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Otavalo, scopri la colorata cittadina dell’Ecuador

Otavalo è una piccola e colorata città situata nella parte settentrionale dell’Ecuador, facilmente visitabile come escursione giornaliera da Quito, da cui dista solo un paio d’ore d’auto. Il sabato, persone del posto e provenienti dai dintorni si riuniscono per vendere i loro prodotti al mercato settimanale di Otavalo, rendendola una destinazione popolare per i turisti di tutto il mondo. Qui si ha la possibilità di sperimentare la cultura, le tradizioni e l’artigianato dei suoi abitanti. Tuttavia, Otavalo e i suoi dintorni hanno molto altro da offrire. Nelle giornate limpide si può godere della vista dei vulcani circostanti Cotacachi (4939 metri), Imbabura (4630 metri) e Mojanda (4263 metri). Situata a 2500 metri di altitudine, Otavalo è nota per la cordialità dei suoi abitanti, per il mercato settimanale del sabato e per i villaggi vicini dove è possibile conoscere l’artigianato e le arti locali.

cappelli mercato otavalo

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Acquista un cappello andino al mercato di Otavalo

Cose da fare a Otavalo in Ecuador: i nostri consigli

Otavalo si è trasformata molto nel corso degli ultimi anni, da piccolo villaggio a popolare destinazione turistica, grazie al suo famoso mercato. Tuttavia, è tutta la regione di Otavalo che ha molto altro da offrire e che merita di essere scoperta con attenzione.

Incontrare gli Otavaleños

Otavalo è uno dei luoghi dell’Ecuador in cui la gente indossa con orgoglio gli abiti tradizionali. Gli uomini portano cappelli con lunghe code di cavallo sotto di essi, pantaloni bianchi e grandi poncho. Le donne indossano gonne nere, camicette bianche ornate di ricami e gioielli d’oro. Gli Otavaleños sono discendenti degli indiani Cañari dell’antico impero Pre-Inca, Quitu, e furono spostati a nord, nell’attuale Otavalo, quando gli Inca iniziarono le loro conquiste. La gente è molto amichevole, ancor più se si parla qualche parola di spagnolo.

Visitare il mercato

Una delle cose più importanti da fare è visitare il mercato settimanale, per il quale Otavalo è così famosa. Il sabato, la Plaza de Ponchos si riempie di bancarelle dove la gente espone le proprie merci. Anche se non hai intenzione di comprare nulla, probabilmente uscirai con una borsa piena di acquisti. Il mercato offre cappelli, poncho ricamati, calde sciarpe di alpaca, cinture e borse dai colori vivaci tipici della regione andina, il tutto a prezzi accessibili. Il sabato è il giorno di mercato più affollato a Otavalo Ecuador, con la città in fermento e le strade circostanti la piazza piene di bancarelle. Tuttavia, è possibile trovare bancarelle nella piazza tutti i giorni, quindi anche durante quelli feriali. Non dimenticare di visitare anche i numerosi negozi d’arte e di artigianato.

tessuti tradizionali ecuador

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Tessuti tradizionali andini al mercato di Otavalo
mercato otavalo

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Il popolare e affollato mercato del sabato di Otavalo

Istituto Otavaleño di Antropologia

Per chi è interessato a saperne di più sulla cultura otavaleño, una delle cose da fare a Otavalo è visitare l’Instituto Otavaleño de Antropologia. In questo piccolo museo sono esposti oggetti sulla tessitura e informazioni su Otavalo. Tieni presente che gli orari di apertura possono variare, quindi potrebbe essere necessario qualche tentativo prima di riuscire ad entrare.

Visitare il mercato del bestiame di Otavalo

Se ti trovi a Otavalo di sabato, cerca di svegliarvi presto e di visitare il mercato del bestiame. È una delle cose tipiche da fare in questa parte della Cordigliera delle Ande, che ti offre per una mattina uno sguardo in un mondo diverso. Potrai osservare come vengono commercializzati animali come porcellini d’India, mucche, maiali e conigli, e farti la tua idea in merito.

Cose da fare a Otavalo Ecuador e dintorni

La cascata Peguche

Tutti amano le cascate e la cascata Peguche di Otavalo non ti deluderà. Se hai voglia di fare un’escursione, potrai raggiungerla a piedi dalla città in circa 45 minuti lungo i pittoreschi binari della vecchia ferrovia tra i boschi. Le cascate raggiungono un’altezza di 18 metri e sono circondate da una vegetazione lussureggiante. Si può fare un tuffo e rinfrescarsi (attenzione: l’acqua è gelida) oppure ci sono sentieri che salgono su entrambi i lati delle cascate e raggiungono un ponte di legno che si inarca sopra la cima della cascata da cui scattare splendide foto. Ci sono anche alcune grotte interessanti da esplorare. Gli indigeni locali credono che le cascate e l’area circostante abbiano un significato religioso e si immergono qui durante alcune feste come portafortuna.

cascata di peguche

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Fai un tuffo nelle acque della cascata di peguche

Strumenti musicali a Peguche

Peguche è un piccolo villaggio poco distante da Otavalo, noto per la sua cascata e per gli strumenti musicali andini. Una visita piacevole è quella a La Casa de la Musica, di proprietà della famiglia Ñanda Mañachi, dove nel cortile vengono costruiti strumenti locali ecuadoriani. Durante la visita, potrai assistere alla creazione di un flauto e ricevere spiegazioni sugli strumenti dei Paesi andini, tra cui Bolivia, Ecuador e Perù. Non è raro che l’intera famiglia si riunisca per un piccolo concerto non previsto.

Visitare l’albero magico

El Lechero non è un albero qualsiasi. È un vecchio albero mitico e nodoso che si ritiene abbia poteri magici di guarigione. È anche un luogo panoramico per un picnic e offre una splendida vista su Otavalo. Si tratta di una ripida passeggiata di quattro chilometri dalla città (o di una breve corsa in taxi). Per arrivarci a piedi, dirigiti a sud verso Piedrahita dalla città e segui le indicazioni. Una volta superato il profumato boschetto di eucalipti, vedrai l’insegna di un ristorante e, sopra di esso, un albero solitario e una vista straordinaria che avrannò giustificato la fatica di arrivare fin lassù.

Visitare il lago Cuicocha

Il lago Cuicocha è una grande caldera situata a 3100 metri di altitudine ai piedi del vulcano Cotacachi, alto 4900 metri. Dal parcheggio è possibile raggiungere a piedi i punti panoramici in pochi minuti, incontrando lungo il percorso i siti cerimoniali delle popolazioni indigene. È anche possibile fare un giro in barca sul lago. L’escursione intorno all’intero lago è di circa 14 chilometri e richiede dalle 3 alle 5 ore, a seconda del ritmo. Il lago Cuicocha si traduce in “lago dei porcellini d’India”. Le due isole al centro del lago sono spesso paragonate al dorso di due porcellini d’India. Raggiungibile facilmente da Otavalo, rappresenta un’ottima gita di un giorno.

Lago Cuicocha

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Fai un tour del lago d’origine vulcanica vicino a Otavalo

Soggiorno presso l’Hacienda Piman

L’Hacienda Piman è situata in una valle idilliaca vicino alla città di Ibarra, a circa un’ora di auto da Otavalo. Questa storica hacienda è stata trasformata in un lussuoso hotel boutique, dove potrai rilassarti e lasciarti coccolare. Circondata da montagne, verde e numerosi fiori, l’Hacienda Piman è un’ottima base per esplorare gli splendidi dintorni di Otavalo

Ricerca dell’orso andino

Sapevi che le montagne andine dell’Ecuador ospitano “l’orso dagli occhiali”, l’unica specie di orso presente in Sud America? In Ecuador vivono circa 3000 orsi, la maggior parte dei quali risiede in zone di alta quota, tra cui le foreste di montagna, la foresta andina e il páramo, l’area compresa tra il limite degli alberi a 3500 metri e il limite delle nevi a circa 5000 metri. Una delle cose migliori da fare quando nei dintorni di Otavalo è visitare El Mirador de Oso Andino. Questo punto panoramico, situato vicino al villaggio di Pimampiro, offre un’ottima possibilità di osservare questi splendidi animali nel loro habitat ideale per l’orso, grazie all’abbondanza di cespugli e di cibo disponibile. Il momento migliore della giornata per avvistare gli orsi dagli occhiali a El Mirador de Oso è all’alba o al tramonto, quando non fa troppo caldo. Se hai più tempo a disposizione, puoi anche fare una passeggiata con il responsabile del centro di osservazione per vedere gli orsi più da vicino, sempre comunque rispettando gli animali e la distanza necessaria per garantire la loro tranquillità.

orso dagli occhiali

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Osserva l’originale orso dagli occhiali andino

Imparare a conoscere i condor

Il condor, con un’apertura alare fino a 3 metri e una lunghezza di 1,5 metri, è il più grande rapace del mondo e un simbolo dell’Ecuador, ma è anche una specie in via di estinzione e, sebbene questi incredibili uccelli abitino ancora il Paese, il loro numero è drasticamente diminuito. Il Parque Cóndor è un centro di Otavalo dove i condor andini e altri rapaci maltrattati vengono salvati e curati. Due volte al giorno è possibile assistere a una dimostrazione con gli uccelli che volano attraverso la valle, accompagnati da spiegazioni. Una delle altre cose da fare a Otavalo e dintorni per saperne di più sui condor è visitare l’Hacienda Zuleta. Questa tenuta ospita un piccolo museo con molte informazioni sul condor e sul suo habitat. I rapaci feriti o maltrattati vengono accolti e curati per evitare l’estinzione. L’Hacienda Zuleta si propone non solo di svolgere un ruolo educativo, ma anche di sensibilizzare il pubblico nazionale e internazionale su questa specie unica di uccelli. Ogni visita sostiene direttamente questo progetto locale e inoltre, l’ambiente circostante è mozzafiato.

condor andino

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L’animale simbolo delle ande, il condor, è in via di estinzione

Ricamo di Zuleta

Nella parte settentrionale dell’Ecuador, vedrai le donne indossare camicette splendidamente ricamate. Quando si parla di stili di ricamo di alta qualità in Ecuador, viene spesso menzionata la tecnica Zuleta, che fa riferimento a un piccolo villaggio interamente dedicato al ricamo Zuleta, con una tradizione che risale al 1940. La comunità crea opere meravigliose interamente a mano che si possono trovare in tutto l’Ecuador e all’estero. Ti consiglio di visitare e partecipare a uno dei laboratori, dove le persone condividono volentieri maggiori informazioni sul loro mestiere. Inoltre, l’acquisto diretto dai sarti garantisce l’acquisto dei pezzi migliori.

Cotacachi in Ecuador

Cotacachi è una piccola città situata ai piedi dell’omonimo vulcano in Ecuador in cui vale la pena fermarsi per fare una piccola passeggiata. Rinomata per l’artigianato del cuoio, sulla via principale, 10 de Agosto, troverai numerosi negozi che vendono borse, giacche e stivali in pelle. Nella piazza centrale si trova anche una bella chiesa.

Come raggiungere Otavalo da Quito

Otavalo si trova a circa due ore di macchina da Quito ed è ben collegata con gli autobus. Tutte le attrazioni e le cose da fare a Otavalo sono raggiungibili a piedi. Se invece vuoi esplorare i dintorni, pui prenotare un tour o prendere un taxi. È anche possibile noleggiare un’auto ed esplorare il territorio in autonomia.

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Visitare Grasse in Francia: la città dei profumi della Provenza

Il profumo è l’accessorio di moda basilare, indimenticabile, non visto, quello che preannuncia il tuo arrivo e prolunga la tua partenza” diceva Coco Chanel che proprio a Grasse, cittadina della Provenza, ha dato vita a uno dei profumi più iconici di tutto il mondo: Chanel N. 5. Situata nella Costa Azzurra, non lontano da Nizza, da Cannes e dai rinomati borghi di Vence e Saint-Paul-de-Vence, questa località di circa 50.000 abitanti è considerata a tutti gli effetti la capitale del profumo.

L’arte della profumeria di Grasse, infatti, è stata riconosciuta Patrimonio UNESCO nel 2018 e può essere scoperta con un viaggio a spasso tra le stradine del borgo medievale, decorato con davanzali fioriti e piccole botteghe, o visitando i campi dove, da generazioni, le famiglie locali coltivano i fiori destinati alla creazione delle fragranze più amate. Scopriamo la storia al profumo di gelsomino di questa città e come visitarla per portarvi a casa un’esperienza sensoriale completa.

Grasse: dove si trova e la sua storia

Un borgo delicato e autentico quello di Grasse, situato tra le colline della Provenza, nel territorio delle Alpi Marittime. Ben collegata con i centri turistici più frequentati, offre un’atmosfera tranquilla con paesaggi che sembrano usciti direttamente da un quadro Impressionista. Visitare Grasse è senza dubbio un’ottima idea dall’inizio della primavera fino all’estate inoltrata: in questo periodo potrete godere di eccezionali panorami, stupefacenti fioriture e percorrere strade panoramiche tra i campi dove tutto profuma di lavanda, gelsomino e fiori di arancio.

In passato, però, Grasse si dedicava a tutt’altra economia: come gran parte della Provenza, nel Medioevo tutto ruotava attorno alla lavorazione della pelle che, una volta conciata, veniva portata a Genova e Pisa, due città con le quali Grasse aveva stretto un’importante alleanza commerciale. Seppur i prodotti venissero considerati i migliori al mondo, presentavano un difetto che le eleganti corti francesi non potevano sopportare: l’odore.

È in questo momento che il destino di Grasse comincia a essere scritto grazie all’intervento di Caterina de’ Medici, conosciuta per il suo amore nei confronti della moda e del lusso. Per ovviare al problema dei guanti maleodoranti, si rivolse al fiorentino Tombarelli affinché usasse la sua arte per trasformare i petali selvatici in essenze preziose per aromatizzare i guanti delle nobildonne di corte.

La produzione di profumi diede inizio alla coltivazione di piante ricercate oltre a tantissime varietà di fiori, dalle violette ai gelsomini, dalle rose alla lavanda: favorito ovviamente dal clima mite della regione, questo input è la ragione della tradizionale abbondanza di fiori in Provenza, nonché dell’estensiva coltivazione di lavanda che caratterizza e colora le sue colline, a partire proprio da quelle che circondano Grasse, da sempre il cuore della fabbricazione dei profumi.

Borgo Grasse Provenza

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Vista del borgo medievale di Grasse

Grasse: cosa vedere

Una giornata a Grasse, considerato un luogo iconico in Francia grazie alla sua tradizione legata ai profumi, si svolge tra l’esterno delle stradine del borgo e l’interno delle antiche profumerie, dove in alcune potrete creare la vostra fragranza personalizzata.

A spasso nel borgo medievale

Il centro storico è ricco di monumenti e palazzi risalenti al XVII e XVIII secolo, che convivono con palazzi nobiliari dell’800 e ville del ‘900. Cominciate da qui la vostra passeggiata alla scoperta di Grasse e percorrete le strade medievali della Vieux-Grasse fino Place aux Aires che, con i suoi portici, è considerata il cuore pulsante e commerciale del borgo, ricco di negozi e bistrot. Una tappa imperdibile è sicuramente la cattedrale di Notre-Dame-du-Puy, realizzata in stile gotico, contraddistinta da ampie vetrate raffiguranti i quattro evangelisti e custode dei dipinti realizzati da alcuni artisti famosi come Rubens, Fragonard e Charles Nègre.

Prima di oltrepassare la soglia delle antiche profumerie, fate un salto nel Museo Internazionale della Profumeria. Il museo, aperto nel 1989, è molto interessante perché affronta con approccio antropologico tutti gli aspetti della storia delle fragranze: dalle materie prime utilizzate alla loro fabbricazione, dal commercio al design, fino agli usi attraverso le forme più diverse come oggetti d’arte, tessuti, reperti archeologici e pezzi unici.

Le antiche profumerie di Grasse

I nomi dei profumieri più famosi sono Galimard, Molinard e Fragonard, che offrono visite guidate ai rispettivi musei e/o alla fabbrica. Il marchio più conosciuto è sicuramente Fragonard, il cui stabilimento è situato in posizione centrale all’interno di una conceria del XVIII secolo. Al suo interno troverete un piccolo museo, una boutique e le sale di produzione. Al marchio Fragonard sono legati anche il Museo Provenzale del Costume e del Gioiello, il Museo Fragonard e la fabbrica laboratorio nel villaggio di Éze.

Anche Molinard è una profumeria molto antica che trasmette i suoi saperi di generazione in generazione. Il suo stabilimento è uno dei più particolari perché la sala della distilleria, dove la ditta si trasferì nel ‘900, fu progettata da Gustave Eiffel. Infine il marchio Galimard, nato nella seconda metà del 1700, dove potete partecipare a diversi workshop dedicati alla creazione del profumo, un’esperienza unica che renderà il vostro viaggio a Grasse ancora più indimenticabile perché potrete indossarlo e portarlo sempre con voi.

Museo Fragonard Grasse

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Il museo dell’antica profumeria Fragonard
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L’analisi dell’Economist che svela le città più afflitte dall’overtourism

Il turismo rappresenta sicuramente un’entrata economica importante per tutti i paesi, ma come ogni cosa anche questo settore ha i suoi pro e contro. In questo periodo stiamo assistendo a un’insofferenza diffusa in molte parti del mondo a causa di una tipologia di turismo che si sta rivelando dannosa sia per l’ambiente che per le popolazioni locali. Dovunque si sente parlare di overtourism, ma questo non è certo una novità. Sono pochi i luoghi, siano essi città, siti storici, parchi nazionali o interi paesi, a essere immuni.

Secondo un’analisi dell’Economist, in vetta alla classifica delle città più visitate e di conseguenza maggiormente afflitte da questo fenomeno ci sono Londra e Tokyo con 20 milioni di visitatori ciascuna, seguite da Istanbul con 17 milioni.

La top 20 delle città più scelte dai turisti per l’Economist

Sempre più mete turistiche sono alla ricerca di soluzioni valide per affrontare un problema concreto come quello dell’overtourism. L’Economist, secondo un’analisi che prende in considerazione i dati del 2023, ha stilato una lista con le 20 città più scelte dai turisti internazionali le quali, in questa estate del 2024, si ritrovano a fronteggiare una problematica sempre più grande. In questa classifica compaiono:

  1. Amsterdam;
  2. Parigi;
  3. Milano;
  4. Barcellona;
  5. Kuala Lumpur;
  6. Dubai;
  7. Osaka;
  8. Roma;
  9. Bangkok;
  10. Singapore;
  11. Londra;
  12. Madrid;
  13. Los Angeles;
  14. Tokyo;
  15. New York;
  16. Istanbul;
  17. Berlino;
  18. Hong Kong;
  19. Seoul;
  20. Shanghai.

Le città che hanno evitato il sovraffollamento

Non tutte le città hanno subito il fenomeno del sovraffollamento, riuscendo comunque a ottenere notevoli entrate economiche. L’Economist ha sottolineato due casi: quelli di Osaka e Madrid. I visitatori di Osaka, per esempio, spendono 4.900 dollari a persona, mentre quelli di Madrid ne spendono 4.300. I numeri sono alti, eppure nessuna delle due città è risultata particolarmente affollata, rispettivamente con quattro e due visitatori all’anno per residente.

Tuttavia, anche qui si stanno cercando delle soluzioni per combattere l’overtourism e si sta assistendo a un’insofferenza sempre più palpabile. Le autorità di Osaka stanno valutando di far pagare ai turisti stranieri una quota di ingresso, mentre la capitale spagnola vede comparire per le strade sempre più graffiti anti-turisti.

L’Italia e l’overtourism

L’overtourism sta mettendo a dura prova anche le città e le località più gettonate in Italia che, ormai da mesi, provano nuove soluzioni per cercare di affrontare il problema. Quando si utilizza questo termine si fa riferimento a situazioni in cui si supera la capacità fisica o ecologica di accoglienza di una località, oltre che quando il turismo di massa rende invivibili, a livello economico e sociale, alcune aree.

Venezia, ad esempio, ha introdotto in forma sperimentale il ticket d’ingresso di 5 euro e ha messo in vigore il nuovo regolamento riguardante i gruppi turistici accompagnati da guide, che impone il limite di 25 persone per gruppo e il divieto di utilizzo del megafono. Altre mete a rischio, secondo indagini recenti, sono Bolzano, Livorno, Trento, Verona e Napoli. A un livello alto, invece, ci sono Milano, Savona, Ravenna, Roma, Trieste, Imperia, La Spezia, Grosseto, Firenze, Gorizia, Aosta e Forlì-Cesena.

Chi subisce di meno la presenza turistica sono, invece, Benevento, Rieti, Reggio Calabria, Isernia e Campobasso, dove il sovraffollamento turistico è minimo, con impatti limitati su infrastrutture e residenti.

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Titanic: An Immersive Voyage, a Milano apre la grande mostra

Dal 7 agosto, apre a Milano una delle mostre più attese dell’anno: “Titanic: An Immersive Voyage”. Un’esperienza multimediale immersiva in cui rivivere quel terribile momento che a distanza di oltre cent’anni ancora ricordiamo come uno dei più gravi naufragi della storia. La mostra racconta di quel fatidico 15 aprile del 1912 quando il Titanic affondò tra le gelide acque dell’Oceano Atlantico settentrionale. Ripercorre vicende, personaggi, aneddoti e segreti di un momento raccontato più volte anche al cinema e alla Tv e che ancora incuriosisce.

Un vero e proprio viaggio nel tempo, fra impattanti riproduzioni sceniche, oggetti autentici, memorabilia e visioni tridimensionali a bordo di quella che fu definita la nave più grande del mondo, soprannominata “l’inaffondabile”. Ancora oggi, ogni moderna nave varata viene paragonata al mitico Titanic. Perché la sua storia non ha mai smesso di affascinare le persone, alcune delle quali hanno addirittura provato a raggiungere il relitto senza successo.

Cosa si vede nella mostra sul Titanic

Sono oltre 300 gli oggetti d’uso comune provenienti da alcune fra le più note collezioni del mondo, recuperati dal Titanic e dalle sue due navi gemelle, l’Olympic e il Britannic. Tra gli stupefacenti reperti in mostra ci sono i documenti della costruzione del Titanic, ma anche i biglietti d’imbarco della compagnia di navigazione White Star Line (oggi, per un posto in prima classe, si sarebbe speso il corrispondente di circa 60mila euro).

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Fonte: Ufficio stampa

La ricostruzione degli ambienti del Titanic nella mostra “Titanic An Immersive Voyage”

E poi, oggettistica appartenente all’equipaggio (dal cappello del capitano alle divise e gli e accessori dei marinai) fino a splendidi elementi del celebre scalone centrale, come uno degli angeli decorativi ispirati alla reggia di Versailles. Ci sono anche delle preziose suppellettili ubicate nelle sale da pranzo e parti del relitto individuate dalla Nave Minia che, incaricata di trovare i dispersi, recuperò molte parti di legno degli arredi, compresi gli scalini dello scalone. E anche tanti reperti che illustrano storie intime e personali di chi da quel viaggio non è più tornato. Fra le lettere recuperate, quella di Thomas Andrews, capo progettista anche lui a bordo nel viaggio inaugurale, scritta alla moglie e alla sua bambina.

La mostra multimediale

Per rendere il viaggio alla scoperta del Titanic davvero indimenticabile, un percorso multimediale permette di calarsi letteralmente nelle profondità dell’oceano e di ripercorrerne la vicenda. Dalla formazione dell’iceberg (iniziata circa 100.000 anni fa) alla fatale collisione, riproducendo i concitati attimi del disastroso incidente attraverso i drammatici messaggi che furono scambiati: racconti e dialoghi di quello che, invece di un film, fu una tragica realtà.

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Fonte: Ufficio stampa

Il modellino del Titanic alla mostra

Proiezioni e riproduzioni in 3D conducono il visitatore a vivere le atmosfere di ogni momento, assistendo agli ultimi attimi di vita del Titanic da una scialuppa di salvataggio, per poi immergersi a bordo di un sommergibile virtuale e scoprire il relitto dell’RMS Titanic così come si mostra oggi sul fondo dell’oceano. Con
Titanic: An Immersive Voyage è possibile scoprire anche gli avvertimenti ignorati, le bizzarre casualità e le decisioni improvvisate che portarono a una fra le più sconvolgenti tragedie di tutti i tempi. Questa volta non al cinema o sul divano di casa, ma da
veri e propri protagonisti.

Dalla realtà alla fiction

In mostra ci sono anche accessori e oggetti di scena provenienti dal set del film “Titanic” di James Cameron che ha visto protagonisti Kate Winslet e Leonardo DiCaprio. C’è anche una delle copie del “Cuore dell’oceano” usate nel film, il magnifico gioiello appartenuto alla protagonista Rose e gettato poi nelle acque. Presenti anche una selezione di scarpe e accessori indossati dalla protagonista nel film del 1997 e la T-shirt bianca indossata da Jack/DiCaprio e dell’altro merchandising.

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Fonte: Ufficio stampa

La copia del gioiello Cuore dell’oceano del film “Titanic”

Info utili per visitare la mostra sul Titanic

La mostra Titanic: An Immersive Voyage è visitabile dal 7 agosto al 27 ottobre 2024 all’Exhibition Hub Art Center di Scalo Farini di via Valtellina, 5, Milano. Nelle 13 sale vengono sviluppate le tante sfumature di quello che, a inizio Novecento, fu concepito come un miracolo di meccanica, lusso e tecnologia. La visita dura tra i 60 e i 90 minuti
La mostra è adatta a tutte le età. L’esperienza VR non è adatta ai bambini sotto i 6 anni e alle persone affette da epilessia a causa delle luci stroboscopiche. Il luogo dispone di un accesso disabili.

Quanto costa Titanic: An Immersive Voyage

Il biglietto intero costa 22,90 euro. Bambini 4-12 anni costa 16,90 euro. Ridotto senior (65+), studenti (13-26) o disabili costa 19,90 euro. È consigliata la prenotazione online. È disponibile un’audioguida.

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Fonte: Ufficio stampa

La mostra multimediale dedicata al Titanic

Come arrivare allo Scalo Farini

Lo Scalo Farini è raggiungibile con la metropolitana M3 Linea gialla scendendo alla fermata Maciachini e poi camminando per circa 850 metri. In alternativa, prendendo il tram numero 4 scendendo alla fermata di via Farini – via Valtellina e camminando per circa 300 metri.

Da 112 anni, questo universo giace a quasi 4.000 metri di profondità, ma anche nell’immaginario collettivo d’intere generazioni. La mostra è un modo per togliersi molti dubbi e scoprire un po’ di più su questa mitica nave, simbolo di un’epoca. Muniti dello stesso biglietto di allora, si parte verso un viaggio fatto di emozioni, per conoscere una storia che rappresentò un’epoca caratterizzata da grandi promesse ed entusiasmo verso il futuro.

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Fonte: Ufficio stampa

La ricostruzione di una cabina del Titanic
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Le mitiche isole del Dodecaneso in Grecia

L’arcipelago del Dodecaneso è un luogo affascinante situato nel Mar Egeo, un punto di incontro unico dove trovare esempi antichi di cultura, storia e bellezze naturali. Queste isole hanno una posizione strategica tra Grecia e Turchia e rappresentano un vero e proprio tesoro nascosto, destinazione adatta per i viaggiatori alla ricerca di avventure indimenticabili e panorami mozzafiato.

Storia e cultura del Dodecaneso

Dodecaneso significa letteralmente “dodici isole”, anche se in realtà è composto da più isole e numerosi isolotti. La storia di questo arcipelago è molto ricca e complessa, dalle influenze che derivano dall’antica Grecia e dall’Impero Romano, ma anche dai Cavalieri di San Giovanni e dall’Impero Ottomano, fino alla recente storia greca e italiana.

Queste fantastiche isole, abitate fin dal periodo antico, comprendono non solo le più famose Rodi e Kos, quest’ultima conosciuta anche per essere stata la patria di Ippocrate, ma anche altri bellissimi luoghi come Patmos e Karpathos. Le tracce di questi antichi splendori oggi sono ancora visibili sotto forma di rovine archeologiche, tra templi e antiche città.

Ecco quali sono le principali isole del Dodecaneso

Rodi, patrimonio dell’umanità

Rodi è l’isola più grande e popolosa dell’intero arcipelago del Dodecaneso. La città medievale di Rodi, inoltre, è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e offre un affascinante mix di storia e cultura dell’antica Grecia e modernità. Da non perdere una visita al Palazzo del Gran Maestro, oltre che le mura medievali e la via dei Cavalieri. Inoltre, per chi è alla ricerca di una vacanza all’insegna del relax e del divertimento, soprattutto per rinfrescarsi e godere del fantastico mare greco, si consigliano le spiagge di Elli e Faliraki.

Qui il sole splende trecento giorni l’anno ed è la più turistica fra tutte quelle che compongono questo arcipelago. Sull’isola di Rodi, conosciuta anche come “isola delle Rose”, oltre a spiagge bellissime e cultura millenaria, è possibile trovare una ricca e intensa vita notturna.

L’isola di Kos

Kos è tra le isole più famose dell’intera Grecia, destinazione scelta da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo per un viaggio tra spiagge, villaggi e storia. Si trova di fronte a Bodrum, famosa località della riviera turca e distante circa 4 chilometri dalla costa.

Questa isola è famosa per l’ottimo clima che la caratterizza, ma anche per le testimonianze storiche e le bellezze naturali che si possono visitare come, ad esempio, l’Asklepeion dell’omonimo capoluogo dell’isola, uno dei santuari più frequentati dell’antichità.

La città di Kos offre anche una vivace vita notturna, oltre a numerosi ristoranti, bar e caffetterie da vivere sul lungo lungomare greco.

La montuosa isola di Kalymnos

L’isola di Kalymnos è famosa per la sua tradizione di pesca delle spugne, note anche come porifere, e per essere una meta ideale per gli appassionati di arrampicata. Kalymnos, infatti, è un’isola montuosa e brulla, con pareti rocciose e panorami mozzafiato, e rappresenta un vero e proprio piccolo paradiso per gli appassionati della disciplina.

Il capoluogo è una città moderna ed elegante con case colorate che fanno da cornice al porto, in contrasto con i caratteristici paesini sparsi tra le valli profumate di limoni e dove è possibile venire a contatto con la vera cultura popolare locale.

L’isola di Leros

Leros è un’isola tranquilla e pittoresca, con incantevoli villaggi, belle spiagge e una storia interessante. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Leros fu una base navale italiana e tedesca, e ancora oggi si possono vedere i resti delle fortificazioni militari. La capitale, Platanos, con le sue case tradizionali e le strette vie, merita una visita.

L’isola di Symi

L’isola di Symi è conosciuta per le sue colorate case neoclassiche, che si affacciano sul porto di Gialos, ed è caratterizzata da una natura selvaggia. È un’isola prevalentemente rocciosa e alcune spiagge, spesso raggiungibili solamente in barca, sono a dir poco bellissime. Tra queste Agios Georgios, alta ben 300 metri, e Aghios Nikolaos, spiaggia di sabbia che si può facilmente raggiungere a piedi o attraverso il servizio di taxi boat. Quest’isola è la destinazione ideale per gli amanti della fotografia, alla caccia di foto e panorami perfetti.

Gli amanti della natura scelgono Karpathos

Karpathos è l’isola ideale per chi è alla ricerca di esperienza nella natura, ma stando comunque a stretto contatto con le tradizioni locali. Infatti, qui è possibile visitare gli storici villaggi di Olympos e Menetes, che conservano ancora antiche usanze del popolo locale, per un assaggio autentico della vita greca, fra le piccole vie che si snodano in mezzo alle case bianche e quadrate. Sono presenti anche spiagge molto belle, come Amoopi, Lefkos e Kira Panagia.

Nei pressi di quest’ultima spiaggia c’è una piccola campana presso una chiesa dal tetto rosso, che è possibile raggiungere lasciandosi alle spalle la spiaggia e le piccole casette, che secondo la leggenda, se suonata, riporterà i visitatori sull’isola ancora una volta nella vita.

Vista della baia di Scarpanto sull'isola di Karpathos in Grecia, con case tipiche sullo sfondo

Fonte: iStock

Baia di Scarpanto sull’isola di Karpathos

L’isola farfalla di Astypalea

Astypalea è una bellissima isola a forma di farfalla, con bellissime coste a strapiombo sul mare. Grazie alla sua forma questa piccola isola del Dodecaneso è unica nel suo genere, formata da due isole gemelle unite da un lembo di terra lungo appena 150 metri.

È un’isola montuosa con bellissime coste a strapiombo sul mare. L’omonimo capoluogo sembra un anfiteatro adagiato su un colle. Le piccole case bianche hanno porte e finestre colorate. Il paese è dominato un imponente castello veneziano: i veneziani la chiamavano Astropalia e a distanza di secoli sono ancora evidenti e vivi i segni del veneto passaggio tanto che non è raro incontrare persone, specie anziani, che volentieri parlano la nostra lingua.

Queste sono solo alcune delle isole del Dodecaneso, mete ideali per scoprire questo angolo di paradiso nel mar della Grecia. Si trovano qui anche Nisyros, famosa per il suo vulcano ancora attivo, ma anche Chalki, lontana dal turismo di massa. Destinazioni ideali per gli appassionati di storia, ma anche per gli amanti della natura, per chi è in cerca di relax e per chi vuole immergersi a pieno nella cultura locale, perfette per tutti.

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Le Blue Mountains, il gioiello nascosto della Giamaica

La Giamaica non è solo spiagge e palme da cocco ma custodisce un fantastico segreto, un luogo incantato dove osservare incredibili panorami montani, dedicarsi all’approfondimento culturale, fare attività sportiva e gustare dell’ottimo cibo: stiamo parlando delle Blue Mountain, la zona d’origine fresca e nebbiosa di uno dei caffè più pregiati e costosi del mondo. Le Blue Mountain formano la catena montuosa più lunga dell’isola, al confine orientale della Giamaica e presentano scenari maestosi, un’area ancora poco esplorata che è anche la fonte del profumatissimo Blue Mountain Coffee, famoso in tutto il mondo. Visitare la Giamaica non sarebbe un’esperienza completa senza trascorrere qualche giorno alle Blue Mountain e ricorda di portare con te dell’abbigliamento pesante, visto che ti troverai sulla quinta vetta più alta di tutti i Caraibi e nelle giornate più limpide, dalla cima potrai vedere persino Haiti e Cuba. Per chi cerca di scaricare l’adrenalina o per chi cerca un’esperienza più intima e rilassante, la montagna offre proprio tutto questo. Qui l’aria è un po’ più frizzantina, l’acqua un po’ più fresca e il cielo un po’ più blu. Andare alle Blue Mountain significa lasciarsi sorprendere e trasportare oltre i sentieri battuti.

blue mountains

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Panorama sulla catena delle Blue Mountains

Scoprire le Blue Mountain

Quest’area della Giamaica difficilmente viene raggiunto dai turisti stranieri, eppure è un vero gioiello. La vetta più alta delle Blue Mountain supera di quasi 500 metri la più grande stazione sciistica della Francia. Qui, i maiali selvatici e il coniglio, simile a un porcellino d’India, si aggirano nella “foresta elfica” sotto i pini avvolti nella nebbia. Viste panoramiche, cascate e foreste pluviali lussureggianti: le Blue Mountain offrono un ambiente rilassato ideale per gli amanti della natura che desiderano vivere un’esperienza al di fuori dei sentieri battuti (o del trambusto della città), e per chi vuole conoscere meglio la Giamaica.

La montagna offre la possibilità di godere della natura al suo massimo splendore sia per gli spiriti più avventurosi che per coloro che desiderano un’esperienza più rilassata. Potrai provare l’adrenalina dei sentieri escursionistici a piedi o in bicicletta, oppure rilassarti con un picnic in vetta ascoltando le fresche cascate che scendono dalle cime. Sali in bicicletta e scendi dolcemente di 1200 metri: ti troverai accanto a mandarini e alberi di soursop, senza quasi pedalare, fino a raggiungere una cascata nella giungla e una piscina. Assaggia il caffè giamaicano e tocca i chicchi che crescono nei campi. Consuma un abbondante pranzo e per finire, percorri la zipline più alta e più lunga della Giamaica. La montagna è una bellezza assoluta e un tesoro che aspetta di essere esplorato e vissuto.

uccellino giamaica

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Il Todu della Giamaica che potrai osservare durante la tua escursione alle Blue Mountain

Andare in bicicletta sulle Blue Mountain

Si dice che i modi migliori per vivere questa zona siano a piedi e in bicicletta. Le Blue Mountain ti offrono la splendida opportunità di vedere la Giamaica attraverso un tour in bicicletta in discesa che ti terrà con il fiato sospeso, letteralmente! Immergiti nella ricca storia e cultura dei Caraibi e crea ricordi straordinari mentre pedali attraverso il terreno montuoso. Catturerai momenti bellissimi con le persone che ami in un’avventura unica nella vita, che mette in mostra i panorami della Giamaica che si possono ammirare solo dalla vetta più alta del Paese.

Escursioni sulle colline

Si dice che l’escursionismo offra numerosi benefici a chi cerca di mantenere uno stile di vita sano. Inoltre, rilassa e concentra la mente e offre l’opportunità di godere di una vista panoramica sulle vette e sui pendii della valle. Esplora i fitti sentieri boscosi, respira l’aria fresca e pulita ascoltando il cinguettio delle oltre cento specie di uccelli che incontrerai lungo il sentiero e goditi l’avventura. Ci sono percorsi escursionistici per diversi livelli di abilità. I sentieri brevi sono adatti a coloro che desiderano una passeggiata facile tra la flora e la fauna e i sentieri più lunghi per coloro che desiderano qualcosa di più impegnativo dal punto di vista fisico. Si può anche scegliere di fare un’escursione notturna. È molto più tranquilla, completamente al buio tranne che per le torce dei partecipanti, e ti porterà in cima in tempo per assistere a un’alba mozzafiato. Una volta arrivati in cima, ci si rende conto che il viaggio ne è valso la pena. Questa attività non è adatta a tutti: non è necessario essere degli sportivi di alto livello per completare questo tour, ma preparati a camminare per circa 3 o 4 ore per raggiungere la vetta e altrettante per il ritorno.

Cascate meravigliose

In Giamaica si dice che sia possibile lavare via le preoccupazioni presso una qualsiasi delle cascate situate nelle Blue Mountain. Dopo aver fatto escursioni a piedi o in bicicletta tra le montagne, bagnati i capelli tuffandoti nelle cascate e goditi la freschezza dell’acqua. Forse farà un po’ freddo, ma vivrai la natura nella sua forma più pura e incontaminata, mentre l’acqua batte e massaggia via tutti i tuoi dolori e problemi.

Blue Mountains cascate

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Fai un tuffo negli specchi d’acqua delle Blue Mountains

Picnic in vetta

Un po’ di buon cibo e una splendida vista: un’esperienza perfetta. Sulla vetta della Blue Mountain, a circa 2000 metri, potrai goderti un bellissimo picnic. Le montagne offrono lo spazio necessarui per srotolare i teli da picnic e diventare un tutt’uno con la natura, respirando l’aria fresca di montagna, guardando il cielo azzurro e gustando del buon cibo. Prenditi un momento di relax, di distensione e, come dicono i giamaicani, di “full yuh belly” (pancia piena), crogiolandoti nella splendida flora e fauna che vi circonda. Difficile trovare di meglio.

caffè blue mountains

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Osserva da vicino la famosa varietà di caffè Blue Mountains

Caffè e conversazione

Blue Mountains è sinonimo di caffè: famoso in tutto il mondo, viene coltivato tra i 2.000 e i 3.000 metri di altitudine in un terreno molto ricco di sostanze nutritive. I pendii più alti sono invece mantenuti allo stato naturale di foreste. Il caffè normalmente consumato in tutto il mondo è il frutto di miscele di caffè di qualità diversa. Quello delle Blue Mountain della Giamaica è conosciuto ovunque perché è un caffè monorigine. Che tu ci creda o no, non sono in molti ad aver bevuto un caffè monorigine e un caffè di questa natura fa davvero la differenza.
Ciò che lo rende così eccezionale sono l’altitudine, la copertura forestale e il clima, che forniscono le condizioni ideali per la coltivazione del miglior caffè del mondo. Alle Blue Mountain potrai partecipare ai vari tour delle piantagioni di caffè: ce ne sono molte in giro, alcune grandi e altre piccole. Potrai osservare i chicchi di caffè prima della loro lavorazione sulle piante che costeggiano i sentieri escursionistici, ma anche passeggiare tra i terreni coltivati e ascoltare il racconto dei contadini di prima mano nei loro campi. È incredibile vedere quei piccoli chicchi rossi e immaginare come possano essere trasformati nel ricco caffè giamaicano, amato e gustato da molti in tutto il mondo. I visitatori possono vedere come i chicchi di caffè vengono raccolti e lavorati per ottenere la preziosa bevanda. Assicurati di portare via con te un po’ di caffè per il tuo picnic in vetta e di acquistarne un po’ anche da riportare a casa.

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Laghetto Rosso di Rio Marina, un vero e proprio gioiello dell’Elba

Lo sappiamo tutti, l’isola d’Elba è un paradiso per chi ama il mare con le sue splendide spiagge sabbiose e le calette rocciose che invitano ad aprire un libro e semplicemente rilassarsi. Eppure, qui ci sono anche altri gioielli da scoprire oltre la costa e, uno di questi, è sicuramente il Laghetto Rosso di Rio Marina. Rosso? Si, la colorazione dell’acqua è dovuta alla presenza di elevate concentrazioni di elementi contenenti ferro perché la zona in cui è situato il lago altro non è che il Parco Minerario di Rio Marina.

Chiamato anche Laghetto delle Conche, il laghetto rosso è di origine mineraria e rappresenta un meraviglioso tripudio di colori: le tonalità di rosso e giallo, contrapposte al verde della vegetazione che circonda tutta questa zona, offrono un paesaggio unico che avete la possibilità di scoprire durante una passeggiata lungo le sue sponde o partecipando a uno dei tour e alle attività organizzate all’interno del parco. Indossate scarpe comode, prendete la macchina fotografica e preparatevi a sbarcare sulla luna in questo luogo magico dell’arcipelago toscano.

Le miniere del Parco Minerario di Rio Marina

Il Laghetto Rosso di Rio Marina si trova all’interno del Parco Minerario, nato nel 1991 con l’obiettivo di riconvertire e valorizzare tutte quelle aree che sono state degradate nel tempo dall’estrazione del ferro. Quella del ferro elbano è una storia che inizia da lontano con gli Etruschi, nel VIII sec. a.C., e termina nel 1981, con la chiusura in modo definitivo di tutte le miniere dell’Elba. Attraverso la nascita del parco, il territorio promuove e custodisce un patrimonio geologico, mineralogico e storico minerario di valore come il Laghetto delle Conche. Quello di Rio Marina all’isola d’Elba, infatti, rappresenta uno tra i più estesi bacini minerari al mondo, raccontato con cura sia all’interno del Museo Archeologico del Distretto Minerario che nel museo a Rio Marina città.

A Rio Marina, infatti, è stata inaugurata una mostra permanente, un vero e proprio museo a cielo aperto in cui sono stati esposti vecchi materiali e attrezzi minerari recuperati e restaurati. I paesaggi lunari del parco possono essere scoperti partecipando anche a tante altre attività, dalla visita della miniera con il trenino per scoprire i siti più importanti all’avventura a bordo di un vero mezzo militare che vi condurrà su percorsi minerari off-road, fino ai laboratori didattici.

All’interno del parco è possibile anche fare un trekking della durata di 3 ore durante il quale potrete ripercorrere le strade un tempo utilizzate dai minatori per il trasporto del minerale estratto, raggiungendo i principali cantieri della miniera di Rio Marina. Lungo il percorso, accompagnati da una guida esperta, imparerete a conoscere anche le diverse specie mineralogiche presenti e le tecniche estrattive utilizzate nei vari periodi. Una delle attrazioni più famose del parco, comunque, resta il Laghetto Rosso.

Miniera Rio Marina

Fonte: Getty

Miniera abbandonata a Rio Marina

Il Laghetto Rosso o Laghetto delle Conche

Il Parco Minerario di Rio Marina custodisce quella che viene considerata la miniera più antica dell’Elba che, situata a ridosso del paese, si estende a nord fino al Monte Giove. In questo territorio, presso il Rio Albano, i minatori si dedicavano all’estrazione di ematite e limonite, la cui testimonianza più importante è rappresentata da una profonda escavazione a cielo aperto. Qui, delimitato a est da una parete di quarzite e a ovest da calcare dolomitico, si è formato un laghetto di colore rosso-bruno e dai riflessi violacei, le cui acque sono estremamente ricche di sali di ferro: il Laghetto delle Conche.

Coltivato dal 1940 al 1970, sia a cielo aperto che in galleria, all’interno di questo giacimento furono estratti soprattutto limonite ed ematite, mentre quelli accessori pirite e siderite. Camminando lungo tutto il bordo del lago noterete come, spostandovi, la luce modifica il colore dell’acqua e i suoi riflessi, i quali passano dal rosso intenso al violaceo delle sponde più ferrose. Il tipico colore rosso è causato dall’ematite, chiamata anche “pietra sanguigna” che, a contatto con l’acqua piovana, dona al Laghetto delle Conche la colorazione che tanto l’ha reso famoso.

Come raggiungere il Laghetto Rosso

Il Laghetto Rosso, tra le attrazioni più particolari dell’arcipelago toscano, può essere raggiunto in due modi: il primo è insieme a una guida autorizzata che vi accompagnerà lungo un interessante percorso di trekking all’interno del parco minerario, il quale farà tappa anche al laghetto. Questa rappresenta la soluzione più adatta per chiunque desideri approfondire un lato della storia dell’Elba molto interessante e, allo stesso tempo, scoprire i segreti mineralogici del territorio.

Se invece preferite scoprire il laghetto in autonomia, potete optare per una soluzione più veloce: arrivando con l’auto o il bus sulla strada che collega il paese di Rio Marina alla frazione di Cavo, dovrete procedere verso la spiaggia di Cala Seregola dove troverete un sentiero sulla vostra sinistra con tutte le indicazioni necessarie per arrivare al Laghetto delle Conche, raggiungibile in circa 20-30 minuti di camminata.

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Viaggio nel sud del Portogallo per scoprire l’Algarve, regione dai paesaggi surreali

L’Algarve è la regione più meridionale del Portogallo continentale ed è un luogo che lascia davvero senza fiato: offre ben 150 chilometri di costa altamente suggestivi che si affacciano su un potentissimo Oceano Atlantico, e anche un giusto mix di natura e patrimonio architettonico-culturale che rendono il viaggio ancor più interessante. Spiagge sabbiose, dune e lagune si mescolano a baie nascoste e coste frastagliate, ma anche a villaggi di pescatori e paesi dell’entroterra dove le antiche tradizioni sono ancora radicate e molto sentite.

Scopri tutte le attività da fare in Algarve

Città e borghi da non perdere in Algarve

Dal clima particolarmente favorevole durante tutto l’anno ed una qualità della vita piuttosto alta, l’Algarve è una meta molto gettonata che ripaga tutti i suoi visitatori con cittadine e borghi immersi nel verde che vale la pena conoscere.

Faro, capoluogo dell’Algarve

Il viaggio da queste parti non può che iniziare da Faro, città capoluogo della regione e anche località a misura d’uomo. Molto probabilmente è da qui che partirà il vostro tour del sud del Portogallo, in quanto è l’unica città della regione a possedere un aeroporto. Proprio per questo (e per molte altre ragioni) non si può fare a meno di conoscerla, soprattutto per andare ad ammirare la sua bellissima città vecchia pregna di vicoli impreziositi da chiese molto suggestive, come la Cattedrale.

Albufeira, una delle principali città

Pur essendo molto spesso invasa dal turismo di massa, Albufeira riesce ancora a mantenere un’atmosfera graziosa e tradizionale, dove il viaggiatore può rilassarsi grazie a tanti ristoranti, bar, negozi ed hotel dotati di tutti i servizi. Non manca di certo la possibilità di sperimentare una frizzante vita notturna.

Albufeira, Portogallo

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Una spettacolare immagine di Albufeira

Tavira, tipica cittadina portoghese

Se si vuole vivere un Portogallo ancora più autentico è d’obbligo dirigersi a Tavira, uno dei borghi più caratteristici dell’Algarve. Impreziosito da un centro storico che è un dedalo di strade acciottolate su cui si affacciano case piene di azulejos, ristoranti e chiese decorate, permette di fare un vero e proprio viaggio nel tempo.

Esplora Tavira a bordo di un treno Hop-on Hop-off

Sagres, l’ultimo Paese sud-occidentale d’Europa

Sagres sorge sull’estrema punta occidentale dell’Algarve e si distingue per essere un borgo piccolo e tranquillo. Le strade e i vicoli del suo delizioso centro antico sono sinonimo di vita che scorre lentamente e dove alla base di tutto c’è l’Oceano. Selvaggio ed estremo, è particolarmente amato dagli esperti di surf che si concedono una visita anche al suo affascinante forte.

Lagos, luogo da sogno

Lagos è una cittadina suggestiva che colpisce per il suo nucleo antico murato, le affascinanti scogliere e le spiagge atlantiche. Tante le cose da visitare, come la Igreja de Santo António che si fa spazio di fronte al Castelo dos Governadores, che possiede una facciata barocca e alcune torri di guardia.

Le migliori attrazioni naturali dell’Algarve

La natura, in questa zona del Portogallo, si mostra in molte delle sue forme migliori, lasciando i visitatori davvero emozionati. Colori vividi, infatti, si mescolano con le tenui tonalità dell’Oceano, dove si specchiano spiagge dorate, scogliere rosse e una vegetazione verdissima.

Cabo de São Vicente, tramonto da sogno

Cabo de São Vicente è probabilmente il luogo più romantico di tutto l’Algarve: è un maestoso promontorio a strapiombo sull’Oceano Atlantico che da secoli incanta naviganti e viaggiatori per la sua forma e per gli spettacolari tramonti che regala. Sorge a poca distanza da Sagres e conserva anche un faro che venne costruito su ordine della Regina Maria II.

Cabo de São Vicente al tramonto

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Il suggestivo tramonto a Cabo de São Vicente

Grotte di Ponta da Piedade, altamente scenografiche

Se amate le scogliere magistralmente modellate dal tempo non potete di certo perdervi Ponta da Piedade, un tratto di costa pieno di pittoresche formazioni rocciose color ocra che svettano verso il cielo dal mare. Siamo a poca distanza da Lagos e questo angolo di pura bellezza si può visitare grazie a tantissimi sentieri che si diramano sulla cima delle scogliere. Una piccola curiosità: i faraglioni hanno dalle forme molto particolari, al punto che ce n’è persino uno che sembra rappresentare il Titanic con tanto di iceberg. Se il desiderio è osservarle da un punto di vista privilegiato, non c’è di meglio che scoprirle grazie a una mini crociera.

Sentiero delle Sette Valli Sospese, il più bello

L’escursione da non perdere assolutamente è il Sentiero delle Sette Valli Sospese, da molti ritenuto il più bello di tutto l’Algarve (e non solo). Si parte dalla spiaggia di Centeanes per arrivare a Praia da Marinha (o viceversa) e bisogna percorrere circa 6 km. Il sentiero, di sabbia e sassi, permette di ammirare anche resti fossili di conchiglie, mentre si è accompagnati da una vista panoramica altamente emozionante.

Parque Natural de Ria Formosa, puro e selvaggio

Il Parque Natural de Ria Formosa si trova a poca distanza da Faro e si distingue per essere paludoso e selvaggio. Non vi sorprenderà sapere, quindi, che per la sua importanza è stato inserito nella lista delle 7 Meraviglie Naturali del Portogallo. Si estende per circa 18.400 ettari ed è composto da un sistema di 5 isole barriera e 2 penisole, tanto da essere un paradiso per gli appassionati di birdwatching.

Vai alla scoperta di Ria Formosa con un tour ecologico in barca con partenza da Faro

Grotta di Benagil, così bella da non credere che sia vera

La Grotta di Benagil sorge a circa 150 metri dall’omonima spiaggia ed è un sontuoso sito di cui oggi possiamo godere grazie al lavoro della natura durato millenni, che con la forza dell’acqua che ha scavato una falesia arenaria fino a farla diventare una suggestiva caverna.

Grotta di Benagil, Algarve

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Tutta l’incredibile meraviglia della Grotta di Benagil

Ma non è tutto, perché la cima di questa grotta è impreziosita da un’apertura circolare, una sorta di cupola naturale da cui entrano i raggi del sole che a loro volta creano coinvolgenti giochi di luce.

Scegli un tour organizzato per ammirare una delle grotte (e delle spiagge) più belle del mondo

Le spiagge da non perdere in Algarve

Questo affascinante viaggio in Algarve non poteva che terminare nelle sue spiagge più belle: la pittoresca costa di questa regione ne conta circa 150 e sono tutte più o meno ideali per prendere il sole, fare surf o scattare delle fotografie davvero speciali.

Praia de Odeceixe, tra le più famose

Probabilmente Praia de Odeceixe è una delle più famose dell’intera regione dell’Algarve, ma ciò non toglie che sia uno di quei posti che occorre raggiungere assolutamente. Il motivo è molto semplice: oltre alla sua innegabile bellezza, permette di fare il bagno sia nel mare che nel fiume perché sorge alla foce della Ribeira de Seixe. Il momento migliore per visitarla è durante la bassa marea, quando nell’ampia zona sabbiosa di cui è caratterizzata prendono vita delle piccole lagune particolarmente graziose (e molto amate dai bambini).

Praia do Camilo, incorniciata da splendide falesie

Praia do Camilo sorge a poca distanza da Lagos e si fa spazio ai piedi di un alto pendio roccioso su un Oceano di colore incredibilmente smeraldo. È un po’ faticoso raggiungerla perché occorre scendere delle scale tortuose (circa 200), che permettono però di arrivare su una baia di sabbia fine e dorata in cui rilassarsi a dovere.

Praia Dona Ana, dalle acque cristalline

La Praia Dona Ana sembra caduta in terra direttamente dal paradiso: possiede una splendida sabbia fine e un’acqua cristallina incredibilmente calma. Non troppo distante dal centro di Lagos, è piccola ma permette di immergersi in uno scenario straordinario grazie alle scogliere granitiche che la impreziosiscono.

Praia Dona Ana, Algarve

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L’incantevole Praia Dona Ana

Praia da Amoreira, con piscine naturali

Infine Praia da Amoreira, nel comune di Aljezur, una spiaggia che si trova all’interno del Parco Naturale della Costa Vicentina e molto apprezzata per la sua indiscutibile bellezza naturale. Con una lunghezza di 580 metri, offre grandi dune di sabbia che si mescolano a formazioni rocciose. Decisamente popolare per il surf, è anche parte del percorso Rota Vicentina e durante la bassa marea offre piscine naturali in cui scovare (ma sempre con rispetto) stelle marine e ricci di mare.

Se non hai poco tempo per scoprire le spiagge dell’Algarve, regalati un tour in barca di mezza giornata

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Cosa conviene comprare a Lanzarote

La vacanza a Lanzarote sta per terminare? È il momento di comprare prodotti e souvenir per ricordare questa fantastica vacanza in quest’isola delle Canarie.

Sapere cosa comprare non deve assolutamente allarmare i visitatori di Lanzarote. Qui, infatti, sono presenti numerosi punti vendita dove acquistare oggetti che ricordino l’atmosfera canaria. È possibile trovare diversi mercatini e botteghe artigianali, ma anche centri commerciali e vie piene di negozi, che si trasformano nel luogo ideale per gli amanti dello shopping. Ecco dove e cosa conviene comprare a Lanzarote!

I mercati artigianali di Lanzarote

Il primo consiglio per tutti coloro che vogliono sapere cosa conviene comprare a Lanzarote è dirigersi verso uno dei tanti mercatinio artigianali presenti sull’isola. Sono presenti numerose bancarelle dove è possibile acquistare diversi prodotti e souvenir che aiuteranno sicuramente a ricordare l’esperienza a Lanzarote, per sé e per i propri familiari.

Il primo consiglio per tutti coloro che intendono conoscere cosa conviene comprare a Lanzarote è dirigersi verso uno dei mercati artigianali che si tengono sull’isola. Le bancarelle sono numerose e non mancano affatto i souvenir, che consentiranno ai viaggiatori di conservare sempre un piccolo ricordo delle Canarie. Ecco alcuni dei mercati più popolari:

  • Mercato di Mancha Blanca: si trova vicino al parco nazionali di Timanfaya, famoso per i suoi prodotti artigianali in pietra lavica e le numerose ceramiche dipinte a mano;
  • Mercato di Arrecife: si tratta di un mercato settimanale nella capitale di Lanzarote, dove è possibile trovare diversi oggetti creati a mano, come gioielli e bigiotteria, ma anche i tessuti tradizionali;
  • Mercato di Teguise: probabilmente il più famoso mercatino tradizionale dell’isola, vivace e colorato, dove acquistare soprattutto prodotti alimentari locali, come formaggi e vini locali e, per i più golosi, anche churros fritti e molto altro;
  • Mercato di Haria: famoso per la sua atmosfera rilassante, nel mercato tradizionale di Haria si trovano prodotti unici, manufatti di legno e gioielli in pietra vulcanica
Vista delle tende del mercato tradizionale di Teguise, a Lanzarote

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Bancarelle del mercato tradizionale di Teguise a Lanzarote

Centri commerciali di Lanzarote

Per gli amanti dello shopping “moderno” sono presenti diversi centri commerciali. Ad esempio, il Deiland Plaza, situato ad Arrecife, che offre una vasta gamma di negozi di abbigliamento, elettronica e cosmetici dei più famosi marchi internazionali, ma anche il il centro Papagayo, a Playa Blanca, dove acquistare anche souvenir, ed il centro commerciale Biosfera Plaza, che si trova a Puerto del Carmen e che offre una vista spettacolare sull’oceano e, oltre a numerosi negozi, intrattenimento per tutte le età.

Cosa comprare a Lanzarote?

Ecco una lista di prodotti tipici dell’isola, che sicuramente saranno in grado di ricordare in tutti i sensi la favolosa vacanza a Lanzarote, tra vulcani, surf e spiagge mozzafiato.

Per tutti coloro che intendono portarsi a casa specialità tipiche di Lanzarote, è impossibile perdere i mercati di cui si è parlato in precedenza, che offrono a visitatori e cittadini locale numerosi prodotti alimentari. Qui, infatti, è possibile trovare e provare: i famosi formaggi di capra, spesso affumicati e stagionati, i prelibati vini locali, bianchi e prodotti con uve Malvasia, il miele di palma, tipico delle Canarie e che si identifica come il souvenir culinario per eccellenza, e l’aloe vera, conosciuta per le sue proprietà curativa e che può essere acquistata direttamente anche dai produttori locali.

Ci sono, poi, prodotti artigianali che possono essere scelti anche come articoli d’arredo unici. Si tratta delle ceramiche dipinte a mano di Lanzarote, famose per i loro colori vivaci ed i motivi tradizionali, idea regalo perfetta, oppure i gioielli in pietra vulcanica, realizzati con la pietra lavica dell’isola e che rappresentano un pezzo naturale dell’isola, ed infine le maschere o le varie sculture in legno, spesso intagliate a mano e che rappresentano figure storiche e mitologiche.

Lanzarote è una splendida isola delle Canarie, un’attrazione naturale unica, grazie alla sua formazione vulcanica ed i suoi paesaggi, dove è possibile vivere esperienze indimenticabili. Una vacanza dalla quale portare a casa il più possibile, per ricordare momenti fantastici ed unici.

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Cosa fare a Napoli quando fa caldo: il tour della metropolitana d’artista

Napoli è una delle città più visitate in Italia durante tutto l’anno, ma soprattutto d’estate quando il bel tempo permette di godere appieno delle sue atmosfere, del suo Golfo e dei suoi dintorni. Tuttavia, questi sono anche i mesi più caldi e tra una pizza fritta e una sfogliatella il desiderio di un posto fresco in cui stare bene diventa quasi imperativo. Cosa fare, allora, a Napoli quando fa caldo? La risposta è una: regalatevi il tour della sua metropolitana, considerata una delle più belle d’Europa che, da poco, ha inaugurato nuove stazioni lungo la Linea 6.

Le Stazioni dell’Arte a Napoli

Con le sue Stazioni dell’Arte, Napoli dimostra di essere una città mai banale, dove la cultura trova spazio in luoghi sempre diversi, compresa la metropolitana. Il progetto nasce nel 2001 con l’idea di riqualificare gli spazi pubblici attraverso l’arte contemporanea attribuendo personalità precise e ben riconoscibili alle diverse fermate della Linea 1 e, da poco, della Linea 6. La progettazione delle stazioni sotterranee è stata affidata ad architetti e designer di fama internazionale come Àlvaro Siza, Eduardo Souto de Moura, Dominique Perrault e Alessandro Mendini.

Durante il tour guidato promosso da ANM, l’azienda che si occupa della rete dei trasporti pubblici a Napoli, avrete la possibilità di scoprire le diverse stazioni metropolitane, di ascoltarne la storia e di perdervi nella loro moderna bellezza.

Le stazioni della Linea 1

Dal 2001, le Stazioni dell’Arte appartenenti alla Linea 1 coinvolte nel progetto sono Garibaldi, Università, Municipio, Toledo, Dante, Museo, Materdei, Salvator Rosa, Quattro Giornate, Vanvitelli e Rione Alto. Una delle più belle è la stazione Toledo progettata dall’architetto catalano Oscar Tusquets Blanca: l’ambiente è dominato dall’azzurro del mare e del cielo, considerati tra i principali simboli di Napoli, e mostra alle pareti meravigliosi mosaici dedicati a San Gennaro, oltre che un corridoio marino e il suggestivo Crater de Luz.

Da non perdere è anche la stazione della metropolitana di Materdei, a Napoli centro, dove sono presenti alcune delle opere d’arte più belle come Carpe diem, una scultura in bronzo di Luigi Serafini e il mosaico raffigurante Pulcinella realizzato da Luigi Ontani. Gli amanti della fotografia, invece, dovrebbero assolutamente fare tappa alla fermata Museo, dove troveranno una galleria fotografica in bianco e nero di Mimmo Jodice.

Le nuove Stazioni dell’Arte della Linea 6

Il progetto Stazioni dell’Arte è stato da poco arricchito con nuove opere realizzate in alcune delle fermate della Linea 6, inaugurata il 17 luglio e che collega la Mostra d’Oltremare nel quartiere Fuorigrotta con la centralissima Piazza del Municipio.

Una delle fermate più spettacolari è sicuramente quella di Chiaia, progettata dall’architetto napoletano Uberto Siola in collaborazione con l’arista e regista britannico Peter Greenaway. Concepito come uno spazio onirico, qui i viaggiatori, accolti da una statua di Giove in metallo dipinta di azzurro, scenderanno lungo una scalinata bianca che li condurrà a diverse aree decorate con la riproduzione di statue classiche fino alla banchina, dipinta con trecento occhi.

Anche la stazione Arco Mirelli conquista lo sguardo con i suoi interni solenni progettati dall’architetto tedesco Hans Kollhoff e arricchiti dalla grande installazione sulla parete realizzata da Rebecca Horn. Molto bella anche la stazione San Pasquale, progettata dall’architetto Boris Podrecca e personalizzata dall’l’installazione dell’artista austriaco Peter Kloger. Infine, l’ultima stazione realizzata fino a oggi è quella di Municipio, progettata dagli architetti Alvaro Siza Vieria e Eduardo Souto, con opere e interventi artistici dell’artista israeliana Michal Rovner e di Mimmo Jodice.

Stazioni dell'arte Napoli linea 6

Fonte: Regione Campania

La stazione Chiaia di Napoli sulla linea 6