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Anche a Saint-Tropez scatta l’allarme overtourism: le iniziative

Da piccolo e tranquillo villaggio di pescatori, il cui fascino ha attirato per anni artisti e scrittori quali Brigitte Bardot, Pablo Picasso, Hemingway e Salvador Dalí, oggi anche Saint-Tropez soffre delle conseguenze provocate dall’overtourism. Migliaia di persone, amanti del sole, del glamour e jet-setter affluiscono qui nei mesi estivi per godere dello splendore e delle bellezze offerte da questa parte del litorale francese. Dati alla mano, è una situazione che non stupisce.

Secondo il World Travel & Tourism Council, infatti, la Francia è destinata a mantenere la sua posizione di primo piano come destinazione più popolare al mondo sia nel 2024 che nel 2025. In questo contesto, alcuni dei luoghi più gettonati stanno soffrendo gli effetti del sovraffollamento turistico, come l’iconica Saint-Tropez.

Saint-Tropez e l’appello ai turisti

Il villaggio di pescatori più famoso al mondo che, come tante altre mete europee lamenta gli effetti provocati dall’overtourism, incoraggia i turisti a stare lontano durante l’alta stagione suggerendo altri periodi altrettanto belli, come la primavera.

Situata sulla Costa Azzurra, a metà strada tra Marsiglia e Nizza, Saint-Tropez non era altro che un villaggio difficile da raggiungere fino a quando artisti, scrittori, attori e registi la scoprirono trasformandola in una delle mete più ambite dove trascorrere le proprie vacanze in Francia. Nel corso degli anni, questa località sulla costa si è trasformata in un vero e proprio paradiso del lusso, oltre che una delle destinazioni estive più affollate del Mediterraneo: stiamo parlando di oltre 80.000 visitatori al giorno tra luglio e agosto tra le strade di un borgo che conta solamente 4.000 abitanti.

I residenti parlano del proprio villaggio come di una ‘macchina mangia soldi’ che rovina il fascino di un luogo che non può e non dev’essere esclusivamente associato a yacht, beach club e ristoranti stellati. Saint-Tropez è molto di più: natura, cultura, aria fresca, tutte qualità che solo la bassa stagione, attualmente, può offrire.

Le iniziative promosse dal sindaco

Il sindaco di Saint-Tropez, Sylvie Siri, ha come obiettivo quello di promuovere un turismo annuale e non solo circoscritto all’alta stagione. Visitare la città fuori stagione consentirà ai viaggiatori di scoprirla com’era una volta, assistendo a scene di vita quotidiana, come i pescherecci che consegnano il pescato, o semplicemente ammirando il mare cristallino, privo dei numerosi motoscafi, nuotatori e gommoni che lo affollano ogni estate.

Una delle iniziative più importanti è quella che vede protagonisti gli stessi abitanti: partendo dal presupposto che sono le persone a dare vita a una città, il sindaco desidera investire in servizi dedicati interamente ai residenti, apportando miglioramenti a biblioteche, negozi di alimentari e rendendo accessibili gli alloggi.

Altre iniziative riguardano la tutela dei lavori artigianali, come la produzione di formaggio di capra, e l’organizzazione di un calendario di eventi sparsi tutto l’anno e non solo a luglio e agosto: da quelli gastronomici alle tradizioni religiose. O, ancora, la promozione di itinerari alternativi e legati alle attività all’aria aperta, come il percorso di trekking lungo 10 chilometri che unisce la città di Pampelonne con il resto della penisola di Saint-Tropez.

Per raggiungere questi obiettivi, gli enti del turismo suggeriscono agli hotel di restare aperti tutto l’anno, così da incentivare i turisti a scegliere anche altri periodi oltre l’alta stagione avendo la certezza che troveranno tutti i servizi a loro necessari.

Centro storico Saint-Tropez

Fonte: iStock

Una via caratteristica nel centro storico di Saint-Tropez

Le soluzioni della Francia contro l’overtourism

Sono diverse le soluzioni che la Francia sta studiando per affrontare una situazione che diventa sempre più insostenibile, anno dopo anno, come l’overtourism. Tra queste, è in elaborazione un piano per sviluppare le rotte ciclabili del paese per trasformarlo nella destinazione ciclistica numero uno in Europa entro il 2030 e uno per promuovere le destinazioni meno conosciute o alternative e permettere ai turisti di esplorare mete meno famose, ma che meritano di essere scoperte.

L’obiettivo degli uffici turistici regionali è di incoraggiare i visitatori a evitare luoghi affollati come la famosa Abbazia di Sénanque e i suoi campi di lavanda in Provenza, o le scogliere calcaree di Étretat in Normandia, tra i luoghi più invasi di recente grazie alla popolarità della serie Netflix “Lupin”. Consigliano, invece, di scoprire alternative simili come il villaggio medievale di Valaurie nel dipartimento della Drôme, nel sud dell’Auvergne-Rhône-Alpes, e i suoi campi di lavanda meno conosciuti.

Altre zone della Francia che hanno cominciato a sentirsi sotto pressione soprattutto a causa del classico turismo mordi e fuggi stanno già adottando delle soluzioni, come è avvenuto a Étretat. Qui, il consiglio comunale ha rimosso un parcheggio situato in cima alla scogliera per dissuadere le persone dal fermarsi solo per scattare foto e ha installato una recinzione per proteggere il paesaggio in erosione.

Anche il Parco Nazionale delle Calanques a Marsiglia è stato chiuso in parte ai visitatori durante la stagione di punta per ridurre l’inquinamento marino e proteggere il delicato ecosistema delle insenature calcaree. Nizza, dal canto suo, sta promuovendo il suo programma invernale, incoraggiando le persone a combinare una vacanza in città con lo sci nelle Alpi meridionali, a meno di 50 chilometri dalla città.

Calanques Francia

Fonte: iStock

Calanques vicino a Marsiglia
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Come arrivare all’isola Melada in Croazia

Alla ricerca di un luogo paradisiaco dove passare le prossime vacanze? L’isola di Melada, conosciuta in croato come isola di Molat, è la destinazione giusta!

Quest’isola si trova nel cuore dell’arcipelago zaratino, nella regione di Zara, ed è considerata un vero e proprio gioiello della Dalmazia, caratterizzato da una rigogliosa vegetazione mediterranea che crea un contrasto univo ed imperdibile con le acque cristalline del Mar Adriatico che ne bagnano le spiagge.

Diversi modi per raggiungere l’isola di Melada

Zara: il primo passo verso Molat

Chi intende giungere in questa località croata, deve prima arrivare a Zara, la storica capitale della Dalmazia situata lungo la costa adriatica. Zara è una città ricca di storia, cultura e bellezze naturali ed è il punto di partenza principale per raggiungere l’isola di Melada.

Per chi viaggia in auto dall’Italia raggiungere Zara è molto semplice. Partendo da Trieste, infatti, si devono attraversare il confine tra Italia e Slovenia, per poi entrare in Croazia e, percorrendo la strada europea E65, ben collegata alla A1, che è la principale arteria autostradale della Croazia, che collega la capitale Zagabria con Spalato. Il viaggio dura circa 4 ore dall’Italia ed è in grado di offrire panorami unici, soprattutto lungo la costa.

Chi preferisce viaggiare in aereo, invece, deve sapere che Zara è servita da un aeroporto internazionale ben collegato con altre città europee e dove operano diverse compagnie low cost.

Infine, per chi preferisce viaggiare in treno o autobus sono previste diverse corse verso la città di Zara. Tuttavia, il sistema ferroviario croato non è particolarmente esteso, pertanto potrebbe essere necessario combinare gli spostamenti utilizzando anche i bus a lunga percorrenza, che ben collegano Zara con le altre principali città croate.

Da Zara a Melada

Una volta arrivati a Zara, il passo successivo sarà quello di raggiungere il porto cittadino, uno dei principali hub marittimi della Dalmazia, dal quale partono quotidianamente traghetti e catamarani per l’isola di Melada.

È possibile raggiungere l’isola in traghetto, grazie alla compagna Jadrolinija, che gestisce collegamenti regolari tra la città di Zara e Melada, per una traversata che dura all’incirca tre ore. La distanza è di circa trentasei chilometri ed il biglietto ha un costo di 5€ per gli adulti (10€ andata e ritorno) e di 2€ per i bambini (4€ andata e ritorno), ai quali aggiungere 23€ se si vuole portare con sé anche la propria auto. I biglietti possono essere acquistati sia online, sul sito web della Jadrolinija, che direttamente al porto.

Se si preferisce utilizzare mezzi più veloci, allora è possibile optare per il catamarano, che segue una tratta diversa e più corta rispetto al traghetto. È la soluzione ideale per chi vuole viaggiare leggero e non ha bisogno di portare con sé veicoli. In questo caso il prezzo del biglietto sale a circa 7€ per passeggero.

Per gli amanti del mare, inoltre, un’alternativa interessante è sicuramente quella di raggiungere l’isola di Melada con una barca privata. Navigare questo tratto del Mar Adriatico è un’esperienza unica, anche grazie alle sue condizioni mediamente calme durante l’anno e l’acqua limpida che circonda l’isola. Molte agenzie, inoltre, consentono di noleggiare le imbarcazioni per periodi brevi, quindi giornalieri, o più lunghi (settimanali). Questa opzione potrebbe essere la scelta migliore anche perché offre maggiore libertà da dedicare alla visita dell’isola, delle spiagge più appartate e degli angoli nascosti di Melada.

Arrivare all’isola di Melada è semplice e qualsiasi modo si scelga, sarà sicuramente quello giusto per godere delle bellezze di quest’isola croata e per passare una vacanza indimenticabile insieme ai propri amici o alla propria famiglia.

Paesaggio dell'isola di Melada in Croazia, con mare turchese e case sullo sfondo

Fonte: iStock

Paesaggio naturale dell’isola di Melada, Croazia
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Novalja, o Novaglia: capitale della movida in Croazia

Una gemme delle coste del Mar Adriatico: Novaljia, città situata sull’isola di Pag in Croazia, che è considerata da molti come la capitale della movida in terra croata. Meta preferita da tutti coloro che sono alla ricerca di una vacanza di puro divertimento, vita notturna e spiagge spettacolari, ma anche per tutti quei visitatori che vogliono passare le proprie vacanza in posti dalla bellezza naturale unica ed una ricca cultura. Una destinazione adatta a tutti!

L’importanza storica di Novaljia

La storia di Novaljia, o Novaglia, risale a tempi molto lontani. Questa città venne creata durante il dominio dell’Impero Romano, come dimostrano anche i numerosi reperti storici ed archeologici che ne arricchiscono la storia. Tra i principali siti di interesse storico ci sono le tre basiliche, costruite tra il quarto e quinto secolo, e che offrono uno sguardo importante sulla vita religiosa e la cultura dell’epoca romana.

Fra le principali ricchezze e attrazioni storiche di questa città dell’isola di Pag va sicuramente menzionato il pavimento a mosaico della Chiesa della Beata Vergine Maria del Rosario, una vera e propria opera d’arte in stile gotico, visibile nel museo archeologico di Zara, fantastica e bellissima città della regione omonima.

Un’altra meraviglia da non perdere è anche l’acquedotto romano, risalente, addirittura, al primo secolo dopo Cristo. Un esempio di ingegneria romana che si estende per oltre un chilometro, realizzato in pietra viva.

Le magiche spiagge della città

Adesso è il momento di fare un salto dalle bellezze e ricchezze storiche di Novaljia alle sue spiagge spettacolari, elementi di cui molti dei suoi visitatori sono amanti e delle quali sono attratti.

La più famosa spiaggia di Novaljia è sicuramente la spiaggia di Zrće, lunga circa cinquecento metri. Questa località è molto conosciuta anche per la sua vivace vita notturna. Qui, infatti, si trovano alcune delle discoteche più famose della Croazia, tra cui il Papaya ed il Kalypso, locali che attirano migliaia di giovani ogni anno e dj di fama internazionale.

C’è poi la spiaggia di Caska, distante pochi chilometri e che, a differenza della precedente, offre un ambiente più tranquillo. Ciò la rende ideale per tutti coloro che sono alla ricerca di una giornata di riposo ed un ambiente più tranquillo.

Per la sua bellezza non può mancare all’appello la spiaggia di Planjka o Trinćel, molte volte insignita dalla bandiera blu e considerata una delle spiagge più belle di tutto il Mar Adriatico. Si trtta di una spiaggia perfetta per il relax, in quanto molto elogiata per il suo ambiente così tranquillo, e per delle nuotate nelle sue acque cristalline.

Infine, sempre in questa zona, si consiglia anche la spiaggia di Lokunje. Come la spiaggia di Caska o Planjka è la scelta giusta per una giornata di riposo, magari dopo una serata di divertimento nella capitale della movida croata, poco affollata e lontana dalla frenesia dei locali notturni.

Veduta aerea della spiaggia di Zrcé, a Novaljia in Croazia, con bagnanti e locali notturni sullo sfondo

Fonte: iStock

Spiaggia di Zrće a Novaljia, isola di Pag

La vita notturna di Novalja: le migliori discoteche

Novaljia è sinonimo di vita notturna e proprio per questo viene considerata la capitale della movida croata. Le discoteche che si trovano lungo la spiaggia di Zrće sono il centro del divertimento in Croazia ed è facile, ogni anno, che migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo decidano di passare una vacanza qui, in cerca di movimento e dj internazionali. Ecco di seguito quali sono le discoteche più importanti e conosciute di Novaglia, sull’isola di Pag.

  • Il Papaya è una delle discoteche più frequentate della città, anche grazie alla sua posizione. Questo locale, infatti, si trova direttamente sulla spiaggia di Zrće ed ha una capacità di oltre cinquemila persone. Qui si tengono ogni giorno feste esuberanti ed è caratterizzato da un’atmosfera di festa costante, con una vista spettacolare sul Mar Adriatico.
  • Non lontano dal Papaya si trova il Kalypso, una discoteca iconica della Croazia. Ha un design innovativo e molte aree tematiche, che offrono diverse opzioni per divertirsi, tra zone relax, piste da ballo e bar. Questa discoteca è molto conosciuta in quanto ospita spesso dj internazionali e per le sue serate a tema.
  • Infine, l’Aquarius, anch’esso sulla spiaggia di Zrće, e famoso per la piscina a sfioro e per i numerosi eventi durante la stagione estiva. Ha una vista panoramica sulla spiaggia ed offre un’esperienza esclusiva ai propri clienti, fino all’alba.
DJ di spalle suona in uno dei locali più famosi di Novaljia sull'isola di Pag, in Croazia

Fonte: iStock

Festa a Novaljia, capitale della movida croata

Cosa fare a Novaljia?

Oltre alle favolose spiagge della zona e le famose discoteche di Novaljia, ci sono una serie di attività ed attrazioni che possono sicuramente arricchire la visita nella capitale della movida croata.

Novaljia, infatti, è anche il luogo ideale per gli amanti degli sport acquatici. Grazie alle correnti che colpiscono queste coste, infatti, è possibile passare delle giornate all’insegna dello sport, come il windsurf, ma anche giornate di esplorazione con kayak e paddleboarding. Il tutto immersi in un paesaggio unico e caratterizzato da acque limpide e cristalline, famose in tutto il mondo.

Inoltre, non bisogna perdere l’opportunità di esplorare l’isola di Pag, una destinazione che rientra nelle mete da non perdere in Croazia. I paesaggi lunari di quest’isola, le saline ed i suoi villaggi, rendono questo posto indimenticabile. Un’escursione a pagamento o un’auto a noleggio possono essere la soluzione giusta per la scoperta di queste meraviglie.

Inoltre, da non sottovalutare è assolutamente la cucina locale. A Novaljia è presente una vasta scelta di locali, tra le tradizionali taverne locali fino ai ristoranti più rinomati e blasonati. Tra i più apprezzati si trovano sicuramente quelli che offrono cucina mediterranea, con ingredienti freschi e di alta qualità. Essendo una località costiera, Novaljia è famosa per i suoi ristoranti di pesce e, nei pressi della piazza centrale, sono presenti numerosi ristoranti dove assaporare pesce fresco e frutti di mare, preparati secondo la tradizione locale.

Grazie alla sua ricchezza storica e culturale, alle sue spiagge, ma soprattutto i suoi locali e le esperienze che è possibile vivere, Novaljia è una meta imperdibile per chi cerca una combinazione perfetta tra relax e divertimento. Un mix ideale che rende questa città la capitale della movida croata, una destinazione che saprà sicuramente conquistare il cuore dei suoi visitatori.

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Viaggio a Zambrone, vero e proprio paradiso calabrese

Incantevole borgo situato lungo il litorale tirrenico calabrese, a metà strada tra Tropea e Vibo Valentia, Zambrone è una delle gemme nascoste della Costa degli Dei. Poco conosciuta fino a qualche decennio fa, ha saputo reinventarsi come meta turistica di primo piano grazie alle sue meravigliose spiagge bianche incorniciate da scogliere, al mare cristallino e a un patrimonio storico e culturale che affonda le radici in tempi remoti.

In origine era infatti un piccolo paese dedito principalmente all’agricoltura e alla pastorizia, attività che hanno segnato profondamente la vita della comunità locale. Di pari passo con il crescente flusso turistico verso la vicina Tropea, Zambrone ha saputo però trasformare le sue potenzialità in un’opportunità di sviluppo, affermandosi ultimamente come una delle destinazioni balneari più popolari della Costa degli Dei.

Un paradiso per gli amanti del mare

La lunga spiaggia bianca della Marina, lambita da uno dei mari più incontaminati d’Italia, è il luogo ideale per rilassarsi al sole ammirando il panorama scenografico delle Isole Eolie e del vulcano Stromboli che si stagliano all’orizzonte. La spiaggia principale, che si estende a sud del promontorio, è perfetta per le famiglie con bambini, grazie ai fondali digradanti che permettono di nuotare in sicurezza.

Tra le spiagge più suggestive, spicca il “Paradiso del Sub”, una baia nascosta che, fedele al suo nome, rappresenta un’attrazione imperdibile per gli amanti delle immersioni grazie alle acque cristalline che offrono una visibilità subacquea eccezionale e a fondali spettacolari ricchi di vita marina.

L’accesso alla spiaggia attraverso un percorso scavato nella roccia, non è dei più semplici, ma la fatica viene ampiamente ricompensata dalla bellezza incontaminata del luogo. Per chi preferisce un approccio più comodo, è possibile raggiungere la baia anche dal mare, con una barca o un gommone.

Un tuffo nella storia e nella cultura locale

Oltre alle sue meraviglie naturali, Zambrone vanta un ricco patrimonio storico e culturale. Il borgo, situato su un altopiano a circa 200 metri sul livello del mare, è stato abitato fin dal 1300, come testimoniano le numerose tracce di insediamenti antichi. Le colline circostanti, che un tempo proteggevano l’abitato dagli attacchi dei pirati, oggi offrono panorami mozzafiato sul mare e sulle campagne circostanti.

Tra i luoghi di interesse storico, da non perdere la Chiesa di San Carlo Borromeo, al cui interno si possono ammirare interessanti affreschi di scuola Napoletana e una statua in marmo bianco raffigurante San Carlo in trono. La Chiesa della Vergine Immacolata, fondata nel XIX secolo, rappresenta un altro importante punto di riferimento del borgo. Nonostante i danni subiti durante le due guerre mondiali, è stata restaurata e oggi è tornata al suo antico splendore.

La natura protagonista

Zambrone non è solo mare e storia, ma anche natura incontaminata. Le escursioni nelle vicine frazioni offrono l’opportunità di scoprire paesaggi di straordinaria bellezza, come quello di San Giovanni, dove è possibile visitare una collezione di fossili che include conchiglie fossilizzate e scheletri di grandi mammiferi marini. Questa immersione nella natura rende Zambrone una destinazione ideale non solo per chi cerca il relax, ma anche per chi desidera esplorare il territorio e conoscere le sue radici.

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I viaggi in aereo si confermano i più sicuri, ecco gli ultimi dati

La paura di volare è una delle fobie più diffuse al mondo. Ma per tranquillizzare chi viene assalito da un’ansia irrazionale al solo pensiero di salire su un aereo, arriva uno studio del MIT – Massachusetts Institute of Technology, pubblicato sul Journal of Air Transport Management.

Lo studio dimostra non solo che l’aereo è statisticamente il mezzo di trasporto più sicuro in assoluto, ma anche che la sicurezza nei cieli è andata progressivamente aumentando negli ultimi 50 anni. In pratica, i voli di oggi sono circa 39 volte più sicuri rispetto a quelli di mezzo secolo fa. Di conseguenza, il rischio di decesso legato ai voli commerciali è drasticamente diminuito negli ultimi decenni e nel periodo 2018-2022 è stato pari a 1 ogni 13,7 milioni di passeggeri imbarcati.

Dati incoraggianti sulla sicurezza aerea

Questo dato rappresenta un netto miglioramento rispetto al periodo 2008-2017, quando il rischio era di 1 su 7,9 milioni, e un balzo impressionante rispetto agli anni 1968-1977, in cui il rischio era di 1 su 350.000 imbarchi. Un trend positivo che continua da oltre cinquant’anni, con un miglioramento annuale stimato intorno al 7% e una riduzione del rischio che si dimezza ogni decennio.

Arnold Barnett, professore del MIT e co-autore dello studio, paragona questi progressi alla “legge di Moore”, secondo la quale la potenza di calcolo dei microchip raddoppierebbe ogni 18 mesi circa. Allo stesso modo, la sicurezza dei voli commerciali sembra migliorare costantemente, con una drastica riduzione del rischio di mortalità ogni decennio. “Abbiamo una sorta di versione aerea della legge di Moore”, osserva Barnett, sottolineando l’importanza di questi miglioramenti nel rendere i viaggi aerei sempre più sicuri per i passeggeri di tutto il mondo.

L’impatto della pandemia di Covid-19

Lo studio ha analizzato anche l’impatto della pandemia di Covid-19 sulla sicurezza aerea, separando questo aspetto dal trend generale di sicurezza a lungo termine. Barnett e il suo team hanno stimato che tra giugno 2020 e febbraio 2021, prima della diffusione dei vaccini, ci siano stati circa 1.200 decessi negli Stati Uniti associati al contagio da Covid-19 avvenuto su aerei passeggeri.

Su scala globale, tra marzo 2020 e dicembre 2022, si stima che circa 4.760 decessi siano stati legati alla trasmissione del virus durante i voli. Questi dati, tuttavia, rappresentando una fase eccezionale, non intaccano il generale miglioramento della sicurezza aerea osservato negli ultimi decenni.

Miglioramenti costanti nel tempo

I ricercatori hanno analizzato i rischi legati ai voli commerciali basandosi su dati provenienti dalla Flight Safety Foundation, dalla Banca Mondiale e dall’International Air Transport Association. Sebbene esistano diverse metriche per valutare questi rischi, Barnett ritiene che il numero di morti per imbarco sia la statistica più “difendibile” e comprensibile.

Questo dato risponde infatti alla semplice domanda: quali sono le probabilità di morire se si è in possesso di una carta d’imbarco? Secondo le stime aggiornate da Barnett, la sicurezza è migliorata costantemente nel tempo, con un calo significativo dei decessi per imbarco, che oggi è, appunto, pari a 1 ogni 13,7 milioni di passeggeri.

Disparità a livello globale

Nonostante i progressi globali, esistono ancora disparità nella sicurezza aerea tra diverse regioni del mondo. Lo studio suddivide i paesi in tre gruppi, basati sui loro standard di sicurezza. Gli stati del primo gruppo, tra cui Stati Uniti, Unione Europea, Giappone, Regno Unito, Australia, Canada e Cina, hanno mostrato i migliori risultati, con un rischio di morte per imbarco di circa 1 su 80 milioni nel periodo 2018-2022.

Nel secondo gruppo, che include nazioni come Brasile, India, Malesia, Messico, Corea del Sud, Filippine, Thailandia, Turchia e Sudafrica, il rischio è simile, ma con alcune variazioni. Il terzo gruppo, che comprende il resto del mondo, ha registrato un numero di decessi per imbarco 36,5 volte superiore rispetto ai paesi del primo gruppo.

I ricercatori osservano che, nonostante i progressi significativi, sia necessario continuare a lavorare per migliorare ulteriormente la sicurezza dei voli commerciali, specialmente nei paesi del terzo gruppo. Sebbene questi abbiano mostrato miglioramenti nel tempo, il divario con le nazioni più attente alla sicurezza aerea rimane ancora molto ampio.

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Il paradiso dei nudisti in Francia

La Francia, con i suoi oltre 150 campeggi e 70 spiagge dedicate alla pratica del naturismo, è il paese più famoso per questa tipologia di turismo. Cap d’Adge è sicuramente la meta più ambita perché è qui che si trova il più grande villaggio naturista d’Europa: si tratta di un campeggio recintato che appare come una cittadina vera e propria dove ci sono sia appartamenti, hotel e villette che tutti i servizi necessari per i suoi residenti come ristoranti, bar, locali notturni e negozi.

Qui tutti praticano il naturismo e vige una sola regola: vietato vietare. Negli ultimi anni, alla filosofia naturista si è aggiunta anche una particolare libertà sessuale che l’ha reso un luogo descritto come ‘bizzarro’ ed ‘eccessivo’. Se Cap d’Adge è troppo per voi, c’è un’altra destinazione considerata come un piccolo paradiso per chi vuole praticare naturismo in Francia: Montalivet. Anche qui troverete campeggi, ristoranti, locali, supermercati e spiagge in cui muoversi e stare a proprio agio con altri naturisti, ma in scala più piccola e meno trasgressiva.

Il naturismo in Francia

Partiamo dalle basi: il movimento naturista promuove la nudità a contatto con la natura, beneficiando dei vantaggi della pratica sulla salute e sul benessere generale delle persone. Per il naturista “puro”, il corpo nudo non ha niente a che vedere con la sessualità e la nudità in pubblico non è vista come erotica o indecente. Questo movimento si formò alla fine dell’Ottocento in diverse parti d’Europa come la Germania e il Regno Unito, per poi ottenere un grande successo soprattutto in Francia.

Nel 1931, per esempio, due medici fondarono sull’isola Le Levant il primo villaggio in Europa dedicato alla pratica del naturismo, con tanto di scuola e stazione di polizia. Non c’è da stupirsi, quindi, se la Francia continua a primeggiare: ancora oggi sono presenti tante strutture ben organizzate e un numero sempre più alto di turisti che le utilizzano (secondo i dati raccolti dalla Federazione francese del naturismo, sarebbero 4 milioni di persone che lo praticano regolarmente, di cui la metà straniere).

Montalivet, meta per naturisti e non solo

Montalivet non è un villaggio totalmente votato al naturismo, ma una destinazione molto amata per chi desidera semplicemente praticarlo in totale tranquillità all’interno di luoghi che hanno contribuito a scrivere la storia del movimento. Qui, infatti, è nato negli anni ’50 uno dei centri più importanti d’Europa, il Centre Helio Marin, il primo villaggio familiare nel suo genere che al tempo ha ospitato anche la fondazione della Federazione Naturista Internazionale, oggi con sede a Bonn.

Il comune di Montalivet è situato nella Regione del Medoc (in Aquitania) e significa letteralmente terra di mezzo, in quanto sorge proprio tra l’oceano Atlantico e l’estuario della Gironde (Golfo di Biscaglia), al centro di un’eccezionale riserva ambientale. Situato a soli 80 chilometri da Bordeaux, possiede 12 chilometri di spiagge sulla Costa d’Argento, 6 mila ettari di foresta, 40 chilometri di sentieri da percorrere a piedi e una trentina di chilometri di piste ciclabili.

Un vero paradiso per sportivi e famiglie con un ricco e colorato mercato, sempre aperto in tutte le stagioni, campeggi, hotel e villaggi vacanza per tutte le tasche. Le spiagge sono particolarmente apprezzate da chi pratica carro a vela, disciplina ancora poco conosciuta in Italia, oltre che per tanti altri sport acquatici. Fondata lungo una strada romana, ha origini ben più antiche: il suo stesso nome nasce dalla contrazione di due parole galliche vindos e ialo, ossia radura bianca, mentre Montalivet le arriva dal nome del conte che qui soggiornava nelle estati del 1700.

Mentre in Italia sono ancora poche le spiagge consentite (quelle ufficiali sono una ventina), in Francia vedere vacanzieri nudi che chiacchierano al bar o scelgono le riviste in edicola, nonni che passeggiano mentre i bambini sfrecciano con le loro biciclette è del tutto normale.

Mercato Montalivet

Fonte: iStock

Negozi lungo la strada principale di Montalivet
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Si trova a Roma ed è il migliore hotel di lusso del mondo

La Città Eterna diventa ancora più brillante grazie allo sviluppo che sta attraversando nel settore del turismo e dell’hotellerie: Roma, infatti, nei recenti anni sta vedendo la realizzazione in città di nuovi hotel super lussuosi, come il Bulgari Hotel Roma, grazie al quale oggi la capitale è stata eletta come sede dell’hotel di lusso migliore al mondo.

Scopriamo insieme cosa fa di questo hotel il migliore del mondo nell’anno 2024 e come è nata la partnership tra Bulgari e Roma.

Dove si trova il Bulgari Hotel Roma

Il Bulgari Hotel Roma trova spazio nel palazzo di Piazza Augusto Imperatore, al numero civico 10: una sede a dir poco monumentale, che l’architetto Vittorio Ballo Morpugo realizzò nell’anno 1936, ma che ha di recente visto un lavoro di ristrutturazione della durata di tre anni durante i quali hanno preso parte al cantiere oltre 300 lavoratori del mestiere e una moltitudine di artigiani provenienti non solo dall’Italia, ma anche dall’estero.

Nel cuore della Roma più storica, autentica ed elegante, l’hotel del gruppo Bulgari è stato inaugurato nel giugno dello scorso anno ma non ha impiegato molto tempo a divenire uno dei migliori del Paese, nonché un hotel di fama internazionale per via della sua bellezza e del suo prestigio.

Bulgari Hotel Roma, suite

Fonte: BVLGARI

Una delle preziose suites del Bulgari Hotel Roma

Lo stesso assessore al Turismo della capitale, Alessandro Onorato, ha infatti dichiarato il suo entusiasmo con queste parole: “La partnership del gruppo con Roma è preziosa e vincente, traina la rivoluzione nel settore: fra 3 anni la città avrà il 30% di alberghi di lusso in più”.

Nel dicembre 2023, il Bulgari Hotel Roma era stato incoronato Migliore albergo di lusso del mondo tra tutti gli alberghi che avevano aperto le loro porte ai viaggiatori nel 2023, per opera della community di esperti online del nota come Luxury Travel Intelligence. Oggi, invece, è Virtuoso Travel (il network di altissimo livello nato nel 1951 a Fort Worth, negli USA) a decretare il suo ingresso nell’Olimpo dell’hotellerie eleggendolo Miglior Hotel 2024 di tutto il mondo.

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, si dice orgogliosa del risultato raggiunto per Roma come capitale:«L’Italia non finisce di eccellere. Ora anche il miglior albergo del mondo è italiano. È a Roma e non poteva essere altrimenti».

Una partnership vincente

Alessandro Onorato, l’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, ha espresso la sua soddisfazione per il riconoscimento ottenuto dal Bulgari Roma. Ha elogiato il team e la proprietà per il successo dell’hotel e ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Roma e Bulgari, annunciando progetti futuri entusiasmanti. Il lussuoso Bulgari Hotel Roma, creato da Silvio Ursini, vicepresidente di Bulgari e fondatore della divisione Hotels del gruppo, è stato anche protagonista di un documentario che ha mostrato la sua bellezza e lusso, inclusi dettagli come un’antica statua di Augusto, una spa di lusso, una biblioteca accessibile al pubblico, un ristorante guidato dal rinomato chef a tre stelle Michelin Niko Romito, una terrazza con vista sul Mausoleo di Augusto e camere e suite esclusive.

Onorato ha sottolineato che il successo dell’hotel Bulgari è un riconoscimento importante per Roma, evidenziando il cambiamento nel settore del lusso nella città. L’assessore ha anche aggiunto che la città di Roma sta vivendo una crescita significativa nel settore turistico, con un aumento del 45,2% nel 2023 rispetto al 2022, prevedendo che i numeri continueranno a migliorare nel 2024, con la capitale che diventerà sempre più un’importante destinazione nel settore del lusso e del turismo in Europa.

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Sarti, tesoro greco della Calcidica

La Grecia è una delle destinazioni più amate dai turisti italiani e di tutto il mondo, grazie alle sue acque cristalline, le sue numerose e bellissime isole e la sua ricca ed importante storia antica. Sono molte le mete conosciute di questo Paese come, ad esempio, Atene, ma anche Santorini e Corfù. Spesso, però, l’attenzione non viene rivolta a quelle che potrebbero essere quasi considerate come destinazioni minori, che però nascondono veri e propri tesori. Una fra tutti è Sarti, una delle città che popolano la penisola di Sithonia, parte della più ampia regione della Calcidica.

La Calcidica è una penisola che fa parte della Grecia e si trova nella regione balcanica e, più precisamente tra il golfo di Orfani e quello di Salonicco, che prende il nome dall’omonima città ed è caratterizzata da tre penisole che si allungano verso il Mar Egeo, ovvero Kassandra, Agion Oros e Sithonia, la più selvaggia e meno sviluppata e dove, appunto, sorge la città di Sarti.

La storia della città di Sarti

Sarti è una delle località più conosciute della penisola grazie alla presenza di spiagge da sogno, dove godere di un’atmosfera rilassata e rigenerante. Oltre a questo, la città ha una storia che affonda le proprie radici nell’antichità. Originariamente, infatti, Sarti era un piccolo e semplice villaggio di pescatori, attività sulla quale si basava l’economia cittadina. Nel corso dei secoli, poi, la popolazione è stata in grado di mantenere questo forte legame con il mare, trasformandosi in una destinazione turistica senza perdere la sua autenticità.

Le spiagge di Sarti, tra le più belle della Grecia

Fra le principali attrazioni di Sarti rientrano, senza ombra di dubbio, le sue spiagge meravigliose. Il mare è di un colore blu profondo che, man mano che ci si avvicina alla costa, diventa cristallino e mostra i fondali bassi e sabbiosi. La spiaggia principale di Sarti si estende per circa tre chilometri, offrendo così ampi spazi dove potersi rilassare al sole e godere di una tranquilla giornata al mare.

Inoltre, sono presenti diverse spiagge e baie nascoste da visitare nei dintorni della città, molte delle quali sono accessibili ai visitatori solamente via mare o, alcune, attraverso sentieri selvaggi e nascosti dalla vegetazione. Tra queste spiagge, probabilmente fra le più belle della Grecia, si trova anche la spiaggia di Kavourotripes, probabilmente la più famosa e che è nota per le sue calette nascoste tra le rocce e per le sue acque incredibilmente trasparenti.

Spiaggia di Kavourotripes, con sabbia bianca, mare turchese e vegetazione verde

Fonte: iStock

Spiaggia di Kavourotripes, nelle vicinanze di Sarti

Attività ed escursioni all’aria aperta

Sarti, però, non è solo mare, spiaggia e sole. Infatti, per chi ama le escursioni all’aperto e vuole passeggiare alla scoperta del paesaggio naturale che circonda la città, oppure per chi è appassionato di sport acquatici e qui può fare snorkeling ed immersioni, godendo di fondali unici, o windsurf, sfruttando le correnti che colpiscono queste coste della Grecia.

Come già detto in precedenza, i dintorni di Sarti sono adatti agli amanti delle camminate e dei trekking, in quanto diversi sentieri si snodano lungo la penisola di Sithonia, offrendo panorami spettacolari e la possibilità di immergersi nella natura. Un’escursione che sicuramente merita di essere menzionata è quella che porta al Monte Itamos, alto più di ottocento metri di altezza e dalla cui vetta godere di una vista unica sul Mar Egeo. Si tratta di un percorso semplice, adatto anche a chi non è particolarmente allenato.

Vita notturna, intrattenimento e tradizioni locali

Sebbene Sarti sia un luogo tranquillo e rilassante, ideale anche per le famiglie con bambini, la vita notturna non manca. Sono presenti, soprattutto sul lungomare, diversi bar e locali dai quali ammirare il tramonto sul mare e dove ascoltare musica dal vivo della tradizionale musica greca. Per chi è alla ricerca di una serata più vivace, nelle vicinanze della città è possibile visitare Neos Marmaras, dove la vita notturna è più animata e dove è presente una vasta scelta di discoteche e club.

Inoltre, per un viaggio in Grecia che si rispetti, è importante un’immersione nella cucina locale, alla scoperta dei gusti unici della cucina locale. La gastronomia di Sarti riflette la semplicità e la genuinità della tradizione culinaria greca, con piatti a base di pesce fresco, olio d’oliva, verdure ed erbe aromatiche.

Uno dei piatti da non perdere assolutamente è il Gyros, una specialità a base di carne di maiale, una sorta di panino ripieno e condito con pomodori, cipolle e salsa tzatziki, acquistabile facilmente in diversi locali della città. Inoltre, nelle diverse taverne presenti a Sarti, si possono gustare piatti tipici come la moussaka ed il souvlaki, accompagnati da un bicchiere di ouzo o di vino locale.

Vista aerea del lungomare di Sarti al tramonto, Grecia

Fonte: iStock

Lungomare di Sarti al tramonto

Consigli per una vacanza a Sarti

La città, che si trova a circa 140 chilometri dalla più famosa Salonicco, dove si trova anche l’aeroporto più vicino è facilmente raggiungibile in auto. Da qui, infatti, è possibile noleggiare una macchina e raggiungere Sarti in circa due ore, oppure utilizzare i bus, le cui linee collegano le diverse principali località della Calcidica. Il periodo migliore per visitare questa città greca è tra maggio e settembre, quando il clima è caldo e soleggiato ed è perfetto per attività all’aperto, come escursioni in mare o trekking.

Nonostante le sue dimensioni ridotte, la città di Sarti è in grado di offrire un numero elevato di alloggi per turisti, di diverso tipo. Si possono trovare, infatti, hotel adatti a tutte le tasche, ma anche appartamenti e case vacanza dal tradizionale stile greco, che si affacciano sul mare turchese e che sono immerse nel verde delle colline circostanti. Essendo molto frequentata, inoltre, Sarti è una meta molto frequentata ed è consigliabile, soprattutto in alta stagione, prenotare con largo anticipo, soprattutto se si desidera alloggiare nelle diverse strutture più vicine al mare. Per chi cerca, poi, un’esperienza più autentica, sono presenti anche diversi piccoli bed & breakfast, dove l’accoglienza è calda e dove poter vivere un’esperienza di soggiorno autentica e rilassante.

Sarti è una destinazione che riesce a combinare le bellezze naturali della penisola greca con la storia antica e la ricca tradizione locale. È la scelta ideale per chi cerca una destinazione di viaggio tranquilla ed autentica allo stesso tempo, lontano dal turismo di massa. Sarti offre tutto ciò che si può desiderare da una vacanza in Grecia, godendo della bellezza senza tempo della penisola di Calcidica.

 

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Le centrali nucleari cinesi diventano attrazioni turistiche

La Grande Muraglia, l’affascinante Città Proibita e ancora la zona montuosa e i grandi corsi di acqua di Guilin: insomma, la Cina è un Paese vastissimo, ricco di cose da fare, luoghi da vedere, uno diverso dall’altro e pronto a conquistare il viaggiatore al primo sguardo. Eppure, avevate mai pensato di visitare una centrale nucleare in Cina?

Scopriamo insieme i dettagli del curioso progetto del China General Nuclear Power Group che prevede la possibilità di prenotare online una visita a una delle centrali nucleari aderenti all’iniziativa, per scoprire tutto sul nucleare e sfatare miti, leggende e paure riguardanti questa speciale fonte di energia che ancora oggi desta tantissimi dubbi nei territori in cui è presente.

Visitare le centrali nucleari cinesi

Tra le bizzarrie che vengono dal grande e straordinario Paese asiatico, spesso un passo avanti al resto del mondo, c’è anche quella di aprire le centrali nucleari al pubblico a scopo turistico. In realtà, l’obiettivo principale di questa iniziativa da parte della Cina è di nobile intenzione, ovvero, si tratta di un’apertura delle centrali nucleari del Paese ai visitatori per scopi puramente scientifici e divulgativi.

Dayawan, la centrale nucleare commerciale maggiore della Cina, è stata tra le prime ad aprire al turismo come attrazione: la realizzazione di questa centrale nucleare risale al 1987, ma è diventata aperta al pubblico per queste insolite visite nel 2013. Infatti, alcune centrali nucleari cinesi del China General Nuclear Power Group (CGN) sono appunto state inserite in uno speciale sistema di prenotazione turistica online tra queste attrazioni insolite.

Questo sistema di prenotazione sul web prevede di fissare l’appuntamento del visitatore tramite l’account ufficiale del China General Nuclear Power Group oppure su WeChat (app di messaggistica usata maggiormente dai cinesi) tramite l’opzione “core walk” che permette di effettuare prenotazioni individuali o per gruppi di persone.

Il CGN ha anche già lanciato il suo primo Libro Bianco sul turismo nelle centrali nucleari: l’azienda ha a cuore il fatto che i cittadini possano essere informati e acculturati sulla scienza dell’energia nucleare, diventando consapevoli dei benefici che essa apporta al Paese e meno timorosi sui rischi della rete nucleare nel territorio. Per la Cina, dunque, questa mossa turistica rappresenta davvero un modo per fare didattica sulla scienza del nucleare e rassicurare quelle persone che ancora oggi storcono il naso dinanzi alla presenza delle centrali nucleari sul territorio.

Fino ad oggi, questa iniziativa turistica ha portato oltre 1 milione di visitatori alle centrali nucleari della Cina: un numero abbastanza elevato (e inizialmente del tutto inaspettato).

Quali sono le centrali nel progetto

Le centrali nucleari visitabili ad oggi tramite prenotazione online sono nove e tra queste vi sono quelle di Guangxi – il Fangchenggang Nuclear Power Plant – e della provincia di Fujian, il Ningde Nuclear Power Plant. Si tratta comunque di un progetto che mette in mostra ancora una volta la volontà da parte del governo cinese di portare avanti numerose iniziative per ciò che concerne il triste fenomeno del cambiamento climatico: vittima di uno smog che a Pechino tocca livelli inimmaginabili, la Cina sta perseguendo un obiettivo di emissioni pari a zero da realizzare entro l’anno 2060.

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Come arrivare e cosa vedere sull’Isola dell’Asinara

Un gioiello nascosto nel nord della Sardegna, dove trovare un mix perfetto tra natura incontaminata e storia. Ecco, questa è l’isola dell’Asinara. Si tratta di un paradiso naturale, che fa parte del territorio di Porto Torres ed è conosciuto non solo per i suoi paesaggi spettacolari e le acque cristalline che lo circondano, ma anche per la sua particolare storia.

L’Asinara, infatti, ha una storia affascinante, che ha visto passare quest’isola dall’essere un lazzaretto all’essere un carcere di massima sicurezza, motivo per il quale venne chiuso al pubblico per 112 anni. Nel 1997 è stata riconosciuta come Parco nazionale e area marina protetta ed aperta al pubblico solo sotto specifiche condizioni, così da preservare la sua bellezza naturale. Ad esempio, non possono essere introdotti animali, prelevare elementi storici o naturali, come le conchiglie, e utilizzare droni senza autorizzazione dell’ente regolatore.

Come arrivare sull’isola dell’Asinara

È possibile raggiungere l’isola dell’Asinara solo via mare e sono presenti due tratte principali per raggiungere questo fantastico paradiso naturale. Una di queste è coperta dal traghetto da Porto Torres, da dove partono viaggi regolari per l’isola e con arrivo a Cala Reale. La traversata dura circa un’ora e mezza e durante l’alta stagione è possibile scegliere fra due corse giornaliere, mentre durante l’anno sono presenti tre corse a settimana.

L’altra tratta è quella che parte da Stintino, che si trova sulla costa nord della Sardegna e da dove diverse compagnie offrono la possibilità di raggiungere l’isola dell’Asinara in circa un’ora. Soprattutto in estate, presso queste compagnie private è possibile scegliere tra diverse tratte. Da qui è possibile anche prenotare un taxi boat, un servizio personalizzato che offre maggiore flessibilità, ma ad un costo più elevato rispetto ai traghetti tradizionali.

È anche possibile raggiungere l’Asinara con la propria barca a vela, anche se in questo caso è necessario rispettare le regole imposte per la salvaguardia dell’area marina protetta, ormeggiando solo negli spazi autorizzati a Fornelli, Cala Reale e Cala d’Oliva,  mantenendosi al di fuori della riserva marina segnalata. Una volta ormeggiati è possibile raggiungere la terra ferma per visitare l’Isola con un tender. È un’opzione che consente di vivere un’esperienza esclusiva e la possibilità di esplorare l’isola in totale libertà.

Negli ultimi anni, inoltre, non è raro vedere gente che raggiunge l’Asinara dalla spiaggia della Pelosa utilizzando una canoa. La distanza non è eccessiva ed è possibile attraversando lo stretto di Fornelli, considerato uno dei tratti di mare più suggestivi al mondo, grazie alle sue acque limpide.

Per chi, invece, preferisce un’esperienza organizzata ed approfondita, esistono diverse escursioni guidate verso l’isola dell’Asinara che partono sia dalla cittadina di Porto Torres, che da Stintino. In questi tour è compreso il trasporto andata e ritorno, le visite guidate ai diversi punti di interesse storico e naturale presenti sull’isola ed altre attività, come lo snorkeling e brevi trekking.

Cosa vedere sull’isola dell’Asinara?

Una volta arrivati sulla splendida isola dell’Asinara si rimane ammaliati dalla bellezza naturale del posto e delle acque che lo circondano, ma anche dei luoghi ricchi di storia che la caratterizzano.

Cala Reale, ad esempio, è il porto principale dell’isola, nonché punto di partenza di diverse escursioni alla scoperta dell’Asinara. Qui è possibile visitare diversi edifici storici, come il Palazzo Reale, che un tempo apparteneva ai Savoia e che ora è la sede del Parco nazionale dell’Asinara.

C’è poi Cala d’Oliva, un piccolo borgo dove è possibile trovare diversi servizi, come un ristorante e bar, un ostello, che un tempo ospitava il personale di sicurezza del carcere dell’isola, ed un servizio di noleggio di bici elettriche. Questo piccolo centro è diventato molto famoso soprattutto per essere stato il centro operativo della ormai ex-colonia penale dell’Asinara.
Nei dintorni del borgo di Cala d’Oliva si trovano diverse calette fra le più belle dell’isola, come Cala dei Detenuti, Sa Murighessa, Cala Giordano e Punta Sabina

Infine, Fornelli, una delle aree più affascinanti dell’Asinara e dove era situato l’ex penitenziario di massima sicurezza, struttura che non è più visitabile dal 2016. Qui è possibile visitare i dintorni ed ammirare i resti del Castellaccio, ovvero una rocca medievale che domina la zona, e che è raggiungibile da un bellissimo e suggestivo sentiero dal quale poter ammirare panorami spettacolari sul mare circostante.

Vista di Cala d'Oliva, piccolo borgo dell'isola dell'Asinara, con case bianche sullo sfondo e mare turchese

Fonte: iStock

Borgo di Cala d’Oliva, isola dell’Asinara

Le spiagge dell’Asinara

Le spiagge dell’Asinara sono tra le più belle spiagge della Sardegna e dell’intero Mar Mediterraneo. Cala Sabina, ad esempio, è una delle più famose grazie al contrasto spettacolare tra la sua sabbia bianca e le acque turchesi che la bagnano. Un’altra spiaggia imperdibile è sicuramente Cala d’Arena, che è accessibile solo con visite guidate e che è in grado di regalare paesaggi unici. L’isola è ricca di calette uniche, in grado di offrire ai propri visitatori un’esperienza indimenticabile, lontano dal turismo di massa e dove è possibile rilassarsi e godere della natura dell’isola in totale tranquillità.

L’area marina protetta

Le acque cristalline che circondano l’isola dell’Asinara rappresentano il luogo ideale per numerose specie di pesci, coralli ed altri organismi viventi marini che abitano il Mediterraneo. Grazie alla loro particolarità, le aree che fanno parte di questo grande ecosistema sono la destinazione perfetta per chi ama gli sport acquatici, come lo snorkeling e le immersioni subacquee.

In quest’ultimo caso, soprattutto, ci sono diverse compagnie che offrono escursioni guidate per l’esplorazione dei fondali dell’isola e diversi punti particolarmente suggestivi come, ad esempio, il relitto di una nave mercantile affondata durante la Seconda Guerra Mondiale e che oggi è popolato da una ricca vita marina.

Visitare l’isola dell’Asinara è un’esperienza in grado di lasciare il segno nel cuore e nella mente di ogni visitatore, grazie alla combinazione fra paesaggi unici ed edifici storici, che ne hanno segnato il passato. Si tratta di una destinazione imperdibile del Mar Mediterraneo, dove disconnettersi dal mondo esterno, lasciandosi affascinare dalla sua bellezza.

Per vivere al meglio un’escursione di una o più giorni sull’isola dell’Asinara è sempre consigliabile prenotare con largo anticipo non solo il trasporto, ma anche eventuali escursioni e visite guidate, oppure un posto letto nell’unico ostello presente sull’isola. In questo modo sarà possibile vivere un’esperienza di viaggio irripetibile a diretto contatto con la natura.