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Come disinfettare la valigia: i consigli per viaggiare in sicurezza

Al ritorno da un viaggio pensiamo alle foto da pubblicare, a sistemare casa, ad aprire le finestre, ma non a pulire la valigia. Eppure, il trolley che ci ha accompagnato durante le nostre fantastiche avventure è stato a contatto con superfici diverse e poco igienizzate ed è ovvio che, da uno spostamento all’altro, oltre ad accumulare ricordi ha raccolto sabbia, polvere, terra, oltre che germi e batteri. Ma come lavare e disinfettare la valigia dopo un viaggio? Qui tanti consigli utili in base alla tipologia di bagaglio e alla zona da pulire, da mettere in pratica subito.

Come igienizzare la valigia

Per pulire la valigia si parte dalle ruote che, a contatto costante con le superfici, dagli hotel ai marciapiedi, passando per la stiva dell’aereo, saranno particolarmente sporche. La sporcizia non solo le rovina da un punto di vista estetico, ma anche pratico perché potrebbe ostacolarne il corretto funzionamento. Questa operazione è molto semplice e non avrete bisogno di strumenti professionali: basterà utilizzare un panno in microfibra e uno spray igienizzante, così da raggiungere anche le aree più nascoste.

Successivamente si passa alla maniglia, anche questa da pulire perché toccata in continuazione non solo da voi, ma anche da chiunque se ne occupi. Estraetela e passateci sopra il panno, facendo in modo che sia completamente asciutta prima di ritrarla. Se c’è qualche pulsante sulla parte superiore della valigia, non dimenticate di pulire accuratamente anche quello. A questo punto passate all’esterno della valigia, che è più delicato e merita qualche attenzione in più in base al materiale con la quale è stata realizzata.

Pulire una valigia in tessuto

Per pulire una valigia in tessuto bisogna fare attenzione al prodotto da utilizzare per evitare di rovinare il bagaglio. Consigliamo di fare una prova su un angolo poco visibile della valigia, così da verificare che non provochi alcun danno e che non scolorisca il tessuto. Se la valigia è in tessuto morbido e le indicazioni del produttore lo suggeriscono, è possibile lavarla anche in lavatrice. Molto spesso, all’interno di queste valigie sono presenti anche parti in cartone, usate per irrigidirle: in questo caso meglio non bagnarle, ma pulirle con un panno e farle asciugare subito.

Pulire un bagaglio in plastica

Se invece il bagaglio è in plastica, la pulizia sarà molto più semplice. Basterà utilizzare delle salviettine igienizzanti, più comode e rapide. In ogni caso, fate attenzione al fondo della valigia, che è la zona più sporca. Per una pulizia ancora più accurata, soprattutto se sono presenti delle macchie difficili da eliminare con un semplice panno, è consigliato anche il bicarbonato: basta spargerlo sulla superficie e passarci una salviettina bagnata.

Come lavare la parte interna della valigia

Infine, bisogna pulire la parte interna del bagaglio. Dopo averla svuotata completamente, aspirate ogni superficie passando con più rigore attorno alle cerniere e nelle tasche interne, dove lo sporco tende ad accumularsi. Poi utilizzate uno spray per tessuti e sfregate accuratamente con un panno in microfibra, concentrandovi sulle eventuali macchie. Prima di riporre la valigia, lasciatela aperta fino alla sua completa asciugatura per evitare che si possa formare della muffa.

Se temete che il vostro bagaglio possa essere stato in contatto con le cimici dei letti, dovrete adottare qualche attenzione in più. Innanzitutto verificate la presenza di questi insetti infestanti: qualora doveste trovarne traccia, non portate la valigia in casa e lasciatela all’aria aperta. Alcuni studi hanno dimostrato che un metodo efficace per liberarsi delle cimici dei letti sia il calore. Se volete essere sicuri dell’igiene della vostra valigia vi conviene affidarvi a qualche esperto del settore!

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Sbarco in Normandia: i luoghi del D-Day da visitare per l’80° anniversario

Sono passati ben 80 anni dal quel 6 giugno 1944, scolpito a fuoco nella storia: stiamo parlando dello sbarco in Normandia da parte delle forze alleate, che ha permesso ai soldati statunitensi di unirsi al fronte europeo verso la Germania nazista e ribaltare così definitivamente le sorti della Seconda Guerra Mondiale. Un evento dalla portata incredibile, che oggi viene celebrato in occasione del suo anniversario. E cosa c’è di meglio che ricordare quel giorno con una visita ai luoghi del D-Day, nel Nord della Francia? Scopriamoli insieme.

I luoghi dello sbarco in Normandia

Lo sbarco in Normandia è avvenuto in un tratto di costa situato nel Nord della Francia, tra Cherbourg e Deauville, affacciato sul canale della Manica. È qui che si possono visitare alcuni dei luoghi più iconici del D-Day, il fatidico giorno in cui le forze alleate arrivarono in Europa per liberarla dal regime tedesco, con un’operazione tra le più importanti mai effettuate nella storia. E questo viaggio non può che iniziare presso le spiagge in cui i soldati giunsero nel nostro continente, caratterizzate da nomi in codice rimasti ormai nella memoria collettiva.

È il caso della famosissima Omaha Beach, la prima ad essere raggiunta dalle imbarcazioni statunitensi. La spiaggia è una lunga distesa sabbiosa, dove sono presenti alcuni resti di fortificazioni tedesche e dei monumenti che, sbucando dalle acque, ricordano quanto avvenuto in passato. A poca distanza c’è poi Utah Beach, dove i soldati sbarcarono per errore e riuscirono così ad aggirare le truppe tedesche. Da qui si può raggiungere il Pointe du Hoc, un bellissimo promontorio che porta ancora le tracce dei bombardamenti.

Il settore affidato alle truppe britanniche comprende invece Sword Beach, la piccola spiaggia su cui si affaccia il paese di Ouistreham, Juno Beach (dove oggi sorge un centro culturale canadese) e Gold Beach, dove gli alleati costruirono il porto artificiale di Arromanche. Qui, è possibile vedere ancora delle piattaforme che emergono dal mare, le quali vennero utilizzate per porre le basi per la realizzazione del porto. Naturalmente, oltre alle spiagge dello sbarco in Normandia ci sono molti altri luoghi che si possono visitare.

I musei dedicati al D-Day

È proprio a due passi da Omaha Beach, ad esempio, che si trova Colleville-sur-Mer: un suggestivo promontorio affacciato sul mare ospita il cimitero militare americano, un’immensa distesa verde con oltre 9.300 croci bianche che ricordano i militari caduti in terra francese. Invece, a Sainte-Mère-Eglise c’è una bellissima chiesetta sul cui campanile un soldato americano rimase impigliato con il suo paracadute – una scena iconica immortalata anche nel film “Il giorno più lungo”. Nelle vicinanze sorge il Museo Airborne, in onore dei paracadutisti: al suo interno sono custoditi oltre 10mila cimeli di guerra.

Infine, non resta che visitare la città di Caen, che venne quasi rasa al suolo durante i bombardamenti. Tappa obbligatoria è quella al Memoriale di Caen, un museo della pace che richiede un lungo tour: è un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, alla scoperta di ogni dettaglio dello sbarco in Normandia. Nelle vicinanze si trova anche il Memoriale Pegasus, che offre documenti e filmati estremamente interessanti sugli eventi di quei fatidici giorni. Nel parco dove sorge il famoso Ponte di Pegaso, tanto conteso tra tedeschi e inglesi, c’è persino una ricostruzione a grandezza naturale di un aliante Horsa.

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Scottsdale, l’oasi glamour nel deserto dell’Arizona

Nel bel mezzo del deserto dell’Arizona sorge una delle città più cool e di tendenza degli Stati Uniti: Scottsdale. Lo è diventata soprattutto da quando molti sportivi e celeb (Rihanna ha comprato casa dopo avervi trascorso la luna di miele ed essersene innamorata) hanno deciso di lasciare la patinata California per trasferirsi a vivere in uno dei luoghi più rilassanti, meno affollati e con il maggior numero di giornate soleggiate (ben 330 l’anno) degli USA.

Circondata dal deserto di Sonora, con un’infinita varietà di cactus (tra cui il gigantesco saguaro, che cresce solo qui e che può raggiungere anche i 15 metri d’altezza, e il famoso “cuscino della suocera”), agave, aloe e tante altre specie autoctone, e dalle riserve indiane, Scottsdale offre tantissime opportunità di divertimento, dai numerosi campi da golf agli spa resort, ma è anche un importante centro artistico-culturale e della vita notturna.

Scottsdale, l’ex Old Wild West

La Old Town, dove resistono alcuni storici edifici di legno con le insegne in stile western, i portici di legno, la chiesa costruita dai messicani e gli ingressi dei saloon lungo la Main Street, è il quartiere più caratteristico di Scottsdale, con locali, ristoranti, negozi di artigianato che vendono manufatti realizzati dai nativi americani nel Native Art Market, di capi in pelle e boots lavorati e di souvenir. È qui che si respira ancora l’atmosfera del vecchio West dove diverse culture, quelle degli yankee, dei nativi americani e dei messicani di confine, si sono fuse per creare la modernissima città che è oggi Scottsdale. Ma è anche il quartiere dove sono sorte gallerie d’arte e atelier di arredamento e di design.

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Fonte: 123RF

Nella Old Town di Scottsdale, Arizona

Ed è proprio quest’ultimo l’aspetto che più colpisce di Scottsdale. In poco più di cent’anni, questa città è passata dalle piantagioni di cotone con il pony express che portava la posta a cavallo – e che viene ricordato ogni anno con un acclamatissimo evento, l’Hashknife Pony Express, che attraversa i territori Navajo – alle installazioni di public art (la più famosa delle quali è il Soleri Bridge) e i murales sparsi per tutta la città e ai numerosi musei tra cui quello di arte contemporanea SMoCA, ricavato in un vecchio cinema, il Museum of the West e quello dei nativi americani Heard, fondamentali da visitare per capire l’evoluzione di questa città e di tutta questa parte d’America.

Design e architettura a Scottsdale

Design e architettura fanno parte del tessuto sociale di Scottsdale da sempre. Negli Anni ’20 del 900 venne chiamato per realizzare un grande progetto uno dei più importanti architetti americani dell’epoca, Frank Lloyd Wright. Famoso per aver sviluppato la teoria dell’architettura organica, in cui gli edifici realizzati sono un tutt’uno con l’ambiente che li circonda, è stato un pioniere della moderna bioarchitettura. In Arizona trovò l’ambiente ideale in cui esprimersi tanto da restarci fino alla fine dei suoi giorni. La più rappresentativa di tutte le opere realizzate da Lloyd Wright qui è la sua casa-museo che si trova appena fuori Scottsdale, Taliesind West, iscritta nella lista dei patrimoni Unesco. Negli Anni ’30, fu un laboratorio artistico che ospitava la comunità di quello che oggi è considerato una tra le figure più influenti nella storia dell’architettura contemporanea. Tra le sue opere più celebri c’è il museo Guggenheim di New York City.

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Fonte: @Jill Richards – Experience Scottsdale

La casa museo di Frank Lloyd Wright, Taliesin West appena fuori Scottsdale

Ma di arte e design è pieno ogni angolo della città. Oltre alle numerose gallerie d’arte in centro, ci sono installazioni artistiche di public art per le strade e diversi hub che ospitano laboratori e atelier, come Cosanti Original, il laboratorio artistico fondato dall’architetto italo-americano Paolo Soleri che ancora oggi realizza le famose campane del vento fatte di ceramica e bronzo. L’edificio fatto di cemento armato, con spazi aperti e cunicoli, merita una visita. Soleri è famoso per aver fondato negli Anni ‘70, nel bel mezzo del deserto, a una settantina di chilometri da Phoenix, Arcosanti, una cittadina che è un importante esempio di “arcologia”, un sistema urbano incredibilmente all’avanguardia che unisce architettura ed ecologia dove viveva (e ancora oggi vive) una comunità. Un posto pazzesco che merita una gita in giornata da Scottsdale.

Un altro centro artistico molto interessante, che forse neppure gli abitanti di Scottsdale conoscono, è il Cattle Track Art Compound, un grosso complesso che comprende diversi edifici a cinque minuti dal centro che, fin dagli Anni ’30, ospita laboratori artistici e, talvolta, anche gli artisti stessi. Qui convivono artigiani, pittori, musicisti, attori, ballerini, scrittori, fotografi e persino fabbri. Ogni sorta di espressione artistica, insomma, e lo si può visitare dietro appuntamento, mentre sono aperte a tutti le mostre temporanee e gli eventi serali a suon di musica.

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Fonte: @Cloth & Flame Winona Grey

Cosanti, la casa museo di Paolo Soleri a Scottsdale

Divertimenti a Scottsdale

Scottsdale è stata eletta miglior destinazione dove festeggiare l’addio al nubilato. Ogni weekend, orde di ragazze si danno appuntamento negli hotel, a bordo piscina e nei saloon storici della Old Town per fare festa prima di convolare a nozze. Ma non solo: ogni anno a primavera nei tanti stadi dislocati in tutta la città si allenano le squadre di baseball nazionali per lo Spring Training, l’allenamento di primavera, che attira milioni di americani che vengono ad assistere agli incontri, spesso gratuiti o a prezzi popolari, prima dell’inizio della stagione della Major League. Ogni squadra ha il proprio stadio.

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Fonte: @Hotel Valley Ho

Scottsdale, regina dell’addio al nubilato

Per la varietà dell’offerta gastronomica, Scottsdale è la perfetta foodie destination. Ci sono steak house ovviamente ma anche tanti locali gourmet, ottimi ristoranti vegetariani, eleganti bistrot dove provare i tanti modi di servire tacos e un numero infinito di wine tasting dove provare l’ottimo vino che viene prodotto proprio in alcune zone dell’Arizona.

Non mancano opportunità per fare shopping, di capi tradizionali stile Western, dagli stivali a punta decorati ai cappelli da cowboy personalizzati con piume, perline e chi più ne ha più ne metta, ma anche negozi di stilisti locali. Gli indirizzi migliori sono sulla Fifth Avenue e su Fashion Square nella Old Town e Kierland Commons e Scottsdale Quarter a una ventina di minuti di auto dal centro.

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Fonte: 123RF

Le insegne stroriche nella Old Town di Scottsdale

Il deserto di Sonora

È uno dei deserti più estesi del Nord America (circa 311mila km quadrati) e si trova a cavallo tra l’Arizona, la California e lo Stato messicano di Sonora. È anche uno dei luoghi più caldi degli Stati Uniti, ma non per questo nel deserto non c’è nulla, al contrario. Qui crescono alcune specie endemiche come i cactus più alti, i saguaro, che possono raggiungere altezze anche oltre i dieci metri, il cosiddetto “cactus a canne d’ organo” con spine nere pericolosissime e altre specie vegetali particolarmente resistenti alle alte temperature e alla siccità.

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Fonte: @Four Seasons Resort Scottsdale

Osservare le stelle nel deserto dell’Arizona

Nel deserto di Sonora non piove quasi mai tranne due mesi all’anno – luglio e agosto – quando si può assistere a fitti acquazzoni che fanno fiorire subito tutte le piante trasformandolo in un posto meraviglioso. Qui vivono tantissime specie animali, dalla lince alla tartaruga al giaguaro per non pelare poi delle circa 350 specie di uccelli, cento di rettili e mille di insetti. da Scottsdale il punto più vicino del deserto è il Pinnacle Peak Park, più di 600mila metri quadrati di parco attraversato da sentieri dove fare trekking, andare a cavallo, in mountain bike e che culminano su una collina di circa 400 metri sulla quale ci si può anche arrampicare da cui si può ammirare gran parte di questo meraviglioso deserto dove ci si aspetta di vedere passare un cowboy a cavallo da un momento all’altro.

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Fonte: @Jake DeBruyckere

Il Desert Botanical Garden a Scottsdale

Tante le attività che vengono organizzate nel deserto, dalle escursioni alle lezioni di yoga e meditazione all’osservazione delle stelle quando cala la sera per ammirare uno dei cieli più belli che mai.

Se il deserto di Sonora è meraviglioso visto dal basso, lo è ancor più se lo si ammira dall’alto di una mongolfiera che vola a 1500 metri d’altezza. Provare l’esperienza di volare in modo lento e silenzioso godendosi la bellezza di questo luogo all’alba o al calar del sole è davvero incredibile.  Chi non ha voglia di stancarsi troppo o di indossare le scarpette da trekking, può comunque avere un assaggio della natura del deserto dell’Arizona visitando il Desert Botanical Garden, un enorme giardino nato oltre ottant’anni fa tra Scottsdale e Phoenix dove crescono 50mila specie di piante che si possono scoprire percorrendo diversi sentieri tematici.

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Fonte: @ESPN

Sul deserto di Sonora a bordo di una mongolfiera

Come arrivare e muoversi a Scottsdale

Non ci sono voli diretti per Scottsdale. Dall’Italia bisogna fare almeno uno scalo in una città degli Stati Uniti come New York, Washington o Atlanta. L’aeroporto internazionale più vicino è quello di Phoenix Sky Harbor che dista solo mezz’ora dalla città. Una volta giunti in città, si può noleggiare un’auto oppure appoggiarsi a Uber che funziona benissimo e arriva ovunque, anche in mezzo al deserto.

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“Emily in Paris 4”, dove è stata girata la nuova stagione della serie Netflix

Dal 15 agosto torna una delle serie televisive più amate, “Emily in Paris”. La quarta stagione andrà in onda su Netflix il 15 agosto quando sarà trasmessa la parte 1 episodi 1-5, mentre per la parte 2 (episodi 6-10) bisognerà attendere fino al 12 di settembre.

Trama di “Emily in Paris 4”

Dopo i drammatici eventi del matrimonio fallito tra Camille e Gabriel, Emily Cooper (l’attrice Lily Collins, figlia di Phil Collins), la giovane americana che si è trasferita a Parigi per un’opportunità di lavoro inaspettata, si trova a dover combattere coi propri sentimenti nei confronti di due ragazzi. Uno dei due, Gabriel, però, aspetta un figlio dalla sua ex, e le peggiori paure di Alfie su lei e Gabriel sono state confermate. Nell’agenzia dove lavora, Sylvie è costretta ad affrontare uno spinoso dilemma del suo passato per il bene del proprio matrimonio, e il team dell’Agence Grateau deve affrontare cambiamenti di personale. Mindy, la prima persona con cui Emily ha fatto amicizia a Parigi, e gli altri si preparano per l’Eurovision, ma quando i fondi finiscono sono costretti a risparmiare. La chimica tra Emily e Gabriel è innegabile mentre lavorano insieme per raggiungere una stella Michelin, ma due grandi segreti minacciano di mettere a rischio tutto ciò che hanno sognato.

I luoghi di Emily a Parigi

Nella serie Tv Netflix sono tantissimi gli scorci di Parigi con i quali la protagonista Emily fa sognare i suoi follower. E il merito del successo televisivo viene molto probabilmente anche dalla bellezza dei luoghi. del resto, Parigi è dietro l’angolo ed è una città dove capita spesso di andare per un motivo o per un altro, pertanto molti dei luoghi visti in questi anni in Tv sono divenuti mete turistiche di grande successo. Anche quelli più impensabili. A Parigi, tra lavoro, nuove amicizie e grandi amori, Emily scopre, infatti, una città meravigliosa e diventa famosa nel mondo della moda grazie al suo profilo Instagram. E con i suoi post anche i luoghi parigini.

L’appartamento dove vive Emily si trova a place de l’Estrapade, nel V arrondissement, sulla rive gauche, nel Quartiere latino e in questa zona si trova anche il ristorante di Gabriel, il suo vicino di casa. Dalla finestra la giovane mostra il panorama della città, con i suoi tetti e le chambre de bonne che ormai sono iconici di Parigi. “Mi sento Nicole Kidman in Moulin Rouge” è la prima frase che ha pronunciato Emily quando ha aperto per la prima volta la finestra del suo appartamento parigino.

Se l’agenzia in cui lavora Emily non esiste nella realtà, esiste comunque il palazzo che la ospita e che si trova in place de Valois, a due passi dalla Comédie-Française e dal Louvre.

Tutte le mattine, Emily va a fare jogging in uno dei parchi più famosi di Parigi: Jardin du Luxembourg, il meraviglioso giardino pubblico, tra i più grandi di Parigi, inaugurato a inizio Seicento da Maria de’ Medici. Un altro giardino che ha un ruolo fondamentale nella serie è il giardino del Palais Royal, dove Emily si rifugia in pausa pranzo e dove incontra Mindy.

Le location inedite di “Emily in Paris”

“Emily in Paris” fa anche scoprire alcuni scorci poco turistici della Capitale francese. Uno di questi è il Canal Saint-Martin, dove Emily passeggia una sera in compagnia di Thomas, Gabriel e Camille. Si tratta di un canale artificiale che collega il bacino della Villette e la Senna attraversando il X e XI arrondissement. Dal 1993, è iscritto nella lista dei monumenti storici e, dopo la riqualificazione dei primi anni 2000, è diventato un luogo d’incontro dove passeggiare, andare in bicicletta o dove sedersi ai tavoli di caffè e ristoranti.

Poco conosciuta alla maggior parte dei turisti che visitano Parigi, ma di enorme importanza storica, è la Maison Rose. Negli anni, è stata la casa di tantissimi personaggi, da Picasso a Modigliani, da Edith Piaf a Charles Aznavour, da Jacques Brel ad Albert Camus. La Maison Rose è stata costruita nel 1850 in quello che allora era il villaggio di Montmartre, tra case di campagne e mulini. Il colore rosa è dovuto a Laure Gargallo, modella di Picasso e amica di tanti pittori e artisti. E così, questo piccolo edificio rosa è diventato fonte di ispirazione per pittori e artisti e su Instagram è tra i soggetti più postati.

Dalla Maison Rose parte rue de l’Abreuvoir, una delle strade più belle di Parigi, che a metà dell’Ottocento conduceva all’antico abbeveratoio di Montmartre. Oggi, alla fine della via si trova place Dalida dedicata alla grande cantante di origine italiana e naturalizzata francese. Rue de l’Abreuvoir è anche soprannominata la “ruelle qui va au bout”, la strada che porta alla fine. Chi ha visto la serie capirà anche il legame tra questa via ed Emily.

Emily visita uno dei musei più insoliti di Parigi. Si tratta del Musée des Arts Forains interamente dedicato alle giostre, al carnevale e alle fiere della Belle Epoque, dove i visitatori possono tornare bambini e respirare l’atmosfera di festa del XIX secolo. Il museo, aperto dal 1996, è unico nel suo genere e i visitatori possono salire sulle giostre e giocare con i pezzi della collezione.

Emily va anche a visitare un altro museo davvero originale, l’Atelier des Lumières, il primo centro di arte digitale di Parigi, un enorme spazio ricavato dalla riqualificazione di una fabbrica. Qui si può camminare tra i girasoli di Van Gogh, sentirsi uno dei commensali del dipinto “Le déjeuner des canotiers” di Pierre-Auguste Renoir, ammirare le ninfee di Claude Monet, confondersi con gli spettatori del “Bal du Moulin de la Galette” di Renoir.

Infine, un altro museo insolito da visitare a Parigi è la Monnaie de Paris, la zecca nazionale. Questo edificio è protagonista di un intero episodio della serie “Emily in Paris”: è qui che si svolge la sfilata di Pierre Cadeau durante la Fashion Week di Parigi. Esiste sin dal 1775, ma solo nel 2017 ha aperto le porte ai visitatori. Ma pochi, ancora oggi, ne conoscono l’esistenza.

Emily e le vacanze romane in “Emily in Paris 4”

Nella quarta stagione, Emily parte per le vacanze e viene nientemeno che in Italia. Si Instagram si sono viste immagini dell’attrice davanti al Colosseo. Inoltre, la stessa Collins aveva scritto “Mentre il cuore di Emily resterà per sempre fedele a Parigi, la vita la porterà un’inaspettata svolta nella prossima stagione. Non sorprendetevi di trovarla in una vacanza romana”. delle reali location di Roma che vedremo nella quarta stagione non si sa ancora nulla, ma girano voci su un flirt di Emily nella Capitale. Da quanto apparso sui social, l’amore italiano della giovane americana dovrebbe essere interpretato dall’attore Eugenio Franceschini, già visto in “Màkari“, “I Medici” e in molte altre serie Tv e film.

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Casa Casuarina, Miami: come visitare la reggia di Versace

Da casa dei sogni a scena di un omicidio, fino a diventare uno degli hotel più belli al mondo. Casa Casuarina, conosciuta come la villa di Versace o ‘Versace Mansion’, come la chiamano a South Beach, Miami, è un luogo visitato ogni anno non solo da turisti facoltosi, ma anche da curiosi e appassionati di arte e moda. L’hotel di lusso, vinto all’asta dal Victor Hotel Group nel 2013, vanta 10 suites e un ristorante italiano chiamato Gianni’s, allestito con cura nell’ex sala da pranzo dello stilista.

Come visitare la famosa reggia di Versace e provare sulla propria pelle quella esperienza di lusso che celebrità quali Jon Bon Jovi, Elton John, Oliver Stone e Madonna hanno vissuto varcando una delle dimore più famose al mondo? In questo articolo spieghiamo ogni cosa: dalla storia della villa a come visitarla durante un viaggio in quest’area glamour degli Stati Uniti.

La storia di Casa Casuarina, la villa di Gianni Versace

Dal gusto eccentrico e stravagante, Gianni Versace acquistò la villa al 1116 di Ocean Drive nel 1992. Con estro creativo e in linea con il suo stile, Versace trasformò quello che inizialmente era un complesso residenziale composto da 24 appartamenti in una reggia di tre piani con suite vista mare e stanze curate in ogni dettaglio. Una curiosità? Le camere da letto sono state arredate con letti talmente grandi da aver bisogno di lenzuola su misura! Per la realizzazione della piscina, caratterizzata da piastrelle in oro 24 carati, del rigoglioso giardino, ricco di statue, mosaici e arredi outdoor, e di una parte della casa, invece, acquistò l’adiacente Art Deco del Revere Hotel.

La villa, squisitamente barocca, è stata creata seguendo lo stile mediterraneo d’ispirazione italiana, mentre la piscina è circondata da palme, un richiamo a Miami e alla città che divenne la sua seconda e ultima casa. Ultima perché fu proprio qui, nel 1997, che Gianni Versace venne assassinato di fronte al cancello della sua dimora, in circostanze mai del tutto chiarite, per mano di Andrew Cunanan. Tutto intorno alla Casa Casuarina si incontrano tantissimi edifici costruiti nella stessa epoca secondo il gusto dominante, detto Streamline Moderne, e ispirato alle macchine più moderne e all’aerodinamica.

Come visitare la villa di Versace

Tra opere d’arte particolari, selezionate con particolare attenzione, e abbondanti richiami alla medusa, logo del marchio Versace, Casa Casuarina affascina i visitatori con la sua eleganza e il lusso sprigionato da ogni angolo. Ma come poterla ammirare dal vivo? Le opzioni sono tre: prenotare un tavolo nel ristorante Gianni’s, soggiornare in una delle meravigliose suite o prenotare un tour speciale della villa.

Il boutique hotel vanta 10 suite e garantiscono un’esperienza unica nel suo genere. La stanza più prestigiosa è sicuramente l’ex camera da letto di Gianni Versace, con le pareti affrescate, un letto double king-size e due balconi affacciati sulla Ocean Drive. Le tariffe? Si parte dagli 800 dollari in su a notte!

Il ristorante, invece, propone piatti ispirati alla cucina mediterranea in un’atmosfera raffinata tra mosaici e scalinate in ferro battuto finemente decorate. L’executive chef di Gianni’s è Valter Mancini che, impiegando il 95% di ingredienti provenienti da fornitori italiani, offre un’esperienza gastronomica di alto livello in uno scenario di pura bellezza.

Casa Casuarina è un patrimonio tutelato dalla Miami Design Preservation League, grazie alla quale è possibile partecipare anche a tour guidati.

La villa sul piccolo schermo

Per chi fosse interessato ad ammirare gli interni della Mansion Versace, ma non ha in programma un viaggio a Miami, può farlo seduto comodamente dal proprio divano. Casa Casuarina, infatti, è stata impiegata come location nella serie tv American Crime Story per raccontare la storia dell’assassinio di Gianni Versace. La produzione, firmata da Ryan Murphy, ha potuto utilizzare gli spazi della villa per girare i 9 episodi della serie dove compare un cast stellare composto da Penelope Cruz nei panni di Donatella Versace ed Édgar Ramírez in quelli di Gianni Versace. Non l’avete ancora vista? Da recuperare subito!

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Il Museo Oceanografico di Monaco: un gioiello marittimo del Mediterraneo

Nel cuore del Principato di Monaco è situato il Museo Oceanografico di Monaco, una destinazione imperdibile per gli amanti del mare e della natura.

Il Museo fu fondato nel 1889 dal Principe Alberto I di Monaco ed è conosciuto a livello mondiale non solo per le sue collezioni marine e per le attività, ma anche per l’impegno della fondazione nella conservazione degli oceani.

Questo articolo vi guiderà attraverso le meraviglie del museo, offrendo informazioni dettagliate su come arrivarci, i costi dei biglietti, orari di apertura e consigli utili per una visita indimenticabile.

Storia del Museo

Il Museo Oceanografico di Monaco nasce come un centro di conservazione e di studi con laboratori, collezioni e acquari della flora e della fauna selvatica dei fondali marini del Mediterraneo, dalla biologia marina alla tecnologia subacquea. Non è quindi, solamente, una sola attrazione turistica, ma un vero e proprio istituto scientifico, che si pone l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico verso l’oceano.

La struttura, grazie alla sua posizione, offre una vista spettacolare sul Mediterraneo, rendendo la visita un’esperienza unica per i visitatori.

Come arrivare al Museo Oceanografico di Monaco

In Auto:

La città di Monaco, da poco riconosciuta come la migliore meta europea del 2024, è facilmente raggiungibile in auto dall’Italia.
Il Principato dista circa 30 minuti da Nizza, percorrendo l’autostrada A8. Dall’uscita Monaco bisogna seguire le indicazioni per il centro città. Il Museo dispone di un parcheggio nelle vicinanze, che durante l’alta stagione potrebbe essere affollato. Si consiglia di utilizzare i parcheggi pubblici, come Parking des Pêcheurs o Parking de la Digue, distanti pochi minuti a piedi.

In Treno:

La città di Monaco è ben collegata con la rete ferroviaria francese. I treni TER, i treni regionali francesi, partono regolarmente da Nizza e Cannes e impiegano, rispettivamente, 30 minuti e un’ora circa.

Una volta giunti alla stazione di Monaco-Monte Carlo, il museo è facilmente raggiungibile a piedi in circa 20 minuti. In città ci sono a disposizione i bus locali per una salita meno faticosa.

In Bus:

Da Nizza, è possibile arrivare a Monaco Città utilizzando le linee 602 e 607, per un viaggio della durata di circa 50 minuti.

In Aereo:

L’aeroporto più vicino è l’Aeroporto di Nizza-Costa Azzurra, a circa 30 km da Monaco. Dall’aeroporto di Monaco è possibile raggiungere la città tramite un taxi, un servizio navetta o treno diretto a Monaco. Per chi è alla ricerca di un’esperienza unica ed indimenticabile nel Principato di Monaco, è possibile usufruire del servizio di elicottero, che collega l’aeroporto con la città di Monaco, offrendo una vista mozzafiato della Costa Azzurra.

Ingresso al Museo Oceanografico

Fonte: iStock

Ingresso del Museo Oceanografico di Monaco

Quanto costa il biglietto del Museo Oceanografico di Monaco?

Per l’ingresso al Museo Oceanografico di Monaco è necessario essere in possesso del biglietto, acquistabile anche online sul sito ufficiale del Museo.

Prezzi dei biglietti

  • Adulto (dai 18 anni in su): 19€
  • Studente (tessera valida da presentare alla biglietteria): 12€
  • Bambino: (dai 4 ai 17 anni inclusi): 12€
  • Bambino sotto i 4 anni: gratuito
  • Persona con disabilità: 9€ Gli accompagnatori entrano gratis. È sufficiente presentarsi alla biglietteria.

Il biglietto dà diritto all’accesso a tutte le aree: acquari, museo, collezioni, Odissea delle tartarughe (sezione all’aperto) e mostre permanenti e temporanee

Acquistare i biglietti online è altamente consigliato, specialmente durante l’alta stagione. Questo permetterà di evitare lunghe attese e di iniziare subito la visita del Museo.

Orari di ingresso

Il Museo Oceanografico di Monaco è aperto tutto l’anno, con orari che variano a seconda della stagione. Il periodo che va da Ottobre a Marzo dalle 10.00 alle 18.00, da Aprile a Giugno dalle 10.00 alle 19.00, Luglio e Agosto dalle 9.30 alle 20.00 e Settembre dalle 10.00 alle 19.00

Cosa vedere all’interno del Museo

In circa due ore i visitatori avranno la possibilità di interagire con il mondo marino e le specie maestose che lo popolano all’interno del Museo Oceanografico di Monaco.

Si tratta di un’immersione totale nel mondo degli oceani nel cuore della Rocca di Monaco, dove sono previste anche numerose attività a tema marino per completare la visita con stile!

Ecco cosa è possibile vedere all’interno del Museo Oceanografico di Monaco.

Acquari

Al suo interno il Museo ospita uno dei più grandi e maestosi acquari d’Europa, con oltre 6000 specie marine. Le vasche tematiche danno la possibilità di osservare diversi ecosistemi marini, come quello Mediterraneo o dei Tropici.

Sono stati ricreati quattro ecosistemi al suo interno:

  • La laguna degli squali
    Una piscina panoramica che permette ai visitatori di trovarsi faccia a faccia con questi maestosi esemplari di squalo. Si tratta di una piscina alta 6 metri, con pareti di vetro che permettono di ammirare al suo interno, oltre agli squali, ha varie specie di animali tra cui tartarughe marine, razze e addirittura la barriera corallina.
  • Il bacino del Mediterraneo
    Il Grande Blu, il Mar Mediterraneo. In questa parte del Museo sono stati ricreati i tesori del Mediterraneo, per far vivere l’esperienza al visitatore in modo educativo e divertente. È possibile osservare centinaia specie diverse di pesci ed invertebrati.
    Polpi, cicale di mare, granchi, pesce cinghiale, cavallucci marini e tante altre specie.
  • Il Mare Tropicale
    In questa sezione è stato ricreato l’ecosistema adatto a coralli ed animali marini, alghe e barriere coralline tipiche del mare tropicale, che rendono questa parte del mondo uno degli ecosistemi più colorati e attivi.Sono presenti pesci colorati che grazie ai loro colori e forme, creano uno spettacolo mozzafiato per tutti, adulti e bambini.
    Fondale marino Tropicale

    Fonte: iStock

    Fondale marino con barriera corallina e pesci tropicali

     

  • L’odissea delle Tartarughe Marine
    Nel Museo Oceanografico di Monaco è possibile raggiungere la piscina all’aperto: la Turtle Odyssey.In questo spazio si possono ammirare le tartarughe marine soccorse dal CMSEM, il Centro Monegasco per la cura delle specie marine, che si occupa, appunto, della salvaguardia delle specie marine a rischio estinzione.Il Museo Oceanografico di Monaco offre anche altre diverse aree tematiche, che rendono la visita dell’Istituto un’esperienza ricca e variegata.

Tre aree tematiche all’interno del Museo

La prima area è denominata “Monaco e l’Oceano” ed è dedicata alla connessione tra la città di Montecarlo e l’oceano. In quest’area, attraverso mostre interattive ed installazioni multimediali, è possibile conoscere l’impegno che la famiglia Reale di Monaco ha sostenuto per la salvaguardia dell’ambiente marino.

La seconda area è “Oceanomania”, creata dall’artista Mark Dion. Si tratta di una collezione di oggetti rari e curiosità legati all’esplorazione marina. Ci sono reperti storici, modelli di animali marini e diversi manufatti, tutti oggetti di fondamentale importanza per la rappresentazione della biodiversità oceanica.

Infine, non solo per i più piccoli, è presente l’area interattiva “Immersione” che simula una vera e propria immersione nella Grande Barriera Corallina. I visitatori, grazie all’utilizzo della tecnologia, possono esplorare l’ecosistema corallino, vivendo un’esperienza coinvolgente.

Il Museo Oceanografico di Monaco è una tappa obbligatoria per chiunque decida di organizzare un viaggio alla scoperta della Capitale del Principato di Monaco. Grazie alla combinazione di bellezza naturale, storia affascinante e impegno per la conservazione marina, il museo offre un’esperienza unica ed indimenticabile, per grandi e bambini. Pianificare la visita con cura è fondamentale per godersi un viaggio all’interno del mondo marino e scoprire di più sulle fantastiche specie che lo popolano.

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È boom di turisti in Italia: la classifica delle regioni più amate

Il 2023 è stato un anno strepitoso per quanto riguarda il turismo nel nostro Paese. Ad affermare quanto appena detto è il Ministero del Turismo in un comunicato congiunto diffuso con Istat, nel quale si può leggere che lo scorso anno in Italia sono arrivati ben 134 milioni di turisti, mentre 451 milioni sono state le presenze nelle strutture ricettive. Tutto ciò significa che rispetto all’anno precedente, quindi il 2022, la crescita complessiva è stata del 13,4% per gli arrivi (16 milioni in più) e del 9,5% per le presenze (oltre 39 milioni). Dall’indagine effettuata, inoltre, sono emerse anche le regioni più amate del nostro Paese.

La classifica delle regioni con il maggior numero di presenze nel 2023

Tra le varie variabili che sono state indagate c’è quella relativa al numero di presenze di turisti nelle regioni italiane nel 2023. Ciò che è emerso è che a livello territoriale più turisti hanno raggiunto il Nord-Est: ben 177 milioni di visitatori, pari al 39,2% del totale nazionale; seguono il Centro (24%) e il Nord-Ovest (17,7%).

Nel dettaglio: la regione con il maggior numero di presenze è stata il Veneto (15,9% delle presenze nazionali), seguita dal Trentino-Alto Adige (12,4%), dalla Toscana, dalla Lombardia e dal Lazio (tutte di poco superiori al 10%). La prima regione del Sud Italia a comparire in classifica è la Campania, con il 4,5% delle presenze nazionali (poco più di 20 milioni di presenze).

La classifica delle regioni che sono cresciute di più rispetto al 2022 e al 2019

Il 2022 è stato un anno molto particolare per il turismo perché in qualche maniera è stato il vero e proprio reinizio del settore – seppur in modo molto lento – dopo la pandemia. In sostanza, in quell’anno i flussi turistici sono stati abbastanza differenti rispetto al 2023, momento in cui la voglia di tornare a viaggiare era sicuramente maggiore e quasi totalmente priva dei limiti e delle paure legate al Covid.

Non a caso, le regioni italiane che sono cresciute di più rispetto al 2022, e quindi che hanno presentato un incremento delle presenze superiore alla media nazionale (+9,5%), sono state il Lazio (+25,3%), la Lombardia (+16,8%). Il merito è stato, molto probabilmente, dell’importante crescita delle presenze turistiche delle città di Roma e Milano.

La classifica continua con la Sicilia (+13,9%), la Campania (+13,3%) e la Valle d’Aosta (+11%). Una crescita più contenuta, con valori inferiori a 3 punti percentuali, ha interessato le Marche (+0,6%), l’Abruzzo (+2,2%) e l’Emilia-Romagna (+2,7%).

Sono stati effettuati dei confronti anche con il 2019, quindi con i valori pre-pandemici, e pure in questo caso è emerso che le regioni in cui le presenze turistiche sono aumentate maggiormente – con incrementi superiori al 10% e decisamente più ampi della media nazionale (3,3%) – sono state il Lazio e la Lombardia, alle quali si aggiunge la Sicilia.

A non aver ancora recuperato i livelli del 2019 sono invece il Molise (-2%), l’Emilia-Romagna (-2,9%), il Piemonte (-3,2%), la Toscana (-4,3%), la Campania (-8,7%), la Basilicata (-15,1%) e la Calabria (-18,3%).

Dove viaggiano gli stranieri

Fortunatamente, dopo lo stop dovuto alla pandemia, nel 2023 i turisti stranieri sono ritornati abbondantemente nel nostro Paese, tanto da superare il numero quelli italiani, con un’incidenza addirittura superiore a quella registrata nel 2019 (la quota di presenze estere era pari al 50,5%).

I territori in cui la clientela straniera è risultata fortemente prevalente rispetto a quella italiana sono stati la provincia di Bolzano (70,6%) e le regioni Veneto (69,3%), Lazio (64,2%) e Lombardia (62%).

Nel Sud Italia, con la sola eccezione della Campania, la clientela turistica è risultata rappresentata in maggioranza dalla componente domestica. Orientate verso un turismo principalmente domestico sono soprattutto Molise, Abruzzo, Marche, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna e Puglia, dove oltre due presenze su tre (più del 69%) sono relative ai nostri concittadini.

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Le spiagge più belle e famose tra Campania e Lazio

Le regioni del Lazio e della Campania vantano alcune delle più affascinanti spiagge d’Italia, invitando i visitatori a immergersi in un paradiso di sabbia dorata, acque cristalline e paesaggi mozzafiato. Queste destinazioni costiere offrono una combinazione perfetta di relax, divertimento e bellezze naturali, rendendole mete ideali per le vacanze estive.

Che tu sia un turista in cerca di una vacanza rilassante o un avventuriero desideroso di esplorare nuovi luoghi, le spiagge tra Lazio e Campania hanno qualcosa da offrire a tutti. Gaeta, Formia, Sabaudia, Baia Domizia, San Felice Circeo e Sperlonga sono solo alcune delle destinazioni che fanno di questa regione un vero paradiso per gli amanti del mare. Ogni spiaggia ha il suo fascino unico, che va dalla sabbia dorata alle acque incontaminate, dalle dune sabbiose alle grotte marine. Inoltre, queste località offrono un’ampia scelta di attività, dalla tintarella al relax, dagli sport acquatici all’esplorazione della natura circostante.

La costa di Gaeta

Situata nel Lazio, Gaeta è celebre per la sua costa spettacolare e le acque cristalline. La spiaggia di Serapo è la più rinomata, con la sua ampia distesa di sabbia fine e dorata, ideale per prendere il sole e fare lunghe passeggiate. I visitatori possono anche esplorare la splendida cittadina di Gaeta, con la sua storia millenaria e i tesori architettonici.

La cittadina di Gaeta si trova lungo la litoranea Via Flacca e ha altre spiagge rinomate: San Vito, Arenauta, Ariana, Quaranta Remi, Sant’Agostino. In questi lidi è approdato l’eroe greco Enea che qui ha sepolto la sua nutrice Caieta la quale, secondo la leggenda, ha dato il nome alla città.

Spiaggia di Serapo a Gaeta

Fonte: iStock

La spiaggia di Serapo a Gaeta

La spiaggia a Formia

Situata sul lato settentrionale del Golfo di Gaeta, Formia è un vivace ed elegante centro balneare. Altro gioiello costiero del Lazio, Formia vanta infatti diverse spiagge incantevoli. La leggenda narra che qui fece tappa Ulisse durante il suo interminabile viaggio. E qui, ai tempi dei Romani veniva a riposarsi Cicerone, che costruì per la sua famiglia una grande villa vicino al mare.

La spiaggia di Vindicio è una delle più popolari e offre un’ampia gamma di servizi e un mare limpido e incontaminato. Gli amanti dello snorkeling e del diving apprezzeranno le acque ricche di vita marina. Formia è anche famosa per la sua ricca storia romana e medievale, che si può scoprire visitando il suggestivo centro storico.

La bellissima Sabaudia

Nel bellissimo Parco Nazionale del Circeo, nel Lazio, sorge la splendida Sabaudia. Sabaudia, le cui acque hanno ricevuto la Bandiera Blu, è situata nel cuore dell’Agro Pontino, a 90 chilometri da Roma e 25 da Latina. Il territorio pianeggiante è caratterizzato dal litorale di dune sabbiose, da zone a foresta e da quattro laghi costieri. Questa zona è diventata di moda grazie al “rumore” fatto dai molti vip che ogni estate affollano le sue belle spiagge. Il nome “Sabaudia” è elogiativo e rievocativo dell’antica casa reale italiana. La sua meravigliosa spiaggia, caratterizzata da dune di sabbia e pinete, offre un’esperienza unica a contatto con la natura. I visitatori possono godersi il sole, fare lunghe passeggiate sulla spiaggia e ammirare lo spettacolo del tramonto sul mare.

Spiaggia di Sabaudia

Fonte: iStock

La spiaggia di Sabaudia

La spiaggia di Baia Domizia

Spostandoci in Campania, troviamo la rinomata Baia Domizia, una località turistica balneare al confine con il Lazio che affascina per la sua sabbia fine e le acque cristalline. Il suo nome deriva dalla sua posizione geografica che si trova al centro della baia del Golfo di Gaeta e sul litorale Domizio. Qui, i turisti possono rilassarsi al sole, partecipare a sport acquatici emozionanti o semplicemente godersi una tranquilla passeggiata lungo la costa. Baia Domizia offre anche una vasta gamma di strutture ricettive e di svago, rendendola una meta ideale per le famiglie.

San Felice Circeo

San Felice Circeo è una perla nascosta della costa laziale che merita di essere scoperta: nonostante sia una zona molto elitaria, è anche una delle località più attraenti del litorale Pontino. La sua spiaggia sabbiosa, bagnata da un mare incantevole e frequentata prevalentemente da romani, è ideale per trascorrere giornate di relax e godersi il panorama mozzafiato. Questa località offre anche numerose opportunità per esplorare la natura circostante, come le grotte marine e il promontorio del Circeo, con i suoi sentieri panoramici. Inoltre, San Felice Circeo ha una storia antichissima che inizia con gli uomini di Neanderthal, tutta da scoprire dedicandosi a escursioni nei dintorni.

San Felice Circeo

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La costa di San Felice Circeo

Sperlonga

Infine, non si può parlare delle spiagge più famose tra Lazio e Campania senza menzionare Sperlonga. Sperlonga, paese arroccato sulla lingua di terra tra Terracina e Gaeta, deve il suo nome alle sue grotte naturali (speluncae) che si aprono lungo la sua costa. Sperlonga ha ricevuto la Bandiera Blu della Fee, simbolo di alta qualità delle acque e dei servizi ai turisti. Il paese, infatti, conserva intatto il suo nucleo originario dal sapore mediterraneo: questo affascinante comune costiero vanta una delle spiagge più belle dell’intera regione.

Sperlonga

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Veduta di Sperlonga

La spiaggia di Sperlonga è celebre per la sua sabbia bianca e fine, le acque cristalline e le grotte marine che si aprono sul mare. Sperlonga è anche nota per il suo centro storico pittoresco, che offre un’atmosfera suggestiva e un’ampia scelta di ristoranti e negozi.

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Ryanair, offerta lampo per viaggiare questa estate

Avete già programmato le vostre vacanze estive? Se non lo avete fatto niente paura: Ryanair, compagnia aerea low cost irlandese, ha appena lanciato un’offerta lampo che permette di raggiungere tantissime (e bellissime) mete a prezzi davvero interessanti. Scopriamo insieme entro quando è possibile approfittare di questa occasione e alcune delle destinazioni più belle verso cui volare.

Ryanair, vola a partire da soli 12,99 euro

Sì, avete lette bene: sul sito della compagnia aerea sono disponibili diversi voli a partire dal soli 12,99 euro a tratta. Attenzione, però, perché c’è tempo solo oggi in quanto l’offerta scade alle 23:59 del 5 giugno.

Vale certamente la pena dare un’occhiata, in quanto i voli a poco prezzo possono essere sfruttati per viaggiare da oggi stesso fino al 31 luglio 2024, quindi nel bel pieno dell’estate di quest’anno. Scopriamo insieme alcune delle mete più belle da raggiungere con soli 12,99 euro.

Le mete più belle da raggiungere

Chi parte da Roma Ciampino con 12,99 euro può raggiungere tantissime mete interessanti. Ne è un esempio Bratislava, affascinante Capitale della Slovacchia, circondata da vigneti e dai Piccoli Carpazi, ma anche attraversata da sentieri boscosi dove si praticano l’escursionismo e il ciclismo.

Per lo stesso prezzo si può volare anche nella bellissima Breslavia, in Polonia, nota per la Piazza del Mercato fiancheggiata da eleganti residenze e per il gotico Municipio, con il suo grande orologio astronomico, e a Lourdes, meta perfetta per chi questa estate vuole fare un viaggio intimo e spirituale.

Coloro che desiderano partire da Milano Malpensa, invece, con soli 12,99 euro possono raggiungere la sempreverde Barcellona, in Spagna, cosmopolita Capitale della Catalogna e celebre soprattutto per l’arte e l’architettura. Oppure, si può volare verso Bucarest, nel Sud della Romania, Capitale e commerciale del Paese, dove svetta il gigantesco Palatul Parlamentului, il palazzo del governo di epoca comunista che comprende 1100 stanze.

Tanti voli a soli 12,99 euro anche per chi parte da Brindisi: con questo prezzo si può raggiungere Bruxelles, Capitale del Belgio ma anche un po’ d’Europa. Si tratta di una città piena di charme, dinamica, romantica, divertente e con tantissime meraviglie da visitare. Altrimenti, per la stessa cifra si può volare verso Stoccolma, colorata Capitale della Svezia, che sorge su un ampio arcipelago nel mar Baltico che comprende 14 isole e più di 50 ponti: un luogo che pare davvero uscito da un libro di fiabe.

Infine – ma gli aeroporti di partenza sono molti di più, così come lo sono le destinazioni raggiungibili – chi parte da Alghero può volare con soli 12,99 euro a Billund, pittoresca città del centro della Danimarca e nota in tutto il mondo per essere il luogo di nascita dei mattoncini Lego, in mostra al parco tematico Legoland Billund. In alternativa, per lo stesso prezzo questa estate si può raggiungere Memmingen, piccola città ricchissima di storia della Germania. Pur essendo una realtà in cui sono presenti alcune industrie, ha conservato il suo aspetto di “nobile” città della Baviera e anche numerosi punti di interesse da non perdere, come Marktplatz, con il suo bianco caratteristico edificio del Rathaus dalle torrette sormontate da verdi cupole a cipolla, e lo Striegel Museum, dedicato all’artista famoso soprattutto per le sue pale d’altare.

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Le città portafortuna

Ci sono alcuni luoghi nel mondo che, per la loro storia, la loro cultura e le loro tradizioni, sono considerati autentici porti della buona sorte. Che si creda o meno negli amuleti, scoprire e visitare queste città può essere un’esperienza affascinante e ricca di significato – anche perché ognuna di queste è comunque una meraviglia e uno scrigno di tesori architettonici, artistici e naturalistici!

Le città portafortuna nel mondo sono numerose in realtà e questo concetto è comunque legato a una determinata credenza o tradizione locale. Da Barcellona a Roma, ecco le città più famose in cui un luogo o un simbolo sembra avere la capacità di attrarre la buona sorte per i viaggiatori che vi si fermano.

Il Parc Güell a Barcellona

Barcellona, con la sua inconfondibile architettura modernista, è celebre per il suo eclettico Parc Güell, disegnato dal genio di Antoni Gaudí. Passeggiando tra i suoi sentieri, le sculture colorate e i pavimenti a mosaico, si dice che si possa assorbire l’energia positiva emanata dal parco, portando fortuna e ispirazione. Un’esperienza sicuramente imperdibile per il viaggiatore di sosta a Barcellona, tra una tapas e l’altra.

Parc Güell a Barcellona

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Le statue di Parc Güell a Barcellona

Mons e il Grand-Place

La città belga di Mons è conosciuta per il suo Grand-Place, una bellissima piazza circondata da maestosi edifici storici e incoronata dalla grandiosa Hôtel de Ville. Qui, la leggenda narra che sfregando la testa della Gargouille, una statua di bronzo, si possa trovare la propria fortuna, esprimendo un desiderio. Sarà vero o solo una diceria? Chi lo sa, noi consigliamo di tentare la buona sorte, altrimenti ci si potrà comunque consolare con una scorpacciata di delizioso cioccolato locale.

Firenze e la Fontana del Porcellino

Passeggiando per le strade di Firenze, nei pressi del Ponte Vecchio, non si può non fare una sosta presso la Fontana del Porcellino, una celebre fontana di bronzo con un cinghiale al centro. La tradizione vuole che, gettando una moneta nella sua bocca e accarezzando il suo muso, si possa attirare la buona sorte.

Milano e il toro in Galleria

La fastosa Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, con il suo maestoso soffitto a vetri, è un luogo che molti considerano foriero di fortuna. Si dice che girare tre volte sul mosaico del toro nella Galleria porti prosperità e ricchezza. Sarà così? Sicuramente attrarre un po’ di ricchezza non sarebbe male, soprattutto se ci si vuole dare allo shopping nel lussuoso ed esclusivo Quadrilatero della Moda.

Verona e la Casa di Giulietta

La città dell’amore per eccellenza, Verona, è anche sede di uno dei luoghi più romantici e fortunati d’Italia: la Casa di Giulietta Capuleti. Toccare il seno della statua di Giulietta nel cortile è ritenuto un gesto che porta fortuna nell’amore.

Statua di Giulietta a Verona

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Dettaglio della Statua di Giulietta a Verona

Roma e la Fontana di Trevi

Forse la più famosa fontana al mondo, la Fontana di Trevi a Roma – resa celebre anche grazie al regista Federico Fellini ne La Dolce Vita – è anche un celebre portafortuna. Gettare una moneta con la mano destra oltre la spalla sinistra per assicurarsi un ritorno a Roma è ormai un rito consolidato per milioni di visitatori.

Il Taj Mahal ad Agra

Simbolo indiscusso del Paese e persino dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco, il Taj Mahal è anche noto per essere una delle 7 Meraviglie del mondo moderno. Non solo: questo capolavoro di architettura indiana è anche legato a una leggenda che suggerisce portare la fortuna e l’eterno amore agli innamorati che scambiano qui una promessa, proprio come il legame che unì l’imperatore Shah Jahan e la moglie Mumtaz Mah.

Taj Mahal ad Agra

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Il Taj Mahal ad Agra al tramonto

Santa Sofia a Istanbul

La Basilica di Santa Sofia è forse il simbolo principale e il luogo più noto di Istanbul ai turisti: una tradizione vuole che coloro che inseriscono il pollice nel foro della Colonna piangente, facendo ruotare la mano in senso antiorario attorno a questo, possano trarre beneficio soprattutto in merito allo stato di salute.

New York e il Toro a Wall Street

Se volete sbarcare il lunario e far sì che i vostri affari vadano sempre a gonfie vele, forse vale la pena cercare di attrarre la dea bendata a New York. Qui la statua del toro che spicca sulla piazza davanti a Wall Street è ormai un’icona: vero totem della scaramanzia, la statua di Arturo Di Modica sembra avere il potere di portare fortuna a tutti coloro che sfregano i testicoli dell’animale.

Greenwich e il meridiano zero

Quante volte vi è capitato di pensare “vorrei poter fare un reset, ricominciare da zero”? E allora quale posto migliore se non il Meridiano Zero di Greenwich, dove sembra che ci sia l’opportunità di iniziare l’anno nuovo nel migliore e nel più propizio dei modi. Secondo la tradizione, infatti, il meridiano porta fortuna a tutti coloro che desiderano ricominciare la loro vita da zero, lasciandosi alle spalle problemi e vizi e dedicandosi a tutti i buoni propositi. Affinché la magia si realizzi, il viaggiatore deve sostare sul meridiano facendo sì che una gamba stia nell’emisfero orientale e l’altra gamba posi nell’emisfero occidentale. In alternativa, si può stare con tutti e due i piedi sulla linea principale del meridiano, focalizzandosi sul sogno che si vuole vedere realizzato.