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Musei di Reykjavik, i migliori da visitare

Sapevi che Reykjavík ospita alcuni dei musei più interessanti d’Europa? Oltre a una varietà di attrazioni turistiche, una vibrante scena artistica e spettacolari bellezze paesaggistiche, la capitale dell’Islanda vanta anche inestimabili collezioni d’arte e cultura che permettono di approfondire la conoscenza di questo straordinario paese. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell’arte o semplicemente curioso di conoscere la cultura islandese, troverai sicuramente un museo che fa al caso tuo. Ecco i 10 migliori musei di Reykjavík da non perdere assolutamente durante un soggiorno in città.

1. Il Museo Nazionale d’Islanda

Il Museo Nazionale d’Islanda è un’istituzione chiave per comprendere la storia e la cultura islandese. Fondato nel 1863, ospita una vasta collezione di reperti che spaziano dall’era dei primi insediamenti vichinghi fino ai giorni nostri. Durante la visita, si possono ammirare antichi manufatti vichinghi come armi e gioielli, mentre nella sezione dedicata all’età medievale sono esposti manoscritti miniati e armature che testimoniao l’influenza della cultura europea. Di grande interesse la ricca collezione di opere d’arte islandesi e internazionali che raffigurano scene di vita quotidiana, paesaggi e leggende mitologiche. Frequenti mostre temporanee approfondiscono vari aspetti della cultura islandese.

2. Il Museo della Città di Reykjavík

Il Reykjavík City Museum è un’esperienza imperdibile per gli amanti della storia, della cultura e della vita urbana. Il luogo giusto dove immergersi nel fascino di questa città unica e scoprire le sue origini, il suo sviluppo e la sua identità come capitale dell’Islanda. Attraverso una ricca collezione di reperti archeologici, manufatti storici, mostre interattive e ricostruzioni scenografiche, il percorso di visita guida i visitatori in un viaggio nel tempo per scoprire l’identità, la cultura e le tradizioni della città. La mostra permanente ripercorre le tappe salienti della storia locale illustrando, attraverso reperti provenienti dagli scavi della città vecchia, la trasformazione da villaggio di pescatori a moderna metropoli europea.

3. Il Museo d’Arte di Reykjavík

Il Museo d’Arte di Reykjavík presenta una collezione di oltre 10.000 opere che abbracciano l’intero panorama artistico islandese, dal Medioevo all’età moderna. In esposizione ci sono le opere dei maggiori artisti locali che hanno contribuito a plasmare la storia e l’anima creativa dell’Islanda, dalle suggestive opere di paesaggi ai dipinti che narrano leggende nordiche e scene di vita quotidiana. La visita si snoda attraverso tre sedi disseminate nel centro città, ognuna con un proprio focus e una sua atmosfera particolare. Hafnarhús, situato in un edificio storico sul lungomare, ospita la collezione permanente dedicata all’arte islandese dal XIX secolo a oggi. Kjarvalsstaðir espone opere d’arte islandese dal Medioevo al XIX secolo. Ásmundsson Art Museum è invece dedicato interamente all’opera di Ásmundur Ásmundsson, uno degli scultori islandesi più famosi del XX secolo.

Museo d'Arte di Reykjavik

Fonte: iStock

Museo d’Arte di Reykjavik

4. The Settlement Exhibition – Reykjavík 871±2

Allestita in un sito archeologico sotterraneo, la mostra “The Settlement Exhibition – Reykjavík 871±2” presenta i resti della prima casa permanente costruita in Islanda, risalente all’anno 871. Resti di antiche mura di pietra, un focolare e vari reperti, come utensili, armi e gioielli, offrono uno spaccato della vita quotidiana dei primi abitanti di Reykjavík. Grazie a un’esperienza multimediale coinvolgente, che include proiezioni 3D e ricostruzioni virtuali, è possibile visualizzare la casa vichinga e le attività quotidiane che vi si svolgevano, come la caccia, la pesca e l’artigianato.

5. Il Museo della Saga a Reykjavík

Il Museo della Saga è interamente dedicato al fantastico mondo delle saghe vichinghe, le antiche narrazioni epiche che raccontano le avventure, le battaglie e le vicende di eroi e sovrani scandinavi. Attraverso mostre interattive, ricostruzioni scenografiche e oggetti d’epoca, si è trasportati nell’Islanda del X secolo, con scene di vita quotidiana vichinga accuratamente ricostruite, che si animano grazie a tecnologie multimediali. Per i visitatori è quindi possibile assistere a duelli, navigare virtualmente e partecipare a banchetti tipici dell’epoca, arricchendo l’esperienza con pannelli informativi e audioguide che approfondiscono la storia e la cultura vichinga.

6. Il Museo all’aperto Árbær

Il Museo all’aperto Árbær è un’oasi di storia e cultura islandese che trasporta i visitatori indietro nel tempo, mostrando come vivevano gli islandesi prima dell’industrializzazione. Con oltre 50 edifici storici provenienti da diverse regioni dell’Islanda, accuratamente ricollocati e restaurati, il museo ricrea un villaggio tipico del XIX e XX secolo. Passeggiando tra case in legno e torba, botteghe artigiane, fucine e chiese, i visitatori possono immergersi nella vita quotidiana e nelle tradizioni del passato, assistere a dimostrazioni dal vivo di antichi mestieri, partecipare a laboratori interattivi. Il museo organizza inoltre eventi speciali durante tutto l’anno, come concerti e rappresentazioni teatrali che celebrano le tradizioni islandesi.

7. Perlan – Wonders of Iceland

Situato sulla collina di Öskjuhlíð, il Perlan – Wonders of Iceland offre un’esperienza immersiva che permette di scoprire le meraviglie naturali dell’Islanda in modo unico e indimenticabile. All’interno dell’iconica cupola in vetro a forma di ghiacciaio, diverse mostre interattive esplorano i fenomeni naturali islandesi, come vulcani, ghiacciai, geyser e cascate. Una delle principali attrazioni è la Grotta di Ghiaccio, che ricrea l’atmosfera di un ghiacciaio islandese, con pareti di ghiaccio artificiale scolpite e illuminate da luci soffuse.

8. Il Museo Marittimo di Reykjavík

Il Museo Marittimo di Reykjavík è un’esperienza imperdibile per gli amanti del mare, della storia e della cultura islandese. Il luogo dove immergersi nel fascino della vita marinara e scoprire il ruolo fondamentale che il mare ha svolto nella storia di questo affascinante paese.
Attraverso una vasta collezione di reperti, modelli di navi storiche, strumenti di navigazione, mostre interattive e ricostruzioni storiche, il museo esplora la storia della pesca, della navigazione e del commercio marittimo che hanno plasmato la cultura islandese per secoli.

Museo Marittimo di Reykjavik

Fonte: iStock

Museo Marittimo di Reykjavik

9. Aurora Reykjavík – The Northern Lights Center

Tutto quello che avete sempre voluto sapere sull’aurora boreale, uno dei fenomeni naturali più spettacolari al mondo, vi verrà svelato all’Aurora Reykjavík – The Northern Lights Center. Attraverso mostre interattive, proiezioni immersive 3D a 360 gradi, simulazioni realistiche e immagini mozzafiato, questa esposizione esplora i principi scientifici dietro l’aurora boreale, che potete ammirare come se vi trovaste sotto il cielo stellato islandese.

10. Whales of Iceland

Visitare questo museo è come fare un tuffo in mare alla scoperta delle diverse specie di balene che popolano le acque islandesi, dai maestosi capodogli alle acrobatiche orche. Potrete ammirare modelli a grandezza naturale di questi giganteschi animali marini, conoscere le loro caratteristiche fisiche, i comportamenti sociali e il ruolo fondamentale che rivestono nell’ecosistema marino.

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Lennusadam, cosa vedere in questa zona di Tallinn

Quando si pensa a Tallinn, una delle prime immagini che viene in mente è quella del suo pittoresco centro storico medievale. Ma c’è un’altra gemma nascosta che merita una visita: Lennusadam, il “porto degli idrovolanti”, parte del Museo Marittimo Estone. Molto più di un museo, questo luogo è un viaggio avvincente nella storia marittima dell’Estonia. Infatti, non solo racconta storie di avventure, scoperte e innovazioni tecnologiche, ma consente anche di salire a bordo delle imbarcazioni d’epoca ed esplorarne le strutture interne, offrendo un’esperienza unica e coinvolgente.

Al tempo stesso, Lennusadam è anche un centro educativo e culturale che propone mostre interattive e programmi didattici rivolti ai visitatori di tutte le età. La zona circostante, con splendide viste sul mare e una passeggiata lungo il porto, è anche una meta ideale per chi desidera combinare cultura e relax in una cornice storica suggestiva. Se sei un appassionato di storia, nautica o semplicemente ami il mare, Lennusadam è una tappa obbligata nella visita di Tallinn.

La Storia di Lennusadam

Lennusadam ha sede in un hangar per idrovolanti situato nel porto antico, nell’area di quella che fu la fortezza navale di Pietro il Grande. Costruito all’inizio del secolo scorso per ospitare una flotta aerea destinata a pattugliare il Mar Baltico, dopo la Rivoluzione Russa cambiò destinazione d’uso diverse volte, venne utilizzato alternativamente per scopi militari e civili, fino all’abbandono definitivo. Con l’indipendenza dell’Estonia iniziò il processo di restauro che portò all’apertura del Museo del Mare nel 2012.

Il “Porto degli idrovolanti” rappresenta per l’Estonia un tributo alla sua lunga tradizione marittima, pertanto riveste una grande importanza storica e culturale per l’intera regione baltica. Il complesso ospita una notevole collezione di circa 200 imbarcazioni di varie epoche, inclusi sottomarini e navi rompighiaccio, che offrono un quadro completo delle diverse tipologie di navigazione che hanno caratterizzato la storia marittima estone, evidenziando l’evoluzione tecnologica e l’adattamento alle sfide ambientali affrontate nel corso del tempo.

Lennusadam - Museo marittimo estone

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Lennusadam – Museo Marittimo Estone a Tallinn, Estonia

Principali Attrazioni di Lennusadam

Vanto di Lennusadam è senza dubbio la sua flotta di navi storiche. I visitatori possono salire a bordo di un sottomarino sovietico, ammirare l’imponenza di una rompighiaccio e scoprire la vita dei marinai a bordo di un’autentica nave mercantile d’epoca. Ogni nave racconta una storia, trasportando i visitatori in un’epoca diversa e offrendo un’esperienza unica.

Il Sottomarino Lembit

Tra i tesori più significativi di Lennusadam c’è il sottomarino Lembit, costruito nel 1936 per la Marina Estone e utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale. Misura circa 60 metri di lunghezza per 7 metri di larghezza e una delle sue caratteristiche distintive è la presenza di quattro lanciasiluri a prua e due a poppa, che lo rendono una formidabile arma subacquea.

Si tratta di uno dei pochi sottomarini prebellici ancora esistenti al mondo e rappresenta un’importante testimonianza dell’ingegneria navale dell’epoca. Il Lembit operò nel Mar Baltico per oltre quarant’anni ed è quindi uno dei sommergibili più longevi e storicamente significativi della sua epoca.

La visita guidata consente di accedere alla sala dei siluri, alla sala macchine, alla sala di controllo, cuore operativo del Lembit, dove gli strumenti di navigazione e comunicazione sono ancora perfettamente conservati. E’ inclusa anche la zona degli alloggi dell’equipaggio, che offre uno spaccato della vita quotidiana dei marinai a bordo.

La nave rompighiaccio Suur Tõll

Altro gioiello del Museo del Mare è la nave rompighiaccio Suur Tõll, tra le più grandi e antiche imbarcazioni di questo tipo ancora esistenti. Costruita nel 1914, porta il nome di un leggendario gigante del folklore estone e nel corso della sua lunga carriera ha svolto un ruolo cruciale nel mantenere aperte le rotte marittime durante i rigidi inverni del Mar Baltico. Un’attività che ha avuto importanti implicazioni economiche, permettendo il flusso continuo di merci e materie prime tra i porti baltici e il resto del mondo. Dopo decenni di servizio e un accurato restauro, nel 1988 la nave è entrata nella collezione del Museo Marittimo Estone, dove continua a essere un’importante testimonianza della storia marittima e dell’ingegneria navale.

Salire a bordo della Suur Tõll è un’esperienza educativa e coinvolgente, che consente di immergersi nella vita e nelle operazioni di una rompighiaccio storica. La visita include il ponte di comando, dove si trovano gli strumenti di navigazione originali, e la sala macchine, un’impressionante spazio pieno di caldaie a vapore e macchinari complessi che alimentavano la nave. Le aree residenziali, con le cabine dell’equipaggio e la sala da pranzo ufficiali, mostrano come i marinai vivevano e lavoravano durante le lunghe missioni invernali.

Lennusadam Museo Marittimo Estone

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Lennusadam – Museo Marittimo Estone a Tallinn, Estonia

Reperti marittimi

Oltre alle navi storiche, il Museo Marittimo Estone ospita una vasta collezione di reperti marittimi che arricchiscono ulteriormente l’esperienza di visita. Tra questi ci sono antiche mappe nautiche, strumenti di navigazione, e modelli di navi che illustrano le tecniche costruttive di diverse epoche. Tra i reperti più affascinanti figurano sicuramente i relitti recuperati nelle acque del Baltico, che offrono uno sguardo raro e prezioso sulle tecniche di costruzione navale e sulla vita quotidiana a bordo delle navi nel passato.
Il museo espone anche una raccolta di armamenti navali, uniformi storiche e documenti che tracciano le vicende della Marina Estone. Le esposizioni interattive permettono di sperimentare in prima persona la vita di bordo e le sfide della navigazione, rendendo il museo un luogo dinamico ed educativo.

Le mostre a Lennusadam

Oltre alle navi e alle esposizioni permanenti, il Lennusadam ospita diverse mostre interattive che approfondiscono la storia marittima dell’Estonia. Grazie all’utilizzo di tecnologie multimediali, i visitatori possono quindi conoscere la vita dei pescatori del Mar Baltico, scoprire il ruolo fondamentale del porto di Tallinn nel corso dei secoli e approfondire le tecniche marittime utilizzate nel tempo.
Lennusadam ospita regolarmente anche mostre temporanee incentrate su diversi aspetti della storia marittima e della cultura estone. Assicuratevi di consultare il calendario del museo per scoprire le mostre in corso durante la vostra visita.

Attività per famiglie

Lennusadam è una meta ideale per famiglie con bambini. Il museo offre un’ampia gamma di attività dedicate ai più piccoli, tra cui una sala giochi a tema marittimo e un laboratorio di costruzione di modellini di navi in cui il divertimento è assicurato. Con il simulatore di navigazione, poi, i piccoli visitatori possono provare l’emozione di guidare un sommergibile virtuale attraverso una simulazione altamente realistica.

Oltre il Museo: il quartiere Kalamaja

Lennusadam si trova nel vivace quartiere di Kalamaja, un’ex area industriale trasformata in un popolare centro artistico e culturale. Dopo aver visitato il museo, si può passeggiare per le strade acciottolate del quartiere, ammirare i murales colorati, visitare le gallerie d’arte e gustare un pasto in uno dei tanti ristoranti e caffè dei dintorni.

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Un viaggio a Santa Caterina di Pittinuri, nel Montiferru sardo

Seppur la Sardegna sia una delle destinazioni più amate in tutto il mondo, ci sono alcune zone che, ancora, non sono molto conosciute. I paesaggi variegati del Montiferru e i suoi piccoli borghi marinari, per esempio, rappresentano località bellissime che non sempre trovano spazio nei classici itinerari di chi sceglie l’isola come meta delle proprie vacanze, e questo è un peccato. In particolare, nella provincia di Oristano, spicca un piccolo borgo chiamato Santa Caterina di Pittinuri che primeggia per la qualità delle sue acque, per il clima favorevole e per la sua atmosfera selvaggia fatta di scogliere, grotte e spiagge sabbiose.

Questo è un territorio antico, da capire ed esplorare lentamente. Cosa vedere, quindi, in questo viaggio alla scoperta di Santa Caterina di Pittinuri e dei suoi dintorni per un’esperienza diversa a contatto con una Sardegna meno nota, ma altrettanto speciale? Lo raccontiamo in questo articolo, ricco di storie, consigli e suggerimenti.

La bellezza di Santa Caterina di Pittinuri

Un pittoresco borgo marinaro circondato da spiagge bellissime che, nelle giornate di maestrale, diventano lo scenario perfetto dove dedicarsi al kite e wind surf. La zona costiera di Santa Caterina di Pittinuri, oltre al suo mare e all’atmosfera tranquilla, è rinomata anche perché custode da più di 400 anni di una torre costiera, chiamata appunto Torre di Pittinuri. La torre fu costruita nel 1578 e trovandosi sopra un rilievo roccioso alto 28 metri rendeva possibile avvistare altre torri costruite in questo periodo e collocate nelle località costiere attigue, oltre che imbarcazioni provenienti dal mare. Si erge con una forma sinusoidale e ha l’aspetto marinaresco e rustico caratteristico di una torre di avvistamento.

Questa località balneare, turistica e allegra, unisce i profumi e colori del mare con quelli della montagna e delle foreste del Montiferru. All’interno del borgo spicca la chiesetta di origine medievale, dove a metà maggio si celebra la festa di Santa Caterina: il santuario, infatti, diventa meta di un pellegrinaggio che parte dalla basilica di Cuglieri, di cui Santa Caterina di Pittinuri è frazione. Cosa fare, qui, se non godersi la vita lenta del centro Sardegna rilassandosi su splendide insenature come la cala di Riu ‘e sa Ide, costituita da lingue di roccia che, come balene spiaggiate, sprofondano dolcemente nel mare, creando una piscina naturale dalla quale è possibile calarsi per fare il bagno (fate però molta attenzione a non scivolare!).

Litorale di Santa Caterina di Pittinuri

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Vista aerea del litorale di Santa Caterina di Pittinuri

Cosa vedere nei dintorni

Dopo aver scoperto le bellezze di Santa Caterina di Pittinuri, perché non dedicare un pomeriggio al vicino borgo di Cuglieri? Tra le cose da vedere spicca senza dubbio la basilica e collegiata di Santa Maria della Neve: bella e maestosa, grazie alla sua altezza è visibile da qualsiasi via della città. La facciata della chiesa è piuttosto recente (XX secolo) e presenta una forma molto regolare, moderata e squadrata. L’interno è notevolmente curato e gode del restauro effettuato agli inizi del XXI secolo. È composta da una sola navata e al centro presenta una grande cupola con la volta a botte. Questa chiesa raccoglie numerose tele e quella forse più celebre raffigura un evento miracoloso avvenuto moltissimi anni fa, nel XIV secolo, legato al ritrovamento in questo posto di una statua della Madonna col Bambino.

Da Cuglieri è possibile ammirare un promontorio prorompente: si tratta del complesso vulcanico del Montiferru, la cui cima più alta è il Monte Urtigu. Il picco più elevato raggiunge i 1050 metri e sono presenti alcuni sentieri raggiungibili valicando le strade che connettono i piccoli borghi nei pressi dell’abitato di Cuglieri e di Santa Caterina di Pittinuri. Dalla cima del monte si ha una vista spettacolare su tutto il territorio attiguo e anche su quello più distante.

Luoghi culturali e storici

Per una giornata all’insegna di storia e cultura bisogna lasciarsi alle spalle le spiagge di Santa Caterina di Pittinuri e visitare uno dei siti medievali più interessanti della regione, quello del Casteddu Ezzu, detto anche semplicemente Castello di Montiferru. Secondo alcuni fu costruito nel XII secolo per difendere i territori limitrofi. Con il passare dei secoli, soprattutto dopo una brutta vicenda che coinvolse dei marchesi locali, non venne più utilizzato, perdendo parte della sua bellezza originaria. A giudicare dalla struttura oggi visibile doveva essere veramente un bel castello, temibile da chi lo osservava dalla valle sottostante. Purtroppo però non ci sono studi che descrivano le funzioni delle sue aree interne.

Nelle vicinanze è possibile visitare anche i monumenti dell’età prenuragica rappresentati dalle domus de Janas di Fanne Massa e di sa Spelunca de Nonna, dove sono presenti un atrio, una cella voltata e due camere funerarie. Nell’altopiano di Corchinas, invece, si trovano i resti della Cornus fenicio-punica (VI secolo a.C.), centro della rivolta antiromana durante le guerre puniche, mentre di epoca romana, i curiosi troveranno le tombe con iscrizioni, monete, statue e i resti di un ponte. All’interno del sito archeologico di Cornus è presente anche l’area paleocristiana di Columbaris che custodisce i resti di due basiliche, raro esempio sardo di battistero paleocristiano, e un’arca cimiteriale cristiana.

Le spiagge da non perdere vicino a Santa Caterina di Pittinuri

Sono molti i luoghi magici nei dintorni di Santa Caterina di Pittinuri, uno su tutti l’iconico e scenografico arco di S’Archittu. Questo monumento naturale, insieme alla sua piccola spiaggia, è una location amata soprattutto al tramonto. Per scatti indimenticabili sarà fondamentale aspettare che il sole si posizioni esattamente dentro l’arco. Nella parte meridionale del borgo, invece, si trova la spiaggia Stella, nota anche come ‘spiaggia dei preti’ perché in passato sede di un seminario estivo. Qui i bagnanti troveranno una meravigliosa sabbia chiara intervallata da bianchi scogli piatti tipici di questo territorio, oltre che una scalinata in pietra che conduce alla piccola spiaggia di sa Capanna, una delle mete preferite degli appassionati di immersioni, pesca subacquea e snorkeling.

Arco di S'Archittu

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L’iconico arco naturale di S’Archittu al tramonto
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Ankara Asia hotel Idee di Viaggio Turchia Viaggi viaggiare

Hotel ad Ankara, zone dove prenotare per scoprire la magia della Turchia

Cosmopolita, con un centro storico d’eccezione e un’anima antica e moderna: Ankara è la Capitale della Turchia (dal 1923) ed è ricchissima di tesori da scoprire assolutamente. Spesso quando scegliamo la Turchia come prossima meta delle vacanze, tendiamo a optare per Istanbul. Ma Ankara non è di certo meno splendida: il Castello si trova sulla cima della collina della città, e la vista panoramica è mozzafiato. Visitarla non è difficile, considerando che la città è molto ben servita, tra metro e bus, ed è anche collegata ottimamente. Ma come trovare l’hotel ad Ankara e quali sono le zone migliori dove dormire? I nostri consigli di viaggio.

Centro storico

Zone migliori dove dormire ad Ankara: il centro storico

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Quartieri dove dormire ad Ankara: il centro storico

Sono tantissime le strutture ricettive nel centro storico di Ankara dove prenotare. Questa soluzione è la scelta giusta se preferisci una zona più cosmopolita, ben servita, dove trovi tutto l’occorrente per una vacanza in totale relax, senza considerare l’atmosfera del quartiere, che vale davvero la pena di visitare. Tra l’altro, è situato su una collina rocciosa a circa 150 metri di altitudine. Segna assolutamente una visita alle Terme di Caracalla, nell’antico quartiere di Ulus, o almeno… ai resti dell’impianto termale, che sono databili al III/IV secolo. Per quanto riguarda gli hotel, ne trovi molti moderni, con tutti i comfort e i servizi, oltre che con viste panoramiche sulla città. Il plus? Costano davvero molto poco.

Selanik Caddesi

Tra le soluzioni più “in” dove dormire ad Ankara per approfondire la vita notturna non possiamo che suggerirti l’isola pedonale Selanik Caddesi. Non solo puoi trovare un’ampia gamma di alberghi e strutture, ma nei dintorni non mancano in alcun modo locali e discoteche dove prolungare la serata fino a notte fonda, ammirando le luci della città e apprezzando l’ospitalità turca. I costi oscillano in base all’hotel, ma ci sono anche molte suite disponibili a un prezzo accessibile. Quando prenotare qui? Se preferisci decisamente la movida in viaggio!

Çankaya

Hotel ad Ankara, la zona di Çankaya

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Veduta panoramica su Çankaya, tra le migliori zone dove prenotare

Una delle zone preferite dai turisti dove prenotare ad Ankara per la notte è Çankaya. Scelta che non sorprende, per vari motivi: prima di tutto, qui si trovano alcuni degli edifici più antichi e importanti del Paese. La zona, però, è anche apprezzata per la vita notturna, proprio come Selanik Caddesi. Generalmente, è il quartiere perfetto per chi viaggia per affari in Turchia, ma non solo, considerando che comunque la zona è ben servita, sebbene sia un po’ lontana dalla Città Vecchia. Anche in questo caso i prezzi variano in base alle strutture, ma molti hotel si trovano vicino alla metro, quindi posizioni strategiche per visitare la Capitale della Turchia. In questa parte della città, non perdere in ogni caso il Mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk, il Monumento Ittita del Corso del Sole e la Moschea Kocatepe.

Kavaklidere

Altra zona dove dormire ad Ankara è quella di Kavaklidere, che si trova esattamente più a nord della città. Perché soggiornare qui? In tal caso per entrare a contatto con la cultura del posto, essendo un punto prevalentemente residenziale. Tra l’altro, è uno dei quartieri più rinomati della Capitale turca, ed è vicino al centro della città. Perfetto per te se non vedi l’ora di fare shopping in vacanza e se vuoi scoprire i gusti e i sapori più autentici. Per quanto riguarda le strutture, i costi rimangono abbordabili e gli hotel moderni: non manca una soluzione vasta di camere o appartamenti.

Kizilay

A sud di Ulus, Kizilay è il quartiere degli affari della Capitale della Turchia. Di conseguenza, qui puoi trovare diverse opzioni per l’alloggio, i cui costi si abbassano rispetto agli altri quartieri. La zona è particolarmente rinomata per la presenza capillare dei centri commerciali, e infatti è definita dai turisti come “il cuore commerciale della città”. Di giorno, la vita cittadina è piuttosto frenetica, ma vale la pena di vedere questa zona di notte, quando le luci sfavillanti della città (e i suoi colori) danno il meglio.

Söğütözü

Hotel ad Ankara: sogotozu

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Il distretto di Söğütözü, dove prenotare ad Ankara

Anche il distretto di Söğütözü non è da meno, anzi: è un altro dei punti nevralgici della città, per il commercio, per gli affari e per lo shopping. Non è molto distante dal centro storico, ma c’è di più: la zona è servita dalla metropolitana, e la maggior parte degli alberghi sono concentrati proprio nei dintorni. Non mancano ottimi ristoranti con cui allietare il soggiorno nella Capitale turca e provare le specialità.

Consigli per scegliere l’hotel ad Ankara

Andare in Turchia è sempre un’ottima idea: le spiagge sono mozzafiato, Istanbul è una delle città più amate al mondo, e la Capitale Ankara non è da meno. La scelta dell’albergo dove soggiornare ad Ankara può non essere facile, soprattutto se non conosci bene la zona. Ti abbiamo mostrato alcuni dei quartieri migliori dove soggiornare, elencando i pregi, utili per avere una dritta su cosa fare in loco: shopping, movida, attrazioni. Spesso, a guidare la prenotazione è proprio questo: cosa hai intenzione di visitare nella Capitale turca? Considera che grazie alla metropolitana puoi spostarti facilmente, ma non mancano taxi e bus.

Può essere utile chiederti: cosa è importante per te? Su cosa proprio non puoi glissare? Magari un hotel moderno, con servizi precisi, o ancora centro benessere incluso, oppure la vicinanza alla metro o alle attrazioni più interessanti di Ankara. C’è da dire che, come qualsiasi altra Capitale, Ankara non offre unicamente hotel e alberghi, ma anche B&B o appartamenti.

Al di là di questo, in ogni caso, visitare Ankara rimane un’emozione: è la Capitale della Turchia da poco più di 100 anni, oltre a esserne ormai il cuore economico-finanziario. Composta da 16 centri urbani, il clima è estremamente caldo in estate, mentre le temperature medie in inverno sono basse, spesso sotto lo zero. Il mezzo di trasporto più usato è di certo la metro, come anticipato, che collega benissimo la città. Diversi i musei che, a parere nostro, non puoi proprio perderti, come il Museo delle Civiltà Anatoliche, o ancora un luogo “must” della Capitale come il Mausoleo di Anıtkabir, che si trova nel quartiere di Anittep e rientra tra le tappe immancabili.

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Consigli itinerari culturali Lussemburgo Viaggi viaggiare

Lussemburgo: clima e temperatura della città

Il Lussemburgo, piccola nazione situata nel cuore dell’Europa centrale, è spesso conosciuto per il suo ruolo fondamentale a livello finanziario e politico per l’intero sistema europeo.

Tuttavia, questo affascinante Paese, con la sua capitale Lussemburgo, offre molto di più che solo grattacieli e banche. La sua capitale è un gioiello nascosto e ancora probabilmente poco conosciuto a livello turistico, che vanta un ricco patrimonio culturale, architetture storiche medievali e paesaggi unici e pittoreschi. Pianificare nei dettagli una visita verso questo affascinante Paese ed in questa grande città è importante, come del resto conoscere il clima e la temperatura del luogo per preparare al meglio il proprio itinerario e godere della visita senza imprevisti dal punto di vista climatico.

Cascate del Lussemburgo Schiessentumpel

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Le cascate del Lussemburgo Schiessentumpel, escursione fuori città

Com’è il clima di Lussemburgo?

Il clima di Lussemburgo è un clima tipicamente temperato, con inverni miti ed estati fresche, influenzato principalmente dalle correnti dell’Oceano Atlantico, che contribuiscono a rendere il clima relativamente umido e moderato. Le precipitazioni, durante l’anno, sono distribuite uniformemente, anche se nei mesi autunnali risulta una certa intensificazione, con una media di 8/9 giornate di pioggia al mese.

Le stagioni in Lussemburgo

Per capire meglio cosa aspettarsi durante l’anno ed organizzare la visita a Lussemburgo nel miglior modo possibile, è utile guardare nel dettaglio le stagioni che caratterizzano il Paese durante l’anno:

Inverno, da Dicembre a Febbraio

La temperatura a Lussemburgo di inverno va dagli o°C ai 5°C , si parla dunque di un clima fresco, ma raramente estremamente freddo. In questi mesi si verificano spesso alcune nevicate, che ricoprono la città di Lussemburgo di un leggero manto bianco, aggiungendo un tocco magico alle sue storiche e incantevoli strade medievali oppure gli edifici storici che circondano la città, come il castello di Vianden. Le giornate sono corte e il sole tramonta presto, soprattutto nel mese di Dicembre.
Visitare la città di Lussemburgo in questo periodo è ideale per chi ama l’atmosfera natalizia, con i mercatini di Natale che animano il centro città e le decorazioni che illuminano le strade.

Primavera, da Marzo a Maggio

La stagione probabilmente migliore per visitare Lussemburgo città è la primavera.

Il clima di Lussemburgo in questi mesi, infatti, è molto gradevole (dai 5°C ai 15°C), con giornate che diventano man mano più lunghe e soleggiate. È la stagione perfetta perché permette di visitare i parchi ed i giardini delle città con i loro coloratissimi fiori, ma non c’è solo questo. È, infatti, il periodo perfetto per godere delle migliori escursioni nei dintorni di Lussemburgo senza la folla dei periodi di alta stagione, per un’atmosfera più tranquilla e rilassata.

Estate, da Giugno ad Agosto

L’estate, l’alta stagione di Lussemburgo, un periodo in cui le temperature raramente superano i 25°C. Durante questi mesi le giornate sono lunghe e soleggiate e permettono di vivere le numerose attrazioni all’aperto, partecipare ai diversi festival in giro per la città di Lussemburgo e fare escursioni. Luglio è considerato il mese più caldo, con temperature che superano di poco i 20°C.

Anche l’estate in Lussemburgo è periodo di alta stagione, la città non perde mai il suo fascino accogliente e rilassato, dai tratti storici ed unici.

Autunno, da  Settembre a Novembre

Le temperature in Lussemburgo d’autunno si possono considerare nella media europea, dai 10°C ai 15°C, che via via scendono verso i 5°C di Novembre. L’autunno è caratterizzato da giorni più piovosi e da un’atmosfera fresca. Visitare il Lussemburgo d’autunno permette, oltre che di godere di un clima piacevole, anche di ammirare gli alberi nei parchi e nei boschi che si tingono di rosso, arancione e giallo, creando paesaggi unici e suggestivi, perfetti per passeggiate romantiche e scatti indimenticabili.

Scorcio del Fiume Alzette di Lussemburgo

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Scorcio del fiume Alzette che attraversa la città di Lussemburgo

Consigli per un viaggio in Lussemburgo

Come vestirsi per scoprire la città di Lussemburgo e i suoi dintorni?

Per vivere al meglio l’esperienza lussemburghese e le diverse esperienze che il territorio del Lussemburgo ha da offrire, la scelta dell’outfit in base alla stagione non è da lasciare al caso.

Nei mesi più caldi e miti, come la primavera e l’estate, il consiglio migliore è quello di affidarsi ad un abbigliamento leggero e, dove possibile, a strati. Come spiegato in precedenza, il clima del Lussemburgo non è afoso e torrido in questi mesi, come magari il resto del continente. Dunque, un abbigliamento di questo tipo, accompagnato da scarpe morbide per le numerose escursioni fuori la città di Lussemburgo, è l’ideale.

D’altro canto, in inverno ed autunno, non può mancare una giacca impermeabile nella propria valigia o, comunque, un ombrello. Questo a causa della probabilità di pioggia più elevata nel periodo autunnale. Inoltre, le scarpe impermeabili possono aiutare sia in caso di pioggia per le escursioni fuori porta, sia per contrastare la neve nei periodi invernali.

Attività ed attrazioni nella capitale del Lussemburgo

È importante prendere in considerazione il clima prima di una visita in questo piccolo Paese, incastonato tra Belgio, Francia e Germania, poiché in base alle varie stagioni è possibile svolgere diverse attività e visitare diverse attrazioni.

In inverno, ad esempio, sono da non perdere i mercatini di Natale, con i loro profumi, le loro luci ed i prodotti di artigianato locale, o anche le piste di pattinaggio. La neve ed il clima invernale del Lussemburgo possono rendere questo periodo davvero magico, per grandi e bambini.

In primavera le attrazioni principali sono giardini e parchi, come il Parc Municipal de la Ville de Luxembourg e il Parc de Merl-Belair, per ammirare la natura in fiore, ed il centro storico, da esplorare con più calma data la bassa stagione.

In estate, invece, grazie al clime mite del Lussemburgo, in città si organizzano numerosi festival all’aperto, dal Festival della Musica al Festival del Cinema, oltre che avere la possibilità di fare moltissime escursioni nelle vicinanze della città di Lussemburgo.

Proprio come l’estate, poi, anche l’autunno è uno dei periodi migliori per fare delle escursioni, nonostante il clima lussemburghese decisamente più piovoso. Per gli amanti della fotografia, infatti, la natura offre paesaggi unici, da immortalare almeno una volta nella vita.

Lussemburgo, con il suo clima temperato e le stagioni ben definite, offre un’esperienza unica e affascinante in ogni periodo dell’anno. Per programmare una visita durante il periodo invernale per scoprire l’atmosfera natalizia oppure pensare ad un’avventura estiva per esplorare i festival e le attrazioni all’aperto, conoscere il clima e la temperatura della città aiuterà a preparare al meglio l’itinerario per Lussemburgo in modo perfetto.

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Quali sono gli aerei più veloci del mondo? La Top 10

In molti ricorderanno probabilmente l’iconico Concorde, un jet supersonico che per quasi 30 anni ha solcato l’oceano Atlantico a velocità incredibili: fu il secondo velivolo commerciale a raggiungere Mach 2, toccando quasi i 2.200 km/h. A causa di un drammatico incidente e dei costi notevoli per la manutenzione e il rifornimento di aerei di questo tipo, il jet è stato messo in congedo nel 2003. E da quel momento nessun altro velivolo ha saputo fare di meglio. Ad esclusione dei voli militari, quali sono ad oggi gli aerei più veloci del mondo? Scopriamolo insieme.

Gli aerei più veloci del mondo

Per i voli commerciali, è davvero difficile poter toccare certe velocità: il peso e i costi da affrontare per ridurre notevolmente i tempi in viaggio sono eccessivi, quindi le tratte transoceaniche hanno ancora una durata notevole – a discapito dei passeggeri, che comunque si sarebbero trovati a pagare cifre da record per poter viaggiare più velocemente. Molti jet privati, tuttavia, hanno pian piano adeguato la loro tecnologia per poter raggiungere almeno velocità Mach 1, pari a circa 1.225 km/h (ovvero la velocità del suono). Ecco quali sono i più veloci al mondo.

La classifica dei jet super veloci

Al decimo posto troviamo il Dassault Falcon 7X, entrato in servizio nel 2007 e ancora oggi in funzione: è stato il primo velivolo privato ad avere integrato il sistema di controllo Fly-by-Wire, che sostituisce i tradizionali comandi di volo diretti con un sistema elettronico digitale. La sua velocità? Circa 1.112 km/h, ovvero Mach 0,9. La sua autonomia è pari a meno di 9.500 km, tuttavia sufficiente per un volo diretto tra Londra e Singapore.

Il nono posto è occupato dal suo successore, il Dassault Falcon 8X: tocca una velocità di Mach 0,9 (ovvero 1.112 km/h) come il suo compagno, ma ha decisamente più autonomia – oltre 10.300 km a tratta. L’ottava posizione vede spiccare il Bombardier Global 6500, anch’egli con una velocità Mach 0,9: la “battaglia” si gioca tutto sulle distanze, visto che questo jet privato può coprire oltre 10.600 km senza bisogno di fare scalo.

Saliamo leggermente con il settimo posto, dove si classifica il Bombardier Global 7500: stavolta siamo ad una velocità Mach 0,925 (pari a 1.142 km/h), con possibilità di coprire tratte fino a quasi 12.400 km senza scalo. In sesta posizione troviamo il Gulfstream G500, che vola anch’egli a Mach 0,925 e tocca un’autonomia di poco più di 8.500 km. Mentre al quinto posto c’è il Gulfstream G600, che ha la stessa identica velocità ma una portata ben superiore – pari a più di 10.600 km.

Quarta posizione per il Gulfstream G650ER, che ha dalla sua parte una maggior autonomia (la sigla “ER”, infatti, sta per “raggio esteso”): la sua velocità è ancora Mach 0,925 e la portata è di ben 12.000 km senza scalo. Al terzo posto, toccando il podio, c’è il Gulfstream G650: con una velocità Mach 0,925 e un’autonomia di oltre 11.200 km, è un vero leader nel settore. Ancora un Gulfstream per il secondo posto. Si tratta del G700, anch’egli in grado di raggiungere Mach 0,925 e con un’autonomia di 12.000 km.

Eccoci infine al primo posto: se lo aggiudica il Cessna Citation X+, che guadagna il titolo di jet privato più veloce al mondo. La sua velocità massima è Mach 0,935, pari a circa 1.154 km/h, e ha un’autonomia decisamente ridotta (appena 5.500 km). Per i più curiosi, tuttavia, c’è un’importante novità: il prossimo anno dovrebbe decollare il Bombardier Global 8000, che probabilmente sottrarrà il titolo al Cessna. Si parla infatti di una velocità Mach 0,94 (1.160 km/h) e di un’autonomia di oltre 12.800 km.

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Come arrivare all’Isola di San Giulio

L’Isola di San Giulio: piccola per dimensioni, ma ricca di magia, leggende e storia. Fu qui che San Giulio, nel 390 d.C., stendendo un mantello sull’acqua e con l’aiuto di un bastone, navigò fino alle sue sponde dove cacciò i serpenti e draghi che l’abitavano e fondò la sua chiesa. Verità o leggenda, la realtà è che lunga 275 metri e larga 140, l’Isola di San Giulio rappresenta una gemma imperdibile per chi desidera trascorrere una gita fuori porta in una destinazione poco battuta dal turismo di massa. E di questo non abbiamo nessun dubbio!

Situata al centro del lago d’Orta, in provincia di Novara, può essere visitata in un pomeriggio girovagando per le sue strade pedonali, ammirando gli edifici storici e godendosi gli eventi musicali organizzati soprattutto durante la stagione estiva. Ma come raggiungere l’Isola di San Giulio? Dove si prende il traghetto? E come arrivare all’isola dalle città italiane più vicine? In questo articolo rispondiamo con cura a tutte queste domande, fornendovi le informazioni di cui avete bisogno per arrivarci in totale semplicità e comodità.

Come raggiungere l’Isola di San Giulio

Per arrivare all’Isola di San Giulio e al suo borgo antico, considerato tra i più belli d’Italia, è necessario salire su un traghetto. Prima, però, bisogna raggiungere il lago d’Orta, situato a ovest del Lago Maggiore, tra le province di Novara e Verbano-Cussio-Ossola. Per farlo si hanno diverse opzioni: l’auto, i mezzi pubblici e l’aereo.

Arrivare all’isola in auto

Il modo più semplice per raggiungere l’isola è con l’auto: da Milano, distante 90 km, basterà percorrere l’autostrada A8 e A26 con uscita Arona (direzione Borgomanero km 12), mentre da Torino, distante 120 km, l’autostrada è la A4 con uscita Borgomanero (direzione Borgomanero – SR n.229 km 16 ). Per chi percorre la A26 (Genova Voltri/Gravellona Toce), l’uscita da tenere a mente è Gravellona Toce (direzione Omegna – SR n.229 km 18). 

Come arrivare in treno 

Chi non vuole usare l’auto, ma preferisce spostarsi con un mezzo più sostenibile così da non dover pensare al parcheggio, le soluzioni ideali sono il treno o gli autobus. La stazione ferroviaria è quella di Orta-Miasino, una fermata della linea Novara-Domodossola. Da Milano o da Torino partono diversi regionali veloci che, in un paio d’ore e con cambio a Novara, raggiungono frequentemente il lago. Con gli autobus, invece, bisogna fare riferimento a due compagnie: la Fontaneto, che percorre la tratta Stresa-Armeno-Orta e Stresa-Gignese-Orta, e la Comazzi, che percorre la tratta Arona-Borgomanero-Omegna. Una volta giunti alla stazione, basterà camminare per 2 km così da raggiungere l’imbarcadero di Orta San Giulio in Piazza Motta.

Come arrivare in aereo

Per i viaggiatori che arrivano da città più distanti e non vogliono guidare per molte ore o usare i mezzi pubblici, la soluzione perfetta è atterrare all’aeroporto di Malpensa. Distante soli 42 km, da qui sarà possibile noleggiare una vettura e raggiungere l’Isola di San Giulio e il lago d’Orta in autonomia o affidarsi ai mezzi pubblici seguendo le indicazioni che abbiamo fornito nei paragrafi precedenti.

Come arrivare all’isola con i traghetti

Per arrivare sull’Isola di San Giulio è necessario prendere uno dei tanti traghetti che partono ogni 15 minuti (a partire dalle 9:00) dalla Piazza Motta di Orta San Giulio e permettono ai visitatori di sbarcare sull’isolotto in 5-10 minuti. Chi desidera raggiungerla con maggiore autonomia, sono disponibili diversi servizi di noleggio barche con o senza conducente. Una volta arrivati sull’isola il gioco è fatto e che la scoperta di questo luogo splendido abbia inizio!

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Cosa vedere a Frèjus, la Pompei di Francia

Situata sulla costa meridionale della Francia, nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Fréjus è una città che incanta con la sua storia e bellezza naturale. Fondata dai Romani nel 49 a.C., Fréjus è spesso chiamata la “Pompei di Francia” per la sua straordinaria eredità archeologica. Le antiche rovine, le strade medievali e le spiagge dorate rendono questa destinazione perfetta per chi desidera combinare cultura, storia e relax. Con un clima mite tutto l’anno e una posizione privilegiata vicino al Mar Mediterraneo, Fréjus è una meta imperdibile per gli amanti dell’arte, dell’archeologia (e del mare).

Cosa vedere a Fréjus

Sono tantissimi i punti di interesse a Fréjus, per una visita di non solo mare. L’Ufficio del turismo organizza praticamente tutto l’anno tour guidati alle rovine e non solo.

L’Anfiteatro Romano

Uno dei siti più emblematici di Fréjus è il suo Anfiteatro Romano, risalente al I secolo d.C. Progettato per ospitare combattimenti tra gladiatori e tra uomini e animali, l’anfiteatro è stato costruito vicino alla porta di accesso della città. Questo maestoso anfiteatro poteva ospitare fino a 10.000 spettatori ed è ancora utilizzato oggi per eventi culturali e concerti. Passeggiare tra le sue antiche mura offre un viaggio nel tempo, immaginando le grandi celebrazioni dell’epoca romana. Nei secoli la struttura è stata notevolmente rimaneggiata, e l’attuale versione è il frutto di un restauro effettuato intorno al 2010. Per visitare l’anfiteatro è bene verificare gli orari di apertura, che cambiano a seconda della stagione.

La Cattedrale di Fréjus

La Cattedrale di Saint-Léonce è un altro gioiello storico. Costruita tra il V e il XII secolo, la cattedrale combina elementi di architettura romana e gotica. È divisa in due navate che un tempo erano due diverse strutture: una dedicata a Notre Dame, su resti dell’antica chiesa paleocristiana, e l’altra a Santo Stefano, risalente all’XI-XII secolo. Meritano uno sguardo più approfondito l’abside con i sepolcri dei vescovi, le antiche statue, le pale d’altare e il magnifico crocifisso in legno del XVI secolo. Il chiostro a due piani del XII secolo è un gioiello architettonico, dichiarato monumento storico di Francia, con le coperture delle gallerie tutte in legno e arcate dipinte decorate con figure di santi, personaggi storici e animali veri e fantastici. Accanto, si trova l’antico battistero paleocristiano del V secolo, forse il più antico di Francia, e il campanile del XIII secolo.

Il Museo Archeologico

Il Museo Archeologico di Fréjus offre una panoramica completa sulla storia della città, dai tempi preistorici fino all’epoca romana. Tra i reperti esposti, spiccano mosaici, sculture e oggetti di uso quotidiano che testimoniano la vita nell’antica Forum Julii, come era conosciuta Fréjus in epoca romana.

43 km di Acquedotto Romano

Un altro esempio dell’ingegneria romana è l’Acquedotto di Fréjus, che un tempo forniva acqua alla città. I resti di questo impressionante sistema idrico si estendono per oltre 40 chilometri, fino al villaggio di Mons a 520 metri di altezza sul livello del mare, e possono essere ammirati in vari punti intorno alla città. Victor Hugo commentava: “L’acquedotto nuovo e completo di 2000 anni fa era sicuramente bello, ma non certamente più bello di queste gigantesche macerie crollate su tutta la piana, che corrono, cadono, si rialzano. L’edera e i rovi si arrampicano su tutte queste meraviglie di Roma e del tempo”.

Il vivace Porto di Fréjus

Il moderno porto turistico di Fréjus è un luogo vivace, ideale per una passeggiata rilassante. Con una vasta scelta di ristoranti, bar e boutique, il porto è il posto giusto per gustare una cena con vista sul mare o per fare shopping tra le caratteristiche botteghe provenzali.

Vita da spiaggia a Fréjus

Poi c’è il mare, bellissimo nelle sue sfumature mediterranee e con splendide spiagge, che rendono Fréjus una meta estiva apprezzatissima. La Plage de Fréjus, la Plage de Saint-Aygulf e St. Raphael offrono sabbia fine e acque cristalline, per nuotare, prendere il sole e praticare sport acquatici. La spiaggia di Port Fréjus, situata ad occidente rispetto al porticciolo turistico, è particolarmente comoda, ombrosa e adatta alle famiglie con bambini. Lungo tutto il lungomare si trovano numerosi ristoranti e boutique.

Informazioni pratiche

Quando andare

Fréjus può essere visitata tutto l’anno. L’estate è ideale per chi vuole abbinare una destinazione di mare e cultura, ma può essere molto affollata, soprattutto nei mesi di luglio e agosto. L’inverno è mite e tranquillo, perfetto per una visita più rilassata e per godere dei benefici del mare furi stagione. Fréjus ospita numerosi eventi e festival durante l’anno, ma per chi ci arriva in estate, da non perdere la festa coi fuochi d’artificio del 14 agosto.

Cosa mangiare

La cucina di Fréjus è un delizioso mix di sapori mediterranei e provenzali. Tra i piatti tipici, si possono gustare la bouillabaisse, una zuppa di pesce, e la ratatouille, uno stufato di verdure. Non può mancare un assaggio della pissaladière, una sorta di focaccia con cipolle, acciughe e olive. I frutti di mare freschi sono da non perdere, così come i dolci a base di mandorle e miele. Per accompagnare il tutto, è d’obbligo un bicchiere di rosé della Provenza, rinomato per la sua freschezza e leggerezza. Un consiglio? Cercate e monitorate i giorni e gli orari dei mercati rionali per immergervi nei prodotti freschi e stagionali di Provenza.

Come arrivare

Fréjus è facilmente raggiungibile sia in auto che con i mezzi pubblici. In auto, si trova lungo l’autostrada A8, che collega Marsiglia a Nizza. La stazione ferroviaria di Fréjus offre collegamenti in treno diretti con Marsiglia, Nizza e altre città della regione. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Nizza-Costa Azzurra e Marsiglia-Provenza, entrambi a circa un’ora di distanza in auto.

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La Puglia è blindata per il G7: tutto quello che non si può fare

Mancano pochissimi giorni all’inizio del G7 presso l’hotel Borgo Egnazia di Savelletri, una frazione del comune di Fasano, in provincia di Brindisi: i grandi del mondo si riuniranno da queste parti, dal 13 al 15 giugno, per discutere di diversi impegni politici, dai quali emergerà un documento che eserciterà un’influenza significativa sulla governance globale e sui suoi processi decisionali. La Puglia sarà quindi sotto i riflettori di tutto il mondo, tanto da essere diventata – in parte – zona rossa. Scopriamo insieme tutto ciò che non si può e non si deve fare in questi giorni.

La zona rossa in Puglia

Puglia blindata per il G7. Nei giorni del summit in programma a Borgo Egnazia saranno in vigore misure di sicurezza straordinarie e limitazioni rigidissime. Lo scopo è garantire la sicurezza dei leader dei Paesi presenti e di tutti coloro che saranno in zona durante questo caldissimo periodo: i tiratori scelti sono già arrivati nelle masserie che ospiteranno i capi di Stato e le delegazioni, così come i piani in caso di attacchi (nucleari, batteriologici) sono pronti nell’eventualità in cui – ma ovviamente si spera di no – dovessero essere richiesti.

Alcuni dei limiti previsti, come è possibile immaginare, riguarderanno anche i cittadini e i turisti che saranno costretti a rispettare regole molto particolari e rigide. Per esempio, come si può leggere su La Repubblica, i lavoratori di Borgo Egnazia e San Domenico non potranno nemmeno utilizzare i telefoni, in quanto sarà vietato averli per scattare foto e video o per comunicare con i parenti.

La cena di gala presso il Castello Svevo: limitazioni anche a Brindisi

Come detto, il G7 avrà luogo a Borgo Egnazia, ma alcuni eventi collaterali ci saranno anche nelle zone limitrofe, come la cena di gala presso il Castello Svevo, il più importante e antico della città di Brindisi, la sera del 13 giugno. Si tratta di un’occasione importantissima per la bellissima città pugliese, perché potrà mostrare al mondo intero tutti i suoi affascinanti monumenti e anche la sua straordinaria cultura.

Il maniero, con la sua irresistibile bellezza e imponenza, sarà quindi al centro del mondo, ma per ragioni di sicurezza sarà sottoposto a divieti molto severi. In una serie di strade comprese fra il centro di Brindisi (principalmente fra le Sciabiche, le vie limitrofe al Castello Svevo e la parte del rione Casale prossima al Seno di Ponente) non si potrà camminare, ad eccezione dei residenti, per l’intera giornata del 13 giugno. Tantissimi saranno anche i divieti di sosta: nessun veicolo potrà sostare o circolare all’interno della zona rossa.

La chiusura dello spazio aereo

Aeroporti di Puglia ha fatto sapere che in occasione del G7 verrà temporaneamente chiuso lo spazio aereo per i voli commerciali dell’aeroporto di Brindisi dalle ore 19:00 alle ore 23:00 del 13 giugno 2024.

Il consiglio è quindi quello di contattare la compagnia aerea di interesse per verificare le variazioni (cancellazione, ritardo, riprogrammazione) del proprio volo.

Fasano divisa in tre aree

La città di Fasano è stata divisa in tre aree: “attenzione”, accesso controllato”, e “massima sicurezza”. Nelle zone ad “accesso controllato” si potrà accedere solo con i badge dall’11 al 16 giugno. Sono personali e non cedibili, a controllare il rispetto della norma ci saranno le forze di Polizia.

Nelle aree di “massima sicurezza”, invece, non si potrà assolutamente entrare, al punto che anche i lavoratori potranno raggiungere le strutture soltanto con navette scortate. Lo stesso discorso vale per gli agricoltori, che potranno arrivare presso le loro campagne solo per attività indispensabili entro le 7:00 e senza mezzi agricoli pesanti.

Divieto di balneazione e non solo

Le meravigliose spiagge della zona, da lunedì 10 sino a sabato 15, saranno aperte solo per i residenti e per gli ospiti delle strutture alberghiere, ma non per fare quello che si desidera: sarà in vigore un divieto di balneazione.

Poi ancora barche off limits per i diportisti nel porto di Savelletri, mentre l’intero seno di ponente del porto di Brindisi sarà interdetto alla navigazione, sempre da lunedì 10 fino a sabato 15.

I controlli alle frontiere

Il Ministero dell’Interno ha disposto, in vista del G7, il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere, terrestri, marittime e aeree, dalle ore 14:00 del 5 giugno alle ore 14:00 del 18 giugno. Una prassi consolidata dagli Stati in occasione di eventi analoghi.

In poche parole, già in questi giorni è sospesa la libera circolazione prevista dall’area Schengen, che consente a più di 400 milioni di persone di spostarsi liberamente tra i Paesi membri senza sottoporsi ai controlli di frontiera.

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Clima e temperatura a La Valletta: il periodo migliore per visitare la capitale di Malta

Malta è ormai da anni una delle capitali del turismo europeo. Scelta per la bellezza dei suoi paesaggi e del mare, ma anche per la sua capitale La Valletta, patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1980 oltre che capitale della cultura nel 2018. Meta preferita dai turisti di tutto il mondo che ogni anno affollano le sue strade, La Valletta offre molte attrazioni in ogni stagione, anche se quella estiva è senza dubbio la migliore, soprattutto per chi ama il mare e tutte le attività che lo riguardano.

Del resto, trattandosi di un’isola circondata da un mare da sogno, che la sua prerogativa sia il turismo balneare non è poi così strano. Tra le altre caratteristiche c’è sicuramente il fatto di vantare circa 320 monumenti che, data la sua dimensione ridotta, non è un elemento così scontato! Scopriamo insieme il clima e le temperature de La Valletta e tutto quello che si può fare in città in base alle stagioni, perché ognuna ha proprie prerogative.

Clima e temperatura a La Valletta

La Valletta, così come tutta l’isola di Malta, è caratterizzata da un clima mediterraneo, ciò significa che gli inverni sono miti e piovosi e le estati calde e spesso ventose. Per quanto riguarda la primavera, invece, solitamente è caratterizzata da giornate di sole e temperature miti, un po’ come accade in autunno. Le due stagioni possono, infatti, essere considerate molto simili tra loro.

Il clima inizia a peggiorare, diventando più freddo, intorno alla fine di settembre, quando a Malta cadono le prime perturbazioni che, in ogni caso, non sono mai troppo insistenti e aggressive. Motivo per cui non è per niente spiacevole restare a La Valletta in quel periodo, sicuramente più fresco, meno affollato e meno costoso rispetto a una vacanza estiva. Ecco perché molti turisti ogni anno decidono di visitarla proprio nel periodo invernale.

Primavera e autunno

Stagioni che nascondono sempre grandi sorprese, la primavera e l’autunno a La Valletta sono molto piacevoli e unite da temperature molto simili. Tra le numerose cose da fare anche nei dintorni ci sono sicuramente le escursioni, le visite guidate e le passeggiate tra le vecchie mura della città.

Meteo La Valletta in estate

Fonte: iStock

Quando visitare La Valletta secondo le medie delle temperature

Visite da non perdere sono quella della Concattedrale di San Giovanni, capolavoro dell’arte barocca europea (ma attenzione a visitarla in un orario che non sia quello di punta!), il Palazzo del Gran Maestro che oggi ospita l’ufficio del Presidente di Malta e gli Upper Barrakka Gardens, giardino dal quale ogni giorno, alle 12.00 e alle 16.00 vengono sparati a salve dei colpi di cannone. Perché? Per ricordare il passato della città maltese.

Estate

Il mare è senza dubbio la prima attrazione di Malta. Nel periodo estivo è possibile vivere appieno le spiagge e i vari lidi de La Valletta che offrono interessanti proposte sia per i grandi che per i più piccoli. In particolare sarà piacevole fare un tuffo nella baia di Sant’Elmo, nella parte meridionale della città, dove si trova il relitto di un cacciatorpediniere britannico della seconda guerra mondiale. Qui è possibile non soltanto farsi un bagno nelle acque maltesi, ma anche dedicarsi alle immersioni per chi ne è appassionato.

Inverno

L’inverno non è aggressivo in questi luoghi, questo è ormai conclamato. Grazie alle sue temperature prevalentemente miti è possibile passeggiare per le strade e, perché no, concedersi un po’ di shopping in quelle che sono le sue strade più frequentate: Republic Street e Merchant Street.

Sarà poi davvero suggestivo osservare i tipici balconi colorati della città (i cosiddetti gallarija, cioè galleria). Usati per la prima volta nel palazzo del Gran Maestro, successivamente sono stati costruiti in quasi tutte le case tanto da diventarne uno dei segni distintivi. Difficile resistere al loro fascino che riporta alla mente il passato dell’isola.

Nel periodo invernale c’è anche un’altra attrazione da non perdere ed è quella dei mercatini di Natale. Sì, proprio così, anche a La Valletta nell’arco di tempo che va da fine novembre a inizio gennaio, sul lungomare viene allestito un mercatino aperto tutti i giorni dove svetta anche un abete in piena atmosfera natalizia.

Le temperature di Malta

Essendo contraddistinta da un clima tipicamente mediterraneo, La Valletta vanta piacevoli temperature alquanto miti e per niente rigide. Nei mesi primaverili si aggirano intorno ai 18 gradi, per aumentare durante l’estate con picchi che possono toccare anche i 35 gradi e diminuire in autunno, quando si attestano sui 22°C. L’inverno, come è normale che sia, è la stagione più fredda anche se c’è da dire che le temperature non vanno mai sotto i 10 gradi (e non superano i 15°C).

Insomma, un clima che si può considerare molto gradevole in ogni stagione che, in ogni momento, accoglie i viaggiatori desiderosi di scoprire e ammirare i suoi angoli più nascosti e per questo suggestivi.

Quali sono le temperature a La Valletta

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Temperature medie La Valletta: piacevoli non solo in estate

Consigli utili per un viaggio a La Valletta

Gli appassionati di viaggi sono sempre alla ricerca di consigli utili legati alle località che desiderano visitare. Anche per una vacanza a La Valletta ci sono delle regole da seguire per un’esperienza davvero perfetta.

Un consiglio che vale per tutto l’anno è quello di indossare scarpe comode perché le camminate sono l’attività più frequente e, in particolare perché la capitale di Malta si trova in collina!

Se il viaggio è organizzato in estate è consigliato mettere in valigia abiti leggeri, creme solari, occhiali da sole e un cappello per evitare possibili insolazioni.

E in inverno? Basterà organizzarsi e portare un ombrello o una mantella antipioggia e una giacca a vento o cappotto che possa ripararci dal freddo improvviso. Insomma, niente di diverso rispetto a un viaggio in un’altra delle mete mediterranee.

Che dire quindi, se non che il clima è uno dei punti di forza della capitale di Malta. Grazie alle temperature miti e al sole quasi sempre alto, infatti, La Valletta si presenta come una delle destinazioni ideali e preferite per una vacanza in qualsiasi periodo dell’anno, senza preoccuparsi di dover incorrere in brutte sorprese del meteo. Se in estate incanta con spiagge da sogno, in primavera, autunno e persino in inverno ha tanto da offrire.