Incastonato tra le verdeggianti colline del Friuli orientale, si trova un borgo che ha qualcosa di speciale non soltanto per la sua bellezza paesaggistica e architettonica, ma anche perché è il primo borgo vegano d’Italia. Stiamo parlando di Soleschiano di Manzano, nel Friuli Venezia Giulia: un luogo in cui viene portato avanti da anni un progetto lodevole che vuole sensibilizzare sulla sostenibilità attuale e futura nel rapporto tra uomo e ambiente, un tema a cui viene posta sempre maggior attenzione in un mondo in cui il cambiamento climatico causato dall’essere umano sta dimostrando tutti i suoi effetti drammatici.
Scopriamo qualcosa in più sull’impegno di Soleschiano a diventare un borgo vegano, un progetto ideato e condotto dalla RAVE Residency, che salva gli animali destinati al macello per riportarli ad una vita di campagna. Vediamo anche quali sono le cose da non perdere visitando questo borgo vegano in cui l’uomo si impegna a rispettare l’ambiente naturale circostante.
Il progetto che unisce arte, territorio e sostenibilità
Tutto ha inizio dall’idea delle promotrici, le sorelle Isabella e Tiziana Pers, insieme a Giovanni Marta, di dare vita ad un progetto artistico chiamato RAVE East Village Artist Residency. L’obiettivo è quello di contribuire nel cambiamento della realtà di Soleschiano, in provincia di Udine, unendo le attività produttive e quelle creative presenti nel territorio, per creare uno stile di vita più biocentrico. Così facendo si può puntare a ripristinare l’equilibrio virtuoso tra uomo e natura, soprattutto in relazione all’urgenza climatica di cui tanto si parla.
Quello di RAVE è un progetto multidisciplinare che unisce l’arte contemporanea alla salvaguardia della vita animale, sensibilizzando chiunque verso uno stile di vita più sostenibile. Qui viene praticata quella che viene chiamata la “Art_History”, ovvero uno scambio di opere d’arte, create dalle fondatrici di questo progetto, con animali destinati al macello, che vengono quindi salvati e riportati a vivere all’aria aperta.
Ogni anno, in più occasioni, la residenza ospita artisti contemporanei che sono chiamati a sviluppare idee, opere, riflessioni approfondite sulle tematiche che guidano la loro missione. Vengono organizzati eventi, incontri e mostre diffuse (soprattutto nel periodo estivo), che si snodano lungo le vie del borgo storico di Soleschiano di Manzano, tra le antiche case di pietra e le sue piante secolari. In tali occasioni, aperte a tutti, non mancano anche degustazioni di prodotti a chilometro zero e laboratori per bambini.
Nella descrizione di uno degli eventi organizzati, il gruppo Zero Waste FVG, aveva scritto: “La necessità di porre attenzione verso la vita in ogni sua forma e di ricercare un nuovo equilibrio uomo-natura è il punto cardine che l’umanità deve affrontare in questa era storica e geologica per fermare il cambiamento climatico in atto. A 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il suo pensiero nei confronti del regno animale e l’estremo rispetto per il mondo naturale ritornano nella nascita di un borgo per ripensare gli attuali squilibri degli ecosistemi e per porre ogni vita al centro”.
Cosa vedere nel borgo di Soleschiano di Manzano
È un borgo che racconta l’Italia più autentica e attenta al paesaggio, quello di Soleschiano. Sorge a circa 17 chilometri da Udine, in un territorio collinare nel quale scorre il fiume Natisone. Anche questo piccolo gioiello a 20 minuti d’auto da Palmanova (famosa per la sua incredibile pianta a stella) ha diversi punti di interesse che meritano di essere visitati, dai palazzi alle chiese, fino alle enormi querce che punteggiano il territorio: vediamoli tutti.
Villa Piccoli Brazzà Martinengo, nel cuore del borgo
Tra le viuzze che compongono il centro abitato, spicca Villa Piccoli Brazzà Martinengo, risalente al 1715. Alla vista, la costruzione che si sviluppa su tre piani è incorniciata da un grande portale in pietra con motivi decorativi e volute, e da un cancello in ferro battuto. La vasta area verde circostante è arricchita da reperti archeologici di provenienza aquileiese, oltre che da un’originale riproduzione di rovine romane. Fu nel 1877 che venne realizzato anche un corso d’acqua e un laghetto, opera idraulica che risulta molto utile per tutta la zona circostante. Le visite alla villa sono possibili soltanto previo appuntamento e per gruppi di persone (possono essere chieste informazioni alla Pro Loco di Manzano).
Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato
A due passi dalla storica villa Piccoli Brazzà Martinengo, si trova la Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato, fondata nel XII secolo per opera di alcuni monaci benedettini. Dopo diversi interventi di rifacimento e restauro nel corso dei secoli, oggi l’edificio si presenta con una facciata arricchita da una decorazione “a graffio” su intonaco chiaro, con paraste doriche e con un’architrave a triglifi.
La quercia secolare cara ad una poetessa
Qui si trova anche la Farnia, ovvero una quercia secolare che conta ben duecento anni di vita. Ciò che la rende speciale, oltre alla sua longevità e imponenza, è il fatto che fosse il luogo prediletto della scrittrice e poetessa friulana Caterina Percoto (1812-1887). Si racconta infatti che l’artista si sedesse qua sotto, all’ombra dei suoi imponenti rami, per scrivere i propri componimenti.
A 500 metri dalla quercia si trova la casa natale della poetessa, risalente al Seicento: un antico edificio padronale su tre piani che presenta all’ingresso una lapide commemorativa, mentre tutt’attorno sorgono alcune costruzioni rurali di valore ambientale.
Abbazia di Rosazzo, con una vista mozzafiato
A 8 km da Soleschiano, infine, merita una tappa l’antica Abbazia di Rosazzo, in cima all’omonimo colle e immersa in un suggestivo paesaggio fatto di vigne, colline e attraversato dal fiume Natisone. Il complesso abbaziale è composto da diversi edifici che formano gli ambienti tipici di un monastero, arricchiti da giardini pensili e da un belvedere. La struttura più importante è la chiesa di San Pietro Apostolo, costruita all’inizio dell’XI secolo, il stile romanico e ricca di affreschi. È visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Dal belvedere dell’Abbazia di Rosazzo la vista è spettacolare e nelle giornate in cui il cielo è più limpido si scorgono i piccoli borghi rurali che punteggiano il territorio, come Manzinello, San Lorenzo, San Nicolò e Soleschiano.