Sono ormai diversi anni che il mondo dell’aviazione sta cercando soluzioni per ridurre la propria impronta di carbonio: le emissioni di CO2 prodotte dal carburante attualmente usato per volare sono una delle più grandi fonti di inquinamento. Nasce così, in via sperimentale, il progetto Electrifly: alcuni velivoli elettrici sono stati messi a disposizione per alcune brevi tratte tra Belgio, Paesi Bassi e Germania, con tutte le limitazioni del caso. Scopriamo qualcosa in più.
Cos’è il progetto Electrifly
Facendo un piccolo passo indietro, possiamo vedere come ormai da anni il settore dei trasporti aerei sta studiando soluzioni innovative per ridurre le proprie emissioni di CO2. Piccoli passi in avanti sono stati compiuti da singole compagnie aeree, come l’introduzione di Green Fares (tariffe speciali per chi vuole compensare la propria impronta di carbonio) da parte di Lufthansa. Anche a livello internazionale, si stanno facendo progressi: l’UE ha stabilito alcuni importanti obiettivi da raggiungere nei prossimi anni, mediante l’utilizzo di quote sempre maggiori di carburante sostenibile per l’aviazione (SAF).
Tuttavia, in molti sono d’accordo che la vera svolta arriverà con l’introduzione dei velivoli elettrici, che pian piano potrebbero sostituire quelli tradizionali. È su questa base che nasce il progetto Electrifly, una novità volta ad incentivare il processo per la decarbonizzazione del settore del trasporto aereo. L’iniziativa è supportata dal costruttore sloveno Pipistrel, che per questa occasione ha adattato alcuni suoi velivoli biposto in modo che venissero alimentati unicamente da energia elettrica, rinunciando completamente al carburante tradizionale.
Per il momento, il progetto ha una durata di due mesi (la sperimentazione terminerà il prossimo 31 agosto 2024). I viaggiatori interessati potranno compiere brevi tratte a bordo del biplano elettrico tra Belgio, Paesi Bassi e Germania: gli aeroporti coinvolti sono quelli di Maastricht, Liedi e Aquisgrana (Merzbrück). I biglietti possono essere prenotati sul sito web di Electrifly e hanno in media un costo di circa 120 euro a tratta. Tuttavia, sono molte le limitazioni alle quali questi velivoli devono ancora sottostare, cosa che impedisce una loro diffusione di massa.
Le limitazioni degli aerei elettrici
Gli aerei elettrici potrebbero essere il futuro dell’aviazione sostenibile, ma per il momento non rappresentano una soluzione davvero praticabile – se non in piccole sperimentazioni come Electrifly. Il primo problema riguarda la durata dei voli: attualmente, questi aerei sono in grado di viaggiare solamente per circa 50 minuti, quindi possono affrontare solamente delle brevissime tratte. “Finora questi velivoli sono stati utilizzati principalmente per l’addestramento, i decolli e gli atterraggi” – ha spiegato Wouter Dewulf, economista dell’aviazione all’Università di Anversa.
Oltre all’autonomia, una seconda difficoltà riguarda la capacità degli aerei: dal momento che hanno bisogno di batterie agli ioni di litio notevolmente pesanti, possono trasportare solo pochissime persone e un ridotto numero di bagagli. I velivoli biplano di Electrifly, infatti, possono caricare solamente un passeggero che viaggia accanto al pilota, nonché un bagaglio leggero. È dunque possibile che, almeno in un primo momento, gli aerei elettrici siano utilizzati per brevi voli per donne o uomini d’affari che viaggiano leggeri, potendo spendere cifre un po’ più alte per ridurre le emissioni di CO2 dovute ai loro spostamenti.
E in futuro? Ci sono molte sperimentazioni in atto, volte a rendere ben più efficienti questi velivoli elettrici. “Questa situazione potrebbe cambiare nei prossimi 10-15 anni, come per le auto elettriche” – ha affermato Dewulf. Ad esempio, è attualmente in lavorazione un progetto dell’università tecnica di Delft, nei Paesi Bassi, che prevede la costruzione di un aereo alimentato da batterie agli ioni di litio: tale velivolo dovrebbe avere 90 posti a sedere e potrebbe essere in grado di viaggiare per circa 500-600 km a tratta.