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Dove alloggiare a Berna: guida ai quartieri migliori

Hai scelto Berna come meta per il tuo viaggio, hai pensato all’itinerario e organizzato tutti gli spostamenti. Ora, manca solo un dettaglio: scegliere l’alloggio. Innanzitutto, Berna, la pittoresca capitale della Svizzera, è una città dal fascino medievale il cui centro storico è stato riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1983 e si sviluppa su una penisola circondata dalle acque del fiume Aare, che lo separa dalle aree più moderne della città. Per tutti questi motivi, è proprio il centro storico a essere la zona più gettonata quando i visitatori devono scegliere dove dormire a Berna. Tuttavia, la capitale è organizzata in vari quartieri – ognuno con le proprie peculiarità – che si presentano come una valida alternativa al centro, sia per risparmiare sia per poter immergersi nel vivo dello stile di vita dei locals. Ecco la nostra guida sui migliori quartieri dove dormire a Berna per un’esperienza di viaggio indimenticabile.

Dove dormire a Berna: i quartieri

Dall’elegante Centro Storico (Altstadt), al raffinato quartiere culturale di Kirchenfeld, passando per il cosmopolita Breitenrain-Lorraine e l’universitario Länggasse-Felsenau, ogni area mostra un volto diverso della capitale svizzera. Scopriamoli insieme, uno per uno.

Altstadt: il delizioso Centro Storico dall’anima medievale

Cuore pulsante della capitale svizzera, l’Altstadt (Città Vecchia) è una delle zone più affascinanti dove soggiornare, ma anche la più gettonata, motivo per cui è questa l’area della città in cui si concentrano la maggior parte delle soluzioni alberghiere. Il quartiere, con le sue deliziose stradine acciottolate, fontane decorate, imponenti edifici storici e portici risalenti al XV secolo, vanta una forte concentrazione di attrazioni e luoghi di interesse tra cui:

  • La Torre dell’Orologio (Zytglogge), simbolo della città che attrae, ogni anno, visitatori da tutto il mondo rapiti dal fascino dell’antico meccanismo astronomico che ne permette il funzionamento.
  • La Cattedrale di Berna (Berner Münster), con la sua torre campanaria che è possibile risalire per accedere alle meraviglie di una vista panoramica sulla città e sulle creste della Alpi che la circondano.
  • Il Parco degli Orsi, situato lungo le rive del fiume Aar, un luogo che affascina grandi e piccini che possono vedere da vicino questi splendidi animali passeggiando nel verde della natura.

Il Centro Storico è attraversato da Spittalgasse, la strada più importante della città costellata di negozi, esercizi, ristoranti e pub che rendono l’Altstadt il quartiere migliore dove dormire a Berna per tutti quelli che amano avere tutto a portata di mano e vivere un’esperienza di viaggio nel massimo comfort possibile. Attenzione però che, essendo questa la zona più centrale della città, è anche quella più turistica e, di conseguenza, più costosa.

Kirchenfeld: eleganza in ogni angolo

Ogni città ha il proprio quartiere elegante; South Kensington a Londra, L’île de la cité a Parigi e così anche Berna ha il suo: Kirchenfeld. Il quartiere dei musei, delle ambasciate, dei grandi viali alberati costeggiati da splendidi edifici neoclassici che trasudano raffinatezza ed eleganza da ogni singolo mattone. Questo quartiere è la scelta perfetta per chi ama circondarsi di cose belle e per chi, ai quartieri della movida, predilige quelli residenziali di carattere tranquillo e rilassato. In questa zona l’offerta di hotel e alloggi è leggermente inferiore al centro, tuttavia gli alberghi che dominano questo quartiere sono di standard elevato con prezzi che non si discostano troppo da quelli degli hotel dell’Altstadt. Kirchenfeld è anche considerato il quartiere della cultura grazie alla presenza di vari musei tra cui:

  • Bernisches Historisches Museum: il Museo Storico di Berna che ospita un’ampia collezione di reperti storici, dalla preistoria alla storia contemporanea della Svizzera.
  • Kunstmuseum: il Museo delle Belle Arti, uno dei più celebri musei d’arte della Svizzera.
  • Centro Paul Klee: progettato da Renzo Piano e dedicato alla vita e alle opere dell’artista Paul Klee.

Breitenrain-Lorraine: il lato vivace e multiculturale di Berna

Se sei una persona che ama i quartieri vivaci, multiculturali e che pullulano di locali trendy e negozietti hipster, allora, per rispondere alla domanda su dove alloggiare a Berna, c’è solo una risposta: nel quartiere di Breitenrain-Lorraine. Situato a nord della città è collegato al Centro Storico da un ponte ma offre un carattere e uno stile completamente diverso rispetto a quello regale dell’Altstadt. Proprio per la sua anima vivace e briosa, è il quartiere più gettonato dai giovani che cercano divertimento e che vogliono scoprire Berna anche attraverso la sua vita notturna, il quartiere è anche famoso per i numerosi eventi durante tutto l’anno. Un consiglio: se vuoi risparmiare nel scegliere il tuo alloggio a Berna ma non vuoi rinunciare alla comodità del centro, opta per una sistemazione più interna al quartiere di Breitenrain-Lorraine e più distante dalle sponde del fiume, in questo modo ti allontanerai dai prezzi del centro a favore di alloggi più economici. In questa zona puoi trovare:

  • Il Rosengarten: uno dei parchi più belli di Berna, con una vista spettacolare sulla città. 
  • Il mercato settimanale di Breitenrainplatz, dove potrai trovare prodotti freschi e artigianali. 

Länggasse-Felsenau: il quartiere universitario

Dettaglio dell'Università di Berna

Fonte: iStock

L’Università di Berna nello splendido quartiere di Länggasse-Felsenau

Il quartiere di Länggasse-Felsenau è il cuore del mondo accademico di Berna la cui università, infatti, vede la maggior parte dei suoi edifici concentrati attorno Länggass street. Proprio per la presenza dell’Università e della sua comunità di studenti, questo quartiere gode di un’atmosfera vibrante, giovanile e internazionale. Troverai quindi numerosi bar, caffetterie e ristoranti con prezzi più accessibili rispetto ad altre zone della capitale, proprio per agevolare gli studenti rispondendo alle loro esigenze economiche. Soggiornare in questo quartiere è l’ideale sia per la sua posizione strategica adiacente alla stazione ferroviaria e a pochi minuti a piedi dal Centro Storico di Berna, sia per chi vuole optare per sistemazioni più economiche proprio perché è in questo quartiere che si trova un’ampia offerta di ostelli e bed&breakfast.

Con questa piccola guida dei quartieri migliori dove dormire a Berna hai una panoramica completa delle zone della città e delle loro caratteristiche. Nel scegliere il tuo soggiorno nella capitale svizzera considera il tipo di esperienza di viaggio che vorresti vivere. Che tu preferisca la storia e l’architettura del Centro Storico, l’eleganza di Kirchenfeld, l’atmosfera hipster e trendy di Breitenrain-Lorraine o l’anima universitaria di Länggasse-Felsenau, Berna ha la soluzione giusta per soddisfare qualsiasi tua esigenza di viaggio. Ora non ti resta che partire e scoprire questa splendida città.

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Spagna: una passeggiata a Cartagena, tra storia, cultura e mare

Cartagena, situata sulla Costa Cálida del Mediterraneo nella comunità autonoma di Murcia, è una città spagnola che vanta una storia millenaria e un ricco patrimonio culturale. Fondata dai cartaginesi e successivamente influenzata dai romani, dagli arabi e dai castigliani, Cartagena è un luogo dove il passato incontra il presente in un connubio affascinante di arte, architettura e tradizioni. Con il suo clima mediterraneo, la città è una meta ideale per chi cerca storia, mare e cultura.

Cosa Vedere a Cartagena

Una passeggiata e visita per la città di Cartagena e i suoi musei consente di comprendere meglio la sua storia, fortemente legata al mare e ad una posizione estremamente strategica. Il centro storico è delimitato dalle Mura del Mare del XVIII secolo e l’ingresso è presieduto dal Palazzo Municipale, testimonianza dell’architettura modernista degli inizi del XX secolo. In città sono tantissimi i punti di interesse storico e culturale.

Teatro Romano e Museo del Teatro Romano

Il Teatro Romano di Cartagena, costruito nel I secolo a.C., è uno dei monumenti più importanti della città e, insieme al Teatro Romano di Mérida, della Spagna. Scoperto nel 1987, è oggi uno dei siti archeologici più visitati del Paese. Il teatro poteva ospitare 6000 persone,  ed è caratterizzato da una cavea scavata nella roccia, una ricca decorazione e uno scenario lungo più di 43 metri. Adiacente al teatro si trova il Museo del Teatro Romano, progettato dall’architetto Rafael Moneo, che ospita una collezione di reperti trovati durante gli scavi.

La zona archeologica del Molinete

Altre testimonianze di epoca romana si trovano nell’area archeologica del Molinete. Qui si possono visitare il colonnato della Morería Baja e le mura bizantine (sono romane, non fatevi ingannare dal nome!), oltre all’ Augusteum, i resti di un antico foro, e al Decumano, annesso al Quartiere del Foro Romano, centro di visita turistica dove si trovano le varie sale delle terme romane della città. La visita alla Casa Fortuna, datata anche questa I secolo a. C., può rendere l’idea della vita quotidiana ai tempi dell’Impero romano.

Museo Nazionale di Archeologia Sottomarina (ARQUA)

Questo museo è dedicato alla conservazione e all’esposizione dei reperti trovati nei fondali marini spagnoli. Tra le collezioni più importanti vi è il tesoro dell’Odyssey, recuperato dal relitto di una nave affondata. Il museo ospita il Centro Nazionale di Ricerche Archeologiche Sottomarine.

Castello della Concepción

Situato nel parco Torres, su una collina che domina la città, il Castello della Concepción offre una vista panoramica su Cartagena. Incredibile ma vero, il castello è stato fortezza di cartaginesi, romani, visigoti, arabi e castigliani, proprio per la sua posizione strategica. Questo sito storico è anche sede del Centro d’Interpretazione della Storia di Cartagena, che illustra la storia della città attraverso esposizioni interattive.

Via Mayor e architettura Modernista

Passeggiando per la via Mayor (che parte da piazza del Comune), si possono ammirare eleganti edifici modernisti del XIX e XX secolo, tra cui la Casa Cervantes e il Gran Hotel. Questa zona è perfetta per una passeggiata tra caffè e negozi. Qui si trovano le Case Cervantes e Llagostera, opere dell’architetto di Cartagena Victor Beltrí, caratterizzate dai tradizionali belvedere, lavorazioni in ferro e rilievi in bronzo rappresentanti figure allegoriche.

Forte di Navidad e Museo della Guerra Civile

Il Forte di Navidad, situato all’entrata del porto, è un esempio ben conservato di architettura militare del XVIII secolo. Il forte oggi ospita il Centro di Interpretazione dell’architettura militare difensiva di Cartagena e del Mediterraneo. Il Museo della Guerra Civile, ospitato in un rifugio antiaereo, offre un’importante testimonianza della storia recente della Spagna, con le sue gallerie utilizzate durante la guerra per sfuggire agli attacchi aerei.

Dintorni di Cartagena, cosa fare

Sierra di Moratalla e Caravaca de la Cruz

I dintorni di Cartagena offrono splendidi paesaggi naturali e località di interesse storico. La Sierra di Moratalla è ideale per gli amanti delle escursioni e della natura. Caravaca de la Cruz è una delle cinque città sante del cattolicesimo, con il suo famoso Santuario della Vera Cruz.

Le spiagge della costa

La Costa Cálida, con le sue spiagge comode e le acque calde del Mediterraneo, è perfetta per chi ama il mare. Le spiagge di La Manga del Mar Menor offrono un’ampia gamma di attività acquatiche, tra cui windsurf, kitesurf e immersioni; Playa de Calblanque, all’interno del parco regionale di Calblanque, è la destinazione ideale per staccare completamente, con la sua vegetazione che arriva fino alla spiaggia e un’atmosfera wild. Nelle vicinanze, si trovano altre spiagge simili. A soli quattro chilometri da Cartagena, Cala Cortina è rinomata per le sue acque trasparenti: ci si arriva da un itinerario pedonale che arriva direttamente in spiaggia. A Ovest, Cala Bolete Grande è l’insenatura migliore della zona; davanti alla spiaggia c’è un’isoletta popolata da gabbiani: è la meta ideale per praticare diving.

Info pratiche

Enogastronomia

La varietà paesaggistica della Murcia arricchisce una tavola su cui i prodotti dell’orto incontrano quelli del mare e dell’entroterra. A Cartagena, senza dubbio, trionfano la salamoia, il pesce, il caldero (risotto brodoso con pesce) e la paella. La vicinanza delle saline del Mediterraneo ha reso molto comune la preparazione della salamoia (soprattutto di tonno, sgombro o tambarello) e dei pesci al sale come l’orata. Le zuppe di muggine, coda di rospo, cernia… sono accompagnate da riso cotto nello stesso brodo del pesce, che viene invece mangiato poi a parte con l’alioli, la maionese insaporita con aglio. I dolci tradizionali includono il tarta de la abuela e il pan de higo, un pane di fichi seccato che viene spesso servito con formaggio. Per quanto riguarda le bevande, il café asiático è una specialità locale, un caffè forte servito con latte condensato, cognac e cannella.

Come arrivare

Cartagena è  facilmente raggiungibile sia via aerea che via terra. L’aeroporto più vicino è quello di Murcia-San Javier, a circa 30 km di distanza, che offre collegamenti con diverse città europee. Inoltre, la città è servita da una buona rete ferroviaria, con treni regolari che la collegano a Murcia, Alicante e Madrid.

Quando andare e appuntamenti

Il clima mediterraneo di Cartagena la rende una destinazione piacevole tutto l’anno, con estati calde e secche e inverni miti. I periodi migliori per visitarla sono comunque la primavera e l’autunno, quando le temperature sono più miti e il centro è meno affollato dai turisti. Inoltre la città ospita ogni anno importanti appuntamenti culturali, come il festival di musiche del mondo Un mare di Musica, e le feste storiche di Cartaginesi e Romani che, nella seconda metà di settembre, fanno rivivere gli eventi della fondazione punica della città e della conquista romana.

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Grande successo dei musei italiani: sono più visitati e tecnologici

L’offerta culturale e artistica italiana non ha nulla da invidiare a quella di molti altri grandi Paesi, europei e non solo: tra musei, monumenti cittadini e siti archeologici, c’è davvero una vasta scelta per soddisfare le esigenze di qualsiasi turista. E nel corso dell’ultimo anno i dati hanno dimostrato che l’impegno verso l’inclusività e l’innovazione digitale hanno dato i loro frutti. I nostri musei battono ogni record, sempre più visitati e più tecnologici. Ecco cosa rivela una nuova analisi.

Il record dei musei italiani

In Italia c’è davvero un’ottima offerta culturale: dai musei ai monumenti storici, passando per i siti archeologici più preziosi come quelli di Pompei e della Valle dei Templi di Agrigento, solo per fare un esempio. E, a quanto pare, negli ultimi anni l’interesse dei turisti è stato catalizzato dalle istituzioni museali, forse anche per via dell’innovazione che continua ad avanzare sempre più velocemente. Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura della School of Management del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno “Il digitale per una cultura inclusiva”, i musei nel nostro Paese hanno battuto ogni record.

Nel 2023 si sono registrati un aumento del 16% nel numero dei visitatori e un aumento del 27% nelle entrate, per quanto riguarda musei, monumenti e aree archeologiche: l’Italia supera dunque i livelli pre-pandemia, rivelando un interesse sempre più spiccato dei turisti per l’offerta culturale e artistica delle nostre istituzioni. “I numeri che hanno caratterizzato l’ultimo anno dei luoghi della cultura da un lato certificano la definitiva ripresa del comparto dopo gli anni della pandemia, dall’altro sono influenzati dal forte trend inflativo” – ha affermato Eleonora Lorenzini, direttrice dell’Osservatorio, che ritiene dunque ci sia ancora margine per migliorare l’afflusso turistico.

Tra inclusività e digitale: le novità nei musei

Sono diversi i fattori che hanno contribuito alla crescita del successo delle istituzioni culturali in Italia. Da una parte, ad esempio, c’è un’attenzione sempre maggiore all’inclusività, che a volte trova ancora ostacoli. Dall’analisi emerge che il 44% dei musei e il 31% dei teatri presentano barriere architettoniche per l’accesso, ma che altrettante istituzioni si stanno impegnando per combattere le disuguaglianze, lavorando non solo sull’accessibilità per persone a mobilità ridotta, ma anche sugli aspetti linguistici o sull’economicità degli ingressi.

Il digitale, in tutto questo, ha un ruolo enorme: “La tecnologia si conferma alleata importante per favorire l’accessibilità. Le repliche 3D, ad esempio, consentono l’esplorazione tattile guidata degli artefatti, così come gli schermi touch interattivi. Nei teatri si rivela particolarmente efficace l’uso di smart glass, che consentono la fruizione dello spettacolo ai visitatori non udenti o di lingue diverse” – ha spiegato Michela Arnaboldi, responsabile scientifica dell’Osservatorio. Così, il 54% dei musei ha investito nella digitalizzazione, grazie anche ai finanziamenti pubblici messi a disposizione per tale scopo.

E l’enorme sviluppo dell’intelligenza artificiale che ha avuto luogo negli ultimi anni sta trovando applicazione anche presso le istituzioni culturali. L’AI può infatti processare i dati per dare nuovo impulso al settore, ma anche creare contenuti originali per attrarre turisti. Oltre, ovviamente, a migliorare l’accessibilità,  principalmente a livello linguistico, ma anche attraverso la realtà aumentata, virtuale e mista, che nei musei più grandi è già diventata un’esperienza comune.

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La Blue Grotto a Malta: quando andare e cosa vedere

Malta, un arcipelago incantevole nel cuore del Mediterraneo, una destinazione imperdibile per gli amanti del mare, della natura, della storia e delle avventure. L’isola di Malta è considerata una delle meraviglie naturali che il Mediterraneo ha da offrire e in questa piccola isola spicca senza ombra di dubbio la Grotta Azzurra, meglio conosciuta come Blue Grotto.

Si tratta di uno straordinario sistema di grotte marine, famoso per le sue acque cristalline e i giochi di luce che creano un’atmosfera magica e indimenticabile per i visitatori

Blue Grotto, la grotta azzurra di Malta

La Blue Grotto si trova sulla costa meridionale dell’isola di Malta, vicino al villaggio di Zurrieq. Questa meraviglia della natura è composta da una serie di grotte e caverne, ognuna con la sua particolarità, ma è la grotta principale quella che ruba la scena. Qui, infatti, la luce del sole filtra attraverso l’acqua turchese, che con i riflessi brillanti illumina le pareti rocciose, creando un effetto di luminosità azzurra che lascia davvero senza fiato.

Quando andare alla Blue Grotto

Per vivere al meglio l’esperienza alla Blue Grotto, è importante scegliere il momento giusto per visitarla, in quanto la sua posizione e l’effetto che la luce del sole ha sull’acqua e sulle pareti della grotta ha un ruolo fondamentale in questo spettacolo.

Periodo dell’anno migliore

I periodi migliore dell’anno per visitare la Blue Grotto a Malta sono sicuramente la stagione primaverile o quella estiva, per godere del sole alto e delle giornate più lunghe. Da Maggio a Settembre ci sono le condizioni per fare delle escursioni in barca, per godere del mare calmo e delle temperature piacevoli. Grazie al clima mite dell’isola, è possibile visitare la Blue Grotto anche nel mese di Ottobre, per un’esperienza più rilassante rispetto l’alta stagione e godere dello spettacolo con un numero di turisti minore.

Qual è il momento migliore della giornata?

Per vivere ed apprezzare al massimo i riflessi azzurri nell’acqua dell’isola di Malta e la luce del sole migliore, è consigliabile visitare la Blue Grotto tra le 9 e le 11 del mattino. In queste ore, infatti, la luce del sole riesce a penetrare nella grotta e si riflette sull’acqua trasparente, creando un effetto unico e da non perdere.

Blue Grotto, ecco cosa vedere

La Blue Grotto è un complesso di diverse caverne, ognuna con caratteristiche uniche. Ecco cosa non perdere durante la visita alla Blue Grotto di Malta

Grotta cristallina delle Blue Grotto

Fonte: iStock

Grotta cristallina che fa parte delle Blue Grotto

La grotta principale: la Blue Grotto

La grotta principale è la Blue Grotto, da cui il complesso prende il nome. È la più grande e spettacolare grotta di Malta. Qui, l’acqua trasparente e i riflessi del sole creano dei riflessi unici sulle pareti della grotta, con colori che vanno dal turchese al blu intenso. Questo spettacolo naturale viene reso ancora più affascinante da stalattiti e stalagmiti, che decorano la grotta.

Le grotte secondarie

Accanto alla grotta principale, ci sono altre sei grotte secondare, che meritano una visita:

  1. Il Karraba Reef: è un luogo ideale per chi ama lo snorkeling e le immersioni subacquee, grazie anche alla ricchezza della vita marina di questa zona e ai coralli che popolano il fondale;
  2. Honeymoon Cave: è considerata la più romantica fra le grotte di Malta, perfetta per una breve pausa e per scattare foto memorabili, per non dimenticare nulla di questa escursione;
  3. Cat’s Cave: è una grotta caratterizzata dalla presenza di una colonia di gatti selvatici che la abitano e che la rendono un’attrazione da non perdere per tutti gli amanti di animali, che decidono di visitare Malta;
  4. Reflection Cave: conosciuta per i suoi spettacolari riflessi sulla superficie dell’acqua, questa grotta è un vero must per i fotografi, che qui potranno scattare foto e ricordi memorabili;
  5. Coral Cave: in questa grotta è possibile ammirare formazioni di corallo, visibili anche senza effettuare immersioni profonde;
  6. Fungus Cave: questa è forse la grotta più particolare delle Blue Grotto. Qui, infatti, si possono trovare diverse specie di funghi marini, che crescono lungo le pareti rocciose.

Come arrivare alla Blue Grotto

Raggiungere la Blue Grotto è semplice, grazie anche alla buona rete di trasporti pubblici e privati presenti sull’isola di Malta.

In auto

Se si preferisce sfruttare la comodità di un’auto, allora è possibile noleggiare una macchina direttamente all’aeroporto internazionale di Malta o in una delle tante agenzie di autonoleggio presenti sull’isola. Da La Valletta, la capitale di Malta bisogna seguire le indicazioni per Zurrieq, il villaggio vicino alla Blue Grotto. Il viaggio in auto dura circa 30 minuti e c’è un ampio parcheggio vicino al punto di partenza delle escursioni in barca.

In autobus

Questo è sicuramente il mezzo più conveniente per raggiungere la Blue Grotto. Per chi preferisce i mezzi pubblici è possibile usufruire delle diverse linee che collegano la capitale e le altre città principali con il villaggo di Zurrieq. Le corse sono molto frequenti ed i biglietti molto economici.

In barca

Per rendere il viaggio a Malta ancora più unico ed indimenticabile, si può optare per un taxi boat, una barca che funge da vero e proprio taxi d’acqua, o tramite una delle tanti escursioni organizzate che partono dalle diverse città sull’isola. Sono presenti molti tuor operators che offrono pacchetti che includono il trasporto da e per la Blue Grotto, spesso anche combinati anche con diverse attrazioni di Malta.

Barche attraccate al molo di Blue Grotto

Fonte: iStock

Taxi Boat e barche per escursione utilizzare per la visita della Blue Grotto

Escursioni e attività alla Blue Grotto di Malta

Un luogo unico come la Blue Grotto offre un’esperienza unica ai visitatori dell’isola, grazie alle sue bellezze naturali, ma anche per le attività che è possibile svolgere per rendere l’esperienza più completa.

Tour in barca alla Blue Grotto

Questa è l’opzione più comune e suggestiva per esplorare la Blue Grotto. I tour in barca partono regolarmente dal porto di Zurrieq e durano circa 25/30 minuti. Le barche, di piccole dimensioni, sono i mezzi ideali per entrare nelle grotte e vivere al meglio le meraviglie naturali di questo angolo di Malta.

Snorkeling e immersioni

Le acque di Malta sono tra le più cristalline e ricche di vita marina del Mediterraneo ed il mare che circonda queste grotte è l’ambiente perfetto per gli amanti di snorkeling ed immersioni subacquee. In queste zone è possibile osservare una grande varietà di pesci e parte della barriera corallina.
Sull’isola sono presenti diversi centri tramite cui organizzare questa attività.

Trekking ed escursioni

Per gli amanti del trekking, è possibile combinare la visita alla Blue Grotto con sentieri panoramici che è possibile percorrere per godere di un panorama unico che dalla grotta va fino alla scogliera.

La Blue Grotto a Malta è una destinazione imperdibile per chiunque visiti l’isola e che rientra sicuramente fra le destinazioni da non perdere, insieme alle spiagge più belle di Malta. Si tratta di un’esperienza unica e indimenticabile da vivere nel Mediterraneo.

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Quando visitare Bucarest: clima e temperature per tutto l’anno

Bucarest, capitale della Romania è una città da inserire nella propria lista e merita una visita in qualsiasi periodo dell’anno. Le sue meraviglie architettoniche, i suoi parchi, la sua storia e cultura offrono ai visitatori una meta ricca di fascino e uno scenario culturale vivace da scoprire in tutte le sue forme: dalle tradizioni gastronomiche agli eventi che, tutto l’anno, riempiono il calendario di questa splendida città. Non c’è un momento migliore per visitarla, che siano le stagioni più calde o quelle più fredde, la capitale della Romania ha tanto da offrire mese dopo mese. Tutto dipende dai tuoi gusti e dalle attività che ti piace fare. In questo articolo troverai una panoramica dettagliata delle stagioni di Bucarest e cosa offrono a chi decide di lasciarsi trasportare dall’anima di questa città.

Clima a Bucarest: una panoramica completa

Bucarest è collocata nel sud della Romania, a circa 70 metri di altitudine e gode di un clima continentale prevalentemente temperato. Nonostante il cambiamento climatico, la capitale della Romania è ancora caratterizzata da stagioni ben distinte che si alternano offrendo per tutto l’anno scenari differenti e intrisi di atmosfere uniche. Se la primavera e l’autunno sono le due stagioni con il clima più mite, l’estate e l’inverno, invece, presentano condizioni climatiche più estreme con temperature oltre i 30° in estate e sotto lo zero in inverno. 

Primavera a Bucarest: fioriture e temperature miti

Il clima a Bucarest nel periodo primaverile è la testimonianza di un momento di transizione: le temperature si alzano lasciandosi alle spalle la rigidità dell’inverno, le giornate si allungano e l’intera città si risveglia. Tendenzialmente, in primavera le temperature sono così distribuite:

  • Marzo: 3-11°
  • Aprile: 7-17°
  • Maggio: 12- 23°

Questo periodo dell’anno è perfetto per lunghe passeggiate nella capitale alla scoperta dei suoi quartieri vivaci o dei suoi parchi, come il Parco Herăstrău e il Giardino Cişmigiu che in questi mesi vedono l’esplosione di una natura rigogliosa e colorata grazie alle fioriture di piante e fiori. Le ampie aree verdi di Bucarest la rendono anche una meta perfetta per picnic all’aperto o escursioni nei dintorni della capitale. Infine, sempre restando all’aria aperta, questo periodo è perfetto anche per godersi un aperitivo o un pranzo nei vari caffè disposti lungo il fiume Dâmbovița. Non solo attività outdoor, la primavera a Bucarest offre una ricca proposta di eventi culturali che animano la città attirando abitanti e visitatori. Il Romanian Design Week – un festival incentrato sul design locale e internazionale – è solo uno dei grandi eventi in programma nel periodo primaverile. 

Bucarest in estate: caldo e brio

Tra giugno e agosto, le temperature a Bucarest salgono sensibilmente oscillando tra i 25° e i 35°, con picchi occasionali che vanno oltre i 35°. Le giornate lunghe e soleggiate offrono più tempo per provare le varie attività all’aperto e godersi la vita notturna della città. Nello specifico, mese per mese, le temperature medie sono:

  • Maggio: 12-23°
  • Giugno: 16-27°
  • Luglio: 18-30°

L’estate a Bucarest, nonostante sia la stagione più calda, è caratterizzata da temporali anche intensi ma prevalentemente di breve durata. Come sempre, il consiglio è quello di non farsi cogliere impreparati e di portarsi sempre dietro un piccolo ombrello o un impermeabile. Il clima a Bucarest in estate è, quindi, ideale per vivere appieno le atmosfere vivaci della città e farsi travolgere dall’energia contagiosa che si percepisce camminando semplicemente per le strade della capitale. I locali pullulano di gente, i parchi si riempiono di persone che fanno jogging o che si rilassano cullati dal rumore delle fronde degli alberi. In estate i festival e gli eventi sono all’ordine del giorno; tra i più famosi troviamo il Bucharest International Air Show o il Summer Well Festival, il festival che attira migliaia di appassionati di musica indie e alternative rock.

Bucarest in autunno: colori, cibo e cultura

Quando l’autunno arriva a Bucarest, la città si accende di colori mozzafiato. I viali alberati si tingono di rosso e arancione e le temperature iniziano a scendere lentamente portando le persone a tirare fuori capi d’abbigliamento morbidi e confortevoli. Da settembre a novembre le temperature cambiano radicalmente raggiungendo i 25° nel periodo subito successivo all’estate e i 10° nelle settimane che anticipano l’inverno. Nello specifico, le temperature medie sono:

  • Settembre: 14-25°
  • Ottobre: 8- 17°
  • Novembre: 3-10°

L’autunno a Bucarest è una delle stagioni più pittoresche in assoluto, il colore delle foglie che cambia offre uno spettacolo visivo unico e il modo migliore per goderselo è passeggiare per il parco Carol o il Giardino Botanico, veri teatri di uno spettacolo autunnale senza eguali. Anche il Parco Herăstrău è un’ottima location per ammirare il foliage, qui potrai noleggiare una bicicletta o semplicemente passeggiare lungo i numerosi sentieri del parco, lasciandoti conquistare da un paesaggio incantevole.

L’autunno a Bucarest è ricco di eventi culturali come il Bucharest International Film Festival che mette in mostra una selezione di film indipendenti da tutto il mondo, e il George Enescu Festival che celebra la musica classica con concerti che attirano artisti e visitatori da tutto il mondo. Infine, per gli amanti del vino, a Bucarest in autunno è tempo di vendemmia: i ristoranti e le cantine aprono le proprie porte offrendo degustazioni di vini locali e permettendoti di scoprire le eccellenze enologiche della Romania.

Bucarest in inverno: fascino e magia

Inverno a Bucarest

Fonte: iStock

La magia del Natale a Bucarest

L’inverno è un periodo magico per visitare la capitale della Romania, soprattutto durante il periodo natalizio. Il clima a Bucarest in questa stagione è freddo e costellato da intense nevicate. Le temperature, spesso, scendono sotto lo zero e sono così distribuite:

  • Dicembre: -1- 4°
  • Gennaio: -1-3°
  • Febbraio: 0°-6°

Se ami i paesaggi invernali, ti piace assaporare il tepore delle atmosfere natalizie e passeggiare sotto i fiocchi di neve non ti spaventa, allora l’inverno è la stagione ideale per visitare Bucarest. In questo periodo la città si illumina con decorazioni scintillanti, il dolce profumo di vin brulè impregna l’aria e i mercatini di Natale portano gioia e allegria emozionando grandi e piccini. Uno dei più grandi è il Mercatino di Natale in Piazza della Costituzione, un vero gioiello che offre una vasta gamma di prodotti artigianali, dolci tipici e bevande calde. Quando arriva il momento di prendersi una pausa dal freddo, Bucarest offre il suo celebre “Therme București”, uno dei più grandi complessi termali d’Europa a pochi chilometri dal centro con piscine riscaldate, saune e trattamenti benessere. L’inverno è anche il periodo perfetto per visitare i vari musei e gallerie d’arte della capitale; un’altra alternativa per concedersi una pausa rilassante e, soprattutto, riscaldata.

Il clima a Bucarest: qual è il periodo migliore?

Come sempre, non c’è una risposta a questa domanda che sia uguale per tutti. Dipende molto dalle attitudini di ognuno di noi, dalle proprie passioni e dalle attività che si preferisce fare. Ogni stagione è unica e ha caratteristiche e opportunità diverse. Visitala in primavera, se vuoi farti inebriare dai profumi e dai colori delle fioriture, in estate se vuoi approfittare delle lunghe giornate soleggiate e partecipare a eventi all’aperto, in autunno se vuoi ammirare lo spettacolare foliage e le sue atmosfere romantiche, in inverno se vuoi farti scaldare il cuore da un’incantevole dipinto natalizio, con mercatini di Natale, neve e un’atmosfera festosa. Qualsiasi sia la stagione in cui sceglierai di visitare Bucarest, sarà comunque un’ottima scelta. 

Ecco una panoramica del clima e delle temperature a Bucarest per aiutarti a pianificare il tuo viaggio:

  • Primavera: fresca, con temperature che aumentano gradualmente da 10°C a 20°C, e abbondanti fioriture nei parchi.
  • Estate: Calda e soleggiata, con temperature che variano dai 25°C ai 35°C, e occasionali temporali pomeridiani.
  • Autunno: Mite e progressivamente più fresco, con temperature che scendono da 25°C a 10°C e spettacolari colori autunnali.
  • Inverno: Freddo e spesso nevoso, con temperature che vanno da 0°C a -5°C, e un’atmosfera natalizia magica.
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I 10 villaggi abitati situati alle altezze più estreme

Esistono luoghi situati in zone talmente estreme da essere considerati sperduti: stiamo parlando dei 10 villaggi più alti al mondo dove gli abitanti, a un’altitudine compresa tra i 5.100 e i 3.800 metri sopra il livello del mare, vivono secondo le antiche tradizioni senza essere troppo influenzati dalla modernità. In alcuni di questi scenari l’uomo dimostra al meglio la sua abilità di adattamento, creando le condizioni ideali per vivere in relazione alle caratteristiche dell’ambiente circostante. Ma dove si trovano questi villaggi e come vivono le persone al loro interno? Scopriamoli in questa classifica!

La Rinconada, Puno, Perù – 5.100 metri

Al primo posto troviamo La Rinconada: situato ai piedi di un maestoso ghiacciaio delle Ande, al confine con la Bolivia, a 5.100 metri d’altitudine, questo villaggio del Perù è considerato il più alto del mondo. La vita, qui, non è per niente facile: le temperature superano raramente i 0°C, la composizione dell’aria è povera di ossigeno ed è praticamente impossibile dedicarsi ad attività quali l’agricoltura. Nonostante questo, insieme ad altri aspetti come l’assenza di elettricità, di acqua corrente e una scarsa gestione dei rifiuti, la popolazione conta ben 50.000 abitanti secondo un’indagine del 2023. Questo è dovuto soprattutto alla presenza di giacimenti di oro, i quali attirano peruviani in cerca di lavoro provenienti da altre zone.

Wenquan, Qinghai, Cina – 4.800 metri

Al secondo posto c’è l’insediamento di Wenquan, situato sulle catene montuose di Tanggula, in Cina. Anche qui la vita non è semplicissima perché il clima può cambiare rapidamente, passando da sole brillante a nevicate moderate o abbondanti, mentre i livelli ridotti di ossigeno possono causare gravi problemi di salute non solo durante il lavoro o l’esercizio fisico, ma anche durante il sonno. Non si sa molto sulla vita quotidiana dei suoi abitanti, chi ha visitato questa zona parla di poche unità, mentre il territorio circostante ospita animali in via di estinzione, come i leopardi delle nevi, e terme naturali.

Colquechaca, Potosí, Bolivia – 4.692 metri

Per raccontare il terzo posto dobbiamo spostarci in Bolivia, a un’altitudine di 4.692 metri. Il villaggio di Colquechaca, situato nel dipartimento di Potosí, è stato un importante centro di estrazione per l’argento ai tempi dell’invasione spagnola, tanto che il nome stesso dell’insediamento significa “ponte d’argento“. Qui il clima è arido e freddo tutto l’anno e conta circa 31.000 abitanti, i quali si dedicano soprattutto ad attività quali agricoltura e allevamento.

Hikkim, Himachal Pradesh, India – 4.572 metri

Il quarto posto è occupato da Hikkim, un villaggio appartenente al distretto di Lahaul e Spiti, nello stato indiano dell’Himachal Pradesh. È considerato una delle località abitate più alte dell’India e la maggior parte della popolazione è buddista, mentre per costruire le case utilizza pietre e legno. Hikkim ospita anche uno dei più alti uffici postali al mondo, situato a 4.400 metri, che collega i villaggi isolati di questa regione al resto del mondo. Tuttavia, a causa delle abbondanti nevicate, l’ufficio è costretto a chiudere durante il periodo invernale.

Hikkim in India

Fonte: 123RF

Il villaggio di Hikkim, famoso per l’ufficio postale più alto al mondo

Parinacota, Arica, Cile – 4.400 metri

Continuando con la nostra classifica, al quinto posto troviamo un piccolo villaggio cileno chiamato Parinacota. A differenza dei luoghi citati finora, questo pueblo, che oggi conta solo 27 abitanti, è considerato una meta turistica perché circondato da paesaggi mozzafiato e dal maestoso vulcano Parinacota. La sua simmetria quasi perfetta e la copertura di neve lo rendono una meta preferita per turisti, fotografi e alpinisti. Inoltre, fa parte del Parco Nazionale Lauca, nei pressi della piccola città di Putre.

Dho, Karnali Zone, Nepal – 4.360 metri

Escursionisti e visitatori restano sempre affascinati dalla vista di Dho, il villaggio in Nepal che, situato a un’altitudine di 4.360 metri, occupa il sesto posto della classifica. Secondo un censimento del 2011, qui vivevano 923 persone in 205 case individuali. È un luogo inesplorato, ma la sua natura meravigliosa e la vista delle montagne circostanti lo rendono una meta ambita da appassionati di trekking e da tutti coloro che desiderano approfondire la cultura dei Dolpo, la popolazione locale.

Qarabolaq, Wakhan District, Afghanistan – 4.139 metri

Tra le aspre montagne dell’Afghanistan si cela una regione chiamata Wakhan Corridor: qui, a 4.139 metri, si trova il villaggio Qarabolaq, un luogo remoto caratterizzato da paesaggi naturali pazzeschi e da una storia e cultura antichissime. Chi è alla ricerca di una destinazione fuori dai circuiti di massa, poco influenzata dalla modernità, questa è la meta da scegliere, ideale soprattutto per i viaggiatori più avventurosi.

Chatyndy, Osh Province, Kyrgyzstan – 4.013 metri

All’ottavo posto troviamo Chatyndy, un villaggio situato nella provincia di Osh, in Kyrgyzstan. Questo luogo si trova al crocevia di importanti rotte commerciali ed è stato un centro di scambi, cultura e religione per oltre tre millenni. Sebbene sia un villaggio relativamente piccolo, la sua storia e la sua posizione strategica lo rendono affascinante per i viaggiatori che esplorano questa regione dell’Asia centrale.

Laya, Gasa District, Bhutan – 3.820 metri

Laya è un affascinante villaggio abitato dai Layap, la popolazione nativa specializzata nell’allevamento di yak e dzos. A causa dell’altitudine elevata non è possibile dedicarsi ad attività come l’agricoltura, mentre il turismo è in crescita grazie al fatto che Laya fa parte del Jigme Dorji National Park, il quale ospita alcune delle glaciazioni del Bhutan. In questa zona vengono organizzati anche diversi percorsi di trekking insieme a guide specializzate.

Murghab, Tajikistan – 3.650 metri

Infine, al decimo posto troviamo il piccolo villaggio di Murghab, situato sui monti del Pamir, in Tajikistan, dove vivono all’incirca 7000 abitanti. Questa città fu costruita durante il periodo del governo sovietico in Tajikistan come punto di sosta lungo la Pamir Highway. Oggi, grazie alla sua posizione, è considerata un importante centro per il commercio, tra cui viene comunemente ritenuto incluso il traffico illegale di droga.

Monastero a Dho, Nepal

Fonte: iStock

Antico monastero nel villaggio di Dho, in Nepal
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Apollonia cosa vedere e cosa fare

Nascosta tra le dolci colline dell’Albania meridionale, nei pressi del villaggio di Pojan, si trova Apollonia, un’antica città greco-romana che racconta una suggestiva storia di potere, cultura e bellezza. Fondata nel VI secolo a.C. dai coloni di Corinto, Apollonia fiorì come uno dei principali centri commerciali e culturali del mondo antico, lasciando un’eredità che ancora oggi affascina archeologi, storici e viaggiatori.

Esploriamo le rovine delle sue imponenti mura e dei templi maestosi, immersi in un’oasi verdeggiante tra il mare Adriatico e le montagne albanesi. La brezza marina e il clima mediterraneo rendono l’atmosfera piacevole durante tutto l’anno, invitando a passeggiate rilassanti e picnic all’ombra degli alberi secolari.

I tesori del Parco Archeologico di Apollonia

Il Parco Archeologico di Apollonia è una meta imperdibile per gli amanti della storia, dell’archeologia e della cultura. Un luogo dove lasciarsi trasportare indietro nel tempo e respirare l’atmosfera di una civiltà antica, avvolti da un paesaggio mediterraneo di rara bellezza.

Simbolo di Apollonia è la suggestiva facciata del Bouleterion, chiamato anche Monumento degli Agonoteti, che risale al II secolo. In quanto sede delle riunioni del Consiglio della città e dell’esercizio della giustizia, era il luogo più importante dell’urbe. Tuttora in discreto stato di conservazione, presenta un imponente frontone con sei colonne con capitelli corinzi.

Con una capienza di circa 5000 spettatori, il teatro di Apollonia rappresenta uno dei resti archeologici più imponenti del sito. La sua acustica eccezionale rende possibile organizzare, anche ai giorni nostri, spettacoli e concerti. Il complesso, con la cavea, l’orchestra e la scena, è un’eloquente testimonianza della fiorente vita culturale della città antica.

Lo stesso vale per la Biblioteca, di cui restano solo le fondamenta: per secoli fu punto di riferimento per studiosi e filosofi e tuttora evoca l’atmosfera di fervore intellettuale che animava la città antica. Il Tempio di Artemide, dedicato alla dea della caccia, era uno dei maggiori edifici religiosi. Costruito in stile dorico, presentava una cella con la statua della dea e un colonnato esterno. Ancora oggi affascina con i suoi resti e richiama l’importanza del culto religioso nella vita degli antichi abitanti.

Oltre a questi monumenti principali, il sito archeologico di Apollonia offre ai visitatori la possibilità di ammirare numerose altre rovine di grande interesse, come l’agorà, l’odeon, le terme, le ville romane e le mura di cinta. Un vero e proprio museo a cielo aperto che permette di immergersi completamente nella storia e nella cultura di questa antica città mediterranea.

Il Monastero di Santa Maria

Sulla collina che domina il Parco Archeologico di Apollonia sorge il Monastero di Santa Maria, una notevole testimonianza dell’architettura bizantina e della storia cristiana del paese. Fondato nel VI secolo d.C., il monastero ha attraversato i secoli conservando il suo fascino e la sua atmosfera di spiritualità.

Le origini del monastero si intrecciano con la leggenda di San Giorgio, che si dice l’abbia fondato in segno di gratitudine per la vittoria sul drago. La sua costruzione risale al periodo di massimo splendore dell’Impero bizantino e nel corso dei secoli ha subito modifiche ed ampliamenti, diventando un importante centro religioso e culturale. Le sue linee essenziali, le volte a crociera e l’utilizzo di mattoni rossi rimandano all’architettura bizantina. La chiesa principale, a pianta cruciforme, è sormontata da una cupola ottagonale che domina l’intero complesso. All’interno, affreschi e mosaici di grande valore artistico raffigurano scene bibliche e figure di santi.

Oltre alla sua funzione religiosa, il monastero ha svolto un ruolo importante nella diffusione della cultura. Grazie alla sua biblioteca ricca di manoscritti antichi, tra cui opere teologiche, filosofiche e letterarie, fu un punto di riferimento per studiosi e teologi provenienti da tutto il Mediterraneo. Oggi il monastero è aperto ai visitatori, che possono ammirare la bellezza dell’architettura bizantina, i resti degli affreschi e dei mosaici, immergendosi in un’atmosfera di pace e spiritualità.

Chiesa di Santa Maria, Apollonia, Albania

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Chiesa di Santa Maria, Apollonia Albania

Il Museo Archeologico di Apollonia

Ambientato all’interno del Monastero di Santa Maria, il Museo Archeologico di Apollonia è una tappa fondamentale per chiunque visiti il Parco Archeologico e voglia approfondire la conoscenza di questa antica civiltà. La sua ricca collezione di reperti provenienti dagli scavi offre un panorama completo della storia, della cultura e dell’arte della città antica. Un museo che cattura l’immaginazione e trasporta i visitatori in un suggestivo viaggio nel tempo, alla scoperta di una civiltà che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del Mediterraneo.

Tra i tesori esposti vi sono strumenti preistorici che documentano tracce di presenza umana fin dal Paleolitico; sculture di divinità greche e romane provenienti da templi e santuari; ceramiche, vasi, coppe, piatti e altri oggetti di diverse epoche e stili; monete che offrono informazioni sulla storia economica, politica e sui rapporti con altre città del Mediterraneo; epigrafi su pietra, marmo e bronzo che documentano la storia, la politica, la religione e la vita quotidiana di Apollonia.

Cosa fare nei dintorni di Apollonia

Oltre alla visita delle antiche rovine della città greco-romana, nei dintorni del sito di Apollonia è possibile praticare diverse attività nella natura. Gli appassionati di trekking hanno a disposizione una rete di sentieri che si snodano tra le colline e le vallate circostanti, regalando panorami mozzafiato sulla costa adriatica e sulle montagne dell’Albania. Ci sono percorsi di diversa difficoltà, adatti sia a escursionisti esperti che a famiglie con bambini.
Per una giornata all’insegna del relax, in zona sono disponibili diverse aree picnic immerse nel verde, dove godersi un pranzo al sacco circondati dalla natura. Un’occasione per staccare dalla routine e rigenerarsi nella quiete di questo luogo suggestivo.

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Piazza Skanderbeg a Tirana: cosa vedere

Situata nel cuore della capitale albanese, Piazza Skanderbeg a Tirana è molto più di un semplice punto di ritrovo e luogo all’aperto. La piazza di Tirana è il fulcro culturale e storico della capitale albanese. Fu intitolata al condottiero e patriota albanese Giorgio Castriota Skanderbeg, la piazza rappresenta un vero e proprio simbolo di identità e orgoglio per il popolo albanese, in una delle mete più ricercate del territorio balcanico.
È la piazza più grande di tutto il territorio dei Balcani e viene utilizzata per eventi sociali, culturali, sportivi ed iniziative commerciali.

La storia di Piazza Skanderbeg

È importante scoprire la storia di questa famosa piazza di Tirana, un aspetto importante per comprendere a fondo l’importanza che questo luogo ha per l’Albania e per la sua capitale.

Giorgio Castriota Skanderbeg, a cui fu intitolata la piazza nella capitale, è considerato un eroe nazionale per la sua resistenza contro l’Impero Ottomano che nel quindicesimo secolo occupava il territorio albanese. Nella piazza di Tirana è presente la statua equestre di Skanderbeg, proprio in rappresentanza della sua figura centrale nella memoria storica del paese.

La piazza ha subito numerose trasformazioni nel corso degli anni, passando da semplice spazio aperto a centro di eventi pubblici e manifestazioni culturali e con la sua superficie di circa 40.000 metri quadrati rappresenta idealmente il centro geografico e politico dell’Albania. Quindi, quali sono gli elementi principali da vedere in Piazza Skanderbeg a Tirana?

La Statua di Skanderbeg

Il primo elemento che cattura l’attenzione di chi visita Piazza Skanderbeg è sicuramente la maestosa statua equestre di Giorgio Castriota Skanderbeg, citata anche nel paragrafo precedente.

Questa statua, opera dello scultore Odhise Paskali, fu inaugurata nel 1968 ed subito diventata un’icona della città di Tirana, e non solo. La figura fiera di Skanderbeg a cavallo, con la spada alzata, rappresenta la resistenza, l’indipendenza albanese e la lotta del popolo contro la supremazia dell’impero turco ottomano. È il luogo ideale per scattare fotografie della splendida città di Tirana e immergersi nella storia del paese.

Il museo storico nazionale

Sul lato occidentale di Piazza Skanderbeg si trova il Museo Storico Nazionale dell’Albania, al cui interno è possibile approfondire la storia e la cultura albanese. Venne fondato nel 1981 ed ospita tutt’oggi una vasta e rara collezione di reperti di diverse epoche storiche. Sono presenti, infatti, reperti che risalgono all’antichità, al Medioevo, alla resistenza contro l’Impero Ottomano, al periodo monarchico e al regime comunista.

Notevole è il mosaico intitolato “Gli albanesi“, che rappresenta figure eroiche della fiera storia albanese.

Mosaico "Gli Albanesi" a Tirana

Fonte: iStock

Vista del mosaico “Gli Albanesi” a Tirana, visibile da Piazza Skanderbeg

La moschea di Et’hem Bey

Nelle vicinanze del Museo Storico Nazionale si trova un’altra importante struttura storica di Tirana: la moschea di Et’hem Bey.

Questa moschea fu costruita circa 200 anni fa, tra il 1791 e il 1823. È uno degli edifici più antichi e più bella della capitale, dallo stile ottomano, con i suoi interni decorati e affrescati. La moschea fu chiusa durante il regime comunista, ovvero dal 1976 al 1991. Proprio in questo anno fu riaperta ed è tornata ad essere non solo un punto di interesse turistico nelle vicinanze della Piazza di Skanderbeg, ma anche un luogo importante di culto attivo e simbolo della tolleranza religiosa della capitale.

La torre dell’orologio

Un altro punto di interesse è la torre dell’orologio, situata proprio accanto alla moschea di Et’hem Bey. Fu costruita nel 1822 ed è alta 35 metri. Dalla sua cima è possibile restare affascinati da una vista spettacolare non solo sulla piazza di Skanderbeg, ma anche sullo spettacolare skyline di Tirana.

Per salire in cima alla torre è necessario affrontare una ripida scalinata, ma la vista unica e mozzafiato ripaga ampiamente la fatica. La torre è stata restaurata di recente e l’orologio attuale è un dono della città di Bari, in Italia.

Il teatro dell’opera e del balletto

Sul lato nord di Piazza Skanderbeg si trova la struttura che ospita il teatro dell’opera e del balletto di Tirana. Questo è il principale teatro lirico e di balletto del Paese ed offre una ricca e vasta programmazione di spettacoli lirici, ma anche concerti di musica classica e moderna.

Il teatro, che venne inaugurato nel lontano 1953, è un esempio di architettura socialista realista ed è un importante simbolo culturale per la capitale, che è anche possibile visitare per ammirarne.

Il Palazzo della Cultura

Adiacente al teatro dell’opera e del balletto si trova il Palazzo della Cultura, che riprende lo stile architettonico socialista del teatro e che fu costruito subito dopo, negli anni ’60.

Il palazzo è sede della biblioteca nazionale e della galleria delle arti figurative e, inoltre, ospita numerosi eventi culturali. La biblioteca nazionale è una delle più grandi dell’Albania, e può vantare una vasta collezione di libri, manoscritti e documenti storici antichi. Per quanto riguarda la Galleria delle arti figurative, invece, al suo interno è possibile osservare opere di artisti albanesi e internazionali, con una panoramica sulla scena artistica contemporanea e moderna.

Vista di Piazza Skanderbeg a Tirana

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Vista dei principali monumenti a Piazza Skanderbeg a Tirana

Il mercato centrale di Tirana

Quale occasione migliore per immergersi nella vita quotidiana e nella cultura di una città se non quella di visitare il mercato centrale?

Nelle vicinanze di Piazza Skanderbeg a Tirana, infatti, è possibile vivere questo vivace mercato cittadino, dove è possibile acquistare prodotti tipici, come frutta, verdure, formaggi, spezie e prodotti artigianali. Il mercato centrale di Tirana rappresenta il luogo ideale per assaggiare i sapori locali ed interagire con i venditori, così da scoprire i piatti tipici dell’Albania.

Il quartiere di Blloku

A pochi passi da Piazza Skanderbeg è possibile visitare il quartiere di Blloku, un’area della città di Tirana famosa per la sua vita notturna e i suoi numerosi ristoranti, caffè e negozi alla moda.

Un tempo questo quartiere era accessibile ai soli membri del Partito Comunista, oggi, invece, Blloku è un quartiere aperto a tutti e rappresenta il cuore della vita sociale di Tirana. Nei tanti ristoranti presenti è possibile gustare piatti della cucina locale albanese, ma anche la cucina internazionale, sorseggiare un caffè o fare shopping nei negozi.

Piazza Skanderbeg è il cuore pulsante della capitale, un luogo dove passato e presente si incontrano, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire la storia che c’è dietro questa imponente piazza e quanto essa sia importante per il popolo dell’intera Albania. Un luogo che sicuramente, per chi decide di visitare Tirana ed i suoi dintorni, non può non diventare un punto di riferimento importante.

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Mangiare in Estonia: un itinerario gastronomico

Non c’è miglior modo di scoprire la vera essenza di un luogo se non quello di sedersi a tavola e lasciarsi trasportare dai profumi e dai sapori della sua cucina tradizionale. Sì, perché le pietanze e le ricette di un Paese non sono altro che il riflesso della sua storia, della sua cultura e delle molteplici influenze che ne hanno plasmato l’identità culinaria nel corso dei secoli. Oggi, ti invitiamo a intraprendere un viaggio straordinario attraverso i sapori unici e avvincenti dell’Estonia, esplorando piatto dopo piatto l’essenza autentica di questo affascinante Paese baltico. Preparati a deliziare il palato con le specialità locali più succulente e a immergerti completamente nell’atmosfera unica che la cucina estone può offrire. 

Le radici della tradizione culinaria estone

L’Estonia, con la sua natura incontaminata e la sua ricca storia, offre una cucina che riflette profondamente le caratteristiche ambientali e il suo sviluppo storico-culturale. Caratterizzata da piatti semplici e rustici derivati alle sue origini contadine, l’offerta culinaria estone è profondamente legata al variare delle stagioni e alle influenze provenienti dai Paesi limitrofi come la Russia, la Scandinavia e la Germania. Ecco i piatti tipici dell’Estonia dalla colazione al dessert!

Colazione estone: iniziare con il piede giusto

Kringel, tipico dolce estonia

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Un Kringel, delizioso dolce tipico estone

Se c’è una cosa che ci viene detta sin da bambini è che la colazione è il pasto più importante della giornata e gli estoni lo sanno bene. La giornata in Estonia, infatti, comincia con una colazione ricca e nutriente, prevalentemente salata, con pietanze ad alto contenuto proteico perfette per fare il pieno di energia e carburare durante il giorno. I piatti tipici a colazione in Estonia sono:

  • Pirukad: fagottini ripieni che ricordano i cugini empanadas o samosas e che possono essere farciti con una varietà di ingredienti come carne, pesce, formaggio o verdure. Originariamente i Pirukad erano considerati cibo per i contadini ma, con il tempo, questo piatto si è evoluto fino a diventare un vero e proprio simbolo dell’identità culinaria estone. È facile trovarli nelle panetterie locali ed esistono anche nelle varianti vegetariane o vegane. Per chi preferisce un dolce risveglio, nessun problema: i Pirukad possono essere farciti anche con frutta, marmellata o crema, assicurando il giusto apporto di carboidrati e zuccheri per iniziare la giornata con il pieno di energie.
  • Sprat Sandwich (Kiluvõileib): un classico della colazione estone, una fetta di pane di segale scuro su cui vengono adagiati spratti affumicati o marinati insieme a burro, cipolle e uova sode. Per le abitudini culinarie italiane, la colazione con il pesce può rappresentare una vera e propria sfida ma è innegabile che questo piatto tipico estone, oltre a essere ricco di gusto, è anche ricco di nutrienti fondamentali per una colazione completa.
  • Kringel estone: dopo aver esplorato due colazioni prettamente salate, è il momento di raccontarti un’opzione ideale per chi non rinuncerebbe mai a una colazione dolce. Si tratta di una ciambella (Kringel significa infatti “corona”) il cui impasto viene arricchito con burro, zucchero e cannella che conferiscono al dolce un sapore ricco e speziato. Una pietanza soffice e fragrante che strizza l’occhio ai nostri dolci casalinghi perfetta per colazione o, perché no, anche per merenda.

Pranzo e cena: le portate principali dell’Estonia

In Estonia, il pasto principale della giornata è il pranzo. Tuttavia, i piatti più tipici e celebri di questo Paese vengono consumati indifferentemente a pranzo o a cena. Che tu stia visitando ​​la capitale Tallinn o altre città come Narva o Tartu, noterai che nei menù c’è sempre un’ampia gamma di zuppe o di piatti a base di pesce, questo perché la tradizione culinaria di questo affascinante Paese risente sia delle origini umile e povere, sia della sua posizione geografica che la vede in prima linea sul Mar Baltico. Ma cosa si mangia in Estonia a pranzo o a cena? Ecco i piatti più tipici da provare assolutamente:

  • Pane di Segale: una menzione speciale va fatta al pane di segale scuro, conosciuto come rukkileib. Questo ingrediente, versatile e utilizzato anche come base di moltissime pietanze, è il re indiscusso delle tavole estoni. Spesso servito con burro, formaggi o pesce affumicato, viene consumato in tutte le salse. Questo pane deve la sua enorme diffusione al cereale che lo compone: la segale. Questo cereale è resistente e cresce bene nel clima freddo dell’Estonia, rendendolo la scelta numero uno per la panificazione.
  • Hernesupp suitsulihaga: una tradizionale zuppa a base di piselli gialli e carne di maiale affumicata, l’ideale per riscaldarsi dalle temperature rigide che contraddistinguono il clima estone in pieno inverno. Il gusto pieno della carne affumicata si sposa perfettamente con la dolcezza dei piselli, offrendo a chi prova questa zuppa un’esplosione di sapori avvolgente.
  • Rosolje: di fatto, un’insalata di patate e barbabietole a cui spesso vengono aggiunte una manciata di aringhe marinate. Il piatto è semplice e umile e trova la propria origine nelle tavole di pescatori e contadini che utilizzavano ingredienti base ma gustosi. 
  • Suitsukala: Trota o salmone affumicati, serviti spesso con contorni semplici come patate o verdure. Un piatto leggero e genuino perfetto per chi ai sapori forti della carne preferisce quelli più leggeri del pesce.
  • Mulgikapsad: proveniente dal sud dell’Estonia, questo piatto tradizionale estone è costituito da crauti, carne di maiale e orzo. Il gusto acidulo dei crauti spezza la robustezza del gusto del maiale rendendo questo piatto un perfetto insieme di sapori perfettamente bilanciati
  • Verivorst: sempre per rimanere in tema crauti, una seconda pietanza che li vede protagonisti è il Verivorst, un piatto tipicamente servito nel periodo natalizio che consiste in una salsiccia di sangue con orzo accompagnata da crauti e patate. Una vera e propria esplosione di gusto che si sprigiona, ancor prima di assaggiarla, dal suo invitante profumo.
  • Põdra liha: il territorio dell’Estonia è punteggiato da boschi e foreste, habitat naturali di numerose specie selvatiche. Non è difficile, quindi, trovare nell’offerta culinaria dell’Estonia piatti a base di selvaggina. Uno tra questi è la Põdra liha, ovvero la carne di alce: spesso preparata in umido o arrosto, rappresenta il legame antico del popolo estone con l’attività di caccia. Un piatto must-have sulle tavole di questa splendida terra.

Dessert: piatti tipici dell’Estonia per chiudere in dolcezza

Julia Child diceva che “una festa senza la torta è un incontro e basta” e, se vogliamo dirla tutta, questa citazione vale, oltre che per una festa, anche più generalmente per un pasto. Ecco una lista di dolci tipici estoni che riflettono la creatività e la tradizione della pasticceria locale. 

  • Kissel: una sorta di gelatina o pudding a base di frutta (solitamente di bacche come fragole, lamponi, ribes o mirtilli). Dalla consistenza simile a quella di un budino, questo dolce viene servito caldo o freddo in base alle preferenze. Una variante più liquida viene consumata come bevanda rinfrescante in estate. 
  • Kama: pudding preparato con una miscela di farine tostate, principalmente grano e segale, arricchite talvolta con orzo o avena. La preparazione prevede la cottura delle farine con latte o acqua fino a ottenere una consistenza cremosa e un gusto leggermente nocciolato. Un finale perfetto che soddisfa qualsiasi palato.
  • Kohuke: lo snack più popolare dell’Estonia che mette d’accordo tutti. Si tratta di una piccola barretta di formaggio quark ricoperto di cioccolato fondente. Nel tempo, a quella tradizionale si sono aggiunte una serie di varianti alla vaniglia, fragole, mirtilli o caramello. Un dolcetto sfizioso che piace a grandi e piccoli.

Bevande tipiche dell’Estonia

Dalle bevande alcoliche alle limonate, sorseggiare una bevanda tipica estone significa partire per un viaggio alle origini di antiche tradizioni e sapori autentici. Ecco alcune delle bevande più consumate in Estonia.

  • Kali: bevanda radicata nella cultura estone sin da tempi antichi, si ottiene partendo da una base di pane di segale e, grazie a un processo di fermentazione naturale, il risultato finale è una bevanda leggermente frizzante, simile alla birra e di basso grado alcolico. Questa bevanda ha un sapore unico nel suo genere e difficile da descrivere a parole, pertanto, per capire bene di cosa stiamo parlando, va provata assolutamente. 
  • Limonate: gli estoni, soprattutto per rinfrescarsi nelle giornate estive, apprezzano molto le limonate. Due delle più celebri sono la Valge Klaar, una fresca limonata a base di succo di mela prodotta in Estonia a partire dagli anni ’70, e la Linna Limonad, un’altra limonata spesso aromatizzata con erbe locali che conferiscono un gusto particolarmente distintivo.

 

Esperienze culinarie in Estonia: alcuni consigli

Tradizionale insalata estone di patate e barbabietole

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Tradizionale insalata dell’Estonia a base di patate e barbabietole

Per esplorare la cucina estone e immergersi nella sua tradizione, è importante saper scegliere i posti giusti dove assaporare i piatti tipici di questa zona del mondo ed entrare nel vivo della sua cultura culinaria. Per farlo, ecco alcuni consigli utili da tenere a mente quando ti troverai a organizzare il tuo viaggio in questo Paese che ha tanto da offrire, anche a tavola.

  • Fermati a mangiare in qualche mercato locale: in quasi tutte le città dell’Estonia esistono dei mercati locali che offrono un’ampia varietà di prodotti freschi e prelibatezze del luogo. Ad esempio, se ti trovi a Tallinn, un giro al Balti Jaam Market è d’obbligo. Questo mercato è famoso per la sua vivace atmosfera e la vasta selezione di prodotti, dai pesci affumicati del Mar Baltico alle marmellate fatte in casa. Se invece ti trovi a Rakvere, fai un giro al Rakvere Turg, qui puoi assaggiare piatti tradizionali estoni come la zuppa di cipolle, il pane nero di segale e gli arrosti di carne. Infine, se nel tuo itinerario hai previsto come tappa la città universitaria di Tartu, concediti una sosta al Tartu Turg, un luogo in cui puoi provare le specialità locali mentre esplori la bellezza dell’artigianato locale. 
  • Prova i piatti tipici nei ristoranti meno turistici: con un po’ di pazienza e qualche ricerca è possibile scovare piccole tavole calde o ristoranti frequentati solo dai locals. Questi sono i luoghi perfetti per assaporare davvero l’unicità dei piatti tipici dell’Estonia e provare quelle pietanze con ingredienti selvatici che i ristoranti turistici non riescono a offrire.
  • Per un’esperienza ancora più autentica, organizza una cena in una fattoria tradizionale estone, dove si può gustare cibo cucinato con metodi e ricette tramandate di famiglia in famiglia. Questo offre non solo un assaggio della cucina estone, ma anche un’opportunità per immergersi nella cultura e nelle tradizioni del paese.

In sintesi, qualsiasi sia il tuo itinerario di viaggio in Estonia, avrai l’opportunità di immergerti completamente nell’offerta gastronomica di questo affascinante Paese baltico. Potrai avventurarti in un viaggio culinario unico che ti condurrà attraverso un ricco panorama di sapori e storie, contribuendo così a scoprire l’identità culinaria di questa terra magica. È importante avere il coraggio di assaggiare tutto ciò che ti viene offerto, anche quei piatti che potrebbero inizialmente suscitare dubbi o incertezze. Solo così potrai arricchire la tua esperienza di viaggio in modo completo e appagante, permettendo ai tuoi sensi di assaporare appieno la diversità e l’autenticità della cucina estone, un boccone alla volta.

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Le nuove rotte di easyJet per l’autunno – inverno 2024/25

Non era mai accaduto prima che la compagnia aerea easyJet annunciasse così tante nuove rotte aeree in una sola volta. L’annuncio riguarda, invece, ben 60 nuovi voli che saranno operati dalla low cost nei prossimi mesi. Di queste, dieci riguardano l’Italia con novità su Milano, Napoli e Roma. Le nuove destinazioni saranno raggiungibili a partire da fine ottobre consentendo di iniziare a pianificare i ponti autunnali, le vacanze invernali e le settimane bianche con largo anticipo, assicurandosi le tariffe più basse.

Nuovi voli da Milano Malpensa

Molte delle nuove rotte autunnali partiranno dallo scalo di Milano Malpensa, primo hub della compagnia nell’Europa continentale che ha monopolizzato in pratica tutto il Terminal 2 dello scalo lombardo. I nuovi voli di easyJet che decolleranno saranno diretti per la prima volta in Norvegia. Ci saranno quattro frequenze per Oslo (dal 27 ottobre) e due per Tromsø dal 4 dicembre, e a Pristina, nel Kosovo dal 7 dicembre due volte alla settimana.

Nuovi voli da Napoli

Molti di più sono in voli in partenza dall’Aeroporto Internazionale di Napoli. Saranno, infatti, sei le nuove mete in Europa: a dare il via alla stagione sarà Praga, raggiungibile dal 28 ottobre ogni lunedì, venerdì e sabato. Si prosegue con Alicante, con voli a partire dal 29 ottobre ogni martedì e sabato, e Salisburgo a partire dal 7 dicembre con un volo settimanale ogni sabato. Nuove mete da Napoli sono anche quelle verso Lussemburgo, Strasburgo e Tirana rispettivamente dal 9 e dal 12 dicembre con due frequenze settimanali.

Nuove rotte da Roma (nel 2025)

In occasione del Sei Nazioni di rugby, easyJet mette inoltre a disposizione alcuni voli per raggiungere Bordeaux da Roma Fiumicino, a partire dal 21 febbraio 2025. Già lo scorso mese di marzo, easyJet aveva annunciato alcuni nuovi voli in partenza dal prossimo autunno. Infatti, a queste ultime rotte si devono aggiungere quelle già annunciate nei mesi scorsi ovvero il nuovo volo che partirà da Milano Linate verso Amsterdam dal prossimo dicembre, quello che collegherà Roma Fiumicino con Nizza, il volo che decollerà da Catania alla volta di Berlino o quello che consentirà di raggiungere Sharm El-Sheik partendo dall’aeroporto di Venezia a gennaio 2025 e, infine, ci sarà un volo diretto tra Napoli e Gran Canaria.