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Il lato oscuro delle case in affitto per le vacanze: sporcizia, telecamere nascoste e costi extra

Chi non ha mai utilizzato piattaforme come Airbnb? La maggior parte di noi, almeno una volta, ha organizzato la propria vacanza affittando una casa piuttosto che un hotel, a volte perché più economica, altre perché offre l’opportunità di vivere un’esperienza più autentica. Tuttavia, come tutte le cose nel mondo, anche questa ha il suo lato oscuro e quello che doveva essere un alloggio da sogno, o semplicemente piacevole in cui dormire, diventa un vero e proprio incubo.

Secondo una classifica stilata dagli esperti di affitti per vacanze GuestReady, i quali hanno analizzato i dati di Airbnb per determinare il livello medio di pulizia delle proprietà in 50 delle città europee più popolari, Parigi è risultata in testa agli alloggi meno puliti. Non solo Airbnb, di esperienze negative ne esistono tante e fanno riferimento a siti diversi dove i turisti si lamentano non solo della sporcizia delle camere, ma anche della presenza di telecamere nascoste e di costi extra che compaiono all’improvviso generando situazioni davvero spiacevoli.

Le esperienze negative di chi affitta case da incubo

Una delle più grandi paure di chi affitta una casa e non un hotel (anche se le esperienze negative possono capitare dovunque) è quella di pagare per un alloggio perfetto e ritrovarsi, al contrario, in una catapecchia! Una delle ultime notizie arriva proprio dall’Italia dove, nella città di Gallipoli, dei turisti hanno pagato dai 1200 ai 3000 euro a settimana per avere un alloggio a pochi passi dal mare salentino per poi ritrovarsi a dormire in un garage o in piccole case dove la cucina era posizionata in balcone.

Nel Regno Unito, invece, precisamente a Londra, un professore proveniente dagli Stati Uniti ha affittato un alloggio online pensando di soggiornare in un ambiente confortevole. In realtà, una volta arrivato all’indirizzo, ha scoperto che l’appartamento altro non era che un bagno con un letto: letteralmente una stanza dove il letto era posizionato di fianco ai sanitari.

C’è anche chi ha scoperto l’esistenza di telecamere nascoste nei rilevatori di fumo o nella fessura del divano. Un problema diffuso che ha costretto la piattaforma Airbnb a inserire nuove leggi che vietano ai proprietari di installare qualsiasi sistema di videosorveglianza all’interno dell’abitazione. C’è anche chi, a giudicare dal prezzo e dalle recensioni, affitta quello che sembra tra gli alloggi migliori della città e dopo il check-in scopre che il letto è nel garage, vari problemi al condizionatore e un bagno con dettagli surreali.

Anche durante i Giochi Olimpici di Parigi sono state pubblicate diverse recensioni negative da parte di utenti che si sono lamentati degli host Airbnb che richiedono, al termine del soggiorno, un risarcimento economico per vari motivi, spesso infondati. Tra le storie più assurde si legge di proprietari che chiedono la sostituzione di un intero mobile a causa di un flacone di bagnoschiuma lasciato sopra e che apparentemente ha macchiato la superficie o chi richiede soldi per zone della casa già rovinate in precedenza.

Le destinazioni turistiche a rischio truffa

Secondo le ricerche condotte da QR Code Generator, i turisti che devono prestare maggiore attenzione sono quelli in visita in Francia, seguiti da Spagna, Grecia e Croazia. Per evitare situazioni spiacevoli in vacanza, inoltre, offre alcuni consigli utili come fare attenzione agli annunci falsi, alle email o ai messaggi fraudolenti che imitano i siti di prenotazione, alle recensioni false o al pagamento tramite sistemi poco sicuri.

Questa la classifica delle destinazioni turistiche più a rischio truffa da tenere a mente quando state prenotando:

  • Francia
  • Italia
  • Spagna
  • Grecia
  • Croazia
  • Germania
  • Polonia
  • Portogallo
  • Austria
  • Romania

Di Admin

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