Categorie
Consigli itinerari culturali mare spiagge vacanza natura Viaggi

Dove vedere le più belle conchiglie di mare in Italia

Coloratissime e dalle forme più spettacolari, minuscole oppure incredibilmente grandi, le conchiglie sanno ammaliare come poche altre cose al mondo. Gli antichi greci e romani le vedevano come simboli di rinascita e di prosperità: quei gusci variopinti venivano dal mare e così anche le popolazioni, che dallo stesso mare ricavavano la vita. Non è un caso se ancora oggi siano considerate elementi legati alla nascita e all’amore. Sono una delle maggiori espressioni della perfezione della natura, e noi ci innamoriamo ogni volta che ne incontriamo una, piccola o grande che sia.

Se in passato, durante una vacanza al mare, era consuetudine raccogliere le conchiglie dai bagnasciuga per poi portarle a casa conservandole come ricordi indelebili, oggi questo non è più possibile. Ma se la legislazione statale e molteplici regolamentazioni regionali e locali proibiscono tale pratica, nulla vieta la loro ricerca visiva tra gli arenili sabbiosi delle spiagge italiane più ricche di esemplari.

La legge italiana sulla raccolta di conchiglie

In Italia la legge parla chiaro: non è possibile raccogliere sabbia, conchiglie, alghe e sassi dalle spiagge dello Stivale. Una decisione presa per tutelare e salvaguardare l’ambiente, preservando la flora e la fauna del nostro Paese. Infrangendo la norma si può incorrere in multe salatissime.

A stabilirlo è l’articolo 1162 del Codice della navigazione, che prevede che “chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale ovvero delle zone portuali della navigazione interna, senza la concessione prescritta nell’articolo 51, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.549,00 a euro 9.296“.

Ad inasprire la legge nazionale sono le ulteriori delibere regionali e comunali, che possono decidere di imporre ulteriori tutele e divieti a determinate zone sensibili. Ne è un esempio la Sardegna, che in più aree ha imposto a livello locale e regionale divieti e linee guida di comportamento per proteggere i luoghi naturali e le spiagge dai grandi afflussi di turisti provenienti da tutto il mondo, una situazione che sta mettendo in difficoltà sia le realtà più piccole che le grandi città.

Regole sulla raccolta delle conchiglie di mare: cosa dice la legge italiana

Fonte: 123RF

Conchiglia sulla spiaggia

Alla ricerca delle conchiglie: cosa fare senza raccoglierle

La tutela degli ambienti naturali e degli ecosistemi è ormai di vitale importanza, in Italia come nel resto del mondo, e il divieto di raccogliere conchiglie è uno dei numerosi sforzi messi in atto per preservare ciò che il passaggio dell’uomo potrebbe rovinare per sempre.

Ecco allora che la vecchia usanza di raccogliere le conchiglie in spiaggia può essere sostituita dalla loro ricerca visiva durante una camminata lungo il bagnasciuga, fotografandole e costruendo così un album dei ricordi digitale. Un’attività rilassante se fatta in solitaria, ma anche stimolante e arricchente, soprattutto se svolta in famiglia, accompagnando i bambini in una divertente “caccia al tesoro” a tema conchiglie. Una volta raccolte quante più fotografie che immortalano diverse varietà di gusci colorati, allora non resta che cercarne la specie e la loro curiosa storia. Sì, perché dietro ad ogni conchiglia c’è un mondo tutto da scoprire.

Dove trovare le conchiglie di mare

Non è sempre facile trovare conchiglie sulle spiagge, soprattutto quelle più particolari. Quali sono allora i luoghi migliori nei quali andare alla ricerca delle più belle conchiglie in Italia?

Uno dei luoghi per eccellenza per l’avvistamento di splendide specie colorate è il Lido delle Conchiglie, in Salento: un’ampia insenatura naturale situata tra l’estremità nord di Gallipoli e la Montagna Spaccata, un’imponente costone roccioso a picco sul mare. Qui, la sabbia fine e chiara della spiaggia si mischia a un’infinità di conchiglie dalle forme e dai colori più disparati. Uno spettacolo per gli occhi, che dona il nome a questo tratto di costa dalla bellezza disarmante.

Restando in Puglia, un altro luogo ricco di conchiglie è l’Area Marina Protetta e Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto. Qui, lungo la paradisiaca spiaggia Torre Guaceto, si nasconde una piccola caletta di 88 metri fatta interamente di conchiglie. Una quantità incredibile di gusci dai mille colori che rendono il paesaggio quasi surreale. Raggiungibile solo dopo una lunga camminata, è un incredibile luogo in cui la natura è capace, ancora una volta, di stupire e incantare.

Spiaggia di Torre Guaceto, in Puglia

Fonte: iStock

Spiaggia di Torre Guaceto, Puglia

Si trova in Friuli-Venezia Giulia, invece, l’isola di Martignano, facente parte delle Isole della Laguna di Marano. Chiamato anche “isola delle conchiglie”, è un isolotto deserto ricco di esemplari di conchiglie di ogni tipo. Per raggiungerla è necessario prendere una delle barche che la collegano con Lignano Sabbiadoro, e che organizzano tour guidati.

L’Italia è ricca di spiagge che custodiscono un’infinità di conchiglie da ammirare e fotografare. Oltre a quelle già citate, merita una menzione speciale anche la spiaggia di Randello (Ragusa), vicina a Scoglitti. Un arenile che si trova dietro alle dune della Riserva di Randello e disseminato di piccole grandi bellezze che un tempo contenevano i molluschi.

Conchiglie: tipi principali e come riconoscerli

Una delle conchiglie che si trovano di solito sulle spiagge italiane è quella chiamata “cuore” per via della sua forma. Queste conchiglie sono solitamente di colore giallo-rossiccio e hanno dimensioni variabili tra 3 e 5 centimetri. Altrettanto comuni sono le “patelle“, di forma conica e ovale e di colore grigio: da vive si possono trovare attaccate agli scogli.

Tra le conchiglie più interessanti che si possono scovare sulle spiagge italiane ci sono quelle della famiglia dei Pettini a cui appartiene anche la capasanta o, appunto, pettine di mare. Sono conchiglie piuttosto grandi e la loro dimensione varia tra i 12 e i 14 centimetri. Un’altra varietà molto presente sugli arenili del Belpaese è quella detta “lumachina“, una spirale di circa 3 cm con fasce alternate giallastre e brune. Più stretta e affusolata è la Campanile, giallo bruna ma a volte anche tutta bianca, che va dai 2 ai 6 cm.

Più particolari sono le conchiglie Murice, dalla forma rigonfia che si allunga stringendosi verso un’estremità, con piccole punte su tutta la superficie. Misura dai 6 ai 10 cm ed è bellissima.

Ci sono poi conchiglie rare come l’Orecchio di San Pietro – con la sua madreperla brillantissima – e l’Occhio di Santa Lucia, ambitissimo da chi realizza gioielli.

Categorie
Notizie prenotazioni vacanze Viaggi viaggiare

Cosa vuol dire viaggi one child only e perché va molto di moda

Anche se a prima vista potrebbe sembrare una tipica trovata americana, l’idea di andare in vacanza con un solo figlio alla volta presenta numerosi vantaggi, come confermano gli esperti e le testimonianze delle mamme, raccolte nel corso degli anni su varie testate statunitensi. E i mariti, seppur scettici all’inizio, hanno gradualmente accolto con entusiasmo la nuova formula, seguendo a loro volta l’esempio delle consorti.

Secondo il tour operator di lusso Scott Dunn, che già nel 2023 aveva segnalato la crescita di questo trend, i viaggi madre-figlia sono in costante aumento, così come quelli padre-figlio, sempre più popolari. E l’Italia non è rimasta a guardare: i dati di BWH Hotels Italia & Malta mostrano un incremento delle prenotazioni nei weekend primaverili ed estivi. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, aprile ha registrato un aumento delle prenotazioni dell’8%, seguito da un ulteriore 9% a maggio.

Viaggiare con un figlio alla volta

Una vacanza in famiglia con due o tre bambini è sicuramente un’esperienza ricca di emozioni, ma può anche rivelarsi molto faticosa: proprio per questo, alcuni genitori scelgono di prendersi delle pause in solitaria. Tuttavia, partire con un solo figlio alla volta può trasformare totalmente la dinamica del viaggio, soprattutto quando i bambini hanno età differenti e, di conseguenza, interessi e ritmi diversi.

Innanzitutto, pianificare la partenza diventa molto più semplice: non vi sono discussioni per trovare una destinazione che accontenti tutti, ma solo una decisione condivisa tra genitore e figlio, rapida e senza compromessi. Ancora, viaggiare con un solo bambino elimina i consueti battibecchi tra fratellini, che spesso nascono per motivi banali: dal litigio su chi deve tirare la palla, al malcontento per chi ha avuto il letto migliore o la fetta di torta più grande. Queste piccole rivalità, che a casa possono essere gestite o ignorate, in vacanza diventano più difficili da affrontare e possono mettere a dura prova la pazienza dei genitori.

Spostarsi con un bambino alla volta, invece, permette di evitare le tensioni e fa sì che i genitori possano concentrarsi esclusivamente su quel figlio, rispettandone i ritmi e le esigenze. A sua volta il bambino, felice di godere dell’attenzione del genitore, si comporta in modo più sereno e collaborativo, come raccontano molte mamme americane. Con meno stress e più tempo di qualità insieme, le vacanze “one child only” si rivelano esperienze serene, gratificanti e, soprattutto, indimenticabili per entrambi.

Come funziona

Per i genitori, sia per chi parte sia per chi rimane a casa, questo tipo di vacanza richiede un certo impegno: è allora consigliabile iniziare con una breve fuga nel weekend, anche per contenere i costi e testare la formula. Infatti, viaggiare in coppia genitore-figlio può comportare spese maggiori, motivo per cui è essenziale selezionare con attenzione le offerte e pianificare in anticipo la possibilità di replicare l’esperienza con l’altro figlio, evitando così possibili rivalità o gelosie.

Per garantire che il bambino rimasto a casa non si senta escluso, è fondamentale offrirgli un’esperienza altrettanto gratificante, modellata sui suoi interessi. Coinvolgerlo nell’organizzazione del viaggio del fratello, chiedendogli consigli e suggerimenti, può aiutare a rendere il tutto più equilibrato. Inoltre, è importante pensare per lui giornate piene di attività stimolanti durante la permanenza a casa.

Quando si progetta la vacanza, è cruciale ascoltare i desideri del bambino che parte, per assicurarsi che il viaggio rispecchi le sue aspettative e che ogni momento sia piacevole. Infine, è bene non pianificare tutto nei minimi dettagli: lasciare spazio a qualche sorpresa rende l’esperienza più avventurosa e memorabile.

Un legame che diventa più forte

Una vacanza “uno a uno” in luoghi affascinanti e suggestivi ha l’effetto di rafforzare in modo significativo il legame tra genitore e figlio. La psicologa clinica Lisa Long, intervistata dalla rivista Travel+Leisure, ha sottolineato l’importanza del tempo trascorso con il proprio figlio, paragonandolo a un potente messaggio che comunica al bambino “sei importante per me“. Secondo Long, i bambini hanno bisogno di sentirsi riconosciuti come individui dai propri genitori. Quando un genitore si dedica a un figlio senza le distrazioni del resto della famiglia, il bambino sviluppa una maggiore autostima e percezione del proprio valore.

Tali momenti di svago offrono anche una preziosa opportunità per il genitore di conoscere meglio il figlio, lasciandolo libero di esprimere i bisogni, i dubbi e i sogni. A casa, dove la routine familiare è costellata da impegni come scuola, lavoro e le dinamiche tra fratelli, è invece più difficile. Così, il viaggio si rivela un’esperienza altamente positiva per tutti e due.

E chi resta a casa? Anche i papà si godono il tempo con l’altro figlio, come confermano diverse testimonianze raccolte dalla stampa. Che sia un weekend in campeggio, una lunga pedalata o una partita di calcio, padre e figlio condividono momenti di qualità e rafforzano il loro legame. Il bambino che rimane a casa, dunque, non si sente affatto penalizzato, ma vive un’esperienza altrettanto gratificante, consapevole che la prossima volta toccherà a lui partire.

Categorie
itinerari culturali Lombardia Notizie Viaggi viaggiare

In Lombardia una nuova dimensione del viaggio, tra cultura e turismo

La Lombardia, con il suo ricco patrimonio culturale, offre ai visitatori un’esperienza che va oltre la semplice esplorazione turistica. Custodisce, infatti, tre preziosi parchi letterari: il Parco Virgilio a Borgo Virgilio, il Parco Alessandro Manzoni a Cassano d’Adda e il Parco Regina Margherita a Monza. Si tratta di suggestivi percorsi che esplorano i luoghi di vita e ispirazione dei grandi scrittori, in territori dove la perfetta unione di elementi naturali e umani ne definisce l’identità, la bellezza e l’appartenenza culturale.

La dichiarazione dell’Assessore

I luoghi stessi” ha dichiarato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Carusotrasmettono le sensazioni che hanno ispirato grandi autori. I parchi letterari fanno rivivere queste emozioni ai visitatori, attraverso iniziative che celebrano l’autore e la sua creatività, valorizzando l’ambiente, la storia e le tradizioni locali. Sono strumenti essenziali per rendere la letteratura accessibile e coinvolgente, legandola al territorio. Cultura e turismo si fondono, offrendo a tutti, compresi i giovani, l’opportunità di vivere la letteratura in modo coinvolgente e diretto“.

Il Parco Letterario Alessandro Manzoni, dalle pagine de I Promessi Sposi

Lungo il fiume Adda, a Cassano, in un paesaggio che sembra uscito direttamente dalle pagine de I Promessi Sposi, sorge il Parco Letterario Alessandro Manzoni.

Parte della rete dei Parchi Letterari della Società Dante Alighieri, questo luogo permette ai visitatori di rivivere le vicende di Renzo e Lucia, immergendosi in un ambiente che Manzoni descrisse con maestria.

L’Adda non è soltanto un elemento naturale, ma un vero e proprio personaggio che accompagna i protagonisti del romanzo nelle loro avventure. La visita al parco manzoniano diventa un’esperienza completa, che intreccia la scoperta dei luoghi storici con la degustazione di piatti tipici e l’ascolto delle storie raccontate dai residenti.

Il Parco Letterario Regina Margherita, un tributo alla prima regina d’Italia

Nel suggestivo scenario del Parco Reale di Monza, il Parco Letterario Regina Margherita rappresenta un’autentica oasi di cultura e bellezza.

Inaugurato nel 2016 grazie alla Casa della Poesia di Monza, è un tributo alla prima regina d’Italia, Margherita di Savoia, grande promotrice della cultura e mecenate di poeti e artisti. I visitatori hanno l’occasione di rivivere l’atmosfera dei raffinati salotti letterari che la regina ospitava nella sua residenza, un’iniziativa che non solo valorizza gli spazi storici della città ma porta alla luce un pezzo importante della storia letteraria italiana.

Il Parco Virgilio a Borgo Virgilio, un viaggio nelle radici culturali e naturali

Infine, nel cuore delle campagne mantovane, a Pietole, frazione di Borgo Virgilio, si trova il Parco Letterario Virgilio, dedicato al celebre poeta latino Publio Virgilio Marone. Il Mons Virgilii è il teatro di una storia che si snoda dai tempi degli Etruschi fino all’era di Napoleone ed è un sito che riflette l’evoluzione del sistema acqua/città che ha caratterizzato Mantova e la sua strategia di difesa sin dal XIII secolo. Oggi, l’area si presenta come un bosco di pianura di oltre 30 ettari, confinante con il sito di interesse comunitario Vallazza. Lo spazio verde è arricchito dalla presenza del manufatto militare del Forte e dalle acque del fiume Mincio, che abbelliscono il paesaggio e ne esaltano il valore naturalistico e storico.

Tra i campi che un tempo ispirarono le Bucoliche e le Georgiche, i visitatori possono immergersi nel mondo poetico dell’autore, percorrendo sentieri che evocano la bellezza e la semplicità della vita agreste cantata nei suoi versi. Il parco non è solo un omaggio a Virgilio, ma anche un viaggio nelle radici culturali e naturali della terra che lo vide nascere e crescere.

Categorie
Idee di Viaggio litorali mare Puglia Salento vacanze Viaggi

Spiaggia di Torre Chianca, una delle località balneari più apprezzate del Salento

A pochi chilometri da Lecce, la splendida Firenze del Sud, si svela Porto Cesareo, gemma sulla costa salentina che incanta chiunque sogni una vacanza al mare da favola e che, tra le grandiose meraviglie, vanta Torre Chianca, rinomata meta balneare dal litorale basso e ampio, con dune di sabbia bianchissima e folta vegetazione mediterranea, profumata da erbe aromatiche. Le acque cristalline, prive di scogli, rendono la zona perfetta per le famiglie, grazie ai fondali dolcemente digradanti che sfiorano affascinanti secche naturali.

La torre cinquecentesca, simbolo indiscusso

L’incantevole spiaggia di Torre Chianca offre un perfetto connubio tra fascino storico e bellezza naturalistica e prende il nome dall’omonima torre in pietra leccese che, anche oggi, svetta fiera in un contesto idilliaco.

La sua storia risale al XVI secolo, quando fu edificata per volere di Carlo V con lo scopo di proteggere il litorale dalle frequenti incursioni dei pirati saraceni: a pianta quadrata, si sviluppa su una base di 15,60 metri e raggiunge un’altezza di 18 metri. Progettata per comunicare con le torri vicine, Torre Cesarea e Torre di San Tommaso, presenta due livelli interni, ciascuno alto 8 metri, separati da una cornice decorativa e coronati da un doppio cordolo.

Un dettaglio interessante è poi l’assenza di scale esterne, retaggio della funzione difensiva, mentre la sua storia più recente riporta alla Seconda Guerra Mondiale, quando divenne una base militare italiana. Durante l’armistizio, la torre fu presa di mira dai piloti tedeschi che sganciavano bombe di cemento, lasciando segni ancora visibili sulle pareti.

L’architettura di Torre Chianca si fonde in armonia con il paesaggio mediterraneo che la abbraccia. Percorrendo il sentiero che la raggiunge, ci si ritrova avvolti nella sua atmosfera solenne e si gode di un panorama mozzafiato sulla costa, dove storia e natura si incontrano.

La spiaggia, perla nascosta di Porto Cesareo

Vero e proprio angolo di paradiso salentino dai fondali bassi e sicuri, la spiaggia si estende per circa 500 metri di candida sabbia finissima, lambita da acque pulite che riflettono i colori intensi della macchia mediterranea.

Il litorale, pur mantenendo un’armonia visiva unica, è intervallato da tratti rocciosi ai due lati, che aggiungono un tocco di varietà alla distesa sabbiosa che riprende, a destra, con la suggestiva Spiaggia delle Dune e, a sinistra, con la torre e un canale naturale che collega il mare al Bacino di Torre Chianca.

Il mare, dalle trasparenze straordinarie, si colora con giochi di luce che, grazie alla rifrazione, dipingono sfumature dal verde smeraldo al turchese, creando un effetto che fa sognare, soprattutto durante le giornate di scirocco quando le acque sono calme. Sulla spiaggia si alternano lidi attrezzati, ideali per chi cerca il massimo comfort e relax senza preoccupazioni, e ampie zone libere, ottime per chi preferisce una giornata all’insegna della semplicità, con solo un asciugamano e un ombrellone per godere della bellezza incontaminata di questo magnifico tratto di costa.

Cosa fare a Torre Chianca: tra snorkeling ed escursioni

Grazie alle acque limpide e alla vivace biodiversità marina, Torre Chianca è un must per gli appassionati di snorkeling. Basta indossare maschera e pinne per immergersi in un mondo subacqueo eccezionale, dove incontrare pesci colorati, piante marine e persino tartarughe. Lo snorkeling qui non è soltanto un’avventura per i più esperti, ma un’esperienza memorabile per tutta la famiglia, che trasforma una semplice nuotata in un viaggio sorprendente nel cuore del mare.

Ma Torre Chianca non si limita alle meraviglie subacquee. Per chi desidera allontanarsi dal litorale e vivere appieno la natura, il Parco Naturale Regionale “Palude del Conte e Duna Costiera” dona una varietà di sentieri per esplorare angoli nascosti e osservare la fauna locale mentre, per chi preferisce l’acqua, le escursioni in barca rappresentano un’opportunità unica per scorgere la costa da un punto di vista differente e giungere in luoghi eccezionali come l’Isola dei Conigli e l’Isola di Sant’Andrea, dal fascino selvaggio.

Categorie
Idee di Viaggio spiagge vacanza natura vacanze Viaggi

Vacanze senza inibizioni, scopri le migliori mete naturiste

Sentirsi liberi e slegati dalle convenzioni sociali, vivendo in armonia con la natura ed esplorando una prospettiva diversa da quella a cui si è abituati. È questo che spinge molte persone a provare l’esperienza del nudismo e del naturismo in vacanza. Un fenomeno che inizialmente era riservato a una piccola nicchia, ma che negli ultimi anni sta vivendo una fase di grande vitalità.

C’è chi l’ha già fatto una volta, chi è un habitué e chi vorrebbe provare l’avventura di restare del tempo senza indumenti e trascorrere una giornata di vacanza in spiaggia o in altre aree naturali in totale libertà. Sì, ma dove farlo? Sebbene in Italia una legislazione chiara sul naturismo non esiste ancora, sono nate regole regionali che tutelano e disciplinano la pratica del nudismo, definendo anche i luoghi ufficialmente riconosciuti per il naturismo. Scopriamo allora tutte le migliori mete naturiste del Belpaese, ottimi spunti per le prossime vacanze all’insegna della libertà.

Il fenomeno del nudismo in Italia

Diversamente da quanto ci si possa aspettare, gli italiani sono pronti a mostrarsi senza veli in spiaggia, provando a togliersi qualsiasi inibizione e preconcetto per un’esperienza in totale libertà. Secondo i dati raccolti da un recente sondaggio di lastminute.com, il 58% degli uomini si dichiara pronto a prendere il sole senza costume, mentre per le donne si parla di un 33% (prediligendo il topless). Inoltre, il 45% degli intervistati sarebbe disposto a partire per una vacanza da nudisti.

Ma perché siamo attirati dall’idea di vivere un’esperienza nudista? Ognuno ha i propri motivi: c’è chi vuole riconciliarsi con la natura (il 40%), chi vuole sentirsi in totale libertà (il 27%) e chi punta ad ottenere un’abbronzatura integrale (il 39%).

A confermare il crescente interesse per le vacanze all’insegna del nudismo è anche il sito di vacanze outdoor Pitchup.com, che nel 2024 ha rilevato un aumento nelle prenotazioni di mete naturiste in Italia del +49% rispetto all’anno precedente. Le regioni più gettonate? Veneto, Toscana, Lombardia, Liguria e Lazio. Ma vediamo quali sono tutte le migliori mete naturiste ufficialmente riconosciute.

Le migliori mete naturiste in Italia

L’Italia si conferma la regina delle vacanze nudiste e a contatto con la natura, con ben 22 spiagge e 15 centri naturisti ufficialmente riconosciuti, sparsi lungo lo Stivale (qui è bene ricordare che il nudismo non è permesso ovunque). A fornire tali informazioni è la FE.NA.IT, Federazione Naturalista Italiana fondata nel 1972.

Scopriamo allora tutte le mete naturiste italiane, da Nord a Sud, suddivise tra spiagge e centri naturisti, per raccogliere qualche spunto interessante per la prossima vacanza a contatto con la natura, spogliati di ogni vestito e tabù.

Le spiagge naturiste in Italia

Partiamo dalla regione che conta ben 6 spiagge naturiste, ovvero la Toscana. Una delle migliori è sicuramente la Spiaggia di Acquarilli, sull’isola d’Elba: un’oasi naturale con sabbia bianca e fine punteggiata da piccoli ciottoli neri, abbracciata da una vegetazione rigogliosa e con un mare dalle mille sfumature turchesi.

L’isola d’Elba custodisce anche un altro splendido tratto di costa dedicato al naturismo: la spiaggia delle Tombe (Campo nell’Elba), sita tra spiaggia del Giardino e spiaggia dell’Aliva (o Cala dell’Alga). Raggiungibile solo a piedi con una camminata di circa 15 minuti, è lunga 1 chilometro e composta da ciottoli neri.

Altre spiagge naturiste in Toscana sono:

  • Spiaggia di Punta Combara (Livorno)
  • Spiaggia di Punta del Miglio (Livorno)
  • Spiaggia Nido dell’Aquila – San Vincenzo (Livorno)
  • Spiaggia della Lecciona – Viareggio (Lucca)

L’Emilia Romagna conta invece soltanto un’area dedicata al naturismo, ovvero la spiaggia della Bassona – Lido di Dante (Ravenna). Facente parte dei Lidi Ferraresi, questa lingua di sabbia fine e dorata, con un fondale basso, è adiacente al campeggio Camping Classe.

Lido Dante a Ravenna dove fare naturismo

Fonte: iStock

Spiaggia della Bassona – Lido di Dante (Ravenna)

Scendendo verso il Centro, raggiungiamo le spiagge naturiste del Lazio, che sono 3. Tra queste si trova la prima ufficialmente riconosciuta in Italia, nel 1999: l’Oasi Naturista di Capocotta al Lido di Ostia (Roma), che dispone di tutti i servizi, dai lettini e ombrelloni ai servizi igienici e un ristorante. La sabbia qui è fine e bianca, mentre la zona è circondata da suggestive dune e dalla tipica vegetazione mediterranea.

Gli altri tratti di costa laziale riservati ai naturisti sono:

  • Spiaggia di Focene – Fiumicino (Roma)
  • Spiaggia delle Sabbie Nere – Santa Marinella (Roma)

L’Abruzzo, invece, dedica ai naturisti la spiaggia Lido Punta Le Morge, a Torino di Sangro (Chieti). Caratteristico, qui, è un grande scoglio unito alla costa formata da sabbia fine e chiara.

Anche la Campania ha una zona marina per nudisti: la spiaggia del Troncone, a Marina di Camerota (Salerno). Immersa nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, questa lingua costiera di circa 400 metri è suddivisa in 3 calette composte da ciottoli, sassolini e sabbia grossa, e bagnata da un mare cristallino e calmo.

Passando in Puglia, è la spiaggia della Termitosa, a Castellaneta Marina (Taranto) ad accogliere coloro che vogliono cimentarsi nel naturismo, mentre sulla punta dello Stivale, in Calabria, troviamo la spiaggia di Stignano, con 650 metri di arenile in località “Femmina Morta”.

Passando alle isole, la Sicilia conta due zone dedicate alla pratica del nudismo: la riservata e graziosa spiaggia di San Saba, a Rasocolmo (Messina), e la lunga spiaggia di Bulala, a Gela (Caltanissetta).

La Sardegna conta invece 5 aree costiere ufficiali per il naturismo. Una delle più suggestive è sicuramente a spiaggia di Is Benas: resa unica dalla grande presenza di colorate conchiglie, è una lunga striscia di sabbia bianchissima lambita da un mare limpido e dai suggestivi riflessi turchesi. Un angolo di paradiso in cui liberarsi dei vestiti e immergersi nella natura.

Gli altri tratti di costa sarda per naturisti sono:

  • Baia delle Ninfe – Sardegna
  • Spiaggia di Porto Ferro (Sassari)
  • Spiaggia di Is Benas – San Vero Milis (Oristano)
  • Spiaggia di Piscinas (Medio Campidano)
  • Spiaggia di Feraxi – Muravera (Sud Sardegna)

Oltre ai tratti di costa affacciati al mare, esistono anche 2 spiagge naturiste fluviali in Italia: la spiaggia del Trebbia, a Secchiello (Piacenza), e la spiaggia Varallo Sesia (Vercelli).

Spiaggia di Piscinas, in cui puoi fare naturismo

Fonte: iStock

Spiaggia di Piscinas, Sardegna

I centri naturisti italiani

Non sono soltanto le spiagge ad essere le mete perfette per i naturisti, ma anche i centri a loro dedicati. Si tratta di luoghi immersi in splendidi siti naturali che offrono servizi in grado di rendere piacevole una vacanza o un breve soggiorno a stretto contatto con la natura. Ogni centro naturista promette ai suoi frequentatori diverse aree in cui rilassarsi e in cui svolgere attività sportive e ludiche per tutta la famiglia.

In Italia, i centri naturisti ufficialmente certificati INF-FE.NA.IT sono 15, dislocati lungo lo Stivale. Ecco quali sono, da Nord a Sud:

  • Club Leuchtenburg – Caldaro (Bolzano)
  • B&B Casale del Valla – Spigno Monferrato (Alessandria)
  • Camping Cà Le Scope – Marzabotto (Bologna)
  • Camping Classe FKK – Lido di Dante (Ravenna)
  • Campeggio Il Costalunga – Palo (Savona)
  • B&B Mondo Selvaggio – Bagni di Lucca (Lucca)
  • B&B Borgo Corniola – Lutirano (Firenze)
  • BNatural Naturism & Glamping – (Piombino Livorno)
  • Ecocampeggio Sasso Corbo – Petricci (Grosseto)
  • SunCave Garden Naturist – Cerveteri (Roma)
  • Casa vacanze La Sorgente – Catignano (Pescara)
  • Consciousland – Tantra & Shamanism – Collecorvino (Pescara)
  • Resort Naturista Grottamiranda Carovigno (Brindisi)
  • Campeggio Pizzo Greco – Isola di Capo Rizzuto (Crotone)
  • Club Le Peonie – Dorgali (Nuoro)

In particolare, il camping naturista Ca’ Le Scope a San Martino, frazione di Marzabotto (Bologna), nasce dall’iniziativa di due coniugi olandesi. Incastonato nell’incantevole parco naturale del Monte Sole è frequentato da numerosi turisti stranieri e italiani ed è l’ideale per chi cerca un luogo isolato in cui fuggire dallo stress della vita quotidiana.

Si trova in Toscana, invece, il primo eco campeggio della regione, il Sasso Corbo: un’oasi di tranquillità affacciata al parco naturale WWF Rocconi, con vista sul Mar Tirreno e sulle dolci colline toscane. A Lucca, invece, si trova il B&B Mondo Selvaggio, con vista sul bosco e sulle montagne, con tutti i servizi per un soggiorno in totale comodità. Qui è possibile portare la propria tenda con la quale fare “nature camping” nelle aree verdeggianti circostanti.

Al Sud, in provincia di Brindisi, il Resort naturista Grottamiranda si trova ad appena sette chilometri dalla meravigliosa spiaggia di Torre Guaceto, immersa in un’area protetta dal WWF e frequentata da naturisti. Questo è uno dei primi resort italiani ad unire comfort, servizi personalizzati e luoghi di convivialità per gli ospiti naturisti che qui arrivano da tutto il mondo.

Infine, in Calabria il campeggio naturista Pizzo Greco, nel cuore della riserva marina di Capo Rizzuto, spicca da una suggestiva terrazza naturale a 30 metri di altezza affacciata direttamente sul mare.

Come ci si comporta in una spiaggia nudista?

Praticare il naturismo e il nudismo vuol dire liberarsi dalle tipiche convenzioni sociali per collegarsi pienamente con la natura circostante, senza alcun imbarazzo. Coloro che sono intenzionati a provare questa esperienza, è bene che siano a conoscenza delle regole non scritte condivise e osservate tra coloro che praticano il naturismo, richiamano il rispetto della privacy altrui e del luogo in cui ci si trova. Ciò significa che è meglio evitare di fissare gli altri bagnanti, se per esempio ci si trova in una spiaggia nudista, di assumere atteggiamenti poco consoni o con fini sessuali, ed evitare anche di scattare foto e selfie.

Pronti a vivere un’esperienza unica in totale libertà?

Dove fare naturismo in Italia

Fonte: iStock

Mete naturiste in Italia
Categorie
vacanza natura Vacanze natura Viaggi

Friuli: la Cascata Plera è un gioiello della Carnia

Non è rimasto molto di antico a Invillino, uno dei borghi più vecchi della Carnia.

Il terremoto del 1976 ha distrutto quasi tutto, e quasi tutto è stato ricostruito. Ma se l’architettura umana ha dovuto pagare dazio, le antichità della natura hanno resistito alla prova del tempo.

Basta guardare vicino al centro del paese, nel letto del Tagliamento, che scorre in continuo mutamento dalla notte dei tempi, convogliando tutte le acque dei tanti torrenti che scendono dalle valli laterali della Carnia.

E proprio oltre il ponte sul fiume, vegliato da una piccola chiesetta arroccata su uno sperone di roccia, si trova il sentiero che porta alla Cascata Plera.

Cascata Plera Friuli Carnia

Fonte: Lorenzo Calamai

Tutta la bellezza dell’imponente Cascata Plera

Si tratta di un imponente, magnifico salto. Una vera e propria architettura naturale costruita nel corso dei millenni dall’azione erosiva delle cristalline acque dell’omonimo Rio Plera, nient’altro che un torrentello di montagna che si getta nel Tagliamento, che qui si assume presunzioni aristocratiche dando grande mostra di sé attraverso la cascata.

Nascosta agli occhi dei più, la Cascata Plera è un luogo di pellegrinaggio per gli amanti dell’acqua dolce, del relax, dello stare a contatto con la natura. Un’area per il picnic, con tanto di griglia in muratura, sorge a margine dell’anfiteatro naturale dove si trova il salto. La meta ideale, insomma, per un gita fuori porta in estate, un rifugio contro il solleone e la canicola.

Come arrivare alla Cascata Plera

La Cascata Plera si trova nei pressi di Villa Santina, comune in provincia di Udine di cui il succitato borgo di Invillino fa parte a livello amministrativo.

Siamo in Carnia, la regione montana che occupa la propaggine nord-occidentale del Friuli. Tolmezzo ne è il centro più importante ed anche il crocevia per raggiungere pressoché ogni località, una sorta di portale sulle rive del fiume Tagliamento.

Per raggiungere la Cascata Plera si deve passare proprio da Tolmezzo e proseguire verso ovest lungo la Strada statale 52. Prima di raggiungere l’abitato di Villa Santina, si oltrepassa il Tagliamento nei pressi della Madonna del Ponte, la piccola chiesa lambita dal greto del Tagliamento citata poco sopra.

Cascata Plera Friuli Carnia

Fonte: Lorenzo Calamai

La cascata si scorge da lontano

Passato il fiume, a metà del primo tornante compiuto successivamente dalla strada, si apre sulla destra della sede stradale un ampio sentiero sterrato, ma carreggiabile.  Una volta imboccato, in circa 500 metri si trova un ampio spiazzo dove si può parcheggiare l’auto.

Da qui, prima di imboccare il sentiero per la cascata, possibile minima deviazione: seguendo una traccia contrassegnata dal cartello MTB, dunque frequentata dagli appassionati di mountain bike, e mantenendo la sinistra si accede in appena qualche centinaio di metri di cammino ad un punto panoramico con vista sulla confluenza tra Rio Plera e Tagliamento e sul maestoso letto di quest’ultimo, che si espande verso le cime delle montagne carniche.

Dal parcheggio il sentiero prosegue per circa 15 minuti in leggera discesa, accessibile a tutti. Una piacevole passeggiata in una strada ampia, tra tratti in ombra e altri esposti al solo. Quando si incontra un’area attrezzata con tavolo da picnic e barbecue in muratura sulla destra, si prosegue ancora dritto per poche centinaia di metri per arrivare alla cascata.

L’imponente salto si vede da lontano: l’acqua resa bianca dalla velocità con cui scende sbatte sulla roccia scura all’interno di una sorta di anfiteatro naturale. Un ponticello in legno consente di attraversare il Rio Plera, le cui modeste dimensioni contrastano in maniera eclatante con quelle della cascata da cui provengono. Sono tre i colori che dominano la scena: il verde intenso della rigogliosa vegetazione che ricopre ogni angolo; l’azzurro quasi elettrico della polla di acqua purissima che si è formata ai piedi della cascata; il grigio scuro delle rocce che contornano la stessa e che fanno da piccola spiaggia, tormentata dalle piccole gocce di acqua nebulizzata dallo scroscio.

Cascata Plera Friuli Carnia

Fonte: Lorenzo Calamai

Un tuffo nella fredda polla

L’imperioso salto della cascata comporta che la polla che si crea ai suoi piedi sia in ombra per la maggior parte del giorno, in particolare nel pomeriggio, con il sole che si rintana dietro il costone del colle soprastante. L’acqua è molto fredda, tanto da indurre la maggior parte dei visitatori a desistere dal bagno, ma assai rigenerante. I più abili possono arrampicarsi per qualche metro sul lato destro della cascata per effettuare un tuffo. Dopo il bagno, lo spazio migliore per passare un po’ di tempo in relax è nei pressi dell’area attrezzata che si incontro in precedenza della cascata, sulle rive del Rio Plera.

Al di là dell’opportunità del wild swimming alla Cascata Plera si è al cospetto di un vero e proprio gigante: un titano d’acqua, roccia e foglie, che canta una antichissima, melodiosa canzone che si ode nel fragore del suo infinito cadere.

Il Vallo Alpino del Littorio

Nei dintorni dello spiazzo che funge da parcheggio per la visita alla Cascata Plera, in corrispondenza del succitato punto panoramico, si nota che la zona è disseminata di bunker e di altri edifici bellici nascosti tra la vegetazione e le rocce.

Si tratta di strutture realizzate nella seconda metà degli Anni Trenta al fine di costituire quello che l’Italia fascista battezzò il Vallo Alpino del Littorio, ovvero un sistema difensivo organizzato tramite una imponente serie di fortificazioni volte a salvaguardare le linee di confine con i paesi vicini. D’altra parte il confine con l’Austria si trova soltanto a qualche decina di chilometri di distanza.

Sulla destra orografica del Tagliamento, fra gli abitati di Preone e Verzegnis, passando per Villa Santina, si trovano tantissimi edifici di questo tipo. Un articolato sistema posto a difesa del corso del fiume e delle valli corrispondenti.

Quelle presenti nei pressi del Rio Plera, alla confluenza proprio con il Tagliamento, sono bunker per artiglieria dotati di tre piani, che scendono fino a 30 metri sotto il livello del terreno, da cui affiorano solamente le casematte.

Costruite e attrezzate con gran dispendio di risorse e con gran profusione di energie ingegneristiche, queste strutture non furono praticamente mai al centro dell’azione durante la Seconda Guerra Mondiale. La maggior parte fu abbandonata nel corso degli Anni Cinquanta ed è oggi in disuso e in rovina, ad eccezion fatta di qualche ambiente recuperato a fini espositivi e museali.

 

Categorie
Appennini Emilia Romagna escursioni lago montagna Notizie trekking vacanza natura vacanze avventura Viaggi

I laghi dell’Emilia: un’idea per vacanze ed escursioni tra panorami mozzafiato

In Emilia, la Terra dello Slow Mix tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia, le cime dell’Appennino Tosco – Emiliano svelano gioielli acquatici incastonati tra paesaggi mozzafiato ad alta quota, spesso nei pressi di bellissimi rifugi di montagna, dove non serve assolutamente l’aria condizionata e le giornate trascorrono piacevoli tra passeggiate nelle foreste, itinerari e trekking spettacolari, circhi glaciali, torbiere, praterie e meravigliosi laghi.

Ecco allora qualche stuzzicante e rigenerante idea su dove andare per chi resta in città durante l’estate o per rendere più dolce il rientro dalle vacanze.

Lago Calamone, un brillante gioiello

Per cominciare, il giusto refrigerio è assicurato a oltre 1300 metri di altitudine, ai piedi del Monte Ventasso, dove il Lago Calamone brilla nella regione di Ventasso Laghi, molto apprezzata dagli amanti del trekking che qui scoprono i magnifici sentieri dell’Appennino Reggiano e possono ammirare i cavalli pascolare in libertà.

Nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e all’interno della Riserva MaB Unesco, nota per la sua ricca biodiversità, lo specchio lacustre incanta con il suo fascino indiscusso e l’ambiente montano dove spiccano rarità botaniche oltre a una varietà di alberi tra cui faggi secolari, querce, castagni, abeti bianchi, tigli e aceri.

E per rigenerare il palato, sulle rive del lago, il Rifugio Venusta è il luogo ideale per assaporare specialità locali, a base di ricette tramandate da generazioni, godendosi un paesaggio straordinario.

Tutto il fascino dei laghi cerretani

Paesaggi montuosi da togliere il fiato, ma dove il respiro si riempie dei profumi e delle essenze dell’Appennino e il caldo è un lontano ricordo, si svelano al Lago del Cerreto, di origine glaciale. È
all’interno di un’importante stazione turistica dell’Appennino Reggiano, densa di ristoranti e alberghi e meta di escursioni in mountain bike ed e-bike, ma anche di trekking e camminate.

Il sistema dei laghi cerretani è composto da altri tre bellissimi specchi d’acqua raggiungibili da facili sentieri: il Lago Gore, il Lago Scuro e il Lago Pranda, il più grande ed evocativo da un punto di vista paesaggistico.

Per una pausa lungo gli itinerari ci si può fermare in una delle aree attrezzate per un picnic oppure organizzare una gustosa grigliata in famiglia o con gli amici approfittando delle zone barbecue attorno al lago, fruibili gratuitamente. Ai Laghi Cerretani è anche possibile dedicarsi alla pesca sportiva, in particolare alla trota e luccio. Attorno al Lago Pranda si trovano ampie piazzole che permettono di pescare in tutta comodità.

Gli amanti delle escursioni possono invece raggiungere i Prati di Sara, il Lago del Caricatore, il Lago del Capriolo e il Lago della Bargetana, che si trova nella conca del Monte Prado e offre una vista imperdibile sul Monte Cusna. Da qui si può arrivare all’Alta Via dei Parchi: un emozionante percorso di 500 chilometri che si snoda tra Emilia-Romagna, Toscana e Marche.

Il paradiso del Parco dei Cento Laghi

Lagdei (PR)

Fonte: Credit Rifugio Lagdei – Foto di Massimo Calzamiglia

Rifugio Lagdei (PR)

Nel Parmense il fresco non manca al Parco dei Cento Laghi, un vero paradiso per gli appassionati di trekking e paesaggi lacustri, ma anche di bicicletta. La nuova Cento Laghi Bike è un percorso cicloturistico entusiasmante, che inizia a Lagdei, nel comune di Corniglio, e arriva a Prato Spilla, nel comune di Monchio delle Corti, scovando laghi molto suggestivi, di cui circa 20 di origine glaciale.

Dal grande Lago Santo, il più vasto lago glaciale dell’Appennino Tosco-Emiliano al pittoresco Lago del Bicchiere, dalle vaste aree dei Lagoni ai tranquilli riflessi dei Laghi del Sillara, dal Lago Ballano al Lago Verde e molti altri, l’area protetta offre una varietà di gemme naturali, con piccoli insediamenti, borghi arroccati, pascoli, boschi e una notevole biodiversità floreale, tutti attraversati dal percorso dell’Alta Via dei Parchi.

Il cammino può iniziare da Prato Spilla, un punto focale per il trekking, e proseguire verso il Lago Ballano e il Lago Verde lungo il sentiero CAI, fino a raggiungere il piccolo Lago Frasconi, ombreggiato da una faggeta fiabesca.

Una seconda tappa può essere Monchio delle Corti, lungo il Percorso delle Frazioni, che si dirama in due direzioni: la blu, dedicata al tema dell’acqua e dell’energia, esplorando l’uso delle risorse idriche nelle vallate dei torrenti Cedra ed Enza; e la verde, che si concentra sull’ambiente, la cultura locale e l’architettura rurale, alla scoperta di borghi montani e tradizioni autentiche.

In zona vi sono poi rifugi in cui è possibile dormire e gustare specialità enogastronomiche, come il Rifugio Lagdei, situato nella piana omonima a 1250 metri di altitudine, nell’abbraccio di boschi di faggi e conifere, da cui partono numerosi sentieri ed escursioni guidate per trekking, equitazione e mountain bike. Per i più pigri, una comoda seggiovia porta direttamente da Lagdei al Lago Santo.

L’esperienza unica del Sentiero del Tidone

 Lago Bino, Piacenza

Fonte: Visit Emilia – Foto efeftrefotostudio

Il Lago Bino, Piacenza

Infine, sui Colli Piacentini, il Sentiero del Tidone regala un’esperienza indimenticabile tra ciclismo, trekking ed equitazione lungo 69 chilometri di percorso. Qui, a partire dalla sua foce nel Grande fiume Po, il torrente Tidone è protagonista e conduce alla Diga del Molato, una struttura imponente (la parte esterna è aperta al pubblico e visitabile), che ha creato il Lago di Trebecco, un bacino artificiale lungo chilometri inserito in un paesaggio di rara bellezza.

L’Alta Val Nure, il cuore verde della provincia di Piacenza, è un vero e proprio comprensorio outdoor con oltre 560 chilometri di sentieri che si snodano in un ambiente naturale unico tra i comuni di Ponte dell’Olio, Bettola, Farini e Ferriere. Qui fanno bella mostra di sé alcuni suggestivi laghi di origine glaciale, gioielli dell’Appennino Piacentino e tra le mete escursionistiche più popolari.

Un panoramico sentiero conduce al Lago Nero, un’oasi glaciale circondata da una verde valle. Un altro sentiero rivela il piccolo e pittoresco Lago Moo, ormai quasi interamente coperto dalla vegetazione, e il Lago Bino, un’eccezionale creazione della natura che in estate lo decora con ninfee gialle, per terminare a Prato Grande, vasto piano erboso anch’esso un tempo lago.

Spostandosi in Val d’Arda sentieri panoramici circondano il Lago di Mignano, creato artificialmente dall’omonima diga per la produzione di energia idroelettrica a Vernasca: svariate le aree pic-nic e i percorsi per passeggiare, come quello che lo costeggia fino alla strada provinciale che da Case Bonini sale a Gazzola e Monastero di Morfasso.

Categorie
Bruxelles Notizie treni Venezia Viaggi viaggiare

Un nuovo treno notturno collegherà sette città europee

È stato appena annunciato il lancio di un nuovo servizio ferroviario notturno che collegherà il Mare del Nord con il Mediterraneo, previsto per l’inizio del prossimo anno. L’operatore European Sleeper, noto per l’espansione delle tratte notturne in Europa, ha infatti comunicato che un treno cuccetta stagionale collegherà Bruxelles a Venezia.

Una soluzione di viaggio sostenibile e conveniente

L’attesa tratta ferroviaria unirà il Belgio e l’Italia attraversando Paesi Bassi, Germania e Austria, con l’obiettivo di rendere i viaggi notturni tra diverse nazioni europee più accessibili e piacevoli per i passeggeri e per offrire una soluzione di viaggio sostenibile e conveniente, perfetta sia per le città che per le destinazioni sciistiche.

I passeggeri potranno partire dal Belgio e dai Paesi Bassi, godendo del comfort della carrozza ristorante mentre attraversano Germania, Austria e le Alpi, fino a raggiungere Verona e Venezia il giorno successivo“, ha dichiarato Chris Engelsmen, cofondatore di European Sleeper.

Le tappe del nuovo treno notturno

Il convoglio notturno di European Sleeper farà tappa in ben sette città europee: Anversa, Rotterdam, Utrecht, Colonia, Monaco, Innsbruck e Verona.
La fermata a Innsbruck, porta delle Alpi austriache, è stata pensata per facilitare l’accesso alle destinazioni sciistiche, così da rendere il treno ideale per le vacanze invernali.

Il viaggio inaugurale partirà da Bruxelles il 5 febbraio 2025 e il servizio sarà operativo circa due volte alla settimana nei mesi di febbraio e marzo, con una durata di circa 15 ore. Engelsman ha sottolineato come il calendario sia stato studiato per coincidere con le vacanze scolastiche e la stagione degli sport invernali, nonché per offrire un’opzione di viaggio comoda anche per chi desidera partecipare al famoso Carnevale di Venezia.
La nuova tratta rappresenta una pietra miliare per European Sleeper, migliorando la comodità del viaggio notturno in Europa in modo sostenibile“, ha poi aggiunto.

L’orario provvisorio

In direzione Venezia, i treni partiranno da Bruxelles alle 17:00 e arriveranno il giorno dopo alle 14:00. In senso opposto, il servizio partirà da Venezia alle 15:00 per arrivare a Bruxelles alle 11:00.
Come accennato, entrambe le tratte saranno operative due volte a settimana fino alla fine di marzo 2025, utili per chi intende partecipare al Carnevale di Venezia, previsto dal 14 febbraio al 4 marzo.

Le informazioni sui prezzi dei biglietti non sono ancora disponibili, ma si attende che le prenotazioni aprano ufficialmente il 1 settembre.

Chi è European Sleeper

European Sleeper, uno dei pochi operatori ferroviari internazionali privati in Europa, continua così a espandere la propria rete. Attualmente, la compagnia collega quattro capitali europee (Bruxelles, Amsterdam, Berlino e Praga) con un unico treno notturno.

Da maggio 2023, ha inaugurato il servizio regolare tre volte a settimana tra Bruxelles, Amsterdam, Berlino e Praga. Grazie al collegamento verso Venezia, European Sleeper mira a rendere ancora più accessibili le opzioni di viaggio ecologiche e confortevoli, e, al contempo, sta lavorando a un ambizioso progetto sostenuto dalla Commissione europea: un treno notturno giornaliero tra Amsterdam e Barcellona.

Con tale impegno, European Sleeper si propone di contribuire a un futuro più sostenibile per i viaggi in Europa, promuovendo mezzi di trasporto attenti all’ambiente senza rinunciare al comfort e alla praticità.

Categorie
Danimarca Europa Grecia Islanda Norvegia Notizie Spagna Svezia Viaggi viaggiare

I turisti preferiscono il fresco: ecco la meta più visitata

Con l’estate che ha portato temperature insopportabili in gran parte del Sud Europa, anche il turismo ha subito una trasformazione significativa. Italia, Spagna e Grecia, da sempre mete predilette per le vacanze estive, si sono ritrovate ad affrontare un caldo torrido che ha raggiunto picchi estremi e, di fronte a ondate di calore sempre più frequenti e intense, molti turisti hanno scelto di “fuggire” dalle classiche destinazioni mediterranee, puntando invece verso il Nord Europa alla ricerca di refrigerio.

Paesi come Norvegia, Svezia, Danimarca e Islanda vedono, così, un incremento di presenze grazie al clima temperato e alle suggestive bellezze naturalistiche, e diventano rifugi ideali per chi desidera mettere più chilometri possibili tra sé e il solleone. Il cambiamento del clima, i cui effetti sono sempre più tangibili, sta influenzando non soltanto i modelli meteorologici, ma anche le preferenze di viaggio, spingendo i turisti a riconsiderare le proprie scelte in funzione del comfort climatico.

La meta più ambita per trovare refrigerio

Come accennato, a causa delle assidue ondate di calore che fino a pochi giorni fa hanno colpito l’Italia e il resto dell’Europa meridionale, gran parte dei turisti ha preferito cercare sollievo raggiungendo località più fresche. Tra queste, la Danimarca ha registrato un notevole aumento di arrivi da Paesi come Spagna, Grecia e Italia durante l’estate 2024.

Basti pensare che, secondo il recente rapporto del DMI, l’istituto meteorologico danese, la temperatura media nazionale di luglio 2024 si è attestata sui 16,2°C, un contrasto netto rispetto all’Europa meridionale, dove hanno dominato temperature elevate.

Infatti, in Italia, le ondate di calore sono state quasi costanti dalla metà di giugno, con alcune regioni che hanno raggiunto picchi superiori ai 40°C. Anche la Francia ha vissuto giorni di allerta per il caldo intenso, registrando temperature sopra i 30°C in molte aree del Paese.

I numeri dell’esodo da Sud verso Nord

Secondo i dati diffusi da Visit Denmark, l’ente ufficiale per il turismo del Paese, il numero di turisti italiani e francesi che hanno visitato Copenaghen nel mese di giugno è aumentato del 23% rispetto agli anni precedenti, passando dai circa 49.000 del 2019 a quasi 60.000 nel 2024.

Tuttavia, Wonderful Copenhagen, l’ente che si occupa della promozione turistica della capitale, sottolinea che questo incremento record non è dovuto esclusivamente alle temperature più miti, ma anche all’attrattiva della città, famosa per la ricca offerta culturale e la rinomata gastronomia.

Il report indica come i residenti e i turisti stiano vivendo questa nuova tendenza del “turismo climatico” nelle zone di Copenaghen e dintorni, tradizionalmente focalizzate su viaggiatori provenienti dal Nord Europa e dagli Stati Uniti, ma che in questo periodo hanno registrato un significativo aumento di arrivi dall’Europa meridionale.

Stiamo sicuramente assistendo a una forte crescita di turisti dal Sud Europa, in particolare da Francia, Grecia, Spagna e Italia“, ha dichiarato Karim Nielsen, amministratore delegato di Kolpin Hotels, proprietaria dell’Hotel Sanders di Copenaghen, in un’intervista a Euronews.

Nielsen ha spiegato che l’aumento è stato graduale negli ultimi 5-6 anni, ma ha raggiunto un picco negli ultimi due. “All’Hotel Sanders, la nostra clientela è tradizionalmente composta per circa l’80% da americani, ma questa percentuale è leggermente diminuita. Ora stiamo notando un incremento dei visitatori da Spagna e Italia, che rappresentano circa il 10% dell’occupazione della struttura, un balzo significativo rispetto al precedente 3-4%“.

Categorie
crociere itinerari mare Notizie Viaggi

La nuova crociera per appassionati di eclissi solari

Quella che avverrà ad agosto del 2026 sarà un’eclissi solare totale davvero speciale perché rappresenterà il ritorno di questo fenomeno sull’Europa dopo oltre vent’anni. L’ultima, infatti, avvenne esattamente l’11 agosto 1999. In Italia sarà parziale perché la Luna oscurerà il Sole per oltre il 90% nelle regioni settentrionali, per il 60-70% nelle regioni centrali e solo per il 20-30% nelle regioni del Sud Italia. In altri paesi, invece, lo spettacolo sarà completo e per non mancare all’appuntamento potete cominciare a organizzare il viaggio con Virgin Voyages.

La compagnia, infatti, ha annunciato il lancio della sua nuova serie di crociere, Eclipse Voyages, che debutterà proprio ad agosto 2026. I nuovi itinerari, che fanno parte della collezione Marvelous Voyages, offriranno agli ospiti un’opportunità unica: quella di ammirare l’eclissi solare da una prospettiva magica, quella del mare.

Gli itinerari di Eclipse Voyages

Da sempre, le eclissi solari suscitano stupore e meraviglia e le navi da crociera, nell’intento di proporre esperienze sempre più uniche ai viaggiatori, hanno creato itinerari speciali che vi permetteranno di ammirarle in tutta la loro magnificenza. Tra queste anche la Virgin Voyages con la sua nuova serie chiamata Eclipse Voyages, che farà tappa nelle migliori destinazioni dove vivere questo momento. A Ibiza, per esempio, dove l’eclissi solare avverrà nella sua totalità o in Islanda, dove invece sarà totale al 98,5%.

In occasione dell’evento unico che cadrà il 12 agosto del 2026, la compagnia ha messo in programma due crociere, la prima a bordo di Valiant Lady da 12 giorni con tappe a Dublino, Glasgow e Reykjavik e la seconda, di 15 giorni, su Scarlet Lady verso la Costiera Amalfitana, Maiorca e Cannes. Durante il viaggio saranno organizzati tanti eventi speciali con la partecipazione di astronauti e scienziati che vi accompagneranno durante entusiasmanti osservazioni astronomiche.

Il programma include non solo incontri e appuntamenti con gli esperti, ma anche tante altre iniziative pensate per coccolare gli ospiti e rendere l’esperienza ancora più speciale come i menù a tema cosmico, yoga sotto le stelle, cerimonie dedicate alla luna e tanti gadget e strumenti professionali da utilizzare durante l’eclissi.

La crociera di AIDA

Non solo Virgin Voyages, anche altre compagnie hanno studiato itinerari speciali in occasione dell’eclissi. AIDA del gruppo Costa Crociere, per esempio, in partenza da Amburgo e da Palma di Maiorca, ha messo a disposizione ben cinque navi dirette in Groenlandia, Islanda e Spagna. Le crociere, le cui prenotazioni sono state aperte alla fine di luglio, sono pensate per offrire anche altre esperienze, tra cui il passaggio delle Perseidi, uno sciame di meteore. Questa sarà un’occasione unica riservata agli ospiti imbarcati sulle navi nel Mar Baltico, come AIDAdiva, i quali potranno ammirare il fenomeno tra il 17 luglio e il 24 agosto 2026. I passeggeri avranno anche la possibilità di ammirare l’aurora boreale durante i viaggi di 14 giorni a bordo di AIDAsol.

La compagnia ha programmato anche altre iniziative perfette per chi non vuole perdersi i migliori spettacoli naturali, da vedere almeno una volta nella vita. Tra le novità citiamo anche i festeggiamenti del solstizio d’estate con diverse rotte verso il nord a bordo di otto navi.