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Salento: alla scoperta del Parco naturale di Porto Selvaggio

Nel cuore del Salento, il Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano è un’oasi di natura incontaminata: 7 km di costa selvaggia, roccia a strapiombo sul mare cristallino, sentieri più o meno tortuosi, torri di guardia e grotte carsiche assolutamente da non perdere.

Vi presentiamo il Parco

Il Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano si estende per un’area di 1.122 ettari, dei quali 432 di costa e 300 occupati da pineta grazie a un’importante opera di rimboschimento del Corpo Forestale negli anni Cinquanta. Questa vasta distesa di pini d’Aleppo rappresenta un vero polmone verde per l’intera zona, che si estende tra la località di Santa Caterina, frazione del Comune di Nardò, e la località di Torre Inserraglio. L’area già dal 1980 è un Parco naturale istituito dalla Regione Puglia.

Cosa vedere nel Parco naturale di Porto Selvaggio

L’interno del parco è tutto da esplorare, a seconda del tempo a disposizione, degli interessi e della voglia di camminare per sentieri (non sempre facilissimi).

Spiaggia di Porto Selvaggio

La spiaggia principale del parco è un vero paradiso. Situata in una baia incastonata tra alte scogliere e pinete ombrose, la spiaggia di Porto Selvaggio è caratterizzata da ciottoli levigati e acque trasparenti basse. Per i tuffi dagli scogli, invece, il consiglio è quello di allontanarsi un pochino dalla baia e cercare angoli più profondi. Un bagno in queste acque regala un’esperienza rinfrescante, mentre la bellezza naturale circostante offre un perfetto sfondo per rilassarsi e godersi il sole.

La Baia di Uluzzo

Caratterizzata da alte scogliere e acque cristalline, la Baia di Uluzzo offre uno scenario mozzafiato che attrae sia gli amanti del mare che gli appassionati di escursioni. È probabilmente il punto più suggestivo del parco, ma anche quello più difficile da raggiungere, seguendo i sentieri escursionistici del parco, abbastanza impervi e scoscesi. La Baia di Uluzzo ospita diverse grotte come la Grotta di Uluzzo, Grotta Cosma e Grotta del Cavallo, famosissima per i reperti che testimoniano circa 120mila anni di storia.

Grotta del Cavallo

Merita un cenno a sé la Grotta del Cavallo, una delle grotte più famose del parco,  nota per i suoi importanti reperti archeologici. Gli scavi hanno rivelato tracce di insediamenti umani risalenti al Paleolitico, rendendola un luogo di grande interesse storico e culturale. L’accesso alla grotta richiede una breve escursione attraverso i sentieri del parco, ma la fatica sarà ricompensata dalla visita a un luogo davvero unico. Un paio di curiosità sulla grotta: il nome deriva da un masso sull’estremità che ricorda la testa di un cavallo; e poi secondo alcune leggende locali, la Grotta del Cavallo sarebbe stata abitata da creature mitiche.

Serra Cicoria

Un po’ più a nord rispetto a Torre Uluzzo, anche Serra Cicoria è un sito archeologico di notevole interesse, dove sono state ritrovate numerose testimonianze come vasi di terracotta e strumenti tipici del Neolitico.

Le Torri del Parco di Porto Selvaggio

Come in diverse località della costa ionica, il parco ospita diverse torri di avvistamento. Torre dell’Alto e Torre Uluzzo sono state costruite nel Cinquecento con la funzione di controllare e difendere la costa. Torre dell’Alto è senz’altro una delle torri costiere più scenografiche e pittoresche della costa. Situata su un promontorio roccioso, domina il paesaggio del parco e offre una vista panoramica mozzafiato sul mare. È il luogo ideale per ammirare il tramonto.

Palude del Capitano

Questa area umida è una zona protetta e il luogo perfetto per chi ama il birdwatching o chi desidera esplorare un ambiente naturale unico. Passeggiando lungo i sentieri che attraversano la palude, si possono osservare numerose specie di uccelli e piante acquatiche. E l’origine del nome? Probabilmente è dovuto alla presenza, in epoca passata, di un capitano militare che venne a trascorrere nella riserva gli ultimi anni della sua vita.

Cosa Fare nel Parco naturale di Porto Selvaggio

Escursioni e trekking

Il parco offre una rete di sentieri ben segnalati che attraversano boschi di pini, macchia mediterranea e coste rocciose. Uno dei percorsi più popolari è il sentiero che conduce dalla Torre dell’Alto alla spiaggia di Porto Selvaggio. Questo itinerario offre viste spettacolari sul mare e la possibilità di scoprire la flora e la fauna locali.

Snorkeling e immersioni

Le acque limpide e le baie nascoste del parco sono ideali per lo snorkeling e le immersioni. La zona offre una ricca vita marina, con fondali ricchi di pesci colorati e vegetazione subacquea. Diversi punti di immersione sono accessibili direttamente dalla costa, rendendo facile esplorare il mondo sottomarino di Porto Selvaggio. La Grotta delle Corvine, in località Torre Uluzzo, è una delle più grandi cavità subacquee della costa: dall’ingresso molto ampio, a 12 metri di profondità, si percorre l’ampia apertura e si arriva in una grande sala sommersa al centro della quale ci sono delle bolle d’aria in cui è possibile emergere per ammirare le spettacolari concrezioni delle pareti. Per andare sul sicuro, meglio affidarsi a scuole e centri della zona che organizzano escursioni marine e immersioni.

Picnic e relax

Il parco è anche un luogo ideale per un picnic in mezzo alla natura. Le pinete offrono ombra e frescura durante le calde giornate estive, mentre le aree attrezzate permettono di godersi un pasto all’aperto con vista sul mare. È un’opportunità perfetta per rilassarsi e ricaricare le energie.

Natura: il Pino d’Aleppo

Uno degli alberi simbolo del parco è il Pino d’Aleppo, una specie tipica della macchia mediterranea. Questi pini, con le loro forme contorte e i rami che si estendono verso il cielo, creano un paesaggio unico e suggestivo. Sono anche fondamentali per l’ecosistema del parco, offrendo habitat e nutrimento per molte specie di animali.

Info pratiche per visitare il Parco di Porto Selvaggio

Come arrivare

Il Parco naturale di Porto Selvaggio si trova nel comune di Nardò, in provincia di Lecce, tra Gallipoli e Porto Cesareo. È facilmente raggiungibile in auto, seguendo la strada provinciale SP286. Per chi arriva in aereo, l’aeroporto più vicino è quello di Brindisi, da cui è possibile proseguire in auto o in autobus fino a Nardò. Da qui, il parco è a pochi chilometri di distanza. Chi viaggia in treno può arrivare alla stazione di Lecce e proseguire con i mezzi pubblici o con un’auto a noleggio.

Ingressi al Parco

Il Parco naturale di Porto Selvaggio dispone di diversi ingressi. L’ingresso più popolare è quello vicino alla Torre dell’Alto, da cui partono molti sentieri escursionistici per scendere alla spiaggia o per la visita al parco. In alternativa, si può prendere la strada di collegamento fra Santa Caterina e Sant’Isidoro, fino alla contrada Cucchiara e parcheggiare per poi imboccare un sentiero più agevole che si addentra nel cuore del parco. Ogni ingresso è ben segnalato e servito.

Come muoversi all’interno del parco

Una volta entrati, ci sono numerosi sentieri ben mantenuti che collegano i vari punti di interesse del parco. I visitatori possono scegliere tra percorsi più brevi e facili, ideali per famiglie con bambini, e sentieri più lunghi e impegnativi per escursionisti esperti. È comunque consigliabile indossare scarpe comode e portare con sé acqua e protezione solare, soprattutto durante i mesi estivi.

Quando andare

Il periodo migliore per visitare il parco è da maggio a settembre, ma la primavera e l’inizio dell’autunno sono ideali per chi preferisce temperature più miti e vuole evitare la folla estiva. Durante l’estate, sono organizzate diverse visite guidate e attività, come escursioni naturalistiche e snorkeling.

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È Trento la città dove si vive meglio in Europa

Dalla pulizia dei luoghi pubblici alla sicurezza per le strade, passando per l’intrattenimento culturale e la facilità nel trovare casa: la nuova indagine sulla qualità della vita in Europa ci mostra quali sono le città in cui si vive meglio, quelle che registrano un maggior livello di soddisfazione da parte dei loro abitanti. E, con un pizzico di sorpresa, troviamo una città italiana che primeggia in classifica. Si tratta di Trento, che si aggiudica il primato non solo a livello nazionale, bensì addirittura europeo. Scopriamo qualcosa in più.

Trento, la città dove si vive meglio

Il report “Quality of life in European Cities” è la nuova indagine condotta dalla Commissione Europea, con il contributo dell’Istat, per individuare quali sono le città in cui si vive meglio. L’analisi ha preso in considerazione la maggior parte delle più grandi città europee, valutando la quota di cittadini soddisfatti per le proprie condizioni di vita, in riferimento al luogo in cui abitano. L’Italia, da questo punto di vista, non se la cava granché bene. Sono molte le realtà in cui la popolazione mostra segni di insoddisfazione, soprattutto se si fa un paragone con i dati raccolti appena qualche anno fa.

Un caso a parte è la città di Trento, che nel 2023 si aggiudica non solo il primo posto nella classifica italiana della qualità della vita, bensì anche in quella europea. È la città dove si vive meglio in assoluto, con una percentuale di soddisfazione pari addirittura al 95,4%. Sono molti gli indicatori dove il capoluogo del Trentino Alto Adige primeggia – o quantomeno ottiene un ottimo punteggio. Si parte dalla pulizia degli spazi pubblici e dalla presenza di aree verdi, entrambi fattori molto importanti per far sì che i cittadini si sentano a proprio agio all’aperto.

Grande rilievo hanno anche l’istruzione e la cultura, che a Trento sembrano trovare ampio spazio. C’è poi un’attenzione particolare alla sicurezza, che consente agli abitanti di aver meno timore nel vivere la loro quotidianità. E sebbene il problema degli alloggi sia ormai una realtà in tutta Europa, con prezzi alle stelle e difficoltà nel trovare case in affitto, a Trento ci sono indubbiamente molti altri vantaggi che la rendono una città vivibile. È per questo che primeggia in classifica, con un tasso di cittadini soddisfatti del proprio stile di vita ben al di sopra della media europea.

La qualità della vita in Italia e in Europa

Ma come se la cavano le altre città italiane? Il report non è particolarmente rassicurante. Ci sono alcune realtà dove la qualità della vita espressa dagli abitanti è pari ad una percentuale che supera la media europea. Questo è il caso, oltre che di Trento, anche di città come Ancona, Parma, Bolzano, Brescia, Bergamo e Trieste. Ciò che però sembra essere preoccupante è che nella maggior parte delle città italiane gli abitanti hanno dichiarato che il livello della soddisfazione è diminuito rispetto agli scorsi anni. Con qualche eccezione, naturalmente, come Bari e Messina.

In Europa, invece, la situazione è molto diversa. Sono le città del Nord a registrare il maggior tasso di soddisfazione, con elevate percentuali a Stoccolma e Copenhagen. Spiccano poi le grandi città dell’Europa occidentale, tra cui Amsterdam, Bruxelles, Monaco e Vienna, ma anche quelle dell’Europa dell’Est (soprattutto Varsavia, Cracovia e Bratislava). Rimane comunque ben fermo il primato di Trento, che si rivela un’eccellenza a livello continentale: una grande soddisfazione per il nostro Paese, che può vantare questo successo non indifferente.

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Come raggiungere la casa di Heidi con il Trenino Rosso del Bernina

“Al piede d’una fila di monti dalle cime frastagliate che guardano minacciose giù verso la valle dell’Alto Reno, c’è un paese come in Svizzera ce ne sono tanti: con la chiesa dal campanile a punta e la scuola, il mulino, il fabbro e il calzolaio. Quando il treno si ferma alla piccola stazione, il capotreno grida: «Maienfeld!».” Questo è l’incipit di un libro con protagonista una bambina svizzera molto amata, Heidi, un personaggio nato dalla penna di Johanna Spyri (1827-1901). Vi piacerebbe provare sulla vostra pelle l’inizio di questo libro? Se la risposta è sì, vi basterà salire sopra il Trenino Rosso del Bernina, che prevede una sosta proprio nella casa di Heidi e della scrittrice.

Questo non è un treno qualunque, ma un viaggio da vivere almeno una volta nella vita, soprattutto insieme ai propri bambini. La tratta ferroviaria, dichiarata Patrimonio UNESCO, parte da Tirano, in Valtellina, e arriva a St. Moritz attraverso paesaggi mozzafiato, 196 tra ponti e viadotti e 55 tra tunnel e gallerie. Per raggiungere la casa di Heidi, però, bisogna andare oltre e, una volta arrivati a St. Moritz, proseguire verso Maienfeld, nel Canton Grigioni, e arrivare a Heididorf, il paese dove la scrittrice trascorreva il tempo nella casa di vacanza dei nonni, la stessa diventata oggi la casa-museo di Heidi. 

Il Trenino Rosso del Bernina è un’esperienza che può essere fatta in ogni stagione perché regala panorami unici dai colori sempre diversi, ma per visitare i luoghi dedicati al personaggio sarà necessario salirci d’estate o in autunno, perché questi sono aperti solo da metà marzo a metà novembre. Di seguito scopriamo nel dettaglio come organizzare al meglio questo viaggio, perfetto per un weekend in famiglia!

Breve storia del Trenino Rosso del Bernina

Viaggiare in treno porta con sé tanta magia, sia nei grandi che nei più piccoli, ma il Trenino Rosso del Bernina, inizialmente, non è nato per regalare esperienze speciali. Il suo scopo era prettamente funzionale, ossia quello di collegare l’Italia con la Svizzera in una zona considerata estremamente importante come crocevia per il commercio in tutta Europa. Siamo nel 1910, anno in cui venne inaugurata la ferrovia insieme al suo trenino color giallo composto da 9 carrozze.

No, non abbiamo sbagliato scrivendo, lo sappiamo che il nome è “Trenino Rosso”, ma in origine il colore era proprio il giallo. Questo divenne successivamente verde e infine rosso, tonalità scelta perché capace di far risaltare il mezzo nei paesaggi naturali attraversati. La tratta classica, quella che collega Tirano a St. Moritz, dura 5 ore, ed esistono due tipi di treni: regionali ed Express (detti anche panoramici). Entrambi offrono un passaggio in prima e seconda classe, mentre la prenotazione a pagamento del posto è richiesta solo per i treni Express, i quali vantano ampi finestrini che, anche se non possono essere abbassati, permettono di ammirare il paesaggio a 360 gradi.

Trenino Rosso del Bernina

Fonte: iStock

Passeggeri affacciati ai finestrini del Trenino Rosso del Bernina

Come raggiungere la casa di Heidi

Viso al finestrino, fuori sfrecciano i paesaggi meravigliosi del Nord Italia e della Svizzera lungo un percorso di 60 chilometri tra foreste e borghi che condurrà a St. Moritz e, infine, a Heididorf. Per giungere in questa cittadina del Canton Grigioni bisogna salire a bordo della Ferrovia dell’Albula, una ferrovia di montagna che attraversa paesaggi da cartolina e incredibili opere di ingegneria, come il famoso Viadotto Landwasser. Per raggiungere la casa-museo sarà necessario scendere a Maienfeld, l’ultimo abitato del Canton Grigioni, proprio al confine con il Principato del Liechtenstein e vicino all’Austria, due destinazioni ricche di castelli degni di una favola della Disney.

Dalla cittadina di Maienfeld al borgo che ospita la casa di Heidi la distanza è breve e si può raggiungere tranquillamente a piedi seguendo il sentiero che parte proprio dalla stazione e attraversa il centro della cittadina, fino ad arrivare al villaggio. Il sentiero è perfettamente segnalato e può essere percorso da tutti, anche dalle famiglie con passeggini.

Cosa vedere a Heididorf

Ad Heididorf è possibile visitare il museo dedicato alla pastorella svizzera, uno chalet in miniatura risalente al 1880 dove è presente il soggiorno insieme ai personaggi, Heidi e Peter, realizzati a misura reale, e la camera di Heidi con tanti oggetti d’epoca. Come nella storia, anche qui sono presenti le immancabili caprette, che possono essere accarezzate entrando nell’apposito recinto.

Tuttavia questa non è l’unica attrazione presente. Qui si può fare una sosta speciale presso l’ufficio postale, dove è possibile inviare cartoline a tema Heidi in tutto il mondo, acquistare souvenir nel negozio dedicato o i libri, tradotti in oltre 40 lingue, oltre che fare una pausa in un ristorante specializzato nella preparazione di piatti tipici alpini.

Per chi ha voglia di camminare e scoprire le bellezze naturali circostanti, dal villaggio parte un sentiero che, in circa un’ora e mezza, attraversando paesaggi idilliaci, conduce all’Ochsenberg. Qui si trova la baita di Heidi, dove trascorreva le estati insieme al nonno e dalla quale si gode di una vista mozzafiato sul paesaggio. La particolarità di questo sentiero, accessibile anche ai meno esperti, è la segnaletica che racconta, con graziose illustrazioni, le vicende di Heidi in relazione ai luoghi che si sta attraversando. Oltre agli spazi dedicati a questo personaggio, è possibile passeggiare nel centro storico di Maienfeld, tra stradine di ciottoli ed eleganti edifici ottocenteschi, o visitare i castelli di Brandis e Salenegg.

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Le location dove è stata ambientata la serie Tv “Belgravia – The Next Chapter”

In esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW è disponibile “Belgravia – The Next Chapter“, una serie TV che racconta di un mondo pieno di balli sfarzosi, di abiti eleganti, palazzi maestosi, ma anche di rigide regole imposte dall’alta società. Ecco le magnifiche location in cui è stata girata.

Trama e info utili

“Belgravia – The Next Chapter” riprende la narrazione degli avvenimenti del lussuoso district londinese trent’anni dopo le vicende dello show originale, Belgravia, tratto dall’omonimo romanzo di Sir Julian Fellowes, creatore anche di “Downton Abbey” e “The Gilded Age”.

La serie, con protagonisti Ben Wainwright e Harriet Slater, racconta dell’affascinante terzo Lord Trenchard, Frederick (Ben Wainwright), che incontra l’ammaliante Clara Dunn (Harriet Slater), appena arrivata a Londra con grandi progetti. L’amore tra loro due scatta quasi subito, un sentimento autentico che però nasconde alcuni segreti: il Lord porta con sé ricordi e rancori risalenti alla sua infanzia, dovuti ad anni di abbandono emotivo e di risentimento da parte del padre, che ha favorito il figlio minore, James (Toby Regbo).

Frederick trova conforto nel lavoro mentre Clara inizia a farsi strada nella società, ma il passato e questioni misteriose e irrisolte sembrano voler tornare a galla e dare adito a uno scandalo che potrebbe separarli.

La serie, in otto puntate, è creata e scritta da Helen Edmundson, e prodotta da Carnival Films. Helen Edmundson e Julian Fellowes sono i produttori esecutivi insieme a Gareth Neame, Nigel Marchant e Joanna Strevens. I registi sono John Alexander, Paul Wilmshurst e Marisol Adle.

Le location più belle

Le riprese di “Belgravia – The Next Chapter”  sono iniziate a febbraio del 2023 e tra le meravigliose location spicca, senza ombra di dubbio, Londra. La Capitale del Regno Unito è da sempre una meta imperdibile per i viaggiatori di tutto il mondo, che vengono qui per conoscerne la storia, cultura, spazi verdi e molto altro ancora.

Tante le cose da ammirare in questa città, come i mercati vintage di Portobello Road o Camden, ma anche alcuni dei musei e delle gallerie più importanti del mondo, per poi rilassarsi in uno dei parchi reali della città o nei “polmoni verdi” di Hampstead Health o Greenwich.

Tra le location di questa nuova serie Tv targata Sky ci sono anche le Home Counties, ovvero le contee inglesi che circondano, senza necessariamente essere direttamente confinanti, la Grande Londra. Le contee generalmente incluse in tale definizione sono il Berkshire, il Buckinghamshire, l’Essex, l’Hertfordshire, il Surrey e il Sussex. Esistono anche altre contee, benché più distanti da Londra, come il Bedfordshire, il Cambridgeshire, l’Hampshire e l’Oxfordshire.

Infine, un’altra magnifica città del Regno Unito: Edimburgo, che si fa spazio in tutta la sua bellezza sulla costa orientale della Scozia. Una località che riesce a far innamorare praticamente tutti, grazie alla sua anima romantica e dark che si percepisce tra i suoi vicoli e monumenti storici di incredibile bellezza e valore storico.

Nonostante il suo magnifico aspetto medievale, la capitale scozzese è una città lungimirante e che allo stesso tempo sfoggia anche un lato cupo, dato dalle atmosfere gotiche che si possono coprire visitando i cunicoli seicenteschi  sotterranei e i tanti altri luoghi legati a storie di fantasmi, misteri e leggende.

"Belgravia - The Next Chapter"

Fonte: Ufficio Stampa Sky

Una scena di “Belgravia – The Next Chapter”
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G7 in Puglia, dal 5 al 18 giugno ripristinati i controlli a tutte le frontiere

In occasione del prossimo Vertice del G7, l’Italia ripristinerà temporaneamente i controlli alle frontiere terrestri, marittime e aeree. L’evento si terrà a Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno e vedrà la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo dei sette Stati membri, oltre al Presidente del Consiglio Europeo e alla Presidente della Commissione Europea in rappresentanza dell’Unione Europea. Ecco cosa comporta il ripristino dei controlli.

Il ripristino dei controlli alle frontiere: sospesa la libera circolazione

Il Ministero dell’Interno ha disposto, in vista del G7, il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere dalle ore 14.00 del 5 giugno alle ore 14.00 del 18 giugno. Una prassi consolidata dagli Stati in occasione di eventi analoghi. Ciò significa che, durante quei giorni, verrà sospesa la libera circolazione prevista dall’area Schengen, che consente a più di 400 milioni di persone di circolare liberamente tra i Paesi membri senza sottoporsi ai controlli di frontiera. Secondo le stime, gli europei effettuano ogni anno 1,25 miliardi di viaggi all’interno dello spazio Schengen, il che apporta notevoli vantaggi anche al settore del turismo e della cultura.

Avviato nel 1985 come progetto intergovernativo tra cinque paesi dell’UE – Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo – si è via via ampliato fino a diventare la più vasta zona di libera circolazione al mondo. Ad oggi, restano ancora esclusi dallo spazio Schengen Irlanda e Cipro, mentre ne fanno parte alcuni Paesi non Ue, ossia Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Di recente, Romania e Bulgaria sono diventati il 28esimo e 29esimo membro della vasta area europea di libera circolazione, preceduti dalla Croazia nel gennaio 2023.

Negli anni, i vari Paesi UE, tra cui l’Italia, hanno fatto ricorso diverse volte alla sospensione dell’Accordo di Schengen, per i motivi più disparati. Lo scorso anno, il Governo italiano ha comunicato la reintroduzione dei controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia per l’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa.

La Puglia al centro del mondo per il G7

Si trova a a Savelletri, frazione di Fasano in provincia di Brindisi, a pochi passi dalla costa adriatica, dalle colline della Murgia e della Valle d’Itria, il resort di lusso Borgo Egnazia, che ospiterà i capi di Stato e di Governo del G7 a giugno. Tra le sue attrazioni, l’amena località marina ospita il Museo archeologico nazionale “Giuseppe Andreassi” e Parco archeologico di Egnazia, che sorge all’esterno delle mura di cinta dell’antica Gnathia, nell’area della necropoli messapica. Si tratta di uno dei siti archeologici più interessanti della Puglia, situato lungo il litorale adriatico, in un contesto paesaggistico di grande suggestione.

Un patrimonio culturale messo al centro anche dal gruppo di gestione alberghiera Egnazia Ospitalità Italiana (EOI), la management company che vuole estendere il modello di Borgo Egnazia in tutta la Penisola, puntando ad arrivare a venti strutture di lusso entro il 2029. Stando a quanto riporta il Sole 24 Ore, le prime tre aperture, secondo il modello Borgo Egnazia, che unisce lusso, tradizione e attenzione al territorio saranno operative nel 2025 con la gestione diretta dello storico hotel Ancora di Cortina d’Ampezzo, di Castel Badia a Brunico, sempre sulle Dolomiti, in Val Pusteria, e di Borgo di Pratica di Mare, alle porte di Roma.

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Dove andare in vacanza sulla Riviera Turca, da Datça a Kaplankaya

La Riviera Turca rappresenta oggi una delle destinazioni da sogno non solo per chi è amante della storia, ma anche per tutti coloro che sono alla ricerca di relax, mare e divertimento.

Anche conosciuta come la Costa Turchese, la Riviera Turca è un luogo ricco di fascino e bellezza, che non ha nulla da invidiare alle più conosciute Istanbul, Djerba o la Cappadocia.
Stiamo parlando di una combinazione di acque cristalline, spiagge chiare e dalla sabbia fine e un clima invidiabile.

Quali sono le tappe migliori per scoprire questo angolo di Turchia? Scopriamolo insieme!

Datça e la sua penisola

Datça è una piccola cittadina situata sull’omonima penisola e rappresenta il punto di partenza ideale per la scoperta della Riviera Turca.

La penisola di Datça, inoltre, è ideale per gli amanti del trekking e della natura. I sentieri lungo la costa offrono vedute spettacolari sul mar Egeo e sulle calette nascoste. Tra le spiagge più belle da visitare ci sono Palamutbükü e Hayıtbükü, entrambe caratterizzate da acque cristalline e un’atmosfera tranquilla. Per un’esperienza unica, fermatevi in uno dei ristorantini sulla spiaggia per gustare il pesce fresco del giorno.

Da non perdere una visita all’antica città di Knidos, situata all’estremità della penisola, famosa per il suo teatro e il tempio di Afrodite.

Le baie nascoste di Bozburun

Viaggiando verso Est, si arriva a Bozburun, un piccolo e antico villaggio, noto per la costruzione delle tradizionali barche di legno: le famose gulet.

È un luogo perfetto per chi è alla ricerca di pace e tranquillità e per chi è amante di snorkeling e immersioni. Le baie di Bozburun e le acque limpide turche, infatti, sono ricche di vita marina.

Per visitare le coste della penisola di Bozburun, potrai noleggiare per una giornata una gulet e scoprire piccole spiagge appartate, pittoreschi villaggi di pescatori, antichi mulini a vento ed angoli di tranquillità, ancora non toccati dal turismo di massa.

Marmaris: da piccolo borgo di pescatori a vivace località turistica

Proseguendo il viaggio sulla Riviera Turca, si arriva a Marmaris, una delle località turistiche più vivaci della Riviera Turca. Qui potrete trovare una vasta gamma di attività, dai mercati tradizionali ai locali che animano la vita notturna.

Il territorio attorno alla città fa parte del Parco Nazionale di Marmaris ed è adatto a gite e trekking, che offrono punti panoramici da dove ammirare il paesaggio circostante, come anche l’antico castello, che si erge sulla città.

La marina di Marmaris è anche un ottimo punto di partenza per numerose escursioni in barca verso le isole più selvagge e meno note della Grecia e le grotte nascoste, ma anche l’Isola di Rodi, in Grecia.

Akyaka ed il fiume Azmak

Più a nord si trova Akyaka, una cittadina situata nella riserva naturale del Golfo di Gökova.

La città di Akyaka, il cui nome significa “Riva Bianca”, è famosa non solo per la sua particolare architettura, in stile Ula, ma anche per le sue spiagge di sabbia fine ed il mare cristallino. Questo luogo è particolarmente amato dagli appassionati di kitesurf grazie ai venti che soffiano costantemente nella baia. Oltre agli sport acquatici, Akyaka offre la possibilità di esplorare le acque del fiume Azmak, un vero e proprio bosco sotto le acque, popolato da tartarughe e uccelli selvatici.

Non perdete l’occasione di mangiare nei ristoranti lungo il fiume, che hanno tavoli e sedie posti all’interno dell’acqua. Qui avrete la possibilità di sedere e mangiare, quindi, immergendo i piedi direttamente nelle fredde acque del fiume Azmak.

Bodrum, l’antica Alicarnasso

Vista del castello di San Pietro a Modrum

Fonte: iStock

Vista dal castello di San Pietro a Bodrum

Proseguendo il viaggio verso nord, si raggiunge la famosa località di Bodrum, una delle destinazioni più ricercate e visitate della Riviera Turca.

Conosciuta per le sue spiagge dorate, che si vanno ad aggiungere alle spiagge più incantevoli della Turchia , i resort di lusso e la vivace vita notturna, Bodrum è anche una città ricca di storia. Il castello di San Pietro, che oggi ospita il Museo di Archeologia Subacquea, è una tappa obbligatoria in città.

Passeggiando per il centro storico, si possono anche ammirare i resti del famoso Mausoleo di Alicarnasso, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, il Teatro Antico e i resti dell’antica città di Alicarnasso.

Torba e Türkbükü: eleganza e relax

A pochi chilometri distanza da Bodrum, si trovano, poco più a nord, le eleganti località di Torba e Türkbükü.

Torba è la destinazione ideale per chi è alla ricerca di un’atmosfera rilassata e lussuosa allo stesso tempo. Qui, infatti, sono presenti numerosi resort e boutique hotel, oltre che ristoranti di alta classe, affacciati direttamente sul mare.

Türkbükü, invece, deve la sua fama di località più chic della Turchia grazie alle numerose visite da parte di celebrità e personaggi importanti del panorama turco, che scelgono la città come meta estiva per eccellenza.

Il piccolo ponte in legno che collega le due metà della spiaggia di Türkbükü viene considerato il simbolo della divisione tra la parte europea e la parte turca, in riferimento alla differenza di ricchezza tra gli hotel lussuosi e costosi della parte occidentale, contrapposti a quelli più economici, della parte orientale.

Didim: tra storia e modernità

Ancora verso nord, proseguendo il viaggio verso Kaplankaya, si arriva a Didim.
Questa città è sicuramente conosciuta per il famoso Tempio di Apollo, uno dei più grandi templi dell’antichità, con una storia millenaria.

Tempio di Apollo a Didim

Fonte: iStock

Rovine del Tempio di Apollo di Didim, patrimonio UNESCO

Per chi è amante della storia, anche la vicina città di Milet è una meta da non perdere, nota per essere una delle città ioniche più importanti dell’antichità e con rovine ben conservate.

All’insegna del lusso di Kaplankaya

Kaplankaya si trova nella provincia di Mugla, una regione caratterizzata da paesaggi montuosi, pianure costiere, baie e il mare cristallino della riviera turca.

Kaplankaya è sicuramente una fra le mete della Riviera Turca più rinomate. È nota per essere la località scelta da tutti coloro che sono alla ricerca di una vacanza all’insegna del lusso, grazie alla presenza di numerosi resort di altissimo livello ed eco-sostenibili, che offrono un’esperienza all’insegna del benessere e della natura.

Che siate appassionati di arte e storia, che siate alla ricerca di relax sulla spiaggia o in resort di lusso, o che siate alla ricerca di divertimento e adrenalina da sport acquatici, la Riviera Turca è sicuramente il luogo ideale.

Un luogo che offre una varietà di esperienze uniche ed indimenticabili, tra mare turchese e paesaggi mozzafiato, che renderanno le vostre prossime vacanze nella Riviera Turca un ricordo indimenticabile.

 

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Napoli Notizie tradizioni Viaggi

È Napoli la città in cui si mangia meglio al mondo secondo gli stranieri

Per conoscere a fondo il luogo in cui si sta viaggiando è più che essenziale comprendere, e se possibile sperimentare, le sue tradizioni. I piatti della cucina locale, pietanze che sono in grado di sprigionare odori e sapori del posto che si sta visitando, possono raccontarci la storia, la cultura, e l’identità di quella particolare località. Partendo da questo presupposto Time Out, azienda britannica leader del settore travel, ha stilato la classifica delle città al mondo in cui si mangia meglio e al primo posto c’è un’italianissima: la nostra splendida Napoli.

Come è stato condotto lo studio di Time Out

La classifica delle città in cui si mangia meglio al mondo è stata condotta prendendo in considerazione le preferenze di migliaia di abitanti di tutto il globo, ai quali è stato richiesto di valutare gli alimenti locali per qualità e convenienza, ma anche i ristoranti migliori, i piatti imperdibili e gli spuntini da provare assolutamente.

La lista finale è stata poi creata escludendo le città con punteggi complessivi più bassi e includendo quelle con il punteggio più alto per ciascun Paese. Il prodotto emerso è una classifica che si pone l’obiettivo di essere una celebrazione della cultura culinaria in tutto il mondo, sia in fatto di cucina raffinata che di uno street food dai prezzi accessibili.

Napoli e la pizza, regine del mondo

Come accennato, è la nostra magica Napoli ad essere la città in cui si mangia meglio al mondo. Secondo Time Out, il piatto assolutamente imperdibile è la pizza, e in particolare in una delle sue versioni più semplici: ovvero un’ottima Margherita.

Si tratta di un pasto veloce ed economico che a Napoli può essere gustato spendendo solo 1-2 euro al pezzo. Non a caso, la pizza è anche il piatto con il miglior rapporto qualità-prezzo della città.

Nell’articolo viene data la giusta rilevanza anche alle meraviglie cittadine e in particolare alla rivalutazione dei Quartieri Spagnoli, posto ideale per mangiare e allo stesso tempo conoscere il lato più verace e originale del bellissimo capoluogo campano.

Il resto della classifica

Napoli è sicuramente la città del mondo in cui si mangia meglio, ma non sono di certo da meno altre località sparse per il globo: la città partenopea è l’unica realtà del nostro Paese a comparire in classifica.

Il secondo gradino del podio è di Johannesburg, in Sud Africa, famosa per il suo amatissimo street food, seguita da Lima, in Perù, località in cui i piatti da provare sono il ceviche e l’arroz (riso) con pollo.

Subito fuori dal podio troviamo Ho Chi Minh City, in Vietnam, poi Pechino, Bangkok, Kuala Lumpur, Mumbai, Dubai e Portland. Altre città europee che si sono guadagnate un posto in Top 20 sono Liverpool, Siviglia, Porto, Lione e Copenhagen.

Per completezza, ecco la classifica completa:

  1. Napoli, Italia;
  2.  Johannesburg, Sud Africa;
  3. Lima, Perù;
  4. Ho Chi Minh City, Vietnam;
  5. Pechino, Cina;
  6. Bangkok, Tailandia;
  7. Kuala Lumpur, Malesia;
  8. Mumbai, India;
  9. Dubai, Emirati Arabi Uniti;
  10. Portland, Stati Uniti;
  11. Liverpool, Regno Unito;
  12. Medellín, Colombia;
  13. Siviglia, Spagna;
  14. Porto, Portogallo;
  15. Marrakech, Marocco;
  16. Lione, Francia;
  17. Sydney, Australia;
  18. Montreal, Canada;
  19. Osaka, Giappone;
  20. Copenaghen, Danimarca.
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Come arrivare all’Isola d’Elba in treno

Gli amanti del mare sanno che all’Isola d’Elba troveranno un vero paradiso. Con i suoi 140 chilometri di costa, ricchi di spiagge sabbiose e calette rocciose, questa meta è capace di conquistare qualsiasi viaggiatore. Le spiagge da non perdere sono tante, da Procchio, ideale per chi non vuole rinunciare ai comfort degli stabilimenti balneari, a Biodola, perfetta per le famiglie con bambini grazie alla bassa profondità delle sue acque. Chi è alla ricerca di una spiaggia meno frequentata, la location da segnare è sicuramente Seccione, priva di servizi e tranquilla anche in alta stagione.

Ma come arrivare senza l’auto in quest’isola da sogno? Il mezzo ideale è il treno che, grazie ai collegamenti semplici e frequenti, permette di raggiungere il punto d’imbarco dei traghetti in totale comodità e semplicità. Vediamo insieme come arrivare all’Isola d’Elba in treno.

Come arrivare all’Isola d’Elba senza auto

Non importa da quale parte d’Italia si provenga, per raggiungere l’Isola d’Elba è necessario prendere il traghetto. Essendo una delle mete turistiche più gettonate d’Italia, arrivarci è semplicissimo perché i viaggi, oltre a essere comodi, sono anche molto frequenti, soprattutto durante il periodo estivo. L’isola si trova tra la Corsica e la costa della Toscana, a pochi chilometri da Piombino, punto d’imbarco dei traghetti che la raggiungono. Per chi desidera arrivare all’Isola d’Elba senza auto, il treno è il mezzo ideale e la fermata da tenere a mente è quella specifica della stazione ferroviaria di Piombino Marittima, dov’è presente anche la stazione degli autobus.

Treni in partenza da nord

Partendo da nord, per esempio da Venezia S. Lucia o da Milano, per arrivare all’Isola d’Elba in treno bisogna prendere un mezzo che passi da Pisa e Livorno, capoluogo di provincia dell’isola. Essendo un’isola molto frequentata durante tutto il periodo dell’anno, scendendo dal treno sarà presente la coincidenza per il battello, disponibile a qualunque ora. Dal porto si può prendere anche un’imbarcazione a noleggio, così da raggiungere una delle meravigliose calette che punteggiano tutta la costa a proprio piacimento.

Treni in partenza dal centro Italia

Dal centro Italia, per esempio da Roma, sono presenti treni con un solo cambio a Campiglia Marittima per un totale di circa 4 ore di viaggio. Supponendo di partire da Livorno, invece, per arrivare all’Isola d’Elba in treno c’è il regionale diretto che impiega un’ora e 29 minuti, oppure il Frecciabianca. Chi parte da Firenze dovrà salire su un qualsiasi treno regionale e fare cambio a Pisa, da dove partono frequentemente le coincidenze verso Piombino Marittima. Tuttavia, per chi è mattiniero, il modo più veloce per arrivare all’Isola d’Elba in treno da Firenze è il regionale con partenza dalla stazione di Santa Maria Novella alle 5:35 e arrivo a Piombino Marittima alle 8:05.

Treni in partenza da sud

Infine, chi proviene da sud, per esempio da Napoli, dovrà salire su un treno con cambio a Roma e Campiglia Marittima, distante 20 minuti di viaggio da Piombino. Per trovare la giusta coincidenza, per controllare gli orari o per acquistare i biglietti, il sito di riferimento è sempre Trenitalia.

Arrivare all’Isola d’Elba in traghetto

Una volta giunti alla stazione ferroviaria di Piombino Marittima, da qui sarà facilissimo raggiunge il punto d’imbarco per i traghetti. Le tratte di navigazione delle compagnie Moby, Toremar, Blu Navy e Corsica Ferries coprono l’intera giornata, dalle 5 di mattina alle 22.30 la sera. La traversata dura circa un’ora, ma per chi desidera un mezzo privato e più veloce può prenotare un aliscafo che ridurrà la traversata a soli 35 minuti. Il porto principale dell’Isola d’Elba è quello di Portoferraio, ma non è l’unico. È possibile raggiungere l’isola anche scendendo nei porti di Rio Marina e Cavo, entrambi situati sul versante orientale.

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Le tariffe aeree ora sono più stabili

Le tariffe aeree in Europa stanno iniziando a stabilizzarsi o a diminuire, dopo che lo squilibrio globale tra l’offerta di voli e la domanda repressa, dovuto alla riapertura dei viaggi aerei dopo la pandemia, ha fatto salire i prezzi dei biglietti. I dirigenti del settore, gli investitori e gli analisti hanno affermato che la tendenza al “viaggio a tutti i costi” si sta riequilibrando, con alcuni viaggiatori che stanno diventando più sensibili ai prezzi, dovendo fare i conti con l’inflazione che ha fatto salire il costo della vita.

Tariffe aeree invariate o in calo

L’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, ha avvertito che i prezzi dei biglietti sarebbero cresciuti meno del previsto, facendo crollare le azioni della compagnia aerea low cost. “È un po’ sorprendente che i costi non siano stati più elevati e non siamo sicuri che ciò sia dovuto solo al sentiment dei clienti o piuttosto dagli effetti della recessione in Europa”, ha dichiarato O’Leary all’Economic Times.

Le tariffe sono rimaste invariate in tutto il blocco continentale nei primi mesi di quest’anno rispetto al 2023, secondo i dati del gruppo di ricerca sui viaggi ForwardKeys. Il quadro è più chiaro nell’area Asia-Pacifico, dove le tariffe sono scese maggiormente, con un calo di circa il 16% nel periodo gennaio-aprile rispetto all’anno precedente. Nonostante Singapore Airlines abbia registrato un profitto annuale record, la crescita dell’utile netto è diminuita negli ultimi tre trimestri. Il vettore asiatico ha dichiarato di aspettarsi un’ulteriore moderazione dei prezzi per i passeggeri, a causa dell’espansione della capacità delle compagnie aeree.

I viaggi dalla Cina verso mercati come l’Europa, l’America e l’Australia non si sono ripresi, con voli internazionali che rimangono intorno al 70% dei livelli pre-pandemia. Flight Centre Travel Group ha, invece, dichiarato che le tariffe aeree internazionali vendute in Australia sono diminuite del 12,8% su base annua nei primi tre mesi dell’anno. Tuttavia, i prezzi in Asia-Pacifico sono aumentati di oltre il 7% rispetto al 2019, con tariffe più alte del 70% nel 2021 rispetto al 2019.

I viaggiatori europei sono più sensibili ai prezzi

Secondo gli economisti, i viaggi sono ancora una priorità di spesa per la maggior parte dei consumatori, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. Tuttavia, gli esperti affermano che le tariffe aeree europee più basse indicano un calo dei guadagni e dei tassi di risparmio, inducendo i consumatori a cercare opzioni più economiche, soprattutto quando gli hotel e il noleggio auto diventano più costosi. “Anche se i consumatori sono ancora interessati ai viaggi, quelli europei in particolare sono molto sensibili ai prezzi”, ha dichiarato Natalia Lechmanova di Mastercard.

Destinazioni più convenienti, come la Turchia, la Romania e i Balcani stanno guadagnando popolarità tra i viaggiatori europei che cercano alternative a mete più popolari e care. Secondo i dati della European Travel Commission, quest’anno i viaggiatori americani spenderanno 742,8 miliardi di euro nel Vecchio Continente, con un aumento del 14,3% rispetto all’anno scorso. Anche i turisti europei mantengono un alto grado di fiducia nelle proprie possibilità di investire nei viaggi. E gli italiani? Secondo i dati del 23° Holiday Barometer Ipsos-Europ Assistance tra i viaggiatori del Belpaese emerge una migliore gestione del budget. A dispetto delle preoccupazioni economiche, il budget medio riservato alle vacanze è, infatti, aumentato del 15% rispetto al 2023.

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Centorizzonti 2024, il viaggio artistico culturale da fare tra giugno e settembre

L’estate di quest’anno si preannuncia ricca di eventi in tutto il nostro Paese, appuntamenti da non perdere e che mirano a farci scoprire luoghi, tradizioni, storia e natura davvero irresistibili. Uno di questi prende il nome di “Centorizzonti 2024“, e si caratterizza per essere un vero e proprio viaggio artistico culturale in angoli del nostro Paese che tolgono il fiato.

Centorizzonti 2024, edizione “fantasmagorica”

“Fantasmagorica” è l’aggettivo che viene utilizzato per descrivere l’edizione di quest’anno di Centorizzonti: attraverserà e coinvolgerà 10 comuni e 10 paesaggi ai piedi del Monte Grappa, maestoso massiccio localizzato nelle prealpi Venete, favorendo l’interazione tra luoghi, opera e pubblico. Ma non è tutto, perché Centorizzonti 2024 prevede anche 18 straordinari appuntamenti in totale, tra cui 9 spettacoli – dei quali 2 prime nazionali – di teatro, danza, canto e musica, oltre a film, visite guidate, laboratori ed esperienze di gusto.

Il tutto inizierà il giorno 23 giugno a San Zenone degli Ezzelini, in provincia di Treviso, e proseguirà fino al 7 settembre sotto l’organizzazione di Echidna, con la direzione artistica di Cristina Palumbo, il sostegno della Regione Veneto, il patrocinio della Provincia di Treviso, dell’IPA Terre di Asolo e Monte Grappa e della Riserva della Biosfera MAB UNESCO Monte Grappa, la collaborazione di Banca Terre Venete, dell’Archivio Maffioli e della Fondazione Zago.

Il programma è nato dalla coprogettazione di 10 Comuni tra quelli che costituiscono la rete culturale Centorizzonti con capofila il Comune di Asolo, affiancato dai Comuni di Altivole, Borso del Grappa, Caerano San Marco, Castelfranco Veneto, Fonte, Loria, Possagno, Riese Pio X e San Zenone degli Ezzelini.

L’obiettivo di questo interessante progetto, attivo dal 2011, è quello di promuovere le arti dal vivo tra i residenti e i visitatori, coinvolgendo artisti professionisti del territorio Triveneto, di rilevanza nazionale ed emergenti, con predilezione per gli autori interpreti.

Gli appuntamenti da non perdere

Tra gli appuntamenti in calendario due prime assolute di Luca Scarlini, create appositamente per Centorizzonti 2024. Tra gli artisti coinvolti, il giornalista narratore Domenico Iannacone che porterà in scena il suo spettacolo “Che ci faccio qui, in scena?”, trasformando il palcoscenico in uno spazio di riflessione e denuncia, e Giuseppina Casarin, direttrice del Coro “Voci dal mondo” di Fonte, di recente insignita Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal Presidente Mattarella, che condurrà un laboratorio di canto gratuito per avvicinare i cittadini al canto. Sempre con l’obiettivo di coinvolgere attivamente i cittadini rendendoli “attori”, anche Lorenzo Marangoni, attore e autore, campione mondiale di Poetry Slam, prima della sua performance condurrà un workshop per iniziare i partecipanti alla sua arte.

A completare il ricco programma, passeggiate teatrali in luoghi inediti con Dedalofurioso, laboratori di percussioni africane con Moustapha Fall, la battaglia di cuscini in piazza con la Compagnia Il Melarancio, workshop performativi con Monica Francia e Laura Boato Indaco, il Cantagiro con Cikale Comic Vocal Trio, lo spettacolo ai tempi di Instagram con Valentina Brusaferro e Martina Pittarello, cori multietnici de La Carovana della Musica, la danza del Collettivo Os, il viaggio teatrale sulla Duse di Kaos Teatro.

Centorizzonti comprende spettacoli dal vivo in diretto rapporto “drammaturgico” con il territorio. Le varie esperienze proposte, infatti, prevedono la mobilità di spettatori e visitatori, con l’importante obiettivo di far conoscere le terre e i luoghi, noti e meno noti, di Asolo e Castelfranco Veneto, attraverso l’azione degli artisti e la partecipazione dei cittadini.

L’edizione 2024 favorirà l’esperienza pluridisciplinare dei linguaggi artistici in contesti e luoghi non convenzionali e inediti, sfruttando preferibilmente la luce naturale, con basso impatto tecnico e basso consumo di energia, facendo particolare attenzione alle caratteristiche di siti, edifici e ambiti paesaggistici.