiungere la romantica Parigi a partire da soli 141 euro (andata e ritorno): ora che le Olimpiadi 2024 sono finite, la capitale francese è sicuramente molto più tranquilla e potrete approfittarne per scoprire le sue numerose meraviglie – ovviamente a partire dall’iconica Torre Eiffel.

British Airways, i migliori voli intercontinentali

Se non avete ancora fatto le vostre vacanze e avete diversi giorni di ferie da sfruttare, potreste concedervi un viaggio dall’altra parte dell’oceano: British Airways propone numerose offerte interessanti tra le sue rotte intercontinentali, da prenotare entro il 19 settembre 2024. I prezzi sono davvero straordinari, impossibile lasciarsi sfuggire quest’occasione. Da Milano Malpensa, ad esempio, potete partire per New York ad appena 231 euro (volo diretto): lasciatevi conquistare dal fascino unico della Grande Mela e immergetevi nelle sue atmosfere multietniche.

L’India tutta da scoprire, con KLM

Siete alla ricerca di una destinazione esotica, ma non volete optare per la solita spiaggia caraibica? Delhi potrebbe essere la scelta giusta: una città multietnica e ricca di contraddizioni, la “porta dell’India” per esplorare un Paese che ha molto da offrire ai turisti. E con KLM, oggi costa davvero pochissimo. I voli in partenza da Milano, in classe Economy, partono ad esempio da soli 179 euro a persona per viaggiare a fine estate. L’offerta fa parte dei Real Deal Days, quindi non lasciatevela sfuggire: dura solamente fino al 19 settembre 2024.

I voli low cost da acquistare subito

Infine, ecco alcune interessanti promozioni lanciate dalle principali compagnie aeree low cost europee, per una vacanza all’insegna del risparmio. Ryanair ha deciso di prolungare l’estate dei suoi passeggeri, con un’offerta davvero strepitosa: prenotando un volo entro il 15 settembre (per viaggiare dal 1° settembre al 30 novembre 2024), si possono trovare prezzi stracciati. Da Bologna, ad esempio, potete raggiungere Palma di Maiorca a partire da appena 14,99 euro. Sarà l’occasione perfetta per godersi qualche ultimo giorno di mare, approfittando del caldo sole della Spagna e delle acque cristalline del Mediterraneo.

Con Volotea, invece, è l’Italia ad essere al centro dell’attenzione: sul sito ufficiale potete trovare biglietti con partenza da Torino e arrivo a Lampedusa al prezzo incredibile di 24 euro, per viaggiare nel mese di settembre. È qui che si trovano alcune delle spiagge più belle al mondo, una possibilità da non lasciarsi sfuggire. Infine, Eurowings propone tantissimi voli per la Grecia a pochissimo: da Catania, potete raggiungere la capitale Atene con soli 29 euro, un’offerta limitata al mese di settembre. Un’ottima idea per coniugare arte, cultura e tanto mare.

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Val di Funes, dove ammirare la più iconica cartolina delle Dolomiti

L’immagine più iconica delle Dolomiti Patrimonio Unesco è presa da qui. Questa meravigliosa cartolina, che da sempre fa il giro del mondo – prima perché veniva spedita per posta e oggi perché viene postata su tutti i social -, è quella che meglio rappresenta il paesaggio dolomitico nel mondo e che fa sognare. Tanto che oggi pullman di turisti cinesi vengono portati qui dal lontano Oriente per scattare una foto o un selfie e poi via, di nuovo a bordo alla volta della prossima tappa instagrammabile (che il più delle volte è Venezia). Peccato per loro, perché si perdono uno degli spettacoli più incredibili che Madre Natura ci regala: l’enrosadira, quando all’ora del tramonto (o all’alba) i “monti pallidi” si colorano di rosa.

La visitai più di vent’anni fa, prima dell’avvento di Instagram e dei social network. Pubblicai diverse volte le decine di fotografie scattate con una delle più tecnologiche fotocamere digitali allora presenti sul mercato e spero di non aver contribuito troppo alla diffusione di questo luogo che oggi rischia di finire nella lista delle mete minacciate dall’overtourism. Del resto, pur essendoci già a quell’epoca Photoshop, non dovetti fare nulla né applicare alcun fotoritocco per mostrare la bellezza del posto.

Ma dove si trova questo luogo da favola? Siamo nella Val di Funes, in Alto Adige, immersa nel Parco naturale Puez-Odle e dominata dal gruppo delle Odle, la catena montuosa delle Dolomiti che segna il confine con la Val Gardena. Le Odle, che in ladino significa “aghi”, sono considerate il gruppo più bello delle Dolomiti proprio per il loro profilo classico e frastagliato che si ammira dal micro borgo di Santa Maddalena e sono l’immagine simbolo non soltanto di questa valle ma della nostra intera catena alpina.

L’iconica chiesetta incorniciata dalle Dolomiti

Simbolo di questa valle è l’immagine della chiesetta immersa nei prati incorniciata dalle Dolomiti. È proprio qui che vengono portati i turisti – soprattutto cinesi – a scattare la famosa foto. Ma è anche l’immagine più rappresentativa di campagne pubblicitarie, di copertine di libri e chi più ne ha più ne metta. Si tratta della Chiesetta di San Giovanni a Ranui, divenuta ormai un soggetto fotografico di fama mondiale e resa famosa proprio dalla sua inconfondibile posizione.

Si tratta di una minuscola chiesa barocca risalente al 1744 e fatta costruire da Michael von Jenner, come viene ricordato da una targa sulla facciata, nel Comune di Funes, nella frazione di Santa Maddalena. Iconica è la sua cupola a cipolla fatta di rame che sorregge una stella. Rappresenta il martirio di Giovanni che fu gettato nel fiume Moldava e al fatto che una ghirlanda a forma di stella ha condotto al ritrovamento del suo cadavere. Sulle pareti interne della chiesetta si possono ammirare nove dipinti barocchi realizzati nel XVIII secolo e che raccontano la vita di Giovanni.

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Fonte: 123RF

La chiesa di San Giovanni, icona delle Dolomiti

La chiesa è di proprietà privata e appartiene alla famiglia del vicino maso Ansitz Ranui Hof, un’antica residenza di caccia del XII secolo, con pareti affrescate anche all’interno e mobili d’epoca, dove oggi si respira la tipica atmosfera rurale, con la stalla delle mucche, dei maiali, dei conigli e dei numerosi gatti. Uno dei posti più belli che ho avuto la fortuna di visitare nella mia lunga carriera. La famiglia proprietaria del maso conserva la chiave per aprire la chiesa di San Giovanni accessibile solo su richiesta. Di tanto intanto viene celebrata una messa e, sempre su richiesta, vengono celebrati matrimoni.

Sentiero Adolf Munkel, il sentiero delle Odle

Per ammirare da vicino questo spettacolo della natura c’è un bellissimo sentiero a valle che si può percorrere: il Sentiero Adolf Munkel o sentiero delle Odle. Si snoda ai piedi delle impressionanti pareti delle Odle ed è uno dei percorsi dolomitici più suggestivi. Il punto di partenza di quest’escursione è il parcheggio di Malga Zannes (a 1.685 metri), raggiungibile facilmente anche con i mezzi pubblici (in Alto Adige si promuove sempre più la mobilità sostenibile con servizi di bus e navette capillari gratuiti grazie alla Dolomiti Card che viene offerta dalla maggior parte delle strutture ricettive del territorio).

Si inizia il percorso seguendo il sentiero n° 6 verso Ciancenon/Tschantschenon. Prima del ponte che attraversa il fiume omonimo, sulla destra prende il via il Sentiero Adolf Munkel identificato con il n° 35. In un leggero saliscendi si arriva fino alla Malga Brogles (2.045 metri). Da qui si scende lungo il sentiero n° 28 per arrivare al parcheggio di Ranui. Il percorso è lungo 13 chilometri e il tempo di percorrenza è di circa quattro ore e mezza. C’è un seconda variante, più breve (9 km in 3 ore circa) che percorre il sentiero n° 35 fino alla Malga Gschnagenhardt e al Rifugio delle Odle. Poi si continua sul n° 36 verso Malga Dusler e si torna a Malga Zannes.

Enrosadira, la leggenda che colora di rosa le Dolomiti

E qui in Val di Funes si può assistere a uno dei fenomeni naturali più belli che esistano, l’enrosadira, che in ladino significa “diventare rosa” ovvero il momento in cui le Dolomiti, all’ora dell’alba e del tramonto, si colorano di rosa. La spiegazione è scientifica: le Dolomiti, infatti, sono composte di rocce di carbonato di calcio e di magnesio. Per questo la Dolomia, colpita dai raggi del Sole, all’alba o al crepuscolo, sviluppa così tante sfumature colorate. Ma, come spesso accade qui in Alto Adige, a ogni fenomeno è legata una leggenda.

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Fonte: 123RF

Il fenomeno dell’enrosadira in Val di Funes
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Amrum, l’isola della Germania da girare a piedi in una giornata

L‘isola di Amrum, nella Frisia Settentrionale, è una delle migliori destinazioni per gite di un giorno in tutto lo Schleswig-Holstein, una delle sedici regioni federali della Germania. L’aria fresca del Mare del Nord, le zone paludose, la natura incontaminata e le distese di dune a perdita d’occhio sono sufficienti ad attrarre chiunque sia alla ricerca di una vacanza ricca di avventura o di una meritata pausa di relax in un luogo dove si può realmente staccare la spina.

Cosa fare e vedere ad Amrum

Con una superficie di circa 20 chilometri quadrati, e una popolazione di circa 2400 persone, l’isola di Amrum si trova proprio nel cuore del Parco Nazionale del Mare di Wadden dello Schleswig-Holstein. Una delle cose migliori che si possono fare ad Amrum è esplorare il variegato paesaggio e i cinque villaggi situati sulla costa orientale: Nebel, il più grande e caratteristico, Wittdün, fondata come località di villeggiatura marittima nel XIX secolo e diventata la cittadina più abitata di tutta l’isola, Norddorf, Süddorf e Steenodde.

La parte occidentale, invece, è prevalentemente costituita da una grande zona di dune sabbiose, di cui la più alta misura 32 metri. Le dune di Amrum sono una riserva naturale dello Schleswig-Holstein e sono perfette per un’escursione a piedi o in bicicletta. La vista dalla cima è davvero mozzafiato.

Un’altra attrazione dell’isola è la spiaggia di sabbia bianca di Kniepsand, che si estende per 10 chilometri di lunghezza e fino a 1,5 chilometri di larghezza. Vi si può trascorrere un’intera giornata sdraiati a godersi il sole, o se siete avventurosi, potete noleggiare una tavola da surf o un kayak ed esplorare le acque limpide del Mare del Nord.

Uno dei simboli di Amrum è il faro di Norddorf, una tappa obbligata per chi vuole fare vedere l’isola dall’alto. È possibile salire e godersi la vista panoramica mozzafiato, particolarmente suggestiva al tramonto. Gli amanti delle escursioni possono fare passeggiate indimenticabili, come quella che va dal faro fino al villaggio di Norddorf attraverso la pineta, o il sentiero che parte da Norddorf, proseguendo lungo la spiaggia per raggiungere la riserva ornitologica di Amrum-Odde. Si tratta di un’area protetta dove vivono molte specie di uccelli. Un ottimo posto per fare birdwatching e osservare da vicino la fauna locale.

Da non perdere anche il punto panoramico di North Point, il più settentrionale dell’isola, un luogo ideale per un picnic o una passeggiata, con un paesaggio unico. La piccola e graziosa isola di Amrum merita una visita durante tutto l’anno, con le case frisone col tetto di paglia, i ristoranti di pesce e le taverne dei marinai che offrono luoghi caldi e accoglienti durante i mesi invernali.

Le altre isole Frisone Settentrionali

Dopo aver scoperto Amrum, ecco un breve tour tra le altre isole Frisone Settentrionali appartenenti alla Germania. Cominciamo da Föhr, che ha una superficie di soli 82 chilometri quadrati ed è popolarmente conosciuta come “i Caraibi Frisoni”, presumibilmente per il clima mite della Corrente del Golfo e la spiaggia di sabbia bianca. Qui si possono percorrere più di 200 chilometri di piste ciclabili e si possono visitare splendide chiese e musei, ma l’attrazione principale è il Sentiero dei Pianeti, che si estende per 11 chilometri tra Wyk e Utersum.

Pellworm, la terza più grande delle Isole Frisone Settentrionali, invita invece alla tranquillità e a godere appieno della natura. Il Faro è una tappa popolare, dove apprendere la storia dell’isola, e ad un’altezza di 37 metri si trova una piattaforma panoramica che si raggiunge salendo 140 gradini.

Nordstrand è nota per la sua aria buona e per questo è ufficialmente una stazione termale del Mare del Nord. Tra 1906 e 1907 fu collegata alla terraferma mediante una diga a fior d’acqua di circa 2,6 chilometri di lunghezza a scopo di protezione del litorale. Qui, il Mare dei Wadden si può attraversare in carrozza fino alla Hallig Südfallinabitata.

Infine, Sylt, l’isola più conosciuta delle Frisone settentrionali, dove si trova la città di List, la più settentrionale della Germania. Ci si imbatte in persone a cavallo nella magnifica riserva naturale della Brughiera di Braderup, nelle ville dai tetti di paglia nel villaggio di Kampen, o in una meraviglia come il paradiso naturale del Bacino di Rantum, un lago di acqua salmastra di 576 ettari a sud-est di Westerland, luogo di riproduzione e di riposo per decine di migliaia di uccelli. L’isola è conosciuta soprattutto per le sue spiagge di sabbia bianca, sempre battute dal vento.

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Da settembre nuovi treni notturni collegano l’Austria con l’Italia

Che si tratti di un weekend all’insegna di qualche bella città d’arte o di una vacanza vera e propria, sprecare mezza giornata per il viaggio è davvero un peccato. Per questo motivo si diffondono sempre più i treni notturni, che coniugano sostenibilità (ci si sposta infatti senza far uso di mezzi propri) e comodità: si arriva a destinazione ben riposati e pronti per tuffarsi all’avventura, senza aver così buttato via neanche un istante delle proprie vacanze. Il mese di settembre 2024 porta con sé, da questo punto di vista, alcune interessanti novità: ecco le tratte notturne che si aggiungono a quelle già in funzione.

I nuovi treni notturni di ÖBB

Una grande novità arriva da ÖBB, l’operatore ferroviario austriaco che da tempo si occupa di treni notturni. Il suo servizio NightJet è molto apprezzato, soprattutto dai più giovani che non amano perdere tempo in lunghi viaggi. Sono già diverse le tratte attive in Italia, che permettono di muoversi comodamente in gran parte dell’Europa centrale (e non solo!) viaggiando di notte. Ora sono in partenza alcuni nuovi treni che collegheranno soprattutto l’Austria al nostro Paese, per offrire un servizio sempre più efficiente.

A partire dal 10 settembre 2024, sarà possibile salire a bordo di nuovi treni NightJet in partenza da Vienna, Salisburgo e Monaco di Baviera, diretti verso alcune delle principali città italiane: Bologna, Firenze e Roma. Insomma, è l’occasione perfetta per concedersi una vacanza alla scoperta di luoghi nuovi e meravigliosi, senza doversi preoccupare di lunghe attese in aeroporto o di ore da trascorrere alla guida della propria auto. I treni messi a disposizione da ÖBB sono dotati di ogni comfort, per regalare ai passeggeri un’esperienza super.

Ciascuno di essi ha sette vagoni, suddivisi in due carrozze letto, tre carrozze cuccette, una carrozza con soli posti a sedere e una carrozza multifunzione (con spazi dedicati ai bagagli, sedili disponibili per i passeggeri con mobilità ridotta e un compartimento cuccette accessibile). In particolare, le due carrozze letto offrono diverse possibilità per viaggiare in tutta comodità: ciascun vagone ospita 9 cabine comfort, con controllo della temperatura e delle luci, due letti, un tavolo e toilette en suite, nonché 1 cabina comfort plus, con maggior spazio e doccia privata.

Le carrozze cuccette, invece, hanno a disposizione 28 mini cabine e 3 scompartimenti per famiglie. Le mini cabine somigliano ai capsule hotel di nipponica tradizione, con un singolo letto e spazi personalizzati per un viaggio confortevole (i bagni sono esterni, due per ciascun vagone). Gli scompartimenti per famiglie hanno invece 4 posti letto: possono essere prenotati per intero o andare all’avventura e conoscere così nuovi compagni di viaggio. Le prenotazioni non fanno distinzione di sesso, ma le donne possono scegliere uno scompartimento unicamente al femminile.

Perché viaggiare di notte

SI treni notturni sono ormai un trend molto diffuso in Europa: sempre più turisti scelgono questa formula per viaggiare senza problemi, cogliendone i tantissimi vantaggi. Quali sono? Innanzitutto, si tratta di un mezzo di trasporto molto più sostenibile rispetto all’aereo – e spesso anche molto meno costoso, soprattutto considerando i prezzi dei bagagli da caricare in stiva. Inoltre, è così possibile sfruttare per intero ogni singolo momento della vacanza: viaggiando di notte, ci si può riposare nelle cabine letto e arrivare così a destinazione già pronti per nuove esperienze, senza bisogno di passare in hotel per un pisolino.

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Visto turistico Colombia per italiani: tutte le informazioni utili

La Colombia è un paese complesso dalle infinite sfaccettature: un viaggio qui significa godersi la bellezza delle spiagge incontaminate e, allo stesso tempo, pianificare un’avventura su montagne innevate e aspre, per non parlare della modernità offerta dai grattacieli che convivono accanto ai caratteristici pueblos. La Colombia è uno di quei paesi che conquista con la sua bellezza inaspettata perché, per molto tempo e ancora oggi, la sua storia turbolenta tra gang e cartelli della droga ha plasmato la sua immagine nel mondo portando i viaggiatori a scegliere mete più sicure.

Molte cose stanno cambiando: le comunità hanno voglia di farsi conoscere e di far scoprire la propria cultura, così ricca e vibrante, oltre che i paesaggi e le bellezze del territorio. Alcune città invece, come Medellín, stanno attirando l’attenzione dei nomadi digitali e dei lavoratori da remoto alla ricerca di un luogo stimolante nel quale ‘trasferire’ il proprio ufficio. Se anche voi siete curiosi di viaggiare in Colombia, ecco tutte le informazioni da conoscere in relazione al visto turistico per gli italiani.

Visto turistico per la Colombia

Se desiderate visitare la Colombia, c’è una buona notizia: non è necessario richiedere il visto per scopi turistici. Al momento dell’ingresso nel Paese, le autorità di frontiera annoteranno sul vostro passaporto, con apposito timbro, la durata del soggiorno che dovrà essere di massimo 90 giorni. Se volete rimanere più a lungo, dovrete richiedere con anticipo una proroga a pagamento presso l’Ufficio Immigrazione “Migración Colombia” che vi permetterà di estendere la vostra permanenza fino a un massimo di 180 giorni.

Sottolineiamo un fattore molto importante: le dichiarazioni rilasciate per soggiornare in Colombia devono essere assolutamente veritiere, soprattutto riguardo le ragioni del viaggio e la permanenza. Il visto potrebbe essere necessario solo per chi si reca in questo Paese per motivi diversi da quelli turistici: in questo caso consigliamo di rivolgersi all’ambasciata con sede a Roma.

Documenti necessari per la partenza

Il visto per entrare e viaggiare in Colombia, come abbiamo visto, non è necessario, ma avrete bisogno di un passaporto in corso di validità e in buone condizioni. Le autorità colombiane, infatti, non ammettono viaggiatori con libretto del passaporto deteriorato (macchie, strappi e ogni tipo di alterazione, seppur minima). Oltre al passaporto, dovrete necessariamente compilare un modulo che vi permetterà di salire sul vostro aereo senza avere problemi.

Si tratta del modello Check-Mig, ossia il formulario totalmente gratuito di pre-registro migratorio che potrà essere comodamente compilato online. In caso di mancata compilazione del modello, le compagnie aeree potranno avvalersi della facoltà di non consentire l’imbarco. Raccomandiamo di utilizzare solo il link presente nella pagina web ufficiale di Migración Colombia al fine di non incorrere in possibili truffe o furti di dati personali, utilizzando siti web non ufficiali. Lo stesso modulo dovrà essere compilato e presentato per uscire dal Paese.

Ricordatevi, infine, che sarà necessario avere con voi anche il biglietto di ritorno (possibilmente in versione cartacea), il quale vi verrà richiesto dalle compagnie aeree al momento della partenza dall’Italia. Se state pianificando di raggiungere un Paese terzo dopo la Colombia, è possibile presentare il biglietto di uscita anche se la destinazione finale non è l’Italia. Nel caso in cui i viaggiatori riescano a imbarcarsi senza biglietto di ritorno, una volta giunti a Bogotà può venire loro negato l’ingresso nel Paese.

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Il lago rosa della Crimea è uno spettacolo della natura

Il lago rosa di Sasyk-Sivash, nella città di Yevpatoria, nella parte occidentale del Penisola di Crimea, è uno spettacolo della natura e ogni anno era solito attirare migliaia di turisti curiosi di vedere questo specchio d’acqua dall’insolito colore e di scattarsi selfie. Il Sivash (o Sivaš), comunemente chiamato anche Mare Marcio, consiste in un sistema di baie e di lagune di grande superficie a Ovest del Mar d’Azov. E pensare che questo luogo di incredibile bellezza dal 2014, a causa della crisi in Crimea, è attraversato dal confine tra la Russia e l’Ucraina. Oggi sono pochi i visitatori che osano andarci.

Perché il lago di Sasyk-Sivash è rosa

La profondità massima delle acque del lago Sivash o Sivaš non supera i 3 metri e il fondale è coperto da uno strato molto spesso – anche dieci metri – di sedimenti salini e carbonici. Le sue acque sono talmente salate – fino all’87 per cento – che la superficie assume delle sfumature che vanno dal rosa chiaro al rosso vermiglio a causa della presenza massiccia di un’alga che vive nell’acqua salata, la Dunaliella, capace di sopravvivere anche in ambienti terribilmente inospitali grazie ad alcuni meccanismi di difesa che la proteggono dalle radiazioni solari e dalla pressione osmotica.

Perché è chiamata anche Mare Marcio?

D’estate, la superficie dell’acqua si riscalda gradualmente emettendo uno sgradevole odore sulfureo, da cui il nome di Mare Marcio. Ed è anche a causa della forte evaporazione dell’acqua che, in questa stagione, emergono delle ampie superfici asciutte che appaiono come un deserto di sale.

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Fonte: IPA

Il deserto di sale del lago Sivash

Cosa sono le strane formazioni in mezzo al lago?

Un’altra caratteristica del lago di Sivaš è data dai particolari funghi di sale ovvero delle incrostazioni saline che prendono la forma di un fungo, la cui formazione è dovuta sempre all’evaporazione dell’acqua nei mesi estivi. Il lago ha anche dato il nome a una stazione ferroviaria sorta nei pressi dell’omonimo villaggio.

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Fonte: IPA

Le formazioni saline sulle acque del lago Sivash

Quando visitare il lago rosa

Il Lago Sivaš è diventato, col tempo, una meta molto ambita soprattutto tra gli amanti della natura e gli appassionati di fotografia. Vedendo il paesaggio nella sua totalità, infatti, non si può che rimanere incantati dalla sua bellezza. Durante i periodi estivi la magia si intensifica ed è il momento migliore per visitarlo, quando l’acqua evapora, facendo emergere, così, parti di superficie che trasformano il paesaggio nel deserto salino. Durante l’evaporazione, inoltre, l’alga si riproduce più velocemente raggiungendo la sua massima diffusione e donando al bacino sfumature ancora più intense. L’effetto visivo è strabiliante, d’altro canto questo fenomeno porta con sé un odore sulfureo molto pungente e a tratti decisamente sgradevole. Ma vale il viaggio.

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Il Times consiglia Ravenna e Comacchio: “Una Venezia alternativa, ma senza folla”

Se tutti gli occhi sono puntati su Venezia, il Times consiglia due mete alternative in Italia “senza folla”. Il quotidiano londinese ha dedicato un lungo servizio a Ravenna e a Comacchio, definendole le alternative “segrete” a Venezia, ma senza essere affollate. Dall’articolo di uno dei più prestigiosi quotidiani del mondo emerge la bellezza di Ravenna, Capitale di tre Imperi, la poesia di Comacchio, colorata città fondata su 13 isolotti, e l’autenticità di tutta l’area del Parco del Delta del Po.

“In queste due località si avverte un mix magico di atmosfere di Venezia, Firenze e Bologna, non troppo distanti da qui”, scrive il giornale. E “l’eco mediatica internazionale è un’ottima forma di promozione”, ha commentato l’Assessore regionale al Turismo dell’Emilia-Romagna Andrea Corsini, “come testimoniano i tanti ospiti stranieri che quest’anno hanno scoperto le nostre città d’arte, ma anche i borghi, la Riviera e l’affascinante Appennino”. “Anche la stampa internazionale”, ha proseguito Corsini “si sta sempre più accorgendo degli scrigni d’arte e cultura della nostra Regione, luoghi magici fuori dalle rotte dell’overtourism e dove ancora si respirano identità e genius loci”.

Secondo il Times “Ravenna, storica città d’arte, e i placidi canali di Comacchio fanno di queste due città gemelle in Emilia-Romagna due dei segreti meglio custoditi in Italia”.

Perché visitare Ravenna secondo il Times

Ravenna, antica Capitale di tre Imperi, è descritta sul giornale britannico come luogo di pellegrinaggio letterario grazie a Dante Alighieri. L’ex capitale bizantina accolse il Sommo Poeta alcuni anni dopo il forzato e triste esilio da Firenze, ospite dell’amico Guido Novello Da Polenta, signore della città: qui trascorse gli ultimi anni della sua esistenza, partecipando alla vita culturale e dedicandosi ai suoi capolavori.

Per gli inglesi, Ravenna è anche la città in cui visse il poeta loro connazionale Lord Byron, al quale la città romagnola ha dedicato un museo che sarà inaugurato a ottobre. Tanta bellezza deriva dai suoi monumenti. Nel 1996, l’Unesco ha indicato come patrimonio dell’Umanità ben otto tra monumenti ed edifici religiosi famosi, in quanto rappresentano a livello mondiale il più alto esempio di architettura e di arte. Come Galla Placidia, la Basilica di San Vitale, la basilica di Sant’Apollinare in Classe, la cripta allagata di San Francesco, i mosaici moderni al MAR (Museo d’arte di Ravenna, il tutto da gustarsi tranquillamente, senza resse. Custoditi all’interno di questi monumenti ci sono preziosi mosaici bizantini che hanno eguali soltanto in pochissimi altri posti al mondo.

Comacchio, la Venezia segreta da scoprire

Spostandosi verso il mare, il Time racconta le piccole località costiere, da Punta Marina a Porto Garibaldi, con le palafitte dei pescatori, fino a Comacchio, in provincia di Ferrara, che per i suoi canali e ponti suggestivi è chiamata la “piccola Venezia”. “Se dovessi immaginare una Venezia in miniatura dei tempi del preturismo, eccola qui: Comacchio con i suoi canali costruita su 13 isolotti”, scrive il giornale. Il centro storico di Comacchio è un labirinto di canali, ponti e vicoli pittoreschi.

Passeggiando tra le sue stradine, si scoprono angoli incantevoli. Simbolo indiscusso di Comacchio è il Trepponti, un ponte monumentale costruito nel 1634, uno straordinario esempio di architettura idraulica composto da cinque scalinate e tre archi principali che si uniscono in un unico punto centrale. Un’esperienza imperdibile è una gita in batana, l’antica barca tipica di Comacchio (come le gondole di Venezia). Le batane, con la loro forma sottile e allungata, sono ideali per navigare i canali stretti della città e scoprire la storia della pesca locale.

Tra i consigli per una visita di questa zona non mancano una navigazione nel Parco Regionale del Delta del Po e valli di Comacchio, una delle aree naturali più importanti d’Europa, con una straordinaria biodiversità, fra casoni e fenicotteri e i prodotti tipici come anguille, vongole, la tipica “spoja lorda”, un tipo di pasta all’uovo ripiena di forma quadrata, simile ai ravioli, i carciofi e gli strozzapreti.