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Vizzini, il borgo che sta per diventare un polo culturale

Il borgo della Cunziria di Vizzini, noto per essere il luogo dove Giovanni Verga ambientò il famoso duello della sua “Cavalleria Rusticana”, è pronto a rinascere grazie a un ambizioso progetto di riqualificazione che promette di trasformare questa antica località in un polo culturale e turistico di rilevanza internazionale.

Con un investimento di 20 milioni di euro, supportato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), l’iniziativa punta a recuperare questo borgo storicamente ricco di cultura nel cuore della Sicilia sud-orientale, valorizzando il patrimonio storico e architettonico della zona e creando nuove opportunità di lavoro e sviluppo economico.

Un progetto sostenibile

Il progetto prevede la riqualificazione di 12 edifici, 48 infrastrutture e 2 mulini storici, con l’adozione di tecniche avanzate per migliorare l’efficienza energetica e l’implementazione di sistemi innovativi di gestione dei rifiuti. L’obiettivo è creare un borgo circolare, a impatto ambientale zero, proiettato verso una nuova dimensione digitale e sostenibile che possa servire anche da modello per altre comunità.

Fondamentale per il successo dell’iniziativa sarà la sinergia tra pubblico e privato nel garantire la sostenibilità e l’efficienza del progetto. A questo scopo sono previste collaborazioni con l’Università di Catania, l’Accademia di Belle Arti e i teatri Massimo Bellini e Stabile di Catania per animare il borgo con residenze d’artista, summer school, stage e laboratori permanenti.

In programma anche lo sviluppo di infrastrutture per l’hosting esperienziale all’interno degli antichi mulini, che contribuiranno a consolidare una nuova immagine del territorio, rendendolo un punto di riferimento culturale e turistico a livello internazionale.

Gli spazi culturali

Uno degli elementi chiave del progetto è la creazione di un centro di documentazione internazionale dedicato al Verismo e di un museo Verghiano. Questi spazi ospiteranno attività artistiche e culturali, con un’attenzione particolare alla valorizzazione del patrimonio letterario e storico del territorio.

La Cunziria ospiterà inoltre una nuova biblioteca e un centro congressi internazionale, che serviranno da punto di incontro per studiosi e appassionati di tutto il mondo, promuovendo la ricerca e la condivisione delle conoscenze.

Saranno istituiti anche un centro di ricerca e una scuola di teatro, oltre a un museo dedicato alle attività della concia. Questi spazi ospiteranno attività artistiche e culturali, con un’attenzione particolare al cambiamento climatico, rendendo il progetto sostenibile nel tempo sia a livello ambientale che economico.

L’idea di riqualificare la Cunziria risale agli anni ’90, promossa dall’allora presidente della Provincia di Catania, Nello Musumeci, oggi Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare. Musumeci ha espresso soddisfazione nel vedere il progetto finalmente realizzarsi dopo trent’anni di attesa, sottolineando come la rinascita del borgo rappresenti un forte segnale per la ripresa economica e turistica della regione.

Secondo il sindaco di Vizzini, Salvatore Ferraro, il progetto avrà un rilevante impatto economico sulle attività locali, auspicando che questa iniziativa possa incentivare i giovani a restare e credere nuovamente nella propria terra. La trasformazione della Cunziria in un motore di sviluppo per l’intera area porterà al ripopolamento della zona e alla nascita di nuove realtà imprenditoriali.

La riqualificazione del borgo della Cunziria sarà completata entro il 2025, mentre l’intero progetto si concluderà entro il 2026, come da programma approvato dal Ministero della Cultura.

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Viaggio in Alsazia: Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini

L’Alsazia, piccola ma incantevole regione della Francia, è un territorio famoso per i suoi paesaggi pittoreschi ed i suoi affascinanti borghi antichi. La regione, situata al confine con Svizzera e Germania, lungo la sponda occidentale del Reno, è un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti della natura e per chi cerca paesini da esplorare, che sembrano appena usciti dalle fiabe più famose. Con le sue vallate colorate, le sue colline ed i preziosi vitigni, dominata dai monti Vosgi, la regione dell’Alsazia è celebre per le sue due principali città più conosciute: Strasburgo e Colmar.

Questa regione è un mix unico di arte e storia, si tratta di una terra che, pur conservando le sue antiche tradizioni, accoglie al suo interno anche le influenze dei Paesi vicini, creando una regione senza eguali in Europa, per il suo mix di culture. Le case colorate a graticcio, conosciute con il nome di “colombages”, i suoi eccellenti vini e la ricca storia renderanno il viaggio in questa regione francese assolutamente indimenticabile.

Cosa vedere a Strasburgo

La città di Strasburgo è il capoluogo dell’Alsazia e sede del Parlamento Europeo e si trova al confine con la Germania, con una doppia influenza culturale, sia francese che tedesca, che le è valsa il soprannome di “città dalle due anime”. Strasburgo è una città in grado di affascinare i propri visitatori, provenienti da tutto il mondo, con il suo mix di modernità e tradizione.

Il centro storico e la Petite France

Il centro storico di Strasburgo è una zona completamente pedonale, che si affaccia sui canali che scorrono in città e lo rendono un luogo spettacolare da esplorare a piedi. Passeggiando tra le sue stradine, inoltre, si possono scoprire angoli davvero suggestivi, piazzette nascoste e viste mozzafiato sui canali. Un modo ancora più affascinante ed unico per scoprire la città è fare un giro in battello, ammirando i magnifici palazzi che incorniciano i corsi d’acqua, il giusto luogo per gli amanti della fotografia.

La Petite France è la parte più antica e pittoresca del centro storico ed è anche nota come il quartiere dei conciatori. Qui, tra case a graticcio colorate, si trova la famosa Maison de Tanneurs, uno degli edifici più antichi della città, oggi Patrimonio dell’Unesco. L’edificio originale a due piani presenta delle soffitte ventilate, che offrivano ai conciatori dell’epoca le condizioni ideali per la trasformazione del cuoio e l’essiccazione delle pelli.

La cattedrale di Notre Dame di Strasburgo e la sua piazza

C’è poi la Cattedrale di Notre Dame, uno dei monumenti più iconici della città di Strasburgo. Questa struttura venne definita da Victor Hugo come un “prodigio di grandezza e leggiadria”, ed è anche famosa per la sua guglia alta ben 142 metri, la facciata ornata da statue e le imponenti e colorate vetrate. All’interno si trova, inoltre, l’Orologio Astronomico, un capolavoro rinascimentale del sedicesimo secolo. L’Orologio attira soprattutto per il gioco dei meccanismi che, ogni giorno, a mezzo giorno e mezzo, si mettono in moto contemporaneamente, quando si possono vedere le diverse età della vita, che sfilano davanti alla morte. Più in alto, invece, sfilano davanti a Gesù gli apostoli, il cui passaggio è segnato dal canto e dal battito d’ali di un grande gallo.

Foto della città di Strasburgo all'alba con la cattedrale sullo sfondo

Fonte: iStock

Vista della città di Strasburgo, Francia

Durante il periodo natalizio, la Piazza della Cattedrale di Strasburgo, conosciuta anche come la capitale del Natale, si trasforma in un magico regno delle fiabe con i suoi mercatini natalizi, tra i più antichi d’Europa e conosciuti in tutto il mondo. In questa piazza è possibile trovare anche Maison Kammerzell, situata in Piazza della Cattedrale, una delle più antiche ed importanti case della città di Strasburgo, conosciuta anche per la sua facciata in legno, unica, decorata con diverse figure che rappresentano: I cinque sensi, I segni zodiacali, Scene sacre e profane I quattro stadi della vita.

Piazza della Repubblica nel quartiere tedesco

Piazza della Repubblica è una delle più importanti della città di Strasburgo ed è situata nel quartiere tedesco della città. Questa piazza è ricca di edifici amministrativi e culturali, tra cui il Palais du Rhin, il Palazzo della Giustizia ed il Teatro Nazionale di Strasburgo. Si tratta della piazza più grande di Strasburgo, un luogo ideale dove potere fare shopping e gustare un caffè in uno dei suoi numerosi locali.

Arte e cultura a Strasburgo

Per gli amanti di storia, cultura ed appassionati di arte, Strasburgo è una città che ha molto da offrire. Tra i musei da visitare, si consigliano ai visitatori sicuramente il Museo di arte Moderna e contemporanea, uno dei più grandi dell’intera Francia, ed i Musei di Palazzo Rohan, che ospitano al loro interno il Museo Archeologico, il Museo delle Arti Decorative ed il Museo delle Belle Arti. C’è poi anche il famoso Museo dell’Opera di Notre-Dame, conosciuto per la sua collezione di arte decorativa e plastica della regione del Reno.

Cosa mangiare a Strasburgo?

Strasburgo è una città da scoprire anche attraverso i suoi gusti e la sua cucina. Tra i piatti tipici dell’Alsazia spiccano sicuramente la Tarte Flambée, una sorta di pizza con cipolla, formaggio, pancetta e uova, la Choucroute, un piatto a base di carne di maiale con verza e cavolo e, infine, i Pretzel, un pane salato a forma di cuore o fiocco. Da non perdere, poi, il Foie Gras, patè di fegato d’oca, e i croissant di ogni tipo, che sono una specialitá del Paese.

Cosa vedere a Colmar?

Colmar è una piccola cittadina che incanta con le sue casette colorate a graticcio, le sue chiesette gotiche, i piccoli ponti ed i canali, fra le città più incantevoli d’Europa, anche grazie al suo aspetto medievale. È conosciuta anche come “Petite Venice”, la Piccola Venezia, per la presenza di numerosi e affascinanti canali che ricordano Venezia. Passeggiare per le vie di Colmar offre un’atmosfera fiabesca, con le sue botteghe artigianali e le deliziose pasticcerie.

È anche capoluogo dell’alto Reno e fu fondata durante il Sacro Romano Impero. Colmar, grazie anche alla sua posizione, ha una doppia anima, francese e tedesca, ed il suo nome deriva probabilmente dal latino columbarium, dovutato alla presenza dell’allevamento delle colombe del Re ai tempi di Carlo Magno.

La Collégiale Saint-Martin e gli edifici storici di Colmar

La Collégiale Saint-Martin è il luogo di culto principale di questa città dell’Alsazia e si tratta di un maestoso esempio di architettura gotica tipica della regione alsaziana. Passeggiando fra le vie così suggestive di Colmar, è possibile ammirare numerosi edifici storici e caratteristici. Fra questi spiccano sicuramente la Maison des Tetes e la Maison Pfister, due case storiche rinascimentali: la prima è famosa per le 106 teste scolpite che decorano la facciata e la seconda per la tipica finestra sporgente “erker” e gli affreschi presenti sulle sue facciate.

Un’altra attrazione turistica della città di Colmar è la sua vecchia dogana, con i suoi tetti spioventi e le maioliche colorate, che oggi è sede del mercato degli artigiani. La città è anche famosa per la Statua della Libertà e il Museo Bartholdi, dedicato allo scultore che progettò la statua di New York. Inoltre, il museo del giocattolo è un luogo magico ed unico, dove scoprire l’evoluzione dei giocattoli dal diciannovesimo secolo ad oggi, adatto a tutti, adulti e bambini.

I mercatini di Natale a Colmar

Durante il periodo natalizio, Colmar si trasforma in un vero e proprio villaggio di Babbo Natale, con strade, piazze, ponti e canali addobbati con luci e decorazioni natalizie. A Colmar sono presenti cinque mercatini di Natale, in grado di offrire un’esperienza unica, con casette colorate, dolci, giocattoli e tanto divertimento per grandi e piccini.

Route des Vins d’Alsace, la strada dei vini

Il territorio dell’Alsazia è molto conosciuto a livello internazionale anche per le sue specialità enogastronomiche, oltre che per i suoi spettacolari paesaggi. In questo territorio è presente la Route des Vins d’Alsace, un vero e proprio itinerario enogastronomico che si estende per circa 170 chilometri ed attraversa l’intera regione, fra le regioni vinicole migliori d’Europa

Questa strada del vino, che venne creata ufficialmente nel 1953, parte da Marlenheim, a nord di Strasburgo, fino a Thann, vicino a Mulhouse, passando attraverso diversi territori. È una delle più antiche vie del vino in Francia ed offre un’esperienza unica tra vigneti storici, villaggi pittoreschi e famosi vini pregiati.

Lungo la strada dei vini dell’Alsazia si possono visitare piccoli villaggi come Riquewihr, noto per la sua architettura medievale e le case colorate, Eguisheim, spesso votato come uno dei più bei villaggi di Francia e Obernai, villaggio situato vicino a Strasburgo, una città affascinante con una ricca storia e numerose cantine da esplorare.

Distesa di vigneti nelle colline francesi dell'Alsazia

Fonte: iStock

Vigneti nelle colline francesi dell’Alsazia, in Francia

A livello internazionale, l’Alsazia è rinomata per i suoi vini bianchi freschi e aromatici, come il Riesling, il Gewurztraminer, il Pinot Grigio ed il Muscat e per assaporarli, lungo la via dei vini, è possibile effettuare numerose attività ed esperienze, come tour guidati e degustazioni nelle cantine locali, o anche passeggiare tra i vigneti durante i diversi festival di vino locali. Questo percorso non solo celebra i vini eccellenti dell’Alsazia, ma offre anche un’immersione completa nella cultura, nella storia e nelle tradizioni di questa affascinante regione francese.

Un viaggio in Alsazia, alla scoperta di Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini è sicuramente un’esperienza indimenticabile, ricca di storia, cultura, paesaggi mozzafiato e prelibatezze culinarie, che renderanno la visita in questa regione della Francia un’esperienza indimenticabile, anche dal punto di vista dei sapori.

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Viaggio a Bagno di Romagna nel segno del benessere tra terme e natura

Gli italiani sono sempre più alla ricerca di luoghi dal ricco patrimonio storico e naturale, da visitare anche durante un weekend fuori porta lontano dalle folle e dal caos delle destinazioni più turistiche. L’Emilia Romagna, da sempre, si ritaglia un posto d’onore tra le regioni in grado di offrire borghi particolari che non vede l’ora di condividere con i viaggiatori più curiosi alla ricerca di esperienze autentiche all’insegna della lentezza, sia d’estate che d’inverno.

Uno di questi borghi, perfetto da visitare in tutte le stagioni, è Bagno di Romagna, non solo un luogo incantevole, ma una meta perfetta dove rigenerarsi nel segno del benessere. Situato sull’Appennino, in provincia di Forlì Cesena, vanta una tradizione termale antichissima risalente ai tempi dei romani, i quali costruirono ampie terme apprezzate come sosta tra Roma e Ravenna. Se volete staccare la spina e rilassarvi, scoprite insieme a noi questo borgo, premiato dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione, un riconoscimento che attesta l’impegno della località nel preservare le bellezze del suo territorio.

La storia di Bagno di Romagna: dai romani a Mussolini

Nel nome è racchiusa la sua storia, dalla più antica a quella più recente: Bagno di Romagna deriva dal latino balneum, ‘bagno’, e racconta il periodo glorioso dei romani che qui realizzarono vasti impianti termali; l’estensione di ‘Romagna’ avviene dopo il 1923, quando il confine della regione venne spostato da Mussolini fino a comprendere anche Bagno, prima appartenente alla provincia di Firenze. Questa decisione fu presa per includere la sorgente del Tevere in Emilia Romagna a chiari scopi di propaganda: l’idea era far nascere il “fiume sacro ai destini di Roma” nella provincia di nascita del Duce.

Tra questi due periodi spicca quello medievale, durante il quale il borgo cominciò a trasformarsi in un salotto termale frequentato soprattutto da nobili e aristocratici che, come i romani, conoscevano bene le proprietà curative delle sue acque termali. Oggi, questa tradizione continua a rappresentare il maggior punto d’interesse del borgo, dove sono presenti numerose strutture moderne che offrono esperienze di benessere complete, ma non solo. Le strade in pietra del paese racchiudono anche alcuni tesori storici da scoprire durante una tranquilla passeggiata che, per gli amanti della natura, si estende ai paesaggi del Parco delle Foreste Casentinesi.

Cosa vedere a Bagno di Romagna

Non solo terme, un weekend a Bagno di Romagna abbraccia il concetto di benessere a 360 gradi: da una passeggiata nel centro storico ai sentieri escursionistici immersi nella natura. Ecco cosa vedere nel borgo e nei suoi dintorni.

Il centro storico

Le vie acciottolate del centro, dal fascino medievale e rinascimentale, sono lo scenario ideale in cui trascorrere un pomeriggio tranquillo all’insegna dei suoi monumenti ed edifici storici. Nel cuore di Bagno di Romagna svetta la Basilica di Santa Maria Assunta, custode dei tesori risalenti all’arte della “Romagna Toscana”. Qui ci sono anche sette cappelle realizzate da diversi artisti, tra cui una Vergine eseguita nella bottega di Donatello verso il 1410. Proseguendo su Via del Capitano vi imbatterete nel palazzo omonimo che, con la sua particolare facciata adornata da oltre 70 stemmi, testimonia il tempo in cui i capitani fiorentini suggellavano il loro mandato nella Val di Bagno.

Prima o dopo aver esplorato il borgo, provate alcune delle sue specialità tipiche, una su tutte i basotti, tagliolini cotti in brodo, disposti a strati in una teglia e gratinati. Da non perdere anche i tortelli, cotti sulla pietra refrattaria e farciti con ingredienti sempre diversi in base alle stagioni, normalmente erbette o patate, e la focaccia di Bagno, un dolce pasquale caratterizzato da una crosta croccante e sottile, con interno soffice e spugnoso.

Centro storico Bagno di Romagna

Fonte: 123RF

Ombrelli colorati decorano il centro storico di Bagno di Romagna

Relax presso i centri termali

La realtà di Bagno di Romagna è legata soprattutto alle sue acque termali, confermandosi come la meta ideale per chiunque desideri un weekend all’insegna del benessere e della cura di sé. I benefici delle sue acque, come abbiamo anticipato all’inizio dell’articolo, sono rinomate fin dai tempi degli antichi Romani, una fama che proseguì anche sotto il dominio fiorentino, durante il quale ospiti illustri venivano proprio qui a rigenerarsi nelle piscine della cittadina, tra cui i figli di Lorenzo il Magnifico e lo scultore Benvenuto Cellini.

Le strutture termali del borgo sono moderne e offrono tanti servizi per soddisfare ogni esigenza, dal semplice relax a quelle specifiche per la salute. Dai bagni termali alle saune, dai bagni di vapore agli idromassaggi, tra le strutture più rinomate, alcune convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, c’è lo Stabilimento Termale Euroterme, il più frequentato, specialmente per via delle piscine esterne aperte sia d’estate (anche di sera) che d’inverno. Altri indirizzi da segnare sono le Terme Roseo e le Terme S. Agnese.

Attività nella natura

Le colline dell’Appennino Tosco-Romagnolo sono perfette per gli amanti delle attività all’aria aperta. In particolare, da Bagno di Romagna potete intraprendere i numerosi percorsi escursionistici all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, perfetti per ogni livello di preparazione e per ogni stagione. Sono oltre 600 i chilometri di sentieri, gli itinerari dedicati alla MTB, i sentieri natura e i percorsi ad alta accessibilità come il “Sentiero delle Foreste Sacre” o “L’Alta via dei Parchi”.

Le famiglie con bambini, invece, non possono perdersi il Sentiero degli Gnomi: da secoli, leggende narrano degli avvistamenti di gnomi e fatine che girano nei boschi intorno a Bagno di Romagna. Se parlate con gli abitanti del borgo molti vi diranno di avere incontrato uno gnomo! Dalla fama di borgo degli gnomi è nato un sentiero tematico dedicato ai bambini, un percorso che permette di conoscere la vita e la funzione benigna di queste piccole creature che stimolano la fantasia di grandi e piccini.

Apennino tosco-romagnolo

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Scorcio dell’Appennino Tosco-Romagnolo
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Tutto quello che devi sapere sul Castello di Bratislava

La capitale della Slovacchia, Bratislava, incanta per il suo matrimonio perfetto tra storia e modernità. Crocevia culturale soggetto a influenze austro-ungariche che si fondono con quelle slovacche, è una città che merita di essere esplorata in lungo e in largo. A contrastare la rigidità degli edifici socialisti che punteggiano la città c’è il maestosissimo Castello di Bratislava, una struttura imponente arroccata in cima alla città e che domina il paesaggio circostante poiché visibile da ogni angolo della capitale. Il castello è molto di più di un semplice punto di riferimento visivo, è anche una chiave di volta nella lettura della storia slovacca e della città di Bratislava. Ecco tutto quello che devi sapere sul Castello di Bratislava per organizzare al meglio la tua visita.

La storia del castello di Bratislava

Per comprendere appieno perché il Castello di Bratislava è così importante per la storia della città, è fondamentale salire su una macchina del tempo e ripercorrere le tappe fondamentali dalla sua nascita fino ad arrivare ai giorni nostri.

Le origini

Le prime tracce di insediamenti sulla stessa collina che oggi ospita il castello risalgono all’età del Bronzo e, nello specifico, i primi abitanti di questo luogo furono i celti seguiti subito dopo dai romani. Per vedere la costruzione del castello fatto e finito, però, dobbiamo aspettare il IX secolo, con la costituzione di uno dei primi stati slavi dell’Europa centrale: il regno del Grande Moravia.

Con l’arrivo del X secolo, Bratislava divenne una parte indispensabile del crescente stato ungherese e, in questo periodo, il castello subì un rinnovamento: completamente ricostruito in pietra, divenne un’importante e strategica fortezza. Nel corso dei secoli, subì varie trasformazioni e ampliamenti e, infine, durante il regno di Sigismondo di Lussemburgo, il castello fu ulteriormente modificato e fortificato per resistere agli attacchi hussiti.

L’epoca d’oro del castello

Nel XVI secolo, il Castello di Bratislava divenne una residenza reale e una delle principali fortificazioni dell’Ungheria, acquisendo lentamente l’aspetto rinascimentale che in parte conserva ancora oggi. Durante il periodo asburgico il castello continuò a svolgere la funzione di residenza diventando un importantissimo centro amministrativo. Maria Teresa d’Austria, una delle figure più importanti dell’epoca moderna europea, commissionò diversi interventi di restauro apportando modifiche di stile – portandolo verso il barocco -e di ampliamento ulteriormente del complesso, trasformandolo in una residenza imperiale di grande sfarzo.

Il declino e la rinascita del castello

Sotto l’imperatore Giuseppe II, a fine ‘700, il castello perse la sua funzione residenziale e venne convertito in un seminario teologico fino a cadere in completo disuso. A peggiorare la situazione, nel 1811, un devastante incendio distrusse l’intero castello lasciandolo in completa rovina per oltre un secolo. Fu solo negli anni ‘50 del ‘900 che il governo decise di ricostruire il castello avviando dei lavori di restauro che durarono per diversi decenni e che avevano la missione di riportare il castello al suo antico splendore.

Il Castello di Bratislava oggi

Oggi, il Castello di Bratislava è un importante luogo di interesse storico e culturale e ospita il Museo Nazionale Slovacco: un museo che espone collezioni d’arte, storia e archeologia. Grazie alla sua posizione strategica sopra la città, il castello è diventato anche un vero e proprio Belvedere offrendo panorami mozzafiato e splendide vedute sulla città lambita dalle acque del Danubio.

Cosa vedere al Castello di Bratislava

Castello di Bratislava di sera
Le luci del Castello di Bratislava illuminano il Danubio

Come dicevamo, il Castello di Bratislava ospita alcune collezioni del Museo Nazionale Slovacco con vari pezzi di grande valore: dagli splendidi dipinti di Maria Teresa e Maria Antonietta ai gioielli, manufatti e altre opere d’arte. Girare per il castello significa anche assaporare l’eco della vita di corte dell’epoca, eco che risuona particolarmente nella Sala Ungherese, nella Sala degli Specchi e, infine, nella Sala della Musica.

La Torre della Corona merita una menzione speciale tra le cose da vedere nel castello poiché rappresenta la struttura più antica della fortezza conservatasi intatta fino ai giorni nostri. La torre prende il proprio nome dal ruolo passato che ha avuto, quando al suo interno venivano custoditi i gioielli della corona ungherese. Durante la visita del museo è possibile salire su questa torre, dalla quale è possibile godere di splendide viste panoramiche sulla città di Bratislava, il Danubio e, in lontananza, sui paesi vicini come Austria e Ungheria.

Il Castello di Bratislava ospita anche diversi eventi culturali durante tutto l’anno, come rappresentazioni teatrali organizzate nella splendida cornice del castello, concerti di musica classica, ma anche mercati dell’artigianato ed eventi di beneficenza. Inoltre, a Natale la corte del castello si accende di magia con i mercatini natalizi che vendono, per tutto il periodo delle feste, prodotti tipici e di artigianato locale.

Castello di Bratislava: le informazioni che devi sapere

Per organizzare al meglio la tua visita ti suggeriamo di visitare sempre in anticipo il sito ufficiale dell’ente turistico della città, in questo modo avrai sempre le informazioni più aggiornate. Ad ogni modo, ecco alcune informazioni utili per la tua visita al Castello di Bratislava:

  • Apertura al pubblico: nella stagione invernale il castello è aperto tutti i giorni dalle 9.00 fino alle 17.00 con l’ultimo ingresso alle 16.00. Nella stagione estiva, invece, l’edificio è aperto tutti i giorni dalle 10.00 fino alle 18.00 con l’ultimo ingresso alle 17.00.
  • Come arrivare: il castello è facilmente raggiungibile a piedi partendo dal Duomo di San Martino e passando sotto il Ponte Nuovo; in auto seguendo la strada Palisady fino al parcheggio vicino al castello; con i mezzi pubblici come autobus e tram che ti faranno scendere alle fermate più vicine al castello.
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Abruzzo Notizie vacanze Viaggi

Abruzzo Welcome, attività outdoor gratis per i turisti a luglio e settembre

Scoprire un Abruzzo autentico con esperienze gratuite da vivere nei mesi di luglio e settembre. E’ la proposta di “Abruzzo Welcome” ai turisti che quest’estate scelgono di trascorrere una vacanza, anche breve, nella regione. Promossa dai Gruppi di Azione Locale (GAL) “Abruzzo Italico Alto Sangro”, “Terre Pescaresi” e “Terre d’Abruzzo”, l’iniziativa punta a valorizzare le risorse locali ed estendere la stagione turistica, promuovendo un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

L’offerta è valida per i mesi estivi di luglio e settembre 2024 (quindi escluso il mese di agosto). Durante questo periodo, i turisti che soggiornano almeno una notte in Abruzzo possono richiedere voucher gratuiti per partecipare a una varietà di attività uniche ed eco-sostenibili, che spaziano dalle escursioni ai tour in bicicletta, dalle passeggiate a piedi alle visite guidate di luoghi d’interesse storico, fino alle esperienze legate alle tradizioni locali e all’artigianato.

Come Richiedere e Usare i Voucher

Per partecipare, è sufficiente prenotare un soggiorno in una struttura ricettiva in Abruzzo e utilizzare la prenotazione confermata per richiedere sul sito di Abruzzo Welcome uno o più “voucher attività”, che permettono ai turisti di selezionare e prenotare attività senza alcun costo.

Una volta ricevuta conferma della prenotazione con tutte le informazioni necessarie per partecipare, il giorno dell’attività basterà presentarsi puntuali al luogo indicato, con i voucher e i documenti di identità di tutti i partecipanti.

Attività Disponibili

Le attività offerte attraverso “Abruzzo Welcome” sono progettate per valorizzare il patrimonio naturale e culturale dell’Abruzzo. In programma ci sono passeggiate guidate nella Val Fondillo, nella Valle dell’Orfento, lungo la Via del Sale nella Valle del Fino, la visita guidata all’abbazia di Santo Spirito. I più sportivi possono scegliere tra i bike-tour dei Tre Comuni, del Piano dell’Aremogna e di Punta Rossa con partenza da Roccaraso, escursioni in e-bike sulla Majella da Caramanico Terme, oppure rilassanti attività di yoga e benessere alla Zingarella del Voltigno.

Numerose le proposte per famiglie con bambini, come l’esplorazione del Bosco delle Meraviglie con Fate e Gnomi in località Aremogna, a Roccaraso, dove a sorpresa si incontrano elfi, folletti e fate che coinvolgono i piccoli visitatori in giochi, canti e danze per vivere una giornata veramente magica. Divertimento assicurato anche al Parco Avventura di Roccaraso, un percorso acrobatico fra gli alberi accessibile a bambini e adulti, ma c’è anche la possibilità di cimentarsi in un’avvincente discesa in Mountain Cart del Montepratello, comodamente raggiungibile in cabinovia.

L’iniziativa “Abruzzo Welcome” fa parte della Strategia di Sviluppo Locale (SSL) dei GAL, cofinanziata dalla Comunità Europea, dallo Stato e dalla Regione Abruzzo, al fine di valorizzare le risorse locali integrando le filiere produttive nell’offerta turistica per renderle più attrattive, promuovere il turismo sostenibile riducendo l’impatto ambientale del turismo estivo, migliorare la qualità della vacanza offrendo esperienze autentiche ai turisti.

“Abruzzo Welcome” è parte del Progetto di Cooperazione Inter-territoriale “Abruzzo Nature Collection”, un’iniziativa volta a promuovere le risorse e le produzioni locali attraverso il tema “Natura e Sostenibilità”. Rappresenta pertanto un’opportunità unica per scoprire le bellezze naturali e culturali dell’Abruzzo, garantendo al contempo una vacanza sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

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Colli Euganei e Alpi Giulie (Italia-Slovenia) designate riserve della Biosfera Unesco

Dall’1 al 5 luglio ad Agadir, in Marocco, si è svolta la 36esima sessione del comitato coordinatore del Programma Man and the Biosphere (MAB) dell’Unesco, dove sono state designate di 11 nuove Riserve della Biosfera in 11 Paesi: Colombia, Repubblica Dominicana, Italia, Mongolia, Paesi Bassi, Filippine, Corea del Sud, Slovenia e Spagna. Per il nostro Paese sono stati nominati i Colli Euganei e la Riserva transfrontaliera delle Alpi Giulie, tra Italia e Slovenia, entrambe quindi designate riserve della Biosfera Unesco.

I Colli Euganei hanno conquistato il riconoscimento Unesco

I Colli Euganei, affascinante gruppo di rilievi collinari di origine vulcanica in Veneto, sono appena stati iscritti nella Lista delle Riserve Mondiali della Biodiversità.

L’Unesco ha infatti sottolineato che “Questo pittoresco paesaggio nella regione del Veneto, nell’Italia nord-orientale, è caratterizzato da non meno di 81 colline vulcaniche, tra cui l’imponente Monte Venda che si erge tra centri termali e pianure verdeggianti impreziosite da uliveti e vigneti. Estendendosi su 15 comuni, l’area è ricca di patrimonio naturale e culturale. La storia vulcanica della regione e le sue acque termali contribuiscono al suo fascino, rendendola il più grande bacino termale d’Europa. Con una superficie totale di 341 km², la riserva della biosfera ospita una popolazione di 111.368 abitanti. Dotata di una vasta gamma di flora e fauna endemiche della pianura veneta, la riserva della biosfera ha stabilito partnership con università e un quadro di gestione completo. I Colli Euganei sono di origine vulcanica. Questa regione sta promuovendo l’agricoltura sostenibile e l’ecoturismo, garantendo al contempo una governance partecipativa, al fine di gettare le basi per una coesistenza armoniosa tra attività economiche umane e tutela ambientale”.

Si tratta di una decisione che è stata presa all’unanimità dai delegati dei 35 Stati membri del Consiglio intergovernativo in rappresentanza degli oltre 180 Stati parte del programma Mab dell’Unesco. Con tale risultato il Veneto arriva ad avere ben 18 riconoscimenti Unesco, quindi il record nazionale.

La Riserva transfrontaliera delle Alpi Giulie

La Riserva della biosfera Alpi Giulie italiane, con sede in Friuli Venezia Giulia, e la Riserva della biosfera delle Alpi Giulie slovene, in Slovenia, sono state riconosciute ufficialmente dall’Unesco “Riserva della biosfera transfrontaliera delle Alpi Giulie“.

Su di esse il comitato coordinatore del Programma MAB ha sottolineato che: “Questa riserva della biosfera transfrontaliera è il risultato della fusione di due riserve della biosfera slovena e italiana, designate rispettivamente nel 2003 e nel 2019. La riserva della biosfera transfrontaliera si estende su 2.671 km2, comprendendo aree centrali di 735 km2, zone cuscinetto di 438 km2 e aree di transizione per un totale di 1.497 km2, che ospitano 109.060 abitanti in 20 comuni. La zona vanta un mosaico di montagne alpine e altipiani carsici punteggiati da cascate e laghi incontaminati. La ricca biodiversità comprende orsi bruni, linci, lontre e gatti selvatici. La candidatura di questo sito transfrontaliero è stata meticolosamente elaborata attraverso un processo di pianificazione partecipativa che ha coinvolto 176 istituzioni e organizzazioni di entrambi i Paesi, nonché studenti, gruppi di ricerca e rappresentanti del settore turistico”.

Le Alpi Giulie erano già state riconosciute come Riserve della Biosfera in Slovenia nel 2003, e in Italia nel 2019. Una divisione che viene perciò superata con il riconoscimento della nuova Riserva della Biosfera Transfrontaliera Alpi Giulie, ovvero per un territorio magnifico e che senza ombra di dubbio vale la pena scoprire.

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Notti esplosive: le feste con i fuochi d’artificio più belle d’Italia

Spettacoli pirotecnici che passione: l’estate è un momento magico per tante ragioni, compreso il fatto che si trascorre più tempo all’aria aperta, che le serate fuori sono all’ordine del giorno e che ci sono tantissimi appuntamenti da non perdere nel ricco calendario di eventi.

Tra i più magici le feste che vedono come protagonisti i fuochi d’artificio e che si trovano in tantissimi luoghi d’Italia. Lo spettacolo delle luci che esplodono nel cielo stellato e la miriade di colori che sovrastano il territorio, vanno a creare fantasie sempre nuove e lo spettacolo si ripete ogni anno regalando a chi assiste momenti indimenticabili e, perché no, anche profondamente romantici.

In Italia ci sono numerose feste di fuochi d’artificio sparse per tutta la Penisola: si tratta senza dubbio di appuntamenti impedibili che, di frequente, si intrecciano alle tradizioni del territorio.

Le feste con fuochi d’artificio in Italia: nord

Il nostro viaggio alla scoperta delle feste con fuochi d’artificio tra le più suggestive d’Italia parte dal Piemonte e, più precisamente, da Torino dove ogni anno – in occasione del suo patrono San Giovanni – si tengono diversi appuntamenti che culminano il 24 giugno. Imperdibili sono proprio i fuochi che illuminano dall’alto la città e sono davvero un momento indimenticabile. Questa festa si articola in altri momenti come la sfilata del corteo storico e l’accensione del falò.

Ci spostiamo in Lombardia, sul Lago di Como, dove ogni anno si tiene la Festa di Varenna (nel 2024 alla sua 41esima edizione). Dal 5 al 7 luglio street food, giochi della tradizione, rievocazione storica e interessanti escursioni sopra le Lucie, imbarcazioni tipiche di questa zona. Nella notte di sabato 6 luglio anche un favoloso spettacolo pirotecnico per incantare grandi e piccini.

Imperdibile anche il Palio dei Castelli di Castiglione Olona (Varese) dove il passato, tra artisti di strada, cibo, musica e corteo storico, si mescola allo spettacolo dei fuochi d’artificio. La data? Per assistere alla magia dello spettacolo pirotecnico il 7 luglio 2024.

Anche la Liguria regala tantissimi appuntamenti con i fuochi d’artificio. Qui le luci si specchiano sul mare e regalano allo sguardo scenari davvero suggestivi. Tra i tanti non si possono non citare quelli che vengono proposti a Recco in occasione del 7 e dell’8 settembre. Bancarelle di cibo (in cui gustare la famosa focaccia al formaggio di Recco), fiera di merci varie e le sparate dei quartieri cittadini accolgono i visitatori. E poi spazio ai fuochi, che hanno reso la cittadina in provincia di Genova celebre in tutta Italia.

Levanto, in provincia di La Spezia, si accende di magia tra il 24 e il 25 luglio in occasione della Festa del Mare: corteo storico, sbandieratori, musici, processione sono alcuni delle cose imperdibili. Come lo è la serata finale_ sulla passeggiata con gli occhi puntati verso il cielo per godere dell’esplosione di luci e colori.

A Bibione (Venezia), invece, lo spettacolo pirotecnico si tiene sabato 15 giugno 2024 ed è il modo perfetto per inaugurare l’estate. E per concluderla? Nella stessa location lo how si tiene anche il 12 settembre e i fuochi d’artificio sono coordinati alla musica.

Il Redentore, invece, a Venezia regala il fascino meraviglioso di uno spettacolo pirotecnico sabato 20 luglio: la bellezza delle luci colorate che si stagliano nel cielo di questa città unica al mondo è un momento di profonda e memorabile bellezza.

Centro Italia: le feste dei fuochi

È la Romagna una delle regine dei fuochi d’artificio: la Notte Rosa 2024 si tiene dal 5 al 7 luglio e coinvolge tutto il territorio sia sulla costa che nella zona più interna. Parola d’ordine? Divertimento con concerti, mostre, spettacoli e i tanto amati fuochi d’artificio che rendono la festa ancora più indimenticabile.

Se invece Firenze è la vostra città del cuore, qui il 24 giugno per San Giovanni si tengono tantissimi appuntamenti imperdibili, ma lo spettacolo pirotecnico osservato dalla zona del lungo Arno è qualcosa che resta tra i ricordi indelebili: una cartolina di impareggiabile bellezza. I “Fochi di San Giovanni” sono davvero imperdibili.

A Roma occhi puntati verso il cielo in occasione della Girandola a Castel Sant’Angelo: si tratta della festa di San Pietro e Paolo che si celebra il 29 giugno, quando si tiene la rievocazione storica e poi lo spettacolo pirotecnico che si può ammirare da punti ben precisi lungo il Tevere.

Invece a Cinecittà Word dal 5 al 14 luglio 2024 c’è Stelle di fuoco, ovvero il campionato italiano di fuochi d’artificio che prevede tantissimi spettacoli che tolgono il fiato: decisamente imperdibile, prevede circa un totale di 12 show che si possono ammirare anche da una distanza di 10 chilometri.

Spettacoli pirotecnici: le feste con i fuochi d’artificio nel sud Italia

Tra le mete più amate delle vacanze c’è il sud Italia che regala location da favola, cibo saporito e un’accoglienza invidiabile. Ma anche spettacoli pirotecnici stupefacenti. A Napoli, ad esempio, il 15 luglio si celebra la Madonna del Carmine con un concerto e lo show Incendio del campanile.

A Bari, invece, si celebra San Nicola con i fuochi che, nel 2024, sono in programma l’8 e il 9 maggio con cambio di data e programmazione il 19: lo spettacolo pirotecnico è sempre molto suggestivo e si tratta di un antipasto gustoso di quelli che animano tutta Italia con le feste durante l’estate. A Locorotondo (in provincia di Bari), poi, si tiene LUMinAria il 5 luglio con musica, danza e la bellezza suggestiva dell’illuminazione del centro grazie alla luce morbida e avvolgente delle candele. A concludere fuochi barocchi da ammirare con il naso all’insù.

In Sardegna, infine, si può ricordare Sa Gloriosa 2024 che si tiene a Masullas in provincia di Oristano: l’appuntamento è dal 29 giugno al 3 luglio.Durante queste giornate sono previsti tantissimi eventi, ma senza dimenticare il fascino suggestivo dei fuochi d’artificio. Per questi l’appuntamento è previsto nella serata del primo luglio.

Dal nord al sud della penisola italiana si tengono tantissime feste con fuochi d’artificio, spettacoli pirotecnici di inequivocabile bellezza che lasciano senza fiato. E vale la pena partire con il naso all’insù e con nel cuore la voglia di lasciarsi ammaliare da tanta bellezza.

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Le ricette tradizionali di Lubiana, quali provare

Lubiana, la città del drago,  ti porta a credere di nuovo nelle favole. Nominata Capitale Verde Europea nel 2016 per i suoi alti standard ambientali e per l’impegno nello sviluppo sostenibile, (oltre il 70% del suo territorio è costituito da aree verdi), vanta ampi parchi cittadini, come il Tivoli, uno dei più grandi del continente, e incentiva gli abitanti alla mobilità dolce con una fitta rete di piste ciclabili. Colpita da due devastanti terremoti, uno nel 1511 e l’altro nel 1895, che l’hanno completamente distrutta, la città è risorta dalle sue ceneri ogni volta, diventando sempre più bella: il suo centro storico è arricchito da architetture medievali e barocche, con diversi musei interessanti e un’atmosfera accogliente. Inoltre, è una città estremamente giovane, grazie alla popolazione studentesca della tante università presenti, e dunque piena di eventi e locali alla moda. E si mangia benissimo! Uno dei motivi per visitare la capitale della Slovenia è proprio per assaggiare le sue ricette tipiche, quelle che gli abitanti cucinano a casa o che ordinano nelle famose Gostilna, le trattorie dove si servono piatti tradizionali preparati con prodotti locali.

Lubiana street food

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L’offerta gastronomia di Lubiana è adatta ad ogni gusto

L’offerta gastronomica di Lubiana: le ricette tradizionali da provare

La tradizione culinaria di Lubiana è ricca di sapori e riflette la sua storia. Risente, inoltre, della posizione geografica della capitale slovena, all’incrocio tra culture dell’Europa centrale, mediterranea e nordica, con influenze della cucina austriaca, ungherese e italiana. Se ti trovi in città, cerca i ristoranti con il simbolo Gostilna slovenska per provare un’esperienza gastronomica autentica, accompagnando il tutto con del buon vino locale, risultato di una lunga tradizione vinicola che porta a bottiglie di ottima qualità.

Come molte altre città del mondo, anche Lubiana vanta una serie di ricette particolari, tipiche di diversi periodi della sua storia. Oggi sono il punto di partenza per i cosiddetti Piatti di Lubiana, che sono ovviamente adattati alla cucina e alle abitudini alimentari contemporanee. La prima lista in assoluto è stata compilata nel 2006 nell’ambito dello sviluppo della Strategia Gastronomica della Slovenia. È stata poi ampliata nel 2012, quando è stato condotto uno studio che ha ulteriormente integrato l’elenco dei piatti e dei prodotti alimentari tradizionali che si sono sviluppati a Lubiana. Alcuni di essi affondano le radici nella storia, altri sono il risultato della creatività culinaria e della commistione di diverse influenze culturali diverse di data recente, ma tutti fanno parte della della vivace vita culinaria di Lubiana.
Sono inclusi nella dieta quotidiana e festiva della popolazione locale e contribuiscono a dare forma alla ricca scena culinaria della capitale slovena, parte di una dieta sana che nutre il corpo e l’anima. I sapori raccontano i secoli di storia della città, ma anche dell’impegno e dell’innovazione culinaria di oggi. I piatti tipici di Lubiana possono essere visti come veri e propri manoscritti che narrano l’identità culinaria della città.

Quindi, quando visiterai Lubiana, assicurati di assaggiare alcune delle delizie locali. Quando sfoglierai il menu dei ristoranti, cerca le pagine
con il logo Taste Ljubljana. In alcuni ristoranti troverai solo uno di piatti o delle bevande tipiche inseriti nell’elenco, mentre in altri l’offerta sarà più estesa, ma in ogni caso l’accoglienza sarà sempre calorosa e l’esperienza autentica. Lubiana inoltre ha anche due squisiti birrifici: Union, fondata nel 1864, e Kratochwill, che porta avanti la tradizione dei birrifici boemi. Per avere un quadro completo della cultura alimentare e gastronomica della città, visita il bel Mercato Centrale di Lubiana, opera del famoso architetto sloveno Jože Plečnik, che tradizionalmente è dove i cittadini si incontrano per fare due chiacchiere, oltre che la spesa. Come avrai capito, Lubiana merita assolutamente di essere visitata. Ama davvero il cibo e lo dimostra con un’offerta gastronomica pensata per ogni gusto e adatta a tutte le tasche. Come la sua città, è antica e giovane, familiare e cosmopolita allo stesso tempo.

Sai che Lubiana ha un suo menù di pranzo tipico? Il menù tipico è stato introdotto nel XIX secolo, quando i cittadini iniziarono a recarsi nelle Gostilnas alla periferia della città, il sabato e la domenica, per pranzare. La composizione del menù è rimasta invariata fino ai giorni nostri ed è ancora legata all’usanza di riunire le famiglie nei fine settimana. Consiste in diversi piatti, a cominciare dalla lingua di manzo affumicata e bollita, una zuppa di manzo con con tagliatelle o “bleki” (quadrati di pasta), coda di bue bollita o un altro taglio di manzo con patate saltate, servita con salsa all’uovo con erba cipollina e rafano con panna o mele, e un’insalata che prende il nome da Valentin Vodnik, l’autore del primo libro di cucina in lingua slovena, risalente al 1799. Per dessert, se non si è ancora sazi, si può scegliere tra frittelle di ricotta con dragoncello e strudel di mele. Dopo di che, tutto ciò che serve è un buon bicchiere di vino, un tintinnio e un “Cheers”!

Pražen krompir: patate saltate

Sono il piatto di patate sloveno più popolare, serviti la domenica e nelle occasioni di festa e un punto fermo nei menù dei ristoranti. Nel 2002 è stata addirittura fondata una società per il riconoscimento delle patate saltate come piatto unico.

Prazen Krompir

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Un piatto amatissimo a Lubiana, il Prazen krompir

Šmarnogorski ričet: stufato d’orzo di Šmarna gora

Un famoso stufato di orzo perlato con verdure e carne servito dalla tradizionale gostilna in cima alla collina di Šmarna gora (669 m), una popolare meta escursionistica alla periferia di Lubiana.

Gulasch di Lubiana

Negli anni ’30, diverse ricette di gulasch di Lubiana sono state pubblicate negli Stati Uniti, sulla rivista Zarja – The Dawn, la pubblicazione ufficiale dell’Unione delle donne slovene d’America. Le ricette, scritte da diversi collaboratori della rivista, testimoniano il fatto che gli emigranti sloveni non hanno perso il legame con le abitudini culinarie della terra d’origine.

“Malo mešano”: Gulasch e stufato di trippa

Da mangiare alla Gostilna Šestica (colloquialmente “Pri zeksarju”) di fronte al grattacielo di Nebotičnik, una delle più antiche Gostilna di Lubiana. Le sue origini risalgono addirittura al 1776. Popolare e apprezzata per due ricette in particolare, il gulasch e la trippa, i suoi avventori erano soliti ordinare mezza porzione dell’uno e dell’altra: così il piatto iniziò ad essere chiamato “Malo
mešano” (un po’ di tutto) ed è ancora oggi una delle specialità tra le offerte culinarie di questa gostilna.

Mušelni: capesante finte gratinate

Un delizioso piatto di carne gratinata servito in conchiglie di capesante per imitare le capesante gratinate. Un esempio di
imitazione di piatti tradizionalmente consumati dalle famiglie di Lubiana in passato.

Salsiccia Kranjska

Una deliziosa salsiccia preparata secondo una ricetta registrata nel 1896. La salsiccia è originaria della Slovenia e viene venduta con il nome di “kranjska klobasa” (salsiccia di Kranjska) almeno dalla fine del XVIII secolo.

Salsiccia Kranjska

Fonte: iStock

Una pila di tradizionali salsicce Kranjska

Animelle di vitello fritte con piselli verdi

Nell’ex ristorante Fiala di Lubiana, il 30 novembre 1912 venne celebrata una cena di gala dopo una rappresentazione teatrale. Il menù prevedeva ostriche, zuppa in tazza, branzino con salsa tartara e animelle di vitello fritte con piselli verdi, ricetta poi ripetuta e ormai considerata parte della tradizione.

(Unione) Hopel popel

Una varietà di un piatto unico berlinese preparato dall’Hotel Union di Lubiana a partire dal 1920 con patate, uova, carne di maiale (o di vitello) e uova, prosciutto o salsiccia kranjska.

Piatto a base di uova di Lubiana

Un delizioso piatto, menzionato per la prima volta in un libro di cucina del 1868, a base di uova al forno con spugnole ed erbe miste, servito come antipasto o piatto principale.

Štokfiš o štokviš: merluzzo a strati con patate

Un piatto popolare di baccalà a strati con patate comunemente preparato per la Quaresima e in inverno, tradizionalmente servito con crauti saltati o brasati.

Cosce di rana

Una specialità locale tradizionalmente famosa. Le cosce di rana sono comunemente impanate e fritte o arrostite. Un posto perfetto per assaggiarle è la Gostilna Pri Žabarju di Lubiana.

Žganci volanti: pollo fritto

Bacchette e ali di pollo fritte, un tempo molto popolari tra i lavoratori del porto cittadino che, in modo umoristico, chiamavano questo piatto come “žganci volanti”. Lo žganci” è un piatto quotidiano a base di farina bollita, comunemente associato alla povertà e alla lotta per la sopravvivenza.

Cappone arrosto

I capponi, o galli castrati, venivano originariamente serviti solo nei castelli. Gradualmente, iniziarono a essere consumati anche nelle città.  Questo valeva anche per Lubiana, soprattutto in occasione di feste delle famiglie più ricche e come piatto incluso nei menu festivi di numerosi ristoranti. Dopo la seconda guerra mondiale, l’allevamento di capponi è diminuito e non sono stati utilizzati per la preparazione di piatti. Negli ultimi anni, l’allevamento di capponi è stato rilanciato e la loro carne è tornata ad essere presente nelle offerte culinarie e nei menu delle famiglie.

Pollo con gamberi ripieno

Kuharske bukve, il primo libro di cucina mai scritto in lingua slovena, riporta nel suo terzo capitolo anche una ricetta, la numero 22, intitolata “pollo con granchiin salsa di bacche di ginepro”. Sulla base della ricetta originale pubbicata nel 1799 sul libro di Valentin Vodnik, a cui è dedicata la statua presso il mercato centrale di Lubiana, gli chef Luka Jezeršek eAna Šušteršič del ristorante Dvor Jezeršek hanno adattato l’antica ricetta per preparare il pollo ripieno di gamberi di fiume.

Il burek di Lubiana

La vita nell’ex Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, in risposta alle migrazioni post-seconda guerra mondiale di persone provenienti dai vicini Balcani verso la Slovenia, ha portato all’introduzione del burek come piatto popolare negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso  Si tratta in realtà di un pasticcio di pasta fillo con un ripieno di ricotta, di carne o di verdure. I produttori di burek a Lubiana sono noti anche come gli inventori di un nuovo piatto, che è una sintesi di due ricette tipiche del cibo di strada. Negli anni ’90 infatti hanno iniziato a preparare il burek alla pizza.

Burek sloveno

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Il favoloso Burek alla pizza sloveno

Všenat zele: crauti con semola di miglio

I crauti con le semole di miglio sono deliziosi sia come piatto a sé stante o come contorno a vari piatti di carne, soprattutto vari piatti a base di carne, in particolare lo stinco arrosto di maiale o di vitello.

Janška vezivka: pane dolce festivo

Le focacce festive splendidamente decorate del villaggio di villaggio di Janče, alla periferia orientale di Lubiana.

Štruklji : rotoli di pasta fillo

Bolliti o cotti al forno con ripieno, comunemente preparati a Lubiana dal XVII secolo. Oltre 80 diverse varietà di štruklji,
sia dolci che salate, sono preparate in Slovenia e spesso vengono serviti come simbolo di ospitalità.

Frittelle al dragoncello

Frittelle gratinate il cui sapore particolare è dovuto al fatto che il ripieno di formaggio è a base di dragoncello.
In Slovenia, a differenza di altre parti del mondo, il dragoncello è tipicamente utilizzato in piatti dolci, invece che in quelli salati.

Potica slovena

Il dolce più caratteristico della Slovenia, menzionato per la prima volta nel 1575 dallo scrittore protestante Primož Trubar. La potica viene preparata con innumerevoli ripieni diversi, anche salati, e viene cotta in una speciale teglia chiamata “potičnik”. La varietà più tradizionale slovena è quella con il dragoncello, la più popolare quella con le noci.

Potica slovena

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Uno dei dolci più buoni di Lubiana, la Potica

Potica del drago

Questa insolita varietà di potica è disponibile solo in un negozio di souvenir a Zvonček, vicino al Triplo Ponte di Lubiana. La ricetta della Dragon potica è segreta ed è stata inventata dalla governante di un ricco commerciante di vini di Lubiana, viziato dalla lei con questo delizioso dessert.

Torta di Lubiana

Un dolce tipico di Lubiana legato alla storia di un cuoco che deliziò la figlia del signore del castello di Lubiana con un’eccezionale torta e fu ricompensato con la sua mano. Al banchetto nuziale si mangiò solo questa torta, che è tuttora una caratteristica speciale nella selezione di Lubiana. La ricetta della torta di Lubiana è sempre stata un segreto strettamente custodito, e quindi questa prelibatezza viene offerta solo in selezionati ristoranti. È composta da ingredienti tipici dell’area alpina slovena, ovvero farina di grano saraceno, castagne, zucca, fichi, miele, mandorle e zucca, fichi, miele, mandorle e cioccolato.

Prekmurska gibanica

Torta a strati tipica della regione del Prekmurje, composta da diversi strati di pasta sfoglia ripieni di noci, semi di papavero, ricotta e frutta secca.

Kremšnita

La celebre torta alla crema di Bled, composta da uno strato di pasta sfoglia croccante, una crema pasticcera alla vaniglia e panna montata.

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Un passo dal cielo, le più belle location della fiction Tv

Siamo ormai giunti alla settima stagione di una delle fiction televisive di maggior successo dopo il Commissario Montalbano, “Un passo dal cielo”. Merito del trionfo della serie Tv RAI sono, oltre che delle vicende intricate e ricche di colpi di scena, i luoghi meravigliosi di montagna dove si svolgono le scene. Tra laghi alpini dai colori abbaglianti alle cime dei monti spennellate di bianco, dai fitti boschi di conifere alle deliziose baite di legno, sembra di entrare in un libro di fiabe.

Come abbiamo imparato nel tempo, invece, questi luoghi esistono davvero, magari talvolta leggermente ritoccati – nelle prime serie le famose Tre Cime di Lavaredo facevano da sfondo al lago dove si trova la baita fronte lago del comandante di stazione del Corpo forestale – e da quando è iniziata la serie “Un passo dal cielo” sono diventati meta di turismo di massa.

Nel corso delle varie stagioni, oltre a essere cambiati i protagonisti (per le prime tre stagioni Pietro Thiene interpretato da Terence Hill e poi Francesco Neri, l’attore Daniele Liotti), sono variate anche le location (fino alla quinta stagione, San Candido, in Alto Adige e dalla sesta in poi si trasferisce a San Vito di Cadore, nel Veneto). Una più bella dell’altra, comunque, vere cartoline del nostro arco alpino. Ecco le più famose che si possono visitare.

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Fonte: ANSA

La guardia forestale Francesco Neri

Il Lago di Braies

Iconico e ormai nell’immaginario collettivo, il Lago di Braies, in Val Pusteria, è divenuto il simbolo di “Un passo dal cielo”. A Braies si trova l’hotel in riva al lago, ma anche la suggestiva palafitta sull’acqua in cui vivono i protagonisti della serie, fino alla stagione 6, nota con il sottotitolo “I Guardiani”. Questo specchio d’acqua color smeraldo – e non è merito di Photoshop – è senza dubbio il più famoso della Regione ed è davvero circondato da boschi di conifere, da ripidi dirupi e da verdi pascoli.

La palafitta di Pietro e Francesco

Lo chalet di legno dove vivono le due guardie forestali, prima Pietro Thiene e poi Francesco Neri, altro non è che la capanna che ospita la biglietteria dove si noleggiano le barche per fare il giro del Lago di Braies. D’estate, infatti, si possono prendere a noleggio le barchette di legno e trascorrere una giornata su questo bellissimo specchio d’acqua trasparente.

San Candido

Situato ai piedi del Baranci, il paese di San Candido vanta una storia antichissima. A occupare questa zona furono prima i romani, in seguito venne fondato un monastero, voluto dal duca Tassilone III di Baviera nel 769 per contrastare l’avanzata degli slavi, all’epoca considerati pagani. L’influenza ecclesiastica nella zona ha lasciato il segno tanto che oggi San Candido ospita ben tre chiese, la più piccola delle quali appartiene al convento dei francescani.

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Fonte: 123RF

Il paese di San Candido in Val Pusteria

Il Lago di Dobbiaco

Spesso dal Lago di Braies le immagini della fiction si spostano sul vicino Lago di Dobbiaco, un altro laghetto alpino altoatesino altrettanto pittoresco appena fuori dal Comune di Dobbiaco. Il lago si trova esattamente al confine tra due parchi naturali: il parco naturale Tre Cime e il Parco naturale Fanes – Sennes e Braies.

La Croda Rossa di Sesto

I prati verdi alla base della Croda Rossa di Sesto, nelle Dolomiti di Sesto, sempre in Val Pusteria, sono il luogo in cui Pietro/Francesco amano di più passeggiare e cavalcare. Così come lo spettacolare Prato Piazza, un altopiano in cima al passo alpino che mette in collegamento Braies e Carbonin, a un’altitudine di 1.993 metri. A Prato Piazza c’è una malga in cui si sono state girate anche numerose scene di “Un passo dal cielo”.

Le Dolomiti bellunesi

A partire dalla sesta stagione, cambia lo scenario e cambi la regione che dall’Alto Adige si trasferisce nel vicino Veneto, sempre tra le Dolomiti Patrimonio Unesco, comunque. L’area protetta del Parco delle Dolomiti, infatti, si estende a Nord di Cortina e arriva fino al confine col Trentino-Alto Adige. Nella nuova stagione della fiction, “I Guardiani”, troviamo il leggendario Lago di Misurina, il Lago Antorno, il Lago di San Vito e quello di Auronzo di Cadore. Tutto l’ambiente in cui è stata girata la fiction ha del fiabesco e si tratta di angoli delle Dolomiti bellunesi che si possono tranquillamente visitare.

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Fonte: iStock

Il lago di Misurina, la fiaba delle Dolomiti

La baita di Dafne

La baita dove vive Dafne Mair, interpretata da Aurora Ruffino, esiste davvero. Si tratta della Baita Pian de Loa, nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e si trova al termine di una pista da sci, la pista “Pian de Loa”, a 1360 metri di quota. Immersa in un paesaggio mozzafiato, si può raggiungere d’inverno con gli sci ma anche d’estate percorrendo un sentiero piuttosto impegnativo.

Le colline del Prosecco

Nella settima stagione di “Un passo dal cielo” c’è una grossa novità quanto a location. In alcune puntate della serie s’incontra un paesaggio dal contorno tutto nuovo, che non ha nulla a che vedere con le Dolomiti. Alcune scene sono state girate tra le dolci colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2019. Un territorio, questo, che è caratterizzato da un fascino innegabile, oltre che da un enorme valore storico e culturale, attraversato da una strada, la Strada del Prosecco, appunto, che collega Conegliano a Valdobbiadene passando per vigneti, paesi e musei dedicati alla tradizione vitivinicola.

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Art Nouveau Week 2024, viaggio nel Liberty italiano

A partire dall’8 luglio a fino al 14 dello stesso mese in tutta Europa torna l’Art Nouveau Week, una settimana dedicata a questa affascinante corrente culturale e artistica di inizio Novecento. Ciò vuol dire che anche nel nostro Paese sono previsti interessanti appuntamenti, che per l’edizione del 2024 si coniugheranno al filo conduttore della “felicità”. Scopriamoli insieme.

Art Nouveau Week 2024

Durante le giornate dell’Art Nouveau Week del 2024 verranno celebrati gli autori di questo elegante movimento, come Gustav Klimt, Alphonse Mucha e Giuseppe Sommaruga, grazie a tantissimi diversi appuntamenti e attività promosse e in parte organizzate dall’Associazione Italia Liberty e curate da Andrea Speziali insieme a un comitato scientifico e d’onore.

Visite guidate, convegni e grandi tour, con il patrocinio del Ministero della Cultura, dell’ENIT e Comune di Palermo, aspettano i visitatori in tutto il territorio nazionale, dove si valorizzeranno i monumenti realizzati secondo i dettami di questo raffinatissimo stile.

Vi basti pensare che saranno oltre 100 gli edifici aperti al pubblico, strutture che solitamente non sono accessibili, che andranno a creare una rete diffusa e una “mostra a cielo aperto” con quaranta percorsi di visite guidate giornaliere: in totale sono 200 le città coinvolte, per mostrare al pubblico la ricchezza culturale dell’Art Nouveau del nostro Paese e in tutta Europa.

L’Art Nouveau di Palermo e Catania

Palermo è la città che ospita il ciclo internazionale di conferenze L’architettura e le Arti a Palermo nel periodo Liberty. Capofila di questa edizione, sono organizzate visite guidate programmate ( giovedì 11, sabato 13 e domenica 14 luglio) in città alla scoperta degli edifici con decorazioni moderniste, mentre il ciclo di conferenze suddiviso in tre giornate si terrà in diversi luoghi: dal celebre ed esclusivo Hôtel Villa Igiea (12 luglio ore 15:30), presso la sala della sede Confcommercio (10 luglio ore 15:30) e al Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas (13 luglio ore 9:30).

L’itinerario per conoscere il capoluogo siciliano si snoda tra il centro storico e le residenze borghesi della Via Dante. Si visiteranno il Villino Favarolo, oggi museo della fotografia di Palermo e il Villino Florio, capolavoro del Liberty siciliano.

Catania vede un appuntamento straordinario presso la sua Villa Ardizzone, dimora storica dei primi del ‘900, situata in un viale caratterizzato dalla presenza di numerosi edifici in stile Liberty. Tale meraviglia aprirà i cancelli al pubblico martedì 9 luglio alle 19:00 e giovedì 11 luglio alle 19:00, con una visita guidata all’interno della dimora.

Villa Ardizzone, Catania

Fonte: Proprietà dell’immobile

Un dettaglio della Villa Ardizzone

L’Art Nouveau di Milano

Milano è la nostra Capitale del Liberty, e il merito è soprattutto per le opere di Giuseppe Sommaruga. Per questo motivo, sono previste visite presso il Palazzo Castiglioni, con le facciate appena restaurate e tornate a risplendere nella loro originalità, alla Stazione Centrale e alla Casa Campanini con la visita di androne, cortile e scale.

Ma non è tutto, perché in programma ci sono persino visite anche alla Farmacia Santa Teresa, alla Villa Romeo Faccanoni di Sommaruga e anche degli itinerari nella città ideale di Crespi d’Adda (Bergamo). Nel dettaglio:

  • Giovedì 11 luglio, ore 19:00: il villaggio operaio di Crespi d’Adda;
  • Venerdì 12 luglio, ore 10:30: la Stazione Centrale di Milano e i suoi dintorni;
  • Venerdì 12 luglio, ore 18:00: il Liberty nel cuore di Milano: non solo residenza;
  • Sabato 13 luglio, ore 10:30: il Liberty a Porta Venezia: alta borghesia, bagni pubblici e floreale;
  • Domenica 14 luglio, ore 10:30: il Liberty a Porta Vercellina: la borghesia si trasferisce in periferia.

Ma non è tutto, perché presso i Musei Civici di Monza si celebrerà il 157esimo anniversario della nascita dell’architetto Giuseppe Sommaruga, che ricorre proprio l’11 luglio.

Gli altri appuntamenti in tutti Italia

Meraviglie dall’Art Nouveau anche a Rimini e in particolare presso il Tempio Malatestiano dove scoprire gli angeli musicanti e i putti che si stagliano contro il fondo azzurro scolpiti da Agostino di Duccio. Sempre in Emilia-Romagna appuntamento presso i Musei di Arte Povera e del Disco d’Epoca all’interno del Palazzo Ripa-Marcosanti di Sogliano al Rubicone.

Tempio Malatestiano, Rimini

Fonte: Getty Images

Il bellissimo Tempio Malatestiano di Rimini

Un patrimonio incredibile è anche quello della Sardegna, in particolare della città di Sassari dove partecipare a un appuntamento dedicato alla moda e alla creatività femminile nell’Italia del primo Novecento, a una passeggiata alla scoperta dei monumenti funebri in stile Liberty presso il Cimitero Monumentale, e a una lettura di testi dell’epoca tra le meraviglie del Parco di Monserrato.

Poi ancora L’Aquila dove ci saranno ben sei eventi, che prevedono passeggiate al cimitero monumentale e nel centro storico, ma anche convegni sul cinema e sulla donna nella Belle Époque. In Puglia si segnalano le visite guidate della città di Bari tra pietre e pitture, mentre a da non perdere è una visita alla Villa Zanelli, uno dei più significativi capolavori di stile Liberty in Italia (più precisamente a Savona), che dopo vent’anni di degrado è tornata ad essere il capolavoro che è.

Insomma, l’Art Nouveau Week 2024 è davvero ricca di eventi imperdibili e a cui partecipare per (ri)scoprire alcuni gioielli incantevoli del nostro affascinante Paese.