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Bormio, regina dello Stelvio tra terme e piste da sci per tutto l’anno

Incastonata tra le imponenti montagne dell’Alta Valtellina, nella splendida cornice del Parco Nazionale dello Stelvio, sorge una cittadina dalla storia millenaria, considerata una perla del turismo del Nord Italia. Si tratta di Bormio, un comune in provincia di Sondrio, in Lombardia.

Sci e altri sport sulla neve, trekking in montagna, centri termali in cui rigenerare corpo e spirito, immersioni nel centro storico e degustazioni di prodotti tradizionali realizzati con maestria: Bormio è una meta turistica che offre per tutto l’anno un caleidoscopio di esperienze tutte da provare.

Bormio tra storia e tradizioni

Le origini di Bormio risalgono a epoche antichissime, fino alla preistoria, quando i cacciatori sostavano in queste aree durante i mesi estivi. L’epoca romana è stata quella che ne ha riconosciuto l’importanza dovuta alle sue fonti termali, anche se le prime documentazioni sulla storia di questa cittadina risalgono all’anno mille.
Nata per motivi commerciali, Bormio era inizialmente un crocevia per i passi alpini, attraverso i quali si snodavano i vari commerci tra i territori che si trovano a sud e a nord delle Alpi.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, che ha trasformato queste zone in teatro di aspri combattimenti tra italiani e austriaci, si è assistito a un boom turistico che ha portato Bormio a diventare una zona rinomata della Valtellina, con un’offerta adatta ad ogni esigenza.

Splendida vista su Bormio innevata

Fonte: iStock

Vista su Bormio innevata

Cosa fare a Bormio durante tutto l’anno

Bormio è terra di sport invernali (e non solo) sulla neve, di camminate e ciaspolate, di parchi termali, oltre che rappresentare un luogo dalla storia millenaria con tradizioni tramandate da generazioni.

Ecco cosa fare e vedere a Bormio in inverno, quando la neve imbianca tutto ciò che incontra, dalle cime dei monti più alti fino ai tetti delle case in città, ma anche durante l’estate, quando il sole riscalda le giornate più lunghe dell’anno.

Sci e altri sport sulla neve

Quando si parla di Alta Valtellina si pensa subito allo sci e a tutti quegli sport adrenalinici che prendono vita sulla candida neve. Nel cuore di questa zona alpina, Bormio è il luogo perfetto per vivere tali esperienze durante tutto l’anno, non soltanto in inverno. Da dicembre ad aprile la skiarea di Bormio, immersa nel panorama mozzafiato del Passo dello Stelvio, offre ben tre comprensori per un totale di 115 km di piste.

Nello specifico, si può raggiungere il comprensorio di Bormio, con 50 km di piste e 15 impianti di risalita, il comprensorio di S. Caterina Valfurva, con i suoi 35 km di piste e 9 impianti di risalita, oppure il comprensorio di S. Colombano, con 30 km di piste e 12 impianti di risalita. Le piste di Bormio, adatte a tutti i tipi di sciatori, principianti ed esperti, sono state scelte per le gare di Coppa del Mondo di Sci Alpino e delle Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026.

Nonostante la maggior concentrazione sia in inverno, la possibilità di sciare qui è garantita tutto l’anno, considerando che da novembre ad aprile sono aperte le piste a Bormio, mentre da maggio a novembre ci si può cimentare sulle piste bianche del Passo dello Stelvio, che ha il vantaggio di essere l’area sciabile estiva più vasta delle Alpi.

Sci e sport sulla neve tutto l’anno a Bormio

Fonte: iStock

Sport sulla neve a Bormio

Trekking e scialpinismo

Non solo sci durante l’inverno. Bormio è circondata da meravigliose montagne ricche di sentieri che si snodano tra i pendii di un paesaggio montano spettacolare. Attraverso diversi impianti di risalita presenti nell’area, si possono raggiungere diversi luoghi panoramici dai quali intraprendere camminate e ciaspolate, e raggiungere accoglienti rifugi nei quali pranzare assaporando squisite pietanze tipiche.

Uno dei percorsi adatti a una piacevole camminata con le ciaspole ai piedi, ideale anche per coloro che non sono esperti, è quello che parte dalla località Al Forte di Oga, raggiungibile con seggiovia. Un itinerario molto breve e senza grandi pendenze, che attraversa boschi di peccio, larice e cembro regalando splendidi scorci su Bormio e sui suoi tetti innevati, i sorvegliati speciali dell’imponente Cima Reit alle loro spalle.

Un altro percorso adatto a tutti è quello che unisce l’amore per la montagna con i valori del luogo e dei suoi abitanti. Stiamo parlando dell’itinerario che conduce a uno dei simboli della tradizione montana della Valtellina, ossia la Capanna Dosdè, un antico bivacco risalente al 1890, situato a 2.824 metri di altitudine: da questa pittoresca capanna dall’inconfondibile tetto rosso la vista si apre su un panorama di incredibile bellezza, con splendidi laghetti d’alta quota, la Val Viola ai suoi piedi e pendii verdeggianti che la chiudono in un abbraccio.

Capanna Dosdè è stata per anni un punto di riferimento per gli appassionati di trekking e sci alpinismo in queste zone. Nel 2023, dopo una sapiente ristrutturazione resa possibile grazie alla collaborazione tra la celebre azienda locale produttrice dell’amaro Braulio e il CAI di Bormio, l’edificio storico ha riacquistato tutto il fascino di un tempo, divenendo il luogo perfetto anche per eventi e degustazioni.

Capanna Dosdè, luogo significativo di Bormio

Fonte: Ufficio Stampa Casa Braulio

Capanna Dosdè

Relax alle Terme di Bormio

Bormio non significa soltanto piste da sci sulle imponenti montagne innevate, o camminate tra i sentieri più suggestivi e panoramici. Ciò che la rende una delle cittadine più amate del Nord Italia è la sua acqua termale.

Sono tre le aree nelle quali poter godere di acque termali di qualità, percorsi benessere, piscine e trattamenti di varia natura: Bagni Vecchi, Bagni Nuovi e Bormio Terme.

La più antica è la piscina dei Bagni vecchi, appartenente al gruppo QC Terme, considerata una delle terme più belle d’Europa: uno specchio d’acqua calda ricca di proprietà benefiche, scavata nella roccia e aperta ad una vista mozzafiato sulla vallata e sulla cittadina di Bormio. É questo il luogo ideale per vivere pause rigeneranti durante le fredde giornate invernali, immersi in accoglienti acque termali ammirando i circostanti paesaggi innevati.

Terme di Bormio, vista dai Bagni Vecchi

Fonte: iStock

Terme di Bormio

I Bagni Nuovi si trovano a poca distanza e presentano splendidi giardini in cui trascorrere piacevoli momenti a Bormio nelle giornate estive più calde, mentre Bormio Terme si trova nel centro storico cittadino e offre strutture più adatte all’intera famiglia.

Per coloro che vogliono provare l’esperienza delle terme, ma in maniera gratuita, a circa metà strada tra Bormio e le fonti termali più antiche sorge la Pozza di Leonardo da Vinci: una vasca in pietra e sassi realizzata a mano, che raccoglie l’acqua termale (circa 36 gradi) prima che si riversi interamente nel torrente Braulio.

Come raggiungerla? Non esistono indicazioni precise sulla sua ubicazione esatta e per scoprirla non dovrete fare altro che affidarvi alle indicazioni della popolazione locale.

Visita al centro storico

La storia millenaria di Bormio rivive grazie ai vicoletti che si snodano tra palazzi storici, antiche chiese e musei, fino a raggiungere le terme e i molteplici punti panoramici sulle splendide montagne alpine. Una storia fatta di tradizioni culturali, religiose ed enogastronomiche che rendono questa cittadina il luogo perfetto in cui trascorrere una vacanza tra divertimento e relax.

Passeggiando per i vicoli storici si incontrano antichi edifici e chiese, come quella del Santo Spirito (la cappella Sistina della cittadina), o la chiesa del Crocefisso (risalente al XIV sec).

In Piazza Cavour, il cuore pulsante di Bormio sul quale spicca la Torre delle Ore (del XIV secolo), si trova il Kuerc (coperchio), un’antica tettoia ad anfiteatro che rappresentava il luogo di incontro per la popolazione.

Degustazioni alla scoperta delle tradizioni

Il legame profondo che unisce Bormio alla montagna si percepisce anche nei gustosi piatti della tradizione e negli squisiti vini e amari che qui vengono prodotti con sapiente maestria. Un’arte che è possibile toccare con mano visitando la cantina di Casa Braulio, storica produttrice del celebre amaro alle erbe, situata proprio nel centro storico di Bormio.

Dopo una mattinata in montagna sulle piste da sci o trascorsa camminando lungo sentieri panoramici, questa cantina merita sicuramente una tappa per rilassarsi con squisite degustazioni di quei prodotti nati dall’elaborazione di erbe valtellinesi unite alle acque pure che sgorgano dal cuore delle Alpi.

La visita a Casa Braulio non è semplicemente un tour in cui vengono spiegati i vari passaggi di produzione e conservazione dei prodotti realizzati, ma è una vera e propria immersione sensoriale che unisce l’antico al moderno, la tradizione all’innovazione. Così si attraversano gli spazi delle Antiche Cantine (tra il XIX e XX secolo) collegati alle Cantine Moderne e Contemporanee, in un viaggio immersivo arricchito da tecnologie interattive lungo gli spazi sotterranei, nella sala infusi o nel laboratorio delle erbe.

Il viaggio alla scoperta del Braulio può essere prenotato comodamente dal sito ufficiale della cantina, con un costo di 10 euro a persona per assistere alla visita alle cantine, che dura circa un’ora, con degustazione finale. L’esperienza in cantina è prenotabile comodamente online tramite il sito ufficiale amarobraulio.com.

sperienza immersiva nella cantina di Casa Braulio

Fonte: Ufficio Stampa Casa Braulio

Cantina di Casa Braulio
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8 consigli per un weekend estivo a Bormio

In provincia di Sondrio, nell’Alta Valtellina, Bormio è una rinomata destinazione turistica di montagna nota soprattutto per le sue piste da sci. Tuttavia, anche d’estate ha tanto da offrire: durante la bella stagione, questo scrigno di bellezza tra le Alpi diventa infatti il paradiso degli sportivi, degli amanti della natura incontaminata e delle famiglie con bambini.

Ecco tutto quello che c’è da vedere in estate durante un weekend a Bormio e nei dintorni, quando la neve non ricopre i tetti delle case, i pendii boscosi e i prati verdeggianti, e il sole riscalda l’atmosfera rendendola estremamente suggestiva.

Escursioni a piedi o mountain-bike: la pittoresca Capanna Dosdè

A Bormio, diversi sono gli impianti di risalita aperti anche durante l’estate. Così, è possibile raggiungere in cabinovia, funivia o seggiovia la cima delle montagne, per godersi paesaggi mozzafiato, per pranzare nei rifugi e nei ristori alpini e, soprattutto, per dedicarsi a piacevoli escursioni a piedi o in mountain-bike.

Tra i molteplici itinerari che portano ad esplorare le montagne della Valtellina, merita attenzione il percorso che parte da Valdidentro, a circa 9 chilometri da Bormio, e raggiunge la pittoresca Capanna Dosdè, immersa nella Val Viola del Parco Nazionale dello Stelvio.

Si può parcheggiare l’auto ad Altumeira di Valdidentro per poi intraprendere una camminata di circa 3,5 ore lungo un percorso segnalato di 8 chilometri, con un dislivello totale di 870 m. Percorrendo il sentiero ci si immerge nell’incantevole bellezza della flora e della vita selvatica locali, fino a raggiungere Capanna Dosdè a 2.824 metri di altitudine, un bivacco antico dai colori inconfondibili: il suo tetto rosso spicca tra le cime rocciose con vista panoramica sui laghetti d’alta quota e i pendii verdeggianti della Val Viola.

L’edificio storico, risalente al 1890, ha riacquistato fascino e utilità a partire dal 2023, dopo la sapiente ristrutturazione intrapresa dalla celebre azienda locale produttrice dell’amaro Braulio in collaborazione con il CAI Bormio. Un progetto che ha permesso di riportare alla luce un edificio storico simbolo dell’autenticità di questa terra ricca di tradizioni.

Il sentiero che porta alla capanna è accessibile per tutto il periodo estivo, da maggio a settembre.

Capanna Dosdè, luogo significativo di Bormio

Fonte: Ufficio Stampa Casa Braulio

Capanna Dosdè

Il centro storico di Bormio e Casa Braulio

A pochi passi da Bormio Terme si estende il caratteristico centro storico di Bormio, attraversato da strade principali sulle quali si affacciano antiche chiese, come quella del Santo Spirito (la cappella Sistina della cittadina), o la chiesa del Crocefisso (risalente al XIV sec), palazzi storici, portali antichi e piazzette dalla storia millenaria.

Addentratevi nel centro storico recandovi in Piazza Cavour, il cuore pulsante di Bormio. Qui si trova il Kuerc (coperchio), un’antica tettoia ad anfiteatro sorretta da cinque pilastri, che un tempo fungeva da luogo di incontro in cui si tenevano i consigli del popolo. Sopra alla piazza spicca la Torre delle Ore (del XIV secolo) caratterizzata da un orologio dipinto, da diversi stemmi e da una meridiana. Tra gli edifici storici del centro cittadino si trova anche Palazzo de Simoni risalente al XVII secolo, oggi sede del Museo Civico.

Bormio è anche il borgo che ospita Casa Braulio, la celebre cantina produttrice dell’intramontabile amaro alle erbe. Situata proprio nel centro storico della cittadina, la cantina merita una visita tra un’escursione in montagna e una passeggiata tra i palazzi storici, per godere di una pausa rilassante alla scoperta della maestria artigianale e degli aromi delle erbe valtellinesi unite all’acqua pura che sgorga dal cuore delle Alpi.

Un’esperienza sensoriale che attraversa uno spazio di 1600 metri quadri di sotterranei che custodiscono più di 300 botti. Durante la visita a Casa Braulio si ha l’occasione di esplorare tutti i luoghi di produzione degli amari. Tra questi ci sono la sala infusi e l’affascinante laboratorio delle erbe che mette in risalto i quattro ingredienti principali della ricetta storica: genziana, ginepro, achillea e assenzio.

Il tour, che dura circa un’ora, si conclude con una degustazione durante la quale assaporare il gusto inconfondibile dell’amaro tradizionale e di altri prodotti del territorio valtellinese, acquistabili in loco. L’ingresso con visita guidata alle cantine del Braulio ha un costo di 10 euro a persona (per maggiorenni) e può essere prenotato comodamente dalla pagina dedicata del sito ufficiale amarobraulio.com.

Fonte: Uffiico stampa Casa Braulio

Cantina Casa Braulio

Sci estivo a Bormio

A Bormio, lo sci non si pratica solo durante l’inverno. I comprensori di Cima Piazzi-San Colombano, Bormio e Santa Caterina solitamente chiudono ai primi di aprile per poi riaprire a inizio giugno, e proseguire la loro stagione sino a novembre. Il Passo dello Stelvio è infatti uno dei migliori ghiacciai d’Europa dove sciare durante l’estate, e le sensazioni che regala sono incredibili.

Sono 20 i chilometri di piste adatte a tutti i livelli di esperienza, servite da 6 impianti di risalita tra funivie e skilift: gli appassionati non dovranno rinunciare agli sport invernali anche durante il periodo estivo se decidono di organizzare un viaggio a Bormio nei mesi più caldi.

Le Terme di Bormio

Oltre alle piste da sci e al trekking in montagna, ciò che fa di Bormio una delle destinazioni più amate del Nord Italia sono le sue terme. La piscina dei Bagni Vecchi, la prima inaugurata dal gruppo QC Terme, è scavata nella roccia e offre una vista mozzafiato sulla cittadina. È uno specchio d’acqua proteso verso l’infinito, frutto di una maestosa opera di restauro che ha permesso a queste terme di essere annoverate tra le più belle d’Europa.

Oltre ai Bagni Vecchi, le Terme di Bormio offrono anche esperienze rigeneranti nei Bagni Nuovi, più adatti a giornate estive calde e soleggiate con ampi spazi esterni e splendidi giardini, oppure nella struttura termale Bormio Terme a due passi dal centro cittadino e adatta alle famiglie con bambini.

Il golf della “Fornace”

Bormio ospita uno dei più bei campi da golf d’Italia. Opera dell’architetto Mario Verdieri, originario di St. Moritz, il golf della “Fornace”, situato a poca distanza dal centro storico della cittadina, ha 9 buche ed è perfetto sia per i golfisti più esperti sia per i principianti. Aperto tutti i giorni da aprile a novembre, offre la possibilità di giocare circondati da un panorama spettacolare, tra le montagne e la natura. E c’è persino un bar-ristorante per rilassarsi dopo la partita.

I laghetti di Cancano

Creati nel secolo scorso, i laghetti artificiali di Cancano si raggiungono percorrendo la strada che da Bormio va a Livigno, deviando nei pressi dell’abitato di Premadio lungo una via che sale ripida fino al passo di Fraele.
Ci si può arrivare parcheggiando l’auto al piazzale A2A (nel periodo estivo l’accesso al traffico motorizzato è limitato) proseguendo a piedi, oppure prendendo una delle navette che effettuano il giro attorno ai laghi: una volta giunti a destinazione, si possono poi organizzare passeggiate, trekking e gite in mountain-bike, alla scoperta del paesaggio naturalistico in cui sono immerse queste splendide distese d’acqua.

Il passo di Gavia

Chi ama organizzare escursioni in bicicletta, da Bormio può raggiungere Passo Gavia. Il percorso, lungo 25,6 chilometri, non è però adatto a tutti: se fino a Santa Caterina la salita è sempre abbastanza pedalabile, dopo si fa più difficoltosa. Immersi nello splendido scenario del Parco dello Stelvio, col gruppo Ortles-Cevedale ad accompagnare il percorso, si raggiunge la Val di Gavia e si sale in quota, da dove è possibile ammirare una vista mozzafiato sul Lago Bianco.

Il Passo dello Stelvio

Arrivare a Bormio significa percorrere il Passo dello Stelvio, il valico automobilistico più alto d’Italia e il secondo più alto d’Europa. Coi suoi mitici 48 tornanti, è una delle strade panoramiche più belle del Paese: percorrerla è uno spettacolo, soprattutto in moto (oppure in bicicletta, per i più coraggiosi).

Dove dormire a Bormio

Non manca l’offerta turistica, in una località dove è possibile trascorrere le vacanze durante tutto l’anno, dall’estate all’inverno. Dagli hotel delle terme agli chalet di montagna, fino agli appartamenti in affitto e ai tradizionali Bed and Breakfast, a Bormio c’è solo l’imbarazzo della scelta sulle tipologie di pernottamento.

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Bormio e i luoghi più belli della Valtellina: un paradiso italiano da scoprire

Natura, cultura, benessere, enogastronomia e infinite possibilità outdoor sono certamente alcune delle più interessanti esperienze che si possono fare in Valtellina, zona della meravigliosa Regione Lombardia che conquista da sempre il cuore dei suoi visitatori.

Partiamo da Bormio, il cuore dell’Alta Valtellina, per scoprire questa splendida regione attraversata dal fiume Adda e che si estende tra le imponenti montagne del Parco nazionale dello Stelvio. Vediamo insieme cosa non perdere assolutamente in questa bellissima Terra nostrana, passando poi ad esplorare le altre vicine località, tra i luoghi più splendidi della Valtellina.

Sci tutto l’anno a Bormio e al passo dello Stelvio

A Bormio e nelle località vicine lo sci non si pratica soltanto durante l’inverno. In tutti i mesi dell’anno vengono accolti numerosi appassionati di sport sulla neve. Nel periodo estivo, infatti, ci si può recare nei comprensori di Cima Piazzi-San Colombano, Bormio oppure di Santa Caterina, aperti da giugno a novembre. Il Passo dello Stelvio è uno dei migliori ghiacciai d’Europa per lo sci estivo. In inverno, poi, sono tantissime le località in cui cimentarsi con gli sci: oltre alla skiarea di Bormio, potrete recarvi a Livigno, Santa Caterina Valfurva, Chiesa in Valmalenco, Aprica o Val Gerola, per citarne solo alcuni.

Sci tutto l’anno a Bormio e al passo dello Stelvio

Fonte: iStock

Impianto di risalita a Bormio

Il centro storico di Bormio tra cultura e tradizioni

Dopo una mattinata passata sulla neve, merita una visita il centro storico di Bormio, in cui si respira tutta la storia che ha trasformato questa località da luogo di scambi commerciali e crocevia per i passi alpini, a cittadina turistica che richiama sempre più turisti nelle meravigliose terre della Valtellina.

Passeggiando per i vicoli che si snodano lungo il cuore pulsante di Bormio, potrete ammirare chiese e palazzi antichi, il Museo Civico e tutti quei luoghi simbolici che tramandano tradizioni centenarie. Uno di questi edifici presenta un portone rosso e custodisce le storiche cantine produttrici del celebre amaro Braulio.

Ingresso di Casa Braulio, Bormio

Fonte: Ufficio Stampa Casa Braulio

Ingresso delle cantine Braulio, a Bormio

Esperienze sensoriali uniche nella storica cantina Braulio

Un viaggio alla scoperta della Valtellina e delle sue tradizioni non può prescindere da un tour enogastronomico e culturale tra le vie e i palazzi storici dei centri abitati. Assaggiate un fumante piatto di Pizzoccheri della Valtellina oppure i vini tipici della zona.

Non perdetevi anche la visita a Casa Braulio, la storica cantina famosa per la produzione dell’omonimo amaro alle erbe. Passeggiando tra le 300 botti gelosamente custodite tra le sue mura, si percepisce il legame indissolubile con il territorio e i suoi prodotti, ovvero le erbe (genziana, ginepro, achillea e assenzio) e l’acqua pura che sgorga dal cuore delle Alpi.

La visita, un viaggio sensoriale fra tradizione e innovazione, è prenotabile comodamente dal sito ufficiale amarobraulio.com della cantina con un costo di 10 euro e prevede anche una degustazione finale dei prodotti più iconici.

Esperienza sensoriale immersiva nella cantina di Casa Braulio

Fonte: Ufficio Stampa Casa Braulio

Cantina di Casa Braulio

Terme di Bormio, benessere tutto l’anno

Il cuore dell’Alta Valtellina custodisce anche i luoghi simbolo del relax e del benessere: le terme naturali. Sono tre le aree nelle quali immergersi in calde acque termali: i Bagni Vecchi, i Bagni Nuovi e Bormio Terme. I Bagni Vecchi di Bormio, del gruppo QC Terme, sono i più antichi e presentano un suggestivo balcone scavato nella roccia che si apre verso la vallata e la cittadina, ideale per rilassarsi nelle fredde giornate invernali. I Bagni Nuovi e Bormio Terme, invece, si trovano a ridosso del centro abitato e sono perfetti per i pomeriggi più caldi e per le avventure in piscina con tutta la famiglia.

Trekking con vista mozzafiato da Capanna Dosdè, un gioiello rinnovato

Gli amanti del trekking in montagna non possono perdersi le passeggiate più suggestive sulle montagne della Valtellina. A disposizione degli avventurieri ci sono diversi impianti di risalita dai quali partire per seguire i sentieri che raggiungono i punti panoramici più belli. Uno di questi, situato a 2.824 metri di altitudine, è la pittoresca Capanna Dosdè: un antico bivacco del 1890 con un tetto dall’inconfondibile color rosso vivo, da sempre luogo di riferimento per gli appassionati che si immergono tra queste montagne.

Dopo un’attenta ristrutturazione resa possibile grazie alla collaborazione tra la celebre azienda locale produttrice dell’amaro Braulio e il CAI di Bormio, l’edificio storico ha riacquistato tutto il fascino di un tempo, divenendo il luogo perfetto anche per eventi e squisite degustazioni.

Capanna Dosdè, meta suggestiva sulle montagne sopra a Bormio, in Valtellina

Fonte: Ufficio Stampa Casa Braulio

Capanna Dosdè

Livigno, il “piccolo Tibet d’Europa” con il suo splendido lago

Scendendo verso l’area centrale della Valtellina, non può mancare una tappa in un vero paradiso per le vacanze, ovvero Livigno. Considerato il “piccolo Tibet d’Europa”, è il comune più elevato d’Italia con i suoi 1816 metri di altitudine.
Con il suo grazioso centro storico, è anche un luogo ideale per lo shopping, oltre che meta prediletta per gli amanti della montagna d’inverno. In estate e nelle stagioni meno fredde, merita una visita lo splendido lago di Livigno, dove atleti, amatori e turisti possono provare l’emozione degli sport acquatici ad alta quota.

 Livigno, il “piccolo Tibet d’Europa” con il suo splendido lago

Fonte: iStock

Lago di Livigno, Valtellina

Il suggestivo ponte tibetano di Sondrio

A poca distanza da Livigno si trova il suggestivo ponte tibetano, detto “nel Cielo“. Un percorso pedonale mozzafiato lungo 234 metri e sospeso a oltre 140 metri di altezza. Questo è il ponte tibetano, senza funi stabilizzanti laterali, più alto d’Europa. Per vivere l’esperienza unica di attraversarlo, è necessario pagare un biglietto del costo di 8 euro a persona, acquistabile in loco.

Il suggestivo ponte tibetano di Sondrio, in Valtellina

Fonte: iStock

Ponte tibetano nel cielo, Sondrio

Morbegno, una cittadina incantata della Valtellina

Altro luogo da non perdere in Valtellina è Morbegno, a ovest di Sondrio, una cittadina con un grazioso centro storico, operosa e ben collegata a Lecco e Milano. Situata a 260 metri di quota, conta 12.500 abitanti e ha ricevuto nel 2019 il premio di Città Alpina.

Le stradine caratteristiche si snodano lungo le alture del borgo e si riuniscono in piazzette suggestive sulle quali si affacciano i palazzi storici. L’evento più atteso dell’anno è sicuramente Morbegno in Cantina, che richiama migliaia di turisti e appassionati ogni anno.

Morbegno, in Valtellina

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Vista su Morbegno, Valtellina

I bellissimi laghi di Cancano

Bellissimi anche i laghi di Cancano, nell’Alta Valtellina: circondati da un percorso immerso nello splendore del Parco Nazionale dello Stelvio, sono ideali per una giornata in mountain bike con tutta la famiglia. Si tratta di bacini idrici artificiali (chiamati anche dighe di Cancano) adagiati nella Valle di Fraele, nel comune di Valdidentro.

Laghi di Cancano in Valtellina

Fonte: iStock

Laghi di Cancano, in Valtellina

Le storiche torri di Fraele e l’incredibile passo dello Stelvio

Terminiamo questo viaggio in Valtellina presso le torri di Fraele, il primo segno di una località densa di storia grazie alla sua posizione strategica nell’antica Contea di Bormio. Queste torri sorvegliavano, infatti, gran parte dell’area e permettevano di segnalare tempestivamente eventuali eserciti invasori.

Imperdibile per chi ama guidare è certamente il tratto del passo dello Stelvio che attraversa la Valtellina, a poca distanza dalle torri. In inverno si trasforma nel luogo ideale in cui sciare, mentre in estate è perfetto per cimentarsi in piacevoli escursioni.

Torri di Fraele e il passo dello Stelvio

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Passo dello Stelvio
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Romagna d’estate: il Ponte della Brusia e altre meraviglie del fiume Montone

Tre arcate di pietra, le laterali più piccole, la centrale più ampia, sormontata dalla guglia che congiunge le due metà: il Ponte della Brusia ne ha vista scorrere di acqua sotto le sue imponenti fondamenta. La sua schiena d’asino attraversa le acque del fiume Montone, in corrispondenza della frazione di Bocconi, da circa 600 anni.

Ancor più antica è la spettacolare cascata che salta ai suoi piedi, creando un anfiteatro di pietra attorno a una grande polla d’acqua dolce che d’estate diventa una delle località balneari più ambite della Romagna appenninica.

Il Montone nasce solo pochi chilometri più a monte, nell’abitato di San Benedetto in Alpe, prima cittadina della regione Emilia Romagna a pochi chilometri dal confine con la Toscana, superato il Passo del Muraglione.

Ponte della Brusia Emilia Romagna

Fonte: Lorenzo Calamai

La Cascata della Brusia, da cui prende il nome il magico ponte che la sovrasta

Imbocca quindi la vallata che scende rapida dalle quote appenniniche fino a Forlì, scandendone la morfologia con il suo passaggio. All’ombra dei boschi che circondano il suo corso sorgono splendidi angoli fluviali, con spettacolari cascate e ampie piscine naturali scavate nella tipica, friabile roccia che compone questo territorio. La Cascata della Brusia, che dà il nome al ponte, ne è solo l’esempio più eclatante.

Il Ponte della Brusia

Percorrendo la Strada statale 67 che collega San Benedetto in Alpe a Portico di Romagna, si attraversa la frazione di Bocconi. Qui evidenti indicazioni stradali consentono di raggiungere l’ampio parcheggio dell’abitato, dove eventualmente lasciare l’auto prima di imboccare il breve sentiero in discesa che in un centinaio di metri consente di arrivare al Ponte della Brusia.

Ponte della Brusia

Fonte: Lorenzo Calamai

Imponente e spettacolare: la cascata sotto lo sguardo sempiterno del Ponte della Brusia

Il primo sguardo al contesto rivela subito lo spettacolo che ci attende: sotto il ponte il Montone si divide in mille rivoli su un pianoro roccioso, rompendosi poi mentre cade per una decina di metri verso un’ampia vasca sottostante. Tutt’intorno gli avventori trovano posto sui massi piatti levigati dall’acqua ed esposti al sole per buona parte della giornata.

Per raggiungere le sponde del fiume si deve attraversare il ponte e imboccare il sentiero che, sulla sinistra, scende fino a riva.

Ponte della Brusia

Fonte: Lorenzo Calamai

I ragazzi più temerari si sfidano a tuffarsi dalla non trascurabile altezza dei contrafforti rocciosi della cascata

Il Ponte della Brusia e la sua cascata sono una destinazione adatta a tutti: ci si può rilassare sulle rocce piatte, prendendo il sole sempre rinfrescati dallo scorrere dell’acqua; si può nuotare nella profonda piscina naturale ai piedi della cascata, dove l’acqua verde in estate sembra chiamare chi è accaldato; i più piccoli possono divertirsi nelle parti più esterne della medesima polla, dove l’acqua è bassa e la corrente nulla; c’è abbastanza spazio per accogliere molte persone e anche per organizzare un bel picnic, sfruttando la forza refrigerante del fiume.

Altre piscine naturali sul fiume Montone

Nei 12 chilometri che collegano San Benedetto in Alpe a Portico di Romagna il fiume Montone regala altri tre luoghi che con il Ponte della Brusia compongono un poker d’acqua dolce che gli amanti del wild swimming non possono non adorare.

Tra San Benedetto e Bocconi, frazione che sta a metà strada rispetto a Portico, il Montone compie un’ampia curva a gomito. In questo tratto peculiare si trova una maestosa cascata, con ai suoi piedi una coppia di ampie piscine naturali e le rovine di un antico mulino di pietra.

Gorgoni - Fiume Montone

Fonte: Lorenzo Calamai

La cascata principale dei Gorgoni sul Fiume Montone

Si tratta della spiaggia d’acqua dolce nota come Gorgoni, e si può raggiungere percorrendo il sentiero che parte in corrispondenza del cartello che indica il chilometro 150 della Strada statale 67.

In pochi minuti si potrà raggiungere un bel punto panoramico in corrispondenza di una prima cascatella con una piccola piscina naturale da cui godere di una bella vista sulle due cascate principali e sulla grande e affascinante parete rocciosa sgretolata nel corso dei millenni dallo scorrere del corso d’acqua. Alcune tracce conducono poi sulle sponde del fiume, a entrambi i livelli.

Gorgoni - Fiume Montone

Fonte: Lorenzo Calamai

Una delle piscine naturali dei Gorgoni

Poco più a monte dei Gorgoni, utilizzando in parte lo stesso sentiero, si può raggiungere il cosiddetto Gorgo del Diavolo. Si tratta di una grande piscina naturale immersa nel bosco, e pertanto sempre all’ombra.

È la destinazione ideale nei caldi giorni dell’estate più profonda, quando le temperature diventano insostenibili e c’è bisogno di tutto il refrigerio possibile. Per raggiungere il Gorgo del Diavolo bisogna giocoforza passare per alcuni tratti nel letto del fiume, ed è pertanto necessario essere attrezzati per doversi bagnare.

Vi accorgerete di essere arrivati quando troverete una ampia polla verde, evidentemente molto profonda, sormontata da una cascatella, con due rocce che costringono il passaggio del corso d’acqua e due contrafforti rocciosi sui lati della medesima, che consentono di sistemare la propria roba e fungono anche da trampolino per un tuffo acrobatico.

Gorgo del Diavolo

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Gorgo del Diavolo, con una corda appesa tra gli alberi per tuffi sempre più pazzi

Ultimo, ma non meno importante: prima di arrivare a Portico di Romagna, svoltando a destra proprio al limitare dell’abitato in via Molino di Sopra, si scende fino al bed and breakfast omonimo. Da qui un breve sentiero costeggia il fiume fino a La Chiusa, una imponente cascata artificiale con un bello spazio verde attorno sotto l’ombra di un grande e frondoso albero.

Meno bella dal punto di vista naturalistico, questa spiaggia d’acqua dolce ha il merito di essere meta ideale per un momento di condivisione acquatica per tutta la famiglia, tra giochi e relax nella zona dove l’acqua scorre su lunghe lastre di pietra.

La Chiusa Portico di Romagna

Fonte: Lorenzo Calamai

La Chiusa a Portico di Romagna

A La Chiusa è possibile arrivare anche percorrendo il sentiero degli orti, un percorso cittadino che fa il giro di Portico di Romagna passando sulla sponda opposta del Montone rispetto all’abitato, consentendo così di godere di begli scorci sul borgo e poi di risalire in centro passando per il centrale Ponte della Maestà.

Portico di Romagna, borgo medievale lungo il fiume

Quando nel 2021, a 700 anni dalla morte del padre della lingua italiana Dante Alighieri, molti luoghi d’Italia toccati dal passaggio dell’esule fiorentino hanno festeggiato la ricorrenza con grandi celebrazioni.

Forse, fra i fasti delle città più grandi, sono passati sottotraccia gli onori riservati al Sommo dai comuni dell’Appennino Toscoromagnolo, in particolare da quello di Portico e San Benedetto, piccolo municipio che comprende le tre località di San Benedetto in Alpe, Bocconi e Portico di Romagna, tutte destinazioni di Dante Alighieri dopo il suo esilio da Firenze all’inizio del Trecento.

Se San Benedetto in Alpe e il suo torrente Acquacheta, con la famosa cascata, hanno avuto l’onore di essere citati nella Divina Commedia all’interno del canto XVI dell’Inferno, Portico di Romagna è invece nota per la leggenda che vorrebbe che l’Alighieri si fosse qui innamorato di Beatrice Portinari, lungo le rive del fiume Montone che accarezzano le rive del borgo.

Portico di Romagna

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Ponte della Maestà di Portico di Romagna

Una leggenda che ha il suo fondo di verità nella residenza storica dei Portinari a Portico di Romagna, luogo di nascita del capofamiglia Folco. Palazzo Portinari abbellisce ancora oggi il caratteristico centro storico del borgo medievale, fatto di vicoli stretti, acciottolato ed edifici con mattoni a vista.

Il Giardino di Dante e Beatrice è invece un curato spazio verde nella parte alta della cittadina, dominata dalla Torre dell’Orologio, una delle antiche vestigia del castello della famiglia Guidi, signori di Portico nel Medioevo, epoca di maggior splendore di questo importante snodo tra Toscana e Romagna, fra l’ovest e l’est del Centro Italia.

Il Ponte della Maestà sul fiume Montone, nella parte più bassa del centro abitato, collega invece il centro cittadino ad una bella passeggiata in spazi verdi molto ben curati, sulla sponda opposta del corso d’acqua rispetto all’abitato.

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Viaggio a Belgrado: consigli per le zone dove dormire

Se stai progettando un viaggio nella capitale della Serbia, quello che ti serve è una panoramica dei quartieri per scegliere, sulla base dei tuoi interessi, la zona migliore dove dormire a Belgrado. La città, celebre in tutto il mondo per la sua architettura affascinante, la vivace vita notturna e l’ospitalità calorosa dei suoi abitanti, mette a disposizione vari quartieri che rispondono alle esigenze di tutti i viaggiatori; dal trasfertista che viaggia per lavoro, alla famiglia che vuole regalarsi un viaggio per creare ricordi indimenticabili. Ecco una guida ai quartieri di Belgrado dove scegliere l’hotel.

Stari Grad: la città vecchia

Stari Grad, la “Città Vecchia”, è il cuore di Belgrado nonché la zona più suggestiva e affascinante della capitale della Serbia. Con le sue stradine strette e acciottolate, le splendide architetture storiche e i suoi edifici dal fascino decadente che si affacciano sul fiume Sava, questo quartiere è perfetto per chi desidera stare nelle zone più turistiche e vicine alle principali attrazioni. Tuttavia, il rovescio della medaglia nel scegliere il quartiere più centrale di una grande città come Belgrado, è che è anche il più gettonato e le sistemazioni possono essere leggermente più costose rispetto ad altre zone della città. Tra le attrazioni principali che si trovano a Stari Grad sono:

  • Knez Mihailova: la via pedonale più celebre della città con i suoi negozi, caffè e ristoranti che accendono di vivacità le strade, soprattutto la sera.
  • Fortezza di Belgrado: che offre una vista panoramica sulla città e sui fiumi sottostanti.
  • Piazza della Repubblica: palcoscenico del Teatro Nazionale e del Museo Nazionale, tappe imperdibili per gli amanti della cultura.

Dorćol: il quartieri di giovani e artisti

Un altro quartiere ricco di un fascino antico è Dorćol. Situato a nord di Stari Grad ospitava storicamente ebrei, greci, turchi e armeni diventando il centro multiculturale della città. Oggi, a livello architettonico, delle testimonianze fisiche di questo crocevia di culture è rimasto ben poco; tuttavia, il suo carattere multietnico è rimasto come un segno permanente dell’anima di questo quartiere. Dorćol è la zona migliore dove prenotare l’hotel a Belgrado se ami la vivacità dei quartieri artistici. Questa zona, infatti, è la più gettonata tra i giovani e gli artisti anche grazie alla presenza di numerosi spazi espositivi e gallerie. La sera Dorćol si anima di una vita notturna vivace che invade le strade di brusii e risate delle persone che riempiono i suoi locali e ristoranti. Inoltre, la vicinanza al Danubio, permette di concedersi splendide passeggiate lungo le sue rive.

Le attrazioni principali che puoi trovare in questo quartiere sono:

  • Museo di Arte Contemporanea: il luogo che celebra l’arte moderna locale e internazionale.
  • Sinagoga di Belgrado: una storica Sinagoga che riflette la ricca eredità ebraica della città.
  • Mercato Verde di Bajloni: un vivace centro di prodotti freschi e artigianato locale a Belgrado.

Novi Beograd: il quartiere per i lavoratori

Uno dei quartieri di Belgrado dove scegliere l'hotel

Fonte: iStock

Vista panoramica su uno dei quartieri di Belgrado

Se stai viaggiando a Belgrado per lavoro, il quartiere migliore dove soggiornare è Novi Beograd che, tradotto in italiano, significa Nuova Belgrado. Il quartiere è moderno, dinamico e rappresenta il centro nevralgico economico e commerciale della città anche grazie al collegamento al resto della città tramite un’efficiente rete di trasporti pubblici. La presenza di hotel, centro congressi e grattacieli con uffici rendono Novi Beograd la soluzione d’alloggio perfetta per chi vuole un quartiere funzionale. Dopo una giornata di lavoro, non c’è niente di meglio di un po’ di sano svago e relax e questo quartiere offre diverse attività ludiche e ricreative per rigenerarsi dopo una giornata chiusi in ufficio tra cui:

  • Il centro commerciale Ušće, grande meta per fare shopping.
  • L’Arena di Belgrado, che ospita concerti e eventi sportivi di grande importanza.
  • I parchi lungo il fiume, come il Parco dell’Amicizia e il Parco della Nuova Belgrado, sono perfetti per passeggiate rilassanti e attività all’aperto.

Vračar: il quartiere per la vacanza in famiglia

Se stai viaggiando a Belgrado con la tua famiglia, probabilmente stai cercando una zona capace di offrire tranquillità e, al contempo, vivacità. Vračar è il quartiere perfetto per rispondere a questa duplice esigenza. Elegante, silenzioso e verdeggiante, è una zona residenziale con parchi ed esercizi a portata di mano. Perfettamente collegato al centro città, permette di raggiungere le zone della movida o del centro storico velocemente. La base perfetta per esplorare la capitale rimanendo lontani dal trambusto cittadino. Tra le attrazioni principali di questo quartiere:

  • La Chiesa di San Sava: una delle più grandi chiese ortodosse del mondo e un simbolo di Belgrado.
  • Il Mercato Kalenić: uno dei mercati più grandi e vivaci di Belgrado dove è possibile acquistare prodotti freschi e artigianato locale.
  • Il parco di Karadjordje: con i suoi ampi spazi verdi, è perfetto per una passeggiata rilassante o un picnic.

Savamala: il quartiere emergente

Quartiere emergente e uno dei più dinamici di Belgrado, Savamala è diventato nel tempo il punto di riferimento per la movida notturna della città. Situato lungo il fiume Sava, offre un’ampia scelta di bar e club alla moda, nonché di spazi creativi come il KC Grad; un centro culturale che ospita mostre, concerti e workshop. Un tempo degradato, gli interventi di rigenerazione urbana del quartiere lo hanno portato alla ribalta trasformandolo in un palcoscenico per eventi culturali, feste e celebrazioni di vario tipo e genere. Senza ombra di dubbio, Savamala è il quartiere migliore dove soggiornare a Belgrado se stai cercando divertimento e vivacità. Inoltre, i prezzi degli alloggi qui tendono ad essere più bassi rispetto a quelli nel centro città poiché il quartiere non è ancora così turisticamente sviluppato come il centro storico. Di conseguenza, gli alloggi e i servizi diventano più accessibili.

Siamo arrivati alla fine di questa guida sui migliori quartieri di Belgrado per l’hotel e, come avrai letto, questa città offre una vasta gamma di quartieri unici, ognuno con le proprie caratteristiche e attrazioni, che possono soddisfare qualsiasi tipo di viaggiatore. Su qualsiasi quartiere ricadrà la tua scelta, Belgrado ti accoglierà con la sua ineguagliabile ospitalità, lasciando ricordi indelebili e un forte desiderio di tornare a visitare questa splendida città al più presto.

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Macerata Notizie Viaggi

Nasce la Strada del Miele di Macerata, il primo itinerario all’insegna dell’apiturismo

Avete mai pensato di fare una vacanza sostenibile all’insegna dell’apiturismo? Se è così abbiamo un’ottima notizia: è nata la Strada del Miele di Macerata, straordinario itinerario che comprende 5 comuni marchigiani membri dell’associazione Le Città del Miele.

La Strada del Miele di Macerata: gli itinerari

La Strada del Miele di Macerata è un progetto che nasce su iniziativa del Consorzio Apicoltori di Macerata e che integra diversi itinerari con servizi di accoglienza, ricettività ed esperienze da vivere nelle diverse tappe, tutte ben indicate e descritte sul sito Strada del Miele di Macerata.

L’itinerario completo, percorribile nella sua interezza o in parte, abbraccia paesaggi molto vari, tra colline, monti, parchi naturali e borghi medievali circondati da vigneti, boschi e da prati che si perdono a vista d’occhio: un territorio d’eccellenza per l’allevamento delle api, che qui trovano una biodiversità particolarmente intensa per la produzione di mieli eccellenti.

Tante le possibilità e soprattutto per tutti, come percorsi a tema con suggerimenti su arte e cultura, storia, religione, natura, trekking, ma anche tragitti da fare in auto, in camper, di mototurismo e cicloturismo, di durata e di livello di difficoltà differenti. In tutto questo, ovviamente, c’è la possibilità  di scoprire la grande varietà dei mieli del territorio, che spaziano dal millefiori all’acacia, dal girasole al castagno.

A disposizione ci saranno anche preziosi momenti dedicati al lavoro degli apicoltori, come le visite agli apiari per conoscere le diverse fioriture, assistere alla smielatura del miele, farsi guidare nella distinzione di gusti e profumi delle diverse tipologie di mieli, degustarli abbinati ai prodotti tipici del territorio, scoprire la cucina al miele e molto altro ancora.

I cinque magnifici borghi coinvolti

Uno dei borghi coinvolti ne la Strada del Miele è Matelica, dove viene prodotto il Verdicchio di Matelica, una delle più importanti DOCG marchigiane, ma anche una vera e propria culla del miele: qui è nato il Melitites, il primo vino al miele cantato anche da Plinio Il Vecchio nella sua Naturalis Historia. Il suo bellissimo nucleo antico permette di fare un viaggio indietro nel tempo e scoprire delle rarità come il Globo, un orologio solare unico al mondo progettato oltre 2000 anni fa o ammirare, nella vicina frazione di Braccano, i murales realizzati dagli studenti dell’Accademia di Brera, Urbino e Macerata.

C’è poi Monte Cavallo, che è il più piccolo comune delle Marche, che emoziona tutti i suoi visitatori per lo straordinario paesaggio montano in cui è immerso. Molto affascinante è anche il cambio di stagione, che regala tantissimi colori che vanno dal foliage autunnale alle fioriture spontanee. Chi ama camminare può spingersi fino al Bosco delle Pianotte, punto ideale per escursioni nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Montelupone è un altro bellissimo borgo fortificato delle Marche, che sfoggia un centro storico pieno di palazzi ed edifici nobiliari e un intreccio di viuzze e di vicoli che spesso conducono a inaspettate piazzette. Appollaiato su una sinuosa collina, offre un punto di vista privilegiato sul variegato paesaggio marchigiano che, nei giorni particolarmente tersi, arriva fino all’Adriatico. Qui a dicembre si svolge Mielemente, l’unico mercatino di Natale interamente dedicato al miele e ai suoi derivati.

Urbisaglia è invece la sede di un Parco Archeologico di rilevanza nazionale, dove ammirare la storia e i fasti della dominazione romana nelle Marche. La città è dominata da una Rocca medievale dalla quale è possibile ammirare l’antico borgo, con i suoi palazzi, logge e chiese.

Ai confini con l’Umbria, si trova Valfornace, porta d’ingresso ideale per chi desidera esplorare l’importantissimo (e bellissimo) Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Qui è tutto ancora autentico, dal caffè secondo la tradizione marchigiana, corretto con liquore all’anice, ai tessuti, lavorati al telaio secondo l’antica tecnica dei liccetti.

Valfornace, Marche

Fonte: Ufficio Stampa Strada del Miele di Macerata

Il Castello Beldiletto di Valfornace
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Croazia Europa Idee di Viaggio Viaggi viaggiare Zagabria

Clima e temperatura di Zagabria: un viaggio affascinante in ogni stagione

Zagabria, la capitale della Croazia, è una città ricca di storia, cultura e bellezze naturali. Sempre più scelta come meta per viaggi da fare tutto l’anno da parte di viaggiatori di ogni età, comprendere il clima e la temperatura di Zagabria aiuta a organizzare il proprio viaggio in Croazia al meglio, approfittando del periodo dell’anno che più ci piace. Situata nel cuore dell’Europa centrale, Zagabria gode di un clima temperato continentale, influenzato dalla presenza delle vicinie Alpi a nord e dal Mar Adriatico a sud, anch’esso davvero a breve distanza. È proprio la posizione geografica a determinare il clima e la temperatura di Zagabria e, influenzare la tua esplorazione della città. Zagabria è posizionata alle coordinate 45°48′ nord di latitudine e 15°58′ est di longitudine, il che la rende decisamente paragonabile a una città italiana, in quanto a condizioni climatiche.

La primavera a Zagabria: la rinascita della Natura

La primavera a Zagabria è un periodo di transizione, che porta clima spesso variabile ma una temperatura dolce e piacevole. La colonnina di mercurio inizia a salire, riportando la temperatura di Zagabria a un’oscillazione tra i 10°C e i 20°C. La città si anima di colori grazie alla fioritura dei parchi e dei giardini, con eventi culturali e festival che celebrano la stagione. Le piogge sono moderate, benché presenti, contribuendo alla freschezza dell’aria e alla rigogliosità della vegetazione urbana. I fenomeni piovosi variano di intensità e, data l’impossibilità di fare previsioni meteo a lungo termine, ti conviene partire attrezzato per ogni evenienza e con una buona app per il meteo da consultare sul tuo telefono.

La vicinanza sia delle montagne che del mare porta spesso la temperatura e il clima di Zagabria a godere di un buon vento, mai troppo difficile da affrontare e spesso davvero piacevole. Sono molte le attività che si possono fare approfittano del buon clima e temperatura di Zagabria in primavera. Per esempio, si può godere del verde in città nei molti parchi o passeggiare fino Gornji Grad, ovvero la città alta, per ammirare un panorama senza pari. Ogni primavera si tiene un festival di luci che trasforma Zagabria con arte e installazioni

L’ estate a Zagabria: un momento vivace e gioioso

L’estate porta molti viaggiatori a visitare Zagabria, per un weekend o una vacanza più lunga. Il soggiorno è sempre piacevole, grazie a clima e temperatura caldi e soleggiati, con temperature che spesso superano i 30°C, soprattutto nei mesi di luglio e agosto. L’afa, però, è qualcosa di davvero distante dalla capitale della Crozia. Le giornate sono lunghe e luminose, ideali per esplorare la città intera e per fare una sosta nei numerosi parchi, come il famoso Parco Maksimir. In alternativa, puoi rilassarti nei numerosi caffè all’aperto. Anche se le giornate estive portano spesso calore di forte intensità, le serate tendono ad essere più fresche e piacevoli.

Le precipitazioni estive sono generalmente scarse, ma occasionali temporali possono portare anche sollievo dal caldo. L’estate è la stagione perfetta per unire la scoperta del centro di Zagabria e per vivere le sue tante attrattive culturali con della sana attività outdoor, che potrebbe portarti anche nelle vicinanze della città stessa, dove clima e temperatura sono identiche a quelle di Zagabria. Per trovare un po’ di aria fresca in piena estate, vai a nord della città, dove si trova il monte Medvednica, il cui punto più alto, Sljeme, raggiunge un’altezza di 1.033 metri.

zagabria

L’autunno a Zagabria: tanti colori e tanto foliage

L’autunno trasforma Zagabria in una tela di colori caldi, con le foglie degli alberi che virano verso il giallo, l’arancione e il rosso. Le temperature si abbassano gradualmente, partendo dai 20°C di settembre fino ad arrivare a circa 10°C a novembre. Il clima di Zagabria potrebbe risultare più instabile, a prima vista, ma regala sempre delle splendide giornate di sole, perfette per illuminare proprio il foliage dei molti alberi presenti nei parchi cittadini e in tutta Zagabria.

Tra i parchi imperdibili in città ci sono il Parco Zrinjevac, considerato il vero e proprio polmone verde della città, e il Parco Bundek, che si trova lungo il fiume Saba. L’autunno è anche un periodo ideale per godersi Zagabria e per passeggiare nei boschi non troppo distanti dalla città stessa, ma fuori dal nucleo urbano. Non mancano le occasioni per godere di eventi e festival, date le molte proposte autunnali in calendario anno dopo anno.

L’inverno a Zagabria: una vera Winter Wonderland

Il clima e la temperatura di Zagabria in inverno portano in città il freddo, come è normale che sia. Le temperature variano tra -5°C e 5°C. La neve non è infrequente e può trasformare la città in un paesaggio incantato e, quando nevica in prossimità delle festività natalizie, Zagabria diventa una vera e propria Winter Wonderland con neve, luci e tanti mercatini. Il freddo c’è ma non si sente quando si gira per la città in questa stagione.

La tanta suggestione creata in città dai mercatini di Natale e dalle decorazioni che adornano il centro cittadino creano un’atmosfera che si fa fatica a dimenticare. Le giornate sono corte e le notti lunghe, ma la vita culturale della città non si ferma, offrendo spettacoli teatrali, concerti e altri eventi indoor che riscaldano l’animo dei cittadini. A scaldare ulteriormente corpo e anima ci sono i tanti locali del centro, come le pasticcerie, dove assaggiare sempre qualcosa di speciale, accompagnato da una deliziosa cioccolata calda.

Luci di Natale: Zagabria

Quando andare a Zagabria: la stagione migliore per te

Non c’è una stagione peggiore o una migliore per andare a Zagabria. Occorre, come sempre, chiedersi che cosa si preferisce da un viaggio e, magari, quale possa essere la stagione che preferisci in base ai tuoi gusti personali. Il clima di Zagabria è un elemento che aggiunge fascino alla città, offrendo un’esperienza diversa in ogni stagione. Che si tratti della primavera in fiore, dell’estate vivace, dell’autunno colorato o dell’inverno sereno, Zagabria è una destinazione che sa come accogliere e sorprendere i suoi visitatori in ogni momento dell’anno.

Un viaggio in Croazia rappresenta sempre una scelta stimolante: clima e temperatura di Zagabria possono essere due elementi che ti aiuteranno a scegliere le attività più adatte e ciò che più amerai scoprire in città. Di sicuro, a prescindere dalla stagione, porterai con te dei ricordi indelebili.

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Cosa fare a Porto Cesareo: visita alle spiagge salentine più belle

Nel cuore del Salento, il borgo balneare di Porto Cesareo è una delle località più affascinanti e amate dai viaggiatori e dagli stessi pugliesi, grazie alla sua splendida posizione sulla costa ionica e all’incantevole patrimonio naturalistico e culturale. Dalle spiagge bianche e cristalline alle zone umide ricche di biodiversità, passando per i siti archeologici e le deliziose specialità gastronomiche, questa perla del territorio pugliese ha davvero molto da offrire a chi decide di soggiornarvi.

Porto Cesareo

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Panorama di Porto Cesareo

Le Spiagge da Non Perdere

Il litorale di Porto Cesareo è considerato tra i più belli d’Italia, con oltre 17 chilometri di costa che regalano paesaggi mozzafiato. Partendo da Torre Lapillo e andando verso nord in direzione di Punta Prosciutto, frazione di Porto Cesareo, si trovano spiagge davvero incantevoli. Quella che parte dalla zona di Torre Castiglione e arriva a Punta Grossa per poi proseguire fino a Punta Prosciutto è una distesa di sabbia bianca con dune alte fino a 8 metri. L’area ha un aspetto molto più selvaggio rispetto al centro cittadino e noterete che la presenza di abitazioni è limitata. Inoltre, nelle giornate più ventose è possibile praticare barca a vela o kitesurf, anche grazie ai numerosi corsi che vengono messi a disposizione dei turisti che desiderano cimentarsi in questo tipo di discipline. Sempre per gli amanti delle attività in mare aperto, non bisogna trascurare la possibilità di affittare piccole barche per fare delle escursioni giornaliere, ammirando tutta la bellezza del mare lontano dai luoghi più affollati.

Tra le spiagge più famose e apprezzate troviamo sicuramente anche la Riserva Naturale Le Cesine, un’area protetta che custodisce meravigliosi tratti di spiaggia dorata e acque turchesi che non hanno nulla da invidiare agli scenari dei Paesi del Sud-Est Asiatico.

Un altro must-see è la Spiaggia di Torre Chianca, caratterizzata da dune ricoperte di vegetazione mediterranea e da un fondale basso e sabbioso, ideale per le famiglie. Imperdibile anche la Spiaggia della Strea, con i suoi suggestivi scogli a picco sul mare e la possibilità di praticare snorkeling e immersioni.

La spiaggia di Torre Chianca si trova in un’altra frazione di Porto Cesareo, precisamente a Torre Lapillo che è un vecchio borgo di pescatori dove per volere di Carlo V venne costruita una torre in difesa dalle incursioni saracene. Al primo impatto vi sembrerà di essere in un paesaggio tropicale; la sabbia candida e l’acqua trasparente del mare vi stupiranno.

Porto Cesareo, Torre Chianca

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Torre Chianca a Porto Cesareo

Il litorale di Porto Cesareo qui nei pressi di Torre Chianca presenta alcune zone rocciose e la vegetazione è prevalentemente composta da arbusti. In alcuni tratti la spiaggia è libera, in altri invece è possibile noleggiare lettini e ombrelloni e se vi va anche un pedalò per un giro in mare che in questa zona è incantevole. I suoi fondali bassi in alcuni punti presentano anche delle secche, che richiamano ogni estate tantissimi turisti.

Per gli appassionati di immersioni presso Torre Chianca, con opportuna attrezzatura, si possono ammirare sette colonne di marmo probabilmente affondate dopo il naufragio di un’imbarcazione romana ben 1800 anni fa, mentre sui fondali di Torre Inserraglio giace il relitto del Neuralia reduce dallo sbarco in Normandia.

A poche centinaia di metri dalla costa di Porto Cesareo troviamo poi l’Isola Grande di Porto Cesareo nota anche come Isola dei Conigli: la spiaggia omonima vanta un suolo di sabbia bianca contornata da vegetazione boschiva composta da pini e acacie. Inoltre sullo scoglio del Mojusu si può ammirare l’Iris revoluta dal colore viola intenso e dall’inebriante profumo che qui ha trovato il suo habitat naturale. Questo fiore vanta un passato glorioso perché era un simbolo ricorrente nella mitologia egizia ai tempi dei faraoni e rappresentava la Dea greca Iris, messaggera infallibile che risaliva gli arcobaleni del Monte Olimpo, tingendosi di mille colori.

L’Isola dei Conigli è raggiungibile a nuoto per chi è avvezzo a questa attività, oppure più comodamente con una piccola barca privata o di pescatori del luogo. Ma se non volete spostarvi troppo potete approfittare della spiaggia di Porto Cesareo situata nei pressi del centro abitato; anche qui la sabbia è bianca e il colore turchese del mare con fondali bassi è ideale per famiglie con bambini. La ricchezza dei fondali la loro integrità e la presenza di alcuni esemplari di tartaruga marina Caretta Caretta hanno reso possibile la costituzione di un’area marina protetta comprendente l’intera area.

Alla Scoperta del Patrimonio Naturale

Porto Cesareo vanta un patrimonio naturalistico di straordinario valore, a partire dalla Riserva Naturale Orientata Isola di Sant’Andrea. Questa piccola isola, raggiungibile in barca, ospita una ricca fauna marina e una splendida flora mediterranea, oltre a resti archeologici di grande interesse.

Altra tappa imperdibile è la Palude del Conte e Duna Costiera, un’area umida protetta che offre rifugio a numerose specie di uccelli migratori e stanziali. Qui potrete immergervi in un ambiente unico e suggestivo, con la possibilità di effettuare escursioni guidate e birdwatching.

Centro storico di Porto Cesareo

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Il centro storico di Porto Cesareo

Il Centro Storico e i Siti Archeologici

Il centro storico di Porto Cesareo, affacciato sul porto turistico, è un delizioso labirinto di vicoli e piazzette che conservano il fascino di un tempo. Lasciatevi incantare dalle case in pietra, dai piccoli negozi di artigianato locale e dai deliziosi ristoranti che propongono le specialità tipiche del territorio.

Ad esempio? Imperdibile il pesce, freschissimo, con le crudité di ostriche, cozze, vongole, gamberi. Non solo, una delle specialità locali è il Polpo alla Luciana: si tratta di una ricetta che unisce il polpo al pomodoro con gli aromi di prezzemolo, aglio e vino bianco. E prima di arrivare al dessert – il pasticciotto in Salento regna sovrano – dovete provare assolutamente la regina delle tavole pugliesi… La parmigiana!

Nei dintorni della cittadina, invece, dopo questa scorpacciata di prelibatezze locali non perdete l’occasione di visitare i siti archeologici, come il complesso romano di Neapolis e le Terme Romane. Questi luoghi vi permetteranno di fare un tuffo nel passato, ammirando resti di ville, mosaici e antiche terme.

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Cosa vedere a Meknes, città incantata nel cuore del Marocco

Situata alle pendici dei monti del Medio Atlante, la città di Meknes, nel cuore del Marocco, è circondata da colline verdi, territori sui quali vengono coltivate numerose qualità di frutta e dove è possibile trovare numerosi uliveti. La città e i suoi dintorni sono infatti note come una delle più importanti aree verdi della nazione.

Il nome della città di Meknes deriva da un’antica tribù berbera di nome Miknasa e con i suoi oltre seicentomila abitanti è uno dei principali centri economici, politici e culturali del Paese africano ed è una delle quattro città storiche imperiali del Marocco, essendo stata anche capitale.

Essendo più piccola e meno nota rispetto alle altre città imperiali, è rimasta un po’ fuori dai grandi flussi turistici e proprio per questo Meknes è una meta tranquilla e rilassata, ma allo stesso tempo culturalmente stimolante e con un paesaggio affascinante, che sicuramente non deluderà i visitatori. Ecco, quindi, cosa vedere in questa incantevole città marocchina, luoghi utili a scoprire la sua storia e quella del Paese intero.

La Medina, per un viaggio nel tempo nel centro di Meknes

Come già detto, Meknes è una delle principali città del Marocco, caratterizzata e circondata da un territorio verdeggiante e da un importante patrimonio storico-culturale per il Paese.

Fra questi, la medina di Meknes, ossia il quartiere più antico e storico della città, che nel 1996 è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. La parte antica della città nacque come cittadella fortificata nell’undicesimo secolo e nel corso degli anni fu circondata da alte mura protettive, assumendo il suo aspetto attuale, frutto di una incredibile mescolanza di stili architettonico-artistici, tra i quali  quello iberico-moresco e lo stile unico ed inconfondibile dell’architettura islamica presente in tutto il Maghreb.

Antica Medina in Marocco

Fonte: 123RF

Medina, antico centro storico di Meknes

Place el-Hedim, il cuore pulsante della città

Il cuore pulsante della medina di Meknes è senza dubbio Place el-Hedim, una grande piazza centrale, dalla quale partire alla scoperta di questa incantevole città. La piazza è il punto di ritrovo per locali e turisti, un luogo vibrante dove si può respirare la vera essenza di Meknes. Qui è possibile trovare venditori ambulanti con spezie tipiche, prodotti artigianali e cibi tradizionali, oltre che numerosi caffè.

Il Mausoleo di Moulay Ismail, in onore del sultano

A due passi dalla piazza el-Hedim si trova il Mausoleo di Moulay Ismail, che domina la piazza d’armi di Meknes, presso la quale il celebre e potente sultano Ismail organizzava le sue adunate militari. Il mausoleo è caratterizzato da un tipico color ocra e si tratta di un edificio imponente, visibile solo dall’esterno per i non musulmani, ma che certamente non potrà non catturare l’attenzione di tutti i visitatori di Meknes. Viene considerato un luogo sacro molto importante nel cuore del Marocco, che, oltre a essere un capolavoro architettonico, rappresenta un pezzo importante della storia marocchina, poiché il sultano Ismail è considerato uno dei più grandi sultani della dinastia alawita regnante nel Marocco.

Bab el-Mansour: la porta imperiale

Adiacente alla piazza principale della medina, svetta fra tutti gli edifici la magnifica Bab el-Mansour, una incredibile porta d’accesso edificata nel diciassettisimo secolo dal celebre sultano Moulay Ismail, al quale è dedicato anche il Mausoleo, che decise di installare a Meknes la capitale del proprio regno. Bab el-Mansour è la più maestosa delle porte imperiali del Marocco, oltre ad essere senza dubbio quella meglio conservata negli anni, considerando anche il fatto che sia stata completata nel lontano 1732. La porta presenta bellissime iscrizioni e incantevoli colonne di marmo, provenienti da un importantissimo sito archeologico situato a una decina di chilometri dalla città magrebina, ossia l’area dell’antica città di Volubilis.

Volubilis e le antiche case dei mosaici

Il sito archeologico di Volubilis, che dista pochi chilometri da Meknes,  è uno tra i siti meglio conservati di tutto il Marocco. Una meta sicuramente da visitare per tutti coloro amanti di arte e storia, tra le cui rovine è possibile riconoscere i resti di un impianto termale, di un antico foro e un arco di trionfo. L’area è inoltre costellata di resti di mosaici che raffigurano numerose scene tratte dalla mitologia greco-romana, di caccia e di vita quotidiana. Proprio per questo motivo le case di questo sito sono molto famose, fra tutte la Casa di Orfeo, al cui interno è possibile osservare il mosaico raffigurante l’antico artista greco, e la Casa del Tridente, che presenta scene dettagliate della vita quotidiana dei pescatori.

Antiche rovine di Volubilis in Marocco

Fonte: 123RF

Rovine romane della città di Volubilis, in Marocco, patrimonio UNESCO

Le Mura di Meknes una protezione imponente

Tornando a Meknes, un altro elemento caratteristico di questa città nel cuore del Marocco sono le sue imponenti mura fortificate. Queste mura, che si estendono per circa quaranta chilometri, furono costruite sotto il regno del sultano Ismail per proteggere la città ed il suo palazzo. Le mura sono presentano numerose porte, ognuna delle quali ha una sua particolare bellezza. Oltre a Bab el-Mansour, anche le altre porte, come Bab Berdaine e Bab el-Khemis, accompagnano i visitatori in un viaggio attraverso la storia, la cultura e l’architettura di Meknes.

Un’esperienza di relax e benessere negli Hammam marocchini

Un viaggio a Meknes ed in Marocco non sarebbe completo senza una visita quasi obbligata ad uno degli hammam tradizionali della città. Questi bagni pubblici sono in grado di offrire un’esperienza unica di relax e benessere, permettendo ai visitatori di immergersi nelle tradizioni locali marocchine. Gli hammam sono un vero e proprio luogo di incontro e socializzazione, dove si può avere la possibilità di sperimentare i rituali di pulizia e purificazione che fanno parte della cultura magrebina da molti secoli. Tra i più noti nella città di Meknes c’è sicuramente l’Hammam Zerhouni, situato nel cuore della medina storica.

Meknes è una città che incanta per la sua storia, la sua architettura e il suo ambiente naturale. Una città che non ha nulla da invidiare alle altre città più visitate dai turisti, come Chefchaouen, ad esempio, o Se state cercando una destinazione che combina cultura, relax e avventura, Meknes è il luogo ideale per voi. Con le sue strade tranquille, i suoi monumenti storici e la sua accogliente ospitalità, questa città imperiale del Marocco vi offrirà un’esperienza di viaggio indimenticabile. Non esitate a immergervi nel fascino di Meknes, un gioiello nascosto nel cuore del Marocco, dove ogni angolo racconta una storia e ogni incontro arricchisce il vostro viaggio.

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Un biglietto unico per quattro siti archeologici: succede in Sicilia

La Sicilia è una regione straordinaria, un lembo di terra in cui mare, cultura, natura si fondono attirando ogni anno migliaia di visitatori. È una terra, questa, in cui la storia più antica si accompagna con il mito, e in cui le leggende aleggiano ovunque rendendo il tutto ancor più affascinante. I luoghi migliori in cui vivere queste epiche atmosfere sono i siti archeologici della regione, quattro dei quali ora si possono visitare con un biglietto unico.

Il biglietto unico per immergersi nella storia

Dal 26 giugno di quest’anno a disposizione di tutti i visitatori (e gli abitanti) della Sicilia c’è a un biglietto unico che consente di scoprire le storia più antica e vera: quella che si può osservare e comprendere nei siti archeologici della regione. Non tutti, ma quattro di essi che sono uno più straordinario dell’altro.

Chiamato “La Sicilia dei templi”, il biglietto permette di visitare angoli straordinari della Sicilia occidentale: il Museo Salinas, il Parco della Valle dei Templi ad Agrigento, e i Parchi di Segesta e di Selinunte a Trapani. La sua validità è di 15 giorni, e le amministrazioni stanno già lavorando per estendere l’iniziativa anche ai siti della Sicilia orientale.

Attualmente sono disponibili le seguenti tipologie di biglietto:

  • Ticket cumulativo per i quattro siti: 36,20 euro (ridotto 20,60 euro);
  • Valle dei Templi + Salinas: 18,20 euro (ridotto 10,60 euro);
  • Salinas + Segesta: 15,60 euro (ridotto 8,80 euro);
  • Salinas + Selinunte: 13,60 euro (ridotto 6,80 euro).

Nel prezzo vi è incluso anche l’accesso alle mostre in corso nei vari siti, ma è bene sapere che durante i 15 giorni di validità è concessa una sola entrata per ciascun sito coinvolto. Il risparmio però è notevole: circa il 20% sul costo totale degli ingressi singoli.

Sappiate, inoltre, che ognuno dei siti archeologici coinvolti ha un programma di eventi, mostre, concerti, esperienze e visite guidate, sia diurne che notturne, consultabile sui rispettivi siti web.

Tutte le meraviglie dei siti coinvolti

Il Museo archeologico regionale “Antonino Salinas” si trova a Palermo ed è una di quelle attrazioni da non perdere assolutamente in città: conserva una delle più ricche collezioni archeologiche d’Italia e testimonianze della storia siciliana in tutte le sue fasi, che vanno dalla preistoria al medioevo. Si tratta quindi di un vero e proprio scrigno di meraviglie preziose, pieno di collezioni di immenso valore.

Non è di certo da meno il Parco della Valle dei Templi ad Agrigento, un angolo della regione che custodisce il patrimonio monumentale di Akragas, una delle colonie greche più importanti del Mediterraneo. Patrimonio Unesco dal 1997, nel 2015 ha ricevuto la DEVU, dichiarazione di eccezionale valore universale, che premia la qualità dei servizi offerti ai visitatori e il livello di accessibilità del sito.

Voliamo ora al Parco di Segesta a Trapani, che sorge sul sito della più importante città elima di Sicilia. Straordinarie sono le sue due acropoli posizionate sulle cime del Monte Barbaro, che conservano i resti di un tempio dorico, un teatro, di un’area medievale e molto altro ancora. Ad incantare è anche il panorama mozzafiato in cui è immerso, che spazia dal Monte Inici al Golfo di Castellammare.

Infine, l’altrettanto affascinante Parco di Selinunte, annoverato tra i siti archeologici più grandi del Mediterraneo e con evidenze archeologiche che documentano la raffinatezza dello stile dorico raggiunto dalle officine templari di Sicilia tra VI e V secolo a.C..