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Friuli-Venezia Giulia, partono quattro treni storici meravigliosi

In Friuli Venezia Giulia sono ripartiti i treni storici, che per iniziativa di Fondazione FS e Trenitalia, con la collaborazione della Regione e di PromoTurismoFVG, propongono viaggi a bordo di affascinanti convogli d’epoca alla scoperta delle bellezze della regione. Un’occasione unica per provare l’emozione di un viaggio d’altri tempi su carrozze anni ’30, le storiche “Centoporte”, perfettamente conservate e trainate da locomotive a vapore, elettriche o diesel. Salottini in legno, tendine ai finestrini, bagagliaio e cappelliera: tutto richiama l’atmosfera di un tempo e fa riscoprire il piacere di viaggiare con lentezza, godendosi il panorama.

Turismo lento e sostenibile

L’iniziativa si inserisce nel trend del turismo lento e sostenibile, che predilige mete vicine e un ritmo di viaggio più rilassato e rispettoso dell’ambiente. Viaggiare in treno è un modo ideale per ridurre l’impatto ambientale e godersi il paesaggio in tutta tranquillità, vivendo un’esperienza suggestiva per grandi e piccoli. I dati parlano chiaro: già lo scorso anno la proposta ha registrato il tutto esaurito e il 98% dei passeggeri, prevalentemente famiglie e piccoli gruppi, ha espresso grande apprezzamento per questi viaggi slow.

Dalle città d’arte ai borghi pittoreschi, dai siti UNESCO alle aree naturali incontaminate, il programma dei treni storici offre un’ampia varietà di itinerari alla scoperta del territorio ricco di storia, cultura e splendidi paesaggi del Friuli Venezia Giulia. Si possono visitare siti Unesco come Aquileia e Palmanova, immergersi nella storia di alcuni dei borghi più belli d’Italia, esplorare villaggi marinari o partecipare a rievocazioni storiche. Non mancano inoltre itinerari guidati, sagre eno-gastronomiche e grandi eventi sportivi.

Programma e tariffe speciali

Il programma dei treni storici prevede diverse corse durante tutto l’anno, con tariffe speciali che includono programmi a terra gratuiti come visite guidate, attività naturalistiche e la possibilità di portare con sé la bicicletta per esplorare il territorio in autonomia. I biglietti per i treni storici sono in vendita online sul sito di Trenitalia, presso le biglietterie delle stazioni ferroviarie e sul sito di Fondazionefs.

Ecco il calendario delle prossime quattro partenze:

Domenica 14 luglio

Treno alla scoperta di Pinzano al Tagliamento e della Val d’Arzino: partenza da Sacile e arrivo a Pinzano. Una volta a destinazione, potrete scegliere tra diverse attività all’aria aperta: discesa in packraft o rafting lungo il fiume, escursione in e-bike a Forgaria/Vito d’Asio o Pinzano/Valeriano, itinerari culturali con guida esperta a Castello, Cjampat, Pontaiba, Puart, Sacrario Germanico e Casa Traghettatore.

Domenica 21 luglio

Treno delle Città Unesco: partenza da Pordenone alla volta di Palmanova e Aquileia, alla scoperta del ricco patrimonio storico e culturale che le rende uniche al mondo.

Domenica 28 luglio

Treno dei castelli e dei mosaici: partenza da Sacile e arrivo a Spilimbergo, la “Città del Mosaico”. Un affascinante viaggio lungo la Ferrovia Pedemontana alla scoperta di Travesio, con la Chiesa di San Pietro con opere del Pilacorte del XVI secolo e gli affreschi del Pordenone, e Spilimbergo, con le sue opere d’arte e la sua atmosfera unica.

Venerdì 3 agosto

Tempus express: treno storico notturno in occasione di Tempus est Jocundum a Gemona del Friuli, dove attendono i viaggiatori spettacoli di giullari, sputafuoco, musici, cartomanti e artisti di ogni sorta, oltre a taverne d’epoca con piatti tipici medievali.

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Vita notturna a Bilbao, movida e divertimento nella città basca

La movida in Spagna ha un sapore diverso e non solo perché gli spagnoli, si sa, amano fare festa. Il termine ‘movida’ nasce a Madrid alla fine degli anni ’70 come movimento sociale e artistico in un clima di euforia e libertà esploso in seguito alla caduta del regime dittatoriale di Francisco Franco. In molte città spagnole questa voglia di vivere la notte in modo speciale non è cambiata nel corso del tempo, anzi. Bilbao ne è l’esempio perfetto.

Lo scenario notturno di Bilbao vanta una movida piuttosto vivace e animata, con una ricca e variegata offerta di locali, dai caffè ai pintxos bar fino alle discoteche dove trascorrere l’intera notte all’insegna del divertimento. In questa guida troverete una lista dei locali più cool di Bilbao – e dei Paesi Baschi – e le mete imperdibili dello svago per tutti i gusti.

Le zone principali della movida di Bilbao

La movida di Bilbao, specie nel weekend, inizia all’ora dell’aperitivo e si protrae fino alle prime luci dell’alba. Le principali mete del divertimento si trovano nelle zone centrali della città, come il Casco Viejo, pieno di locali e club con musica e drink per tutti i gusti, oppure nelle vie intorno a Plaza Nueva, frequentate principalmente dai più giovani, in cui si trovano deliziosi localini molto trendy, ottimi per gustare uno spuntino a base di pintxos accompagnati da txikito, bicchierino di vino secondo l’uso locale, o zurito, come chiamano in città la birra servita nel tipico bicchiere.

Casco Viejo: il centro storico

Questo quartiere è situato nel centro storico ed è il luogo ideale dove alloggiare se state organizzando un viaggio a Bilbao all’insegna della movida notturna. Da qui, infatti, potrete raggiungere i migliori locali tranquillamente a piedi perché le strade pedonali sono piene di bar e ristoranti. Sono diversi gli indirizzi da segnare, in primis il Mercato de la Ribera, il più grande mercato coperto di tutta Europa ideale non solo per mangiare durante il giorno, ma anche per fare aperitivo o per il dopo cena perché aperto fino a mezzanotte.

Chi è alla ricerca di una serata particolare non può perdersi gli eventi organizzati all’interno di Bilborock, uno spazio multifunzionale (qui vanno in scena concerti, opere teatrali, serate cinematografiche) creato all’interno di una chiesa sconsacrata del XVII secolo. Tra i bar, invece, i più popolari del quartiere sono Cafè Bar Bilbao, dallo stile Belle Époque e con una vasta selezione di pintxos e cocktail, e il pub K2 aperto dal 1984.

Pintxos Bilbao

Fonte: iStock

Le tipiche pintxos di Bilbao

Indautxu: il quartiere più elegante

Bello ed elegante, il quartiere di Indautxu fa parte del distretto di Abando. Qui troverete l’atmosfera perfetta se desiderate una serata alla moda e rilassata in un cocktail bar o all’interno di locali costosi ed esclusivi. La parte più vivace è sicuramente Calle Licenciado Poza, ricca di locali dove bere una birra o assaggiare i famosi pintxos. Se cercate una discoteca, non perdete la Sala Marquee o la Sala Moma Bilbao, mentre se preferite un bar con terrazza, ricercato e curato, segnatevi Yandola, e per un aperitivo più tranquillo il pub Sir Winston Churchill.

Via Mazarredo: la zona più vivace

Questa via, situata nel quartiere di Abandoibarra (dove si trova il Museo Guggenheim, per intenderci), è considerata la più vivace grazie ai tanti bar e locali presenti, perfetti per una serata all’insegna del divertimento adatta veramente a tutti. Dal Kafè Antzokia, un centro culturale in cui ascoltare concerti live di musica pop, rock e reggae, all’Azkena, un meraviglioso locale dove apprezzare musica rock sia spagnola che basca, fino alle discoteche come il Back&Stage e il Da Vinci.

Altri locali, bar e discoteche da non perdere

Il Cotton Club è un pub famoso soprattutto per le serate di musica dal vivo, blues, jazz e per le esibizioni dei DJ internazionali. Tra le discoteche, invece, c’è l’affollatissimo Mao Mao Beach, situato nell’ex area portuale di Bilbao, una delle discoteche più frequentate dai giovani della città con serate animate da famosi DJ nazionali e internazionali.

Per chi ama la musica jazz, una delle location più famose e suggestive è il Bilbaina Jazz, considerato il tempio del genere. Senza dimenticare il Sala BBK, un centro polifunzionale all’avanguardia dedicato all’arte e alla musica: numerosi i concerti jazz che si svolgono qui, oltre a serate blues e rock. Inoltre, nella sala, ogni anno va in scena il Bilbao BBK Live, la manifestazione musicale che, nel mese di luglio, raduna musicisti e cantanti internazionali.

Per gli appassionati di musica classica, i grandi centri culturali di Bilbao offrono spazi multifunzionali che uniscono musica, arte e cultura. Nella splendida cornice del quartiere Arsenal si trova lo storico Teatro Arriaga, che propone un ricco programma di concerti, opere liriche e balletti, mentre nel famoso Palazzo dei Congressi e della Musica, Euskalduna, progettato da due archistar spagnole, Federico Soriano e Dolores Palacios, si possono seguire i concerti di musica classica della Bilbao Orkestra Sinfonikoa, l’orchestra sinfonica locale.

Cafe Bar Bilbao

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Il famoso Cafe Bar Bilbao

Feste in barca ed eventi

Se visitate Bilbao d’estate e state cercando una serata particolare, prenotate una delle famose feste in barca sul fiume Nervión. Tutti i sabati, la compagnia Bilboats organizza feste sopra i suoi battelli: in un tour della durata di 75 minuti potrete ballare a suon di musica e godervi il servizio di bar e catering ammirando la città da un punto di vista privilegiato.

Nell’ultima settimana di agosto, inoltre, si celebra la Semana Grande, la festa popolare in onore della Madonna di Begoña. Per nove giorni, i festeggiamenti animano le strade e le piazze della città in un tripudio di danze, canti, sfilate, spettacoli e concerti di musica tradizionale basca, mentre le vie, lungo il fiume Nervión, sono affollate di bancarelle e stand culinari con cibi e bevande della migliore tradizione basca e spagnola.

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Cosa vedere a Niue, viaggio nel Paese più piccolo del mondo

Niue è una gemma nascosta situata nel vasto Oceano Pacifico meridionale, in grado di affascinare per la sua bellezza incontaminata e la sua cultura autentica. Quest’isola viene conosciuta anche come “The Rock”, la roccia, grazie alla sua conformazione geologica. Si tratta di una piccola isola del Pacifico, che offre un mix unico di avventura, relax e scoperta culturale, una piccola nazione situata a circa 2.400 chilometri a nord della Nuova Zelanda.

Niue è una delle isole coralline più grandi del mondo, con una superficie di circa 260 chilometri quadrati. Nonostante queste sue dimensioni ridotte, l’isola vanta una sorprendente varietà di paesaggi naturali, dalle scogliere mozzafiato alle grotte marine, dalle spiagge di sabbia bianca fino alle grandi foreste che ricoprono gran parte del suo territorio.

Cosa rende Niue il più piccolo Paese del mondo? Sicuramente, oltre che la sue ridotte dimensioni, sull’isola vive una popolazione di circa 1.600 abitanti, e ciò lo rende uno dei paesi meno popolati del mondo. Queste caratteristiche rendono l’isola un rifugio perfetto per chi cerca tranquillità ed intimità, lontano dalle folle turistiche. Niue è una nazione autonoma, ma in libera associazione con la Nuova Zelanda. Quindi, pur essendo indipendente, mantiene forti legami politici e culturali con questa fantastica terra.

Come arrivare a Niue

A causa della sua posizione, raggiungere Niue richiede un po’ di pianificazione, ma l’isolamento dell’isola è parte anche del suo fascino. L’unico aeroporto internazionale presente sull’isola è l’Aeroporto Internazionale di Niue, situato vicino al villaggio di Alofi, la capitale di Niue. L’unica compagnia aerea che opera voli regolari per Niue è Air New Zealand, con voli settimanali da Auckland.

Una volta atterrati, l’accoglienza dei locali e la bellezza naturale dell’isola ripagano ampiamente il viaggio e la fatica sostenuta per arrivare fino a qui. Inoltre, essendo i trasporti sull’isola limitati, la soluzione migliore per visitare questo angolo di paradiso del Pacifico è noleggiare un’auto.

Cosa vedere sull’isola di Niue?

Ecco quali sono le principali attrazioni e le attività imperdibili di Niue, per scoprire uno dei Paesi più piccoli del mondo.

Alofi, la capitale di Niue

Alofi è un incantevole villaggio che offre una la possibilità di immergersi nella quotidianità degli abitanti di Niue. Qui è possibile trovare alcuni dei principali servizi dell’isola, come diversi negozi, ristoranti ed alloggi. Per un’esperienza locale, il mercato settimanale di Alofi è la giusta occasione per scoprire i prodotti freschi dell’isola, prodotti artigianato locale ed acquistare souvenir. Tra i luoghi di interesse, visitate la cattedrale di Niue, una piccola ma affascinante chiesa cattolica, e il memoriale della seconda guerra mondiale. Alofi è anche il punto di partenza ideale per esplorare le altre attrazioni dell’isola.

Vista della costa di Aloifi e delle sue acque cristalline sull'isola di Niue

Fonte: iStock

Vista della costa di Aloifi e delle sue acque cristalline, Niue

Matapa Chasm, per gli amanti dello snorkeling

Matapa Chasm è una delle meraviglie naturali del piccolo Paese di Niue, un’insenatura nascosta tra alte scogliere calcaree. Questo luogo è perfetto per nuotare e per gli amanti dello snorkeling, grazie alle sue acque limpide e tranquille che rendono questo posto incantevole. La leggenda vuole che questa parte dell’isola fosse il luogo di balneazione dei diversi Re di Niue.

Le Talava Arches

Le Talava Arches sono un’imponente formazione rocciosa situata sulla costa nord di Niue. Questi archi naturali sono stati scolpiti dalle onde nel corso dei millenni ed offrono uno spettacolo mozzafiato, specialmente al tramonto. Per raggiungere questo luogo unico sull’isola di Niue è necessario percorrere un sentiero attraverso una fitta e verde vegetazione, che aggiunge un tocco di avventura all’escursione. Questo è il luogo ideale per gli amanti della fotografia, che al tramonto saranno in grado di regalarsi lo scatto perfetto.

Le piscine naturali di Niue: le Limu Pools

Le Limu Pools sono una serie di piscine naturali situate sulla costa settentrionale di Niue. Si tratta di un luogo molto famoso per le loro acque turchesi e la varietà di pesci colorati che le abitano. Le piscine naturali di Limu Pools sono ideali per lo snorkeling ed il nuoto, che per gli amanti delle immersioni, rappresenta sicuramente un’esperienza unica ed indimenticabile.

Le Limu Pools, piscine naturali che si sono formate sull'isola di Niue

Fonte: iStock

Le Limu Pools, piscine naturali sull’isola di Niue

Il villago di Hikutavake

Hikutavake è un piccolo villaggio situato sulla costa nord-occidentale di Niue. Questo villaggio è famoso sull’isola grazie alle sue spiagge spettacolari e le piscine naturali, che rendono questo territorio unico nel suo genere, come del resto l’isola di Niue.
Infatti, una delle principali attrazioni del villaggio di Hikutavake è la piscina naturale di Avaiki, un luogo magico dove le acque cristalline si incontrano con le scogliere calcaree che caratterizzano l’isola.

Le attività imperdibili a Niue

Niue è il Paese più piccolo del mondo, ma ciò non toglie il fatto che l’isola abbia molto da offrire, soprattutto per quanto riguarda le attività da fare sull’isola.

Niue, infatti, è un paradiso per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni subacquee. Le acque che circondano l’isola sono cristalline ed ospitano una grande varietà di vita marina, come diverse specie di pesci tropicali, tartarughe marine e coralli colorati.

Inoltre, uno degli spettacoli naturali più emozionanti di Niue sono le balene. Da luglio a ottobre, le megattere migrano attraverso le acque di Niue, offrendo ai visitatori l’opportunità di avvistare questi maestosi giganti del mare. Ci sono numerosi punti di osservazione lungo la costa dove è possibile fare whale watching ed avvistare questi animali fantastici saltare e giocare nell’acqua.

Per scoprire l’isola e tutti i suoi angoli nascosti, sull’isola sono presenti numerosi sentieri escursionistici che attraversano foreste tropicali, si affacciano sulle scogliere e portano a grotte maestose ed affascinati. Esplorare Niue in bicicletta, poi, è un’esperienza fantastica. È possibile noleggiare biciclette nella capitale Alofi e partire alla scoperta dell’isola in modo ecologico e divertente attraversando le strade poco trafficate dell’isola, con viste spettacolari sull’oceano e sulla natura circostante.

Niue, con la sua bellezza naturale incontaminata e la sua cultura autentica, è una destinazione unica che merita di essere scoperta. Questa piccola isola nel cuore del Pacifico sarà in grado di offrire un’esperienza indimenticabile a tutti i suoi visitatori, amanti della natura, appassionati di avventura o semplicemente per coloro che sono alla ricerca di tranquillità. Un viaggio a Niue è un viaggio nel cuore di un paradiso ancora sconosciuto ai più, dove ogni angolo nasconde una nuova meraviglia da scoprire a poche ore di volo dalla Nuova Zelanda.

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I migliori festival musicali dell’estate 2024 in Umbria

L’iconico Umbria Jazz e il frizzante Riverock Festival accendono l’estate 2024 nel cuore verde d’Italia, che si prepara a una stagione ricca di musica dal vivo. Tra i numerosi festival che animeranno la regione, questi due appuntamenti imperdibili si distinguono per la loro tradizione e la qualità del programma. Umbria Jazz, dal 12 al 21 luglio a Perugia, non ha certo bisogno di presentazioni e rappresenta un’occasione unica per immergersi nelle magiche atmosfere jazz che da sempre caratterizzano questo festival, con concerti di grandi nomi internazionali e giovani promesse del panorama jazzistico.

Riverock Festival, invece, celebra la sua tredicesima edizione dal 25 al 28 luglio ad Assisi. Ai piedi della suggestiva Rocca Maggiore, il festival propone un mix esplosivo di rock, indie, pop ed elettronica, con la partecipazione di artisti affermati e talenti emergenti. Un’esperienza imperdibile per gli amanti della musica a 360 gradi, che potranno godersi concerti di alto livello in una cornice paesaggistica altamente suggestiva.

​Umbria Jazz a Perugia

Quest’anno sui 12 palchi del festival perugino sono attese ben 87 band, per un totale di 580 artisti, 238 eventi, circa 330 ore di musica. Si inizia a mezzogiorno con la sfilata della marching band e si conclude a notte fonda nell’intima atmosfera del jazz club. Ogni location del Festival è caratterizzata da una precisa identità musicale. L’Arena Santa Giuliana, lo spazio più capiente, ospita i grandi eventi, sia di musica pop/rock che jazz. Tra gli headliner spiccano il grande Lenny Kravitz, la leggendaria band Toto e il genio della black music Nile Rodgers con i suoi Chic. Attesissimo anche il concerto  di Vinicio Capossela, dedicato al grande amico e promoter perugino Sergio Piazzoli nel decimo anniversario della sua scomparsa.

Per gli amanti della musica pop, l’Arena ospita Raye, cantautrice inglese vincitrice di ben sei BRIT Awards, l’islandese Laufey, fresca vincitrice di un Grammy, la talentuosa Fatoumata Diawara, la star americana del jazz Veronica Swift, la voce calda e soul di Lizz Wright, spesso paragonata a “un bourbon invecchiato in botti di legno”.

Il Teatro Morlacchi, fulcro della vita culturale cittadina, accoglie concerti di jazz più tradizionale. Gli amanti del jazz “puro” avranno l’occasione di assistere alle performance di grandi maestri del genere, a partire da Charles Lloyd, il grande guru del jazz contemporaneo, che si esibirà con il suo quartetto, e la star del pianoforte Jason Moran. Da non perdere anche i concerti dei tre più grandi trombettisti italiani: Enrico Rava con i The Fearless Five, Paolo Fresu con il Devil Quartet e Fabrizio Bosso con il progetto “About Ten”, con Paolo Silvestri. Completano il cartellone i pianisti Alessandro Lanzoni con special guest Francesco Cafiso, Dado Moroni in trio con Eddie Gomez e Joe La Barbera per un omaggio a Bill Evans, e Danilo Rea in piano solo.

La Galleria Nazionale dell’Umbria è la preziosa cornice per un jazz sofisticato e quasi “da camera”, votato alla ricerca. I palchi all’aperto in Piazza IV Novembre, Giardini Carducci e Terrazza del Mercato Coperto offrono generi più popolari, rivolti a un pubblico che apprezza la buona musica soul, blues e swing. Mentre il Secret Bistrot propone jazz per gli amanti delle jam session, un rito distintivo di questo genere in ogni epoca.

Per le migliaia di turisti che giungono a Perugia per Umbria Jazz, il festival rappresenta anche l’occasione per scoprire uno dei centri storici più suggestivi d’Italia. Tra un concerto e l’altro, è possibile immergersi nelle Vie Regali, nei vicoli, nelle piazze, nelle chiese, nei musei e nei monumenti che raccontano la storia del capoluogo umbro, dall’epoca etrusca al Rinascimento e oltre. È proprio questo incontro tra la musica contemporanea e i luoghi storici che rende Umbria Jazz un’esperienza davvero unica.

Info utili

Come arrivare a Perugia

In auto:

Autostrada A 1 del Sole

Da Nord, uscita Valdichiana

Da Sud Uscita di Orte si prosegue sulla E 45 in direzione Perugia

In treno:

Treno per Perugia dalla stazione di Terontola (linea Firenze-Roma) o dalla stazione di Foligno (linea Roma-Ancona)

Biglietti Umbria Jazz:

Sul sito di Umbria Jazz e su Ticketone

Riverock Festival

Un fitto programma attende alla Rocca Maggiore di Assisi il pubblico del Riverock Festival, con concerti di grandi artisti italiani e internazionali, ma anche incontri, laboratori e attività dedicate al benessere e alla crescita personale.

Si comincia giovedì 25 luglio con un trittico di grandi band italiane: i Marlene Kuntz, con il loro tour “Estate Catartica 2024”, I Hate My Village e A Toys Orchestra, che presentano il loro nuovo album “Midnight Again”.

Venerdì 26 luglio, invece, è la volta di Margherita Vicario, reduce dal successo del suo ultimo album “Gloria!”, e dei Selton, per una serata all’insegna del pop italiano di qualità. Un ingresso libero su prenotazione permetterà di godersi la musica dal vivo in un’atmosfera unica.

Sabato 27 luglio il palco del Riverock ospita Cosmo e Crookers, mentre domenica 28 luglio è la volta di Gio Evan, con il suo “Evanland, il III° Festival Internazionale del mondo interiore. Una giornata interamente dedicata al benessere e alla crescita personale, con un intenso programma di workshop, incontri, laboratori, spettacoli, letture, pratiche, giochi e approfondimenti culturali. Senza dimenticare un’ampia area ludica dedicata ai bambini e ai ragazzi, con giochi inclusivi e privi di qualsiasi forma elettronica.

Il Riverock Festival è un evento da non perdere per tutti coloro che amano immergersi in un’atmosfera magica e suggestiva, circondati dalla bellezza della natura e dalla forza della musica.

Info utili

Come arrivare ad Assisi

In treno:

Linea Firenze-Terontola-Perugia-Foligno – Stazione di Assisi/S. Maria degli Angeli, collegata con servizio di Bus

Servizio navetta gratuito in collaborazione con il Comune di Assisi e Busitalia per la Rocca

In auto:

Autostrada A 1 del Sole

– Uscita Valdichiana fino a Perugia, proseguimento per Cesena (E45) fino all’uscita per Assisi.

Autostrada A 14 Adriatica

– Uscita Civitanova Marche proseguimento per Foligno – Perugia fino all’uscita per Assisi.

Autostrada A 1 del Sole

– Uscita di Orte si prosegue sulla E 45 in direzione Perugia – Cesena fino all’uscita per Assisi.

Biglietti Riverock Festival:

Su TicketItalia e TicketOne

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L’isola di Procida, meraviglia campana

Le case colorate, le spiagge che sono piccoli scrigni di bellezza, il mare di un azzurro che leva il fiato e che si declina in tantissime sfumature differenti. Benvenuti a Procida, splendida isola campana, vulcanica e che ti accoglie con un’atmosfera d’altri tempi, con una cucina gustosa e con le sue dimensioni che la rendono un gioiello di autenticità tutto da scoprire.

È un’isola campana di rara bellezza che regala a chi la visita giornate lente, da trascorrere tra paesaggi incantevoli, scorci mozzafiato e piatti che hanno il sapore del Mediterraneo.

Se siete alla ricerca di un luogo di cui carpire l’anima più vera a ogni passo, in cui sentirsi subito a casa, dove dedicarsi a giornate di mare, passeggiate, tuffi ed esplorazioni, allora Procida è il posto che fa per voi.

Tutto quello che potete fare e vedere in questa perla a poca distanza da Napoli, in Campania.

Procida, cosa fare in questa isola campana tutta da scoprire

Se la si guarda dall’alto, in una cartina, si nota subito la sua forma inequivocabile: Procida ha la forma di un gatto. Ma la sua peculiarità non è solamente questa: infatti le sue coste molto frastagliate, sono anche tanto diversificate: ci si imbatte in punti a picco sul mare, dove sono le rocce e farla da padrone e altri che invece sono bassi e sabbiosi: fare un giro dell’isola con un natante permette di ammirare pienamente la diversità di questa isola campana di piccole dimensioni ma ricca si scorci da vedere.

Tra le altre peculiarità vi è senza dubbio l’architettura, di tipo spontaneo, il risultato sono case generalmente di piccole dimensioni e dipinte con colori pastello che rendono alcuni scorci dell’isola davvero indimenticabili.

Ad esempio, quando si arriva nel porto principale, quello di Marina Grande, l’impatto delle case colorate che si affacciano lungo la costa, è un momento davvero memorabile e che rimane tra i ricordi più belli. Qui ci sono tantissime attività e locali tipici, ma anche punti noleggio, negozi d’abbigliamento, di oggetti d’arte e souvenir.

Uno scorcio dell'isola di Procida, uno dei porti dell'isola campana

Fonte: iStock

Scorcio di Procida, spelndida isola campana

Oltre a qui, lo stesso effetto lo si può rivivere alla Corricella, altro piccolo porto e altra suggestiva passeggiata tra locali che offrono piatti tipici. Se si vuole ammirare nella sua visione d’insieme allora si deve salire e guardare d’alto. Se si raggiunge Terra Murata si può ammirare la parte più antica dell’isola, dove risuonano le gesta di un passato lontano.

Basti sapere che qui vi sono tantissime cose da ammirare, oltre alla vista straordinaria che si apre d’innanzi ai propri occhi, dal momento che si tratta di un punto molto alto dell’isola e che il panorama è straordinario. Bellissimi Palazzo d’Avalos, che nel passato è stato anche un carcere, e l’Abbazia di San Michele.

Merita una visita anche Chiaiolella: vi sono tantissimi locali per mangiare o soreggiare un drink, stabilimenti balneari e un piccolo porticciolo. Qui vi è il ponte che collega Procida a Vivara, un isolotto che è riserva naturale e dove non si può andare, ma che resta comunque suggestivo da osservare in tutta la sua bellezza.

Procida, le spiagge più belle dell’isola

Con una costa in gran parte rocciosa, le spiagge a Procida non sono numerosissime ma, quelle che ci sono, sono davvero belle e da scoprire. Vale la pena fare un salto alla spiaggia della Chiaiolella che si divide con quella di Ciraccio grazie a due faraglioni.

Oppure la spiaggia della Chiaia che si raggiunge dopo quella che – a tutti gli effetti – può considerarsi una piccola impresa: più di 180 gradini da scendere (e poi da risalire). Un’alternativa è arrivarci via mare. La spiaggia è di colore nero e si stende lungo la costa.

Imperdibile la spiaggia del Postino, il cui nome vero è del Pozzo Vecchio. Viene chiamata così perché ha fatto da set al celebre film con Massimo Troisi. Anche qui la natura regala scorci indimenticabili: le rocce che fanno da sfondo, la sabbia scura, il mare nelle sue tante sfumature di blu. Il tempo sembra passare con lentezza, regalando una sensazione di relax impareggiabile.

E se abbiamo parlato di cinema, non si possono dimenticare i libri: per chi ama leggere qui si può esplorare la bellezza del luogo con una guida molto speciale, ovvero attraverso le preziose pagine di uno dei romanzi italiani più belli: L’isola di Arturo di Elsa Morante, ambientato su questa piccola isola campana che si estende su una manciata di chilometri quadrati.

Procida: i sapori dell’sola campana

Se si pensa alla Campania, regione del sud Italia, saltano subito alla mente i sapori di questi luoghi: la cucina di questo territorio è ricca, saporita, golosa e un’esplosione di gusti per il palato.

Procida, ad esempio, è celebre per il limone e quindi, tutto ciò che è preparato con questo agrume, vale la pena di essere assaggiato. Ad esempio, la lingua, un dolce gustoso ripieno di crema, che avvolge con il suo sapore. Oppure il pesto al limone che regala alla pasta un sapore gradevole e particolare.

La lingua, dolce tipico dell'isola campana di Procida

Fonte: iStock

Nell’isola campana di Procida vale la pena provare la lingua, un dolce tipico

Immancabile il pesce che qui, essendo un’isola, è davvero speciale e fresco e il coniglio, anche questo tra le specialità da provare quando si visita l’isola.

Come arrivare e come muoversi a Procida

A Procida si arriva con i traghetti e con gli aliscafi, in base al porto di partenza ci si può mettere un’ora con i primi e circa 45 minuti con i secondi.

Una volta arrivati, girare l’sola è davvero semplice e si può fare tranquillamente a piedi (attenzione, però, perché il territorio dell’isola si estende tutto tra salite e discese). Comodissimi gli autobus che sono un’esperienza assolutamente da provare: si muovono nelle strade strette che caratterizzano tutta l’isola. E poi le bici elettriche o gli scooter, per potersi spostare con maggiore libertà e senza dover sottostare a orari. Ci sono anche i taxi.

Una volta sull’isola si può scegliere di fare tappa anche in un’altra isola campana celebre: infatti basti sapere che in circa 30 minuti si arriva a Ischia, un altro gioiello da visitare e scoprire.

Procida è il posto giusto in cui ricaricare le batterie e fare il pieno d bellezza, relax e gusto: sapori che resteranno indelebili e tra i ricordi più belli.

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Cosa vedere ad Adana, la Turchia delle meraviglie

Dove la storia incontra la modernità: benvenuti ad Adana, quarta città più grande della Turchia. Durante i suoi oltre 8000 anni di storia, la città ha ospitato numerose civiltà, dai Fenici agli Assiri, dai Persiani ai Macedoni, fino ai Romani, ai Bizantini e, naturalmente, all’Impero Ottomano. I segni del suo passato, visibili sulle rovine e sui palazzi del centro storico, convivono con il suo spirito moderno e dinamico: Adana offre un’atmosfera freneticamente animata e in costante crescita dal punto di vista economico.

Abitata fin dal paleolitico, è la città più antica della Cilicia: nel XIV secolo a.C. fu sotto il dominio degli ittiti e successivamente degli assiri e infine dei persiani. Alessandro Magno la battezzò Antiochia di Cilicia e nel I secolo divenne parte dell’impero romano con Pompeo Magno che la trasformò in una stazione militare. Bizantini, truppe del regno armeno, impero ottomano hanno poi segnato la storia di questa città, fino alla fondazione della moderna repubblica turca.

Situata all’estremità orientale del Mar Mediterraneo, Adana è raggiungibile tramite l’aeroporto Sakirpasa Havaalam, distante solamente cinque chilometri dalla città. Rappresenta un nodo stradale molto importante per raggiungere molte città della costa e, se state scoprendo le meraviglie della Turchia con un viaggio on the road, fate tappa anche qui per dare un’occhiata alle sue architetture o per provare una delle sue deliziose specialità gastronomiche.

Cosa fare ad Adana

Suddivisa in Kuzey Adana (Nord Adana, ossia la parte più antica) e Yeni Adana (Nuova Adana), la città ha meno attrazioni rispetto ad altre mete della Turchia e può essere scoperta in un pomeriggio. Potete cominciare il vostro itinerario passeggiando per le sue vie e visitando la Grande Moschea Sabanci Merkez Camii. La moschea vanta bellissimi marmi dove l’alternanza di strisce bianche e grigie scure ricordano un po’ le decorazioni delle chiese romaniche, tranne per lo stile prettamente orientale. Salite sul minareto per godere di un panorama molto bello sulle cupole della moschea e su tutta la città.

Proseguite la vostra camminata e dirigetevi verso la grande torre dell’orologio di epoca ottomana, chiamata Saat Kulesi, costruita nel 1882. In questa zona di Adana, attorno alla torre, si concentra il vecchio bazar coperto, pieno di colori e profumi di spezie. Date un’occhiata all’antico bagno turco risalente al 1519 (Bath of the Bazar) e attraversate il ponte romano Tas Kopru che congiunge le sponde del fiume Seyhan. Costruito durante il regno di Adriano nel II secolo, dei suoi 21 archi originali ne restano 14 e rappresenta uno dei simboli della città perché punto cruciale per i collegamenti commerciali con l’Anatolia e la Persia.

Assolutamente da non perdere è la parte vecchia della città, Tepebag, insieme a tre musei molto importanti: il Museo Archeologico, che conserva resti risalenti agli ittiti e ai romani; il Museo Etnografico, che documenta le fasi e le dominazioni nel corso della storia turca; e il Museo Culturale di Ataturk dedicato all’eroe nazionale fondatore della repubblica turca.

Moschea e ponte antico Adana

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Vista della moschea Sabanci e del ponte di Adana

Cosa vedere nei dintorni di Adana

Se dopo la frenesia delle strade di Adana avete voglia di atmosfere tranquille, tornate alla guida della vostra auto e andate a esplorare i dintorni. Qui troverete luoghi unici non solo ricchi di storia, ma ideali anche per momenti di relax in città meno conosciute, in mezzo alla natura o sulla costa.

Città storiche nelle vicinanze

A 70 chilometri a nord-est di Adana potrete visitare la città di Kozan, famosa per essere l’antica Sis, la capitale del regno armeno di Cilicia e il centro di una serie di castelli che dominano la vasta Piana di Çukurova, uno su tutti il Castello di Kozan risalente al regno di Leone II. Legata a doppio filo con la storia di Adana è la città di Mersin, in passato punto di riferimento come sbocco sul mare e oggi uno dei porti più grandi della costa mediterranea turca.

Se avete voglia di atmosfere diverse, dirigetevi verso Antakya, conosciuta anche come Antiochia. Situata sul confine siriano, questa città ospita popolazioni di fedi diverse – sunniti, alevi e cristiani ortodossi – e vanta un’atmosfera vivace e cosmopolita. Poco conosciuta dai turisti, Antakya rappresenta una piccola gemma della Turchia custode di un interessante museo archeologico e della Chiesa di San Pietro, meta di pellegrinaggi.

Immersione nella natura e relax al mare

Gli amanti della natura e del birdwatching non possono perdere i paesaggi offerti dall’Akyatan Gölü, noto anche come Lago di Akyatan. Si tratta di una laguna incontaminata che, con i suoi 14.700 ettari di ecosistema paludoso, fa da casa a una miriade di uccelli migratori, tra cui fenicotteri, aironi, cormorani e anatre. Chi preferisce rilassarsi, invece, la spiaggia di Yumurtalik offre sabbia bianchissima e acque cristalline, oltre che un castello in mezzo al mare. La località balneare è molto piccola, ma offre tutto il necessario per una giornata all’insegna del relax.

Cosa mangiare ad Adana

Non lasciate Adana senza aver prima assaggiato lo street food per eccellenza della Turchia. Qui nasce l’Adana kebap, considerato il kebap originale: il piatto è costituito da un salsicciotto arrostito di carne macinata e piccante meglio conosciuto come Kiyma Kebabi o Kiyma. Si distingue dagli altri kebap per la sua preparazione e per il gusto deciso: la carne utilizzata, infatti, è quella di agnello, macinata a mano con un coltello a mannaia chiamato “zırh” e poi mescolata con grasso di coda di agnello, peperoncino piccante, sale e talvolta altre spezie come il cumino e il sumac.

Adana kebap

Fonte: iStock

Il tradizionale Adana Kebap

Quando visitare Adana

Adana vi accoglierà con un clima continentale mitigato dal mare. In estate le temperature registrate oscillano in media tra i 32°C e i 34°C, mentre le minime non scendono sotto i 23°C. Le precipitazioni a carattere piovoso sono più presenti da novembre a marzo e le temperature subiscono un calo passando dagli afosi 34°C a valori compresi tra 15 e 20°C, mentre le minime si aggirano attorno ai 7-10°C. Il periodo migliore per visitare Adana è fra giugno e settembre evitando così che il vostro viaggio possa essere disturbato dall’afa estiva.

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Safari: consigli per un viaggio in Africa con i bambini

L’Africa è un continente ricco di storia, cultura e paesaggi così belli e suggestivi da togliere il fiato. Ogni nazione africana ha una sua peculiarità ma molte di queste oltre a coste caratterizzate da mare turchese e spiagge dorate, offrono la possibilità di vivere una delle esperienze più avventurose ed emozionanti per i viaggiatori, anche per i più piccoli: stiamo parlando del safari.

Nonostante sia spesso considerata una tipologia di viaggio pericolosa e difficile, in realtà è possibile organizzare un safari in Africa con i bambini, scegliendo accuratamente l’itinerario e rivolgendosi a guide e strutture specializzate.

Il luogo migliore per andare in safari con i bambini è sicuramente il Sudafrica, dove si possono trovare tantissimi parchi e riserve private, indicati per una vacanza con la famiglia, ma allo stesso tempo anche la TanzaniaNamibia e il Kenya offrono servizi adeguati. Vediamo alcuni consigli pratici e precauzioni da adottare per un viaggio con i bambini nel continente africano.

Kenya

Fonte: iStock

Il safari in Kenya

Se poi, oltre al safari, ci si vuole godere le spiagge, sicuramente altre mete da prendere in considerazione sono il Mozambico,  e il Madagascar.

Dove andare in safari con i bambini

Un safari in Africa è un’esperienza estremamente affascinante, tuttavia è necessario scegliere con cura l’itinerario migliore, optando per una destinazione adatta ai più piccoli se si vuole vivere questa esperienza con tutta la famiglia. Gli aspetti principali da prendere in considerazione sono la sicurezza, le condizioni ambientali, i trasporti e la presenza di strutture attrezzate per le esigenze delle famiglie. Il luogo ideale non deve trovarsi in zone a rischio, dunque lontano da tumulti e focolai di rivolta sociale, inoltre il parco deve essere un’area malaria free, per evitare l’esposizione dei bimbi alle malattie infettive.

È opportuno che il posto sia facilmente raggiungibile, perciò bisogna verificare che dopo il volo ci sia un veloce trasporto su gomma per arrivare in poche ore. Allo stesso tempo devono esserci operatori in grado di offrire servizi adeguati, come itinerari più brevi, parchi giochi e stanze riparate dagli insetti. Tra le destinazioni migliori per un safari in Africa con i bambini c’è il Kruger National Park in Sudafrica, distante circa 5 ore da Johannesburg, al cui interno sono presenti strutture per famiglie, riserve private ed escursioni progettate appositamente per i bimbi.

Capetown Sudafrica

Fonte: iStock

Vista panoramica di Città del Capo.

Un’altra meta molto apprezzata è il parco Masai Mara in Kenya, un luogo selvaggio dove trovare guide specializzate per i safari. Altrettanto vale per la Namibia, un Paese che non prevede vaccinazioni obbligatorie, in cui sono presenti diverse riserve private adatte a una vacanza con la famiglia, tuttavia è indicata soltanto per i bimbi dagli 8 anni in su. Infine un’altra scelta valida è il Shamwari Private Game Reserve in Sudafrica, con un’età minima di almeno 4 anni, un’area naturalistica per le famiglie localizzata vicino Cape Town e Port Elizabeth.

La Tanzania è famosa per la sua natura meravigliosa e per i tanti animali selvatici che vivono in un ambiente unico. Ci sono molte cose da vedere e fare durante un safari in Tanzania con i bambini, che renderanno il vostro viaggio indimenticabile. Uno dei principali luoghi da visitare è il Parco Nazionale del Serengeti, famoso per la sua vasta savana e la migrazione annuale dei gnu. I bambini potranno assistere a spettacoli naturali mozzafiato, come la caccia dei leoni o la corsa dei ghepardi. Potrebbero anche avvistare elefanti, giraffe, zebre e molti altri animali selvatici che popolano il parco.

Tanzania

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Il Parco Nazionale del Serengeti

Un’altra destinazione imperdibile è il Cratere del Ngorongoro, un antico vulcano ora trasformato in una caldera con una vasta concentrazione di fauna selvatica. Qui i bambini avranno l’opportunità di vedere da vicino rinoceronti, ippopotami, bufali e numerosi uccelli. La vista panoramica del cratere è semplicemente mozzafiato. Per aggiungere un tocco culturale all’esperienza in Tanzania, è consigliabile visitare anche una delle tribù Maasai. I bambini potranno imparare le tradizioni e la cultura di questa antica tribù nomade, interagire con i membri della comunità e persino partecipare a danze tradizionali. Infine, l’isola di Zanzibar è una meta ideale per rilassarsi dopo il safari. Le spiagge di sabbia bianca e le acque cristalline offrono un ambiente perfetto per i bambini per giocare e fare snorkeling. Qui potrete esplorare i mercati locali, visitare il centro storico di Stone Town e scoprire la ricca storia di questa affascinante isola.

Come organizzare il viaggio

Un safari in Africa con i bambini va pianificato con largo anticipo, studiando nel dettaglio ogni particolare dell’itinerario da seguire. Innanzitutto è preferibile rivolgersi a un tour operator qualificato, esperto in questo tipo di viaggi, un professionista che sappia consigliare i luoghi più adatti per una vacanza con tutta la famiglia, a seconda dell’età dei propri figli. Inoltre bisogna scegliere la stagione dell’anno migliore per viaggiare, evitando periodi troppo caldi o piovosi.

Un altro aspetto importante riguarda le condizioni igieniche, da verificare prima di partire con l’agenzia di viaggi e sui siti delle autorità sanitarie, soprattutto in merito alle vaccinazioni obbligatorie e opzionali. Una volta individuata la destinazione idonea è necessario organizzare tutti gli spostamenti, eventualmente dividendo alcune tratte per renderle più leggere, assicurandosi della presenza di strutture adeguate per soggiornare con i bambini.

Qual è l’abbigliamento adeguato?

I vestiti devono essere comodi e a strati, infatti se durante il giorno fa molto caldo di notte le temperature possono precipitare, specialmente in alcune zone dell’Africa. Dopodiché è fondamentale portare in valigia repellenti per zanzare, cappellini e occhiali da sole, crema solare a protezione elevata, alcune medicine di base per qualsiasi evenienza, una borraccia termica per l’acqua e del cibo da viaggio, da consumare all’occorrenza. Molti genitori hanno anche un kit di pronto soccorso, una precauzione aggiuntiva che non fa mai male in un viaggio in Africa.

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La Spiaggia dei Conigli di Lampedusa, una delle più belle al mondo

Lampedusa, una delle Isole Pelagie, è uno di quei posti che per la sua bellezza sembra quasi difficile credere che sia vero. E proprio qui, dove il mare assume mille incredibili sfumature e dove la natura è selvaggia e sorprendente, sorge quella che viene spesso definita la spiaggia più bella del mondo (dai viaggiatori e dagli esperti del settore). Parliamo della Spiaggia dei Conigli, un posto così eccezionale che pare che sia caduto in terra direttamente dal paradiso.

Dove si trova la Spiaggia dei Conigli

L’affascinante Spiaggia dei Conigli sorge al largo della costa meridionale della Sicilia e si trova all’interno di una bellissima area protetta che prende il nome di Riserva naturale orientata di Lampedusa.

Nei fatti si tratta di una magnifica spiaggia che deve il suo toponimo a un suggestivo isolotto che si staglia di fronte ad essa, e che a sua volta è un’importante stazione di sosta per uccelli migratori  e uno dei pochi siti accertati di ovodeposizione della tartaruga Caretta Caretta che ancora sopravvivono in Italia.

Cosa aspettarsi

Chiudete gli occhi e immaginate i colori dei Caraibi impreziositi dalle mille sfumature della macchia mediterranea. Lo avete fatto? Bene, allora vuol dire che avete perfettamente capito cosa aspettarsi dalla Spiaggia dei Conigli: uno dei lidi più belli su cui l’uomo abbia mai avuto la fortuna di aver posato i suoi occhi.

La spiaggia si trova seminascosta in un vallone da cui è possibili intravedere anche la villa di Domenico Modugno. Il famosissimo cantautore italiano, infatti, se ne innamorò così follemente da definire questa baia “la piscina di Dio”. Un soprannome certamente importante ma che al contempo descrive al meglio l’incanto di questo luogo siciliano.

Per raggiungerla occorre fare circa venti minuti buoni di cammino, ma una volta giunti a destinazione si verrà coccolati da una sabbia morbida e bianca come il latte, un mare favoloso e una natura raggiante.

Ma perché si chiama proprio Spiaggia dei Conigli?

Ve lo abbiamo accennato poco sopra: questa magnifica spiaggia di Lampedusa prende il nome dall’isolotto che svetta di fronte alle sue rive. O meglio, si tratta di una specie di isola perché, quando le maree sono basse, emerge un istmo sabbioso che la collega alla terraferma. Ma cosa c’entrano i conigli se, come abbiamo detto in precedenza, questo lembo di terra è un santuario per i volatili? Forse perché ci sono anche questi buffi animali?

Isola dei Conigli, Lampedusa

Fonte: iStock

Veduta dell’iIsola dei Conigli

Sì, da queste parti vive una colonia di conigli, ma la realtà dei fatti è che l’etimologia del nome è controversa: fu l’ammiraglio britannico William Smith, nel 1894, che la definì “Rabit Island”. Il problema è che questo toponimo fu impropriamente tradotto dall’inglese (rabbit, quindi coniglio), poiché sembrerebbe in realtà riferirsi alla parola araba rabit, che può essere spiegato con “legame” o “collegamento”, probabilmente in riferimento all’istmo che compare durante la bassa marea.

Cosa fare

La classica vita da spiaggia: per preservare il suo straordianario paesaggio, questo angolo di paradiso è praticamente priva di servizi o stabilimenti balneari. C’è un piccolo punto di ristoro lungo la strada per raggiungerla, ma niente di più. Per questo motivo, uno degli aspetti più importanti da valutare è quello di portarsi teli da mare, ombrelloni e cibo, ma assicurandosi di non lasciare resti o spazzatura quando è giunto il momento di andarsene.

In sostanza, si viene qui per godersi un posto che pare uscito da un sogno, tanto da essere considerato la spiaggia più bella del mondo, prendersi gli ultimi scampoli di sole italiano (al largo di Lampedusa ci sono le coste africane) e fare un bagno in acque limpide e dai fondali preziosi.

Come arrivare alla Spiaggia dei Conigli

Lampedusa non è un’isola grandissima, e per questo è facile muoversi. Per la Spiaggia dei Conigli, a disposizione dei viaggiatori ci sono gli autobus locali, in particolare quello che viene chiamato “Circolare Blu”, che partono ogni ora dalla Piazza Comm. Brignone. In alternativa, con auto o scooter basta attraversare la strada che arriva a Capo Ponente.

Qualsiasi sia la vostra scelta, ci sarà comunque da fare un tragitto a piedi di circa 20 minuti. Si tratta di un sentiero, perlopiù agevole, che passo dopo passo regala un paesaggio di quelli che lascia senza fiato: a circa metà tragitto, ecco comparire una terrazza naturale da cui scorgere i colori della Tabaccara, una caletta famosa per l’acqua cristallina, poi quella che fu la casa di Domenico Modugno e infine la scintillante Spiaggia dei Conigli.

Spiaggia più bella di Lampedusa

Fonte: Getty Images

L’arrivo alla Spiaggia di Lampedusa

Quanto costa la Spiaggia dei Conigli?

La Spiaggia dei Conigli è gratuita, ma ci sono delle importanti regole da rispettare e che vi invitiamo a leggere anche sui siti istituzionali, in quanto di anno in anno possono cambiare.

Quello che però possiamo dirvi con certezza è che da un po’ di tempo a questa parte vi si può accedere solo su prenotazione, poiché per la sua ridotta estensione e la presenza di aree a rischio idrogeologico può ospitare un numero limitato di persone.

In genere, durante il periodo estivo, ci sono due turni di accesso (mattina 8.30-13.30, pomeriggio 14.30-19.30), per un numero massimo di 550 persone per volta. In più:

  • È possibile prenotare per un solo turno al giorno;
  • Al termine di ogni turno i visitatori presenti in spiaggia devono andarsene;
  • È possibile prenotare solo per una volta alla settimana;
  • Ogni prenotazione può includere massimo 2 persone;
  • In aggiunta alla prenotazione on line sono disponibili ulteriori 150 posti per turno tramite lista di ingresso, recandosi direttamente all’accesso della Riserva;
  • L’accesso è sconsigliato a persone con difficoltà motorie e/o di equilibrio, problemi cardiaci o respiratori, asmatiche o a rischio allergie (per pollini re/o punture di insetto);
  • Non sono presenti servizi di salvataggio, assistenza medica, punti ristoro, servizi igienici e punti d’acqua;
  • Non si possono occupare le aree vietate;
  • Occorre mantenere la quiete per il rispetto della natura e degli altri visitatori;
  • Non è consentito l’uso di apparecchi fonoriproduttori (se non in cuffia), giocare a pallone o con le racchette o similari e fare schiamazzi;
  • È proibito utilizzare sedie, sdraio, lettini, tende da sole, gonfiabili e similari;
  • Non è permesso l’accesso ai cani perché possono arrecare danni alla fauna (sono esclusi i cani guida per i non vedenti);
  • Non è consentito fumare;
  • È vietata l’attività di pesca e l’introduzione di qualsiasi tipo di arma e di attrezzi per la cattura (fucili subacquei, retini, etc);
  • Non è consentito l’utilizzo di droni;
  • Non si può accedere in bicicletta.
Mare di Lampedusa

Fonte: 123RF

I colori del mare della Spiaggia dei Conigli
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Cosa a vedere a Pescara: 8 meraviglie tra mare e d’Annunzio

Pescara si affaccia sul mare Adriatico, con una storia che fonde antichità e modernità, ed è una meta che riserva piacevoli sorprese ai suoi visitatori. Dalle spiagge dorate alle tracce del celebre poeta Gabriele d’Annunzio, Pescara offre un ricco mix di cultura, relax ed avventura. Ecco otto meraviglie da non perdere durante la visita di questa affascinante città abruzzese sul Mar Adriatico.

Le spiagge di Pescara

 

Lido di Pescara

Le spiagge di Pescara sono tra le più famose della riviera adriatica italiana. Il Lido di Pescara, ad esempio, con la sua sabbia finissima ed il mare cristallino, è perfetto per chi cerca una giornata o un weekend di relax e divertimento. Qui è possibile trovare stabilimenti balneari attrezzati con lettini, ombrelloni e bar sulla spiaggia dove gustare un aperitivo al tramonto.

La spiaggia di Montesilvano

A pochi chilometri dal centro di Pescara si trova la spiaggia di Montesilvano. Questo luogo è ideale per famiglie e bambini, grazie anche alla presenza di acque poco profonde e alla vasta offerta di attività per i più piccoli, come noleggiare pedalò o giocare a beach volley, oppure semplicemente rilassarsi sotto il sole.

Il museo casa natale di Gabriele d’Annunzio e Museo Cascella

Per gli amanti della cultura, una tappa quasi obbligatoria nella città di Pescara è la casa natale di Gabriele d’Annunzio, situata nel cuore del centro storico, dove il poeta trascorse la sua infanzia. Questa dimora ottocentesca, con interni e mobili ottocenteschi perfettamente conservati, è stata trasformata in museo e conserva numerosi oggetti personali, manoscritti e fotografie di uno dei più grandi scrittori italiani. Il museo offre un viaggio nel tempo, permettendo di scoprire la vita e le opere di uno dei più grandi letterati italiani.

Oltre alla collezione permanente, il museo ospita mostre temporanee ed eventi culturali che approfondiscono vari aspetti della vita e dell’epoca di d’Annunzio, offrendo sempre nuove ragioni per visitarlo.

Casa natale di Gabriele D'Annunzio a Pescara

Fonte: iStock

Casa natale di Gabriele D’Annunzio nel cuore di Pescara

In città, inoltre, è presente il Museo Cascella, struttura che nei suoi locali ha visto passare intellettuali come D’Annunzio, Grazia Deledda, Luigi Pirandello e Giovanni Pascoli. Per mezzo secolo questo museo è stato al centro di un’intensa produzione artistica e grafica italiana ed ospita le opere di cinque generazioni di artisti della famiglia Cascella con 12 sale e oltre 500 tra mattonelle in ceramica, tele, dipinti e riviste d’arte che in venivano stampate agli inizi del secolo scorso in questo edificio.

Il Museo delle Genti d’Abruzzo

Per scoprire le tradizioni abruzzesi, bisogna assolutamente visitare il Museo delle Genti d’Abruzzo, un museo in grado di offrire un viaggio affascinante attraverso la storia e le tradizioni della regione italiana. Si trova all’interno di un antico edificio nel centro storico di Pescara ed espone reperti archeologici, costumi tradizionali, strumenti agricoli ed artigianali, che raccontano la vita quotidiana degli abruzzesi nel corso dei secoli.

Il museo offre anche laboratori didattici e attività interattive per famiglie e bambini, permettendo ai più piccoli di imparare divertendosi. È un’ottima occasione per comprendere meglio la cultura e le radici di questa affascinante regione italiana, all’insegna del divertimento.

Il Ponte del Mare

Il Ponte del Mare è uno dei simboli di Pescara ed è un esempio straordinario di ingegneria moderna. Questa struttura pedonale e ciclabile, che venne inaugurata nel 2009, collega la riviera nord con quella sud, offrendo una vista spettacolare sul mare e sulla città. È il luogo ideale per una passeggiata romantica o una corsa mattutina, con il sole che sorge o tramonta sull’Adriatico.

Il ponte è lungo 466 metri e regala una splendida vista non solo sul porto di Pescara, ma anche sulla Majella e sul massiccio del Gran Sasso. Di notte, il suo inconfondibile tracciato curvilineo alla fine del lungomare di Pescara è illuminato da luci che cambiano colore.

La riserva naturale Pineta Dannunziana

Per gli amanti della natura, la riserva naturale Pineta Dannunziana è una tappa da non perdere assolutamente. Questo parco urbano, che si estende per circa 50 ettari, è un vero e proprio polmone verde nel cuore della città di Pescara. La riserva offre percorsi naturalistici, aree picnic e la possibilità di osservare diverse specie di fauna e flora locali. La pineta è anche un luogo ideale per chi ama le attività sportive all’aperto come jogging e ciclismo e durante l’estate ospita eventi culturali e musicali all’aperto, rendendo ancora più piacevole la visita durante i periodi estivi.

Il centro storico di Pescara Vecchia

Il centro storico di Pescara, noto come Pescara Vecchia, è un quartiere affascinante, che permette di passeggiare tra storia e modernità, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Le stradine acciottolate, le piazze e gli edifici storici si mescolano con locali moderni, ristoranti e boutique di alta classe. Passeggiando per il centro storico di Pescara è possibile scoprire angoli nascosti, negozi di artigianato locale e gustare la cucina abruzzese in uno dei tanti ristoranti tipici presenti in zona.

La Cattedrale di San Cetteo

La Cattedrale di San Cetteo, dedicata al patrono della città di Pescara, è uno dei principali luoghi di culto di questa città dell’Abruzzo. La cattedrale venne costruita nel ventesimo secolo in stile neoromanico e colpisce tutt’oggi per la sua imponenza e bellezza. All’interno della struttura è possibile ammirare opere d’arte di grande valore, tra cui un dipinto del Guercino e una cappella dedicata a Gabriele d’Annunzio.

Il porto turistico Marina di Pescara

Il porto turistico Marina di Pescara è uno dei più grandi del Mar Adriatico ed è un punto di riferimento importante per gli appassionati di nautica. Qui è possibile noleggiare barche, partecipare ad escursioni in mare e praticare sport acquatici come la vela, il windsurf ed il diving. Il porto di Marina di Pescara offre anche una vasta gamma di servizi, tra cui diversi negozi, ristoranti e bar. È il luogo ideale per una passeggiata serale, con il fascino delle barche ormeggiate e l’atmosfera vivace dei locali di Pescara.

I romantici trabocchi

Un po’ simili a delle palafitte i trabocchi sono delle macchine da pesca da cui partono dei lunghi bracci che servono a sostenere le reti, che permettevano di catturare i branchi di pesci lungo la costa. Anche se i trabocchi più suggestivi sono quelli dell’omonima costa sul litorale della provincia di Chieti, anche a Pescara è possibile trovarne nella zona del porto. E se alcune strutture sono private, altre sono state trasformate in bar e piccoli ristoranti alla moda in cui gustare cucina marinara.

Vista di un trabocco a Pescara al tramonto

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Trabocco a Pescara al tramonto

Pescara è una città che sa sicuramente come conquistare il cuore dei suoi visitatori. Qui è possibile visitare spiagge incantevoli, godere delle sue ricchezze culturali e storiche e scoprire la città anche alle numerose attività all’aria aperta che è possibile svolgere. Non resta che preparare le valigie e partire alla scoperta di queste otto meraviglie che fanno di Pescara una meta perfetta per ogni tipo di viaggiatore, punto di partenza per scoprire le belle destinazioni che la regione dell’Abruzzo ha da offrire.

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I borghi di pescatori più belli e suggestivi d’Italia

L’Italia, con la sua ricca storia e cultura, offre infinite sorprese e meraviglie: tra le gemme nascoste, i borghi di pescatori si distinguono per il fascino senza tempo e l’autenticità. Piccoli paesi costieri, sparsi lungo le coste, non sono soltanto luoghi di rara bellezza, ma anche custodi di tradizioni secolari.

Immaginate di camminare tra strette viuzze acciottolate, con le case dai colori vivaci che si affacciano su un mare cristallino, laddove il profumo di salsedine si mescola al suono delle onde che si infrangono con dolcezza sulla riva e sulle barche che riposano al sole: ogni angolo racconta una vicenda, ogni pietra è testimone di un passato che traspare tuttora, ogni scorcio fa sognare.

Andiamo, allora, alla scoperta di alcuni tra i borghi di pescatori più belli e suggestivi d’Italia da Nord a Sud.

Vernazza, splendide Cinque Terre

Nel favoloso scenario Patrimonio UNESCO delle Cinque Terre, provincia di La Spezia, Vernazza si fa notare per la piazzetta e il porticciolo naturale che osservano il blu e il suggestivo “labirinto di scale” che scendono e salgono e regalano viste che non si possono descrivere a parole.

Una sosta non può mancare presso la Chiesa, a picco sul mare, di Santa Margherita d’Antiochia, quasi “nave in partenza” alta 40 metri, e al Castello dei Doria, maestoso bastione su cui spicca una torre cilindrica: l’interno, oggi è sede museale ed espositiva e il panorama è a dir poco mozzafiato.

Ancora, dalla stazione ferroviaria, parte un sentiero lastricato e verticale di due chilometri che conduce al Santuario di Nostra Signora di Reggio, dove ammirare il noto dipinto della Madonna Nera con il Bambino Gesù.

L’incanto di Camogli

Sempre in Liguria, affascina come non mai il variopinto borgo marinaro di Camogli, la “città dai mille velieri bianchi”: la visita può iniziare dall’antico nucleo storico disegnato da stretti vicoletti ombreggiati dalle tipiche e alte case dai colori pastello e dalle decorazioni trompe d’oeil.
Qui non mancano piazzette, botteghe artigiane e scalinate che portano al mare.

Salendo i gradini di marmo dal porticciolo, ecco l’ingresso alla Basilica di Santa Maria Assunta del XII secolo, in stile barocco, con pregevoli affreschi ottocenteschi, marmi policromi e stucchi in oro: uno sguardo dal sagrato incanta con il panorama da cartolina sulle case colorate, il molo con le barche e l’azzurro del mare.

Di sicuro interesse è altresì il Castello della Dragonara, edificato nel XII secolo, custode di cimeli donati dai camogliesi tra il Settecento e il Novecento quali, ad esempio, ex-voto, carte nautiche, strumenti di navigazione, documenti, libri, modellini in legno di velieri.

Una passeggiata sul lungomare “Via Garibaldi”, con le case “ammassate” l’una all’altra in un trionfo di tinte differenti e la spiaggia, è la degna conclusione di una giornata indimenticabile.

Tellaro, amato dai poeti

Tellaro, Lerici

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Il colorato borgo di Tellaro, Liguria

Altro borgo marinaro tra i più belli d’Italia è Tellaro, frazione dell’altrettanto favolosa Lerici, arroccato su una scogliera, che si raggiunge seguendo una via panoramica sul mare che parte da Lerici, passa per Maralunga e Fiascherino. Chi ama l’avventura, invece, può inoltrarsi lungo uno dei numerosi sentieri immersi nella profumata macchia mediterranea.

Nell’ameno territorio del Golfo dei Poeti, Tellaro dona un’atmosfera davvero unica, con chicche quali la Chiesa di San Giorgio, la raccolta spiaggia con porticciolo e scogliera, e la coinvolgente celebrazione del Natale Subacqueo la notte del 24 dicembre.

Portofino e Noli, due borghi da sogno

La rassegna non sarebbe completa senza menzionare la celebre Portofino, frequentata dal jet set internazionale, dalle case color pastello, la vivace Piazzetta acciottolata che si affaccia sul porticciolo punteggiato dagli yacht, le boutique esclusive e il cinquecentesco Castello Brown con museo che accoglie mostre d’arte, e Noli, perla del Savonese, nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia, tra spiaggia, natura e storia, con simboli quali il medievale Castello di Monte Ursino, la Loggia della Repubblica che cita, tra gli altri, il passaggio di Dante, la Concattedrale di San Pietro, e l’inconfondibile Torre dei Quattro Canti che svetta con i suoi 38 metri di altezza.

Sperlonga, vita da spiaggia e storia

Tra i Borghi Più Belli d’Italia, Sperlonga è il connubio perfetto tra la vita da spiaggia, la movida e luoghi storici che valgono assolutamente una tappa.

Tra le spiagge più belle vanno nominate la Canzatora, di sabbia fine e adatta alle famiglie con bambini, la Fontana, molto apprezzata dagli abitanti, Salette, una delle principali, di sabbia finissima e lambita da acque trasparenti.

Da vedere poi il caratteristico centro storico con la Torre Centrale, la Torre del Nibbio, la Torre Truglia, le chiese e, soprattutto, la Villa e la Grotta di Tiberio con gli scavi, il Museo archeologico e l’ampia cavità naturale rocciosa aperta sul Tirreno.

Peschici, meraviglioso Gargano

Approdiamo poi in Puglia con il meraviglioso territorio del Gargano e la bellezza di Peschici, gioiello su una scogliera a picco sul mare, fondato nel X secolo dai monaci benedettini, con gli stretti vicoletti, le candide casette, le botteghe artigiane, le scalinate bianche e i balconi fioriti.

A donare un panorama eccezionale sulla baia è il Castello, sul promontorio più alto del borgo marinaro, mentre perfetto esempio di arte romanica pugliese è la piccola Chiesa di Sant’Elia del XII secolo.

La costa, a sua volta, ha davvero dell’incredibile con spiagge da sogno come, solo per citarne alcune, la spiaggia principale di sabbia dorata, ottima per le famiglie, la Baia di Manaccora a pochi chilometri dal centro, incontaminata e selvaggia, e Cala Lunga, celata tra le rocce nell’abbraccio dei trabucchi.

Polignano a Mare, la più accogliente

Polignano a Mare, Puglia

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Lama Monachile, Polignano a Mare

Si tratta, senza dubbio, di uno dei più bei borghi marinari pugliesi che si specchiano nell’Adriatico, luogo natale di Domenico Modugno, una tappa da non tralasciare per nessun motivo.

Ma cosa vedere a Polignano a Mare? Sicuramente il centro storico, cui si accede oltrepassando l’Arco Marchesale (o Porta Grande) tuttora sormontato dai resti della quattrocentesca chiesetta di San Giuseppe. A pochi passi, ecco la Chiesa della Madonna dell’Assunta, poi il Ghetto Ebraico, la Chiesa del Purgatorio, la Chiesa di Santo Stefano e innumerevoli viuzze disseminate di botteghe, pasticcerie, ristoranti tipici e gelaterie.

Il Ponte Borbonico e Lama Monachile (o Cala Porto) sono l’incanto di Polignano, una delle zone più panoramiche e suggestive, in particolare al tramonto.

Positano, Ravello e Atrani, gioielli della Costiera Amalfitana

Il viaggio tra i borghi marinari più suggestivi d’Italia prosegue in una terra incredibile, la Costiera Amalfitana: qui, tra le tante mete spettacolari, ci soffermiamo su Positano, Ravello e Atrani.

Positano è la “cartolina della Costiera”, dallo skyline ineguagliabile, ambita dal jet set fin dagli Anni Sessanta, plasmata da scoscese e strette stradine ricche di caffè e negozietti, e da amene spiagge di ciottoli. Da vedere la Chiesa di Santa Maria Assunta con cupola in maiolica e icona bizantina della Vergine del XIII secolo.

Ravello si fa ammirare in particolare per i magnifici giardini sulle scogliere, tra cui menzionare Villa Rufolo, risalente al XIII secolo, in stile moresco, dai vasti panorami sui giardini terrazzati, e Villa Cimbrone, in stile medievale arroccata su una ripida altura.

Infine, Atrani è il borgo più piccolo della Costiera Amalfitana, tra la montagna e il mare, a un chilometro dalla celebre Amalfi: tutte le attrazioni sono comodamente visitabili a piedi, tra le viuzze del centro, le scalinate, i cortili e la “Piazzetta“, dove contemplare il mare. Tra le chiese, di impatto sono la Chiesa di San Salvatore de Birecto e la Collegiata di San Maria Maddalena.

Scilla, bellissima Calabria

Uno sguardo poi al borgo calabrese di Scilla, arroccato su un suggestivo promontorio a picco sul Tirreno, dove apprezzare il Castello Ruffo risalente addirittura al 493 a.C., oggi sede del Centro regionale per il recupero dei centri storici calabresi, il quartiere San Giorgio, cuore pulsante del centro insieme a Chianalea, con tramonti che lasciano senza fiato e un’atmosfera da fiaba.

Non lontano dal Castello Ruffo, ecco la Chiesa della Santissima Immacolata, dagli eleganti mosaici. Il mare è cristallino e le spiagge incredibili, un invito a tuffarsi e a godere di una vacanza balneare senza pari.

Cefalù, “Perla del Mediterraneo”

Arriviamo poi nel nord della Sicilia per scoprire Cefalù, incantevole borgo medievale alle pendici delle Madonie definito a ragione “Perla del Mediterraneo“.

Qui si incontrano il mare, la storia e la tradizione, in un tripudio di profumi e colori, e il tempo sembra davvero essersi fermato. Simbolo è la Rocca, maestosa rupe calcarea che sorveglia l’abitato e consente di godere di un panorama introvabile altrove, da Palermo a Capo d’Orlando, soprattutto quando il sole scende oltre l’orizzonte.

Tappe obbligate anche il Tempio di Diana, risalente al V secolo a.C., la Cattedrale normanna, commissionata nel 1131 e consacrata nel 1267 custode di pregiati mosaici bizantini, le possenti Mura Megalitiche e Porta Marina (vero nome Porta Pescara), scenografico affaccio sul Vecchio Molo.

Castelsardo, il borgo più bello della Sardegna

Infine, eccoci in Sardegna con uno dei suoi borghi più belli, Castelsardo, in provincia di Sassari, autentico, raccolto, dalla tipica atmosfera vacanziera lungo la Costa Paradiso, affacciato sul mare del Golfo dell’Asinara.

Passeggiando senza fretta, catturano lo sguardo il Castello dei Doria, la fortezza che si staglia nel punto più elevato, con al suo interno il Museo dell’Intreccio Mediterraneo che racconta l’arte della cestineria, la Concattedrale di Sant’Antonio Abate con annesso Museo Diocesano/Museo Maestro di Castelsardo, la Chiesa medievale di Santa Maria delle Grazie, e i moltissimi palazzi storici.