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Quanto costa e dove mangiare a Oslo

Inutile mentire: lo sappiamo tutti che un viaggio a Oslo non sarà particolarmente economico, basti pensare che è considerata una delle città più care d’Europa. Tuttavia, questo non dovrebbe dissuaderci dal visitarla perché la capitale norvegese offre scenari dinamici, moderni e culturalmente interessanti, oltre che dintorni naturali ricchi di boschi, foreste e paesaggi mozzafiato. Ecco perché abbiamo scritto una guida utile per offrirvi una panoramica su quanto costa mangiare a Oslo, le specialità da provare e tanti consigli su come scoprirla senza spendere una fortuna.

Mangiare a Oslo senza spendere una fortuna

Sono tanti i ristoranti gourmet di Oslo, una città orientata al cambiamento e alla modernità. Questi possono essere particolarmente cari, ecco perché consigliamo di sostituirli con gli stand di street food, come quelli presenti all’interno del mercato coperto Mathallen, aperto tutti i giorni tranne il lunedì. Qui ci sono caffetterie, wine bar, birrerie e ristoranti specializzati in piatti tipici e deliziosi come i classici hamburger di pesce. Chi ha prenotato un appartamento con cucina per risparmiare, qui troverà anche botteghe e negozi con prodotti biologici e di alta qualità, ideali per fare una piccola spesa.

Per quanto riguarda le bevande, chi vuole risparmiare dovrà rinunciare agli alcolici perché, a causa delle imposte statali, queste risultano molto più costose rispetto all’Italia e ad altre città europee. Un bicchiere di birra, per esempio, costa 80-100 NOK (dagli 8 euro ai 10 euro), mentre un bicchiere di vino può costare oltre 12 euro. Il nostro consiglio è di possedere una borraccia da riempire anche con l’acqua di rubinetto, potabile e sempre gratuita.

Un’altra soluzione per visitare Oslo senza spendere una fortuna è quella di prenotare un hotel con la colazione inclusa o mezza pensione: in questo modo potete risparmiare e concedervi un pranzo particolare in uno dei ristoranti tipici che consigliamo nel paragrafo successivo. Infine, vi ricordiamo che con l’Oslo Pass non avrete sconti solo sui musei e sui mezzi pubblici, ma anche in tanti ristoranti convenzionati!

Le specialità da provare senza guardare al budget

Un must da provare in Norvegia e soprattutto nella sua capitale? Sicuramente il salmone, grande protagonista anche delle colazioni con pane tostato e uova strapazzate. Chi preferisce una colazione dolce, consigliamo di provare i panini più amati dai norvegesi: le boller. Questi sono panini dolci venduti praticamente dovunque e proposti sia nella versione originale (con la cannella) che in tante altre varianti e costano dai 5 euro in su. Se prendete un espresso al bar, questo costerà invece intorno ai 3 euro.

Per pranzo, se avete voglia di cibo norvegese, andate da Olympen Mat & Vinhus AS, ristorante tipico dove potrete consumare la famosa carne d’alce o di renna. Il locale è solitamente molto affollato, ma la qualità delle pietanze vale l’attesa; i prezzi (tra i 40 euro e 50 euro circa a persona) sono nella norma considerando la bontà del cibo servito. Un altro indirizzo imperdibile per assaporare l’autentica cucina norvegese è Rorbua, un locale particolare arredato come una tipica casa dei pescatori. Qui troverete piatti classici come boknafisk, baccalà, bistecca di balena e bistecca di renna, mentre a seconda delle stagioni vengono serviti piatti tradizionali del nord, come le lingue di merluzzo e il lutefisk. I prezzi vanno da 19 euro per un antipasto ai 50 euro per un secondo.

Se per cena avete deciso di concedervi il top in assoluto, dovrete prenotare da Hos Thea. Il menù tipico da sei portate vi permetterà di assaggiare un po’ di tutto, dal filetto di cervo al gazpacho di broccoli con olio d’oliva e tartufo, accompagnando i piatti principali con ottimi formaggi locali. Dolce e vino francese sono compresi a un costo di 90 euro a testa, ottimamente serviti da un personale cordiale e altamente qualificato. Un’alternativa ancora più costosa è il Statholdergaarden, dove pagherete essenzialmente la bellezza del posto. Il cibo è buono (eccellente la Kalve Piccata, una scaloppa in crosta di parmigiano), ma rischiate di spendere oltre 200 euro per un antipasto, un secondo, un dolce e un boccale di birra.

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Jungfraujoch, il passo di montagna della Svizzera che toglie il fiato

Visitare la Svizzera è un’occasione d’oro per scoprire una delle sue attrazioni naturali più popolari, ovvero il passo di Jungfraujoch. Ti trovi esattamente a 3.454 metri sopra il livello del mare nella stazione ferroviaria più alta d’Europa. In tedesco il suo nome significa “Sella della Fanciulla”, e collega le montagne Jungfrau e Mönch delle Alpi Bernesi. Un’escursione sul tetto d’Europa è un ottimo modo per immergersi in uno scenario da favola. Diverse le attrazioni da vedere, tra osservatori, funicolare e cioccolaterie: ti raccontiamo cosa fare e come arrivare.

Jungfraujoch, il passo di montagna della Svizzera: le informazioni da sapere

Tutte le informazioni su Jungfraujoch

Fonte: iStock

Il panorama della vetta Jungfraujoch nella contea di Interlaken

Un paio di informazioni prima di pianificare l’itinerario nel passo di montagna Jungfraujoch in Svizzera. L’indirizzo preciso è 3823 Lauterbrunnen, è Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2001, e la data di apertura risale al 21 febbraio 1912. Il passo, che è situato tra le montagne Mönch e Jungfrau nelle Alpi Bernesi, è al confine tra Berna e Vallese. “Top of Europe”, così viene normalmente riconosciuto nel linguaggio turistico in tutto il mondo. E, sì, toglie il fiato, per la sua maestosità. Al di là della possibilità di poter ammirare il panorama delle Alpi svizzere, qui è possibile fare innumerevoli attività. Del resto, non capita tutti i giorni di poter raggiungere il punto più alto d’Europa, che è perfettamente accessibile.

Jungfraujoch, come arrivare

Quando si può visitare il passo di montagna svizzero di Jungfraujoch? In realtà, è aperto tutti i giorni dalle ore 8.00 fino alle 16.20. L’itinerario, tuttavia, può cambiare durante le stagioni, quindi è sempre bene informarsi sui siti ufficiali prima di partire. Raggiungere la stazione ferroviaria più alta d’Europa non è difficile, considerando che è l’ultima fermata della linea della Jungfrau: questa opera ingegneristica è stata voluta fortemente da Adolf Guyer-Zeller. Un’opera, la sua, non priva di sfide, ma di cui oggi possiamo usufruire per raggiungere la Top of Europe.

Ci sono due modi per raggiungere Jungfraujoch dall’Italia: auto o treno. I tempi di percorrenza in auto sono strettamente connessi dal punto di partenza: se vivi al confine svizzero, per esempio, possono volerci circa 4 ore. Un modo utile per farti un’idea precisa è impostare sul navigatore le località più vicine, tra cui la città di Interlaken. L’alternativa è il treno, che comunque prevede un lungo viaggio tra cambi e soste. Se stai pianificando un itinerario in Svizzera, Jungfraujoch è decisamente tra le cose da vedere nei dintorni di Berna o di Zurigo. Il percorso da Interlaken Ost è uno dei migliori, in ogni caso, perché ti porta alla scoperta del villaggio di Lauterbrunnen e del villaggio alpino di Wengen.

Cosa vedere e cosa fare a Jungfraujoch

Jungfraujoch, cosa fare

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La stazione ferroviaria del picco delle Alpi dello Jungfraujoch

Come anticipato, le cose da fare e da vedere sono molteplici, come la possibilità di ammirare le cime innevate dell’Osservatorio Astronomico Sphinx. La piattaforma si trova esattamente a 3.572 m sul livello del mare ed è la tre stazioni di ricerca atmosferiche più famose, anche perché è tra gli osservatori più alti al mondo. Grazie all’ascensore, puoi salire sul punto panoramico e ammirare le montagne Jungfrau, Mönch ed Eiger. La struttura è stata poi soprannominata con il nome menzionato prima, ovvero Top of Europe.

Un’attrazione pronta a toglierti il fiato? Se vuoi scoprire il passo della montagna, allora recati al Palazzo di Ghiaccio (Eispalast): è il più alto al mondo, ovviamente, ed è un palazzo scavato proprio nel ghiacciaio dell’Aletsch. Il luogo è davvero unico, considerando che puoi osservare sculture di ghiaccio, tra cui animali, orsi, pinguini o persino ispirate al cinema. Questa galleria di ghiaccio è magica, e attraversare la galleria sotterranea è un’esperienza.

Un’altra delle cose da fare è provare la funivia Eiger Express, a tre funi, che consente di raggiungere agevolmente, in appena un quarto d’ora, la stazione del ghiacciaio dell’Eiger da Grindelwald. Un viaggio che ti permette davvero di osservare il panorama svizzero nella sua interezza, tra montagne, vegetazione e le famosissime piste da sci, perché questo è uno dei luoghi di riferimento per gli amanti dello sport sulla neve: a tal proposito non possiamo non citare lo Snow Fun Park di Jungfraujoch. E, come abbiamo anticipato, a Jungfrau non mancano le cioccolaterie, ideali per ristorarsi dopo una lunga camminata alla ricerca dello scorcio panoramico migliore.

Quando visitare Jungfraujoch in Svizzera: il periodo migliore

La temperatura media nel passo di Jungfraujoch è di circa -7,9°C, e c’è la neve per tutto l’anno. In estate le temperature invece salgono a ben… 3,1°C. Quindi, bisogna coprirsi e portare con sé l’abbigliamento necessario. Invece, il mese più freddo è febbraio, che può segnare una temperatura media di -10,5°C. Molti consigliano di visitare il posto in estate, quando il clima è più “gentile” (si fa per dire), una destinazione perfetta per fuggire dalla calura delle città italiane. Ma la stagione invernale è spesso la preferita dai viaggiatori, non solo perché si avverte la magia del Natale e la potenza della natura, con le montagne innevate, ma per tutte le attività che si possono praticare, tra cui lo slittino, lo sci, lo ziplining, o varie escursioni invernali da terminare rigorosamente con una barretta di cioccolato svizzero.

Cosa fare nei dintorni di Jungfraujoch

Jungfraujoch, come prendere il treno

Fonte: iStock

Ferrovia alpina Eigergletscher, tra le cose da fare

Grindelwald e Interlaken Ost, oltre che Lucerna e Berna, si trovano proprio nelle vicinanze, e questo consente di strutturare l’itinerario in modo tale da fare una full immersion in Svizzera. Grindelwald è un villaggio immerso tra le Alpi, con paesaggi da cartolina e scorci fermi nel tempo: ci sono tantissimi comprensori sciistici. Imperdibile Interlaken Ost, e Berna è adatta per dormire durante il weekend: nobile, elegante, con un centro storico che è Patrimonio Mondiale dell’Unesco, con i lunghi portici e la parte vecchia pronta a stupirti. Infine, la caratteristica Lucerna, dove i paesaggi sono incantevoli e l’aria incontaminata, con tantissimi negozi di cioccolato e l’occasione di poter vedere i cigni da Schwanenplatz. La tappa obbligata? Concludiamo con un’attrazione incredibile, ovvero il Giardino dei Ghiacciai di Lucerna: un’escursione che ti dà la possibilità di vedere il parco, il museo e persino il labirinto degli specchi. Un tuffo in un passato tanto lontano quanto affascinante.

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Borgo Egnazia, il resort di lusso del G7 e dei vip

Un piccolo paese della Puglia è divenuto famoso in tutto il mondo perché ospita un resort molto amato dalle celebrity di tutto il mondo. Il luogo è Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi, e il resort è Borgo Egnazia. Questo hotel di lusso è al centro del mondo in questi giorni perché, dal 13 al 15 giugno, ospita il vertice del G7 a cui partecipa per la prima volta anche Papa Francesco, insieme ai Capi di Stato di Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Giappone.

Dentro Borgo Egnazia

Borgo Egnazia è un bellissimo resort di lusso, che prende il nome dal Parco Archeologico di Egnazia nel quale si trova e che custodisce meravigliosi reperti archeologici dell’epoca messapica e romana. Liberamente ispirato nelle forme, nei materiali e nei colori a un tipico borgo pugliese del quale propone le più genuine tradizioni locali accompagnate ai servizi di altissimo livello. Costruito in tufo, la pietra locale della zona, si ispira alle antiche masserie e ai villaggi di una volta. Il complesso ha tre aree principali: la Corte, un elegante edificio centrale con camere finemente arredate, il Borgo, il cuore pulsante della struttura con la piazza, le stradine e gli angoli che ricordano un tipico villaggio rurale e le ville, arredate in stile classico ma ricercato e dotate di ogni confort.

Aperto tutto l’anno, questo hotel affacciato sul mare con due spiagge private comprende una sessantina di camere, 92 casette e 29 ville, motivo per cui ha una grande offerta per chi è in cerca di privacy. Al suo interno ci sono diversi ristoranti, piscine interna ed esterna, campi da tennis, una splendida spa e le 18 buche del San Domenico Golf Club, un percorso immerso nella macchia mediterranea, tra ulivi secolari e affacci sul mare, considerato il più bello della Puglia.

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Fonte: @Giorgio Baroni

Una delle piscine di Borgo Egnazia

Dei due beach club, Cala Masciola, che si trova a soli dieci minuti a piedi dal resort e ha anche un fish restaurant, si distingue per il caratteristico scoglio basso, mentre La Fonte, a otto minuti di auto, con sabbia fine e acque limpide, è perfetta per le famiglie con bambini perché mette a disposizione attrezzature per giocare, un bar e i lettini.

Il resort preferito dai vip

A Borgo Egnazia sono abituati a trattare con i vip. Oltre a essere frequentato da politici, il resort ospita regolarmente celeb che lo scelgono epr le loro vacanze o per celebrare matrimoni (lo hanno scelto per convolare a nozze Justin Timberlake e Jessica Biel). Tra i personaggi celebri che lo frequentano spesso c’è Madonna che vi ha trascorso diverse estati e festeggiato il suo compleanno che cade il 16 di agosto. Poi ci sono i Beckham che amano godersi le vacanze qui tra pedalate in bicicletta, cene al ristorante e mattinate in spiaggia, da soli o in compagnia dell’intera famiglia. Ma ci sono stati anche Tom Hanks e Michael Bublè, per non parlare poi dei Ferragnez ai tempi d’oro. Savelletri è una delle mete turistiche più ambite di Puglia, non solo dai Grandi della Terra, ma da chi ha grandi portafogli.

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Fonte: Ufficio stampa

Il borgo in cui si trova Borgo Egnazia

Quanto costa soggiornare a Borgo Egnazia

Parlando di costi, se siete un po’ curiosi, possiamo darvi solo qualche indicazione perché, si sa, nel mondo del turismo non è più possibile fissare un listino prezzi degli hotel in quanto variano a seconda della stagionalità, della durata del soggiorno e anche della richiesta. Se la richiesta è alta anche i prezzi salgono, insomma. Poiché Borgo Egnazia è aperto tutto l’anno, si può pensare di regalarsi questa splendida esperienza che potrete raccontare agli amici per i prossimi anni a venire in bassa stagione, quando una camera doppia colazione inclusa costa a partire da 240 euro al giorno.

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Alla scoperta di Khor Virap: perla preziosa dell’Armenia

Sogni un viaggio in Armenia? Nel tuo itinerario non può assolutamente mancare una tappa a Khor Virap, il cuore spirituale di questa splendida regione del mondo. Situato nella provincia di Ararat, a circa 30 chilometri dalla capitale Yerevan è uno dei luoghi più iconici e visitati d’Armenia anche grazie alla posizione privilegiata che offre una vista panoramica mozzafiato sul Monte Ararat il quale, con le sue creste innevate, domina maestosamente l’intero paesaggio. In questo articolo troverai tutte le informazioni che ti servono su cosa vedere e cosa fare a Khor Virap, per scoprire al meglio questo gioiello nel cuore dell’Armenia.

Khor Virap: storia e significato del nome

Khor Virap è una città fortificata di circa 400 abitanti la cui storia affonda le proprie radici in tempi antichissimi, quando nel I e nel II secolo a.C, veniva utilizzata come prigione reale durante il regno di re Artaxias. Il sito è famoso, oltre che per la vista sul monte Ararat, per il suo monastero. Il nome della città significa letteralmente “pozzo profondo” e prende questo epiteto dal luogo di prigionia di San Gregorio – fondatore della Chiesa Apostolica Armena – che venne recluso in un sotterraneo per circa 14 anni. Proprio grazie al fascino di questa storia leggendaria, Khor Virap è diventata un luogo di culto e pellegrinaggio per i fedeli e una meta d’interesse per visitatori che arrivano da ogni angolo del mondo. La sua storia è profondamente legata alla nascita e alla diffusione del cristianesimo in Armenia, storia che culmina nella conversione di Re Tiridate III e nella proclamazione del cristianesimo come religione di stato nel 301 d.C.

 

Cosa fare e cosa vedere a Khor Virap

Per scoprire Khor Virap in tutto il suo splendore l’ideale è prendersi una giornata intera per visitare le sue attrazioni, i suoi luoghi di interesse e, perché no, le meraviglie che offrono i suoi dintorni. In diversi momenti dell’anno è facile incontrare a Khor Virap qualche evento culturale o speciale occasione di festa, opportunità che arricchiranno la tua esperienza di viaggio regalandoti ricordi unici che porterai nel cuore ogni volta in cui penserai a questa piccola gemma nel cuore dell’Armenia. Scopriamo insieme quattro cose da fare e da vedere a Khor Virap.

Esplorare il Monastero di Khor Virap

Monastero Khor Virap

Fonte: iStock

L’antichissimo Monastero di Khor Virap in Armenia

Il Monastero è, senza dubbio, il punto di interesse principale per chi visita Khor Virap. Ma non solo: essendo anche uno dei siti storici più antichi del Paese, e visitabile in un solo giorno, è una meta molto gettonata per gite fuori porta anche per chi sceglie come unica meta di viaggio in Armenia la capitale Yerevan. Il monastero risale al VII secolo e la sua architettura è un tipico esempio di stile ecclesiastico armeno, con una chiesa principale al centro circondata da altre cappelle o edifici minori. A causa di vari fattori il sito, nel tempo, ha subito numerose ricostruzioni e restauri mantenendo tuttavia invariato il suo fascino antico. La chiesa principale, dedicata a San Gregorio l’Illuminatore, è un vero spettacolo con forme e volumi semplici ma maestosi: gli archi a tutto sesto e le pietre di tufo vulcanico rosso che caratterizzano molti edifici religiosi armeni, arricchiscono l’edificio di una bellezza senza eguali. Attraverso un’angusta scala in metallo, i visitatori possono scendere nel pozzo profondo e vedere il luogo dove la leggenda vuole che San Gregorio venne tenuto prigioniero. Un’esperienza che conferisce una connessione tangibile alla storia e alla spiritualità del postp ma non adatta a tutti: per raggiungere il sotterraneo, infatti, bisogna scendere di circa sei metri sotto terra, attraverso la scalinata stretta e scivolosa. Nel complesso monastico si svolgono frequentemente eventi religiosi, pellegrinaggi e celebrazioni offrendo ai visitatori l’opportunità unica di immergersi nelle tradizioni e nella devozione della comunità locale.

Ammirare la maestosità del Monte Ararat

Khor Virap sorge ai piedi del Monte Ararat, considerato un simbolo nazionale e spirituale dell’Armenia. Proprio per la sua posizione peculiare, il monastero è uno dei migliori punti panoramici per poter godere della bellezza mozzafiato del Monte, il quale, nonostante si trovi geopoliticamente in territorio Turco, mantiene una forte presenza che domina anche il paesaggio del territorio armeno. Le sue creste innevate offrono uno spettacolo unico, specialmente all’alba e al tramonto quando vengono dolcemente accarezzate dai raggi del sole offrendo uno scenario meraviglioso, una vera chicca per gli amanti della fotografia. 

Esplorare i vigneti e degustare i vini locali

Per chi è appassionato di enogastronomia, tra le cose da fare a Khor Virap c’è sicuramente una visita guidata con degustazione in una delle tante cantine della zona. Questa regione, infatti, è rinomata per i suoi vigneti che si affacciano sul Monte Ararat la cui produzione di vino è un’attività tipica dell’Armenia sin dai tempi antichi. Addirittura, secondo le scritture bibliche, fu proprio in queste zone che venne piantata la prima pianta di vite proprio da Noè una volta sbarcato dalla sua Arca quando terminò il diluvio. Il consiglio è quello di prenotare un tour per scoprire in prima persona la ricchezza enologica di queste zone e degustare alcuni dei migliori vini armeni.

Scoprire i dintorni di Khor Virap

I dintorni di Khor Virap, caratterizzati da vasti vigneti, panorami montani e campi coltivati sono perfetti per organizzare escursioni e passeggiate e per scoprire, en-plein-air, le meraviglie del territorio tra cui, a pochi chilometri di distanza, il Lago Sevan, uno dei laghi d’acqua dolce più grandi al mondo circondato da montagne pittoresche e panorami mozzafiato. 

Khor Virap: quando andare?

Vigneti Khor Virap

Fonte: iStock

I vigneti di Khor Virap ai piedi del Monte Ararat

I periodi migliori per visitare il sito monastico di Khor Virap sono la primavera e l’autunno, quando il clima è mite e il paesaggio è particolarmente pittoresco. 

  • Primavera: la natura si risveglia e la valle dell’Ararat si veste di colori vivaci. I campi intorno al monastero sono punteggiati di fiori selvatici e, per gli appassionati di fotografia, questo è anche un ottimo periodo per realizzare scatti incredibili, grazie alla luce chiara e ai cieli tersi che creano uno sfondo perfetto sia per il monastero che per il Monte Ararat.
  • Autunno: l’autunno è un altro periodo ideale per visitare Khor Virap. Le temperature tornano a essere più miti dopo il caldo estivo e il paesaggio si tinge di tonalità dorate e rosse grazie al foliage. Questo è anche il periodo della vendemmia nella valle dell’Ararat, quindi potrete assaporare i frutti freschi della regione e partecipare a degustazioni di vino locale. 

Tre consigli per il tuo viaggio a Khor Virap

Dopo averti raccontato cosa vedere e cosa fare a Khor Virap, è il momento di scoprire alcuni consigli utili per programmare al meglio il tuo viaggio in questa piccola città fortificata dell’Armenia settentrionale.

  • Abbigliamento comodo: indossa abiti confortevoli e, se hai in previsione di fare qualche escursione in mezzo alla natura, ricordati le scarpe da trekking: il terreno in queste zone può essere irregolare e scosceso. Se visiti Khor Virap in estate, non dimenticare cappello e protezione solare (le temperature possono essere molto alte). Se, invece, organizzi la tua visita in inverno, preparati con abiti caldi e vestiti a strati.
  • Macchina fotografica sempre alla mano: come hai visto, una delle peculiarità di questo luogo è la splendida scenografia che si apre agli occhi dei visitatori. Non puoi assolutamente perdere l’occasione di immortalare un paesaggio così incredibile e creare, con le tue stesse mani, un souvenir memorabile che sorprenderà tutti quelli a cui racconterai questo viaggio.
  • Ricordati che sei in un luogo sacro: stai visitando un sito religioso, dunque il rispetto per le usanze, le tradizioni e per il luogo stesso è fondamentale. 

Molto di più di una semplice destinazione turistica, Khor Virap è un luogo intriso di storia, cultura e spiritualità, che cattura l’immaginazione e il cuore di chiunque abbia la fortuna di visitarlo. Con le sue attrazioni affascinanti e i suoi paesaggi mozzafiato, questa gemma nascosta dell’Armenia saprà sorprenderti a prescindere da cosa deciderai di vedere o fare grazie alla sua straordinaria bellezza.

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Ordino, cosa vedere e cosa fare

Ordino, il comune più settentrionale di Andorra, è un incantevole borgo incastonato in una valle pittoresca dei Pirenei orientali, a circa 1300 metri di altitudine. Con le sue chiese romaniche, le tipiche abitazioni in pietra e una lunga storia alle spalle, rappresenta un riferimento culturale e storico di primaria importanza per l’intero Principato. Ma il vero tesoro di Ordino è la sua natura incontaminata, tanto da essere riconosciuto dal 2020 come Riserva della Biosfera dall’Unesco. Circondato da montagne e foreste rigogliose, il paese offre innumerevoli opportunità per gli amanti dell’escursionismo, della mountain bike e degli sport invernali. Un mix perfetto di cultura, natura e avventura, Ordino è un luogo da non perdere per chi visita il piccolo Principato di Andorra.

Casa d’Areny-Plandolit

Unico esempio di dimora signorile in Andorra, la Casa d’Areny-Plandolit è uno dei musei più emblematici del paese. Visitarla è un’esperienza imperdibile per chi desidera immergersi nella storia e nella cultura andorrana. Situata nel centro di Ordino, risale al XVII secolo e svela ai visitatori un interessante spaccato della vita quotidiana della nobile famiglia Areny-Plandolit, un tempo proprietari delle fucine andorrane. La casa-museo custodisce un tesoro di oggetti e mobilio d’epoca, opere d’arte, ceramiche, utensili domestici e abiti tradizionali, offrendo una testimonianza tangibile del modo di vivere della nobiltà andorrana nei secoli passati.
Oltre che museo, Casa d’Areny-Plandolit è anche un luogo di cultura e di eventi. Durante l’anno vengono organizzate visite guidate, laboratori didattici e mostre temporanee che approfondiscono la conoscenza della storia e delle tradizioni locali.

Museo della Miniatura

Fulcro di questa insolita mostra permanente sono le opere del maestro ucraino Nikolai Siadristy, considerato uno dei massimi esponenti dell’arte della miniatura. La collezione, frutto di otto anni di lavoro meticolosissimo, consta di 14 pezzi a tema storico, culturale o filosofico, realizzati a mano con materiali nobili come oro e platino, o più comuni come carta, semi di frutta o chicchi di riso.

Il museo ospita anche una raccolta di matrioske russe tradizionali, scatole di cartapesta provenienti dalle scuole di Mosca e opere dell’artista cinese Liu Shouben, presente con tabacchiere cinesi molto elaborate, di pochi centimentri di dimensione, dipinte con motivi di Andorra. Completano l’esposizione miniature di di paesaggi e monumenti famosi come la Sagrada Familia, il Castello di Chambord o il Parco Güell.

Cal Pal

Situata a La Cortinada, la quattrocentesca Cal Pal è una delle costruzioni più rappresentative dell’architettura vernacolare andorrana, oggetto di diversi ampliamenti tra il XVI e l’inizio del XIX secolo. A quell’epoca risalgono la colombaia e le due gallerie coperte della facciata sud-ovest, che conferirono alla casa il suo aspetto attuale. Da notare, sulla facciata nord-ovest, le bocche delle travi del tetto dotate di insolite figure di volti umani.

Chiesa di San Cornelio e San Cebrià

Affiancata da un bel campanile in pietra, la chiesa parrocchiale di San Cornelio e San Cebrià ha origini medievali, ma è stata più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Custodisce un pregevole busto romanico della Madonna in legno policromo della fine dell’XI secolo e pale d’altare barocche dedicate ai santi patroni della chiesa. All’esterno, sulla stessa piazza, si trova un piccolo portico che veniva utilizzato in passato per i riti di protezione contro tempeste e temporali.

Parco Naturale della Vall de Sorteny

Immerso nel cuore dei Pirenei Orientali, il Parco Naturale della Vall de Sorteny rappresenta un’oasi di pace e bellezza incontaminata nel territorio di Ordino. Istituito nel 2007 e dichiarato Riserva della Biosfera dall’Unesco, si estende su una superficie di 1080 ettari di boschi rigogliosi, laghi alpini cristallini e pascoli montani punteggiati di fiori selvatici. Per la sua straordinaria biodiversità e l’impressionante ricchezza floreale, è considerato un vero e proprio giardino botanico. Il paesaggio, popolato dalla fauna tipica dei Pirenei, come camosci, marmotte e gufi reali, è modellato da ghiacciai e corsi d’acqua, creando un susseguirsi di boschi rigogliosi, prati fioriti, laghi alpini e cascate mozzafiato.

Il cuore del Parco Naturale della Vall de Sorteny è il Lago di Sorteny, un bacino glaciale circondato da sentieri escursionistici ben segnalati che si snodano tra i boschi e le praterie e offrono percorsi adatti a tutti i livelli di esperienza, con panorami spettacolari sulle cime circostanti. Gli escursionisti più esperti possono anche cimentarsi con l’ascesa al Pic de Coma Pedrosa, la vetta più alta di Andorra. Altri punti di interesse da non perdere sono il lago Estanyó, i Laghi di Tristaina, il rifugio Borda de Sorteny e il Pic de l’Estanyó, che offre panorami spettacolari sulla vallata.

Hiking nei Pirenei a Ordino

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Hiking nei Pirenei a Ordino, vicino ai Laghi Tristaina

Ordino Arcalís

Ordino Arcalís, situata nel territorio comunale di Ordino, è una rinomata stazione sciistica che offre agli appassionati di sport invernali un comprensorio sciistico di 30,5 km di piste adatte a tutti i livelli di abilità, dai principianti agli sciatori più esperti.
Famosa per la sua neve di alta qualità, garantita dall’altitudine elevata oltre i 1900 metri sul livello del mare e dall’orientamento a nord delle sue piste, offre discese di varia difficoltà, tra cui piste blu e rosse ideali per principianti e sciatori intermedi, e impegnative piste nere per gli sciatori più esperti; dispone inoltre di una scuola di sci e snowboard
Oltre allo sci e allo snowboard, Ordino Arcalís offre anche la possibilità di praticare altre attività invernali, tra cui freeride, sci di fondo e ciaspole.

Itinerari escursionistici a Ordino

Ordino offre agli amanti di passeggiate e trekking un’ampia varietà di itinerari per tutti i livelli di esperienza, da quelli più facili adatti alle famiglie, alle sfide impegnative per gli escursionisti più esperti.

La Via del Ferro

Questo itinerario tra miniere, habitat minerari e fucine tocca i punti di estrazione, trasformazione e commercializzazione del ferro sparsi sul territorio, facendo scoprire una delle attività economiche più importanti che si svolse in Andorra dall’inizio del XVII secolo alla fine del XIX secolo. Il percorso parte dalla miniera di Llorts che, insieme alle miniere di Sedornet e alle miniere di Ransol, riforniva le fucine della parrocchia di Ordino. Nel fa parte anche il Camí dels Traginers, l’antico “sentiero dei facchini” che trasportavano il ferro dalla miniera di Llorts alle fucine, disseminato di sculture, realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo, che rendono omaggio a coloro che operarono in questa industria.

Riberamunt

Un itinerario di 15 km di strada di facile accesso alla scoperta della storia, del paesaggio e della cultura dei villaggi della valle di Ordino. Il percorso Riberamunt collega 25 punti di interesse tra borghi, tipiche costruzioni di montagna, insediamenti culturali e architettonici disseminati tra Ordino e la zona di Arcalís. Può essere percorso a piedi, in bicicletta o in pullman, immergendosi nel ricco patrimonio culturale delle comunità locali che convivono armoniosamente con la natura.

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Divertirsi a Vilnius: vita notturna (e non solo) nella capitale della Lituania

Vilnius, la capitale della Lituania, è una città vivace e affascinante che offre numerose opzioni per una serata indimenticabile, che si viaggi in coppia o tra amici o con i bambini. Dai caffè alla moda ai locali tradizionali, dai concerti ai club notturni, Vilnius ha qualcosa per tutti. Ecco una guida dettagliata per godersi la vita notturna in questa città baltica.

Aperitivo a Vilnius

Per iniziare la serata, ci sono diverse zone perfette per l’aperitivo. Pilies Street, con i suoi caffè e bar all’aperto, è una scelta popolare. Qui si può sorseggiare un drink in pieno e vivace passeggio della gente. Il Quartiere Uzupis offre un’atmosfera bohémien e artistica, ideale per un aperitivo. Questo quartiere, spesso paragonato a Montmartre a Parigi, è noto per le sue gallerie d’arte e caffetterie pittoresche.

Cena romantica, dove andare a Vilnius

Per una cena romantica, il centro storico di Vilnius è la scelta ideale. Vokiečių Street offre ristoranti eleganti e intimi, perfetti per una serata speciale. Molti ristoranti in questa zona propongono cucina fusion, combinando piatti tradizionali lituani con influenze internazionali. Un’altra opzione è la zona attorno alla Cattedrale di Vilnius, dove si trovano ristoranti con viste panoramiche sulla città, perfetti per una cena a lume di candela.

Locali tradizionali

Se invece si opta per la cucina locale, i ristoranti nei pressi di Bernardinų Garden sono la scelta più azzeccata. Questa area è nota per i suoi ristoranti che servono piatti tradizionali lituani in un ambiente accogliente e rustico. Da provare specialità come il cepelinai (gnocchi di patate ripieni) e la šaltibarščiai (zuppa fredda di barbabietole). Molti di questi ristoranti utilizzano ingredienti freschi e locali, offrendo un’autentica esperienza culinaria.

Concerti e musica dal vivo

Vilnius vanta una scena musicale vivace. Il Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto della Lituania è la location perfetta per una serata culturale con spettacoli di alta qualità. Questo teatro, situato vicino al fiume Neris, offre una vasta gamma di spettacoli, dai classici dell’opera ai balletti moderni. Per un’esperienza più informale, i locali di musica dal vivo nel Quartiere Užupis, propongono una grande varietà di generi musicali e artisti locali. Questi locali sono spesso frequentati da musicisti emergenti e band indipendenti.

Festival di musica, teatro e cinema

Per chi cerca appuntamenti culturali, di fama internazionale, Vilnius ospita diversi festival che animano la città tutto l’anno. Il Vilnius International Film Festival (VIFF) è uno degli eventi cinematografici più importanti dell’Europa orientale, presentando film da tutto il mondo. Per gli amanti della musica, il Vilnius Festival è un appuntamento da non perdere, con concerti che spaziano dalla musica classica al jazz. Il Sirenos International Theatre Festival porta in città produzioni teatrali innovative e di alta qualità, attirando appassionati di teatro da tutta la regione.

Discoteche e Night Club

La vita notturna di Vilnius si concentra principalmente nella zona di Gediminas Avenue. Qui si trovano discoteche e night club dove ballare fino all’alba. I club di questa zona offrono una vasta gamma di generi musicali, dalla musica elettronica alla pop, garantendo una notte di divertimento per tutti i gusti. La zona di Vilniaus Street è un’altra destinazione popolare per chi cerca una notte di divertimento con DJ set e musica dal vivo.

Consigli per le coppie

Per una serata romantica, una passeggiata serale nel Quartiere Uzupis è imperdibile. Con le sue strade pittoresche e caffè accoglienti, è l’ideale per una serata tranquilla e intima. Uzupis, con le sue installazioni artistiche e sculture uniche, offre un ambiente romantico e suggestivo. Un’altra opzione è una crociera serale sul fiume Neris, per godersi la vista della città illuminata. Le crociere serali spesso includono cena e musica dal vivo, creando un’atmosfera magica.

Divertimento per le famiglie

Ma Vilnius offre diverse opzioni per le famiglie. Una visita alla Vilnius TV Tower è un’esperienza emozionante per grandi e piccini, con una vista panoramica sulla città. La torre, alta 326,5 metri, è una delle strutture più alte della Lituania e offre una vista mozzafiato. Il Parco Bernardinai è perfetto per una passeggiata serale in famiglia, con giardini ben curati e spazi per i bambini. Il parco ospita anche un giardino botanico e un’area giochi.

In viaggio a Vilnius con gli amici

Anche per gruppi di amici e amiche, l’area attorno a Vilniaus Street è ideale. Con una varietà di bar, pub e locali, offre numerose opzioni per una serata di divertimento. Questa zona è nota per i suoi bar tematici e locali con musica dal vivo, perfetti per una serata di festa. Un’altra idea è partecipare a un’escape room, una delle attività più popolari a Vilnius, perfetta per una serata di sfide e divertimento. Le escape room di Vilnius offrono una varietà di temi, dalle avventure misteriose agli scenari di fantascienza.

Informazioni Pratiche

Cosa mangiare

La cucina lituana è ricca e variegata. Tra i piatti da provare ci sono i Cepelinai, gnocchi di patate ripieni di carne o formaggio, serviti con panna acida e pancetta, o la Šaltibarščiai, una zuppa fredda di barbabietole, ideale per le calde giornate estive. I Kibinai sono i pasticcini salati ripieni di carne o verdure, tipici della cucina dei karaimi; mentre il Šakotis è un dolce tradizionale a forma di albero, spesso servito durante le celebrazioni.

Come arrivare

Vilnius è facilmente raggiungibile in aereo, con voli diretti dalle principali città europee. L’aeroporto internazionale di Vilnius è situato a circa 6 km dal centro città ed è collegato con autobus, treni e taxi. Per chi preferisce viaggiare in treno o autobus, Vilnius ha collegamenti diretti con molte città vicine, tra cui Riga, Tallinn e Varsavia.

Come muoversi

Il centro storico di Vilnius è facilmente visitabile a piedi, grazie alle sue dimensioni compatte e alle numerose attrazioni concentrate in un’area relativamente piccola. La città dispone anche di un’efficiente rete di trasporti pubblici, che include autobus, tram e treni locali. Per un’esperienza più comoda, è possibile noleggiare biciclette o utilizzare servizi di car sharing disponibili in città.

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Rabat: Cosa Vedere nella Città Maltese

Rabat, con la sua atmosfera autentica e il suo ricco patrimonio storico-culturale, rappresenta un importante punto di riferimento per chi desidera immergersi nel passato millenario dell’arcipelago maltese. Custode di tesori inestimabili, svela ai visitatori un intreccio di storia, cultura e architettura che promette di ammaliare ogni visitatore. Un labirinto di stradine dorate conduce alla scoperta di splendidi palazzi barocchi e catacombe paleocristiane che sussurrano storie di cavalieri, santi e pirati.

Rabat ospita numerosi edifici storici e chiese che rafforzano il suo ruolo di centro spirituale e storico. La vicinanza a Mdina, l’antica capitale medievale, amplifica l’importanza di Rabat, creando un continuum storico che rende questa città un luogo essenziale per comprendere le radici e l’evoluzione culturale di Malta. Preparati a scoprire cosa vedere a Rabat e lasciati ispirare per il tuo prossimo viaggio in questa incantevole destinazione mediterranea.

Chiesa di San Paolo

La Chiesa di San Paolo riveste un ruolo centrale nella vita spirituale della comunità locale. Costruita nel XVII secolo, sorge sul luogo dove, secondo la tradizione, l’apostolo Paolo avrebbe trovato rifugio dopo il naufragio sulle coste maltesi nel 60 d.C. L’architettura della chiesa, finanziata dalla nobildonna Guzmana Navarra e progettata dall’architetto Francesco Buonamici, è un magnifico esempio di stile barocco, caratterizzata da una facciata maestosa e interni decorati con affreschi, stucchi dorati e altari sontuosi. Tra i tesori custoditi all’interno, spiccano diverse opere d’arte sacra, tra cui dipinti che raffigurano episodi della vita di San Paolo e preziose sculture.

La chiesa è non solo un luogo di culto attivo, dove si svolgono regolarmente messe e celebrazioni religiose, ma anche una meta turistica di grande interesse per chi desidera esplorare il patrimonio storico e artistico di Rabat. Sotto la chiesa si trova la leggendaria Grotta di San Paolo, accessibile in realtà dalla vicina chiesa di San Publio, dove il santo avrebbe dimorato e predicato durante il suo soggiorno sull’isola. Un luogo di profonda spiritualità, che è stato visitato, tra gli altri, da Papa Francesco e dai suoi predecessori Benedetto XVI e Giovanni Paolo II.

Catacombe di San Paolo

Le Catacombe di San Paolo che risalgono al IV secolo d.C. e rappresentano uno dei più significativi siti archeologici paleocristiani dell’arcipelago. Utilizzate principalmente come luoghi di sepoltura e rifugio durante le persecuzioni, testimoniano l’antica presenza cristiana a Malta e offrono preziose informazioni sulle pratiche funerarie e la vita dei primi cristiani.

Durante un tour delle catacombe si può esplorare l’intricato labirinto di gallerie e camere sepolcrali scavate nella roccia, adornate da nicchie e affreschi. Un’esperienza quanto mai suggestiva e coinvolgente, che consente di immergersi nella storia e nella spiritualità del luogo. Grazie alla loro rilevanza storica e culturale, le catacombe di San Paolo sono una tappa imperdibile per chi desidera comprendere a fondo il patrimonio religioso e archeologico di Rabat e dell’intero arcipelago maltese.

Catacombe di San Paolo, Rabat
Catacombe di San Paolo, Rabat, Malta

Catacombe di Sant’Agata

Estendendosi a breve distanza da quelle di San Paolo, le Catacombe di Sant’Agata costituiscono un altro importante complesso di tombe sotterranee risalenti all’epoca paleocristiana, caratterizzate dalla presenza di una vasta area dedicata al culto. Una basilica sotterranea decorata con affreschi e mosaici risalenti al IV e al V secolo d.C. testimonia l’importanza religiosa e sociale del luogo nell’antichità. Durante una visita alle Catacombe di Sant’Agata, si possono ammirare non solo le strutture sepolcrali, ma anche le opere d’arte che adornano gli spazi di culto sotterranei, offrendo un’esperienza unica e avvincente che permette di immergersi completamente nella spiritualità di questo luogo particolare di Rabat.

Museo Wignacourt

Il Museo Wignacourt occupa un posto d’onore nel panorama culturale dell’isola. Con la sua ricca collezione di armature, arazzi e opere d’arte, è il luogo ideale per un tuffo nella storia medievale e rinascimentale di Malta. Situato nell’edificio che un tempo era la residenza del gran maestro Alof de Wignacourt dell’Ordine di San Giovanni, dal 1981 è dedicato alla conservazione e alla promozione del cospicuo patrimonio storico e artistico dell’arcipelago.

Le sue collezioni includono reperti archeologici, opere d’arte, manufatti religiosi, armi e armature, offrendo una panoramica completa della storia dell’isola dall’antichità fino all’età moderna. In particolare, spiccano i reperti provenienti dalle catacombe paleocristiane di Rabat e da altri siti archeologici maltesi, insieme a dipinti rinascimentali, sculture e oggetti d’arte sacra. Una tappa da non perdere per gli appassionati di storia e arte che desiderano esplorare la ricchezza culturale di Malta attraverso le sue straordinarie collezioni museali.

Domvs Romana

Scoperta nel 1881 e considerata uno dei siti archeologici più importanti dell’isola, la Domvs Romana è un’imponente villa romana del I secolo d.C. che offre una preziosa testimonianza della vita quotidiana di una nobile famiglia sull’isola di Malta al tempo dell’antica Roma. La compongono vari ambienti disposti intorno a un cortile centrale, secondo il tipico stile architettonico delle domus romane, con diverse stanze destinate al riposo, alla cucina, agli incontri sociali, ognuna caratterizzata da preziose decorazioni.

Uno degli elementi più straordinari della Domvs Romana sono i suoi mosaici, che rappresentano scene mitologiche, figure geometriche e motivi naturali, mostrando l’abilità artistica degli artigiani dell’epoca. Il più famoso raffigura un pavone, simbolo di bellezza e immortalità nella cultura romana.

Il museo annesso alla Domvs Romana ospita una vasta collezione di reperti archeologici recuperati durante gli scavi, tra cui affreschi, colonne e altre strutture architettoniche, e rappresenta un’importante finestra sul passato, svelando ai visitatori l’organizzazione sociale, economica e culturale della presenza romana sull’isola.

Giardini Howard

La meta ideale per una pausa di relax tra una visita e l’altra, i Giardini Howard sono un’oasi di tranquillità e bellezza naturale. Intitolati al Primo Ministro di Malta del periodo coloniale, Joseph Howard (1862-1925), formano un confine verdeggiante tra le cittadine di Mdina e Rabat e racchiudono un’apprezzabile varietà di flora e fauna, tra alberi secolari, fiori colorati e arbusti profumati che creano un ambiente suggestivo e rilassante. I visitatori possono passeggiare lungo i sentieri godendo della frescura degli alberi nelle giornate più calde, oppure trovare un posto tranquillo per sedersi ad ammirare i bastioni di Mdina e la bellezza del paesaggio.

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Cosa vedere a Potsdamer Platz nel centro della nuova Berlino

Non è soltanto una delle piazze più importanti d’Europa dagli inizi del Novecento, ormai Potsdamer Platz è il simbolo della nuova Berlino: giovane, moderna e vivace.

La piazza ha vissuto momenti di grande gloria negli anni Venti, con la Repubblica di Weimar, quando rappresentava un grande centro commerciale e punto di snodo per i trasporti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu bombardata e ridotta a un cumulo di macerie. Divisa in due dalla costruzione del muro di Berlino, nel 1961, ha avuto la sua rinascita nel 1990, con un concerto organizzato da Roger Waters, bassista dei Pink Floyd.

Dopo la caduta del muro, Potsdamer Platz si trasformò nel più grande cantiere d’Europa e fu suddivisa in tre sezioni, affidate a tre diversi architetti: l’italiano Renzo Piano, il giapponese Arata Isozaki e il tedesco Helmut Jahn.

Oggi la piazza è il risultato del lavoro straordinario di ristrutturazione compiuto negli anni Novanta, con edifici e strutture ultramoderne, il luogo dove i berlinesi si ritrovano per fare shopping, lavorare, andare al cinema, divertirsi in compagnia: insomma, risorta dalle proprie ceneri, brulica di vita, di opportunità, di commercio, di affari e di fermento culturale.

Cosa vedere a Potsdamer Platz, la futuristica Berlino

Cosa vedere a Potsdamer Platz nel centro della nuova Berlino

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Sony Center a Potsdamer Platz, Berlino

Potsdamer Platz, una vera e propria sorpresa per il turista, trova il suo simbolo nel Sony Center, un avveniristico complesso di edifici a uso business, commerciale e residenziale progettato dall’architetto Helmut Jahn dello studio Murphy Jahn di Chicago. Si affaccia sul Forum, piazza ovale ricoperta da uno schermo in 3D, spesso sede di eventi e manifestazioni. Inoltre, la cupola di acciaio e vetro si illumina con luci che cambiano colore ora dopo ora, con la luce naturale oppure artificiale per un effetto che lascia senza parole.
L’edificio più alto del complesso è la Bahn Tower, grattacielo in vetro a pianta semicircolare.

Altro blocco architettonico rappresentativo è il bizzarro DaimlerChrysler Atrium con negozi, edifici e un bacino artificiale d’acqua: qui, si fa notare la Torre Debis, realizzata da Renzo Piano: alta 106 metri, è realizzata in mattoni, vetro e acciaio, per un totale di 22 piani.

Invece, la torre di mattoni Kollhoff, attuale sede di prestigiosi studi legali, è alta 103 metri per 25 piani. Ha in cima il Panorama Punkt, un terrazzo panoramico da cui si gode di una vista spettacolare: grazie all’ascensore più veloce d’Europa (solo 20 secondi per salire) si possono ammirare la Porta di Brandeburgo, la Cattedrale e il Gendarmenmarket.

Imperdibile anche una visita al lussuoso Hotel Esplanade, con la neobarocca Kaisersaal, o al Museo del Cinema e della Televisione, museo interattivo che ospita due mostre permanenti che raccontano la storia del cinema e della tv tedeschi dal punto di vista artistico e tecnologico mediante documenti, copioni, costumi di scena, allestimenti e pannelli audiovisivi. Il museo spicca all’interno del Sony Center nella Filmhaus, dove si trovano anche la Scuola Nazionale di Cinema, gli uffici e le sale del Festival del Cinema di Berlino, la cineteca, negozio, caffetteria e due sale per il cinema d’essai.

Nei pressi della galleria commerciale Arkaden, strada pedonale su tre piani con più di 120 negozi molto apprezzata dai turisti, è possibile visitare il casinò Spielbank e il Palazzo Weinhaus Huth, il più antico della zona, risalente al 1912 quando, invece, rappresentava un’opera all’avanguardia

Potsdamer Platz è quindi uno dei punti più dinamici del Vecchio Continente, piena di vita a ogni ora del giorno e della notte e in qualsiasi periodo dell’anno, che vanta anche il primo semaforo d’Europa, azionato ancora adesso a mano.

Come arrivare a Potsdamer Platz

Cosa vedere a Potsdamer Platz nel centro della nuova Berlino

Fonte: iStock

Veduta aerea di Potsdamer Platz, Berlino

Raggiungere Potsdamer Platz è molto semplice grazie alla presenza di numerose linee di metropolitana, autobus e treni che servono l’area. Il metodo più diretto per arrivare è prendere la linea U2 della metropolitana e scendere proprio alla fermata Potsdamer Platz.

Un’alternativa più suggestiva è percorrere a piedi il tragitto dalla Porta di Brandeburgo, che si trova a meno di un chilometro di distanza: la breve passeggiata segue la traccia lasciata dal Muro di Berlino.

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Due aperture straordinarie per ammirare il pavimento del Duomo di Siena

Il favoloso Duomo di Siena, dedicato a Santa Maria Assunta, è forse una delle chiese più belle d’Europa, e senza ombra di dubbio uno dei più prestigiosi e importanti edifici religiosi romanici-gotici che ci sono in Italia. Dall’imponente facciata in marmo bianco con decorazioni in rosso di Siena e serpentino di Prato, offre un interno straordinario dove sono gelosamente conservate opere di raro pregio, tra cui un pavimento definito da Giorgio Vasari, pittore, architetto e storico dell’arte italiano, come “il più bello… grande e magnifico… che mai fusse stato fatto.” Non sempre disponibile per il pubblico, tornerà finalmente visitabile durante l’estate e l’autunno di quest’anno.

Il pavimento del Duomo di Siena

Il pavimento che impreziosisce la splendida Cattedrale di Siena è frutto di un programma iniziato a partire dal Trecento e terminato nel corso dell’Ottocento. Vari artisti, infatti, nel passare dei secoli hanno trasferito le loro idee sul suolo di questa spettacolare chiesa iniziando in modo semplice, per poi raggiungere una perfezione alla quale è persino impossibile credere.

Il merito è sicuramente della maestria degli artisti, ma anche di una particolare tecnica chiamata graffito, alla quale si aggiunsero marmi colorati per dare vita alle cosiddette tarsie marmoree.

In sostanza, si tratta di un vero e proprio tesoro che potremmo definire nascosto, segreto, in quanto è possibile ammirarlo solo durante 2 finestre temporali all’anno: quando viene scoperto e reso visibile in tutta la sua incredibile perfezione.

Ma del resto non c’è da sorprendersi: questo “tappeto” di opere comprende 56 tarsie marmoree, la cui creazione ha coinvolto artisti di grande talento, come Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni e Domenico Beccafumi, oltre al celebre pittore umbro Pinturicchio.

Sappiate, inoltre, che questo favoloso pavimento è unico non solo per la tecnica utilizzata, ma anche per il messaggio delle figurazioni che sono un invito costante alla Sapienza.

Ma a prescindere dal pavimento, anche solo la chiesa viale il viaggio in quanto il suo interno è un vero scrigno di capolavori dell’arte, a partire dal pulpito di Nicola Pisano, per poi passare alla Libreria Piccolomini fatta costruire nel 1492 per custodire il ricchissimo patrimonio librario raccolto da Papa Pio II, e finendo posando gli occhi sulle otto statue bronzee che adornano i pilastri del coro e che sono opera di Domenico Beccafumi.

Quando si potrà visitare il pavimento del Duomo di Siena?

Fate partire il conto alla rovescia perché l’eccezionale pavimento del Duomo di Siena tornerà visibile al pubblico dal 27 giugno al 31 luglio 2024, e poi ancora dal 18 agosto al 16 ottobre 2024, due occasioni imperdibili e che consentiranno di fare un viaggio attraverso cinquecento anni di arte.

A disposizione dei visitatori ci sarà anche l l’itinerario completo OpaSiPass che, oltre alla visita del pavimento in cattedrale, permetterà anche l’accesso al Museo dell’Opera, alla Cripta, sotto il pavimento del Duomo, e al Battistero.

Prenotando una visita presso questa meraviglia custodita in una delle città più belle d’Italia, avrete a disposizione un’audioguida direttamente sul vostro smartphone, anche se è giusto sapere che sarà possibile richiedere pure una visita guidata.

Grazie al QR Code presente su tutto il materiale informativo, tra le altre cose, si avrà la possibilità di accedere direttamente alla cattedrale, evitando le code in biglietteria e vivendo un’esperienza indimenticabile.

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Caro voli, anche quella in arrivo sarà un’estate di aumenti

Quella di quest’anno sembrava essere l’estate delle tariffe aeree stabili, ma a quanto pare non sarà affatto così: sono stati condotti degli studi che dimostrerebbero, purtroppo, che anche la bella stagione del 2024 sarà all’insegna degli aumenti, tanto da diventare una vera e propria preoccupazione per i viaggiatori.

Le tratte più costose in Italia

L’analisi che evidenzia questo fenomeno è stata effettuata da Assoutenti-Cnc e visionata da Il Messaggero. L’indagine sottolinea che, curiosamente, il caro voli estivo del 2024 ha davvero qualcosa di strano, in quanto il costo del carburante, rispetto a quanto accaduto in passato, è in calo.

Sul quotidiano si può leggere che i biglietti per volare in aereo verso destinazioni italiane aumenteranno anche fino al 68%. Durante la settimana di Ferragosto, per esempio, una famiglia di quattro persone che parte da Roma con direzione Cagliari per godersi le sue meritate ferie sarà costretta a pagare in media 686 euro, con un aumento del 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Sempre da Roma, ma questa volta per Olbia, costerà più o meno 924 euro, segnando quindi un incremento del 15,5% rispetto al 2023.

Si arriva quasi alla cifra di 1000 euro nel caso in cui si volesse volare da Milano a Brindisi: l’aumento è del 15% rispetto allo stesso volo acquistato a giugno dello scorso anno. In sostanza, prenotando oggi un volo di andata e ritorno, con partenza il 10 agosto e ritorno il 17 agosto, una famiglia con due bambini rischia di spendere fino al 20% in più dell’anno passato.

Quanto costa viaggiare all’estero nell’estate del 2024

Non è di certo più confortante la situazione per i viaggi all’estero durante l’estate del 2024: la questione peggiora. Un singolo passeggero che acquista un volo diretto da Roma alle Maldive paga almeno 1.932 euro, con un aumento del 44,2% rispetto allo scorso anno.

Se invece dei paradisiaci atolli immersi nelle calde acque dell’Oceano Indiano si desiderano la spiritualità, la cultura e la bellezza di Phuket, in Thailandia, occorre tirare fuori dal proprio portafogli 1.890 euro, ovvero il 21,6% in più. Da Roma a Zanzibar, invece? Servono 1.842 euro, quindi un +8,5% del prezzo rispetto al 2023.

Non viaggia low cost nemmeno il passeggero che da Milano desidera raggiungere Creta, perché deve pagare un biglietto ben 477 euro (+6,7%). Altri aumenti si registrano del 67% per il volo Milano-Bodrum, del 63% per il Roma-Sharm el-Sheikh, del 29% per il Roma-Tenerife e del 24,6% per il Milano-Mauritius.

L’analisi effettuata da Assoutenti-Crc sottolinea che l’aumento medio delle tariffe rispetto allo scorso anno è del 19,9%.

Traghetti, tra aumenti e prezzi alle stelle

Per mete come la Sardegna, per esempio, si potrebbe pensare di sostituire l’aereo con il traghetto per risparmiare un po’, ma è davvero così? La risposta è: “insomma”, perché gli aumenti si sono registrati anche nel caso di viaggi via mare. Rispetto al 2023, infatti, le tariffe dei traghetti sarebbero cresciute in media del 6,3%.

Ciò vuol dire che una famiglia con due bambini (che desideri viaggiare sempre durante la settimana di Ferragosto) in traghetto con auto al seguito potrebbe spendere un totale di 1.274 euro per la tratta Genova-Porto Torres, con un incremento dell’1,8%.

Non risultano di certo più economiche la Livorno-Olbia per cui occorrerebbero 1.094 euro (+6,2%); la Napoli-Palermo, 669 euro (+7,2%); la Civitavecchia-Porto Torres, 823 euro (+10,2%). Buone notizie ci sono invece per chi vorrebbe viaggiare da Civitavecchia a Olbia: si registra una diminuzione del 7,4% rispetto allo scorso anno.

Infine, una piccola (ma non positiva) curiosità: secondo un’indagine condotta dal portale Vivanoda su 110.000 prezzi di traversate in nave, l’Italia è il sesto Paese più costoso in Europa per viaggiare in traghetto.