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Val Mastallone: le piscine naturali caraibiche del Piemonte

Sembra di stare in spiaggia ai Caraibi, e invece alzando lo sguardo ci si accorge di essere in un ambiente alpino, tra boschi rigogliosi e vette impervie.

È la splendida contraddizione della Val Mastallone, valle laterale della Valsesia percorsa dall’omonimo torrente Mastallone, riconosciuta come sito di importanza comunitaria per il suo elevato valore ambientale. Una valle stretta, poco abitata, dove i flutti cristallini del corso d’acqua che la caratterizza hanno scavato la roccia per millenni, dando origine a un vero e proprio paradiso per il wild swimming, tra i migliori in Piemonte.

Nel raggio di pochi chilometri, infatti, si succedono una serie di spiagge d’acqua dolce le cui piscine naturali regalano spiagge bianche e acqua cristallina, le cui trasparenze e i cui riflessi fanno pensare a latitudini ben più esotiche.

Varallo, la porta della Val Mastallone

La Val Mastallone si apre per circa 25 chilometri verso nord a partire dal paese di Varallo, abitato di poco più di 6mila abitanti in provincia di Vercelli. Qui il torrente Mastallone si getta nel Sesia e le sue acque proseguono il percorso fino a mescolarsi con quelle del Po.

Varallo è uno dei centri più rilevanti di questa porzione di territorio piemontese. Principale ragione di tale notorietà è il Sacro Monte, un santuario cattolico che fa parte del sito UNESCO Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia.

La costruzione, avviata al termine del XV secolo, si protrasse fino al 1713, dando vita a un complesso religioso piuttosto esteso, con una basilica, che costituisce la stazione finale di un percorso di pellegrinaggio che si snoda tra vie e piazzette che salgono dal paese al santuario, e quarantaquattro cappelle affrescate. Circa ottocento statue in terracotta policroma o in legno, a grandezza naturale, corredano il contesto.

Oggi c’è anche una funicolare che permette di raggiungere il santuario dalla base del colle su cui è seduto.

Anche la cittadina di Varallo è punteggiata di chiese e campanili, alcune delle quali di pregevole fattura architettonica e con un certo numero di opere d’arte a corredo. Particolarmente notevole quella di Gaudenzio Ferrari nella Chiesa della Madonna delle Grazie, i cui interni sono affrescati con La Vita e la Passione di Cristo, uno dei capolavori della pittura rinascimentale piemontese.

Le Storie di Cristo di Gaudenzio Ferrari nella Chiesa della Madonna delle Grazie di Varallo

Da Varallo prende le mosse la scoperta della Val Mastallone, che racchiude al suo interno altri e diversi tesori, prevalentemente naturalistici ma non solo.

Val Mastallone, come arrivare alle piscine naturali

Varallo, la porta della Val Mastallone, si trova in provincia di Vercelli, in Valsesia, valle alpina caratterizzata da fitti boschi che coprono i fianchi delle alte montagne che la circondano.

Per recarsi in Val Mastallone si deve giocoforza percorrere la Strada provinciale 9, che prende le mosse da Varallo e si dirige verso nord, lungo il corso del torrente che dà il nome alla valle.

La zona più bella per fare il bagno tra le cristalline acque del corso d’acqua, dove si trovano le piscine naturali caraibiche, si trova a circa 4 chilometri dal centro del paese. Superato il bivio per Arboerio, si prosegue fino al ponte per Cervarolo, piccolo borgo sul lato orografico sinistro del Mastallone.

Fonte: Getty Images

Le alture della Val Mastallone

Rimanendo sulla provinciale, è da questo punto che incomincia il tratto più bello del fiume, all’incirca fino al successivo ponte sul torrente, quello antico e affascinante della Gula, antico ponte in pietra. Bisogna proprio raggiungere quest’ultimo attraversamento per poter lasciare l’auto e proseguire a piedi, scendendo nel bosco lungo un breve sentiero che porterà sul letto del corso d’acqua, con diversi accessi a due o tre zone di spiaggia d’acqua dolce.

Le piscine naturali della Val Mastallone

Le piscine naturali della Val Mastallone sono davvero una meraviglia della natura: pareti rocciose cadono a picco sul torrente sul lato opposto rispetto a quello di arrivo, praticamente verticale; il contesto è corredato da una vegetazione verdissima tutt’intorno. La spiaggia principale è esposta al sole dalla tarda mattinata e per tutto il giorno, ma può contare su spazi sovrastanti, curiosamente disposti ad anfiteatro, sempre all’ombra, per trovare riparo anche nelle giornate più calde.

Val Mastallone Piemonte

Fonte: Filippo Tuccimei

Le piscine naturali del Mastallone

La comodità delle diverse spiaggette che popolano le sponde del Mastallone è la fine sabbia bianca accumulata durante l’inverno dallo scorrere del torrente. Il contrasto fra questa e il colore verde-azzurro dell’acqua regala quell’impressione di trovarsi in una spiaggia caraibica da cartolina. Poi, però, si alza lo sguardo e le cose vanno ancora meglio: un verdissimo anfiteatro montano corona il panorama fino al cielo blu: non è raro osservare, centinaia di metri più in alto, rapaci che planano disegnando cerchi concentrici.

Non perdete l’occasione per una bella avventura di light canyoning, camminare all’interno del letto del torrente, risalendolo per esplorarne ogni nicchia: passando lungo il corso del Mastallone è possibile raggiungere un’alta, strettissima gola, percorsa la quale il torrente crea una piscina naturale profonda, verdissima e dalle trasparenza caraibiche. Si può arrivare fino ad ammirare il ponte della Gula da sotto, vedendolo abbarbicato alle pareti della forra scavata dalle acque.

Fonte: ph. Drikyz con licenza CC BY-SA 3.0

Il ponte della Gula

Leggende locali raccontano che un santo eremita, in un tempo imprecisato, avrebbe condannato il diavolo a costruire il ponte se non voleva essere ricacciato all’inferno. Il diavolo eseguì la condanna e costruì il ponte in una sola notte, con la rabbiosa intenzione di restarsene inosservato nelle tenebre, e ignorato nella vergognosa sconfitta patita dal santo eremita. Una delle tante leggende legate alle costruzioni di ponti in luoghi impervi e al diavolo, spesso protagonista di queste storie.

Durante un recente restauro, è stata scoperta una pietra recante la data del 721 d.C., cioè di epoca longobarda, ma potrebbe trattarsi di residuo di altro ponte precedente, perché l’ipotesi storica più accreditata è che il ponte sia stato edificato nel XV secolo.

La zona balneare tra il ponte della Gula e il ponte di Cervarolo è abbastanza frequentata in estate, anche se non è mai affollata. È la destinazione ideale per una gita lunga tutto il giorno, di quelle in cui arrivare al mattino presto con tutto l’equipaggiamento necessario a una giornata in riva al fiume, dal pranzo alla merenda, senza dimenticare l’attrezzatura per risalire il torrente: scarpe adatte e, magari, uno zaino impermeabile che consenta di portare con sé il minimo indispensabile per l’esplorazione del corso d’acqua.

La Val Mastallone, comunque, offre molto altro rispetto alla singola gita giornaliera. I piccoli borghi arroccati sui fianchi delle montagne costituiscono una delle principali attrazioni del luogo, tra cui si distinguono le comunità walser, con la loro distintiva architettura in legno. I walser sono una popolazione germanica che abita da tempo immemore le regioni attorno al massiccio del monte Rosa e che ha mantenuto alcune caratteristiche identitarie uniche malgrado il passare dei secoli, come la tipica lingua titzschu, una sorta di svizzero tedesco arcaico.

A Rimella, nella parte superiore della valle, si trova il Museo Etnografico Walser, dove si può apprendere di più sulla cultura, la storia, gli usi e i costumi di questa popolazione presente in un numero limitato di luoghi a cavallo degli odierni confini di Italia, Svizzera, Austria, Francia (e pure Liechtenstein, a dir la verità).

La posizione scenografica di Cervatto e del suo castello, le belle case di Cravagliana, i particolari musei di Fobello (paese natale di Vincenzo Lancia, fondatore dell’omonima casa automobilistica) sono altre delle attrazioni culturali della Val Mastallone, alle quali abbinare ovviamente l’esplorazione dei tanti sentieri montani tracciati sulle splendide montagne che fanno da corona a questo piccolo paradiso alpino.

Di Admin

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