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In Puglia tornano a risplendere le Miniere di Bauxite

Sono tornate a risplendere le Miniere di Bauxite, cuore rosso del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, in Puglia. Inaugurate in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, hanno finalmente riaperto al pubblico dopo numerosi interventi di recupero e valorizzazione ambientale che hanno restituito alla luce questo importante patrimonio dell’archeologia industriale. Scopriamole più da vicino.

Recuperate le le Miniere di Bauxite, gioiello della Puglia

Un tempo giacimento di primaria importanza per l’estrazione di minerali, oggi le Miniere di Bauxite a Spinazzola, nella provincia di Barletta-Andria-Trani, conservano la memoria di un passato industriale, ospitando habitat e specie faunistiche che ne fanno un tesoro di biodiversità, recuperati grazie al progetto che ha permesso di rimuovere 11 tonnellate di rifiuti che deturpavano il paesaggio, ripristinare i prati aridi mediterranei e gli stagni temporanei, habitat di grande valore ecologico, installare casette nido per favorire la nidificazione di diverse specie faunistiche, realizzare punti panoramici e un percorso didattico per favorire la fruizione sostenibile del sito.

Grazie a un protocollo d’intesa siglato tra Ente Parco e Comune di Spinazzola è stata avviata una gestione regolamentata del sito, al fine di tutelarlo e per non vanificare gli interventi di ripristino degli habitat. I visitatori potranno ammirare le Miniere di Bauxite dall’alto, attraverso l’area didattica e i punti di osservazione appositamente predisposti.

È fondamentale seguire il percorso tracciato nell’ambito del progetto e rispettare le regole di comportamento vigenti in zona A del Parco (Area di Riserva Integrale), che comprendono il divieto di raccogliere o danneggiare pietre e vegetazione. L’accesso al fondo della miniera, invece, è riservato unicamente al personale tecnico del Parco e a persone autorizzate. Per interdire la discesa, oltre al posizionamento di una sbarra di ferro è stata emanata una apposita ordinanza a tutela della pubblica incolumità e del sito.

Alla scoperta del Parco Nazionale dell’Alta Murgia

Chiamato il “cuore di pietra” della Puglia, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia è tra i pochi esempi al mondo di prateria arida mediterranea, modellata dal carsismo che ha scolpito nei millenni la roccia affiorante. Istituito nel 2004, si estende per 68.077 ettari sulla parte più elevata delle Murge pugliesi. Il territorio è uno scrigno di biodiversità dove si alternano doline, colline, inghiottitoi, lame, grotte, scarpate, creste rocciose e boschi di quercia e conifere. L’azione dei venti e delle piogge ha dato forma a un eccezionale repertorio di siti geologi, dal 2019 oggetto di un iter di studi per entrare nella rete internazionale dei Geoparchi UNESCO.

Visitare i geositi è un viaggio lungo la storia della terra, sin dall’età dei dinosauri. Tra questi, oltre alle le Miniere di Bauxite, hanno particolare importanza Cava Pontrelli, con circa 25.000 impronte di dinosauro rinvenute, Grotta di Lamalunga, che conserva lo scheletro dell’Uomo di Altamura, un neandertaliano vissuto tra 130.000 e 190.000 anni fa, il Pulo di Altamura e il Pulicchio di Gravina. Monumento simbolo del Parco è invece il celebre Castel del Monte, ad Andria, splendida fortezza del XIII secolo, fatta costruire da Federico II di Svevia sulla sommità di una collina a 539 metri s.l.m nell’altopiano delle Murge settentrionali, oggi Patrimonio UNESCO e tra i siti culturali più visitati in Italia.

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I migliori ristoranti del mondo, la classifica The World’s 50 Best Restaurants

È spagnolo il miglior ristorante del mondo. Si tratta del Difrutar di Barcellona. E sono spagnoli anche il secondo e il quarto in classifica. La nuova classifica di The World’s 50 Best Restaurants rappresenta il trionfo della cucina spagnola, da anni ormai nell’Olimpo della ristorazione mondiale. La classifica viene redatta ogni anno da oltre mille membri della World 50 Best Restaurants Academy composta da chef, critici gastronomici e professionisti dell’industria alimentare mondiale. Solo quattro, invece, i locali italiani nella classifica.

Qual è il miglior ristorante del mondo

Il riconoscimento per questo ristorante di Barcellona, già secondo classificato nel 2023 e terzo nel 2022, arriva pochi mesi dopo aver ricevuto la sua terza stella Michelin. Disfrutar, che in italiano significa godere, è stato aperto nel 2014 dai proprietari e chef Mateu Casañas, Oriol Castro e Eduard Xatruch, tre anni dopo la chiusura dello storico El Bulli di Ferran Adrià a Roses, per anni il migliore nella stessa classifica, tempio della cucina molecolare. Dopo un’esperienza iniziale nel Compartir di Cadaques, i tre chef decisero di osare di più a Barcellona, nel quartiere di Eixample, davanti al mercato del Ninot, in un locale con cucina a vista dove venivano preparati piatti inventati e provati nei sotterranei, templi della sperimentazione. Tra i piatti migliori da provare: il sandwich di gazpacho gelato, i maccheroni alla carbonara fatti di guanciale gelatinoso, il secchiello di ghiaccio secco da cui prendere a mani nude crostacei cotti alla perfezione.

Quali sono gli altri ristoranti premiati

Tra i primi dieci ristoranti nella stessa classifica al secondo posto c’è il basco Etxebarri ad Axpe (Bizkaia), al quarto il ristorante di Madrid DiverXO. Tra gli spagnoli, lo chef Quique Dacosta di Dènia (Alicante) sale dal 20° al 14° posto, mentre si è classificato al 28° posto il ristorante Elkano, a Getaria (Gipuzkoa). Quattro gli italiani tra i primi 50 ristoranti al mondo: Lido 84 a Gardone Riviera (12° posto), Reale a Castel di Sangro (19° posto), Uliassi a Senigallia (50° posto) e Piazza Duomo ad Alba (39° posto).

La classifica completa dei World 50 Best Restaurants 2024

1. Disfrutar, Barcellona

2. Asador Extebarri, Axpe

3 . Table By Bruno Verjus, Parigi

4 . DiverXO, Madrid

5 . Maido, Lima

6 . Atomix, New York (Best Restaurant In North America)

7 . Quintonil, Città del Messico

8 . Alchemist, Copenaghen

9 . Gaggan, Bangkok (Best Restaurant in Asia)

10 . Don Julio, Buenos Aires

11 . Septime Paris (Wold’s Best Sommelier Award)

12 . Lido 84, Gardone Riviera

13 . Trèsind Studio, Dubai

14 . Quique Dacosta, Denìa

15 . Sézanne, Tokyo

16 . Kjolle, Lima

17 . Kol, Londra

18 . Plénitude, Parigi

19 . Reale, Castel di Sangro

20 . Wing, Hong Kong (Highest New Entry Award)

21 . Florilège, Tokyo

22 . Steirereck, Vienna

23 . Sühring, Bangkok

24 . Odette, Singapore

25 . El Chato, Bogotà

26 . The Chairman, Hong Kong (Highest Climber Award)

27 . A Casa Do Porco, Sao Paulo (riceve anche il premio per la miglior cuoca, Best Female Chef)

28 . Elkano, Getaria

29 . Boragò, Santiago

30 . Tim Raue, Berlino

31 . Belcanto, Lisbona

32 . Ten, Tokyo

33 . Pujol, Messico

34 . Rosetta, Messico

35 . Frantzén, Stoccolma

36 . The Jane, Belgio

37 . Oteque, Rio De Janeiro

38 . Sorn, Bangkok

39 . Piazza Duomo, Alba

40 . Le Du, Bangkok

41 . Maita, Lima

42 . Ikoyi, Londra

43 .Nobelhart & Schmutzig, Berlino

44 . Mingles, Seoul

45 . Arpège . Parigi

46 . SingleThread, Healdsburg

47 . Schloss Schauenstein, Fürstenau

48 . Hiša Franko, Caporetto

49 . La Colombe, Cape Town

50 . Uliassi, Senigallia.

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Estate alle Azzorre, perché è il momento giusto di andare

Tante spiagge da sogno, piccoli villaggi dal fascino autentico e una natura incontaminata: le isole Azzorre sono perle dalla bellezza unica, per chi desidera visitare un paradiso esotico senza uscire dai confini dell’Unione Europea. Situate al largo dell’oceano Atlantico, sono un arcipelago di origine vulcanica che conserva il suo aspetto selvaggio. E se non ci siete mai stati, quest’estate rappresenta l’occasione perfetta: c’è infatti una grande novità per i turisti italiani.

Azzorre, il nuovo volo diretto dall’Italia

Sebbene siano amministrativamente appartenenti al Portogallo, le isole Azzorre sono ben lontane dal nostro continente: circondate dalle acque turchesi dell’oceano Atlantico Settentrionale, sono un vero e proprio paradiso esotico. Una delle caratteristiche dell’arcipelago è che, influenzato dalla vicina corrente del Golfo, gode di un clima meraviglioso praticamente tutto l’anno. Le temperature massime raramente superano i 30°C, anche in estate: dunque questa è la stagione perfetta per godersi una vacanza all’insegna del relax o dell’avventura.

E c’è una grande novità: grazie ad Azores Airlines, i turisti italiani potranno raggiungere molto più facilmente l’isola di São Miguel, la principale dell’arcipelago. A partire dal 5 giugno 2024, infatti, la compagnia aerea ha introdotto un nuovo volo diretto da Milano Malpensa all’aeroporto di Ponta Delgada, il capoluogo amministrativo delle Azzorre. Il collegamento, che proseguirà sino alla fine di settembre, prevede due partenze settimanali (il mercoledì e il venerdì) alle ore 14:10 dall’Italia e alle ore 7:15 dall’arcipelago portoghese.

Cosa vedere alle Azzorre

Insomma, l’estate 2024 è l’occasione giusta per andare in vacanza alle Azzorre e scoprire così i suoi panorami mozzafiato. Grazie alla loro origine vulcanica e alla distanza dalla terraferma, le isole hanno mantenuto il loro fascino più selvaggio e una natura ancora incontaminata. Delle sue 9 isole, la più grande è quella di São Miguel, ottimo punto di partenza per un viaggio all’insegna dell’esplorazione. Qui bisogna assolutamente visitare la città di Ponta Delgada, per poi immergersi nell’entroterra e ammirare i grandi laghi che occupano i crateri del vicino vulcano.

Non meno affascinante è anche l’isola di Terceira, la terza più grande dell’arcipelago. La città di Angra do Heroísmo, un tempo capoluogo delle Azzorre, è oggi un gioiello tutto da scoprire, protetto dall’UNESCO. Le sue fortificazioni militari offrono uno sguardo al passato, mentre la costa che da qui si dipana è la meta perfetta per chi cerca spiagge da sogno. L’ideale per godere di pace e tranquillità è invece l’isola di Santa Maria, la più meridionale e orientale dell’arcipelago. Qui tutto dona serenità, dalle dolci colline rivestite di vegetazione alle spiagge di sabbia bianca.

Decisamente più turistica, infine, è l’isola di Faial: la città di Horta è un vivace centro abitato dove si possono trovare hotel e ristoranti di ogni tipo. Gli appassionati del mondo marino non possono poi lasciarsi sfuggire l’occasione di visitare la baia di Porto Pim, un tempo dedicata alla caccia delle balene. Oggi è una delle spiagge più frequentate dai turisti, con lidi attrezzati anche per le famiglie. L’entroterra, invece, è caratterizzato dal vulcano Caldeira e da una natura meravigliosa, perfetta per chi vuole concedersi qualche escursione avventurosa.

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Piatti tipici dell’Albania: quali gustare in un viaggio a Tirana

Fortemente influenzati dalla Turchia, i piatti tipici dell’Albania non hanno solo nomi esotici, la colonizzazione da parte dell’Impero Ottomano ha influenzato la tradizione culinaria albanese, ma anche l’Italia ha contribuito portando sulle tavole albanesi pasta e riso. La posizione geografica dell’Albania è felice, con la vicinanza anche della Grecia infatti moltissimi dei loro piatti più comuni rispecchiano quelli della tradizionale dieta mediterranea.

E con questo goloso preambolo, entriamo nel centro del discorso per raccontarvi quali sono i piatti tipici dell’Albania e di Tirana consigliandovi quali provare, pronti?

Byrek e tavë kosi

Probabilmente uno dei piatti tipici dell’Albania tra i più amati e richiesti c’è il byrek si tratta di una deliziosa torta salata preparata con pasta fillo a strati in cui, tra uno strato e l’altro vengono posizionati formaggio e spinaci oppure con formaggio e carne macinata. Preparato in tutta l’Albania, ne esistono ovviamente più varianti casalinghe. La sua particolarità è la forma triangolare, ‘’a fetta’’ ed è considerato una sorta di streetfood, è reperibile infatti in moltissime panetterie.

Un altro piatto tipico da gustare a Tirana e dintorni è il tavë kosi, si tratta di uno sformato o pasticcio di carne di agnello, uova, farina, riso e yogurt. Non a caso la traduzione di questo piatto è proprio teglia di agnello e yogurt. Si tratta di un piatto unico essendo molto sostanzioso e viene preparato per lo più in occasioni speciali come le feste pasquali ad esempio o la fine del Ramadan.

Byrek piatto tipico albanese

Fonte: iStock

Il gustosissimo Byrek, un piatto tipico di Tirana

Lakror

In albanese ghego Laknor, in arbëreshë Lakruar, il lakror è un piatto tipico albanese che viene tramandato dalle donne di famiglia in famiglia. Il lakror è una torta rustica di pasta fillo, farcita con una combinazione di ingredienti quasi infiniti: la versione vegetale prevede spinaci, zucche, cipolle, ma anche ortiche e cipolle; l’altra versione prevede anche la carne di manzo o agnello combinati con pomodoro e cipolla o spinaci con formaggio.

Speca të mbushura e paçe plansash

Peperoni, ricotta, spezie e riso a volte miscelati alla carne macinata di vitello sono gli ingredienti di Speca të mbushura un piatto  balcano. Fa parte dei piatti tradizionali e come per la versione italiana, sono ottimi caldi appena sfornati ma sono deliziosi anche gustati freddi. Altrettanto amato il paçe plansash, o forse dovremmo parlarne al femminile considerato che si tratta di una versione albanese della trippa. E viene cucinata proprio come la nostra trippa, usando trippa, cipolla, aglio, pomodoro, pepe e olio evo insieme ad un bicchierino di aceto.

Qofte

Come non citare le qofte tra i piatti tipici albanesi? Anche perché noi italiani in fatto di qofte, che poi sono polpette, ma in questo caso di carne di agnello, oppure manzo o pollo miscelate a feta, aglio, cipolle e foglioline di menta, ne conosciamo a bizzeffe. Vengono cotte principalmente fritte o in alternativa alla griglia e come nel caso del Byrek, ne esistono molte varianti, un po’ come in Italia insomma.

i Qofte tipici di Tirana

Fonte: iStock

I Qofte, uno dei secondi di carne più amati in Albania

Tullumba

Una carrellata di delizie albanesi che non può che terminare con almeno uno dei tantissimi dolci dell’Albania, i tullumba. Si tratta di biscotti ma in versione fritta e croccante. La ricetta prevede farina, uova, acqua, burro e olio per friggere, mentre per lo sciroppo si miscelano acqua e zucchero. I tullumba una volta fritti vengono immersi nello sciroppo e degustati come accompagnamento al caffè.

Piatti tipici di Tirana

Se la regione prevede una varietà immensa di piatti tradizionali che hanno visto la contaminazione turca, greca e italiana, Tirana capitale dell’Albania non è da meno con una varietà di piatti che riflettono sia la tradizione gastronomica albanese che l’influenza cosmopolita della città stessa. Di seguito vi segnaliamo alcuni tra i più amati.

Dolma e Tasqebap

Tipici anche della cucina libanese e greca, gli yaprak dolma sono involtini di foglie di vite che sono poi farciti con riso, carne macinata e spezie orientali. A Tirana vengono serviti sia tiepidi che freddi accompagnati da una deliziosa salsa allo yogurt. Se si parla di piatti tipici di Tirana, potremmo dire che il tasqebap sia il piatto tradizionale perfetto. Un piatto che non manca mai nei menù dei ristoranti tradizionali albanesi e che ogni casa si vanta di avere come ricetta originale. Il tasqebap è uno spezzatino a base di carne di vitello, cipolla, alloro, aglio, sale e pepe, vino bianco, salsa di pomodoro e miele.

dolma di Tirana

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I dolma, deliziosi involtini di foglie di vita ripieni di riso

Tavë dheu e Meze

Uno dei piatti più famosi di Tirana è sicuramente il tavë dheu, la ricetta tradizionale viene rispettata totalmente a partire dal contenitore che viene previsto per la cottura: una terrina di terracotta proseguendo con la carne che deve essere espressamente di vitello, sia la carne che il fegato; gli altri ingredienti che compongono questo piatto sostanzioso sono la ricotta salata, cipolla, pomodoro, peperoni e aglio.

Un antipasto che deve le sue origini alla Turchia e alla Grecia ma che Tirana ha fatto suo e che ha tutto per essere un piatto unico. Si tratta infatti più che di un piatto, di una serie di mini portate selezionate e disposte per essere degustate accompagnate da una salsa a base di yogurt e svariati purè di verdure tra cui soprattutto pomodori e fave in abbinamento ad olive e formaggi. Un antipasto che apre l’appetito alle altre portate.

I dolci della tradizione albanese

Ipercalorico e dolcissimo il baklava è il dolce di Tirana, anche se le sue origini sono essenzialmente turche e greche: pasta fillo, frutta secca e uno sciroppo a base di acqua, zucchero e miele sono gli ingredienti per questa dolcissima delizia che non vi lascerà indifferenti. In fatto di dolci, in Albania e a Tirana soprattutto, sanno il fatto loro! Le petulla sono deliziose ciambelline fritte, gli ingredienti sono semplici: farina, uova, lievito, latte e zucchero, una volta fritte nell’olio bollente si degustano così in semplicità oppure intinte nel miele, nella marmellata o nel cioccolato.

baklava albanesi

Fonte: iStock

Tra i dolci più amati dell’Albania ci sono i baklava

Bevande tipiche albanesi

E dopo tutto questo parlare di cibo, non possiamo certo lasciarvi… a bocca asciutta! Vi sarete chiesti come noi, ma in Albania e a Tirana cosa si beve? Lo Shesh i Zi, un vino rosso autoctono è tra le bevande più amate, lo Shesh i Bardhe vino a bacca bianca albanese. Ma la bevanda nazionale è sicuramente la Raki, bevanda ricavata dalla distillazione della frutta fermentata molto simile alla grappa.

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Vacanze in Italia: scopri le offerte per un’estate perfetta

Vuoi fuggire dal lavoro e dallo stress per vivere vacanze in Italia spensierate e in totale relax? Lascia fare a Gattinoni Travel! Competenza, passione e creatività nella progettazione di viaggi indimenticabili che vi lasceranno ricordi unici. Esplorerai le più affascinanti destinazioni turistiche del Bel Paese, magari per una vacanza in famiglia; un’avventura sportiva con gli amici o un romantico soggiorno di coppia con cene a lume di candela. Gattinoni ti offre tutto ciò di cui hai bisogno per realizzare il tuo sogno estivo, senza preoccupazioni.

Ecco tre destinazioni da sogno per le vacanze in Italia che ti faranno vivere esperienze autentiche all’insegna della bellezza, della cultura dei paesaggi e del bellissimo mare italiano: Abruzzo, Sardegna e Puglia.

Panorama dell'Abruzzo

Fonte: Getty Images

Uno scorcio dell’Abruzzo

Abruzzo: mare, cultura e tradizione artigianale

L’Abruzzo offre molto più delle sue incantevoli spiagge, coste sabbiose e acque cristalline, è l’ideale per una rilassante vacanza al mare. Non solo! Questa regione è ricca di storia, cultura e tradizioni artigianali uniche. Scopri i suoi borghi storici, i castelli medievali e l’artigianato locale, un vero tesoro da esplorare. Visita città d’arte come L’Aquila e Pescara e immergiti nella natura incontaminata del Parco Nazionale del Gran Sasso. Un viaggio in Abruzzo ti regalerà un mix perfetto di relax, cultura e avventura.

Sardegna: un’esperienza multisensoriale tutta da vivere

La Sardegna è simbolo di bellezza incontaminata e tradizioni secolari. Le sue spiagge di sabbia bianca e le acque cristalline sono tra le più belle al mondo, ma la Sardegna offre molto di più: una gastronomia unica, fatta di sapori intensi e genuini e siti archeologici come i nuraghi e il meraviglioso Parco Archeologico di Arzachena. Esplora città vivaci come Cagliari e Alghero e partecipa alle feste tradizionali per un’esperienza autentica e coinvolgente. Con Gattinoni Travel puoi raggiungere la Sardegna in maniera facile e veloce.

Uno scorcio di Torre Sulis ad Alghero in Sardegna

Fonte: Getty Images

Torre Sulis, Alghero, Sardegna

Puglia: una terra ricca di cultura che si affaccia su due mari

La Puglia, con la sua lunga costa che si affaccia su due mari, Mar Ionio e Mar Adriatico, è un luogo all’apparenza terroso, ma dall’animo ricco e fertile. Una destinazione imperdibile per gli amanti del mare e della buona cucina. Dalle scogliere frastagliate del Gargano alle spiagge di sabbia bianca del Salento: Torre Lapillo, Punta della Suina, Le Grotte della Poesia. Le sue coste offrono uno spettacolo unico e variegato per chi ama tuffarsi dagli scogli o affondare i piedi nella sabbia. La Puglia è anche ricca di storia e cultura: città barocche come Lecce e affascinanti borghi come Alberobello e Ostuni, la famosa città bianca. Assapora i piatti della cucina pugliese, rinomata per i suoi prodotti freschi e le ricette tradizionali: panzerotti, orecchiette e focacce fumanti.

I Trulli di Alberobello al tramonto

Fonte: Getty Images

Uno scorcio dei Trulli di Alberobello

Vivi l’ospitalità di questa meravigliosa regione!

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HIKE, il nuovo progetto che permette di scoprire tre itinerari da sogno

Viviamo in un mondo che ha bisogno di essere amato, rispettato ed esplorato con consapevolezza. Per questo motivo, sono sempre di più i progetti che nascono e che mirano a farci scoprire le zone del nostro pianeta in maniera ecosostenibile. Uno di questi si chiama HIKE e, oltre a regalarci la possibilità di intraprendere tre itinerari da sogno, stimola il ricorso a stili di vita sani e attivi.

Come funziona HIKE

HIKE è un progetto di Erasmus+ che ha lo scopo di promuovere stili di vita sani e attivi attraverso il coinvolgimento delle comunità locali nell’escursionismo e nelle attività sportive correlate lungo percorsi storici, come la Via Francigena, la Via Egnatia e la Via della Tolleranza.

Si tratta perciò di un progetto che si sviluppa in tre Paesi – Italia, Grecia e Turchia – dove sono in programma una serie di eventi escursionistici gratuiti lungo la Via Francigena in Puglia, la Via Egnatia nei pressi della greca Edessa, e vicino a Izmit, lungo la Via Eurasia – Via della Tolleranza, in Turchia.

Le “passeggiate” previste saranno accompagnate da esperti escursionisti che condurranno i partecipanti a seguire le orme dei viaggiatori storici, ma anche a partecipare a workshop, attività animate e molto altro ancora, senza dimenticare i benefici per la salute dell’escursionismo.

Il progetto includerà la celebrazione della Settimana europea dello sport 2024 (23 – 30 settembre 2024), animazioni ed eventi collaterali pensati per celebrare il camminare come attività universalmente accessibile.

I tre magnifici itinerari

È finalmente online il sito web di questo interessante progetto dove è possibile reperire informazioni dettagliate sulle escursioni gratuite e sulle attività previste lungo i percorsi escursionistici dei tre Paesi coinvolti. A disposizione ci sono le mappe dei sentieri e tutti i dettagli, insieme ad aggiornamenti e articoli di approfondimento su stili di vita sani.

Polignano a Mare

Fonte: iStock

Una magnifica veduta dall’alto di Polignano a Mare

La Via Francigena in Puglia

Durante il prossimo settembre sarà possibile partecipare a sei escursioni gratuite lungo la Via Francigena in Puglia, nel bellissimo tratto che va da Bari a Brindisi. Lungo il cammino, come già accennato in precedenza, non mancheranno workshop, incontri e attività, per poi arrivare a passo lento a Brindisi negli stessi giorni in cui saranno in atto i festeggiamenti della Settimana europea dello sport.

Nel dettaglio, dal 12 al 15 settembre tutti in sella sulla proprie scarpe da trekking per andare da Bari a Monopoli. Il primo tratto, di circa 23 chilometri, prevede di camminare in un sentiero considerato moderatamente impegnativo che richiede una media di 4 ore e 39 minuti per essere completato.

Il giorno dopo in cammino da Mola di Bari a Polignano a Mare, lungo la costa di questa magnifica regione, solcando un sentiero per 16 bellissimi chilometri che rappresentano uno dei tratti più suggestivi della Via Francigena del Sud, alternando tratti costieri mozzafiato a percorsi interni ricchi di vigneti e uliveti secolari.

L’avventura terminerà domenica 15 settembre con un tratto di cammino che va da Polignano a Mare a Monopoli. Si tratta di un trekking costiero di 12 km che porta alla scoperta di diverse calette da sogno che si sviluppano nelle vicinanze di insenature pittoresche, piccoli borghi di pescatori, cave ipogee scavate nella roccia e molto altro ancora.

L’altra avventura prevista prenderà vita il 27-29 settembre e condurrà i viandanti da Torre Canne (Fasano) a Brindisi. Il primo tratto è di 18 km e va da Torre Canne a Ostuni, la città bianca della Puglia, che fa follemente innamorare chiunque vi ci metta piede.

Sabato 28 settembre saranno 12 i km da percorrere per andare da Ostuni a Torre Santa Sabina, per poi terminare il viaggio il giorno seguente con altri 15 km che conducono da Torre Guaceto a Brindisi.

La Via Egnatia in Grecia

Ottobre sarà invece il mese della Grecia, dove sono previste sei escursioni gratuite nella singolare regione di Edessa, nel rigoglioso tratto da Florina a Pella: dall’11 al 13 ottobre 2024 da Arnissa a Edessa e dal 18 al 20 ottobre 2024 da Edessa a Prophitis Ilias.

Si tratta di un’antica ma bellissima strada progettata da Romani che attraversa cascate mozzafiato e luoghi davvero peculiari che, per questa occasione, verranno affiancati anche da laboratori interattivi e visite culturali a importanti siti del patrimonio greco.

In sostanza, quella di ottobre sarà una grandissima opportunità in quanto permetterà di intraprendere un itinerario culturale che copre ben 2500 anni di storia, con indimenticabili soste presso le attrazioni più importanti della Grecia settentrionale.

La Via della Tolleranza in Turchia

L’ultimo appuntamento previsto per quest’anno del progetto HIKE è per novembre, mese che sarà dedicato a scoprire a passo lento un altro magnifico e antico Paese: la Turchia. Qui si solcherà la Via della Tolleranza, che permetterà di immergersi in paesaggi che hanno plasmato le civiltà, tra i panorami di Izmit e Kayalar, gli incantevoli villaggi di Servetiye e Kırıntı e gli antichi acquedotti vicino al Parco Gölkay.

Izmit, urchia

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Veduta aerea del Golfo di Izmit

Per la precisione, sono previste una serie di escursioni dall’1 al 3 novembre e dall’8 al 10 dello stesso mese, che promettono un viaggio stimolante tra meraviglie della natura e approfondimenti sul benessere. Il tutto, chiaramente, accompagnato da attività divertenti e laboratori pensati per escursionisti e appassionati di qualsiasi livello di preparazione fisica.

Non resta che approfittare del progetto HIKE.

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Le strade più famose d’America: la Route 66 e non solo

Quando si parla di strade iconiche negli Stati Uniti, la prima che viene in mente a chiunque è sicuramente la leggendaria Route 66. Conosciuta anche come “Mother Road“, questa autostrada – famosa anche sul grande e piccolo schermo – che attraversa il centro del Paese è diventata un simbolo della cultura americana del XX secolo. Inaugurata negli Anni Venti, la Route 66 connetteva Chicago con Los Angeles, attraversando numerose città e paesaggi mozzafiato. Tuttavia, la Route 66 non è l’unica strada degna di nota negli Stati Uniti. 

Infatti, per i viaggiatori più intraprendenti che volessero avventurarsi negli USA in self drive per un viaggio on the road come si deve – d’altronde il Paese a stelle e strisce è molto godibile in questa modalità – ci sono molte altre possibilità e numerose strade da imboccare per esplorare le meraviglie di tutti gli Stati Uniti.

La Route 66, vero simbolo USA

Un tempo, lungo il suo percorso, la Route 66 attraversava piccole cittadine del Midwest, deserti dell’Arizona e montagne della California, offrendo ai viaggiatori una finestra sui paesaggi e sullo stile di vita tipici dell’America più autentica. Sebbene gran parte della Route 66 sia oggi stata dismessa e sostituita da autostrade più moderne, il suo fascino e la sua importanza storica rimangono intatti. Ancora oggi, percorrere la “Mother Road” è un’esperienza unica che permette di immergersi nella storia e nell’iconografia della cultura statunitense.

Route 66

Fonte: iStock

L’iconica Historic Route 66

Oggi in realtà questa strada esiste con il nome di Historic Route 66, parte da Chicago e finisce a Santa Monica, in California, attraversando otto Stati per 3.755 km. Il sogno di molti è quelllo di percorrerla a bordo di una Harley Davidson o noleggiando un enorme camper americano.

La California State Route 1

Spostandoci sulla costa occidentale, troviamo la spettacolare California State Route 1, anche nota come Highway 1 o Pacific Coast Highway. Questo panoramico percorso costiero attraversa scogliere mozzafiato, piccoli villaggi pittoreschi e località famose come Big Sur. Si tratta di un’autostrada statale che percorre da Nord a Sud buona parte della costa pacifica della California per 198 km. Parte da Monterey e finisce a Morro Bay. Questa highway è famosa per le bellezze panoramiche che possono essere osservate percorrendola e perché attraversa la contea di Los Angeles e quella di San Francisco.

California State Route 1

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La California State Route 1 a Monterey

La Road to Paradise

Un’altra strada imperdibile sulla West Coast è la Road to Paradise che sale sul vulcano Mount Rainier nello Stato di Washington, regalando scorci suggestivi sui ghiacciai e sulle cime innevate. Si tratta della strada che attraversa anche le isole Keys, nel Sud della Florida, per 170 chilometri partendo dalla fine dell’Everglades National Park per concludersi a Key West. Alcuni punti sono strettissimi, con il Golfo del Messico da un lato della strada e il Mar dei Caraibi dall’altro.

La Blue Ridge Parkway

Spostandoci sulla costa orientale, non possiamo non menzionare la Blue Ridge Parkway, una strada panoramica che attraversa Virginia e North Carolina regalando viste mozzafiato sui Monti Appalachi e collegando lo Shenandoah National Park e le Great Smoky Mountains per 755 km. Sempre sulla East Coast, un’altra strada degna di nota è il Natchez Trace Parkway, un percorso storico che collega Natchez, in Mississippi, a Nashville, in Tennessee.

Blue Ridge Parkway

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Vista sulla Blue Ridge Parkway

L’Acadia Scenic Byway

Procedendo verso nord, troviamo l’Acadia Scenic Byway nel Maine, un pittoresco percorso che costeggia il Parco Nazionale di Acadia. Percorrendo questa strada degli Stati Uniti continentali, dalla quale si gode una vista spettacolare sull’Oceano Atlantico e sulle isole dell’arcipelago di Acadia, si possono raggiungere numerosi sentieri escursionistici e aree ricreative all’interno del parco nazionale, offrendo infinite possibilità di immergersi nella natura incontaminata del Maine. Percorrere questa strada panoramica è un’esperienza imperdibile per chiunque voglia scoprire la bellezza selvaggia della costa orientale degli Stati Uniti.

La Columbia River Gorge Scenic Byway

Spostandoci verso ovest, la Columbia River Gorge Scenic Byway in Oregon offre panorami spettacolari sulla gola scavata dal fiume Columbia. Questo tratto stradale offre ai viaggiatori una finestra privilegiata sulla maestosa bellezza naturale della regione, caratterizzata da alte scogliere, cascate imponenti e foreste pluviali. Uno dei punti salienti della Columbia River Gorge Scenic Byway è senza dubbio la famosa Multnomah Falls, una cascata a doppio salto alta oltre 190 metri. Percorrere la Columbia River Gorge Scenic Byway è un’esperienza unica per immergersi nella natura incontaminata dell’Oregon occidentale e ammirare da vicino uno dei paesaggi più suggestivi della regione.

Columbia River Gorge Scenic Byway

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Vista sulla Columbia River Gorge Scenic Byway

La Creole Nature Trail

Il Creole Nature Trail è una meravigliosa strada panoramica che attraversa la Louisiana sud-occidentale, offrendo ai visitatori uno sguardo esclusivo sulla bellezza e sulla ricca cultura di questa regione. Lunga circa 180 miglia (290 km), questo percorso ha inizio a Cameron e attraversa le parrocchie di Calcasieu, Jefferson Davis e Cameron, raggiungendo il confine con il Texas. Il percorso attraversa una varietà di ecosistemi affascinanti, tra cui paludi, estuari, lagune, praterie costiere e spiagge incontaminate. Il trail è anche noto per l’incredibile biodiversità, con oltre 400 specie di uccelli, alligatori, delfini, tartarughe e una ricca vegetazione tipica delle zone umide.

La regione attraversata dal trail ha una forte identità culturale Creola, con comunità che preservano tradizioni culinarie, musicali e artigianali uniche. Lungo il percorso si trovano musei, parchi naturali, santuari per la fauna selvatica e diverse opportunità per praticare attività all’aria aperta come birdwatching, kayak e pesca.

La Natchez Trace Parkway

La Natchez Trace Parkway è una strada nazionale che attraversa 444 miglia (715 km) dal centro-sud degli Stati Uniti, collegando la città di Natchez, in Mississippi, a Nashville, in Tennessee. Questa pittoresca strada panoramica segue un antico percorso di pista usato dai nativi americani e dai primi pionieri europei. Il paesaggio che circonda la Natchez Trace Parkway è estremamente vario, spaziando da dolci colline, praterie e boschi decidui a ripide scogliere e impenetrabili foreste. Il percorso offre numerosi punti panoramici, siti archeologici, aree naturalistiche e antiche fattorie, permettendo ai visitatori di immergersi nella ricca storia e cultura della regione. Guidare lungo la Natchez Trace Parkway è considerato uno dei modi migliori per scoprire il fascino dell’America rurale del Profondo Sud.

Natchez Trace Parkway

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Veduta della Natchez Trace Parkway

La Scenic Byway 12

La Scenic Byway 12 è una celebre strada panoramica che attraversa lo spettacolare paesaggio dell’Utah meridionale. Questo tratto stradale di circa 122 miglia collega Torrey a Bryce Canyon National Park, passando per alcune delle più affascinanti aree naturali dello Stato dello Utah. Il percorso si snoda tra canyon scavati dall’erosione, foreste di pini e abeti, altopiani deserti e pittoresche cittadine storiche. Alcuni dei punti salienti della Scenic Byway 12 sono Capitol Reef National Park, con le sue imponenti formazioni rocciose rosse, e Grand Staircase-Escalante National Monument, caratterizzato da panorami mozzafiato su canyon e altopiani. Guidare lungo questa strada è considerato uno dei modi migliori per ammirare la bellezza  diversificata del sud dell’Utah, offrendo uno scorcio privilegiato su uno dei paesaggi più spettacolari degli Stati Uniti occidentali.

La Hana Highway

L’Hana Highway è una celebre strada panoramica situata nell’isola di Maui, nelle Hawaii. Questo tortuoso percorso di circa 100 chilometri collega la città costiera di Kahului con la pittoresca cittadina di Hana, attraversando una delle zone più remote e suggestive dell’isola. Il tratto stradale serpeggia tra foreste pluviali, cascate e spiagge incontaminate, offrendo ai viaggiatori uno spettacolo naturale mozzafiato. Lungo l’Hana Highway si incontrano inoltre numerose attrazioni, come i Pools of ‘Ohe’o, un insieme di piscine naturali alimentate da cascate, e Wailua Falls, una cascata alta oltre 80 metri. Il viaggio lungo l’Hana Highway richiede tempo e pazienza, ma percorrere questa strada è considerato uno dei must per i visitatori dell’isola di Maui, che hanno l’opportunità di ammirare i paesaggi più spettacolari e incontaminati dell’arcipelago.

Hana Highway

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La Hana Highway

La Route 50

La U.S. Route 50 attraversa il Nevada da est a ovest, tagliando in due l’immensa distesa desertica dello stato. Soprannominata “la strada più solitaria d’America”, questo tratto stradale di oltre 400 miglia attraversa paesaggi lunari, piccoli centri abitati abbandonati e vasti spazi quasi completamente disabitati. Il percorso sembra quasi interminabile, con pochi segnali di vita visibili all’orizzonte. Nonostante la sua apparente desolazione, la U.S. Route 50 offre un’esperienza di viaggio unica, permettendo di immergersi nella vastità e nella solitudine della desertica Great Basin. Percorrere questa strada è considerato quasi un rito di passaggio per gli amanti delle strade secondarie meno battute, che vogliono mettersi alla prova in un ambiente aspro e inospitale eppure affascinante.

L’Alaska Route 9

Infine, non possiamo dimenticare l’Alaska Route 9, un remoto percorso che attraversa paesaggi selvaggi dell’Alaska, regalando scorci unici sulla natura. Si tratta di una strada lunga 201 chilometri che collega Seward ad Anchorage e permette di scoprire luoghi bellissimi come la Kenai Peninsula, la Chugach National Forest, Turnagain Arm e le Kenai Mountains.

La Dinosaur Diamond Scenic Byway

Ed ecco una vera e propria chicca: stiamo parlando della Dinosaur Diamond Scenic Byway, una particolarissima strada panoramica di circa 512 miglia (823 km) che attraversa il nord-est dello Utah e il nord-ovest del Colorado. Questo itinerario circolare è uno dei migliori modi per esplorare una delle regioni più ricche di fossili di dinosauri negli Stati Uniti.

Il percorso, infatti, passa vicino a numerosi siti paleontologici importanti, tra cui il Dinosaur National Monument (un parco nazionale che ospita una famosa parete di ossa fossili di dinosauri), il Cleveland-Lloyd Dinosaur Quarry (un sito di scavo che ha restituito una delle maggiori concentrazioni di fossili di Allosaurus) e la Fruita Paleo Area (un’area protetta con numerosi ritrovamenti di fossili di dinosauri e altri animali preistorici).

Oltre ai siti paleontologici, la Dinosaur Diamond Scenic Byway attraversa paesaggi di incredibile bellezza naturalistica che regalano veri e propri scenari da cartolina, come canyon, fiumi selvaggi, foreste e altopiani deserti. Lungo il percorso ci sono musei e numerose opportunità per i viaggiatori di fare escursioni e attività all’aria aperta.

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Il Nord del Marocco in 5 tappe imperdibili

Pochi italiani, anzi pochissimi. I turisti dall’Italia preferiscono visitare il Marocco con destinazione Marrakech, vivendo un’esperienza nel deserto o con un tour delle città imperiali; ma a Nord ci vanno poco. Ed è un vero peccato, perché la zona settentrionale regala un Marocco inaspettato, vicino e forse ancora più facile, anche culturalmente. Ecco 5 tappe per scoprire il Nord, passando da Tangeri, Chefchaouen, Asilah, Tétouan, per concludere con la città spagnola di Melilla.

5 motivi per visitare il Nord del Marocco

  1. Comodità: il Nord del Marocco è una meta di viaggio vicina e comoda. Il volo diretto per Tangeri impiega meno di 3 ore da Milano e Roma.
  2. Varietà: dalle spiagge del Mediterraneo alle correnti oceaniche, passando per la montagna del Rif e toccando le Medine ricche di storia e cultura, il viaggio nel Nord del Marocco è completo e molto vario, capace di soddisfare ogni esigenza.
  3. Tempo: a seconda del tempo a disposizione si possono pensare itinerari differenti, più o meno lunghi e lenti. Si ha a disposizione un weekend lungo? È più che sufficiente per vedere Tangeri e dintorni!
  4. Autenticità e tradizione: nonostante sia una meta vicina, il Nord del Marocco è un vero e proprio viaggio immersivo in una cultura e tradizione diverse dalla nostra, in un paesaggio totalmente nuovo. L’atmosfera unica del Souk, il tradizionale rito dell’Hammam, un Tajine a tavola bastano ad avere la sensazione di aver staccato completamente.
  5. Facilità: il viaggio nella parte settentrionale del Marocco è abbastanza facile, adatto anche a viaggiatori ancora inesperti, a giovani esploratori o famiglie con bambini. Offre tutti i servizi di cui si ha bisogno, dal Wi-Fi ai trasporti, e si sta lavorando molto nel settore turistico e dell’accoglienza.

Tangeri, l’incontro tra Mediterraneo e Atlantico

Porta del Marocco settentrionale e dell’Africa per chi arriva dalla Spagna, Tangeri stupisce i visitatori per la sua vivacità e vivibilità, per la pulizia e il verde impeccabili, per quanto stia crescendo e investendo in termini di qualità della vita. Per vivere Tangeri in modo autentico, il consiglio è quello di perdersi nelle stradine della Medina (il centro antico), di lasciarsi andare alla contrattazione nel Souk, il mercato, con i suoi banchi di spezie, alimenti e abbigliamento tipico.

Tangeri si comprende davvero sorseggiando un the in piazza 9 aprile 1947, centro nevralgico della città, magari al bar dello storico Cinema Rif; o al tramonto in uno dei suoi giardini o nella panoramica place de France con la sua “terrazza dei pigri”, proprio perché qui ci si ferma a riposare e guardare la città vecchia dall’alto. Da Tangeri, merita una gita fuori porta a Cap Spartel (a 15 km), con il suo faro da cui osservare l’incontro tra Oceano Atlantico e Mar Mediterraneo. Poco lontano dal faro, sulla costa atlantica, la Grotta di Ercole è un vecchio granaio berbero dove, secondo la leggenda, si riposò Ercole dopo le sue dodici fatiche.

cap spartel, cartello

Fonte: AS

A Cap Spartel, Mediterraneo e Atlantico si incontrano

La città blu di Chefchaouen

Chefchaouen, Patrimonio UNESCO, è la cartolina indiscussa dal Marocco. La città blu arroccata sulla montagna del Rif è una tappa imperdibile per chi visita il Nord del Paese o per chi arriva in Marocco via mare o terra dalla Spagna. Ci si arriva da Tangeri (anche in bus) con un paio d’ore di strada e merita almeno due giorni di visita per poterne assaporare l’atmosfera e le sfumature. Oggi il turismo ha un grande impatto sulla vita di questa cittadina conosciuta in tutto il mondo; ma ancora nelle stradine della Medina e immersi nel Souk si ritrovano squarci della tradizione più autentica. Da non perdere un the nella piazza principale, dove si affacciano la moschea e la Kasbah. Ci sono diverse teorie che provano a spiegare il colore delle case. Intanto in pochi lo sanno, ma Chefchaouen  è blu da poco tempo, perché solo nei primi anni del 2000 l’intonaco si è dipinto di azzurro. Secondo alcuni è stata ripresa una tradizione ebraica; secondo altri il colore serviva ad allontanare gli insetti o a rendere le pareti bianche delle case meno accecanti e fastidiose alla vista. Per i più però il blu ha origini molto meno poetiche: è stata una trovata social, che con Instagram ha visto il successo di Chefchaouen nel mondo.

Un consiglio? Camminare e perdersi, provando a dimenticare per un po’ la voglia di foto e selfie, per godere davvero di ogni squarcio e panorama.

Chefchaouen, cosa vedere

Fonte: AS

Scorcio della Medina blu di Chefchaouen

Asilah: la perla dell’Atlantico

A 40 km circa da Tangeri, raggiungibile anche in treno, Asilah è considerata la perla dell’Atlantico ed è stata riscoperta turisticamente in questi ultimi anni. Non a caso, perché è davvero bellissima. La cittadina fortificata si affaccia su una spiaggia molto ampia e sono tre le porte di accesso alla Medina antica: la Porta del Mare, verso il porto; la Porta di Terra, verso la zona nuova; e la porta verso Nord. Le case del centro storico sono bianche e blu, decorate dagli artisti locali che hanno reso Asilah un museo a cielo aperto e che si ritrovano qui ogni anno in occasione dell’Asilah Art Festival. Le viuzze sono strette e animate giorno e sera con laboratori artigianali e bar, e si aprono di tanto in tanto in qualche piazzetta da cartolina. Fuori le mura, verso la città più nuova, ci sono diversi ristoranti con dehor.

Asilah, Marocco del nord

Fonte: AS

Medina di Asilah

Sempre nella parte esterna alle fortificazioni, la mattina è allestito un grande mercato locale e non turistico, con banchi alimentari, di abbigliamento e prodotti per la casa e la persona. L’influenza spagnola è evidente: oltre a Tajine e Cous Cous, si mangia comunemente paella, churros con cioccolata e si parla spagnolo praticamente ovunque. La spiaggia di Asilah si trova immediatamente sotto le mura, e qui troverete cavalli e carrozze addobbate per un giro nei dintorni o per raggiungere la zona nuova e la stazione.

squarcio di asilah

Fonte: AS

Le case di Asilah sono decorate e abbellite dagli artisti locali

Tétouan, la città bianca del Nord del Marocco

Tétouan si trova sulla costa mediterranea, a metà strada tra Tangeri e Chefchaouen. Nonostante sia una città piuttosto grande e con un porto vivace, la Medina della città bianca è senza tempo, Patrimonio UNESCO dal 1997, con il suo dedalo di vie strette, il Souk e le mura che la proteggono su tre lati. Sette le porte di ingresso, trentasei edifici sacri tra santuari e moschee, oltre ai musei che ne raccontano la storia e tradizione.

Tétouan

Fonte: AS

Tétouan, una delle 5 tappe imperdibili nel Nord del Marocco

Da dove iniziare? Con un the in piazza Mulay Mehdi, frequentatissima con bar e palme ombrose, o in  piazza Hassan II, su cui affaccia il Palazzo Reale, storica residenza del Sultano. Poco lontano da Tétouan, M’diq è una località balneare e per le vacanze, apprezzatissima da turisti marocchini e stranieri tutto l’anno.

Tétouan, cosa vedere

Fonte: AS

Scorcio della città bianca di Tétouan

L’Europa nel continente africano. Alla scoperta di Melilla

Sulla costa mediterranea del Marocco, Melilla è a tutti gli effetti Spagna. Con una posizione unica e con la sua fortificazione inespugnabile, questa enclave spagnola in Africa è un mix culturale, storico, architettonico e enogastronomico. L’incontro delle tradizioni spagnole, berbere, ebraiche e hindú la rende estremamente affascinante. La Melilla la Vieja, il centro storico, racconta proprio la sua storia di confine, accoglienza e tolleranza, da scoprire visitando i musei, le grotte e i tunnel voluti a difesa della città, ora aperti al pubblico. Ma non solo: in pochi lo sanno, ma Melilla é la seconda città spagnola con più edifici modernisti dopo Barcellona, grazie a l’eredità di un architetto catalano, Enrique Nieto, discepolo di Gaudí. E per la sua posizione sul mar Mediterraneo, qui si trovano spiagge di acqua cristallina, meta ideale per il relax tutto l’anno.

Melilla, spagna

Fonte: @Javier Ramírez

Melilla, l’enclave spagnola in Marocco

Info pratiche

Come arrivare per visitare il Nord del Marocco

È senz’altro Tangeri il punto di arrivo per visitare la regione Nord del Marocco, raggiungibile dall’Italia con voli diretti da Bergamo e Roma o via mare da Genova (con fermata a Bercellona) o dai porti di Gibilterra e Tarifa dalla costa spagnola. A parte la città di Melilla, per entrare in Marocco c’è bisogno del passaporto.

Quando andare in Marocco

Per un viaggio nel Nord del Marocco è bene evitare la stagione più calda, anche se la costa è sempre piuttosto ventilata. Il periodo migliore è quello di primavera e autunno, perché invece in inverno l’escursione termica è alta e la sera potrebbe essere freddino (oltretutto non tutte le strutture sono dotate di riscaldamento). Da evitare il mese del Ramadan, il mese di preghiera e digiuno, durante il quale molte attività sono chiuse e le persone meno operative e disponibili. Sarebbe inoltre molto imbarazzante bere, mangiare e fumare durante il giorno davanti a loro che non possono farlo.

The marocchino

Fonte: AS

Da non perdere: the alla menta in un Riad della Medina

Dove dormire nel Marocco del Nord

Il Marocco del Nord è attrezzatissimo per accogliere e ospitare i turisti con ogni esigenza e gusto. L’esperienza più immersiva e affascinante è certamente pernottare in un Riad nelle Medine, tra le stradine vecchie e il fermento del Souk. I Riad in tutte le cittadine sono restaurati, confortevoli e con tutti i servizi necessari. Per chi si sposta in treno o bus, può essere utile cercare base vicino alle stazioni. Per chi invece è rassicurato dalle catene internazionali, non ha che l’imbarazzo della scelta: soprattutto a Tangeri si trovano diverse soluzioni anche per i più pretenziosi, specialmente nella zona nuova della Marina e sul lungomare.

Enogastronomia e prodotti tipici

La zona settentrionale del Marocco è un vero e proprio mix di culture, con una spiccata influenza europea e spagnola. Sulla costa si mangia molto pesce, ma la carne è senz’altro l’alimento principale della cucina marocchina. Il Cous Cous è nei menù del venerdì (non fidatevi dei ristoranti che lo propongono sempre, potrebbero essere troppo turistici); mentre i Tajine prendono il nome dal piatto con coperchio conico su cui vengono serviti, e sono di pollo, carne, pesce o verdure. La cucina è molto saporita e speziata, ma non particolarmente piccante. Nel Nord del Marocco si trovano alcolici e vini locali. L’acqua è potabile, ma meglio bere quella in bottiglia.

Tajine del Marocco

Fonte: AS

Uno dei piatti tradizionali è il Tajine di carne

Nei banchi al mercato troverete molti prodotti sfusi, sia alimentari che per la cura del corpo: i datteri augurano fertilità; ottime idee regalo sono l’olio di Argan (verificate la qualità), il sapone nero per l’Hammam e il Kajal in polvere.

sapone nero hammam

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Sapone nero per Hammam

Come spostarsi per visitare il Marocco del Nord

Per girare la regione, i bus arrivano praticamente ovunque e i treni raggiungono solo le destinazioni più grandi.  È possibile noleggiare un’auto per essere più autonomi e comodi negli spostamenti, e ultimamente sono tanti  i viaggiatori che visitano il Marocco in bicicletta, evitando i mesi più caldi. Per chi viaggia con mezzi propri: al porto i controllori doganali chiedono passaporto e libretto del mezzo per procedere a stampare un documento di “importazione temporanea del mezzo” per la durata di 6 mesi. Nulla di compromettente, ma guai a perdere il documento! Prima di spostarsi, informatevi prima sulla strada da fare e sulle sue condizioni (le strade N sono quelle nazionali e dovrebbero essere tutte confortevoli). Le autostrade sono comode e pressoché nuove, libere o economiche. Mille occhi per guardare ovunque ovviamente, specialmente nei pressi delle città più grandi, e ci si metterà un pochino a prendere le misure per la guida. Per parcheggiare, ci sarà sempre qualcuno disposto a dare un occhio all’auto in cambio di qualche moneta; mentre per chi viaggia in camper, nessun pericolo particolare ma non è consentito pernottare in libera.

costa atlantica Marocco

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La costa atlantica di Cap Spartel
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Per il Telegraph è Tropea una delle città più belle d’Italia

Abbarbicata lungo la scogliera rocciosa che si affaccia sulla punta del nostro Stivale, la città di Tropea è una delle più belle d’Italia: a dirlo è il Telegraph, che omaggia questa piccola perla. In effetti, sebbene sia una rinomata meta turistica per i nostri connazionali, agli stranieri è ancora pressoché sconosciuta. Eppure merita assolutamente una visita, per le sue spiagge da sogno, il centro storico ricco di sorprese e la sua vista mozzafiato. Scopriamo insieme le meraviglie di Tropea.

Tropea, l’elogio del Telegraph

Impossibile non rimanere affascinati dal panorama di Tropea, il pittoresco borgo italiano che sorge sulla punta della Calabria. E forse è proprio perché, lontana dalle classiche rotte turistiche, non è facilmente raggiungibile che ancora oggi sono in pochi gli stranieri che la conoscono. Così, il Telegraph ha deciso di raccontarne le bellezze, con parole d’elogio che ci mostrano la città da un altro punto di vista. La Costa degli Dei, dalle insenature frastagliate che si sporgono lungo il litorale calabrese, è il luogo in cui si trova Tropea.

“Viste da lontano, facendo un giro in barca, le imponenti case in pietra rosa e color albicocca si ergono da scogliere di granito alte 70 metri, gettando ombre sull’acqua blu”: così il quotidiano inglese descrive il centro storico del borgo, che si innalza al di sopra della spiaggia più bella di Tropea. Naturalmente, in estate è presa di mira dai turisti, soprattutto italiani provenienti dalle regioni del Nord. Ma è possibile godere del suo fascino anche in primavera e in autunno, quando le temperature sono più clementi e c’è molta meno folla.

Cosa vedere a Tropea

Vincitrice del titolo di Borgo dei Borghi nel 2021, Tropea è un luogo di fascino e meraviglie, la perfetta meta turistica per chi è alla ricerca di un vero angolo di paradiso. Naturalmente, ciò che per primo cattura l’occhio quando si arriva in questo posto da cartolina è il Santuario di Santa Maria dell’Isola, un antico monastero probabilmente edificato nel VI secolo su un promontorio a picco sul mare – sapevate che un tempo era separato dalla terraferma e proprio a questo deve il suo nome? Nonostante le numerose ristrutturazioni rese necessarie anche da un violento terremoto, l’edificio mantiene ancora oggi il suo fascino originario.

È poi tra le viuzze del centro storico che ci si può lasciar incantare dalle meraviglie di Tropea. Qui si affacciano palazzi nobiliari del XVIII e del XIX secolo, i quali si ergono sulla rupe a strapiombo che, come ricorda il Telegraph, offre un colpo d’occhio davvero suggestivo per chi arriva dal mare. Particolarmente bello è poi il Complesso di Santa Chiara, di recente restauro: l’antica chiesa medievale ospita oggi una sala congressi, mentre le stanze del convento delle clarisse sono state allestite per l’esposizione del Museo Civico del Mare.

Infine, le spiagge spettacolari di Tropea, ciò che davvero attira migliaia di turisti ogni anno. Come la Spiaggia della Rotonda, questa mezzaluna di sabbia candida che si dipana ai piedi della rupe, delimitata dallo scoglio di San Leonardo: affacciata sulle acque limpide del mar Tirreno, offre tutti i servizi necessari per chi vuole solo godersi una giornata di relax. E, per i più avventurosi, c’è la piccola caletta che si nasconde all’interno della Grotta del Palombaro, raggiungibile solo via mare e per questo una vera oasi di pace.

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Casinò di Montecarlo, cosa vedere e costi

Il Casinò di Montecarlo è uno fra i simboli più iconici del Principato di Monaco e, probabilmente, di tutta la Costa Azzurra.
Questo maestoso edificio, conosciuto per la sua eleganza senza tempo e la caratteristica atmosfera lussuosa, attrae visitatori da tutto il mondo.

La Storia e il fascino del Casinò di Montecarlo

Il Casinò di Montecarlo venne inaugurato nel 1863, progettato dall’architetto Charles Garnier, famoso per aver creato anche l’Opéra di Parigi. L’edificio è stato costruito in stile barocco, ricco di affreschi e dai dettagli unici, con un mix di elementi di Belle Époque e Neoclassico, per un ambiente elegante e raffinato.

Nel corso degli anni il casinò è diventato sinonimo di lusso in Europa e nel mondo, ospitando celebrità, nobili e diversi uomini d’affari, ma anche registi di numerosi film americani e non.

Il Casinò di Montecarlo non è solo un luogo per il gioco d’azzardo, ma anche un punto di riferimento culturale. Le sue sale decorate e le opere d’arte esposte al suo interno creano un’atmosfera unica che unisce allo stesso tempo intrattenimento e cultura. Visitare il Casinò di Montecarlo vuol dire fare un tuffo nella storia e nel glamour del passato.

Situato nel cuore di Montecarlo, il casinò offre una vista spettacolare sul Mediterraneo e sui giardini che circondano l’edificio. Il Casinò di Montecarlo è solo uno dei tanti monumenti che hanno reso la città di Monaco la migliore meta europea del 2024.

Il Casinò di Montecarlo: cosa c’è da sapere

L’edificio che ospita il Casinò di Montecarlo è caratterizzato dalla sua eleganza, dal lusso e dal design, interno ed esterno, che lo distinguono dai casinò più belli ed iconici del mondo, uno fra tanti il Casinò di Venezia.

Al suo interno sono presenti diverse sale da gioco con soffitti dipinti, colonne dorate e maestosi candelabri, che creano un’atmosfera unica per i visitatori.

Sono tre le sale principali: le Salon Rose, la Sala delle Rose, la più moderna, con una vista unica sul Mar Mediterraneo, la Salle Europe, la Sala dell’Europa, con i suoi affreschi storici e i dettagli in stucco, che rendono questa sala il cuore del casinò, o la Salle Blanche, una sala privata dalla vista spettacolare.

Orologio del Casinò di Montecarlo

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Orologio esterno all’ingresso del Casinò di Montecarlo

L’ingresso al Casinò di Montecarlo

Ci sono diverse opzioni per visitare il Casinò di Montecarlo.

Una di queste soluzioni è la visita guidata, della durata di circa 40 minuti, dell’edificio con audioguida, una visita in cui è possibile tentare la fortuna ai tavoli da gioco o, infine, un breve giro gratutio della struttura, ma con accesso limitato.

La visita con audioguida ha un prezzo di 18€ per gli adulti, per i ragazzi tra i 13 e i 17 anni di 12€ e 8€ per i bambini dai 6 ai 12 anni. Le visite, inoltre, sono ammesse dalle 10.00 del mattino alle 13.00.

Le regole che prevedono l’ingresso alle sale da gioco, dalle 14.00 alle 4.00 del mattino, sono molto ferree, soprattutto per quel che riguarda il dress code.

Infatti, per poter entrare nelle sale da gioco è necessario indossare un completo elegante e non sono pertanto ammessi jeans o bermuda, ad esempio, ma anche t-shirt, felpe e scarpe da ginnastica. L’ingresso è a discrezione della direzione e del personale del Casinò, che potrà ammettere o meno i giocatori all’interno.

Chiaramente questo vale per tutte le aree gioco, mentre per l’atrio principale ed il bar o, comunque, durante la visita guidata, l’abbigliamento è libero.

Per entrare al Casinò è necessario essere in possesso di un documento d’identità ed aver compiuto almeno 18 anni. L’ingresso per le sale da gioco ha un costo di 19€ e comprende un buono del valore di 10€, che potrà essere utilizzato presso il bar del Casinò o al tavolo o slot machine.

Tavolo da Roulette

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Tavolo verde da Roulette

Sebbene sia una delle attrazioni più popolari del Principato di Monaco, nessun cittadino monegasco può entrare o giocare al casinò, che sia o meno parte della famiglia reale.
Una legge approvata nel 1987, infatti, vieta l’ingresso ai cittadini per evitare che i croupier possano imbattersi nei membri della loro famiglia al tavolo e quindi favorire la vincita.

Come Arrivare al Casinò di Montecarlo

In Auto:

Il Casinò di Montecarlo è facilmente raggiungibile in auto da Nizza, seguendo l’autostrada A8 e prendendo l’uscita per Monaco.

Il casinò dispone di un parcheggio privato sotterraneo. In alternativa, è possibile utilizzare i numerosi parcheggi pubblici presenti nelle vicinanze.

In Treno:

La città di Monaco è ben collegata con la rete ferroviaria francese. È possibile raggiungere il Principato di Monaco, infatti, utilizzando i treni regionali TER da Nizza e Cannes. La stazione ferroviaria di Monaco-Montecarlo è situata a breve distanza dal casinò, raggiungibile con una piacevole passeggiata nella capitale, di circa 15 minuti.

In Aereo:

L’aeroporto più vicino è l’Aeroporto di Nizza-Costa Azzurra, situato a circa 30 km da Monaco. Dall’aeroporto è possibile prendere un taxi, un servizio navetta o un treno diretto a Monaco.

Per tutti coloro che sono alla ricerca di un’esperienza indimenticabile nel Principato, esistono servizi di elicottero privato che collegano l’aeroporto con la città di Monaco. Un viaggio unico, che dà la possibilità ai passeggeri di godere una vista unica, e da una posizione privilegiata, della Costa Azzurra.

Perché vale la pena visitare il Casinò di Montecarlo?

Il Casinò di Montecarlo è molto più di un semplice luogo per il gioco d’azzardo.

Sono molti i motivi per cui vale la pena visitare questo iconico edificio della Costa Azzurra e del Principato di Monaco. Fra tutti la cultura e la storia che contraddistinguono questo edificio ottocentesco, che danno al visitatore la possibilità di catapultarsi nel passato, tra architettura e design unici. Oltre che la possibilità di vivere un’esperienza unica e di lusso, in una posizione iconica.

Oltre ad una vasta gamma di tipologie di gioco, il Casinò ospita regolarmente una serie di eventi esclusivi e spettacoli di gala, occasioni uniche per immergersi nell’atmosfera glamour della città monegasca.

Il Casinò di Montecarlo è un’icona di lusso, storia e cultura che merita una visita, sia che siate appassionati di gioco, amanti dell’architettura o semplicemente curiosi di vivere un’esperienza unica.

E oltre a questa icona, Monaco ha molto altro da offrire. Proprio per questo è importante pianificare il viaggio con cura, per visitare la capitale del Principato di Monaco e tutti i suoi segreti. Buon viaggio e buona fortuna!