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Cap Spartel e l’incontro (in Marocco) tra Mediterraneo e Atlantico

A pochi chilometri dal centro di Tangeri, nel Marocco a noi più vicino, si trova il promontorio di Cap Spartel, il punto panoramico per osservare la linea di incontro tra Oceano Atlantico e Mar Mediterraneo sullo stretto di Gibilterra. È un luogo estremamente suggestivo, pieno zeppo di energia, in cui la forza dell’oceano si incontra e scontra con i colori più delicati del Mediterraneo.

Dove si trova Cap Spartel

Cap Spartel si trova a Nord-Ovest di Tangeri, nella parte settentrionale del Paese. Il promontorio è alto circa 300 metri dal livello del mare e circondato da vegetazione lussureggiante (qui piove per diversi mesi l’anno!). Il faro e i vari punti panoramici sullo stretto di Gibilterra sono  tappa obbligata per chi visita Tangeri o si sposta per un viaggio nel Nord del Marocco, anche per prendere una pausa dal caos delle Medine e per respirare una piacevole arie e brezza di mare; anzi di due mari!

Cap Spartel però non è solo un punto d’incontro tra due mari, ma anche un luogo ricco di storia. Durante i secoli, il promontorio ha servito come punto di riferimento cruciale per i navigatori. I Fenici, i Romani e, più tardi, i pirati del Mediterraneo hanno solcato queste acque di confine, lasciando tracce delle loro culture.

Il panorama dal faro di Cap Spartel

A Cap Spartel si trova un faro che ospita un piccolo museo al suo interno, e su cui salire per un panorama mozzafiato. Dalla terrazza, nelle giornate serene di cielo limpido, è possibile vedere la costa spagnola; mentre il verde della vegetazione contrasta con il blu profondo del mare e la linea di unione e scontro delle correnti tra Mar Mediterraneo e Oceano Atlantico è percettibile a occhio nudo. Per entrare al faro, costruito nel 1861 per volontà di Mohammed III, è necessario acquistare un biglietto, che include la visita al museo, l’accesso alla terrazza e la visita ai giardini.

Cap Spartel, il panorama

Fonte: AS

Il faro di Cap Spartel

La grotta di Ercole, tra storia e leggenda

Poco distante dal faro di Cap Spartel, lungo la costa oceanica, la Grotta di Ercole richiama i turisti per la sua leggenda. Si dice che proprio in questa grotta a ridosso del mare Ercole venisse a riposarsi dalle sue imprese e dodici fatiche. Altre voci invece sostengono che qui visse il ciclope Polifemo. I più realistici sostengono invece che questa grotta di calcare di 200 anni fosse un piccolo granaio di Berberi e un frantoio per la lavorazione della farina e la produzione dell’olio di oliva.

Cap Spartel, cosa vedere

Fonte: AS

Dentro il faro di Cap Spartel

Dalla grande piazza esterna si ha accesso alla grotta, illuminata da una “porta naturale” sul mare. Provate a guardare bene: la porta sul mare ha proprio la forma del continente africano rovesciato a testa in giù! La grotta è stata aperta al pubblico nel 1950 ed è facilmente accessibile, anche per i bambini.

I dintorni di Cap Spartel, lungo la costa

Grotta d'Ercole, la porta

Fonte: AS

La porta verso il mare della Grotta d’Ercole ha la forma del continente africano rovesciato

Lungo la strada che da Tangeri porta a Cap Spartel, e raggiunta la costa, si trovano diversi altri punti panoramici oltre al faro, perfetti per una foto. Iconico è quello con il cartello a due frecce che indica verso sinistra l’Oceano Atlantico e verso destra il Mar Mediterraneo. Da qui partono diversi itinerari e sentieri per il trekking, in bici, addirittura in dromedario lungo le grandi spiagge della costa atlantica. Non sarà difficile trovare la soluzione più adatta alle esigenze e all’età di ciascuno.

La natura intorno a Cap Spartel

L’ambiente naturale di Cap Spartel è sorprendente, anche perché qui piove diversi mesi l’anno. Boschi di pini, eucalipti e querce fanno da cornice a questa porta sul mare, che ricorda un po’ la nostra Macchia mediterranea, con una varietà di piante aromatiche come il rosmarino, il timo e il mirto, che riempiono l’aria di profumi familiari. Gli amanti del birdwatching possono osservare diverse specie di uccelli migratori che fanno tappa in questa zona durante i loro spostamenti tra Europa e Africa, tra cui falchi, cicogne, aironi e rondini. Proprio per questa ricchezza, l’ecosistema della zona di Cap Spartel è al centro di alcuni progetti di riforestazione, di conservazione e protezione delle specie locali. Se riuscite, infilate nello zainetto un binocolo e provate a curiosare intorno a voi.

Info pratiche

Cap Spartel dista 15 chilometri circa da Tangeri, superata la zona collinare più turistica. Se non ci si muove con mezzi propri, conviene partecipare ad una gita organizzata dai vari hotel o tour operator. Diversamente si può contrattare con un taxi per la doppia tappa, faro e grotte, con rientro in città; o prendere un bus collettivo per risparmiare un pochino.

costa atlantica Marocco

Fonte: AS

La costa atlantica di Cap Spartel

Solitamente a Cap Spartel si viene in gita giornaliera da Tangeri, ma chi volesse godere di questa atmosfera wild e naturalistica per più tempo o fare qui tappa per proseguire il viaggio verso Sud può trovare diverse strutture ricettive lungo la costa atlantica, andando verso la bellissima Asilah. Per mangiare, al faro si trova un bar ristorante; mentre nella piazza di ingresso alla grotta ci sono negozi di souvenir e snack. Non mancano lungo la costa bar e ristoranti.

Un consiglio sull’abbigliamento: è bene portare sempre qualcosa da mettere sulle spalle o un giacchetto, sia per la brezza marina che per entrare in grotta. Scarpe comode per camminare; ma facili da togliere per affondare i piedi nella sabbia!

cap spartel, la grotta

Fonte: AS

La grotta di Ercole era in realtà un frantoio berbero

Curiosità

Per diverso tempo, e qualche marocchino con vanto ancora lo ripete, Cap Spartel è erroneamente stato considerato il punto più settentrionale del continente africano. Non è così: il punto più a Nord si trova in Tunisia e dal 2014 è stato individuato a Cap Angela, nei pressi della cittadina portuale di Biserta, sul Mar Mediterraneo.

Di Admin

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