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Sulla ferrovia a cremagliera Schafbergbahn, la più bella dell’Austria

Alle porte della splendida ed elegante città di Salisburgo, nel cuore dell’Austria più autentica, c’è un paesaggio naturale che non smette mai di destare meraviglia in chiunque vi si trovi davanti: stiamo parlando dello specchio d’acqua turchese, il lago Wolfgangsee.

Questo angolo di paradiso incastonato tra la purezza del monte Schafberg è un posto incantevole in cui trascorrere una vacanza e una meta ideale anche per una gita fuori porta. Un’idea di viaggio davvero niente male, insomma, perfetta per i viaggiatori che vogliono unire la passione per l’arte e la cultura (visitando l’affascinante Salisburgo, città ricca di storia) e la passione per le escursioni naturalistiche.

Il modo più suggestivo per raggiungere il lago Wolfgangsee? Salire a bordo della storica ferrovia a cremagliera dello Schafberg e poi concedersi un rilassante – e panoramico – giro in battello.

La ferrovia a cremagliera Schafbergbahn

Fonte: SalzkammergutbahnGmbH_Ursula Bahr kunstbahr

L’antica ferrovia a cremagliera del monte Schafberg

La ferrovia dello Schafberg

Con un percorso lungo 5,85 chilometri, che arriva in cima fino 1.190 metri di altitudine, la ferrovia Schafbergbahn offre ai viaggiatori un giro emozionante immersi nella natura straordinaria del territorio austriaco. Un tragitto di circa 40 minuti di durata a bordo di confortevoli vagoni conduce al lago Wolfgangsee, ma la ferrovia ha un passato davvero antico.

Le locomotive originali, infatti, risalgono all’Ottocento e anche la storia della navigazione sulle acque cristalline del lago Wolfgangsee è iniziata nel lontano 1873, anno in cui vi è stata la vera e propria inaugurazione con il battello a vapore Kaiser Franz Joseph I, una vettura lunga ben 33 metri.

Solcare le acque del lago oggi a bordo dello storico battello è un’esperienza da non perdere. Ci sono diversi punti di approdo: St. Gilgen – Fürberg – Ried/Falkenstein – St. Wolfgang Schafbergbahn – St. Wolfgang Markt – Geschwendt Parkplatz e Strobl.

Cosa fare al lago Wolfgangsee

Il lago Wolfgangsee è una spettacolo di Madre Natura: questo lago ha una lunghezza di 10 km e una larghezza di 2 km ed è uno spot ideale per gli amanti degli sport acquatici. Infatti, in questa oasi di bellezza naturalistica è possibile praticare diverse attività outdoor, soprattutto la vela. Non a caso, gli atleti Konstantin e Oliver Kobale che hanno partecipato alla famosa regata Ocean Race del 2023 hanno scoperto la loro passione per la vela proprio sulle acque del lago Wolfgangsee.

Non solo avventura: c’è anche una remota leggenda che parla di questo territorio, si dice infatti che San Wolfango, dopo il periodo di vescovado a Ratisbona, scelse di ritirarsi in queste zone su una grotta del monte Falkenstein. Quest’anno vengono celebrati i 1.100 anni del santo.

E che dire del trekking? I percorsi sono numerosi e sono ideali anche per chi volesse fare un pellegrinaggio tra St. Gilgen e St. Wolfgang, destinazioni di pellegrini già nel XV e XVI secolo. Qui è possibile visitare la chiesa di St. Wolfgang, di origini romaniche, e ammirare il ricco altare opera del maestro Michael Pacher, risalente al XV secolo.

Come raggiungere il lago e dove alloggiare

Gli alloggi disponibili nella zona del lago Wolfgangsee sono diversi e ci sono opzioni differenti per tutti i tipi di budget e per vivere al meglio un luogo perfetto dove trascorrere la propria vacanza immersi nella natura austriaca.

La cucina austriaca del territorio è da non perdere: vi consigliamo di provare deliziosi e freschissimi formaggi di pecora, gelati e altri prodotti caseari.

Il modo migliore per raggiungere il lago Wolfgangsee è arrivare prima a Salisburgo: si può prendere l’aereo oppure raggiungerla in treno. Questo è un ottimo compromesso che permette di unire la vacanza all’insegna della natura a un giro nella splendida città di Mozart

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Perchè visitare la biblioteca di Alessandria nei dintorni di Il Cairo

Gli appassionati di archeologia e del passato vogliono visitare l’Egitto almeno una volta nella vita e non posso che comprenderli profondamente: i viaggi in loco solitamente partono da Il Cairo, la città capitale, ma si espandono poi nei dintorni per visitare alcune delle meraviglie quali la Biblioteca di Alessandria.

Spostandosi da Il Cairo fino ad Alessandria da modo di raggiungere quello che è stato considerato per molto tempo un polo culturale senza eguali: basti pensare che proprio qui matematici, letterati e saggi svolgevano le proprie attività e grandi nomi della storia come quelli di Alessandro Magno (fondatore della città) e Cleopatra hanno padroneggiato. Da molti storici la località è stata definita un “faro del mondo antico” e ad oggi è ancora possibile visitare la biblioteca alexandrina, una delle meraviglie da non perdere nei dintorni di Il Cairo.

Visitare la biblioteca di Alessandria d’Egitto

Se hai la fortuna di aver organizzato un viaggio in Egitto lasciati incantare da un luogo che ha un passato meraviglioso, lascia che le piramidi ti conquistino ma spingiti fino ad Alessandria per scoprire la culla del sapere antico. Simbolo cult è sicuramente la biblioteca di Alessandria: il monumento principale della città dal fascino cosmopolita è ad oggi un luogo di studio. Ricostruito con uno stile moderno, vuole omaggiare quella che è stata l’antica biblioteca diventando un autentico capolavoro architettonico.

Il design è curatissimo: forma ellittica per omaggiare il sole che sorge, vuole simboleggiare a tutti gli effetti il tempio del sapere. Gli spazi, versatili e luminosi ti lasceranno senza fiato ma sono soprattutto i numerosissimi volumi scritti e le gallerie d’arte che ti faranno pensare di non aver mai visto una biblioteca così. Un collegamento forte tra il sapere del passato e quello attuale, aprendo le porte alla conoscenza di futuri innovatori pronti a cambiare le sorti del mondo.

Perché visitare la biblioteca di Alessandria?

Un viaggio attraverso il tempo che dà modo di scoprire quella che è stata la saggezza delle civiltà antiche che ancora oggi influenza la nostra quotidianità. Oltre a poter passeggiare tra volumi di pregio, il luogo è un simbolo di rinascita culturale a cui i local sono molto legati.

L’edificio attuale sorge in prossimità dell’antica biblioteca di Alessandria distrutta nel tempo. In passato, si dice ospitasse oltre 500.000 volumi: un numero incredibilmente ricco pensando all’epoca e per questo era meta di molti matematici, saggi e studiosi che la ritenevano il luogo ideale per apprendere il mondo. Fondata nel III secolo a.c. per volere di Tolomeo I Sotere, ha permesso di studiare nomi illustri come Euclide o Zenone. Il motivo della distruzione è da attribuire a più cause: prima la guerra civile tra Cesare e Pompeo, poi un incendio. Ma seppur sia stata distrutta parzialmente più volte, ha dato modo di far sorgere una nuova biblioteca che in un certo senso vuole continuare il fl rouge di quella più celebre.

Un connubio tra passato e presente: basti pensare che oggi è una biblioteca multimediale aggiornata considerata un punto di riferimento per il mondo arabo, e non solo. Un luogo leggendario che conquista i visitatori con un design futuristico. Il nuovo edificio, inaugurato nel 2002, è uno dei luoghi più importanti da visitare in città.

 

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Parma e dintorni, dai colli alle eccellenze gastronomiche, gli itinerari top

L’Emilia Romagna è la Food Valley d’Italia per eccellenza, un territorio ricco di prelibatezze gastronomiche amate in tutto il mondo: stavolta vogliamo condurvi alla scoperta di Parma e delle sue colline, dove si produce il Prosciutto di Parma DOP. Sono luoghi meravigliosi, a partire dalla loro incredibile natura, ed è una vera esperienza esplorarli attraverso i sentieri del gusto. Ecco quali sono i migliori itinerari gastronomici da vivere.

Gli itinerari di Felino

La città di Parma è un capolavoro ricco di storia e arte, che merita sicuramente una visita. Ma sono i suoi dintorni, dove si producono alcune delle migliori eccellenze gastronomiche d’Italia, ad affascinare i turisti: paesaggi meravigliosi e bellezze storiche conquistano i visitatori, alla scoperta di un territorio che custodisce un patrimonio preziosissimo. Tra le esperienze da non perdere ci sono sicuramente gli itinerari di Felino, che hanno in comune il loro punto di partenza. Si tratta dell’antico borgo di Felino, con un incantevole castello medievale.

Il suo nome vi ricorderà sicuramente un salume prelibato, che in effetti ha origine proprio qui – oltre ovviamente al Prosciutto di Parma DOP, che viene prodotto in tutto l’areale. Vi si snodano tre sentieri molto suggestivi: il primo è il Percorso del Castello, un circuito ad anello di appena 6 km, che inizia nel centro storico del paese e affronta alcune tappe interessanti soprattutto dal punto di vista architettonico. C’è poi il Percorso del Gallo, anch’esso un anello di 11 km che, dal centro di Felino, si dirige verso sud attraversando boschi e prati rigogliosi. Infine il Percorso La Costa, il più panoramico: l’anello di 8 km si snoda tra le colline, da San Michele Tiorre a Barbiano.

L’Anello dei Poeti del Cinghio

Le colline che si dipanano attorno al borgo di Felino, nel cuore della Food Valley italiana, ospitano poi un altro itinerario molto affascinante, l’Anello dei Poeti del Cinghio: di recente inaugurazione, è un circuito ad anello di circa 12 km. Il suo nome deriva dal torrente Cinghio che attraversa questi territori, ma anche dai versi che alcuni poeti locali gli hanno dedicato. L’itinerario ha inizio presso la chiesa di San Michele Tiorre, da dove si sale verso Barbiano. La strada, attraversando boschi e natura incontaminata, incrocia la storica via Longobarda. Il luogo più suggestivo da ammirare è sicuramente la Forca del Cinghio, da cui poi si torna indietro.

La Via degli Scalpellini

Infine, un’altra opportunità imperdibile per scoprire il territorio consiste nel percorrere la Via degli Scalpellini, un percorso di appena 6 km che tuttavia affronta un’impervia salita (e un’altrettanto difficile discesa), per cui si rivela abbastanza impegnativo. Nato nel medioevo, il cammino veniva percorso dagli scalpellini per raggiungere le formazioni rocciose da cui potevano ricavare prezioso materiale di costruzione. Il sentiero, che si dipana tra i paesi di Chiastre e di Cassio, attraversa il torrente Baganza su un suggestivo ponte tibetano, quindi raggiunge i Salti del Diavolo. Si tratta di una formazione sedimentaria dell’età cretacica, che avrebbe avuto origine da una frana sottomarina. Per i più avventurosi, da Cassio ci si può unire alla via Francigena, per un’esperienza ancora più affascinante.

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Cosa vedere e cosa fare a Sagres

Sulla sponda sud del Portogallo, su quelle coste e scogliere dal mare “infinito” dell’Atlantico, è lì che sorge Sagres, un piccolo villaggio della regione portoghese dell’Algarve, fra la natura selvaggia.

Questo posto è il luogo ideale e perfetto per fuggire dal caos delle città per ripararsi in luoghi in mezzo alla natura. In una regione caratterizzata da scogliere mozzafiato, spiagge di sabbia incontaminate ed un’atmosfera rilassata. Sagres grazie a queste caratteristiche riesce ad affascinare i propri visitatori, proveniente da tutto il mondo.

Si tratta di una freguesia, ovvero una piccola frazione di comune, che ha però un’importanza storica notevole per il Portogallo e per l’intero continente europeo. È proprio qui a Sagres, infatti, che il principe Enrico il Navigatore fondò la sua scuola di navigazione, che venne chiamata, appunto, Scuola di Sagres, nel quindicesimo secolo, e che diede vita alle grandi scoperte marittime da parte del Portogallo.

Cosa vedere nel villaggio di Sagres

La fortaleza di Sagres

La fortezza di Sagres è un luogo imperdibile, poco fuori dal centro cittadino. Questa struttura venne costruita nel quindicesimo secolo ed era considerato un punto di grandissima importanza strategica per la difesa del Paese. Al suo interno, oggi, è ospitato un museo, nel quale poter scoprire di più sulla storia e sulle esplorazioni marittime del Portogallo. Inoltre, è possibile visitare il massiccio muro di cinta, sul quale si trova una passerella dalla quale godere di una vista spettacolare sul mare aperto e immaginare le antiche navi lasciare il porto di Sagres sotto la guida del re.

La fine del mondo: il Capo di San Vincenzo

Questo è il punto che una volta veniva considerato dai marinai come il punto in cui finiva il mondo conosciuto. Si tratta del Cabo de Sao Vicente, il Capo di San Vincenzo, un promontorio che si affaccia sull’Oceano Atlantico, punto nel quale si trova uno dei fari più antichi del Portogallo, che guidava le navi attraverso le pericolose acque dell’oceano.

Il faro è un’attrazione turistica, visitabile dai visitatori che non vogliono perdere la possibilità di ammirare questo luogo così affascinante, iconico per il villaggio di Sagres e per l’intero Portogallo, che si affaccia su imponenti scogliere alte fino a 75 metri.

La cittadina e il porto peschereccio

Il piccolo centro storico della città di Sagres è molto semplice, un luogo dall’aspetto quasi fatiscente, in sintonia comunque, con gli altri piccoli centri della regione. L’attività principale in questa zona è da sempre la pesca, e nella parte più antica, ancora non molto turistica, ci sono bar tranquilli e tradizionali ristoranti portoghesi, ideali per un pranzo economico.

Il porto peschereccio è sulla costa orientale, una parte più riparata del promontorio, e durante il giorno si può ammirare il via vai delle barche dei pescatori che scaricano i loro carichi di pesce fresco.

Le spiagge più belle di Sagres

Come appena visto, Sagres è un luogo di grande interesse storico, ma anche un paradiso naturale dove è possibile trovare spiagge uniche e naturali, grazie alla sua posizione privilegiata tra l’Oceano Atlantico e le colline dell’Algarve. Tra le spiagge più belle è possibile visitare:

  • Praia do Tonel: questa è una delle spiagge più famose di Sagres e, come tutta la costa sud del Portogallo, grazie alle correnti presenti, è il luogo ideale per gli amanti di sport acquatici, come il surf ed il kitesurf. È la giusta destinazione per chi è alla ricerca di una vera e propria scarica di adrenalina. E per chi non ama questi sport, la spiaggia di Praia do Tonel è sicuramente la scelta giusta per godere di panorami unici e mozzafiato sull’oceano e rilassarsi al sole;
  • Praia da Mareta: questa spiaggia, a differenza di Praia do Tonel, è un luogo più tranquillo. Si tratta di una spiaggia ideale per le famiglie, grazie anche alla sua posizione più protetta dalle correnti oceaniche, il che la rende una scelta sicura per chi vuole fare un bagno in acqua senza preoccupazioni;
  • Praia do Beliche: situata più a nord del villaggio di Sagres, la spiaggia di Beliche è un’ottima scelta per chi vuole passare una giornata lontano dalla folla. La spiaggia è circondata da alte scogliere e le sue acque calme sono ideali per nuotare e fare snorkeling, mentre la spiaggia, di sabbia fine, è l’ideale per lunghe passeggiate.
Vista dall'alto della spiaggia di Tonel, a Sagres, con spiaggia dorata e mare mosso

Fonte: iStock

Spiaggia di Tonel, paradiso per surfisti a Sagres

Cosa fare a Sagres e dintorni?

Sagres, grazie alla sua posizione favorevole alle correnti che colpiscono la sua costa, come già detto in precedenza, si presenta come la destinazione ideale per gli amanti di sport acquatici come il kitesurf o il windsurf. Inoltre, grazie a queste sue particolari caratteristiche, la costa di Sagres viene considerato un paradiso per i surfisti europei, anche italiani, alla ricerca di un’alternativa alle spiagge italiane dove è possibile praticare surf.

Sono anche presenti diverse zone al riparo dalle forti correnti dell’Oceano Atlantico e che si prestano perfettamente ad essere luoghi ideali per snorkeling ed immersioni subacquee. A Sagres, infatti, ci sono diversi centri di immersione che offrono escursioni guidate per andare alla scoperta dei fondali portoghesi e della varietà di pesci che la popolano

Per chi, invece, ama fare delle escursioni sulla terra ferma e vuole immergersi nei paesaggi naturali della regione dell’Algarve e delle sue scogliere, Sagres offre numerosi sentieri panoramici che attraversano paesaggi mozzafiato. Il sentiero più famoso di questa zona del Portogallo è la Rota Vicentina, il cammino dei pescatori, che segue la costa offrendo viste spettacolari sulle scogliere e sull’oceano.

Ecco come arrivare a Sagres

Arrivare a Sagres e passare una vacanza alla scoperta dell’Algarve e di questa regione naturale del Portogallo è molto semplice. Il villaggio, infatti, è facilmente raggiungibile, in auto o con i mezzi pubblici, dal vicino aeroporto di Faro, che dista circa 1 ora e 30 minuti in auto e che è collegato con le principali città portoghesi e non solo.

Inoltre, per chi ama i viaggi on the road, Sagres è raggiungibile anche dalla capitale Lisbona, attraversando il Paese, godendo dei suoi fantastici paesaggi, con un viaggio di circa tre ore in auto.

Sagres è una destinazione affascinante che merita assolutamente di essere visitata. Con le sue lunghe spiagge e le sue alte scogliere,  un luogo ideale per gli amanti della natura, per gli appassionati di storia, ma anche, e soprattutto, per i surfisti ed amanti di sport acquatici.

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La Spiaggia delle Cannelle al Giglio, dove pare di stare ai tropici

Estate, sole, mare, sabbia finissima, chi non ha mai sognato di godersi una vacanza ai tropici, almeno una volta nella vita? Eppure, non occorre prendere un aereo e andare così lontano perché un autentico paradiso tropicale si affaccia anche sull’Argentario: è la Spiaggia delle Cannelle sulla costa orientale dell’Isola del Giglio, una delle più grandi del territorio.

Un sogno a occhi aperti, una striscia di candida sabbia fine e morbida accarezzata da un mare trasparente e spettacolare: semplicemente unica.

La Spiaggia delle Cannelle, sogno tropicale al Giglio

È, quindi, degna di qualsiasi tra le più gettonate mete tropicali la Spiaggia delle Cannelle, incantevole caletta a libero accesso con arenile di fini granelli di quarzo nella zona centrale e plasmato da rocce alle due estremità. Ha una lunghezza di circa 100 metri e, vicino alla riva, le acque sono poco profonde, ideali anche per i più piccoli.

La spiaggia, infatti, è particolarmente adatta alle famiglie, grazie anche alla presenza (da maggio a settembre) di uno stabilimento balneare attrezzato, il Cannelle Wonderful Beach, che in estate occupa parte del lido con ombrelloni, lettini, canoe, pedalò e il bar ristorante e pizzeria “Cannelle on the Beach” (aperto anche alcune sere della settimana) dove fare una pausa golosa in un ambiente giovane e accogliente con vista sul blu.

Inoltre, il mare cristallino e color smeraldo, si trasforma in un vero e proprio eden per gli amanti dello snorkeling che potranno divertirsi a esplorare i meravigliosi fondali punteggiati da banchi di pesci colorati e posidonie.

Insomma, si tratta di una magnifica oasi naturalistica molto amata e gettonata, capace di conquistare al primo sguardo chiunque la raggiunga per concedersi momenti preziosi di relax e benessere lontano dalla frenetica vita di tutti i giorni.

Come arrivare alla Spiaggia delle Cannelle

Da Giglio Porto la spiaggia si raggiunge facilmente a piedi, in taxi oppure in auto (non è disponibile, invece, un servizio di autobus di linea).

A piedi, la distanza dal porto è di 1,4 chilometri che si coprono con venti minuti di passeggiata lungo una strada panoramica asfaltata che segue la costa senza grandi dislivelli (è comunque preferibile percorrerla nelle ore meno calde e assolate).

In alternativa, è possibile usufruire dei taxi collettivi che dal porto raggiungono in poco tempo la Spiaggia delle Cannelle o, ancora, noleggiare uno scooter oppure una comoda ed ecologica e-bike.

Per chi si sposta in auto, lo stabilimento Cannelle Wonderful Beach dispone di parcheggio a pagamento.

Informazioni utili

La Spiaggia delle Cannelle, a sud del porto del Giglio, rimane esposta a est per cui le zone d’ombra sono poche per quasi tutta la giornata: soltanto verso il tardo pomeriggio, si allungano le ombre delle montagne alle sue spalle.

Caletta dai panorami sublimi, è riparata dal vento, sia da sud che da nord, ed è molto apprezzata per ormeggiare con la barca. Grazie al suo fascino indiscusso, attrae molti visitatori, soprattutto in alta stagione: un consiglio per chi ama la tranquillità? Passeggiare tra gli scogli e spostarsi verso calette meno affollate ma altrettanto magiche come, ad esempio, Capo Marino verso la Cala delle Caldane, o Cala dello Smeraldo dall’acqua limpidissima.

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Cosa vedere a Zugo, borgo svizzero del piccolo cantone

Amanti dei tramonti e dei borghi medievali, Zugo è la destinazione perfetta per voi. Non c’è abitante di questa città del cantone svizzero che si perde lo spettacolo di colori offerto dal sole quando tramonta sul lago davanti al monte Pilatus. Il tramonto sarà il finale perfetto della vostra giornata trascorsa alla scoperta di questa cittadina dal fascino elegante che mixa perfettamente architetture classiche e moderne. Perdetevi tra i vicoli stretti del suo centro storico, passeggiate sul lungolago o concedetevi un momento di relax in uno dei tanti café.

Anche l’offerta artistica e naturale di Zugo (Zug) non delude: ci sono i monumenti medievali che riflettono il suo passato nobile, come l’antica polveriera, ciò che resta delle possenti mura difensive, e la chiesa di Sant’Osvaldo, testimonianza dell’affetto degli abitanti della città nei confronti del patrono. Non mancano le architetture moderne e i favolosi giochi di luce della stazione ferroviaria, per non parlare delle bellezze naturali racchiuse non solo nel lago, ma anche dentro grotte e sulle vette delle montagne circostanti. Ecco cosa vedere a Zugo, capoluogo del piccolo cantone omonimo, distante soli 20 minuti da Zurigo.

Il centro storico di Zugo

Fondata all’inizio del XIII secolo Zugo, oltre a rappresentare una delle mete turisticamente più importanti della Svizzera, è nota anche per essere una delle città con la tassazione più bassa di tutto il pianeta e per questo sede di tantissime società. Sono loro a conferirle un carattere internazionale che convive armoniosamente con le sue origini medievali, strettamente collegate con il suo simbolo più importante: lo Zytturm, la Torre dell’Orologio.

Oggi, con i suoi 52 metri, sovrasta l’intera città, anche se la sua storia è cominciata in modo diverso. La parte inferiore nacque come semplice passaggio per il centro storico e bisognerà aspettare il 1557 per vederla innalzata e completata fino a raggiungere la sua forma attuale con i bovindi e con il ripido tetto a padiglione. L’orologio, dal quale deriva il nome della torre (‘Zyt’ significa ‘ora’) invece, fu montato nel 1574. La parte più interessante resta l’orologio astronomico, suddiviso in quattro quadranti indicanti ciascuno la settimana, le fasi lunari, il mese e l’anno bisestile. Ogni giorno della settimana è scandita dalla figura della divinità di riferimento.

Altro monumento imperdibile del centro storico è il Municipio, edificato tra il 1505 e il 1509 in stile tardo gotico. In passato, il palazzo ha ospitato un mercato coperto al piano terra, mentre il primo e il secondo piano furono adattati per ospitare le riunioni del consiglio e quelle di corte. La sala più bella resta quella gotica situata al piano superiore, rivestita di pannelli arricchiti con lavori d’intaglio e diversi motivi provenienti dal Vangelo, come quello che vede raffigurato Cristo davanti a Pilato.

Merita una visita anche la chiesa di Sant’Osvaldo, capolavoro architettonico del XVI secolo. Sebbene gli elementi originali dell’antica chiesa siano pochi, ad affascinare sono soprattutto i bellissimi portali e le sculture, mentre la pittura di maggior pregio è il Giudizio Universale di Melchior Paul von Deschwanden risalente al 1866. La chiesa testimonia l’affetto della città e dei suoi abitanti nei confronti del santo, immutato nel corso dei secoli. Deliziosa anche la Polveriera dove, da molti anni, la società ornitologica della città, fondata nel 1878, si prende cura della colonia di rondini maggiori che vive al suo interno.

Zugo centro storico

Fonte: iStock

Il centro storico di Zugo illuminato la sera

Le tappe per gli amanti dell’arte

Il fascino medievale incontra quello moderno e lo fa attraverso l’arte. Zugo ospita un interessante museo delle belle arti, il Kunsthaus Zug, suddiviso in diverse aree tematiche che vanno dal modernismo classico a quello contemporaneo. A causa dello spazio limitato, le collezioni non vengono esposte in modo permanente, ma in mostre temporanee tematiche. Tra le più belle possedute dal museo citiamo quella dedicata al Modernismo Viennese in Europa al di fuori dell’Austria che vanta opere di Klimt, Gerstl, Hoffmann, Kokoschka, Schiele e Wotruba. Da quattro a cinque progetti all’anno, invece, sono dedicati all’arte contemporanea e del XX secolo includendo gli spazi pubblici circostanti.

Un altro monumento dedicato all’arte contemporanea di Zugo, situato proprio alle porte della città ricoprendo il ruolo di perfetto biglietto da visita, è la stazione ferroviaria. A realizzarla fu l’architetto Klaus Hornberger e grazie a un passaggio pedonale ben strutturato collega diversi rioni cittadini. La caratteristica che l’ha resa famosa e l’ha trasformata in punto di attrazione turistica è la magnifica installazione di luci creata dall’americano James Turrell e che potete ammirare tutti i giorni all’imbrunire.

Le bellezze naturali di Zugo

Tra le attività più amate per ammirare le bellezze naturali di Zugo c’è sicuramente l’escursione sul monte Zugerberg, alto 1093 metri e meta perfetta in ogni stagione. Troverete un’ampia scelta di sentieri adatti a tutti i livelli di trekking, alcuni possono essere percorsi anche con i passeggini diventando un’occasione unica per trascorrere una giornata all’aria aperta con tutta la famiglia. Dalla stazione di Zugo vi basterà prenderà il bus con direzione Zugerberg Bahn.

Un altro trekking unisce la natura con uno dei vanti della città: le ciliegie. Zugo, infatti, è famosa per essere la città delle ciliegie e, oltre ad allestire un mercato dedicato a questa frutta nei mesi tra giugno e luglio, è presente anche un sentiero escursionistico a tema che attraversa i campi con gli alberi di ciliegio e che offre viste panoramiche sul lago e sulla città.

Vicino a Zugo, invece, nel Lorzetobel, le gocce non solo hanno scavato la pietra, ma hanno anche plasmato nuove forme: qui potrete visitare le Höllgrotten per scoprire un mondo magico fatto di stalattiti e stalagmiti antiche di oltre 3.000 anni.

Lago di Zugo

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Vista sulle montagne e sul lago di Zugo
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Quito, la destinazione turistica smart del futuro

Quito, capitale dell’Ecuador, ha l’obiettivo di trasformarsi in una “destinazione turistica intelligente” (Dti), metodologia riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (Omt), dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), dalla Commissione Europea e dalla Banca Interamericana di Sviluppo.

Infatti, l’ufficio dell’amministrazione comunale Quito Turismo si sta impegnando per promuovere un miglioramento dell’esperienza turistica e della gestione della sostenibilità ambientale, un’interazione maggiore tra residenti e turisti nonché un utilizzo trasversale della tecnologia.

Quito, destinazione turistica intelligente

Il progetto della capitale ecuadoriana segue l’esempio tracciato dal Ministero dell’Industria e del Turismo spagnolo, grazie alla Sociedad Mercantil Estatal para la Gestión de la Innovación y las Tecnologías Turísticas (Segittur).

Si tratta di un ambizioso lavoro che riguarderà l’analisi dettagliata di tutte le informazioni del Comune di Quito, sulla base del metodo Segittur, che prende in considerazione 97 requisiti e 216 indicatori legati ai cinque principi che definiscono una destinazione smart: tecnologia, accessibilità, governance, sostenibilità e innovazione (come sottolineato sul proprio sito web dal Ministero dell’Industria e del Turismo spagnolo).

Il presidente di Segittur Enrique Martínez ha affermato: “è una grande soddisfazione poter lavorare con la prima destinazione ecuadoriana per la sua conversione in destinazione turistica intelligente, in quanto dimostra il suo impegno per un modello di sviluppo turistico innovativo, con cui già operano diverse destinazioni in America Latina e che contribuisce a migliorare la gestione e la competitività della destinazione“.

Ma i progetti non finiscono qui: per il 2024, Quito Turismo ha presentato il Sistema di informazione turistica urbano-rurale del Distretto metropolitano di Quito (Situr), incentrato sulla mobilità, le infrastrutture e le dinamiche socio-economiche dell’industria turistica della capitale, in modo da promuovere (grazie a informazioni statistiche di rilievo) una gestione efficiente del comparto e garantire il raggiungimento dello status di “destinazione turistica intelligente”.

Le tappe da non perdere in vacanza a Quito

Diamo ora uno sguardo alla bellezza e alle tappe più rappresentative della capitale dell’Ecuador che svetta a 2850 metri di altezza, vegliata dal maestoso Volcán Pichincha.

La visita può iniziare, senza dubbio, dalla Città Vecchia, scrigno di tesori artistici e monumenti coloniali degni di nota: una passeggiata lungo le strette viuzze e una sosta nel suo cuore pulsante, Plaza Grande, consentono di apprezzarla al primo impatto e di entrare appieno nella sua atmosfera.

Catturano poi lo sguardo la chiesa più elegante, la Compañía de Jesú, eccezionale capolavoro barocco contraddistinto da elementi moreschi e da una simmetria perfetta, il seicentesco Monasterio Museo del Carmen Alto, e il  Convento de San Francisco, il monumento coloniale più grande della città, edificato dopo poche settimane dalla fondazione di Quito ma terminato dopo una settantina d’anni.

Ancora, impossibile non notare la Basílica del Voto Nacional in stile gotico e dai doppi campanili, che spicca su un’altura nella zona nord-est della Città Vecchia, e il monumento-museo Capilla del Hombre di Guayasamín.

E, a proposito di musei, da non perdere a Quito sono i Museos Casa de la Cultura, tre musei in un unico spazio, vale a dire il Museo de Instrumentos Musicales, il Museo de Arte Moderna e il Museo Etnográfico.

Infine, per un tuffo nella natura al cospetto di panorami meravigliosi, una ripida rampa di scale dal quartiere di San Blas conduce al Parque Itchimbia mentre la funivia TelefériQo percorre per 2,5 chilometri (in una decina di minuti) le pendici del Volcán Pichincha fino ai 4100 metri della Cruz Loma.

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Egitto mediterraneo: perché andare a Marsa Matruh

Marsa Matruh si trova sul tratto di costa mediterranea dell’Egitto ed è un vero e proprio paradiso per le sue spiagge dorate e acque cristalline, ma anche per le escursioni e visite guidate. Situata a circa 240 chilometri a ovest di Alessandria (e a circa 500 km a nord ovest del Cairo), questa è la destinazione ideale per i viaggiatori che cercano un’oasi capace di combinare mare spettacolare e visite di conoscenza e cultura. Valida alternativa al Mar Rosso, questa meta è molto gettonata dai turisti di tutto il mondo, anche per il prezzo competitivo e le soluzioni All Inclusive proposte dai diversi tour operator internazionali.

Un paradiso per gli amanti del mare

Il vero tesoro di Marsa Matruh è senza dubbio il suo mare cristallino con le spiagge idilliache, comode e per tutte le età. Non a caso Marsa Matruh è definita “le Maldive del Mediterraneo”. Chilometri di sabbia fine si susseguono lungo la costa, bagnate da acque turchesi che invitano a nuotare, fare snorkeling o semplicemente rilassarsi sotto il caldo sole della costa mediterranea d’Egitto. Parlando di spiagge e mare, tra le mete più rinomate troviamo Almaza Beach, nella Baia di Almaza (che in arabo significa “perla”), a quasi 40 chilometri dalla città di Marsa Matruh. Questa ampia insenatura sabbiosa che verso est si allunga per chilometri è una delle più belle spiagge della zona. Cleopatra Beach prende il nome dalla leggenda secondo la quale pare che Cleopatra abbia fatto tappa qui durante il suo viaggio in Egitto ed è famosa per la sua sabbia fine e bianca e per le acque turchesi da cartolina. Ancora, Rommel Beach offre una vista mozzafiato sul Mediterraneo e un’atmosfera tranquilla; mentre Agiba Beach è ideale per gli amanti della natura con le sue scogliere rocciose spettacolari che la caratterizzano.

Un tuffo nella storia

Oltre alle sue bellezze naturali, Marsa Matruh vanta anche una ricca storia che risale all’epoca tolemaica. La città era un importante porto commerciale e un centro culturale, come testimoniano i numerosi siti archeologici presenti nella zona. Tra i più interessanti troviamo la Fortezza di Qaitbay, costruita nel XV secolo e che offre una vista panoramica sulla città e sul mare; il Teatro Romano, un antico teatro risalente al II secolo d.C. ancora ben conservato; e la Necropoli di El Alamein, che ospita le tombe dei soldati italiani e alleati caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. Proprio per questo patrimonio storico e culturale, Marsa Matruh è una meta di viaggio valida per chi desidera abbinare qualche visita e tour alla vita da spiaggia. Da vedere anche la bella moschea di Marsa Matrouh, di recente costruzione,  situata sul lungo mare (come tutte le moschee non è aperta ai non musulmani, ma piacevole da visitare dall’esterno specialmente alle ore della preghiera).

Escursioni

La località di mare di Marsa Matrouh è un ottimo punto di partenza per esplorare i dintorni. A soli 240 chilometri si trova la città di Alessandria, visitabile anche in giornata, celebre per la sua biblioteca antica, per il il Museo Greco-Romano e per il Faro di Alessandria, una delle sette meraviglie del mondo antico. A 300 chilometri si trova un’altra destinazione imperdibile: l’oasi di Siwa, con i suoi paesaggi desertici mozzafiato, le sorgenti termali e alcuni importanti siti archeologici. Oltre alla Cittadella di Siwa, si possono visitare le antiche tombe di Gebel al-Mawta,  la Montagna dei Morti, a un km circa dal centro di Siwa, è una collina di calcare, isolata e crivellata di tombe rupestri.

Info pratiche

La lingua ufficiale è l’arabo, ma l’inglese è abbastanza diffuso, soprattutto nelle zone turistiche. Ni villaggi turistici si parla anche italiano. La valuta locale è la libbra egiziana. Un’informazione che pochi hanno ma che potrebbe essere determinante nella scelta della destinazione è che l’ingresso in Egitto, oltre al passaporto con validità di 6 mesi dalla data di ingresso nel Paese, è consentito ai cittadini italiani anche con la carta di identità valida per l’espatrio (validità residua di almeno 6 mesi).

Come raggiungere Marsa Matruh

Il mezzo più comodo e comune per raggiungere Marsa Matruh è l’aereo.  Durante il periodo estivo, diverse compagnie aeree offrono voli diretti dalle principali città italiane a Marsa Matruh. La durata del volo è di circa 3-4 ore. Chi sceglie una formula All Inclusive in villaggio solitamente ha il volo diretto incluso. Una volta in loco, si può partecipare alle diverse escursioni con tour organizzati dalle agenzie, che includono anche i trasferimenti interni. Per viaggiare in autonomia, ci sono i taxi individuali o collettivi, ma è buona prassi organizzarsi per l’andata e il ritorno e contrattare sul prezzo (informandosi prima sulla tariffa più giusta da pagare per la tratta).

Quando andare

Il periodo migliore per visitare Marsa Matruh è da maggio a ottobre, quando il clima è caldo e soleggiato. Le temperature medie durante questi mesi oscillano tra i 25°C e i 35°C. L’estate (luglio e agosto) è il periodo più affollato e più costoso; quindi se si può, per vivere un’atmosfera più tranquilla a prezzi più contenuti, l’ideale è viaggiare in primavera (maggio-giugno) o in autunno (settembre-ottobre). A differenza delle destinazioni sul Mar Rosso, qui a nord, sul Mediterraneo, da dicembre a febbraio il clima è più fresco e piovoso. In questo periodo, alcune attività potrebbero essere non disponibili e i villaggi turistici essere addirittura chiusi.

Cucina locale

Anche se la maggior parte dei resort e villaggi propone cucina internazionale, il consiglio è quello di “osare” un po’ ed esplorare anche la cucina locale e tradizionale. Oltre al pesce freschissimo, Marsa Matruh offre anche infatti una vasta scelta di piatti tipici egiziani. Nei  ristoranti si può assaggiare il koshari, un piatto ricco e saporito a base di riso, pasta, lenticchie e cipolla fritta, oppure il falafel, deliziose polpette di ceci fritte servite con pane e salsa tahini. E per concludere il pasto in dolcezza, i dolci tradizionali egiziani sono  famosissimi, come il baklava con la sua sfoglia croccante e il ripieno di noci e miele, o il basbousa, un semolino morbido e profumato sciroppato con acqua di rose.

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Cosa vedere nei dintorni di Skopje: le gite da non perdere

Sebbene sia un paese di piccole dimensioni, la Macedonia del Nord è un mosaico di attrazioni turistiche che meritano di essere visitate, anche con una gita in giornata. La capitale, Skopje, rappresenta la base ideale da cui partire alla scoperta di antiche cittadine ricche di storia e tradizioni, siti archeologici millenari, aree naturali incontaminate, laghi e canyon che attendono solo di essere esplorati. Ecco una panoramica delle più belle escursioni giornaliere da fare nei dintorni di Skopje

Matka

Alle porte di Skopje si apre lo spettacolare Canyon Matka, una gola scavata dal fiume Treska nell’arco di millenni, diventata una meta imperdibile per gli appassionati di escursionismo, speleologia e, in generale, delle attività all’aria aperta. Matka è famoso per le sue grotte, che sono vere meraviglie geologiche, oltre che siti storici di grande importanza, dove sono stati rinvenuti reperti archeologici che risalgono a migliaia di anni fa, retaggio delle antiche popolazioni locali che abitavano la regione. La più nota è la grotta di Vrelo, considerata tra le più grandi al mondo, resa particolarmente suggestiva dalla presenza stalattiti e stalagmiti.

Una rete di sentieri di varia difficoltà e ben segnalati si snoda tra le montagne e lungo il canyon, dove sorgono alcune chiese e monasteri che risalgono anche al XIV secolo, antiche testimonianze della lunga storia religiosa della Macedonia del Nord. Tra i più popolari, facilmente raggiungibili a piedi, ci sono il monastero di San Nicola Shishevski, da cui si gode una vista panoramica spettacolare, e quello ortodosso di San Andrea, famoso per i suoi affreschi ben conservati.

Le pareti rocciose del Canyon Matka, con un centinaio di vie attrezzate, sono un’attrazione irresistibile per gli appassionati di arrampicata di tutti i livelli. Mentre le acque tranquille del fiume Treska e del lago Matka sono ideali per kayak e canottaggio.

Tetovo

A circa mezz’ora da Skopje, Tetovo accoglie i visitatori con la sua animata atmosfera da “piccola Istanbul” e l’architettura in stile ottomano degli edifici più significativi, espressione di una profonda tradizione islamica. Tra le attrazioni locali spicca la Moschea Colorata, un capolavoro architettonico del XIX secolo, famosa per gli affreschi floreali dai vivaci colori che decorano non solo l’interno, ma anche l’esterno dell’edificio.

Situata ai piedi del monte Sar e attraversata dal fiume Pena, la città è dominata dalla Fortezza di Tetovo che risale al periodo ottomano, sorta sul luogo di un antico monastero medievale. Per conoscere la storia e la ricca cultura locale bisogna visitare il Museo della Regione di Tetovo. Allestito in una tipica casa macedone, espone reperti archeologici, opere d’arte e costumi tradizionali. Altri luoghi da non perdere durante una gita a Tetovo sono l’hamam, il bagno turco del XVI secolo oggi centro culturale e sede di mostre, e l’Arabati Baba Tekke, un monastero sufi tuttora molto attivo e frequentato.

Ocrida

Una delle città più antiche e affascinanti della Macedonia del Nord, Ocrida è la meta ideale per una gita in giornata da Skopje all’insegna della cultura e del relax nella natura. Adagiata sulle rive del lago omonimo, Ocrida è conosciuta per la sua eredità storica e la magnificenza del paesaggio. Tanto da essere tra le poche località al mondo dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco sia per la ricchezza culturale che per quella naturale. Conosciuta come la Gerusalemme della Macedonia, pare che un tempo vantasse ben 365 chiese, una per ogni giorno dell’anno, e tuttora il loro numero è alquanto elevato.

La più famosa, anche per la posizione panoramica sul lago, è la Chiesa di San Giovanni a Kaneo, un gioiello di architettura bizantina risalente al XIV secolo, che custodisce una pregevole iconostasi e affreschi antichi. Splendidi affreschi bizantini decorano anche l’interno della Chiesa di Santa Sofia che risale all’XI secolo.

Particolarmente suggestivo è il complesso della chiesa e del monastero di San Clemente e San Panteleimone, sulla collina di Plaosnik, che in passato fu anche una scuola religiosa, mentre oggi è considerato uno dei più importanti santuari ortodossi macedoni, meta di pellegrinaggi. L’imponente Fortezza di Samuele domina la città vecchia di Ocrida con la sua cinta muraria medievale che conserva ancora le antiche torri merlate da cui si gode una magnifica vista.

Una gita in barca è il modo migliore per esplorare il Lago di Ocrida, uno dei più antichi e profondi d’Europa, che offre numerose attività agli amanti della natura, compresa la possibilità di avvistare le molte specie di uccelli rari che vengono a svernare sulle sue rive.

Kokino

Basta un’ora per raggiungere Kokino da Skopje e catapultarsi in uno dei più antichi osservatori astronomici del mondo, non a caso conosciuto anche come la Stonehenge macedone. Situato a circa 1000 metri d’altitudine in cima al Monte Taticev Kamen, raggiungibile con una facile passeggiata, Kokino è un sito archeologico unico risalente all’Età del Bronzo. Comprende formazioni megalitiche disposte secondo precisi allineamenti astronomici e marcatori che servivano per seguire i cicli del sole e della luna e misurare le stagioni.

Cuore del sito è il complesso megalitico che ospita diverse strutture in pietra, tra cui il Trono del Sole che rappresenta un punto focale durante il solstizio d’estate, quando è perfettamente in linea con il sole nascente; mentre la Porta della Luna indica il sorgere della luna durante il solstizio d’inverno. Un centro informativo offre notizie dettagliate sulla storia e l’archeologia del sito, mentre pannelli didattici disseminati lungo il percorso aiutano a comprendere le funzioni originarie delle diverse strutture megalitiche.

Kuklica

Distante solo un’ora da Skopje, Kuklica è un villaggio immerso nel verde della campagna macedone, perfetto per trascorrere una giornata passeggiando tra boschi rigogliosi e ammirando le singolari “colonne di Kuklica”. Si tratta di un luogo magico, praticamente una città di pietra composta da formazioni rocciose millenarie, alti pilatri modellati dal tempo e dagli agenti atmosferici, che hanno assunto forme suggestive, stimolando l’immaginazione popolare.

Alcune sembrano persino avere sembianze umane e per questo hanno alimentato leggende locali che narrano di un antico villaggio pietrificato e di una maledizione che avrebbe trasformato due adulteri in pietra. La presenza di numerose grotte rende la zona una meta molto frequentata anche dagli appassionati di speleologia che possono vivere emozionanti avventure alla scoperta delle meraviglie nascoste nel sottosuolo.

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Monte Livata in estate, cosa fare nella montagna di Roma

A soli sessanta minuti dalla frenesia e dal caldo opprimente della capitale, si apre un’oasi di pace e freschezza: il Monte Livata, angolo di paradiso nel cuore del Parco dei Monti Simbruini (la più grande riserva naturale del Lazio), una meta ideale per chi cerca una pausa rigenerante dalla vita di città.

Durante l’estate, la “Montagna di Roma” si trasforma in un palcoscenico di natura incontaminata dove l’avventura e il relax sono di casa, l’aria è pura e leggera, e il silenzio è interrotto soltanto dal canto degli uccelli e dal fruscio delle foglie: le ore trascorrono all’insegna di entusiasmanti escursioni, rilassanti passeggiate, avvincenti percorsi in e-bike e mountain bike, e picnic all’ombra di maestosi faggi.

Insomma, un’esperienza indimenticabile per ritrovare energia e benessere, scoprendo il piacere di attività all’aria aperta in uno scenario difficile da descrivere a parole.

Pedalare tra i Monti Simbruini in sella alle e-bike

Esplorare i Monti Simbruini in sella alle e-bike unisce il fascino dell’avventura al comfort e alla facilità di movimento: infatti, grazie alla pedalata assistita, permettono di affrontare con disinvoltura anche i percorsi più impegnativi, coprire distanze maggiori senza affaticarsi troppo, e rendono accessibili a chiunque, indipendentemente dal livello di allenamento, panorami mozzafiato, sentieri, vasti e rigogliosi boschi e la bellezza indiscussa della montagna.

Guide specializzate sono a disposizione, da giugno a settembre, per condurre i partecipanti ad ammirare il parco dei Monti Simbruini in e-bike seguendo il percorso più adatto, per sperimentare una pedalata sostenibile, all’insegna del rispetto dell’ambiente e del piacere della scoperta.

Praticare sport tra panorami spettacolari e aria pura

Amate lo sport e la natura? Il Monte Livata vi conquisterà anche grazie al Centro Sportivo Anello che, in una cornice montana eccezionale, propone un’ampia gamma di attività che sanno andare incontro a ogni preferenza.

Tra campi da beach volley, da bocce, da tennis, da padel e da calcetto, ombreggiati dagli alberi e incorniciati dal verde, gli sport diventano un’esperienza rigenerante, dove corpo e mente trovano un perfetto equilibrio tra allenamento e contatto con la natura.

E dopo una giornata intensa di sport (o per chi non ha voglia di giocare), il bar ristorante lo Zenit è perfetto per rilassarsi e ricaricare le energie: in un’atmosfera accogliente e conviviale, si possono gustare piatti deliziosi, bere un drink, e godersi tramonti da cartolina.

Pura adrenalina per piccoli e grandi: la slittovia su rotaie

Ma non è ancora tutto.

Per chi cerca un’avventura ricca di adrenalina sul Monte Livata, il Fun Bob è davvero imperdibile: si tratta di una slittinovia su rotaie a due posti che regala un modo unico e divertente per sfrecciare tra il paesaggio montano, adatta sia ai grandi sia ai più piccoli (che possono vivere l’avventura in totale tranquillità, accompagnati da un adulto).

Immaginate una montagna russa ma a velocità moderata e a un’altezza meno elevata: ecco un’occasione fantastica per godersi il panorama da una prospettiva inedita, abbinando il brivido con la bellezza incontaminata tutt’intorno. Il Fun Bob del Monte Livata arricchisce una semplice giornata all’aria aperta con moltissime risate, emozioni e divertimento per tutta la famiglia.