Categorie
Europa Idee di Viaggio itinerari culturali Polonia Viaggi

Cosa Vedere al Museo Nazionale di Varsavia, scrigno dei tesori artistici della Polonia

Il Museo Nazionale di Varsavia (in polacco Muzeum Narodowe w Warszawie) è una delle istituzioni culturali più importanti della Polonia, con una collezione che spazia dall’arte antica a quella contemporanea. Si trova nel cuore di Varsavia e offre la possibilità di fare un vero e proprio viaggio culturale nella storia artistica della Polonia, mostrando ai visitatori con una ricca collezione di opere che testimoniano l’evoluzione culturale della nazione. Il Museo Nazionale di Varsavia è una tappa imprescindibile per chiunque visiti la capitale polacca e abbia voglia di mettere un pizzico di cultura nel proprio itinerario di viaggio.

Storia e Architettura del Museo Nazionale di Varsavia

Fondato nel 1862, il Museo Nazionale di Varsavia è considerato la più storica collezione artistica nazionale della Polonia. Custodisce sia collezioni permanenti che esposizioni temporanee di alto livello fin dai tempi della sua aperta. Questo museo ha attraversato numerosi cambiamenti e ampliamenti, soprattutto dopo la distruzione causata dalla Seconda Guerra Mondiale. L’edificio principale, situato lungo Aleje Jerozolimskie, una delle strade più grandi e importanti di Varsavia, è un esempio di architettura modernista, progettato da Tadeusz Tołwiński e completato nel 1938.

L’esterno sembra, a prima vista, molto austero e funzionale, proprio come vogliono le regole del Modernismo. Tutto questo fa da contrastro alla ricchezza delle collezioni custodite al suo interno. Visitalo significa fare un viaggio emozionante attraverso vari periodi storici e stili artistici  che possiamo ritrovare in Polonia. Questo museo fu pesantemente colpito dai saccheggi effettuati dai soldati tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Venne depredato di molti degli oggetti e opere che custodiva ma, malgrado questo, i tesori che espone al pubblico oggi sono un ottimo motivo per fare un viaggio a Varsavia e riservare del tempo per questa visita culturale. Alcuni capolavori trafugati alla fine del secondo conflitto mondiale sono stati recuperati e riportati nella loro casa in Polonia.

Polonia: visitare il Museo Nazionale di Varsavia

Fonte: iStock

La facciata e il logo del Museo Nazionale di Varsavia

Le Collezioni Principali del Museo Nazionale di Varsavia

Il Museo Nazionale di Varsavia ospita diverse sezioni, ognuna delle quali merita una visita approfondita. Nel caso fossi un amante dell’arte, questo luogo da solo potrebbe occupare una giornata intera di viaggio a Varsavia. Puoi considerare di visitare questo museo, per esempio, in una giornata particolarmente piovosa o quando il clima e la temperatura di Varsavia sono troppo freddi o troppo glaciali.

Tornando a parlare del contenuto del Museo Nazionale di Varsavia, le principali collezioni permanenti comprendono arte di differenti periodi e provenienza, benché le opere polacche siano proprio le padrone di casa. Al suo interno potrai ammirare sia opere di arte pittorica che sculture e anche altre differenti forme di arte, soprattutto nelle sezioni che riguardano l’arte contemporanea. Questo collettore d’arte custodisce materiale acquistato, nel corso di molti anni, da collezionisti, nobili e anche da quella che era la famiglia reale polacca.

Cosa vedere al Museo Nazionale di Varsavia: arte antica e medievale

Come in molti altri musei europei, le visite iniziano dalle sezioni dell’arte antica, nella quale troverai oggetti e opere che arrivano dall’antico Egitto, dalla Grecia e da Roma. Questa collezione offre uno sguardo affascinante sulle civiltà del passato che hanno gettato le basi della cultura occidentale – come, per l’appunto, Egizi, Civiltà Ellenica e Roman – e fa comprendere quando fosse, anche solo un paio di secoli fa, poter vantare un oggetto antico nella propria collezione privata. Gli oggetti che vedrai, infatti, sono quasi tutti stati acquistati da famiglie abbienti, pronte a impreziosire le loro dimore con qualcosa di speciale.

La collezione medievale del museo è una delle più ricche della Polonia e occupa una grande parte del Museo Nazionale di Varsavia. Tra le opere esposte, spiccano icone tipiche della devozione ortodossa, pale d’altare recuperate da molte chiese in giro per la Polonia, sculture e manufatti sacri da preservare e conservare in modo adeguato. Questi oggetti testimoniano la profonda religiosità del medioevo europeo, polacco in particolare, e l’immensa capacità creativa e artistica degli artisti del periodo. Questa parte del Museo Nazionale di Varsavia è stata riordinata, ripensata e ricollocata una ventina d’anni fa, rivoluzionando completamente l’esposizione precedente.

Cosa vedere al Museo Nazionale di Varsavia: arte rinascimentale, barocca e polacca

Questa sezione del Museo Nazionale di Varsavia include capolavori di artisti europei come Lucas Cranach il Vecchio, Pieter Bruegel il Giovane e Giovanni Battista Moroni. Questi autori erano molto in vista nell’epoca in cui erano in vita e possedere una loro opera era davvero un simbolo di grande ricchezza. Le opere rinascimentali e barocche, invece, si concentrano maggiormente nell’illustrare lo sviluppo dell’arte europea tra il XV e il XVIII secolo, evidenziando il cambiamento di stili e tecniche tra i vari autori esposti. La galleria che contiene l’arte rinascimentale e barocca è chiamata “The Gallery of Old Masters” proprio per l’importanza dei capolavori che custodisce.

Una delle collezioni più importanti del Museo Nazionale di Varsavia è quella della sezione dedicata all’arte polacca, che copre un vasto periodo temporale che va dal medioevo ai giorni nostri. Qui si possono ammirare opere di artisti come Jan Matejko, Józef Chełmoński e Stanisław Wyspiański. Questa sezione non solo celebra il talento artistico nazionale, ma riflette anche lo scorrere della storia nazionale polacca, tra dominazioni diverse e una grande ricerca di indipendenza.

Cosa vedere al Museo Nazionale di Varsavia: arte moderna, contemporanea e design

Il Museo Nazionale di Varsavia è molto generoso anche per quanto riguarda le collezioni di arte moderna e contemporanea, con opere sia di artisti polacchi che internazionali. Le esposizioni sono davvero molto eterogenee: ti troverai davanti a dipinti, sculture, installazioni e opere multimediali, pronte a raccontare le tendenze artistiche del XX e XXI secolo.

Assieme ad arte moderna e contemporanea, il Museo Nazionale di Varsavia ospita anche una sezione che si concentra su una collezione di arti decorative che comprende mobili, complementi d’arredo come tessuti o piccoli oggetti e una sezione dedicata ai gioielli. Ammirando questa sezione del museo, farai un vero e proprio viaggio lungo il percorso di evoluzione del design e dell’artigianato, arrivando fino al punto in cui si fondono con l’arte più pura e complessa, riuscendo a trovare la giusta quadra tra l’estetica e la funzionalità dell’uso quotidiano.

Questa sezione del museo è molto interessante proprio per il focus sul design contemporaneo: mostra il percorso artistico di alcuni dei principali designer polacchi e racconta come molti dei loro lavori siano un perfetto mix tra ispirazioni che arrivano dal passato, che loro stessi avevano ammirato nel Museo Nazionale di Varsavia, e tanta voglia di proiettare la creatività polacca verso un futuro molto luminoso e promettente.

Cosa vedere in Polonia: Museo Nazionale di Varsavia

Fonte: iStock

L’edificio del Museo Nazionale di Varsavia

Le esposizioni temporanee del Museo Nazionale di Varsavia

Oltre alle collezioni permanenti, il Museo Nazionale di Varsavia ospita regolarmente esposizioni temporanee che coprono diversi temi e stili. Per allestire queste mostre spesso vengono presi in grandi opere da altri musei e fondazioni, dando così la possibilità a chi visita il museo di ammirare dei capolavori di norma conservati, per esempio, dall’altra parte del mondo rispetto a Varsavia. Per avere accesso alle esposizioni temporanee è richiesto un biglietto ulteriore rispetto a quello dell’ingresso generale. Le passate esposizioni hanno portato nella capitale della Polonia dei capolavori dell’Impressionismo, così come di altre correnti importanti come l’Espressionismo e il Surrealismo.

Attività particolari ed eventi del Museo Nazionale di Varsavia

Il Museo Nazionale di Varsavia svolge un ruolo importante nell’educazione culturale, offrendo una varietà di programmi didattici per tutte le età. Tra questi,  ci sono visite guidate, laboratori, conferenze e seminari che aiutano i visitatori a comprendere meglio le opere esposte e il contesto storico-artistico.

In questo museo da visitare durante qualche giorno in Polonia, vengono organizzate attività per famiglie con bimbi, per far avvicinare i viaggiatori più piccoli al mondo dell’arte. Oltre a questo, ci sono delle iniziative dedicate anche ai soli adulti.

Una di queste iniziative riguarda i momenti di visita silenziosa. Nei giorni dedicati a queste visite, il museo chiede di eliminare qualsiasi rumore: si cerca di non parlare, la suoneria del telefono e la vibrazione devono essere tolte e non vengono ammessi bambini né visite guidate o di gruppo. Questi momenti silenziosi non seguono un calendario fisso ma vengono proposti in differenti momenti dell’anno e indicati sul sito ufficiale del Museo Nazionale di Varsavia. L’intento delle visite silenziose è quello di permettere ai viaggiatori che si trovano in questo importante museo della Polonia di entrare in maggiore contatto con le opere, grazie anche a una capacità di concentrazione stimolata dall’assenza di comuni rumori.

Informazioni pratiche per visitare il Museo Nazionale di Varsavia

Il Museo Nazionale di Varsavia è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici della capitale polacca. Nelle sue prossimità si trovano sia fermate degli autobus che dei tram. Per l’ingresso si paga un biglietto di 25 Zloty, per un adulto, e di 1 Zloty per chi ha meno di 26 anni. La cifra intera corrisponde a poco più di 5€. Esiste anche un biglietto di gruppo che prevede il pagamento di 10 Zloty per persona, per un massimo di 10 membri del gruppo. I prezzi delle esposizioni temporanee variano a seconda di quanto organizzato dal museo.

In alcuni giorni della settimana, il Museo Nazionale di Varsavia si può visitare gratuitamente: anche queste giornate sono indicate sul sito ufficiale del museo e possono cambiare nel tempo. Attualmente, è il martedì il giorno in questo scrigno custode di tanta arte si può visitare gratis. Oltre a questo, ci sono degli orari in cui sono previsti degli sconti sul biglietto di ingresso. Tutti i tipi di biglietto per il Museo Nazionale di Varsavia possono essere anche prenotati e acquistati online.

Il Museo Nazionale di Varsavia chiede ai visitatori di rispettare determinate regole per la visita alle proprie gallerie. Non è concesso bere e mangiare all’interno delle gallerie ma il museo offre servizi per i visitatori come una caffetteria, un negozio di souvenir e spazi per il relax. Oltre a questo, ti sarà chiesto non portare zaini e giacconi all’interno del museo. Per questo motivo, è prevista la possibilità di lasciare tutto al guardaroba o di usare dei locker che, però, richiedono l’uso di una moneta da 2 Zloty per poter estrarre la chiave.

All’interno del Museo Nazionale di Varsavia non si possono portare animali, fatta eccezione per i cani guida. L’edificio, benché abbia conservato tutti gli elementi storici originali, è stato attrezzato anche per accogliere i visitatori con difficoltà motorie. Infine, fotografare non è permesso.

Categorie
aeroporti Alghero Cagliari Consigli mare Sardegna Viaggi viaggiare

Come arrivare all’aeroporto di Alghero da Cagliari

Chi non sogna un viaggio in Sardegna? Con le sue spiagge bellissime, alcune considerate tra le più belle d’Italia e d’Europa, i suoi tesori archeologici e artistici e un’entroterra che a primo sguardo appare aspro, ma che racchiude un’ospitalità e un’accoglienza che riscalda il cuore. Non sempre, però, i collegamenti aerei sono semplici o economici, sia per chi è residente che per il viaggiatore alle prese con la pianificazione del suo itinerario. Se Cagliari vanta molti collegamenti con altre mete italiane e internazionali, anche Alghero offre diverse possibilità per spostarsi da e per l’isola.

Se è l’aeroporto di Alghero la vostra meta e Cagliari il vostro punto di partenza, questo è l’articolo che fa al caso vostro.

L’aeroporto di Alghero

Arrivare all’aeroporto di Alghero partendo da Cagliari non è complicato, basta conoscere le varie alternative e scegliere quella migliore in base alla circostanza. L’aeroporto di Alghero Fertilia, denominato Riviera del Corallo, è la terza base aerea della Sardegna per traffico passeggeri dopo quelle di Cagliari e Olbia Tempio. Inoltre è al ventunesimo posto in Italia, appena dietro l’aeroporto di Treviso.

L’aeroporto di Alghero dista 5 chilometri dal centro città di Fertilia e circa 10 chilometri da Alghero. Se dovete raggiungerlo da una di queste due località, vi basterà usufruire dei collegamenti pubblici locali gestiti dalla compagnia ARST. Le corse da e per l’aeroporto sono garantite con frequenza giornaliera e potete acquistare i biglietti o nella biglietteria d’Alghero in Via Catalogna o, per la direzione inversa, direttamente all’uscita degli arrivi dell’aeroporto, dove è disponibile il distributore automatico. Se avete bisogno di maggiori informazioni in relazione agli orari, vi rimandiamo al sito ufficiale dell’aeroporto. In alternativa, considerata la vicinanza, potete valutare di affidarvi a un taxi.

Come raggiungere l’aeroporto di Alghero da Cagliari

Per arrivare all’aeroporto di Alghero da Cagliari, invece, la situazione è diversa perché la tratta non è coperta dalla linea pubblica ARST (potete usufruire di questa linea se avete necessità di raggiungere il centro città di Alghero da Cagliari). Innanzitutto è necessario conoscere la distanza fra il punto di partenza e il punto d’arrivo, in modo tale da calcolare con precisione i tempi di viaggio. Il capoluogo di regione, infatti, dista quasi 250 chilometri dall’aerostazione algherese. Per questo motivo i mezzi di trasporto più utilizzati dai turisti per coprire questa tratta sono gli autobus. A occuparsene è l’azienda di trasporti Logudoro Tours, specializzata nel tragitto fra Cagliari e l’aeroporto di Alghero.

Le navette partono due volte al giorno da Cagliari (una alle 06.00 del mattino e l’altra alle 15.00) ed effettuano due fermate intermedie, una a Oristano e la seconda a Macomer. Per coprire tutto il percorso ci vogliono circa tre ore e trenta minuti, a seconda delle condizioni di viabilità. Per tutte le informazioni sugli orari e sul costo dei biglietti (i quali possono essere acquistati direttamente sull’autobus) è consigliato visitare il sito ufficiale della Logudoro Tours. Senza dubbio questo è il metodo più economico per raggiungere l’aerostazione di Alghero Fertilia partendo da Cagliari, tuttavia non è il più comodo, soprattutto se viaggiate con bambini.

In questo caso potete optare per noleggiare un’auto. Non essendo vincolati da orari potrete organizzare la partenza con più calma. Senza dimenticare che in macchina si risparmia almeno un’ora di tragitto rispetto all’autobus. Per raggiungere l’aeroporto di Alghero da Cagliari con l’auto bisogna percorrere la Statale 132 Carlo Felice in direzione Sassari; in seguito bisogna prendere l’uscita Alghero Aeroporto (si trova dopo due gallerie alle porte di Sassari) e percorrere la Statale 291 fino all’incrocio denominato dei due mari.

Categorie
eventi festival mare Notizie Sardegna Sicilia Viaggi

I migliori eventi musicali dell’estate in Sicilia e in Sardegna

L’estate è simbolo di libertà, spensieratezza, divertimento e… Viaggi! Se nel mese di agosto state pensando o avete già programmato un viaggio nelle due splendide isole del sud Italia – Sicilia e Sardegna – e siete anche appassionati di musica, abbiamo una buona notizia per voi: ecco i più bei festival musicali dell’estate che troverete in Sicilia e in Sardegna.

Ortigia Sound System a Ortigia

Si parte da Ortigia, il nucleo più antico di Siracusa: alla sua decima edizione, l’Ortigia Sound System è il festival di musica elettronica più amato sull’isola e combina i ritmi della tradizione mediterranea con le nuove tendenze della musica contemporanea. La line-up del festival continua a seguire un’eccellente direzione artistica, adeguandosi ai trend attuali. Tra gli artisti presenti ci sono Blawan con il suo live techno di energia allo stato puro, Aho Ssan con la sua musica ambient contemporanea ispirata dalla periferia parigina, il trio avantgarde dub Holy Tongue, lo show audiovisivo tra dance e post-rock del produttore italo-tedesco David August, la sound artist e cantante sperimentale Antonina Nowacka. Inoltre, ci saranno anche showcase organizzati da Spazio Disponibile di Donato Dozzy (che include un interessante b2b tra Kangding Ray e Neel) e dalla colombiana TraTraTrax.

Ortigia

Fonte: iStock

Sguardo su Ortigia

Dall’1 al 4 agosto, Siracusa ospiterà quindi il festival che quest’anno introduce nuove location: ancora una volta troviamo lo Zen, la baia incantevole che ospiterà il Lido dal 2 al 4 agosto. Il Bamboo Park sarà la cornice dell’Anapo Stage, ispirato al fiume siracusano, nelle notti del 2 e 3 agosto. Non mancheranno i Boat Parties dal venerdì alla domenica e le Malamore Listening Sessions il 2 e 4 agosto.

La novità di quest’anno è l’opening party nei giardini del Foro Siracusano il 1 agosto, dove sarà allestito il Pantheon Stage, mentre il Main Stage, si sposterà dalla Piazza d’Armi del Castello Maniace allo Sbarcadero, vicino al mare di Borgata di Santa Lucia. Qui, il 2 e 3 agosto, si esibiranno artisti internazionali e nazionali di musica elettronica, rock e jazz.

Info utili

Come arrivare a Ortigia

In auto: 

Da Catania, prendete l’autostrada A18 in direzione Siracusa. Seguite le indicazioni per l’uscita Siracusa Sud. Una volta usciti, seguite le indicazioni per Ortigia. Da Palermo, invece, imboccate l’autostrada A19 in direzione Catania e poi seguite l’autostrada A18 verso Siracusa. Seguite le indicazioni per l’uscita Siracusa Sud e successivamente per Ortigia.

In treno:

Da Catania, prendete un treno regionale o intercity in direzione Siracusa dalla stazione ferroviaria di Catania Centrale. Il viaggio dura circa 1-1,5 ore. Da Palermo salite su un treno intercity o regionale dalla stazione ferroviaria di Palermo Centrale in direzione Siracusa. Il viaggio dura circa 3-4 ore.

Dalla stazione di Siracusa potete raggiungere Ortigia in taxi, autobus o con una passeggiata di circa 20-30 minuti. Gli autobus urbani collegano frequentemente la stazione con il centro di Ortigia.

Mish Mash Festival a Milazzo

Da Cosmo ai Tre Allegri Ragazzi Morti, la line-up che animerà questa edizione del Mish Mash Festival sarà ricchissima di artisti che si riuniranno al Castello di Milazzo, in provincia di Messina, dal 10 al 12 agosto per tre giorni di puro divertimento, animati da diversi generi musicali.

La location ha una storia millenaria e la cornice del Castello di Milazzo renderà ancora più suggestivo questo evento musicale giunto alla sua ottava edizione: in line-up anche Davidę Patania, Lero Lero, 404 SNF, Christiana, Il mago del Gelato, Nothing for breakfast, The whipped dream, Manlio, Phunkadelica, Popa, Sambo e Disco Amore.

Castello di Milazzo

Fonte: iStock

La location del Castello di Milazzo

Info utili

Come arrivare a Milazzo

In auto:

Per arrivare a Milazzo in auto da Messina, prendete l’autostrada A20 in direzione Palermo e l’uscita Milazzo-Isole Eolie. Seguite poi le indicazioni per Milazzo centro. Da Palermo, prendete l’autostrada A20 in direzione Messina e l’uscita Milazzo-Isole Eolie.

In treno:

Potete arrivare a Milazzo in treno prendendo un treno regionale o intercity dalla stazione di Messina Centrale. Il viaggio dura circa 30-40 minuti. Da Palermo, invece, prendete un treno intercity o regionale in direzione Messina e scendete alla stazione di Milazzo. Il viaggio dura circa 2-3 ore. Dalla stazione ferroviaria di Milazzo, è poi possibile raggiungere il centro città o il porto con un breve viaggio in taxi o autobus.

Red Valley Festival a Olbia

L’anno scorso si sono registrate più di 100mila presenze e anche quest’anno il Red Valley Festival in Sardegna promette grandi numeri, complice una line-up pazzesca con grandi nomi della musica italiana. Ne volete sapere alcuni? Ghali, Annalisa, Club Dogo, Coez e Frah Quintale, Gazelle, Geolier, Irama, Il Pagante, Max Pezzali, Salmo, Sfera Ebbasta, Ariete, Tommaso Paradiso, Rose Villain, Gemitaiz e tantissimi altri “big”.

Il festival si svolgerà dal 14 al 17 agosto presso la spettacolare venue dell’Olbia Arena, un’area concerti di 13mila m² dove il Volcano Stage accoglie gli artisti con 18 metri di altezza, 48 metri di larghezza e un ledwall di 300 metri quadrati con più di 250 luci ed effetti.

Info utili

Come arrivare a Olbia

In auto:

Per arrivare a Olbia in auto da Cagliari, prendete la strada statale SS131 in direzione Sassari-Nuoro e seguite le indicazioni per Olbia. Da Sassari, imboccate la strada statale SS597 verso Olbia e seguite le indicazioni per il centro città.

In treno:

Potete arrivare a Olbia in treno prendendo un treno regionale dalla stazione di Cagliari. Il viaggio dura circa 3-4 ore. Da Sassari, prendete un treno regionale in direzione Olbia, con una durata di circa 1,5-2 ore. Dalla stazione ferroviaria di Olbia, potete raggiungere il centro città con una breve passeggiata, in taxi o con gli autobus urbani.

Opera Festival a Milo

L’Opera Festival di Milo è un evento di musica contemporanea che si svolge dal 22 al 25 agosto nella provincia di Catania: in programma quattro giorni di festa, dove il pubblico sarà immerso nei suggestivi scenari del parco dell’Etna, vulcano da record in Europa, che fa da sfondo all’evento e celebra oltre alla musica, anche le tradizioni locali più autentiche.

La line-up vede la partecipazione di diversi artisti del panorama internazionale: Andy Garvey, Dr. Rubinstein, Interstellar Funk, Moopie, Istanbul Ghetto Club (live), Marco Shuttle, Matthew Dexter, Night Moves: Jane Fitz & Jade Seatle, Oma Totem.

Un evento volto anche alla sostenibilità con la donazione di un impianto fotovoltaico alla biblioteca di Milo e l’installazione di diverse colonnine per la ricarica delle auto elettriche in città.

Info utili

Come arrivare a Milo

In auto:

Per arrivare a Milo in auto da Catania, prendete la strada statale SS114 in direzione Messina e uscite a Giarre. Da Giarre, seguite le indicazioni per Milo, che si trova a circa 12 km. Da Messina, prendete la strada statale SS114 in direzione Catania, uscite a Giarre e seguite le indicazioni per Milo.

In treno:

Potete arrivare a Milo in treno prendendo un treno regionale fino alla stazione di Giarre-Riposto dalla stazione di Catania Centrale. Il viaggio dura circa 30-40 minuti. Da Giarre-Riposto, potete raggiungere Milo in taxi o con gli autobus locali, con un viaggio di circa 20-30 minuti.

Categorie
Europa Francia Idee di Viaggio Tolosa Viaggi

Alla scoperta dei dintorni di Tolosa nel Midi-Pirenei

Situata nella zona meridionale della Francia si trova la regione del Midi-Pirenei, un territorio ricco di attrazioni storiche e culturali, ma anche di paesaggi e bellezze naturali uniche del Paese. Una delle città più famose di questa regione francese è sicuramente la città di Tolosa.

La capitale della regione è conosciuta anche come la “città rosa” grazie al colore caratteristico degli edifici in mattoni della città. Tolosa si trova al centro di un territorio estremamente affascinante e tutto da visitare, con luoghi imperdibili e che renderanno l’esperienza nel Midi-Pirenei assolutamente indimenticabile, tra borghi medievali e punti storici, ma anche luoghi naturali mozzafiato. Comincia il viaggio alla scoperta di Tolosa e dei suoi dintorni.

Tolosa, capoluogo e cuore del Midi-Pirenei

Per scoprire questa regione nel migliore dei modi, senza ombra di dubbio è necessario conoscere la città di Tolosa e la sua storia.

La città rosa è conosciuta molto per il suo centro storico, caratterizzato da edifici antichi composti da mattoni rosa, e che offre una combinazione unica fra storia e modernità. Attrazione turistica interessante della città di Tolosa è sicuramente la Place du Capitole, una fra le più grandi dell’intera Francia, e che ospita il maestoso campidoglio, dalla quale la piazza prende il nome. In francese, infatti, si traduce con “capitole”.

Si tratta del punto di Tolosa da cui partono le sue storiche stradine, strette e pittoresche, che conducono a monumenti e palazzi rinascimentali, alla Basilica di San Saturnino ed al convento dei Giacobini, testimonianza artistica e storica magnifica.

Il borgo appeso al cielo: Cordes-sur-Ciel

Partendo alla scoperta dei dintorni di Tolosa, a nord si trova un pittoresco borgo medievale. Si tratta del borgo di Cordes-sur-Ciel, che letteralmente significa “Cordes sul cielo”, un nome che sta ad indicare la sua posizione su una collina elevata, che, con la presenza di nuvole, consente alla città di “fluttuare nel cielo”.

Questo antico borgo medievale, che può essere considerato uno tra i villaggi più bella della Francia, venne fondato nel lontano 1222 ed è una piccola cittadina di poco più di mille abitanti, con strade acciottolate e case dallo stile gotico conservate splendidamente. Tra gli edifici storici più di rilievo di Cores-sur-Ciel sono la Casa del Grande Falconiere, del Grande Scudiero e del Capocaccia, perfettamente conservati e che consentono di ammirare l’architettura gotica della città. Il villaggio è anche noto per le sue botteghe artigianali ed i suoi mercati locali e tradizionali.

La città episcopale di Albi

Nei pressi di Tolosa, ma anche del borgo appena raccontato di Cores-sur-Ciel, sorge la città di Albi. Questa antica città, che è stata riconosciuta come patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO, si trova nella regione del Midi-Pirenei ed è famosa per la sua importante storia. La città è sovrastata dalla magnifica città episcopale ed è conosciuta come la “città rossa”.

Qui sono presenti edifici storici dall’architettura unica a livello europeo: la cattedrale e il Palais de la Berbie, che sono tra i più grandi edifici in mattoni cotti del mondo. Inoltre, sono molto affascinanti gli edifici storici che compongono il centro storico, ma anche le strette vie cittadine, ideali per una passeggiata rilassante.

La città del pellegrinaggio di Rocamadour

Poco più lontano, viaggiando verso nord e a circa due ore di auto dalla città di Tolosa, si trova un altro affascinante borgo medievale: il borgo di Rocamadour. Si tratta di un importante luogo di pellegrinaggio della Francia e si trova lungo la Via Tolosana, uno dei percorsi che compone il cammino di Santiago e che porta, appunto,a Santiago de Compostela.

Tra gli edifici storici degni di nota di questo borgo francese, si trova la cripta di Saint Amadour, oltre che la cappella della Vergine Nera, luogo di venerazione da oltre un millennio. Le strade di Rocamadour offrono una vista unica sul paesaggio naturale del fiume Alzou.

Vista del borgo medievale di Rocamadour immerso nella natura

Fonte: iStock

Il borgo medievale di Rocamadour

Il parco naturale regionale dei Pirenei dell’Ariège

Un altro luogo estremamente affascinante, a sud della città di Tolosa, è il parco naturale regionale dei Pirenei dell’Ariège, in grado di offrire, come il precedente, scenari naturali unici e di grande bellezza.

Questa riserva venne creata dai francesi nel recente 2009 e si estende intorno alle fortezze storiche di Foix e Saint Girons. In questo parco si trovano vette molto alte, che raggiungono anche i 3000 metri di altezza, come il Mont Valier.

Tra le meraviglie naturali di questo parco nei pressi di Tolosa si trovano antiche e storiche grotte rupestri, come la grotta di Niaux e Mes d’Azil, ma anche diverse cascate, laghi e corsi d’acqua sotterranei. Per chi ama le escursioni all’aperto ed i trekking, sono presenti diversi percorsi al riparo e nella verde vegetazione del parco, altrimenti si possono fare attività in acqua, come il kayak.

Il parco nazionale delle Cevennes

Per tutti quei viaggiatori amanti della natura e delle escursioni all’aria aperta, questo territorio che circonda la città di Tolosa è caratterizzato anche da paesaggi naturali che possono regalare emozioni ed esperienze uniche. Fra questi si trova il parco nazionale delle Cevennes, una riserva della biosfera dell’UNESCO, caratterizzato da un’elevata gole, come ad esempio le gole del Tarn, ma anche le grotte dell’Aven e di Dargilan o, ancora, il massiccio del Monte Lozére.

In particolar modo, sono degne di nota le gole del Tarn, che si presentano con alte scogliere di 500 metri e che offrono il loro spettacolo più bello tra Quézac e Le Rozier, per circa 50 km. Qui è possibile anche rilassarsi sulle spiagge che si affacciano sul fiume oppure osservare le alte scogliere utilizzando i kayak.

Sono anche presenti diversi villaggi da conoscere e scoprire all’interno di questa area protetta: Sainte-Enimie, ad esempio, dalla quale partono diverse escursioni, ma anche Castelbouc, che sorge di fianco ad una scogliera, Hauterives, una piccola frazione raggiungibile esclusivamente in barca, e Saint-Chély-du-Tarn, villaggio scenografico nelle vicinanze di una cascata.

Vista dall'alto delle Gole du Tarn, nel parco nazionale delle Cevennes, immerso nella natura

Fonte: iStock

Vista dall’alto delle Gole du Tarn, nel parco nazionale delle Cevennes

Esplorare i dintorni di Tolosa potrebbe rappresentare la soluzione ideale per una vacanza, lontani dal turismo di massa e alla scoperta di paesaggi naturali e storici unici nel loro genere. La regione del Midi-Pirenei è caratterizzata da borghi medievali e paesaggi naturali tra i più belli della Francia e proprio per questo che va inserita assolutamente nella lista dei luoghi da visitare in Europa.

Categorie
Africa Dakar Idee di Viaggio itinerari culturali Senegal spiagge Viaggi viaggiare

Rufisque: viaggio nei colori del Senegal

Un viaggio in Senegal rappresenta un’ottima occasione per entrare in contatto con i colori, i sorrisi, i profumi, la storia e la bellezza dell’Africa Occidentale. Sono molte le cose da fare a Dakar e anche nei suoi dintorni, così come sono svariate le cose da vedere in tutta la nazione. Se, alloggiando a Dakar, ti venisse voglia di vedere altro oltre la capitale, Rufisque potrebbe essere una meta perfetta per un giorno che possa unire sia esplorazione naturale, voglia di andare in spiaggia e tanta conoscenza di una nazione piena di cose da dire come il Senegal.

Malgrado Rufisque sia una città decisamente molto abitata, è considerata attualmente come una vera e propria estensione di Dakar ma, a tutti gli effetti, mantiene una sua identità ed è fiera di mostrare tutte le sue peculiarità.

Rufisque e il suo mercato: un viaggio fatto di tessuti e sapori

I mercati, in generale, sono spesso dei grandi amici di molti viaggiatori e il mercato di Rufisque potrebbe diventare il tuo nuovo migliore amico in viaggio. Ci sono vari mercati in città e quello principale da vedere e dove fare acquisti è il Marché Central, ovvero il mercato centrale di Rufisque. Si tiene tutti i giorni, nelle vie tra il porto, la stazione e il centro città. Stiamo parlando di un mercato storico, istituito molto prima che il Senegal diventasse colonia francese ma totalmente cresciuto proprio in epoca coloniale. Nel XIX Secolo, era il punto di contrattazione per i carichi di arachidi che, proprio da Rufisque, partivano alla volta dei porti francesi e, successivamente, verso quelli di mezzo mondo.

Al di là di questo, il Mercato di Rufisque è un luogo dove il colore regna sovrano, sia nel cibo che nei tessuti venduti proprio dalle molte bancarelle presenti. Se, girando per questo mercato, troverai un tessuto che ti piace, chiedi a chi lo vende se può confezionarti una camicia, una gonna o un abito. Solitamente, molti venditori di tessuti sono anche sarti o hanno un sarto che lavora per loro. Vai al mercato di prima mattina e, qualche ora dopo ritorna a prendere quanto hai ordinato. È o non è il migliore dei souvenir da portare a casa da Rufisque?

Il cibo, in Senegal, racconta la mescolanza di genti, cultura e tradizioni che sono approdati in questa fetta di Africa Occidentale, soprattutto negli ultimi cento anni. La cucina senegalese subisce ancora oggi delle splendide influenze da parte di Capo Verde nonché si ispira spesso ai piatti portati in Senegal dai cristiano-maroniti che sono arrivati qui dal Libano. Un piatto speciale da assaggiare, anche tra i banchi del mercato di Rufisque, è il Thiéboudienne. Si tratta di un piatto unico a base di riso e pesce, da gustare assolutamente in compagnia, condividendo il piatto e mangiando, come da uso locale, con le mani.

Un consiglio: controlla bene quando se il tuo viaggio in Senegal cadrà in concomitanza col Ramadan. Durante quel periodo molto importante per i musulmani, gli unici venditori di cibo che troverai al mercato saranno, solitamente, quelli di religione cristiana. In quest’area del Senegal, non sono molti ma ci sono.

I colori del mercato di Rufisque in Senegal

Fonte: iStock

Un sarto, come i molti che incontrerai a Rufique

Rufisque e la sua moschea: un viaggio nella devozione del Senegal

Il Senegal è una repubblica presidenziale laica. Stato e religione sono perfettamente slegati e indipendenti tra loro. I senegalesi, però, sono un popolo molto devoto, sia quando parliamo di cristianesimo che, soprattutto, parlando di religione islamica. La maggior parte della popolazione locale è musulmana, vivendo la propria religione con costanza ma non permettendo troppe ingerenze nella vita di tutti i giorni. Un buon modo per rendersene conto è visitare la moschea di Rufisque.

La città ha oltre duecento mila abitanti e conta molte moschee di diversa grandezza e importanza. La Grande Mosquée de Rufisque è uno dei punti di riferimento e può essere visitata. Basta solo tener presente alcuni accorgimenti. Nell’area di preghiera della moschea, si entra senza scarpe. Se non vuoi stare scalzo, porta dei calzini puliti da usare in quell’occasione.

Rispetto religioso e regole igieniche vogliono che si entri sui tappeti di preghiera con i piedi puliti. Quindi non si possono usare le calze che, di norma, si indossano con le scarpe. Meglio avere un paio di calzini puliti da usare solo in quell’occasione. Alle donne è chiesto di coprirsi la testa. Tutti dovrebbero avere le spalle coperte e dei pantaloncini non troppo corti. All’interno della moschea è facile trovare gli imam, con i quali poter chiacchierare. Potrebbe essere un qualcosa di molto profondo e istruttivo da provare durante il tuo viaggio in Senegal.

Rufisque e le sue case coloniali: il fascino del passato in stile francese

Molte città del Senegal hanno storia da vendere: la più importante, da questo punto di vista, è Saint Louis ma anche Rufisque si difende bene. A Rufisque si sono conservate nel tempo molte case storiche, risalenti all’arrivo dei portoghesi, prima, e dei francesi, successivamente. Lo sapevi che molte infrastrutture in Senegal portano la firma di Gustave Eiffel? Le città di questa nazione africana sono un vero e proprio tesoro se ami l’architettura di fine ‘800 e Rufisque non fa eccezione.

L’architettura importata dall’Europa si fonde con influenze più arabeggianti e con tantissima identità africana che, in un luogo come il Senegal, non manca davvero mai. La città ha subito una forte urbanizzazione dagli Anni ’50 in poi con una successiva battuta d’arresto dovuta alla grande espansione di Dakar. Questo però non ha permesso a Rufisque di alterare o mettere in pericolo l’immagine di alcuni edifici storici che vanno proprio visti durante un giorno di viaggio nei dintorni proprio di Dakar stessa.

Rufisque: assaggiare il Thiéboudienne al mercato

Fonte: iStock

Il Thiéboudienne da assaggiare a Rufisque

Rufisque e il suo porto: la storia in tutte le sue sfaccettature

Ci sono alcune informazioni errate in rete su Rufisque: molti risultati di ricerca localizzano la Maison des Esclaves, Patrimonio UNESCO, in questa città del Senegal ma quel monumento storico importantissimo si trova, al contrario, sull’Isola di Gorée, di fronte la capitale.

La storia di Rufisque è decisamente legata, nel bene e nel male, al colonialismo e anche alla storia della schiavitù africana. Lo sa bene il porto di Rufisque, ancora oggi in uso per tutto ciò che riguarda pescatori e pescherecci. Questo porto non vanta, attualmente, delle aree storiche preservate e visitabili ma non mancherai di notarlo, una volta arrivo in questa città del Senegal.

Fin dai tempi dei Portoghesi, questo luogo era uno dei punti di partenza dei carichi più grandi di tutta l’Africa, sia quelli fatti di merce che quelli fatti, purtroppo, di persone. La città sorse, infatti, proprio grazie ai molti traffici commerciali. Un tempo si chiamava Tenguedj e acquisì poi il nome di “Rio Fresco”, da cui derivò Rufisque. Già ai tempi dei Portoghesi, molti schiavi provenienti da diverse zone diverse dell’Africa venivano portati sull’Isola di Gorée e, una volta lì, venivano divisi tra i vari carichi commerciali. È a quel punto che entrava in gioco il porto di Rufisque perché le persone catturate venivano portate proprio in questo porto e trasbordate in imbarcazioni più grandi, a pieno carico e pronte a partire.

Abolita la schiavitù e arrivati i Francesi, il porto di Rufisque divenne il primo scalo per quantità di esportazione di arachidi. Ancora oggi, i “cacauchètes” – come vengono chiamati in francese – sono la principale merce esportata dal Senegal.

Dove andare al mare in Senegal: la Spiaggia di Sangalkam

Fonte: iSrock

La Spiaggia di Sangalkam, di fronte a Rufisque

 Rufisque e le sue spiagge: andare al mare in Senegal

La parte di costa senegalese su cui si trova Rufisque si chiama Petite Côte, ovvero la costa piccola. Viene chiamata così perché, di norma, le onde dell’oceano sono molto meno impattanti e sono meno potenti di quelle della costa del Senegal a nord di Dakar, molto più sferzata dalle correnti oceaniche.

Questa caratteristica fisica e geografica fa del golfo su cui si affaccia anche Rufisque un posto dove andare in spiaggia è facile, oltre che molto bello. Più a sud, lungo la cosa, si trovano alcune delle località di mare più celebri del Senegal (come Popenguine, Saly o Joal Fadiouth, per esempio) ma anche nei dintorni di Rufisque ci sono delle spiagge ben frequentate e dove è proprio bello passare qualche ora di relax.

Una di esse è la spiaggia di Sangalkam, molto vasta, di sabbia chiara e spesso utilizzata dalle tartarughe come luogo per deporre le uova. Le spiagge senegalesi sono, di norma, libere e gratuite ma, nel caso volessi usufruire di un ombrellone e di un lettino, troverai molti luoghi che offrono questo tipo di servizio.

Si tratta, d’abitudine, di ristoranti e bar che si sono trasformati in veri e propri “lidi”. Molti utilizzano la formula “mangi qui e stai in spiaggia quanto vuoi”, mentre altri hanno dei prezzi fissi per gli ombrelloni. Non farti confondere dal nome Sangalkam: si chiama così anche una città dell’entroterra. La Plage de Sangalkam è la spiaggia principale, proprio davanti a Rufisque.

Una seconda alternativa da tener presente per la tua giornata a Rufisque è costituita dalle tante e innumerevoli piccole spiagge senza nome che troverai fuori città, sia in direzione di Dakar, che nella direzione opposta. Questa seconda soluzione è la migliore per trovare dei pezzi autentici di costa senegalese.

Qui non mancherai di notare, per esempio, le tradizionali imbarcazioni dei pescatori approdate sulla riva e molta gente che contratta per il pescato del giorno. Fare il bagno e prendere il sole è comunque possibile e, scegliendo queste spiagge più comuni, potrai vivere una vera e propria giornata di mare senegalese.

Categorie
Notizie Viaggi

Il passaporto italiano è secondo al mondo con l’ingresso in 192 Paesi

Non tutti i passaporti, purtroppo, sono uguali: alcuni infatti aprono le porte a più Paesi e altri non permettono di viaggiare senza un visto di ingresso. Insomma, esiste una vera e propria classifica che “misura” il grado di forza di un passaporto rispetto a quante nazioni permettono a chi lo possiede di visitare il Paese senza bisogno del rilascio di un visto. Ecco come si piazza il passaporto italiano nella classifica stilata dall’Henley Passport Index di quest’anno.

Cos’è l’Henley Passport Index

L’Henley Passport Index è operativa da 19 anni nella valutazione di ben 199 passaporti in merito a 227 destinazioni nel mondo, basandosi sui dati della International Air Transport Association (IATA).

La classifica mondiale dell’Henley Passport Index valuta la potenza e la libertà di viaggio dei passaporti ordinari emessi dai vari Paesi del mondo. Perché ordinari? Perché esistono diverse tipologie di passaporto e in questa classifica non viene tenuto conto di quelle rilasciate ai fini diplomatici o ai funzionari governativi, ad esempio. Il passaporto ordinario è quello concesso ai liberi cittadini per viaggiare nel mondo.

Questo indice, comunque, fornisce informazioni sul numero di destinazioni internazionali in cui i possessori di un determinato passaporto possono viaggiare senza la necessità di un visto oppure, in alcuni casi, ottenendolo all’arrivo. L’Henley Passport Index è dunque uno strumento utile per confrontare e valutare la facilità con cui i cittadini di diversi Paesi possono accedere a varie destinazioni nel mondo. Dapprima noto come Henley & Partners Visa Restrictions Index (HVRI), l’indice è stato rivisto e rinominato nel gennaio 2018.

Il calcolo del punteggio dell’Henley Passport Index si basa su un’analisi delle normative dei visti di numerosi Paesi e territori, condotta in collaborazione con l’International Air Transport Association (IATA), come sopracitato, utilizzando i dati ufficiali provenienti dal database globale dell’organizzazione.

L’Italia al secondo posto

Dall’ultimo report di Henley Passport Index, quest’anno l’Italia si è aggiudicata il secondo posto per la “potenza” del suo passaporto, subito dopo Singapore e allo stesso posto sul podio con Francia, Germania, Spagna e Giappone. Il passaporto italiano, infatti, consente al cittadino che viaggia di entrare senza necessità di un visto in 192 Paesi del mondo (Singapore ha “solo” tre Paesi in più sulla lista). All’inizio dell’anno, però, i calcoli dell’Henley Passport Index avevano visto l’Italia al primo posto con il passaporto più potente al mondo a gennaio 2024.

Grande cambiamento per gli USA che invece scendono di posizione dal quinto all’ottavo posto con un passaporto che permette ai cittadini degli stati a stelle e strisce di viaggiare in 186 Paesi senza visto. Nel 2014, tra l’altro, gli Stati Uniti erano al primo posto con il Regno Unito che invece oggi è sulla quarta posizione con Nuova Zelanda, Belgio, Norvegia e Danimarca, seguiti dalla quinta posizione (che chiude la “top 5”) con Portogallo e Australia con i cui passaporti si può viaggiare liberamente in 189 nazioni.

Sul podio, ma terzi, sono invece: Corea del Sud, Svezia, Finlandia, Austria, Irlanda, Olanda e Lussemburgo. In questi sette Paesi, infatti, il passaporto consente l’ingresso in 191 destinazioni del mondo, una in meno che per l’Italia.

E l’ultimo in classifica? Purtroppo è l’Afghanistan, che consente ai suoi cittadini di entrare senza visto in appena 26 Paesi del mondo.

Sapete invece qual è il passaporto più raro del mondo? Quello dello Stato del Vaticano, posseduto solo dai pochi residenti.

Categorie
Asia Emirati Arabi Idee di Viaggio itinerari culturali litorali mare snorkeling vacanze avventura Viaggi viaggiare

Qurum Beach: guida alla spiaggia più famosa di Muscat

Sai alla ricerca di una fuga rilassante e divertente a Muscat, in Oman e vuoi goderti il sole, la sabbia e il mare di una delle più belle spiagge del Golfo dell’Oman? Se la risposta è sì, allora devi assolutamente visitare Qurum Beach, la spiaggia più popolare di Muscat e un’attrazione imperdibile per ogni viaggiatore. Antica città portuale pittorescamente arroccata sul Golfo dell’Oman, Muscat è il sogno degli appassionati di storia. La capitale dell’Oman è rinomata per la sua splendida architettura, i siti storici e le moschee ricoperte di mosaici. La città è votata alla conservazione, quindi anche gli edifici moderni devono mantenere cupole, finestre arabescate e altre caratteristiche tradizionali. Il risultato è una destinazione straordinaria. La posizione inoltre fa sì che il sole splenda per la maggior parte dell’anno, mentre la sua posizione costiera offre infinite opportunità per godersi la spiaggia e il mare, nuotare, fare snorkeling e tanto altro.

Qurum Beach, una spiaggia per tutti i gusti

La spiaggia di Qurum è una destinazione meravigliosa che offre molte occasioni di divertimento e relax a chiunque la visiti. Uno splendido tratto di costa che ha davvero molto da offrire. Che tu voglia nuotare, fare surf, andare in kayak, fare snorkeling, andare in moto d’acqua o pescare, troverai molte attività e sport per divertirti e passare il tuo tempo. Se invece preferisci rilassarti al sole, potrai oziare sulla sabbia soffice, immergerti nell’acqua limpida, ammirare le palme e guardare lo spettacolare tramonto. Situata nel quartiere di Qurum, il cuore pulsante della moderna Muscat, la spiaggia si estende per quattro chilometri lungo la costa cittadina. La capitale costiera dell’Oman, è uno storico porto commerciale che per migliaia di anni ha collegato le rotte delle spezie dell’Estremo Oriente alla Penisola Arabica. La città ha mantenuto un’estetica araba classica con la sua architettura, gli abiti tradizionali locali e i dhow (imbarcazioni) in legno che continuano a navigare nelle acque costiere straordinariamente limpide. Volendo, dopo aver trascorso una bella giornata in spiaggia rilassandoti o facendo sport, potrai anche esplorare i dintorni, come la Riserva Naturale di Qurum, la Royal Opera House, il Muscat Grand Mall o la Grande Moschea del Sultano Qaboos, e scoprire la cultura e la storia di Muscat.

Spiaggia Muscat

Fonte: iStock

L’ampia distesa di sabbia di Qurum Beach

Come raggiungere la spiaggia di Qurum

La spiaggia di Qurum si trova nel cuore di Muscat, la capitale dell’Oman, ed è facilmente raggiungibile con diversi mezzi di trasporto, a seconda delle tue esigenze e del tuo budget.

In auto

La spiaggia è ben collegata da strade e autostrade e dispone di ampi parcheggi. Il tempo di percorrenza dall’aeroporto internazionale di Muscat a Qurum Beach è di circa 20 minuti, mentre dal centro città è di circa 15 minuti.

In autobus

Se preferisci usare i mezzi pubblici, potrai prendere un autobus per Qurum Beach da diverse zone di Muscat. Il servizio è gestito da Mwasalat, l’azienda di trasporti nazionale, ed è affidabile e conveniente. Il prezzo dell’autobus è di 0,5 OMR (1,5 €) a corsa e gli autobus passano ogni 15-30 minuti. La fermata dell’autobus più vicina è Qurum Park, a pochi passi dalla spiaggia.

In taxi

Se preferisci la comodità di un taxi, potrai chiamarne uno per strada o prenotarlo online. Il servizio taxi è comodo e confortevole, ma può essere costoso e variabile. La tariffa del taxi dipende dalla distanza, dal traffico e dalla capacità di contrattazione e può variare da 5 a 15 OMR (da 13 a 40 €) per corsa. I taxi sono solitamente a tassametro, ma è anche possibile negoziare un prezzo fisso prima di salire.

In bicicletta

Se ami pedalare e goderti una bella vista panoramica, puoi raggiungere la spiaggia di Qurum in bicicletta dalle zone vicine. Il servizio è offerto da Cyacle, una società di bike sharing, ed è divertente ed ecologico. La tariffa è di 0,5 OMR (1,5 €) all’ora e le biciclette possono essere noleggiate e restituite in qualsiasi stazione Cyacle. La stazione Cyacle più vicina a Qurum Beach è la Qurum Commercial Area, a 10 minuti di bicicletta dalla spiaggia.

Periodo migliore per visitare la spiaggia di Qurum

La spiaggia di Qurum è aperta tutto l’anno e può essere visitata in qualsiasi momento della giornata. Tuttavia, il momento migliore per visitare Qurum Beach dipende dal meteo, dalla folla e dagli eventi. Il clima di Qurum Beach è influenzato dal Golfo dell’Oman ed è generalmente caldo e soleggiato durante tutto l’anno. La temperatura media varia da 20°C  in inverno a 35°C in estate, mentre l’umidità media va dal 40% in inverno all’80% in estate. Le precipitazioni sono minime e il vento è moderato. Il periodo migliore per visitare la spiaggia di Qurum, in base alle condizioni meteorologiche, va da ottobre ad aprile, quando la temperatura è piacevole, l’umidità è bassa e la brezza è rinfrescante. La spiaggia è solitamente affollata durante l’alta stagione, che va da novembre a marzo, per la presenza di turisti e abitanti della città, e lo è ancora di più naturalmente durante i fine settimana, dal giovedì al venerdì, per l’arrivo di molte famiglie e gruppi a godersi un po’ di relax. Meno affollata durante la bassa stagione, che va da maggio a settembre, quando la temperatura è alta e l’umidità è elevata e nei giorni feriali, dal sabato al mercoledì, quando molte persone sono al lavoro o a scuola. Considera inoltre che Qurum Beach ospita molti eventi durante l’anno, come concerti, fuochi d’artificio, manifestazioni sportive e spettacoli culturali.

 

Qurum Beach

Fonte: iStock

Qurum Beach è accessibile in ogni stagione dell’anno

I nostri consigli per godersi al meglio Qurum Beach

Per passare una bella giornata in spiaggia, metti in borsa l’essenziale, come acqua, asciugamano, costume da bagno e un cambio d’abito. Le attrezzature per fare attività sportive invece, come tavola da surf, kayak, accessori da snorkeling e canna da pesca, possono essere noleggiate in spiaggia. È anche possibile fare attività seguiti da un istruttore, naturalmente per un costo aggiuntivo. Prenota l’alloggio ed eventuale tour in anticipo, soprattutto durante l’alta stagione, quando la domanda è elevata e i prezzi sono alti. Puoi scegliere tra diverse opzioni, come hotel, resort, appartamenti o campeggi vicino alla spiaggia di Qurum. Ricorda di rispettare la cultura e le usanze locali e segui i regolamenti della spiaggia. Evita di gettare rifiuti, fumare, bere o suonare musica ad alto volume in spiaggia e vesti in modo sobrio. Qurum Beach inoltre ha diversi caffè e locali che offrono cibo e bevande per vari gusti e budget. Si possono trovare cucine locali e internazionali, come quella omanita, indiana, cinese, italiana o americana e cibo veloce come snack, come panini, hamburger, pizze o insalate, dessert, come gelati, torte o biscotti. È possibile consumare i pasti o le bevande in spiaggia o nelle aree interne o esterne dei caffè.

Servizi in spiaggia

La spiaggia di Qurum dispone di spogliatoi e docce pubbliche. I servizi sono gratuiti, puliti e sicuri, perfetti per lavarsi e cambiarsi dopo aver trascorso una bella giornata in spiaggia. Qurum Beach è sorvegliata da un servizio di salvamento offerto da bagnini professionisti, addestrati e certificati, dislocati in vari punti della spiaggia. Puoi contare su di loro per la sicurezza e l’assistenza in caso di emergenza o incidente.

Luoghi da visitare vicino alla spiaggia di Qurum

Qurum Beach non è solo una spiaggia, ma anche una porta d’accesso a molte altre attrazioni di Muscat e dell’Oman. Potrai visitare i luoghi vicini, raggiungibili a piedi o in auto dalla spiaggia, e scoprire la cultura e la storia di Muscat e dell’Oman.

Riserva naturale di Qurum

La Riserva naturale di Qurum è un parco naturale adiacente alla spiaggia ed è un paradiso per gli amanti della natura e della fauna selvatica. È possibile esplorare la riserva, che copre un’area di 1,5 chilometri quadrati, e vedere le mangrovie, le lagune, le paludi e le isole. Si possono anche avvistare uccelli come fenicotteri, aironi, garzette o gabbiani, e animali come granchi, tartarughe o pesci. La distanza tra la spiaggia di Qurum e la Riserva naturale è di 1 km, con direzione nord. L’orario di apertura è dalle 6 alle 18 e l’ingresso è gratuito.

Royal Opera House

La Royal Opera House è un centro culturale e artistico che si trova vicino alla spiaggia di Qurum ed è una tappa obbligata per gli amanti della musica e dell’arte. È possibile visitare il teatro, che è uno splendido esempio di architettura omanita contemporanea, e vedere l’auditorium, i giardini, le gallerie e il museo. Potrai anche assistere a spettacoli come l’opera, il balletto, un musical o un concerto e godere del talento e della diversità degli artisti. È inoltre possibile fare shopping, cenare o rilassarsi presso il Teatro dell’Opera, che offre una varietà di opzioni, come boutique, ristoranti o caffè. La distanza tra la spiaggia di Qurum e il Royal Opera House è di 3 km, in direzione ovest. L’orario di apertura è dalle 8:30 alle 23:00 e il costo dell’ingresso è di 3 OMR (8€) per la visita e varia invece per gli spettacoli.

Muscat Grand Mall

Il Muscat Grand Mall è un complesso commerciale e di intrattenimento che si trova vicino alla spiaggia di Qurum ed è una tappa obbligata per gli amanti dello shopping. All’interno è possibile mangiare, bere o rilassarsi grazie ad un’ampia gamma di opzioni, come fast food, ristoranti raffinati, caffè e bar. La distanza tra Qurum Beach e Muscat Grand Mall è di 4 chilometri, in direzione sud. L’orario di apertura è dalle 10 alle 22 e l’ingresso è gratuito.

Moschea Sultano Qaboos

Fonte: iStock

L’imponente Moschea del Sultano Qaboos, vicina a Qurum Beach

Grande Moschea del Sultano Qaboos

La Grande Moschea del Sultano Qaboos è un punto di riferimento religioso e architettonico che si trova vicino alla spiaggia di Qurum ed è una tappa obbligata sia per i viaggiatori che per i credenti locali. È possibile visitare la moschea, una delle più grandi e più belle del mondo, e vedere la cupola, i minareti, le sale di preghiera e la biblioteca. Si può anche ammirare l’artigianato, il design e la decorazione della moschea, che presenta marmi, oro, cristalli e tappeti. L’edificio è in grado di ospitare 20.000 fedeli e vanta una vastissima collezione di libri. Completata nel 2001, è un’ode architettonica alle piastrelle islamiche, con lunghi corridoi esterni fiancheggiati da nicchie che presentano motivi tradizionali di diversi periodi religiosi. All’interno, la sala di preghiera principale ospita il secondo tappeto persiano più grande al mondo e il secondo lampadario più grande, impreziosito da oro a 24 carati e 600.000 cristalli Swarovski, per un peso di 8,5 tonnellate. I giardini, la sala di preghiera e la biblioteca – che ospita più di 20.000 volumi – sono aperti ai visitatori non musulmani dalle 8:30 alle 11:00 tutti i giorni tranne il venerdì. La visita alla moschea non è a pagamento, ma sia gli uomini che le donne devono indossare abiti che coprano i polsi e i gomiti e le signore sono tenute a coprirsi i capelli. La distanza dalla spiaggia di Qurum alla Grande Moschea del Sultano Qaboos è di 15 chilometri, in direzione est. L’ingresso è gratuito.

Categorie
Idee di Viaggio Oceano Pacifico surfing Tahiti vacanze avventura Viaggi

Teahupo’o, il paradiso del surf di Tahiti

Tahiti, l’isola paradisiaca che incanta i viaggiatori di tutto il mondo con le sue spiagge di sabbia bianca, le acque cristalline e la ricca cultura polinesiana, si erge maestosa nel cuore dell’Oceano Pacifico e oggi è sotto i riflettori grazie a uno degli spot di surf più famosi al mondo, Teahupo’o. Qui, infatti, si stanno svolgendo le gare di surf per i Giochi Olimpici di Parigi 2024: non è certo un mistero il perché!

L’onda di Teahupo’o è famosa in tutto il mondo e può essere a pieno titolo detta il sogno di ogni surfista: questo perché in questo preciso angolo di Pacifico, accade un miracolo di Madre Natura. L’onda che si forma a Teahupo’o è a dir poco iconica, definita dai surfisti di tutto il mondo come “l’onda perfetta”.

Teahupo’o e l’onda perfetta

Nella splendida cornice dell’arcipelago delle Isole della Società, Tahiti brilla di luce propria: è l’isola più grande di questo arcipelago polinesiano ed è un vero e proprio trionfo della natura, con la sua flora rigogliosa e tropicale, il territorio vulcanico e spiagge che tolgono il fiato per la loro bellezza.

Proprio a Tahiti incontriamo Teahupo’o, un luogo di straordinaria bellezza ma famoso soprattutto per essere uno degli spot di surf più incredibili al mondo. Teahupo’o è sede di una tappa di World League di surf da oltre vent’anni e surfisti del calibro di Gabriel Medina, Kelly Slater, Jérémy Florès, Andy Irons e Mark Occhilupo sognano di dominare la sua onda e di battere qui i propri record relativi a questo affascinante e adrenalinico sport acquatico.

Surfista a Teahupo'o

Fonte: iStock

Un surfista sull’onda a Teahupo’o

Il nome stesso di Teahupo’o ha un significato ancestrale: nella lingua locale Teahupo’o significa “teste tagliate”, in tahitiano, ma anche “muro di teschi”. Questo termine si lega a una leggenda secondo cui, al confine dell’omonimo villaggio, un tempo i clan del territorio combatterono per l’isola e i vincenti costruirono un muro di delimitazione proprio con i teschi dei clan sconfitti. Ma c’è di più: un’altra leggenda, invece, lega l’origine del nome alle teste tagliate di chi aveva il coraggio di sfidare le possenti onde di Teahupo’o.

Teahupo’o oggi vanta un impianto per le gare di surf che è comunque stato progettato per salvaguardare la natura dell’isola, con strutture modulari. Ma veniamo al dunque, parlando della grande protagonista di Teahupo’o, l’onda perfetta: a far sì che questa spettacolare onda si formi è anche la barriera corallina sottomarina, posta a 400 metri di distanza dalla costa, con un fondale che precipita da una profondità di 45 metri a una di zero. Poiché la laguna è di poco sopraelevata rispetto all’oceano, l’onda si infrange nel momento in cui l’acqua della laguna viene come aspirata, dando vita a  un fenomeno che rende le onde stesse ancora più alte e cave.

Le condizioni oceaniche, quali la forza e la direzione delle mareggiate, sono altre variabili che influenzano la formazione di questa onda: soprattutto in inverno, con le mareggiate più frequenti, a Teahupo’o le onde raggiungono la loro massima grandezza e intensità.

Il periodo in cui ammirare e cercare di cavalcare l’onda di Teahupo’o va da aprile a ottobre: questa mitica onda può avere un’altezza che va dai 3 ai 7 metri. Ma la sua caratteristica più affascinante è l’unione di tre aspetti: il barrel iconico, cioè la forma ideale di un’onda per surfare, la discesa alla base ovvero l’heavy drop e il reef poco profondo, ovvero il cosiddetto fondale.

Il periodo migliore per visitare Teahupo’o

Se vi state domandando qual è il periodo migliore per andare a Teahupo’o, sicuramente parliamo di un arco temporale che abbraccia la primavera e l’estate: i mesi da maggio ad agosto sono i migliori per godersi il surf a Teahupo’o e il territorio circostante.

Teahupo'o, villaggio

Fonte: iStock

Vista del villaggio di Teahupo’o

Durante l’inverno in Polinesia, che corrisponde ai mesi tra giugno e agosto, le onde dell’Oceano Pacifico sono più imponenti, ma attenzione: anche il vento può essere più impervio in questa stagione, motivo per cui solo i surfisti più abili possono confrontarsi con Teahupo’o.

Come raggiungere Teahupo’o

La città di Papeete, capitale della Polinesia Francese, si trova si trova proprio sull’isola di Tahiti: ecco perché Teahupo’o, parte del comune di Taiarapu-Ovest, a circa 70 chilometri dalla capitale, è facilmente raggiungibile anche in auto con un tragitto di circa 1 ora e 30 minuti. Per raggiungere Teahupo’o si può anche volare dall’aeroporto di Faa’a, che si trova vicino alla capitale, per poi prendere un’auto o un altro mezzo di trasporto in direzione Teahupo’o.

Cosa mangiare a Teahupo’o

Se vi piacciono i sapori freschi ed esotici, a Teahupo’o troverete pane per i vostri denti: la cucina locale è ancorata fortemente a ciò che offre la natura, per cui il pesce e i frutti di mare sono i grandi protagonisti delle tavole di Tahiti così come il latte di cocco e la frutta in genere. Se andate in viaggio a Teahupo’o vi consigliamo di provare:

  • Poisson Cru: un piatto classico della cucina polinesiana, il Poisson Cru è una sorta di ceviche a base di pesce crudo marinato nel succo di lime e latte di cocco, condito con verdure fresche come cetrioli, pomodori e cipolle.
  • Poisson Frit: il pesce fresco fritto è una scelta popolare nelle cucine locali. Potete assaporare varietà di pesce fresco fritto e croccante servito con salsa aioli o altre salse tradizionali.
  • Poisson Poe: un piatto tradizionale a base di pesce cotto con latte di cocco, vaniglia e altre spezie polinesiane. Viene spesso servito con purè di banane o uru (frutto del pane).
  • Fruit de Mer: date un’occhiata ai ristoranti locali per assaggiare deliziosi frutti di mare freschi, come aragoste, gamberi, cozze e altri frutti di mare locali.
  • Frutta Tropicale: non dimenticate di gustare la vasta gamma di frutta tropicale disponibile sull’isola. Ananas, mango, papaya e cocco fresco sono solo alcune delle delizie fruttate che potete trovare a Teahupo’o.
  • Banane Tahitiane: le banane locali sono un’altra leccornia da provare. Più piccole e più dolci delle banane comuni, sono un’esperienza gustosa da non perdere.
Categorie
Viaggi viaggiare Wanderlust

Giornata internazionale dell’amicizia: perché viaggiare con un amico ti cambia

Ci sono diverse ragioni per cui viaggiare in compagnia di un amico è sicuramente meglio che viaggiare da soli. Certo, bisogna che l’amicizia sia affiatata – e non significa che sia per forza di lunga durata, anche con un amico conosciuto da poco si possono avere tanti interessi in comune -, che ci sia la giusta confidenza, il massimo del rispetto e che si siano messi in chiaro fin dall’inizio alcuni presupposti.

L’amico con cui si viaggia deve sicuramente condividere gli stessi nostri interessi, a partire dalla meta scelta ma anche dei luoghi da visitare, dei gusti in fatto di cibo e del tipo di vacanza che si desidera fare (zaino in spalla, lusso, itinerante ecc.). ma soprattutto l’amico con cui si viaggia deve essere qualcuno su cu contare in caso di necessità. Viaggiare in compagnia di un amico, se tutto va bene, serve sicuramente a rafforzare l’amicizia oltre che a condividere esperienze e bellissimi ricordi. Detto questo, ecco quali sono i vantaggi di fare un viaggio con un amico/amica.

Viaggiare con un amico è più sicuro

Viaggiare da soli è bello e la sensazione di indipendenza è impagabile, tuttavia, spesso i malintenzionati prendono di mira chi è in balìa di se stesso. Ecco allora che fare una vacanza in compagnia dà un senso di maggiore sicurezza e tiene più lontani truffatori e imbroglioni e, soprattutto, l’amico è un aiuto da contattare in caso di problemi, specie se si viaggia in Paesi stranieri dove non è semplice districarsi tra lingue incomprensibili e burocrazia.

Viaggiare con un amico è più divertente

Condividere le esperienze di viaggio con un amico è molto più divertente. Ci si può confrontare sui luoghi che si visitano e su tutto ciò che vi accade durate una vacanza. Come già detto, un viaggio ben riuscito può rafforzare un’amicizia sui cui poter contare anche una volta tornati a casa ed è quindi un esercizio di convivenza.

Viaggiare con un amico è più economico

Sì, perché dividere alcune spese è sicuramente più vantaggioso che sobbarcarsele tutte. Vedi per esempio il prezzo dei taxi, di un’auto a noleggio, di una camera d’hotel – se la si vuole condividere, ma non è obbligatorio – .  Insomma, dividere per due i costi rende le scelte molto più abbordabili e vi permette di risparmiare per regalarvi qualche altra esperienza non programmata.

Viaggiare con un amico per mettersi alla prova

Lanciarsi in avventure impensabili, è questo l’effetto che può fare un viaggio in compagnia di un amico fidato. Sapere di condividere un’impresa difficile può darvi la forza di affrontare situazioni che da soli non avreste mail coraggio di fronteggiare. Un amico vi incoraggia, vi sprona e vi tranquillizza. Quando si è lontani dal proprio ambiente può capitare di sentirsi fuori dalla propria comfort zone. Un amico può trasformare una situazione difficile in una più tranquillizzante. Aiutatevi a vicenda per portare a casa il massimo dal vostro viaggio anziché perdere delle belle occasioni di cui potreste anche pentirvi.

Viaggiare con un amico rafforza l’amicizia

Nel bene e, soprattutto, nel male ci si accorge di quanto sia affidabile il compagno o la compagna di viaggio con cui state condividendo una vacanza. Sì, perché sono i problemi che possono insorgere a mettere veramente alla prova il vostro rapporto. Se la persona con cui viaggiate non è affidabile, vi servirà per la prossima volta in cui deciderete di partire in compagnia di un amico, questa volta vero.

Viaggiare con un amico insegna a condividere

Spesso non ce ne rendiamo conto ma ci comportiamo da veri egoisti e quando si viaggia con un’altra persona il difetto viene sicuramente a galla. Viaggiare in due, condividendo tutto e tenendo conto delle esigenze altrui mette alla prova proprio il nostro carattere e quello dell’altro.

Viaggiare con un amico per condividere le skill

Ma condividere significa anche incastrarsi alla perfezione con il compagno di viaggio: per esempio, se voi guidate bene e l’altro no ma è un ottimo navigatore con un fantastico senso dell’orientamento ecco che siete fatti l’uno per l’altro. Conoscendo i punti forti e quelli deboli di entrambi si possono compensare pregi e difetti diventando la coppia perfetta per viaggiare.

Viaggiare con un amico per condividere bei ricordi

Detto che ciascuno di noi affronta le situazioni in modo assolutamente personale e in modo altrettanto personale le ricorda, condividere le esperienze di un viaggio con un’altra persona aiuta a ricordare più le cose belle di quelle brutte. Infatti, quando si viaggia da soli si tende ad affrontare le situazioni con maggiore tensione e stress, invece, sapendo di poter contare su una spalla, ci si rilassa maggiormente e ci si gode di più il viaggio.

Categorie
boschi cascate Umbria vacanza natura Vacanze natura Viaggi viaggiare

All’ombra in Umbria: cascate e piscine naturali tra i boschi del centro Italia

No, non è così: la parola ombra, derivata dal latino umbra, non sta all’origine del nome della regione Umbria né del popolo degli Umbri che l’abitava in tempi remoti. Eppure il motivo di tale equivoco non è difficile da immaginare: i dolci rilievi collinari che animano il profilo morfologico della regione sono coperti di verdi e fitti boschi del cui riparo si può giovare il viaggiatore che ci si trovi a passare.

Non solo il viaggiatore, ma anche chi va alla ricerca di cascate, polle e piscine naturali d’acqua dolce può bearsi della frescura delle ombre umbre, scoprendo paesaggi unici e piccoli tesori rimasti nascosti al riparo delle chiome degli alberi.

L’Umbria è attraversata, d’altra parte, da alcuni dei fiumi più lunghi d’Italia. Il Tevere nasce in Emilia-Romagna, attraversa il territorio umbro e finisce, come noto, nel Lazio. Il Chiascio, il Nera, il Topino, il Nestore sono altri corsi d’acqua che superano tutti i cinquanta chilometri di percorrenza. Tuttavia questo non significa che l’Umbria rurale offra una gran quantità di luoghi adatti al wild swimming, anzi.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Acque cristalline e purissime tra le colline dell’Umbria

Alcuni di questi fiumi hanno letto ampio e passano attraverso un ampio numero di cittadine, altri hanno corsi impetuosi, con forti correnti che li rendono più adatti agli sport acquatici come il kayak che non a un semplice tuffo rinfrescante.

Insomma: per trovare il luogo giusto per una gita estiva al fiume, dove potersi godere la fresca ombra dei boschi, incontrare un contesto naturale magico e godersi qualche bracciata in acqua dolce bisogna sapersi orientare. Ecco quindi un piccolo compendio di spot ideali per un picnic in riva al fiume.

Il Laghetto incantato di Assisi

Nel periodo estivo buona parte dei venti chilometri occupati dal corso del torrente Tescio, affluente del fiume Chiascio, rimangono in secca.

Lo si vede poco lontano da Assisi, nei pressi di Santa Maria degli Angeli, o anche a Pian della Pieve, dove una maestosa e spettacolare cascata si asciuga ben presto, trasformandosi in una sorta di grosso fossile inerme.

C’è però un luogo dove il Tescio non subisce le paturnie meteorologiche dell’estate, un laghetto incantato circondato da un’atmosfera magica, nascosto tra i boschi che popolano il Parco del monte Subasio.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

L’atmosfera speciale del Laghetto incantato

Per raggiungerlo si deve lasciare Assisi in direzione del già citato abitato di Pian della Pieve, superarlo e imboccare la strada per Santa Maria di Lignano. Il fondo stradale diventa sterrato, ma ben tenuto. Proseguite per ca 2,5 km fino ad incrociare un cartello che indica una strada che scende verso destra e si dirige al B&B La Zuppa Inglese. Non svoltate, ma proseguite per qualche decina di metri: troverete uno spiazzo dove lasciare la vostra auto. Il luogo dal quale si scende al fiume dista circa 9 km dal centro di Assisi ed è un ottimo percorso da fare anche in bicicletta, con una mountain bike o una bici gravel.

Dal luogo di arrivo descritto, tornate a piedi sulla strada percorsa e scendete stavolta verso il bed and breakfast. Dopo un tornante troverete il cancello che dà accesso alla tenuta della struttura, ma anche un guado per attraversare il corso del Tescio e imboccare un breve sentiero che in meno di 5 minuti vi porterà ad un’ampia radura in mezzo al bosco che dà diretto accesso alla cascata e al magico laghetto sottostante.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Il laghetto incantato sul Tescio

Il sole filtra dalle chiome degli alberi, baluginando sull’azzurro specchio del laghetto alla base della cascata, con giochi di luce abbaglianti. Il contesto riparato e nascosto isola completamente dalla vicina strada bianca, il tronco ritorto di un albero offre un trampolino ideale per un tuffo.
La piscina non è profondissima, e la quantità d’acqua dipende dal momento della stagione, ma offre sempre la possibilità di un bagno rinfrescante.

I Borgoni del Torrente Sorre

Un angolo per il wild swimming davvero selvaggio e davvero nascosto: i Borgoni di Castel di Fiori, minuscolo borgo medievale perso nella campagna umbra, nei pressi di Fabro, altro bel borgo noto ai più principalmente per l’omonima uscita autostradale della A1.

Da Fabro si deve percorrere la Strada provinciale 52 in direzione di Parrano, fino a raggiungere il bivio verso sinistra che porta a Castel di Fiori. Questa seconda strada diventa a tratti bianca e va seguita per ca 5 chilometri. Prima di giungere al borgo, si nota un ampio sentiero che scende sulla sinistra. Qui va lasciata l’auto per poi proseguire a piedi.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Un colore dell’acqua davvero speciale

Il percorso per arrivare fino alle cascate, chiamate Borgoni dai locali, non è particolarmente segnalato, ma con un po’ di senso dell’orientamento non è difficile riuscire a scendere verso il fiume. All’inizio del sentiero si segue una comoda carrabile fino ad incrociare dei cartelli in legno che indicano la via per i fossi e le natural pools, come c’è scritto, inoltrandosi nel bosco. Dopo poche decine di metri è necessario imboccare una deviazione verso destra che scende scoscesa fino al letto del fiume. In alternativa potete digitare le seguenti coordinate su una app per smartphone con mappe e GPS per trovare la destinazione: 42.904510, 12.100610.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Indicazioni poliglotte per i Borgoni

Una volta arrivati potrete trovare due diversi spot molto vicini. Una piccola piscina naturale piuttosto profonda animata da una piccola cascatella. Pochi metri più lontano si trova una spettacolare cascata dal colore dell’acqua davvero particolare, quasi brillante malgrado l’ombra del bosco. Viene alimentata da una vicina fonte, con le acque che poi confluiscono nel torrente Sorre. Tutto intorno ci sono vasche, piscinette e cascatelle molto belle, anche se meno interessanti e non adatte al bagno perché troppo piccole e con alberi e arbusti all’interno.

Il Sasso sul Torrente Soara

Nei pressi di Città di Castello il torrente Soara ha scavato una serie di piccole piscine dove trovare refrigerio dal sole estivo. Si trovano a circa 5 chilometri dal centro cittadino, facilmente raggiungibili anche in bicicletta, nei pressi del bar ristorante il Sasso.

Il torrente Soara ha scavato in questo punto tante piccole piscine naturali adiacenti alla strada provinciale. Un luogo di relax frequentato anche i residenti della zona e che si divide in una prima zona, vicino ad un curato prato verde, totalmente investita dal sole, e una seconda parte poco più a valle, nei pressi di una cascatella, dove invece il torrente entra in una zona boschiva e sempre all’ombra.

Vicino al praticello, l’acqua scorre tranquilla, piuttosto bassa, ma immediatamente a valle costituisce delle comode vasche dove fare qualche bracciata e rinfrescarsi dal caldo sole estivo. Sui massi piatti in riva al fiume le persone prendono il sole, o si siedono sul basso fondale di alcune piscine naturali godendosi la rinfrescante temperatura delle acque del Soara.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Veduta delle piscine naturali del Soara

Anche nella parte ombreggiata ci sono un paio di belle piscine, compresa una dalla forma di una vasca da bagno e un’ultima cascatella che forma un’ampia polla fra le fronde. Per chi desidera ulteriore privacy, scendendo lungo il corso del torrente per qualche decina di metri ancora, passando attraverso il letto dello stesso, si raggiunge una spiaggetta di sassolini bianchi completamente in ombra dove potersi sistemare.