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Come l’Italia sta affrontando il problema dell’overtourism

L’eco del fenomeno dell’overtourism, esploso in questi mesi come mai prima d’ora anche in Italia, ha ormai valicato i confini nazionali, attirando l’attenzione a livello internazionale. L’afflusso massiccio di turisti, che sta mettendo a dura prova centri storici, spiagge e borghi più ambiti, ha sollevato un coro di preoccupazione sui principali media mondiali.

Perfino il Pune News, uno dei quotidiani più letti in India, ha dedicato un articolo a questo problema, evidenziando come il sovraffollamento turistico stia mettendo a rischio la bellezza e la sostenibilità delle destinazioni italiane più iconiche.

L’articolo non si ferma al semplice resoconto dei disagi causati dalla pressione insostenibile sulle infrastrutture locali e l’ambiente, che compromettono la vivibilità dei luoghi sia per i residenti sia per i visitatori, ma va oltre. Prova infatti a fare il punto sulle alcune delle misure adottate finora da autorità e amministrazioni locali per far fronte all’emergenza, limitare il problema e, al tempo stesso, salvaguardare l’inestimabile patrimonio naturale e artistico della nazione.

La risposta italiana all’overtourism

Venezia con i suoi ticket d’ingresso ha fatto scuola e così anche altre destinazioni hanno introdotto una serie di misure volte a mitigare gli effetti negativi dell’overtourism, evidenziate nell’articolo del Pune News.

Dai semafori anti-selfie alle limitazioni al traffico, ecco una panoramica dei provvedimenti che sono stati adottati, a volte non senza polemiche, nelle ultime settimane dalle destinazioni di maggior richiamo per affrontare la sfida posta dal sovraffollamento e rendere l’esperienza turistica più sostenibile e piacevole per tutti. Una guida utile per sapere cosa attendersi e come comportarsi nel caso si sia diretti verso queste località.

In spiaggia con la prenotazione

In molte delle spiagge più ambite del paese, dalla Puglia alla Sardegna, i turisti devono ormai prenotare l’accesso tramite un’app specifica. Un sistema che aiuta a contingentare il numero di bagnanti, garantendo al contempo un’esperienza più piacevole e meno affollata.

Tutela ambientale

Molte località balneari italiane hanno introdotto restrizioni sull’uso di sigarette, plastica e persino di sedie e asciugamani. In Sardegna, ad esempio, è stato vietato l’uso di ancoraggi per ombrelloni fatti di rocce, dato l’elevato numero di visitatori che mettono a rischio la stabilità della costa. In alcune località, come Santa Teresa di Gallura e Sant’Antioco, i trasgressori possono incorrere in multe fino a 500 euro.

Restrizioni delle attività notturne

Per mantenere la serenità sulle spiagge, il sindaco di Olbia ha imposto limiti alle attività notturne. Le restrizioni includono il divieto di presidiare lo spazio sull’arenile con sedie e asciugamani durante la notte, il campeggio in spiaggia, il nuoto notturno e persino l’accensione di falò. Nel comune di Sassari non è più consentita la musica ad alto volume oltre le 2 di notte, ma provvedimenti simili sono stati adottati anche a Platamona, Porto Ferro e all’Argentario.

Semafori anti-selfie

Nelle maggiori città d’arte come Roma, Firenze e Venezia, hanno fatto la loro apparizione i primi semafori temporanei per gestire l’elevato flusso pedonale. Una misura che, sottolinea l’articolo del Pune News, mira a scoraggiare i turisti dal soffermarsi troppo a lungo per scattare selfie e fotografie, garantendo così uno scorrimento più regolare.

Traffico alternato sulla Costiera Amalfitana

Per decongestionare le strade panoramiche della Costiera Amalfitana nelle ore di punta, le autorità hanno introdotto la soluzione del traffico alternato dei veicoli in base al numero della targa, pari o dispari a fasi alterne.

Tassa di sbarco a Capri

La tassa di sbarco era già in vigore a Capri, ma per meglio gestire l’affluenza incontenibile nei fine settimana d’estate, è stata raddoppiata, contribuendo così a regolare il flusso degli arrivi.

Limitazioni sui sentieri del Trentino

Neanche i sentieri di montagna sono esenti dagli assalti del turismo di massa e allora in Trentino sono corsi ai ripari, introducendo un sistema di monitoraggio degli escursionisti nelle aree più frequentate. In questo modo, quando un sentiero raggiunge una certa soglia di affollamento, viene chiuso temporaneamente per garantire la sicurezza e proteggere l’ambiente.

Di Admin

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