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Cinque motivi per cui l’Estremadura vale un viaggio

Nell’anno dell’overtourism, vi propongo una meta decisamente fuori rotta. L’Estremdura, regione interna della Spagna al confine col Portogallo, è la più bella scoperta che abbia fatto di recente. Ci sono tanti motivi per cui ve la consiglio e, spero, dopo aver letto le mie motivazioni vi faranno innamorare come è accaduto a me.
Premesso che stiamo parlando di una meta vicina, raggiungibile in meno di tre ore dall’Italia (si può volare su Madrid o Siviglia), è un viaggio che si può fare tutto l’anno.

Qui, infatti, ci sono bellissimi paesaggi naturali, con colline ricoperte di filari di ulivi e di vigne, con castelli medievali, come quello di Medellín e l’Alcazaba di Badajoz, ma è soprattutto per la sua cultura che si viene in Estremadura. Anche d’estate, quando le temperature raggiungono tranquillamente i 40°C (io ci sono stata a luglio), in realtà il clima è talmente secco da non essere affatto insopportabile.

Mérida, la Roma di Spagna

Il cuore pulsante e centro di tutto il viaggio nella regione dell’Estremadura è soprattutto la città di Mérida, detta anche la “Roma spagnola”, uno dei tre patrimoni Unesco della regione spagnola. Dopo la nostra Capitale, è la città con più siti archeologici risalenti all’epoca romana del mondo e la più ricca di monumenti romani ancora ben conservati. Colonia di quella regione chiamata Lusitania romana, fondata su un’importantissima direttrice chiamata Via de la Plata – che non c’entra nulla con l’argento – che collegava in Sud al Nord del Paese, era un luogo di relax dove si venivano a ritirarsi gli antichi romani dopo aver trascorso una vita combattendo, una meta per pensionati, insomma. Ed è proprio grazie a loro che sono stati eretti tutti quegli edifici, i servizi e i luoghi di divertimento che ancora oggi possiamo ammirare in tutta la loro imponenza.

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Fonte: 123RF

L’acquedotto romano di Mérida

La città è ancora ricca di antichi edifici costruiti tra il I secolo a.C. e il I d.C. legati all’intrattenimento, dal circo per le corse con le quadrighe al teatro – il più antico del mondo a funzionare come teatro – con annesso anfiteatro per le lotte con gli animali feroci (non ci sono tracce di leoni, però), ma non mancano anche tutti quegli edifici utili alla vita di tutti i giorni, dall’acquedotto dei Miracoli ai templi (come quello dedicato a Diana), dalle porte d’ingresso alla città (l’Arco di Traiano) al ponte sul fiume Guadiana – che è più solido di quelli moderni – alle terme.

Ogni estate, il teatro e gli altri siti archeologici ospitano il Festival Internazionale di Teatro Classico di Mérida, il più antico celebrato in Spagna e considerato il più importante nel suo genere, che quest’anno è arrivato alla 70^ edizione, con decine di migliaia di spettatori ogni anno. Visitare Mérida è come fare un salto indietro di duemila anni. Gli scavi archeologici che non finiscono mai sono una continua scoperta e tutto ciò che viene ritrovato viene esposto nel conservato nel Museo nazionale di arte romana che ospita meravigliose sculture, mosaici praticamente intatti e migliaia di reperti tra monili, accessori e monete.

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Fonte: Getty Images

Mérida durante il Festival Internazionale di Teatro Classico

Le terme dell’Estremadura

Se i romani avevano costruito le terme è perché questa regione è ricca di fonti termali naturali. In tutta l’Estremadura ci sono ben sei centri e, proprio alle porte di Mérida, si trova il Balneario di Alange, dichiarate Patrimonio dell’umanità nel 1993, con piscine di acqua termale interne ed esterne, trattamenti rilassanti ma anche inalazioni e fanghi. Le acque hanno proprietà terapeutiche antinfiammatorie e curano praticamente tutto, dai problemi respiratori alle infiammazioni reumatiche oltre ad aiutare a prevenire le malattie. Che vogliate fare un bagno di salute o solo rilassarvi a bordo piscina (esterna d’estate, interna d’inverno) questo stabilimento merita una visita.

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Fonte: @Balneario de Alange

Le splendide terme del Balneariio de Alange

Romane, naturali o medicali che siano, le terme sono sicuramente un’attrazione turistica della regione spagnola che fan parte della storia e del patrimonio. Molto frequentate sono anche i Baños de Montemayor nella Valle del Ambroz, nel Nord della regione, tra montagne e foreste lussureggianti, anche questi risalenti alla dominazione romana. Queste terme si distinguono non solo per la loro storia, la qualità delle acque e la struttura ma perché, allo scopo di attirare sempre più giovani, sono diventate il primo centro attivo dell’Estremadura.

La città vecchia di Cáceres

Terzo Patrimonio Unesco dell’Estremadura, gli occhi esperti dei cinefili riconosceranno subito in questa città una delle più famose location di “Game of Thrones” ma anche di “House of the Dragon”. La plaza de Santa María e la Cuesta de Aldana sono facilmente riconoscibili nel primo episodio del prequel. A imperitura memoria di ciò, nella Plaza de San Jorge è stata eretta una grande statua dei draghi. La città sorge tra la Sierra de la Mosca e la Serrilla e, per la sua estensione sul territorio (oltre 1.750 chilometri quadrati), è il Comune più grande non solo dell’Estremadura, ma dell’intera Spagna.

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Fonte: 123RF

L’antica città di Cáceres, set del “Trono di spade”

La città è rinomata per essere la culla dello stile rinascimentale spagnolo che mescola elementi del Rinascimento italiano ad altri di gotico fiorito e di plateresco. La città vecchia (Ciudad Monumental) ha ancora le sue storiche mura ed è puntellata da moltissimi nidi di cicogne che spuntano ovunque. Il tessuto urbano è intervallato dalle maestose piazze come la storica plaza de Santa Maria, su cui si affacciano la Concatedral de Santa Maria la Mayor e numerosi palazzi, tra i quali quello vescovile e il Palacio de los Golfines de Abajo.

La cittadina di Zafra

Nel cuore della Bassa Estremadura, la cittadina di Zafra è un piccolo gioiello che merita assolutamente una visita. Soprannominata “Sevilla la chica” (la piccola Siviglia) e tappa fondamentale lungo la famosa Via de la Plata, era famosa per il mercato del bestiame di San Miguel che si tiene ancora oggi una volta all’anno. Un tempo era circondata da mura, delle quali si conservano solo tre delle otto porte originarie. Resta intatto il fitto reticolo di vicoli di case bianche che sfociano in piazzette alberate. La plaza Grande, con le sue arcate, si trova al centro della cittadina ed è collegata attraverso l’Arquillo del Pan a plaza Chica.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

I vicoli bianchi di Zafra in Estremadura

Da non perdere è sicuramente l’Alcázar o Palazzo Ducale del XV secolo che oggi ospita il parador di Zafra all’interno del quale, come molti paradores spagnoli, oggi c’è un hotel di lusso e un ristorante dove assaggiare il tipico prosciutto dell’Estremadura (esattamente il prosciutto DO Dehesa de Extremadura, per cui può valere la pena fare questo viaggio). Ma lo si può anche visitare, entrando nel chiostro rinascimentale del cortile centrale, nella cappella riccamente decorata in stile moresco e salendo sui camminamenti da dove ammirare tutto il paesaggio collinare che sta intorno.

E poiché al cibo bisogna accompagnare anche del buon vino tinto locale, si può visitare la storica cantina El convento, magari con una degustazione di formaggi del territorio. Questa cantina ha la particolarità di avere una propria fonte d’acqua interna con cui fare il vino. Ma ha anche una peculiarità: sul tetto venivano un tempo allenati i tori per la corrida ed è di fatto una piccola arena (rettangolare).

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Fonte: ©Ente Spagnolo del Turismo Turespaña

Il castello o Palazzo Ducale di Zafra

El Capricho de Cotrina

Sembra che Antoni Gaudí sia passato di qua. Invece, questo luogo in mezzo al nulla, circondato dai campi, lungo la strada che porta a Los Santos de Maimona e a Badajoz, che davvero pochi turisti conoscono, è una vera chicca e una specie di cattedrale nel deserto. E c’è chi sostiene che l’artista di El Capricho de Cotrina, Don Francisco González Gragera, un operaio in pensione, non si sia ispirato al noto architetto del modernismo catalano ma che sia accaduto esattamente il contrario.

Fatto sta che una delle figlie disse al padre che desiderava una casa di campagna diversa dalle altre e l’uomo iniziò a realizzare quello che gli era apparso in un sogno e che trascrisse su un foglio di carta. Ci mise trent’anni a costruire questa casa-castello in puro stile Gaudí che ancora oggi appartiene alla famiglia e che può essere visitata su prenotazione.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

El Capricho de Cotrina, un edificio stile Gaudí sulla strada per Badajoz

Di Admin

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