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Cosa vedere a Cassis, nella magia della Provenza

Se state cercando un’alternativa alle classiche destinazioni sulla Costa Azzurra, famose per le atmosfere glamour che attirano ogni anno turisti e celebrità provenienti da tutto il mondo, Cassis è esattamente quello che fa per voi. Questo piccolo borgo di pescatori abitato da quasi 8.000 persone, pur trovandosi ad appena 20 chilometri da Marsiglia e dalle altre rinomate località balneari, riesce ad essere poco frequentato dal turismo di massa.

Il suo litorale orlato di palme rappresenta un’opzione più tranquilla e meno pretenziosa, ideale per chi desidera godersi la propria vacanza in un angolo autentico e suggestivo della Provenza. Meraviglie naturalistiche, strade panoramiche e splendidi paesaggi tra mare e colline: ecco cosa vi aspetta se sceglierete di visitare questa zona della riviera. In questa guida vi porteremo alla scoperta delle mete più interessanti e suggestive di Cassis, in particolare la spettacolare formazione dei Calanques.

Il centro storico di Cassis

Cassis è un borgo che può essere visitato in poche ore ed è per questo che vi consigliamo di assaporarlo con calma, passeggiando tra le vie affiancate da graziose case colorate in tenui sfumature pastello che collegano la zona del porto vecchio con la parte alta del paese. Tra queste strade camminarono anche Virginia Woolf e Winston Churchill che scelsero Cassis come luogo di villeggiatura proprio in virtù della sua calma e tranquillità. Per respirare l’autenticità del paese, fate un giro tra le bancarelle del mercato, organizzato tutti i mercoledì e venerdì mattina e dove potete fare scorta di molti prodotti tipici come profumi e saponi fatti a mano.

Dalla piazza principale si può ammirare il maestoso castello che domina la città: arroccato sul promontorio roccioso alle spalle del centro urbano, un tempo proteggeva la città dagli attacchi dei pirati saraceni, mentre oggi è stato trasformato in albergo di lusso. Nel centro storico vale la pena visitare anche il municipio, un’interessante struttura di inizio Settecento che al suo interno, oltre agli uffici amministrativi, conserva alcune rovine delle precedenti strutture medievali, visibili attraverso il pavimento in vetro.

La zona del porto vecchio è forse la più suggestiva della cittadina, dove si possono vedere da vicino le piccole imbarcazioni colorate dei pescatori locali e osservare come nelle calde giornate estive la vita sulla baia si svolga pigramente in attesa dell’uscita notturna in mare. Tra i vicoletti intorno ai vecchi moli sono situati rinomati locali e osterie che offrono gustosissimi piatti a base di pesce fresco pescato in giornata, perfetti per aspettare il tramonto.

Borgo Cassis Provenza

Fonte: iStock

Il lungomare di Cassis

Le spiagge cittadine

Una vacanza a Cassis non è completa senza qualche ora, o un intero pomeriggio, trascorso su una delle sue spiagge di sassi e nuotando nelle sue acque cristalline. Le più famose sono plage de la Grand Mer e plage du Bestouan, che offrono sia spazi privati dotati di tutti i servizi balneari a pagamento che zone libere dove poter stare in tutta tranquillità in riva al mare. Nell’area del porto è possibile affittare kayak, canoe e ogni tipo di attrezzatura per partecipare a escursioni, nonché salpare su una delle tradizionali imbarcazioni di legno per andare ad ammirare le meraviglie della linea costiera situate oltre il centro urbano.

Cosa fare nei dintorni

La località più famosa e visitata di Cassis è senza dubbio la spettacolare formazione dei Calanques, una zona situata lungo la costa dove l’arenaria è stata scolpita dalla forza delle maree fino ad assumere una straordinaria superficie corrugata di grande fascino e impatto visivo. Per preservare questo particolarissimo ecosistema è stato istituito un parco nazionale in modo da garantire che l’intera zona non venga urbanizzata o inquinata e l’accesso all’interno dell’area protetta è consentito solo a piedi.

Per visitare i Calanques è possibile partecipare a un’escursione in barca, grazie al servizio turistico che collega il porto di Cassis con l’area marina del parco e che permette di ammirare queste formazioni geologiche dalla loro base. Per chi preferisce un turismo attivo, sono presenti diversi sentieri che conducono fino alla sommità delle scogliere: da qui, la vista sul mare è di una bellezza impressionante. Tra i sentieri del parco, gli amanti del birdwatching troveranno delle strutture apposite dove osservare le colonie di uccelli marini e, i più fortunati, le rarissime aquile di Bonelli che nidificano tra le pinete vicino al mare.

Un’altra famosa attrazione di Cassis, sempre situata all’interno del parco nazionale, sono le scogliere di Cap Canaille che, con i loro 400 metri di precipizio, rappresentano le più alte di tutta Europa. Questo promontorio sul mare è la meta preferita di numerosi scalatori ed escursionisti che amano esplorare le intricate formazioni geologiche che si sono formate in migliaia di anni di erosione.

Calanques Cassis

Fonte: iStock

Gli splendidi Calanques vicino a Cassis

Degustazioni di vini tipici

Per chi ama il vino, Cassis offre un gran numero di cantine che producono alcune tra le più prestigiose etichette della Provenza e che è possibile visitare appena fuori dalla zona urbana, attraversando la suggestiva campagna che si estende sulle verdi colline che circondano la città. Tra i vini più rinomati c’è il famoso Bandol, prodotto nei vigneti intorno all’omonima cittadina costiera.

Uno degli appuntamenti più interessanti per gli appassionati è Les Vendanges Etoilées, organizzato ogni anno a settembre, quando i viticoltori delle campagne si riuniscono a Cassis per un evento dedicato al vino e dove è possibile assaggiare e acquistare ogni tipo di prodotto della zona a prezzi competitivi.

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Vacanze al mare in Italia troppo care, chi viaggia cerca nuove mete

Dati alla mano, andare in vacanza d’estate sta diventando sempre più un lusso, soprattutto in Italia. Secondo l’Osservatorio di JFC delle destinazioni balneari, gli italiani viaggeranno di più rispetto al 2023, ma le destinazioni saranno fuori dai confini nazionali. Le ragioni sono da ricercare nell’aumento dei prezzi del 7,9%, in particolare dei servizi turistici, delle camere d’hotel e dei lidi attrezzati, e una tendenza maggiore a scegliere periodi diversi dall’alta stagione (luglio e agosto).

Se da una parte aumentano i turisti stranieri, pronti a spendere il massimo per godersi l’iconica vacanza in Italia, sempre più famiglie e coppie nostrane, invece, optano per una vacanza all’estero. Ma quali sono le mete alternative più ricercate? In testa alla classifica troviamo la Spagna, la Grecia e l’Albania, tre paesi che, come l’Italia, hanno tutto il necessario per garantire un viaggio perfetto e rilassante (spiagge bellissime, attrazioni storiche e atmosfere rilassate), ma a costi ridotti.

Spagna: la destinazione più amata

Anche nel 2024 la Spagna è la regina delle destinazioni per gli italiani e non è difficile capirne il perché. Seppur anche qui, come in tante altre mete turistiche, i prezzi siano in aumento, è ancora possibile organizzare una vacanza in famiglia senza spendere una fortuna. Chi sceglie una delle tante località spagnole sa che troverà un mare meraviglioso, un clima perfetto e un’atmosfera vivace e allegra, oltre che una varietà di costi e servizi in grado di soddisfare ogni budget ed esigenza.

Le destinazioni meno visitate da scoprire quest’anno sono La Graciosa, ottava isola delle Canarie, dove potrete rilassarvi su spiagge di sabbia bianca e nuotare in acque cristalline sorprendentemente poco battute. Altri angoli incantati della Spagna da esplorare senza lo stress del turismo di massa sono La comarca di La Vera, a pochi chilometri da Madrid, e i borghi marinari delle Asturie come Ribadesella, Llanes, Lastres e Tazones.

Grecia: isole tutte da scoprire

Un’altra meta molto amata dagli italiani è la Grecia che, con le sue isole (quasi duemila!), soddisfa le necessità di qualsiasi tipologia di viaggiatore. Chi desidera una vacanza all’insegna del divertimento e della movida guarda verso Mykonos, mentre chi preferisce relax e tranquillità ha prenotato alle Cicladi. Sempre dati alla mano, gli italiani nel 2024 hanno prenotato soprattutto per la capitale, Atene, una destinazione perfetta sia per gli appassionati di storia che per gli amanti della gastronomia greca che qui troveranno un’ampia scelta di taverne e trattorie.

Tutte queste mete sono bellissime, ma non adatte a chi è alla ricerca di luoghi meno noti da scoprire con calma. Per fortuna, la Grecia ha davvero tanto da offrire partendo dall’isola di Kimolos, di origine vulcanica e ricca di spiagge con sabbia bianca e acque turchesi poco profonde. Da Atene potete raggiungere anche Idra, soprannominata la “Capri greca”, anche se con molti meno turisti! Intima e sofisticata, su quest’isola sono bandite sia le biciclette che i mezzi a motore. Poco conosciuta, ma molto vivace, è anche l’isola di Leros, dall’atmosfera autentica e paesaggi da sogno composti da spiagge e calette mozzafiato.

Idra Grecia

Fonte: iStock

Vista della splendida isola di Idra in Grecia

Albania: tra il mare e l’entroterra

Che la penisola balcanica sia più economica rispetto all’Italia non è un segreto per nessuno, ma l’Albania come destinazione per le vacanze estive è una novità che diventa sempre più certezza anno dopo anno. Sempre più italiani la scelgono come meta non solo perché facile da raggiungere, sia con i collegamenti aerei con Tirana, la capitale, che in traghetto dalla Puglia, ma anche per i suoi paesaggi meravigliosi, per l’atmosfera autentica che si respira nell’entroterra e per i prezzi vantaggiosi.

Se in alcuni borghi interni, come Berat e Krujë, il tempo sembra essersi fermato, sulla costa comincia a svilupparsi un turismo balneare sempre più rinomato, soprattutto in località quali Saranda e Ksamil. Hotel all inclusive e ristoranti di ogni genere attirano viaggiatori di ogni tipo, ai quali garantiscono una vacanza economica, ma di qualità. Chi preferisce la montagna, in Albania troverà le atmosfere perfette nel Parco Nazionale di Theth, caratterizzato da paesaggi selvaggi, piccoli villaggi e scenari naturali unici.

Le mete alternative dove andare in vacanza

Quali sono le altre mete alternative da considerare per una vacanza estiva bellissima e non troppo costosa? Noi di SiViaggia consigliamo anche la Croazia, ma non le affollatissime Dubrovnik e Spalato. Per scoprire una Croazia meno conosciuta suggeriamo di pianificare un viaggio nella regione di Šibenik-Knin, a 340 chilometri da Trieste. Restando nella zona dei Balcani, anche il Montenegro rappresenta una meta ancora tutta da esplorare, in particolare la splendida baia di Kotor e il Lago di Scutari.

Chi preferisce la montagna, ma vuole evitare il turismo di massa verso mete particolarmente gettonate come la Svizzera e le Dolomiti, può valutare una fuga tra le alpi austriache dove la regione della Carinzia, vicina al confine con l’Italia, attende i viaggiatori con paesaggi mozzafiato e laghi dalle acque cristalline in cui tuffarsi e rinfrescarsi.

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The Wave: in Arizona, un gioiello naturale a cui si accede tramite una lotteria

Non c’è “solamente” il Grand Canyon, in Arizona. O l’Antelope Canyon, o la Monument Valley. In questo Stato americano famoso per i suoi parchi, i suoi canyon e le sue straordinarie formazioni geologiche, c’è una meraviglia che soli pochi conoscono, e che non tutti – pur volendolo – riescono a visitare: stiamo parlando di The Wave.

Tutto quello che c’è da sapere su questa vera e propria opera d’arte realizzata dalla mano della natura: la perfetta cartolina di viaggio da aggiungere tra le tappe dell’Arizona.

The Wave, come accedere a questo luogo spettacolare

All’interno di quell’area incredibile che è la Coyote Buttes, The Wave – come dice il nome – è una sorta di onda scavata nella roccia: la sua bellezza mozza il fiato e, scattare una foto qui, è la perfetta cartolina di un viaggio indimenticabile. Perché pochi sono i luoghi al mondo così fotogenici, e con colori così nitidi, da somigliare ad un quadro.

Ci sono due tipologie di lotteria, che è l’unico mezzo attraverso il quale tentare di ottenere il pass per entrare e ammirare questa area dell’Arizona. Una è avanzata e viene effettuata quattro mesi prima della data prescelta, giornata durante la quale si desidera visitare l’area e quindi si necessita del permesso, un’altra – invece – che viene eseguita due giorni prima di quella che dovrebbe essere la giornata scelta per visitare The Wave.

Per quest’ultima è inoltre necessario che, chi presenta la sua candidatura, lo faccia in una sorta di “recinto virtuale” dalle 6 alle 18 due giorni prima della data stabilita. È bene sapere che la lotteria si tiene ogni giorno e che i passaggi burocratici sono sostanzialmente tre: presentazione della domanda, accettazione della lotteria e ritiro. In caso di lotteria quotidiana possono ricevere i permessi un massimo di 16 persone, oppure di 4 gruppi: in base a quale delle due opzioni si verifica per prima. Per la lotteria avanzata, invece, ci si candida con qualsiasi tipologia di dispositivo (per quella quotidiana solo da mobile) e possono ricevere il permesso 48 persone, oppure 12 gruppi

Ci sono alcune cose da sapere prima di affrontare questo viaggio alla scoperta di un luogo che sembra uscito da un dipinto astratto, infatti, l’escursione è piuttosto lunga e faticosa, basti pensare che tra andata e ritorno si percorrono oltre dieci chilometri attraverso un’area selvaggia.

Lo scenario, però, sarà talmente affascinante da far dimenticare la fatica. Infatti, si tratta di un luogo davvero magico. A coloro che decidono di affrontare il percorso verranno fornite alcune cose: una spiegazione di quello che sarà il percorso da affrontare, comprensivo di mappa, una guida fotografica e le coordinate GPS.

The Wave, la formazione in Arizona vista dall'alto

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The Wave vista dall’alto

Come raggiungere The Wave e il percorso

Ma come si raggiunge The Wave? Intanto è bene sapere che chi decide di affrontare il percorso deve avere una buona forma fisica, anche perché si procede all’interno di una zona selvaggia. La strada per arrivare all’area di autorizzazione è sterrata e non sempre praticabile (ad esempio d’inverno e nella stagione delle piogge) e qui il cellulare non prende in tutti i punti.

Quindi si tratta di una vera e propria avventura da affrontare con la giusta preparazione e con un po’ di fortuna, quella necessaria a ottenere i permessi per entrare. Ma ne vale la pena, perché la formazione rocciosa è antichissima (risale al Giurassico) e il suo colore rosso e arancio, che forma delle fantastiche onde, rende questo paesaggio davvero inimitabile. Per raggiungere The Wave si viaggia sulla Highway 89, per poi girare e percorrere la House Rock Valley Road fino a raggiungere il parcheggio e poi proseguire. Fino a che gli occhi non incontreranno la meraviglia, cosa molto frequente in Arizona.

Vale la pena raggiungerla in qualsiasi orario ma ci sono dei momenti che son decisamente più speciali di altri: ad esempio fotografare questa formazione rocciosa a mezzogiorno quando non ci sono ombre. Infatti si tratta di una location molto amata dagli appassionati di escursioni e foto, ma la scelta di contingentare gli ingressi è stata presa per tutelare l’area che è fragile e va tutelata.

 

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Sofia, i luoghi da non perdere nella capitale bulgara

Sofia, capitale della Bulgaria, è una città dalla storia millenaria, dove antico e moderno si intrecciano in un’atmosfera unica. La città sorprende con un’infinità di luoghi da visitare, ognuno dei quali racconta una storia diversa. Dalle maestose cupole dorate della Cattedrale di Aleksandr Nevskij, simbolo indiscusso di Sofia, alle rovine romane e bizantine che riemergono dal sottosuolo, dal Parco Borisova gradina, polmone verde della città, ai panorami spettacolari dal monte Vitosha.

Ma Sofia non è solo storia e tradizione. La città vanta una vivace scena artistica, con gallerie d’arte, musei moderni e teatri che propongono un ricco calendario di eventi. Pronta a conquistare i cuori dei viaggiatori con i suoi tesori nascosti, la capitale bulgara offre un’esperienza indimenticabile a chi desidera immergersi nella sua cultura vibrante e nella sua bellezza autentica.

Cattedrale di Aleksandr Nevskij

Dedicata al santo guerriero russo, la Cattedrale di Aleksandr Nevskij è un capolavoro dell’architettura neobizantina che domina il panorama cittadino con le sue cupole dorate. Costruita tra il 1882 e il 1912 in memoria della liberazione della Bulgaria dal dominio ottomano, con i suoi 45 metri di altezza e una superficie di 3.170 metri quadrati è la più grande chiesa ortodossa della Bulgaria e la seconda più grande dell’intera regione balcanica.

All’esterno, colpisce per l’eleganza della sua facciata, impreziosita da mosaici e dettagli in oro, mentre l’interno avvolge i visitatori in un’atmosfera mistica e solenne, accentuata dalle splendide decorazioni in marmo, alabastro e pregiate opere d’arte sacra. L’abside, il cuore della chiesa, è impreziosito da mosaici raffiguranti scene bibliche, mentre l’iconostasi, un’elaborata parete divisoria decorata con icone, separa la navata dal presbiterio. Ma la vera perla della cattedrale è la cripta, dove sono custodite alcune reliquie di San Giovanni Battista e una collezione di icone provenienti da tutta la Bulgaria.

Museo di Storia Nazionale della Bulgaria

Il Museo di Storia Nazionale della Bulgaria è il più grande e completo del paese, custode di un patrimonio storico e culturale inestimabile. Fondato nel 1973, ospita oltre 650.000 reperti che raccontano la storia della Bulgaria dalla preistoria ai giorni nostri. L’edificio che ospita il museo, un’ex residenza del periodo comunista, è già di per sé un’attrazione interessante. Al suo interno, le sale espositive si snodano su quattro piani, offrendo un percorso cronologico attraverso le varie epoche che hanno plasmato il paese, dalle prime tracce di insediamenti umani sul territorio bulgaro all’epoca moderna.

Tra i reperti più preziosi del museo si trovano la Maschera d’Oro dei Traci, risalente al V secolo a.C., testimonianze dell’epoca romana, reperti bizantini e ottomani. La sezione dedicata al Medioevo ospita manoscritti miniati, icone religiose e oggetti di uso quotidiano, mentre l’esposizione sulla storia moderna ripercorre le vicende del paese dalla Rinascita nazionale all’epoca comunista. Ampio spazio è riservato alla storia religiosa del paese, con una sezione dedicata al cristianesimo ortodosso, con una ricca collezione di icone religiose, e un’altra alla religione islamica.

Chiesa di Santa Sofia

La chiesa che dà il nome alla città, che fino al XIV secolo era conosciuta come Sredec, è un affascinante connubio di stili architettonici che raccontano la lunga storia di Sofia. Costruita originariamente come basilica durante il regno dell’imperatore romano Costantino II, nel corso dei secoli la Chiesa di Santa Sofia ha subito diverse modifiche e trasformazioni, riflettendo i tumultuosi eventi storici della regione. Durante il VI secolo, sotto l’imperatore Giustiniano I, la chiesa fu ricostruita in stile bizantino, assumendo l’aspetto che conosciamo oggi.

Con la conquista ottomana del 1387, venne convertita in moschea e solo dopo la liberazione della Bulgaria nel 1878, l’edificio riacquistò il suo status di luogo di culto cristiano e riportata al suo antico splendore. Dichiarata monumento nazionale, la chiesa di Santa Sofia presenta all’esterno un aspetto austero, caratterizzato da una facciata mattoni rossi, mentre l’interno rivela tutta la sua grandeur bizantina. Visitandola, si possono ammirare i resti di mosaici bizantini, tracce della sua antica gloria, e i reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi, che testimoniano la lunga storia del sito.

Chiesa di Boyana

Patrimonio dell’UNESCO dal 1979, la Chiesa di Boyana è un gioiello dell’arte medievale bulgara. Immersa nella quiete del Monte Vitosha, alla periferia della città, questa piccola chiesa costruita tra il X e il XIII secolo è composta da due edifici principali, la chiesa originaria e un ampliamento successivo, e presenta un’architettura tipica bizantina a croce greca con cupole. Ma è all’interno che si scopre la vera meraviglia: custodisce infatti un tesoro inestimabile di affreschi, realizzati in diverse fasi tra il 1259 e il 1280, che ricoprono letteralmente le pareti e la volta della chiesa, narrando scene bibliche e vite di santi con una straordinaria ricchezza di dettagli e colori.

In totale sono raffigurate 89 scene tratte dalla Sacre Scritture e 240 figure umane di rilievo nella storiografia cristiana Oltre al loro valore artistico, queste opere offrono una preziosa testimonianza sulla vita, la cultura e la società bulgara del XIII secolo. Scene di vita quotidiana, abiti tipici, oggetti di uso comune ci permettono di immergerci in un’epoca lontana e di conoscere da vicino la vita del tempo. La maestria artistica e l’eccezionale stato di conservazione degli affreschi della Chiesa di Boyana ne fanno uno degli esempi più completi e meglio conservati di pittura murale bizantina nell’Europa orientale.

Teatro Nazionale Ivan Vazov

Il Teatro Nazionale Ivan Vazov è un imponente edificio neoclassico che domina il panorama cittadino e rappresenta uno dei simboli più iconici della Bulgaria. Inaugurato nel 1907, porta il nome di Ivan Vazov, poeta e drammaturgo considerato il padre della letteratura bulgara. Opera degli architetti austriaci Ferdinand Fellner e Hermann Helmer, è un capolavoro di eleganza e raffinatezza. La facciata monumentale, caratterizzata da un colonnato e un timpano decorato con sculture allegoriche, si affaccia su un ampio giardino che invita al passeggio. All’interno, l’atrio e i foyer sono impreziositi da marmi, stucchi dorati e lampadari di cristallo, che conferiscono un’atmosfera sontuosa e raffinata.

Il cuore del teatro è la Sala Grande, che può ospitare fino a 750 spettatori, decorata con dorature, velluti rossi e lampadari a goccia. Vanta un palcoscenico tra i più grandi d’Europa, incorniciato da un sipario dipinto da Arnold Böcklin, che ospita i principali spettacoli di opera, balletto e prosa.  Il Teatro Nazionale Ivan Vazov ospita un ricco cartellone di rappresentazioni teatrali, che spaziano dai classici della drammaturgia bulgara e internazionale alle opere contemporanee, e include anche concerti, opere liriche e balletti.

Teatro Nazionale Ivan Vazov, Sofia

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Teatro Nazionale Ivan Vazov, Sofia

Monte Vitosha

Con la sua sagoma inconfondibile a forma di cupola, il monte Vitosha domina il panorama cittadino dall’alto dei suoi 2.290 metri di altitudine. Situato alle porte di Sofia, il primo parco nazionale bulgaro è attraversato da una fitta rete di sentieri adatti a tutti i livelli di esperienza, che lo rendono la meta ideale per un’escursione giornaliera nella natura. I diversi percorsi conducono attraverso boschi rigogliosi e prati fioriti, regalando viste spettacolari sulla città e la pianura circostante. La vetta del monte Vitosha, chiamata Černi Vrăh, è raggiungibile anche tramite una funivia che parte da Sofia. Gli amanti della cultura trovano immersi nel verde anche la chiesa di Boyana e il monastero di Dragalevtsi, un complesso monastico risalente al XIV secolo.

Vitosha Boulevard

Vitosha boulevard è il principale viale commerciale di Sofia, il cuore pulsante della città dove si concentrano negozi, ristoranti, bar e locali alla moda. Prende il nome dal Monte Vitosha e attraversa il centro città per circa 1,8 chilometri, da Piazza di Santa Domenica (Sveta Nedelya) al Parco del Sud. La sua storia risale al XIX secolo, quando era una semplice strada sterrata costeggiata da case basse, ma con il passare del tempo si è trasformato in un’elegante arteria cittadina, fiancheggiata da un’architettura eclettica, con una miscela di edifici storici e moderni che riflettono la lunga storia di Sofia. Tra i palazzi ottocenteschi e le boutique di design, si aprono terrazze e caffè all’aperto che invitano a soffermarsi per sorseggiare un drink e ammirare l’atmosfera vivace della via.

Parco Borisova gradina

Situato nel centro di Sofia, il parco Borisova gradina è un’oasi di pace e tranquillità a due passi dal trambusto urbano. Con i suoi oltre 300 ettari di estensione, rappresenta il più grande parco della capitale bulgara e uno dei più amati dai suoi abitanti. La sua fondazione risale al 1884, quando lo zar bulgaro Boris III avviò la trasformazione del parco, commissionando la piantumazione di alberi e la creazione di sentieri e laghi.

Nel corso degli anni, Borisova gradina si è arricchito di numerose attrazioni, tra cui il Teatro dell’Esercito, il Museo Etnografico all’Aria Aperta, lo Stadio Nazionale e il Palazzo dei Congressi. Oggi il parco è una meta ideale per trascorrere una giornata all’aria aperta. Si può passeggiare lungo i viali alberati, fare jogging o andare in bicicletta sulle numerose piste ciclabili, rilassarsi sulle rive del lago artificiale o sostare in uno dei tanti caffè e ristoranti. Nel corso dell’anno il parco ospita inoltre diverse manifestazioni culturali, tra cui concerti, spettacoli teatrali e festival.

Museo archeologico

Completamente rinnovato e riaperto al pubblico nel 2018, il Museo Archeologico Nazionale ospita una vasta collezione di reperti che raccontano la storia della Bulgaria dalla preistoria al Medioevo. Con oltre 1 milione di oggetti esposti, è uno dei più importanti del suo genere nei Balcani e rappresenta una tappa imperdibile per gli amanti della storia e dell’archeologia. Il museo è ambientato in un’ex moschea ottomana del XIV secolo, già di per sé un’opera d’arte caratterizzata da cupole e minareti, che si integra perfettamente con il panorama cittadino e conferisce al museo un’atmosfera suggestiva. I reperti sono suddivisi in diverse sezioni tematiche, ognuna dedicata a un periodo storico, che comprendono ceramiche, sculture, monete che offrono una panoramica completa della vita quotidiana, della religione e dell’arte delle antiche civiltà che hanno popolato il territorio bulgaro.

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Incendio a Notre Dame di Rouen, la cattedrale amata da Monet

È andata a fuoco una delle guglie della Cattedrale di Notre Dame di Rouen in Seine-Maritime, Normandia, nel nord della Francia. Il sindaco della città, Nicolas Mayer-Rossignol, ha dichiarato su ‘X’ che ”tutte le risorse pubbliche sono state mobilitate” e che “le cause del rogo sono al momento sconosciute”. L’incendio, scoppiato a mezzogiorno, è avvenuto durante i lavori di ristrutturazione sulla guglia, come spiega l’emittente tv Bfmtv che sta trasmettendo la diretta dell’evento. Al momento l’incendio è sotto controllo e l’intera area attorno alla cattedrale è stata evacuata e circondata da un perimetro di sicurezza.

In aggiornamento.

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Aeroporto di Salerno, decollano i primi voli

Con l’inaugurazione della prima rotta, Milano Malpensa-Salerno-Costa d’Amalfi, riapre lo scalo campano. Questo volo è il primo di una serie di nuovi collegamenti tra l’aeroporto salernitano e il resto d’Italia e alcuni scali europei. Il primo aereo decollato alla volta di Salerno era un easyJet che d’ora in poi collegherà le due città tre volte alla settimana, anche d’inverno. Il volo è stato accolto dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Ecco quali sono i prossimi voli in partenza, consentendo a milioni di passeggeri di raggiungere facilmente la Costiera Amalfitana.

Quali compagnie volano a Salerno

Dall’11 luglio, oltre a prendere il via il volo easyJet, c’è un collegamento – stagionale – di Volotea in arrivo Nantes, in Francia. Dal 12 luglio iniziano ad atterrare i voli easyJet, anche questi stagionali, provenienti da Berlino e da Ginevra, mentre dal 13 atterranno i voli provenienti da Londra-Gatwick e il volo di Volotea da Cagliari.

Gli operativi di Ryanair partiranno ad agosto: il 1° agosto, infatti, decollerà da Bergamo Orio al Serio il primo volo per Salerno, il 2 agosto partirà quello da Torino Caselle, per un totale di 16 voli settimanali che resteranno operativi anche nella stagione invernale, mentre il 4 agosto sarà inaugurato il volo stagionale da Londra Stansted. Dal 2 di settembre, infine, prenderanno il via i voli di Volotea da e per Verona e Catania.

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Fonte: @easyJet

Il volo inaugurale di easyJet a Salerno e il taglio del nastro del Presidente della Campania, Vincenzo De Luca

Compagnie aeree low cost, quindi, almeno per il momento, e più che altro rotte stagionali, poi si vedrà. Tutti questi nuovi collegamenti porteranno turisti dal resto d’Europa e saranno una comoda alternativa alle rotte su Napoli il cui aeroporto, nella stagione estiva, è super stressato.

I futuri sviluppi dell’aeroporto di Salerno

E questo è solo l’inizio. Dopo l’inaugurazione dello scalo ci sarà una fase due. Nei prossimi anni, l’Aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi sarà ampliato e ammodernato. Nel 2025 è prevista la realizzazione di un nuovo terminal costruito interamente con materiali sostenibili, con pannelli fotovoltaici che ridurranno le emissioni di CO2 e numerose aperture laterali per permettere l’entrata della luce nell’edificio. Potrà anche disporre di cinque gate per far fronte ai numerosi arrivi e atterraggi delle compagnie aeree con voli a corto e a medio raggio.

Gli sviluppi fanno parte di un progetto molto più ampio, il Masterplan 2043 che prevede un piano di interventi per il nuovo scalo salernitano da realizzarsi entro il 2043, anno di scadenza della concessione. Tra le novità in arrivo nei prossimi anni sono previsti nuovi parcheggi, la nuova aerostazione progettata dallo studio napoletano GNOSIS, il prolungamento della metropolitana di Salerno con una stazione nelle immediate vicinanze dell’aeroporto e l’adeguamento delle infrastrutture stradali.

Nuovi voli, nuovi turisti

L’apertura dell’Aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi è destinata a rivoluzionare il turismo nella Regione Campania, rendendo la Costiera Amalfitana più accessibile anche al turismo internazionale, in quanto consentirà di scoprire con maggiore facilità le bellezze e i tesori nascosti di questa zona unica, a partire dalla città di Salerno, ma soprattutto luoghi dal fascino unico come Amalfi, Atrani, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare o ancora Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori e Minori.

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Il lago di Resia e la leggenda del campanile che emerge dalle acque

A osservarlo sembra davvero di essere dentro a un sogno, uno di quelli in cui le cose assumono sembianze inedite, particolari, fantasiose. E invece si tratta di realtà, che diventa lo scenario perfetto per una cartolina favolosa. Non stupisce quindi che il Lago di Resia con il suo campanile che emerge dalle acque sia uno dei posti più ammirati, fotografati e apprezzati della Val Venosta.

Il campanile che si erge dalle acque è un vero e proprio simbolo di questi luoghi, conosciuto anche oltre i confini per il suo fascino e perché emblema e memoria del passato: la sua storia, cosa fare e la leggenda che aleggia intorno al Lago di Resia.

Lago di Resia, perché è famoso e la storia del campanile che emerge dalle acque

Si tratta del lago più grande tra quelli che si trovano nel territorio nord – occidentale della provincia di Bozano ed è artificiale: per vederlo si deve raggiungere il comune di Curon Venosta e si tratta di un bacino davvero ampio se si pensa che è lungo 6,6 chilometri e largo 1.

Stiamo parlando del Lago di Resia, in Val Venosta, tanto celebre perché dalle sue acque emerge un campanile. Ma come è possibile? Per capire cosa è accaduto si deve fare un passo indietro nel tempo e, più precisamente al 1947. All’epoca in questo luogo vi erano tre laghi naturali: Lago di Resia, il Lago di Curon ed il Lago di San Valentino alla Muta. Dal 1947 sono stati portati avanti i lavori per la realizzazione di una grande diga che ha fatto sì che i primi due bacini si unissero, oltre a sommergere il borgo di Curon e una parte di Resia.

Di quei tra laghi originali, quindi, è rimasto solo quello di San Valentino della Muta, mentre a memoria del precedente insediamento abitativo (che era stato fatto evacuare) vi è il campanile che emerge dalle acque in tutto il suo fascino. Non solo per lo stupore che suscita vederlo svettare dal profondo del lago innalzandosi verso il cielo, ma anche perché non manca una leggenda a lui legata.

E così questa magnifica immagine da cartolina, che negli anni ha visto accrescere la sua fama, attira anche con il suo mistero i visitatori.

La leggenda del campanile che emerge dalle acque del Lago di Resia

Tutti i luoghi più affascinanti celano delle leggende e dei misteri: sarà perché il loro fascino suscita curiosità, sarà perché le storie sono potenti attrazioni, ma anche il campanile che emerge dalle acque del Lago di Resia in Alto Adige ha la sua.

Si narra infatti che ogni tanto, durante le fredde nelle notti invernali, si possano sentire risuonare le campane. E la cosa sarebbe alquanto improbabile dal momento che sono state rimosse il 18 luglio 1959.

Tra l’altro il campanile è un bellissimo simbolo di architettura romanica, infatti risale alla prima chiesta realizzata, quella di Santa Caterina d’Alessandria e la sua torre campanaria, entrambe datate 1357.

I lavori al campanile del Lago di Resia

Nel corso degli anni è stato eseguito un intervento di restauro per preservare il campanile romanico, divenuto simbolo di questa zona dell’Alto Adige. Nel 2009 è stata abbassata l’acqua del lago per intervenire sulla statica, sulle facciate e per opere al tetto.

Opere importanti per mantenere tutta la bellezza e il fascino di un manufatto del passato, che ha resistito al tempo e al cambio dell’ambiente intorno a sé e che svetta ancora dalle acque a memoria di quello che c’era prima in quei luoghi.

Cosa fare sul Lago di Resia

Lo scenario è fiabesco, proviamo a immaginarlo: le acque del lago da cui spicca un campanile, le montagne con la loro selvaggia bellezza che fanno da contorno e poi le tante sfumature di verde che regala la natura. Ci sono tantissime cose che si possono fare se si programma una vacanza sul Lago di Resia, questa perla del nord Italia.

A partire da un giro per il paese di Curon Venosta, qui si trova anche il museo in cui scoprire la storia di questo luogo, oppure si può optare per una suggestiva escursione sul lago: meta di chi ama gli sport acquatici, vi si può infatti praticare vela e kitesurf, ma anche gite in canoa. D’inverno, poi, con il lago ghiacciato spazio a icesurfer e slitta a vela.

Lungo le sue rive si possono fare passeggiate e giri in bici, ma anche praticare la corsa: si tratta di un percorso che si snoda per oltre 15 chilometri, per l’80 per cento asfaltati in parte pianeggianti e in parte con piccoli dislivelli.

A fare da sfondo foresta, prati, montagne e lago: un luogo veramente da sogno e che diventa il posto perfetto per ricaricare la mente ed entrare in contatto con la natura. Ovviamente ci sono altre escursioni da fare a piedi o in bicicletta.

La location perfetta per una vacanza non solo in mezzo a uno dei posti più affascinanti delle Alpi, ma anche alla scoperta di un luogo che ha ispirato. Basti pensare che qui è stata girata la serie Netflix Curon, di genere fantastico. Come dimenticare, poi, Resto qui di Marco Balzano, libro pubblicato da Einaudi e lettura perfetta per accompagnare in una vacanza in questi luoghi.

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Cosa vedere a Leon in Spagna, tra pellegrinaggi e feste imperdibili

León in Spagna, è il capoluogo della comunità autonoma Castilla y León, una delle regioni storiche che diedero origine allo Stato nazionale spagnolo alla fine del Medioevo. Qui si concentrano infatti monumenti, castelli, chiese spettacolari, testimonianze di un passato millenario.

Fondata dai Romani durante la loro prima colonizzazione, per le strade di León  sono passati tanti popoli: per il centro storico sono evidenti le tracce di queste culture e di un passato glorioso, che rendono León una delle più belle città della Spagna, con il suo affascinante mix di monumenti antichi, musei moderni e paesaggi mozzafiato.

Cosa vedere a León

A seconda del tempo a disposizione si può pensare ad una visita più o meno approfondita della città; ma ecco quali sono le attrazioni culturali principali.

Si parte da Plaza Mayor

Per entrare nel cuore di León bisogna raggiungere la principale piazza cittadina, Plaza Mayor, il centro geografico del tessuto urbano a poca distanza dal fiume Bernesga che attraversa la città. La splendida piazza è un trionfo dell’architettura barocca e proprio qui sorge il palazzo comunale, conosciuto come il Balcón de la Ciudad, per via dell’usanza dei nobili di León di osservare dall’alto dei suoi balconi lo svolgersi delle attività cittadine.

A poca distanza dal palazzo comunale si trovano la Casa delle Carnicerías e palazzo del Conte Luna. La prima era l’istituzione deputata alla distribuzione della carne in città e aveva sede in un edificio del XVII secolo di grande eleganza e che oggi è stato trasformato in una sede espositiva dove si tengono mostre di grande interesse dedicata all’arte e alla fotografia. Il palazzo del Conte Luna è una struttura molto interessante che conserva ancora il portale originale del Trecento ed è una testimonianza del gusto artistico eclettico di León, che vede unire allo stile gotico le influenze arabe dell’architettura moresca.

Cattedrale di León

Un capolavoro gotico del XIII secolo e ispirata alle grandi cattedrali gotiche francesi, annoverata tra i Monumenti Nazionali di Spagna. La cattedrale è dedicata alla Vergine Maria e per la sua bellezza ed eleganza è soprannominata Pulchra Leonina. Rappresenta una delle vette dell’architettura spagnola medievale, sia per l’architettura magnifica che per la meravigliosa opera di decorazione che abbraccia ogni angolo della struttura. La facciata scolpita è solo un’anteprima del meraviglioso interno che ospita il portale di San Froilán, la Sala del Capitolo con il suo soffitto a crociera e le stupefacenti vetrate dai colori sgargianti dove si possono ammirare le storie dell’antico testamento realizzate sia nel Medioevo che in anni più recenti e che si fondono in un complessivo turbine ipnotico. Dalla torre, una vista panoramica sulla città.

Quartiere Húmedo

Questo quartiere, alla destra della Cattedrale, si sviluppa intorno a piazza San Martín, popolarmente nota come piazza “dei negozi” (plaza de la Tiendas), tanto che i nomi delle sue strade riprendono le attività artigianali che le caratterizzano: Zapaterías, Platerías, Azabachería. Questa zona, una delle più vivaci del centro storico, è disseminata di bar e ristoranti, dove praticare la radicata tradizione di ir de tapas: andare da un bar all’altro per degustare assaggi di prodotti tipici, un tempo offerti  gratuitamente per “tappare” la bevanda alcolica ordinata.

Basilica di San Isidoro

Un gioiello romanico del XI secolo, la Basilica di San Isidoro è costruita sull’antico tempio romano dedicato a Mercurio, ed è considerata la “Cappella sistina” del romanico spagnolo. Il soprannome è dovuto alla maestosa decorazione ad affresco che copre buona parte degli interni della chiesa e rappresenta uno dei più incredibili esempi dell’arte religiosa spagnola medievale. La basilica è famosa per il Pantheon Reale dove riposano i sovrani del León medievale e le spoglie mortali di Isidoro di Siviglia, il vescovo spagnolo del VI secolo che fu anche uno dei più grandi intellettuali dell’alto medioevo. Da non perdere il Calice di León, una reliquia sacra per i pellegrini.

I musei di León

Con un po’ di tempo a disposizione, ecco i musei della città che meritano una visita.

Museo di León

Per conoscere la storia della città in ogni dettaglio allora la scelta migliore è visitare il Museo di León, situato nel Palazzo Pallarés, nella Plaza de Santo Domingo, dove sono custoditi una grande varietà di reperti, opere d’arte, documenti e ogni tipo di testimonianza materiale che ripercorre la vicenda storica di León dalle prime testimonianze di epoca paleolitica fino all’età contemporanea. Con una grande attenzione all’aspetto multimediale e interattivo il museo offre la possibilità di conoscere la storia attraverso le contaminazioni tra le diverse culture che nel corso dei secoli si sono succedute a Leon, permettendo in questo modo di comprendere meglio lo sviluppo della sua cultura ricca ed eclettica.

MUSAC (Museo d’Arte Contemporanea di Castiglia e León)

Un edificio avanguardista che ospita una collezione permanente che ripercorre le tendenze artistiche del XX e XXI secolo, con opere di artisti spagnoli e internazionali. Da ammirare le installazioni, le sculture e i dipinti che raccontano la storia dell’arte contemporanea.

Casa Botines

Un capolavoro modernista opera di Antoni Gaudí, la Casa Botines è un edificio unico nel suo genere. Progettata alla fine dell’Ottocento come nuova sede dell’associazione degli artigiani tessili di León, l’edificio è un magnifico esempio di ibrido tra neomedievalismo e architettura modernista, della quale Gaudí era l’esponente più importante nella Spagna di quegli anni, con guglie, decorazioni e trafori che rendono la facciata un gioiello di eleganza e abilità architettonica. Oltre alla facciata in pietra e ferro battuto, opera di fantasia del celebre architetto catalano, merita una visita l’interno, oggi adibito a centro culturale.

Museo della Cattedrale

Tutte le tappe della storia dell’arte, dalla preistoria al XX secolo, distribuite intorno al chiostro della Cattedrale. Di particolare rilievo la sala dedicata al romanico, con una raccolta di 60 sculture del XII e XIII secolo, trittici castigliani e fiamminghi, opere in avorio, oggetti di culto e codici singolari come l’Antifonario mozarabico, una Bibbia del X secolo e il Libro delle Stampe.

Natura e dintorni

Per chi ama la natura e vuole abbinare escursioni fuori porta alla visita della città, i Picos de Europa sono parte di un parco nazionale che regala paesaggi montani mozzafiato, con sentieri escursionistici, laghi glaciali e villaggi pittoreschi: esplorate la Valle de Valdeón, salite sul Pico Mampodre o avventuratevi nella Garganta del Cares. Las Médulas invece è un sito archeologico Patrimonio dell’Umanità UNESCO e offre uno spettacolo unico: antiche miniere d’oro romane a cielo aperto, dove ammirare i resti dell’ingegneria romana e immergersi nella storia del territorio.

Il Cammino di Santiago a León

León rappresenta una tappa fondamentale per i pellegrini che percorrono il Cammino di Santiago, uno dei pellegrinaggi più antichi e famosi del mondo. Il motivo? La Cattedrale di León ospita la tomba di San Froilán, che è uno dei patroni del Cammino, e la Basilica di San Isidoro custodisce il Calice di León, una reliquia sacra per i pellegrini. León offre ai pellegrini una vasta gamma di servizi e strutture dedicate, tra cui alberghi, ostelli, ristoranti e ospedali. La città è inoltre ricca di associazioni e gruppi di supporto che offrono assistenza e informazioni ai viandanti. Oltre alla visita alle due chiese, un pellegrino può partecipare a una delle messe celebrate ogni giorno nella Cattedrale e in altre chiese di León e deve ricordarsi di richiedere la Compostela, la credenziale del pellegrino che viene timbrata in ogni tappa del Cammino. A León, i pellegrini che hanno percorso almeno 100 chilometri a piedi o 200 chilometri in bicicletta possono richiedere la Compostela, la certificazione ufficiale del pellegrinaggio.

Info pratiche

Gastronomia leonese

Un viaggio a León non sarebbe completo senza un’immersione nella sua ricca tradizione culinaria. Da assaggiare: il botillo, un insaccato di carne di maiale speziato; la morcilla (salsiccia di sangue) e il Cecina de León, un prosciutto di manzo stagionato. Non perdete l’occasione di gustare i formaggi tipici e di accompagnare il pasto con un buon bicchiere di vino locale.

Quando andare

Il periodo migliore per visitare León è la primavera (aprile-maggio) e l’autunno (settembre-ottobre), quando il clima è mite e piacevole. L’estate può essere calda e affollata, mentre l’inverno è freddo e nevoso. Anche approfittare di uno degli eventi organizzati in città può essere una buona idea. Tra i tanti festival e appuntamenti: la Settimana Santa è una delle feste più importanti in Spagna, e a León si svolgono numerose processioni e manifestazioni religiose; anche las Fiestas de San Juan, a fine giugno, è molto sentita e la città si anima con concerti, spettacoli e fuochi d’artificio.

Come arrivare a León

In aereo

L’aeroporto di León (LELN) si trova a 7 chilometri dal centro della città. È collegato con voli nazionali da Madrid, Barcellona, ​​Bilbao e Valencia. Alcune compagnie aeree, anche low cost, offrono voli stagionali da principali città europee. Dall’aeroporto è possibile raggiungere il centro città in autobus o in taxi per chi viaggia in orari scomodi.

In treno

La stazione ferroviaria di León si trova nel centro della città ed è ben collegata con le principali città spagnole, tra cui Madrid (2 ore e 30 minuti), Barcellona (5 ore e 30 minuti) e Bilbao (3 ore). I treni ad alta velocità AVE collegano León a Madrid in meno di 2 ore.

In autobus

León è ben collegata con autobus a lunga percorrenza da diverse città spagnole e portoghesi. Le principali compagnie di autobus offrono diverse corse giornaliere da Madrid, Barcellona, ​​Bilbao, Valencia, Lisbona e Porto. La stazione degli autobus di León si trova nel centro della città.

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Viaggio a Karlovac: alla scoperta dei dintorni di Zagabria

Karlovac, situata a poco più di 50 chilometri a sud-ovest da Zagabria, è una città croata dal fascino storico e culturale unico. Fondata nel 1579 dall’imperatore Carlo VI d’Asburgo, Karlovac è rinomata per la sua architettura barocca, i suoi parchi lussureggianti e la sua posizione pittoresca sulle rive dei fiumi Korana e Kupa. In questa guida esploreremo insieme le principali attrazioni, gli eventi e il periodo migliore per visitare questa affascinante città nei dintorni di Zagabria.

Conosciamo Karlovac: identikit della città croata

Una città antica, dal sapore barocco e rinascimentale. Karlovac è stata influenzata sin da subito dai fiumi che l’attraversano, trasformandola in un vero e proprio crocevia strategico. Karlovac prende il nome da suo fondatore: l’imperatore Carlo VI d’Asburgo, che ordinò la sua costruzione come base militare fortificata, formata per respingere eventuali invasioni ottomane nell’Impero austro-ungarico. La nascita di questa città a pochi chilometri da Zagabria avviene con la posa della prima pietra della sua fortezza, il 13 luglio del 1579. A seguire vennero costruiti i primi edifici militari e sacri e, infine, gli spazi per i civili come case, palazzi e piazze. Grazie alla sua posizione strategica vicino ai fiumi, Karlovac diventa un’importante città commerciale e mercantile. L’avvento del XX secolo con le guerre mondiali e una guerra d’indipendenza interna devastarono completamente la città con effetti ancora visibili. Nonostante ciò, Karlovac ha saputo fronteggiare il declino riprendendosi e dando vita a una città con un enorme potenziale culturale e turistico, diventando un luogo tutto da scoprire. La meta ideale per chi desidera esplorare una Croazia autentica lontano dai flussi turistici.

Cosa vedere a Karlovac: le attrazioni da non perdere

Nel tuo viaggio a Karlovac potrai godere di un’ampia offerta di attività e di cose da vedere che la città mette a disposizione per i suoi visitatori: potrai esplorare antiche fortificazioni, musei, parchi lussureggianti e immergerti in una vivace scena culturale. Inoltre, la città è un punto di partenza ideale per esplorare la campagna circostante, con numerosi percorsi escursionistici – da trekking o ciclabili – e aree naturali protette facili da raggiungere. Ecco una lista di cose da vedere o da fare assolutamente in questa città nei dintorni di Zagabria.

Castello di Dubovac

Per scoprire Karlovac, partiamo proprio dal monumento più antico della città: il castello medievale di Dubovac, che deve il suo nome all’antica foresta di querce che lo circondava. Arroccato in cima a una collina, il castello domina la città offrendo ai visitatori un punto panoramico mozzafiato. Per godere appieno delle bellezze naturali che lo circondano, puoi raggiungerlo a piedi con una passeggiata di circa mezz’ora lungo il fiume.

Karlovac Star

La caratteristica più interessante di Karlovac è forse la sua formazione a stella, progettata secondo un piano urbanistico in stile rinascimentale. Questa formazione è ancora visibile nella Karlovac Star: la parte più antica della città, progettata nel XVI secolo con una pianta a forma di stella a sei punte a scopo difensivo contro le invasioni ottomane. Oggi, la struttura a stella è visibile dall’alto e rappresenta un’affascinante testimonianza dell’architettura militare rinascimentale. Le strade di Karlovac Star sono fiancheggiate da edifici, chiese e piazze che creano un’atmosfera suggestiva e permettono ai visitatori di fare un vero e proprio tuffo nel passato.

Piazza del Conte Josip Jelačić

Una sensazione di pace e serenità ti pervaderà non appena arriverai in questa splendida piazza barocca. Intorno a Piazza del Conte Josip Jelačić, si trovano le antiche residenze di nobili, artigiani e mercanti, oltre alla chiesa della Santissima Trinità, tutte adattate al piano urbanistico a stella. Nella piazza è stata eretta una colonna votiva dedicata alla Madonna per proteggere i cittadini da ulteriori disgrazie dopo l’epidemia di peste avvenuta nel 1691 e che mise in ginocchio la città.

La Cattedrale della Santissima Trinità e il monastero francescano

La Chiesa della Santissima Trinità di Karlovac, costruita a partire dal 1580, è un magnifico esempio di architettura barocca. Nel 1641, i Francescani presero in carico la chiesa costruendo anche il monastero adiacente. La chiesa è ornata da sfarzosi altari dedicati a Sant’Antonio, San Giorgio e San Nicola. Nel 1692 un devastante incendio rovinò buona parte della chiesa ma, nonostante ciò, venne restaurata completamente in tempi record. La chiesa è oggi un importante sito religioso e culturale, aperto ai visitatori.

Museo Civico di Karlovac

Tappa imperdibile per gli amanti di storia, il Museo Civico di Karlovac racconta lo sviluppo della città attraverso una vasta collezione di manufatti, fotografie e documenti offrendo una panoramica approfondita sulla cultura e la storia locale.

Aquatika

Se stai visitando Karlovac con i bambini, o se sei un appassionato di scienze naturali allora non puoi assolutamente perderti Aquatika, l’aquarium di Karlovac, nonché importante centro di ricerca ed educazione dedicato alla vita d’acqua dolce. L’aquarium ospita una varietà eccezionale di specie di creature che popolano abitano i fiumi e i laghi della Croazia. Attraverso esibizioni interattive e informative, il centro mira a educare il pubblico sulla biodiversità locale e sulla conservazione degli ecosistemi acquatici.

Queste sono solo alcune delle attrazioni di Karlovac, tuttavia la città offre ancora molte cose da vedere o da fare a chi decide di dedicarle del tempo per scoprirle.

Immergersi nella cultura del luogo: gli eventi di Karlovac

Strada di Karlovac in Croazia

Fonte: iStock

Delizioso scorcio di una via di Karlovac

Non c’è miglior modo di scoprire la vita e la cultura di un luogo se non partecipando agli eventi culturali e alle tradizioni che lo animano. Ecco quindi i principali eventi da non perdere a Karlovac per scoprire fino in fondo il suo carattere unico.

  • Karlovac Beer Days: forse il festival più noto di Karlovac, celebrato solitamente a fine agosto. Questo evento celebra la forte tradizione birraria di questa città: potrai assaggiare una varietà di birre locali e internazionali, accompagnato dall’allegria di concerti e altre manifestazioni culturali.
  • Karlovac Music Festival: solitamente tenuto a luglio, è un festival musicale che attira artisti nazionali e internazionali che si esibiscono in un ampio ventaglio di generi musicali.
  • Karlovac Cultural Summer: l’estate a Karlovac si accende di vita, portando con sé numerosi eventi culturali tra cui concerti, spettacoli teatrali, mostre d’arte ed eventi letterari.
  • Christmas Fair: durante il periodo invernale, nella città di Karlovac, luci, profumi e atmosfere natalizie invadono la città per diversi giorni grazie ai mercatini di Natale che offrono decorazioni festive, cibo tradizionale, artigianato locale e spettacoli.
  • Karlovac City Day: il giorno della città di Karlovac, celebrato il 13 luglio, è un’occasione per scoprire tanti eventi culturali, spettacoli e fuochi d’artificio.

Periodo migliore per visitare Karlovac

Se stai organizzando il tuo viaggio a Karlovac ma non sai ancora quando andare, sappi che i periodi migliori per visitare questa città a pochi chilometri da Zagabria sono, senza dubbio, la primavera e l’autunno. Le temperature miti e piacevoli di queste stagioni sono l’ideale per esplorare la città e i suoi dintorni. Se non ami la calca di turisti e il caldo intenso, evita i mesi estivi di luglio e agosto. Tieni presente, però, che in questi mesi la città si anima con numerosi eventi e festival.

Per concludere, Karlovac è una destinazione interessante per tutti quelli che vogliono scoprire una Croazia autentica, lontana dai sentieri battuti dai turisti. Che tu sia interessato alla storia, alla natura o agli eventi culturali e alla movida locale, troverai sempre qualcosa che ti affascinerà in questa splendida città a poca distanza da Zagabria.

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Visitare la fortezza di Skopje: cosa non perdere assolutamente

Chi ha in programma una visita nella capitale della Macedonia molto probabilmente avrà sentito parla della fortezza di Skopje, simbolo militare e di resilienza, è oggi un punto panoramica perfetto per fotografare Skopje dall’alto comprendendo il fiume Vadar. Costruita nel VI secolo e soprannominata Kale, è un autentico simbolo che testimonia la dominazione ottomana (e non solo). Ma perché visitarla? Ecco alcuni suggerimenti, chicche imperdibili e la storia per comprendere meglio la cultura e il passato della capitale macedone.

La storia millenaria della fortezza di Skopje

Prima di cominciare con l’esplorazione del luogo però facciamo un passo indietro: proviamo a scoprire insieme la sua storia. Millenaria e di rilevanza militare, era conosciuta come Kale: si tratta di un termine turco che significa proprio “fortezza” o “castello”. Sicuramente si può captare osservando l’occupazione ottomana che ha dominato la regione, non solo nella struttura architettonica ma proprio nell’impronta culturale e linguistica che poi è comune in tutta la Macedonia del nord.

Iniziano a costruirla durante il periodo bizantino, per poi ampliarla e rinforzarla durante l’occupazione ottomana. Al primo sguardo attirano l’attenzione le mura e le torri imponenti che chiaramente avevano un ruolo puramente difensivo. Nel corso della sua lunga storia però, ha subito diversi assedi e trasformazioni diventando un simbolo di resistenza e resilienza per la città.

Oggi le rovine della fortezza rappresentano un prezioso patrimonio storico e culturale della Macedonia del nord, attirano visitatori da tutto il mondo desiderosi di esplorare ciò che rimane ammirare la magnificenza delle antiche strutture difensive.

Cosa vedere nella fortezza di Skopje?

La fortezza è un labirinto dove le rovine stesse, le mura antiche e le torri raccontano la sua storia e la storia della città stessa. Tra le principali cose da vedere vi suggeriamo di partire proprio dalle mura della fortezza. E poi proseguire con i consigli che troverete in questo articolo.

Le mura di avvistamento della fortezza

Esse sono un esempio straordinario dell’architettura difensiva medievale. Le tecniche di costruzione utilizzate includevano grandi blocchi di pietra calcarea insieme ad altre pietre locali incastrate tra loro. Camminando lungo le mura potrete osservare diverse tecniche di costruzione utilizzate nei vari periodi storici.

Alcune sezioni delle mura della fortezza di Skopje risalgono all’epoca bizantina mentre altre sono state ricostruite durante il periodo ottomano. Le mura offrono protezione alla fortezza e allo stesso tempo vi guideranno offrendovi una splendida vista panoramica sulla città. Oggi molte porzioni di queste mura sono state restaurate per permettere ai turisti di esplorare al meglio la storia e l’architettura preservando allo stesso tempo tutta la loro storicità.

Cosa visitare a Skopje partendo dalla fortezza

Fonte: iStock

Cosa non perdere all’interno della fortezza di Skopje

Le torri di avvistamento

Le torri di avvistamento della fortezza sono tra le cose da vedere a Skopje, sono state costruite per proteggere ulteriormente la città dagli invasori. Le strutture sono imponenti e permettevano di avvistare da lontano gli invasori. Sono tra le più iconiche e rilevanti del complesso fortificato, costruite in vari periodi della storia della fortezza le torri che vediamo oggi risalgono principalmente al periodo ottomano.  Furono costruite utilizzando pietra calcarea e altri materiali, la costruzione robusta e l’architettura funzionale riflettono le tecniche difensive dell’epoca. Le funzioni principali includevano:  

  • l’osservazione e la sorveglianza, offrendo una vista panoramica permettevano alle guardie di avvistare per tempo potenziali minacce;
  • la difesa militare, le torri infatti servivano anche come postazione per gli arcieri che utilizzando le varie feritoie lungo il tragitto verso la loro sommità potevano colpire gli assalitori;
  • la comunicazione, fungendo anche da punti di segnalazione, venivano infatti usati segnali visivi per comunicare ed avvertire con altre parti della fortezza o con le città vicine.
  • Salite su una delle torri che offrono oggi una vista spettacolare per scattare foto memorabili mentre immaginate la quotidianità dei soldati che una volta erano addetti alla sorveglianza della città da punti strategici.

Gli scavi archeologici

Uno degli aspetti più affascinanti della fortezza di Skopje sono quelli che sono considerati a tutti gli effetti scavi archeologici, questi hanno rivelato reperti risalenti a varie epoche storiche. Alcuni dei reperti rinvenuti includono armi, monete e ceramiche che riflettono la vita quotidiana e le pratiche culturali delle popolazioni che hanno vissuto accanto alla fortezza negli anni.

I reperti  trovati sono visibili presso il museo della città di Skopje, offrono ai turisti e agli appassionati uno scorcio appassionante sulla costruzione e sulla evoluzione delle fortificazioni di Skopje nei secoli.

Cosa vedere nei dintorni della fortezza di Skopje

Sebbene la fortezza sia un’attrazione particolarmente amata, vi suggeriamo di dedicare un po’ di tempo a scoprire anche la città stessa che riserva più di una piacevole sorpresa. Cosa vedere nel centro di Skopje?

L’appena nominato museo della città, che si trova al centro della città ed è ospitato nell’edificio dell’ex stazione ferroviaria, è una delle principali istituzioni culturali della capitale macedone. Offre l’esposizione permanente di ceramiche, monete, armi e oggetti di uso quotidiano, mentre le mostre temporanee esplorano vari aspetti della storia, dell’arte e della cultura della Macedonia del nord.

La piazza Macedonia, la piazza è la più grande di tutto il paese, ospita eventi culturali e politici e le celebrazioni natalizie. Sono presenti i monumenti dedicati ai rivoluzionari Goce Delčev e Dame gruev, dalla piazza dirigetevi verso via Dimitar Vlahov, è una via pedonale splendida da vedere quando i ciliegi sono in fiore e poi verso la casa commemorativa di Madre Teresa.

Il vecchio bazar e i musei, dalla piazza spostatevi verso la sponda orientale del fiume Vardar, nel cuore della città vecchia troverete il vecchio bazar, uno dei mercati più antichi della Macedonia; nello stesso quartiere del vecchio bazar si trovano il museo della Repubblica della Macedonia e il museo di arte moderna.

Monte Vodno e la croce del millennio, situato nella parte sud occidentale di Skopje il monte Vodno è uno dei punti escursionistici più amati dai turisti e dagli amanti di questo sport. Per raggiungere la cima del monte oltre al trekking c’è il millennium bus e successivamente la funivia millennium cross, una volta arrivati in cima lasciatevi incantare dal panorama e dalla magnificenza della croce alta ben 66 metri, una delle croci cristiane più grandi al mondo.