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Sarà un’estate di voli in ritardo: ecco perché

Il caos nei cieli di tutto il mondo sembra non trovare mai fine: dopo un’estate 2023 all’insegna dei ritardi dei voli aerei, tanto che Eurocontrol ha rivelato che è è stata una delle peggiori annate mai viste, non sembrano purtroppo positive le previsioni su quest’anno, la cui stagione estiva sembrerebbe essere caratterizzata dalla stessa problematica.

Come si prospetta l’estate del 2024

La FlightAware ha fornito i dati relativi al caos nei cieli delle ultime settimane: tra il 28 e il 30 giugno sono stati cancellati metà dei voli. Mentre tra il 24 e il 30 giugno, secondo Eurocontrol, gli aerei che hanno sorvolato i cieli d’Europa hanno accumulato 1,9 milioni di minuti di ritardo, il 153% in più dello stesso periodo di un anno fa e il 125% in più rispetto al 2019. E sapete qual è il dato ancor più sconcertante? Nel 2019, quindi l’anno che ha preceduto la pandemia che ha fermato il mondo intero, il numero dei viaggi in aereo è stato superiore a quello di quest’anno.

Non a caso, sono diverse le compagnie aeree che hanno iniziato a lanciare l’allarme sui possibili disagi della stagione. Ne è un esempio Ryanair, che tramite una nota ha fatto sapere che: “Giovedì 27 giugno oltre il 30% dei 3.500 voli Ryanair ha subito ritardi a causa di disservizi Atc. 16 aerei non sono rientrati alla base giovedì notte a causa di ritardi Atc, il che significa che non hanno rispettato gli orari di atterraggio previsti dal coprifuoco aeroportuale. Questa mattina (venerdì 28 giugno), il 25% delle prime partenze di Ryanair (150 aerei su 600) è stato ritardato a causa della ‘carenza di personale’ dell’Atc e di ‘guasti agli strumenti’ nel centro Atc di Maastricht. Questi ripetuti ritardi e cancellazioni dei voli dovuti alla cattiva gestione del traffico aereo sono inaccettabili”.

Anche WizzAir ha detto la sua: “È importante notare che questo problema sta colpendo molte compagnie aeree, quindi la disponibilità di hotel in tutta Europa potrebbe essere limitata. WizzAir sta facendo tutto il possibile per ospitare il maggior numero possibile di passeggeri, ma nel caso in cui i nostri partner esterni non riescano a soddisfare tutte le richieste a causa della mancanza di disponibilità delle camere, ai passeggeri potrebbe essere richiesto di organizzare autonomamente il proprio alloggio. I passeggeri potranno richiedere il rimborso delle spese pertinenti sostenute, fino all’importo consentito, attraverso il sito ufficiale di WizzAir”.

Quali sono le cause

Come si può leggere su un articolo del Corriere della Sera, c’è chi sostiene che le cause di tutti questi disagi siano da ritrovare nel fatto che le compagnie aeree sono in enorme fermento, tanto da annunciare nuove rotte anche poche settimane prima dell’avvio. Fino a qualche anno fa, invece, queste decisioni venivano prese con mesi di anticipo. C’è anche chi ritiene che sia sbagliata la gestione dei turni degli equipaggi, che allo stesso tempo non sono sufficienti.

Il personale risulterebbe insufficiente anche negli aeroporti, in cui sono troppi i movimenti da gestire e dove, inevitabilmente, si allungano i tempi  per lo sbarco, l’imbarco e la gestione dei bagagli, e presso le torri di controllo.

C’è poi la questione del conflitto russo-ucraino che ha ridotto lo spazio aereo utilizzabile portando a un vero e proprio intasamento nei cieli per chi vola verso quella parte di mondo. Infine il maltempo, che sta costringendo i velivoli a intraprendere percorsi alternativi creando, di conseguenza, traffico ad alta quota.

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Giornata mondiale degli UFO, i luoghi degli avvistamenti inspiegabili

L’ipotesi, affascinante e sicuramente un po’ inquietante, di non essere da soli nell’Universo ha scatenato la fantasia di milioni di curiosi in tutto il mondo. E mentre gli scienziati continuano a studiare lo spazio, alla ricerca di tracce di vita aliena, semplici appassionati alzano gli occhi al cielo nella speranza di avvistare, prima o poi, un oggetto misterioso che potrebbe appartenere agli extraterrestri. Nel corso della storia ci sono stati numerosi episodi bizzarri e inspiegabili: in occasione della Giornata mondiale degli UFO, che ricorre il 2 luglio, scopriamo quali sono i luoghi in cui sono avvenuti gli avvistamenti più famosi.

Il caso Roswell e la misteriosa Area 51

Non possiamo che partire dalla piccola città di Roswell, situata nella contea di Chaves nello Stato del Nuovo Messico: siamo nel cuore degli Stati Uniti orientali, dove si estende una grande pianura desertica. È qui che si verificò un incidente che ha suscitato l’attenzione dei media di tutto il mondo, dando il via ad una serie di suggestionanti ipotesi che non si sono mai spente del tutto. A circa 120 km dalla città, il 2 luglio 1947 avvenne uno schianto misterioso: un velivolo inizialmente non identificato precipitò al suolo, e si diffuse rapidamente la notizia di un incidente alieno. Nonostante le smentite da parte delle autorità, dapprima i giornali e in seguito i vari ufologi che idearono una teoria del complotto fecero riferimento allo schianto di un UFO sulla terra.

A rinfocolare ancora più le ipotesi sugli extraterrestri fu l’immediato intervento dei militari: si raccontò infatti che i soldati recuperarono dei corpi alieni dai resti del velivolo precipitato a terra, portandoli poi presso la misteriosa Area 51. Quest’ultima è una base militare sperimentale situata nel Nevada, a circa 150 km di distanza da Las Vegas. E ormai deve la sua fama proprio a questo fatto. A proposito, cosa sappiamo oggi sull’oggetto caduto vicino a Roswell? Non sarebbe altro che un pallone sonda del progetto militare Mogul, cosa che spiegherebbe il riserbo che ha sempre caratterizzato l’intera vicenda.

Gli altri luoghi degli avvistamenti famosi

Se Roswell e l’Area 51 sono ormai finiti nella leggenda, ci sono tanti altri luoghi in cui si sono verificati avvistamenti inspiegabili. In Italia, c’è un evento storico che ha catturato l’attenzione di migliaia di persone: il 27 ottobre 1954, durante l’incontro di calcio Fiorentina-Pistoiese, il cielo sopra lo stadio Artemio Franchi di Firenze si popolò improvvisamente di quello che il pubblico definì come un misterioso stormo di velivoli di diversa forma. Nello stesso giorno, in molti videro tali oggetti non identificati anche dal Duomo di Firenze. Per gli esperti, sarebbero stati solamente velivoli appartenenti ad un’operazione militare.

Molto più recente è l’avvistamento avvenuto il 15 luglio 2019 a bordo della USS Omaha, una nave da guerra americana. Un filmato, girato mentre l’imbarcazione si trovava al largo delle coste di San Diego, mostrò alcuni UFO che sorvolano l’oceano. Inutile dire che l’opinione pubblica si scatenò immediatamente: il Pentagono, a quanto pare, si sbilanciò dichiarando le immagini autentiche, e Donald Trump, sulla scia dell’interesse rinnovato per gli alieni, diede vita ad una task force dedicata proprio all’investigazione degli UFO.

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Clima e temperatura a Bratislava: quando visitarla

Quando si pianifica un viaggio bisogna prestare attenzione alla componente meteo per poter provare a viverla al meglio. Nonostante i numerosi cambiamenti climatici, la temperatura di Bratislava.  piuttosto prevedibile nelle varie stagioni ed è quindi più semplice per i viaggiatori organizzati capire quando sia il periodo migliore per visitarla.

Com’è il clima a Bratislava

Se dovessimo definire il clima di Bratislava con un aggettivo sarebbe moderato. Il clima della capitale della Slovacchia, inserito proprio nella categoria di continentale moderato, si caratterizza per 4 stagioni ben distinte, ciascuna ben nota per il suo clima. Inverni rigidi e molto freddi vanno a contrasto con le estati calde e durante l’anno le temperature variano di molto, rendendo la primavera e l’autunno come i periodi top per un viaggio. Per quanto riguarda la pioggia parliamo di precipitazioni non eccessive, anche se i recenti cambiamenti climatici hanno portato ad acquazzoni più abbondanti seppur di breve durata.

Come sono le temperature di Bratislava

Le temperature a Bratislava variano di mese in mese, seguendo l’andamento delle stagioni. Durante i mesi estivi si arriva a sfiorare i 30 gradi, anche se le medie si aggirano attorno ai 20-25 gradi mentre per quanto riguarda la primavera si parla di una temperatura dai 10 ai 20 gradi. Temperature simile si ripropongono in autunno mentre in inverno si scende anche a -4 gradi di media, soprattutto durante la notte. Tutto dipende dai propri gusti personali ed esigenze: chi cerca la magia del periodo natalizio in cui non manca l’atmosfera da fiaba dovrà prediligere l’inverno e più precisamente il periodo dall’8 dicembre al 6 gennaio, mentre chi preferisce stare all’aria aperta con temperature miti dovrà valutare estate, primavera e autunno per le proprie vacanze.

Bratislava in inverno

La stagione più rigida non è in cima alle preferenze dei turisti più freddolosi, le temperature scendono anche sotto lo zero e la neve non manca. Soprattutto durante il periodo natalizio però, grazie ai mercatini, alle lucine e all’atmosfera, regala subito scorci da cartolina che consigliamo di non sottovalutare. Festosa e vivace, nonostante le temperature, conquistano tutti per i prodotti artigiani venduti alle bancarelle dei mercatini natalizi, le piste di pattinaggio all’aperto e la possibilità di gustare i piatti tipici della tradizione tra pub e ristoranti local.

Bratislava in inverno clima

Fonte: iStock

Mercatini natalizi a Bratislava

Bratislava in primavera

In primavera, la città si risveglia dal freddo invernale e si veste di colori vivaci, tipici delle fioriture. Le temperature iniziano a salire, iniziando da circa 10 gradi e arrivando fino a 20 nel mese di aprile, rendendo l’aria frizzante e piacevole. Le giornate diventano progressivamente più lunghe e soleggiate, e le piogge tipiche della stagione aiutano la natura a rinvigorirsi.

Perché visitare Bratislava in primavera? La capitale della Slovacchia in questa stagione dà il meglio di sé: tanti i parchi e i giardini in piena fioritura, perfetti per passeggiare e trascorrere un po’ di tempo outdoor. Un esempio? Seppur sempre incantevoli, il giardino mediceo e il parco Sad Janka Kráľa hanno una luce diversa durante questi mesi. Aggiungiamo poi che le temperature piacevoli, di giorno ma anche di sera, danno modo di visitare le località con più entusiasmo, senza doversi preoccupare del troppo caldo o dell’eccessivo freddo.

Bratislava in autunno

Molto sottovalutato come periodo turistico ma in realtà ha tanto da offrire. Le temperature sono simili a quelle della primavera e i colori della natura seguono il naturale passaggio, virando gradualmente verso toni aranciati e marroni che regalano alle foto sfondi caldi e da non trascurare. Perché visitarla proprio in autunno? Come molte capitali ha un’affluenza minore di turisti rispetto all’estate, avendo un’opportunità di visitarla con più tranquillità. Non mancano sagre ed eventi legati al vino, trattandosi di una zona molto attiva nella produzione enologica e nella coltivazione di viti.

Bratislava in estate

Seppur noi italiani siamo ormai abituati a temperature molto alte, quella di Bratislava è una tipica estate calda con temperature che si aggirano tra i 25 e i 30. Le giornate, lunghe e soleggiate, danno modo ai turisti di godersi a pieno un weekend, esplorando tutto ciò che c’è da vedere in città e perché no, scoprire qualche attività local all’aperto. Festival musicali e di street food animano la capitale ma non sono gli unici motivi per visitarla.

Nonostante le temperature più alte rispetto ad autunno e primavera è una scelta top per i turisti che possono partecipare a concerti e iniziative teatrali tipiche del Bratislava Cultural Summer: un calendario aggiornato annualmente e ricco di proposte interessanti. Si anima di più anche la vita notturna, con tantissimi locali indoor e outdoor.

Quando prenotare una vacanza a Bratislava

Fonte: iStock

Viaggio a Bratislava

Il periodo migliore per visitare Bratislava

Possiamo dire con certezza che i periodi migliori per visitare Bratislava sono primavera e autunno, cioè le mezze stagioni note per un clima più mite. Da marzo a maggio e in special modo proprio ad aprile per poi spostarsi da settembre a novembre si trovano le giornate migliori, spesso nemmeno troppo piovose. Oltre alle temperature che in questo periodo si aggirano attorno ai 20 gradi, anche il calendario di eventi dà soddisfazioni: iniziative culturali, mercatini, festival all’aperto animano le tante possibilità della località ma anche semplicemente una passeggiata lungo il Danubio non è da sottovalutare.

Quando è meno costosa visitarla?

Partiamo con un grande plus: visitare Bratislava non è difficile a livello economico, si tratta di una città low cost soprattutto se confrontata con altre capitali europee più luxury come Parigi dove il costo della vita è nettamente più alto. Dobbiamo riconoscere però che i mesi invernali hanno un budget ancora più basso, escludendo però i periodi dei ponti e quelli dei mercatini natalizi. L’estate è forse il periodo più caro, ma comunque le offerte restano convenienti. Basta un po’ di organizzazione, ad esempio prenotando con un po’ di anticipo o provando a cercare hotel di Bratislava convenienti appena fuori dal centro. Anche l’autunno si distingue per un buon rapporto qualità prezzo.

Nonostante Bratislava venga definita una destinazione accessibile, scegliere di andarci nei mesi meno affollati dà modo di godere di ulteriori risparmi. I viaggiatori riescono ad acquistare voli più economici e trovano più agilmente alloggi a prezzi competitivi. I biglietti delle attrazioni non cambiano costi ma chiaramente sarà più semplice prenotare gli ingressi nei periodi meno battuti.

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Lazio in Tour, l’iniziativa per giovani con bus e treni gratuiti

Viaggiare è importante, apre la mente e permette di scoprire posti nuovi, ma anche di immergersi in culture e tradizioni ancora vive nel tempo. E non c’è bisogno di andare troppo lontano per godersi un’esperienza sensazionale: è proprio con l’obiettivo di promuovere il turismo di prossimità che torna Lazio in Tour, l’iniziativa dedicata ai più giovani residenti nel Lazio, che consente loro di spostarsi gratuitamente su tutto il territorio regionale con autobus e treni. Scopriamo come funziona.

Lazio in Tour, l’iniziativa per i più giovani

Non è certo una novità, ma un graditissimo ritorno per i giovani che amano viaggiare: si tratta di Lazio in Tour ed è un’iniziativa che consente spostamenti gratuiti (in presenza di alcuni requisiti) tra tantissime località storiche, artistiche e turistiche dell’intera regione. Prima di scoprire i dettagli, vediamo perché questo progetto di mobilità sostenibile continua ad avere così grande successo, tanto da essere nuovamente replicato. È un’occasione imperdibile per i ragazzi, perché consente di spostarsi rapidamente sia in città che tra i tantissimi luoghi raggiunti dai mezzi pubblici, senza dover sborsare un centesimo.

Per chi abita a Roma, ad esempio, poter viaggiare in città senza pagare il biglietto o l’abbonamento è una gran convenienza, seppur solamente per la breve durata dell’iniziativa. E naturalmente c’è la possibilità di andare alla scoperta delle tante bellezze della regione, allontanandosi per un po’ dal caos cittadino e immergendosi nella storia, nell’arte e nella cultura che si nascondono in tanti piccoli borghi dell’entroterra. Lazio in Tour è infatti valido su tutto il territorio regionale, sia nelle principali città come Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo che negli altri 373 comuni raggiungibili in autobus o in treno.

Come funziona Lazio in Tour

Ma entriamo nel vivo della questione: chi può usufruire dell’iniziativa promossa dalla Regione Lazio e in che modo? Innanzitutto, i (pochi) requisiti necessari: Lazio in Tour è infatti rivolto ai giovani di età compresa tra i 14 e i 29 anni, purché residenti sul territorio regionale e iscritti alla Lazio Youth Card. Il progetto ha una durata piuttosto breve: ha inizio il 1° luglio e termina il 30 settembre 2024 – allungandosi dunque di ben 20 giorni rispetto allo scorso anno. È in questa fascia di tempo che i ragazzi hanno l’opportunità di iniziare il loro viaggio.

Per 30 giorni, coloro che partecipano all’iniziativa possono viaggiare gratuitamente sui treni regionali di Trenitalia e sui mezzi pubblici Cotral. Rimangono esclusi, come gli altri anni, il Leonardo Express (che collega la stazione Termini con l’aeroporto di Fiumicino), il Roma-Lido, la metropolitana di Roma e i bus cittadini di altre aziende di trasporti. Il primo passo per poter accedere al programma consiste nell’iscriversi alla Lazio Youth Card e nello scaricare l’apposita app: basta pochissimo per registrarsi. A questo punto, non resta che attivare Lazio on Tour – da quel momento, si avranno a disposizione i 30 giorni di spostamenti gratuiti. Nessun biglietto: il controllore chiederà solamente il QR code presente sull’app per verificare la validità dell’iscrizione.

“È un segnale di grande attenzione che vogliamo dare ai nostri ragazzi, per incentivarli ad utilizzare il trasporto pubblico su ferro e su gomma e per dare loro la possibilità di scoprire tutte le bellezze della nostra regione senza spendere soldi per gli spostamenti” – hanno affermato Fabrizio Ghera, assessore alla Mobilità e Trasporti, e Simona Baldassarre, assessore alla Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia.

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Escursioni e attività al lago di Bled in Slovenia

La Slovenia è un paese piccolo, ma ricco di luoghi magici e fiabeschi dove la natura incontaminata incontra città dal fascino medievale. I posti da vedere sono tanti, ma uno su tutti attira sempre più viaggiatori con il suo paesaggio da cartolina composto da una chiesa su un’isoletta e da un castello aggrappato alla parete rocciosa, circondato da rigogliose foreste, verdi prati e montagne innevate. Avete capito di cosa stiamo parlando?

Il lago di Bled è la perla alpina slovena che fa sognare persone provenienti da tutto il mondo, che arrivano in questa regione nord-occidentale per poterlo vedere con i propri occhi. Gli italiani sono i più fortunati perché questo posto splendido si trova in una zona montuosa a ridosso delle Alpi Giulie, non lontano dal confine italiano, quindi facilmente raggiungibile in auto in circa un’ora e mezza da Trieste. Il lago può essere raggiunto con semplicità anche da Lubiana, diventando la meta perfetta anche per una gita di un giorno. Iniziate a prendere appunti perché in questo articolo vi consigliamo cosa fare e cosa vedere in una giornata o durante un weekend.

Cosa fare al lago di Bled

Le montagne circostanti si specchiano nelle sue acque, il castello veglia silenzioso e l’isolotto al centro completa un paesaggio che sembra uscito da un quadro: inutile girarci intorno, Bled è un vero e proprio luogo d’incanto. La sua atmosfera sognante lo rende la meta perfetta per un weekend di coppia, che potrete trascorrere in un romantico glamping, passeggiando intorno al lago e gustando la cucina locale. In una giornata d’autunno, poi, rimarrete di certo incantati dal panorama del suo isolotto sospeso nella nebbia, circondato dai vivaci colori dei boschi e del foliage. L’autunno, infatti, è il periodo perfetto per scoprirlo non solo per la bellezza particolare del paesaggio in questa stagione, ma soprattutto perché meno affollato rispetto ai mesi estivi.

Sono molte le cose da fare al lago di Bled e nei dintorni: queste sono le nostre preferite.

Escursione in barca all’isolotto

Una delle cose più romantiche da fare al lago di Bled è l’escursione con le classiche barchette in legno. Avete due opzioni per scoprire gli angoli più pittoreschi della costa, tra piccoli moli e canneti popolati da maestosi cigni bianchi. Potete salire a bordo di una pletna guidata da un barcaiolo, la barchetta tradizionale tipica di questi luoghi, dalla forma inconfondibile. In questo modo potrete visitare anche l’isolotto al centro del lago, con la sua chiesetta e il borgo che sembra sospeso nel tempo, un vero scrigno di bellezza che vi regalerà sorprendenti scatti fotografici.

Se invece preferite scoprire il lago in autonomia, potete affittare una barca a remi, facile da navigare e che vi permetterà di arrivare all’isolotto in 10-15 minuti. Qui vi consigliamo di visitare la chiesetta risalente al XVII secolo e di salire sulla torre per suonare la campana per tre volte, un segno di porta fortuna che la fa risuonare tutto il giorno!

Barca lago di Bled

Fonte: iStock

Una barca per escursioni sul lago di Bled

Attività all’aria aperta e relax

La Slovenia è la destinazione perfetta per gli amanti degli sport all’aria aperta e anche il lago di Bled offre tante possibilità per entrare a contatto con la natura circostante in modo sostenibile. Potete soggiornare in uno dei tanti campeggi lungo la costa, base perfetta per salire su una bici e pedalare sulla pista ciclabile che si snoda tutto intorno al lago, ideale anche per chi desidera fare jogging o una semplice camminata. Ogni ora del giorno è quella giusta anche per percorrere il giro ad anello lungo 6 chilometri e che vi permetterà di ammirare il lago da prospettive diverse.

Se restate per più giorni potete regalarvi momenti di puro relax sulle spiagge del lungolago. Alcuni punti sono attrezzati con ombrelloni, sdraio e giochi per i più piccoli, perfetti per nuotare nelle acque cristalline. A quanto pare, queste acque sono ricche di minerali e possiedono poteri curativi, tanto che il lago di Bled divenne una meta importante del turismo termale già all’inizio del XX secolo. I centri termali sono raggruppati sulla sponda occidentale del lago e offrono percorsi rilassanti con una vista splendida. Potrete scegliere tra numerose strutture in cui, oltre al centro termale, sono disponibili eleganti stanze dove alloggiare. Consultate i siti web dei diversi hotel e centri benessere per scegliere i pacchetti e le offerte più adatti al vostro viaggio!

Assaggiare la famosa Bled cake

Se c’è una cosa che dovete assolutamente fare durante il vostro viaggio al lago di Bled è assaggiare l’immancabile torta di Bled (kremna rezina), fatta con una deliziosa pasta sfoglia friabile e strati di crema pasticcera e panna. È considerata il simbolo della cittadina, inventata nel 1953 dal pasticciere ufficiale dell’Hotel Park, Ištvan Lukačević. Ogni fetta verrà servita perfettamente quadrata e sarà composta per due terzi di crema alla vaniglia e un terzo di panna montata, il tutto racchiuso tra due strati di pasta sfoglia. Una dolcezza da non perdere!

Bled Cake

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La famosa Bled cake da provare fronte lago

Cosa fare nei dintorni del lago di Bled

Nei dintorni sono numerosi i percorsi naturalistici, come quello che attraverso il bosco vi porterà in cima a una collina da cui potrete godere di un panorama privilegiato sull’intero lago. Non a caso, qui è stata allestita una panchina solitaria, per regalare momenti romantici e indimenticabili con una vista davvero eccezionale.

Anche gli appassionati di escursionismo non rimarranno delusi: potranno infatti scoprire numerosi sentieri che si sviluppano nei boschi intorno al lago, perfetti per fare un po’ di trekking, divertirsi con la mountain bike o visitare una delle gole più belle della Slovenia, quelle di Vintgar.

Le gole di Vintgar e il Parco Nazionale del Triglav

Nelle vicinanze del lago di Bled, un percorso di grande interesse naturalistico vi porterà a esplorare le gole di Vintgar, scoperte nel 1891. Lungo il canyon è stato costruito un sistema di passerelle lungo 2 chilometri, ponti e gallerie che vi permetterà di visitare la profonda gola scavata dal fiume, accompagnati dal rumore delle acque impetuose, tra rapide e cascatelle, in uno scenario naturale davvero suggestivo. Immersa in una fitta foresta, la gola è stata creata nel corso di millenni dal fiume Radovna che, lentamente, ha eroso la roccia. Se non avete l’auto, per raggiungerla potete affittare una bicicletta o utilizzare i mezzi pubblici.

Per gli amanti dell’adrenalina è possibile organizzare un’escursione nel Parco Nazionale del Triglav all’insegna del canyoning, per vivere un’avventura in un vero e proprio parco acquatico naturale, dove cimentarsi con scivoli, salti e discese in corda doppia. Un’esperienza unica adatta anche ai meno esperti perché tutti i gruppi sono accompagnati da guide alpine qualificate.

Come arrivare al Lago di Bled

Il lago di Bled può essere raggiunto con diversi mezzi di trasporto. Se volete arrivare con la vostra auto dovrete prendere l’autostrada E61 in direzione Lubiana e uscire a Lesce/Bled. Attenzione però: per percorrere le autostrade slovene dovete acquistare la “vignetta” da apporre sul parabrezza.

Se volete raggiungere il lago in treno, dovrete prima dirigervi alla stazione di Lubiana. Da qui potete prendere un treno che vi porterà nelle vicinanze di Bled: le due stazioni più vicine al lago sono Lesce e Jezero Bled.

Per arrivare in bus, invece, vi basterà partire da Lubiana dove ogni giorno sono disponibili corse dalle 6 del mattino alle 22, che vi permetteranno di raggiungere il lago in circa un’ora.

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Il raw dogging è il nuovo (e bizzarro) trend di viaggio

Ti tendenze bizzarre, nel mondo dei viaggi (e non solo), ce ne sono davvero tantissime. Tuttavia, ultimamente va sempre più di moda un “nuovo tipo di viaggio in aereo” che è davvero particolare, e a cui è stato dato il poco adatto nome di “raw dogging“: consiste nel prendere un volo passando il tempo a bordo senza fare (quasi) un bel niente.

Cos’è quello che viene chiamato raw dogging

Il raw dogging è una vera e propria astensione da qualsiasi forma di intrattenimento durante un volo aereo: niente film, musica, libri o internet. Le uniche cose che si possono fare sono guardare fuori dal finestrino, fissare il vuoto o la mappa del proprio itinerario di viaggio. In sostanza, si dovrebbe esclusivamente stare da soli con se stessi e i propri pensieri.

A parlarne è un articolo della CNN che racconta di Michael Ceely, terapista californiana specializzata nel lavoro con gli uomini, che credeva che il raw dogging fosse una forma di disintossicazione digitale e di meditazione. Tuttavia, un numero sempre maggiore di giovani su internet, in particolare sui social media, sta adottando questa stessa pratica facendola diventare una sorta di competizione, soprattutto tra gli uomini.

Basta fare un giro sui maggiori social per trovare video di uomini che hanno deciso persino di andare oltre la sfida, ovvero di non mangiare nulla che venga servito a bordo o, addirittura, evitare di andare in bagno. Eppure, teoricamente, mangiare e fare la pipì sono bisogni primari, e non forme di intrattenimento a bordo.

La tendenza è particolarmente popolare sui social media, dove gli utenti si sfidano a vicenda su chi percorre il tratto più lungo usufruendo del minor numero di servizi possibili, tanto da arrivare persino ad ottenere oltre 1,3 milioni di Like.

Anche alcune donne, ultimamente, sembrano provare interesse per questa nuova tendenza di viaggio, tanto che diverse TikTokker l’hanno persino definita la loro” forma di viaggio preferita”.

Da dove nasce questa tendenza

In un articolo di GQ si può leggere che la giornalista Kate Lindsay fa risalire l’origine di questa tendenza allo show televisivo Hijack, in cui il personaggio interpretato da Idris Elba si trova su un aereo senza telefono o altri dispositivi.

Tuttavia, nello show il personaggio non ha molto tempo per fissare il vuoto, poiché è impegnato a cercare di negoziare con un gruppo di terroristi che hanno dirottato l’aereo su cui si trova.

È davvero disintossicazione?

In sostanza, il raw dogging viene oggi mascherato come una forma di disintossicazione digitale e di meditazione in tutti i maggiori social network, al punto da attirare l’attenzione di una vasta comunità di utenti. Ma è davvero così o è solo una finta convinzione di chi lo pratica?

Come riporta un articolo de The Indipendent, il raw dogging nella migliore delle ipotesi è una dimostrazione di vera forza mentale e resistenza spartana. Nel peggiore dei casi, invece, è l’ennesima ossessione maschile per l’autocontrollo, strana e dal nome piuttosto grossolano, nascosta dietro la facciata della disciplina mentale o fisica.

Certo, nessuno vieta di trascorrere ore e ore di viaggio in aria senza fare altro che guardare dal finestrino, ma risulta davvero difficile trovarci un qualche tipo di beneficio che sia mentale, spirituale e/o fisico.

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Il periodo migliore per una crociera ai Caraibi

I Caraibi, basta nominarli per iniziare a sognare a occhi aperti! Colline verdeggianti e rigogliose, spiagge bianche e soffici, cieli soleggiati, lettini e cocktail a bordo piscina. Gli italiani non amano solo rilassarsi, ma farlo con stile durante una crociera dove la parola d’ordine è “stare senza pensieri”. Le isole nei Caraibi sono tantissime e la crociera permette di visitare le più belle godendo appieno delle sue atmosfere, dei paesaggi e dell’ottimo cibo. Ma quando andare per vivere appieno questa esperienza da sogno senza piogge improvvise che rovinano i colori delle acque che abbiamo desiderato ardentemente durante l’inverno? Ecco tutte le informazioni da sapere per organizzare il vostro viaggio.

Il clima ai Caraibi

Se sognate di immergervi in acque cristalline e abbronzarvi su spiagge bianchissime, magari sorseggiando un cocktail fresco, i Caraibi sono perfetti, l’importante è scegliere la stagione giusta. In generale, il clima tropicale offre temperature calde e giornate soleggiate per gran parte dell’anno, con una media annuale di circa 25°C. Tuttavia, anche qui ci sono due stagioni: quella secca e quella delle piogge. La prima va da dicembre ad aprile, mentre la seconda da maggio a novembre, durante il quale il clima risulta più umido e le precipitazioni sono più frequenti. In questo periodo, soprattutto tra agosto e ottobre, bisogna fare attenzione anche agli uragani.

Quando partire

Quindi, quando programmare la vostra vacanza? Se desiderate il clima perfetto, ideale per godervi le spiagge paradisiache e le attività all’aperto, come immersioni e trekking, la stagione secca è quella che fa per voi. Se invece non vi dispiace un po’ di pioggia e volete risparmiare, la stagione delle piogge può essere un’opzione da non sottovalutare. Quando state pianificando il viaggio, dovete considerare anche la tratta scelta perché il clima può variare da isola a isola.

In generale, nelle isole caraibiche meridionali, come Grenada, Trinidad e Tobago, la stagione secca dura più a lungo, mentre in quelle settentrionali, per esempio alle Bahamas, a Turks e Caicos, le piogge possono essere presenti tutto l’anno.

Case colorate Barbados

Fonte: iStock

Casette colorate sull’isola caraibica delle Barbados

Quale crociera ai Caraibi scegliere

Le compagnie che organizzano le crociere ai Caraibi offrono tanti itinerari con tappe su isole diverse, ognuna delle quali contraddistinta da culture e attrazioni differenti. Quando state pianificando il vostro viaggio e state per scegliere la tratta, dovete tenere in considerazione il tipo di vacanza che immaginate e le attività che desiderate svolgere, dallo snorkeling tra le barriere coralline incontaminate alle avventure alla scoperta delle antiche rovine Maya. I Caraibi sono tutti meravigliosi e, diciamoci la verità, non è facile scegliere!

Per chi ama fare escursioni e snorkeling, la crociera perfetta è quella che include le isole Turks e Caicos perché circondate dalla barriera corallina. Chi viaggia con la famiglia, invece, non può perdere le bellezze naturali offerte dalle Isole Cayman, famose non solo per le spiagge bellissime, ma anche per la presenza del parco faunistico Cayman Turtle Centre, pensato per raccontare ai turisti la conservazione della fauna selvatica e come tutelare le tartarughe marine. Siete affascinati dalle atmosfere piratesche? Scegliete un itinerario che fa tappa a Tortola, famosa per la produzione di rum. Se, invece, volete regalarvi una delle perle più belle dei Caraibi, una tappa alle Barbados è un must.

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Kentucky, dieci cose da fare nello Stato più autentico degli USA

Si dice spesso che viaggiare significa cogliere lo spirito di un luogo e del suo popolo. Mai frase è stata più azzeccata come nel caso del Kentucky, uno degli Stati del Sud degli USA. Sì, perché nel Kentucky proprio di spirito si parla, quello del Bourbon, che viene prodotto in questo Stato. E c’è un motivo che poi ha influenzato su tutta la sua storia. Ma il Kentucky è anche sinonimo di cavalli

Il Kentucky è soprannominato il “Paese del Bourbon”. Il motivo è che qui viene prodotto il 95% del Bourbon mondiale. Il motivo è dovuto alla conformazione del sottosuolo di questo particolare territorio: l’acqua filtrata dal calcare è talmente pura da dare un gusto speciale a questa bevanda alcolica così diversa dal whisky con cui molti lo confondono. Ma il Bourbon del Kentucky è anche frutto dei barili di legno di quercia in cui vene conservato, del mix di grani con cui viene prodotto e del particolare processo di distillazione impiegato.

Intorno alla produzione di Bourbon ruota tutto un mondo che è molto interessante da scoprire. La storia stessa del Kentucky è stata influenzata dal Bourbon. Negli anni del Proibizionismo in America, infatti, questo era uno degli Stati in cui era ancora possibile vendere alcool; pertanto, la sua economia è cresciuta e soprattutto sono sorti tantissimi speakeasy dove era possibile bere bevande alcoliche. Ci sono distillerie da visitare in tutto lo Stato, tanto che è nato un itinerario chiamato Bourbon Trail. Ma sono tante altre le cose che si possono scoprire in quello che è uno dei più autentici degli Stati Americani.

1. Percorrere il Kentucky Bourbon Trail

Nello Stato del Kentucky esistono talmente tante distillerie di Bourbon che la Kentucky Distillers’ Association ha deciso di mapparle e di creare, alla fine degli Anni ’90, un vero e proprio itinerario chiamato appunto Kentucky Bourbon Trail. All’inizio, le distillerie, quelle più storiche, erano soltanto una decina, ma nel corso degli anni se ne sono aggiunte molte altre tanto che oggi se ne contano una cinquantina. La KDA ne segnala 18 che sono facilmente raggiungibili attraverso questo trail a sua volta diviso in quattro gateway che ruotano intorno alle quattro principali città dello Stato: Louisville, Lexington, Bardstown e il Northern Kentucky Gateway. Anche chi non è appassionato di Bourbon dovrebbe fare almeno una degustazione in una delle distillerie perché è una vera esperienza. Alcune distillerie, come la Bardstown Bourbon Company o la Lux Row Distillers hanno eleganti salette riservate agli ospiti dove sembra di stare nel salotto di casa del proprietario. Qui insegnano non soltanto a comprendere le differenze tra un Bourbon e l’altro ma anche a creare cocktail personalizzati. Un’esperienza da fare anche in famiglia è la visita alla Evan Williams Bourbon nella centralissima e storica Whiskey Row di Louisville dove, in puro stile scenografico americano, viene mostrato il processo di fermentazione del Bourbon come fosse uno show. A Lexington si può visitare la prima distilleria afroamericana dai tempi della schiavitù, la Fresh Bourbon, che produce il Bourbon del Kentucky. Infine, per respirare il vero mood USA, merita una tappa la Barrel House Distilling di Lexington, una sorta di saloon con banco degustazione sul retro in mezzo alle botti di Bourbon e vodka. Un’esperienza autentica da fare assolutamente.

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Fonte: @Kentucky Department of Tourism

Una distilleria di Bourbon nel Kentucky

2. Una serata in uno speakeasy con musica Bluegrass

Ruota sempre intorno al Bourbon l’esperienza di trascorrere una sera in uno dei numerosi speakeasy che si trovano nelle città. Come anticipato, il Kentucky era uno degli Stati in cui, anche durante il periodo del Proibizionismo, si poteva fare uso di alcool; pertanto, negli Anni ’20 sono nati diversi locali dove poter consumare Bourbon (ma non solo), ballare e ascoltare musica Bluegrass, un genere puramente statunitense che coniuga la musica gospel africana con quella degli emigrati irlandesi e scozzesi. Spesso celati nel sottosuolo, dietro a pesanti tendoni di velluto si aprono, ancora oggi, splendidi locali rivestiti di boiserie, illuminati da grandi lampadari di cristallo, arredati con divanetti di velluto e con tanti salottini o addirittura stanze appartate dove incontrarsi per fare affari o garantirsi momenti di intimità. Uno dei più caratteristici è l’Hell or High Wate lungo la Whiskey Row a Louisville. Qui, oltre a trascorrere un piacevole serata ascoltando musica e sorseggiando un cocktail si respira la storia ed è come fare un balzo indietro nel tempo. Ma nel quartiere di NuLu ce ne sono tantissimi altri.

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Fonte: @Kentucky Department of Tourism

Uno dei numerosi speakeasy che si trovano nel Kentucky

3. Assistere alle corse dei cavalli

Il Kentucky è la terra dell’ippica e alcune gare equestri fanno parte della cultura di questo Stato del Sud e sono un evento importantissimo. Per scoprire il cuore e l‘anima del Kentucky è necessario quindi indossare gli stivali e immergersi nel mondo dei cavalli. Nell’ippodromo di Churchill Downs il primo sabato di maggio di ogni anno si corre il Kentucky Derby, ma durante tutta la bella stagione si tengono corse e si può scommettere sul cavallo vincente. Il Kentucky Derby fa parte del cosiddetto Triple Crown Trophy, tre gare importantissime – le altre due sono il Preakness Stakes che si corre a Baltimora, nel Maryland, e il Belmont Stakes di Elmont, New York – assegnato al cavallo che se le è aggiudicate tutte e tre. Prima di immergersi nelle gare, è bene scoprire la storia dell’ippica nel Kentucky visitando il Kentucky Derby Museum di Louisville. Anche quando non ci sono corsa a cui assistere, una sala del museo ricrea l’ambiente delle corse e si può seguire una gara come se si fosse seduti sugli spalti. Per provare le brezza di vedere il proprio cavallo vincere si può assistere alle corse nell’ippodromo di Keeneland, uno dei più affascinanti del mondo con i suoi edifici storici. Qui correvano anche alcuni cavalli appartenuti alla regina Elisabetta d’Inghilterra e sono molti i proprietari di cavalli – anche dall’Italia – che portano i propri purosangue a gareggiare su questa storica pista.

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Fonte: @Kentucky Department of Tourism

Le corse di cavalli del Kentucky Derby

4. Visitare la fabbrica delle mazze da baseball Slugger Museum

Negli Stati Uniti, il baseball è uno degli sport più seguiti e nel Kentucky c’è uno dei luoghi simbolo di questo sport, la Slugger Factory, la fabbrica (e museo) delle mazze da baseball più antica degli USA che ha sede a Louisville. Da più di 140 anni, i più grandi campioni del baseball hanno impugnato le mazze Slugger, facendosele forgiare su misura, con materiali, forme e dimensioni personalizzate. Visitare la fabbrica che le produce è senza dubbio una delle esperienze più interessanti che si possano fare qui per immergersi nella cultura sportiva americana. Nel museo sono esposti circa tremila modelli di mazze da baseball, alcun delle quali prendono il nome dai giocatori per cui sono state tagliate. La visita alla fabbrica mostra come si crea una mazza da baseball dal pezzo di legno informe fino al prodotto finale. Nessuno lascia la fabbrica senza la propria piccola mazza. I bambini ne andranno matti.

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Fonte: Getty Images

Lo Slugger Museum, il museo del baseball di Louisville

5. Salire a bordo della Belle

Sul fiume Ohio che attraversa Louisville è attraccato il battello a vapore più antico del mondo, Belle. L’iconica Belle of Louisville porta i turisti indietro nel tempo. Costruito nel 1914, è l’ultimo battello a vapore originale rimasto negli Stati Uniti d’America e anche quello che ha navigato per più tempo tanto da essere diventato un National Historic Landmark e uno dei simboli di Louisville. Quando venne costruito, navigava sul Mississippi attraverso il Tennessee; poi iniziò a fare la spola tra il Canada e il Golfo del Messico, finché non venne spostato a Louisville e qui rimase. La crociera, che viene organizzata per l’ora del pranzo, della cena o per un pic-nic, che si fanno a bordo, tocca alcuni dei punti più significativi della città. Durante la navigazione ci si immerge al cento per cento nel mood della cosiddetta Gilded Age, la Belle Époque vissuta a inizio Novecento negli Stati Uniti, allietati dall’immancabile musica Bluegrass. La visita alla sala motori è il momento più atteso dagli appassionati di imbarcazioni: i due motori da 450 cavalli ciascuno sono anche più vecchi del battello stesso.

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Fonte: @Kentucky Department of Tourism

Lo skyline di Louisville, nel Kentucky

6. Visitare il Muhammad Ali Center

Il Kentucky ha dato i natali a molti personaggi illustri, alcuni poco conosciuti in Occidente, ma uno su tutti è talmente famoso che il museo che gli è stato dedicato è decisamente una delle attrazioni più visitate d’America. Stiamo parlando di Muhammad Ali e del museo a lui intitolato che si trova a Louisville. Poche persone nell’arco della loro vita hanno raggiunto lo status di icona, ancora meno divengono faro e nutrimento spirituale di un popolo. È quanto è accaduto, invece, con Ali, che davvero ha segnato un’epoca perché non era solo un puglie ma un attivista dei diritti civili e un esempio per la comunità afroamericana. Il Muhammad Ali Center, oltre a essere un museo che mette in mostra i memorabilia del cinque volte campione mondiale di boxe e medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960 (inclusa la famosa bicicletta rossa che gli rubarono e che lo spinse a combattere per la prima volta nella vita), è anche un centro culturale costruito come tributo al grande pugile che è nato a Louisville del 1942 con il nome di Cassius Marcellus Clay Jr, che poi cambiò per convertirsi all’Islam. Ogni anno nel mese di giugno viene organizzato l’Ali Festival, una settimana di eventi per celebrare il “più grande di tutti i tempi” (Greatest of All Time) con partite di baseball, feste, concerti, gare sportive amatoriali, tour dei luoghi di Muhammad Ali e street food.

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Fonte: Getty Images

Il museo dedicato a Muhammad Ali a Louisville

7. Visitare il Museo della Corvette

A proposito di eccellenze, sapevate che il Kentucky è anche la casa della Corvette? A Bowling Green, vicino allo stabilimento di assemblaggio della General Motors, vengono prodotte, infatti, le automobili Chevrolet Corvette, le auto sportive americane per eccellenza, e si può visitare il National Corvette Museum aperto nel 1994. Per gli appassionati di motori è una tappa da non perdere. Il museo racconta la storia di quest’auto iconica, dall’evoluzione del design alla meccanica e ingegneristica e si può gareggiare – virtualmente – a bordo di un bolide, partecipare a workshop o perdersi tra gadget e, soprattutto, tantissimi modelli di Corvette. Chi vuole può anche provare la Delivery Experience, lo show che viene messo in piedi per tutti coloro che hanno ordinato un’auto e vengono a ritirarla.

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Fonte: @Kentucky Department of Tourism

Il museo della Corvette a Bowling Green

8. Inoltrarsi nel sistema di caverne più lungo del mondo a Mammoth Cave

Nel Kentucky non ci sono da visitare solo luoghi nati non più di 200 anni fa. Nel bel mezzo dello Stato c’è uno di parchi nazionali più importanti degli Stati Uniti, il Mammoth Cave National Park che comprende il più lungo sistema di grotte del mondo. Un posto unico, insomma, che merita assolutamente un viaggio. Il parco è diventato Patrimonio dell’umanità Unesco nel 1981 e riserva della biosfera nel 1990. Le Mammoth Cave si sono formate tra i giacimenti di calcare e di arenaria e comprende più di 591 chilometri di passaggi. Ogni anno nuove esplorazioni portano alla luce nuove grotte e gallerie. L’acqua che scorre lungo le gallerie di arenaria è quella che poi viene usata per produrre il famoso Kentucky Bourbon. Migliaia di anni di storia sono nascosti sottoterra. Nelle grotte sono stati trovati resti del periodo preistorico, ma anche la mummia di un nativo americano – queste caverne erano abitate dalle popolazioni locali – e fu o schiavo afroamericano, Stephen Bishop, il primo a disegnare una mappa dettagliata delle grotte nel 1850 dando il nome a molte delle attrazioni presenti. Sono tante le escursioni che vengono organizzate dalle guide esperte nelle caverne. La più scenografica è l’Echo River Tour, che permette ai visitatori di esplorare le grotte a bordo di una barca che naviga su un fiume sotterraneo. Il parco è anche un Dark Sky Park dove ammirare le stelle, si possono fare escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo e si può anche soggiornare nel parco, dormendo nei lodge o facendo campeggio in uno dei camping autorizzati.

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Fonte: 123RF

l’interno delle Mammoth Cave, le caverne più lunghe del mondo

9. Fare kayak nella Red River Gorge

Sempre a proposito di siti naturalistici, un altro luogo meraviglioso del Kentucky è il sistema di canyon chiamato Red River Gorge, immerso nella Daniel Boone National Forest, che prende il nome dall’esploratore che l’ha scoperta nel XVIII secolo. Questo luogo meraviglioso alterna altissime pareti rocciose a incredibili cascate a ponti naturali. Si contano un centinaio di archi naturali ed è considerata una delle mete migliori al mondo per l’arrampicata. Anche in questo parco si può soggiornare. Merita sicuramente l’esperienza di dormire in una tree house o in una cabin sospesa sul canyon. I trekking qui sono tantissimi, anche quelli alla scoperta della geologia di questo antichissimo territorio, ma ci si può anche lanciare giù dalle zipline o esplorare le gole sottoterra a bordo di un kajak sui corsi d’acqua sotterranei.

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Fonte: 123RF

Il meraviglioso paesaggio delle Red River Gorge

10. Food tour tra i sapori del Kentucky

Il famoso pollo fritto è il primo piatto che si cerca quando si visita il Kentucky. In realtà sfatiamo un mito: non è il piatto più famoso di questo Stato. Certo, lo si trova in alcuni ristoranti, ma è completamente diverso da ciò che ci si aspetterebbe e soprattutto è poco fritto. Detto questo, anche negli Stati Uniti del Sud oggi è di moda mangiare cibo fresco, poco grasso e a km zero (che qui chiamano “farm to table”). Pur non discostandosi troppo dai sapori del Sud. In molte città, da Lexington a Louisville, vengono organizzati divertenti food tour che sono strettamente legati alla storia dei luoghi e della popolazione. Tra pomodori verdi fritti e cocktail a base di Bourbon.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Degustazione di Bourbon e food pairing
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Kerala: le più belle spiagge dell’India e le suggestive lagune salmastre

L’India può sopraffare con il caos di città quali New Delhi, il caldo talvolta opprimente e la quantità impressionante di persone per le strade. Viaggiare in India può essere difficile, ma allo stesso tempo gratificante e ricco di emozioni, soprattutto per chi va alla scoperta di zone bellissime e imperdibili come quella del Kerala. Situato nel punto sud occidentale dell’India, questo stato si affaccia nella porzione di Oceano Indiano chiamato Mar Arabico: seicento chilometri di litorale caratterizzati da immense spiagge sabbiosepromontori rocciosi e distese di palme da cocco.

Qui, la natura rigogliosa, il profumo delle spezie proveniente dai campi circostanti e le scintillanti backwaters, composte da laghi, canali e lagune, vi faranno dimenticare la frenesia delle altre regioni indiane, trasportandovi dentro atmosfere rilassate e paesaggi di una bellezza unica. Ma com’è il mare a Kerala e quali sono le spiagge migliori? Ve le raccontiamo nel dettaglio in questo articolo.

Kovalam

Quando pensate a Kovalam dovete immaginare spiagge lambite da palme e circondate da colline. È considerata la località balneare più famosa di tutto il Kerala grazie alla sua atmosfera di relax e alla bellezza del paesaggio. Se negli anni ’70 rappresentava il paradiso degli hippy grazie alla sua tranquillità tropicale, oggi il turismo ha modificato lo scenario, caratterizzato da un numero elevato di hotel e ristoranti. Le spiagge più importanti sono Lighthouse Beach, Hawah Beach e Samudra Beach che, insieme, vanno a formare la famosa mezzaluna della spiaggia di Kovalam. Oltre che per le sue spiagge, questa zona del Kerala è famosa anche per essere la patria dell’ayurveda, la medicina tradizionale indiana della quale potete fare esperienza presso hotel e centri benessere.

Varkala

Meta prediletta per chi viaggia zaino in spalla, Varkala vanta una posizione spettacolare al di sopra di una scogliera ricca di vegetazione rigogliosa, mentre ai suoi piedi si estende una striscia di sabbia dove non mancano bancarelle e venditori di abbigliamento e gioielli. La spiaggia più visitata è soprattutto Papanasam Beach, vicina al Tempio Janardhana Swamy, antico di oltre 2000 anni: questo, infatti, è considerato un luogo sacro dagli hindu i quali vengono qui a fare le proprie offerte ai defunti. Da non perdere in questa spiaggia? Il tramonto, ammirato ogni giorno da tantissimi turisti e abitanti del luogo.

Spiaggia Varkala a Kerala

Fonte: iStock

La spiaggia di Varkala a Kerala

Kannur

Chi è alla ricerca di un tratto di costa meno conosciuto deve dirigersi verso la zona settentrionale, quella che un tempo venne definita da Marco Polo come “il grande emporio delle spezie”. Qui non si trova un’unica spiaggia, bensì 5 piccole spiagge: Payyambalam Beach, Meenkunnu Beach, Adikadalayi Beach, Baby Beach e Thayyil Beach. Se visitate quest’area dell’India tra dicembre e febbraio non perdetevi le danze rituali theyyam. I danzatori incarnano divinità, eroi e spiriti ancestrali indossando costumi elaborati, maschere spettacolari e trucchi ipnotici. Un’esperienza unica che non potete assolutamente mancare.

Bekal

Gli amanti del lusso, del comfort e del relax devono segnare sulla mappa la spiaggia di Bekal, diventata famosa grazie alla presenza del Forte Bekal, la più grande fortezza del Kerala, risalente al XVII secolo, la quale domina il panorama con la sua imponenza. Le spiagge sono pulite, incontaminate e selvagge e sono circondate da resort lussuosi, ideali per chi è alla ricerca di un’esperienza esclusiva e per famiglie con bambini.

Backwaters

Per un’esperienza avventurosa, non rinunciate alla navigazione tra le lagune. Nel Kerala, infatti, avete l’opportunità di navigare lungo 900 km di canali che costeggiano il litorale e penetrano nell’entroterra. In passato, queste vie d’acqua erano le ‘strade’ del Kerala e, ancora oggi, sono numerosi gli abitanti dei villaggi che le percorrono sopra le loro canoe. L’escursione tra le backwaters vi trasporterà in un mondo dove il tempo sembra essersi fermato. Attraversando laghi orlati di palme e stretti canali, incontrerete anche villaggi isolati dove la quotidianità dei contadini non è cambiata da un secolo a questa parte.

Per vivere al meglio questa esperienza, consigliamo di noleggiare le tipiche houseboat, costruite in fibra di cocco, in passato usate per il trasporto del riso, ora vere e proprie case galleggianti. Potete noleggiare l’houseboat che preferite in base alle vostre esigenze: sono disponibili sia imbarcazioni per sole coppie che per gruppi numerosi, mentre il cibo è quasi sempre compreso nel prezzo del noleggio ed è preparato da un cuoco presente a bordo, come anche il conducente/capitano.

Houseboat Kerala

Fonte: iStock

La tipica houseboat per navigare tra le backwaters

Quando andare nel Kerala

Scegliere il periodo giusto per visitare il Kerala è fondamentale per assicurarvi un viaggio piacevole e senza preoccupazioni legate al tempo. I mesi perfetti sono quelli compresi tra dicembre e marzo, quando la stagione secca regala giornate calde e luminose, ideali per esplorare le backwaters, i campi di tè e le spiagge dorate. Dicembre, in particolare, vanta temperature piacevoli e un’atmosfera frizzante grazie alle tante feste organizzate.

Se invece siete appassionati di cultura e tradizioni, non perdetevi i festival che animano il Kerala durante tutto l’anno: in agosto o settembre si celebra a Onam il ritorno del re Mahabali con danze, giochi e banchetti a base di Sadhya, un ricco thali vegetariano. A Thrissur Pooram, ad aprile o maggio, potrete assistere alla processione degli elefanti riccamente addobbati, circondati dai suoni dei tamburi e immersi nell’atmosfera vivace offerta dai tanti fuochi d’artificio.

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Pastéis de Belém: la pasticceria più antica (e buona) di Lisbona

Quando si parla di Lisbona, la capitale del Portogallo, non si può fare a meno di menzionare una delle sue più grandi delizie culinarie: i Pastéis de Belém. Questi dolci portoghesi, conosciuti anche come Pastéis de Nata, sono un’autentica icona gastronomica del Paese e una tappa obbligata per i golosi di tutto il mondo.

In questo articolo, esploreremo l’affascinante storia della più famosa pasticceria di Lisbona, l’omonima Pastéis de Belém e scopriremo perché questa pasticceria continua a deliziare il palato dei cittadini e dei turisti da oltre cento anni.

L’origine dei Pastéis de Belém

La storia dei Pastéis de Belém ha inizio nel 1837, quando la pasticceria Antiga Confeitaria de Belém aprì le sue porte nel quartiere di Belém, a pochi chilometri dal centro di Lisbona. Fondata da monaci del vicino Mosteiro dos Jerónimos, la pasticceria aveva l’obiettivo di sostenere finanziariamente il monastero. Fin dall’inizio, la ricetta segreta dei Pastéis de Belém fu custodita gelosamente dai monaci, trasmessa solo a pochi selezionati.

Ancora oggi, i Pastéis de Belém sono prodotti secondo la ricetta originale dei monaci, che rimane un segreto ben custodito. Solo un ristretto numero di persone conosce gli ingredienti e il processo di preparazione esatti. La pasta sfoglia croccante e delicata viene riempita con una crema pasticcera leggera e vellutata, aromatizzata con vaniglia e cannella. I pasticceri esperti lavorano abilmente l’impasto per ottenere una consistenza perfetta, e ogni Pastel de Belém viene cotto in forno a temperature elevate per creare quella caratteristica superficie bruciata e croccante.

All’interno della pasticceria di Belém

Situata nel quartiere di Belém a Lisbona, la Pastéis de Belém è la pasticceria più antica della città, nonché la più buona. I dolci sfornati dalle mani sapienti di chi ci lavora sono, infatti, una prelibatezza più unica che rara. Quando si visita la pasticceria di Belém, si viene accolti da un’atmosfera tradizionale e accogliente. Le pareti sono adornate da piastrelle colorate e fotografie d’epoca, creando un’atmosfera che ricorda l’antica Lisbona. Le dolci tentazioni esposte nelle vetrine sono irresistibili, e non appena si ordina un Pastel de Belém, si viene rapiti dal suo aroma delizioso e dal sapore unico.

I Pastéis de Belém vengono serviti caldi, spolverati di zucchero a velo e cannella. Il contrasto tra la croccantezza della pasta sfoglia e la cremosità della crema pasticcera è semplicemente divino. Il consiglio è quello di gustarli con una tazza di caffè portoghese o con un bicchiere di Porto, per esaltarne al massimo i sapori.

Oltre ai Pastéis de Belém, la pasticceria offre anche una selezione di altri dolci tradizionali portoghesi, come il Pão de Deus (pane dolce), il Travesseiro (un pasticcino a forma di cuscino) e il Queijada (una sorta di cheesecake). Tuttavia, i Pastéis de Belém rimangono i protagonisti indiscussi e continuano a richiamare visitatori da tutto il mondo.

Certo, non è la sola pasticceria della capitale portoghese, ma qui la delizia è assicurata e c’è un motivo preciso. I Pastéis de Nata, ovvero i tortini tradizionali portoghesi, sono preparati seguendo la ricetta originale, che ovviamente è segretissima. Si va dicendo che solo tre persone in tutta Lisbona la conoscano!

I tortini di Lisbona

Trattandosi di una ricetta segreta, ancora oggi a prepararli sono pochissime persone: il capo pasticcere e i suoi due aiutanti, che realizzano sfoglia e ripieno. Una volta pronto l’impasto, a lavorarlo sono i vari cuochi della pasticceria, che sistemano la pasta sfoglia in piccoli contenitori, riempiendoli poi con la crema, e infornandoli ad alte temperature. Ma attenzione, se i Pastéis de Nata sono diffusi in tutto il Portogallo, i Pastéis de Belém si trovano solo qui, a Lisbona. E pur assomigliandosi, non sono uguali, perché la ricetta segreta è custodita esclusivamente da questa pasticceria.

Pastéis de Belém

Fonte: iStock

Un pastel de Belém