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Radicondoli, il borgo che punta su un turismo dedicato alla geotermia

A una quarantina di chilometri da Siena, svetta il delizioso borgo medievale di Radicondoli che, da 50 anni, è il secondo Comune produttore di energia rinnovabile da geotermia (dietro a Pomarance, in provincia di Pisa) grazie alle centrali gestite dall’Enel.

In felice posizione da cui domina le colline metallifere della campagna senese, continua ad attrarre i turisti in maniera costante e ha ormai superato la flessione dovuta alla pandemia con gli arrivi che, rispetto al 2019, sono cresciuti del 42% e le presenze del 32%. E la geotermia non rappresenta un ostacolo, anzi, un’ulteriore opportunità di sviluppo.

Radicondoli e la geotermia: un connubio vincente

La storia di Radicondoli con la geotermia inizia nel 1972 grazie al ritrovamento del “Soffionissimo“, ovvero il Traviale 22, il soffione più potente del mondo che l’allora sindaco Ivo Radi definì “il soffione della speranza” e che la stessa Enel ebbe difficoltà a imbrigliare.

Da allora, il borgo è diventato il secondo produttore di energia geotermoelettrica in Toscana (dopo Pomarance dove tecnologie geotermiche vennero impiegate oltre due secoli fa per la prima volta al mondo) e la comunità crede fortemente a tale risorsa, educando alla sostenibilità le nuove generazioni e vedendola come un’occasione per promuovere un “turismo ambientale” con percorsi della geotermia, sentieri, itinerari storici e naturalistici, e con la riqualificazione dei due centri storici grazie al teleriscaldamento e a una particolare attenzione all’arte nei vicoli, nelle strade e presso il giardino del monastero, dove musica, natura e, appunto, arte daranno vita a un’esperienza unica per il turista.

Il teleriscaldamento cambierà, inoltre, in meglio la vita dei cittadini dimezzando il costo della bolletta e contribuirà a salvaguardare l’ambiente grazie all’azzeramento delle emissioni inquinanti e climalteranti legate all’utilizzo dei combustibili fossili per riscaldare gli edifici.

E la geotermia abbraccia non soltanto Radicondoli ma anche la Toscana, arrivando a soddisfare il 33% del fabbisogno elettrico regionale e a rappresentarne oltre il 70% della produzione da fonte rinnovabile: infatti, oggi la risorsa geotermica produce calore utile per riscaldare 26 ettari di serre e aziende agricole e artigianali nonché all’incirca 13mila utenti, e si pone come base per incrementare la filiera del turismo sostenibile con 60mila visite all’anno agli impianti, ai poli museali e ai percorsi da trekking alla scoperta dei territori interessati.

I turisti attratti dal borgo della geotermia: da dove arrivano

Secondo l’indagine svolta per il 2023 da Terre di Siena Lab, Radicondoli ha accolto 1632 turisti e oltre 8mila presenze in più rispetto al 2019.

Ma da dove provengono i visitatori? Per quanto riguarda l’Italia, il primato è rimasto alla Lombardia, seguita da Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Campania.

Guardando, invece, agli arrivi dall’estero, la principale nazione è stata, ancora una volta, la Germania (con un +12%) e, subito dopo, gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito e la Polonia. In diminuzione del -30%, invece, la presenza dei turisti britannici.

Ancora sulla base dei dati elaborati per l’anno scorso, si nota che i turisti italiani, pur prediligendo le stagioni calde, hanno optato anche per il primo e, soprattutto, l’ultimo trimestre, mentre gli stranieri hanno visitato il borgo della geotermia quasi soltanto nel secondo e terzo trimestre.

Di Admin

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