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Le 5 spiagge più belle del Salento

Il Salento è una terra incantata nella parte più meridionale della Puglia, il tacco d’Italia. Si parla di una terra dove storia, cultura e bellezze naturali si fondono e creano un mix perfetto. In Salento è possibile passeggiare fra borghi, città autentiche e paesaggi straordinari, oltre che immergersi nella cultura locale, con le sue feste ed i suoi sapori.

Non è tutto, però. Uno dei suoi gioielli più preziosi è senza dubbio la costa, caratterizzata da spiagge mozzafiato, acque cristalline che sembrano ricordare le Maldive e panorami da cartolina. Ecco quali sono le cinque spiagge più belle del Salento, delle vere e proprie perle che rendono questa regione e questo territorio una delle mete più ambite per le vacanze estive, per italiani e non.

Quali sono le 5 spiagge più belle del Salento?

Punta Prosciutto: il paradiso dei Caraibi

La spiaggia di Punta Prosciutto, situata nel comune di Porto Cesareo, viene spesso descritta come i Caraibi del Salento. Questa spiaggia incanta con le sue acque turchesi, la sua sabbia bianca e finissima e le dune naturali che la circondano e creano un paesaggio unico. È un luogo perfetto per chi è alla ricerca di un angolo di paradiso dove rilassarsi e godere di questo fantastico mare.

Oltre a nuotare nelle acque cristalline, a Punta Prosciutto è possibile praticare snorkeling e fare immersioni. Infatti, grazie alla ricca fauna marina che popola la zona, per gli amanti di questo sport è una delle destinazioni da non perdere assolutamente in Italia. Per chi ama le attività all’aria aperta e allo stesso tempo è alla ricerca di relax e riposo, invece, è possibile fare una passeggiata lungo le dune o una pedalata in bicicletta lungo i percorsi costieri, per ammirare il paesaggio circostante la spiaggia.

Soprattutto nei periodi di alta stagione, Punta Prosciutto è una delle mete più ambite per i turisti. Proprio per questo arrivarci presto è un ottimo consiglio per chi vuole trovare posto e godere di una splendida giornata in questa spiaggia, che può diventare molto affollata. Inoltre, essendo una spiaggia libera, è importante portare con sé ombrelloni, cibo e bevande e, soprattutto, rispettare l’ambiente, essendo Punta Prosciutto una zona protetta ed è quindi fondamentale rispettare l’ambiente.

Baia dei Turchi: un tuffo nella storia

La Baia dei Turchi si trova nei pressi di Otranto e si tratta di una spiaggia ricca di storia e fascino. Il nome deriva dallo sbarco dei Turchi avvenuto proprio qui nel quindicesimo secolo. Questo tratto di costa, che parte dell’Oasi Protetta dei Laghi Alimini, è l’ideale per chi ama la natura, la tranquillità e la bellezza selvaggia perché caratterizzato da paesaggi incontaminati, acque trasparenti ed una sabbia dorata. Le acque calme e limpide sono perfette per nuotare e fare snorkeling. Inoltre, il vicino Bosco di Alimini, oasi protetta, offre l’opportunità di fare escursioni e passeggiate immersi nella natura.

Per raggiungere la Baia dei Turchi è necessario percorrere un sentiero immerso nella meravigliosa macchia mediterranea e pertanto si consiglia di indossare scarpe comode prima di arrivare alla spiaggia. A differenza delle altre spiagge, essendo zona protetta, i servizi sono limitati ed è consigliato portare con sé acqua e snacks.

Torre dell’Orso: la spiaggia delle due sorelle

Torre dell'Orso, spiaggia nel Salento

Fonte: iStock

Vista di Torre dell’Orso, spiaggia delle “Due Sorelle, in Salento

Torre dell’Orso è una delle spiagge più famose del Salento, conosciuta per le sue acque cristalline, la sabbia dorata e le famose Due Sorelle, che sono due faraglioni che emergono dal mare e che, secondo quanto narra la leggenda, rappresentano due sorelle che durante una giornata al mare persero la vita a causa della forte corrente e vennero poi trasformate in pietra dalle divinità marine in segno di dispiacere.

Questa spiaggia offre numerose attività per i turisti di tutti i tipi, per chi è in cerca di relax e chi, invece, ama fare attività fisica e vuole scoprire queste fantastiche acque. Oltre a nuotare e prendere il sole, infatti, è possibile fare una passeggiata sulla scogliera per godere di una vista panoramica mozzafiato, ma anche noleggiare pedalò, canoe e attrezzatura per fare snorkeling. I venti, che qui sono molto comuni, rendono Torre dell’Orso un luogo ideale anche per ama praticare windsurf e kitesurf.

Come per le altre spiagge, anche Torre dell’Orso durante l’alta stagione è molto affollata. Proprio per questo l’ideale è recarsi su questa spiaggia nelle prime ore della mattinata, per trovare facilmente posto. Inoltre, qui sono presenti molti servizi, tra cui bar, lidi e ristoranti.

Porto Selvaggio: un’oasi di tranquillità

La spiaggia di Porto Selvaggio è situata nel comune di Nardò, in provincia di Lecce. È una riserva naturale situata nell’omonimo Parco Naturale di Porto Selvaggio, che offre una delle esperienze più autentiche del Salento. La spiaggia di ciottoli e le calette rocciose, immerse in una fitta pineta, creano un ambiente suggestivo e tranquillo, lontano dal caos delle spiagge più affollate.

Porto Selvaggio è il luogo ideale per gli amanti della natura e delle attività all’aperto. La pineta offre percorsi ombreggiati per trekking e passeggiate ed è possibile anche fare escursioni in kayak per esplorare le calette nascoste e le grotte marine, scoprendo il mare cristallino che la circonda.

La spiaggia è raggiungibile attraverso un sentiero di circa 20 minuti a piedi dalla pineta ed è quindi consigliabile indossare scarpe comode per il tragitto. Essendo all’interno di un Parco Naturale, quindi zona protetta, su questa spiaggia non ci sono servizi e come per le altre è importante portare con sé tutto il necessario per godere al meglio della giornata.

Grotta della Poesia: la piscina naturale del Salento

Vista dall'alto di Grotta della Poesia in Puglia

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Piscina naturale di Grotta della Poesia, nel Salento.

La Grotta della Poesia, situata a nord della spiaggia di Torre dell’Orso, è forse una delle meraviglie naturali più affascinanti di tutto il territorio pugliese. Questa piscina naturale, scavata nella roccia e collegata al mare, è un vero e proprio luogo incantevole, con acque turchesi e cristalline, che attirano visitatori da tutta Italia e da tutto il mondo.

La Grotta della Poesia è perfetta per chi ama tuffarsi e nuotare in mare. È un luogo ideale per fare snorkeling, grazie alle sue acque limpide, ed esplorare le grotte sottomarine che si trovano sui fondali. È la destinazione ideale anche per gli appassionati di archeologia, che qui potranno visitare i vicini siti archeologici di Roca Vecchia la famosa Castro, una delle ultime scoperte archeologiche del Salento.

Anche Grotta della Poesia può essere molto affollata e per questo è consigliabile visitare questa spiaggia la mattina presto o nel tardo pomeriggio può offrire un’esperienza più tranquilla e provare, per i più temerari, i tuffi dall’alto. Grotta della Poesia, infatti, a è un luogo popolare per i tuffi.

Il Salento, che si trova nel punto più meridionale della penisola italiana è una terra di incredibili bellezze naturali e spiagge mozzafiato, ciascuna con il suo carattere unico e affascinante. Da Punta Prosciutto con le sue acque caraibiche, alla storica Baia dei Turchi, dalla vivace Torre dell’Orso alla tranquilla Porto Selvaggio, fino alla magica Grotta della Poesia: ogni luogo e spiaggia offre un’esperienza indimenticabile per chi desidera visitare questa fantastica ed unica terra, ricca di meraviglie.

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Cinque Vele 2024, è questo il mare più bello d’Italia

Come ogni anno, anche in questo 2024 Legambiente e Touring Club Italiano hanno premiato il mare più bello d’Italia (ma a dire il vero anche i laghi) con le loro Cinque Vele, alle quali quest’anno si è aggiunto un riconoscimento dedicato ai comuni amici delle tartarughe marine. Scopriamo insieme le località su cui sventolano questi preziosi vessilli.

Il mare più bello d’Italia, la classifica

Il mare più bello d’Italia non viene di certo scelto a caso, ma valutando diversi fattori come la qualità delle acque, le bellezze paesaggistiche, l’attenzione alla sostenibilità e la tutela della biodiversità.

Legambiente e Touring Club Italiano quest’anno hanno insignito di questo riconoscimento ben 21 comuni balneari, e a guidare la Top five del 2024 è Pollica, Acciaroli e Pioppi, il comune cilentano inserito all’interno del comprensorio del Cilento Antico, in Campania. Al secondo posto il comune di Nardò, in provincia di Lecce, parte dell’Alto Salento Ionico, seguito da Baunei, in provincia di Nuoro, sulla costa orientale sarda. Quarto posto per la località Domus De Maria sul Litorale di Chia, sempre in Sardegna, e quinto posto per Castiglione della Pescaia, località facente parte dell’altrettanto affascinante Maremma Toscana.

Le Cinque Vele sventolano fiere in molte zone d’Italia, ma senza ombra di dubbio a livello regionale è la magnifica regione Sardegna ad ottenere il primo posto in classifica, poiché è quella con più comuni premiati: insieme a Baunei (Nu) e a Domus de Maria (Sud Sardegna) sorridono, infatti, anche i comuni di Cabras (Or), Santa Teresa di Gallura (Ss), San Teodoro (Ss) Posada (Nu) e Bosa (Or).

Baunei, Sardegna

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L’affascinante Cala Sisine, bel comune di Baunei in Sardegna

La seconda regione a poter vantare il mare più pulito di tutto il Belpaese è la Toscana che, oltre a Castiglione della Pescaia (Gr), vede sventolare le Cinque Vele anche sui comuni di Capraia Isola (Li), Isola del Giglio (Gr), Capalbio (Gr) e Marina di Grosseto (Gr).

La medaglia di bronzo è invece della Campania, e in particolare della provincia di Salerno: alla prima classificata si affiancano i comuni di San Giovanni a Piro (Sa), Castellabate (Sa) e San Mauro Cilento (Sa). Tre comuni a Cinque Vele per la Puglia con Nardò (Le), Vieste (Fg) e Gallipoli (Le) e una bandiera anche per la Liguria, con i tre comuni delle Cinque Terre (Riomaggiore, Vernazza a Monterosso al Mare in provincia della Spezia) e la Basilicata con Maratea (Pz).

I laghi più belli d’Italia

Come accennato, le Cinque Vele 2024 sventolano in tutto la loro importanza anche su alcuni meravigliosi laghi italiani, dove le regine incontrastate sono (anche quest’anno) le province autonome di Trentino e Alto Adige, al primo e al secondo posto con il comune di Molveno (Tn), sul lago omonimo, e Appiano sulla Strada del Vino (Bz) sul lago di Monticolo.

Il terzo gradino del podio è invece per Massa Marittima (Gr), località maremmana sul Lago dell’Accesa, in Toscana. A seguire Sospirolo (Bl) sul lago del Mis, in Veneto, e Avigliana, sul lago omonimo in Piemonte. Per il secondo anno consecutivo si conferma a Cinque Vele la località di Scanno (Aq) sul romantico lago omonimo.

Per quanto riguarda la classifica regionale, il Trentino-Alto Adige è per l’ennesimo anno la regione con più località premiate con i vessilli della sostenibilità, seguita a pari merito da Piemonte e Lombardia.

Lago di Molveno, Trentino

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Lo straordinario Lago di Molveno in Trentino

Chi ha perso le Cinque Vele

Tante le località premiate quest’anno, ma c’è anche chi, purtroppo, ha perso questo riconoscimento – o meglio, le Cinque Vele totali -: per il primo anno è stata esclusa dai vertici di questa classifica la Sicilia.

Pantelleria perde due vele passando da cinque a 3 vessilli a causa di una serie di interventi turistici discutibili e di un eccesso di consumo di suolo. Poi ancora Santa Marina Salina (Me) sull’isola di Salina, che viene privata di una vela – passando da cinque e 4 vessilli – per aver fatto registrare un arretramento, sia pur lieve, dei valori generali.

I comuni amici delle tartarughe marine

Come accennato, la grande novità di quest’anno riguarda la premiazione dei comuni amici delle tartarughe marine. Da Maratea alle isole Tremiti, da San Teodoro a Gaeta passando per Silvi, Caorle e Castiglione della Pescaia, solo per citarne alcuni perché in realtà i comuni premiati sono ben 33.

Si tratta di quelle amministrazioni che, attraverso un apposito protocollo d’intesa, si sono impegnate ad adottare una serie di misure per rendere le spiagge accoglienti anche per questi dolci animali che arrivano in questi angoli di paradiso per deporre le loro uova, oltre che per i bagnanti. Ad oggi in totale sono 74 i comuni in tutta Italia (al momento la classifica è guidata dalla Campania con 22 comuni) che hanno firmato il protocollo, di questi 33 sono quelli in cui sventolano anche le vele di Legambiente e Touring Club Italiano.

L’iniziativa “comuni amici delle tartarughe” rientra nel progetto Life TURTLENEST che si pone l’obiettivo principale di tutelare gli habitat di nidificazione della Caretta Caretta aumentando, contemporaneamente, le loro probabilità di successo riproduttivo e tenendo chiaramente conto anche di clima e antropizzazione.

Castiglione della Pescaia, Toscana

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La staordinarioa baia di Castiglione della Pescaia, in Toscana
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Israele, scoperta archeologica senza precedenti nei fondali marini

In Israele, cercavano fonti di gas, invece hanno fatto una scoperta archeologica sensazionale. Una compagnia energetica, la Energean, scandagliando i fondali del mare ha infatti scoperto per puro caso un antico relitto. Sarebbe il più antico mai trovato in fondo al mare. Si tratta di un mercantile che risale all’epoca Canaanita affondato tra i 3400 e i 3300 anni fa, ha spiegato l’autorità delle antichità di Israele. Al suo interno sono state rinvenute decine di anfore di terracotta.

La nave preistorica deve essere affondata subito, ha spiegato Jacob Sharvit, a capo della IAA Marine Unit. È crollata a picco fino a toccare il fondale ed è rimasta lì intatta, nascosta per millenni e dimenticata finché il sonar della Energean-E&P non ha scandagliato il fondo alla ricerca di fonti di gas e ha scoperto un’anomalia.

L’identificazione della nave e delle sue origini storiche si sono basate sulle immagini scattate dal robot. Poi, solo alcune settimane fa, dopo aver pianificato le operazioni per mesi, la Energean ha inviato un ROV (Remotely operated vehicle), un sottomarino a comando remoto, che ha recuperato due delle antiche anfore conservate nel vascello.

 

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Parigi gratis in 10 indirizzi imperdibili: itinerario a costo zero

Dovessimo stilare una classifica delle città più magiche d’Europa, Parigi occuperebbe sicuramente una delle prime posizioni. “La città delle luci”, “la città dell’amore”, Parigi è conosciuta in tanti modi e non ha bisogno di troppe presentazioni. Milioni di turisti la visitano ogni anno per le sue atmosfere, per le romantiche architetture Belle Époque e per le sue deliziose pasticcerie. La capitale francese è anche una delle città più costose al mondo insieme a Zurigo e Hong Kong. Come trascorrere qualche giorno tra le sue meravigliose strade senza prosciugare completamente il portafoglio?

Noi di SiViaggia abbiamo pensato a un itinerario a costo zero, partendo dal presupposto che per spendere ancora meno è meglio visitarla il primo weekend del mese, quando la maggior parte dei musei è a ingresso libero. Inoltre, i minori di 26 anni possono visitare tutti i musei più importanti gratis.

Parco Champ de Mars

Al Parco Champ de Mars, il detto “guardare non costa niente” non può essere più azzeccato! Da qui si può ammirare gratuitamente la Tour Eiffel rilassandosi sopra il prato fra turisti e parigini. Questo è uno dei giardini pubblici più importanti di Parigi, situato sulla rive gauche e commissionato dal re Luigi XV per scopi militari. Il parco, infatti, prende il nome dal Campo Marzio romano, un omaggio al dio della guerra. Venne utilizzato durante la Rivoluzione Francese come luogo adibito alla celebrazione e alla commemorazione, per poi essere trasformato in giardino tra il 1908 e il 1920.

Cattedrale di Notre Dame

Notre Dame è uno dei monumenti più iconici di Parigi, di rilevanza religiosa, culturale e storica. È in questa cattedrale che venivano incoronati i re di Francia, tra cui Napoleone I, e dove si celebravano i matrimoni reali. Al suo interno sono custodite importanti reliquie religiose come la corona di spine, un pezzo di croce e un chiodo che si crede siano stati usati nella crocifissione di Cristo. Costruita fra il 1163 e il 1245, è una delle cattedrali gotiche più antiche del mondo e può essere visitata gratuitamente. L’ingresso alle torri con i famosi gargoyle e la cripta, invece, sono a pagamento.

Gargoyle a Notre Dame

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Vista di Parigi dalla cattedrale di Notre Dame

Centro Pompidou e musei gratis la prima domenica del mese

Il patrimonio artistico e culturale di Parigi è immenso. Il Centro Pompidou, per esempio, custodisce una collezione di circa 70 mila opere: arti visive, design, architettura, fotografia e opere multimediali. Sarete felici di sapere che l’accesso a questo museo e non solo è totalmente gratuito la prima domenica del mese. Il resto dell’anno ci sono tanti altri indirizzi da scoprire gratuitamente come il Museo d’Arte Moderna della città di Parigi (eccetto nei periodi in cui sono allestite delle mostre temporanee), la Maison de Balzac o il Musée de la Vie Romantique.

Casa di Victor Hugo

Tra i musei letterari più belli di Parigi c’è sicuramente la casa dello scrittore Victor Hugo, il cui ingresso è gratuito tutti i giorni dell’anno. Situata nell’elegante palazzo Rohan-Guéménée, è la casa dove visse per 16 anni, dal 1832 a 1848, e dove compose alcuni dei suoi più grandi capolavori letterari come il dramma “Ruy Blas” e la raccolta di poemi “Les Voix intérieures”. Se sono presenti delle esposizioni temporanee, il museo è invece a pagamento. Se siete interessati ai musei letterari in generale, consigliamo anche quelli dedicati a Balzac e il Museo della Vita Romantica, dove sono custodite numerose testimonianze dell’epoca romantica, tra le quali i ricordi di George Sand e i dipinti di Ary Scheffer. Anche questi due musei sono a ingresso gratuito.

Mercatino di Aligre

Gli amanti dei mercatini non possono perdersi quello di Aligre: multietnico e pittoresco, qui è possibile acquistare prodotti economici provenienti anche da Africa, India o Asia. Formaggi, artigianato, frutta, verdura e fiori freschi: una goduria per gli occhi e per il palato. Una passeggiata al Marché d’Aligre consente anche di fare uno spuntino al volo e troverete sia un mercato al chiuso, il Marché couvert Beauvau, costruito nel 1779, e un piccolo mercato delle pulci. Il mercato è aperto tutti i giorni tranne il lunedì.

Cimitero del Père-Lachaise

Il Cimitero del Père-Lachaise è non solo il più grande della città, ma anche il più famoso grazie ai personaggi famosi che vi sono sepolti, tra cui Balzac, Oscar Wilde, Delacroix, Modigliani, Jim Morrison e Chopin. Ovviamente, le tombe più visitate sono quelle di Jim Morrison, situata nel settore 6, quella di Oscar Wilde nel settore 89 e quella di Balzac nel settore 48. L’entrata al cimitero è gratuita e può essere raggiunto con i mezzi pubblici come il bus e la metro.

Tomba Jim Morrison

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La tomba di Jim Morrison nel cimitero del Père-Lachaise

Parco des Buttes-Chaumont

Un luogo magico dov’è un piacere perdersi: il Parco des Buttes-Chaumont è un giardino pubblico, il terzo più grande della capitale. Realizzato nel 1867 su commissione di Napoleone III, presenta una grande varietà di piante, tra le quali alcune molto particolari, e di uccelli. All’interno è situato anche il Tempio della Sibilla, centro di un pentagono mistico dal quale è possibile godere di un magnifico panorama di Parigi. Il parco si trova nel 19esimo arrondissement e offre ai visitatori anche una serie di cascate d’acqua ammirevoli.

Canale Saint Martin

L’aggettivo “romantico” può essere utilizzato praticamente dovunque a Parigi, soprattutto quando si parla del Canale Saint Martin. Lungo oltre 4 chilometri, una parte risulta coperta e corre sotto un tunnel in mattoni molto suggestivo, illuminato in alcuni punti sia da luci artificiali che naturali. Seguire lo scorrere dell’acqua da un ponte oppure lungo il canale, come anche stare seduti su una panchina, sono esperienze da veri parigini assolutamente da non perdere, soprattutto perché gratuite.

Montmartre

Chiunque stia visitando Parigi non può perdersi Montmartre, il quartiere degli artisti. È considerato una delle maggiori attrazioni turistiche di Parigi, ricco di ristoranti e negozi di souvenir. Seppur abbia perso molto della sua autenticità, quella in cui hanno vissuto personalità quali Renoir, Picasso o Toulouse-Lautrec, ci sono ancora delle strade che conservano il fascino di un tempo, come Rue Lepic, la lunga strada che sale lungo la collina, o la Rue St. Vincent. Da qui si può passeggiare fino alla Basilica del Sacré Coeur, il tutto da visitare a costo zero. La collina di Montmartre si trova nella zona Nord di Parigi, di cui rappresenta il punto più alto.

Museo del Profumo

I profumi di Parigi non hanno bisogno di presentazioni e una tappa nel Museo del Profumo è un must, soprattutto perché l’ingresso è gratuito. Dal 1926, i laboratori Fragonard creano fragranze indimenticabili secondo la grande tradizione francese delle essenze. Il museo ripercorre la storia del profumo ed è situato in un palazzo in stile napoleonico, con soffitti dipinti, parquet, stucchi e lampadari.

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Clima e temperature a Baku: quando visitare la località

Baku è la capitale dell’Azerbaigian, la città è situata sulle rive del Mar Caspio, ricca di storia e con una cultura vibrante tra gli aspetti più interessanti di Baku c’è sicuramente il suo clima. Se state pensando di visitarla, partite dalla Città Vecchia, conosciuta come Icherisheher, il quartiere è patrimonio UNESCO. Stretti vicoli e stradine acciottolate e negozi di souvenir vi accoglieranno con il sorriso, se poi vorrete tentare la scalata alla Torre della Vergine, otterrete come ricompensa una vista panoramica spettacolare della città.

Se vi avanza un po’ di tempo, scoprite le Flame Towers, tre grattacieli che fanno dello skyline della città e che devono il loro nome al richiamare il significato di Azerbaigian: terra del fuoco; dal tramonto sono illuminate a led che simulano il fuoco.

Clima e un po’ di geografia di Baku

Baku è situata a circa 30 metri sotto il livello del mare, questo la rende proprietaria di un piccolo primato: la capitale più bassa del mondo in termini di altitudine; il clima di Baku viene classificato come semi-arido questo significa che in Baku troverete estati calde e secche mentre gli inverni saranno relativamente miti e umidi. La vicinanza con il Mar Caspio però, aiuta nel mantenere moderate le temperature, questo comporta un clima meno estremo rispetto alle regioni più interne dell’Azerbaigian.

Il clima di Baku nelle quattro stagioni

Partiamo dall’estate di Baku che viene segnalata come caratterizzata da temperature elevate e bassa umidità. Da giugno ad agosto la temperatura giornaliera oscilla tra i 25°Ce i 30°C; non di rado però si possono superare anche i 35°C, rendendo le giornate estive particolarmente torride. Un altro aspetto particolare e distintivo del clima di Baku durante l’estate, è il vento. La città infatti è particolarmente conosciuta per essere battuta dal Khazri il vento del nord freddo e secco, e Gilavar il vento caldo e umido del sud, questi due venti possono influenzare la percezione delle temperature.

L’autunno a Baku è la stagione di transizione, le temperature diminuiscono gradualmente e regalano un settembre ancora abbastanza caldo con le temperature che si aggirano intorno ai 23°C, ma a partire da ottobre scendono raggiungendo i 14°C che portano a novembre. In autunno le precipitazioni aumentano pur restando relativamente scarse, novembre viene segnalato come il mese più piovoso della stagione autunnale con una media di circa 30 mm di pioggia, anche se le giornate di pioggia non sono poi così frequenti.

Come sono le temperature di Baku

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Quali sono le temperature di Baku durante ogni stagione

Gli inverni a Baku sono sostanzialmente miti rispetto ad altre città con la stessa latitudine, le temperature invernali infatti oscillano tra i 4°C e gli 8°C. Ma gennaio si rivela il mese più freddo con temperature che possono arrivare anche agli 0°C durante le notti più fredde. Sappiate che, anche se la neve è rara, non è completamente assente, la città anche se raramente, sperimenta leggere nevicate che però si risolvono velocemente, le precipitazioni invernali sono per lo più sotto forma di pioggia, i venti invernali invece possono essere piuttosto impegnativi, specialmente quando soffia il Khazri, il vento del nord.

La primavera a Baku è forse la stagione più piacevole, da marzo a maggio le temperature tornano ad aumentare passando da una media di 9°C di marzo ai 20°C di maggio. Se le temperature si alzano, di contro la primavera porta a Baku un aumento considerevole delle precipitazioni piovose, aprile e maggio sono infatti i mesi più piovosi dell’anno con una media di 25/30 mm di pioggia caduta ciascuno. Le giornate primaverili di Baku, tuttavia, anche con il mix di pioggia leggera e sole, sono particolarmente piacevoli, la vegetazione riprende e la città rifiorisce rendendola colorata e profumata di piante e fiori primaverili.

Baku e l’influenza del mar Caspio

La conoscenza del clima di Baku è essenziale, non solo per i residenti ma anche per i turisti che ogni anno visitano la città pianificando di esplorarla per scoprire anche gli angoli più caratteristici, magari dall’alto della Baku Ferris Wheel, la ruota panoramica che offre una vista mozzafiato sulla città e sul mare. Oppure visitando il tempio del fuoco di Ateshgah, patrimonio mondiale UNESCO, e godendo della vista delle ‘’montagne infuocate’’; questo tempio zoroastriano è stato costruito da mercanti indiani tra il XVII e il XVIII secolo, o dedicandovi a scoprire il parco nazionale di Baku e restando, non poco sorpresi, dalla riproduzione in miniatura di una piccola Venezia, con tanto di gondole, ponti e canali.

Il mar Caspio, come già detto in precedenza, ha un’influenza significativa per Baku che ne modera le temperature estive  impedendo l’eccessivo calore, allo stesso tempo mantiene le temperature più miti nelle stagioni fredde rispetto alle aree più interne, fornendo tra l’altro una forma di umidità costante che contribuisce alla sensazione di freschezza durante i mesi più caldi. I venti, in particolare il Khazri giocano un ruolo cruciale per Baku, abbassando rapidamente le temperature e portando piogge improvvise influenzando la qualità dell’aria. Come molte altre città nel mondo, Baku non è immune ai cambiamenti climatici, negli ultimi decenni i segni del cambiamento climatico ha portato ad estati più calde ed inverni più miti.

Clima di Baku

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Clima di Baku, capitale dell’Azerbaigian

La posizione geografica e la presenza del mar Caspio giocano un ruolo cruciale nel modellare il clima di Baku, anche se i professionisti competenti stanno monitorando attentamente la situazione, lavorando per implementare misure che possano mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico; inoltre si lavora anche sulla consapevolezza pubblica per promuovere pratiche sostenibili che riducano l’impatto ambientale sulla città.

Il periodo migliore per visitare Baku

Se ti stai chiedendo quale sia il periodo migliore per visitare Baku, devi sapere che la finestra della primavera, e più precisamente da aprile a giugno, e quella dell’autunno da settembre a novembre sono le scelte top. Durante questi mesi, il clima è mite e piacevole con temperature che si aggirano tra i 15 e i 25 gradi. In modo particolare, la stagione primaverile conquista i turisti con fioriture e luoghi particolarmente suggestivi mentre l’autunno è perfetto per chi ama temperature medie e piacevoli ma non vuole troppi turisti attorno. L’estate, invece, ha un clima piuttosto caldo e spesso superiore ai 30 gradi: nonostante molti turisti la scelgano durante il periodo, non è forse la migliore possibilità.

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Aeroporto di Salerno, quando apre, i voli e le compagnie che voleranno

Manca poco all’avvio dei nuovi voli diretti all’Aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi. A partire dall’11 luglio, voleranno diverse compagnie aeree low cost, consentendo a milioni di passeggeri di raggiungere più facilmente la Costiera Amalfitana. La nuova pista di atterraggio completata lo scorso mese di febbraio, infatti, consentirà una maggiore frequenza degli operativi nello scalo campano e l’inizio dei voli commerciali.

Quali compagnie voleranno all’aeroporto a Salerno

Diverse le low cost che hanno annunciato i loro operativi a partire dall’estate 2024. Molti dei voli saranno stagionali e porteranno turisti dal resto d’Europa, ma saranno una comoda alternativa alle rotte su Napoli il cui aeroporto, nella stagione estiva, è super stressato. Dall’11 luglio prendono il via i voli easyJet da Milano Malpensa e ci sarà un collegamento stagionale di Volotea con Nantes, in Francia. Dal 12 luglio inizieranno ad atterrare i voli easyJet stagionali provenienti da Berlino e Ginevra, mentre dal 13 atterreranno i voli provenienti da Londra-Gatwick e il volo di Volotea da Cagliari.

Ryanair ha annunciato proprio in queste ore gli operativi dei suoi voli che partiranno ad agosto: il 1° agosto, infatti, decollerà da Bergamo Orio al Serio il primo volo per Salerno, il 2 agosto partirà quello da Torino Caselle, per un totale di 16 voli settimanali che resteranno operativi anche nella stagione invernale, mentre il 4 agosto sarà inaugurato il volo stagionale da Londra Stansted. Dal 2 di settembre, infine, prenderanno il via i voli di Volotea da e per Verona e Catania. Per Ryanair l’aeroporto di Salerno è il 32° scalo italiano.

I futuri sviluppi dell’aeroporto di Salerno

E questo è solo l’inizio. La fase due dello sviluppo dello scalo è già iniziata. Nei prossimi anni, lo scalo salernitano sarà ampliato e ammodernato. Nel 2025 è prevista la realizzazione di un nuovo terminal costruito interamente con materiali sostenibili, con pannelli fotovoltaici che ridurranno le emissioni di CO2 e numerose aperture per permettere l’entrata della luce nell’edificio. Potrà anche disporre di cinque gate per far fronte ai numerosi arrivi e atterraggi delle compagnie aeree.

Gli sviluppi fanno parte di un progetto molto più ampio, il Masterplan 2043 che prevede un piano di interventi per il nuovo scalo salernitano da realizzarsi entro il 2043, anno di scadenza della concessione. Tra le novità in arrivo nei prossimi anni sono previsti nuovi parcheggi, la nuova aerostazione progettata dallo studio napoletano GNOSIS, il prolungamento della metropolitana di Salerno con una stazione nelle immediate vicinanze dell’aeroporto e l’adeguamento delle infrastrutture stradali.

L’apertura dell’Aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi è destinata a rivoluzionare il turismo nella Regione Campania, rendendo la Costa d’Amalfi più accessibile anche al turismo internazionale, in quanto consentirà di scoprire con maggiore facilità le bellezze e i tesori nascosti di questa zona unica, a partire dalla città di Salerno, ma soprattutto luoghi dal fascino unico come Amalfi, Atrani, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare o ancora Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori e Minori. Vi è già venuta voglia di prenotare un volo?

salerno

Fonte: 123RF

Panorama di Salerno
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Il solstizio d’estate presso la Piramide 38° Parallelo di Fiumara d’Arte

Il solstizio d’estate è sempre un momento speciale, che nei millenni ha assunto un’importanza quasi sacra: si tratta del giorno più lungo dell’anno e cade solitamente attorno al 20 o al 21 giugno, quando il sole raggiunge il punto di declinazione massima. Molti turisti scelgono un posto particolarmente suggestivo dove assistere a questo fenomeno, ma non c’è bisogno di andare molto lontano per trovarlo. Andiamo alla scoperta della Piramide 38° Parallelo di Fiumara d’Arte, che lambita dagli ultimi raggi del sole offre uno spettacolo straordinario.

L’evento per ammirare il solstizio d’estate

Che il solstizio d’estate debba aver avuto un significato più profondo, in passato, è testimoniato da alcuni piccoli dettagli che ancora oggi riescono a sorprenderci. Come ad esempio il modo in cui il sole colpisce con i suoi raggi i monoliti di Stonehenge, creando dei giochi di luce suggestivi. Anche in Italia c’è un luogo speciale dove poter ammirare questo spettacolo, sebbene abbia origini decisamente più moderne. Si tratta della Piramide 38° Parallelo di Fiumara d’Arte, una monumentale opera d’arte situata in provincia di Messina.

Nei weekend del 22 e 23 giugno e del 29 e 30 giugno 2024, la Piramide aprirà eccezionalmente le sue porte dalle ore 16:00 alle ore 18:30, per vivere un’esperienza magica all’insegna della pace e della bellezza. Questo monumento è infatti un simbolo che richiama il 38° parallelo, storicamente la linea di demarcazione tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, e vuole trasformare un vero e proprio confine che divide due popoli in un luogo di connessione, di unione e di serenità. Ma torniamo al solstizio: in questo momento dell’anno, la luce del sole al tramonto attraversa la piramide, regalando una visione mozzafiato.

Sarà in particolare domenica 23 giugno ad accogliere i visitatori con un appuntamento speciale, intitolato Tramonto nel cerchio di suoni. Per l’occasione, sarà possibile accedere gratuitamente all’interno della Piramide, attraverso un tunnel che conduce dal buio alla luce. È qui che si apre uno spazio ideato come un tempio della meditazione, nel quale i raggi del sole penetrano quasi ad illuminare la coscienza. Sarà un’esperienza davvero imperdibile, per aprire gli occhi e il cuore alla bellezza in questo magico solstizio d’estate.

La Piramide 38° Parallelo di Fiumara d’Arte

Ma che cos’è la Piramide 38° Parallelo? Richiama ovviamente le piramidi d’Egitto, ma è stata costruita solamente nel 2010: è infatti un’opera d’arte realizzata da Maurizio Staccioli, sulla cima di una panoramica altura situata nel territorio di Motta D’Affermo (prov. di Messina). Il luogo non è stato scelto a caso, dal momento che qui passa il 38° parallelo. La Piramide, alta ben 30 metri, è composta da lastre in acciaio corten: si tratta di un materiale ben noto per una sua peculiare caratteristica, dal momento che a contatto con l’aria si ossida e diventa di un colore bruno molto intenso.

La Piramide fa parte di un complesso monumentale voluto da Antonio Presti, presidente della fondazione Fiumara d’Arte. Quest’ultima è considerata un vero e proprio museo all’aperto, il più grande d’Europa: sono nove gli artisti che hanno partecipato a questo progetto, realizzando altrettante opere d’arte contemporanea che attirano molti turisti da ogni parte del mondo. Quella di Staccioli è qualcosa di davvero straordinario, soprattutto in un momento come il solstizio d’estate. Un’occasione unica per vivere la magia di questo periodo dell’anno.

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Giornata Internazionale dello Yoga: i luoghi migliori del mondo per praticarlo

La Giornata Internazionale dello Yoga viene celebrata in tutto il mondo ogni anno il 21 giugno. Istituita dalle Nazioni Unite nel 2014, l’iniziativa si pone come obiettivo quello di aumentare la consapevolezza a livello globale circa i benefici di una delle più antiche pratiche dell’India, che rappresenta l’unione di corpo e mente, pensiero e azione, armonia tra essere umano e natura. Ecco quali sono i luoghi migliori dove praticarlo.

Giornata Internazionale dello Yoga 2024

Lo yoga è un’antica pratica fisica, mentale e spirituale nata in India. La parola “yoga” deriva dal sanscrito e significa “unire”, simboleggiando l’unione di corpo e consapevolezza. Oggi viene praticato in varie forme in tutto il mondo e continua a crescere in popolarità. Riconoscendo il suo fascino universale, l’11 dicembre 2014 le Nazioni Unite hanno proclamato il 21 giugno come Giornata Internazionale dello Yoga, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sui numerosi benefici della pratica.

Tema di quest’anno è “Lo yoga per sé e la società”, a sottolineare come non solo migliori la salute personale, ma contribuisca anche al benessere sociale. Lo yoga è stato, inoltre, iscritto nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità nel 2016. La giornata dedicata a questa disciplina verrà festeggiata in tutto il mondo con raduni all’aperto ed eventi imperdibili.

I luoghi migliori al mondo dove praticare lo yoga

Uno dei luoghi migliori al mondo dove celebrare al meglio la Giornata Internazionale dello Yoga è senza alcun dubbio Rishikesh, dichiarata capitale mondiale dello yoga. Nel 1968 vi approdarono anche i i Beatles in cerca dell’illuminazione spirituale e della quiete dell’anima, un viaggio che ebbe una grandissima risonanza sui media internazionali contribuendo ad aumentare l’interesse dei giovani dell’epoca per le dottrine indiane. Situata  nell’alta valle del Gange, ai piedi dell’Himalaya, è una celebre meta di pellegrinaggio e ospita centinaia di ashram di fama internazionale, tra cui l’Ashram Sivananda della Divine Light Society e migliaia di corsi di meditazione, yoga, illuminazione e spiritualità.

Ci spostiamo poi in Indonesia, precisamente nella cittadina di Ubud, sulle colline di Bali, l’epicentro di tutto ciò che riguarda la salute e il benessere, dove di splendidi studi di yoga ne troverete a bizzeffe. Potete scegliere se praticarlo nelle verdi piantagioni di riso, in uno studio con il pavimento in legno che si affaccia sulla giungla o se fare una gita di un giorno sulla costa e salutare il sole mentre le onde si infrangono dolcemente sulla riva, mentre per le migliori classi di yoga bisogna recarsi allo Yoga Barn, uno dei più grandi centri di ritiro del sud-est asiatico. Qualunque sia lo scenario yoga dei vostri sogni, probabilmente lo troverete in questo luogo.

In Occidente, gli Stati Uniti offrono una gamma altrettanto varia di destinazioni per lo yoga, in grado di soddisfare le esigenze di ogni yogi. La California, con il suo clima soleggiato e le sue vibrazioni rilassate, ospita numerosi ritiri e studi. Ojai, nella contea di Ventura, e la regione del Big Sur sono scelte popolari per la loro bellezza paesaggistica e l’atmosfera pacifica. Sedona, in Arizona, è un’altra opzione fantastica, nota per le sue splendide formazioni di roccia rossa e per l’energia spirituale. Anche le spiagge della Florida e le isole Hawaii sono tra le migliori destinazioni americane per lo yoga, mentre chi preferisce un clima più freddo amerà il Colorado e le Montagne Rocciose.

La Costa Rica è un paradiso per gli amanti della natura e dello yoga. Con le sue lussureggianti foreste pluviali, le spiagge incontaminate e l’abbondante fauna selvatica, non è solo una delle migliori destinazioni per lo yoga al mondo, ma anche uno dei Paesi più green, biologicamente diversi, felici e sani del pianeta e sede di un’incredibile bellezza naturale incontaminata.

In Europa, invece, tra le migliori destinazioni al mondo dove dedicarsi a questa pratica affascinante c’è la Spagna, che vanta il maggior numero di ritiri yoga nel Vecchio Continente, con molte destinazioni mozzafiato da esplorare. In particolare, le Canarie offrono tranquillità e calma, ma anche energia e ispirazione in combinazione a una vasta gamma di spazi all’aperto, come foreste, vulcani, dune e rocce che, insieme all’oceano, diventano uno scenario perfetto per le sessioni di yoga.

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Sere FAI d’Estate: tutti gli eventi al calar del sole da giugno a settembre

La notte si accende di magia, con l’appuntamento più atteso dell’anno: tornano le Sere FAI d’Estate, con tantissimi eventi che si terranno da Nord a Sud, una volta calato il sole. Per l’occasione, i Beni appartenenti al Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) rimarranno aperti eccezionalmente più a lungo. Inoltre sarà possibile partecipare ad aperitivi e picnic, concerti e spettacoli, incontri culturali, trekking e passeggiate guidate, naturalmente dopo il tramonto. Da fine giugno a inizio settembre 2024, il calendario è davvero ricco di date da segnare in agenda. Ecco gli eventi più suggestivi.

Sere FAI d’Estate, gli appuntamenti al Nord

Sono oltre 300 gli eventi che si terranno in tutto il Paese, a partire dalla fine di giugno e sino all’inizio di settembre. Nel Nord Italia, uno degli appuntamenti più attesi è l’apertura serale eccezionale del Memoriale Brion, un imponente monumento funebre situato nel comune di Altivole (prov. di Treviso). Al suo interno sono ospitate le spoglie dei coniugi Giuseppe e Onorina Brion, oltre a quelle dell’architetto Carlo Scarpa e di sua moglie. Le visite guidate al tramonto sono previste per il 23 giugno, il 7 e il 21 luglio.

Palazzo Moroni, nel cuore della Città Alta di Bergamo, ospiterà invece la rassegna Pellicole d’autore en plein air, dal 6 luglio al 24 agosto: nei giardini della villa verranno proiettati 6 film d’eccellenza. Su una collina a due passi da Varese, il parco di Villa Panza sarà lo scenario dei concerti di Ars Sonora, in calendario dal 30 giugno al 21 luglio. Contemporaneamente, si potrà ammirare la collezione d’arte americana che è ospitata all’interno delle sue sale.

Sere FAI d’Estate, gli appuntamenti al Centro

Ad Assisi (prov. di Perugia), ai piedi della Basilica di San Francesco, c’è un rigoglioso bosco millenario che si animerà, il 29 giugno al calar del sole, con le avventure di Agatha Christie e di altre coraggiose autrici, in un appuntamento dedicato alla lettura all’aria aperta. È invece il borgo toscano di San Gimignano (prov. di Siena) ad accogliere i visitatori con un tour guidato di Casa Campatelli e della sua affascinante torre, con degustazione omaggio di un calice di Vernaccia. Le date da segnare in calendario? Il 6 e il 20 luglio, il 10 e il 24 agosto, il 14 e il 28 settembre.

A Recanati (prov. di Macerata), a pochi passi dalla casa in cui nacque Giacomo Leopardi, sorge l’orto dell’antico Monastero di Santo Stefano: è qui che il poeta compose L’Infinito. L’Orto sul Colle dell’Infinito organizzerà degli aperitivi letterari sotto alle stelle, un vero e proprio viaggio culturale, dal 27 giugno al 9 agosto. Inoltre, come in tanti altri Beni appartenenti al FAI, l’11 e il 25 luglio e il 14 e il 28 agosto si terrà l’appuntamento Astronomi per una notte: un’osservazione del cielo stellato alla scoperta delle sue meraviglie.

Sere FAI d’Estate, gli appuntamenti al Sud

Un appuntamento speciale è quello che si svolgerà il 27 luglio presso l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, a Lecce: si tratta della Notte bianca dei bambini, con tantissimi giochi in legno per il divertimento dei più piccini e una visita guidata dedicata a tutta la famiglia, alla scoperta della storia millenaria di questo luogo di culto. È infine nella splendida cornice della Baia di Ieranto, e più precisamente presso il promontorio di Punta Campanella (prov. di Napoli) che si terrà un breve trekking con osservazione astronomica guidata alla scoperta del cielo stellato. Sono previste diverse date per tutta la stagione estiva.

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A caccia di cibi disgustosi

Viaggiare significa conoscere luoghi nuovi, culture diverse e, soprattutto, specialità gastronomiche sempre differenti. Per scoprire una meta, infatti, è fondamentale provare anche i suoi piatti tipici. A volte sono squisiti, talmente tanto che riproduciamo le stesse ricette anche una volta che abbiamo disfatto le valigie e siamo tornati a casa, altre volte, invece, bisogna mettere da parte le resistenze e lasciarsi andare alla scoperta di sapori nuovi, talvolta non in linea con i nostri gusti. In alcuni paesi vi capiterà di incappare in pietanze davvero estreme! Abbiamo stilato l’elenco dei cibi più disgustosi da assaggiare durante i vostri viaggi in giro per il mondo e non solo, perché al secondo posto c’è anche un piatto italiano.

Frutto del Durian, Sudest Asiatico

Il re dei frutti nel Sudest Asiatico? Il frutto del Durian, un gigante spinoso all’esterno, dal profumo un po’ controverso. Di questo frutto si dicono tante cose: c’è chi afferma che è come mangiare un lampone in un bagno pubblico, poiché emana un odore pestilenziale (di piedi, dicono), c’è chi lo paragona a calzini sudati, mentre la polpa, al contrario, è saporita e delicata. Per intenderci, puzza talmente tanto che a Singapore è vietato salire sui mezzi pubblici, mentre in Cina è diventato un vero e proprio status symbol, tanto da far salire i prezzi alle stelle. Quando viaggiate in queste zone non perdete l’occasione di provarlo, potrebbe diventare la vostra prossima ossessione o un incubo culinario!

Frutto del Durian

Fonte: iStock

Il frutto del Durian proveniente dal Sudest Asiatico

Vermi sago, Nuova Guinea

Nascosta tra le foreste della Nuova Guinea si cela una piccola larva bianca, paffuta e un po’ tozza, una vera prelibatezza per gli indigeni. Stiamo parlando dei vermi sago, da assaporare sia crudi che fritti e, giura chi ha avuto il coraggio di assaggiarli, sanno di bacon. Questi polposi vermoni vivono nel cuore della palma di sago (da qui il nome) di cui si nutrono anche. Sono cicciotti, con la scorza dura e ricoperta di peletti mentre all’interno sono giallognoli e cremosi. Una prelibatezza che viene preparata solo per le occasioni speciali e che i viaggiatori più avventurosi non possono assolutamente perdersi!

Cervello di scimmia, Cina

Tutti conosciamo e amiamo i classici involtini primavera, il riso fritto, ma il cervello di scimmia? Premettiamo che questa usanza è ormai considerata illegale, vietata dal 2010, ma in passato la Cina serviva questa pietanza direttamente nel cranio dell’animale ancora cosciente. Una crudeltà atroce e barbara che veniva considerata come un’ottima cura contro l’impotenza, oggi vietata per il benessere animale o per il rischio di contrarre malattie zoonotiche.

Hakarl, Islanda

L’hakarl, ovvero lo squalo fermentato islandese, non è per i deboli di stomaco. Dovete immaginare un pesce con l’odore di ammoniaca e formaggio stagionato andato a male, la consistenza di una gomma da masticare usata e un gusto così intenso che fa lacrimare anche i vichinghi più coriacei. Considerato il gusto, è visto più come un’attrazione per i turisti coraggiosi piuttosto che un piatto tradizionale.

Caffè kopi luwak, Asia

In rito del caffè in Italia è fondamentale, ma in Asia? Qui c’è un caffè particolare chiamato kopi luwak, prodotto con le bacche, ingerite, parzialmente digerite e defecate dallo zibetto delle palme comune. Un prodotto tipico delle isole dell’arcipelago indonesiano, quali Sumatra, Giava e Sulawesi, e delle Filippine. Le bacche vengono raccolte tra le feci dell’animale, ripulite e trattate come normali chicchi e poi trasformate in bevanda fumante. Perché andare a ravanare nelle feci di un animale? Perché la bacca di caffè non viene digerita dalla bestiola, però gli enzimi dello zibetto ne intaccano la parte esterna, conferendo alla bacca un aroma amaro e unico, causato dalla parziale digestione delle proteine.

Caffe Kopi Luwak

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Il caffe Kopi Luwak indonesiano

Tarantola, Cambogia

In Cambogia esiste una città chiamata Skun e soprannominata la “città dei ragni” dove potete immaginare quale sia il piatto tipico. La tarantola, temuta in molte parti del mondo, qui viene fritta e resa croccante per diventare la protagonista di uno dei cibi più amati del posto. Quindi, se siete pronti a sfidare le vostre papille gustative e a stupire raccontando questa storia, non perdete l’occasione di assaggiare la tarantola fritta in Cambogia. Non mettete da parte i peli e le zampette perché qui, della tarantola, non si butta via niente.

Casu Marzu, Sardegna, Italia

In realtà la Sardegna non è l’unica regione d’Italia (e probabilmente del mondo) a lavorare un formaggio in questo modo. E non c’è niente di particolarmente disgustoso in questo piatto, ma ad alcuni non piace. Di sicuro il casu marzu desta molta curiosità, poiché il gusto piccante gli è conferito dalle larve della mosca casearia (Piophila casei) che lo contaminano. L’insetto deposita le uova sulla forma di pecorino, dove nascono centinaia di larve che traggono nutrimento dalla forma di cacio stessa, cibandosene e sviluppandosi. Il sapore? Forte.

Balut, Filippine

I più coraggiosi in viaggio verso le Filippine non possono perdere l’occasione di provare il Balut, un uovo di anatra fecondato e bollito nel suo guscio poco prima della schiusa, quando al suo interno si è già formato un embrione quasi completo. Viene considerata un’ottima fonte di proteine, alcuni lo definiscono addirittura afrodisiaco. Come mangiarlo? Si condisce con sale, aceto o salse a piacere e viene venduto anche nei baracchini lungo gli angoli delle strade.

Pacha, Iraq

Alcuni potrebbero storcere il naso, ma in Iraq è considerato un piatto delizioso e prelibato. Il Pacha è una specialità tradizionale con protagonista la testa bollita della pecora, impiegata anche per creare una zuppa ricca e corposa, dal colore ambrato e dalla consistenza gelatinosa. Ripulito della lana, il cranio viene portato in tavola intero e ci si aspetta che sia riportato in cucina completamente pulito, lasciando sul piatto soltanto il cranio del povero animale. Le parti migliori? Le guance e la lingua!

Vino di topolini, Korea

Avete mai sentito parlare del vino di topolini? Se pensate che l’animale dal quale prenda il nome centri qualcosa, avete ragione! Questo liquore potente e molto alcolico, considerato un ottimo tonificante, è realizzato con i topi: i contadini raccolgono i topolini di campagna, li lavano accuratamente e li fanno fermentare con riso, miele e spezie. Trascorso il dovuto tempo, si beve. Il sapore? Di gasolio, dicono. Può piacere o meno, ma è considerato un vero e proprio must per chi vuole immergersi nelle tradizioni culinarie della Corea rurale.

Lutefisk, Norvegia

Sicuramente non è un piatto adatto ai deboli di cuore, il Lutefisk. Si tratta di merluzzo messo in ammollo nella soda caustica. Proprio così: la preparazione prevede una lavorazione di 14 giorni prima della cottura. Lo stoccafisso viene immerso in acqua per sei giorni, poi scolato e immerso nuovamente, ma stavolta in una soluzione di idrossido di sodio per due giorni. Questo provoca una denaturazione delle proteine e fa sì che assuma una consistenza gelatinosa. In questo stadio il pesce è velenoso e per poter essere consumato deve subire un secondo ammollo di altri 6 giorni, con frequenti cambi d’acqua per sciacquarlo al meglio dalla soda caustica. Al termine di questo procedimento il lutefisk può essere cucinato e servito.

Escamoles, Messico

Detto anche caviale di insetto, questo piatto consiste in larve di formica, raccolte alle radici dell’agave. La consistenza è più o meno quella del formaggio Jocca, per capirsi. Queste uova, considerate una leccornia, vengono servite all’interno di taco con guacamole. Ma i puristi dicono che la salsa serve solo a evitare che al primo morso tutte le uova di formica rotolino fuori dall’involucro. Buon appetito!

Escamoles

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Escamoles messicano