Conosciuto come il più antico parco del Kenya, il parco nazionale di Nairobi è anche l’unico al mondo ad essere sviluppato in prossimità di una città. Proprio l’incredibile vicinante al centro di Nairobi che dista solamente 7 km lo rende estremamente accessibile per i visitatori oltre ai 3 milioni di abitanti. Fondato nel 1946 con l’obiettivo di salvaguardare animali, flora e fauna copre non più di 117 chilometri quadrati e incarna alla perfezione quelli che sono i paesaggi africani. Pianure, foreste e gole ma anche una vegetazione lussureggiante seguono le rive del fiume Athi, cuore pulsante della zona. Stai pianificando la tua vacanza in Kenya? Scopri subito cosa vedere nel Parco Nazionale di Nairobi.
Alla scoperta del Nairobi National Park
C’è chi lo definisce il safari più accessibile del Kenya per la sua prossimità alla città ma pur avendo una superficie decisamente ridotta rispetto ad altre zone della località ha molto da far scoprire. Istituito nel 1946, ha portato avanti nel tempo l’obiettivo di proteggere flora e fauna selvatica che la popolano, soprattutto in prossimità delle rive del fiume Athi.
Al confine con la capitale Nairobi, vanta diversi primati tra cui essere l’unico che confina direttamente con una città. Una delle caratteristiche distintive che lo renderanno perfetto per le tue foto è lo skyline in lontananza: basti pensare che in alcuni punti è possibile osservare lo sfondo dei grattacieli in lontananza creando foto perfette per i social con il contrasto tra l’impatto dell’uomo e la natura selvaggia. Alcuni lo conoscono con il soprannome di “Arca Kifaru” poiché viene considerato a tutti gli effetti un santuario dei rinoceronti. La popolazione ricca di questi esemplari ha una delle concentrazioni degli esemplari neri più alta al mondo. Secondo le statistiche sono più di 50 a popolarlo ma sono state necessarie una serie di misure antibracconaggio per poterle proteggere.
Nonostante le tante tutele però, alcuni malintenzionati continuano il loro operato segnando gli ultimi casi di uccisione nel 2014. Altrettanto comunemente visibili sono leoni e iene che popolano la zona. Più complicati da avvistare ma vivono nel parco anche i leopardi. Non mancano avvistamenti di zebre, facoceri, giraffe, struzzi, bufali e gazzelle. Non sono invece presenti gli elefanti.
Il periodo migliore e più suggestivo per visitarlo è quello che si sovrappone alla migrazione annuale di gnu e zebre che corrisponde ai mesi di luglio e agosto o a quelli di gennaio e febbraio. All’interno della zona si contano in più oltre 400 specie di uccelli, un’esperienza davvero coinvolgente per gli appassionati di bird watching o per chi desidera intraprendere un safari sostenibile e rispettoso.
Il rinoceronte nero
Secondo le ultime ricerche, il rinoceronte è stato inserito ufficialmente tra le specie a rischio di estinzione e per questo motivo sono state adoperate diverse misure nelle aree e negli habitat principali per poterlo proteggere. Lo è ancora di più il rinoceronte nero, uno splendido esemplare simbolo di resilienza da sempre preda dei bracconieri che li uccidono per poter asportare il loro corno utilizzato nei paesi asiatici per lozioni curative. Oggi il Parco di Nairobi ha alzato moltissimo le difese per tutelare i propri animali e si contano circa 50 esemplari, il numero più alto di tutto il mondo segnando un’alta concentrazione e mostrando come determinati comportamenti possano essere arginati.
L’avifauna per gli appassionati di birdwatching
Il Parco Nazionale di Nairobi in Kenya è un vero e proprio paradiso per gli amanti del birdwatching. Con oltre 400 specie di uccelli registrate, tra cui rapaci, esemplari acquatici e numerose specie migratorie, avrai l’imbarazzo della scelta. Non dimenticare di portare con te un binocolo e una guida della regione per poter riconoscere le diverse specie che popolano il parco.
Tra gli avvistamenti più ricercati ci sono l’aquila marziale, il bucorvo abissino e il vivace tessitore masai, apprezzato per i suoi nidi intricati. Se visiti il parco durante la stagione delle piogge, potresti essere sorpreso dalla presenza di specie migratorie provenienti da lontano. L’alba e il tramonto sono i momenti migliori per incontrarli, quando il parco si anima dei suoni e dei colori di centinaia di specie diverse.
Giraffe Masai
Tra gli incontri e avvistamenti che ti lasceranno a bocca aperta ci sono le giraffe. Le specie masai si distinguono per il comportamento docile e gentile, il mantello maculato e l’iconico collo lungo. Potresti essere fortunato e vederne una mandria che si muove elegantemente attraverso la savana, oppure mentre si nutrono dalle alte cime degli alberi.
Safari e big 5 (senza elefanti)
Quando si organizza un safari in Kenya, uno degli obiettivi è incontrare i Big Five: leoni, leopardi, elefanti, rinoceronti e bufali. In questo caso però, le cose sono un po’ diverse, seppur si possa organizzare attraversando la savana devi sapere che con il supporto di una guida potrai avvistare alcune specie tranne gli elefanti che invece non vivono qui ma in altre località.
Il monumento memoriale agli elefanti
Perché gli elefanti non sono presenti? Molto probabilmente la causa è da ricercare nell’operato dei bracconieri. Per omaggiare gli animali selvaggiamente uccisi negli anni, nel 1989 è stato inaugurato un luogo speciale all’interno del Nairobi National park. Si tratta dell’Ivory Burning Memorial Site, un memoriale dove l’avorio viene trasformato in cenere, un monumento che vuole omaggiare gli elefanti con un falò di 12 tonnellate di avorio. Un gesto concreto per combattere il traffico dell’avorio e salvare gli elefanti rimasti, pochissimi esemplari in tutta la zona.
Safari fotografico per contrattare l’espansione della città
Nairobi sta crescendo, la città e in modo particolare la sua espansione commerciale sta invadendo anno dopo anno una superficie un tempo destinata interamente al parco. Seppur le associazioni stiano facendo il possibile per tutelare gli animali e il loro biohabitat, i turisti possono fare la loro parte. Sostenere attraverso safari fotografici dà modo al parco di potersi proteggere, mettere dei limiti e agire contro questa presa di posizione della capitale che rischia di mettere a repentaglio la sicurezza e la tutela degli esemplari che abitano la zona protetta. Organizza un safari fotografico con l’aiuto di guide del posto, ricorda di avere sempre un comportamento etico e rispettoso per gli animali e per l’ambiente.