Il mare di Castellammare di Stabia, antistante la Villa Comunale, è tornato balneabile dopo più di cinquant’anni. Grazie a un’iniziativa definita “storica” dalle autorità locali, il grande arenile a ridosso del centro della località affacciata sul Golfo di Napoli è stato finalmente bonificato. Si potrà quindi tornare a fare il bagno in un tratto di costa particolarmente ambito da residenti e visitatori. Un’altra buona notizia è che, a differenza degli altri lidi del posto, la spiaggia rimarrà per gran parte libera.
Castellammare di Stabia, restituita la spiaggia della Villa Comunale
Incastonata al centro del Golfo di Napoli, Castellammare di Stabia si trova ai piedi del Monte Faito, tra la zona vesuviana e la Penisola sorrentina ed è da sempre nota per le sue bellezze paesaggistiche, l’incredibile ricchezza di acque termali e le ville appartenute ai ricchi patrizi Romani e agli esponenti della cerchia imperiale. Benché i viaggiatori siano solitamente attratti dalla vicina Napoli, da Pompei, Ercolano o Sorrento, questa meta è una delle più caratteristiche della Campania, e vale sicuramente una visita.
In particolar modo ora che si potrà godere di nuovo del mare antistante la Villa Comunale, finalmente libero dal divieto di balneazione scattato dopo l’epidemia di colera del 1973. Queste acque erano state interdette perché vi finivano i liquami di tre canali – San Pietro, San Marco e Cannetiello – inizialmente concepiti per il deflusso a valle delle acque piovane dalla zona collinare, ma negli anni trasformati in fogne da alcuni privati. Gli scarichi illegali sono stati tombati e i canali ripuliti, grazie al progetto di Regione Campania, Gori ed Ente Idrico Campano, che prevede la balneabilità di tutto il Golfo di Napoli.
Lo scorso 22 luglio, le analisi di Arpac hanno decretato come “buona” la qualità dell’acqua antistante la Villa Comunale, punto di riferimento della località campana, concedendo il disco verde alla balneazione. Il 5 agosto, il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, ha firmato l’ordinanza di revoca del divieto che vigeva da 51 anni, parlando di “risarcimento storico” nei confronti dei cittadini.
“Avremo il Golfo più bello del mondo con sullo sfondo il Vesuvio, totalmente balneabile, con una spiaggia come questa di Castellammare che è larghissima. Qui si riesce a creare l’economia del mare. E questo nell’ambito di un programma di rilancio di tutta l’area vesuviana”, ha dichiarato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
La spiaggia restituita a cittadini e turisti è stata attrezzata con i primi servizi e si sta provvedendo a una serie di interventi di pulizia, derattizzazione e disinfestazione. L’anno prossimo sarà pianificato l’utilizzo dei circa 50mila metri quadrati di arenile, che a detta del sindaco resterà prevalentemente libero e gratuito.
Un viaggio nel tempo, tra terme e ville romane
Meta ambita già dagli antichi Romani, per le sue acque minerali dalle virtù terapeutiche, Castellammare di Stabia conta ben 28 sorgenti di varia composizione, che contribuirono alla ricchezza dell’antica Stabiae e che offrono una varietà idrica senza paragoni, comprensiva di numerose tipologie di acque solforose, bicarbonato-calciche e medio minerali.
Nel Settecento, nel cuore del centro storico venne costruito il complesso chiamato Antiche Terme Stabiane, mentre nel 1964 sulla collina del Solaro è stato edificato il moderno complesso delle Nuove Terme, immerse in una pineta di 18 ettari. Etrambi i complessi, però, sono chiusi dal 2015 e versano in uno stato di abbandono e degrado.
A pochi passi dalle terme, è stato inaugurato lo scorso marzo il nuovo allestimento del Museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi”, con un percorso ampliato, con oltre 500 i reperti provenienti dalle ville del territorio stabiese, tra dipinti murali, arredi marmorei, suppellettili in ceramica e bronzo, cui si aggiunge una scuola di formazione e digitalizzazione e la possibilità di visitare i depositi del complesso.
Gli appassionati di archeologia non possono, inoltre, perdersi gli scavi di Stabiae, l’odierna Castellammare, distrutta insieme a Pompei ed Ercolano dall’eruzione vesuviana del 79 d.C. Anticamente, sul ciglio settentrionale del poggio di Varano, sorgevano numerose ville in posizione panoramica, concepite prevalentemente a fini residenziali, con vasti quartieri abitativi, strutture termali, portici e ninfei splendidamente decorati. Attualmente è possibile visitare solo alcune di queste dimore: Villa S. Marco, una delle più grandi tra le villae romane a carattere residenziale, Villa Arianna, la più antica, e la villa detta ‘Secondo complesso’, separata da Villa Arianna da una stradina.