Categorie
Idee di Viaggio itinerari itinerari culturali musica Napoli Viaggi

A Napoli, sui luoghi amati da Pino Daniele

Napule è mille culure” cantava Pino Daniele, artista partenopeo legato indissolubilmente alla sua splendida Napoli. Un capolavoro intramontabile che descrive con delicatezza e amore tutta la bellezza di questa città campana affacciata sull’incantevole golfo sorvegliato dal Vesuvio. E non c’è modo migliore di celebrare il ricordo di Pino Daniele che conoscerne la sua storia. A Napoli, tra i rioni e le viuzze che si snodano tra le case e i palazzi antichi, è possibile prendere parte a un tour dedicato all’artista partenopeo, alla scoperta del lato musicale e artistico di una delle città più belle del mondo.

Eventi a Napoli per ricordare Pino Daniele

Dopo la sua morte, avvenuta nel 2015, ogni anno il 4 gennaio si ricorda Pino Daniele. Sono svariati gli eventi che vengono organizzati nella sua città per celebrare lui e la sua arte, a partire dal famoso Caffè Gambrinus, in pieno centro e proprio accanto a Piazza del Plebiscito: in questo locale, fra i primi dieci a fa parte dell’Associazione Locali storici d’Italia, gli artisti si esibiscono con alcune cover live dell’artista.

Il tour di Napoli sulle note di Pino Daniele

Seguire le testimonianze e la storia artistica e personale di Pino Daniele a Napoli è un viaggio emozionante e curioso. Ogni anno la Delegazione FAI di Napoli organizza un vero e proprio tour cittadino, “Napule è… i luoghi del cuore di Pino Daniele”: un’occasione per ripercorrere in parte la sua storia, tra i vicoli e i palazzi che lo hanno ispirato. Napoli si lascia scoprire così a passo lento, percorrendo a piedi il dedalo di vicoli contorti che compongono il centro storico della città. Sul sito ufficiale FAI è possibile consultare le future date del tour con i relativi prezzi dei biglietti.

Vicolo dedicato a Pino Daniele

Fonte: ANSA

Vicolo dedicato a Pino Daniele, Napoli

I luoghi del cuore di Pino Daniele a Napoli

Napule è ‘na cammenata / inte viche miezo all’ato” e proprio con una passeggiata “tra i vicoli in mezzo agli altri”, si ripercorre la storia del compianto cantautore partenopeo.

Pino Daniele è nato e cresciuto nel ventre di Napoli, spostandosi dal Porto a piazza Santa Maria La Nova, con le sue scale che furono il suo primo palcoscenico sul quale si esibiva davanti agli amici. Si è formato per le strade del centro storico, tra Spaccanapoli, i Decumani, piazza del Gesù e via dei Tribunali. È qui che si raccontano vari e curiosi aneddoti durante il tour guidato.

Spaccanapoli, quartiere in cui ha vissuto Pino Daniele

Fonte: 123RF

Quartiere Spaccanapoli

Percorrendo il cuore di Napoli si raggiunge anche la sua modesta casa natale, luogo in cui è cresciuto insieme alle sue “zie”, che si racconta gli regalarono la sua prima chitarra.

Si passa per l’istituto Diaz, scuola che ha frequentato, che nell’anno della sua prematura scomparsa lo ha voluto ricordare e continua a farlo da allora. Proprio qui, sulle scale della scuola Pino Daniele suonò la sua prima chitarra, muovendo i primi passi verso un sogno musicale che pochi anni dopo sarebbe diventato realtà.

Il tour prosegue verso il Conservatorio, fino a raggiungere via Donnalbina, nel quartiere San Giuseppe e a due passi da piazza Santa Maria la Nova, nei pressi della quale (in Largo Ecce Homo) si trova il vicoletto intitolato all’artista: qui spicca una sua raffigurazione murale in compagnia della sua amata chitarra, un’opera che sembra voglia ispirare le nuove generazioni.

Murales dedicato a Pino Daniele, nel cuore di Napoli

Fonte: ANSA

Vicolo dedicato a Pino Daniele, Napoli

Nel corso del tour viene raccontata la storia del cantante, la sua musica e gli aneddoti di una vita trascorsa tra i monumenti, le strade e le piazze che hanno ispirato l’arte intramontabile del “mascalzone latino”. Ne è un esempio la canzone “Fortunato“, dedicata a un personaggio della Napoli di alcuni decenni fa, quando Pino Daniele era un ragazzo: parlava di Fortunato Bisaccia, noto “tarallaro” che girava per i vicoli della città. Ma anche nelle composizioni “Jesce Juorno” e “na tazzulella ‘e cafè” emergono i tratti distintivi, tra musica, tradizioni e aromi, di un legame eterno con la Città del Sole.

Cosa c’è di meglio, infine, che concludere il viaggio alla scoperta della Napoli musicale di Pino Daniele con un gustoso aperitivo, assaporando alcune delle bontà tradizionali partenopee? Se cullati dalle note dell’immortale maestro, allora, ancor meglio.

Categorie
Costa Azzurra Idee di Viaggio lusso Montecarlo Viaggi

Dove dormire a Montecarlo: guida ai quartieri e hotel migliori dove alloggiare

Montecarlo, gioiello scintillante della Costa Azzurra, non è solo sinonimo di lusso e glamour, ma anche di ospitalità eccezionale. Se stai pianificando una fuga romantica, una vacanza in famiglia o un viaggio d’affari, scegliere il quartiere giusto per il soggiorno è fondamentale per vivere la città al meglio. Esploriamo i quartieri più rinomati di Montecarlo per scoprire i luoghi migliori dove dormire nel Principato di Monaco per un’esperienza indimenticabile!

Montecarlo

Montecarlo, il quartiere più famoso del Principato di Monaco, è un emblema indiscusso di lusso, glamour e raffinatezza, che attrae visitatori da ogni angolo del pianeta con le sue boutique eleganti, i ristoranti stellati e gli alberghi più esclusivi, come l’Hotel de Paris, l’Hermitage e il Metropole, ma anche moderni boutique hotel di grandi catene internazionali come Fairmont e Novotel. Passeggiando lungo il Carré d’Or, la zona più prestigiosa, si possono ammirare le vetrine delle più blasonate firme dell’alta moda e dell’alta gioielleria.

Al centro di questa cornice scintillante, troneggia il Casinò di Montecarlo simbolo del glamour monegasco. Progettato dal celebre architetto Charles Garnier e inaugurato nel 1863, è un capolavoro di architettura Belle Époque, la sua facciata monumentale e gli interni sontuosi hanno fatto da sfondo a innumerevoli film e romanzi. Considerato un vero tempio del gioco d’azzardo, è uno dei casinò più famosi al mondo e attira ogni anno giocatori e curiosi da tutto il mondo con diverse sale dedicate a roulette, blackjack, slot machine, poker, e prestigiosi eventi internazionali.

Con un’ampia scelta di hotel di lusso, Montecarlo è la zona migliore dove alloggiare per chi vuole concedersi una vacanza lussuosa, senza badare a spese, tra casinò e vita notturna.

Larvotto

Fronte mare, sulla costa a nord di Montecarlo, si estende la spiaggia del Larvotto, l’arenile pubblico del Principato, frequentato anche da famiglie con bambini, che invita a rilassarsi al sole o fare passeggiate sul lungomare affollato di bar, boutique e locali di tendenza. E’ la zona ideale per una vacanza balneare, soggiornando in lussuosi resort come il Meridien Beach Plaza, che dispone di spiaggia privata, e il Monte Carlo Bay.

Monaco-Ville

Monaco-Ville, conosciuto anche come “La Rocca”, è il cuore storico del Principato. Sorge su uno sperone roccioso a picco sul mare circondato da antiche mura che racchiudono i principali monumenti e luoghi d’interesse. Primo fra tutti il Palazzo dei Principi, residenza ufficiale della famiglia Grimaldi dal XIII secolo, un complesso architettonico che ha subito svariate modifiche nel corso dei secoli. Da visitare anche la Cattedrale dell’Immacolata Concezione, in stile romanico-bizantino, che risale al XIX secolo e custodisce le tombe dei Principi di Monaco. Mentre il Museo Oceanografico, fondato da Principe Alberto I nel 1910, è un’istituzione di fama mondiale che ospita una straordinaria collezione di reperti marini e acquari con pesci provenienti da tutto il mondo. Dalla cima della Rocca, si può ammirare un panorama impareggiabile che dal Principato di Monaco spazia sul porto turistico e sulla costa francese.

Nelle stradine di Monaco-Ville si respira un’atmosfera unica, fatta di storia, tradizione e mondanità; i numerosi ristoranti, bar e locali offrono la possibilità di gustare la gastronomia locale e di immergersi nella cultura monegasca. E’ quindi il luogo ideale per chi desidera vivere un’esperienza autentica nel cuore del Principato. Tuttavia, trattandosi di un quartiere storico, non sono presenti alberghi, ma sono disponibili eccellenti appartamenti in affitto.

Quartiere Fontvieille Montecarlo

Fonte: iStock

Quartiere Fontvieille, Principato di Monaco

La Condamine

Situato ai piedi Rocca e affacciato sul Port Hercule, La Condamine è un quartiere vivace e dinamico, dove storia e modernità si fondono armoniosamente. Vero e proprio crocevia di culture, è un paradiso per gli amanti dello shopping e della gastronomia. Le sue vie principali, come la Rue Grimaldi, sono fiancheggiate da boutique di alta moda, negozi di artigianato locale e gallerie d’arte. Ristoranti e locali cosmopoliti propongono una varietà di piatti tipici monegaschi e cucina internazionale. Un melting pot di tradizioni e sapori che rende il quartiere un luogo vivace e multiculturale.

Il mercato della Condamine, con i suoi profumi e colori mediterranei, offre un’esperienza sensoriale indimenticabile. La Piazza d’Armes, circondata da edifici storici, è stata testimone di eventi cruciali per la storia del Principato. Le origini di La Condamine risalgono infatti al XIII secolo, quando era un piccolo borgo di pescatori. Nel corso dei secoli, il quartiere si è ampliato e ha acquisito importanza grazie alla sua posizione strategica all’ingresso del Port Hercule, senza dubbio il cuore pulsante di La Condamine.

Tra i più rinomati del Mediterraneo, ospita yacht lussuosi, bar esclusivi, ristoranti prestigiosi, mentre il lungomare offre una passeggiata suggestiva con vista sul mare. La Condamine è spesso teatro di eventi mondani, concerti, festival, spettacoli di vario genere e manifestazioni sportive come il Gran Premio di Monaco di Formula 1 che si disputa ogni anno nelle sue strade, attirando appassionati di motori da tutto il mondo.
La Condamine è il quartiere ideale per chi vuole essere al centro della mondanità monegasca, dello shopping e del divertimento. Tra i migliori alberghi in zona ci sono l’Ambassador-Monaco, l’Hôtel de France, il Port Palace e il Boutique Hotel Miramar

Fontvieille

Nato da un ambizioso progetto di ampliamento del territorio monegasco avviato negli anni ’60, Fontvieille è il moderno quartiere sul mare a ovest del Principato che si contraddistingue per l’architettura contemporanea di edifici iconici come il Centro Commerciale Fontvieille e lo stadio Louis II, espressione di una visione urbanistica proiettata verso il futuro.

Fontvieille vanta anche vaste zone verdi, come il Giardino dell’Unesco e il Parco Monaco che ospita il Roseto Principessa Grace, attrezzati con aree giochi per bambini e percorsi pedonali che invitano a passeggiate rilassanti e momenti di svago all’aria aperta. Fontvieille vanta un rapporto privilegiato con il mare: il suo porto turistico, con i suoi moderni pontili e yacht lussuosi, è un punto di riferimento per gli appassionati di nautica.
Fontvieille è il quartiere migliore dove alloggiare a Montecarlo per chi cerca una zona tranquilla e vuole evitare le aree più turistiche. Un’ottima sistemazione in questa zona è offerta dal Columbus Hotel Monte-Carlo, Curio Collection by Hilton.

Categorie
Europa Irlanda luoghi misteriosi Notizie Viaggi

Irlanda irresistibile: nasce il suo primo parco nazionale marino

L’Irlanda, splendida Isola di Smeraldo ricca di vegetazione ancora selvaggia e di leggende, pone un ulteriore e importante tassello per la tutela dell suo straordinario patrimonio naturalistico e lo fa grazie alla nascita del primo parco marino nazionale, il Páirc Náisiúnta na Mara sulla Wild Atlantic Way.

Si tratta dell’ottavo parco irlandese e vanta un’estensione di 290 ettari, nella penisola di Kerry, tra il mare e la terraferma della penisola di Corca Dhuibhne.

Uno scrigno di preziosi luoghi iconici

Il Páirc Náisiúnta na Mara è custode, nel suo perimetro, di luoghi rappresentativi del Paese, a partire dalle Isole Skelling di cui fa parte Skelling Michael, l’isolotto Patrimonio UNESCO definito da George Bernard Shaw, “un luogo incredibile, impossibile, folle”. Oggi dimora degli uccelli marini, nel VI secolo era culla di edifici monastici le cui testimonianze resistono nelle rovine dell’antico monastero con due chiese e sei capanne a 200 metri sul livello del mare: sono raggiungibili, ora come un tempo, percorrendo un’ardua scalinata di centinaia di gradini scavati nella roccia.

E siamo appena all’inizio. Nel cuore dell’affascinante parco marino irlandese spiccano anche il valico montano Conor Pass, alto meno di 500 metri ma gioia dei ciclisti più esperti con la strada stretta e tortuosa che corre per 12 chilometri tra la città di Dingle a sud e Kilmore Cross a nord e paesaggi che non possono lasciare indifferenti, e il Mount Brandon, considerato una delle montagne più belle d’Irlanda nonché la più alta (fatta eccezione per i MacGillycuddy’s Reeks), che conserva l’antica pietra di Araghglen.

Come sottolinea la designazione marina, la maggior parte del parco è quella oceanica e include le acque atlantiche intorno alle isole Blasket e le barriere calcaree di Kerry Head Shoals, dove è facile avvistare i delfini.

Un parco dal maggior valore ecologico d’Europa

Oltre a siti di incomparabile bellezza, il Páirc Náisiúnta na Mara vanta anche il maggior valore ecologico d’Europa: infatti, tutte le aree comprese al suo interno sono aree speciali di conservazione ai sensi della Direttiva Habitat dell’UE, e di protezione speciale ai sensi della Direttiva Uccelli dell’UE o riserve naturali.

Per fare qualche esempio, nel lato sud della penisola di Dingle, la spiaggia di Inch Beach (paradiso dei surfisti) è altresì luogo di riproduzione del rospo natterjack, autoctono e in via di estinzione, mentre gli altipiani di Conor Pass e di Mount Brandon conservano brughiere con flora alpina e torbiere che sono habitat ideale per la farfalla fritillaria di palude, la lontra e il falco pellegrino.

Ancora, le isole Puffin Islands, Little Skellig, Skellig Michael e An Tiaracht sono aree di riproduzione di volatili quali la sula, la gazza di mare, il petrello delle tempeste e la pulcinella di mare.

A loro volta, le acque che lambiscono tali isole ospitano il transito di balene, delfini, squali e razze mentre il fiume che scorre a Owenmore (al di sotto del Conor Pass) è la casa di un’altra specie in pericolo di estinzione, la cozza d’acqua dolce.

La nascita del primo parco marino irlandese significa tutela della biodiversità dell’area e la gestione sostenibile del turismo. La Wild Atlantic Way aggiunge, così, un prezioso elemento alla sua unicità e una garanzia di protezione del suo immenso patrimonio storico, naturalistico e umano, una risorsa dal valore inestimabile per gli irlandesi e per chiunque ami l’Isola di Smeraldo.

Categorie
Europa Idee di Viaggio Monasteri Spagna turismo enogastronomico turismo religioso Viaggi vini

Ribeira Sacra, regione incontaminata e ricca storia

Nel cuore della Galizia, lontano dalle rotte turistiche più battute, si cela la Ribeira Sacra, una fiabesca regione che incanta grazie alla bellezza naturale, alla storia millenaria e alla preziosa tradizione vinicola. Si tratta davvero di una terra affascinante, che si estende lungo le rive dei fiumi Miño e Sil, e dona a chi la raggiunge un’esperienza unica, al cospetto di canyon spettacolari, antichi monasteri e vigneti terrazzati: insomma, un viaggio dai ricordi indelebili.

Il nome “Ribeira Sacra” significa “riva sacra” e deriva dalla straordinaria presenza di monasteri, costruiti in posizioni spesso inaccessibili e suggestive, luoghi destinati alla contemplazione e alla preghiera che ancora oggi rievocano un’atmosfera intrisa di silenzio e pace. La loro presenza ha, inoltre, lasciato un’impronta profonda nella cultura e nella storia della regione, rendendola meta di pellegrinaggio e riflessione.

Ribeira Sacra, un patrimonio artistico e culturale d’eccellenza

La Ribeira Sacra è una di quelle località per cui dire che “il tempo sembra essersi fermato” non è un’esagerazione. Le sue radici, infatti, affondano nell’epoca romana (come dimostrano le numerose vestigia archeologiche del periodo) ed è durante il Medioevo che assume il suo carattere distintivo, diventando un centro spirituale di primaria importanza.

I monasteri e le chiese romaniche sono vive testimonianze di un passato in cui la vita monastica giocava un ruolo importante e rappresentano il principale esempio di architettura romanica rurale in Europa, un patrimonio culturale e artistico di assoluto valore.

A questo proposito, seguendo il corso del fiume Sil, si possono visitare svariati monasteri benedettini di notevole interesse culturale, come Santo Estevo de Ribas de Sil, edificato tra il XII e il XVIII secolo e oggi trasformato in un lussuoso hotel, di cui sono ancora accessibili i chiostri e la chiesa, Santa Cristina de Ribas de Sil, Santa María de Montederramo e San Pedro de Rocas, un monastero scavato nella roccia che, secondo le iscrizioni rinvenute, ospitò una delle prime comunità monastiche della zona.

Proseguendo il cammino nel territorio vegliato dai pendii affacciati sul Miño, si incontrano altri importanti monasteri come Santo Estevo de Ribas de Miño e San Paio de Diomondi, oltre a chiese di spicco quali San Miguel de Eiré, San Martiño da Cova e San Fiz de Cangas.

Le attrazioni naturalistiche da non perdere

Uno dei tesori naturali più spettacolari della Ribeira Sacra è il Canyon del Sil. Le sue pareti rocciose, che si innalzano in maniera vertiginosa sopra il fiume, creano un panorama di rara bellezza. Non manca l’occasione di esplorare il canyon a bordo di piccole imbarcazioni che solcano le placide acque del fiume e offrono una prospettiva inedita sulle scogliere e sui vigneti terrazzati che si arrampicano lungo i pendii. Per chi invece preferisce “rimanere con i piedi per terra”, i numerosi punti panoramici, come il Mirador de Cabezoás, regalano a loro volta viste che lasciano senza fiato.

Una menzione a parte la merita poi la viticoltura che qui è un’arte antica, risalente ai tempi dei Romani: non a caso, i già citati vigneti terrazzati sono il risultato di secoli di lavoro e dedizione. Oggi, i viticoltori coltivano uve autoctone come il Mencía e il Godello da cui si ottengono vini di grande qualità e carattere, e le cantine locali propongono tour e degustazioni per scoprire i segreti di una tradizione millenaria e assaporare il nettare di Bacco in un contesto senza eguali.

Un paradiso per le escursioni e i tour enogastronomici

Ma non è tutto. La Ribeira Sacra è un autentico paradiso per gli amanti della natura, delle escursioni, del trekking, delle passeggiate a cavallo e della mountain bike.

I percorsi escursionistici, come il Ruta de los Monasterios e il Sendero del Cañón del Río Mao, attraversano paesaggi indimenticabili e permettono di immergersi nella storia e nella natura incontaminata: camminare lungo questi sentieri significa ammirare monasteri nascosti, lussureggianti boschi incantati e vedute panoramiche sui fiumi che scorrono a valle.

Infine, chi desidera unire una vacanza attiva all’aria aperta con le bontà della gastronomia tipica, oltre alle degustazioni dei vini pregiati, deve provare la cucina galiziana che, con i suoi sapori autentici e i piatti della tradizione, è un viaggio nel viaggio. Tra le specialità da assaggiare ci sono il pulpo a la gallega, antipasto servito con paprica e olio d’oliva, e la tarta de Santiago, un dolce a base di mandorle che delizia il palato.

Categorie
Europa Francia Notizie Viaggi viaggiare

La Francia potrebbe introdurre il biglietto unico per i trasporti

“Un biglietto unico nazionale per i trasporti”: è questo il progetto che la Francia ha intenzione di sperimentare dalla fine del 2024 così da permettere ai viaggiatori di spostarsi su tutto il territorio del Paese con un unico biglietto.

L’obiettivo? Rendere più semplice il viaggio per gli utenti collegando i sistemi di biglietteria regionali e locali.

Un biglietto unico di trasporto valido su tutte le reti

Un solo biglietto valido per usufruire di treni, autobus e metropolitana in Francia: un’idea di portata epocale promulgata inizialmente dall’ex Ministro dei Trasporti, Clement Beaune, e adesso ripresa dall’attuale responsabile del dicastero, Patrice Vergriete, che a fine maggio ha presieduto il primo comitato direttivo del progetto, frutto dell’intesa firmata tra le Regioni e il Gruppo delle autorità responsabili dei trasporti (GART).

Si tratta, certamente, di un progetto di vasta portata che richiederà impegno e lavoro in particolare per mettere in collegamento tutti i sistemi di biglietteria locali e nazionali ma, come sottolineato da Vergriete, fondamentale per ridurre i viaggi effettuati da soli in auto e, di conseguenza, l’impatto ambientale causato dai gas serra rilasciati nell’atmosfera.

Il “biglietto universale” necessita inoltre di un “periodo di test” per raccogliere feedback essenziali a capire se proseguire su questo cambiamento anche nel 2025: così, sono state selezionate alcune regioni in cui avviare la fase sperimentale, ovvero i Paesi della Loira, la Normandia e il Centro-val-de-Loire (sull’asse Caen – Le Mans – Tours).

Si tratta di località che offrono lo scenario ideale per validare le proposte tecniche, verificare i vari spostamenti degli utenti, e migliorare ed estendere progressivamente il servizio. Inoltre, sarà importante arrivare ad avere linee guida nazionali da replicare e rendere operative per facilitare la distribuzione dei biglietti.

Queste le parole del Ministro delegato ai Trasporti: “Per andare verso una semplificazione sempre maggiore, oggi compiamo un nuovo passo nel nostro progetto del biglietto unico di trasporto testando la nostra soluzione su scala interregionale. Vorrei ringraziare le regioni della Normandia, dei Paesi della Loira e del Centro Val de Loire e gli enti locali che organizzano la mobilità per la loro mobilitazione in questo esperimento, che dovrebbe aprire la strada alla generalizzazione su scala nazionale“.

Hanno, a loro volta, espresso piena soddisfazione anche Christelle Morançais, presidente della Regione Paesi della Loira, per cui “un biglietto unico di trasporto valido su tutte le reti è un obiettivo utile per facilitare l’accesso ai trasporti pubblici“, Jean-Baptiste Gastinne, vicepresidente della Regione Normandia e responsabile dei trasporti, che ha dichiarato che “questa esperienza si inserisce nella continuità degli sforzi intrapresi da lungo tempo dalla Regione Normandia, nell’ambito delle sue competenze, per promuovere le soluzioni più efficienti mobilità più semplice, più economica e più rispettosa dell’ambiente possibile” e Philippe Fournié, vicepresidente della regione Centre-val-de-Loire, secondo il quale “una delle grandi sfide nella promozione dell’uso dei trasporti pubblici risiede nell’integrazione delle reti e delle tariffe in un sistema unificato e trasparente per l’utente“.

L’esempio della Germania

Con l’iniziativa del biglietto unico per viaggiare su tutti i mezzi di trasporto del Paese, la Francia si inserisce nella scia della Germania dove questa è già una realtà da tempo: il ticket integrato, infatti, costa soltanto 49 euro al mese, vale a dire 1,60 euro al giorno.

Il Deutchlandticket ha riscosso un grande successo con oltre tre milioni di tedeschi che lo hanno acquistato potendo, così, viaggiare su treni, autobus e metro con un considerevole risparmio.

Categorie
Notizie Viaggi

Dortmund, la città tedesca in cui gli Azzurri giocheranno la prima partita di Euro2024

Siamo ormai entrati nel vivo di Euro2024, la diciassettesima edizione degli Europei di calcio, e questa sera scenderanno in campo gli Azzurri per la partita d’esordio contro l’Albania: la cornice sarà il celebre BVB Stadion di Dortmund, la città tedesca conosciuta in particolare proprio per la tradizione calcistica e la sua squadra, il Borussia Dortmund.

Nel cuore della regione della Ruhr, dopo la devastazione subita durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi si mostra come una meta moderna, vibrante, immersa nel verde e ancora lontana dal turismo di massa. Conosciamola meglio.

Dortmund, molto amata dagli appassionati di calcio

Iniziamo il nostro viaggio a Dortmund apprezzandola come località d’eccellenza per il calcio e i suoi appassionati. Infatti, tra le attrazioni principali da non perdere spicca innanzitutto il Westfalenstadion (noto anche come Signal Iduna Park), la “casa” del Borussia Dortmund, in grado di ospitare ben 80.000 persone.

Corredato da un museo dedicato alla squadra e da un mega store su due piani con i più svariati gadget rigorosamente “giallo e blu”, è visitabile partecipando ai vari tour guidati organizzati ogni giorno: si tratta dell’occasione perfetta per vedere da vicino gli spogliatoi, la sala conferenze, l’area per i giornalisti, il tunnelpiù piccolo d’Europa” da cui i giocatori entrano in campo, e la tribuna degli Ultrà, il “Yellow Wall”.

A seguire, non può mancare una tappa al Deutsches Fußballmuseum, museo interattivo dedicato al calcio tedesco che ne ripercorre la storia e il contributo offerto allo sport a livello internazionale. Si tratta di un luogo di ritrovo per i cittadini, sede di numerosi eventi, con all’interno la Hall of Fame dei giocatori più importanti del Paese, e all’esterno un piccolo campo dove cimentarsi con il pallone e un chiosco dove assaporare una buona birra e delizie dello street food locale.

Oltre lo sport: cosa vedere nel centro storico (e non solo)

Se il calcio è uno dei fiori all’occhiello di Dortmund, non è certo l’unico: il centro storico pullula di attrattive da scoprire, a partire dall’Alter Markt, il suo cuore pulsante, punteggiato da negozi, ristoranti e bar nonché dai due birrifici più significativi della città, l’elegante Pfefferkorn’s No. 1 Am Markt con birre di propria produzione e il Wenkers am Markt dove le birre ordinabili raggiungono il mezzo metro o il metro intero.

Per dedicarsi allo shopping, invece, ecco la via commerciale più frequentata della Germania, la Westenhellweg, 750 metri di grandi magazzini, store calcistici, librerie e negozi delle tipologie più variegate, adatti a ogni budget e preferenza.

Non manca neppure la possibilità di rilassarsi passeggiando nella natura e a contatto con gli animali: a questo proposito, Dortmund offre il vastissimo Westfalenpark, 500.000 metri quadri con viali alberati, area giochi, caffè, ristoranti e un roseto con ben 3000 varietà di rose, il Lago di Phoenix, nel quartiere di Hörde, dove praticare moltissimi sport acquatici, e lo Zoo, collocato tra i quartieri di Brünninghausen e Hacheney, che ha l’obiettivo di tutelare le specie minacciate di tutto il mondo.

Ancora, punti di sicuro interesse sono la Dortmund U Tower, ex-birrificio diventato il primo grattacielo cittadino oggi centro multiculturale con annesso museo di arte moderna, il Binarium, museo tecnologico dedicato a console di gioco e computer di tutti i tempi, il Museum für Kunst und Kulturgeschichte (Museo di Arte e di Storia) composto da 5 musei con opere che vanno dalla Preistoria e antichità fino al XX secolo e all’attuale design, la Florianturm, la torre televisiva di 220 metri da cui si può godere di una vista panoramica mozzafiato a 360 gradi, e il LWL Industrial Museum Zollern, ex complesso industriale ora museo dalla particolare architettura in mattoni rossi: custodisce la novecentesca Machine Hall, tra gli ingressi in Art Noveau più belli di tutta la Germania.

Categorie
Idee di Viaggio luoghi misteriosi vacanza natura Viaggi

Alla scoperta del Lago Schwarzsee, paradiso delle vacanze nella natura tra le Alpi svizzere

Incastonato tra le montagne del Canton Friburgo, il Lago Schwarzsee è un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura, della tranquillità e delle attività all’aria aperta. Circondato da boschi rigogliosi e cime imponenti, come il Kaiseregg, lo Spitzfluh e lo Schwyberg, questo specchio d’acqua adagiato a circa 1050 metri di altitudine conquista ogni visitatore con i suoi panorami spettacolari.

Il nome del lago deriva dal colore particolarmente scuro delle sue acque, alimentate da sorgenti sotterranee sulfuree, che a seconda delle condizioni di luce brillano di diverse tonalità di blu. Secondo una leggenda locale, in un tempo lontano un gigante si lavò i piedi nel lago, rendendolo per sempre scuro come la notte.

Nonostante le sue piccole dimensioni, con una superficie di circa 0,47 km², questo gioiello alpino vanta un fascino magnetico che lo rende una meta imperdibile per gli amanti della natura e gli appassionati di sport, ai quali propone una gran varietà di attività tutto l’anno. Dalle passeggiate rilassanti lungo i sentieri che costeggiano il lago alle più impegnative escursioni in montagna, dalle gite in barca per ammirare il paesaggio da una prospettiva diversa al dolce relax sui prati verdi circostanti. Gli amanti degli sport acquatici possono noleggiare pedalò, barche a remi e canoe per esplorare le sue coste, oppure praticare windsurf e kitesurf. Ma soprattutto il Lago Schwarzsee è un’oasi di pace e tranquillità, il luogo ideale dove rilassarsi e rigenerarsi nel silenzio della natura.

Quando andare al Lago Schwarzsee

La sua bellezza incontaminata e l’ampia offerta di attività rendono il Lago Schwarzsee una destinazione ideale per una vacanza in montagna in Svizzera a contatto con la natura in qualsiasi periodo dell’anno.
La primavera e l’estate sono le stagioni migliori per un soggiorno sul Lago Schwarzsee. Il clima caldo di giorno e fresco di notte è perfetto per tutte le attività all’aria aperta. Volendo si può anche nuotare nelle acque del lago che nella bella stagione raggiungono i 22°C. Le famiglie con bambini hanno a disposizione percorsi adatti ai passeggini, parchi giochi, aree pic-nic, minigolf, itinerari a tema, oltre alla famosa passeggiata lungolago di 4 km, facile e adatta a tutti.

I sentieri escursionistici che circondano il lago offrono percorsi di diversa difficoltà. In alternativa si può prendere la seggiovia che conduce all’area Riggisalp/Kaiseregg, punto di partenza di numerose escursioni di varia difficoltà che si snodano lungo una rete di oltre 200 km di sentieri. Quasi altrettanti sono anche i chilometri di percorsi segnalati riservati agli appassionati di mountain bike.

Alle alte quote, nella bella stagione si animano baite e alpeggi che mantengono vive le tradizioni montanare, dove è possibile sostare per gustare i prodotti locali. Molto frequentato è la baita Bärghuus Riggisalp, all’arrivo della seggiovia a circa 1500 m, che offre una spaziosa terrazza solarium affacciata su un panorama alpino unico. Alla Riggisalp in estate i bambini trovano anche il parco giochi Drachenland Kaiseregg, un’area attrezzata con passerelle d’equilibrio, dondolo, scivolo, sabbiera, pista per biglie, dove possono giocare in libertà. E da qui tutta la famiglia può partire per escursioni a piedi, in mountain bike o con i monster-scooter lungo un sentiero sterrato di 4 km, oppure lanciarsi in un’emozionante discesa con il toboggan.

L’autunno è la stagione del foliage, i boschi attorno al Lago Schwarzsee si tingono di colori vibranti, creando un’atmosfera suggestiva e serena. Il momento perfetto per gli amanti della natura e della fotografia, che possono catturare splendide immagini, mentre gli appassionati di birdwatching possono osservare le specie migratorie che fanno tappa nella zona. Infine, le tranquille acque del lago sono ideali per rilassanti uscite in barca, godendo della calma bellezza autunnale del paesaggio circostante.

In inverno, il Lago Nero si trasforma in un idilliaco paesaggio innevato, pronto ad accogliere gli amanti degli sport invernali. La quiete del lago, avvolto da un manto bianco immacolato, offre un’atmosfera di pace e tranquillità impareggiabile. Ci sono piste per lo sci di fondo, sentieri segnalati per le ciaspole e non appena il ghiaccio è sufficientemente spesso, lo Schwarzsee ghiacciato si trasforma in una grande pista da pattinaggio.

Nel comprensorio sciistico per famiglie Schwarzsee/Kaiseregg, comodamente raggiungibile in seggiovia anche in inverno, sciatori e snowboarder hanno a disposizione una quindicina di chilometri di piste battute di varia difficoltà servite da skylift e sciovie, dove è anche presente una scuola di sci svizzera.

Cosa Vedere al Lago Schwarzsee

Il villaggio di Schwarzsee

Il piccolo ma pittoresco villaggio di Schwarzsee, adagiato sulle rive del lago, è la base ideale per un soggiorno sul Lago Nero. Qui i visitatori trovano tutto ciò che serve per la vacanza: sistemazioni di ogni tipo, hotel, bed&breakfast, case per vacanza, camping, ma anche ristoranti, negozi di alimentari, rifornimenti, parcheggi e servizi di noleggio di attrezzature sportive.

La Breccaschlund

La selvaggia Breccaschlund, che si estende sopra il Lago Schwarzsee, è una delle più affascinanti valli alpine svizzere, plasmata nel corso di migliaia di anni dai ghiacciai che hanno creato un paesaggio unico. Una valle incantata, ricca di flora alpina e habitat naturale di marmotte, camosci e aquile reali che si possono avvistare in volo. Una semplice escursione circolare di quattro ore parte da Riggisalp e conduce ai piedi di imponenti pareti calcaree, regalando magnifici scorci dello Schwarzsee prima di tornare a valle. Il clou dell’escursione è la zona protetta della Breccaschlund, un monumento naturale di rilevanza nazionale.

La cascata dello Schwarzsee

In pochi minuti a piedi dal lago si raggiunge la cascata dello Schwarzsee che incanta grandi e bambini. Sgorgando dalla roccia, con un salto di 30 metri su una parete verticale, la cascata crea uno spettacolo tanto suggestivo da vedere quanto da ascoltare. Nascosta nella foresta, è una tappa del Sentiero delle Streghe, un percorso tematico che accompagna i bambini a scoprire storie e leggende della regione Sense e dello Schwarzsee. Una breve passeggiata su sentieri attrezzati consente di raggiungere la cascata anche in inverno, quando appare spesso ghiacciata.

Categorie
Antartide Notizie Viaggi

Ritrovata la nave dell’ultimo viaggio dell’esploratore Shackleton

A 102 anni dalla morte di Sir Ernest Shackleton è stata ritrovata la nave a bordo della quale il famoso esploratore britannico di origine irlandese fece il suo ultimo viaggio per cercare di raggiungere l’Antartide. L’imbarcazione, chiamata “Quest”, è stata localizzata sul fondale dell’oceano al largo della costa di Terranova, in Canada. Shackleton ebbe un infarto fatale a bordo il 5 gennaio 1922. La sua morte segnò la fine di quella che alcuni storici chiamano l’epoca eroica dell’esplorazione antartica, ma la nave rimase in servizio fino all’affondamento, avvenuto nel 1962.

Il ritrovamento del relitto della nave su cui Shackleton morì

I resti del Quest, un piroscafo lungo 38 metri, sono stati trovati sul fondo del Mare del Labrador, un braccio settentrionale dell’Oceano Atlantico. La scoperta è avvenuta a 390 metri di profondità grazie all’attrezzatura sonar utilizzata da un team di ricercatori della Royal Canadian Geographical Society (RCGS).

Il relitto si trova quasi in posizione verticale, adagiato su un fondale marino che in passato era stato eroso dal passaggio degli iceberg. L’albero maestro appare spezzato e pendente sul lato sinistro, ma per il resto la nave sembra essere sostanzialmente integra.

Il ritrovamento è stato il risultato di mesi di accurate ricerche e analisi da parte dei membri della spedizione a bordo della nave da ricerca LeeWay Odyssey, provenienti da Canada, Stati Uniti, Regno Unito e Norvegia. Hanno consultato i diari di bordo, i ritagli di giornale e i documenti legali, incrociandoli con i dati storici sulle condizioni meteorologiche e sui ghiacci per determinare con un alto grado di precisione il luogo in cui la Quest riposa sul fondo marino. A patrocinare l’indagine, Alexandra Shackleton, nipote dell’esploratore.

“Al momento non abbiamo intenzione di toccare il relitto – ha spiegato alla Bbc Antoine Normandin, direttore delle ricerche – Si trova in un’area già protetta per la fauna, quindi nessuno dovrebbe toccarlo. Speriamo di tornare a fotografarlo con un veicolo a pilotaggio remoto, per capirne davvero lo stato”.

“Quest”: una nave ricca di storia

La spedizione Shackleton-Rowett partì da Londra, il 17 settembre 1921. Shackleton disse all’Evening Standard che questo viaggio sarebbe stato il suo “canto del cigno”. Quell’affermazione fu profetica: nelle prime ore del 5 gennaio 1922, mentre la Quest era ancorata nel porto di Grytviken, sull’isola della Georgia del Sud, nell’Atlantico meridionale, Shackleton morì nella sua cabina per un grave attacco di cuore, all’età di 47 anni. Dopo sei mesi, la Quest tornò a Londra, dove fu venduta alla famiglia norvegese Schjelderup e utilizzata come nave da pesca.

Quella poteva essere l’ultima volta che il mondo sentiva parlare della Quest, ma il destino aveva altri piani. L’imbarcazione, infatti, compare più volte negli annali della storia dell’esplorazione polare del primo Novecento. All’inizio della seconda guerra mondiale, fu requisita dalla Royal Canadian Navy per traghettare carbone da Sydney ad Halifax. Più tardi, nello stesso anno, fu riadattata come dragamine, ma i piani cambiarono e venne utilizzata per il rifornimento idrico in Inghilterra.

Il 1° aprile 1962, mentre era bloccata tra i ghiacci del Mare del Labrador, fu schiacciata con una forza tale da rompere i bulloni del ponte nella sala macchine e deformare le porte della cabina. La mattina del 5 maggio, l’acqua invase i motori della Quest, e il suo capitano, Olav Johannessen, lanciò l’appello ad abbandonare la nave. L’equipaggio, parte del carico e gli oggetti di valore furono evacuati sulle navi vicine e alle 17:40 la Quest si inabissò. In un telegramma ai proprietari della nave in Norvegia, Johannessen annotò la posizione finale: 53’10 N, 54’27 W.

Una sorte simile era toccata a un’altra leggendaria nave di Shackleton, la Endurance, nella sfortunata spedizione transantartica del 1914-1917. I resti del veliero, stritolato dai ghiacci dell’Antartide nell’inverno del 1915 e affondato a circa 3.000 metri di profondità, sono stati ritrovati nel marzo del 2022.

Categorie
Sicilia vacanza natura Vacanze natura Viaggi viaggiare

Le Gurne dell’Alcantara, dove nuotare nel fiume più bello di Sicilia

Lo hanno ritratto al cinema, lo hanno usato come palcoscenico per il teatro. Lo esplorano ogni estate centinaia di persone, eppure nessuno lo conosce davvero nei suoi angoli più belli e nascosti. I greci lo chiamavano Akesinés, per i romani era l’Assinus, ma furono gli arabi a dargli il nome che porta ancora oggi: al-Qantarah, il ponte.

È il fiume Alcantara, nel cuore della Sicilia orientale. Uno dei corsi d’acqua con maggiore portata dell’isola, con più di 50 chilometri di corso dalla sorgente a Floresta, sui Nebrodi, fino alla foce nel Mar Ionio.

È celebre per le sue splendide Gole, una forra di basalto scavata dalle impetuose acque del fiume nel corso dei millenni: pareti alte fino a 25 metri, modellate in forme geometriche sorprendenti, all’interno delle quali scorrono acque roboanti, azzurre e celesti, pure e cristalline. Freddissime, per di più. Si tratta di una delle mete più gettonate dell’estate siciliana, un’alternativa all’altrettanto splendido mare della costa catanese.

Fonte: Lorenzo Calamai

Le gole dell’Alcantara: alte pareti di basalto al cui interno scorre impetuoso un fiume dalle acque freddissime

Poco più a monte, però, nei dintorni di Francavilla di Sicilia, un sentiero consente di visitare un altro tratto dal fiume dal grande fascino: sono le Gurne dell’Alcantara, una serie di piscine naturali che rappresentano un vero e proprio paradiso per gli appassionati dell’acqua dolce.

Immerse in un contesto naturale verdissimo e panoramico, contornate da svariate testimonianze del passato, le Gurne sono un vero e proprio gioiello per chi desidera un’alternativa meno frequentata e meno nota alle Gole dell’Alcantara.

Le Gurne dell’Alcantara, come arrivare

L’impetuoso corso del fiume Alcantara scende dalle pendici dei Nebrodi e, circa a metà della propria discesa verso la costa orientale dell’isola siciliana, scorre in un tratto caratterizzato dalla presenza di roccia lavica retaggio di eruzioni vulcaniche vecchie di migliaia di anni.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il fiume Alcantara disegna una splendida valle scorrendo sui resti di una colata lavica vecchia di svariate migliaia di anni

A partire dalla misteriosa Cuba di Santa Domenica, una chiesetta del decimo secolo sperduta nella campagna caratterizzata da echi normanni e arabi nella sua architettura peculiare, l’Alcantara assume caratteristiche peculiari. L’affascinante profilo di Castiglione di Sicilia, incluso nel circuito de I Borghi più belli d’Italia, domina il territorio, seduto sulla prospiciente collina che domina la valle disegnata dal corso d’acqua.

Poco più a valle, presso il paese di Francavilla di Sicilia, l’Alcantara si snoda nelle sue gurne (dal greco antico γούρνα, vasca, nei dialetti meridionali divenuto poi sinonimo di piscina naturale o gorgo di un fiume). Le Gole dell’Alcantara si trovano ancora più a valle, in località Motta Camastra, dopo che il fiume ha ricevuto il tributo del torrente Zavianni. Per raggiungere le Gurne dell’Alcantara si devono seguire le indicazioni che da Francavilla portano verso Castiglione. All’estremità sudoccidentale della cittadina, lungo la Strada provinciale 7i, si svolta a sinistra in via Orsino Orsini. Sul muro piccole indicazioni aiutano a trovare la via, al termine della quale è presente uno spiazzo dove poter parcheggiare e accedere al sentiero delle Gurne, contraddistinto da un pannello informativo realizzato dal Parco fluviale dell’Alcantara, ente controllato dalla Regione Sicilia che si occupa della salvaguardia del territorio attraversato dal fiume.

Le Gurne dell’Alcantara, il sentiero e le piscine

Il tratto di fiume che ospita le Gurne dell’Alcantara è costeggiato da un ampio sentiero che permette di ammirare le parti più affascinanti di questa attrazione naturale e di accedere a una delle piscine naturali dove potersi rinfrescare facendo il bagno nelle invitanti acque del corso d’acqua.

Dopo qualche minuto di cammino dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio di via Orsini, infatti, si apre un bivio: proseguendo mantenendo la sinistra si raggiunge il sentiero lungofiume che prosegue portando il visitatore alla scoperta di ruderi di archeologia industriale, dei resti di un antico ponte sul fiume e di un’area picnic con vista su una gigantesca polla alimentata da una cascata; tenendo la destra, invece, si raggiunge con qualche altro minuto di cammino la piscina naturale simbolo delle Gurne.

Gurne dell'Alcantara Sicilia

Fonte: Lorenzo Calamai

La doppia cascatella presso la passarella crea un’ampia piscina detta Gurna della Passarella

Questo tratto del sentiero porta infatti a una passerella pedonale che conduce ad alcuni edifici utilizzati per sfruttare l’energia idroelettrica del fiume. Senza attraversare la passerella, però, si può accedere a destra a una spettacolare doppia cascatella che forma un’ampia polla ai suoi piedi. La portata ingente dell’Alcantara consente alla piscina naturale di abbondare d’acqua in ogni stagione dell’anno. Qui, inoltre, la temperatura del fiume, sempre esposto al sole, è ben più temperata rispetto alle Gole, dove a causa dell’imponenza della forra che lo contiene si trovano acque freddissime. Una spiaggetta di sassi bianchi, popolata di oleandri, correda lo scenario.

A valle rispetto a questa prima spiaggetta si apre un’ampia polla con una discreta profondità, circondata da rocce. Sul lato destro rispetto allo scorrere del fiume, una banchina di cemento consente di sistemare un asciugamano al sole prima di tuffarsi nelle fresche e dolci acque dell’Alcantara.

Gurne dell'Alcantara Sicilia Francavilla

Fonte: Lorenzo Calamai

La grande piscina a valle della passerella è quella che richiama il maggior numero di bagnanti

Una volta goduto di questo primo assaggio delle Gurne, si può scegliere di risalire il sentiero e di proseguire verso valle seguendo la traccia principale. Da questa si noteranno, peraltro, numerose deviazioni verso il letto del fiume: si tratta di discese a tratti impervie, che portano però ad altre piscine naturali, magari più appartate rispetto a quelle sopra descritte. L’alternativa, se opportunamente attrezzati (zaino impermeabile e scarpette da scoglio, o scarpe adatte a essere immerse nel fiume), è scendere il fiume seguendone il corso: una sorte di canyoning leggero, senza passaggi troppo difficili, ma che comunque richiede un minimo di atletismo.

Questa seconda opzione consente di raggiungere una serie di cascatelle che si susseguono, creando piccole piscine naturali tra rocce arrotondate dallo scorrere dell’acqua, con una splendida visuale sui ruderi di Castello Ruffo, forte difensivo di memoria normanna, che campeggia sulla sommità di un colle brullo collocato tra Francavilla e il fiume. Si tratta forse del tratto più bello e spettacolare delle Gurne dell’Alcantara, che ripaga dell’avventurosa discesa acquatica affrontata.

Gurne dell'Alcantara

Fonte: Lorenzo Calamai

La Gurna più spettacolare, quella che consente di affacciarsi sui ruderi del castello normanno

Poco più a valle di questa piscina si può riscontrare una traccia nella boscaglia sulla sinistra idrografica che ricollega con il sentiero principale, visto che proseguendo più a valle si incontrano meno zone balneabili e qualche costruzione umana in più.

Lungo questo tratto dell’Alcantara si trova infatti un antico mulino che nel 1896 venne trasformato in una delle prime centrali idroelettriche d’Italia, rifornendo sia Castiglione che Francavilla, ma anche i resti di un maestoso ponte la cui costruzione, si dice, potrebbe risalire addirittura alla dominazione araba della Sicilia (come detto, il nome del fiume deriva dalla parola araba per ponte). Sicuramente di origine araba sono le saje, piccole condotte atte a deviare le acque del fiume per formare un sistema di irrigazione, di cui ancora rimangono tracce. Una diffusa cartellonistica aiuta i visitatori a rintracciare i luoghi più significativi del percorso, fino a raggiungere, a circa un chilometro dalla partenza, un’ampia area attrezzata con tavoli e panche da picnic.

Il sentiero delle Gurne non è perfettamente manutenuto, ma rappresenta una vera e propria perla nella Valle dell’Alcantara. Ogni estate le spettacolari e magnifiche Gole vengono visitate da migliaia di turisti, siciliani e non, mentre le splendide piscine naturali solo pochi chilometri a monte sono rimaste pressoché incognite, frequentate principalmente da locali. Un angolo di natura da non perdere, soprattutto per gli appassionati d’acqua dolce.

Categorie
Notizie Puglia Viaggi

Monte Sant’Angelo, la capitale della cultura di Puglia 2024

Incastonato tra il mare e la montagna, in Puglia c’è un piccolo borgo che in questi mesi sta vivendo il suo “momento speciale”: si tratta di Monte Sant’Angelo, conosciuto soprattutto per la sua bellezza incontaminata e perché ospita ben due Patrimoni UNESCO nel suo territorio. Quest’anno, rappresenta la sua regione come capitale della cultura, motivo per cui tra le sue vie e i suoi palazzi storici si terranno diversi appuntamenti importanti. Scopriamo qualcosa in più.

Monte Sant’Angelo, gli eventi culturali del 2024

Casette di calce bianca che rifulgono sotto il sole e una meravigliosa vista sul mare: il borgo di Monte Sant’Angelo, situato in provincia di Foggia, è una piccola perla del Gargano. Si trova in una zona boscosa, dove la natura è ancora incontaminata, e può vantare sia un bellissimo panorama montuoso che un facile accesso alla costa, dove sorgono alcune delle spiagge più belle dell’Adriatico. Il paesino, che conta poco più di 11mila abitanti, è stato eletto capitale della cultura in rappresentanza della Puglia per il 2024.

Per l’occasione, nei prossimi mesi qui si terranno diversi eventi importanti, tra spettacoli, musica e incontri culturali. Alcuni dei più affascinanti coinvolgono i due Patrimoni UNESCO del borgo. Il primo è il Santuario di San Michele Arcangelo, meta di pellegrinaggio che attira moltissimi visitatori ogni anno: dal 22 al 25 giugno 2024 sarà possibile partecipare ad alcuni appuntamenti dedicati al patrimonio culturale di Monte Sant’Angelo, con visite guidate e musei aperti gratuitamente. Mentre il mese prossimo sarà il turno delle faggete vetuste della Foresta Umbra: sabato 6 e domenica 7 luglio 2024 si terranno camminate nel verde, degustazioni e una splendida passeggiata in notturna.

Alla scoperta del borgo di Monte Sant’Angelo

Ma il borgo di Monte Sant’Angelo merita una visita in qualsiasi momento dell’anno, perché è un luogo davvero speciale. A partire proprio dal Santuario di San Michele Arcangelo, antico edificio di culto realizzato in epoca romano-bizantina e poi restaurato nel XIII secolo, quando assunse il suo aspetto attuale. È da qui che si può accedere alla vicina Grotta di San Michele Arcangelo, esempio di fenomeno carsico che caratterizza il territorio: è considerata una delle grotte sacre più suggestive al mondo, l’unica in Italia ad essere stata riconosciuta dal National Geographic.

L’antico centro urbano di Monte Sant’Angelo si è sviluppato proprio attorno al primo santuario e alla sua grotta, che già in antichità erano mete di pellegrinaggio conosciute in tutta Europa. Particolarmente affascinanti sono le mura duecentesche, solo in parte ancora visibili, che un tempo cingevano il centro abitato. E, tra le testimonianze difensive del paese, spicca anche il Castello di Monte Sant’Angelo, costruito attorno all’anno 830 e successivamente rimaneggiato più e più volte, sino ad assumere l’aspetto odierno.

Attorno al borgo, la natura è ancora incontaminata: il sito della Foresta Umbra, un’ampia area naturale protetta all’interno del Parco Nazionale del Gargano, ospita delle spettacolari faggete vetuste protette sotto l’egida dell’UNESCO sin dal 2017. Ma non manca, come abbiamo già visto, uno sbocco sul mare. Lo troviamo presso la Marina di Monte Sant’Angelo, un territorio pianeggiante che si affaccia sul Golfo di Manfredonia ed è caratterizzato da una rigogliosa macchia mediterranea, con vegetazione superba che accoglie anche bellissimi uliveti.