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Le location della terza stagione della fiction Tv Sissi

Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, meglio nota come Sissi, è forse una delle imperatrici più amate di sempre. Non a caso, cinema e mondo televisivo hanno sempre creato interessanti prodotti su di lei: il primo film muto risale al 1920 e da lì si sono susseguite tantissime produzioni, come la terza stagione della serie Tv “Sissi”, disponibile su Canale 5 e Mediaset Infinity, che racconta la sua vita alla corte di Vienna e che è stata girata in location straordinarie e che ora scopriremo insieme.

La trama della terza stagione di “Sissi”

La terza stagione di “Sissi” attraversa un periodo storico davvero turbolento, perché in quella che un giorno sarà l’Europa sta accadendo di tutto. In Francia, per esempio, viene proclamata la Repubblica e per questo Napoleone III è in fuga. Franz (Jannik Schümann), intimorito dal fatto che le rivolte possano diffondersi anche a Vienna, contro la volontà di Sissi (Dominique Devenport), decide che il principe ereditario Rodolfo d’Austria-Ungheria, nove anni, inizi l’addestramento militare. Sissi però è totalmente preoccupata da questa scelta, quindi decide di fuggire portando con sé Rodolfo (Arian Wegener)

Nel frattempo, nel regno si lavora alla realizzazione dell’Esposizione Mondiale del 1873, ma gli operai del Prater chiedono un aumento del salario e un pasto caldo. Dopo un grave incidente, il movimento operaio passa all’azione e attacca i trasporti militari per impadronirsi delle armi. Bismarck, invece, minaccia di allearsi con la Russia e di formare un’alleanza contro l’Austria-Ungheria. Franz, per mediare con lo Zar, chiede aiuto all’arciduchessa Sophie.

A seguito di una serie di peripezie, Franz ritrova Sissi e, dopo un appassionato incontro, scompare portandosi via Rudolf. L’Imperatrice decide di andare a Parigi, dove si abbandona all’assenzio e agli amanti, mentre lui fa esattamente lo stesso ma a Vienna.

Il resto di queste incredibili avventure le facciamo scoprire direttamente a voi guardando le nuove puntate della terza stagione di “Sissi”.

Dove è stata girata

Le riprese della terza stagione di “Sissi” sono state effettuate tra i mesi di aprile e agosto 2023 e in location davvero splendide. Per la prima volta dall’inizio di questa avventura targata Beta Film, infatti, vedremo sugli schermi un Paese europeo affascinante e non troppo distante dal nostro: la Croazia. Con tracce evidenti di un passato romano e veneziano, la Croazia offre centinaia di chilometri di coste e un migliaio di isole che sono una più suggestiva dell’altra. Ma non è tutto, perché questo territorio è costellato anche di città meravigliose come Dubrovnik, Spalato e Zara e da una natura raggiante in cui vivere esperienze indimenticabili.

Altre scene sono invece state girate a Riga, pittoresca Capitale della Lettonia, che colpisce il visitatore per essere una città antica ma dal cuore molto giovane. Con oltre 800 edifici in stile Art Nouveau, offre un centro storico ricco di meraviglie, al punto da essere stato dichiarato Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.

Infine Vilnius, colorata Capitale della Lituania, che si distingue per essere una città vivace e sempre più lanciata verso una dimensione più contemporanea ed europea. Straordinario è il suo centro storico, interamente pedonalizzato e dal 1994 nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità tutelati dall’Unesco.

Una piccola ottima notizia per gli amanti di questa serie Tv: le riprese della quarta stagione di “Sissi” sono già in atto, e a quanto pare verranno effettuate a Riga, Vilnius e dintorni, Croazia e Slovenia.

Sissi 3, Canale 5

Fonte: Mediaset

Una bellissima scena di “Sissi 3”
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Perché visitare il Palazzo del Principe di Monaco

Il principato di Monaco è uno dei paesi più piccoli del mondo, conosciuto per il suo casinò, il Gran Premio e sì, anche per l’atmosfera glamour che lo circonda. Ma non solo. Monaco è legato anche a un edificio che da sempre lo rappresenta: il Palazzo del Principe, dimora storica della famiglia Grimaldi dagli inizi del Duecento. Le sue radici sono antiche così come la sua storia, eppure ancora oggi rappresenta una delle mete più apprezzate dai turisti di tutto il mondo. Il motivo? Semplice, le sue attrazioni da visitare, la sua atmosfera sognante da piccolo centro e la sua posizione di fronte al mare che lo rendono uno dei luoghi più amati della Costa Azzurra. Scopriamo insieme la storia e le curiosità più interessanti del Palazzo del Principe di Monaco, gioiello dell’architettura del rinascimento italiano.

La storia affascinante del Palazzo del Principe di Monaco

Ogni edificio ha la sua storia, ed è proprio questa che ci permette di conoscerlo nei suoi angoli più nascosti. Quella del Palazzo del Principe di Monaco, se vogliamo, può essere considerata ancora più curiosa di altre. E non per un motivo soltanto. La sua origine risale agli inizi del Duecento, precisamente al 1215, quando la sua destinazione era quella di diventare una fortezza della Repubblica di Genova. Da quel momento in poi è stato bombardato e preso d’assedio da numerosi eserciti nel corso del tempo.

Perché la sua storia si lega a quella del cognome Grimaldi? Che dire, a indicarcelo è una leggenda. Sì, proprio così, perché sembra che nel XIII secolo Francesco Grimaldi, travestito da monaco fece irruzione nella fortezza con le armi nascoste sotto la tonaca e da quel momento se ne impadronì. Non si tratta dell’unica attrazione di Monaco ma è sicuramente tra le principali: la bellissima città, ricca di storia, dà modo ai visitatori di scoprire il passato glorioso attraverso l’esplorazione di alcune sale uniche nel loro genere.

La principessa Grace

L’immagine che un po’ tutti oggi hanno di meta elegante e glamour risale almeno al 1900, soprattutto quando fa il suo ingresso nella famiglia Grimaldi una delle attrici più belle ed eteree di sempre: Grace Kelly; ancora oggi ricordata con grande affetto dai monegaschi. Il matrimonio con il principe Ranieri avvenuto nel 1956, rappresenta il sogno d’amore per eccellenza, quella favola che un po’ tutti desiderano, ma che sembra irraggiungibile. Ecco, con la principessa Grace è diventato possibile. Per questo e per la sua importanza, la loro unione è sempre stata sotto i riflettori e conosciuta da tutti, amanti del gossip o meno.

Il Palazzo del Principe oggi

E oggi? Sembra che niente sia cambiato. Nonostante la favola reale sia finita, la storia e lo charme di questo luogo attirano a sé turisti provenienti da ogni parte del mondo, curiosi di scoprire una delle perle della Costa Azzurra. Si tratta della meta perfetta per ogni viaggiatore, dalla coppia alla famiglia con figli, fino ad arrivare al gruppi di amici. Il Palazzo del Principe come del resto il principato di Monaco e tutte le zone limitrofe offrono l’occasione ideale per un viaggio all’insegna della cultura, ma anche del divertimento.

Palazzo del Principe di Monaco cosa vedere
Storia del Palazzo del Principe di Monaco

Le curiosità da conoscere sul Palazzo del Principe

Luogo che vai, storia che trovi. Niente di più vero anche per quanto riguarda il Palazzo del Principe. E allora, tra leggenda e tradizione, andiamo a scoprire tutte le curiosità e gli aneddoti più interessanti legati a questo luogo ricco di fascino.

Il cambio della guardia

Come perdersi il cambio della guardia durante una visita al Palazzo? Ogni giorno, puntuale, alle 11.55 nel cortile d’onore avviene questa marcia solenne scandita dai passi dei carabinieri del Principe che, semplicemente, si danno il cambio. A confermare la conclusione della cerimonia, il suono della campana.

La visita dei grandi appartamenti

Non solo gioiello dell’architettura del rinascimento, il Palazzo dei Principi di Monaco è anche una vera e propria opera d’arte a cielo aperto. Visitando il suo interno si rischia di perdersi per la sua grandezza e, soprattutto, per i numerosi appartamenti di cui è composto:

  • Sala del trono. Spazio dall’atmosfera sontuosa dominato dal trono monegasco, opera in legno dorato risalente al XVII secolo. Alcuni lavori di restauro del soffitto hanno portato alla luce un’iconografia ispirata all’Odissea di Omero;
  • Galleria dorata. Si tratta di un’ampia galleria, dove si svolgono i ricevimenti ufficiali, illuminata da splendidi lampadari in cristallo. Difficile resistere al suo fascino;
  • Sala dei principi. Qui siamo di fronte a un omaggio alla famiglia Grimaldi. Le pareti, infatti, sono ricche di loro ritratti;
  • Cappella palatina. Un luogo di preghiera ricco di opere d’arte sacra.

I giardini e la grotta sottomarina

Non soltanto l’architettura attira l’attenzione dei visitatori, anche i giardini del Palazzo del Principe profumano di meraviglia. Una vera e propria oasi verde, fatta di terrazze, giardini pensili e un roseto di 400 varietà di piante lo circondano regalandogli un’atmosfera, se possibile, ancora più sognante.  Che dire poi della sua grotta sottomarina. Proprio così, nei sotterranei è presente una grotta che si collega al mare grazie a un tunnel segreto, che in tempi antichi veniva usata come rifugio in caso di pericolo. Per tornare a quello che era il suo ruolo originale: una fortezza per proteggere il luogo dagli attacchi nemici. A rendere ancora più affascinante questo palazzo c’è l’architettura che lo circonda. Di fronte, infatti, si apre place du palais, una delle più belle e maestose dove abitanti del luogo e turisti si incontrano ogni giorno nel centro storico di Monaco.

Orari delle visite

Per le visite, che durano circa 30 minuti, ci sono orari e periodi ben precisi che sono i seguenti:

  • dal 1° luglio al 31 agosto gli orari utili vanno dalle 10 alle 19 (l’ultimo ingresso è alle 18)
  • dal 1° settembre al 31 dicembre le visite sono aperte dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17)
  • dal 1° gennaio al 30 giugno è possibile visitarlo dalle 10 alle 18 (anche in questo caso l’ultimo ingresso è alle 17).

Il Palazzo del Principe di Monaco è un luogo unico, magico perché racchiude secoli di storia, di arte e di tradizione. Si tratta di una delle residenze reali più iconiche del mondo, motivo per cui rappresenta davvero un’esperienza di viaggio imperdibile.

 

 

 

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Clima a Berna: quando visitarla e cosa aspettarsi

Stai programmando un viaggio nella capitale svizzera e vorresti capire qual è il momento migliore dell’anno per visitarla? Un buon punto di partenza è scoprire com’è il clima a Berna tutto l’anno e, solo in seguito, scegliere quando mettersi in viaggio in base alle tue preferenze in termini di temperature e condizioni meteorologiche. La città offre una moltitudine di luoghi da visitare e cose da fare ma, per godersele appieno, è importante non farsi cogliere impreparati.

Clima a Berna: una panoramica completa

Berna si trova nell’altopiano svizzero, chiamato anche “Mittelland” – una regione che si estende dal Lago di Ginevra fino al Lago di Costanza – ed è situata a circa 540 metri sopra il livello del mare. In generale, la città gode di un clima prevalentemente continentale con estati temperate e inverni freddi caratterizzati da temperature che variano da miti (quando le correnti dell’Atlantico accarezzano questa zona) a rigide, arrivando a scendere sotto lo zero. Se è vero che ormai non ci sono più le mezze stagioni, è anche vero che a Berna queste sono ancora ben definite. Ecco come si presenta la capitale della Svizzera nell’arco dell’anno.

Primavera a Berna: quando la natura si risveglia

Se stai programmando il tuo viaggio nel periodo che va da marzo a maggio, incontrerai un clima in fase di transizione, con temperature che iniziano lentamente ad aumentare durante il giorno ma che vedono ancora un calo sensibile nelle ore notturne. Mese per mese, le temperature medie sono così distribuite:

  • Marzo: 3-12°C
  • Aprile: 6-15°C
  • Maggio: 10-19°C

Nei mesi di aprile e maggio è importante non dimenticare l’ombrello o l’impermeabile poiché è il periodo in cui è più facile che si verifichino dei fenomeni di precipitazioni moderate. Tuttavia, le piogge primaverili e le temperature in crescita rendono il clima a Berna ideale per chi ama passeggiare accompagnato da quella leggera punta di freschezza che solletica la pelle. In primavera, a Berna, la natura si risveglia, l’ambiente circostante si tinge di un verde vivace e i fiori cominciano a sbocciare aggiungendo un tocco di colore al paesaggio. Questo periodo dell’anno è perfetto per godersi appieno la città nella sua stagione più rigogliosa e per praticare attività outdoor come passeggiate o escursioni in bicicletta. I giardini e i parchi di Berna diventano luoghi incantevoli dove rilassarsi e ammirare la bellezza della natura in fiore.

Estate a Berna: giornate lunghe e soleggiate

Il clima a Berna in estate è caratterizzato da giornate lunghe, luminose e soleggiate. Per chi vuole evadere dal caldo afoso tipico delle città italiane, Berna è la meta ideale poiché le sue temperature medie non raggiungono mai picchi di caldo insostenibili ma, anzi, sono così distribuite:

  • Giugno: 13-23°C
  • Luglio: 15-25°C
  • Agosto: 14-24°C

Le temperature moderatamente calde permettono di esplorare la città in totale serenità; passeggiando per il centro storico, visitando le varie attrazioni, prendendo parte a eventi e attività all’aperto e ammirando l’esplosione della natura nei parchi e giardini della capitale. A differenza di quello che si potrebbe pensare, le precipitazioni sono frequenti, soprattutto nel mese di luglio. Nonostante ciò, potrai goderti la città in tutto il suo splendore poiché i temporali sono molto veloci e passeggeri. Un consiglio per non farti trovare impreparato? Tieni sempre nello zaino un piccolo impermeabile con cappuccio da tirare fuori in caso di pioggia. L’estate a Berna è anche il momento ideale per assistere a festival all’aperto e concerti, che aggiungono un tocco di vivacità all’atmosfera cittadina.

Autunno a Berna: atmosfere magiche e foliage nei dintorni

Ami l’autunno e le sue atmosfere intriganti? Allora Berna può essere la meta giusta per un long weekend autunnale. In questo periodo, il clima inizia gradualmente a raffreddarsi con temperature più rigide che diminuiscono con il passare dei mesi, più precisamente:

  • Settembre: 11-20°C
  • Ottobre: 7-14°C
  • Novembre: 2-8°C

Le piogge si intensificano rispetto alla primavera e all’estate, concentrandosi principalmente tra ottobre e novembre. Questo periodo, con il freddo che inizia a farsi sentire, è l’ideale per godersi i locali caldi e accoglienti della città assaporando le pietanze tipiche della regione. Per chi è attratto dalla magia del foliage, Berna può essere il punto di partenza per delle escursioni nelle Alpi dove potrai ammirare tutta la bellezza dell’autunno che colora di nuance variopinte la natura circostante. Le passeggiate lungo il fiume Aare diventano un’esperienza indimenticabile, con le foglie che cadono e creano un tappeto naturale e coloratissimo.

Inverno a Berna: paesaggi innevati e atmosfere natalizie

Città Berna Inverno

Fonte: iStock

I tetti innevati della città di Berna

Berna, come molte città del Nord Europa, nel periodo invernale si accende di atmosfere magiche e incantate. Il clima in questo periodo dell’anno è decisamente freddo, le giornate sono corte e tendenzialmente grigie con temperature che si distribuiscono in questo modo:

  • Dicembre: -1°-4°C
  • Gennaio: -2°-3°C
  • Febbraio: -1°-5°C

Le nevicate sono frequenti, soprattutto tra gennaio e febbraio, trasformando il paesaggio della capitale svizzera in un dipinto che stupisce grandi e piccini. Nonostante le giornate siano più buie rispetto ad altri mesi dell’anno, la magia del Natale accende la città creando un’atmosfera suggestiva e incantata. In questo periodo non si può fare altro che lasciarsi trasportare dalle dolci atmosfere natalizie: passeggia per il centro storico e ammira la città addobbata a festa, lasciati conquistare dai mercatini natalizi con le bancarelle che vendono prodotti di artigianato, dolciumi e altre delizie della tradizione culinaria svizzera e, infine, divertiti sulle piste di pattinaggio sul ghiaccio sparse per tutta la città. I villaggi di Natale, in particolare, offrono un’esperienza unica con luci scintillanti, decorazioni festive e profumi inebrianti di canditi e vin brulé.

Il clima a Berna: qual è il periodo migliore?

Non c’è una risposta univoca a questa domanda poiché ogni stagione offre un’esperienza unica nel suo genere. In primavera, la rinascita della natura offre uno spettacolo di fiori e colori che rendono ogni passeggiata una poesia che coinvolge tutti i sensi. L’estate è il momento ideale per approfittare delle lunghe giornate soleggiate e partecipare a eventi all’aperto. L’autunno, con il suo foliage, regala atmosfere romantiche e la possibilità di gustare piatti tipici in locali accoglienti. L’inverno, infine, trasforma Berna in una fiaba invernale con mercatini di Natale, neve e un’atmosfera di festa capace di scaldare il cuore nonostante il freddo.

Qualsiasi sia il periodo che sceglierai per visitare Berna, questa saprà conquistarti grazie al suo fascino unico, la sua ricca storia e l’ampia varietà di attività e luoghi da scoprire. Ecco una sintesi generale del clima a Berna da tenere a mente quando organizzi il tuo viaggio:

  • Primavera: Fresca e gradualmente più calda, moderatamente piovosa.
  • Estate: Mite e soleggiata, con temporali occasionali.
  • Autunno: Fresco e gradualmente più freddo, moderatamente piovoso.
  • Inverno: Freddo e nevoso, con temperature spesso sotto lo zero.
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Eskişehir: cosa vedere e cosa fare

Eskişehir, è una città situata nel cuore della Turchia, affascinante e sorprendente grazie alla sua ricchezza culturale, la sua tradizione e modernità, ma anche la vita giovanile che tanto la caratterizza. Eskişehir, che viene spesso trascurata e non considerata come meta turistica nei viaggi in Turchia, merita di essere inserita nei diversi itinerari per scoprire la vera anima della penisola turca. Ecco cosa vedere e cosa fare ad Eskişehir e perché merita assolutamente una visita.

Un tuffo nella storia: Il museo archeologico di Eskişehir

Eskişehir è una città antica, che venne fondata nel 1000 a.C. e questo la rende una città dal carattere storico. Una delle attrazioni principali in città è il Museo Archeologico di Eskişehir, situato nel centro della città. Questo museo offre una panoramica sulla storia dell’antica regione turca, con collezioni che vanno dall’età del bronzo fino all’epoca romana: statue, mosaici e utensili domestici che faranno immergere il visitatore in diverse epoche storiche.

Odunpazarı: il cuore storico della città

Con le sue strade acciottolate e le case in legno, in stile ottomano, il quartiere di Odunpazari rappresenta l’anima storica della città.

Il centro storico rappresenta per i visitatori un vero e proprio viaggio nel tempo, dove questo sembra essersi fermato fra le vie pittoresche delle città di Eskişehir e le numerose botteghe artigianali, che vendono prodotti tipici, come ceramiche, tessuti e gioielli fatti a mano ed i caffè tradizionali. Anche il mercato locale è un ottimo luogo per scoprire prodotti freschi e specialità regionali, per immergersi nella cultura turca, a contatto con la gente del posto.

Nel quartiere di Odunpazari si trova anche il Museo delle Arti Contemporanee, un’opera architettonica moderna, al cui interno è possibile ammirare collezioni turche ed internazionali.

Alla ricerca di relax lungo il fiume Porsuk e al Parco di Kent

Il fiume Porsuk, che attraversa la città, è uno dei simboli di Eskişehir. Le sue rive, lungo le quali è possibile trovare numerose caffetterie e parchi, è il luogo perfetto per chi è alla ricerca di relax e riposo, magari dopo una giornata passata alla scoperta della vicina Ankara, capitale della Turchia. È possibile passeggiare lungo il fiume, noleggiare una bicicletta o, per rendere la vacanza ad Eskişehir un’esperienza davvero unica, è possibile fare un giuro in gondola lungo il fiume.

Eskişehir, infatti, è conosciuta anche come la Piccola Venezia, grazie alle gondole che durante il giorno navigano lungo le acque del Porsuk.

Gondole sul fiume Porsuk in Turchia

Fonte: iStock

Gondole sul fiume Porsuk ad Eskişehir, considerata la Venezia della Turchia

Se poi il giro in gondola non è bastato, per chi desidera pace e tranquillità, il Parco di Kent rappresenta il luogo ideale. Si tratta di un parco urbano con diverse zone pic-nic, ma anche laghetti ed ampie aree verdi dove passare la giornata. È il posto perfetto per una passeggiata rilassante, la corsa mattutina o semplicemente per stendersi sul prato e godersi una giornata di sole.
Durante i mesi estivi questo parco ospita vari eventi all’aperto, che aggiungono un tocco di vivacità alla già piacevole atmosfera del parco.

Scienza e divertimento nel Parco di Sazova

Per gli appassionati di scienza e per chi è alla ricerca di un po’ di svago dopo le giornate in giro per la città e i suoi dintorni, sicuramente non può mancare nell’itinerario il Parco della scienza, dell’Arte e della Cultura di Sazova.

Si tratta di un parco tematico, situato nella periferia della città e facilmente raggiungibile con l’autobus numero 11 dal centro storico di Eskişehir. Questo complesso è composto da diverse attrazione ed è adatto ai visitatori di tutte le età. Si può trovare al suo interno un vero Castello delle Fiabe di Cenerentola, con la sua architettura da favola che lascia a bocca aperta adulti e bambini. Ci sono anche un planetario e ed un acquario all’interno qui a Sazova, oltre che un vecchio treno a vapore, che farà rivivere i tempi delle vecchie locomotive.

Vista dall'alto del castello di Sazova Park

Fonte: iStock

Il castello delle fiabe del parco della scienza, dell’arte e della cultura di Sazova

Il teatro dell’opera e del balletto di Eskişehir

Eskişehir è una città molto vivace anche dal punto di vista culturale. In città è possibile assistere a diversi spettacoli nei teatri, uno fra tutti il Teatro dell’Opera e del Balletto, uno dei pilastri della cultura di Eskişehir. La programmazione degli spettacoli spazia dalle classiche rappresentazioni dell’opera mondiale, alle nuove produzioni. Questo teatro è molto apprezzato da tutti coloro che amano gli spettacoli dal vivo. Il teatro dell’opera e del balletto di Eskişehir è in grado di rendere unica ed indimenticabile la serata dei propri spettatori.

Eskişehir: la città universitaria

Nonostante la vicinanza ad Ankara, Eskişehir è un importante centro universitario per la Turchia. In città, infatti, si trovano due importanti centri universitari: l’Università Anadolu e l’Università Osmangazi. La presenza di questi due istituti rende Eskişehir una città molto vivace e dinamica per giovani e ragazzi. Si tengono, infatti, numerosi eventi culturali, concerti e attività durante tutto l’anno, naturalmente molto più frequenti durante l’anno accademico.

Un viaggio nei sapori di Eskişehir e della cucina turca

La cucina di Eskişehir è un aspetto assolutamente da non trascurare. La città, infatti, offre una vasta gamma di piatti tradizionali della tradizione turca. Da provare qui ad Eskişehir il “çi börek”, una sorta di empanada ripiena di carne e cipolla, tipica della tradizione tartara, oppure le gustose “met helva”, dolci a base di semola e zucchero, ed il “balaban kebap”, una variante locale del classico kebab turco, gustoso e saporito.

Eskişehir di Notte: vita notturna e divertimento

La vivace vita giovanile e la presenza di numerosi studenti universitari rendono questa città la destinazione adatta per chi è alla ricerca di divertimento ed è amante della vita notturna. Sono presenti numerosi pub o discoteche, locali, bar o club dove divertirsi, anche fino a tarda notte.

La zona del fiume Porsuk, poi, è particolarmente animata durante la sera, con numerosi locali che offrono musica dal vivo, DJ set e serate a tema.

Come muoversi ad Eskişehir

Eskişehir è una città facile da esplorare, grazie a un efficiente sistema di trasporti pubblici. Sono presenti tram e autobus, che coprono tutte le principali attrazioni e rendono gli spostamenti per turisti e cittadini comodi e veloci. Per un’esperienza più autentica e scoprire angoli nascosti della città, è possibile noleggiare una bicicletta e percorrere le numerose piste ciclabili che attraversano la città, lungo parchi e fiume Porsuk. Inoltre, il centro città è abbastanza e permette ai turisti di visitare molte delle attrazioni principali a piedi, senza dover ricorrere ai mezzi pubblici.

Eskişehir, molto vicina alla capitale, è una città tutta da scoprire, con il suo mix unico di storia, cultura e modernità, inserita fra le città più sicure del mondo. Una destinazione perfetta per chi è appassionato di arte, amante della natura o in cerca di un’esperienza culinaria autentica.

 

 

 

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Berna: la fiabesca tranquillità della capitale svizzera

Vibrante e affascinante, la capitale svizzera è esteticamente perfetta, un vero piacere per gli occhi. Grazie alle sue architetture medievali e al centro storico ben conservato, nel 1983 Berna è stata riconosciuta Patrimonio UNESCO attraendo a sé numerosi visitatori che arrivano qui per trascorrere qualche giorno di tranquillità tra attrazioni culturali e locali alla moda. La sua atmosfera unica e pittoresca è garantita dalle strade acciottolate, che appaiono sempre vestite a festa grazie alla presenza di sventolanti bandiere, dalle sue fontane eccentriche (se ne contano oltre 100!), ma anche dal fascino del fiume Aar, balneabile di giorno e perfetto per passeggiate romantiche di sera.

La capitale della Svizzera è una tappa obbligata e in questo articolo raccontiamo cosa vedere per scoprirla al meglio, da una camminata nel suo centro storico alle numerose attività da svolgere sia all’aperto che al chiuso, tra parchi e musei considerati veri capolavori dell’architettura moderna.

Cosa vedere nel centro storico di Berna

Il centro storico di Berna, costruito tra il XII e il XV secolo, è caratterizzato da 6 chilometri di vie in pietra fiancheggiate da portici animati da negozi, bar e ristoranti. Una passeggiata tra le sue vie è un must. È qui che si trovano le attrazioni più belle come la Zytglogge, ovvero la celebre Torre dell’Orologio: a ogni ora, lo spazio davanti a questo orologio si riempie di persone in attesa che figure meccaniche quali orsi, giullari, galli e divinità prendano vita. Questa è anche la più antica torre dell’orologio di tutta la Svizzera e per secoli ha rappresentato l’orologio più importante della città tanto da essere il punto di riferimento dal quale si calcolavano le ore di cammino che venivano indicate su apposite pietre poste lungo le strade del paese.

Dalla torre si gode di una vista mozzafiato sulla città e si può avvistare un’altra attrazione imperdibile. Stiamo parlando della Cattedrale di Berna, tra i monumenti più importanti presenti nel centro storico e vero capolavoro dell’architettura gotica. Il suo campanile è noto per essere il più alto della Svizzera e vanta oltre 290 sculture tra santi, martiri, angeli e demoni, oltre che meravigliosi affreschi e splendide vetrate. Una volta usciti dalla cattedrale si va alla ricerca delle fontane più particolari come quella di Mosè, dove ogni anno si organizza il mercatino di Natale più grande della capitale, quella del Kindlifresserbrunnen, la fontana dell’Orco, che rappresenta un gigante intento a divorare un bambino e la Lenbrunnen, la fontana più antica della città. Da non perdere è anche il Palazzo Federale, uno degli edifici più belli di Berna, costruito tra il 1894 e il 1902.

I musei da visitare nella capitale svizzera

Sono tanti i musei da visitare a Berna, ma quelli di particolare interesse sono tre. Il primo è il Centro Paul Klee realizzato da Renzo Piano, dove a conquistare non è solo l’unicità della struttura, ma anche e soprattutto le opere d’arte contenute al suo interno. Per restare in tema, da segnare è anche il Museo delle Belle Arti (Kunstmuseum), il più importante della capitale svizzera, dove ammirare oltre 3.000 opere di artisti che vanno da Picasso a Van Gogh.

Proseguendo nella visita di Berna, svoltate in Kramgasse dove non troverete solo i tipici porticati, ma anche la Einstein Haus, la casa di Albert Einstein, dove il genio tedesco visse insieme alla famiglia tra il 1903 e il 1905. Proprio nella capitale svizzera, infatti, lo scienziato elaborò la sua teoria della relatività e nella piccola casa-museo al numero 49 troverete un’interessante esposizione multimediale che vi permetterà di conoscere le condizioni di vita dell’epoca. Per chi viaggia con i bambini, ma non solo, una tappa da non perdere è sicuramente il Museo delle Comunicazioni, un museo interattivo che porta i visitatori a spasso nel tempo attraverso i mezzi di comunicazione.

Centro Paul Klee

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Il Centro Paul Klee a Berna realizzato da Renzo Piano

Una passeggiata tra i parchi più belli

Berna vanta anche parchi bellissimi come il Rosengarten, il giardino delle rose, il quale offre una delle viste più belle sul centro storico e sul fiume Aar. Al suo interno potrete trovare oltre 200 specie di rose, ma anche iris e rododendri, senza contare il romantico stagno delle ninfee o le zone verdi in cui i bambini potranno giocare in tutta tranquillità. In riva al fiume Aar, sull’estremità settentrionale del Lorrainebrücke, si trova il giardino botanico di Berna dove godere del profumo e dei colori di 6.000 varietà di piante e sette serre con palme, banani, felci e caffè. Chi preferisce fare attività fisica senza spostarsi dalla città, invece, può salire su una funicolare e raggiungere il Gurten Park, la meta perfetta per chi vuole intraprendere dei percorsi di trekking, alcuni percorribili anche con i bambini.

Considerando il forte legame che la capitale svizzera ha stretto con gli orsi, non poteva certo mancare il Bärengraben, ossia il parco degli orsi. Il nome Berna, infatti, deriverebbe da bär (orso in tedesco): dal 1500 venivano tenuti in cattività proprio qui, nella Bärengraben, mentre oggi, grazie a una legge che li protegge, è stato creato un parco moderno, attento al benessere dei suoi abitanti e che cerca di riprodurre al meglio il loro habitat naturale. Il parco può essere visitato gratuitamente ed è aperto 24 ore su 24.

Relax a Berna: tra birre artigianali e piscine

Impossibile visitare Berna senza provare la sua birra. La città, infatti, vanta un’antica tradizione dedicata alla produzione di birra artigianale, oltre 200 birrifici e microbirrifici costruiti anche in location molto particolari.  È possibile partecipare a un tour guidato con degustazione, oppure, se visitate la capitale durante il mese di agosto, segnatevi in agenda il ZAPF! Craft Beer Festival, dove è possibile provare i prodotti dei birrai locali e scoprire birre bernesi (ancora) sconosciute.

Sono tante le opportunità di relax nella capitale, non solo seduti comodamente davanti allo stand di un birrificio, ma anche nuotando nelle famose piscine pubbliche. La piscina Marzili è sicuramente la più conosciuta ed è situata non lontana dal palazzo federale. Qui troverete vasche per adulti e bambini e potrete anche nuotare nel fiume (ma solo se siete ottimi nuotatori); inoltre, non mancano 10.000 metri quadri di prato sul quale sdraiarvi a prendere il sole. Per chi cerca una location più particolare, invece, la piscina Lorraine, con i suoi graffiti e l’atmosfera retro, è la soluzione perfetta.

Orso a Berna

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Un orso nel parco di Berna
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SiViaggia regala il numero 39 del magazine GATE

Ogni mese vi regaliamo il magazine di lifestyle GATE da scaricare e sfogliare. La rivista, scritta in italiano e in inglese, contiene articoli di viaggi, ma anche di moda e attualità. Alle pagine 78-81 del numero 39, trovate l’ultimissimo articolo di SiViaggia dedicato una delle città più affascinanti degli Stati Uniti: Charleston, nel South Carolina, dove scoprire l’America autentica. Di recente, Charleston è entrata in diverse classifiche mondiali per alcuni incredibili aspetti della città che colpiscono i turisti che la visitano. Nell’articolo vi spieghiamo quali sono.

E poi, trovate anche qualche utile consiglio per organizzare le prossime gite fuori porta, tra le Dolomiti Patrimonio Unesco, alle porte di Roma e su una pista ciclabile da Oscar. È sufficiente registrarsi gratuitamente per poter effettuare il download.

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Cascata Seljalandsfoss, tra sogno e realtà: cosa vedere e quando andare

Probabilmente ne hai sempre sentito parlare come la “Cascata più bella d’Islanda”. E, sempre probabilmente, è così. Questo luogo non è facile da descrivere a parole: la Cascata Seljalandsfoss non è “solo” uno dei panorami più fotografati al mondo, è un posto che ferma il cuore, che fa perdere un battito, come direbbero i poeti di fronte all’amore, quello sovrano per la natura. Si trova a 60 km da Vik, a 120 km da Reykjavik: se hai sempre sognato di visitarla, ti sveliamo le informazioni, come raggiungerla quando visitarla.

Cascata Seljalandsfoss, le informazioni da sapere prima di partire

Camminare in una grotta nella Cascata Seljalandsfoss

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Cascata Seljalandsfoss, vista dalla grotta

Una bellezza selvaggia, tanto da ritenerla quasi impossibile, eppure la Cascata Seljalandsfoss esiste davvero, ed è originata dal ghiacciaio Eyjafjallajökull: si trova in Islanda e sicuramente l’hai vista sulle copertine dei libri dedicati a questo Paese. Non è solo un bel panorama, ma è anche uno dei pochi posti al mondo dove è possibile ammirare la cascata da ben due prospettive: frontale e opposta, passando alle sue spalle. Il sentiero è su una passerella, da fare almeno una volta nella vita, anche perché conduce alla grotta che si trova proprio sotto la cascata (come in foto).

Ti diamo qualche informazione utile prima di partire: questa è una delle attrazioni naturali più belle in Islanda, nella costa meridionale dell’isola. Alimentata dal fiume, cade per ben 60 metri: il suono si sente in modo piuttosto chiaro, e ovviamente crea una sorta di “nebbia” che rende l’atmosfera surreale. Per visitare al meglio la zona, non possiamo che suggerire di portare con sé giacca e pantaloni impermeabili. La passeggiata è generalmente tranquilla, ma ci sono dei punti in cui il terreno potrebbe essere bagnato e, di conseguenza, scivoloso. La visita dura circa 50 minuti, con giro completo dietro la cascata. Inoltre, è presente un parcheggio ampio, un chiosco di cibo e bevande e i bagni. Non paghi per ammirare la cascata, ma devi considerare il costo del parcheggio (circa 700 ISK).

Come arrivare alla Cascata Seljalandsfoss

La splendida notizia è che possiamo visitare questo luogo fermo nel tempo per tutto l’anno. Come anticipato, è presente un parcheggio da raggiungere in auto: da qui, il sentiero dista circa 10 minuti a piedi. Concedendoti un’altra forbice di tempo di circa un quarto d’ora, c’è un’altra meraviglia naturale dell’Islanda che ti attende, ovvero la Cascata Gljufrabui, che è nascosta proprio all’interno della roccia. Una delle cose a cui prestare maggiore attenzione è la stagione in cui ti rechi sul posto: sì, puoi visitarla anche in pieno inverno, ma devi essere ben attrezzata.

Puoi raggiungerla in auto o persino in bus: gli autobus con partenza da Reykjavik ti portano in questo luogo da favola in poco meno di 3 ore. In alternativa puoi spostarti con un’auto a noleggio dalla Capitale dell’Islanda. Da Vik, invece, puoi seguire la strada Ring Road (la più lunga del Paese), in cui peraltro ci sono tantissimi punti di interesse da non perdere, come la spiaggia nera di Reynisfjara. Tappe obbligate per tutti gli amanti della natura, per catturare fotografie magiche. Aggiungiamo che è molto importante l’orario di arrivo: nei mesi estivi, ovviamente le ore di luce sono favorevoli, quindi è possibile pianificare la visita anche verso il tramonto, evitando la folla diurna.

Cosa vedere alla Cascata Seljalandsfoss

Cascata Seljalandsfoss, cosa vedere

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Il panorama dall’alto della Cascata Seljalandsfoss

Quando ti troverai di fronte alla Cascata Seljalandsfoss, la tua reazione sarà unica: non sarà solamente di stupore per la potenza della natura. E, sì, probabilmente anche “rispetto” nei confronti di un territorio che ha mantenuto la sua identità. Sebbene sia considerata la “sorella minore” della Cascata di Skogafoss, la possibilità di osservare l’incedere dell’acqua entrando nella grotta è un dono che puoi farti. Un momento fiabesco, osservare l’acqua che si “tuffa” nel laghetto, tra nebbia e, nelle giornate fortunate, persino arcobaleni. Qui, un tempo, si trovava l’oceano. Oggi, o un domani molto vicino, ci sei tu. Dopo averla vista, puoi scegliere, in ogni caso, se tornare al parcheggio o spingerti a 500 metri fino al canyon roccioso Gljufrabui, ovvero la cascata nella grotta.

Quando andare alla Cascata Seljalandsfoss: il periodo migliore per visitarla

La Cascata Seljalandsfoss è visitabile tutto l’anno, ma è durante l’inverno che devi prestare maggiore attenzione, in particolare perché il sentiero può ghiacciare a causa delle basse temperature. L’attrezzatura immancabile? Ramponcini sotto la suola delle scarpe! Talvolta può capitare che il sentiero dietro la cascata venga chiuso per motivi di sicurezza: se si scivola troppo, è impossibile visitarla senza rischiare di farsi male.

C’è un periodo ideale in cui visitare la Cascata Seljalandsfoss? In realtà, non proprio. In questo caso vale un aspetto interessante: ogni stagione è diversa, e quindi influenza il panorama. Se in estate il sole illumina i prati verdi, in inverno il terreno è innevato, e la magia del Natale istantanea. Tuttavia, in autunno e in inverno sovente alcune strade vengono chiuse al traffico, quindi bisogna considerare di strutturare l’itinerario al meglio.

Cosa fare nei dintorni della Cascata Seljalandsfoss

Gita a Reykjavík: attrazioni e monumenti

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Reykjavík, città da visitare nei dintorni della Cascata Seljalandsfoss

Nei dintorni della Cascata Seljalandsfoss ci sono altre attrazioni da scoprire in Islanda, tra cui la Cascata di Gljúfrabúi e il vulcano Eyjafjallajökull. Più in generale, in questo territorio è davvero possibile scoprire la flora e la fauna del Paese: con un pizzico di fortuna, si può incontrare un pony islandese! La salita sul vulcano Eyjafjallajökull è considerata pericolosa, ma ci sono dei tour o delle escursioni che puoi prenotare in giornata per ammirarlo. Di solito in questi tour è compresa una visita presso la laguna glaciale di Jökulsárlón o ancora la valle di Thórsmörk.

Non può mancare un excursus su Reykjavík e i suoi magnifici dintorni: è la Capitale dell’Islanda, si affaccia sulle acque dell’Oceano Atlantico ed è una delle città più particolari al mondo, tra stile moderno, paesaggi nordici e atmosfere fiabesche. Una visita qui non può che includere nell’itinerario il centro di Reykjavik, la cui via più famosa è probabilmente Laugavegur. Tra l’altro qui ci sono tanti negozi dove acquistare il tradizionale maglione in lana fatto a mano: perfetto per l’escursione alla Cascata Seljalandsfoss, no? Ma non dimenticare di salutare l’Islanda senza aver mangiato le tipiche frittelle, gli ástarpungar: golosissime.

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Iserlohn, il ritiro della nostra Nazionale di calcio in Germania per gli Europei

La Nazionale italiana di calcio si prepara a farci vivere momenti magici, in occasione degli Europei 2024 che si svolgono in Germania. E, dopo aver dato prova di essere in gran forma, la squadra si è diretta presso la città tedesca di Iserlohn, scelta come “quartier generale” per le prime partite che l’attendono. Oltre ad essere il ritiro degli Azzurri, è una località ricca di fascino e di sorprese. Scopriamola insieme.

Dove si trova Iserlohn

La città di Iserlohn è una perla tedesca di cui si è poco sentito parlare finora: conta poco più di 90mila abitanti ed è situata nel land della Renania Settentrionale-Vestfalia, nel circondario della Marca. Siamo dunque nel cuore di una zona riccamente popolata e molto turistica, caratterizzata da bellissimi paesaggi naturali e da centri di grande rilievo storico-culturale. Iserlohn, in particolare, è nell’estremità settentrionale della regione collinare della Sauerland, a non molta distanza dal fiume Ruhr. E, nelle vicinanze, si possono trovare città importanti come Dortmund.

Cosa vedere a Iserlohn

Lo sport è sicuramente molto sentito, a Iserlohn: la Nazionale italiana ha scelto questo luogo per il suo ritiro in occasione degli Europei 2024 in Germania, approfittando della presenza dello stadio Hemberg Nord dove poter effettuare gli allenamenti. E sicuramente i turisti vorranno dare una sbirciata alla struttura che ospita i nostri talenti azzurri. Ma in città c’è davvero molto altro da vedere, a partire dal suo centro storico che custodisce preziosi monumenti e architetture splendide. Come ad esempio la Chiesa di San Pancrazio, l’edificio più antico di Iserlohn: risale probabilmente al 985 e vanta un bellissimo campanile concepito come torre difensiva.

Parte del centro storico è ancora cinto dai pochi resti delle mura costruite nel XIII secolo, che meritano assolutamente una visita. E, per chi volesse fare ancora un tuffo indietro nel tempo, non resta che avvicinarsi al Burgmannshaus: si trova nei pressi della Chiesa di Santa Maria ed è un edificio di origini medievali molto antiche, in cui venne fondata una scuola di latino. Oggi è sede di un archivio di documenti protestanti e della biblioteca di Varnhagen, con una vasta collezione di preziosi scritti risalenti al periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo.

Ben più moderni sono invece i musei cittadini, che raccontano la storia di Iserlohn. Uno dei più affascinanti è il Museo dell’artigianato e della storia postale, così come quello che ospita la storica distilleria di cereali Bimberg, situato presso la tenuta Lenninghausen. Per chi ama la musica, tappa imperdibile è il Jazzclub Henkelmann: si tratta di un club privato gestito dall’Hot Club Iserlohn, fondato nel 1952. Diversi sono poi i festival che si tengono in città durante il corso dell’anno, come l’Iserlohn Autumn Days for Music che attira moltissimi turisti.

Infine, non resta che esplorare i dintorni della città e scoprire la natura incontaminata che la circonda. Uno dei luoghi più suggestivi è il lago Seilersee, di origine artificiale: è un’ottima meta per gli escursionisti, ma è comunque facilissimo da raggiungere anche per le famiglie e i bambini. Sulle sue sponde sorgono una pista di pattinaggio, un campo da calcio e due piscine. Particolarmente interessanti sono le grotte calcaree che si trovano ad ovest del centro abitato, come quella di Dechenöhle. Infine, per gli amanti della bici c’è l’ex linea ferroviaria tra Iselohn ed Hemer, che è stata trasformata in una pista ciclabile di oltre 3 km.

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Mangiare in Turchia: viaggio tra i sapori della tradizione

La conoscenza di un luogo passa sempre attraverso l’esplorazione delle sue tradizioni culinarie, poiché il cibo riflette la storia, la cultura e le abitudini dei suoi abitanti. Dentro ogni piatto, infatti, si nascondono storie di ingredienti locali, di conoscenze tramandate di famiglia in famiglia e di influenze che hanno plasmato l’identità gastronomica di una terra. Ecco perché “mangiare tipico” è il primo passo per conoscere davvero l’anima di un luogo. Questo assioma vale per qualsiasi Paese, come la Turchia, terra antica di cultura, storia e… sapori! Se hai deciso di visitare questa zona del mondo, preparati a vivere un’esperienza culinaria unica, caratterizzata da un’armoniosa miscela di tradizioni ottomane, mediterranee e mediorientali. Ecco una guida ai piatti tipici della Turchia che non puoi assolutamente perderti, dalla colazione al dessert!

La colazione in Turchia

Il buongiorno si vede dal mattino, in tutto il mondo! Ma quali sono le pietanze tipiche della Turchia che vengono consumate come primo pasto della giornata? La colazione turca prevede un vero e proprio banchetto con una varietà di sapori che soddisfano tutti i gusti, anche quelli più raffinati. Dal dolce al salato, c’è davvero l’imbarazzo della scelta e potrai gustarti un’esperienza culinaria che ti permetterà di affrontare la visita di questo Paese facendo subito il pieno di energie. Ecco alcuni dei principali piatti tipici turchi a colazione

  • Menemen: un ricco piatto a base di uova strapazzate, pomodori, peperoni verdi, cipolle e spezie accompagnato da pane fresco. Nei ristoranti questo piatto viene generalmente servito nella padella nella quale è stato cucinato. La scelta giusta se vuoi una colazione importante che ti permette di arrivare all’ora di pranzo senza troppi indugi.
  • Sucuklu Yumurta: una specie di frittata di uova con salsiccia turca speziata e servita con del pane croccante. Ogni boccone di questo piatto “robusto” e saporito sarà un viaggio che ti farà immergere nella cultura culinaria turca.
  • Simit: dopo due piatti decisamente importanti e saporiti, arriviamo a una pietanza che si avvicina maggiormente alla cultura mediterranea e in particolare, affine a quella italiana. Il Simit è una specie di pagnotta di pane a forma di anello ricoperto di semi di sesamo e perfetto da accompagnare con formaggio spalmabile o con qualche confettura tipica del territorio. Questa colazione, con il giusto mix di croccantezza e morbidezza, sarà la tua coccola mattutina prima di metterti in moto e seguire il tuo itinerario di viaggio in Turchia.
  • Kaymak: più che un piatto, questo è un ingrediente tipico turco: un latticino cremoso che ricorda molto la panna montata o l’inglesissima clotted cream. Viene tradizionalmente preparato bollendo lentamente il latte per poi lasciarlo raffreddare affinché si formi uno strato di panna densa. Questo strato viene poi raccolto e consumato come un dessert o come ingrediente d’accompagnamento; servito insieme a miele, frutta fresca, o dolci tipici turchi come il baklava
  • Olive e Formaggi: nella tradizione culinaria turca non manca mai una selezione di olive nere e verdi, solitamente servite insieme a formaggi locali come il beyaz peynir – un latticino salato di pecora o mucca conosciuto anche come feta turca – e il kaşar, anche questo a base di latte di mucca o pecora con un sapore leggermente piccantino.

I Meze: gli antipasti tipici turchi

Piatto di antipasti turchi

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Un piatto di meze, i tradizionali antipasti della Turchia

Chi ben comincia, è a metà dell’opera… anche a tavola! E i turchi, in fatto di antipasti, fanno scuola. Chiunque si trovi in questa splendida terra, ogni volta che si metterà a tavola, avrà l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda i Meze: una varietà di antipasti, per la gran parte di consistenza cremosa, che vengono serviti in piccole porzioni all’inizio del pasto e che rappresentano una parte essenziale e fondamentale della tradizione culinaria turca. Non è un  caso che il termine “meze” derivi dal persiano “gusto”, poiché la loro funzione è proprio quella di stimolare l’appetito e preparare il palato per le portate principali. Tra i più famosi ci sono:

  • Hummus: una pasta di ceci impreziosita da alcuni ingredienti come aglio, succo di limone e tahina (una tradizionale pasta di sesamo). Il risultato è una vera delizia per il palato. Cremoso e saporito, è perfetto da spalmare sul pane o come base per un pinzimonio con verdure crude. L’hummus, oltre a essere davvero buono, è anche ricco di proteine e fibre. Una pietanza salutare vegan friendly.
  • Babaganoush: un’altra crema, ma questa volta a base di melanzane affumicate. Le melanzane vengono cotte fino a ottenere una consistenza morbida e un sapore affumicato, per poi essere mescolate con tahina, aglio, limone e olio d’oliva. La consistenza vellutata e il gusto ricco del babaganoush lo rendono un accompagnamento perfetto per il pane pita. Una volta provato lo vorrai replicare anche a casa.
  • Ezme: Questa salsa piccante è preparata con pomodori freschi, peperoni, cipolle, prezzemolo e un mix di spezie che includono peperoncino e cumino. Una vera esplosione di sapori che combina la dolcezza dei pomodori con il carattere pungente del peperoncino e l’avvolgente aroma delle spezie turche. Questa salsa tipica è perfetta per i palati che amano i sapori intensi e può essere utilizzata come accompagnamento per carne grigliata o, semplicemente, gustata con il pane.

Börek: lo spuntino versatile da gustare a tutte le ore

Tra i piatti iconici della Turchia c’è anche il börek! Croccante fuori e morbido dentro, è un piccolo fagottino composto da sottili strati di pasta sfoglia che cela al suo interno vari ripieni generalmente a base di carne, formaggi o verdure. Gli abitanti di questa terra preparano queste piccole delizie in diverse forme e dimensioni, ciascuna delle quali adatta a specifiche occasioni o a preferenze personali. È proprio la versatilità la caratteristica che rende i börek perfetti per essere consumati a colazione ma anche durante gli altri pasti della giornata, sia come antipasto che come spuntino.

Pranzo e cena: i piatti tipici turchi da provare assolutamente

Pietanze tipiche della Turchia

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Una tavola imbandita da piatti tipici turchi

Un po’ come tutte le pietanze della cucina turca, anche i pasti principali sono una vera e propria esplosione di sapori che riflettono l’ampia diversità geografica e culturale del Paese e le sue tradizioni. In Turchia, la cena è considerata il pasto principale della giornata e, per questo motivo, include piatti più elaborati. Il pranzo in Turchia, invece, può variare da piatti leggeri a portate più sostanziose. Esploriamo insieme alcuni dei piatti più iconici.

  • Kebab: A mani basse, uno dei piatti più famosi e amati della cucina turca. Ci sono molte varianti di kebab ma una delle più popolari è il döner kebab, composto da carne di agnello o pollo arrostita verticalmente su uno spiedo e servita con verdure e pane fresco. Altri tipi includono il kebab di adana, fatto con carne macinata di agnello e condimenti piccanti, e il kebab di shish, con cubetti di carne alla griglia impiattato su comodi spiedini.
  • Manti: si tratta di piccoli ravioli turchi ripieni di carne macinata e cotti al vapore. Serviti con salsa yogurt all’aglio e una spruzzata di peperoncino rosso, i manti sono un piatto che avvolge il palato grazie ai ricchi aromi che contraddistinguono questi piccoli ravioli.
  • Köfte: polpette di carne speziate e aromatizzate, tipicamente fatte con carne macinata di agnello o manzo. Possono essere grigliate, fritte o cotte al forno e vengono spesso servite con riso pilaf e insalata fresca.
  • La pide non è altro che è la versione turca della nostra pizza. Questa pietanza ha una base di pasta simile a una focaccia e ripiena di ingredienti come carne, formaggio, verdure e uova. È un piatto versatile che può essere gustato come pasto principale o come spuntino.
  • Dolma: foglie di vite ripiene di un miscuglio di riso, carne macinata, pomodori, erbe aromatiche e spezie, possono essere serviti caldi o freddi e sono considerati una vera e propria prelibatezza. Un consiglio: se visiti la Turchia in estate provale fredde, sono gustose e rinfrescanti.
  • Balık-ekmek: la cucina turca è ricca di piatti a base di pesce grazie alla sua vasta costa lungo il Mar Mediterraneo e il Mar Nero. Piatti come il Balık-ekmek (panino al pesce) e il Balık çorbası (zuppa di pesce) sono due esempi di piatti freschi e popolari che ti trasportano direttamente in un viaggio a tutto gusto sulle rive del Mediterraneo, un boccone alla volta.

Dessert: un dolce per ogni pasto

Baklava dolci tipici Turchia

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Un piatto di Baklava, i tipici dolci della Turchia

Team dolce o team salato? Se a occhi chiusi sceglieresti la prima opzione, allora la cucina turca è proprio quello che fa per te. Anche in tema dessert ce n’è davvero per tutti i gusti, ma ecco una lista di quelli che non puoi perderti assolutamente:

  • Baklava: il re indiscusso dei dolci turchi. Il baklava è una squisita combinazione di sfoglia croccante, noci tritate e sciroppo di miele o zucchero. Si tratta probabilmente del dolce turco più celebre e apprezzato in tutto il mondo grazie alla sua complessità di sapori e alla sua consistenza friabile. 
  • Sütlaç: un dolce delicato che consiste in un cremoso budino preparato usando ingredienti semplici come riso, latte e zucchero per poi essere servito con una leggera spolverata di cannella. Il Sütlaç, con la sua consistenza vellutata e il suo sapore delicato, lo rendono il dessert perfetto per chiudere un pranzo o una cena con gusto e leggerezza.
  • Aşure: conosciuto anche come il “budino di Noè”, l’aşure è un piatto unico fatto con grano, frutta secca e legumi, dolcificato con zucchero e aromatizzato con spezie come cannella e chiodi di garofano. Questo dessert veniva cucinato prevalentemente nei mesi più freddi poiché garantiva un importante apporto calorico. Ad oggi è un’esperienza culinaria che si può provare in tutte le stagioni e per cui merita assolutamente un assaggio. 
  • Lokma: piccole palline di pasta fritte, croccanti all’esterno e morbide all’interno, che vengono spesso imbevute di sciroppo di zucchero o miele (ma possono anche essere servite ricoperte di cannella o altri ingredienti). Una leccornia decisamente invitante. 

Bevande tipiche turche: tradizione a piccoli sorsi

Ad accompagnare le pietanze sulle tavole imbandite turche ci sono anche una serie di bevande tradizionali da provare durante il tuo viaggio per assaporare fino in fondo la tradizione enogastronomica di questa splendida terra. Ecco le più diffuse:

  • Aryan: una bevanda a base di yogurt, acqua e sale è spesso scelta come opzione rinfrescante e salutare. Questa bevanda, con il suo gusto leggermente acidulo e la sua consistenza cremosa, è un vero boost di energia, perfetto per affrontare una giornata in giro alla scoperta delle meraviglie turche.
  • Salgam: una bevanda decisamente unica nel suo genere, perfetta se sei alla ricerca di un’esperienza gustativa più audace. Questa bevanda consiste in succo di rapa fermentato che potrebbe sorprenderti con il suo sapore forte e particolare. Qui non ci sono mezze misure: o la ami o la odi, ma per prendere posizione devi provarla almeno una volta nel tuo viaggio. 
  • Rakı: il liquore all’anice più famoso della Turchia, esportato e apprezzato in tutto il mondo. Il Rakı è una bevanda che incarna lo spirito festoso e conviviale della Turchia, utilizzato come bevanda principale nelle grandi occasioni e celebrazioni. Spesso diluito con acqua e servito con meze e formaggi, ogni sorso sarà un tuffo nelle atmosfere e nella cultura della Turchia.
  • Caffè turco: ultimo ma non ultimo, il celebre caffè turco. Una parte importante della cultura culinaria del paese, preparato con chicchi di caffè finemente macinati e bollito nel tradizionale cezve. Il caffè turco è ricco, aromatico e perfettamente equilibrato. Gustalo lentamente e goditi ogni sorso di questa bevanda iconica della Turchia.

Giunti al caffè, abbiamo concluso il nostro viaggio tra i sapori della cucina tradizionale della Turchia. Quelli che abbiamo elencato, sono solo alcuni dei piatti tipici turchi. L’ampia varietà di pietanze, dolci o salate, rappresentano una vera e propria festa per i sensi e riflettono la ricchezza culturale del Paese. Che tu stia assaggiando un kebab di strada nelle affollate piazze di Istanbul o che tu ti stia sedendo a tavola per un pasto tradizionale in un ristorante locale, i piatti principali della Turchia ti porteranno in un viaggio culinario decisamente indimenticabile. 

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Una tappa culinarea a Taranto: il Caseificio San Marco

Per coloro che desiderano immergersi completamente nella cultura e nei sapori di una regione, Taranto offre un’esperienza culinaria senza pari e il Caseificio San Marco è una tappa imprescindibile per chiunque desideri assaporare l’autentica tradizione casearia pugliese.

Taranto, città dalla storia millenaria e dalle tradizioni radicate, non è solo un luogo ricco di testimonianze archeologiche e di fascino artistico, ma anche un vero paradiso per gli amanti della buona cucina. Tra le sue strade strette e le piazze animate, i profumi dei formaggi tipici pugliesi si fondono con l’aria salmastra del mare, creando un’atmosfera unica che invita a gustare ogni prelibatezza che questa terra ha da offrire.

Uno scatto dei due titolari di Caseificio San Marco a lavoro

Fonte: Caseificio San Marco

I titolari di Caseificio San Marco a lavoro

I sapori della tradizione locale

In questo contesto, il Caseificio San Marco si erge come un autentico baluardo della cultura casearia locale. Con oltre mezzo secolo di esperienza alle spalle, rappresenta una vera e propria istituzione per gli amanti dei formaggi di qualità. Qui, la produzione artigianale è il fulcro di ogni attività, garantendo la massima cura e dedizione in ogni fase del processo di lavorazione.

I prodotti offerti dal Caseificio San Marco spaziano dall’iconica burrata, con il suo cuore cremoso e avvolgente, alle mozzarelle fior di latte, dalle scamorze affumicate ai provoloni stagionati. Ogni formaggio è una celebrazione della tradizione casearia pugliese, una sinfonia di sapori autentici che conquista il palato di chiunque li assaggi.

L’innovativa “Mozzapella”

Il Caseificio San Marco non si limita solo alla produzione di formaggi di alta qualità, per soddisfare le esigenze del mercato moderno, ha abbracciato l’innovazione con Mozzapella, un’iconica apecar personalizzata che porta i suoi prodotti freschi e genuini direttamente nelle strade di Taranto e dei paesi limitrofi. Un modo unico e originale per portare la tradizione casearia pugliese direttamente tra la gente, rendendo l’esperienza culinaria ancora più accessibile e coinvolgente.

I titolari di Caseificio San Marco ritratti mentre sono nello store

Fonte: Caseificio San Marco

I titolari di Caseificio San Marco

Il Caseificio San Marco è molto più di un semplice luogo di produzione di formaggi, è un’autentica oasi di sapori e tradizioni, un punto di riferimento per chiunque desideri assaporare l’autenticità della cucina pugliese. Con la sua dedizione alla qualità, alla tradizione e all’innovazione, continua a conquistare il cuore e il palato di residenti e turisti, offrendo un’esperienza culinaria indimenticabile a chiunque decida di fare tappa nella spartana città di Taranto.