Categorie
Lombardia Notizie Sondrio Viaggi

È Livigno la stazione sciistica migliore d’Italia

Livigno è stata incoronata stazione sciistica più amata d’Italia per il miglior servizio clienti. Il Piccolo Tibet d’Italia e d’Europa, ambita destinazione per le vacanze in montagna in Italia, incastonata in una cornice naturalistica di grande valore ambientale e paesaggistico in una splendida vallata dell’Alta Valtellina in Lombardia, ha ottenuto il primo posto nella categoria ‘Stazioni sciistiche’.

Livigno è la stazione sciistica più amata d’Italia

Chi ama le piste innevate, non rischia mai di annoiarsi a Livigno. In fondo parliamo di una delle Ski Aree più estese e rinomate d’Europa, grazie a una superficie sciabile che supera i 115 km di neve battuta e una stagione invernale che dura da novembre a maggio. Dai vari punti del paese in provincia di Sondrio, vicino al confine con la Svizzera, oltre 30 tra moderni skilift, seggiovie e cabinovie portano rapidamente in quota su entrambi i versanti della valle, offrendo la possibilità di sciare su piste di ogni livello di difficoltà. Inoltre, i collegamenti tra gli impianti e il servizio Skilink che trasporta gli sciatori da un versante all’altro consentono di provare tutti i tracciati, rendendo ogni giornata sugli sci a Livigno unica e speciale. Non sorprende, dunque, che sia la stazione sciistica più amata del nostro Paese.

“La nostra Valtellina e la Lombardia ottengono così un altro primato. A vincere sono tanti imprenditori e operatori del turismo che ogni giorno lavorano instancabilmente per accogliere i nostri turisti con servizi di qualità, confermando il valore dell’efficienza e dell’eccellenza lombarda”. Così Barbara Mazzali, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda commenta la classifica dell’ ‘Italy’s Best Customer Service 2024/2025’, realizzata da Statista e Corriere della Sera. La ricerca ha coinvolto oltre 15.000 italiani a cui è stato chiesto di valutare il servizio clienti di numerose aziende in 155 categorie, per un totale di 4.600 concorrenti. Livigno ha ottenuto il primo posto nella categoria ‘Stazioni sciistiche’ con un punteggio di 9,02.

“I risultati della ricerca Statista – sottolinea Mazzali citando le rilevazioni dell’Osservatorio per il Turismo e l’attrattività regionale – collimano con i dati sul cosiddetto ‘web sentiment’ che, in riferimento al 2024, nel comparto ‘attrazioni’, attribuisce alla Città di Livigno un ‘gradimento’  pari a 98,95 su una scala di 100. Un dato molto elevato e superiore in maniera significativa alla media della Provincia di Sondrio (89,3) e di tutta la Regione Lombardia (86,1).  Un record regionale”. L’assessore ha evidenziato inoltre, che “nel 2024 il sentiment per la Provincia di Sondrio rilevato su 78.855 tracce digitali è pari a 89,3 su 100, anch’esso superiore alla media della regione”.

Al vertice delle ricerche/gradimento si posizionano attrazioni paesaggistiche, parchi naturali e punti di interesse culturali. Tra queste ci sono  la  Val Federia (98,33), Crap de La Paré (97,87),  Alpi di Livigno (97,24), il Mus! Museo di Livigno e Trepalle (96,1). Sono inoltre comprese la Cascata della val Nera(95,37),  il Passo Eira (94,82), il Lungolago di Livigno (93,87) e Livigno Ski Area (95,38).

Livigno in estate: cosa fare

Livigno non è solo una meta ambita per gli sciatori. Natura e sport, opportunità di shopping, momenti di relax ed eventi rendono questa perla il luogo ideale anche per chi sogna emozionanti vacanze estive in montagna. Gli sportivi avranno solo l’imbarazzo della scelta: golf, tennis, equitazione, in valle; trekking, hiking, escursioni, arrampicate, parapendio sulle montagne, kayak, stand up paddle, pedalò al Lago di Livigno. Tutto il territorio è inoltre un paradiso per il biking.

Se cercate passeggiate nel bosco, ci sono molte valli da scoprire, tra cui Val Federia, Val delle Mine, Val Alpisella e la Val Nera, con la sua cascata mozzafiato. C’è poi un percorso in valle che si snoda lungo tutto il paese con 17 km di pista ciclo-pedonale, sempre soleggiata e punteggiata di aree pic-nic. Da non perdere, infine, le avventurose escursioni guidate con le Guide Alpine.

Categorie
Costa Azzurra Idee di Viaggio mare Mediterraneo Nizza Viaggi

Cosa conviene comprare a Nizza

La regina della Costa Azzurra“, è così che viene definita Nizza, con le sue architetture Art Déco e con il suo delizioso lungomare affacciato sulle acque cristalline del Mediterraneo. Questa è una delle città più amate in Francia anche perché offre l’esperienza giusta per ogni tipologia di viaggiatore, da chi vuole rilassarsi a chi preferisce un turismo attivo fatto di trekking, pedalate in bicicletta e sport acquatici.

È davvero facile innamorarsi della città natale di Garibaldi e chiunque desidera portarsi a casa un souvenir che racchiuda il tempo trascorso tra le sue iconiche strade e no, meglio non toccare i ciottoli! Questi vengono usati specificatamente per contrastare l’erosione delle spiagge e salvaguardare una delle zone più belle della città. Per aiutarvi a scegliere il prodotto giusto da acquistare abbiamo stilato una lista mettendo in evidenza quelli che rappresentano al meglio i colori e sapori provenzali, oltre che lo spirito elegante di Nizza.

Olio d’oliva, spezie e frutta candita

C’è chi mette in valigia le calamite e chi preferisce fare scorta di alimenti gustosi e genuini. Se appartenete alla seconda categoria non potete perdervi l’olio d’oliva più buono di Nizza e dintorni. Quello prodotto dal 1868 dalla famiglia Alziari, un’azienda che punta alla più alta qualità, è considerato uno dei migliori e può essere acquistato in una delle due sedi, in rue Saint François de Paule e in Boulevard de la Madeleine. Qui troverete non solo olio d’oliva in tutti i formati, ma anche tanti altri prodotti e accessori, dai cosmetici ai prodotti per la casa realizzati in legno d’ulivo.

Gli amanti dei dolci non possono non fare tappa nella boutique Maison Auer, gestita dalla stessa famiglia da ben cinque generazioni e specializzata nella produzione di frutta candita, dolci e cioccolata, o da Confiserie Florian, anche loro in attività da oltre 100 anni. Se invece sono le spezie quello che state cercando, oltre ai mercati cittadini, fate un salto nel negozio Girofle et Cannelle, dove troverete anche rum aromatizzati e un’infinita tipologia di pepe. Se non avete spazio in valigia o viaggiate con un bagaglio a mano, vi farà piacere sapere che questa e altre boutique locali possiedono anche siti online dal quale acquistare i prodotti che preferite una volta tornati a casa.

Saponette e profumi

Le botteghe artigianali della città, distribuite soprattutto nella parte vecchia di Nizza, vendono alcuni dei prodotti più caratteristici della Provenza e della Francia. Le ceramiche, i cestini realizzati in legno d’ulivo, le stoffe e le famose saponette all’odore di lavanda. Per evitare di incappare in produzioni industriali, consigliamo di perdersi tra i profumi di Fragonard, un laboratorio/atelier attivo dal 1968 specializzato nella produzione di saponette e profumi. Qui potrete richiedere anche una visita guidata per scoprire il dietro le quinte di questo fragrante mestiere.

Negozio saponette Nizza

Fonte: iStock

Classico negozio di saponette a Nizza

Oggetti d’antiquariato

Se siete arrivati in macchina e siete appassionati del vintage e degli oggetti d’antiquariato, Nizza è il paradiso che fa per voi. Sono tanti i negozi e i mercatini dove trovare accessori e soluzioni d’arredamento unici per personalizzare la vostra casa. A due passi dalla vecchia Nizza troverete il regno dell’antiquariato nelle vie Antoine-Gautier, Emmanuel-Philibert, Catherine-Ségurane e Martin-Seytour: gallerie d’arte, negozi e rigattieri sono affiancati da atelier più moderni creando un’esperienza di shopping davvero unica.

Da non perdere è anche il mercato delle pulci, situato nella zona del porto e allestito negli ex capannoni dei pescatori. Anche se non desiderate comprare qualcosa, consigliamo comunque di farci un salto perché l’atmosfera è particolare, arricchita dai tanti murales che donano un tocco di colore in più alle mura tra gli stand. Il lunedì, invece, il posto da non perdere è Cours Saleya, dove il classico mercato ortofrutticolo lascia spazio a quello dell’antiquariato ricco di pizzi, porcellane, soprammobili e lampade Art Déco.

Negozi dove fare shopping

Nizza è una meta conosciuta anche per lo shopping d’alta moda: i negozi più lussuosi si trovano non lontano dalla Promenade des Anglais, nelle vie rue Paradis, Longchamp, Alphonse Karr e nei viali de Suède e Verdun. Tra un negozio e l’altro non dimenticate di alzare lo sguardo per ammirare i meravigliosi edifici di questo quartiere, tra palazzi borghesi della Belle Époque di fine ‘800 e quelli in stile Art Déco. Altri negozi, boutique e gioiellerie si trovano nel cuore della città, nella zona di Place Masséna e Avenue Jean Médecin, un’area movimentata sia durante il giorno che soprattutto la sera.

Oltre alle vie del centro, Nizza propone anche grandi centri commerciali perfetti per chi cerca offerte convenienti per fare i propri acquisti, come la galleria Nicetoile. Qui troverete circa 100 negozi con marchi internazionali e di lusso, articoli sportivi, prêt-à-porter o articoli per la casa da acquistare come souvenir o per fare un regalo. Un altro indirizzo da segnare sulla mappa sono le Les Galeries Lafayette e il Polygone Riviera, situato nella vicina Cagnes-sur-Mer e con tanti negozi all’aperto.

Categorie
Idee di Viaggio mosaici Ravenna Viaggi

Mausoleo di Galla Placidia: la storia del prezioso tesoro di Ravenna

Tra i tesori storici italiani più belli c’è sicuramente il Mausoleo di Galla Placidia, un edificio che custodisce i mosaici più antichi di Ravenna. Tra i monumenti paleocristiani riconosciuti Patrimonio UNESCO insieme ad altri sette edifici, tra i quali il Battistero Neoniano e la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il mausoleo è oratore silenzioso delle vicende storiche, politiche e religiose che interessarono la città. Non è un caso, infatti, che un monumento di tale bellezza fu costruito proprio qui.

Ravenna, infatti, su decisione dell’imperatore Onorio, fu la prima capitale dell’Impero Romano d’Occidente (AD 402), poi nota in Italia come la capitale ostrogota e bizantina. Quando si ricopre un ruolo così importante bisogna esserne all’altezza. Come tanti altri imperi desiderosi di mostrare al mondo la propria magnificenza, anche Ravenna decise orgogliosa di costruire nuovi palazzi, chiese e battisteri, tutti splendidamente decorati. Uno di questi fu il Mausoleo di Galla Placidia: scopritelo insieme a noi in questo articolo.

Perché fu costruito il Mausoleo di Galla Placidia

Non esistono documenti certi sulla funzione e sull’identità di chi commissionò il Mausoleo di Galla Placidia quindi, per questo racconto, ci affideremo alla tradizione ampiamente accettata dagli ambienti accademici. Risalente al V secolo d.C., il monumento fu costruito vicino alla Chiesa di Santa Croce, alla quale era collegato tramite un portico, oggi andato perduto. La protagonista di questa storia, da come avrete intuito dal nome, è Galla Placidia, figlia di Teodosio e sorella dell’imperatore Onorio, oltre che imperatrice reggente per conto del figlio Valentiniano III.

Dal carattere intenso e particolare, nonché fervente cristiana e committente artistica, particolarmente attiva nell’edificazione delle chiese, fece costruire il mausoleo per esservi sepolta insieme al fratello e al marito Costanzo III. Sfortunatamente i suoi desideri non si avverarono perché mori a Roma, nel 450, e lì fu sepolta all’interno del Mausoleo Onoriano, un tempo annesso all’antica basilica paleocristiana di San Pietro. La storia termina con una leggenda: il suo corpo imbalsamato sarebbe stato trasferito a Ravenna a seguito dei funerali, dove vi rimase fino al 1577, quando un visitatore, avvicinandosi con una candela alle vesti della donna, le diede fuoco.

Mausoleo di Galla Placidia

Fonte: iStock

I mosaici all’interno del Mausoleo di Galla Placidia

Le caratteristiche del mausoleo: interni ed esterni

Se la storia è incerta, la bellezza del Mausoleo di Galla Placidia è reale, anche se da fuori non sembrerebbe. Gli esterni del monumento, costruiti seguendo una pianta a croce latina, infatti, sono realizzati in semplice laterizio e presentano un’estetica sobria e modesta. Ornato da arcate cieche in tutte le pareti, le uniche decorazioni visibili sono quelle all’ingresso, dove sono presenti rami di vite, grappoli d’uva e due felini. Questa struttura modesta rappresenta il vivere del buon cristiano, semplice nell’apparenza esterna e ricco nell’anima.

E gli interni lo sono per davvero, ricchi di colori sgargianti e luminosi! Le decorazioni musive dal sapore orientale (basti pensare all’influenza di Costantinopoli) ricoprono tutte le pareti e il soffitto, conquistando chiunque varchi la soglia del mausoleo. I mosaici, uno dei più importanti esempi di questa tecnica decorativa in Italia, sono stati realizzati con l’idea di creare un luogo di riposo sacro e incantevole che ricordava da una parte la bellezza del cielo stellato e, dall’altra, raccontava episodi biblici importanti e le fasi dell’antica liturgia funebre cristiana. Queste sono, per esempio, la domanda di purificazione, la processione, la purificazione dal peccato, la via del Vangelo, la deposizione del corpo e l’accoglienza dell’anima in Paradiso.

Descrizione dei mosaici: le scene e le figure rappresentate

Sopra l’ingresso del Mausoleo di Galla Placidia troverete la raffigurazione del Buon Pastore, mentre nella lunetta opposta San Lorenzo che si avvia al martirio. In quelle laterali, invece, sono rappresentate coppie di cervi che si abbeverano, un’immagine proveniente da un passo di un celebre Salmo (XLII, 1-2): “Come il cervo si abbevera alla fonte, così la mia anima anela a te, o mio Dio“. Sulla cupola ci sono coppie di apostoli in adorazione, tra i quali San Pietro e San Paolo, mentre ai loro piedi troviamo delle colombe. Una grande croce dorata domina la cupola, decorata con stelle e caratterizzata da un blu intenso, tra i colori principali della decorazione.

Categorie
linee aeree Notizie Viaggi viaggiare

Secondo le previsioni, gli aerei nel mondo raddoppieranno nei prossimi 20 anni

Negli ultimi decenni, il numero di persone che viaggiano in tutto il mondo è aumentato in modo significativo. Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui l’aumento del reddito disponibile, l’accessibilità dei trasporti e la crescente consapevolezza di diverse destinazioni turistiche. Tuttavia, uno dei principali contributi a questo fenomeno è stato lo sviluppo dell’aviazione commerciale.

L’aereo è diventato il mezzo di trasporto preferito per molte persone a causa della sua velocità, sicurezza e comodità. Grazie all’aereo, è possibile coprire grandi distanze in tempi relativamente brevi, consentendo alle persone di esplorare diverse parti del mondo in un solo viaggio. Inoltre, l’aviazione commerciale ha reso il turismo internazionale più accessibile e conveniente per molte persone, aprendo le porte a esperienze culturali e ricreative in luoghi lontani.

Una previsione di Airbus, società produttrice di aeromobili, rivela che il numero di velivoli attualmente nel mondo potrebbe addirittura raddoppiare entro il 2043. Scopriamo perché.

Breve storia del turismo in aereo

Il turismo in aereo ha iniziato a diffondersi su larga scala a partire dagli anni ’50 e ’60, quando i voli commerciali sono diventati più accessibili al pubblico. L’introduzione di aerei a reazione ha reso i voli più veloci ed efficienti, contribuendo all’espansione delle rotte aeree e alla creazione di nuovi collegamenti tra diverse città e paesi. Nel corso degli anni, l’industria del turismo è cresciuta in modo esponenziale, con sempre più persone che scelgono di viaggiare in aereo per scopi di svago, lavoro o visite familiari.

Oggi, il turismo in aereo rappresenta una parte significativa dell’industria turistica globale, generando entrate economiche considerevoli per molti paesi e contribuendo alla creazione di posti di lavoro. L’aviazione commerciale continua a evolversi per soddisfare le esigenze crescenti dei viaggiatori, offrendo opzioni di volo sempre più convenienti, servizi migliorati e una rete di collegamenti sempre più estesa.

Come aumenteranno gli aerei in 20 anni

Secondo le previsioni di Airbus, entro il 2043 la flotta globale di aerei commerciali potrebbe raddoppiare, passando da 24.260 a 48.230 velivoli. Questo aumento è attribuito alla crescente domanda di viaggi aerei da parte delle persone e alla crescita demografica ed economica in Asia. Airbus ha migliorato le sue precedenti proiezioni nel suo rapporto annuale “Global Market Forecast”.

Attualmente, ci sono 24.260 aerei commerciali in circolazione, ma entro il 2043 se non si verificano eventi traumatici come la pandemia, si prevede che il numero salga a 48.230. Durante questo periodo, sono previsti l’ingresso di 42.430 nuovi velivoli per il trasporto passeggeri e merci, con un valore economico stimato di circa 3.700 miliardi di dollari.

Secondo le proiezioni di Airbus, nel 2043 saranno ancora in servizio 5.800 aerei degli attuali 24.260, mentre gli altri saranno sostituiti da modelli più nuovi e efficienti. Si prevede che la maggior parte della flotta mondiale sarà composta da aerei a corridoio singolo, come gli Airbus A320neo e i Boeing 737 Max, utilizzati per le rotte brevi e medie. Si prevede anche un aumento dei velivoli a doppio corridoio per i voli intercontinentali, come gli Airbus A350 e A330neo e i Boeing 787 e 777X.

La Cina si prevede riceverà un quarto dei nuovi velivoli, con un totale di 9.520 consegne, mentre il resto dell’Asia ne riceverà 9.990. Altre regioni che riceveranno un numero significativo di nuovi aerei includono Europa e Russia (8.050), Nord America (7.100), Medio Oriente (3.740), America Latina (2.570) e Africa (1.460).

Queste previsioni indicano un futuro promettente per l’industria dell’aviazione commerciale, con un aumento significativo della flotta aerea globale per soddisfare la crescente domanda di viaggi aerei.

Categorie
Dublino Idee di Viaggio itinerari itinerari culturali Viaggi

Dublino a piedi, 6 zone da vedere: itinerari fai da te

Dublino è la vibrante capitale dell’Irlanda, una città che si presta meravigliosamente ad essere esplorata a piedi dai propri visitatori, di tutte le età. Si tratta di una città ricca di storia, cultura e fascino, ed offre un mix perfetto fra antichità e modernità nel Paese irlandese. Camminare per le strade della capitale significa scoprire angoli nascosti, vivere ed immergersi nell’atmosfera unica dei suoi quartieri ed immergersi nella quotidianità dei suoi abitanti. Ecco sei zone imperdibili di Dublino, per un itinerario fai da te per vivere al meglio la città e scoprire i suoi angoli più famosi a piedi.

Temple Bar: il cuore pulsante della vita notturna

Temple Bar è senza dubbio uno dei quartieri più famosi di Dublino. Con le sue stradine acciottolate, i pub storici e le gallerie d’arte, rappresenta il centro della vita culturale e notturna della città irlandese. Iniziare la passeggiata da qui è l’ideale, precisamente da Ha’penny Bridge, un pittoresco e affascinante ponte pedonale che collega le sponde del fiume Liffey. Da qui, è possibile immergersi nel dedalo di vie che compongono il quartiere di Temple Bar.

Passeggiando per il quartiere, inoltre, non si potrà fare a meno di notare l’iconico Temple Bar Pub, un luogo imperdibile per gli amanti della musica dal vivo e, soprattutto, dell’iconica birra Guinness. Per gli appassionati d’arte, fare una sosta alla Gallery of Photography e al National Photographic Archive, che ospitano mostre temporanee di fotografi irlandesi ed internazionali, può quasi ritenersi d’obbligo. Concludere la visita del quartiere con una cena in uno dei tanti ristoranti tipici della zona, dove poter gustare piatti della tradizione irlandese, sarà sicuramente il modo ideale per terminare la giornata.

Vista esterna del famoso The Temple Bar nel centro di Dublino, omonimo quartiere storico della capitale irlandese

Fonte: iStock

The Temple Bar nel centro di Dublino

Grafton Street e St. Stephen’s Green: shopping e relax nel cuore della città

Grafton Street è la via dello shopping per eccellenza della capitale d’Irlanda. Si tratta di una vivace strada pedonale, costellata da diversi negozi di moda, grandi magazzini e boutique di lusso, ma anche di numerosi artisti di strada che creano un’atmosfera allegra e dinamica, che accompagna i visitatori durante la passeggiata lungo la via.

Alla fine di Grafton Street, si trova il parco pubblico di St. Stephen’s Green, un luogo incantevole dove potersi rilassare dopo una giornata passata alla scoperta della città di Dublino. Questo spazio verde, risalente al diciassettesimo secolo, è il luogo ideale per una passeggiata tranquilla o un picnic. Tra i diversi laghetti, aiuole fiorite e statue commemorative, il parco di St. Stephen’s Green offre un’oasi di pace nel cuore della capitale irlandese.

Trinity College e il Book of Kells, per un tuffo nella storia

Il Trinity College è una delle istituzioni accademiche più prestigiose al mondo ed una tappa obbligata per chi visita la città di Dublino. Venne fondato nel 1592 e da allora, questo antico collegio universitario, ospita al suo interno il celebre Book of Kells, un manoscritto miniato risalente all’Ottocento d.C. e che rappresenta uno dei tesori più preziosi dell’Irlanda.

L’ingresso al campus universitario è libero, quindi è possibile passeggiare liberamente tra gli edifici storici ed i rigogliosi giardini che lo colorano. La visita alla Old Library, la vecchia libreria del Trinity Collegge, dove è esposto il Book of Kells, è a pagamento, ma vale assolutamente la pena non perdere la possibilità di osservare questo reperto storico così importante. Dopo aver ammirato il manoscritto, da non perdete l’occasione di esplorare la Long Room, una spettacolare sala di lettura che ospita oltre 200.000 volumi antichi.

Foto interna della Long Room, famosa sala lettura all'interno dell'antico Trinity College della città di Dublino

Fonte: iStock

Long Room, sala lettura all’interno del Trinity College

Il quartiere georgiano di Dublino: eleganza ed architettura

Per un tuffo nell’eleganza del diciottesimo secolo, bisogna dirigersi verso il quartiere georgiano di Dublino. Questa zona della città, caratterizzata da edifici storici in stile georgiano e con le tipiche porte colorate, è una delle più affascinanti della capitale. Per visitare questo quartiere a piedi, si consiglia di iniziare l’itinerario da Merrion Square, una piazza circondata da splendide case georgiane.

Passeggiando per le vie del quartiere, non si deve perdere l’occasione di visitare la National Gallery of Ireland, uno dei musei più famosi della città di Dublino e che ospita una vasta collezione di opere d’arte europee ed irlandesi. L’itinerario continua verso Fitzwilliam Square, un’altra piazza georgiana perfettamente conservata, e dalla quale godere di una vista delle eleganti facciate delle case storiche. Per gli appassionati di storia e letteratura, non può mancare una sosta alla casa natale di Oscar Wilde, situata proprio a Merrion Square.

Il quartiere dei Docklands: modernità ed innovazione

Il quartiere dei Docklands rappresenta il volto moderno ed innovativo della città di Dublino. Questa zona, che un tempo fu un’area portuale in decadenza, è stata completamente riqualificata negli ultimi decenni ed oggi ospita grattacieli, uffici di grandi aziende tecnologiche e spazi culturali contemporanei, che si possono facilmente visitare a piedi. Il tour parte dai Grand Canal Docks, dove poter ammirare l’architettura moderna durante una lunga e piacevole passeggiata lungo il canale.

In questo quartiere è possibile visitare anche il Bord Gáis Energy Theatre, un imponente teatro che ospita spettacoli internazionali di teatro e musica, famoso in tutto il Paese. Per gli amanti di scienza e tecnologia, da non perdere il Science Gallery, un museo interattivo che esplora le connessioni tra scienza, arte e design, adatto a tutti.

Phoenix Park: natura e tranquillità

Phoenix Park è uno dei parchi urbani più grandi d’Europa. Si tratta di un vero e proprio polmone verde per la città di Dublino. Questo vasto spazio verde offre numerose ai visitatori per passeggiate, picnic e attività all’aria aperta. All’interno del parco, sarà possibile trovare anche attrazioni come lo Zoo di Dublino e la residenza presidenziale Áras an Uachtaráin.

In questo quartiere, si può partire per un tour a piedi dal Phoenix Monument, un obelisco situato nel cuore del parco cittadino. Da qui, sarà possibile seguire uno dei tanti sentieri che attraversano il parco, immergendosi nella natura ed osservando daini e scoiattoli. Per gli amanti della storia e della cultura irlandese, a Phoenix Park si può visitare Magazine Fort, una fortezza del diciottesimo secolo situata al suo interno.

Dublino è una città unica, che si può visitare a piedi, permettendo ai visitatori di scoprire ogni suo angolo nascosto e di vivere appieno la sua atmosfera. Da Temple Bar con la sua vivace vita notturna, al tranquillo Phoenix Park, passando per il prestigioso Trinity College e i moderni Docklands, ogni quartiere offre qualcosa di speciale. Organizzare un itinerario fai da te è semplice e permetterà di muoversi a vostro ritmo, assaporando ogni istante di questa affascinante città. Buon viaggio e buona scoperta di Dublino!

Categorie
Curiosità tramonti Vacanze natura Viaggi

Le Saline di Trapani, tra terra, mare e un tramonto strepitoso

Il sole batte sugli specchi d’acqua, ognuno separato dall’altro da un cordolo artificiale. L’abbagliante bianco delle mura degli edifici, del terreno su cui si cammina, della città che si mostra all’orizzonte dietro le grandi pale del mulino a vento si combina con il silenzio che permane.

Indifferenti al passaggio dell’uomo, in lontananza, un grande gruppo di bizzarri fenicotteri si nutre, le zampe nell’acqua che arriva loro alle ginocchia, se questo è il nome delle loro strane articolazioni.

Il blu profondo del mare circonda tutto, e dal mare viene tutto quello che c’è dentro e intorno alle saline di Trapani, luogo unico e magico adagiato in un angolo della Sicilia.

Fonte: Lorenzo Calamai

Le vasche di estrazione del sale alle Saline di Trapani

Vengono dal mare, o meglio da altre terre attraverso il mare, le tantissime specie di uccelli migratori che sostano e nidificano tra le saline, trovando imprevedibile ristoro in questo territorio estremo dove la sopravvivenza animale e vegetale è riservata ad alcune peculiari creature.

Viene dal mare il cloruro di sodio estratto nelle grandi vasche che compongono la gran parte del paesaggio: è il sale, l’oro bianco del tempo che fu che è tornato oggi ad essere una ricchezza per questo territorio, capace anche di cucire un percorso culturale e turistico attorno all’attività di estrazione che caratterizza le sponde del Mediterraneo intorno a Trapani da migliaia di anni.

Le saline di Trapani: la storia fino ad oggi

Malgrado non siano arrivate ai giorni nostri tracce che riescano a dare una data di origine alle saline di Trapani, la loro storia è vecchia quanto la Sicilia stessa.

I Fenici, che si insediarono nella parte occidentale dell’isola a partire dall’ottavo secolo a.C., erano infatti un popolo dedito al commercio e che faceva largo uso del sale marino come spezia e come conservante.

Per le prime tracce storiche dell’esistenza delle saline di Trapani si deve però attendere quasi due millenni: sono infatti documentate da Muhammad al-Idrisi, il più grande cartografo del suo tempo. Nato nell’odierna Ceuta, al-Idrisi è stato l’autore della Tabula Rogeriana, rimasta il migliore e più accurato mappamondo esistente fino all’epoca delle grandi navigazioni.

Nella parte finale della sua vita, al-Idrisi si stabilì a Palermo, alla corte del re normanno Ruggero II, e qui scrisse in uno dei suoi volumi dedicati al viaggio che a Trapani “proprio davanti alla porta della città si trova una salina”.

Fonte: Lorenzo Calamai

Un mulino a vento delle saline di Trapani

Per secoli, le saline furono la ricchezza principale di Trapani. La produzione e il commercio vennero incentivati da Federico II di Svevia come dai successivi regnanti angioini, venne fatta ulteriormente crescere sotto il dominio aragonese e raggiunse poi l’apice nel corso del Cinquecento.

Una importanza, quelle della saline e del porto della città di Trapani, che sarebbe rimasta di prima rilevanza fino alla fine dell’Ottocento, per poi entrare in crisi nel ventesimo secolo. La concorrenza di altri prodotti, di altre industrie di sale marino, le guerre mondiali furono tutti fattori che portarono a un progressivo declino e al parziale abbandono delle saline. Una grave alluvione, nel 1965, aggravò la situazione.

Solo l’istituzione della riserva naturale, avvenuta all’inizio degli Anni Novanta, ha potuto salvare l’area delle saline di Trapani e renderla progressivamente quello che è oggi: un luogo quasi unico, dove ancora si pratica la salicoltura (il sale di Trapani è un prodotto IGP), ma che a questa attività ha saputo abbinare l’interesse naturalistico, in particolare dedicato alle numerose specie di uccelli migratori che vi sostano, e quello culturale, grazie alla presenza del Museo del sale in uno dei tanti mulini a vento che caratterizzano il paesaggio.

Saline di Trapani, la riserva naturale orientata

La riserva naturale orientata Saline di Trapani e Paceco è una vasta area protetta che si estende dalla parte meridionale della città e si estende nello zone di Nubia, Culcasi, Salinagrande, piccole frazioni di campagna con campi coltivati ad ulivo che si frappongono fra una salina e l’altra.

La fascia costiera interessata copre oltre mille ettari ed è gestita dal WWF, che si occupa della salvaguardia, della valorizzazione e della attività divulgativa legata a questo particolare contesto a metà strada tra terra e mare, dove la mano dell’uomo ha modificato il paesaggio nel corso dei millenni ma la natura rimane presente ed è oggi particolarmente tutelata.

Presso il Mulino Maria Stella situato nella frazione di Nubia del comune di Paceco è aperto il centro visite della riserva naturale, peraltro tutelata anche a livello internazionale come zona umida di particolare rilievo. Da qui partono le visite guidate gratuite che conducono i visitatori all’esplorazione delle saline con una escursione di un paio d’ore, nelle quali si mettono in evidenza le peculiarità naturalistiche dell’area, come la caratteristica flora tipica delle zone salmastre e le tante specie di uccelli presenti, fra i quali spicca una popolazione in grande crescita di fenicotteri rosa.

Fonte: Getty Images

Fenicotteri rosa popolano le saline, con Trapani sullo sfondo

La riserva naturale ospita 25 diverse specie di uccelli, tra cui quelle che più di recente vi nidificano sono il Gabbiano roseo, la Folaga, il Germano reale, la Pettegola, la Garzetta e la Volpoca.

Attraverso la visita guidata si entra anche in contatto con il mondo della salicoltura, con la storia di quello che viene chiamato l’oro bianco e con il suo particolare tipo di estrazione. Tra luglio e settembre è peraltro possibile vedere dal vivo l’attività di raccolta del sale.

Completa l’offerta della riserva il Museo del sale, una struttura privata gestita da una famiglia storicamente legata all’attività di salicoltura, dove i visitatori possono ripercorrere tappe e vicende della lunga storia delle saline di Trapani. Gli antichi strumenti utilizzati, il lavoro di raccolta, il particolare ambiente in cui ci si trova sono le tematiche che vengono approfondite nel percorso all’interno della struttura.

In più, è possibile avventurarsi tra le piccole vie pedonali che attraversano le saline, tra le vasche di raccolta del sale fino ad arrivare sulla riva del mare, dove si staglia all’orizzonte il profilo delle isole Egadi.

Saline di Trapani, il luogo ideale per il tramonto

Saline di Trapani Sicilia

Fonte: Lorenzo Calamai

Il tramonto alle saline di Trapani

Il Museo del sale, dov’è peraltro aperto anche un ristorante che approfitta degli ampi e suggestivi spazi dell’antico mulino a vento, è inoltre anche il luogo migliore per godere di uno degli spettacoli più suggestivi dell’intera città di Trapani.

Qui, nelle limpide sere d’estate, il sole abbraccia il mare in un tramonto strepitoso, richiamando tante persone che vogliono godersi lo spettacolo, trapanesi e non.

Nel tardo pomeriggio la luce del sole si fa mano a mano sempre più dorata e bagna in maniera quasi abbacinante le circostante. Pian piano, ma in apparenza sempre più rapidamente, la stella si fa sempre più grande e si tinge di un rosso intenso, trasformando il cielo in uno spettacolo fiammeggiante.

Fonte: Lorenzo Calamai

Un’imbarcazione si staglia contro il tramonto alle saline di Trapani

Il bel panorama che dalle saline spazia sui contorni delle Egadi e sulla città di Trapani, che si trova alle spalle del mulino a vento, muta rapidamente i suoi colori.

Il momento emozionante prosegue per diversi minuti anche dopo che l’orizzonte avrà inghiottito la grande palla rossa: la luce è ora soffusa, il cielo si tinge di sfumature indaco e viola, i colori si fanno più morbidi e il vento accarezza gentilmente il pelo dell’acqua delle vasche di raccolta del sale, increspandone la superficie.

Fonte: Lorenzo Calamai

Le isole Egadi fanno da sfondo allo spettacolo del crepuscolo

È un’emozione lunga e languida, da godersi fino in fondo, fin quando le prime stelle non cominciano a brillare nella metà orientale del cielo. Se siete rimasti colpiti dall’unicità del panorama delle saline, dai volti enigmatici e dai colori degli uccelli migratori, non potrà fare a meno di colpirvi quest’ultima trasformazione del contesto quando il sole saluta il giorno e tutto si fa più silente.

Categorie
Corsica Idee di Viaggio spiagge trenini Viaggi viaggiare

Viaggio in Corsica: in spiaggia col trenino

Dove trovare spiagge incantevoli e calette nascoste senza dover noleggiare un’auto o lottare per un parcheggio? La risposta è sì. Questo posto si trova in Corsica, e qui è possibile raggiungere spiagge paradisiache viaggiando su un trenino. Questa esperienza unica dell’isola corsa non solo offre panorami mozzafiato, ma conduce i visitatori anche in luoghi che altrimenti, viaggiando in altri modi, non si sarebbe potuto osservare. Ecco una guida dettagliata su come esplorare la Corsica attraverso il trenino U Trinighellu.

Il fascino del trenino della Corsica

Il trenino della Corsica, noto anche come “U Trinighellu” in lingua corsa, è molto più di un semplice mezzo di trasporto. Questo treno turistico, infatti, permette di ammirare paesaggi incredibili della Corsica, dalle montagne interne alle coste frastagliate che si affacciano sul Mar Tirreno, passando per villaggi suggestivi e pittoreschi. La sua rete ferroviaria è considerata una delle più spettacolari d’Europa ed un’esperienza assolutamente da non perdere in questa terra.

Itinerari principali del “U Trinighellu”

La rete ferroviaria corsa si suddivide in tre principali linee:

  • Ajaccio-Bastia: questa tratta del trenino attraversa l’isola della Corsica da ovest a nord, offrendo viste spettacolari sulle montagne e sulla natura incontaminata;
  • Bastia-Calvi: si tratta di un percorso ferroviario che costeggia la costa settentrionale, passando per spiagge incantevoli e villaggi costieri;
  • Ponte Leccia-Calvi: infine, questa linea si snoda attraverso la regione della Balagne, famosa per i suoi paesaggi pittoreschi e le sue spiagge dorate e che si trova a nord-ovest dell’isola.
Rotaie sul mare lungo la costa settentrionale della Corsica

Fonte: iStock

Rotaie sul mare lungo la costa della Corsica

Quali spiagge della Corsica si possono raggiungere in trenino?

Viaggiare in trenino in Corsica consente di raggiungere facilmente alcune delle spiagge più belle dell’isola. Fra queste spiagge è possibile visitare:

Spiaggia di Calvi, la più famosa spiaggia corsa

La spiaggia di Calvi è una delle più famose dell’isola ed è facilmente raggiungibile grazie alla linea ferroviaria che collega la città di Bastia a Calvi. Questa lunga distesa di sabbia fine è l’ideale per famiglie e coppie che intendono visitare questa costa in trenino. Le acque cristalline e la vista sulla cittadella di Calvi rendono questo luogo perfetto per rilassarsi e godersi il sole.

La spiaggia d’Aregno

Tra la città di Calvi e L’Île-Rousse, a nord della Corsica, si trova Algajola, una piccola località con una spiaggia meravigliosa: la spiaggia d’Aregno. Il treno ferma proprio vicino nelle immediate vicinanze della spiaggia, rendendo l’accesso ai visitatori estremamente comodo. Questa spiaggia è perfetta per chi cerca un mix di relax e attività acquatiche, data la possibilità di praticare sport come il windsurf e lo snorkeling.

La spiaggia bianca di Île-Rousse

L’Île-Rousse è una località famosa per le sue spiagge di sabbia bianca ed il suo mare color turchese. Anche questa stazione ferroviaria è a pochi passi dalla spiaggia principale, e ciò la rende una scelta eccellente per una giornata di mare e relax, per un bagno rigenerante dopo un viaggio in trenino o in camper alla scoperta della Corsica, immersi nella natura . È possibile anche esplorare il mercato locale e assaporare le delizie culinarie corse.

Vista dall'alto delle rotaie nei pressi della spiaggia di Île-Rousse in Corsica

Fonte: iStock

Vista dall’alto delle rotaie nei pressi della spiaggia di Île-Rousse

La spiaggia di Lozari

Tra L’Île-Rousse e Calvi, scendendo alla fermata Belgodère, si può facilmente raggiungere la spiaggia di Lozari. Questa ampia spiaggia sabbiosa è una località meno affollata rispetto alle altre, una scelta ideale per chi cerca tranquillità e spazi aperti in Corsica. Le acque di questa spiaggia settentrionale dell’isola sono perfette per il nuoto e la vista sulle colline circostanti aggiunge un tocco di bellezza naturale.

Consigli per un viaggio perfetto in trenino in Corsica

Organizzare un viaggio in Corsica in spiaggia col trenino richiede un po’ di pianificazione e seguire alcuni accorgimenti potrebbe far di questo itinerario un’esperienza unica ed indimenticabile.

Sicuramente, sarà necessario pianificare in anticipo tutti gli spostamenti. Importante, soprattutto durante il periodo di alta stagione, controllare gli orari dei treni e pianificate le fermate in anticipo, data la grande affluenza di turisti sull’isola e sulle sue spiagge. La rete ferroviaria corsa non è molto frequente, quindi è importante sapere quando e, soprattutto, dove prendere il treno.

Per esplorare i dintorni delle spiagge, oltre a godersi il mare e le sue bellissime spiagge, la scelta ideale in Corsica è quella di dedicare del tempo ad esplorare i villaggi e le città lungo la tratta ferroviaria del “U Tiringhellu”. La Corsica è ricca di storia, cultura e delizie culinarie che meritano di essere scoperte e proprio per questo pianificare con cura le soste fra le principali città ed immergersi nella cultura locale.
Le principali fermate sono: Ajaccio, la città natale di Napoleone Bonaparte, che può essere considerato come il punto di partenza ideale per il viaggio in trenino verso le spiagge della Corsica, Corte, situata nel cuore della Corsica, con un ricco patrimonio culturale e storico, Ponte Leccia, che è un importante snodo ferroviario che collega le linee principali, da cui è possibile raggiungere le spiagge del nord e della costa occidentale, e, infine, Calvi, con la sua cittadella affacciata sul mare e la lunga spiaggia sabbiosa, una delle destinazioni più affascinanti della Corsica.

Storia del trenino della Corsica

Il trenino della Corsica ha una storia affascinante. Venne, infatti, costruito nel diciannovesimo secolo ed ha svolto negli anni un ruolo cruciale nel collegare le varie regioni dell’isola, rendendo più accessibili le aree interne e promuovendo lo sviluppo economico della Corsica. Oggi, è diventato un’attrazione turistica amata non solo per la sua funzionalità ma anche per il suo valore storico e per la possibilità di osservare paesaggi naturali unici del Mediterraneo.

Il viaggio in trenino in Corsica, alla scoperta dei suoi luoghi imperdibili, è adatto a tutti i visitatori, dalle famiglie con bambini agli avventurieri solitari. La comodità di poter raggiungere le spiagge senza lo stress della guida rende questa esperienza ideale per chiunque voglia godersi una vacanza rilassante e avventurosa allo stesso tempo.

La Corsica è un’isola che incanta con la sua bellezza naturale e la sua cultura affascinante. Viaggiare verso le spiagge col trenino corso è un modo unico e sostenibile per esplorare questa perla del Mediterraneo. Non resta che preparare lo zaino, prendere una mappa della rete ferroviaria corsa e partire alla volta della Corsica.

Categorie
Idee di Viaggio pellegrinaggi turismo religioso Viaggi

Cosa vedere a Lourdes, dove si trova il santuario mariano

È il 1858 quando la quattordicenne pastorella Bernadette Soubirous sperimenta l’apparizione della Vergine Maria nella grotta di Massabielle a Lourdes, tra i Pirenei francesi. Da questo momento in poi, apparizione dopo apparizione, questa grotta ha catturato l’immaginario collettivo dei fedeli diventando un luogo sacro, meta di pellegrinaggi e destinazione prediletta del turismo religioso. Ogni anno, infatti, questa cittadina di circa 14.000 abitanti, il cui nome in lingua occitana è tradotto in Lorda, accoglie milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo.

I fedeli rendono omaggio alla santa e alla Vergine visitando il famoso Santuario Mariano Notre-Dame di Lourdes, oltre che recandosi in Rue Bernadette Soubirous, dove si trovano la casa natale Le Moulin Lacadé e il museo a lei dedicato che ricostruisce le testimonianze delle apparizioni. Quello verso Lourdes è un viaggio spirituale, ma ci sono anche altre mete da non perdere nei dintorni, rendendo la città il punto di partenza ideale per scoprire alcune delle bellezze naturali francesi.

Il Santuario della Madonna di Lourdes

Situata a sud ovest della Francia, nella regione Occitania del Dipartimento di Hautes-Pyrénées (degli Alti Pirenei), la città di Lourdes ospita il famoso Santuario Mariano Notre-Dame, un luogo mistico e di contemplazione visitato ogni anno da milioni di fedeli. Non immaginatevi un semplice edificio religioso, bensì un complesso che si estende su una superficie di 52 ettari e all’interno del quale ci sono 22 luoghi di culto. Quelli più visitati sono sicuramente la Grotta di Massabielle, dove sono avvenute le apparizioni, la Basilica di San Pio X e la Basilica di Notre-Dame du Rosaire. In totale vi occorrono circa 3 ore per visitare tutto il complesso, escludendo eventuali messe e celebrazioni.

La Grotta di Massabielle

Il luogo più conosciuto e rappresentativo di Lourdes è sicuramente la Grotta di Massabielle, dove si trova la cavità in cui è apparsa per la prima volta la Vergine Maria a Bernadette – e successivamente per altre 18 volte sempre nello stesso posto – presentandosi dicendo “Io sono l’Immacolata Concezione”. Sul fondo della grotta potrete osservare la fonte miracolosa, comparsa dal nulla durante la nona apparizione: si tratta di una sorgente di acqua potabile, bevuta da molti pellegrini, alcuni dei quali affermano di aver ottenuto guarigioni. A tal proposito, a Lourdes esiste un ufficio chiamato Lourdes Medical Bureau che ha il compito di verificare e valutare i singoli casi e darne comunicazione alla Chiesa. L’acqua di Lourdes, utilizzata per alimentare le fontane del santuario, è gratuita e accessibile a tutti.

Grotta a Lourdes

Fonte: iStock

Pellegrini pregano nella Grotta di Massabielle

La chiesa di Bernadette e le basiliche

Di fronte alla grotta troverete la Chiesa di Bernardette, costruita nel 1988 nel punto in cui la giovane contadina si trovava nel giorno dell’ultima apparizione. Proseguendo la visita fra le varie costruzioni religiose giungerete all’area dedicata alle tre basiliche, costruite nella seconda metà del XIX secolo e nella prima metà del XX secolo. Queste sono la Basilica sotterranea di San Pio X, maestosa per le sue straordinarie dimensioni e per le vetrate in gemmail, il vetro colorato; la Basilica di Nostra Signora del Rosario, realizzata in stile romanico bizantino e ricoperta da 2.000 m² di mosaici; la Basilica dell’Immacolata Concezione, riconoscibile dalla grande guglia e dalle vetrate che raccontano gli eventi di Lourdes.

Uscendo dalle basiliche, fate caso ad alcune aree indicate come piscine dove migliaia di fedeli, e in particolare di ammalati, si recano per bagnarsi con la speranza di guarire o semplicemente per devozione. Al santuario vengono celebrate ogni giorno due processioni, quella eucaristica e la benedizione dei malati, da Pasqua a fine ottobre. La famosa fiaccolata, invece, considerata come il momento clou della giornata, si svolge ogni sera alle 21 durante lo stesso periodo.

Cosa vedere a Lourdes oltre il santuario

Non tutti i luoghi da vedere a Lourdes sono legati alla religione. A dominare sulla città c’è la fortezza di Chateau-Fort che, dall’alto della sua posizione, offre una vista privilegiata sul santuario mariano e sui Pirenei. Rappresenta l’esempio perfetto di una fortificazione pedemontana pirenaica, di quelle costruite dall’XI al XIX secolo, e custodisce al suo interno un museo dedicato alle arti e alle tradizioni popolari del territorio.

A soli 23 chilometri da Lourdes potrete raggiungere Bagnères-de-Bigorre, dove si trova un rinomato centro termale, mentre percorrendo qualche chilometro in più in direzione sud vi addentrerete nella Catena dei Pirenei, dove fra le località più importanti da visitare ci sono Cauterets e Luz Ardiden, destinazioni amate soprattutto durante l’inverno grazie alla presenza di impianti sciistici. Dalla zona dei Pirenei potete raggiungere anche un’altra destinazione, perfetta per gli appassionati di bicicletta: la Luz-St-Sauveur, dove si trova la strada D918 che si “arrampica” lungo i tornanti del Col du Tourmalet, protagonista di una delle salite più impegnative del Tour de France.

Per chi desidera godere di viste mozzafiato senza scalare nessuna montagna, il Pic du Jer è la meta perfetta: qui si aprirà davanti a voi un panorama a 360 gradi che abbraccia le cime dei Pirenei, le città di Lourdes e Tarbes, il santuario, il lago e la valle del Gaves. Questo punto panoramico è accessibile a tutti grazie a una comoda funivia.

Città di Lourdes

Fonte: iStock

Vista dall’alto della città di Lourdes

Come arrivare a Lourdes

Situata a 8 ore da Parigi, la città di Lourdes può essere raggiunta facilmente atterrando all’aeroporto di Tarbes-Lourdes, a circa 15 chilometri di distanza dal centro abitato. Sono molti i visitatori che scelgono di servirsi anche di autobus o treni per arrivare a Lourde: dall’Italia il viaggio ha una durata di circa 15 ore dal confine di Ventimiglia.

Il periodo migliore per visitare Lourdes è sicuramente l’estate poiché le temperature massime si registrano attorno a valori compresi tra i 25-26 gradi, mentre le minime si mantengono tra i 13 e i 14 gradi, in particolare il mese di luglio risulta essere quello meno piovoso e la posizione vicino alle montagne garantisce una leggera brezza che rende gradevoli le giornate più calde.

Categorie
Notizie Venezia Viaggi viaggiare

Il costo del ticket d’ingresso a Venezia potrebbe raddoppiare: da 5 a 10 euro

La Serenissima è uno dei posti più belli del Belpaese e si sa che Venezia attira turisti da ogni parte del mondo: ultimamente, però, amministrazione comunale e cittadini hanno risentito dell’ingente flusso turistico che a ogni stagione ingorga i canali veneziani e i governatori locali hanno preso dei provvedimenti volti a contenere il fenomeno e a preservare la bellezza e il patrimonio storico e architettonico della città stessa.

Ecco perché con una prima fase sperimentale è stato introdotto a Venezia il pagamento di un ticket di ingresso al costo di 5 euro. Questa iniziativa, che era stata oggetto di dibattito per molto tempo, è entrata in vigore inizialmente in una forma limitata a 29 giorni all’anno, corrispondenti alle festività e ai ponti con maggiore affluenza. L’obiettivo principale è scoraggiare i turisti che visitano la città in giornata e contribuiscono all’affollamento. Tuttavia, non sono state stabilite limitazioni o soglie massime per il numero di visitatori.

Il ticket rischia il raddoppio del costo

La fase di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia si è appena conclusa, e già si discute di raddoppiare la tassa da 5 a 10 euro. Mentre per il resto dell’anno non sarà più necessario il Qr code e il pagamento del contributo di accesso nei weekend tra le 8.30 e le 16, il Comune valuterà i risultati di questi mesi per apportare novità nel 2025. Tra le proposte, appunto, c’è l’idea di aumentare il ticket per le prenotazioni last minute.

Durante il periodo compreso tra il 25 aprile e il 13 luglio, si stima che circa 440.000 persone abbiano pagato il contributo, generando un incasso totale di 2,2 milioni di euro, superando la stima iniziale di 700.000 euro.

Prima di prendere una decisione definitiva, saranno analizzati i dati dei 29 giorni di test. Il bilancio parziale mostra incassi superiori alle aspettative, con quasi 2,2 milioni di euro rispetto ai 700.000 euro previsti.

L’efficacia della prenotazione obbligatoria sarà ancora valutata. Il sindaco Luigi Brugnaro ribadisce l’obiettivo di rendere la città vivibile e sostiene che la maggior parte delle persone ha capito l’intento di proteggere Venezia. Non si nascondono i problemi e le difficoltà, ma si vuole procedere gradualmente.

Venezia, turisti

Fonte: iStock

Una turista tra i canali di Venezia

Alla luce dei dati raccolti, il Comune cercherà di definire una “soglia limite” richiesta dai residenti, ossia un numero massimo di visitatori. Tuttavia, il sindaco specifica che una volta raggiunto il limite, non ci saranno blocchi agli ingressi. Chi si registrerà online o all’arrivo dovrà semplicemente versare 10 euro invece di 5. La giunta sta valutando anche un sistema di prenotazione con sconti, simile a quello utilizzato per parcheggi, mezzi pubblici e musei.

Nel frattempo, le proteste pacifiche dei contrari al provvedimento continuano. I “No Ticket” sostengono che la tassa sia un fallimento che non limita i flussi turistici né migliora la vita dei residenti, violando il diritto alla libera circolazione e alla privacy. La registrazione dei dati online, i sensori, le telecamere e il controllo dei cellulari danno l’impressione di essere costantemente monitorati. Sabato, i contrari al contributo si sono dati appuntamento per il 21 settembre, valutando l’ipotesi di lanciare un referendum sul ticket prima della stagione 2025.

Chi deve pagare il ticket e come

Il ticket, o “contributo di accesso” come viene chiamato dal Comune di Venezia, deve essere pagato da tutte le persone di età superiore ai 14 anni che entrano nella città tramite qualsiasi mezzo di trasporto, dalle 8:30 alle 16:00 nei giorni in cui è richiesto il ticket d’ingresso. Il ticket è obbligatorio solo per le visite in giornata e, per il 2024, non sarà richiesto per l’accesso alle isole minori. Chiunque entri in città senza il ticket rischia una sanzione che va da 50 a 300 euro, oltre al costo del ticket. Il portale del Comune di Venezia, dove è possibile prenotare il ticket o richiedere l’esenzione, è disponibile al seguente link.

Le seguenti categorie di persone non devono né pagare il ticket né richiedere l’esenzione tramite il portale: i residenti o nati nel comune di Venezia e nell’intera regione del Veneto, i minori di 14 anni e i titolari della Carta europea della disabilità e i loro accompagnatori. I turisti che soggiornano a Venezia non devono pagare il ticket in quanto già pagano una tassa di soggiorno di 3 euro a persona per notte, ma devono comunque registrarsi sul portale della città.

D’altra parte, le seguenti categorie di persone devono registrarsi sul portale per richiedere l’esenzione: i residenti del Veneto, i coniugi, i conviventi e i parenti fino al terzo grado dei residenti, nonché le persone senza legami di parentela che visitano persone residenti o domiciliate nella città o nelle isole minori. Inoltre, devono richiedere l’esenzione i lavoratori dipendenti o autonomi, i pendolari, gli studenti di scuole e università con sede nella città antica o nelle isole minori, e i soggetti e i componenti dei nuclei familiari di coloro che hanno pagato l’Imposta municipale propria (IMU) nel Comune di Venezia.

Il ticket di 5 euro, senza riduzioni, deve essere pagato tramite il portale del Comune di Venezia ed èimportante registrarsi sul portale Cda.ve.it se si rientra nelle categorie esentate elencate in precedenza. In entrambi i casi, verrà fornito un codice QR da presentare alle autorità in caso di controlli. I voucher con codice QR sono nominativi, ma la prenotazione può essere fatta cumulativamente per i viaggi in famiglia o in piccoli gruppi. Il personale addetto ai controlli sarà riconoscibile grazie a un gilet o a un distintivo di identificazione.

Categorie
Consigli lago Lago Di Bolsena panorami Viaggi

Come raggiungere l’Isola Bisentina: un gioiello nel cuore del Lago di Bolsena

L’Isola Bisentina è la più grande delle due isole che punteggiano il Lago di Bolsena e raggiungerla è più semplice di quanto si possa pensare: basta seguire i passi giusti (e lasciarsi guidare dalla bellezza del paesaggio!).

Un tesoro nascosto nella Tuscia viterbese

L’isola si trova adagiata nel cuore del Lago di Bolsena, a poca distanza dal comune di Capodimonte. Un vero e proprio gioiello immerso nella Tuscia viterbese, facilmente raggiungibile dai principali centri della regione e del Lazio.

In auto verso il Lago di Bolsena

Partendo da Roma bisogna prendere in direzione nord sull’autostrada A1, fino all’uscita Orte. Da qui, imboccate la E45 in direzione Orte-Terni e proseguite sulla SS675 verso Viterbo. Uscite a Bolsena e seguite le indicazioni per Capodimonte. Una volta arrivati, il porto dista solo 3 km. Per chi arriva invece da Firenze, il viaggio inizia sull’autostrada A1 però in direzione sud, con destinazione l’uscita Chiusi-Chianciano Terme. Proseguite sulla SS2 in direzione Orvieto e imboccate la SS675 verso Viterbo. Uscite a Bolsena e seguite le indicazioni per Capodimonte. Il porto si trova a circa 3 km dal paese e da qui partono i battelli.

Coi mezzi pubblici

Chi viaggia con i mezzi pubblici deve raggiungere il porto di Capodimonte, da cui partono i battelli verso l’Isola Bisentina. La traversata dura circa 15 minuti e il servizio è frequente specialmente nel periodo estivo. Se ci si sposta in treno: scendete alla stazione ferroviaria di Orvieto, la più vicina all’isola, situata a circa 20 km da Capodimonte. Da qui, potrete comodamente raggiungere il porto con un autobus o un taxi. In alternativa, numerose linee di autobus collegano le principali città della Tuscia e del Lazio con Capodimonte. Una volta arrivati, il porto dista solo 3 km.

Altre info

Ricordate che l’isola è raggiungibile solo in battello, e non è possibile attraccare con barche private. I biglietti per il battello possono essere acquistati direttamente al porto; ma in alta stagione, si consiglia di prenotare per evitare sorprese. L’Isola Bisentina è una meta per una gita fuori porta tutto l’anno, ma il suo fascino raggiunge il culmine da aprile a ottobre. In estate può essere particarmente affollata. Una volta sull’isola dimenticate l’auto e spostatevi a piedi o in bicicletta, scoprendo i suoi splendidi sentieri.