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Piatti tipici del Liechtenstein, quali provare: specialità deliziose per tutti i palati

Cosa mangiare in vacanza in Liechtenstein? Vaduz rientra di diritto tra i territori da visitare almeno una volta nella vita: il Principato del Liechtenstein è peculiare e rinomato in tutto il mondo per essere tra gli stati più piccoli d’Europa… e nel mondo! Vaduz ne è la Capitale, e la cucina liechtensteinese ha subito gli influssi di Svizzera e Austria nel corso del tempo, tanto che ritroviamo molte specialità di questi Paesi. Ti portiamo alla scoperta dei piatti tipici del Liechtenstein da provare.

Le caratteristiche della cucina liechtensteinese

Piatti da mangiare in Liechtenstein: la Schnitzel

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Schnitzel, un piatto da non perdere in Liechtenstein

L’espressione culinaria e l’identità del Liechtenstein è stata influenzata da numerose culture nei secoli, come dai Paesi vicini, quindi Svizzera e Austria su tutti, ma anche dall’Europa centrale, non a caso formaggi (segnaliamo saukerkas) e minestre sono alla base dei piatti quotidiani degli abitanti del territorio. Oltre ai prodotti caseari, però, il Liechtenstein punta moltissimo sulla cucina vegetale, e in particolare gli ingredienti più usati sono la patata, il cavolo e gli asparagi. Non meno frequente è la carne, principalmente di vitello, maiale e pollo.

Nonostante il territorio non sia ampio, in realtà questo Paese ha tanto da offrire tra ristoranti gourmet, pub e locali tradizionali. Molti dei piatti che puoi gustare oggi sono legati al passato agricolo, non a caso il piatto “nazionale” del Liechtenstein è il käsknöpfle, un impasto realizzato con farina, acqua, sale, pepe e uova. Il tutto viene accompagnato da cipolle fritte (immancabili e, sì, persino a colazione talvolta) e salsa di mele.

Specialità e piatti del Liechtenstein

Piatti e specialità del Liechtenstein

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Asparagi (o Spargel), tra gli ortaggi più comuni in Liechtenstein

Stai organizzando una vacanza a Vaduz? Sono tantissime le cose da fare nella Capitale del Liechtenstein, ma non dimenticare di scoprire la sua cucina, pronta a stupirti con specialità piuttosto gustose. Molte sono legate, come anticipato, alla gastronomia svizzera e austriaca: iniziamo dalle proposte salate.

Käsknöpfle

Potremmo definirli quasi “gnocchetti”, ma non hanno la tipica forma ovale o a chicca come da noi. Questo formato di pasta è molto denso, ma soprattutto è estremamente piccolo e irregolare. Essendo il piatto nazionale, non puoi non provarli: non costano tantissimo, e vengono serviti con formaggio, cipolle fritte e salsa di mele, ma la variante può cambiare in base al ristorante. Questa specialità rappresenta profondamente il territorio e il passato contadino.

Wurstel

Tra i piatti da assaggiare assolutamente in Liechtenstein ci sono i wurstel, che di solito vengono consumati come piatto unico o insieme al panino. Il condimento è quasi sempre la senape, e il contorno non dovrebbe sorprendere: i crauti, ovviamente. Un piatto economico e saporito da mangiare magari a pranzo.

Kratzete

Le uova sono tra gli ingredienti più usati in Liechtenstein, e la kratzete, una specie di frittata salata (o persino dolce in alcuni casi), è il prodotto giusto da assaggiare per un pranzo o una colazione versatile. Viene realizzata con farina, uova, latte e zucchero, da accompagnare con marmellata o nella variante salata con altri piatti di carne.

Schwartenmagen

In questo caso parliamo di un prodotto che proviene dalla cucina tedesca, ed è davvero peculiare, considerando che è un insaccato realizzato con frattaglie di maiale e di spezie. Un cibo contadino con un’antichissima storia alle spalle, risalente al Medioevo, in cui c’era la necessità di trattare i tagli di carne scartati dai nobili e di rielaborarli in modo tale da preparare un prodotto gustoso. In Liechtenstein viene tradizionalmente tagliato a fette molto sottili, ed è usato per farcire i panini.

Schnitzel

La famosa cotoletta alla viennese è una delle specialità che puoi assaggiare nel Principato del Liechtenstein! Parliamo di una fettina di vitello sottile che viene impanata e fritta nello strutto, tradizionalmente accompagnata da contorni altrettanto golosi, come un’insalata di lattuga (o di patate, se sei alla ricerca di un piatto un po’ più sostanzioso). Sovente è possibile ordinare una variante con la carne di maiale, anziché vitello.

Spargel

Abbiamo anticipato che in Liechtenstein la cucina non è unicamente a base di carne, tutt’altro! E gli spargel, ovvero gli asparagi, rientrano tra gli ingredienti più consumati, non solo dai local, ma anche dai turisti. Al di là dei contorni, puoi trovare spesso zuppe o vellutate a base di asparagi che non costano molto e sono super nutrienti.

Dolci tipici in Liechtenstein

Specialità dolci del Liechtenstein

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Strudel, tra i dolci più famosi da provare in Liechtenstein

Se sta valutando di andare in Liechtenstein durante il periodo natalizio, ti anticipiamo già che è un’ottima idea: non solo qui si respira pienamente l’aria natalizia, ma hai l’occasione di assaggiare tante prelibatezze. Non è da meno la pasticceria, infatti, dal momento in cui è possibile assaggiare i famosissimi biscotti krömle: un dolce che profuma di cannella e di vaniglia.

Sebbene non sia molto diffuso nei ristoranti, il törkarebl fa parte della pasticceria tradizionale del territorio: si prepara cuocendo farina di mais con latte, acqua e sale, e poi tutto viene fritto nel burro e servito con marmellata di sambuco e caffè. Raro da trovare, ma da assaggiare! Passiamo a uno dei dolci più famosi in tutto il mondo, ovvero lo strudel: questa delizia è molto diffusa, e non mancano varianti interessanti con cui provarla proprio qui.

Cosa si beve in Liechtenstein

Cosa si beve nel Principato del Liechtenstein? L’offerta vinicola è piuttosto variegata, anche perché qui vengono coltivate tantissime varietà di uva, con vini che presentano un sapore fruttato e individuale, da accompagnare ai pasti. Forse non conosciamo molto bene i vini del territorio, anzi, ma in realtà ha molto da offrire, tra distillati, whiskey e birra. Non mancano enoteche biodinamiche, con attenzione verso la sostenibilità. Sono stati gli Antichi Romani a introdurre per la prima volta la coltivazione della vite nel Principato. Ed è possibile trovare Chardonnay, Riesling e Pinot Nero. Sul territorio vengono prodotti vini rossi, bianchi o rosati, ma anche dolci e persino il brandy, o ancora lo sciroppo di fiori di sambuco. C’è una bevanda adatta con cui accompagnare ogni pasto, sia nei pub quanto nei ristoranti stellati: a tavola in Liechtenstein non si corre di certo il rischio di rimanere digiuni.

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Alla scoperta dello splendido borgo di Specchia in Puglia

Incastonata nel cuore del Salento, Specchia è uno dei borghi più affascinanti della Puglia nella provincia di Lecce. Si tratta di un borgo di era medievale che ha saputo mantenere intatto il suo fascino antico nel tempo, a metà strada tra il Mar Adriatico ed il Mar Ionio. Caratterizzato da stradine lastricate, case in pietra bianca ed atmosfere suggestive, Specchia rappresenta la destinazione ideale per chi desidera immergersi nella storia e nelle tradizioni di questa meravigliosa regione italiana.

Un angolo della Puglia da non lasciarsi sfuggire per niente al mondo.

Un po’ di storia, le origini di Specchia

La storia di Specchia affonda le sue radici nell’epoca medievale, situato in un territorio abitato già in epoca preistorica. Il nome “Specchia” deriva probabilmente dalle specchie, degli antichi cumuli di pietre che venivano utilizzati come punti di riferimento o di vedetta dell’epoca. Il borgo medievale pugliese si sviluppò intorno al nono secolo, periodo in cui venivano costruite  fortezze e difese contro le incursioni del popolo dei Saraceni. Camminando ancora oggi per le strade del centro storico di Specchia, si percepisce l’atmosfera di un tempo così lontano come quello medievale.

Tra le accoglienti stradine del borgo pugliese abitano poco meno di 5.000 anime e sono custoditi edifici dal valore storico-artistico inestimabile. Sono diverse le influenze culturali che Specchia ha assorbito e che l’hanno resa senza dubbio una vera e propria meraviglia, capace di offrire tantissimo a chi la sceglie come meta delle sue esplorazioni, dal punto di vista architettonico, artistico, storico e gastronomico.

Cosa vedere a Specchia, gioiello salentino

Il centro storico del borgo

Il cuore di Specchia rappresenta il suo centro storico: un labirinto di vicoli stretti e tortuosi, pavimentati con lastre di pietra calcarea. Passeggiando per queste piccole vie, è facile ritrovarsi di fronte ad antiche case in pietra, cortili fioriti e scorci pittoreschi, che sembrano usciti da una cartolina. Uno dei punti più interessanti e suggestivi del centro storico di Specchia è Piazza del Popolo, il centro della vita cittadina, sulla quale si affacciano alcuni degli edifici più importanti del borgo.

Castello e Palazzo Risolo, simboli di Specchia

L’antico Castello Risolo, situato proprio in Piazza del Popolo, è uno dei simboli di Specchia, che venne costruito nel quindicesimo secolo. Il castello ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli, ma conserva tutt’oggi il suo imponente aspetto. Oggi questo antico edificio è la sede di diversi eventi culturali e mostre temporanee, ed è possibile visitare alcune delle sue sale interne. La visita al castello offre ai visitatori una splendida vista sulla piazza e sulle case circostanti, per un panorama sicuramente da ricordare.

Accanto al castello, sempre in Piazza del Popolo, si trova Palazzo Risolo, un elegante edificio nobiliare, risalente al diciassettesimo secolo. Questo palazzo, con la sua facciata decorata e i suoi interni raffinati ed eleganti, è un esempio di architettura barocca salentina. Al suo interno, oggi, ospita il Municipio di Specchia e alcune sale espositive dove è possibile ammirare diverse opere d’arte.

La Chiesa Madre

Facciata della Chiesa Madre di Specchia

Fonte: 123RF

Chiesa Madre del borgo medievale di Specchia

La Chiesa Madre, che è stata dedicata alla presentazione della Beata Vergine Maria, è un altro importante edificio religioso di questo piccolo borgo della Puglia. La chiesa venne costruita nel XVI secolo ed è un esempio di architettura rinascimentale e tratti dello stile barocco. All’interno, si possono ammirare altari in marmo, dipinti e sculture che testimoniano la ricchezza artistica di Specchia.

Antica chiesa di Sant’Eufemia

La chiesa di Sant’Eufemia è uno degli edifici religiosi più antichi di Specchia, situata poco fuori il centro abitato. Questa chiesa, in stile romanico-bizantino, è un vero tesoro d’arte e spiritualità del borgo pugliese. L’interno, così semplice ma suggestivo, conserva affreschi e decorazioni uniche,  che raccontano la storia religiosa del borgo di Specchia. La chiesa è circondata da ulivi secolari, che creano un’atmosfera di pace e contemplazione.

I frantoi ipogei, per la produzione di olio

Una dei luoghi più particolari di Specchia sono sicuramente i frantoi ipogei, antichi luoghi di produzione dell’olio ricavati nel sottosuolo. Questi frantoi, che risalgono al periodo medievale, rappresentano un’importante testimonianza della tradizione olearia del Salento. Oggi è possibile visitarli per scoprire le tecniche di produzione dell’olio pugliese, immergendosi in un mondo sotterraneo, affascinante e misterioso.

Alberi di ulivo nelle campagna salentine

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Alberi di ulivo delle campagne salentine

Cosa fare nel borgo medievale di Specchia

Natura, passeggiate e trekking

Specchia può essere il punto di partenza ideale per escursioni e passeggiate nel territorio Salentino. I dintorni del borgo offrono numerosi sentieri, che attraversano uliveti, vigneti e campi coltivati, permettendo di immergersi a pieno nella natura e scoprire il paesaggio rurale della regione. Una delle escursioni sicuramente più suggestive è quella che conduce alla Serra di Specchia, una collina da cui si gode di una vista panoramica mozzafiato sul borgo di Specchia e sulle campagne circostanti.

Eccellenze pugliesi e degustazioni enogastronomiche

Da anni Forbes celebra la Puglia per i suoi sapori e per la sua cucina ed il borgo di Specchia non fa eccezione. Durante la visita non bisogna assolutamente perdere l’occasione di degustare i prodotti tipici locali del territorio pugliese. Ci sono numerosi ristoranti e trattorie tipiche, che offrono piatti della tradizione salentina, preparati con ingredienti freschi e genuini. Tra le specialità da provare ci sono sicuramente le orecchiette con le cime di rapa, il purè di fave con cicorie, e i pasticciotti, deliziosi dolci di pasta frolla ripieni di crema.

Eventi e manifestazioni

Specchia è un borgo vivace, nel quale si svolgono numerosi eventi e manifestazioni durante tutto l’anno. Tra i più importanti eventi di questo borgo ci sono: la Festa di San Nicola, patrono del borgo, che si celebra a maggio con processioni, spettacoli lungo le vie e fuochi d’artificio, e la Notte della Taranta, un festival di musica tradizionale salentina che attira visitatori da tutta Italia. Partecipare rappresenta un’ottima occasione per conoscere la cultura e le tradizioni locali e farsi trasportare dall’animo salentino del popolo locale.

Specchia è un luogo magico, dove il tempo sembra essersi fermato e dove è possibile riscoprire il piacere delle cose semplici. La sua bellezza, la sua storia e le sue tradizioni ne fanno una meta imperdibile per chi visita la Puglia e vuole scoprire il Salento, con la sua arte, la sua cultura e le sue spiagge strepitose.

 

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Taranto e le sue sirene, una leggenda romantica senza tempo

In passato colonia della Magna Grecia, oggi città moderna e artistica, Taranto è una meta splendida e molto romantica: affacciata su due mari, offre un panorama unico e rappresenta una delle località più ricche di storia e di tradizione dell’intera penisola salentina. Le sue origini risalgono a un passato molto antico, ovvero a quando venne considerata il polo strategico ed economico della Magna Grecia. E da luogo leggendario qual è, Taranto nasconde anche una storia dolceamara in una delle attrazioni più affascinanti, le sirene del suo lungomare.

Se non conoscete la famosa leggenda delle sirene di Taranto, questo è l’articolo che fa per voi, da leggere prima di pianificare la vostra prossima vacanza in Puglia.

Le sirene del lungomare di Taranto

Sono molti i turisti che, arrivando per la prima volta a Tarantopasseggiando sul suo lungomare, rimangono ammaliati dalle splendide statue di sirene che spuntano qua e là, appoggiate agli scogli. Le sculture, realizzate dall’artista contemporaneo Francesco Trani, sono state costruite in cemento marino affinché possano resistere all’azione erosiva del mare. Ce ne sono diverse, che spuntano dalle acque del Mar Ionio e arricchiscono il già splendido panorama del lungomare di Taranto. Una volta che avrete sentito la loro storia, ne rimarrete completamente conquistati.

La leggenda delle sirene

Si narra che, ai tempi in cui Taranto ricopriva il ruolo di capitale della Magna Grecia, le sirene, affascinate dalla bellezza della città, decisero di costruire qui il loro castello fatato. In paese viveva una splendida coppia: lei una ragazza splendida, lui un pescatore spesso lontano da casa. A causa della sua assenza, la giovane sposa cedette all’estenuante corte di un ricco signore locale. In preda al rimorso, confessò tutto al marito, il quale la portò con sé in barca e la spinse in acqua. Le sirene la salvarono e, rimaste incantate dal suo splendore, la incoronarono regina e le diedero il nome di Skuma (Schiuma).

Tempo dopo il pescatore, pentito del suo gesto, tornò in barca nel punto in cui credeva che sua moglie fosse annegata e si mise a piangere. Le sirene lo rapirono e lo condussero davanti alla loro regina, che naturalmente lo riconobbe immediatamente. Perdonandolo per il suo comportamento, convinse le sirene a lasciarlo in vita, e queste lo ricondussero a riva. Il pescatore capì l’enorme errore commesso e decise di riconquistare sua moglie. Grazie all’aiuto di una fata, riuscì a sottrarla dal castello delle sirene e a condurla vicino alle acque del golfo di Taranto.

La leggenda delle sirene di Taranto, tutto quello che devi sapere

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Le sirene di Taranto: la leggenda

Il finale della storia: le due versioni

Del finale della leggenda esistono due versioni diverse. Nella prima, i due giovani innamorati riuscirono a tornare a riva e vissero felici e contenti per il resto dei loro giorni; la seconda, invece, narra di una terribile onda che li travolse, trascinando il pescatore al largo assieme alle sirene e di lui non si ebbero più notizie. Skuma, in preda al dolore, decise di farsi suora e chiudersi in una delle torri del Castello Aragonese, che prese il nome di Torre della Monacella. E le sirene? Di loro non si seppe più nulla, ma rimangono immortali guardiane del golfo di Taranto, dagli scogli su cui riposano eternamente.

Il significato della leggenda

Ogni storia ha un significato profondo che racconta la vita quotidiana di tutti noi. La leggenda delle sirene di Taranto narra una storia di amore, tradimento e redenzione: da una parte, la vicenda che vede protagonisti Skuma e il pescatore rappresenta un amore puro e intenso, capace di superare qualsiasi ostacolo, dall’altra, sottolinea il potere del perdono. Il pescatore, accecato dalla gelosia, commette un grave errore tradendo la sua amata, ma il pentimento sincero e l’impegno per riconquistarla dimostrano il suo desiderio di redenzione e lo rendono degno del perdono di Skuma.

La loro storia si intreccia con quella della città. A fare da sfondo è sempre il mare, elemento centrale per la città di Taranto, considerato sia fonte di vita che di pericolo, oltre che simbolo dei misteri e delle profondità dell’animo umano.

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Lago di Fiastra, una gemma nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Nel 1950 l’allora Ente Nazionale per l’Energia Elettrica decide di costruire una diga per sfruttare l’energia del fiume Fiastrone, nelle Marche, e trasformarla in elettricità. In cinque anni viene realizzato lo sbarramento nei pressi del paese di Fiastra, in provincia di Macerata. Nasce così il Lago di Fiastra, un invaso artificiale, il più grande della regione, che campeggia in una conca circondata da morbide colline, con lo sfondo degli aspri rilievi dei Monti Sibillini.

Quasi settanta anni dopo il Lago di Fiastra è ancora un luogo importante per la produzione di energia idroelettrica, ma si è trasformato anche in una destinazione sensazionale per tutti gli innamorati delle attività outdoor, grazie a un contesto naturale spettacolare che permette di avere a disposizione un ventaglio davvero molto ampio di opportunità per esplorarne tutti gli angoli, sempre impegnandosi in qualcosa di diverso.

Affascinanti escursioni, percorsi ciclabili, angoli panoramici, rarità della natura, spiagge di sabbia e roccia dove prendere il sole e poi tuffarsi nelle fresche acque del lago per rinfrescarsi. E poi nuoto, canoa, windsurf e una grande varietà di attività acquatiche.

Lago di Fiastra

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Lago di Fiastra offre opportunità per tutti i gusti

Il contesto del Lago di Fiastra

Il Lago di Fiastra è una conca incastonata nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Fra le cime appeniniche più alte, i monti della catena montuosa circondano con le loro cime verdi lo scenario nel quale è stato realizzato l’invaso.

Il fiume Fiastrone, pressoché unico immissario del lago, nasce nelle vicinanze della cittadina montana di Bolognola, a pochi chilometri di distanza. Qui, originando a circa 1700 metri di altitudine, scende rapido fino a Fiastra, aprendosi nel bacino artificiale mille metri più in basso.

Il lago ha una forma allungata e stretta, chiuso fra i rilievi che lo circondano, in un ambiente naturale estremamente verde dove la presenza umana c’è, ma è minoritaria. Il vertice meridionale bagna l’abitato di San Lorenzo al Lago, un piccolo paese dove si trovano diverse strutture ricettive per il pernottamento, ma anche per sfruttare al meglio il lago, come una spiaggia attrezzata e un’area cani. Su tutto il versante orientale corre la Strada provinciale 91, mentre il versante occidentale è caratterizzato da alcune morbide colline boscose sulla sommità delle quali si trovano alcune piccolissime cittadine.

Lago di Fiastra

Fonte: Lorenzo Calamai

Una delle spiagge del Lago di Fiastra

All’estremità settentrionale del lago si trova la diga che sbarra il Fiastrone, zona dove si trova l’imbocco del sentiero che conduce alle Lame Rosse, un’area caratterizzata da bizzarre e spettacolari conformazioni rocciose rossastre che ricorda i canyon del continente americano e compone una delle principali attrative del Lago di Fiastra.

Cosa fare al Lago di Fiastra

Il Lago di Fiastra è un vero e proprio scrigno dei tesori per gli amanti delle attività acquatiche e delle attività all’aria aperta.

Un sentiero percorre tutto il versante orientale del lago, percorribile a piedi e in mountain bike, offrendo tante occasioni per fotografare tutti i diversi angoli del bacino. Per arrivare da un vertice all’altro occorrono circa due ore, e durante la camminata si incontrano diverse aree attrezzate per il picnic, anche corredate di griglie.

Lago Fiastra Marche

Fonte: Lorenzo Calamai

I due campeggi sulle sponde del lago offrono numerose attività acquatiche

Il lago ha zone designate e ben segnalate per la balneazione: nella zona di San Lorenzo al Lago è presente un chiosco che noleggia ombrelloni e lettini per chi desidera la maggiore comodità possibile, mentre per chi è più avventuroso la sponda orientale del lago offre tantissime occasioni per un tuffo, sia con alcune spiaggette che con alcuni comodi massi biancastri dai quali tuffarsi direttamente nei flutti.

Peraltro, malgrado la notevole profondità media dell’invaso e la purezza delle acque, che non attraversano pressoché alcun centro abitato prima di arrivare nel lago, la temperatura dell’acqua è confortevole anche per chi mal sopporta il freddo.

I due campeggi presenti e le altre strutture ricettive offrono inoltre una gran varietà di opportunità acquatiche, come il noleggio di canoe, kayak, standing up paddles e giri del lago in barca a vela.

Lago di Fiastra Marche

Fonte: Lorenzo Calamai

Non mancano le opportunità per un po’ di relax estemporaneo sulle sponde del lago

Il sentiero delle Lame Rosse è uno dei più gettonati: partendo dalla diga sul lago si affronta una impervia salita nel bosco per raggiungere una zona brulla e spoglia di vegetazione, dove gli agenti atmosferici hanno scavato la morbida scaglia rossa che costituisce il terreno di una parte della collina, dando alla roccia forme bizzarre. Pinnacoli e torrioni rocciosi si alternando in una sorta di canyon unico nel suo genere.

Numerosi cammini a tappe passano dal Lago di Fiastra, con l’abitato di Fiastra che è destinazione della seconda tappa del Grande Anello dei Sibillini, un percorso escursionistico di 124 chilometri che attraversa i luoghi più caratteristici del Parco Nazionale. A San Lorenzo al Lago si ferma la undicesima tappa del lunghissimo Cammino dei Cappuccini, che attraversa gran parte delle Marche, andando da Fossombrone a Ascoli Piceno. Anche il Cammino Francescano della Marca, che va da Assisi ad Ascoli Piceno, passa dal Lago di Fiastra, così come il Cammino delle Terre Mutate, un percorso escursionistico sviluppato dall’associazione Movimento Tellurico per promuovere la (ri)scoperta dei territori coinvolti nella sequenza sismica del 2016-2017 che ha sconvolto le comunità di questa porzione d’Italia.

Lago di Fiastra

Fonte: Lorenzo Calamai

Scorcio sulla vista opposta del Lago dal sentiero lungo il versante orientale

Le strade che contornano il lago sono destinazione prediletta anche di tanti cicloturisti che affrontano le salite nelle circostanze, ad esempio risalendo il corso del Fiastrone in direzione di Bolognola o affrontando i tornanti che salgono fino alla frazione di Biselli, dove si trova uno spettacolare punto panoramico che permette di osservare il lago dall’alto.

Nei dintorni

Il Lago di Fiastra si trova in una zona rurale, dove occasionali gruppi di case spezzano un territorio molto verde, con grandi prati dedicati all’agricoltura e montagne che si stagliano all’orizzonte, imponenti.

Non lontano, però, si trovano due dei borghi più belli delle Marche. A circa 30 minuti di auto in direzione nord-ovest si trova Camerino, sede di una delle più antiche università italiane, attiva già nel medioevo.

Ferita in maniera devastante dal terremoto del 2016, Camerino sta lentamente tornando ad aprirsi, con un numero sempre più alto di monumenti e luoghi d’interesse visitabili grazie ai lenti ma progressivi interventi nel centro storico. L’highlight è oggi la Basilica di San Venanzio, un grande edificio religioso zeppo di opere d’arte fra cui spicca una tavola di Giovambattista Tiepolo, trasportata qui da un’altra chiesa chiusa perché inagibile. Visitare la cittadina è anche un modo per sostenere una faticosa opera di ricostruzione che rischia di andare davvero per le lunghe e spopolare definitivamente il paese.

Sarnano Marche

Fonte: Lorenzo Calamai

Vista sul borgo di Sarnano

In direzione opposta, cioè verso est, si trova Sarnano, borgo che sorge in una sorta di culla in mezzo alle vette dei Sibillini, con le sue torri medievali che svettano in cima al colle a oltre 500 metri di altitudine dov’è seduta.

Sarnano è assolutamente medioevale, lo si vede già arrivando da lontano, con i suoi mattoni rossi in pietra cotta e le torri che dominano il centro storico. In città labirintici vicoli lastricati si affastellano salendo e scendendo dalla Piazza Alta, sulla quale affacciano il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Popolo, il Palazzo del Podestà e la Chiesa di Santa Maria di Piazza.

Cascate Sarnano

Fonte: Lorenzo Calamai

Sulla Via delle Cascate Perdute a Sarnano

Gli amanti dell’acqua dolce possono inoltre trovare a Sarnano un percorso complementare alla visita del Lago di Fiastra: la Via delle Cascate Perdute è infatti un percorso trekking che riunisce la visita a cinque maestose cascate che parte dal centro storico e si dipana nelle campagne circostanti per un itinerario lungo 12 chilometri e della durata totale di circa quattro ore a piedi, un po’ meno se lo si affronta in mountain bike.

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Il clima di Kiev: alla scoperta delle stagioni della capitale ucraina

Vuoi sapere quando è il momento migliore per visitare Kiev? Stai pianificando un viaggio e desideri farti un’idea del clima nell’arco dell’anno? Analizziamo le caratteristiche climatiche della capitale ucraina in dettaglio, stagione per stagione, per scoprire cosa aspettarsi in termini di temperature e condizioni atmosferiche, e prepararsi a vivere al meglio la visita della città.

Clima generale di Kiev

Con un clima di tipo continentale umido, caratterizzato da inverni freddi e estati calde, Kiev ha qualcosa di speciale da offrire in ogni periodo dell’anno. Durante l’inverno, le temperature possono scendere notevolmente, con medie che oscillano tra -1°C e -7°C e nevicate frequenti. La primavera e l’autunno sono stagioni di transizione, con temperature miti e un clima generalmente piacevole, ideale per esplorare la città. L’estate è calda, con medie che variano tra 18°C e 25°C, ma può essere umida, soprattutto nei mesi di luglio e agosto. Le precipitazioni sono distribuite durante tutto l’anno, con picchi nei mesi estivi. Questo clima variabile rende Kiev una città affascinante da visitare in qualsiasi stagione, anche se ogni periodo ha il suo particolare fascino e atmosfera.

Il clima in primavera a Kiev

La primavera a Kiev è una delle stagioni più piacevoli dell’anno, con un clima che si evolve rapidamente dal freddo invernale al calore estivo e variazioni significative nel corso dei mesi. A marzo, le temperature iniziano a risalire lentamente dopo il rigido inverno, con valori medi che variano da 0°C a 7°C. Le giornate possono essere ancora fredde, soprattutto nelle prime settimane, e non è raro il verificarsi di leggere nevicate.

Con l’arrivo di aprile, il clima diventa più mite. Le temperature diurne si aggirano intorno ai 10°C – 15°C, mentre quelle notturne possono scendere fino a 3°C – 7°C, ma le nevicate sono sempre più rare. Maggio segna un cambiamento più evidente, la primavera è pienamente esplosa con giornate soleggiate e cieli azzurri, temperature che oscillano tra 15°C e 21°C durante il giorno, mentre le serate possono essere ancora fresche, con valori che si abbassano a circa 10°C.

La primavera nella capitale dell’Ucraina è caratterizzata da una moderata quantità di precipitazioni. Marzo è relativamente secco, con una media di circa 40 mm di pioggia, che aumentano gradualmente nei mesi successivi, con aprile che registra circa 45 mm e maggio che arriva a circa 55 mm. Tuttavia le piogge primaverili sono solitamente leggere e brevi, intervallate da lunghi periodi di sole.

Si verifica una riduzione dei venti freddi provenienti dalla Siberia, prevalenti durante l’inverno, ai quali subentrano venti più miti da ovest o sud-ovest con una velocità che varia mediamente tra i 10 e i 20 km/h, contribuendo a un clima più piacevole.
L’umidità relativa durante la primavera è moderata, leggermente più elevata nei mesi di marzo e aprile a causa del disgelo e delle piogge, ma generalmente diminuisce a maggio con l’aumento delle temperature.

Primavera a Kiev

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Primavera a Kiev, Ucraina

Il clima in estate a Kiev

L’estate a Kiev è una stagione calda e vivace, caratterizzata da un clima piacevole che trasforma la città in un luogo pieno di attività all’aperto, festival e vita sociale. A giugno, le temperature diurne si aggirano intorno ai 20°C – 25°C, con picchi che possono raggiungere i 30°C nei giorni più caldi. Le notti sono generalmente fresche, con medie che scendono a circa 15°C.

A luglio, il mese più caldo dell’anno, le temperature diurne oscillano tra i 25°C e i 30°C, ma non è raro che raggiungano picchi di 35°C durante le ondate di calore. Le notti rimangono relativamente miti, tra i 17°C e i 20°C. Agosto continua a essere caldo, con medie diurne tra i 24°C e i 29°C in linea con quelle di luglio, anche se verso fine mese si può avvertire un leggero calo, mentre le notti possono diventare un po’ più fresche, con valori che scendono a circa 16°C – 19°C.

Giugno è uno dei mesi più piovosi, con una media di circa 75 mm di pioggia, che si presenta generalmente sotto forma di temporali, seguiti da schiarite che riportano rapidamente il sole. Luglio e agosto sono leggermente meno piovosi, con precipitazioni medie che si attestano sui 65 mm.

L’umidità durante l’estate a Kiev può essere elevata, soprattutto nei giorni più caldi e durante le piogge, variando mediamente tra il 60% e l’80%, causa di un ambiente talvolta afoso, in particolare nei giorni di alta pressione. I venti estivi, provenienti spesso da ovest o sud-ovest, sebbene generalmente leggeri con una velocità intorno ai 10-15 km/h, contribuiscono a rinfrescare l’aria nei giorni più caldi.

Il clima in autunno a Kiev

L’autunno a Kiev porta con sé una bellezza unica e un cambiamento graduale nelle condizioni meteorologiche, con un clima mutevole che va dalle giornate calde e soleggiate di inizio autunno alle fresche e umide giornate di novembre. Settembre, caratterizzato da giornate soleggiate e piacevoli, ideali per le attività all’aperto, inizia con temperature ancora relativamente miti, con medie diurne che variano tra 17°C e 22°C, mentre le notti cominciano a diventare fresche, con valori che scendono a circa 10°C – 12°C.

Ottobre segna l’inizio del vero autunno, le foglie cambiano colore e l’aria è più fresca e frizzante per il calo più marcato delle temperature: le medie diurne scendono a circa 10°C – 15°C, mentre quelle notturne possono avvicinarsi a 5°C. A novembre, l’autunno nella capitale ucraina si avvicina ormai all’inverno, con valori diurni che oscillano tra 2°C e 7°C, mentre le notti diventano decisamente fredde e la colonnina di mercurio può anche scendere sotto lo zero. Si verificano le prime gelate notturne e occasionali nevicate leggere sono comuni verso la fine del mese.

Le precipitazioni in autunno sono moderate, ma aumentano gradualmente con l’avanzare della stagione. Settembre vede una media di circa 45 mm di pioggia, spesso sotto forma di brevi rovesci. Ottobre registra un leggero aumento, con circa 50 mm di pioggia. Mentre novembre è generalmente il mese più piovoso dell’autunno, con una media di 55 mm di precipitazioni, che includono le prime nevicate leggere.

I venti autunnali nella capitale dell’Ucraina, provenendo spesso da nord-ovest con velocità tra 10 e 20 km/h, contribuiscono a un raffreddamento dell’aria, specialmente nei mesi di ottobre e novembre, quando aumenta anche l’umidità relativa, che a novembre raggiunge circa l’80%, facendo percepire l’aria più fredda di quanto effettivamente non indichino le temperature reali.

Il clima in inverno a Kiev

In inverno Kiev assume un fascino particolare, trasformandosi in un paesaggio da fiaba, seppure con temperature rigide che possono scendere notevolmente al di sotto dello zero e nevicate frequenti. A dicembre, le medie diurne si aggirano intorno a -1°C – 2°C, mentre le notti sono gelide, con valori che scendono a -5°C – -7°C, e verso la fine del mese calano ulteriormente.

Gennaio è il mese più freddo dell’anno, di giorno le medie si mantengono generalmente tra -3°C e -6°C, ma possono scendere maggiormente durante le ondate di freddo intenso. Le notti sono particolarmente rigide, con temperature che possono raggiungere i -10°C o addirittura -15°C nei periodi più freddi. Febbraio continua a essere freddo, anche se verso la fine del mese si comincia a notare un leggero aumento delle temperature diurne che variano tra -2°C e 0°C, mentre le notti restano fredde, con valori tra -7°C e -10°C.

Le precipitazioni invernali sono prevalentemente nevose. A dicembre si registrano in media circa 45 mm di precipitazioni con frequenti nevicate. Gennaio è leggermente più secco, con circa 40 mm di precipitazioni, ma le nevicate sono ancora frequenti, per poi diminuire verso fine febbraio, quando comunque la media è di 35 mm di precipitazioni.

I venti invernali sono freddi e possono essere intensi, soprattutto durante le tempeste di neve. In genere provengono da nord-est, portando aria gelida dalla Russia e dalla Siberia, soffiando a una velocità che varia mediamente tra 15 e 25 km/h, ma può aumentare durante le tempeste.
L’umidità relativa in inverno è moderata, intorno al 75% – 85%, ma combinata con le basse temperature, può far percepire il freddo in maniera piuttosto intensa, rendendo necessario indossare abiti caldi e protettivi.

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Crociere di lusso: sta per salpare la nave più esclusiva

Le crociere sono tra i viaggi di maggior successo degli ultimi anni e le navi che vengono varate ultimamente sono sempre più grandi proprio per poter ospitare più passeggeri. D’altro canto, ci sono alcuni amanti delle crociere che non gradiscono la confusione, la folla rumorosa e gli spazi troppo ampi, ma che desiderano trascorrere vacanze nel più totale relax. Sono anche viaggiatori che cercano esperienze create su misura, più lussuose, quindi, e che non vogliono rinunciare ai comfort di un hotel cinque stelle e all’esclusività. Che si possono permettere questo tipo di crociera rivolta a pochi eletti, in pratica. Il mercato delle piccole navi da crociera di lusso sta, infatti, crescendo. Una delle ultime annunciate è davvero una meraviglia.

Una nave da crociera di lusso

C’è chi la chiama nave e chi superyacht, perché di fatto le ultime piccole navi da crociera rivolte a un turista più che benestante hanno i servizi e i dettagli delle imbarcazioni private, ma organizzano viaggi per gruppi più ampi rispetto a un semplice yacht. Questo tipo di nave può ospitare un massimo di 300 passeggeri. Uno dei superyacht che presto solcherà i mari è un concentrato di lusso e tecnologia e si chiama X-PAGODA. Ispirato a un boutique hotel, questo superyacht è stato ideato dallo Studio di architettura e design navale Pastrovich. Con sede a Monaco, Pastrovich ha combinato la sua vasta esperienza nella progettazione di superyacht con le più recenti tendenze nel settore dei charter di lusso.

Queste nuove navi sono progettate con un occhio attento al comfort e alla praticità, ma l’attenzione ai dettagli e all’efficienza energetica è evidente in ogni aspetto del loro design. L’exterior e l’interior design è stato progettato da GMDesign&Service.

Esperienze esclusive

Anche le esperienze a bordo saranno esclusive siano esse gastronomiche o di wellness così come saranno uniche le attività all’aperto. Una delle chiavi di questo tipo di crociere esclusive è la capacità di raggiungere luoghi remoti e accessibili a pochi, luoghi che le navi da crociera tradizionali non possono raggiungere il più delle volte per via delle loro dimensioni e del pescaggio. Attraccare nel cuore di Saint-Tropez o su una baia remota alle Maldive, per esempio, permette ai passeggeri di vivere un’esperienza autentica e fuori dagli schemi.

Una cabina per sempre a bordo

Per i clienti delle crociere che vogliono garantirsi sempre un posto a bordo della nave c’è la possibilità non soltanto acquistare la singola partenza ma addirittura di garantirsi una cabina a bordo per sempre. Gli ospiti possono infatti acquistare quote della proprietà dello yacht (anziché possederne uno intero, con tutti i problemi che questo comporta, come la costate manutenzione per esempio) consentendo loro di godere dei vantaggi della navigazione privata senza dover affrontare i costi e le responsabilità associati alla proprietà completa e avendo servizi personalizzati e flessibili, adatti alle loro esigenze di viaggio.

I comproprietari hanno pertanto accesso garantito a un numero specifico di notti all’anno, in base alla quota di proprietà che possiedono. Questa garanzia offre la flessibilità di pianificare i loro viaggi con sicurezza, sapendo di poter contare sull’accesso allo yacht quando lo desiderano, senza dover affrontare problemi di prenotazioni o disponibilità.

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Ryanair, nuovi voli in offerta per partire questa estate

Non avete ancora organizzato le vostre vacanze estive e avete paura che i prezzi siano ormai alle stelle? Non possiamo assicurarvi che nella maggior parte dei casi non sia così, ma quel che possiamo dirvi con certezza è che potete risparmiare un po’ di soldi sul volo: la compagnia aerea low cost Ryanair ha lanciato un’offerta per viaggiare questa estate a partire da soli 14,99 euro a tratta.

L’offerta da prendere al volo di Ryanair

Disponibile sul sito della compagnia aerea a basso costo irlandese c’è un’offerta davvero interessante: prenotando entro il 19 giugno (compreso) è possibile viaggiare in alcune delle destinazioni più belle del nostro continente (e non solo) da oggi stesso fino al 31 luglio di quest’anno.

Tantissimi sono i voli a disposizione, ma occorre affrettarsi perché i biglietti non sono infiniti, soprattutto perché il prezzo iniziale è di soli 14,99 euro a tratta.

Le partenze sono previste da tutta Italia, ma noi di SiViaggia abbiamo pensato di selezionare per voi le migliori destinazioni da raggiungere e gli aeroporti di partenza per trascorrere delle vacanze da sogno.

Le migliori destinazioni da raggiungere

Se siete in partenza da Perugia, per soli 14,99 euro potete volare verso Brindisi, bellissima città della Puglia che in questi ultimi giorni è stata al centro dell’attenzione mondiale perché anche qui si è svolta una parte dell’attesissimo G7. Conosciuta anche come “Porta d’Oriente”, vanta uno dei porti naturali più importanti d’Italia ed è anche una città con un ricchissimo patrimonio storico da scoprire e tante spiagge nelle vicinanze che sono una più bella dell’altra. Un’altra ottima opzione, sempre per lo stesso prezzo, è Bruxelles, elegante Capitale del Belgio, che è ricca di musei ed opere ed anche una città estremamente vivace, tanto da essere molto amata dai giovani.

Partendo da Torino per lo stesso prezzo (oltre a Bruxelles) potete raggiungere Parigi e questa è un’occasione da non perdere perché è proprio nella romantica Capitale della Francia che si terranno le Olimpiadi del 2024. Una meta da visitare (almeno) una volta nella vita, perché è proprio tra le sue strade e i suoi palazzi che si condensa il meglio della cultura e della storia europea. Vi basti pensare al meraviglioso Museo del Louvre, alla Tour Eiffel e a quartieri estremamente affascinati come Montmartre o il Marais.

Chi parte da Bari, invece, per soli 14,99 euro potrebbe volare verso Dubrovnik, affascinante città della Croazia in cui il sole risplende per più di 250 giorni dall’anno. Dal passato “doloroso”, oggi Dubrovnik è una città moderna e incantevole, caratterizzata dal bianco della pietra dei suoi edifici che si mescola con i colori tenui dei tetti, che a loro volta creano un contrasto molto suggestivo con il blu del mare.

Infine – ma sul sito sono disponibili molti più aeroporti di partenza e mete da raggiungere – voli a 14,99 euro anche per chi vuole decollare dall’aeroporto di Catania. In questo caso vi consigliamo di raggiungere Malta, magnifico arcipelago bagnato da un limpido Mar Mediterraneo, piena di siti storici collegati ai vari dominatori dell’isola, dai romani, ai mori, ai Cavalieri di San Giovanni, ai francesi e agli inglesi. Non mancano le spiagge che sono una più bella dell’altra.

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Cosa vedere a Icaria, un tesoro nel Mar Egeo

Icaria, o Ikaria, è un’isola greca situata nel Mar Egeo. Si tratta di un vero e proprio gioiello nascosto della Grecia, perfetto per tutti coloro che sono alla ricerca di una destinazione autentica ed incontaminata. Conosciuta per il suo stile di vita rilassato e la longevità dei suoi abitanti, questo tesoro nel Mar Egeo offre una combinazione unica di bellezze naturali, storia e cultura. Ecco cosa vedere per organizzare una vacanza perfetta ad Icaria.

Le spiagge incantevoli dell’isola di Icaria

Una delle principali attrazioni di Icaria sono le sue spiagge mozzafiato che si affacciano sul Mar Egeo.

La spiaggia di Seychelles è tra le più famose, con le sue acque turchesi e la sabbia bianca che evocano immagini paradisiache. Si trova a circa 25 km dal capoluogo Agios Krikos e sebbene per raggiungerla è necessaria una breve camminata, lo spettacolo che offre ripaga di ogni sforzo. La spiaggia di Seychelles, infatti, è accessibile solo a piedi o in barca. È il luogo ideale per nuotare, fare snorkeling e rilassarsi sotto il sole. Il contrasto tra le rocce scoscese e il mare cristallino rende questa spiaggia un vero spettacolo della natura.

La spiaggia di Nas, situata nella parte nord dell’isola, è la spiaggia più famosa per osservare tramonti spettacolari e per le rovine dell’antico tempio di Artemide Tauropolos. Si tratta di una spiaggia sabbiosa, con una baia pittoresca e circondata da scogliere. La vicinanza del fiume Chalaris aggiunge un tocco unico a questo angolo di paradiso greco, grazie ad una piccola cascata che si tuffa direttamente in mare. È il luogo perfetto sull’isola di Icaria per chi ama combinare mare e storia.

Tramonto al mare dalla spiaggia di Nas

Fonte: iStock

Uno dei tramonti che si può ammirare dalla spiaggia di Nas, sull’isola di Icaria

Vicino al villaggio di Armenistis, la spiaggia di Livadi è una delle principali e più visitate di quest’isola greca. Con la sua sabbia dorata e le acque cristalline, è la spiaggia perfetta per le famiglie, con numerose strutture come bar sulla spiaggia, pub e lettini. Qui puoi goderti una giornata di totale relax e divertimento con sport acquatici, come il windsurf o il kayak.

Tra relax e storia: i villaggi di Icaria

L’isola di Icaria è famosa anche per i suoi antichi villaggi, dove il tempo sembra scorrere più lentamente. Raches, ad esempio, è un villaggio noto per il suo stile di vita rilassato, con negozi e ristoranti che aprono nel tardo pomeriggio e rimangono aperti fino a tarda notte, ma anche molti negozi d’artigianto. Qui è possibile passare serate piacevoli, gustando l’autentica cucina locale greca.

Un altro è il villaggio di Armenistis, situato sulla costa nord dell’isola. Da questo villaggio è possibile godere di viste spettacolari sul mare ed è possibile scegliere fra una vasta varietà di alloggi per le proprie vacanze, oltre che molti ristoranti e bar. È il punto di partenza ideale per esplorare le spiagge vicine. La sua atmosfera rilassata e l’ospitalità degli abitanti locali fanno sentire subito a casa i turisti.

Evdilos, invece, è il secondo porto principale di Icaria. Si tratta di un villaggio affascinante, caratterizzato da un mix di architettura tradizionale greca e moderna. Le sue strade, le case colorate e il porto sono il soggetto perfetto per tutti coloro che amano scattare foto.

Veduta di Evdilos, un villaggio sull'Isola di Icaria

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Veduta di uno dei villaggi tipici dell’Isola di Icaria, Evidilos, nel Mar Egeo

Natura ed avventura nel Mar Egeo

Per gli amanti della natura e delle escursioni, l’isola di Icaria rappresenta un vero e proprio paradiso. Il sentiero lungo il fiume Chalaris, ad esempio, offre un’esperienza di trekking indimenticabile per gli amanti delle escursioni. Questo percorso passa per gole spettacolari, boschi verdi, antichi mulini ad acqua e piccole cascate. È un’ottima occasione per immergersi a contatto con la natura incontaminata di Icaria e scoprire la sua fauna e flora. Il sentiero è ben segnalato e offre diverse aree di sosta dove è possibile fare picnic e godersi il paesaggio circostante.

Per chi desidera, invece, una sfida in più, l’escursione al Monte Atheras, la vetta più alta dell’isola, è in grado di regalare panorami mozzafiato sull’intera isola di Icaria e sul Mar Egeo. L’escursione alla cima è impegnativa ma allo stesso tempo gratificante, con sentieri che attraversano foreste di pini e macchia mediterranea. Dalla cima del monte, in una giornata limpida, è possibile addirittura vedere le isole vicine e, talvolta, persino la costa della Turchia. Questo trekking è perfetto per gli escursionisti esperti, amanti delle sfide.

Altra meraviglia presente su quest’isola sono le gole di Halari. Questo affascinante canyon offre un percorso di trekking che segue il corso del fiume e dove è possibile rinfrescarsi grazie alla presenza di numerose piscine naturali in cui fare il bagno. Il sentiero è circondato da una fitta vegetazione e offre scorci spettacolari della natura selvaggia dell’isola. È un’escursione adatta a tutti, grandi e bambini, e rappresenta un’ottima opportunità per rilassarsi durante la visita ad Icaria.

Isola di Icaria, fra storia e cultura

Questo tesero del Mar Egeo è la destinazione perfetta anche per tutti gli appassionati di storia e cultura greca ed il museo archeologico di Kampos è una tappa imperdibile. Questo museo ospita una collezione di reperti appartenenti a diverse epoche, dall’età del bronzo all’epoca bizantina. Tra i reperti più interessanti ci sono statue antiche, ceramiche e manufatti che raccontano la storia di Icaria lungo tutti questi secoli. La visita al museo consente di comprendere meglio il passato dell’isola e la sua evoluzione nel tempo.

Per conoscere, poi, sempre meglio la cultura greca e la storia di Icaria, è possibile visitare il museo del Folklore di Perdiki, un museo in grado di offrire ai propri visitatori uno sguardo approfondito sulla vita quotidiana e le tradizioni degli abitanti del posto. La collezione include utensili domestici, strumenti agricoli, abiti tradizionali e fotografie storiche. È una sorta di viaggio nel tempo, che mostra come la vita sull’isola sia cambiata nel corso dei secoli.

L’isola di Icaria è un vero e proprio tesoro del Mar Egeo, che sorprende e affascina con la sua combinazione di bellezze naturali, cultura ricca e ospitalità. La destinazione perfetta per gli amanti del mare e della natura, per gli appassionati di storia e cultura greca, ma anche di buon cibo. Decidere di visitare Icaria, insieme alle isole più selvagge della Grecia, consente di scoprire angoli di questo Paese autentici ed indimenticabili. La magia di questa isola lascerà ricordi indimenticabili e il desiderio di tornarci ancora.

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I luoghi meno noti della Valtellina consigliati dai local

Se finora erano gli stranieri a cercare, durante una vacanza in Italia, esperienze autentiche, da qualche anno anche noi italiani abbiamo capito che, a fare la differenza durante un viaggio, sono proprio quelle “chicche” meno note ai più e che spesso solo i local conoscono. In Valtellina, dove si fatica a discostarsi dalla fama della Bresaola, il salume locale divenuto ormai famoso in tutto il mondo (ma forse fin troppo riduttivo per il territorio che ha molto altro da offrire) hanno deciso di condividere con i turisti alcuni segreti per scoprire che, in questa zona montana della Lombardia, c’è molto di più.

Il risultato è una vera e propria classifica dei luoghi del cuore che i valtellinesi reputano possano raccontare meglio l’autenticità del territorio, e che meritano di essere visitati. Ecco quali sono.

I 9 luoghi poco conosciuti della Valtellina da scoprire

  1. Tra i luoghi meno noti della Valtellina che secondo i local dovrebbero essere scoperti c’è il Sentiero del pane di Tirano, tra Roncaiola e Baruffini. Questo itinerario si sviluppa fra gli antichi terrazzamenti un tempo coltivati a vite, segale e grano saraceno.
  2. Un altro luogo da visitare è senza dubbio Palazzo Besta nel borgo di Teglio, uno splendido esempio di dimora rinascimentale con testimoniane della civiltà preistorica valtellinese tra cui le stele detta “Dea Madre”.
  3. Tra i luoghi all’aperto c’è la palestra naturale di roccia della Val di Mello su cui si erge il Monte Disgrazia, con i suoi 3.678 metri di altezza.
  4. Da esplorare è anche la Via dei Palazzi che si trova a Sondrio e che, attraversando il centro storico, si collega all’antico quartiere contadino di Scarpatetti, una vera chicca storico-culturale della città.
  5. Poco nota è anche la Bagnada, una miniera oggi divenuta museo nella Valmalenco, con le sue suggestive gallerie e i suoi camminamenti che conducono nella profondità della montagna.
  6. Altro luogo da vedere è il tempietto di San Fedelino, una delle più preziose testimonianze dell’arte romanica in Lombardia.
  7. Da scoprire è il piccolo centro di Savogno in Valchiavenna, una vera “chicca” locale, un borgo fantasma raggiungibile solamente a piedi, dopo aver salito una mulattiera di 2.886 gradini.
  8. Merita sicuramente anche il Castello d’Acqua “La Fucina Cavallari”, un opificio nel quale venivano prodotti attrezzi in ferro da utilizzare nell’agricoltura e nella vita quotidiana.
  9. E, infine, la Casa dell’Homo Selvadego in Valgerola, con l’affresco che rappresenta la leggenda di questa figura misteriosa.
Savogno

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Savogno, il borgo fantasma raggiungibile attraverso una mulattiera

Le esperienze da non perdere in Valtellina

I local consigliano, oltre ai luoghi da vedere, anche alcune esperienze tipiche da fare in Valtellina. Al primo posto di una ipotetica classifica loro consigliano l’immersione nella montagna entrando nella miniera della Bagnada, patrimonio storico e tradizionale che stava scomparendo e oggi ripristinato. Al secondo posto c’è il sentiero delle trincee in un’escursione al Passo dello Stelvio per vivere la storia in alta quota. Al terzo c’è la tradizionale festa della transumanza che celebra il ritorno del bestiame dagli alpeggi seguito dalla sfilata dei Pasquali, con carri allegorici tra sacro e profano che, all’arrivo della Pasqua, invadono Bormio, mentre in quinta posizione c’è la visita di un’antica stüa, quella stanza interamente rivestita di legno e riscaldata da una stufa in maiolica. Tra le esperienze ce n’è una da fare d’inverno con la neve ovvero sciare di notte sulla Superpanoramica del Baradello, la pista illuminata più lunga d’Europa. Infine, da provare è l’esperienza di partecipare da protagonista alla Corsa delle botti, lungo il percorso tracciato tra le vie del centro storico di Chiuro, nel cuore dei terrazzamenti eroici della Valtellina.

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Il paese di Teglio in Valtellina

Valtellina, non solo Bresaola

A queste “chicche” valtellinesi, si aggiunge un’esperienza assolutamente da fare quando si va in valtellina. Ovvero quella gastronomica. E, anche in questo caso, i valtellinesi hanno dei consigli da dare ai visitatori non soltanto su cosa assaggiare ma anche dove farlo. Ci sono, prima di tutto, i pizzoccheri preparati dall’Accademia vicino al Mulino Menaglio di Teglio, poi i salumi e i formaggi da mangiare in un crotto, un’osteria con una grotta naturale dove spira il “sorel”, la corrente d’aria che mantiene in ogni stagione una temperatura costante tra i 4 e gli 8°C e poi le costine al lavécc. Non manca naturalmente la Bresaola della Valtellina Igp che si trova nelle botteghe locali sparse negli antichi borghi. Il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina ha realizzato una web app con le indicazioni per raggiungere 21 “Bresaola experience” point dove degustare la Bresaola della Valtellina IGP e altri sapori del territorio. Da giugno a settembre e ogni secondo e quarto weekend vengono organizzati anche due aperitivi #Destinazionebresaola. E se la Bresaola vi attira, non potete perdervi le escursioni tra natura e tipicità gastronomiche valtellinesi lungo i sentieri della Bresaola. Ma questo è un altro viaggio.

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I paesaggi della Valtellina
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Vacanza a Syros, l’isola delle Cicladi che non ti aspetti

Casette bianche, infissi blu e un mare dalle tonalità così belle che a volte si confonde con il cielo: nel nostro immaginario, l’arcipelago delle Cicladi è esattamente così. Le sue isole sono tutte meravigliose, seppur alcune assediate dal turismo di massa come Mykonos e Santorini. Dove andare, quindi, per respirare l‘atmosfera più autentica della Grecia? Noi di SiViaggia consigliamo Syros, che con il suo fascino discreto e sostenibile, l’ottima cucina e le piccole spiagge, conquista i viaggiatori che desiderano andare oltre le classiche mete più popolari.

Da lontano appare ruvida, un paesaggio composto da rocce e montagne. Quando ci si avvicina, però, si scopre un’isola ricca di storia dove la quotidianità dei suoi abitanti scorre tranquilla, tra una commissione e l’altra. A Ermoupolis infatti, la sua città principale, posizionata su due colline e affacciata sul mar Egeo, si trovano uffici, istituzioni e attività commerciali che tolgono il velo del turismo da cartolina e offrono scorci di pura realtà greca. Come trascorrere una vacanza indimenticabile su quest’isola? Ve lo diciamo noi, consigliandovi di seguito le migliori cose da fare e da vedere.

Ermoupolis, la città più importante dell’isola

Prospera e vivace, la città portuale di Ermoupolis è diversa dalle altre località delle Cicladi perché qui, a disegnare il paesaggio, non sono i tipici edifici bianchi, ma architetture neoclassiche, case signorili e palazzi dall’aura cosmopolita. Fondata nel 1821 dai coloni delle isole vicine durante la guerra di indipendenza dai turchi, la città fiorì velocemente e verso la metà del XIX secolo divenne un importante centro commerciale, industriale e navale, secondo per importanza e popolazione soltanto ad Atene. Non è un caso se il suo nome è legato a quello di Hermes, dio dei mercanti e dei messaggeri.

Cosa vedere durante una tranquilla passeggiata tra le strade regali di Ermoupolis? Da non perdere è sicuramente la splendida chiesa di Agios Nikolaos, costruita a metà del XIX secolo grazie alle donazioni di armatori, mercanti e benefattori residenti all’estero. Al suo interno è possibile ammirare gli affreschi e le icone realizzate dai migliori agiografi della regione. Gli appassionati di storia, invece, non possono esimersi dal visitare il uno dei più antichi musei della Grecia: il Museo Archeologico, situato all’interno del municipio, un capolavoro architettonico progettato da Ernst Ziller, custodisce reperti risalenti al III millennio a.C. e altri tesori, come la statuetta egizia datata 730 a.C. Per ammirare le architetture più belle della città, invece, bisogna uscire dal museo e trascorrere un po’ di tempo nella piazza principale. Piazza Miaouli, pavimentata con lastre di marmo, è il cuore pulsante di Ermoupolis, ricca di palme, ristoranti e negozi.

Municipio di Ermoupolis

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Il municipio nel centro di Ermoupolis

Le spiagge più belle di Syros

Impossibile fare una vacanza a Syros senza tuffarsi nelle sue acque cristalline! Sull’isola ci sono spiagge per tutti i gusti e le esigenze, da quelle perfette per un bagno veloce a quelle dove trascorrere un’intera giornata all’insegna del relax. Chi soggiorna a Ermoupolis e vuole semplicemente rinfrescarsi, può andare alla “spiaggia” Asteria, che mettiamo tra virgolette perché non si tratta di una spiaggia vera e propria, ma di una piattaforma in cemento dotata di scaletta per la discesa in acqua. Questo è il place to be in città anche grazie alla presenza di bar e ristoranti nelle immediate vicinanze.

Tra le spiagge più popolari spiccano quelle di Galissas, situata all’interno di una baia a forma di U con sabbia fine e acque poco profonde, e di Kini, località balneare perfetta per le famiglie grazie alle sue acque basse e chiare. Chi cerca una location più rilassata e riparata dal vento, la troverà nella spiaggia di Delfini, nascosta da una baia rocciosa e attrezzata solo in parte. Seguendo la costa potrete optare per una spiaggia attrezzata come Vari, Azolimnos, Foinikas o Megas Gialos, in cui trovare tutti i servizi di cui avete bisogno, oppure raggiungere località più isolate e selvagge dove si pratica, ad esempio, naturismo.

Spiaggia a Syros

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Una spiaggia sull’isola di Syros

Ano Syros, la gemma delle Cicladi

Se state cercando il classico villaggio da cartolina, tipico di quest’area della Grecia, Ano Syros è la destinazione che fa per voi. Le sue strade acciottolate, strette e tortuose, sono arricchite dalle case imbiancate a calce che convivono con le influenze storiche che attraversarono l’isola, in primis quelle veneziane introdotte a partire dal XIII secolo. Si tratta di una città fortezza, costruita proprio come un anfiteatro allo scopo di difendersi dagli attacchi nemici. Qui potete perdervi tra le sue vie, dove immancabili sono le iconiche buganvillee, le quali decorano chiese, piccoli negozi e balconi.

Da vedere è la Cattedrale di San Georgio, di gusto barocco, il Museo Markos Vamvakaris, dedicato a uno dei più amati cantanti folk rebetiko della Grecia, Markos Vamvakaris, e la chiesa Aghios Nikolaos Ano Syros, la più antica dell’isola con ossa e tombe risalenti al XVI secolo.

Kini, un pittoresco villaggio di pescatori

Se avete voglia di scoprire l’isola di Syros in profondità, non potete perdere un piccolo villaggio di pescatori situato sulla costa occidentale, a soli 10 chilometri di distanza da Ermoupolis. Kini è la meta perfetta per una gita di mezza giornata all’insegna del pesce fresco: proprio così, qui è possibile gustare un pranzo tipico con specialità di mare appena pescate. Qui è presente anche una spiaggia sabbiosa dalle acque limpide, lo scenario ideale in cui rinfrescarsi e rilassarsi.

Cosa mangiare a Syros

Una vacanza in Grecia non può definirsi completa senza parlare della sua cucina e Syros non fa eccezione. A differenza di altre isole, però, qui troviamo una commistione di sapori che arrivano anche dall’oriente con piatti come l’aetopita (una torta salata a base di pesce e verdure), la karabola (lumache alla salvia), i lachanodolma (involtini di foglie di cavolo ripieni di riso) e tante specialità a base di carni e formaggi locali. I ristorantini per provarli non mancano di certo e scommettiamo che un pranzo in una taverna tipico o una cena in riva al mare entreranno di diritto tra le attività preferite della vostra vacanza a Syros?

Come raggiungere l’isola di Syros

L’isola di Syros è ben collegata e facilmente raggiungibile da diverse parti della Grecia. Chi viaggia in traghetto può partire dal porto di Atene o da quello di Kavala, situato nel nord del paese. Per chi preferisce viaggiare in aereo, invece, può atterrare all’aeroporto di Atene e da qui, grazie alla compagnia Olympic Aegean, raggiungere quello nazionale situato a poca distanza da Ermoupolis.