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Come arrivare dall’aeroporto di Heraklion a Rethymno

Se da una vacanza in Grecia vi aspettate spiagge bellissime, borghi suggestivi e antichi tesori, sicuramente state organizzando un viaggio nella splendida isola di Creta. È qui che nasce la civiltà minoica, e con essa la prima società avanzata d’Europa, ed è sempre qui che i viaggiatori approdano per cercare atmosfere uniche e magiche tra mare, cultura e tante attività all’aperto.

In questo articolo vi aiutiamo a pianificare la parte iniziale del vostro viaggio, dall’atterraggio allo spostamento verso una delle città principali: Rethymno.

L’aeroporto interazione di Heraklion

Quello di Heraklion (Candia, in italiano) è il principale aeroporto di Creta, la più grande delle isole elleniche e tra le più visitate dai turisti. Si tratta di un grande aeroporto internazionale, il più trafficato del paese dopo quello di Atene. Da qui è possibile raggiungere alcune delle località più belle come Rethymno, con la sua fortezza veneziana risalente al XV secolo, il suo grazioso lungomare dove provare le specialità tipiche e il centro storico particolare e caratteristico.

Per raggiungere la città di Rethymno dall’aeroporto di Heraklionpotrete usufruire di diverse soluzioni: taxi, auto con conducente, autobus, navette private e shuttle che collegano l’aeroporto a numerosi hotel, bed & breakfast e ostelli.

Autobus KTEL

Il modo più economico per arrivare dall’aeroporto di Heraklion a Rethymno è l’autobus della compagnia KTEL. Non esiste una linea diretta tra l’aeroporto e la città, quindi dovrete prima arrivare alla fermata dei bus adiacente il porto di Heraklion e da qui prendere la coincidenza con Rethymno. Il biglietto costa intorno agli 8 euro a tratta e può essere acquistato sia in aeroporto che direttamente sull’autobus. La prima corsa parte alle 5.30, mentre l’ultima è alle 21.30 e la tratta dura 90 minuti. Consigliamo di verificare gli orari sul sito ufficiale perché potrebbero esserci cambiamenti in base alla stagione e di avere con voi dei contanti, soprattutto se deciderete di acquistare il biglietto direttamente dall’autista.

Trovare la fermata dei mezzi pubblici all’aeroporto di Heraklion è semplice perché situata appena fuori dall’aeroporto, sulla strada principale alla vostra sinistra. Basta uscire dall’uscita dell’edificio degli arrivi e vedrete la strada principale davanti a voi. Gli autobus dall’aeroporto di Heraklion al terminal KTEL di Heraklion e viceversa partono ogni 10 minuti e il tragitto dura circa 20 minuti.

Transfer privati condivisi e taxi

Se preferite un viaggio più comodo e veloce, potete optare per i transfer privati condivisi, che partono direttamente all’aeroporto di Heraklion e raggiungono Rethymno in un’ora circa. I costi delle vetture oscillano tra i 100-120 euro per quelle più piccole con 4 posti, fino agli oltre 2oo euro per quelle più grandi fino a 8 posti. Per spostarsi tra le due località di Creta, ovviamente, si può anche prendere un taxi. Il prezzo è sui 100-120 euro totali e per usufruirne sarà sufficiente scegliere un taxi nei pressi dell’aeroporto.

Auto a noleggio

Se preferite essere autonomi e prevedete di scoprire l’isola in totale libertà e flessibilità, la soluzione ideale è noleggiare un’auto sia online che all’aeroporto. Da qui, per raggiungere la città di Rethymno, vi basterà dirigervi in direzione nord-est e imboccare l’autostrada E75. Continuate sull’E75 per circa 80 chilometri fino all’uscita per Rethymno. Il viaggio dura in genere circa un’ora a seconda del traffico. Mentre guidate lungo l’autostrada, non dimenticate di ammirare gli splendidi paesaggi e di godere della vista panoramica sulla costa nord di Creta.

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Poros: cosa vedere in quest’isola della Grecia

Tra le mete più apprezzate dagli italiani alla ricerca di una destinazione per le vacanze c’è sempre la Grecia. Le mete più gettonate sono Mykonos, Santorini e Atene, ma avete mai sentito parlare di Poros? Attenzione a non confondersi con Paros, l’isola delle Cicladi ricca di spiagge e vita notturna! Poros è molto più piccola ed è situata nel golfo Saronico, ideale sia come destinazione di per sé che come viaggio in combinazione con la capitale perché vicinissima e facilmente raggiungibile con il traghetto in un paio d’ore. Non a caso viene scelta da molti viaggiatori e locali come fuga dal caldo e dal caos estivo di Atene.

Distante soli 200 metri dal Peloponneso, deve il suo nome proprio al canale che la separa dalla terraferma. Conta solamente 4000 abitanti e una superficie di 49 km², quindi può essere visitata tranquillamente in uno o due giorni. La sua atmosfera e tranquillità ha conquistato molti, tra i quali lo scrittore Henry Miller che nel suo libro Il colosso di Marussi la omaggia con queste parole “Mi aggrapperò a Poros se mai dovessi scegliere tra raggiungere il Nirvana o rimanere indietro per vegliare e guidare coloro che verranno, dico ora lasciatemi rimanere indietro, lasciatemi librarmi come uno spirito gentile sopra i tetti di Poros e guardare in basso i viaggiatori con un sorriso di pace e gioia”.

Siete pronti a scoprire Poros con noi? Cominciamo!

Cosa fare e vedere a Poros

Divisa in due parti, Spheria e Kalavria, collegate tra loro da un istmo, Poros è un inno alla lentezza perché le cose da fare e da vedere non sono molte. La prima delle due ospita il capoluogo Poros città, il luogo in cui sbarcherete e da dove comincerà il vostro viaggio.

Esplorate la città di Poros

Una volta sbarcati, lasciatevi avvolgere dall’atmosfera della Grecia più autentica tra edifici neoclassici, vicoli stretti e case imbiancate avvolte nelle buganvillee prima di dirigervi verso il punto panoramico più bello. Questo si trova presso la Torre dell’Orologio, il luogo ideale dove scattare fotografie e godersi il paesaggio sul mare e sulla cittadina di Galatas, da visitare al tramonto per rendere il tutto ancora più magico.

Impossibile salpare su un’isola greca e non fare un viaggio indietro nel tempo. Seppur di dimensioni ridotte, anche Poros ha il suo museo archeologico, a pochi passi dalla piazza principale. Qui troverete i reperti provenienti dal Tempio di Poseidone: situato in una posizione dominante nella zona a nord-est dell’isola, di questo tempio restano solo dei ruderi, ma consigliamo di visitarlo per la vista privilegiata sulla baia di Vagionia.

Un altro luogo da scoprire a Poros è il Monastero di Zoodochos Pigi, costruito intorno all’842 a.C. e dedicato alla Vergine. Al suo interno sono custodite diverse icone religiose risalenti al XIV e XVI secolo. Può essere raggiunto facilmente durante un’escursione giornaliera percorrendo un percorso immersi dai profumi e dai colori tipici della vegetazione greca. La scoperta della città di Poros termina con una sosta in uno dei tanti bar e nelle taverne situate sul lungomare, dove godersi l’attimo presente, oltre che le deliziose specialità della Grecia.

Porto di Poros in Grecia

Fonte: iStock

Il piccolo porto di Poros

Rilassatevi sulle spiagge

Tutte le spiagge si trovano nella parte meridionale dell’isola, come Kanali Beach e Askeli Beach: quest’ultima è la più grande e anche la più frequentata dai turisti, attrezzata con locali e strutture sulla spiaggia. Altre spiagge bellissime sono Monastiri Beach, molto amata dalle famiglie grazie alla sua tranquillità, e Megalo Neorion, considerata una delle migliori perché offre la possibilità di godersi il meglio della cucina tipica greca seduti in una delle taverne con vista mare. Qui troverete anche l’omonimo villaggio, dove sono presenti affittacamere, negozi per il noleggio di attrezzature per praticare sport acquatici e un supermercato.

Diversa dalle altre è invece Calypso Bay, in cui è possibile rinfrescarsi all’ombra della pineta vicino al mare. Infine, l’ultima spiaggia è Russian Bay, caratterizzata da grandi ciottoli e chiamata con questo nome perché ospita i resti di una fortificazione russa dell’800. Durante la lotta per l’indipendenza, infatti, la Grecia è stata aiutata dalla Russia e i resti della fortificazione rappresentano la testimonianza di questo periodo storico. In questa spiaggia potete affittare lettini e ombrelloni o rilassarvi nel tratto di spiaggia libera.

Russian Bay Poros

Fonte: iStock

La spiaggia Russian Bay a Poros

Esplorate i dintorni con una gita in barca

Se deciderete di soggiornare sull’isola di Poros per più giorni, consigliamo di regalarsi delle escursioni in barca alla scoperta nei dintorni, una su tutte quella che vi porterà alla fiabesca foresta dei limoni o Lemonodasos. La traversata, molto breve, vi permetterà di esplorare una piantagione di limoni di cui si hanno testimonianze scritte risalenti al XVIII secolo quando i limoni venivano esportati da Poros a Costantinopoli, Salonicco e non solo.

Un’altra escursione è quella che, dal porto, vi condurrà alla scoperta della costa dell’Argolide dove natura, mare e storia si incontrano. Questa regione della Grecia, infatti, era abitata dagli Ioni, scacciati dai discendenti di Agamennone, mitico re miceneo, successivamente dai Pelopidi e infine dai Dori.

Come raggiungere l’isola di Poros e come spostarsi

Poros, non essendo dotata di un aeroporto, può essere raggiunta esclusivamente con il traghetto. Dall’Italia potete atterrare ad Atene e, da qui, procedere via mare. L’isola non è molto grande e può essere visitata con calma noleggiando una bici o uno scooter, così da raggiungere facilmente le varie spiagge e il monastero di Zoodochos Pigis. Essendoci molte strade sterrate, suggeriamo di valutare anche il noleggio di quad.

L’unico luogo in cui è possibile soggiornare è, ovviamente, Poros Città, dove potrete scegliere tra diversi alberghi, residence e appartamenti in affitto; altrimenti potreste valutare di soggiornare a Galatas, nel Pelopponeso, approfittando delle navette che collegano la terraferma con l’isola.

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Isola dei Pini, vera e propria meraviglia del nostro pianeta

Definita “l’isola più vicina al paradiso”, l’Isola dei Pini incanta per la sua bellezza mozzafiato, difficile da descrivere a parole: pini alti quasi 60 metri fanno da cornice a spiagge di candida sabbia finissima e impalpabile, lambite da un mare cristallino che pullula di coralli.

Lontana dal frastuono del mondo moderno e abitata da meno di 2000 persone di etnia kanak, è parte dell’arcipelago della Nuova Caledonia, territorio d’oltremare della Francia, e si trova a soli 60 km a sud-est di Nouméa: la sua posizione remota la rende una meta poco forse poco nota, ma che vale assolutamente la pena scoprire.

L’isola (il cui nome originale è Kunie)  fu scoperta nel 1774 dal celebre esploratore James Cook durante il suo secondo viaggio verso la Nuova Zelanda. Affascinato dagli imponenti pini colonna che popolano l’isola e che affondano le radici nella sabbia, Cook decise di darle il nome con cui oggi è conosciuta.

Tutto l’incanto dell’Isola dei Pini: cosa ammirare

L’Isola dei Pini è un vero e proprio eden per gli amanti della natura, quella meta dove rilassarsi, esplorare e rigenerarsi dimenticando la frenesia della vita quotidiana.

Tra paesaggi da fiaba, spiagge incontaminate, una ricca storia e tracce della colonizzazione francese, sono davvero molte le attrazioni da non perdere a partire dalla Baia di Oro, comodamente raggiungibile seguendo un pittoresco sentiero lungo la costa, un vero gioiello naturale. Qui, spiagge di sabbia bianchissima si fondono in armonia con i maestosi pini, mentre le acque trasparenti creano una piscina naturale incorniciata dai coralli: nuotando tra migliaia di pesci tropicali dai colori vivaci, ci si sente come immersi in un acquario naturale.

La più iconica tra le spiaggia dell’isola è, senza dubbio, la spiaggia di Kanuméra, vegliata dal Rock di Kanumera, un imponente scoglio avvolto dalla vegetazione che si erge dalle acque trasparenti in cui nuotano coloratissimi pesci: la meta perfetta per praticare snorkeling.

Non da meno è Kuto Beach, meravigliosa lingua di sabbia che si estende per oltre un chilometro e forma un’ampia e accogliente baia, il punto di partenza ideale per crociere ed escursioni a bordo delle tipiche piroghe, le tradizionali imbarcazioni in legno. Indimenticabile una passeggiata lungo la spiaggia al calar del sole, per ammirare le splendide luci del tramonto sul mare.

Ma non è certo tutto.

Sul versante opposto, lungo la costa sud-orientale e non troppo distante dall’unico paese di Vao, ecco l’incantevole Baia di Upi, contraddistinta da acque limpide che ospitano una ricca varietà di coralli e sono punteggiate da formazioni rocciose ricoperte di vegetazione che emergono dal mare, creando un paesaggio quasi surreale. Tale scenario è perfetto per un’escursione a bordo delle piroghe con partenza dalla spiaggia di St. Joseph: in circa 40 minuti a piedi si può raggiungere la già citata Baia di Oro, dove vi aspetta la splendida piscina naturale, probabilmente il luogo più affascinante dell’Isola dei Pini.

Altre tappe che rendono l’isola così affascinante

Isola dei Pini, Nuova Caledonia

Fonte: Ph @Onfokus – iStock

Escursione in piroga all’Isola dei Pini,

Le spiagge sono la punta di diamante di Kunie ma non sono le uniche.

Merita una visita anche il raccolto paese di Vao, il più grande centro abitato che offre una serie di servizi essenziali quali un piccolo ospedale, il municipio, la posta, caffetterie, ristorantini, negozi e un vivace mercato settimanale. Tra le tappe più interessanti, spicca l’ottocentesca Chiesa di Notre-Dame de l’Assomption che custodisce alcune pregevoli sculture in legno. Nelle vicinanze del villaggio, su una collinetta, sorge anche una piccola cappella da cui si può godere di uno splendido panorama sulla costa.

Guardando oggi l’Isola dei Pini, con le sue spiagge paradisiache e i paesaggi spettacolari, è difficile immaginarla come teatro di sofferenza. Eppure, le antiche rovine di una prigione a Ouro, non lontano da Kuto, ne testimoniano il triste passato penitenziario. Creata dalla Francia nel 1872, la colonia penale ospitò migliaia di prigionieri fino alla fine del 1800. Accanto ai resti delle prigioni, si può vedere anche il cimitero dei deportati con 230 tombe anonime.

Ancora, una delle escursioni più affascinanti in cui cimentarsi è la salita al Pic N’ga, la vetta più alta che supera i 260 metri. Il sentiero dona splendidi scenari naturali e, sebbene l’ultimo tratto sia un po’ ripido, è adatto a tutti. Una volta in cima, sarete ricompensati da una vista panoramica incredibile che abbraccia l’intera isola, un’esperienza che vi lascerà senza fiato.

Un’altra escursione da provare è quella alle grotte e caverne dell’isola, in particolare alla grotta della Regina Ortensia, un’amata giovane che era solita nascondersi qui e che, diventata adulta, sposò il Capo dell’isola: non distante dall’aeroporto di Oumagne, è immersa nella vegetazione tropicale, attraversata da un ruscello e adornata da felci e altre piante. Le sue formazioni calcaree e l’atmosfera suggestiva ne fanno un luogo di incomparabile bellezza.

Infine, per gli appassionati di immersioni, la baia di Ouaméo è un punto di partenza ideale. L’Isola dei Pini è un vero paradiso subacqueo, con coralli spettacolari e la possibilità di avvistare squali, tonni e barracuda giganti. Nelle vicinanze si trova anche il villaggio di Ouaméo, dove potrete osservare abili artigiani mentre costruiscono le piroghe, per uno sguardo inedito sulle tecniche antiche e sulla cultura locale.

Come arrivare all’Isola dei Pini

Isola dei Pini, Nuova Caledonia

Fonte: iStock

Piscina naturale sull’Isola dei Pini

Per raggiungere l’Isola dei Pini, le alternative sono due:

  • In aereo: Partendo dall’aeroporto di Nouméa con aerei turboelica della Air Caledonie che forniscono il collegamento più volte al giorno durante tutta la settimana, il viaggio dura circa 25 minuti. Questa opzione è ideale per chi desidera arrivare rapidamente sull’isola e cominciare subito la propria avventura.
  • In traghetto: Il viaggio in traghetto dura circa 2 ore e mezza, ma offre l’opportunità di ammirare il panorama marino e godersi una piccola crociera. Si tratta della modalità ottimale per chi desidera assaporare ogni momento del viaggio e godersi il mare cristallino che abbraccia l’Isola dei Pini. Inoltre, il prezzo del traghetto è inferiore rispetto a quello dell’aereo, rendendolo una scelta conveniente.

L’isola dispone di una rete stradale ben mantenuta, che si estende per circa un centinaio di chilometri, con alcune piste che si inoltrano nelle zone più remote. Per esplorare le varie attrazioni e spiagge, è altamente consigliato noleggiare un’auto. Molti resort offrono assistenza per il noleggio, ma è importante richiedere l’auto nel momento della prenotazione dell’alloggio, poiché la disponibilità può essere limitata.

In alternativa, presso la struttura dove soggiornerete, potrete partecipare a tour guidati che vi permetteranno di visitare i punti più interessanti dell’isola in un’unica giornata. Tuttavia, occorre considerare che alcune delle meraviglie più spettacolari sono accessibili solo via mare o tramite sentieri nella foresta, che possono estendersi per diversi chilometri.

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Villa Arconati: nuovi giochi d’acqua nella dimora più bella della Lombardia

Da domenica 4 agosto, per rinfrescare i visitatori dalla calura estiva, la Fondazione Augusto Rancilio apre i nuovi giochi d’acqua a Villa Arconati, restaurati grazie al progetto finanziato dal PNRR.
Così, nel Giardino si entrerà finalmente più freschi grazie ai giochi d’acqua che nebulizzeranno una piacevole pioggerella, richiamando proprio uno dei tipici e rigeneranti divertissement settecenteschi. E, per la prima volta, saranno in funzione anche i giochi d’acqua del Teatro Grande dove ammirare le statue dei Sensi con le loro virtù moderatrici.
Ma attenzione agli scalini del Giardino: anche in qualcuno di essi si può celare un fresco mistero!

Come vivere la domenica a Villa Arconati?

Tra le più affascinanti e maestose Ville di delizia di Milano, Villa Arconati rimarrà aperta tutte le domeniche di agosto (e anche a Ferragosto) dalle 11.00 alle 19.00.

Ma qual è il modo migliore per scoprirla? Pensare di viverla come gli Ospiti dell’aristocrazia milanese nel Settecento, “alla corte” di Giuseppe Antonio Arconati. Ecco perché il biglietto d’ingresso è giornaliero, ossia consente di rimanere alla Villa l’intera giornata, con proposte culturali, sociali, artistiche e di spettacolo sempre nuove.

I visitatori possono scegliere una visita libera del complesso, oppure optare per una visita guidata accompagnati dalle guide volontarie FAR, che mettono a disposizione ogni domenica le proprie conoscenze e soprattutto la propria passione per questo luogo ricco d’incanto.

Nel Giardino si potrà godere della frescura dei berceaux, degli scherzi e giochi d’acqua, per una passeggiata nella natura: sul fondo del parterre, spicca la Casetta incantata nel bosco, che accoglie la famiglia dei pavoni.

Il Palazzo, privo degli antichi arredi, è ricchissimo di storia e delle “storie” narrate dalle sontuose decorazioni, frutto del più fine stile barocchetto lombardo: oltre a una visita per godere degli imponenti affreschi a trompe l’oeil, degli stucchi e delle dorature, delle quadrature e degli sfondati prospettici che aprono su cieli sereni dipinti, sarà possibile vivere alcuni ambienti proprio come gli Ospiti di un tempo: gustando un delizioso Lunch nella Sala Rossa, oppure sorseggiando un tè o una bevanda rinfrescante sotto il loggiato.

Visita guidata tra arte classica e mitologia

La Visita Guidata 2024 ha un percorso totalmente rinnovato, che conduce alla scoperta dell’arte e dei miti classici tanto cari agli Arconati: 90 minuti circa, accompagnati dalle appassionate Guide Volontarie FAR, per ammirare le bellezze del Palazzo e del Giardino, tra cui la statua di Tiberio, il Teatro di Pompeo Magno e gli Appartamenti delle Stagioni, e per conoscere le storie di chi ha fatto diventare Villa Arconati “la piccola Versailles di Milano”.

Tariffe:

  • Ingresso intero € 11,00
  • Ingresso ridotto € 8,00 (ragazzi da 11 a 17 anni e persone diversamente abili)
  • Gratuito per ragazzi fino a 10 anni e accompagnatori di persone diversamente abili
  • Ingresso + Visita Guidata € 16,00 (ridotto € 13,00)

Le mostre in corso

Fino al 24 novembre 2024, visitabile tutte le domeniche in concomitanza con l’apertura al pubblico di Villa Arconati e compresa nel biglietto d’ingresso, ecco la mostra “Performance Inutili” di Silvano Repetto, presso la Camera delle Stagioni: con le sue opere, l’artista aspira a creare stupore nello spettatore, riportandolo per un attimo all’innocenza dell’infanzia.

Ancora, fino al 13 ottobre 2024, è in corso “DOMANI. Jacques Martinez a Villa Arconati” con quattro esposizioni per mostrare più di cinquant’anni dei suoi dipinti, sculture, disegni, fino al
2024 per lasciar indovinare cosa sarà il 2025.

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I luoghi di Harry Potter per un viaggio con i bambini

Harry Potter è indubbiamente il maghetto più famoso dei nostri tempi: nato dalla penna di J.K. Rowling, il giovane Harry con i suoi amici e l’universo fantasy della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts ha incantato generazioni di lettori e non solo (Millennials in primis).

Dopo il successo planetario dei libri della scrittrice anglosassone, infatti, la saga di Harry Potter ha preso vita sul grande schermo con un cast a cui tutti oggi sono ormai affezionati, mostrandoci luoghi a dir poco spettacolari… Ma sapevate che molti di questi luoghi non sono stati ricreati in studio ma esistono davvero?

Ebbene sì, tra Inghilterra e Scozia si trovano moltissimi di questi luoghi, perfetti per fare una vacanza con i più piccoli. Dal 2001 al 2011, infatti, Harry Potter ci ha tenuti con gli occhi incollati allo schermo: abbiamo visto – letteralmente – crescere gli attori (Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint rispettivamente nei panni di Harry, Hermione e Ron) che hanno dato il volto ai personaggi dei romanzi! Adesso è il momento di fare le valigie e scoprire invece queste magiche, non a caso, ambientazioni.

I luoghi di Harry Potter in Scozia

Sono trascorsi oltre venticinque anni dal debutto di J.K. Rowling con il primo romanzo della saga di Harry Potter – incredibile ma vero! Oggi vogliamo condurvi sulle tracce di questa intrigante e appassionante storia attraverso le meravigliose lande scozzesi.

Viadotto di Glenfinnan, Harry Potter, Scozia

Fonte: iStock

Vista sul Viadotto di Glenfinnan

Cominciamo col dire all’interno del Regno Unito proprio la Scozia, in particolare Edimburgo, è stata centrale nella creazione del romanzo: infatti, l’autrice risiedeva proprio nella capitale quando ha iniziato a scrivere la storia di Harry e spesso lo ha fatto sorseggiando tè in uno dei tanti caffè locali.

Ma quali sono le tappe imperdibili durante un viaggio in Scozia che abbracci i luoghi dei set dei diversi film di Harry Potter?

Edimburgo

Oltre al famoso café The Elephant House, dove la Rowling ha trascorso ore a scrivere i suoi romanzi, la capitale scozzese offre altri scorci ispirati – o meglio, che hanno ispirato il mondo di Harry Potter. Uno di questi è nel cuore della Old Town, dove Victoria Street è indubbiamente una sorta di Diagon Alley, con tanto di negozi a tema.

Le Highland Scozzesi

La zona di Glencoe, nelle Highland Scozzesi, è stata set del terzo episodio della saga nel film Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban: qui infatti è stata costruita la capanna di Hagrid e il meraviglioso scenario naturale ha fatto da sfondo a più di una scena all’interno della pellicola. Da qui è possibile ammirare anche la sconfinata valla di Glen Etive.

Glencoe, Scozia

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Le montagne di Glencoe

Ma le stupefacenti Highland Scozzesi – terre incontaminate, dove la natura ha una bellezza selvaggia e regna sovrana – tornano protagoniste anche nei pressi della regione di Lochaber, una delle zone che si vedono nell’ultimo film di Harry Potter. Qui, nei dintorni, il lago Loch Shiel è quello che Harry sorvola con Fierobecco Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban e lo stesso che vede insieme a Hermione dalla torre di astronomia alla fine de Harry Potter e il Principe Mezzosangue.

Glenfinnan è forse una delle mete più gettonate sulla strada tra Maillaig e Fort William e ha molto da offrire ai fan del maghetto: tutti conoscerete ormai il viadotto di Glenfinnan, che compare in numerosi film di Harry Potter, perché è quello lungo cui passa il treno che porta al Castello di Hogwarts.

I luoghi di Harry Potter in Inghilterra

Ci spostiamo dalla Scozia in Inghilterra, per proseguire questo magico itinerario sui set di Harry Potter partendo proprio dalla cosmopolita Londra e proseguendo lungo la zona delle spettacolari campagne inglesi.

Harry Potter a Londra

Harry Potter ha preso l’Hogwarts Express per raggiungere la scuola di maghi dall’immaginario binario 9 3/4. L’insegna del binario è appesa all’esterno di un edificio secondario della stazione di King’s Cross a Londra, dove attualmente si trovano i binari 9 e 10. La metà di un carrello portabagagli spunta da un muro: è uno spot perfetto per una foto da social media!

Il Millennium Bridge, a Londra, è il luogo della scena in cui lo stesso ponte è colpito dai Mangiamorte in Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Trafalgar Square, invece, è la piazza dove i Mangiamorte sferzano un attacco nel medesimo film: una curiosità su questo luogo è anche riferita alla facciata dell’Ambasciata del Sudafrica a Londra. Infatti, una parte di questo storico edificio è stata ripresa nei film del mago per essere la sede della banca dei maghi, la Gringotts Wizarding Bank.

A un tiro di schioppo da Tower Bridge, nella zona di South Bank, Butlers Wharf fa la sua apparizione nel film Harry Potter e l’Ordine della Fenice: si tratta di una strada storica che un tempo comprendeva tutta l’area dei magazzini fluviali londinesi.

Le campagne inglesi

Il famoso castello di Harry Potter si trova alla periferia del villaggio di Alnwick, tra Narrowgate e Bailiffgate: l’esterno del castello appare nei primi due film di Harry Potter come set della scuola di Hogwarts e nelle scene della partita di Quidditch. Il Castello di Alnwick è comunque uno dei più grandi castelli abitati in Inghilterra ed è stato la residenza principale della famiglia Percy per oltre 700 anni. Costruito originariamente nel periodo normanno, il castello ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli, con parti che risalgono al XIII secolo. La famiglia Percy è una delle più antiche e più influenti famiglie nobiliari inglesi.

Castello di Alnwick, Inghilterra

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Il maestoso Castello di Alnwick

Il meraviglioso chiostro della Cattedrale di Gloucester è stato usato per le riprese del corridoio di Hogwarts nei due episodi Harry Potter e la Pietra Filosofale e Harry Potter e la camera dei segreti: la cattedrale è famosa per le sue magnifiche vetrate medievali, alcune delle quali risalgono al XIV secolo. La cattedrale ha infatti origini antiche, con parti della struttura che risalgono al XII secolo: si tratta dunque di un esempio impressionante di architettura gotica inglese, con maestose volte a crociera e dettagli architettonici intricati.

La suggestiva stazione ferroviaria di Goathland, a 8 miglia da Whitby, risale invece al 1865 ed è servita come set per la stazione di Hogsmeade, dove giungevano gli studenti della scuola di maghi in Harry Potter la pietra filosofale.

In alcuni episodi di Harry Potter, le scene degli interni della scuola di Hogwarts sono state girate dentro la Biblioteca di Bodleian, come quella della Scuola della Divinità, una stanza con un’ampia volta datata 1462. La sede principale della Biblioteca di Bodleian è la Bodleian Library è situata nel cuore di Oxford, vicino a diverse importanti strutture accademiche dell’Università di Oxford. Questa sede storica è una delle più antiche biblioteche universitarie d’Europa e uno dei maggiori depositi legali del Regno Unito, il che significa che ha il diritto di ricevere una copia di ogni libro pubblicato nel Regno Unito e in Irlanda.

L’Abbazia di Lacock è stata usata per alcune scene della scuola di Hogwarts nel primo film di Harry Potter: fondata nel XIII secolo, l’abbazia è stata una residenza privata dal 1539 fino al 1944, quando è stata poi donata in gestione al National Trust. Le versioni cinematografiche dei romanzi di Jane Austen sono anche spesso state ambientate qui, come nel caso del film basato sul romanzo Orgoglio e Pregiudizio. Non è un caso: infatti, l’Abbazia di Lacock è circondata dal pittoresco villaggio di Lacock, nella contea di Wiltshire, un luogo che trasuda l’atmosfera di quei tempi ancora oggi.

L’abbazia di Lacock è stata in passato un monastero femminile e ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli, diventando in seguito una residenza privata. L’edificio conserva oggi molti elementi architettonici originali, tra cui volte a crociera, finestre gotiche e dettagli decorativi che raccontano la storia dell’abbazia e delle persone che vi hanno vissuto.

I luoghi di Harry Potter in Irlanda

Infine, menzioniamo anche la verdissima e di per sé magica Irlanda, terra di fate e di folletti, di leggende e storie mitologiche: le spettacolari scogliere di Moher sono state il set di alcune scene, come quella in cui il preside Abus Silente muore. Questa è infatti l’ambientazione reale della grotta dell’Horcrux nel film Harry Potter e il principe mezzosangue.

Scogliere di Moher, Irlanda

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Le spettacolari Scogliere di Moher

Le scogliere di Moher sono uno dei gioielli naturali dell’Irlanda, con una bellezza spettacolare che attira visitatori da tutto il mondo. Situate sulla costa occidentale dell’Irlanda, nella contea di Clare, queste imponenti scogliere si ergono verticali dal mare, raggiungendo altezze che superano i 200 metri in alcuni punti. La loro maestosità e la vista mozzafiato sull’Oceano Atlantico le rendono una delle principali attrazioni turistiche del paese, con il vento che sferza le scogliere e le onde che si infrangono contro di esse, creando un’atmosfera selvaggia e suggestiva. Oltre alla loro bellezza naturale, le scogliere di Moher sono anche un’importante riserva naturale, sede di una ricca varietà di flora e fauna. Gabbiani, falchi pellegrini e altre specie di uccelli marini popolano la zona, mentre le erbacee che crescono lungo i dirupi contribuiscono alla diversità biologica dell’area.

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I festival musicali da non perdere in Calabria questa estate

L’estate in Calabria è una sinfonia di emozioni che risuona tra il mare cristallino e le maestose montagne dell’Aspromonte. Quando le giornate si allungano e il sole infuoca i paesaggi mozzafiato, questa affascinante regione si trasforma in un palcoscenico vivente per alcuni dei festival musicali più entusiasmanti del Sud Italia.

Ecco, allora, una selezione dei migliori festival del 2024 dove ogni concerto diventa un viaggio sensoriale tra cultura, natura e arte.

Somewhere Festival

L’agosto calabrese si accende di suoni e suggestioni con la seconda edizione del Somewhere Festival, un evento itinerante che dall’11 al 13 agosto animerà le affascinanti località di Pizzo Calabro, Tropea e Parghelia.

Il festival inizia l’11 agosto sulla terrazza del maestoso Castello Murat di Pizzo, con le esibizioni di YOMBE e CELLULOID JAM, due band emergenti che stanno rivoluzionando il panorama musicale italiano con il loro mix innovativo di pop ed elettronica. Il sound designer calabrese Antonio Castellano, con il progetto EEGO, e il dj-set di FABIO NIRTA completeranno una serata all’insegna della sperimentazione sonora.

Il 12 agosto, la magia continua in una location esclusiva, ancora avvolta nel mistero, pronta a stupire con una lineup di artisti che verranno presto svelati. L’appuntamento promette di essere un’esperienza indimenticabile, immersa in scenari sorprendenti.

La conclusione del festival, il 13 agosto, avverrà sulla spiaggia di Parghelia, dove la club culture italiana prenderà vita con le performance di LINO PUGLIESE, CHRISTIAN RUSSO, NICODEMO, CAOS MODULATION e RAFFAELE CHINAGLIA. Gli artisti porteranno sulla spiaggia le vibrazioni della musica house ed elettronica, creando un’atmosfera vibrante sotto le stelle.

Somewhere Festival, organizzato dall’Associazione Saturnalia, è molto più di un semplice evento musicale. Nato a Milano nel 2015 da un gruppo di giovani calabresi appassionati di cultura e turismo, il progetto mira a riscoprire e valorizzare luoghi meno conosciuti della Calabria grazie a concerti, eventi culturali e percorsi artistici.

Info utili

Come arrivare

In auto

Pizzo, Tropea e Parghelia sono comodamente raggiungibili seguendo la nuova A2 Autostrada del Mediterraneo (la ex A3 Salerno – Reggio Calabria).

In treno

Pizzo dispone di una stazione ferroviaria ben collegata con treni diretti da Milano, Roma e Napoli.

Per arrivare a Tropea è attivo il collegamento di Trenitalia Tropea Express.

Per Parghelia occorre scendere alle vicine stazioni di Tropea e Vibo Valentia e servirsi del servizio di autobus.

Biglietti Somewhere Festival

Biglietti disponibili su Eventbrite.

Color Fest

Il 14, 15 e 16 agosto presso la storica location dell’Agriturismo Costantino di Maida (Catanzaro) va in scena il Color Fest, tre giorni di musica live, artisti di respiro internazionale in esclusiva per il Sud Italia, diversi palchi, dj set ed eventi collaterali: in dieci anni ha registrato oltre 60mila presenze, confermandosi come uno degli appuntamenti musicali estivi più attesi del meridione.

L’atmosfera vibrante e la partecipazione di un pubblico appassionato rendono ogni edizione del festival un’esperienza unica e indimenticabile.

14 agosto: Fulminacci, Micah P. Hinson, I Hate My Village, Bassolino, Coco Puma, Avec Moi
15 agosto: Cosmo, Clap! Clap!, Populous, Il mago del gelato, Toy Tonics, Deena Abdelwhaed, Ko Shin Moon, Fabio Nirta, Vincenzo Nac, Daniele Giustra, Amalafede
16 agosto: Editors, Elephant Brain, Any Other, Leatherette, Trust The Mask, The Cosmic Gospel, FABIO NIRTA dj set

Info utili

Come arrivare a Maida

In auto

Percorrendo l’A2 autostrada del Mediterraneo con uscita Catanzaro-Lamezia Terme (10,90 chilometri dal centro) oppure con uscita Pizzo (16,19 chilometri dal centro).

In treno

Scendere alla stazione di Lamezia Terme e prendere un taxi oppure prenotare la navetta per raggiungere l’Agriturismo Costantino presso Località Donnantonio.

Biglietti Somewhere Festival

Biglietti disponibili su DICE.

Armonie d’Arte Festival

Per il mese di agosto e settembre ecco poi l’Armonie d’Arte Festival, festival artistico internazionale che promette di essere molto più di un semplice evento musicale: un vero e proprio progetto di sviluppo armonico sostenibile che punta a trasformarsi in un epicentro di cointeressenze mediterranee. Luoghi straordinari della storia e della natura diventano i driver e i marcatori identitari di un territorio ricco di transiti, approdi e permanenze lungo le rotte del mare nostrum.

Il Festival è una manifestazione catalizzatrice che abbraccia le radici del passato e lo scenario globale contemporaneo, capace di attirare interessi e attenzione, espandendo al contempo valori e significati. È concepito come una grande operazione di marketing territoriale, destinata a valorizzare il turismo regionale e a far emergere una Calabria che vale il viaggio.

La musica, il teatro, la danza, la storia, il mito, la natura, l’innovazione e la creatività contemporanea si intersecano in un unico evento, celebrando la cultura dell’armonia come valore etico ed estetico, individuale e collettivo. Ogni performance, ogni installazione e ogni intervento sono pensati per raccontare una Calabria che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici per un’esperienza immersiva e indimenticabile.

Info utili

Come arrivare a Soverato

In auto

Percorrendo l’A2 autostrada del Mediterraneo con uscita Lamezia Terme, proseguire in direzione Catanzaro e poi per Soverato.

In treno

Soverato dispone di stazione ferroviaria dove transitano treni regionali e Inter City di Trenitalia.

Biglietti Somewhere Festival

Biglietti disponibili online sul circuito LIVE Ticket, e presso le biglietterie del Festival: Parco Archeologico nazionale di Scolacium, Roccelletta di Borgia (CZ) da martedì a domenica, e Quelli del Toto, Corso Umberto I, Soverato, da lunedì a sabato.

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MSC, la crociera che svela gli splendori dell’antico Impero Bizantino

L’Impero Bizantino, conosciuto anche come Impero Romano d’Oriente, ha lasciato un’eredità indelebile nella storia e nella cultura del Mediterraneo. Per tutti gli appassionati e per chi cerca un’esperienza di viaggio unica, MSC Crociere propone un itinerario autunnale a bordo di MSC Splendida di 10 giorni e 9 notti, al cospetto delle città che hanno segnato la storia dell’Impero: Spalato, Atene, Efeso, Istanbul e Corfù, affascinanti località che condividono un legame storico profondo e una rilevanza culturale che risale all’epoca bizantina.

Le crociere partiranno da Bari e Trieste, rispettivamente il 29 e 30 ottobre, il 7 e 8 novembre, e il 16 e 17 novembre.

Le tappe di un viaggio nella storia

La prima tappa è Spalato, in Croazia, celebre per il Palazzo di Diocleziano che, costruito nel III secolo d.C., divenne un’importante base bizantina per la difesa e la gestione della Dalmazia in quanto la città era cruciale per il controllo delle rotte marittime e terrestri lungo la costa adriatica.
Oggi, le sue immense rovine includono oltre 200 edifici e, tra le pareti di candida pietra e i cortili, non mancano una chiesa, abitazioni private, hotel, negozi, caffè, bar e ristoranti.

Dopo un giorno di navigazione, si arriva al Pireo, il porto di Atene. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Atene acquisì un ruolo strategico sotto l’Impero Bizantino: infatti, pur non essendo un centro politico primario come Costantinopoli, rimase di vitale importanza per il controllo dell’Attica e della Grecia centrale.
La capitale greca conserva tutt’ora monumenti bizantini degni di nota, quali la Chiesa di Santa Maria della Vittoria e la Chiesa di San Giovanni Battista, oltre a vantare un patrimonio storico e culturale di valore incalcolabile che si svela nell’Acropoli, la cittadella in cima alla collina su cui svetta, inconfondibile tra gli altri, il Partenone.

La crociera prosegue poi verso Kusadasi, in Turchia, da dove si accede all’antica città di Efeso che, durante l’epoca bizantina, era una delle città più rilevanti dell’Asia Minore nonché sede di salienti concili ecumenici, come il Concilio di Efeso del 431 d.C. I resti, tra cui il Tempio di Artemide e la Basilica di San Giovanni, sono testimoni del fulgido passato bizantino.

Dopodiché, si giunge a Istanbul, allora Costantinopoli, capitale dell’Impero Bizantino dal 330 d.C. fino alla sua caduta nel 1453. La città era il cuore politico, economico e culturale dell’impero. La Hagia Sophia, la Chiesa di Santa Irene e il Palazzo dei Porfiriogeniti sono esempi straordinari dell’architettura bizantina che hanno esercitato un’influenza duratura sull’arte e sulla cultura dell’epoca.

Dopo un’altra giornata di navigazione, MSC Splendida approderà a Corfù, nel Mar Ionio, una località strategica per la difesa dell’Impero Bizantino contro le incursioni barbariche e minacce esterne: le sue fortificazioni bizantine erano cruciali per la protezione delle rotte marittime. L’isola conserva ancora oggi molte fortificazioni e chiese del periodo tutte da scoprire e ammirare.

Segreti e curiosità a metà tra il mito e storia

Tutte le località toccate dal suggestivo itinerario autunnale a bordo di MSC Splendida celano intriganti segreti e curiosità a metà tra la storia e il mito.

Qualche esempio:

  • Il Segreto del “Fuoco Greco”: l’arma incendiaria bizantina, composta da un mix segreto di sostanze chimiche, era capace di bruciare anche sull’acqua. La formula esatta è andata perduta per sempre;
  • La Truffa d’Oro di Costantinopoli: durante l’assedio di Costantinopoli, l’imperatore Costantino XI usò strategie diplomatiche e inganni per ritardare l’attacco nemico, promettendo ricchezze inesistenti;
  • Gli Intrighi di Corte: la corte bizantina era famosa per i suoi complotti. Imperatori e nobili spesso cadevano vittime di avvelenamenti e congiure orchestrate dai familiari;
  • L’Imperatrice Guerriera: Teodora, moglie dell’imperatore Giustiniano I, iniziò come attrice e cortigiana, ma divenne una delle donne più potenti del suo tempo, influenzando profondamente le politiche dell’Impero;
  • Le Meraviglie della Basilica di Santa Sofia: costruita da Giustiniano I, la Basilica di Santa Sofia è un capolavoro di architettura. Giustiniano esclamò: “Salomone, ti ho superato!” al termine della costruzione;
  • La Grande Peste di Giustiniano: epidemia che colpì l’impero nel VI secolo, uccise milioni di persone e indebolì gravemente la potenza bizantina, riducendo la popolazione di Costantinopoli del 40%;
  • L’acquedotto di Costantinopoli: il più lungo del mondo antico nel V secolo, vide la sua struttura raggiungere la lunghezza di ben 426 chilometri. A oggi, con tali misure, risulta essere il più grande sistema di flusso delle acque dell’intera antichità;
  • La Sindrome dell’Imperatore Assassino: numerosi imperatori furono deposti, accecati o assassinati da parenti ambiziosi. La lotta per il potere era spietata e spesso cruenta;
  • La Diplomazia Bizantina: i Bizantini erano maestri della diplomazia, utilizzando matrimoni, oro e astuzia per stringere alleanze e mantenere la pace;
  • Il Tesoro Perduto di Costantinopoli: immense ricchezze furono nascoste durante la caduta di Costantinopoli nel 1453. Leggende parlano di tesori nascosti nei sotterranei della città, ancora da riportare alla luce.
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Cosa fare a Comacchio, la “piccola Venezia” sul Delta del Po

Comacchio, situata nella provincia di Ferrara, è spesso soprannominata la “piccola Venezia” per i suoi canali e ponti altrettando suggestivi e affascinanti. Questa cittadina nel cuore del Parco Regionale del Delta del Po offre una straordinaria combinazione di storia, cultura e natura ed è una piacevole meta per una gita di qualche giorno, praticamente tutto l’anno.

Comacchio, di sale e pesca

Con origini che risalgono all’epoca etrusca, Comacchio ha una storia piuttosto antica. Durante il Medioevo la città è stata un importante centro di commercio e produzione di sale, un’attività che contribuì notevolmente alla sua prosperità. La pesca, un’altra risorsa vitale, ha modellato la cultura e l’economia di Comacchio nel corso dei secoli. I monumenti e musei testimoniano la ricca eredità della città, come ad esempio, il Museo Delta Antico, situato nell’ex Ospedale degli Infermi, che espone reperti che raccontano la storia della vita sul Delta del Po dalla preistoria all’epoca romana. La produzione di sale, tra l’altro, è stata ripresa a fini culturali e didattici: dopo un lungo periodo di interruzione, le saline di Comacchio hanno ripreso a produrre sale in piccole quantità, soprattutto per mantenere viva la tradizione e per scopi educativi e turistici. Le visite guidate alle saline permettono ai visitatori di conoscere da vicino le tecniche tradizionali di produzione del sale, un’attività che ha avuto un’importanza storica fondamentale per l’economia della città.

Il centro storico

Il centro storico di Comacchio è un labirinto di canali, ponti e vicoli pittoreschi. Passeggiando tra le sue stradine, scoprirete angoli incantevoli e panorami suggestivi. Via Edgardo Fogli, una delle vie principali, è particolarmente vivace, con negozi e caffè che invitano a una pausa rilassante.

Trepponti

Simbolo indiscusso di Comacchio, il Trepponti è un ponte monumentale costruito nel XVII secolo, precisamente nel 1634, su progetto dell’architetto Luca Danese. Questo straordinario esempio di architettura idraulica è composto da cinque scalinate e tre archi principali che si uniscono in un unico punto centrale. Il nome “Trepponti” deriva proprio dalla fusione delle parole “tre” e “ponti”, riflettendo la particolare struttura del ponte con i suoi tre archi principali. È anche conosciuto come Ponte Pallotta, in onore del cardinale Giovanni Battista Maria Pallotta, che commissionò la costruzione. Il Trepponti è accessibile gratuitamente tutto l’anno e non è richiesto alcun biglietto per attraversarlo. Per una vista panoramica dei canali e del centro storico, il punto migliore per fermarsi è sulla cima delle scalinate centrali. Da qui, si possono ammirare le intersezioni dei canali e osservare il movimento della città. La luce migliore per scattare foto? Al mattino presto o nel tardo pomeriggio, quando il sole crea suggestivi giochi di luce e ombra.

Duomo di San Cassiano

Nel cuore di Comacchio, il Duomo di San Cassiano rappresenta la principale chiesa cittadina. Questo imponente edificio religioso, con la sua facciata neoclassica, risale al XVII secolo ed è dedicato al patrono della città. All’interno, si possono ammirare pregevoli opere d’arte, tra cui il magnifico altare maggiore in marmo, opere pittoriche del XVIII secolo e una serie di statue lignee raffiguranti santi. Particolarmente degni di nota sono il dipinto della Madonna col Bambino e Santi e il coro ligneo intagliato, che testimoniano l’abilità degli artisti e artigiani locali.

Museo Delta Antico

Situato nell’ex Ospedale degli Infermi, il Museo Delta Antico è una tappa imperdibile per chi visita Comacchio. Il museo ospita reperti archeologici che raccontano la storia del Delta del Po, dalla preistoria all’epoca romana. Tra i pezzi più significativi ci sono le antiche imbarcazioni romane e una collezione di strumenti utilizzati nella pesca e nella produzione del sale.

MARB e Manifattura dei Marinati

Un’altra tappa fondamentale è il MARB (Museo Archeologico del Delta del Po) e la Manifattura dei Marinati. Questa fabbrica-museo illustra il tradizionale ciclo di lavorazione delle anguille, pescate da secoli nelle acque salmastre di Comacchio. L’anguilla è conservata attraverso un procedimento di marinatura che è rimasto invariato nel tempo. L’anguilla marinata delle Valli di Comacchio è riconosciuta come Presidio Slow Food, un simbolo della tradizione gastronomica locale.

Canali, ponti e batane

I canali e i ponti sono il tratto distintivo di Comacchio. Una passeggiata lungo i canali regala una vista unica sulla città, con angoli nascosti e scorci suggestivi. Tra i ponti famosi, oltre al Trepponti, ci sono il Ponte degli Sbirri e il Ponte del Carmine. Un’esperienza imperdibile è una gita in batana, l’antica barca tipica di Comacchio. Le batane, con la loro forma sottile e lunga, sono ideali per navigare i canali stretti della città e scoprire la storia della pesca locale.

Il lungomare

Anche se Comacchio non dispone di un vero e proprio lungomare, la vicina Lido degli Estensi si presenta come una lunga spiaggia sabbiosa ideale per il relax e la balneazione. Lungo la passeggiata si trovano numerosi ristoranti e bar dove gustare piatti di pesce fresco.

Parco Regionale del Delta del Po e valli di Comacchio

Il Parco Regionale del Delta del Po è una delle aree naturali più importanti d’Europa, con una straordinaria biodiversità. I visitatori possono percorrere sentieri escursionistici, fare gite in bicicletta e partecipare a tour naturalistici per scoprire la ricchezza di questo ecosistema unico. Il parco propone diverse attività come il birdwatching, la pesca e il canottaggio.

All’interno del Parco, le Valli di Comacchio rappresentano un vasto complesso di lagune salmastre, paludi e canali che si estendono per oltre 13.000 ettari. Questo straordinario ecosistema umido è un paradiso per gli amanti della natura e del birdwatching, con numerose specie di uccelli che nidificano e sostano durante le migrazioni. Tra le specie più avvistate si trovano fenicotteri, aironi, spatole e avocette.

Le visite guidate in barca sono un ottimo modo per esplorare le Valli e ammirare la flora e la fauna locali. Queste escursioni offrono l’opportunità di navigare tra i canali e le lagune, permettendo di osservare da vicino gli uccelli e altre specie animali nel loro habitat naturale. Le guide esperte forniscono informazioni dettagliate sulla storia, la geologia e l’ecologia della zona, arricchendo l’esperienza con curiosità e aneddoti.

Oltre al birdwatching, le Valli di Comacchio propongono altre attività interessanti, come la pesca sportiva e le escursioni a piedi o in bicicletta lungo i sentieri che attraversano il parco.

Escursioni nei dintorni di Comacchio

Nei dintorni di Comacchio ci sono numerose escursioni e gite di un giorno che meritano attenzione. Tra le mete più popolari ci sono il Bosco della Mesola, una riserva naturale che ospita cervi e daini; o città storiche come Ravenna, famosa per i suoi mosaici bizantini, e Ferrara, ricca di storia e patrimonio culturale, raggiungibili abbastanza comodamente e velocemente da Comacchio, sia in auto che con i mezzi pubblici.

Info pratiche

Come arrivare a Comacchio

Comacchio è facilmente raggiungibile in auto, trovandosi a breve distanza dalle principali autostrade. Per chi arriva in treno, la stazione ferroviaria più vicina è quella di Ferrara, da cui è possibile proseguire con autobus o taxi. La città non ha un aeroporto proprio, ma gli aeroporti di Bologna e Venezia sono relativamente vicini e ben collegati tramite trasporti pubblici.

Muoversi a Comacchio

Muoversi a Comacchio è semplice e piacevole. Il centro storico è da esplorare a piedi, grazie alle dimensioni contenute e alla presenza di numerosi ponti e passerelle. Per raggiungere le valli e altre attrazioni nei dintorni, è possibile noleggiare biciclette o partecipare a tour guidati in barca. Gli autobus locali offrono un servizio affidabile per spostamenti verso le località vicine.

Cucina e gastronomia

La cucina di Comacchio è profondamente legata alle tradizioni del Delta del Po. Il piatto tipico per eccellenza è l’anguilla, preparata in vari modi, dalla marinatura alla grigliatura. Tra gli altri piatti locali si trovano le vongole veraci e le cozze, spesso accompagnate da vini locali come il Trebbiano e il Lambrusco. Non mancano inoltre i dolci tradizionali, come i pinza, biscotti secchi tipici della zona.

Comacchio Museum Pass

Il Comacchio Museum Pass è un’opzione conveniente per scoprire tutte le bellezze della città con un unico biglietto. Il pass (sempre da verificare prima) include gli ingressi al Museo Delta Antico, alla Casa Museo Remo Brindisi, alla Manifattura dei Marinati, oltre al giro in barca nelle Valli di Comacchio. Per ulteriori dettagli su prezzi, validità e modalità di acquisto, è consigliabile visitare il sito ufficiale del turismo di Comacchio o contattare gli uffici turistici locali.

Quando andare

Il clima di Comacchio è tipicamente temperato, con estati calde e inverni miti. La primavera e l’autunno, magari approfittando di qualche ponte o di un week end lungo, sono i periodi migliori per visitare la città, quando le temperature sono piacevoli e le folle meno numerose. L’estate è ideale per chi abbina la visita al mare, ma può essere molto affollata, soprattutto nei fine settimana e durante le festività, e molto calda. L’inverno è più tranquillo, ma alcune attrazioni potrebbero avere orari ridotti o essere chiuse.

 

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Alghero: la Piccola Barcellona della Sardegna

Alghero, situata sulla costa nord-occidentale della Sardegna, in provincia di Sassari, è conosciuta come la “Piccola Barcellona” per la sua forte eredità catalana. La città sulla Riviera del Corallo offre un’atmosfera affascinante e tantissime cose da vedere e fare.

Storia e cultura

La storia di Alghero è strettamente legata alla conquistata dai catalani nel XIV secolo, ed  ha mantenuto intatte molte tradizioni e influenze culturali di quel periodo. Ancora oggi, il catalano è parlato dalla popolazione locale e la città vanta numerosi edifici in stile gotico-catalano. Questa eredità è evidente passeggiando per le strette stradine del centro storico, dove si possono ammirare torri, bastioni e chiese.

Il centro storico di Alghero

Il cuore di Alghero è il suo centro storico, circondato da antiche mura e bastioni che offrono una vista spettacolare sul mare. Qui, le stradine acciottolate sono fiancheggiate da edifici storici, negozi di artigianato locale e ristoranti. Tra le vie più significative troviamo via Carlo Alberto, una delle arterie principali, dove si concentrano negozi e attività commerciali, e via Roma, che conduce verso il porto.

Cattedrale di Santa Maria

Situata nel cuore del centro storico, questa cattedrale del XVI secolo è un magnifico esempio di architettura gotico-catalana. Il suo campanile, che si erge sopra la città, offre una vista panoramica imperdibile.

Chiesa di San Francesco

Costruita nel XIV secolo, questa chiesa è famosa per il suo chiostro sereno e suggestivo. Un luogo di pace nel cuore della città, perfetto per una pausa riflessiva.

Palazzo Guillot

Questo edificio storico, situato in Piazza Civica, è un bell’esempio di architettura civile catalana. Oggi ospita il Museo Diocesano, che merita una visita per la sua collezione di arte sacra.

Le mura e le torri

Le mura e le torri di Alghero sono tra le più belle testimonianze della sua storia difensiva. Costruite per proteggere la città dagli attacchi, oggi offrono ai visitatori la possibilità di fare una piacevole passeggiata panoramica. Le torri più note includono la Torre di Porta Terra, che un tempo era l’ingresso principale alla città e che oggi ospita un centro informativo turistico e un piccolo museo che racconta la storia di Alghero. La Torre di San Giovanni è utilizzata per esposizioni temporanee e eventi culturali, e offre una bella vista sulla città e sul mare; mentre la Torre dell’Espero Reial è situata sul lungomare, ed è un esempio di architettura difensiva con vista mozzafiato sulla costa.

Il lungomare

Il lungomare di Alghero è un luogo ideale per una passeggiata rilassante, soprattutto al tramonto. Lungo la passeggiata, si trovano numerosi ristoranti e bar dove gustare deliziosi piatti di pesce fresco accompagnati da un bicchiere di vino locale. Da qui, si può godere di una vista mozzafiato sul mare e sulle vicine torri e bastioni, che creano un’atmosfera romantica e suggestiva, non solo in estate.

Le spiagge di Alghero

Come in tutta la Sardegna, anche le spiagge di Alghero sono bellissime e bagnate da acque cristalline. Vicino alla città si trovano:

  • Spiaggia di Maria Pia: con la sua sabbia bianca e fine, è una delle più popolari, in un ambiente tranquillo e rilassante. Gli alberi di pino che costeggiano la spiaggia garantiscono un’ombra naturale ideale nelle calde giornate estive.
  • Spiaggia delle Bombarde: situata a pochi chilometri dal centro, è ideale per le famiglie che la apprezzano per i suoi servizi e le acque poco profonde.
  • Spiaggia di Lazzaretto è perfetta per chi cerca un po’ più di privacy e tranquillità. La spiaggia è caratterizzata da piccole calette e acque cristalline, ideali anche per chi pratica snorkeling.

La Grotta di Nettuno

La Grotta di Nettuno è una delle principali attrazioni naturali di Alghero. Situata a Capo Caccia, la grotta è accessibile sia via mare che via terra, e ci si arriva attraverso una scalinata di 654 gradini conosciuta come Escala del Cabirol. All’interno della grotta, si possono ammirare spettacolari formazioni di stalattiti e stalagmiti, oltre a un lago sotterraneo. Le visite guidate sono una buona opzione e permettono di esplorare questo meraviglioso mondo sotterraneo.

Parco Naturale Regionale di Porto Conte

Il Parco Naturale Regionale di Porto Conte è un’area protetta che si estende su oltre 5.000 ettari, attrezzato con una varietà di percorsi escursionistici e diverse attività all’aperto. Qui, i visitatori possono esplorare e conoscere la flora e la fauna locale, inclusi i famosi cavallini della Giara. Il parco è anche un luogo ideale per fare snorkeling e immersioni, grazie alla ricca vita marina che popola le sue acque.

Escursioni nei dintorni di Alghero

Nei dintorni di Alghero, ci sono numerose escursioni e gite di un giorno. Una delle più popolari è la visita al Parco Nazionale dell’Asinara, un’isola che offre paesaggi mozzafiato, spiagge incontaminate e la possibilità di avvistare gli asinelli bianchi che popolano l’isola. Altre destinazioni consigliate includono Bosa, un pittoresco borgo medievale sul fiume Temo con le sue case colorate e l’immensa spiaggia; e la valle dei Nuraghi, per la visita alle antiche strutture nuragiche, testimoni di una civiltà millenaria estremamente affascinanti.

Parco Nazionale Asinara

Fonte: iStock

Parco Nazionale dell’Asinara

Cucina e gastronomia

Piacere per la vista, ma anche per il palato. La cucina di Alghero è un vero e proprio viaggio nei sapori mediterranei. I piatti di pesce fresco sono una specialità locale, con prelibatezze come l’aragosta alla catalana e la burrida, uno stufato di pesce tipico. Non mancano inoltre i piatti a base di carne, come il porchetto sardo, e i malloreddus, una pasta tradizionale sarda, da accompagnare rigorosamente con vino locale.

Artigianato

Nel centro storico si trovano numerosi negozi di artigianato locale: tra tutti i prodotti, meritano una menzione i gioielli in corallo rosso, tipici della zona; ceramiche dipinte a mano e prodotti tipici dell’enogastronomia sarda, come il pane carasau e il formaggio pecorino.

Info pratiche

Come arrivare ad Alghero

Alghero è facilmente raggiungibile grazie al suo aeroporto internazionale, l’Aeroporto di Alghero-Fertilia, che offre collegamenti con numerose città europee. Dall’aeroporto, è possibile raggiungere il centro città in taxi, autobus o auto a noleggio. La Piccola Barcellona non dispone di un proprio porto per traghetti, ma ci si può comunque arrivare via mare grazie ai vicini porti di Porto Torres e Olbia, che offrono numerose tratte da e per il continente italiano, rendendo l’accesso all’isola comodo per chi preferisce viaggiare in nave e con mezzo proprio.

Muoversi ad Alghero

Muoversi ad Alghero è semplice e conveniente. Il centro storico è facilmente esplorabile a piedi; mentre per raggiungere le spiagge e gli altri punti di interesse fuori città è consigliabile noleggiare un’auto. Gli autobus locali offrono un servizio abbastanza affidabile e coprono le principali destinazioni turistiche; ma per spostamenti più rapidi e flessibili all’interno dell’isola, l’auto è ancora la soluzione più comoda.

Quando andare

Il clima di Alghero è tipicamente mediterraneo, con estati calde e inverni miti. La primavera e l’autunno sono i periodi migliori per visitare la città, quando le temperature sono piacevoli e le folle meno numerose, ma il bagno è ancora assicurato. L’estate è ideale per chi ama il mare e le attività all’aperto, ma può essere molto affollata, soprattutto ad agosto. L’inverno è più tranquillo, ma molte delle attività prettamente turistiche potrebbero essere chiuse e sospese.

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L’Italia è spaccata in due a causa dell’overtourism

Mentre il numero di visitatori nel nostro Paese supera i livelli pre-pandemici, continua il dibattito sui problemi legati all’overtourism, che sta mettendo a dura prova città, monumenti e paesaggi più gettonati. Da un’analisi di Ref Ricerche è emersa un’Italia è spaccata in due, perché laddove alcune destinazioni dipendono dalle entrate del turismo, altre preferiscono adottare soluzioni per contenere questo afflusso massiccio di persone che mette sotto pressione infrastrutture e risorse.

Perché l’overtourism divide l’Italia

L’overtourism rappresenta una minaccia sia per la sostenibilità delle destinazioni turistiche per la qualità della vita degli abitanti. Stando al report, nelle città d’arte del Nord e del Centro si sta cercando di arginare questo fenomeno con alcune misure mirate a salvaguardare il patrimonio culturale, architettonico, storico e paesaggistico di inestimabile valore che le caratterizza.

Ne è un esempio Venezia, che ha introdotto in forma sperimentale il ticket d’ingresso di 5 euro (la sperimentazione si è conclusa da poco e già si discute di raddoppiare la tassa a 10 euro), al fine di porre un freno al turismo giornaliero ‘mordi e fuggi’. Nel frattempo, è entrato in vigore il nuovo regolamento riguardante i gruppi turistici accompagnati da guide, che impone il limite di 25 persone per gruppo e il divieto di utilizzo del megafono.

Il discorso però cambia radicalmente al Sud, dove il settore turistico rappresenta un tassello fondamentale nella struttura produttiva locale. Nelle regioni del Mezzogiorno, gli effetti di politiche disincentivanti del turismo di massa rischierebbero di ridurre le opportunità del territorio, spiegano gli esperti. La strada migliore per allentare la pressione dell’affluenza di visitatori sembrerebbe quella che punta sulla destagionalizzazione, che consentirebbe la redistribuzione dei flussi su periodi diversi o più lunghi.

Overtourism: le mete più a rischio in Italia

L’Indice complessivo di sovraffollamento turistico (Icst), ideato in chiave ancora sperimentale da Demoskopika e la cui mappa interattiva è stata pubblicata in esclusiva dall’Ansa, utilizza cinque indicatori – densità turistica, densità ricettiva, intensità turistica, occupazione delle strutture e quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico – per valutare l’impatto del turismo su diverse città e regioni italiane. La ricerca si è concentrata sulle principali mete turistiche italiane, come Venezia, Firenze, Roma e Milano, dove il sovraffollamento comincia a essere più che preoccupante, sottolineando anche i rischi per altre destinazioni.

Le città sono state classificate in tre livelli di rischio:

  • Livello molto alto: Rimini, Venezia, Bolzano, Livorno, Trento, Verona, Napoli.
  • Livello alto: Milano, Savona, Ravenna, Roma, Trieste, Imperia, La Spezia, Grosseto, Firenze, Gorizia, Aosta, Forlì-Cesena.
  • Livello moderato: Siena, Monza della Brianza, Brescia, Padova, Genova, Sassari, Vibo Valentia (inclusa Tropea), Lucca, Pistoia, Como, Bologna, Pisa, Pesaro e Urbino.

A subire meno la massiccia presenza turistica sono, invece, Benevento, Rieti, Reggio Calabria, Isernia e Campobasso, collocate nel livello “Molto-Basso”. Qui, il sovraffollamento turistico è minimo, con impatti limitati su infrastrutture e residenti.

L’indice punta a favorire una maggiore evoluzione del fenomeno sui sistemi turistici locali, aiutando a comprendere come il turismo incida sulla densità di popolazione, sull’uso delle infrastrutture ricettive, sull’intensità dell’interazione turistica rispetto ai residenti e sull’impatto ambientale relativo alla gestione dei rifiuti.