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Clima e Temperatura di Sofia: quando fare un viaggio in Bulgaria

Sofia, la capitale della Bulgaria, è una città che sa affascinare e piena di cose interessanti da fare e da vedere. Senza ombra di dubbio, si tratta di una destinazione adatta a tutti i tipi di viaggio, sia esso culturale o più avventuroso, da vivere in ogni momento dell’anno. Analizzare e conoscere clima e temperatura di Sofia aiuta, però, a scegliere la stagione più giusta per ciò che vogliamo ottenere dal nostro viaggio in Bulgaria.

Clima e temperatura di Sofia: la posizione geografica

Clima e temperatura di Sofia sono, ovviamente, influenzati dalla posizione geografica in cui si trova la capitale bulgara. Essa, infatti, le conferisce un clima continentale, caratterizzato da inverni freddi ed estati calde. La città  è situata a circa 42°41′ di latitudine nord e 23°19′ di longitudine est. Queste coordinate ci portano nel cuore della penisola balcanica, un crocevia naturale e culturale tra Europa e Asia.

La capitale bulgara è situata in una vasta pianura circondata da monti di diversa altezza, che giocano un ruolo cruciale, a livello di clima, temperatura e precipitazioni. A sud di Sofia si erge, infatti, il massiccio del Vitoša, una delle montagne più iconiche della Bulgaria. A ovest si trovano i Monti Ljulin, mentre a nord e ad est si estendono le colline che portano poi ai Balcani.

L’altitudine media di Sofia è di circa 550 metri sul livello del mare: questo le regala ogni tanto del vento che arriva direttamente dai monti, rinfrescando alcune serate calde ma portando, talvolta, anche dei temporali.

Dato che Sofia è una città che offre qualcosa di speciale in ogni stagione, pianificare il viaggio in base alle proprie preferenze climatiche aiuta a capire cosa fare e cosa vedere in questa città, durante tua visita in Bulgaria e, soprattutto, aiuta a prepararsi adeguatamente al viaggio.

Clima e temperatura di Sofia: la primavera

Le coordinate geografiche di Sofia corrispondono, a livello di latitudine, a quelle dell’Italia Centrale. Anche tenendo conto d i tanti cambiamenti climatici che notiamo ogni anno, la primavera a Sofia inizia a marzo e procede almeno fino alla fine di maggio. In questa stagione, il clima è gentile e, abbandonando progressivamente il rigore dell’inverno, porta la temperatura di Sofia a livelli che vanno da 10°C a 20°C circa. Questa stagione può presentare delle notti ancora fredde e quindi è sempre bene viaggiare attrezzati di una comoda giacca che possa scaldare un po’. La primavera rappresenta un ottimo periodo per visitare la Bulgaria e, in modo più specifico, Sofia.

Quando fare un viaggio a Sofia, in Bulgaria

Fonte: iStock

Il parlamento a Sofia, Bulgaria

Clima e temperatura di Sofia: l’estate

L’estate a Sofia inizia a livello meteorologico a giugno e arrivare a essere molto calda, con temperature che oscillano tra i 25°C e i 35°C. Luglio e agosto sono i mesi più caldi, con delle giornate che possono essere anche molto afose, data anche la presenza del fiume Iskar. Se il tuo viaggio in Bulgaria si svolge in estate, ricorda di portare con te abiti davvero molto leggeri, sia per il giorno che per la sera.

Benché Sofia si trovi a un’altitudine di poco più di 500 metri, si comporta come se fosse una perfetta città di pianura, per quanto riguarda i livelli di caldo e afa. Il periodo più caldo in assoluto è, statisticamente, agosto durante il quale sono stati registrati anche 39°, in occasioni sporadiche. Oltre a questo, l’estate è il momento più piovoso in Bulgaria, con una media di precipitazioni quasi sempre a carattere temporalesco che potrebbero portare anche un po’ di refrigerio.

Clima e temperatura di Sofia: l’autunno

L’autunno a Sofia porta con sé un graduale abbassamento delle temperature, che variano dai 15°C ai 25°C a settembre, scendendo fino a 5°C-10°C a novembre. La prima parte della stagione è, senza dubbio, ottimale. Tra settembre e novembre, il clima e la temperatura di Sofia rendono ogni giornata piacevole. Ecco perché questo è considerato, al pari della primavera, un altro momento perfetto per un viaggio a Sofia.

Clima di Sofia in inverno

Fonte: iStock

Sofia sotto la neve

Clima e temperatura di Sofia: l’inverno

L’inverno a Sofia è freddo, con temperature che spesso scendono sotto lo zero, raggiungendo i -5°C o anche di meno. Nonostante ciò, Sofia ha un certo fascino invernale. La neve copre spesso la città, trasformandola in un paesaggio pittoresco. Tuttavia, le condizioni climatiche possono essere rigide e richiedono abbigliamento adeguato. Gli amanti degli sport invernali adoreranno fare un viaggio in Bulgaria in questo periodo dell’anno, potendo approfittare della vicinanza del monte Vitosha per praticare sci e snowboard.

Clima e temperatura di Sofia: quando visitare la capitale bulgara

Non esiste un momento dell’anno migliore o peggiore per organizzare un viaggio a Sofia. Molto dipende dai tuoi gusti e dalla tua capacità di adattarti o meno al grande caldo o al freddo intendo. Stando all’oscillazione della colonnina di mercurio, la primavera (aprile-maggio) e l’autunno (settembre-ottobre) sono, sulla carta, i periodi migliori per visitare Sofia. Le temperature sono miti e il clima è generalmente piacevole, permettendo di godere in pieno delle bellezze naturali e culturali della città.

Se preferisci il clima caldo e le lunghe giornate estive, giugno e agosto sono i mesi ideali. Preparati però a temperature elevate, a un po’ di umidità e a un maggior afflusso turistico. In inverno, il clima della capitale della Bulgaria diventa rigido ma regala un paesaggio ghiacciato e innevato che rende tutto più pittoresco

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I voli, rispetto a 50 anni fa, sono quasi 40 volte più sicuri: lo studio

Molti viaggiatori hanno paura di volare. Se anche voi siete tra questi, probabilmente potrebbe essere d’aiuto sapere che gli standard di sicurezza dei voli commerciali, a livello mondiale, continuano a migliorare. È quanto emerso da un nuovo studio condotto dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology. Per la precisione, i passeggeri sono circa 39 volte più sicuri rispetto al periodo 1968-1977.

Viaggi in aereo: diminuisce il rischio di incidenti mortali

Stando allo studio di una delle più importanti università di ricerca del mondo, nel periodo 2018-2022, il rischio di incidenti mortali dovuti ai voli commerciali è stato di 1 ogni 13,7 milioni di passeggeri imbarcati a livello globale, un miglioramento significativo rispetto a 1 ogni 7,9 milioni di imbarchi del periodo 2008-2017 e ben lontano da 1 ogni 350.000 imbarchi, verificatosi nel periodo 1968-1977, secondo lo studio. La probabilità di morire durante un volo aereo continua a diminuire di circa il 7% all’anno, e si riduce di due volte per ogni decennio.

Questo non vuol dire, sottolineano gli autori della ricerca, che ci siano garanzie di miglioramento continuo. Alcuni recenti quasi-collisioni sulle piste di decollo negli Stati Uniti hanno guadagnato le prime pagine dei giornali nell’ultimo anno, rendendo chiaro che la sicurezza delle compagnie aeree è un impegno continuo.

Lo studio ha analizzato anche l’impatto del Covid-19 riguardo ai contagi in volo durante la pandemia, un dato a parte rispetto a quello degli incidenti delle compagnie aeree durante le normali operazioni. È emerso che da giugno 2020 a febbraio 2021, prima che i vaccini fossero disponibili, ci sono stati circa 1.200 decessi negli Stati Uniti a causa del Covid-19, associati, direttamente o indirettamente, alla sua trasmissione sugli aerei passeggeri. La maggior parte, però, ha riguardato persone che non avevano volato ma che avevano contratto il coronavirus da altri viaggiatori infettati in aereo. A livello globale, da marzo 2020 a dicembre 2022, circa 4.760 decessi a livello globale sono stati collegati alla trasmissione del Covid-19 in volo.

I Paesi in cui è più sicuro volare

Lo studio ribadisce una cosa probabilmente ovvia già a tanti viaggiatori, ossia che è più sicuro volare in alcune parti del mondo che in altre. A tal proposito, i ricercatori dividono il mondo in tre gruppi di Paesi, in base ai loro record di sicurezza sui voli commerciali. Tra quelli della terza fascia, il numero di decessi per imbarco di passeggeri nel periodo 2018-2022 è stato 36,5 volte superiore a quello della prima fascia.

Tra i Paesi più sicuri, troviamo Stati Uniti, Europa, Australia, Canada, Cina, Israele, Giappone e Nuova Zelanda. La sicurezza diminuisce nel secondo gruppo, in cui rientrano Bahrain, Bosnia, Brasile, Brunei, Cile, Hong Kong (che si è distinta dalla Cina continentale per quanto riguarda le norme di sicurezza aerea), India, Giordania, Kuwait, Malesia, Messico, Filippine, Qatar, Singapore, Sudafrica, Corea del Sud, Taiwan, Thailandia, Turchia ed Emirati Arabi Uniti. In ciascuno di questi due gruppi di nazioni, il rischio di morte per imbarco nel periodo 2018-22 è stato di circa 1 su 80 milioni.

Il terzo gruppo è composto da tutti gli altri Paesi del mondo. All’interno dei primi due gruppi, nel periodo 2018-2022 si sono verificati 153 decessi di passeggeri e un incidente grave, quello della China Eastern Airlines nel 2022, in cui hanno perso la vita 123 passeggeri. Per i Paesi di terza fascia, anche gli incidenti aerei mortali sui voli sono stati all’incirca dimezzati nel periodo 2018-2022.

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Le 10 città d’Italia che incassano di più con la tassa di soggiorno

La tassa di soggiorno è un’imposta applicata su chi trascorre la notte in strutture ricettive alberghiere o extra-alberghiere di diverse località italiane e/o straniere. Il suo costo cambia di città in città, in base ai regolamenti comunali e, come riporta un articolo del Sole 24 Ore, da questo punto di vista e per gli afflussi turisti per il nostro Paese il 2023 è stato un anno da record, tanto da registrare importanti guadagni. Ecco quali sono le 10 città d’Italia che hanno ottenuto di più proprio grazie alla tassa di soggiorno.

Quanto si guadagna dalla tassa di soggiorno

Lo scorso anno erano 1.259 le amministrazioni in cui era in vigore la tassa di soggiorno, mentre nel 2022 erano 1.146. Una condizione che ha portato a un incasso complessivo di 792 milioni di euro, che corrisponde a un incremento totale del 26%.

Per quanto riguarda quest’anno, gli incassi sembrerebbero destinati ad aumentare, non solo per l’abbondante flusso turistico ma anche per la possibilità, per i Comuni con presenze di visitatori 20 volte superiore a quello dei residenti, di aumentare il prezzo dell’imposta fino a un massimo 10 euro a notte e di innalzarla fino a 2 euro per il Giubileo del 2025.

La classifica

A svelarci la classifica delle 10 città d’Italia che incassano di più con la tassa di soggiorno sono i dati elaborati dalla Fondazione Ifel-Anci, tutte località del nostro Paese che si sono assicurate un introito pari al 50% del totale:

  1. Roma: in vetta alla graduatoria (165 milioni, +38,6%);
  2. Firenze: in seconda posizione con quasi 70 milioni di euro di incasso (+64,3%);
  3. Milano: con un guadagno di circa 63 milioni di euro;
  4. Venezia: quarto posto con poco più di 38 milioni di euro, con un incremento di poco sotto la media complessiva (+22,1%);
  5. Napoli: non molto distante dai 18 milioni di euro, 34,15% in più rispetto all’anno precedente;
  6. Bologna: circa 13 milioni di euro;
  7. Rimini: poco meno di 12 milioni di euro;
  8. Torino: quasi 10 milioni di euro;
  9. Sorrento: poco meno di 8 milioni di euro. È la città più piccola in termini di popolazione ma anche quella in cui c’è il più alto rapporto tra gettito e residenti;
  10. Verona: superati i 6 milioni di euro, l’unica novità della classifica rispetto al 2022.

Il caso di Firenze e il primato del Lazio

A colpire più di tutti in questa classifica sono soprattutto i risultati di Firenze che ha registrato un +64,3% rispetto allo scorso anno. Si tratta di un notevole incremento dovuto non solo all’aumento dei flussi turistici, che sono cresciuti di più del 20% in solo un anno, ma anche alla decisione di aumentare l’imposta di soggiorno.

Per quanto riguarda la regione Lazio, il primato è dato certamente dai tanti turisti che raggiungono la nostra meravigliosa Capitale (e non solo), ma anche dal fatto che la Città Eterna gode di una disciplina che permette al Campidoglio di applicare un importo massimo pari a 10 euro per notte di soggiorno.

Il Lazio, nel 2023, ha guadagnato, dalla sola tassa di soggiorno, ben 173,12 milioni con solo 40 enti in cui è in vigore l’imposta. La regione del centro Italia è seguita dalla Toscana (106,71 milioni per 128 Comuni) e dalla Lombardia (91,68 milioni distribuiti su 149 enti).

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Come arrivare a Ponza, la più grande delle Isole Pontine

Ponza, la più grande delle Isole Pontine, si trova al largo della costa del Lazio. Situata nel Mar Tirreno, a circa 33 chilometri a sud del promontorio del Circeo, questa isola italiana rappresenta una destinazione perfetta per chi cerca un rifugio lontano dal trambusto della vita cittadina. Con le sue scogliere mozzafiato, calette nascoste e acque cristalline, Ponza offre un’esperienza di vacanza che combina bellezze naturali incontaminate e una storia ricca di tradizioni. Raggiungere Ponza può sembrare un’impresa complessa, ma con le giuste informazioni è possibile pianificare il viaggio in modo semplice e senza intoppi.

Dove si trova Ponza e perché visitarla?

Ponza è un’isola che appartiene all’arcipelago delle Isole Pontine, situata a metà strada tra Roma e Napoli. È la meta ideale per chi cerca un luogo di pace, dove il tempo sembra essersi fermato e dove la bellezza naturale regna sovrana. Le sue coste frastagliate, le grotte marine e le acque limpide la rendono perfetta per chi ama il mare, lo snorkeling e le escursioni in barca. Oltre alla natura, Ponza vanta un affascinante patrimonio storico e culturale, con resti archeologici romani, pittoreschi borghi di pescatori e un’atmosfera autenticamente mediterranea. Nonostante le sue dimensioni relativamente piccole, l’isola offre una varietà di attività che spaziano dal relax in spiaggia alle esplorazioni subacquee, fino alla degustazione di specialità culinarie locali, come il pesce fresco e i piatti a base di frutti di mare.

Come arrivare a Ponza?

Raggiungere Ponza richiede un po’ di pianificazione, ma una volta organizzato il viaggio, il percorso si rivelerà un’avventura piacevole e parte dell’esperienza stessa. Ponza non ha un aeroporto, quindi per raggiungerla bisogna combinare il trasporto via terra con quello via mare.

Da Roma a Ponza

Chi parte da Roma, una delle città più vicine a Ponza, ha diverse opzioni a disposizione. La soluzione più comune è quella di raggiungere uno dei porti da cui partono i traghetti o gli aliscafi per l’isola. In questo caso, le principali località di imbarco sono Anzio, Terracina, Formia e San Felice Circeo.

Da Roma, è possibile raggiungere Anzio in treno. La stazione di partenza è Roma Termini, dalla quale si prende un treno regionale che impiega circa un’ora per arrivare ad Anzio. Una volta giunti ad Anzio, il porto è a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Durante l’estate, Anzio offre un servizio regolare di traghetti e aliscafi per Ponza. Il viaggio in mare dura circa 1 ora e 30 minuti in aliscafo e un po’ di più con il traghetto, ma permette di ammirare il litorale laziale durante la traversata.

Un’altra opzione è quella di dirigersi a Terracina. Anche in questo caso, da Roma Termini partono treni regionali che raggiungono Terracina in circa un’ora e mezza. Da Terracina, il porto dista pochi minuti di taxi o autobus dalla stazione ferroviaria. Terracina è un altro punto di imbarco per Ponza, con servizi di traghetti e aliscafi durante l’alta stagione. Il tragitto in aliscafo da Terracina a Ponza dura circa 50 minuti, mentre in traghetto si impiegano circa due ore.

Formia rappresenta un’altra alternativa. Da Roma Termini, ci sono treni frequenti che raggiungono Formia-Gaeta in circa un’ora e venti minuti. Una volta arrivati a Formia, è possibile prendere un taxi o una navetta fino al porto, che dista pochi minuti dalla stazione. Il servizio di traghetti e aliscafi da Formia a Ponza è regolare tutto l’anno, con una durata del viaggio che varia da un’ora e venti minuti a due ore, a seconda del mezzo scelto.

Infine, per chi desidera un’opzione più esclusiva, San Felice Circeo offre collegamenti stagionali con Ponza. Da Roma, si può raggiungere il Circeo in auto o autobus, percorrendo la strada statale Pontina in circa un’ora e mezza. Il porto di San Felice Circeo offre un servizio di aliscafo per Ponza durante l’estate, con una traversata che dura circa un’ora.

Da Napoli a Ponza

Per chi si trova a Napoli, la via più diretta per Ponza è il porto di Formia. Da Napoli Centrale, ci sono treni regionali che collegano Napoli a Formia-Gaeta in circa un’ora e dieci minuti. Una volta giunti a Formia, il porto è facilmente raggiungibile in pochi minuti. Da qui, i traghetti e gli aliscafi partono regolarmente per Ponza, con un viaggio che varia tra un’ora e venti minuti e due ore.

Un’altra opzione è quella di raggiungere il porto di Terracina. Da Napoli, si può prendere un treno diretto a Formia e da lì cambiare per Terracina. Una volta a Terracina, è possibile imbarcarsi per Ponza, come descritto precedentemente.

Ponza

Fonte: iStock

Ponza, tra i più pittoreschi del Mediterraneo

In auto

Raggiungere i porti di imbarco in auto è un’altra possibilità. Da Roma, seguendo la strada statale Pontina (SS148) si arriva ad Anzio, Terracina e San Felice Circeo in circa un’ora e mezza. Chi preferisce Formia, invece, può seguire l’autostrada A1 in direzione Napoli e uscire a Cassino, proseguendo poi per Formia. I porti dispongono di parcheggi custoditi dove è possibile lasciare l’auto durante il soggiorno a Ponza.

In autobus verso i porti

Per chi preferisce i mezzi pubblici, ci sono anche collegamenti autobus da Roma e Napoli verso i principali porti. Da Roma, sono previsti servizi diretti per Anzio, Terracina, Formia e San Felice Circeo. Il viaggio in autobus, sebbene più lento rispetto al treno, permette di arrivare direttamente ai porti di imbarco senza dover cambiare mezzo. Da Napoli, invece, sono disponibili autobus per Formia, ma questa opzione è meno comune rispetto al treno.

Chi arriva in aereo

Chi arriva da altre parti d’Italia o dall’estero può volare fino agli aeroporti di Roma Fiumicino o Roma Ciampino, o in alternativa all’aeroporto di Napoli Capodichino. Da Roma Fiumicino e Ciampino, ci sono collegamenti ferroviari o autobus per raggiungere Roma Termini, da cui proseguire per i porti di imbarco descritti in precedenza. Da Napoli Capodichino, si può prendere un taxi o una navetta fino alla stazione centrale, e da lì proseguire in treno verso Formia.

In barca privata

Per i più avventurosi, è possibile raggiungere Ponza anche in barca privata. L’isola dispone di un porto ben attrezzato, con servizi per l’ormeggio e il rifornimento. La navigazione verso Ponza può partire da diversi punti della costa laziale o campana, con tempi di percorrenza che variano in base al punto di partenza e alle condizioni del mare.

Una volta arrivati a Ponza, ci si trova immersi in un paradiso naturale dove il tempo sembra essersi fermato. Raggiungere l’isola, sebbene possa richiedere qualche sforzo logistico, è un’esperienza che ripaga ampiamente, grazie alla bellezza del paesaggio e alla tranquillità che Ponza offre ai suoi visitatori. Con una pianificazione accurata, ogni tappa del viaggio diventa parte dell’avventura, rendendo la scoperta di Ponza un ricordo indelebile.

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SiViaggia regala il magazine GATE numero 41

Ogni mese vi regaliamo il magazine di lifestyle GATE da scaricare e sfogliare. La rivista, scritta in italiano e in inglese, contiene articoli di viaggi, ma anche di moda e attualità. Alle pagine 46-49 del numero 41, trovate l’ultimissimo articolo di SiViaggia dedicato al nostro weekend a Mérida, la Roma di Spagna, la seconda città con più siti archeologici risalenti all’epoca romana al mondo.

Capoluogo dell’Estremadura, la regione interna della Spagna al confine con il Portogallo, questa splendida città fu fondata lungo un’importantissima direttrice chiamata via de la Plata che collegava in Sud al Nord del Paese, ma soprattutto luogo di relax dove amavano ritirarsi gli antichi romani, dopo aver trascorso una vita combattendo, e dove ancora oggi si viene per divertisti. Vi spieghiamo come.

Inoltre, sfogliando le pagine del magazine trovate anche qualche utile consiglio per organizzare le prossime gite fuori porta, alla scoperta di un’altra città dalla forte impronta romana in Italia, di borghi termali e di passeggiate gourmet. È sufficiente registrarsi gratuitamente per poter effettuare il download.

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Vacanze ad Eubea, una perla tra le isole greche

Quando si parla di isole greche, l’attenzione va subito verso le destinazioni più famose come l’isola di Santorini, la vivace Mykonos oppure la storica e antica isola di Creta. Tuttavia, se si vuole passare un’esperienza unica ed autentica e vivere a stretto contatto con la popolazione locale e lontano dalle rotte turistiche tradizionali, l’isola di Eubea, anche conosciuta come Evia, potrebbe essere la meta ideale. Questa isola si trova a nord della capitale Atene, poco nota ai più, è anche la seconda isola più grande del Paese.

L’isola di Eubea e la sua storia antica

Prima di scoprire cosa vedere sull’isola di Eubea e cosa vedere, informarsi sulla storia che ha caratterizzato negli anni questa isola greca permetterà ai turisti di entrare in contatto con le tradizioni locali e vivere a pieno l’esperienza.

Sin dall’antichità l’isola di Eubea è stata un importante centro culturale e commerciale, un’importanza dovuta soprattutto alla sua posizione strategica, tra il Mar Egeo e la penisola greca. Per chi vuole visitare la Grecia e venire a conoscenza della sua storia antica, qui è possibile trovare numerosi siti storici ed archeologici, oltre che antiche rovine sparse sull’isola.

Un esempio e testimonianza dell’antica Grecia è la città di Eretria, un’antica cittadina che conserva perfettamente tratti dell’antica architettura greca classica e dove poter visitare il museo archeologico, con le sue collezioni che ricordano il passato glorioso di questa isola del Mar Egeo.

Eubea, chiaramente, non è solo storia. L’isola offre ai propri visitatori paesaggi e panorami unici. Ci sono montagne verdi e caratterizzate da fitte foreste, ma anche laghi cristallini ed un mare turchese e limpido, tipico delle isole greche. Una destinazione imperdibile per gli amanti delle escursioni e delle attività all’aperto sono le Gole di Dimosari, nei dintorni delle quali è possibile percorrere sentieri in mezzo alla natura e dove ammirare diverse cascate.

Qui si trova anche il Monte Dirfi, che è la vetta più alta dell’isola e rappresenta una sfida quasi irresistibile per gli escursionisti più esperti e per gli appassionati di mountain bike, che non vogliono assolutamente perdersi vedute uniche dalla vetta. Insomma, un’ottima destinazione per scoprire un lato diverso del Paese da scoprire, lontano dalle mete più note come la capitale Atene, raggiungibile in circa due ore.

Panorama visibile dal Monte Dirfi, la vetta più alta di Eubea, con vegetazione verde

Fonte: iStock

Panorama visibile da Monte Dirfi, vetta più alta di Eubea

Le spiagge di Eubea

Come già detto in precedenza, l’isola di Eubea ha tanto da offrire. Qui, infatti, sono presenti alcune delle spiagge più belle della Grecia, che per chi è alla ricerca di vacanze rilassanti e lontane dal turismo di massa, come Mykonos o Corfù, ad esempio, rappresentano un’ottima alternativa. Le spiagge più belle di Eubea sono:

  • Chiliadou Beach, che è una delle più conosciute e frequentate dell’isola, nonostante sia in una posizione più remota ad est dell’isola di Eubea. È circondata da rocce e montagne verdi e bagnata da acque limpide e cristalline. È il luogo ideale per chi ama la natura ed il nudismo, in quanto una parte di Chiliadou è riservata ai naturisti;
  • Limnionas Beach, che si trova a nord di Eubea, conserva ancora un aspetto selvaggio ed incontaminato ed è ideale per gli amanti del surf, grazie alle correnti che colpiscono questa parte dell’isola. L’accesso alla spiaggia non è dei più semplici, essendo circondata da una foresta di pini marittimi, ma il panorama alla fine della strada sterrata che porta al mare vale sicuramente lo sforzo;
  • Agia Anna Beach è la spiaggia più lunga di Eubea, ideale per chi vuole passare una giornata al mare, godendo dei servizi dei diversi stabilimenti balneari, di ristoranti e bar sulla spiaggia.
  • Club Med Gregolimano, una spiaggia privata a nord dell’isola di Eubea. È una delle località turistiche dell’isola, bagnata da un mare turchese indimenticabile per i visitatori. Gregolimano è la soluzione perfetta per chi cerca un’esperienza esclusiva senza rinuncia alla bellezza naturale dell’isola.
Vista dall'alto di Chiliadou Beach, sull'isola di Eubea, una lunga spiaggia con mare turchese

Fonte: iStock

Vista di Chiliadou Beach, Eubea

I villaggi tradizionali di Eubea

Oltre alle splendide spiagge che caratterizzano l’isola di Eubea, è possibile visitare i suoi affascinanti villaggi e passeggiare tra le stradine acciottolate delle piccole comunità, dove il tempo sembra davvero essersi fermato. Sicuramente merita una visita il piccolo villaggio di Steni Dirfyosb, un villaggio montano ai piedi del Monte Dirfi ed in mezzo alla natura e che rappresenta il luogo ideale per chi ama la natura ed il trekking grazie ai numerosi sentieri che partono dal suo centro. Durante l’inverno si trasforma anche in una meta sciistica molto frequentata dagli appassionati della disciplina.

C’è poi il villaggio di Limni, tra i più affascinanti di Eubea. È caratterizzato dalle tradizionali case bianche in stile greco e da vicoli stretti, percorrendo i quali si può respirare un’atmosfera autentica e tranquilla, perfetta per chi desidera scoprire la quotidianità e le tradizioni dei cittadini locali. Si trova sulla costa est dell’isola e sul suo lungomare è possibile rilassarsi, grazie anche alla presenza di numerose taverne e caffetterie.

Infine, il villaggio di Kymi, conosciuto anche come il “balcone dell’Egeo”, grazie alla vista panoramica sul mare. È una località famosa anche per le sue uve secche, che vengono utilizzate anche per la produzione di vino locale, molto apprezzato dai locali e dai visitatori del villaggio.

Come raggiungere l’isola di Eubea?

Un aspetto particolare di Eubea è il fatto che sia raggiungibile anche in auto. È presente, infatti, un ponte stradale situato proprio vicino alla città di Calcide, a nord della capitale greca, che rende possibile raggiungere facilmente questa fantastica destinazione nel cuore della Grecia, in circa due ore da Atene. In alternativa, si può raggiungere Eubea anche via mare in traghetto, da diversi porti, come Rafina o Agia Marina.

L’isola di Eubea, con i suoi affascinanti villaggi, la sua storia antica, i suoi paesaggi naturali, come la vetta del Monte Dirfi, e le spettacolari spiagge incontaminate, è la destinazione ideale per tutti quei visitatori che vogliono visitare e conoscere una Grecia ancora poco conosciuta. È la località giusta per chi vuole fuggire dal caos della capitale e dal turismo di massa delle famose isole greche e passare una vacanza rilassante. Non resta altro che preparare le valigie e scoprire una delle isola più belle del Mar Egeo!

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Le 5 spiagge più belle di Lampedusa, capolavori della natura

Lampedusa è un vero paradiso in Terra che sorge al largo della costa siciliana e non molto prima di quella africana. Si tratta di un luogo eccezionale e che si rivela una meta ideale per coloro che sono alla ricerca del sole (anche piuttosto caldo), della possibilità di fare immersioni, di godere di natura selvaggia e di scoprire spiagge paradisiache. Terra di confine tra due continenti, al punto da possedere caratteristiche ambientali sia africane che europee, è un susseguirsi di spiagge e calette da sogno e per questo, noi di SiViaggia, abbiamo deciso di selezionare per voi le migliori 5 spiagge di tutta l’isola.

La Spiaggia dei Conigli, un capolavoro

Non si può parlare di Lampedusa e non menzionare la Spiaggia dei Conigli, una meraviglia reale anche perché si sviluppa in una delle zone più incontaminate dell’isola. Sorge, infatti, al cospetto di un omonimo isolotto che è anche la culla del gabbiano reale, e persino un’area naturale protetta in cui le tartarughe caretta caretta depongono le loro uova.

A numero chiuso e con prenotazione obbligatoria, offre una sabbia bianchissima e un mare purissimo, tanto che all’arrivo il visitatore crede di sognare a occhi aperti. A dispetto del nome, la Spiaggia dei Conigli non si chiama così perché ci sono tantissimi animali di questo tipo, ma a causa di una traduzione impropria di “Rabit Island”, il nome che gli diede l’ammiraglio William Smith, nel 1894. Sembrerebbe, infatti, che il signor Smith non volesse parlare di conigli, perché il nome “Rabit” potrebbe riferirsi al termine arabo rabit, che può essere spiegato con “legame” o “collegamento”, probabilmente in riferimento all’istmo che compare durante la bassa marea.

Cala Pulcino, una delle più belle

Non troppo distante dalla Spiaggia dei Conigli, sorge Cala Pulcino, da molti ritenuta la più bella di tutta l’isola. Dalla forma stretta e profonda, offre fondali piuttosto bassi e una sabbia (mista a ciottoli) di un bianco abbagliante, che a sua volta è lambita da un mare di uno splendido colore turchese.

Cala Pulcino, Lampedusa

Fonte: 123RF

Tutta la bellezza di Cala Pulcino

Per raggiungerla occorre fare una passeggiata nella pineta e nella macchia mediterranea, oppure si può scegliere una gita in barca. Qualsiasi sia la vostra decisione, una volta arrivati (oltre a innamorarsene) si possono visitare anche grotte ed anfratti che rendono il paesaggio ancor più emozionante.

Vai alla scoperta delle meraviglie di Lampedusa, spiagge comprese, con un’indimenticabile gita in barca

Cala Croce, mare dalle tonalità cangianti

L’affascinante Cala Croce sorge lungo la costa meridionale di Lampedusa e si distingue per essere piccola, attrezzata, dotata di tutti i comfort necessari ma assolutamente suggestiva: è incorniciata da un numero indefinito di arbusti e agavi spinose.

Nella realtà dei fatti, Cala Croce si compone di due insenature di sabbia bianca, una più grande e una più piccolina e riservata, che mettono a disposizione dei visitatori un arenile di morbida sabbia bianca (e una parte anche rocciosa), costantemente accarezzato da un mare dalle tonalità cangianti. Alcune informazioni in più: è ben protetta dai venti e questo le consente di offrire un mare quasi sempre calmo; a causa delle minute dimensioni e dei numerosi servizi che offre, è spesso molto affolata.

Cala Croce, Lampedusa

Fonte: Getty Images

Veduta della suggestiva Cala Croce

Cala Greca, che sembra un piccolo fiordo

Cala Greca è davvero unica nel suo genere: chi la vede per la prima volta può credere di essere arrivato su un fiordo roccioso per via della sua peculiare conformazione. Non a caso, è conosciuta anche come Cala Stretta. Si tratta di una minuta spiaggetta di sabbia bianca come la neve mista ad alghe e piccoli ciottoli, protetta da suggestive scogliere modellate, nel corso dei millenni, dal vento e dal mare.

L’acqua manco a dirlo, riesce a presentare tutte le sfumature del turchese, donando anche una trasparenza che ha dello straordinario. Situata sulla Costa Sud di Lampedusa, è facilmente raggiungibile a piedi.

Cala Greca, Lampedusa

Fonte: 123RF

Tutti gli incredibili colori di Cala Greca

Spiaggia di Mare Morto, acque calme e limpide

Il nome Mare Morto potrebbe far sembrare che questa spiaggia non prometta bene, ma nei fatti non è assolutamente così: si chiama in questa maniera perché si trova in un punto dell’isola molto riparata dal vento, offrendo costantemente acque molto calme e limpide.

Soprannominata anche Cala Calandra, ha un aspetto piuttosto selvaggio grazie alla presenza di scogli e rocce, che sembrano catapultare il visitatore in un paesaggio marziano, incredibilmente bagnato da un mare limpidissimo e turchese. Ottime soddisfazioni le possono avere anche gli amanti dello snorkeling, che possono scoprire i fondali colorati e ricchi di vita marina di Lampedusa.

Ma non è tutto, perché non essendo di facile accesso, la Spiaggia di Mare Morto è quasi sempre poco affollata, mettendo i suoi visitatori nella condizione di godere del suo splendido paesaggio, fatto di grotte e promontori, rocce ideali per i tuffi e uno scenografico e spettacolare arco naturale, in tutta tranquillità. Per trovarla occorre raggiungere la costa nord orientale di Lampedusa, ma siamo sicuri che varrà assolutamente la pena.

Spiaggia di Mare Morto, Lampedusa

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Spiaggia di Mare Morto, incanto di Lampedusa
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Sta per nascere il Percorso degli Olimpionici, la nuova ciclopedonale che porta a Pompei

Quello che sta per nascere è un itinerario epico che, una volta terminato, condurrà i visitatori verso una delle mete più visitate d’Italia, attraversando un paesaggio incantevole, a dir poco. Siamo in dirittura d’arrivo nella realizzazione della nuova ciclopedonale che prende il nome di Percorso degli Olimpionici e che va da Vico Equense fino a Pompei, passando per Castellammare di Stabia e altri incantevoli luoghi campani. Un’opera meravigliosa e paesaggisticamente tra le più belle mai realizzate. I lavori dovrebbero terminare entro il 2025. Ma vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.

Il Percorso degli Olimpionici

Il nome Percorso degli Olimpionici è nato dal fatto che questo itinerario, non ancora tracciato ufficialmente, viene utilizzato frequentemente da atleti professionisti per allenarsi nelle loro discipline. Una volta ultimato, dunque, potrà essere sfruttato al massimo prima di tutto dai professionisti, ma anche da tanti ciclisti e camminatori amatoriali, in un contesto meraviglioso che tutto il mondo ci invidia.

Il nuovo Percorso degli Olimpionici permetterà di godere delle eccellenze paesaggistiche di questo tratto di costa della Campania, ma anche culturali, visto che l’itinerario si conclude niente meno che a Pompei, il sito archeologico più visitato d’Italia dopo il Colosseo, specialmente d’estate, quando i turisti – soprattutto stranieri – affollano questa zona. E si sa quanto gli stranieri, specie i nordici, amino fare hiking o fare vacanze in bicicletta.

Le tappe del percorso

Una volta realizzata, questa grandiosa opera metterà anche a sistema numerose attività turistiche che si trovano lungo il tracciato, dal Parco archeologico di Pompei al Santuario della Madonna di Pompei alla città di Castellammare di Stabia con il suo centro storico e le terme alla città turistica di Vico Equense attraverso lo straordinario lungomare.

Un itinerario sostenibile

Inoltre, il tracciato sarà utile per favorire e promuovere un elevato grado di mobilità ciclistica e pedonale, alternativa all’uso dei veicoli a motore, sviluppando così un’attenzione sempre crescente a forme di mobilità alternativa, rispettose dell’ambiente e che non producano inquinamento.

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Esplora l’antico Freycinet National Park della Tasmania

In tutto il mondo, i parchi nazionali sono stati creati per preservare luoghi davvero unici, e non c’è dubbio che il Freycinet National Park, in Tasmania, abbia una magia tutta sua, da preservare con cura. Freycinet è un luogo iconico, memorabile e mozzafiato. Il parco è noto soprattutto per l’incredibile bellezza di Wineglass Bay: le sue acque cristalline e la sua spiaggia bianca e sinuosa sono uno dei panorami più famosi dell’isola a sud dell’Australia.

Scopri la magia del Freycinet National Park

Sulla mite costa est della Tasmania, l’isola al largo dell’Australia meridionale, la frastagliata e bellissima penisola di Freycinet si protende nell’oceano. Il Freycinet National Park, costituito da montagne di granito circondate da baie azzurre e spiagge di sabbia bianca, è l’habitat perfetto di un’eccezionale varietà di piante e animali. La bellezza paesaggistica dell’area attira ogni anno molti visitatori, interessati alla splendida gamma di attività possibili ed è un luogo popolare per campeggiare, soprattutto nei mesi estivi.

Il corpo principale del parco nazionale copre la punta meridionale della penisola di Freycinet, ma si estende anche lungo la costa orientale della penisola, comprendendo le Friendly Beaches e arrivando fino alla città costiera di Bicheno. Con il Monte Field, Freycinet è il più antico parco nazionale della Tasmania. Oltre a Wineglass Bay, a Freycinet però c’è molto altro da scoprire. La diversità del paesaggio costiero è impressionante, con insenature rocciose e onde impetuose dietro ogni angolo, baie riparate e spiagge sabbiose. Durante l’esplorazione del parco, gli Hazard – una spettacolare catena montuosa di granito che si erge a protezione delle baie riparate e turchesi – forniscono uno sfondo mozzafiato ad ogni sguardo. Sebbene sia uno dei parchi nazionali più popolari della Tasmania, è ancora possibile trovare il proprio angolo di pace nella varietà di esperienze che ti puoi aspettare di vivere al Freycinet National Park.

wineglass bay

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Goditi una giornata sulla spettacolare spiaggia di Wineglass

Nel parco si può camminare fino al passo che domina la Wineglass Bay, percorrere l’intera penisola di Freycinet con una camminata di tre giorni, andare in kayak fino a spiagge isolate o provare attività meno faticose come le passeggiate sulla spiaggia, il nuoto, la pesca, il birdwatching o l’avvistamento della fauna selvatica.

Separate dalla sezione principale del parco sono le Friendly Beaches, a cui si accede tramite una deviazione segnalata sulla Coles Bay Road. Le Friendly Beaches offrono viste spettacolari e chilometri di sabbia bianca incontaminata e sono state aggiunte al Parco Nazionale nel 1992.

Cosa vedere al Freycinet National Park

Baia di Wineglass

La spiaggia più famosa della Tasmania forma una curva bianca perfetta sotto le montagne Hazard ed è di gran lunga la destinazione naturale più popolare e fotogenica del parco.

Le Hazard

Questa serie di picchi di granito forma una spettacolare barriera lungo il parco nazionale. Il Wineglass Bay Lookout si trova in uno dei passaggi tra i picchi.

scogliere granito

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Le imponenti scogliere di granito del Freycinet National Park

Friendly Beaches

Questa lunga spiaggia che costeggia la costa orientale della penisola è un sorprendente contrasto di sabbia bianca e mare blu.

Capo Tourville

Questo promontorio, sormontato da un faro e circondato da una passerella, offre un facile scorcio sulla Wineglass Bay e la possibilità di avvistare la fauna marina, comprese le balene in transito di fronte alla costa.

Fare trekking al Freycinet National Park

Belvedere di Wineglass Bay

Un sentiero ben curato si arrampica attraverso gli Hazard fino alla piattaforma panoramica posta sopra Wineglass Bay. Ci vogliono circa 60-90 minuti a passo svelto per percorrere i 2,6 km del tracciato, che è una delle 60 Great Short Walk della Tasmania.

Baia di Wineglass e spiaggia di Hazards

Prosegui oltre il belvedere e scendi sulla sabbia di Wineglass Bay. Torna indietro attraversando l’istmo fino a Hazards Beach e aggirando la costa sotto gli Hazard. Anche questo circuito (4-5 ore, 11 km) è una delle 60 Great Short Walk del Paese.

Monte Amos

Scala le alture degli Hazard per godere di una straordinaria vista sulla Wineglass Bay e su gran parte della penisola di Freycinet. Si tratta di un percorso impegnativo (3 ore andata e ritorno, 3,6 km) su ripide lastre di granito, che richiede una buona esperienza e attrezzatura adeguata per arrampicarsi in alcuni tratti. Evita questo percorso nei giorni di pioggia o in quelli immediatamente seguenti, quando la roccia è bagnata.

Circuito di Freycinet

Per avere una prospettiva completa della penisola e del parco nazionale, si può percorrere un trekking ad anello di due o tre giorni, che comprende Hazards Beach e Cooks Beach prima di attraversare il Monte Graham e raggiungere Wineglass Bay. Ci sono campeggi per escursionisti a Hazards Beach, Cooks Beach e Wineglass Bay.

Le altre attività possibili al Freycinet National Park

Crociere nella baia di Wineglass

Puoi salpare da Coles Bay per un tour in catamarano o in barca a vela. Verrà doppiata la punta della penisola e si navigerà fino a Wineglass Bay per pranzare con la vista della costa.

kayak fraycinet

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Prova un’escursione in kayak al Freycinet National Park

Avventure a Freycinet

Il parco è un paradiso per gli amanti delle escursioni in kayak. Ci sono diversi operatori che organizzano tour e permettono di noleggiare l’attrezzatura. Il percorso più popolare è quello che ti porterà a pagaiare per circa tre ore con la vista delle cime degli Hazard sempre sullo sfondo fino alla splendida Honeymoon Bay.

Il campeggio

Un’altra popolare esperienza che è possibile fare all’intero del Freycinet National Park è quella del campeggio sulla spiaggia, in particolare a Richardsons Beach, Honeymoon Bay, Ranger Creek e alle Friendly Beach ma per evitare il sovraffollamento nei periodi di alta stagione, come durante le vacanze scolastiche estive e a Pasqua, i posti nei campeggi vengono sorteggiati. L’estrazione avviene ogni anno nel mese di agosto. A Coles Bay, ai margini del parco, si trovano comunque numerose strutture ricettive dove è possibile soggiornare in caso non si riuscisse ad ottenere un permesso di campeggio all’interno del Freycinet National Park.

Informazioni generali

Il Freycinet National Park si trova a 2 ore e 30 minuti di auto (195 km) a nord-est della capitale Hobart e a 2 ore di auto (175 km) a sud-est di Launceston. All’ingresso del parco, il Freycinet Visitor Centre rilascia pass e informazioni sul parco e vende attrezzature per l’outdoor, abbigliamento e libri di storia naturale. Ricorda che per entrare nei parchi nazionali della Tasmania è necessario richiedere uno specifico pass.

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Anche il Giappone combatte l’overtourism, con tariffe doppie e altre iniziative

L’overtourism, che l’Organizzazione mondiale del turismo definisce come “l’impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori”, è un fenomeno che sta affliggendo diverse destinazioni del mondo che, contemporaneamente, mettono in atto delle strategie al fine di controllarlo. Ne è un esempio il Giappone, dove le iniziative per gestire il turismo di massa sono davvero moltissime.

Monte Fuji a numero chiuso e coperto da una barriera

Il Fuji, affascinante e iconico vulcano di ben 3776 metri di altezza situato sull’isola di Honshū, è diventato a numero chiuso. Il motivo è molto semplice e lineare: esistono turisti incivili che lo prendono d’assalto lasciando dietro di loro una grande quantità di rifiuti.

Per questo motivo, il governo della prefettura di Yamanashi ha scelto che a poter salire sulla vetta di questo stratovulcano patrimonio Unesco potranno esser non più di 4 mila scalatori al giorno, per un costo di 2000 yen, circa 13 euro. Ma non è tutto, perché a prendere provvedimenti nei confronti del Monte Fuji è stata anche la città di Fujikawaguchiko, dove sorge un piccolo parcheggio di un supermercato che ha la “fortuna” di godere di una vista splendida su questo capolavoro della natura.

Essendo estremamente invaso dai visitatori, l’amministrazione ha deciso  di costruire una barriera alta 2,5 metri e lunga ben 20 metri per coprire la vista del Monte Fuji.

Il Gion di Kyoto vuole limitare il numero dei turisti

Il Gion è uno dei quartieri più conosciuti e amati di Kyoto, al punto che ogni anno attira milioni di turisti per via della sua atmosfera tradizionale, i templi che lasciano senza fiato e per il fascino innegabile delle geiko e delle maiko che vivono e lavorano ancora oggi nella zona.

Parliamo perciò del quartiere delle geisha di Kyoto, che con kimono colorati attraversano spesso il ponte in legno di Tatsumi o frequentano i vari locali.

Attualmente, alcune strade private sono chiuse al pubblico perché proprio tra questi vicoli è successo qualcosa di estremamente terribile: alcuni turisti hanno molestato le geisha. Si sta quindi prendendo in considerazione anche l’idea di limitare i gruppi turistici e di attivare delle speciali linee di autobus per rendere più semplice la visita di questa bellissima città.

Aumento dei prezzi per l’ingresso in molte attrazioni turistiche (e non solo)

Il Giappone, oltre che per le sue innegabili bellezze, è molto amato dai turisti perché molte delle sue attrazioni hanno sempre avuto un costo d’ingresso piuttosto accessibile.

Tuttavia, ci sono situazioni come quella del castello di Himeji, una delle più antiche architetture del periodo Sengoku ancora intatte e anche il castello più visitato di tutto il Paese, dove l’aria che tira è del tutto opposta: si sta valutando di aumentare di sei volte il prezzo d’ingresso solo per i visitatori stranieri (28 euro contro i 6 di oggi)

Ma non è tutto, perché molti ristoranti e strutture alberghiere applicano già due tariffe, differenti per i connazionali e per tutti i viaggiatori che provengono da Paese stranieri.

Le limitazioni sui treni

Infine -ma solo per il momento, perché il Giappone sta valutando anche altre misure per mitigare il turismo come, per esempio, tasse aggiuntive, la promozione di destinazioni fuori dai sentieri battuti e il miglioramento delle infrastrutture -, si è deciso di escludere Nozomi e Mizuho Shinkansen, i treni più veloci, dal Japan Rail Pass.

Una scelta che deriva dal voler “spingere” i viaggiatori a usufruire di servizi leggermente più lenti, in modo da non affollare quelli maggiormente utilizzati dai pendolari. Ulteriori restrizioni sono in vigore anche sul trasporto dei bagagli, con limiti di grandezza delle valigie e costosi prezzi d’imbarco dei colli in eccesso.

Il Paese del Sol Levante, che sta accogliendo un numero record di visitatori, preoccupato per il fenomeno dell’overtourism che può portare al degrado ambientale, alla pressione sulle infrastrutture e a una qualità della vita ridotta, ha deciso perciò di introdurre (e alcune da valutare) diverse misure per gestire l’enorme flusso di visitatori, norme di cui occorre essere a conoscenza.