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Gelsenkirchen, cosa vedere nel cuore della Ruhr in Germania

Sono le ciminiere a spiccare nel profilo urbano, simbolo del grande sviluppo industriale che ha vissuto in passato, ma la città di Gelsenkirchen possiede anche molte attrazioni culturali e architettoniche tali da poter incuriosire i turisti. Situato nel cuore della Ruhr, una delle principali regioni della Germania dal punto di vista economico, il centro abitato è la tappa ideale per una visita forse un po’ insolita, ma senza dubbio ricca di sorprese.

Gelsenkirchen, tra miniere e industrie

La città di Gelsenkirchen si trova nel land della Renania Settentrionale-Vestfalia ed è uno dei centri principali della Ruhr, regione conosciuta soprattutto per la sua attività mineraria. Fu proprio grazie all’estrazione dei minerali e alla conseguente industria metallurgica che Gelsenkirchen divenne uno dei più importanti poli industriali dell’800: i suoi giacimenti di carbon fossile permisero a quello che, fino a quel momento, era solo un piccolo centro agricolo di trasformarsi in una grande realtà dall’immenso potere economico.

Proprio le antiche miniere, spesso riconvertite a nuovo uso, sono oggi parte dell’attrattiva della città, che fornisce interessanti spunti per il turismo industriale. Ad esempio, l’ex sala macchine della miniera di carbone dell’Oberschuir ospita frequentemente mostre di ogni tipo, spesso a tema minerario. È l’industria, in generale, a caratterizzare attualmente il panorama di Gelsenkirchen: le sue ciminiere, come già visto, fanno parte dello skyline e forse non siamo così abituati ad immaginare una città del genere come un luogo turistico. Ci sono invece tante sorprese ad attenderci.

Cosa vedere a Gelsenkirchen

Gelsenkirchen è molto più che una città industriale: è una delle capitali dello sport, dove ha sede un’importante squadra di calcio e uno stadio (la Veltins Arena) che è diventato protagonista degli Europei 2024 in Germania. Ma è anche un luogo della cultura, ricco di musei, gallerie e teatri. Il Museo d’Arte di Gelsenkirchen, situato nel quartiere Buer, vanta un’ampia collezione di opere appartenenti al modernismo classico, al costruttivismo e all’arte contemporanea. Mentre il villaggio degli artisti Halfmannshof è un vero centro d’avanguardia che accoglie esperti provenienti da tutto il Paese.

Per gli amanti dell’architettura, la città offre una piccola perla da scoprire: si tratta dell’Hans-Sachs Haus, costruito del 1927 da Alfred Fischer in stile Bauhaus. Dopo aver ospitato il municipio per molti anni, oggi è un edificio adibito ad uso uffici e contiene una grande sala concerti. Particolarmente affascinante è poi il Castello di Horst, splendido esempio di architettura rinascimentale che – secondo recenti scavi – risalirebbe addirittura al ‘200. Tra le sue sale sono esposti alcuni interessanti cimeli che raccontano la vita nel Rinascimento.

Nel centro storico si può poi ammirare la chiesa evangelica della Città Vecchia, costruita sulle ceneri dell’antico luogo di culto fondato nell’anno 1000, distrutto durante la guerra. L’edificio, realizzato dall’architetto Denis Boniver, presenta una suggestiva torre che spicca nel profilo di Gelsenkirchen. Infine, lo ZOOM Erlebniswelt è un grande zoo diviso in aree tematiche, ciascuna delle quali ospita animali provenienti da diversi continenti. È l’ideale per trascorrere una giornata all’aria aperta con i più piccini, alla scoperta delle più affascinanti creature del mondo (tra cui oranghi, leoni, orsi polari e bellissimi asini).

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Ercolano, riaperta ai visitatori l’antica spiaggia

L’antica spiaggia di Herculaneum, la prima all’interno di un parco archeologico, è stata finalmente riaperta al pubblico. I visitatori potranno passeggiare liberamente sull’intera superficie e immergersi nella magia della città lambita dal mare. Si conclude, così, un percorso pluriennale di attività multidisciplinari di ricerca, scavo archeologico, restauro, ingegneria e architettura, con l’arricchimento dell’esperienza di visita del Parco, puntando nel medio termine alla ricongiunzione dell’area archeologica principale con la Villa dei Papiri.

Come è rinata l’antica spiaggia di Ercolano: il progetto

L’antica Ercolano, città di mare, distrutta dall’eruzione del 79 d.C., rivive con la sistemazione finale, sull’onda di una progettazione donata dal Packard Humanities Institute nell’ambito del partenariato pubblico-privato denominato “Herculaneum Conservation Project” per restituire un’immagine il più possibile vicina a come si presentava prima che quel boato improvviso interrompesse lo scorrere quotidiano della vita alle falde del Vesuvio.

Negli ultimi decenni, l’area dell’antica spiaggia è stata progressivamente interessata da corrosione e decadimento, determinati da un insieme di fattori naturali legati alla veicolazione delle acque piovane e di risalita, che l’avevano trasformata in una zona paludosa con accumuli di acqua e vegetazione infestante e connessi pericoli di allagamento e impatti sulla conservazione del patrimonio.

Proprio a causa della complessità dei problemi da affrontare, è stato adottato un approccio multidisciplinare per restituire la spiaggia alla sua sicurezza e fruibilità, con la realizzazione di un’area percorribile e la valorizzazione del fronte a mare della città antica, offrendo così ai visitatori una percezione completamente rinnovata dell’antica Herculaneum. L’impianto di illuminazione contribuisce a valorizzare ancora di più il fronte mare della città antica durante le visite e gli eventi serali.

Visitatori nell'area dell'antica spiaggia di Ercolano

Fonte: Ansa

I visitatori potranno passeggiare liberamente sull’intera superficie dell’antica spiaggia di Ercolano

L’antica spiaggia di Herculaneum

La documentazione fotografica d’archivio legata ai lavori di scavo degli anni ’90 mostra la presenza, nella zona della spiaggia, di una piattaforma in tufo segnata da lunghe incisioni parallele che furono interpretate come segni lasciati nel tufo dalle chiglie delle barche. Indagini recenti hanno dimostrato che il litorale nel corso dei secoli ha più volte cambiato il proprio livello, alzandosi e abbassandosi almeno dal III secolo a.C. In quel momento il banco di tufo – roccia sedimentaria estratta per essere utilizzata come materiale di costruzione – era parzialmente fuori dal mare. Il progressivo abbassamento del livello del banco, a causa di fenomeni legati al vulcanesimo, insieme all’azione delle onde ha depositato le sabbie che hanno via via creato la spiaggia romana del 79 d.C.

L’antica spiaggia appariva come una distesa di sabbia vulcanica di colore nero da cui, in alcuni punti, emergeva la piattaforma tufacea sottostante. Era leggermente inclinata verso il mare, la cui linea di battigia doveva trovarsi pressappoco dove oggi termina l’area di scavo. Non vi si svolgevano solo attività marinare, ma era usata anche per raggiungere la città e per salire attraverso delle rampe verso le case affacciate direttamente sul mare, oltre che per rifornire di legna le Terme Suburbane.

Nella notte dell’eruzione del 79 d.C., sulla spiaggia c’erano più di 300 fuggiaschi, ma anche molti animali, tra cui muli e cavalli. A fine 2021, l’antica spiaggia ha restituito lo scheletro dell’ultimo fuggiasco di Ercolano, un uomo di circa 40/45 anni di età. Si trovava probabilmente in riva al mare o nelle aree della città soprastante, trascinato dalla forza dell’eruzione insieme ai suoi averi, conservati in una sacca di tessuto. Sulla spiaggia, oltre allo scheletro sono stati ritrovati moltissimi reperti di legno trascinati dal flusso piroclastico. Tutto questo rende gli scavi di Ercolano unici al mondo.

Scheletri nell'area dell'antica spiaggia di Ercolano

Fonte: Ansa

Gli scheletri dei fuggiaschi di Ercolano, durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
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Budapest, le esperienze da fare in due giorni

Budapest è una città creativa, vibrante, dal fascino magnetico. Qui, moderno e antico si incontrano creando atmosfere uniche che possono essere vissute appieno anche durante un viaggio di un weekend. I café storici, considerati tra i più belli al mondo, sono affiancati da realtà moderne specializzate in produzioni di qualità, mentre gli edifici gotici, di una bellezza senza tempo, ospitano negozi particolari creando un dialogo continuo tra passato e presente.

La capitale ungherese può essere facilmente raggiunta dall’Italia grazie ai tanti voli con partenza dagli aeroporti principali ed è la meta perfetta anche solo per una fuga di due giorni. Ma quali sono le esperienze da fare quando si hanno pochi giorni per visitarla? In questo articolo consigliamo le cose da non perdere per chi la scopre per la prima volta.

Cosa vedere a Budapest in due giorni

Prima di cominciare a raccontarvi le migliori cose da fare a Budapest in due giorni, dovete sapere che la città è divisa in due dal possente Danubio: da un parte c’è la zona collinare di “Buda“, dall’altra quella pianeggiante di “Pest“, collegate da ben 9 ponti. Entrambe possono essere scoperte tranquillamente a piedi, seppur la città vanti un ottimo sistema di trasporto pubblico composto dai tram e dalla metro.

Di seguito consiglieremo le cose più belle da vedere in entrambe le zone, contraddistinte da atmosfere e identità diverse: in origine, infatti, Buda e Pest erano due città distinte. Buda è stata la capitale del regno d’Ungheria dal 1361 al 1541 e dal 1703 al 1784. Fu solo nel 1873 che venne unita alle città di Óbuda e Pest per formare quella che oggi conosciamo come Budapest.

Primo giorno

Cosa vedere il primo giorno a Budapest? Una delle attrazioni più iconiche della città è sicuramente il Bastione dei Pescatori. Situato a Buda, prende il nome dal quartiere sottostante dove un tempo i pescatori vendevano le loro merci ed è considerato un luogo magico sia perché garantisce una delle migliori viste sulla città che per l’atmosfera fiabesca offerta. Il bastione sembra un castello uscito dalle fiabe, una location mozzafiato che consigliamo di visitare la mattina presto per averla, più o meno, tutta per voi. Qui è presente anche Matthias Church, la chiesa cattolica più famosa della capitale contraddistinta da un tetto colorato e realizzata in stile neogotico.

Dopo esservi goduti questo posto suggestivo, attraversate Széchenyi Chain Bridge, il primo ponte in pietra a collegare Buda e Pest, e raggiungete un monumento fondamentale per conoscere una parte della storia cittadina. A pochi metri dal Parlamento sono presenti “Le Scarpe sul Danubio“, un memoriale realizzato nel 2005 in onore dei 20.000 ebrei ungheresi giustiziati nell’inverno ’44-’45 sulle rive del fiume dai miliziani del Partito delle Croci Frecciate, ai quali era stato chiesto di togliere le scarpe prima di venire sparati. Una volta qui, dirigetevi verso il Palazzo del Parlamento: ci son voluti ben 17 anni per costruirlo, dal 1885 al 1902, e questo aspetto si rivede nei diversi stili che lo caratterizzano, ossia il barocco, il gotico e il rinascimentale.

Impossibile terminare il primo giorno senza provare alcune delle specialità tipiche di Budapest. Durante il giorno consigliamo di assaporare lo street food da Street Food Karavan, un cortile colorato con stand diversi dove provare il làngos, una pizza fritta dalla forma rotonda arricchita da ingredienti diversi, dai formaggi (nella sua versione classica) alle verdure e ai salumi. Per cena, invece, concedetevi un pasto completo a base di gulash, probabilmente il piatto più amato in questa zona d’Europa.

Bastione dei Pescatori

Fonte: iStock

L’iconico Bastione dei Pescatori a Budapest

Secondo giorno

Cominciate il vostro secondo giorno alla scoperta di Budapest salendo sulla Basilica di Santo Stefano che, con i suoi 96 metri d’altezza, è considerato l’edificio religioso più grande dell’Ungheria e, insieme al Palazzo del Parlamento, il più alto di Budapest. Questa non è una coincidenza perché ai tempi, questa parità in termini di altezza, simboleggiava l’uguaglianza fra l’importanza del potere laico e quello spirituale in città. Dopo aver ammirato la città dall’alto, scendete e dirigetevi verso un’altra attrazione imperdibile della capitale: il Mercato Centrale.

A Budapest ci sono ben 5 mercati risalenti alla fine dell’Ottocento, ma quello centrale rappresenta il più importante sia per la sua grandezza che per i prodotti venduti al suo interno. Questo è il luogo perfetto dove acquistare souvenir di ogni tipo, dalle spezie (immancabile la famosa paprika) ai classici oggetti turistici come calamite, cartoline e tante altre proposte perfette da portare a casa con voi. Al piano di sopra troverete anche alcuni stand dove assaggiare delle specialità tipiche a prezzi economici.

Il pomeriggio del secondo giorno dedicatelo al relax: Budapest è famosa per le sue storiche terme! Contraddistinte da un fascino antico e decadente, rappresentano un must per chiunque visiti la capitale. Le tre più famose sono Rudas, amata soprattutto per la sua vasca panoramica all’aperto, Gellert, le terme con gli interni più belli, e Széchenyi, la più grande e dotata di un ampio spazio all’aperto che viene vissuto dai residenti e dai turisti soprattutto d’estate.

Quando vi siete rilassati abbastanza, terminate la vostra giornata con un’indimenticabile serata ai Ruins Bar. Si tratta di edifici vecchi e abbandonati trasformati in bar unici, perfetti per immergersi nella movida notturna della città. I Ruin Bar sono tanti, ma se avete solo due giorni, l’indirizzo che vi consigliamo di non perdere è Szimpla Kert, tra i primi a essere stato costruito in città e caratterizzato da arredi particolari e originali.

Terme Budapest

Fonte: iStock

Le terme Szechenyi a Budapest
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Ventimiglia, porta d’Italia e meta di turismo da scoprire

Città di confine e porta d’ingresso per l’Italia il soprannome è “Porta fiorita d’Italia”) Ventimiglia è una deliziosa meta di turismo che offre attrattive non soltanto d’estate ma tutto l’anno. Grazie al suo clima mite, infatti, si può godere delle sue tante (ebbene sì) attrattive in ogni stagione. Certo, l’estate è il momento in cui Ventimiglia si riempie di turisti che vi soggiornano o che sono anche solo di passaggio.

Tanti i francesi che arrivano anche solo per qualche ora e che amano approfittare della buona cucina ligure (e italiana più in generale) offerta dai ristoranti lungomare o nel centro storico, ma che vengono anche per fare shopping (il mercato del venerdì è sempre super affollato di turisti). Sono sempre più numerosi anche gli italiani che scelgono come meta delle loro vacanze estive questa deliziosa cittadina della Riviera di Ponente. Negli ultimi anni, infatti, Ventimiglia ha ampliato la propria offerta turistica e ha riqualificato la zona storica e portuale (alcuni lavori sono ancora in corso) e migliorato i servizi.

La Marina di Ventimiglia

Già da un paio di anni è stata inaugurata la nuova Marina di Ventimiglia. La società SBM, che gestisce il vicino porto del Principato di Monaco, ha investito nella realizzazione del nuovo porto turistico di Cala del Forte, uno dei più avanzati, meglio equipaggiati e sicuri porti del Mar Mediterraneo, mentre il fondo BDF, gestito da Namira Sgr, sta trasformando la Marina di Ventimiglia in una destinazione turistica e residenziale “a cinque stelle”, con una rinnovata offerta di intrattenimento, ristorazione e anche residenziale di altissimo profilo. Ma non è tutto, proprio di recente, l’imprenditore Flavio Briatore, che già possiede un locale nella vicina Montecarlo, ha annunciato di voler aprire un Twiga anche qui, per la precisione nella vicina Baia Benjamin, uno dei punti di mare più belli della zona.

Il borgo storico di Ventimiglia

La cittadina di mare è incorniciata dalle storiche case dei pescatori color pastello dell’antico borgo di Ventimiglia che dominano dall’alto. Su tutte spicca il campanile dell’antica Cattedrale di Santa Maria Assunta, sovrastato a sua volta dal Forte dell’Annunziata del XVI secolo che oggi ospita il Museo Civico Archeologico intitolato a Girolamo Rossi, lo scopritore della città romana di  Albintimilium, un sito archeologico che si trova nella vicina Nervia. Questa zona vecchia della città sovrastante Cala del Forte è Ventimiglia Alta, e sta subendo un’importante rigenerazione urbana tanto che hanno già aperto nuovi locali con affacci panoramici mozzafiato. Molti, però, anche i luoghi che ricordano il brillante passato di questa antica città romana quando fu un importante crocevia commerciale e culturale, a testimonianza del quale resta l’imponente Teatro romano del II secolo d.C., uno dei meglio conservati dell’Italia settentrionale, ma ancora poco conosciuto, contemporaneo di ciò che resta delle antiche terme romane. Nell’Antiquarium sono esposti numerosi reperti recuperati dagli scavi archeologici realizzati a partire dalla fine dell’Ottocento. Tra le mura millenarie del centro storico, infatti, ancora oggi si cela un tesoro senza pari: chiese secolari, oratori, conventi e palazzi nobiliari che testimoniano l’eleganza delle epoche passate.

Con l’apertura della linea ferroviaria, nel XIX secolo Ventimiglia diventò meta di intellettuali, scrittori, pittori (Claude Monet dipinse tutta una serie di quadri con soggetto questa costa), poeti e botanici (soprattutto anglosassoni), innamorati del clima mite tutto l’anno e di un paesaggio mediterraneo capace di emozionare e stimolare creatività e ingegno. Ventimiglia divenne loro patria di adozione e la impreziosirono con i giardini botanici delle ville d’epoca, che oggi sono il suo fiore all’occhiello. I più famosi sono i Giardini botanici Hanbury, sul promontorio della Mortola, nel territorio di Ventimiglia, fondati nel 1867 da Sir Thomas Hanbury, dove crescono eucalipti, acacie, bambù, erbe aromatiche, rose, peonie e agrumi tra splendidi elementi architettonici dove la flora mediterranea ed esotica si sposa con l’architettura romantica.

Ventimiglia, Liguria

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Bella vista panoramica di Ventimiglia

Gli eventi dell’estate a Ventimiglia

Se l’italianità, l’enogastronomia tipica ligure e l’ospitalità sono garanzie fondamentali per attrarre turismo (che è aumentato del 25% nel 2024 da gennaio a maggio), gli eventi e lo spettacolo non sono da meno. Da qualche anno anche il calendario estivo si è infittito con importanti appuntamenti come concerti, mostre con artisti internazionali, rassegne teatrali e l’evento clou dell’estate, l’agosto medioevale. L’estate 2024 prevede oltre cento appuntamenti per ogni fascia di età, compresi eventi sportivi e visite guidate alla città.

Le spiagge di Ventimiglia e dintorni

La città di Ventimiglia ha una sua lunga spiaggia perfetta per le famiglie che vogliono godere di ampi spazi e di tutte le comodità possibili e immaginabili per trascorrere una vacanza al mare nel più totale relax, dagli stabilimenti balneari ai bar e ristoranti lungomare, non manca proprio nulla. Questa zona di Liguria fa parte del Santuario dei Cetacei Pelagos, un’area marina protetta di straordinaria importanza, condivisa tra Italia, Francia e Principato di Monaco, dove è possibile avvistare delfini, balene e una ricca biodiversità marina.

spiaggia balzi rossi ventimiglia

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La spiaggia dei Balzi Rossi al confine tra Italia e Francia

Poi ci sono le calette più riservate e dalle acque limpide, raggiungibili percorrendo sentieri sterrati o ripide scalinate, come Le Calandre, con la sabbia fine, Baia Benjamin (nella frazione di Mortola, un’area protetta con una grotta sottomarina da cui sgorga una sorgente d’acqua dolce, la Polla di Rovereto), Muru Russu, la Spiaggia di Orengo, la Spiaggia del Darsenún con la Punta d’u Darsenùn, quella naturista dei Trei Brechi o, proprio sul confine con la Costa Azzurra, quella spettacolare anche se molto piccola di Balzi Rossi, tra rocce e macchia mediterranea. E proprio qui, fronte mare, ci sono delle grotte che raccontano la vita dell’uomo di 25.000 anni fa. Le Grotte dei Balzi Rossi sono uno dei luoghi più emblematici della storia dell’uomo in Europa. Il Museo dei Balzi Rossi, ideato da Sir Hanbury nel 1898 ma terminato di essere allestito solo nel 1994, celebra l’importanza di questo sito archeologico.

Il treno storico che porta a Ventimiglia

A partire da agosto 2024, si potrà raggiungere Ventimiglia anche a bordo di un treno storico, l’Espresso Riviera, il più scenografico del Mediterraneo. Questo nuovo itinerario parte dalla Stazione Centrale di Milano e, dopo aver attraversato Pavia, Varazze, Savona, Albenga, Alassio, Sanremo, Bordighera e il litorale della Riviera dei Fiori ligure, giunge al confine con la Costa Azzurra. Sarà possibile salire a bordo di questo affascinante convoglio nei weekend che vanno dal 3 agosto al 29 settembre. Il treno consente di riscoprire il piacere di viaggiare in completa serenità e privacy: a disposizione dei passeggeri sono previsti i compartimenti salottino per non più di quattro – sei persone, dotati di grandissimi finestrini che lasceranno scorgere panorami molto suggestivi. Non mancheranno un’esclusiva carrozza ristorante con menù e piatti che seguono la stagionalità e la tipicità della cucina made in Italy e il bar di bordo per rilassarsi. In più, saranno assolutamente i benvenuti anche gli amici a quattro zampe e, chi lo desidera, può portare anche la propria bicicletta o l’attrezzatura sportiva. I biglietti sono già in vendita con prezzi a partire da 29,50 euro.

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Vacanze a Zante: le 5 spiagge da non perdere

Ci sono luoghi leggendari, nel mondo, e talmente tanto belli che spesso e volentieri sembrano pezzi di paradiso caduti candidamente sulla Terra. Per fortuna ne esistono ancora moltissimi, e alcuni di questi non si trovano nel nostro Paese, mentre altri non sono affatto distanti dello Stivale. È il caso di Zante, spettacolare isola della Grecia dove, secondo la leggenda, è nata Venere. Scopriamo insieme le 5 spiagge più belle di questo affascinante lembo di terra.

Zante, informazioni utili

Zante, che spesso viene chiamata anche Zacinto, è conosciuta come l’isola in cui, probabilmente, è venuta al mondo la Dea Venere. Ma non solo, perché è anche la culla del poeta Ugo Foscolo, che proprio ad essa dedicò il suo componimento più celebre.

Quest’isola immersa in un Mediterraneo dai colori da favola, un tempo era poco frequentata, mentre oggi è una delle mete più amate di tutto il Paese Ellenico. Non vi sorprenderà sapere, quindi, che sembra possedere due anime diverse – ma entrambe affascinanti -: c’è la Zante mondana e chiassosa che si fa sentire sulle sue coste orientali e meridionali, ma anche quella più rilassata e autentica che caratterizza le regioni occidentali e centrali.

Tante sono le cose da vedere, ma senza ombra di dubbio molti viaggiatori la scelgono per le sue spettacolari spiagge e per il limpido mare da cui sono lambite. Sono davvero tante, ma noi di SiViaggia abbiamo cercato di selezionare le 5 più belle.

La natura di Zante

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Un angolo di Zante visto dall’alto

La Spiaggia del Relitto, simbolo di Zante

Basta fare una ricerca rapida su Google con la parola chiave “Zante” per essere inondati dalla foto di questo luogo dell’isola che pare incantato: la Spiaggia del Relitto. Ormai simbolo di Zante, è chiamata anche Navagio e probabilmente è uno dei posti più fiabeschi di tutta la Grecia.

Situata nella zona nord-occidentale, è caratterizzata da un mare profondo e cristallino che accarezza lentamente una sabbia così bianca da volercisi sdraiare sopra persino senza asciugamano. Ma non è solo questo a colpire perché, come dice il suo nome, qui risposa lo scheletro di un’antica imbarcazione: è la nave Panagiotis, che da queste parti terminò il suo viaggio nell’ormai lontano 1983.

I visitatori amano salire sulle scogliere circostanti, in modo da poter osservare questa spiaggia dove il bianco incontra l’azzurro da un punto di vista speciale. Tuttavia, è importante tenere a mente che, anche a causa del turismo di massa, questo è un posto della Grecia in pericolo, a tal punto che in questi ultimi anni si stanno valutando una serie di limitazioni per evitare di perderla per sempre.

La Spiaggia di Plakaki, un angolo di paradiso

Pur essendo spesso invasa turisti, la meravigliosa isola di Zante conserva ancora alcuni angoli poco noti e in cui la sua bellezza è davvero al massimo. Ne è un esempio la Spiaggia di Plakaki, che sorge lungo costa occidentale. Caratterizzata da rocce bianche e ripide che sembrano tuffarsi con leggiadria in acque delle mille sfumature di verde, si trova a poca distanza dal piccolo paese di montagna di Agalas, dal quale si può raggiungere solo a piedi attraversando un sentiero tortuoso letteralmente scavato nella roccia.

Spiaggia di Plakaki, Grecia

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Le meravigliose rocce della Spiaggia di Plakaki

Occorre fare una bella “sfacchinata”, quindi, ma il suo straordinario aspetto, il suo essere quasi completamente privo di persone e il suo animo così selvaggio ripagheranno, senza ombra di dubbio, qualsiasi fatica.

La Spiaggia di Agios Sostis, un’isola nell’isola

Sì, avete letto bene: Agios Sostis (chiamata anche Cameo Island) è davvero un’isola nell’isola. A Sud di Zante, e collegata ad essa tramite un suggestivo ponte in legno, questo piccolo lembo di terra è particolarmente amato perché qui vengono a nidificare le tartarughe Caretta Caretta. Un tempo questo isolotto era parte di Zante stessa, ma poi un giorno, a causa di un terremoto, si staccò per trasformarsi in una vera e propria meraviglia alla quale non si può resistere

Proprio qui, inoltre, prende vita una suggestiva spiaggia di sabbia dorata impreziosita da svettanti pini e grotte, che a loro volta sono circondati da un mare trasparente e delle mille tonalità di blu. Attenzione però, perché quando si avvicina la sera tutto cambia, perché Agios Sostis accende le sue luci e si trasforma in una sorta di discoteca all’aperto.

Agios Sostis Zante

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Veduta dell’alto di Agios Sostis

La Spiaggia di Gerakas, davvero unica

Avete presenti le liste delle 10 cose da vedere assolutamente quando si visita un luogo? Ecco, la Spiaggia di Gerakas è una di quelle da inserire nel proprio itinerario di viaggio quando la destinazione scelta è Zante. Si tratta della spiaggia più a Sud dell’isola, che si presenta al viaggiatore come una lingua di sabbia che termina al ridosso di un promontorio argilloso. In più la natura circostante, manco a dirlo, rende questo angolo di Zante ancor più suggestivo.

Situata all’interno del Parco Marino di Zante, è anch’essa la casa di tanti nidi di tartaruga, e per questo la sua parte posteriore è chiusa al pubblico. Dal mare pulito e trasparente, offre un fondale basso che è l’ideale anche per i bambini, ma è bene sapere che per proteggerla sono in vigore alcune restrizioni, come ad esempio gli orari di accesso.

Spiaggia di Gerakas, Zante

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La bellissima Spiaggia di Gerakas

La Spiaggia di Porto Limnionas, il “fiordo” di Zante

No, non è un vero e proprio fiordo ma senza ombra di dubbio lo ricorda: parliamo della Spiaggia di Porto Limnionas. Si tratta infatti di un’insenatura molto lunga circondata da alte pareti rocciose che fanno da terrazze naturali. Perfetta per lo snorkelling, è anche il luogo più indicato per coloro che alla sabbia preferiscono le rocce, a loro volta accarezzate da un mare cristallino e splendido.

Anche qui bisogna prestare un po’ di attenzione però, perché le sue acque possono risultare un po’ fredde in alcuni punti in quanto vi sono sorgenti di acqua dolce che fuoriescono dal sottosuolo. Ciò non toglie, tuttavia, che questo angolo di terra di Zante sia uno dei più selvaggi e incredibili di tutta l’isola.

Spiaggia di Porto Limnionas, Zante

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Tutto l’incanto della Spiaggia di Porto Limnionas
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Fino a 30.000 euro per vivere in Toscana: come fare

Fuggire dal caos cittadino per andare a vivere in montagna, immersi nella natura e nei suoi ritmi lenti, respirando aria pulita, riscoprendo il piacere delle cose autentiche e la bellezza dei paesi che sono rimasti sospesi nel tempo. Un sogno per molti che potrebbe diventare una realtà accessibile, grazie a un bando che permette di ricevere fino a un contributo di 30 mila euro per comprare casa, se ci si trasferisce in un piccolo comune montano della Toscana, al di sotto di 5000 abitanti. Scopriamo quali sono i requisiti per accedere.

Il contributo per chi va a vivere sulle montagne toscane

Per quanto affascinante sia la vita nei borghi di montagna, purtroppo deve fare i conti con il problema dello spopolamento, in particolare da parte dei giovani che cercano lavoro e opportunità altrove. Proprio per questo, gli enti continuano a cercare e a mettere in atto nuovi interventi per far sì che si possa arginare questo fenomeno e mantenere vive comunità, luoghi e tradizioni uniche.

In quest’ottica, la Regione Toscana ha pubblicato il bando ‘Residenzialità in montagna 2024’, finalizzato a favorire e incentivare il ripopolamento e la rivitalizzazione socio-economica delle aree montane toscane, agendo in contrasto alla marginalizzazione di una grande risorsa ambientale e culturale.

Il contributo richiesto potrà andare da un minimo di 10 mila a un massimo di 30 mila euro. Non potrà in ogni caso essere superiore al 50% del totale delle spese sostenute per i costi connessi all’acquisto dell’immobile e relative pertinenze. Il bando ha una dotazione di 2 milioni e 800 mila euro del Fondo sviluppo montane italiane (Fosmit).

A chi è rivolto il bando ed entro quando presentare la domanda

Per poter partecipare al bando della Regione Toscana ‘Residenzialità in montagna 2024’ è fondamentale essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere cittadini italiani o di altro Stato dell’Unione Europea oppure extracomunitari titolari di un permesso di soggiorno di durata non inferiore ai 10 anni;
  • essere maggiorenni;
  • essere residenti in un comune italiano risultante non montano dall’ultimo dato Istat ufficiale disponibile alla data di adozione del decreto dirigenziale di approvazione del bando.

La richiesta di contributo può essere presentata entro e non oltre le ore 13:00 del 27 luglio 2024, esclusivamente online, tramite il modulo disponibile sul sito della Regione Toscana. Per accedere all’applicazione web dedicata è necessario autenticarsi utilizzando Carta Nazionale dei Servizi (CNS), Sistema pubblico di identità digitale (Spid) o Carta di identità elettronica (Cie).

Per Stefania Saccardi, vicepresidente e assessora alle Aree Interne, le montagne toscane “sono territori dalla bellezza unica con borghi da riscoprire che pagano però lo spopolamento. Decidere di vivere in uno di questi Comuni è dunque una sfida e un’opportunità soprattutto per i giovani e il bando, dando una possibilità concreta alla montagna, offre anche l’occasione di una scelta di vita nuova”.

In Toscana ci sono 119 borghi sotto i 5.000 abitanti, oggi sempre più minacciati da spopolamento e calo demografico. Tra questi, una decina ha aderito alla firma del Patto per il futuro dei piccoli Comuni volto a promuovere la transizione ecologica, la rigenerazione e l’innovazione promosso dalla campagna “Voler bene all’Italia” di Legambiente. Si tratta di Fivizzano, Uzzano, Pescaglia, Bibbona, Gambassi Terme, Casole d’Elsa, San Romano in Garfagnana, Villa Collemandina, Marciano della Chiana.

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Nasce una nuova compagnia aerea in Europa

Il panorama europeo delle compagnie aeree, già a dir poco ricco, vede ora una new entry che debutterà a giorni: si tratta di Lufthansa City Airlines, controllata del gruppo Lufthansa che effettuerà voli a corto e medio raggio in Germania (e non solo). Il primo decollo è previsto per il 26 giugno 2024, ma nel giro di qualche mese il network si amplierà notevolmente, introducendo diverse mete in tutta Europa. Scopriamo quali sono le rotte della nuova compagnia e tutte le novità in arrivo.

Lufthansa City Airlines: la nuova compagnia aerea

Lufthansa continua ad arricchire la sua offerta per i passeggeri, introducendo una nuova linea aerea che si occuperà principalmente di trasporto regionale, con futuro ampliamento verso diversi Paesi europei. Si tratta di Lufthansa City Airlines, che debutterà il 26 giugno 2024 con un volo diretto da Monaco a Birmingham (nel Regno Unito). Da non confondersi con la “collega” Lufthansa CityLine, anch’essa appartenente allo stesso gruppo e attiva su tratte regionali, ma fondata nientemeno che negli anni ’50.

La nuova compagnia aerea avrà come base gli aeroporti di Monaco e Francoforte, e almeno in un primo momento si concentrerà solamente sul trasporto regionale, effettuando nuovi collegamenti a corto e medio raggio in Germania. Le prenotazioni sono già aperte: inizialmente, Lufthansa City Airlines opererà sui voli in coincidenza per la compagnia aerea principale. Si prevede che questa novità porti un grande cambiamento nel settore dei trasporti aerei in Europa. Lufthansa ritiene infatti che la sua nuova associata servirà mercati ancora non coperti, aiuterà a ridurre i costi e rafforzerà la competitività tra vettori a corto raggio.

Le rotte previste e la flotta

Lufthansa City Airlines inizierà ad operare non solo entro i limiti regionali, ma anche introducendo alcune mete a medio raggio. A livello nazionale, le prime rotte coperte saranno quelle verso Berlino, Brema, Colonia, Bonn, Düsseldorf, Amburgo e Hannover. Il network europeo, almeno in questi primi mesi, sarà piuttosto ristretto: sono previsti voli solo per Bordeaux (Francia), Birmingham e Manchester (Regno Unito). La situazione dovrebbe cambiare velocemente, tanto che nel 2025 la rete di collegamenti diventerà molto più ampia.

Per il prossimo futuro, dunque, sono già state adocchiate nuove destinazioni: Parigi Charles de Gaulle, Tolosa-Blagnac e Lione-Saint Exupéry (Francia), Bilbao e Barcellona (Spagna), Praga (Repubblica Ceca), Lubiana (Slovenia), Zagabria (Croazia), Cracovia (Polonia), Belgrado (Serbia), Sofia (Bulgaria), Bucarest (Romania), Helsinki (Finlandia), Göteborg-Landvetter (Svezia), Oslo (Norvegia), Dublino (Irlanda) e Lussemburgo. Ancora nessuna rotta prevista per l’Italia, ma è probabile che ci attendano ulteriori novità in merito.

Per quanto riguarda la flotta, Lufthansa City Airlines ha già pronti alcuni aeromobili della famiglia A320 per i suoi primi voli. Ma anche in questo caso la previsione è quella di un importante ampliamento: sono già stati ordinati 40 nuovi Airbus A220-300, che hanno una maggior efficienza dal punto di vista dei consumi (e come ben sappiamo, Lufthansa punta da molto tempo ad una svolta ambientalista). I passeggeri potranno ritrovare il prodotto e l’offerta di servizi Lufthansa anche a bordo della nuova compagnia aerea, che però effettuerà solamente voli a corto e medio raggio.

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10 piatti tipici della Macedonia del Nord da provare assolutamente

Ogni piatto della Macedonia del Nord racconta una storia di influenze mediterranee, mediorientali e ottomane, dove i sapori si mescolano dando vita a un’armonia di gusti autentici e sorprendenti. Gustare la cucina macedone significa immergersi in una coinvolgente esperienza sensoriale, dove ogni boccone offre un assaggio della storia e dell’anima di questa affascinante nazione balcanica. Ecco 10 piatti tipici da provare assolutamente durante un viaggio nella Macedonia del Nord.

1.Tavce Gravce

Piatto iconico della cucina della Macedonia del Nord, il tavce gravce è il comfort food per eccellenza e un simbolo dell’identità culinaria del paese. Le origini di questa casseruola di fagioli bianchi cotti in una salsa di pomodoro e spezie varie come paprika, prezzemolo, alloro, risalgono ai tempi antichi, quando i fagioli erano una fonte di nutrimento fondamentale per le popolazioni balcaniche. Tutti gli ingredienti del tavče gravče vengono cotti lentamente in una casseruola di terracotta, conferendo al piatto il suo caratteristico sapore e aroma. Pur trattandosi di un piatto vegetariano, esistono diverse varianti regionali del tavče gravče in tutta la Macedonia del Nord, alcune delle quali prevedono l’aggiunta di carne come pancetta o salsiccia per arricchire ulteriormente la pietanza.

2.Kebapi

I kebapi, conosciuti anche come cevapi, sono piccoli kebab di carne macinata grigliata, molto popolari nella cucina dei Balcani e in particolare nella Macedonia del Nord. Le origini dei kebapi risalgono all’epoca ottomana, quando le tecniche culinarie turche si diffusero nella regione, influenzando profondamente la gastronomia locale. Tradizionalmente, i kebapi vengono preparati con carne di manzo e agnello, mescolata con spezie come aglio, sale, pepe e talvolta paprika, modellati a mano e poi grigliati su una fiamma viva fino a ottenere una crosticina dorata e un interno succulento. Da assaggiare assolutamente, accompagnati da cipolle fresche, ajvar, pane pita e contorni come formaggio bianco o insalata di cavolo.

3.Ajvar

L’ajvar è la salsa tradizionale della Macedonia del Nord, apprezzata per il suo sapore ricco e la sua versatilità in cucina. Gli ingredienti principali di questa deliziosa crema sono i peperoni rossi arrostiti, che le conferiscono il caratteristico colore vivace e il sapore dolce e affumicato, e poi melanzane, aglio, olio di girasole, aceto e sale. Pelati e sminuzzati, gli ortaggi vengono cotti lentamente con l’aglio e agli altri ingredienti, mescolando continuamente per ottenere una consistenza liscia e cremosa. Potete gustare l’ajvar spalmato sul pane, come condimento per carni e verdure, ma anche come ingrediente in diverse ricette.

4.Pastrmajlija

Conosciuta anche come “pizza macedone”, la pastrmajlija è una specialità che ha profonde radici nella tradizione culinaria della Macedonia del Nord. Simbolo della generosità e dell’ospitalità macedone, è il piatto per eccellenza delle festività e delle celebrazioni familiari. La pastrmajlija prende il nome dalla pastrma, carne essiccata e salata che in origine veniva utilizzata come ingrediente principale. Sopra una base di pasta di pane vengono disposti pezzi di carne di maiale o agnello precedentemente marinati con spezie come paprika e pepe, quindi cotta in forno fino a quando la crosta diventa dorata e croccante e la carne risulta tenera e succulenta. Un piatto da mangiare caldo, condividendolo con amici e familiari.

Tulumba, Macedonia del Nord

Fonte: iStock

Tulumba, dolce tipico della Macedonia del Nord

5.Sopska Salata

La sopska salata è un’insalata fresca e colorata, molto apprezzata in Macedonia del Nord e nei Balcani per la sua semplicità e il sapore rinfrescante. Provatela come leggero pasto estivo o come contorno per accompagnare piatti di carne grigliata. E’ a base di pomodori maturi, cetrioli, peperoni verdi o rossi, cipolle e formaggio bianco brinza o feta, tagliati e mescolati in una ciotola capiente. Su tutto viene generosamente cosparso altro formaggio bianco, sbriciolato o grattugiato, quindi la salata viene condita con olio di oliva, aceto (facoltativo), sale e pepe.

6.Pindur

Il pindur è una salsa tradizionale che si trova spesso sulle tavole della Macedonia del Nord, simile all’ajvar ma con alcune differenze che lo rendono unico. E’ un mix di peperoni, pomodori e melanzane arrostiti, il che gli conferisce un gusto leggermente più dolce e acido e una consistenza diversa. Gustatelo come contorno, spalmato sul pane fresco o come condimento per carne grigliata, pesce e verdure.

7.Turli Tava

Amata per la sua semplicità e la ricchezza di sapori, la turli tava è un pasto completo perfetto per le riunioni e le celebrazioni familiari. Si cucina mescolando una varietà di verdure come patate, melanzane, zucchine, pomodori e peperoni, tagliati a fette o a cubetti, con carne di agnello, maiale o pollo, a seconda delle preferenze regionali e personali. Il tutto viene aromatizzato con aglio, prezzemolo, paprika dolce o piccante, e olio d’oliva, quindi la turli tava viene cotta lentamente in una terracotta o in una pentola da forno, consentendo agli ingredienti di amalgamarsi e sviluppare sapori complessi.

8.Tulumba

Dolcetti di origini turche, ma diventati una ricetta tradizionale della Macedonia del Nord e di tutta l’area balcanica. I tulumba sono pasticcini fritti a forma di bastoncini, simili a churros, ma più corti e sottili, una prelibatezza da assaporare a fine pasto. Preparati con un semplice impasto di farina, burro o olio, uova, sale e acqua, vengono fritti in olio fino a quando non diventano dorati e croccanti. Quindi immersi in uno sciroppo di zucchero caldo, aromatizzato con succo di limone o arancia, e decorati con zucchero a velo o noci tritate che li rendono ancora più golosi.

9.Baklava

Forse il dolce più famoso dei Balcani e di tutto il Medio Oriente, con origini nell’Impero Ottomano, in Macedonia del Nord la baklava ha una lunga storia culinaria e non può mancare sulla tavola delle feste e delle occasioni speciali. E’ composto da strati sottili di pasta fillo, burro fuso, noci o mandorle tritate, che vengono alternati e poi cotti al forno fino a diventare dorati e croccanti. Una volta cotta, la baklava viene imbevuta di sciroppo dolce di acqua e zucchero, spesso arricchito con aromi come acqua di rose o di arancia, che rende il tutto una vera delizia per il palato.

10.Kozinjak

Il kozinjak è un pane dolce simbolo delle festività pasquali ortodosse nella Macedonia del Nord, dove rappresenta il calore della tradizione domestica e il rispetto per le radici culturali e religiose del paese. L’impasto a base di farina, uova, latte, burro, zucchero, lievito e vaniglia viene formato in panetti o intrecciato a forma di corona. Una volta cotti in forno, i kozinjaci vengono decorati con zucchero a velo o glassa e arricchiti con frutta secca come noci o mandorle.

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Fiumicino sempre più digitale: i nuovi servizi per i passeggeri

Novità a portata di click per i viaggiatori della Capitale. Aeroporti di Roma (ADR) ha lanciato due innovativi servizi digitali nello scalo “Leonardo da Vinci” di Fiumicino. I passeggeri potranno ricevere aggiornamenti via Whatsapp sullo stato del volo in partenza e visualizzare in tempo reale sul proprio smartphone le operazioni di imbarco al gate, grazie all’intelligenza artificiale. Due nuovi strumenti ideati per rendere più semplice la vita di chi si mette in viaggio.

I nuovi servizi digitali per i passeggeri dell’aeroporto di Fiumicino

Il servizio chatbot via WhatsApp consente ai passeggeri di ottenere notifiche sullo stato dei voli in tempo reale e informazioni dettagliate su tutti i servizi erogati nello scalo di Fiumicino. Basta inquadrare un QR Code riprodotto nella sezione inferiore dei Monitor info voli, per accedere a una chat dedicata in cui un assistente virtuale risponderà alle domande e si potrà controllare lo stato del proprio volo in ogni momento senza dover consultare i display del terminal.

In questo modo, i passeggeri avranno la possibilità di semplificare e ottimizzare la propria permanenza in aeroporto. Inoltre, attraverso la chatbot di “Digiport” si può accedere alle informazioni aggiornate su tutti i servizi offerti da Aeroporti di Roma. Un servizio che, in fase sperimentale da pochi giorni a Fiumicino, è già stata usato da quasi 1.000 passeggeri al giorno.

La novità per l’imbarco extra-Schengen

Un’altra novità tecnologica lanciata dalla la società che gestisce gli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampino, riguarda i 14 gate E11-E24 dell’area di imbarco extra-Schengen “Molo E” del “Leonardo da Vinci”. Si tratta del servizio di “Smart Boarding”. Ecco come funziona: attraverso un sistema di microcamere coordinate dall’intelligenza artificiale raccoglie e processa in tempo reale dati sulle operazioni di imbarco. In questo modo, i viaggiatori, accedendo tramite QR Code, potranno visualizzare dal proprio dispositivo il live-streaming dell’avanzamento del proprio volo, tra cui aggiornamenti dettagliati sulla percentuale di completamento dell’imbarco, scegliendo così liberamente quando mettersi in fila e vivendo al meglio la propria esperienza in aeroporto.

I nuovi servizi degli Aeroporti di Roma rientrano nella strategia del Gruppo Mundys, che considera l’innovazione una delle principali leve di sviluppo. L’obiettivo è di accelerare sulla strada della digitalizzazione per migliorare l’esperienza dei viaggiatori del “Leonardo da Vinci”. L’aeroporto è stato premiato come il migliore d’Europa per il settimo anno consecutivo dall’Airport Council International (ACI) World, l’associazione internazionale degli aeroporti di tutto il mondo. L’elemento principale che ha fatto pendere la bilancia a favore dello scalo di Fiumicino è la facilità di spostamento per i viaggiatori al suo interno dello scalo, la consapevolezza ambientale e il customer care.

“Con questi nuovi servizi proseguiamo nella nostra missione di rivoluzionare, grazie al digitale, l’esperienza del passeggero in aeroporto – ha dichiarato Emanuele Calà, vice president Innovation & Quality di Aeroporti di Roma – Oggi il viaggiatore può avere a portata di click tutte le coordinate sul proprio volo, senza dover visualizzare più volte i monitor di informazioni sui voli. Attivando direttamente le notifiche sul proprio smartphone e monitorando in real-time lo stato dell’imbarco, i viaggiatori potranno così spendere il loro tempo per esplorare l’aeroporto senza pensieri in attesa del decollo”.

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La Notte Romantica nei Borghi più belli d’Italia

L’appuntamento più dolce dell’anno sta per tornare, sempre con la collaborazione dell’associazione I Borghi più belli d’Italia: sabato 22 giugno 2024 va in scena la nona edizione della Notte Romantica, una serata a lume di candela dedicata agli innamorati (ma non solo!). L’iniziativa, nata per celebrare l’amore in ogni sua forma, raccoglie ormai annualmente circa 200 adesioni tra i borghi italiani appartenenti al circuito, e attira in media 500mila visitatori. Scopriamo quali sono le novità di questa edizione e gli eventi da non perdere.

La Notte Romantica 2024: tutte le novità

Si rinnova l’appuntamento con la Notte Romantica nei Borghi più belli d’Italia, un’iniziativa nata pochi anni fa, eppure ormai diventata un grandissimo successo. Sabato 22 giugno 2024, tantissimi visitatori affolleranno le strette viuzze e le piccole piazze degli oltre 200 paesini storici che aderiscono al progetto, ciascuno dei quali proporrà un programma ricco di sorprese ed eventi interessanti. Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, ogni borgo avrà i suoi spettacoli con i quali celebrare l’amore e il romanticismo. Ma sono due gli eventi comuni che si svolgeranno in tutta Italia.

Il primo è il dessert “Pensiero d’Amore”, che ogni anno viene affidato ad uno chef rinomato: stavolta è il turno di Ilaria Salvadori, che da sempre porta sul piccolo schermo la sua cucina contadina dai sapori genuini. Il dolce verrà servito in tutti i ristoranti che partecipano all’iniziativa, quindi in ciascun borgo si potrà assaporare questa prelibatezza. Il secondo evento è invece il bacio di mezzanotte, che sarà coronato – allo scoccare dell’ora esatta – dal lancio di migliaia di palloncini biodegradabili per festeggiare la Notte Romantica.

Gli appuntamenti imperdibili della Notte Romantica

Come abbiamo già anticipato, ciascun borgo avrà la possibilità di personalizzare il proprio programma di eventi, organizzando spettacoli di ogni tipo (tra musica, teatro, danza, cinema, concorsi e molto altro). Vediamo alcuni dei più interessanti. In Valle d’Aosta, il piccolo centro abitato di Fontainemore ospiterà alcuni appuntamenti dedicati all’arte: una dimostrazione di scultura dal vivo, una di pittura en plein air e un photobooth alla cascata del Bouro.

Tante sorprese anche in Emilia Romagna, nel grazioso borgo di Brisighella: qui ci saranno decine di bancarelle d’artigianato e una mostra d’auto storiche, oltre ad un concerto dell’orchestra Corelli “Dreaming Melodies – Musiche dal mondo Disney”. In Sicilia, il paesino di Gangi si prepara ad una serata speciale, con la scalinata di Salita Madrice che verrà completamente illuminata. Si terranno poi alcuni laboratori per imparare a realizzare fiori in carta crespa.

Il borgo di Pergola, nell’entroterra marchigiano, aprirà al pubblico alcuni luoghi speciali tra cui poter compiere un itinerario romantico, sulla scia di alcune delle più passionali scene della storia del cinema. E naturalmente ci sarà la possibilità di assaporare le migliori prelibatezze del territorio. In Trentino Alto Adige, tra le vie del paesino di San Lorenzo Dorsino verrà effettuata una passeggiata romantica guidata, con sottofondo musicale di arpa, violoncello, clarinetto e flauto.

In uno dei panorami più suggestivi della Basilicata, quello offerto dal borgo di Pietrapertosa, i visitatori potranno partecipare ad un concerto itinerante di sax e poi regalarsi una foto ricordo in cornice presso il belvedere che si affaccia sulle Dolomiti Lucane. Infine, il paesino piemontese di Cella Monte organizzerà un laboratorio di lavorazioni artistiche romantiche presso l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, per scoprire tutti i suoi segreti. A seguire, una passeggiata romantica a lume di candela tra le vie del centro abitato.