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Braga, la “città più felice” del Portogallo a meno di un’ora d’auto da Porto

A pochi chilometri da Porto, nella parte settentrionale del Portogallo, esiste una città dalla storia antica ma con l’animo puntato alla modernità e al futuro, dove convivono chiese e palazzi storici insieme a parchi, ristoranti, locali notturni e quartieri universitari, ma soprattutto dove gli abitanti sono felici.

Sì perché Braga, è qui che ci troviamo, è considerata una “città felice“, dove il livello di soddisfazione della popolazione si è rivelato per più anni tra i più elevati d’Europa, secondo diverse indagini condotte. Andiamo allora alla scoperta di questa città che conta poco meno di 200 mila abitanti: capirete presto perché viene tanto apprezzata.

Cosa vedere a Braga

Negli anni sono stati numerosi i riconoscimenti ottenuti da Braga: è stata Capitale Europea della Gioventù nel 2012, Città Creativa dell’Unesco per la categoria Media Arts nel 2018 ed è stata la European Best Destination del 2021.

È chiamata anche la “Roma portoghese“, poiché ricca di storia e architettura, monasteri, chiese e santuari che ne raccontano le origini e le vicissitudini nel corso dei secoli. Era infatti un importante insediamento romano nel I secolo a.C. ed era il centro principale della Gallaecia nel V secolo d.C., diventando poi la capitale del regno di Galizia, oltre alla prima sede vescovile dell’intera penisola iberica. La sua architettura è stata influenzata anche dagli arabi, che la occuparono dal VIII secolo e fino alla riconquista del 1040. Fino al 1688, l’anno dell’indipendenza del Portogallo dalla Spagna, Braga fu anche la sede del regno di Castiglia.

Una storia ricca e che inizia da lontano, quella che Braga racconta in ogni angolo e in ogni via del centro storico, a partire dalle sue splendide chiese e dai suoi santuari. Ecco tutto quello che si può vedere in una giornata esplorando questa vivace cittadina a meno di un’ora da Porto.

La Cattedrale di Braga

Tra le numerose chiese che compongono il centro cittadino di Braga spicca la principale, ovvero la Cattedrale. Sede dell’arcidiocesi della città, presenta una facciata riccamente decorata risalente alla fine del XV secolo con un bellissimo portone in metallo in stile manuelino, mentre la torre e i bastioni hanno un animo barocco.

Cattedrale di Braga, nel cuore della cittadina portoghese

Fonte: iStock

Cattedrale di Braga

Il Santuario Bom Jesus do Monte

Merita sicuramente una visita anche il Santuario Bom Jesus do Monte, una vera e propria attrazione da non perdere se vi recate a Braga. Il motivo è legato alla vista mozzafiato che si può godere da qui, ma anche alla maestosa scalinata da percorrere per arrivarci. Si trova infatti in cima ad una collina che si erge a est della città, a circa 5 km dalla Cattedrale. Abbracciato da un meraviglioso parco, questo Santuario si raggiunge con una scalinata a fisarmonica in granito, i cui 600 gradini sono decorati da fontane e sculture.

E chi vuole evitare la fatica o anche solo vedere la scalinata e il panorama circostante da un altro punto di vista, può salire sulla funicolare adiacente: è la più antica al mondo ad essere alimentata dalla forza dell’acqua e un viaggio lì è qualcosa di molto suggestivo.

Santuario Bom Jesus do Monte, a Braga

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Santuario Bom Jesus do Monte

Il Santuário de Nossa Senhora do Sameiro

Immerso nella natura rigogliosa fuori dal centro di Braga, a poca distanza dal Santuario di Bom Jesus di Monte, si trova un’altra chiesa ricca di affreschi e decorazioni dorate, che merita una visita: il Santuário de Nossa Senhora do Sameiro. Venne costruito nel XIX secolo e rappresenta lo stile neoclassico. Si trova sulla collina a 566 metri di altezza: anche questo luogo regala scorci di incredibile bellezza sulla città di Braga e sul paesaggio circostante.

Il Palazzo Episcopale e il giardino di Santa Barbara

A due passi dalla Cattedrale spicca il Palazzo Episcopale, noto anche come palazzo dell’Arcidiocesi e risalente alla prima metà del 1400. Una parte della struttura è di origine medievale e guarda al giardino di Santa Barbara, splendida area con aiuole ricche di fiori colorati e decorazioni, mentre l’ala barocca si affaccia al Largo do Municipio.

Quello si Santa Barbara è solo uno dei tanti giardini all’italiana dislocati per la cittadina, situati nelle principali piazze del centro, tra le quali: Largo de Santa Cruz, Praça Conde de Agrolongo, Largo São João do Souto e il Largo de Avenida Central.

Giardino di Santa Barbara, nel cuore di Braga, Portogallo

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Giardino di Santa Barbara, Braga

Tradizioni, cultura ed eventi a Braga

Braga non è solo ricca di monumenti storici e luoghi di culto, ma anche di ottimi ristoranti che ne raccontano la sua ricca tradizione enogastronomica. Ma non solo. Qui non mancano eventi culturali e una vita frizzante anche grazie alla presenza della Universidade de Minho, che richiama molti studenti universitari che popolano i musei, i negozi e i diversi locali serali.

Sono molteplici le feste che animano Braga e la sua popolazione, rievocando tradizioni e vivendo momenti di convivialità. Una delle feste più sentite è sicuramente la Settimana Santa, che vede numerosi eventi e processioni lungo le vie riccamente decorate con i fiori. Se viaggiate a Braga nella seconda metà di giugno, poi, potrete assistere alla festa di Sao Joao, dedicata al patrono di Braga, San Giovanni (che cade il 24 giugno): numerosi eventi e manifestazioni ravvivano il centro e i dintorni per ben due settimane.

Nell’ultimo weekend di maggio, invece, si può assistere alla Braga Romana: una festa che celebra l’influenza dell’impero Romano nella storia di Braga, durante la quale la gente si traveste da antichi Romani, mentre le viuzze si riempiono di bancarelle e tende che vendono oggetti d’arte e souvenir.

Come arrivare a Braga

Per arrivare a Braga si atterra all’aeroporto Sa Carneiro di Porto e da lì si raggiunge la città in autobus oppure con un’auto a noleggio. Il metodo più veloce e comodo per raggiungere Braga, dopo l’auto, è il treno. I viaggi su rotaie partono ogni ora dalla stazione di Sao Bento di Porto (gestiti dalla compagnia Comboios de Portugal) e raggiungono la “città felice” in circa un’ora di viaggio. Se invece si parte da Lisbona, il viaggio in treno dura tre ore e mezza e attraversa un panorama splendido, fatto di villaggi di campagna attraversati dai fiumi.

Vista aerea su Braga, in Portogallo

Fonte: iStock

Vista aerea sulla città di Braga
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Stellenbosch, sulla Strada del Vino in Sudafrica: un gioiello pittoresco

Il tuo prossimo viaggio è in Sudafrica? A circa 50 km da Cape Town, puoi scoprire la Capitale del Vino: stiamo parlando di Stellenbosch, un gioiello pittoresco nel cuore delle Winelands, zona che si caratterizza per la produzione dei vini sudafricani e che è molto amata dai turisti per il paesaggio pittoresco. Cosa vedere nel cuore enologico del Sudafrica, dove la tradizione vinicola consente di degustare degli ottimi vini?

Stellenbosch, cosa sapere prima di prenotare il viaggio

Fondata nel 1679, esattamente sulle sponde dell’Eerste River, il territorio è conosciuto a livello internazionale proprio per la presenza delle aziende vinicole, dei caffè all’aperto, dei ristoranti dove si possono gustare vini di qualità. Secondo insediamento del Sudafrica, è stato Simon van der Steel a dare il nome a Stellenbosch, l’ex governatore del Capo. E oggi è il posto perfetto dove ritagliarsi un weekend da sogno.

La Strada del Vino in Sudafrica è un itinerario ricco, dove puoi fermarti in una delle tante farm, pronte a offrirti prodotti tipici e, ovviamente, una degustazione di vini del territorio. In appena 43 minuti di auto da Cape Town (dove consigliamo di visitare Waterfront), arricchisci il tuo itinerario con tante cose da vedere (e da fare).

Cosa vedere e cosa fare a Stellenbosch

Non solo vini: è vero che qui si viene per staccare la spina dalla frenesia della città, ma la degustazione non è l’unica attività del luogo. C’è il Museo di Stellenbosch per fermare le lancette e fare un tuffo indietro nel tempo, alla scoperta dello stile di vita di un tempo, degli inizi di questa cittadina. Ad attenderti trovi un giardino botanico, l’Old Lutheran Church, ovvero una chiesa in stile olandese, e la possibilità di vivere gli itinerari nei dintorni in bicicletta.

La vita quotidiana è lenta, mai frenetica: percorri la Wine Route, fermati nelle aziende vinicole, scopri cantine e degustazioni, come Chenin Blanc, Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon, Pinotage e molto altro. In bicicletta, è possibile vivere i sentieri lungo i vigneti, oppure con la jeep, che di solito viene usata per i safari. Da non perdere la possibilità di vivere un’esperienza immersi nella natura con un picnic gourmet, sempre a base di prodotti tipici del Sudafrica e dell’immancabile vino.

Le escursioni da fare in giornata a Stellenbosch sono molteplici, magari verso la Garden Route. L’architettura della località, che è di origine olandese, come il suo fondatore, si rifà proprio sullo stile coloniale olandese, quindi puoi ammirare, in giro per le zone, case bianche e tetti di paglia: non perderti la Stellenbosch University, uno dei centri universitari più importanti del Paese.

Per scoprire davvero come vivono le persone a Stellenbosch, basta fare un salto al Dorp Museum, che spiega l’incedere del tempo in questa magnifica località. A 17 minuti in auto, invece, segna nel tuo itinerario una visita al Butterfly World, un parco tropicale in cui potrai ammirare tantissime farfalle libere, oltre a pipistrelli e un rettilario. Conosciuto con il nome di “Santuario per animali esotici”, è una struttura da non perdere per scoprire qualcosa di più sul luogo.

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Spanish Town, l’ex Capitale della Giamaica da scoprire: cosa vedere

Durante un viaggio in Giamaica, non puoi non inserire nel tuo itinerario una visita all’ex Capitale, Spanish Town (nota con il nome di Santiago de la Vega), dove puoi vedere gli archivi nazionali e la più antica Chiesa Anglicana al mondo, fatta eccezione per il Regno Unito. La prima città colonizzata dell’isola è, di fatto, un pezzo di storia importante del Paese: ti raccontiamo cosa vedere.

Spanish Town, l’ex Capitale della Giamaica

Oggi la Capitale della Giamaica è Kingston, ma un tempo era Spanish Town, o, per meglio dire, Santiago de la Vega. Tanti i motivi per cui la città è stata abbandonata, come i costanti fenomeni sismici, ma nel corso del tempo è stata rivalutata in ambito turistico, grazie alla presenza di nuove attività commerciali, legate in particolar modo ai prodotti tipici. Come arrivare a Spanish Town? Vicinissima alla Capitale, Kingston – ci vogliono appena 16 km – è il modo migliore per fare un tuffo indietro nel tempo, scoprendo le radici e la cultura giamaicana.

Cosa vedere a Spanish Town

Nonostante la decadenza, Spanish Town non ha mai perso né la sua identità né il suo fascino, soprattutto perché dispone tutt’oggi di un ricco patrimonio. Fondata nel 1534 dagli spagnoli, è poi stata conquistata dagli inglesi nel 1655, ed è il motivo per cui qui si trova la più antica Chiesa Anglicana al di fuori del Regno Unito. Ciononostante, l’influenza spagnola è tutt’oggi molto forte, e si può ammirare nell’architettura della piazza principale, fiancheggiata dal Rodney Memorial, dalla House of Assembly, dalla Court House e dalla King’s House.

Il consiglio che diamo è di visitarla con una guida locale esperta, così da apprezzarne al meglio la bellezza e la storia, tenendo presente che, purtroppo, i fasti di Spanish Town sono alle spalle. Monumenti e attrazioni ti attendono, dal famoso Ponte di Ferro Vecchio, realizzato da Thomas Wilson più di 200 anni fa, nel 1801, fino al Rodney Memorial, monumento scultoreo commissionato nel 1783 da John Bacon.

Una delle attrazioni da non perdere è l’Old King’s House: questa dimora è stata testimone di alcune pagine importanti della storia della Giamaica, sia in epoca coloniale quanto post-coloniale. Un edificio maestoso che, però, è andato distrutto in un incendio nel 1925: sono rimasti unicamente la stalla, che ospita il People’s Museum of Craft and Technology, e la facciata orientale dell’edificio, che purtroppo è in rovina.

Tra le altre attrazioni da non perdere citiamo l’House of Assembly, edificio storico che risale al 1762 e che oggi è la sede della Parrocchia Santa Caterina del Consiglio, il carcere di Santa Caterina District e il Cenotafio, monumento eretto in memoria di tutti i soldati giamaicani che sono morti in battaglia durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Vale la pena menzionare la Cattedrale, che è stata originariamente costruita dagli spagnoli, tra i primi edifici ecclesiastici fondati nel Nuovo Mondo, e che è stata distrutta durante la presa di potere degli inglesi, per poi essere ricostruita agli inizi del XVIII secolo: dalle fondamenta della vecchia cappella spagnola è nata la Chiesa Anglicana, un edificio che è stato rinnovato e ampliato.

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Eleuthera, l’isola delle Bahamas che ti farà innamorare: cosa vedere e spiagge

Una gemma di rara bellezza: siamo a Eleuthera, isola delle Bahamas dai paesaggi incredibili, tra spiagge di sabbia rosa e acque blu. Rientra tra le destinazioni di viaggio più amate di sempre, e si trova precisamente a 80 km da Nassau, la Capitale delle Bahamas. Una striscia di terra stretta, ma lunga 180 km, in cui puoi “perderti” metaforicamente tra panorami con scogliere, lingue di sabbia e acque turchesi e blu. Se vuoi dimenticare qualsiasi trambusto della vita quotidiana, ti portiamo a Eleuthera: cosa vedere e le migliori spiagge.

Cosa vedere a Eleuthera nelle Bahamas

Il nome Eleuthera deriva dal greco eleutheros, ovvero “libere”. E, in effetti, l’idea di libertà che puoi vivere qui non è da mettere in discussione, poiché è un paradiso terrestre di sabbia finissima, in cui puoi regalarti un’esperienza autentica a contatto con la natura. Le spiagge sono il motivo principale per cui ti consigliamo di venire qui: paesaggi incontaminati e mozzafiato, tipici delle Bahamas, dai colori accesi e contrastanti. A pochi km da Nassau, arricchisci il tuo itinerario con una tappa a Eleuthera.

Cosa vedere? Indubbiamente il Glass Window Bridge è una delle attrazioni che mettiamo al primo posto, un ponte di roccia naturale, situato in una zona a dir poco particolare: il punto esatto in cui il Mar dei Caraibi si incontra con l’Oceano Atlantico. Uno di quei momenti che difficilmente dimenticherai nella tua vita.

La zona di Eleuthera si divide esattamente in tre parti: Norte, Centralna e Sur. Nella parte meridionale, si trova la Riserva Naturale di Leon Levy, che è definita un gioiello naturalistico (segna assolutamente lo stagno delle tartarughe). C’è anche una fattoria dove fare spesa a km 0 e provare i tipici prodotti locali.

Le migliori spiagge di Eleuthera

Non c’è dubbio: il motivo per cui molti visitano Eleuthera è la bellezza delle spiagge. Una delle più migliori è Lighthouse Beach, dove la sabbia è bianca e il mare cristallino. Poi c’è Princess Cays, dove la sabbia si fa più dorata e il mare è talmente trasparente da sembrare un sogno a occhi aperti. In questo caso non possiamo che suggerire di fare snorkeling, e nuotare vicino ai pesci.

Se parti insieme ai bambini, ricorda di fare una visita alla Ten Bay Beach, poiché è la spiaggia indicata per fare un bagno in acque poco profonde, con sfumature uniche, dal verde all’azzurro. E la sabbia? Non è solo fine, ma è… rosa! Un’altra tappa da non perdere? Queens Bath, piscine naturali che sono incastonate nella roccia, vicinissime al Glass Window Bridge. Questo spettacolo naturale si è formato negli anni mediante l’erosione delle rocce causate dalle onde dell’Oceano Atlantico. Un piccolo ma importante appunto: non andare durante l’alta marea.

Infine, la spiaggia Twin Cove, vicina a Governor’s Harbour: sono due piccole insenature separate da una distesa di sabbia, con acque turchesi e limpide. Oltre alla macchina fotografica (scatterai foto memorabili), ricorda di portare l’attrezzatura da snorkeling con te: se ti piace la natura incontaminata, questo è il luogo ideale. E, con un pizzico di fortuna, puoi persino ammirare pesci pappagallo e barracuda.

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Treni storici, riparte il Garda Express che attraversa la Franciacorta

Tornano in Lombardia i viaggi dei treni storici. L’ iniziativa, promossa dall’assessorato ai Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane ed FS Treni Turistici Italiani, è giunta all’ottava edizione.

Per valorizzare il patrimonio storico della ferrovia, come da contratto di servizio, Regione Lombardia mette a disposizione ogni anno 600.000 euro. Di questo budget, circa 300.000 euro sono destinati ai treni storici, gestiti da Fondazione Fs.

Il prossimo appuntamento è previsto per domenica 1 settembre con il ‘Garda Express’: partenza da Milano Centrale alle 9.20, con destinazione Desenzano del Garda-Sirmione (arrivo ore 11.00).

Le tappe del Garda Express

Il treno fermerà a Treviglio, in Franciacorta e a Brescia, permettendo poi ai viaggiatori di passare una domenica di relax sulle sponde lombarde del Lago di Garda, raggiungendo appunto la principale stazione ferroviaria della zona con l’occasione di usufruire dei battelli della Navigazione Laghi per andare alla scoperta anche di Sirmione, che vanta uno dei centri storici più affascinanti, con il Castello, la Villa Romana e ampie passeggiate panoramiche.
Il viaggio in battello da Desenzano a Sirmione ha una durata di circa venti minuti.

Il viaggio avverrà su un convoglio con locomotiva elettrica, carrozze ‘Centoporte’ degli anni Trenta, carrozze ‘Corbellini’ degli anni Cinquanta e bagagliaio. A bordo è presente lo staff dell’Associazione Ferrovie Turistiche Italiane per assistenza ai viaggiatori. È possibile inoltre portare a bordo gratuitamente eventuali bagagli.

Gli orari di domenica 1 settembre

Dopo la partenza alle 9.20 da Milano Centrale, il treno fermerà a Milano Lambrate (arrivo 9.25, partenza 9.27), Treviglio (a. 9.49, p. 9.58), Rovato (a. 10.25, p. 10.26), Brescia (a. 10.39, p. 10.40). L’arrivo alla stazione di Desenzano del Garda-Sirmione è previsto alle ore 11.00.

Per quanto riguarda, invece, il viaggio di ritorno, partenza da Desenzano del Garda-Sirmione alle ore 15.50. Arrivo a Brescia alle 16.13, ripartenza alle 16.15; tappa a Rovato (a. 16.30, p. 16.32), Treviglio (a. 16.58, p. 17.06) e Milano Lambrate (a. 17.32, p. 17.34). L’arrivo a Milano Centrale sarà alle 17.42.

Le parole di soddisfazione dell’assessore

Treni sold out – ha spiegato Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile – viaggi alla scoperta di località iconiche e viaggiatori soddisfatti. L’iniziativa dei treni storici è un successo consolidato grazie ad un mix vincente di storia, turismo e cultura. Dallo scorso maggio sino a novembre inoltrato abbiamo previsto ben 20 viaggi, da quelli tradizionali alle novità, proprio come il Garda Express già sperimentato lo scorso 9 giugno e andato in poche ore tutto esaurito e il Milano-Genova, con il mitico ETR 252 Arlecchino. Una mobilità dolce ed un turismo ferroviario particolarmente gradito dai viaggiatori che si immergono in un’esperienza dall’alto valore attrattivo, storico e culturale“.

I prossimi viaggi previsti dei treni storici

Il calendario quest’anno prevede 20 circolazioni. Tra le principali novità introdotte rispetto al passato, il Milano-Brescia-Desenzano e il treno da Milano a Genova: prossimo viaggio il 3 novembre con l’ETR 252 ‘Arlecchino’, il mitico elettrotreno della Fondazione FS simbolo del made in Italy e del boom economico degli anni 60.

Ecco i prossimo viaggi previsti:
Laveno Express: da Milano alla scoperta del lago Maggiore. Prossima partenza prevista domenica 8 settembre;
Lario Express da Milano e Monza per Como e Lecco. Prossimo appuntamento il 13 ottobre;
Sebino Express da Milano al lago d’Iseo (Paratico). Prossimi appuntamenti il 15 settembre e 20 ottobre;
Besanino Express da Milano per Besana, Molteno e Lecco. Partenze previste domenica 22 settembre e 27 ottobre.

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Strada Romantica in Germania: le tappe da non perdere

Uno degli itinerari panoramici più spettacolari d’Europa, la Strada Romantica in Germania, si estende per circa 400 chilometri, da Würzburg fino a Füssen (o viceversa), snodandosi dal fiume Meno, attraverso la regione vinicola della Franconia, fino alle vette alpine della Baviera. Un percorso incantevole che racchiude tutto ciò che si può desiderare da un road trip: natura grandiosa, cultura in abbondanza e calorosa ospitalità tedesca.

Lungo il tragitto, si attraversano oltre 60 località e luoghi suggestivi come la Valle del Tauber, il cratere meteoritico di Nördlinger Ries, il pittoresco Lechfeld e la regione idilliaca del Pfaffenwinkel, ai piedi delle Alpi bavaresi, con gran finale ai favolosi castelli di Re Ludwig, circondati da laghi e dal panorama maestoso della riserva naturale delle Alpi dell’Ammergau. Ecco alcune delle tappe imperdibili per chi percorre questa strada fiabesca.

Würzburg: fascino barocco

Punto di partenza per chi sceglie di percorrere la Strada Romantica da nord a sud, Würzburg è una città barocca che incanta con il suo fascino tipicamente tedesco e capolavori architettonici di diverse epoche. Tra cui spicca il Duomo di San Kilian, la quarta chiesa romanica più grande della Germania, le cui imponenti torri sono visibili da lontano.

Adagiata sulle rive del Meno, circondata da vigneti idilliaci, Würzburg merita una visita anche solo per la sua posizione incantevole. Da vedere, la Fortezza di Marienberg, oggi museo, che fu la sede dei principi-vescovi per quasi cinque secoli, e la Residenza di Würzburg, un maestoso palazzo del XVIII secolo Patrimonio dell’Umanità UNESCO, impreziosito da raffinati giardini di corte.

Rothenburg ob der Tauber: atmosfera medievale

In pochi luoghi al mondo come a Rothenburg ob der Tauber si può ammirare una tale concentrazione di edifici originali risalenti al Medioevo. Passeggiando per il centro storico, tra piazzette appartate, angoli nascosti, torri, fontane, portali e taverne, sembra davvero che il tempo si sia fermato.

Pur essendo una piccola cittadina, Rothenburg vanta una straordinaria quantità di attrazioni storiche, tra musei, chiese, abbazie e monumenti, racchiusi all’interno delle antiche mura che risalgono al XIII secolo, da cui si gode una splendida vista sulle strade acciottolate e le case medievali del centro storico.

Nel quartiere di Spitalviertel si possono visitare splendide chiese, come quella di San Giacomo, che custodisce un prezioso bassorilievo di Cristo e degli apostoli dormienti, o la chiesa di San Wolfgang, riccamente decorata. Ovunque si vada a Rothenburg, ad ogni angolo, c’è qualcosa da scoprire, quindi è consigliabile prendersi il giusto tempo per una visita accurata.

Nördlingen: il borgo dentro il cratere

Anche Nördlingen è una pittoresca cittadina medievale situata nel cuore della Baviera, con una cinta muraria perfettamente conservata e completamente percorribile, che avvolge il centro storico per un perimetro di circa 2,7 chilometri. Ciò che rende unica Nördlingen è il fatto di essere costruita all’interno di un antico cratere meteoritico, il Ries, formatosi circa 15 milioni di anni fa.

Aggirandosi per le stradine acciottolate si può ammirare l’architettura medievale delle case a graticcio, sostare nelle piazze accoglienti che pullulano di botteghe artigiane e salire sulla torre della chiesa di San Giorgio, conosciuta come “Daniel”, da cui la vista spazia sul paesaggio circostante.

Donauwörth: il villaggio sul Danubio

Situata alla confluenza del fiume Wörnitz con il Danubio, Donauwörth è un grazioso borgo bavarese noto per la sua lunga storia e il centro storico ben conservato, caratterizzato da eleganti case a graticcio e piazze suggestive. La via principale, Reichsstraße, fiancheggiata da edifici storici e caffè accoglienti, offre un’atmosfera vivace e al tempo stesso rilassante.

Tra i luoghi di maggior interesse spiccano il Monastero dei Carmelitani, con la chiesa barocca di Heilig Kreuz, e il Castello di Mangoldstein, che racconta secoli di storia locale. Donauwörth è anche un punto di partenza ideale per esplorare i dintorni, con numerose piste ciclabili e sentieri escursionistici che si snodano lungo il Danubio.

Augusta: vivace eleganza

Augusta si distingue dalle altre città della Strada Romantica per la sua grandezza e vivacità. Pur conservando parte delle antiche mura e numerosi edifici medievali, vanta ampi viali, magnifiche fontane, edifici barocchi, rococò e Art Nouveau, chiese raffinate e un maestoso Municipio, che creano un ambiente urbano di rara eleganza. Tra le principali attrazioni ci sono la Casa di Mozart, dove Leopold Mozart nacque nel 1731, e il Duomo che già nel Medioevo destava meraviglia nei viaggiatori con le sue splendide porte di bronzo ormai quasi millenarie.

Schwangau: castelli fiabeschi

In questa località nei pressi di Füssen si trovano due dei castelli più famosi e straordinari della Germania: il castello di Hohenshwangau, di origine medievale ma restaurato in stile rinascimentale nel ‘500, e il favoloso Castello di Neuschwanstein, conosciuto anche come il Castello di Cenerentola.

Costruito a fine ‘800 per volere del re Ludwig II, è un imponente palazzo a cinque piani, con torri e balconi che si erge in posizione spettacolare sopra una gola. Le magnifiche stanze, impreziosite da scene ispirate alla preistoria e figure della mitologia tedesca, culminano nelle sale del Trono e dei Cantori, che rappresentano il fulcro di questa straordinaria costruzione.

Füssen: la perfetta conclusione della Strada Romantica

Füssen è il punto di arrivo della Strada Romantica, che accoglie i viaggiatori con un vivace centro storico che riflette 2000 anni di storia e un castello medievale che rendono la visita un’esperienza interessante per tutti gli appassionati di arte e storia. Situata in posizione strategica tra montagne, laghi e il fiume Lech, Füssen invita a rilassanti escursioni nei dintorni, verso il lago Alatsee dalle acque tranquille e cristalline, o fino alla Lechfall, una magnifica cascata che ha origine da un lago dell’era glaciale.

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Il palazzo di Gyeongbokgung a Seul, info utili

Situato nel cuore di Seul, il Palazzo di Gyeongbokgung rappresenta uno dei simboli più importanti della storia coreana. Costruito nel 1395, durante il quarto anno del regno di Re Taejo, fondatore della dinastia Joseon, questo magnifico complesso ha servito come residenza principale della famiglia reale e come centro politico e amministrativo del paese.

Oggi, il Gyeongbokgung non è solo un’importante attrazione turistica, ma un’immersione nella storia e nella cultura della dinastia Joseon. Dove ogni edificio, padiglione e giardino racconta una storia di potere, bellezza e resistenza, e nonostante le devastazioni subite nel corso dei secoli, continua a rappresentare uno dei tesori più preziosi della Corea del Sud.

Da Gwanghwamun a Geunjeongjeon, dalle porte monumentali ai padiglioni nascosti, vi proponiamo un itinerario alla scoperta dei luoghi più iconici e significativi di questo straordinario complesso, senza dimenticare le info utili per organizzare al meglio la visita.

Un po’ di storia del Palazzo di Gyeongbokgung

Il Palazzo di Gyeongbokgung fu costruito nel 1395 come residenza ufficiale della dinastia Joseon dal fondatore Yi Seong-gye, il futuro Re Taejo. Spesso chiamato il “Palazzo del Nord” per la sua posizione rispetto al Palazzo Changdeokgung a est e al Palazzo Gyeonghuigung a ovest, il Gyeongbokgung è il più grande e importante dei cinque palazzi reali ed è stato lo scenario dell’incoronazione di molti sovrani della dinastia Joseon.

L’assassinio dell’Imperatrice Myeongseong nel 1895 portò alla perdita della funzione reale del palazzo, segnando l’inizio della fine della dinastia Joseon. Nonostante tutto, il Palazzo di Gyeongbokgung conserva ancora il Padiglione Gyeonghoeru, un esempio notevole di architettura della dinastia Joseon, e il Padiglione Hyangwonjeong con il suo stagno.

Le sculture nella Sala Geunjeongjeon sono un eccellente esempio delle tecniche scultoree dell’epoca Joseon. Oggi, sul lato ovest dell’area esterna alla Porta Heungnyemun si trova il Museo Nazionale della Corea, mentre sul lato est del Padiglione Hyangwonjeong, all’interno del palazzo, si trova il Museo Nazionale del Folklore della Corea del Sud.

Inizio della Visita: La Porta Gwanghwamun

Il nostro itinerario inizia dalla maestosa Porta Gwanghwamun, l’ingresso principale del Palazzo di Gyeongbokgung. Questa imponente struttura, situata all’estremità settentrionale di Sejongno, è considerata un simbolo della capitale coreana. Sebbene sia stata distrutta e ricostruita più volte nel corso della storia, la porta è stata recentemente restaurata e riaperta al pubblico il 15 agosto 2010. Attraversare Gwanghwamun significa fare un salto indietro nel tempo, entrando in un mondo dove la tradizione e la maestosità della dinastia Joseon rivivono in ogni angolo.

La Sala del Trono: Geunjeongjeon

Proseguendo oltre la Porta Gwanghwamun, ci si imbatte nella Geunjeongjeon, la Sala del Trono, il luogo dove il re teneva le udienze ufficiali, emetteva dichiarazioni di importanza nazionale e riceveva ambasciatori stranieri. Con la sua grandiosità, la Geunjeongjeon trasmette tutto il senso del potere e della dignità che caratterizzavano la corte reale.

Situata al centro di un ampio cortile rettangolare, la sala troneggia su una piattaforma di pietra a due livelli, circondata da balaustre decorate con sculture raffiguranti animali reali e mitologici, come draghi e fenici. Nel cortile, si possono osservare le pumgyeseok, letteralmente “pietre di rango”, che indicavano il posto dove i funzionari di corte dovevano posizionarsi in base alla loro posizione gerarchica.

L’Ufficio del Re: Sajeongjeon

Dietro la Geunjeongjeon si trova la Sajeongjeon, la sala utilizzata dal re come ufficio esecutivo principale per svolgere le sue funzioni amministrative e dove si riuniva con i più alti funzionari del governo. Due edifici laterali, Cheonchujeon e Manchunjeon, dotati di sistemi di riscaldamento Ondol che li rendevano particolarmente confortevoli durante i mesi invernali, fiancheggiano la sala a ovest e a est. Quest’ala del palazzo evidenzia quello che era l’aspetto più pratico e quotidiano del potere reale, mostrando come il re non fosse solo una figura cerimoniale, ma un vero e proprio leader impegnato nel governare il regno.

Gyeongbokgung, Seul

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Primavera al Palazzo di Gyeongbokgung, Seul, Corea del Sud

Il Padiglione dei Banchetti: Gyeonghoeru

Un’altra tappa imperdibile è il Gyeonghoeru, uno splendido padiglione costruito su un’isola artificiale all’interno di un lago rettangolare. Utilizzato per ospitare banchetti di stato ed eventi speciali, Gyeonghoeru è un capolavoro di architettura in legno e pietra, sostenuto da 48 massicci pilastri di pietra.

I pilastri esterni, quadrati, e quelli interni, cilindrici, simboleggiano l’idea del Yin e Yang, riflettendo la filosofia orientale profondamente radicata nella cultura coreana. Le tre pietre che collegano l’isola ai terreni del palazzo e le decorazioni con i dodici animali dello zodiaco alle balaustre sono dettagli che meritano di essere osservati con attenzione.

Gli Appartamenti Reali: Gangnyeongjeon e Gyotaejeon

Dirigendosi verso l’interno del complesso, si arriva al Gangnyeongjeon, la residenza principale del re, e al Gyotaejeon, l’alloggio della regina. Costruito originariamente nel 1395, ma andato più volte distrutto e quindi ricostruito nel corso dei secoli, il Gangnyeongjeon è composto da corridoi e quattordici camere dove il re e i suoi attendenti vivevano e lavoravano. Mentre il Gyotaejeon, situato alle spalle del Gangnyeongjeon, risale al 1440, ma fu ricostruito nel 1994 seguendo il design originale e mantenendo il giardino di Amisan, che con i suoi caratteristici camini esagonali è un notevole esempio dell’arte decorativa della dinastia Joseon.

I Padiglioni Nascosti: Hyangwonjeong e Jagyeongjeon

Un po’ più nascosti, ma non meno affascinanti, sono i padiglioni di Hyangwonjeong e Jagyeongjeon. Il primo, di forma esagonale, sorge su un’isola artificiale all’interno del lago Hyangwonji, collegato alla terraferma dal ponte Chwihyanggyo. Hyangwonjeong, letteralmente “Padiglione della Fragranza Lontana”, è la meta ideale per una passeggiata tranquilla e per godere della bellezza naturale e architettonica del complesso del palazzo imperiale.

Jagyeongjeon, invece, fu la residenza della Regina Sinjeong, madre di Re Heonjong. Nonostante sia stato distrutto per ben due volte da incendi, fu ricostruito nel 1888 e oggi rappresenta l’unico alloggio reale sopravvissuto alla demolizione avvenuta durante l’occupazione giapponese. I camini di Jagyeongjeon, decorati con i dieci simboli della longevità, sono un altro esempio di arte simbolica, che esprimeva l’augurio di lunga vita per la regina.

Info utili per visitare il palazzo di Gyeongbokgung

Orari di visita

Novembre – Febbraio ore 9-17 (ultimo ingresso ore 16)
Marzo – Maggio e Settembre – Ottobre ore 9 -18 (ultimo ingresso ore 17)
Giugno – Agosto ore 9 – 18,30 (ultimo ingresso ore 17,30)
Chiuso Martedì (aperto nel caso in cui il martedì sia una festa pubblica)

Biglietti d’ingresso

Adulti 19-64 anni: 3000 won (2400 won se in gruppo di almeno 10 persone)
Ingresso gratuito: minori di 18 anni, senior 65+ anni, persone che indossano l’Hanbok; per tutti i visitatori nel Giorno della Cultura (ultimo mercoledì del mese)

Tour guidati gratuiti

In inglese, giapponese e cinese, ogni giorno con inizio alle 11, 13,30, 15,30
In spagnolo, venerdì e sabato, con inizio alle 10,30, 15
I tour partono dal Gyeongbokgung Palace Information Center all’interno del Heungnyemun Gate a Seul, hanno una durata di circa 1 ora e mezza, obbligo di prenotazione per gruppi di 10 o più persone.

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Borgogna da scoprire in 15 tappe

Quando si parla di Francia e vacanze, le prime mete a cui si pensa sono, nella maggior parte dei casi, le più famose: Parigi, Nizza, Cannes, Marsiglia o Lione. C’è una regione, invece, che merita assolutamente una visita in questo fantastico Paese: la Borgogna.

Si tratta di un territorio raggiungibile facilmente ed in poche ore di auto dalle principali città del nord Italia, che si parta da Milano, Torino o Genova. Una regione che può considerarsi una valida alternativa alle destinazioni più affollate dai turisti, soprattutto nei periodi di alta stagione, e che può quindi trasformarsi in una piacevole sorpresa per tutti i suoi visitatori.

La Borgogna è in una posizione che si potrebbe definire quasi “strategica” per tutti coloro che sono diretti verso le zone a Nord ed Ovest della Francia, verso Parigi o la Normandia, ad esempio. È proprio per questo un’ottima occasione per regalarsi una pausa gastronomica ed enologica prima di arrivare a destinazione.

Ecco un itinerario di 15 tappe per scoprire la regione della Borgogna, per un viaggio affascinante tra città d’arte e villaggi medievali, passando per vigneti ed abbazia storiche.

Nevers: tra arte e spiritualità

La prima tappa nella Borgogna è Nevers, una cittadina che combina il fascino dell’arte con una profonda atmosfera spirituale. Questa città è famosa per gli amanti dell’automobilismo internazionale, grazie al circuito di Magny-Cours, oltre che essere un importante centro di turismo di tipo religioso.

Il cuore di Nevers è facilmente visitabile anche a piedi: per le vie è stato creato un percorso indicato da una linea blu, conosciuto come il “fil bleu”, che segnala ai visitatori la corretta via per la scoperta dei principali monumenti. Fra questi è possibile ammirare la Cattedrale gotica di St-Cyr e Ste-Julitte, il Museo Municipale, con una vasta e antica collezione di maioliche, la chiesa di Saint Etienne ed il Palazzo Ducale, che viene considerato anche come il primo castello della Loira. Inoltre, per i più golosi, a Nevers si devono assolutamente assaggiare le celebri caramelle Négus, tipiche della città.

Mâcon, i vigneti della regione

In viaggio verso nord si trova Mâcon, una città che si affaccia sul fiume Saône. Questa città, che conta più di trentamila abitanti, è il punto di partenza ideale per esplorare i famosi vigneti del Mâconnais, molto famosi a livello nazionale ed internazionale per la produzione di vini bianchi. Proprio in onore di questa antica ed importante tradizione vinicola, che negli anni Ottanta venne inaugurata la strada dei vini Mâconnais-Beaujolais, che interessa diversi comuni della regione, per un totale di 580 chilometri. Durante il tragitto è anche possibile visitare l’Hameau du Vin e Romanèche-Thorins, un museo dedicato alla cultura del vino francese, una destinazione ideale per gli amanti della storia vinicola del Paese.

Passeggiare per Mâcon è un’ottima soluzione per chi cerca una giornata di relax durante il viaggio. Passeggiando per Quai Lamartine, una delle vie principali, è possibile ammirare il panorama del fiume, mentre ci si appresta ad entrare nella città vecchia, caratterizzata da strette vie ed edifici storici, come l’antica Cattedrale di Saint Vincent.

Nei dintorni di Mâcon è possibile visitare la Roche de Solutré, in italiana ‘Roccia di Solutré, un luogo iconico della regione, da cui è possibile avere una vista spettacolare sul territorio circostante.

Louhans: la capitale della Bresse borgognona

A pochi chilometri dall’autostrada francese A39, che conduce attraverso questa fantastica regione della Borgogna, si trova la città di Louhans, una piccola cittadina francese di poche migliaia di abitanti, che è molto conosciuta per il marcato del pollame, che si tiene qui ogni lunedì mattina. La città è composta essenzialmente da una via principale unica, costellata da diversi portici.

Louhans è considerata la capitale della Bresse borgognona, una regione il cui paesaggio è caratterizzato di mulini ad acqua e di numerose aziende agricole in mattoni e a graticcio. La campagna della Bresse, con i paesaggi di bocage, ovvero un continuo alternarsi di boschi, siepi naturali e palude miste a terreni coltivati, ma anche numerosi corsi d’acqua, è un luogo particolarmente apprezzato dagli amanti della pesca d’acqua dolce.

Tournus, l’ingresso nella Francia del Sud

Tournus è una città che incanta subito i suoi visitatori, con i suoi colori pastello ed i tetti di tegole romaniche. Uno dei principali monumenti della città è la chiesa abbaziale di Saint Philibert, uno dei capolavori di epoca romanica in Borgogna, oltre che le sue piccole viuzze che compongono il centro storico, conosciute anche come “quais”. Inoltre, consigliata è anche l’escursione al villaggio medievale di Brancion, distante solo 12 chilometri da Tournus.

Chalon-sur-Saône: tappa obbligatoria per gli appassionati di fotografia

Chalon-sur-Saône è una di quelle tappe obbligatorie, che devono essere assolutamente incluse in un itinerario alla scoperta della regione della Borgogna. Questa città, infatti, è conosciuta come la città natale dell’inventore Nicéphore-Niépce, l’inventore della fotografia, ed ospita un museo dedicato proprio alla storia della fotografia ed a lui intitolato.

Oltre a questo è possibile anche vedere la città da una prospettiva decisamente diversa, approfittando della possibilità di partecipare ad una mini crociera sulla Saône.

Piazza della città di Chalon-sur-Saône, con case a graticcio tradizionali e Cattedrale in stile gotico

Fonte: iStock

Cattedrale di Saint-Vincent a Chalon-sur-Saône

Beaune, per gli amanti del vino

Beaune è una tappa obbligata per tutti coloro che amano il vino e la cultura francese. Questa città viene conosciuta anche come la capitale dei vini della Borgogna, riconosciuta a livello internazionale come una delle regioni vinicole migliori di tutta Europa e del mondo. È possibile anche percorrere la Via delle Vigne, un itinerario ciclabile che collega la città di Beaune a Santenay, passando per villaggi vinicoli rinomati come Pommard, Volnay, Meursault e Puligny-Montrachet.

In città, inoltre, sono presenti diversi edifici tipici e caratterizzati da un’architettura in stile fiammingo, con caratteristici tetti di tegole verniciate. Fra questi si può ammirare l’Hôtel-Dieu, che un tempo era un ospedale per i poveri e che oggi ospita un museo e l’annuale asta dei vini, un evento di rilevanza internazionale.

Nel cuore dei grandi Crus, alla scoperta di Nuits-Saint-Georges

Nuits-Saint-Georges è un altro gioiello francese presente sulla strada dei Grand Crus, la più famosa strada della Borgogna, che attraversa alcuni dei vigneti più importanti e pregiati a livello internazionale, tra colline e antichi villaggi.

In questa città è possibile visitare il Cassissium, un antico museo dedicato al cassis, ovvero un ribes nero utilizzato principalmente per la produzione del famoso liquore Crème de Cassis, e l’Imaginarium, un centro dedicato alla scoperta di un altro vino tipico come il Crémant du Bourgogne, il vino più vicino allo Champagne.

La capitale Digione

Digione è la capitale amministrativa ed economica della Borgogna, una città in grado di sorprendere per la sua autentica bellezza e la sua grande vivacità. Visitare questa città vuol dire immergersi nelle storia del Paese, attraverso le strade antiche ed acciottolate del suo centro storico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. A terra è segnato un percorso per i turisti, conosciuto come il “percorso della civetta”, e che guida i camminatori attraverso i principali monumenti cittadini, come il Palazzo dei Duchi di Borgogna, ma anche la chiesa di Notre-Dame e la torre di Filippo il Buono.

La città di Digione è anche famosa per la sua senape e per le vie cittadine è possibile visitare numerose boutique artigianali: un obbligo per gli appassionati di gastronomia.

Saulieu, destinazione gastronomica d’eccellenza

Il viaggio in Borgogna prosegue tra gusti e sapori antichi e tradizionali. Nel cuore del Morvan è possibile visitare Saulieu, una tappa gourmet che si trova nei pressi del parco naturale del Morvan. È il punto di partenza per diverse escursioni nella natura, ma anche per un viaggio alla scoperta dei gusti tipici borgognani.

Avallon e Vézelay

Una volta ripartiti, verso ovest, si incontrano due fra i borghi medievali più belli di tutta la Francia. Il primo è Avallon, una cittadina medievale che conserva ancora il suo fascino antico, con numerose stradine acciottolate che conducono a diversi monumenti importanti per il borgo, come la Basilica di Saint Lazare e la torre dell’Orologio. Il secondo borgo, invece, a pochi chilometri di distanza, è Vézelay, riconosciuto anche come sito UNESCO a livello internazionale. Qui si trova la Basilica di Sainte-Madeleine, che domina la città e che rappresenta una delle principali mete di pellegrinaggio sul cammino di Santiago de Compostela.

Vista del borgo di Vézelay, con vigneto in primo piano e borgo sulla collina sullo sfondo

Fonte: iStock

Borgo di Vézelay, patrimonio UNESCO

La città d’arte di Auxerre

Auxerre è una delle città d’arte più affascinanti della Borgogna e della Francia, con un centro storico per lo più caratterizzato da edifici di straordinaria bellezza e di epoca medievale e rinascimentale. La cattedrale, con le sue vetrata, è uno degli esempi più importanti e meglio conservati dell’arte gotica in terra francese.

È presente in città anche una bellissima passerella pedonale sul fiume Yonne, dalla quale è possibile ammirare il panorama urbano di Auxerre, le sue torri medievali ed i tetti di ardesia.

Il borgo di Joigny, tra storia e tradizioni

Su una collina sul fiume Yonne, si trova il borgo di Joigny, che incanta i suoi visitatori per il suo patrimonio architettonico e storico e per la sua atmosfera tranquilla. Il centro storico è composto principalmente da strade in salita, con case a graticcio decorate che colorano la città, alcune delle quali risalenti anche al quindicesimo secolo.

Sens, la porta nord della Borgogna

La città di Sens è la prima città che si incontra entrando nella regione della Borgogna da nord e rappresenta la combinazione perfetta tra storia e modernità in Francia. È anche un’antica città vescovile e famosa per la cattedrale di St. Etienne, riconosciuta come una delle prime cattedrali gotiche di tutto il Paese, che ha influenzato l’architettura religiosa di tutto il continente. A Sens sono presenti anche numerosi parchi e giardini fioriti, che creano un bellissimo e piacevole contrasto con l’architettura medievale della città.

La Charité-sur-Loire, una gemma lungo il Cammino di Santiago

Infine, ultima tappa di questo itinerario alla scoperta della Borgogna è La Charité-sur-Loire, cittadina che si trova sulle rive del fiume Loira e famosa, soprattutto, per la sua abbazia romanica, inserita nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, e che al suo interno ospita una delle più importanti collezioni di scultura medievale della Francia.

È presente un ponte di pietra in città, sulla Loira, dal quale godere di una vista mozzafiato su fiume e città, una delle tappe più importanti anche del Cammino di Santiago, conservando ancora oggi numerosi reperti ed edifici storici, tra cui antiche chiese e monasteri.

Vista dall'alto della città di La Charité-sur-Loire, con il fiume Loira in primo piano

Fonte: iStock

Vista dall’alto di La Charité-sur-Loire in Borgogna

La Borgogna è una regione francese che sa come sorprendere ed affascinare i suoi visitatori, grazie alle città d’arte, i suoi piccoli villaggi e borghi medievali, ma anche vigneti famosi in tutto il mondo. Un viaggio in Borgogna non è un semplice viaggio, ma una vera e propria esperienza alla scoperta di sapori, profumi e paesaggi, da vivere almeno una volta nella vita.

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Isla Saona: cosa fare e quando andare nel paradiso caraibico

Un mare turchese, lunghe spiagge bianchissime, enormi palme da cocco che filtrano i raggi del sole creando un caleidoscopio di frammenti di luci e ombre sulla sabbia. Il rumore del mare, il ritmo più lento. In una sola parola: Caraibi.
Un’area geografica che tutti sognano di visitare almeno una volta nella vita e che tutti abbiamo ammirato con occhi sognanti sulle foto che troviamo nel web o sugli screensaver dei nostri pc. Finalmente è arrivato il tuo turno; hai deciso di fare il tanto desiderato viaggio ai Caraibi, vuoi visitare la splendida Repubblica Dominicana e adesso stai cercando di costruire il tuo itinerario. In questo caso, c’è un luogo che non puoi assolutamente perderti: Isla Saona, la più grande isola costiera della Repubblica Dominicana. In questa guida troverai tutte le informazioni che ti servono per organizzare al meglio la tua visita in questo eden caraibico.

Conosciamo Isla Saona: caratteristiche e storia

Situata a poco meno di 20 chilometri dalla terraferma, Isla Saona è un’isola lunga circa 22 chilometri e larga 5 celebre per le sue spiagge mozzafiato caratterizzate da sabbia bianca finissima, acque turchesi, una barriera corallina invidiabile e palme di cocco alte e rigogliose. Con una popolazione di circa 300 abitanti e definita sito nazionale protetto, quest’isola gode ancora del titolo di paradiso incontaminato tanto che attira più visitatori di tutti i parchi nazionali del Paese messi insieme. A livello storico, sull’isola sono stati rinvenuti reperti archeologici che dimostrarono come questa venne abitata già dal 2000 a.C., ma fu intorno all’800 a.C. che si insediò una popolazione proveniente da Tahiti – i Taino – colonizzando l’isola e dandole il nome di Adamanay. Il 14 settembre 1494 l’Isola venne scoperta da Cristoforo Colombo, il quale stava portando a termine il suo secondo viaggio esplorativo del nuovo mondo. Il celebre navigatore decise di nominare l’Isola “Isla Saona” in onore della tanto amata città di Savona.

Isla Saona: quando visitare l’isola

Una volta decisa la meta, ti sarai sicuramente domandato quale sia il periodo dell’anno ideale per visitare questa splendida zona del mondo. Come per tutte le aree del Mar dei Caraibi, il momento migliore per programmare il tuo viaggio in Repubblica Dominicana – e di conseguenza il periodo perfetto per visitare Isla Saona – è sicuramente durante la stagione secca, ovvero nei mesi che vanno da dicembre a febbraio. Il clima caldo e soleggiato, rende questo trimestre l’ideale per godere al 100% delle meraviglie dell’isola. Un’ottima scusa per passare un Natale diverso dal solito! Per ovvi motivi, la popolarità della stagione secca comporta anche maggior affluenza turistica sull’Isola, pertanto è consigliabile organizzarsi in largo anticipo e trovare le sistemazioni più in linea con le tue aspettative. Se, invece, vuoi evitare l’affollamento turistico e preferisci goderti le spiagge dell’isola in solitudine, allora concediti un viaggio fuori stagione nei mesi che vanno da marzo a luglio quando il clima è ancora mite e i prezzi sono molto più convenienti. È sconsigliato visitare Isla Saona e i Caraibi in generale nei mesi che vanno da agosto a novembre poiché è periodo di forti tempeste e fenomeni atmosferici pericolosi come uragani e trombe d’aria

Cosa vedere e cosa fare a Isla Saona

Non solo vita da spiaggia, quest’isola mette a disposizione dei suoi visitatori tantissime cose da vedere o da fare. Che tu stia cercando una vacanza di solo relax o che tu sia un appassionato di sport outdoor o, perché no, che tu stia cercando di immergerti in una cultura completamente differente, quest’isola saprà sicuramente accontentarti. Di seguito troverai una lista di cose da vedere o da fare a Isla Saona.

Esplorare Mano Juan

A sud-ovest di Isla Saona si trova Mano Juan, l’unico luogo abitato dell’isola. Un pittoresco borghetto di pescatori caratterizzato da abitazioni in legno tutte colorate con i tipici tetti in paglia e fieno. Se credi che una parte fondamentale del viaggio sia entrare in contatto con i locali, allora questo piccolo villaggio è il luogo ideale per farlo poiché tutti i locals di Mano Juan abitano qui, vivendo principalmente di pesca e artigianato. Gli isolani, famosi per la loro ospitalità, ti mostreranno uno stile di vita che sembra essersi fermato nel tempo, accompagnandoti alla scoperta dell’artigianato locale e portandoti davanti a bancarelle colme di sculture in legno, gioielli fatti a mano e altri piccoli tesori.

Vedere il Centro di recupero delle tartarughe marine

Nel villaggio di Mano Juan c’è quello che viene chiamato il “Santuario delle Tartarughe”, un centro di recupero la cui missione è quella di salvaguardare le tartarughe marine e sensibilizzare le persone sulla conservazione e protezione di questa specie a rischio. Il centro è gestito da volontari che si occupano di proteggere le uova dai predatori naturali – e dall’impatto negativo dell’uomo sull’ambiente – recuperandole quando le tartarughe marine nidificano sull’isola e portandole in un ambiente sicuro. Quando le uova si schiudono le tartarughe vengono rilasciate nel loro ambiente naturale, aumentando il loro livello di sopravvivenza. Questo santuario è estremamente importante per la biodiversità e per tutta la comunità di Mano Juan. Visitando questo centro potrai vedere da vicino le tartarughe marine e scoprire il processo di salvaguardia delle stesse. Se sei fortunato potresti assistere al momento del rilascio dei cuccioli di tartaruga in mare, un istante breve ma davvero toccante ed emozionante.

Una tartaruga di mare a Isla Saona, Repubblica Dominicana

Fonte: iStock

Le tartarughe di mare a Isla Saona, paradiso terrestre in Repubblica Dominicana

Scoprire la storia della Grotta di Cotubanamá

Luogo di grande rilevanza storica, la Grotta di Cotubanamá deve il suo nome al capo della popolazione Taíno che si nascose in questa grotta durante le battaglie contro la colonizzazione spagnola. La grotta è immersa in un paesaggio naturale irresistibile, in mezzo alla foresta tropicale e a pochi passi dalle spiagge dell’isola. L’interno della grotta presenta formazioni calcaree di stalagmiti e stalattiti affascinanti. Una visita alla Grotta di Cotubanamá è d’obbligo per scoprire qualcosa di più sulla storia di Isla Saona e dei suoi abitanti indigeni.

Le spiagge più belle di Isla Saona

Dopo aver esplorato Mano Juan, visitato il Santuario delle Tartarughe e la Grotta di Cotubanamá, è il momento di scoprire le spiagge più belle dell’isola dove potersi rilassare sotto le fronde delle palme e fare il bagno in un’acqua con davvero pochi eguali al mondo. Ecco la nostra top 3 delle spiagge da vedere assolutamente a Isla Saona, in Repubblica Dominicana:

  • Canto de la Playa: la spiaggia più suggestiva di Isla Saona, dalla bellezza disarmante. Una perla dei Caraibi con sabbia bianchissima e acque cristalline dove non ci sono stabilimenti balneari; un luogo davvero incontaminato. La bellezza di questa lingua di terra è dovuta principalmente alla barriera corallina che la circonda, rendendola un’attrazione irresistibile per gli amanti dello snorkeling che possono divertirsi ammirando la vivace fauna marina tra un bagno e l’altro.
  • Playa Palmilla: situata a nord-ovest dell’isola, Playa Palmilla deve la sua celebrità alla vasta piscina naturale che la caratterizza, un bacino eccezionale che si forma con la bassa marea e che permette di immergersi in acque poco profonde e cristalline popolate da tante stelle marine giganti. Tecnicamente questa spiaggia non è sull’isola stessa ma nelle vicinanze, quindi per arrivarci è necessario fare una piccola escursione da Isla Saona.
  • Playa del Gato: nota per le sue acque placide e la sua atmosfera tranquilla e pacifica, questa spiaggia è meno turistica di altre pertanto è il luogo perfetto per chi sogna una vera e propria evasione da tutto e da tutti.

Altre cose che puoi fare a Isla Saona in Repubblica Dominicana

Come hai potuto leggere, Isla Saona ha davvero molto da offrire, sia in termini di bellezze naturali sia in termini di attività che ti permettono di scoprire l’identità culturale di questo paradiso terrestre. Oltre a quello che ti abbiamo raccontato, ci sono anche altre attività con cui ti puoi cimentare (soprattutto se sei un amante delle attività outdoor o una buona forchetta).

  • Escursioni in barca: partendo da Punta Cana, puoi prendere parte, ogni giorno, a escursioni in barca o in catamarano che ti permetteranno di esplorare l’Isola nella sua totale completezza, girando le spiagge più belle, le baie più suggestive e raggiungendo anche le famose piscine naturali.
  • Snorkeling o sub: per gli amanti delle immersioni, Isla Saona è letteralmente un paradiso. La ricca barriera corallina e le splendide acque turchesi offrono la condizione ideale per lasciarsi incantare dalle meraviglie del Mar dei Caraibi.
  • Passeggiate nella natura: l’entroterra dell’isola è caratterizzato dalle tipiche foreste tropicali che potrai esplorare seguendo i sentieri battuti. Ammira la rigogliosa flora locale e riempiti gli occhi di meraviglia con le piante e i fiori che nascono spontaneamente sull’isola.
  • Fotografia: Isla Saona è un luogo incantevole anche per chi è appassionato di fotografia e fotografia subacquea grazie alle infinite occasioni di catturare splendidi panorami da cartolina o la vita marina dell’isola.
  • Prova la cucina locale: infine, se sei una buona forchetta, puoi gustarti le delizie locali che – nella loro semplicità – regalano un’esperienza gustativa notevole. Sull’isola potrai provare i pranzi a base di pesce fresco: sono molti i tour guidati che includono un pranzo tradizionale composto dal pescato del giorno, riso e frutta del luogo da consumare direttamente sulla spiaggia, all’ombra di qualche meravigliosa palma da cocco. Oppure, potrai sperimentare i famosissimi chiringuitos, piccoli chioschetti sulla spiaggia che offrono pietanze locali come platano fritto, yuca e specialità a base di cocco.

Visitare Isla Saona: tutto quello che devi sapere prima di partire

Ora che ti abbiamo letteralmente incantato descrivendo tutte le meraviglie che potrai trovare visitando Isla Saona, in Repubblica Dominicana, è arrivato il momento di fornirti tutte quelle informazioni utili che ti consentiranno di programmare al meglio il tuo viaggio sull’isola.

Come raggiungere Isla Saona

Isla Saona si trova a sud-est della Repubblica Dominicana ed è raggiungibile solo ed esclusivamente via mare. Il metodo migliore per arrivare sull’isola è partire dalla città più vicina Bayahibe attraverso un motoscafo il cui viaggio dura circa 40 minuti, oppure optare per una suggestiva traversata in catamarano della durata di due ore.

Cose che devi sapere sull’isola

  • A Isla Saona non ci sono negozi, quindi ricordati di portarti tutto quello che ti serve e, soprattutto, non inserirla come meta se il tuo desiderio è quello di darti allo shopping sfrenato.
  • Protezione solare con SPF alto, costumi da bagno, cappello e occhiali da sole sono fondamentali, non dimenticarli.
  • Porta con te dei contanti poiché spesso le bancarelle e i chioschi sulla spiaggia non accettano pagamenti in carta.
  • A Isla Saona non c’è Wi-Fi e c’è poca rete, quindi metti via lo smartphone e goditi un momento di sano digital-detox.
  • Sei in un vero paradiso terrestre quindi il rispetto dell’ambiente è fondamentale. Isla Saona è un parco nazionale, dunque prevede rigorose leggi di conservazione per proteggere il suo ecosistema. Il turismo dev’essere davvero sostenibile, quindi rispetta la natura, non disturbare la fauna locale e cerca di ridurre al minimo il tuo impatto ambientale.

Se sei arrivato fin qui, hai probabilmente deciso di visitare quest’isola e non possiamo che essere d’accordo con te. Isla Saona non è solo una delle destinazioni più affascinanti dei Caraibi, ma è un punto d’incontro tra bellezza naturale e ricchezza culturale. Un luogo fortunatamente ancora incontaminato, in grado di raccontare molteplici storie: dalle acque cristalline e le spiagge bianche, alla foresta rigogliosa che nasconde le testimonianze dell’antica cultura Taíno. Questo angolo paradisiaco permette davvero di riconnettersi con la natura, esplorando la vita marina e le meraviglie dell’entroterra come le stradine di Mano Juan. Che tu la scelga come meta per vivere la vita da spiaggia, che tu sia un appassionato di immersioni subacquee o di attività all’aperto, o che tu voglia esplorarne semplicemente il lato storico e culturale, Isla Saona è una destinazione capace di accompagnarti a lungo, anche molto tempo dopo che questo viaggio sarà diventato ormai un bellissimo ricordo. In conclusione, visitare Isla Saona significa trovare il giusto tempo per rallentare e godersi davvero la vita.

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Sossusvlei, il deserto delle dune rosse in Namibia

Ci sono luoghi di viaggio che ti fanno venire voglia di partire solo dopo aver visto foto, video e documentari ma di cui prima poco conoscevi. Probabilmente tra questi c’è Sossusvlei spesso soprannominato “il deserto delle dune rosse”. Il nome, per nulla incoraggiante, significa letteralmente “palude senza uscita” e si è conquistato questa reputazione per la posizione all’interno del bacino del fiume Tsauchab. Il luogo, estremamente suggestivo, è davvero una palude di sale e argilla ma a renderla particolarmente interessante è la cornice di dune di sabbia rossa nel cuore del deserto. Se non hai mai pensato ad un viaggio in Namibia, probabilmente questo nome non ti risulterà particolarmente noto ma in loco è una delle attrazioni principali, tanto da essere in cima alle attrazioni turistiche.

Perché a Sossusvlei le dune sono rosse

Sossusvlei è una zona davvero interessante dal punto di vista culturale e turistico. Posizionato nel Parco Nazionale Namib-Naukluft, dista circa 5 ore di auto dalla capitale di Windhoek. La località è concentrata tra due fiumi: Kuiseb e Kochab e deve il suo successo agli intensi colori arancione e rosa della sabbia che sono dovuti all’alta concentrazione di ferro. Nelle zone in cui la percentuale è maggiore, il colore diventa più intenso. Una curiosità in più? Secondo gli esperti qui ci sono le dune più alte del mondo: molte superano i 200 metri ma alcune persino i 300, come la Big Daddy di ben 325 metri, numeri da record!

Uno degli aspetti più affascinanti è la nebbia che si forma lungo la costa e si spinge nell’entroterra: è una delle poche fonti di umidità e molte piante e animali si sono adattati per sfruttarla. Sossusvlei ha attirato l’attenzione persino del mondo cinematografico. Forse non lo immagini ma il paesaggio è stato utilizzato come sfondo per diversi film, come ad esempio Mad Max: Fury Road con protagonisti Tom Hardy e Charlize Theron che hanno sfidato un mondo post-apocalittico.

Il cielo stellato sopra Sossusvlei

Se ti stai chiedendo cosa fare qui, oltre ad avventurarti con l’aiuto di esperti ti suggerisco di goderti un autentico spettacolo: osservare le stelle. Lontano dall’inquinamento e dal caos cittadino, è uno dei punti migliori al mondo per poter vedere le costellazioni in modo chiaro e limpido.

Dead Vlei

Tra le attrazioni principali c’è però Dead Vlei: si tratta di una vasca di sale e argilla di almeno mille anni fa, creata da un fiume che nel tempo è scomparso. L’umidità e la particolare conformazione ha fatto in modo che gli alberi, seppur morti, rimanessero in posizione e conservati per l’eternità. Un autentico spettacolo naturale da non perdere.

Dune 45

Esplorando la località in auto, e seguendo i cartelli, si raggiunge la Dune 45: è una delle più interessanti da scalare, dopotutto si distingue per un pendio dolce e in pochi minuti di camminata sulla sabbia soffice si raggiunge la cima. Attenzione però: per quanto possa sembrare facile, in realtà la salita può rivelarsi estenuante per chi non è molto allenato.

Safari a Sossusvlei

Contrariamente ad altre zone della Namibia, qui non si svolgono veri e propri safari ma con un po’ di fortuna e un occhio attento, il soggiorno nel deserto dà modo di imbattersi in alcuni esemplari che abitano la zona. Non sarà complicato vedere da vicino bufali, struzzi, springbok, orici o sciacalli.