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Influener viola il divieto sulla Spiaggia rosa di Budelli e viene multata a distanza

Un’influencer brasiliana residente a Dubai è stata rintracciata dalla capitaneria dell’Arcipelago della Maddalena per aver violato il divieto di accesso alla famosa Spiaggia rosa di Budelli. Sulla Spiaggia rosa di quest’isola della Sardegna, chiamata spiaggia di Cala di Roto, non soltanto è vietato camminare, ma è anche vietato avvicinarsi alla battigia con un natante. L’influencer, invece, avrebbe violato entrambi i divieti pur di postare la sua impresa sui social. Ingenuamente, infatti, si sarebbe filmata mentre raggiungeva il litorale a bordo di un catamarano, ma soprattutto dopo aver lasciato le impronte dei piedi su quella spiaggia così paradisiaca quanto protetta. Il video, pubblicato in diverse story, ha scatenato una valanga di polemiche visto lo sfoggio dell’infrazione sui social.

La Spiaggia rosa di Budelli, un vero e proprio angolo di paradiso, infatti, è sotto tutela dal 1998. All’influencer, è stata elevata una sanzione amministrativa di 1800 euro in violazione della vigente Ordinanza dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, che pone il divieto assoluto di accesso nello specchio acqueo e relativa spiaggia a qualunque soggetto non autorizzato. Nonostante i divieti, però, le forze dell’ordine sono impegnate quasi quotidianamente nel documentare sbarchi clandestini su questa spiaggia. Per curiosità e come avvertimento per chiunque fosse intenzionato a replicare l’imprsa dell’ifluencer, la multa per aver calpestato la sabbia della Spiaggia rosa è di 300 euro. I 1500 euro restanti sono perché il catamarano non aveva alcuna autorizzazione di ingresso nel parco.

Perché la spiaggia rosa di Budelli è vietata

L’isola di Budelli è raggiungibile solo via mare e questo aiuta a proteggerla dal turismo di massa. L’isolotto, che ha una superficie di circa 1,6 km quadrati e che fa parte dell’Arcipelago della Maddalena, vanta 12 chilometri di coste meravigliose che hanno fatto sognare generazioni di turisti e appassionati di mare. Tutte sono accessibili tranne una: la spiaggia rosa. L’attrazione principale dell’isola, che si trova a Sud-Est dell’isola di Budelli, deve il suo colore a frammenti microscopici di coralli e conchiglie come la Miriapora truncata e Miniacina, un organismo unicellulare marino composto da gusci calcarei. Purtroppo, poiché la grande massa di turisti stava alterando l’eccezionalità della spiaggia in quanto, nonostante le severe restrizioni, erano molti a portare via qualche manciata di sabbia come souvenir, si è eso obbligatorio il divieto d’accesso. Dato l’alto rischio di deterioramento di questo angolo di paradiso, la direzione del Parco della Maddalena ha quindi proibito l’accesso alla zona.

Il lieto fine 42 anni dopo

Ignari, forse, del danno ambientale, migliaia di turisti, nel tempo, hanno depredato la spiaggia portando via un po’ di sabbia alla stregua di un bellissimo souvenir. Qualcuno, a guardare la situazione attuale di quel luogo così incantato, si è pentito della sua azione tanto spensierata quanto dannosa. E c’è chi ha provato a cambiare le cose come dimostra quella bottiglia piena di sabbia rosa fatta recapitare all’associazione Sardegna Rubata e Depredata. Dopo 42 anni, infatti, la sabbia è tornata al suo posto. Nel 2020, l’associazione si è vista recapitare una bottiglia da un litro contenente la sabbia rosa presa a Budelli nel 1978. Il cimelio è arrivato dalla Liguria, accompagnato dalla lettera di Eleonora, donna 42enne che ha raccontato di aver ereditato da suo padre proprio la magica sabbia rosa. Potete leggere la vicenda che abbiamo raccontato qui.

Le altre spiagge dell’isola di Budelli

Il resto della costa non ha nulla da invidiare alla Spiaggia rosa: c’è un alternarsi di piccole insenature, rocce e scogliere che colorano il mare in maniera unica. Vale la pena visitare Cala Piatto, Cala Cisternone, Cala di Trana e Cala del Cavaliere. Le acque sono un sogno per chi ama fare immersioni e snorkeling, sia per i paesaggi sottomarini sia per la gran quantità di pesci e di crostacei. Ma bisogna fare sempre attenzione a non rovinare la fauna e la flora marine.

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Corfù: una perla dell’arcipelago ionico in Grecia

Corfù, conosciuta anche come Kerkyra, è una delle perle dell’arcipelago ionico in Grecia, riconosciuta a livello internazionale per le sue bellezze naturali, la sua storia millenaria e la tipica ospitalità greca. Si trova nella parte settentrionale dell’arcipelago, al largo delle coste nord-occidentali della Grecia. La sua posizione strategica ha reso l’isola un crocevia di culture e influenze nel corso dei secoli, evidenti nei suoi monumenti storici e nelle tradizioni locali. L’isola è celebre per il suo paesaggio variegato, che va dalle lunghe spiagge sabbiose alle colline ricoperte di ulivi e cipressi, fino alle cime montuose che offrono viste mozzafiato sul Mar Ionio.

Le Spiagge Incantevoli di Corfù

Corfù è famosa per le sue spiagge paradisiache che si estendono per chilometri lungo la costa. Ecco alcune delle più rinomate:

Paleokastritsa

Situata sulla costa nord-occidentale di Corfù, Paleokastritsa è un complesso di baie incantevoli circondate da scogliere verdi e acque cristalline. È il luogo ideale per esplorare grotte marine, fare snorkeling o semplicemente rilassarsi sulla sabbia dorata sotto il sole greco. Il Monastero di Paleokastritsa, situato su una collina che domina la baia, offre una vista panoramica mozzafiato e rappresenta una significativa testimonianza storica e spirituale dell’isola.

Glyfada

Con la sua lunga distesa di sabbia dorata e acque poco profonde, Glyfada (all’altezza della città di Corfù ma sulla costa ovest) è perfetta per le famiglie e gli amanti del mare. La costa servita con bar e ristoranti sulla spiaggia è perfetta per godersi tramonti spettacolari sul mar Ionio.

Canal d’Amour a Sidari

Celebre per la sua leggenda romantica, Canal d’Amour, a Nord, è famosa per le sue formazioni rocciose uniche che si dice possano aiutare coppie innamorate a trovare l’amore eterno. Ma non solo leggenda, perché la spiaggia è anche nota per le sue acque cristalline e i colori mozzafiato delle rocce.

Agios Gordios

Situata sulla costa occidentale di Corfù, Agios Gordios è una spiaggia incantevole circondata da colline verdi e uliveti. Le sue acque calme e limpide la rendono perfetta per nuotare e praticare sport acquatici come il windsurf. Il villaggio adiacente offre taverne tradizionali dove è possibile gustare piatti locali e immergersi nella vivace vita notturna estiva.

Issos Beach

Issos Beach si trova sulla costa meridionale di Corfù ed è caratterizzata da una lunga distesa di sabbia dorata e acque poco profonde. Questa spiaggia è ideale per le famiglie e per chi cerca tranquillità, grazie alla sua atmosfera rilassata e alla bellezza naturale circostante. Le dune di sabbia le danno un tocco di fascino selvaggio, rendendo Issos Beach una destinazione perfetta per chi ama la natura incontaminata e le lunghe passeggiate sulla spiaggia (oltre che divertentissima per i più piccoli!).

Corfù Town

Il centro storico

Corfù Town, il cui centro antico è patrimonio UNESCO, è la città più grande dell’isola. Situata nella zona centro-orientale sull’isola, lungo la costa, il suo centro storico si estende a sud del porto turistico e si sviluppa attraverso un labirinto di stradine che richiamano l’architettura veneziana. La Spianada è una vasta piazza-giardino che funge da punto d’incontro per gli abitanti della città, con il campo da cricket che testimonia l’influenza britannica nella regione. La Cittadella, un’antica area fortificata sul mare, è collegata alla Spianada da un ponte che attraversa il canale e vale la pena di essere visitata, anche solo per una passeggiata. Oltre al centro storico, i punti salienti includono le chiese ortodosse di Agios Spiridonas e Agios Andonios, nonché la piazza del municipio con la sua cattedrale cattolica. Da non perdere anche il Palazzo di Achilleion, la residenza estiva dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, circondata da giardini lussureggianti e decorata con opere d’arte eclettiche.

I Musei di Corfù

Il Palazzo di San Giorgio e San Michele (Palaia Anaktora) ospita il Museo di arte asiatica, fondato durante il protettorato britannico di Sir Thomas Maitland. Situato nella città vecchia di Corfù, il museo è uno dei luoghi più suggestivi della città, con una collezione permanente che comprende migliaia di pezzi di arte cinese, giapponese, del sud-est asiatico e dell’Asia centrale. Qui sono organizzate anche esibizioni e mostre temporanee. Accanto alla chiesa del XV secolo di Antivouniotissa si trova il Museo di Antivouniotissa, che custodisce una collezione di icone risalenti dal XV al XX secolo, offrendo una preziosa testimonianza della storia artistica e religiosa di Corfù.

Altri Borghi

Palaiokastritsa

Questo pittoresco villaggio è il punto di partenza ideale per esplorare le baie circostanti e il Monastero di Paleokastritsa, arroccato su una collina che domina la baia. Il Monastero di Paleokastritsa risale al XIII secolo ed è dedicato alla Vergine Maria. Oltre alla sua importanza religiosa, il monastero ospita un piccolo museo con icone bizantine e manufatti religiosi. Le stradine strette e i caffè  sul lungomare di Paleokastritsa offrono un’atmosfera autentica e rilassata, ottima per una pausa.

Kassiopi

Situata nella parte nord-est dell’isola, Kassiopi è una località balneare tranquilla con un’antica fortezza e spiagge tranquille ideali per il relax. Da visitare: il porto pittoresco e le rovine dell’antico castello per una panoramica storica dell’area.

Benitses

Questo villaggio pittoresco sulla costa orientale è famoso per le sue rovine romane. Qui si possono visitare i resti delle Terme Romane, parte di una grande ed elegante villa, di cui rimane gran parte del calidarium, luogo dove si facevano i bagni in acqua calda e di vapore, e frammenti del frigidarium, sala in cui si facevano i bagni in vasche a bassa temperatura. Si trovano anche i resti di una vecchia fabbrica di ceramica romana. La visita può essere interessante per gli appassionati di storia e per prendere una pausa dalle spiagge.

Info pratiche su Corfù

Cosa mangiare a Corfù

Le specialità locali includono il pastitsada, un gustoso stufato di carne in salsa di pomodoro, e il sofrito, fettine di carne cucinate con vino e aglio. I frutti di mare sono protagonisti nei menu delle taverne lungo la costa, offrendo piatti come l’octapodi stifado, un guazzetto di polpo in salsa di pomodoro e spezie locali. Da assaggiare il formaggio kefalotyri, servito fritto o grigliato, e i dolci come il saganaki, un dessert a base di feta, miele e sesamo.

Arrivare a Corfù

Corfù è facilmente accessibile in aereo con scalo all’Aeroporto Internazionale di Corfù, che collega l’isola alle principali città europee, specialmente durante la stagione estiva. È anche possibile raggiungere Corfù via traghetto da diverse località della Grecia continentale (come da Igoumenitsa) e anche dall’Italia. Per esplorare l’isola, conviene noleggiare l’auto per visitare le spiagge remote e le pittoresche città di montagna in massima libertà e autonomia. In ogni caso, i trasporti pubblici e i taxi sono disponibili per spostarsi tra le località più popolari.

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Cosa vedere a Basilea, la città dell’arte e dell’architettura della Svizzera

Capitale culturale della Svizzera, Basilea è famosa nel mondo per essere anche una delle più importanti città per l’arte e l’architettura. Ogni anno a Basilea si svolge una delle più importanti manifestazioni artistiche internazionali, Art Basel. Oltre ai numerosi eventi nei saloni e all’aperto, sono tante le opere d’arte che arricchiscono il tessuto urbano al termine di ogni edizione della manifestazione.

Basilea, la città delle archistar

Questa città è un forte richiamo per gli architetti di fama internazionale. Sono stati tantissimi le cosiddette archistar che hanno lasciato la loro firma su diversi edifici a Basilea. Renzo Piano, Mario Botta, Frank O. Gehry, Zaha Hadid, Tadao Ando, Richard Meier, Alvaro Siza, Herzog & de Meuron sono solo alcuni dei nomi più eccellenti a cui sono dedicati interi palazzi. Queste star internazionali a Basilea hanno progettato edifici, musei (una quarantina), torri e molto di ciò che oggi si vede in città.

A partire dallo storico atrio della stazione SBB, l’Euregio, un palazzo adibito a uffici progettato dall’architetto americano Meier, il centro di formazione dell’UBS, opera di Roger Diener, un edificio bancario concepito come una scultura rotonda da Mario Botta, l’architetto svizzero che è considerato una star in tutto il Paese. Numerosi i musei “griffati”, come la Fondation Beyeler a Riehen di Renzo Piano, il Museo Tinguely costruito anche lui da Botta e la Torre della Fiera (105 metri, è l’edificio più alto della Svizzera) di Morger Degelo Marques.

Il quartiere di Dreispitz

Da distretto industriale, il quartiere di Dreispitz è diventato il nuovo hub per l’arte e l’architettura e luogo in costante trasformazione. Qui, importanti esponenti della scena architettonica contemporanea hanno realizzato progetti notevoli che hanno cambiato il volto del quartiere negli ultimi dieci anni. Ci sono edifici progettati dagli architetti Morger + Dettli che hanno realizzato l’Accademia di arte e design della Fachhochschule Nordwestschweiz, mentre Herzog & de Meuron hanno ultimato lo studentato e l’archivio nel campus e Zwimpfer Partner ha costruito gli uffici e lo studentato Oslo Nord. È qui che risiedono non solo la Haus der Elektronischen Künste (HEK) e la nuova Kunsthaus Baselland (KHBL), ma anche Hochschule für Gestaltung und Kunst Basel FHNW, polo d’attrazione per giovani talenti artistici provenienti da tutto il mondo.

Art Basel, cosa sapere

Nel mese di giugno, ogni anno fin dagli Anni ’70, si svolge Art Basel, la fiera artistica più importante a livello internazionale, appuntamento imprescindibile per i collezionisti d’arte. Art Basel mette in mostra l’arte del XX e XXI secolo ed è il punto d’incontro per artisti, collezionisti e molte personalità importanti della scena artistica. Oltre 200 gallerie tra le più rinomate del mondo trasformano temporaneamente la fiera di Basilea in uno splendido museo dove espongono le loro opere più di 4000 artisti provenienti da tutto il mondo. Alle gallerie d’arte si aggiungono installazioni, ma anche film, fotografie e incontri dedicati.

I tour dell’arte a Basilea

In collaborazione con l’HEK, Basilea Turismo ha sviluppato l’ARTour, un tour guidato attraverso la città per scovare tutte le opere d’arte nascoste in formato digitale e vederle prendere vita attraverso la tecnologia della realtà aumentata per un’esperienza unica dal punto di vista visivo e uditivo. Dalla Münsterplatz attraverso il centro storico di Basilea fino ad arrivare al Totentanz, la città è animata da giganteschi funghi fluttuanti e variopinte meduse che reagiscono agli stimoli dei visitatori. Attraverso la app ARTour per smartphone si possono scoprire le opere di artiste e artisti multimediali contemporanei insieme ai contesti in cui sono state realizzate.

Il centro storico di Basilea

Gli architetti hanno cambiato lo skyline di Basilea, terza città per grandezza della Svizzera dopo Zurigo e Ginevra, nel corso degli ultimi anni, ma il centro storico cittadino è rimasto intatto, proprio com’era una volta. Il centro e il lungo fiume (il Reno) di Basilea sono un piccolo gioiello d’arte. Qui i visitatori possono seguire le tracce del passato di questa città che ha origini romane (fu fondata nel 44 a.C. con il nome di Augusta Raurica). La fontana di Tinguely, la Münsterplatz con la cattedrale, il Municipio, i vicoli romantici della città medievale e l’imbarcadero sono solo alcuni dei luoghi da non perdere quando si visita Basilea. Grazie alle sue dimensioni compatte, la città si visita facilmente anche a piedi. Tra i musei da non perdere c’è il Kunstmuseum Basel, che conserva la collezione d’arte pubblica più antica al mondo.

Ma, per restare in tema d’arte, anche il Museo della cattedrale, il Museo delle antichità, il Museo di storia naturale e persino il Museo di storia della farmaceutica (del resto, aziende farmaceutiche come Novartis e Hoffmann-La Roche hanno la loro sede centrale qui). L’accostamento così armonico di antico e moderno rende ancora più unico e particolare questo centro storico.

Chi ama le comodità può compiere un viaggio attraverso la storia della città con un giro sul nostalgico tram d’epoca. Oppure, grazie ai traghetti azionati dalla corrente o ai più moderni taxi boat, si può ammirare la città con tutti i suoi contrasti da un punto di vista inedito, il fiume.

Come arrivare a Basilea

Basilea sorge nel cuore dell’Europa, sulle due rive del Reno. La città si trova nel punto in cui si incontrano tre nazioni: Francia, Germania e Svizzera. La città è raggiungibile con l’aereo atterrando all’aeroporto EuroAirport oppure al vicino aeroporto di Zurigo. È possibile raggiungere comodamente la città in treno dato che Basilea dispone di tre stazioni oppure in auto. Ogni giorno, inoltre, attraccano le navi da crociera che navigano lungo il Reno e quindi è raggiungibile anche via fiume. Grazie alle dimensioni a misura d’uomo e all’ottima rete di trasporti pubblici, è possibile muoversi facilmente all’interno della città e spostarsi con facilità da un luogo all’altro. Chi soggiorna in uno degli hotel di Basilea riceve in omaggio la BaselCard che consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici e di ottenere sconti sugli ingressi a musei, bus turistici, visite guidate e noleggio di biciclette.

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Lago Sevan in Armenia: la guida completa per ogni stagione

Conosciuto come “il mare d’Armenia”, il lago Sevan è un gioiello naturale incastonato tra le maestose montagne di questo Paese. Un meraviglioso specchio d’acqua circondato da uno splendido contesto naturale che incanta visitatori da tutto il mondo e che è stato insignito del titolo di patrimonio nazionale insieme alla capitale Yerevan e agli altri monasteri di questa zona. Con una superficie all’incirca di 1.250 chilometri quadrati, è uno dei laghi d’alta quota più grandi al mondo e rappresenta una delle attrazioni più suggestive del Paese. Situato a un’altitudine di circa 1.900 metri sul livello del mare, il lago non solo offre viste panoramiche mozzafiato, ma anche un’ampia gamma di attività che lo rendono una destinazione ideale in ogni stagione dell’anno. In questo articolo abbiamo raccolto tutto ciò che devi sapere su cosa vedere e quando andare al lago Sevan per una panoramica completa, stagione dopo stagione.

Cosa vedere al lago Sevan in Estate

L’estate, da giugno ad agosto, è forse il periodo ideale per visitare il lago Sevan grazie alle temperature calde che rendono il clima perfetto per le attività all’aperto. Durante questi mesi, il lago diventa una popolare destinazione turistica per nuotare, fare windsurf e altre attività acquatiche. Negli ultimi decenni, infatti, il lago Sevan ha subito un forte abbassamento delle proprie acque che ha portato all’emersione di numerose spiagge che sono oggi meta di turisti ed escursionisti. L’Armenia non ha sbocchi sul mare, pertanto il lago Sevan diventa tappa per visitatori e locals durante l’estate anche grazie alla temperatura dell’acqua che raggiunge il giusto livello da permettere la balneazione (circa 20°C). Quali sono, quindi, le principali attività da fare al lago Sevan durante il periodo estivo? Ecco alcuni spunti:

  • Nuoto e sport acquatici: le acque limpide del lago sono ideali per nuotare, fare kayak e windsurf. Vi sono diversi punti lungo il lago dove è possibile affittare l’attrezzatura necessaria o, per chi non avesse voglia di cimentarsi in attività sportive, per potersi rilassare in una delle diverse spiagge che costeggiano questo specchio d’acqua.
  • Escursionismo: ci sono moltissimi sentieri che circondano il lago percorribili in bici o a piedi e adatti a tutti i livelli di difficoltà, offrendo viste davvero spettacolari.
  • Cucina locale: lungo la riva del lago sono presenti molti ristoranti dove è possibile assaggiare i piatti tipici della cucina armena. 
  • Visite culturali: il lago Sevan e l’Armenia in generale offrono una ricca esperienza culturale grazie alla lunga e travagliata storia del popolo armeno. Dai famosi monasteri in prossimità del lago al cimitero di Noraduzs, fino al più triste Memoriale di Tsitsernakaberd a Yerevan che ricorda il genocidio che subito questo popolo.

Vale la pena spendere qualche parola in più sul Memoriale di Tsitsernakaberd – a circa un’ora e 15 minuti di macchina dal lago e situato nella capitale del Paese – che ricorda un capitolo fondamentale della storia armena: il genocidio avvenuto fra il 1915 e il 1916 da parte dell’impero ottomano, una tristissima pagina di storia che sancì la morte di circa 1,5 milioni di persone. Se sei interessato ad approfondire la cultura e la storia armena, questa è sicuramente una tappa che non puoi perderti. 

Quando andare al Lago Sevan: primavera e autunno

Fonte: iStock

Un suggestivo tramonto sul lago Sevan in autunno

La primavera e l’autunno sono stagioni incantevoli per visitare il lago Sevan. Infatti, grazie alle temperature miti, in primavera i prati intorno al lago si riempiono di fiori colorati, creando un’atmosfera vivace e rigenerante. Come spesso accade con l’autunno, invece, il paesaggio si trasforma grazie a foglie e piante che cambiano tonalità, permettendo di ammirare una tavolozza di colori caldi e accoglienti. Ecco tutte le migliori attività da fare al lago Sevan in questo periodo dell’anno: 

  • Escursioni e passeggiate: questi periodi offrono condizioni ideali per esplorare i numerosi sentieri che circondano il lago, con temperature piacevoli e meno turisti rispetto al periodo estivo. I percorsi escursionistici offrono viste mozzafiato sui paesaggi fioriti in primavera e sui colori autunnali nel periodo che va da settembre e ottobre. 
  • Visite culturali: la minor affluenza turistica permette maggior tranquillità nell’esplorare i monasteri storici situati nei dintorni del lago come Sevanavank, Hayravank e Khor Virap. Questi luoghi sacri offrono una pace e una tranquillità uniche, perfette per una visita contemplativa. A circa 40 minuti di auto dalla penisola di Sevan è possibile visitare il cimitero medievale di Noraduz che ospita la più grande collezione di khachkar al mondo, con pietre che risalgono al X secolo. 
  • Mercati locali: in primavera e autunno, i mercati di Sevan Town sono meno affollati e offrono una vasta gamma di prodotti locali, artigianato e souvenir. È il momento ideale per scoprire la cultura locale e interagire con gli abitanti del posto​.

Il Lago Sevan in inverno

L’inverno è la stagione dove il lago Sevan è meno frequentato dai turisti, anche a causa delle rigide condizioni climatiche che caratterizzano questa zona, con la neve che può ricoprire il suolo per buona parte del periodo invernale. Nonostante ciò, il paesaggio innevato rende il lago e le zone limitrofe una meta suggestiva che offre viste spettacolari da togliere il fiato. Le attività che si possono fare al lago Sevan nella stagione invernale sono diverse: 

  • Pesca sul ghiaccio: si tratta probabilmente dell’attività più popolare e suggestiva. Il lago si ghiaccia parzialmente ed è possibile pescare attraverso piccoli fori creati ad hoc nel lastrone di ghiaccio. Sedersi sul lago con una tazza di caffè caldo in mano e aspettando che i pesci abbocchino, è un’esperienza da non lasciarsi sfuggire.
  • Escursioni sulla neve: è possibile esplorare i dintorni del lago e delle montagne circostanti muniti di ciaspole e attrezzatura sportiva di vario genere. I paesaggi innevati offrono una quiete e bellezza senza pari.
  • Fotografia paesaggistica: le viste innevate del lago e delle montagne circostanti regalano scenografie spettacolari e fotografie uniche. Il contrasto fra il bianco candido della neve e il blu dell’acqua del lago è un qualcosa di talmente unico da lasciare a bocca aperta anche il più esperto dei fotografi. 
  • Visite ai monasteri: come per le stagioni estive e primaverili/autunnali, è possibile visitare i monasteri i quali mantengono – e forse amplificano – il loro fascino nella stagione invernale. La neve aggiunge infatti un tocco magico a questi siti storici, rendendoli ancora più suggestivi. 

Il lago Sevan è, dunque, una destinazione che ha tanto da offrire a chiunque e in ogni stagione dell’anno. Che tu stia cercando avventure all’aperto, esplorazioni culturali o un luogo tranquillo per rilassarti, il lago Sevan è il posto che fa per te. Dalle acque limpide e profonde ideali per sport acquatici in estate, ai paesaggi fioriti in primavera, fino alla quiete delle escursioni autunnali e alle magiche viste invernali, il lago incanta e sorprende, offrendo l’opportunità di immergersi nella natura e nella storia dell’Armenia, rendendolo una meta imperdibile nel tuo viaggio in questo Paese.

 

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Sofia: cosa vedere nella città più bella della Bulgaria

Tra le mete europee meno gettonate c’è sicuramente Sofia, la capitale della Bulgaria. Eppure, questa città dal fascino eclettico, con una storia importante alle spalle, offre tantissimi luoghi di interesse in grado di conquistare qualsiasi tipologia di viaggiatore. Sapevate, per esempio, che è la terza città più antica d’Europa, dopo Atene e Roma? Qui i momenti da dedicare alla cultura e all’architettura si alternano al relax garantito dai meravigliosi parchi e giardini, i quali offrono un’oasi di pace e tranquillità lontana dal traffico del centro e degli ampi viali.

Sofia è anche una città economica, facilmente raggiungibile dall’Italia e ricca di scenari creativi e originali dentro ai quali trascorrere le proprie serate senza prosciugare il portafoglio. In questa piccola guida forniamo tutte le informazioni utili per visitarla: da quando andare a cosa vedere, fino alle specialità gastronomiche assolutamente da non perdere.

Quando visitare Sofia

Vicina all’Italia e raggiungibile con facilità grazie ai numerosi voli low cost, Sofia rappresenta la città perfetta anche per una semplice fuga nel weekend. Ma quando andare per godersela al meglio? Il periodo ideale è compreso tra maggio e settembre, con primavere miti ed estati calde; l’inverno, invece, può diventare particolarmente freddo e nevoso. Le precipitazioni, piuttosto rare, si concentrano soprattutto nella tarda primavera. Per chi vuole ammirarla in un periodo speciale, consigliamo di indossare il cappotto più caldo presente nel guardaroba e di visitarla in occasione delle vacanze natalizie. Nelle zone principali della città vengono allestiti i famosi mercatini di Natale e le vie sono allegramente addobbate a festa. Ricordate che il Natale è ortodosso, quindi le date sono diverse dalle nostre!

Cosa vedere nella capitale della Bulgaria

Una passeggiata nel centro di Sofia vi permetterà di conoscere e approfondire la storia della città, caratterizzata da cinque secoli di dominio ottomano seguiti da un periodo di indipendenza (durante l’alleanza Balcanica) e dall’influenza sovietica della Repubblica Popolare Bulgara. Da cosa partire per scoprire Sofia? Di seguito le architetture e le attrazioni da non perdere.

Cattedrale di Alexander Nevski

Questo è uno dei luoghi più importanti della città, dedicato a un eroe nazionale russo. Perché russo e non bulgaro? Perché fu proprio la Russia ad aiutare la Bulgaria a combattere gli ottomani per porre fine a una dominazione durata ben 500 anni. La Cattedrale di Alexander Nevski fu costruita tra il 1882 e il 1912 e ospita un museo di icone provenienti da tutto il paese e può essere visitata gratuitamente.

Cattedrale di Sofia

Fonte: iStock

Cattedrale di Alexander Nievski a Sofia

Chiesa di Santa Sofia e il Complesso dell’Antica Serdica

Vicino alla cattedrale si trova la chiesa di Santa Sofia, la più antica della capitale. Risalente al VI secolo, oggi è considerata un’attrazione imperdibile grazie al suo museo sotterraneo: diversi scavi archeologici, infatti, hanno rivelato una necropoli di epoca romana sotto e intorno alla basilica bizantina. Il complesso rappresenta l’antichissima Sredec, il nome utilizzato nel II secolo per parlare della città.

Chiesa Russa di San Nicola e Chiesa di Boyana

Quella di San Nicola è una splendida chiesa ortodossa costruita al posto della moschea Saray, distrutta in seguito alla liberazione dall’invasione russa. Al suo interno custodisce affreschi particolari e mostra tutta la sua bellezza attraverso i tetti turchesi e dorati. Patrimonio UNESCO è invece la chiesa di Boyana, dove è possibile ammirare 90 affreschi testimonianza dell’arte medievale bulgara. Questo gioiello sorge sulle pendici del monte Vitosha ed è possibile acquistare un biglietto cumulativo che permette di visitare anche il Museo Nazionale di Storia, ricco di tesori aurei dei traci, di statue romane, di costumi popolari e di icone ortodosse.

Viale e Monte Vitosha

Impossibile visitare Sofia e non fare una passeggiata lungo Viale Vitosha. Questo lungo viale inizia nel centro storico e conduce a uno dei parchi più belli della città, Yuzhen Park (Parco del Sud), molto frequentato dai sofioti nel fine settimana. Lungo la strada sono presenti tanti negozi dove fare shopping, bar, ristoranti e il Palazzo Nazionale della Cultura (NDK), dove si svolgono conferenze e concerti. Per chi ha tempo a disposizione, consigliamo di fare un salto a Monte Vitosha, distante 8 chilometri dal centro di Sofia, e facilmente raggiungibile con i mezzi. D’inverno si trasforma in una frequentata pista sciistica, mentre d’estate viene aperta al pubblico una seggiovia che permette di apprezzare lo splendido panorama.

Cosa mangiare a Sofia

Lo sappiamo tutti, il modo migliore per scoprire una città è provare i suoi piatti tipici! La capitale bulgara offre scenari molto interessanti dove trovano spazio sia le specialità tradizionali che proposte moderne e innovative. Tra le protagoniste indiscusse di ogni menù ci sono le zuppe, sia a base di carne che di verdure, solitamente consumate come antipasto e, in alcuni ristoranti, preparate nei classici recipienti in terracotta. Gli amanti della carne devono provare le kebabche (salsicce di maiale speziate cotte alla griglia) e le kyufte (sorta di hamburger di maiale). Se dopo un paio di giorni dedicati alla cucina bulgara vi sentite appesantiti, non preoccupatevi, perché a Sofia sono tanti i locali specializzati anche in cucine fusion, vegane e vegetariane.

Cucina tipica bulgara

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Piatti tipici della cucina bulgara

Sofia: locali e vita notturna

Sofia è una città giovane e molto attiva. I bulgari amano divertirsi e frequentare locali e la vita notturna è vivace e ricca di sorprese. Sono tanti i club e le discoteche dove ballare musica di tutti i generi come il famoso Carrusel Club. Per entrare nello spirito della città visitate un locale dove suonano musica Chalga, un genere molto di moda che fonde ritmi europei e balcanici. Una zona frequentata da giovani e studenti è Studentski Grad, il quartiere universitario, dove troverete tanti club e locali con birre e vino a prezzi economici.

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Reykjavik, un giorno nella città più a Nord del mondo

Esplorare Reykjavik è la città più grande e la capitale dell’Islanda e, situata al di sopra del Circolo Polare Artico, è la città più a nord del mondo. La città conta circa 200.000 abitanti, che rappresentano circa due terzi della popolazione totale islandese, e offre un’interessante combinazione di natura, cultura e vita urbana..

Un po’ di storia

Il nome Reykjavik deriva dal norreno e significa “baia fumosa”. Fondata intorno all’870 d.C. dal leggendario esule norvegese Ingolfur Arnarson, la città nacque nel golfo Faxaflói, in una zona ricca di camini geotermici e fumarole vulcaniche, che hanno ispirato il nome di questo nuovo centro abitato. Da un modesto insediamento agricolo, con il trasferimento della sede vescovile e dell’università nel XVIII secolo, Reykjavik ha iniziato a svilupparsi rapidamente. Oggi, è il centro culturale e politico dell’Islanda, rinomato per le sue attrazioni inconiche. Dal 1920 è la capitale dell’Islanda, che è stata capace di superare la crisi del 2008 e che sempre di più attrae turisti da tutto il mondo.

La città vecchia

La visita a Reykjavik non può che partire dal quartiere della Vecchia Reykjavik, il cuore del centro storico della città e la parte più antica dell’area urbana, dove si trovano i musei più importanti e gli edifici governativi.

Skólavörðustígur

La principale via dello shopping di Reykjavik, un vero e proprio paradiso per gli amanti del souvenir. Qui troverai negozi di artigianato locale, gallerie d’arte che espongono opere di artisti islandesi e caffè dove potrai gustare una fetta di skyr, lo yogurt tipico dell’Islanda. Fermati ad ammirare le colorate casette in legno e immergiti nell’atmosfera vivace di questa via pedonale.

La chiesa luterana Hallgrímskirkja

La Hallgrímskirkja è una maestosa chiesa luterana situata nel cuore di Reykjavik, proprio alla fine della Skolavordustigur. Costruita tra il 1938 e il 1986, la sua architettura distintiva è ispirata ai paesaggi vulcanici islandesi, caratterizzata da linee pulite e un campanile a forma di guglia alta oltre 70 metri con 29 campane di bronzo. È uno dei simboli più iconici della città, tanto da  aver ispirato lo “stile nazionale basaltico islandese”. La chiesa è visibile da quasi ogni angolo di Reykjavik. All’interno, la chiesa offre un ambiente sereno e luminoso, con un organo a canne notevole e un’atmosfera che invita alla contemplazione. La chiesa è visitabile e un ascensore permette di raggiungere una piattaforma panoramica da dove è possibile ammirare il panorama della capitale ai piedi. Alla base della chiesa si trova una suggestiva statua dell’esploratore vichingo Leif Eriksson, donata dal governo degli Stati Uniti nel 1930: questa statua con la chiesa sullo sfondo è uno degli scorci più fotografati di tutta la città.

Piazza di Austurvollur

Dopo questa immersione nella cultura islandese si può raggiungere la piazzetta di Austurvollur, un giardino molto frequentato dagli islandesi durante le giornate di sole, dove ci si può rilassare seduti in uno dei numerosi locali che si aprono sul lato nord della piazza oppure organizzare un bel picnic sull’erba. Sui lati della piazza si trovano anche l’Alþingi, l’elegante sede del Parlamento della Repubblica d’Islanda, e la cattedrale di Reykjavi.

Parlamento islandese

Un edificio in stile neoclassico che ospita il parlamento del paese. Visitare l’edificio permette di conoscere la storia e il funzionamento della democrazia islandese e ammirare la sua architettura imponente.

Cattedrale di Reykjavik

Un’imponente chiesa luterana in stile neogotico nordico che domina lo skyline della città. Salendo sulla torre si può godere di una vista panoramica mozzafiato su Reykjavik e sui suoi dintorni. All’interno della cattedrale, si possono ammirare le sue vetrate colorate e l’organo a canne, uno dei più grandi del nord Europa.

Tjörnin, il lago di Reykjavik

Nel centro della città si trova anche un lago artificiale, un’oasi di pace dove passeggiare lungo le sue rive, osservare gli uccelli migratori e i cigni reali che popolano le sue acque. In inverno, il lago si trasforma in una suggestiva pista di pattinaggio sul ghiaccio all’aperto.

I musei di Reykjavik

I musei da non perdere nella città vecchia sono senza dubbio il Museo nazionale, il Museo d’arte di Reykjavik e il Reykjavik 871+-2.

Museo Nazionale

Un museo, il più grande e importante della capitale, imperdibile per gli amanti della storia e della cultura islandese. La sua ricca collezione di reperti racconta la storia del paese dalla colonizzazione vichinga ai giorni nostri, con mostre interattive e ricostruzioni fedeli che ti faranno rivivere il passato dell’Islanda.

Museo d’arte di Reykjavik

Il Museo d’arte di Reykjavik è un’istituzione museale organizzata su tre siti che permette di avere un’istantanea sull’arte contemporanea in quest’isola, grazie a numerose mostre e installazioni di molti artisti islandesi e un apparato didattico di ottimo livello.

Reykjavik 871+-2

Il museo Reykjavik 871+-2 è il museo archeologico più importante della nazione islandese, costruito sui resti di un’abitazione vichinga del X secolo e dotato di strumenti didattici all’avanguardia, come mostre multimediali e veri e propri tavoli interattivi che permettono al visitatore di compiere un viaggio nella storia più antica dell’Islanda. Difficile non chiedersi l’origine del nome! Si riferisce alla presunta data di fondazione della città di Reykjavik, poiché le datazioni effettuate sul terreno attorno ai resti delle abitazioni vichinghe si stringono attorno a quella serie di anni.

Altre visite, tra cultura e natura

Harpa Concert Hall and Conference Centre

Un edificio ultramoderno con un’architettura unica, progettato dall’architetto Olafur Eliasson. Salendo sul ponte panoramico si può ammirare la vista sul porto e sulla città. L’ideale sarebbe visitare la sala concerti e assistere a un concerto o a un evento culturale.

Sólfar (Sun Voyager)

Una scultura in acciaio che rappresenta una barca vichinga, opera dell’artista Jón Gunnar Árnason. La scultura è uno dei simboli più iconici di Reykjavik e si trova sul lungomare, in una posizione perfetta per ammirare il tramonto sul mare.

I dintorni nella natura

Reykjavik è circondata da una natura mozzafiato, e con un po’ di tempo a disposizione, per una pausa, si possono raggiungere il lago Tjörnin, un’oasi per gli uccelli nel cuore della città, e il parco Laugardalur, ideale per rilassarsi e fare una passeggiata tra fontane, giardini botanici e piscine geotermiche.

La Blue Lagoon

La Blue Lagoon, a circa 40 km dalla capitale, è uno dei luoghi più iconici e celebri dell’Islanda, rinomata per le sue acque termali turchesi e le proprietà curative. Questa Spa geotermale è alimentata dalle acque calde ricche di minerali provenienti dalle profondità della terra islandese. È possibile immergersi nelle sue acque calde, che mantengono una temperatura piacevolmente costante tutto l’anno, tra i 37°C e i 40°C. I visitatori possono rilassarsi nella lussureggiante laguna all’aperto, circondata da paesaggi vulcanici mozzafiato, mentre i depositi di silice conferiscono all’acqua un caratteristico colore azzurro. La Blue Lagoon offre anche una gamma di trattamenti Spa che utilizzano la silice e l’alga azzurra, conosciuta per le sue proprietà benefiche per la pelle. È una destinazione ideale per chi cerca un’esperienza di relax e benessere immersa nella natura islandese.

Una serata tradizionale a Reykjavik

In serata, prima di lasciare la capitale dell’Islanda, ci si può rilassare nei numerosi pub e locali che si aprono sulla Skolavordustigur. I più coraggiosi possono partecipare al famigerato “giro dei bar”: la strana processione che ogni weekend molti islandesi hanno l’abitudine di compiere, spostandosi e bevendo qualcosa in ogni bar della città.

Informazioni pratiche

Glossario di cucina

Ecco le specialità da assaggiare a Reykjavik:

Plokkfiskur: un piatto tradizionale a base di merluzzo o altri pesci bianchi, patate, latte e cipolle, spesso servito con pane nero.

Skyr: uno yogurt islandese particolarmente denso e cremoso, spesso consumato con frutta fresca o miele.

Hákarl: conosciuto anche come “squalo fermentato”, è un piatto tradizionale islandese che può essere un’esperienza culinaria avventurosa per alcuni.

Lamb (Pecora): l’agnello islandese è rinomato per la sua qualità e sapore unici, spesso preparato in vari modi, come stufato o grigliato.

Icelandic Hot Dog: una salsiccia di carne di maiale e montone servita in un panino morbido con diverse salse, come senape dolce, maionese, ketchup e cipolla fritta.

Brennivín: conosciuto anche come “schnapps nero” o “aquavite islandese”, è un liquore forte fatto di patate e aromatizzato con semi di cumino, spesso consumato come digestivo.

Quando andare a Reykjavik 

Il periodo migliore per visitare Reykjavik è durante l’estate, quando le giornate sono lunghe e il clima è più mite, con temperature medie intorno ai 10-15°C. Tuttavia, l’inverno offre l’opportunità unica di avvistare l’aurora boreale, rendendo questa stagione unica. Per vedere l’aurora boreale a Reykjavik e in Islanda in generale, il periodo migliore va da settembre a marzo. Durante questi mesi, le notti sono più lunghe e il cielo è più scuro, condizioni ideali per osservare questo fenomeno naturale. Tuttavia, è importante monitorare le previsioni meteorologiche e le attività solari, che influenzano la visibilità dell’aurora boreale.

Come arrivare e come spostarsi

Reykjavik è facilmente accessibile in aereo con scalo all’Aeroporto Internazionale di Keflavik, situato a circa 45 minuti di auto dalla città. È possibile raggiungere il centro di Reykjavik con un servizio regolare di autobus navetta o noleggiando un’auto per esplorare la città e i suoi dintorni. In alternativa, è possibile arrivare in traghetto dalla Danimarca. Il consiglio è quello di prenotare il viaggio in anticipo, specialmente in alta stagione.

Reykjavik è una città piccola e facile da esplorare a piedi o in bici. È anche possibile utilizzare gli autobus o i taxi. Una buona idea è quella di acquistare la Reykjavik City Card per ottenere sconti sui trasporti pubblici e l’ingresso gratuito a molti musei e attrazioni.

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Clima di Reykjavik, guida al periodo migliore per visitare la capitale islandese

Stai pianificando un viaggio a Reykjavik e ti chiedi quale sia il periodo migliore per visitare la capitale dell’Islanda? Vuoi sapere quali esperienze non perdere in base alla stagione? Allora questa guida dettagliata al clima di Reykjavik fa proprio al caso tuo. Che tu sogni di vedere l’aurora boreale, esplorare paesaggi innevati, o goderti le lunghe giornate estive sotto il sole di mezzanotte, qui trovi tutte le informazioni e i consigli pratici per pianificare il tuo viaggio. Scopri il periodo migliore per andare Reykjavik in base ai tuoi interessi personali e alle attività che desideri svolgere, per prepararti al meglio alla tua avventura nella capitale islandese!

Clima generale a Reykjavik

Trovandosi nella zona subartica, Reykjavik vanta un clima oceanico subpolare, caratterizzato da inverni freddi e umidi ed estati brevi e fresche. A differenza di quanto ci si potrebbe aspettare, considerata la posizione settentrionale dell’Islanda, la città gode di temperature tutto sommato più miti rispetto ad altre località situate alla stessa latitudine. Questo grazie alla benefica influenza della Corrente del Golfo che mitiga il clima, mentre per contro l’Oceano Atlantico porta cieli mutevoli e frequenti precipitazioni durante tutto l’anno.

La capitale dell’Islanda registra una media di 148 giorni di pioggia all’anno per un totale di circa 530 mm di precipitazioni distribuiti uniformemente nell’arco dei 12 mesi, anche se pioviggini e rovesci sono più frequenti soprattutto in autunno e in inverno. Tuttavia, le piogge sono generalmente leggere e costanti e raramente si verificano forti precipitazioni. La neve è presente da novembre ad aprile.

I venti, provenienti in prevalenza da sud e sud-ovest, sono una componente costante del clima di Reykjavik. Soffiano con una media di 16 km/h, ma possono intensificarsi durante le bufere, e insieme alla forte umidità, che è intorno all’80%, possono rendere la temperatura percepita più fredda di quanto non sia in realtà. Su questo aspetto influiscono anche le ore di luce, che variano notevolmente nel corso dell’anno. Nel periodo del solstizio d’estate il sole può rimanere sopra l’orizzonte per oltre 20 ore con il verificarsi del cosiddetto fenomeno del “sole di mezzanotte”; mentre in inverno le giornate sono particolarmente buie, con 4-5 ore di luce solare nel periodo del solstizio d’inverno.

Il clima in primavera a Reykjavik

La primavera a Reykjavik è una stagione di transizione caratterizzata da un clima mutevole e dal risveglio della natura. Le ore di luce solare aumentano, le temperature iniziano gradualmente a salire dopo i rigori invernali e man mano che si avanza verso maggio, la temperatura media a Reykjavik oscilla tra 5°C e 10°C. Nonostante ciò, il clima islandese è notoriamente imprevedibile e può capitare di sperimentare bruschi cambiamenti meteorologici anche nell’arco della stessa giornata.

Le precipitazioni in primavera sono abbastanza comuni, con possibile alternanza di pioggia e neve nell’arco di poche ore. Le giornate iniziano a diventare più lunghe, un fenomeno che culmina con l’arrivo del sole di mezzanotte a giugno. A maggio, Reykjavik gode di circa 20 ore di luce al giorno, rendendo questo periodo particolarmente piacevole per i residenti e i turisti.

La primavera a Reykjavik è una stagione di grande fermento culturale e attività all’aperto. Con il disgelo, i prati e le colline circostanti si tingono di verde, gli abitanti approfittano delle giornate più lunghe per organizzare escursioni, gite in bicicletta e passeggiate nei parchi cittadini. Tra gli eventi primaverili più importanti, c’è il First Day of Summer (Sumardagurinn fyrsti), che si svolge il primo giovedì dopo il 18 aprile e segna simbolicamente l’inizio dell’estate secondo il calendario islandese tradizionale. Nonostante le condizioni meteorologiche possano essere imprevedibili, la bellezza del paesaggio islandese e la vivacità culturale della città rendono questo periodo dell’anno un momento speciale per visitare Reykjavik.

Panorama di Reykjavik

Fonte: iStock

Panorama di Reykjavik

Il Clima in Estate a Reykjavik

L’estate è uno dei periodi migliori per visitare Reykjavik, con la possibilità di praticare innumerevoli attività all’aperto, grazie a temperature medie diurne che oscillano tra 10°C e 15°C, ma nei giorni più caldi possono raggiungere anche i 20°C. Le notti, tuttavia, possono essere fresche, con le medie che scendono intorno ai 7-10°C. Le precipitazioni sono relativamente frequenti in estate, con piogge leggere e brevi che si alternano a periodi di cielo sereno.

A rendere particolarmente affascinante l’estate a Reykjavik è il fenomeno del sole di mezzanotte. Durante il solstizio d’estate, il sole non tramonta mai completamente, creando una luminosità continua per tutto l’arco delle 24 ore. Un’opportunità unica per vivere la capitale islandese in tutta la sua bellezza e fare attività outdoor nella natura circostante a qualsiasi ora del giorno o della notte. L’estate è pertanto una stagione ricca di eventi culturali, festival, concerti e manifestazioni sportive come la Midnight Sun Run, una corsa agonistica aperta a tutti sotto la luce del sole di mezzanotte.

Il Clima in Autunno a Reykjavik

In autunno le giornate diventano progressivamente più corte, con l’equinozio d’autunno a fine settembre che segna un drastico calo delle ore di luce. Le temperature iniziano a scendere gradualmente dopo l’estate: a settembre le medie si aggirano intorno a 10°C, mentre le notti possono essere fresche, con temperature sui 5°C; a ottobre, le temperature diurne scendono a circa 5°C, con minime notturne prossime allo zero; novembre registra ulteriori cali, con temperature che variano tra 0°C e 3°C durante il giorno e scendono spesso sotto lo zero di notte.

Le precipitazioni aumentano man mano che l’autunno avanza, con piogge frequenti e occasionalmente neve a partire dalla fine di ottobre e novembre. Per la sua posizione geografica sull’Atlantico settentrionale, specialmente in autunno Reykjavik è soggetta a venti forti che possono provenire sia dall’Artico che dall’Atlantico, portando aria fredda e tempeste occasionali.

In autunno, con le notti che si allungano, si creano le condizioni ideali per avvistare l’aurora boreale. Con le sue luci danzanti verdi e viola nel cielo notturno, questo spettacolare fenomeno naturale è una delle principali attrazioni autunnali e invernali dell’Islanda, che attira visitatori da tutto il mondo. Questa stagione è ideale anche per escursioni nei dintorni della città e per provare l’esperienza rilassante di un bagno nelle sorgenti termali e nelle piscine geotermiche, come la famosa Laguna Blu, particolarmente invitanti durante i freschi giorni autunnali.

Il Clima in Inverno a Reykjavik

L’inverno trasforma la città in un paesaggio incantato spruzzato di neve, con temperature fredde, notti lunghe e la possibilità di ammirare spettacolari fenomeni naturali come l’aurora boreale. L’inverno islandese è noto per la sua variabilità, con condizioni meteorologiche che possono cambiare rapidamente nel corso della giornata.

Le temperature a Reykjavik sono fredde, ma comunque relativamente miti rispetto ad altre regioni situate alla stessa latitudine, grazie alla Corrente del Golfo. Le medie diurne variano tra -1°C e 4°C, mentre le notti possono essere significativamente più fredde, con temperature che spesso scendono sotto lo zero. Dicembre e gennaio sono i mesi più freddi, con le medie che si aggirano intorno a -2°C.

Neve, pioggia e nevischio sono la norma, anche se le nevicate abbondanti sono piuttosto rare, e quando si verificano, la neve tende a sciogliersi rapidamente per le oscillazioni della temperatura. Le giornate sono brevi, con 4-5 ore di luce diurna a dicembre, aumentando gradualmente verso febbraio.

Nonostante le brevi ore di luce e le condizioni meteorologiche mutevoli, l’inverno offre numerose opportunità per praticare attività all’aperto e partecipare a eventi culturali. Si possono fare escursioni sulle colline circostanti, oppure praticare sci e snowboard nelle aree sciistiche vicine alla città.
Uno dei fenomeni naturali più affascinanti dell’inverno è l’aurora boreale, visibile soprattutto durante le notti limpide e scure, e Reykjavik, con il suo basso inquinamento luminoso, offre numerosi punti di osservazione sia in città che nei dintorni.

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Tunisi, visita alla Medina tra storia, cultura e tradizione

La Medina di Tunisi, capitale della Tunisia, è un labirinto affascinante di strade strette, souk vibranti e architettura storica. Questo sito patrimonio dell’UNESCO dal 1979 ospita circa 700 monumenti tra palazzi e moschee e offre una finestra sul passato glorioso della città. Esplorare la Medina è tappa imperdibile per chiunque visiti Tunisi, e un’esperienza immersiva che permette di scoprire la cultura, la storia e le tradizioni tunisine.

Cos’è la Medina

La Medina è il centro storico più antico delle città del Maghreb, solitamente fortificato da mura difensive. Si tratta della zona più affascinante della città, vivace e caotica; certamente il luogo da cui iniziare la visita. La Medina di Tunisi è del XIX secolo e oggi è circondata dalla circonvallazione che segue l’antico percorso della cinta muraria. La Porta di Francia è la principale entrata della Medina

Cosa vedere nella Medina di Tunisi

Il modo migliore per visitare le Medine è quello di camminare, passeggiare e farsi trasportare senza meta, seguendo colori e profumi, per immergersi in un’atmosfera e in una vivacità unica delle Medine. Quella di Tunisi è particolarmente bella, ricca di punti di interesse e monumenti, quindi, in questo andare, guardatevi intorno, alzate lo sguardo, poi abbassatelo e sedetevi per assaporarla in e con tutti i sensi.

Ecco cosa non perdere nella visita alla Medina di Tunisi:

Souk della Medina

I souk della Medina sono un dedalo di mercati coperti dove si può trovare di tutto, dai tessuti pregiati alle spezie aromatiche, dai gioielli artigianali ai profumi esotici. Ogni souk è specializzato in un tipo di merce; e tra i più noti ci sono il Souk El Attarine, famoso per i suoi profumi, e il Souk El Berka, noto per i gioielli.

Moschea Zitouna (Moschea dell’Olivo)

Fondata nel 732, la Moschea Zitouna è il cuore spirituale della Medina e la principale moschea tra quelle rimaste. Con la sua imponente architettura tradizionale e il grande cortile interno, la moschea è un esempio straordinario dell’arte e della cultura islamica. La possente costruzione è circondata da un portico su due piani e sormontato da una grande cupola riccamente decorata. Sebbene l’accesso sia limitato ai musulmani, la vista esterna e l’atmosfera circostante meritano sicuramente una visita, specialmente al richiamo alla preghiera, quando uomini e donne accorrono frettolosamente da ogni parte del centro. Nella biblioteca annessa alla moschea sono conservati codici riccamente miniati e alcune pergamene molto rare.

Moschea di Sidi Mahrez

Anche la Moschea di Sidi Mahrez vale decisamente una visita. Costruita in stile ottomano, la moschea è adornata da ben 9 cupole sul tetto. Dedicata al profeta Mohammed Mahrez es Seddiki, le cui spoglie si trovano dall’altro lato della strada, l’ingresso è vietato ai non musulmani. Tuttavia, vale la pena raggiungerla per visitarla almeno dall’esterno. Una curiosità: Sidi Mahrez (951-1022), è considerato il patrono di Tunisi, noto anche come “il sultano della medina”. Il suo nome fu legato alla fondazione del quartiere ebraico della città vecchia di Tunisi, Elhara, che per quasi 10 secoli fu il cuore pulsante della comunità ebraica di Tunisi, la cui localizzazione sarebbe stata scelta gettando un bastone dall’alto della moschea, che oggi porta il suo nome.

I palazzi Dar Hussein e Dar Ben Abdallah

Il palazzo Dar Hussein, costruito nel XVIII secolo e ristrutturato durante il secolo successivo, oggi è sede dell’istituto di arte e archeologia della Tunisia. L’accesso al cortile interno è gratuito. Poco distante, si trova il palazzo Dar Ben Abdallah, che ospitail museo del folklore di Tunisi, che ospita ornamenti, costumi e mobilia della tradizione cittadina e una vasta collezione di monete e medaglie che raccontano la storia economica della Tunisia. Il museo offre un interessante spaccato della vita quotidiana e delle tradizioni commerciali del paese attraverso i secoli.

Medersa Slimania e Medersa Bachia

Le mederse sono antiche scuole coraniche che testimoniano l’importanza della formazione religiosa nella cultura tunisina. La Medersa Slimania, fondata nel XVIII secolo, e la Medersa Bachia, risalente al XVIII secolo, sono due delle più belle e ben conservate della Medina. Entrambe offrono un affascinante scorcio sulla vita accademica e spirituale del passato.

Dar Lasram

Questo antico palazzo è oggi sede della Società di Salvaguardia della Medina di Tunisi. Dar Lasram è un magnifico esempio di residenza aristocratica tunisina, con sontuosi saloni, cortili interni e ricche decorazioni. La visita a questo palazzo offre un tuffo nell’eleganza e nel lusso delle dimore storiche tunisine.

Ex Presbiterio Santa Croce

È un antico convento ubicato nel cuore della Medina di Tunisi, vicino alla porta di ingresso, interamente rinnovato grazie ad un finanziamento della Cooperazione Italiana. La chiesa è stata edificata nel 1662 ed era l’unica parrocchia esistente in Tunisia. Oggi è un centro di artigianato, di esposizioni temporanee e permanenti, di formazione e di attrazioni culturali tutto l’anno.

Gli altri quartieri di Tunisi

Oltre alla Medina, meritano una visita anche le altre zone della città.

La città nuova

La Ville Nouvelle di Tunisi, costruita durante il periodo coloniale francese, rappresenta il volto moderno e cosmopolita della città. Questo quartiere si distingue per le sue ampie strade alberate, eleganti edifici in stile art déco e numerose piazze. Avenue Habib Bourguiba, spesso paragonata agli Champs-Élysées di Parigi, è il cuore pulsante della Ville Nouvelle, ricco di caffè, negozi e teatri. La città nuova offre un contrasto affascinante con l’antica Medina, mostrando l’evoluzione urbana e culturale di Tunisi. Tra i monumenti più significativi, l’orologio di Place d’Afrique simboleggia la Tunisia moderna.

La Goulette

La Goulette è il vivace quartiere portuale di Tunisi, situato lungo la costa del Mediterraneo. Questo quartiere è la zona trendy e alla moda della città, noto per le sue influenze multiculturali, con una significativa presenza italiana e maltese che si riflette nella cucina locale e nell’architettura. La Goulette è famosa per i suoi ristoranti di pesce, dove si possono gustare specialità marine direttamente sul mare. Dal porto partono e approdano le crociere nel Mediterraneo, mentre nel vicino porto turistico si possono ammirare yacht e barche ormeggiati. Questo è il posto ideale per sedersi a sorseggiare un tè o un caffè arabo, nella piena frenesia e atmosfera della Marina.

Museo del Bardo

Noto alla cronaca per l’attentato terroristico del marzo 2015, il Museo del Bardo è uno dei più importanti musei archeologici del Mediterraneo. Ospitato in un antico palazzo beylicale del XIX secolo, il museo è rinomato per la sua straordinaria collezione di mosaici romani, considerata una delle più ricche al mondo. Le esposizioni coprono diverse epoche storiche, dalla preistoria al periodo islamico, offrendo un affascinante viaggio attraverso la storia della Tunisia. Tra i pezzi più celebri figurano il mosaico di Virgilio e quello della Venere di Bulla Regia. Il Museo del Bardo è una tappa imprescindibile per gli amanti della storia e dell’arte. La residenza è circondata da un lussureggiante giardino.

I dintorni di Tunisi

Con più tempo a disposizione, si possono organizzare gite fuori porta nei dintorni di Tunisi.

Sidi Bou Said

A pochi chilometri da Tunisi, questo pittoresco villaggio costiero è famoso per le sue case bianche e blu, le strette stradine acciottolate e le viste mozzafiato sul Mediterraneo. Sidi Bou Said è un luogo perfetto per passeggiare, fare shopping nei negozi di artigianato e godersi un caffè in uno dei tanti caffè panoramici.

Cartagine

La leggendaria città di Cartagine, con le sue rovine fenicie e romane, è un sito archeologico di grande importanza storica. I visitatori possono esplorare i resti delle terme di Antonino, il teatro romano e la cattedrale di San Luigi. Cartagine, a soli 19 km dalla capitale della Tunisia, offre una straordinaria opportunità di immergersi nella storia antica della regione.

Info Pratiche

Come arrivare a Tunisi

Tunisi è facilmente raggiungibile in aereo. L’aeroporto internazionale di Tunisi-Cartagine si trova a circa 8 km dal centro città e offre collegamenti con molte città europee e africane. Dall’aeroporto, si può prendere un taxi o un autobus per raggiungere la Medina.

Quando andare

Il periodo migliore per visitare Tunisi è durante la primavera (marzo-maggio) e l’autunno (settembre-novembre), quando le temperature sono miti e il clima è piacevole. L’estate può essere molto calda, mentre l’inverno è generalmente mite ma può essere piovoso. Nonostante non ci siano divieti o vincoli particolari, sarebbe bene evitare il periodo del Ramadan, il mese di preghiera e digiuno dei musulmani, perché molte delle attività potrebbero essere chiuse o sospese, e le persone meno disponibili ad accogliere i turisti e viaggiatori.

Cosa mangiare

Un viaggio a Tunisi non può prescindere da un’esperienza immersiva nei gusti e piatti della cucina tunisina, ricca e varia, con influenze mediterranee e nordafricane. Alcuni piatti da provare includono il couscous, il brik (un involtino fritto ripieno di tonno o carne), e l’harissa (una pasta piccante a base di peperoncino). Dopo i pasti e nelle pause è l’occasione perfetta per assaggiare il thé à la menthe (tè alla menta) in uno dei caffè tradizionali della Medina.

Consigli utili

Nel rispetto delle tradizioni locali e religiose, è molto importante fare attenzione e avere piccole accortezze. Nei paesi del Maghreb, non tutti, specialmente le persone più anziane, amano essere fotografati, quindi è molto importante chiedere il permesso prima di scattare una foto. Scarpe comode per visitare le stradine della Medina sono essenziali; insieme a un foulard perché alcuni locali e angoli possono essere umidi, freschi o ventosi. Nei souk la contrattazione è d’obbligo, intrinseco nell’acquisto: bisogna armarsi di pazienza, sedersi e partire da un prezzo molto più basso rispetto a quello che si è disposti a pagare.

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Roseto Valfortore: un viaggio tra storia, natura e divertimento

Immerso tra le verdi colline della Puglia, il borgo di Roseto Valfortore si erge come un autentico scrigno di tesori da scoprire. Con il suo ricco patrimonio storico, le bellezze naturali e le opportunità di svago, questo luogo incanta i visitatori di tutte le età, offrendo un’esperienza indimenticabile.

Alla scoperta dei luoghi più affascinanti

Un tour attraverso il borgo e il suo territorio circostante rivela una serie di luoghi incantevoli e caratteristici da visitare. Dall’antico forno a paglia, che ancora conserva il fascino delle tradizioni secolari, ai suggestivi mulini ad acqua che punteggiano il paesaggio, ogni angolo di Roseto Valfortore racconta una storia di antica bellezza e autenticità. E per chi desidera immergersi nella freschezza delle acque, la piscina naturale offre un’oasi di relax e divertimento. Poi attraverso la Piazza Vecchia si dipanano caratteristici vicoli e stradine medievali, immerse in un’atmosfera incredibile.

Veduta della piscina naturale di Comune Roseto Valfortore

Fonte: Comune Roseto Valfortore

La piscina naturale di Comune Roseto Valfortore

Avventura e divertimento per tutti

Nei pressi del borgo si estende il Bosco Vetruscelli, accessibile a piedi o in bicicletta, con vari sentieri che conducono a panorami naturalistici suggestivi. Roseto Valfortore è un luogo adatto a tutti i gusti e a tutte le età: oltre all’area attrezzata dedicata ai più piccoli, il borgo si appresta ad inaugurare un parco ludico-sportivo che farà battere il cuore di grandi e piccini. Con un dinosauro di 18 metri di altezza interamente realizzato in legno del Trentino come protagonista, uno scivolo mozzafiato di 10 metri, una teleferica che offre una vista panoramica mozzafiato lungo circa 30 metri e una palestrina per divertirsi e mantenersi in forma, il parco è il luogo ideale per tutti gli amanti dell’avventura.

Un antico mulino di Comune Roseto Valfortore

Fonte: Comune Roseto Valfortore

Il Mulino di Comune Roseto Valfortore

Esplorazione dei dintorni

Inoltre per chi desidera esplorare oltre i confini del borgo, Roseto Valfortore offre una serie di luoghi da visitare nelle vicinanze: dai suggestivi paesaggi naturali ai borghi circostanti ricchi di storia e fascino, c’è tanto da scoprire in questa meravigliosa regione della Puglia. E per chi vuole concedersi una vacanza unica nel suo genere, una selezione di strutture ricettive accoglienti e confortevoli è pronta ad ospitare i visitatori in un’atmosfera familiare e autentica.

Un’esperienza indimenticabile

Un viaggio a Roseto Valfortore regala emozioni e sorprese ad ogni passo. Con la sua ricca storia, le bellezze naturali e le opportunità di svago per tutti i gusti, questo borgo incantato si conferma come una meta ideale per una vacanza indimenticabile, in grado di lasciare un segno indelebile nel cuore di chiunque lo visiti.

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Il meraviglioso Castello Svevo di Brindisi, dove si terrà la cena di gala del G7

La Puglia, in questi giorni, è sotto gli occhi di tutto il mondo perché è proprio in questa magnifica regione italiana che si terrà il G7, ovvero un forum intergovernativo composto da Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America, nazioni il cui peso politico, economico, industriale e militare è ritenuto di centrale importanza su scala globale. La data di inizio è proprio quella di oggi, ovvero il 13 giugno, e stasera i leader del mondo si ritroveranno per una cena di gala presso la città di Brindisi, e più precisamente nell’affascinante Castello Svevo.

Alla scoperta del meraviglioso Castello Svevo di Brindisi

Il Castello Svevo di Brindisi è il più importante e antico di questa affascinante città lambita da un limpido Mar Adriatico. Situato in via dei Mille 4, nel cuore della città, è chiamato anche “castello grande” o “di terra” per distinguerlo da quello aragonese.

Costruito per volere di Federico II nel 1227 come residenza fortificata, è composto da materiali derivanti dalle vecchie mura e dai monumenti cittadini che all’epoca erano in rovina.

L’imponenza e l’eleganza di cui è caratterizzato non passano di certo inosservate ai suoi visitatori, e siamo certi che anche i leader mondiali che stasera avranno l’opportunità di cenare qui rimarranno esterrefatti: si sviluppa attorno ad un cortile di forma trapezoidale ed è circondato da un’alta muraglia che a suo volta possiede un magnifico mastio con funzione di entrata e altre sei torri, due di forma circolare, tre a pianta quadrata e una pentagonale.

Nella cortina più esterna, invece, sono presenti classici torrioni circolari tardo medievali e rinascimentali, tutti muniti di artiglieria.

Si tratta di una struttura spettacolare, e dove stasera si terrà la cerimonia di inaugurazione di uno degli eventi più importanti a livello mondiale. Secondo le prime indiscrezioni, i leader del G7, i loro staff e i diplomatici saranno accolti in tre sale distinte che impreziosiscono il Castello Svevo.

Vi sveliamo una piccola curiosità: in una delle bellissime sale di questo maniero pugliese – per la precisione in quella che si trova poco dopo l’ingresso – vi è custodita una epigrafe che riporta l’iscrizione relativa all’ampliamento del Castello ad opera di Ferdinando d’Aragona.

La tradizione pugliese per la cena inaugurale

La cena inaugurale di questa sera porterà sui piatti dei leader tutta la semplicità, l’autenticità, il gusto e la tradizione pugliese. I big della Terra, compreso anche il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, delizieranno i loro palati con un menu leggero di quattro portate, piatti della cultura di Puglia e con pesce proveniente da tutta la regione (e non solo).

Stando a quanto si può leggere su Sky Tg24, il presidente di Federalberghi, Pierangelo Argentieri, ha assicurato che saranno utilizzati ingredienti coltivati esclusivamente nel “tacco d’Italia”. Il menu prevede infatti un antipasto con scorfano, pomodorini secchi ed erbe aromatiche, accompagnati da barattieri e pomodorini fiaschetto di Torre Guaceto.

Il secondo piatto, invece, è stato ideato per fare un vero e proprio un omaggio alla cucina italiana (ma assolutamente preparato con ingredienti di questa affascinante regione): tortelli ripieni di gallinella, quindi di pesce, con julienne di pesce serra affumicato.

Ma non è finita qui, perché i leader questa sera assaggeranno anche un ottimo filetto di dentice alle mandorle di Toritto e una crema di burrata di Andria con crumble di tarallo dolce e ciliegie ferrovia.

Non mancherà di certo un ottimo vino locale per accompagnare il tutto, e la possibilità di gustare un altrettanto speciale amaro Carduus di Brindisi con un buonissimo caffè Fadi.