Il Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute ha firmato una circolare che sconsiglia i viaggi nei paesi dove si sono registrati focolai di Vaiolo delle Scimmie. Queste nuove indicazioni sono risultate necessarie per contenere qualsiasi possibile focolaio in UE/SEE in seguito alla dichiarazione di emergenza di salute pubblica internazionale sul virus Mpox lanciata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il 14 agosto scorso.
Il Mpox (contrazione di monkeypox) è una malattia infettiva causata dal virus del Vaiolo delle Scimmie e la variante Clade I (clade, ossia un insieme di varianti con un ceppo comune) è quella considerata più letale ed è endemica nel bacino del Congo. La variante che sta facendo parlare di sé, però, è la Clade Ib, un nuovo ceppo dell’infezione da Mpox più aggressivo e virulento e i cui sintomi possono insorgere da sette a 17 giorni dopo essere stati infettati.
Vediamo insieme quali sono le nuove indicazioni pubblicate dal Ministero della Salute sui comportamenti da tenere a mente.
Le indicazioni sui viaggi e per gli operatori sanitari
Una delle prime raccomandazioni pubblicate dal Ministero della Salute riguarda soprattutto gli spostamenti, i quali per adesso non sono vietati. Oltre a sconsigliare ai viaggiatori di partire o partecipare a eventi con assembramenti nei Paesi con focolai confermati di virus Mpox Clade I, ci si rivolge agli operatori sanitari per contribuire alla sensibilizzazione in un momento così delicato. La circolare suggerisce ai medici di fornire tutte le informazioni necessarie ai propri pazienti per proteggere se stessi e gli altri sia prima che durante e dopo il viaggio.
Sempre rivolta ai medici e agli operatori sanitari è la linea d’azione riguardante la sensibilizzazione nel riconoscere le cosiddette «spie rosse» che fanno sospettare di avere davanti un possibile caso di Mpox. Tra queste è inclusa la possibilità di considerare diverse presentazioni cliniche, trasmissione attraverso vie sessuali e non sessuali e diversi gruppi colpiti rispetto alla precedente epidemia di Mpox Clade II.
Quali sono i paesi più colpiti e la situazione in Europa
Secondo i dati raccolti nell’ultimo bollettino Ecdc del 16 agosto, tra i paesi da evitare ci sono sicuramente la Repubblica Democratica del Congo (2.638 casi confermati e 14.151 sospetti), il Burundi (61 casi confermati e 165 sospetti), la Repubblica Centro Africana (35 casi confermati e 223 sospetti) e il Congo (19 casi confermati e 150 sospetti).
Per quanto riguarda l’Europa, invece, dopo il primo caso segnalato in Svezia, ne sono stati confermati alcuni anche in Spagna. Nel caso spagnolo si tratta di un sottotipo del virus diverso rispetto a quello per cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha decretato l’allarme, conosciuto su territorio europeo e meno aggressivo. Quello in Svezia, invece, come anche quello rilevato in Pakistan, è stato provocato dal sottotipo Clade I del virus.
In Italia, al contrario, dall’inizio di agosto non sono stati registrati nuovi casi. In linea generale, dal primo gennaio all’8 agosto 2024 sono stati segnalati casi da 12 regioni e 65 quelli confermati. Tutti i casi sono riferiti a infezioni avvenute nel 2023 e nei primi mesi dell’anno in corso.