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Aeroporto di Salerno: tutto quello che serve sapere

A 21 chilometri a sud della città di Salerno, ricompreso tra i comuni di Potencagnano Faiano e Bellizzi  si trova l’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi, gestito dalla Società Gestione Servizi Aeroporti Campani S.p.A. (Gesac), nato nel 1926, adeguato nel 2007 per sviluppare il traffico civile su larga scala e oggetto di un piano di interventi (il Masterplan 2043) presentato nel 2019 dalla Regione Campagna e Gesac da realizzarsi entro il 2043 (anno di scadenza della concessione) con ammodernamento, ampliamento e riqualificazione dell’intero scalo.

Nell’estate del 2020 hanno avuto inizio i lavori di miglioramento ed estensione della pista aeroportuale a 2000 metri con moderni ed efficaci impianti di segnalazione luminosa, conclusi a febbraio 2024, mentre per il 2025 (oltre all’ulteriore prolungamento della pista a 2200 metri e alle aree di parcheggio e di accessibilità) è in previsione la realizzazione di un nuovo Terminal per l’aviazione generale che, all’inizio, verrà impiegato anche per voli di aviazione commerciale, nell’attesa della realizzazione del terminale dedicato.

Una volta completato, il Terminal avrà una superficie di circa 16mila metri quadri e vanterà i più elevati standard ambientali sia per quanto riguarda l’efficientamento energetico sia per l’utilizzo di materiali naturali e sostenibili e sarà dotato un impianto fotovoltaico per ridurre le emissioni di CO2 nonché di svariate aperture per consentire l’ingresso della luce naturale all’interno della struttura.

Il progetto per il nuovo Terminal passeggeri è stato assegnato, tramite un concorso internazionale, a un consorzio di imprese guidato dalla multinazionale Deerns che include Atelier(s) Alfonso Femia, Od’A Officina d’architettura, Planeground, Techproject e Sun Flower Engineering. Tali aziende, che possiedono una vasta esperienza nella progettazione di aeroporti a livello globale, hanno anche lavorato sull’espansione degli aeroporti di Amsterdam Schiphol, Abu Dhabi e Kuwait City.

Inoltre, tra le novità previste entro il 2043 figurano nuovi parcheggi, la nuova aerostazione su progetto dello studio napoletano GNOSIS, e il prolungamento della metropolitana di Salerno con una fermata nelle vicinanze dell’aeroporto e l’adeguamento delle infrastrutture stradali con il collegamento via Autostrada.

Quando aprirà l’aeroporto di Salerno

aeroporto salerno costa d'amafi

Fonte: ©AF517 & Diorama

Nuovo aeroporto di Salerno- Costa d’Amalfi

I primi voli dall’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi sono previsti per giovedì 11 luglio 2024 con varie compagnie low cost che hanno annunciato i voli operativi per l’estate.

La riapertura dello scalo contribuirà a fornire un ulteriore tassello di sviluppo per l’economia e il turismo della Regione Campania, rendendo la meravigliosa Costiera Amalfitana sempre più accessibile anche a livello internazionale grazie alla maggiore facilità di arrivo per scoprire bellezze uniche quali, appunto, Amalfi, Atrani, Vietri sul Mare, Ravello, Traiano, Positano, il fiordo di Furore, Maiori, Minori, Tramonti, Scala, Cetara, Conca dei Marini, Tramonti e, ovviamente, la città di Salerno, ricca di punti di interesse.

La piena operatività dell’Aeroporto di Salerno – Costa d’Amalfi avverrà nel 2026/2027.

Le destinazioni raggiungibili dall’aeroporto di Salerno e quali compagnie volano

Dall’aeroporto di Salerno è possibile raggiungere molteplici destinazioni viaggiando a bordo di vettori low cost.

easyJet, ad esempio, giovedì 11 luglio 2024 inaugura i voli diretti per Milano Malpensa, venerdì 12 luglio per Basilea, Berlino, Ginevra, e sabato 13 luglio per Londra Gatwick. Sono quindi cinque le nuove rotte della compagnia britannica con i collegamenti che, all’inizio, saranno effettuati durante la stagione estiva con due frequenze settimanali per Londra Gatwick, Basilea, Ginevra e Berlino, e tre frequenze settimanali per la rotta Milano Malpensa – Salerno.
Grazie all’aggiunta dei voli in partenza da Salerno, l’offerta di easyJet in Campania sale a quasi tre milioni di posti nella stagione estiva, con 51 rotte verso 13 Paesi, e gli aeroporti italiani in cui opera salgono a 23.

A sua volta, Ryanair prevede voli diretti giovedì 1 agosto 2024 per Milano Bergamo, venerdì 2 agosto per Torino, e domenica 4 agosto per Londra Stansted. La compagnia offrirà 16 voli settimanali dall’Aeroporto di Salerno che diventerà, così, il 32esimo aeroporto italiano del sempre più ampio network di Ryanair che prosegue a investire, a garantire collegamenti e posti di lavoro (oltre 100 in questo caso specifico) più di ogni altra compagnia in Italia. Lo stesso CEO Jason McGuinness ha sottolineato come l’approdo all’aeroporto salernitano darà un contributo alla crescita del turismo in Campania offrendo anche maggiori opportunità di viaggio ai cittadini.
Le rotte per Torino e per Milano Bergamo saranno mantenute anche durante la stagione invernale 2024/2025.

Volotea, invece, giovedì 11 luglio 2024 vola a Nantes, splendida città d’arte francese sulla Loira, sabato 13 luglio a Cagliari, e lunedì 2 settembre a Verona e a Catania. I voli per Nantes e per Cagliari saranno disponibili con frequenza bisettimanale così come quelli per Verona e Catania che proseguiranno per tutto il periodo invernale. Il presidente e fondatore Carlos Muñoz ha espresso orgoglio per l’inizio dell’attività all’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi che consente di ampliare l’offerta sul territorio aggiungendo 4 nuove rotte da Salerno alle 23 già presenti da Capodichino.

Come raggiungere l’aeroporto di Salerno “Costa d’Amalfi”

aeroporto salerno costa d'amafi

Fonte: ©AF517 & Diorama

Terminal del nuovo aeroporto di Salerno- Costa d’Amalfi

Per chi si sposta in auto, l’aeroporto di Salerno è raggiungibile percorrendo l’Autostrada Salerno-Reggio Calabria con uscita a Montecorvino-Pugliano – Pontecagnano Sud, dalla tangenziale di Salerno uscendo sulla SP 417 “Aversana” o, ancora, seguendo la Strada statale 18 Tirrena Inferiore.

Per quanto riguarda i mezzi pubblici, come accennato, è in programma il prolungamento della metropolitana di Salerno con una fermata nelle vicinanze e sono state definite le prime autorizzazioni per avviare i collegamenti via autobus da e per la costiera Cilentana, Pompei, Battipaglia e per i grandi nodi intermodali Napoli, Salerno e Afragola.

In più, saranno predisposte apposite navette che collegheranno via autostrada, in maniera facile e veloce, l’aeroporto e la stazione ferroviaria di Salerno da dove i turisti potranno agevolmente raggiungere gli itinerari prescelti via treno, autobus oppure con le vie del mare.

Ancora, verranno integrati i servizi per le costiere Amalfitana e Sorrentina e le stazioni di Eboli e Battipaglia. Ma nell’ottica di rendere il percorso da e per l’aeroporto salernitano sempre più comodo per i viaggiatori, è stato siglato anche un protocollo con cui garantire un servizio di taxi autorizzato che sarà identificabile mediante un adesivo: infatti, diversamente da quanto previsto dalla licenza, anche i conducenti di taxi di Battipaglia e Salerno potranno operare nei comuni di Pontecagnano Faiano e di Bellizzi e a servizio dello scalo.
Un protocollo d’intesa che offrirà ai turisti e ai passeggeri un trasporto affidabile ed efficiente.

Quanto dista l’aeroporto di Salerno dai principali capoluoghi della Campania

L’aeroporto di Salerno “Costa d’Amalfi” dista 20 chilometri dalla città di Salerno, 53,9 chilometri da Avellino, 73 chilometri da Napoli, 88,9 chilometri da Benevento e 90,6 chilometri da Caserta.

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In Spiaggia in Svizzera? Ebbene sì

Estate, tempo di sole, di tuffi, di spiagge… Ma non per forza al mare! Sì perché anche in Svizzera, la terra delle vette alpine e delle vallate verdeggianti, è possibile provare la piacevole sensazione della sabbia che accarezza i piedi.

Tra laghi, fiumi e piscine, si candida come una delle destinazioni ideali per una vacanza rinfrescante: ecco una selezione delle più belle spiagge sabbiose.

Il Lido di Ascona

Sulle suggestive sponde del Lago Maggiore, il Lido di Ascona è uno dei più lunghi del Paese, un’oasi di svago e relax per tutti i budget e le preferenze.

Facilmente raggiungibile in autobus oppure a piedi dal centro città, offre svariate occasioni per praticare sport acquatici e dispone di bar, ristoranti, family beach e area benessere.

La Spiaggia di Eaux-Vives

A due passi da uno dei parchi più antichi e affascinanti di Ginevra, il Parc des Eaux-Vives, si apre l’omonima spiaggia con una lunghezza di 400 metri, a soli dieci minuti dal centro.

Si tratta del luogo ideale per respirare “l’atmosfera balneare” in città e nuotare con vista sul Jet d’Eau, un angolo di pace che include anche un giardino acquatico con piante rare, un ampio spazio per le barche a vela e un ristorante.

Il Lido di Bienne

Dieci minuti a piedi dalla stazione ferroviaria di Bienne portano a quel paradiso in terra che è la graziosa spiaggia sabbiosa sulle rive del lago, incastonata tra le colline e i verdi prati.

Imperdibile per grandi e piccoli amanti dell’acqua, si arricchisce con parco acquatico, trampolino, uno spazio giochi per divertimento senza fine e una vista “a perdita d’occhio” sul lago, quasi come al mare (o forse meglio).

La Spiaggia di Gäsi

A dir poco entusiasmante è poi la spiaggia sabbiosa di Gäsi sul Lago di Walen, in favolosa posizione ai margini del bosco.

Imperdibile per chi desidera sperimentare l’assoluto relax, sa venire incontro anche a chi vuole vivere una vacanza attiva tra divertimento e sport grazie al campo da beach volley e allo spazio giochi.

Il modo migliore per arrivare è in bicicletta, ma dispone inoltre di parcheggi a pagamento.

Le isole balneari “Lorelei”

Alla foce del fiume Reiss dell’Urnersee, in particolare durante le calde giornate estive, si respirano atmosfere mediterranee sul piccolo arcipelago di isole balneari nate dall’ammasso di 3,3 milioni di tonnellate di rocce provenienti dalla galleria di base del San Gottardo con l’obiettivo di ripristinare e conservare la zona dove la riva, fino agli inizi degli Anni Ottanta, stava scomparendo metro dopo metro.

Oggi tra le mete più apprezzate del Lago di Lucerna e dintorni, gli isolotti sono raggiungibili solo a nuoto e invitano a rilassarsi e ad abbronzarsi in un ameno habitat naturale.

Il Lido Rive-Blue

L’incantevole paesino di Le Bouveret custodisce l’elegante spiaggia sabbiosa del Lido di Rive-Blue, lambito dalle acque del Lago di Ginevra, una meraviglia per vivere “vacanze balneari” in Svizzera.

Ottima per le famiglie, la zona propone numerose attività nonché l’Acquaparc per trascorrere ore di divertimento e adrenalina all’insegna dell’avventura.

Le Spiagge di Yvonand

Acqua turchese, sabbia finissima e l’atmosfera tipica del mare: sono queste le caratteristiche inconfondibili delle spiagge di Yvonand, un eden balneare accarezzato dalla piccola corrente del Lago di Neuchâtel.

Immerse nel verde e tutte raggiungibili a piedi dalla stazione, consentono di sperimentare il più puro e vero relax.

Il Lido di Lucerna

Oltre 300 metri sulle sponde del Lago di Lucerna per prendere il sole e rilassarsi alle pendici delle Alpi, sulla spiaggia sabbiosa o sul verde prato proprio lì accanto: il Lido Areal è un amato luogo di ritrovo per cittadini e turisti, con molti spazi tranquilli, piscina riscaldata e un ampio parco giochi con attrezzature selezionate sulla base dei più recenti aspetti educativi e di sicurezza.

Con i mezzi pubblici, si raggiunge dalla stazione ferroviaria con gli autobus n. 6, 8 e 24 fino a “Verkehrshaus – Würzenbach” oppure con la rete celere regionale S3 e VAE scendendo alla fermata “Verkehrshaus”.

Il Lido di Lugano

Popolare fin dagli Anni Venti, il Lido di Lugano continua a mantenere inalterato il suo fascino con la meravigliosa spiaggia di sabbia fine sempre ben curata e conservata sulle sponde del Ceresio.

Offre, inoltre, svariate infrastrutture: vasca per i tuffi con trampolini fino a 10 metri di altezza, piscina media, piscina olimpionica riscaldata, vasca per bambini con giochi in acqua, campo da calcetto e campo da beach volley.

La Spiaggia di Préverenges

Nelle vicinanze di Morges, nell’altipiano vodese, il paesino di Préverenges accoglie gli amanti del turismo balneare con la deliziosa spiaggia di sabbia sul Lago di Ginevra i cui primi 50 metri non sono profondi e diventano, così, ottimali per famiglie con bambini.

Apprezzata anche da chi pratica windsurf, dispone di tutto ciò che serve per “sentirsi al mare” con pedalò, chiosco, spogliatoio, area ristorante e barbecue.

Il Lido di Salavaux

Nel cuore della regione di Friburgo, si estende per più di un chilometro sulle rive del Lago di Murten il Lido di Salavaux con la spiaggia sabbiosa naturale più grande d’Europa sulle sponde di un lago.

Frequentata in particolar modo dagli sportivi, non manca di offrire relax a chi desidera prendere il sole o trovare refrigerio in uno dei tanti punti freschi e ombrosi del bosco tutt’intorno.

Docce e ristoranti aggiungono una nota di comfort.

Si raggiunge in autobus scendendo alle fermate “Le Pont” e “Avenches, Lacotel”.

Il Lido dell’Untersee

È una spiaggia “di alta quota” quella del Lido dell’Untersee di Arosa, a 1800 metri di altezza, con sabbia finissima e tutto ciò che un amante delle vacanze balneari possa desiderare: piscina solare riscaldata per bambini con giochi d’acqua, prato, due trampolini, parco giochi, campo da beach volley, ping-pong, campo da bocce e ristorante.

A soli dieci minuti a piedi dalla stazione.

La Spiaggia di La Neuveville

Davvero grazioso è il centro storico di La Neuveville ma non da meno è il suo lido sul Lago di Bienne, con vista sull’Isola di San Pietro.

La spiaggia sabbiosa fa parte del campeggio ma è accessibile a tutti. Vicinissima al centro, vi si arriva con pochi minuti a piedi dal pontile e dalla stazione mentre la fermata dell’autobus più vicina è “Ruis de Vaux”.

Il Lido di Thun

Chiamata dalle persone del luogo “Strämu”, il lido vista Alpi e lago di Thun è davvero un luogo favoloso per rilassarsi, magari anche con una sosta sulla terrazza dello Strämu Beizlis.

Per chi cerca sport e divertimento, non mancano campo da beach volley e da calcio.

Si raggiunge con il battello solare “Thun” oppure in autobus dalla stazione ferroviaria di Thun o Spiez fino alla fermata di Strandbad.

Il Lido di Mythenquai

Infine, ecco la spiaggia di Mythenquai sul Lago di Zurigo, lunga 250 metri, perfetta anche per famiglie con bambini e per chi non nuota grazie all’area apposita e ai giochi d’acqua.

Meritano una menzione la box di libri per dedicarsi alla lettura, il primo distributore automatico al mondo di tavole per stand up paddle e il vicino ristorante dove gustare vere prelibatezze.

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Dove andare a Capodanno 2025: le mete migliori

Il 1 gennaio 2025 cade di mercoledì ed è l’occasione per prendersi qualche giorno di ferie e allungare le vacanze di Natale fino al ponte dell’Epifania.

Per godersi al meglio almeno una settimana in viaggio, occorre pensare al Capodanno e prenotare con largo anticipo così da approfittare di eventuali offerte su trasporti e strutture ricettive, risparmiare e non rischiare di trovare il “tutto esaurito”.

Ma dove andare? Sono davvero innumerevoli le mete da considerare, in Italia e all’estero, ognuna differente e meritevole per bellezze storiche, artistiche, architettoniche, naturalistiche nonché per gli eventi organizzati proprio per festeggiare la Notte di San Silvestro.

Per questo, abbiamo preparato una selezione delle migliori località da mettere in lista per il Capodanno 2025.

Capodanno 2025: dove andare in Italia

Partiamo da chi desidera festeggiare la notte più lunga dell’anno in Italia. Una meta da non perdere è in Umbria ed è l’incantevole e raccolto borgo di Orvieto, arroccato su una rupe di tufo, “museo a cielo aperto” con oltre tremila anni di storia e caratterizzato da un complesso labirinto sotterraneo con oltre 1200 grotte, cunicoli, cisterne e pozzi, dal bellissimo Duomo gotico, dal capolavoro di ingegneria del Pozzo di San Patrizio e da un’atmosfera autentica.
Come se non bastasse, per festeggiare Capodanno, va in scena l’evento l’Umbria Jazz Winter, il festival che fa risuonare le vie con i ritmi del jazz, del soul, del funky e del gospel.

Altrettanto interessante è la scelta di Ferrara, la “città delle biciclette”, che avvolge in uno stile di vita rilassato e riporta ai fasti dell’epoca della nobile famiglia degli Este, con simboli indiscussi quali il maestoso Castello Estense cui dedicare una visita per ammirare le cucine, gli appartamenti, la cappella, il giardino e le prigioni, l’elegante Palazzo dei Diamanti con 8500 blocchi di marmo striati di rosa a formare la struttura esterna, e Palazzo Schifanoia, con lo spettacolare “Salone dei Mesi”, lungo 24 metri, dal più grande ciclo di affreschi pagani di epoca rinascimentale.
Ed è proprio il Castello a divenire protagonista del Capodanno con l’atteso “Incendio del Castello Estense” tra incredibili fuochi d’artificio ed esplosioni di colori sincronizzati.

Per vivere il 31 dicembre all’insegna della tradizione secolare, il consiglio è quello di raggiungere il Molise e, in particolare, il borgo di Gambatesa, a dominio della Valle del Fortore con vista panoramica sul Lago di Occhito. Da vedere il suggestivo centro storico con il Castello, la Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, la Chiesa di San Nicola e il Santuario di Maria SS della Vittoria e da vivere la tradizione unica che va in scena proprio l’ultima notte dell’anno, ovvero le Maitunate, con gruppi di ogni età che percorrono il paese e si esibiscono in canti e scherzi per le case, augurando a tutti un felice anno nuovo.

Difficile, poi, non inserire una meta emozionante come Matera, la “Città dei Sassi” Patrimonio UNESCO, uno dei centri più antichi al mondo dove si respira un’atmosfera senza pari. Qui, oltre al concerto di Capodanno e agli eventi organizzati per l’occasione, il valore aggiunto è il luogo magico che si svela al visitatore con un incanto inebriante, nelle grotte naturali della Murgia, e dona la sensazione di camminare “dentro a un presepe”.

Infine, il fascino medievale di Siena è perfetto per dare il benvenuto al 2025, tra il concerto e i fuochi d’artificio nella cornice della scenografica Piazza del Campo, e i tipici mercatini che allietano il suggestivo centro storico con prodotti tipici e degustazioni.

Capodanno 2025: dove andare in Europa

Allarghiamo lo sguardo all’Europa e, tra le destinazioni migliori per un Capodanno indimenticabile, segnaliamo Vienna, dove molti dei pittoreschi mercatini natalizi sono ancora aperti il 31 dicembre e il 1 gennaio, contribuendo a rendere le festività ancora più fiabesche.
Inoltre, a incantare sono il celebre concerto della Filarmonica e il Silvesterpfad, il Capodanno in piazza, da festeggiare camminando con soste lungo il percorso di San Silvestro con palchetti di vari generi musicali, stand gastronomici e scuole di danza che propongono corsi in strada.

Ancora, per godersi un festival di tre giorni e un fitto calendario di spettacoli dislocati in ogni angolo, la città ideale è Dublino, che accoglie l’anno nuovo con il “Dublin New Year’s Festival“: si tratta di una kermesse che vede eventi, concerti, performance artistiche, danza, sfilate, musica e fuochi d’artificio davvero inimitabile.

Anche se non necessita di presentazioni, il Capodanno di Londra merita una menzione, se non altro perché i festeggiamenti in piazza a Trafalgar Square e i fuochi d’artificio che illuminano il Tamigi sono tra i più sorprendenti e amati. Ma non mancano alternative: una crociera sul Tamigi, un cenone di Capodanno nei migliori locali oppure una notte di pura movida tra i migliaia di locali e discoteche londinesi.

A Lisbona, fulcro della notte di Capodanno è la Praça do Comércio con musica, l’immancabile concertone e il benvenuto al 2025 dato dal suono delle dodici badaladas cui seguono i fuochi mentre a Marsiglia, oltre alla zona del porto vecchio dove si radunano le persone per assistere ai fuochi, ci si gode la festa con dj set in strada e nei locali.

Capodanno 2025: dove andare nel resto del mondo

Il Capodanno da “una volta nella vita” è senza dubbio quello di New York per provare l’ebbrezza del famoso countdown a Times Square: una gigantesca sfera luminosa di circa tre metri e mezzo ricoperta da ben 2688 triangoli di cristallo cade da un’altezza di 23 metri!

Un’adrenalina simile la regala anche il Capodanno nella futuristica Dubai, dove si ha la fortuna di assistere al più grande spettacolo pirotecnico a livello mondiale: basti pensare che sono oltre 400.000 i fuochi che vengono fatti esplodere a ritmo di musica e in contemporanea. Migliaia le persone che, ogni anno, si radunano sul lungomare della Fontana di Dubai.

E per fuggire dall’inverno e dare il benvenuto al 2025 al caldo e al sole? Scelta d’eccellenza è Mauritus dove, oltre alle spiagge paradisiache, si possono praticare trekking ed escursioni esplorando il lussureggiante entroterra, visitare case coloniali e giardini botanici nonché dedicarsi allo snorkeling, alle gite in barca e alle immersioni.

Lontano dallo stress di tutti i giorni, in un’atmosfera di gioia e relax, si può accogliere il 2025 in Giamaica, paradiso naturale con candide spiagge di sabbia fine e un clima piacevole, oppure a Capo Verde, dove vivere momenti di assoluto divertimento e svago tra vivaci feste in spiaggia o nei locali.

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In Sicilia tra natura e archeologia: il fascino unico di Pantalica

La Sicilia è un’isola fatta di luoghi unici, capaci di unire eccezionalità naturali al lascito storico delle civiltà che hanno preceduto quella contemporanea.

Difficile trovare un esempio più alto di questo genere di luoghi rispetto a Pantalica, luogo di unione di archeologia e natura come pochi altri al mondo, a circa 25 chilometri nell’entroterra rispetto a Siracusa.

Qui il fiume Anapo e il torrente Calcinara hanno scavato profonde gole, che circondano un altipiano roccioso coperto da una vegetazione parziale. Un territorio aspro e affascinante, dalla conformazione particolare, che assume un fascino ulteriore perché sede di una delle più ampie necropoli protostoriche siciliane.

Quella che è oggi la necropoli rupestre di Pantalica, nome probabilmente di origine bizantina, si pensa infatti fosse l’antica città di Hybla, un’importante città-stato risalente a prima dell’ottavo secolo avanti Cristo, data di riferimento della conquista greca della Sicilia. Dell’abitato siculo non è rimasto niente, solamente le tombe scavate nella roccia o poste in grotte già preesistenti in questo groviglio di canyon e speroni montani, a cui si accostano anche abitazioni e luoghi di culto di età medievale, quando le popolazioni bizantine si ritirarono dalle coste prese di mira dalle incursioni navali di pirati e altri popoli.

Necropoli di Pantalica, Sicilia

Fonte: Lorenzo Calamai

Veduta della necropoli nord-ovest di Pantalica

Dal 2005 la necropoli di Pantalica fa parte del Patrimonio dell’umanità UNESCO. Oggi visitare questo immenso tesoro che unisce archeologia e natura è un’esperienza imperdibile, capace di fondere l’interesse per una storia che incombe in ogni momento sul proprio passaggio alla elettrizzante freschezza di un bagno nelle acque cristalline dell’Anapo o un tuffo nel blu del seducente Calcinara.

Pantalica: come arrivare e quali sentieri percorrere

Il sito di Pantalica si trova tra Sortino e Ferla, due belle cittadine di retaggio barocco del siracusano. Nelle vicinanze di ciascuna delle due si trova un ingresso all’area della necropoli rupestre di Pantalica, che a sua volta si trova all’interno della Riserva naturale orientata di Pantalica, Valle dell’Anapo e torrente Cava Grande.

Dal lato di Ferla, si esce dal paese seguendo le indicazioni presenti e in poco meno di 10 chilometri, percorrendo la Strada regionale 11, al parcheggio della cosiddetta Sella di Filiporto. Da qui un sentiero scende e incontra subito la chiesetta di San Micidario, una delle testimonianze bizantine del luogo. Proseguendo, si trovano più avanti la Grotta del Drago, gigantesca cavità naturale che si apre sopra alcune tombe, e si può raggiungere l’acropoli dell’antica città sicula e visitare i resti dell’Anaktoron, ovvero il palazzo del principe, l’unico edificio in pietra costruito ex novo dell’intero sito.

Pantalica

Fonte: Lorenzo Calamai

Indicazioni sul sentiero di Pantalica

Infine, si può scendere all’altezza del fiume Anapo, che scorre diverse decine di metri più in basso, e percorrere il tracciato dell’antica ferrovia Siracusa-Vizzini. Non ci sono più i binari su questo tracciato dismesso negli anni Cinquanta, rimane solo un ampio sentiero corredato di aree attrezzate, molto piacevole da percorrere a piedi.

Dal lato di Sortino, invece, si segue la panoramica via Pantalica fino a raggiungere il cancello che chiude la strada e segnala l’ingresso nella Riserva naturale orientata. Da questa parte la discesa verso il letto del torrente Calcinara è più impervia e ripida, con un tratto tutto in gradini in pietra, ma anche paesaggisticamente più affascinante. Al cospetto di innumerevoli aperture nella roccia, corrispondenti ad antichissime tombe, si scende verso le cristalline e fredde acque del torrente. Una volta giunti a valle, si trovano alcune radure con piccole piscine naturali dove potersi rinfrescare e dove la famiglie, in estate, si sistemano per una giornata rinfrescante, vista l’ombra, l’acqua bassa e la poca corrente del corso.

Qui si presenta una scelta: se si è debitamente attrezzati con zaino impermeabile e scarpette da fiume, si può scendere il corso del Calcinara passando via acqua fino a trovare una zona di propria preferenza dove accomodarsi. Il torrente si collega poi al fiume Anapo in corrispondenza della galleria della succitata vecchia ferrovia e poco dopo si trova il sentiero che risale al punto di partenza, una scarpinata in salita abbastanza impegnativa.

Fonte: Lorenzo Calamai

La necropoli rupestre di Pantalica si trova lungo il corso del fiume Anapo

Il sentiero, invece, prosegue attraversando il Calcinara e risalendo sulla sponda opposta, fino a portare all’affascinante esplorazione di una serie di cavità artificiali di epoca bizantina, antiche abitazioni nella parte più alta dell’altopiano. Da qui si può raggiungere la Strada regionale 11 e ricollegarsi al sentiero che parte dall’ingresso di Ferla, esplorare le attrazione di quel versante, e infine tornare al punto di partenza dopo la galleria che si incontra sul percorso della ferrovia.

Le necropoli di Pantalica e il palazzo del principe

A Pantalica si trovano circa 5mila tombe di epoca diversa. La maggior parte risalgono all’età protostorica della Sicilia, tra il XIII e l’VIII secolo a.C.

Per ragioni storiche non ancora del tutto definite, circa 1300 anni prima della nascita di Cristo le popolazioni sicule che abitavano principalmente le zone costiere dell’isola abbandonarono i loro insediamenti per ritrarsi nell’entroterra, in zone naturali impervie e con una posizione dominante sul circondario dal punto di vista dell’altitudine.

Fu così che iniziò la storia di Pantalica, dove comunque permangono tracce di insediamenti precedenti, già dell’età del bronzo. La civiltà di Pantalica aveva l’abitudine di seppellire i propri morti non lontano dagli agglomerati urbani, in grotte scavate nella roccia: queste sono rimaste, mentre le case in legno, canne e paglia delle popolazioni locali non hanno, ovviamente, lasciato traccia di loro.

Fonte: Lorenzo Calamai

Una cascata sul torrente Calcinara nella Riserva naturale orientata di Pantalica

La città, tra alti e bassi, sarebbe rimasta florida fino al settimo secolo avanti Cristo, quando la fondazione di Akrai, l’odierna Palazzolo Acreide, per mano dei Greci di Siracusa comportò la probabile distruzione di Hybla. L’unica costruzione testimone della storia della città, al di fuori delle tombe, è il palazzo del principe, l’Anaktoron.

Sulla sommità più alta dello sperone roccioso che campeggia al centro delle due gole del fiume Anapo e del torrente Calcinara rimangono le fondamenta di un antichissimo edificio in pietra, molto probabilmente di proprietà del regnante dell’insediamento. Il particolare fascino e il mistero che ispira questa costruzione deriva dal fatto che, secondo gli archeologi, sarebbe stato costruito da maestranze provenienti da altri luoghi del Mediterraneo, forse Micene, dato che le popolazioni sicule non avevano dimestichezza nell’edificare costruzioni in pietra.

Pantalica fu abitata anche in epoca medioevale. Chiese e abitazioni rupestri di epoca bizantina testimoniano il ritorno ad un insediamento abitato nei secoli precedenti il Mille, probabilmente per sfuggire alle incursioni arabe e dei pirati sulle coste siciliane. Attorno al passaggio del millennio, furono popolazioni arabe ad insediarsi a Pantalica, come ricordato da fonti storiche.

Fonte: Lorenzo Calamai

Pantalica: una tomba nel letto del torrente Calcinara

Un tuffo a Pantalica

Un’aura di mistero ancestrale circonda Pantalica.

Scendendo verso i corsi d’acqua che ne caratterizzano la geografia, è inevitabile trovarsi ad osservare le decine di cavità che in ogni momento sono visibili in diverse aree delle conformazioni rocciose tutto intorno. Sono testimonianze del passato, luoghi arcani di sepoltura cerimoniale che ci ricordano in ogni momento che il nostro passo in un luogo che sembra sperduto, dominato dalla natura, è in realtà probabilmente lo stesso passo compiuto da tante altre persone molto simili nel corso degli ultimi 4mila anni.

Pensieri pronti a essere cullati dal dolce suono del fiume che scorre. Sia l’Anapo che il Calcinara sono corsi d’acqua incontaminati, dalle acque pure e cristalline, che si offrono al visitatore per un tuffo rigenerante e un momento di contatto con la natura selvaggia.

Fonte: Lorenzo Calamai

Un tuffo nelle acque dell’Anapo

Sono tante le piscine naturali e le spiagge d’acqua dolce che è possibile sfruttare tra i sentieri di Pantalica. Lungo il letto dell’Anapo le zone migliori sono probabilmente quelle immediatamente precedenti e immediatamente successive alla galleria sul tracciato dell’antica ferrovia.

Fonte: Lorenzo Calamai

Le piscine naturali del torrente Calcinara

Il torrente Calcinara, però, è forse quello che offre gli angoli di acqua dolce più belli e suggestivi. Oltre alle già citate piccole polle nella prima parte del percorso che scende sa Sortino, si consiglia di risalire brevemente la parte del corso d’acqua prima della confluenza con l’Anapo: si potrà raggiungere un tratto davvero splendido, con un paio di ampie piscine naturali ombreggiate dove l’acqua assume tonalità del blu elettrico e alcuni massi offrono l’opportunità di tuffarsi dalla cima di una cascatella, mentre la parete rocciosa sovrastante si apre in alcune cavità artificiali tipiche della necropoli.

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Più voli e passeggeri ma meno problemi con i bagagli: lo studio

Il comparto aereo è finalmente uscito dal “tunnel della pandemia” e, rispetto al 2023, l’anno in corso sta facendo registrare ingenti profitti per le compagnie, di gran lunga superiore alle stime preventivate.

Una notizia incoraggiante che è arrivata da Willie Walsh, direttore generale della Iata, che durante l’80esimo Annual general meeting della Iata a Dubai ha annunciato utili netti pari a 30,5 miliardi di dollari, un margine superiore al 3% e, per questo, un risultato davvero importante anche considerando la situazione di pochi anni fa.

La crescita “vertiginosa” del numero di passeggeri

Un altro tassello fondamentale che riguarda la netta ripresa dell’industria aeronautica già durante il 2023 è rappresentato dalla “crescita vertiginosa” del numero dei passeggeri, con la cifra record di 5,2 miliardi, che ha superato (per la prima volta dopo 5 anni) nettamente i livelli pre-pandemia del 2019.

E, sulla base delle stime dell’associazione Iata, quest’anno i vettori opereranno, in totale, ben 9 milioni di voli su più di 22mila rotte, unendo nel complesso 5 miliardi di persone.

Come sottolineato da Walsh, “l’aviazione si è ripresa dalla pandemia e sta crescendo in modo redditizio per soddisfare le esigenze delle persone che vogliono volare e spostare merci” e ha contribuito altresì alla crescita dell’economia a livello globale.

Il nuovo obiettivo all’orizzonte

Ora che il settore si è lasciato alle spalle gli anni critici della pandemia, c’è un nuovo obiettivo all’orizzonte, ovvero rendere l’esperienza dei passeggeri in aeroporto sempre migliore e confortevole rivoluzionando la gestione dei bagagli.

Un obiettivo che, come emerso dallo studio “Baggage It Insights 2024” di Sita, fornitore IT per il trasporto aereo, ha iniziato a diventare concreto nel 2023 quando, nonostante l’incremento del numero di viaggiatori, sono già diminuiti i disagi legati ai bagagli: infatti, sulla base del report, il numero di valigie e borse smarrite, recapitate in ritardo o danneggiate è sceso passando da 7,6 a 6,9 bagagli disguidati ogni 1.000 utenti.

E il trend a lungo termine conferma il positivo impatto avuto dagli investimenti in ambito tecnologico nel corso del tempo: basti pensare che, dal 2007 al 2023, il tasso di inconvenienti è diminuito del 63% a fronte di un aumento di passeggeri del 111%.

Tuttavia, non mancano ulteriori sfide per offrire assoluta tranquillità ai viaggiatori per quanto riguarda i bagagli, grazie a una completa automazione e visibilità totale dal check-in al ritiro.

Secondo l’indagine di Sita, tutto ciò può diventare realtà grazie a tecnologie all’avanguardia come l’Intelligenza Artificiale e a una grande spinta per le opzioni self-service come la biometria e i sistemi touchless, così da semplificare sempre di più le operazioni.

Guardando al futuro, il report si aspetta un recupero dei bagagli più agevole grazie alle iniziative di raccolta e condivisione dei dati adottate dal 93% degli aeroporti al momento della consegna dei bagagli e dal 95% delle compagnie aeree al momento del ritiro dei bagagli.

In più, il settore nel 2024 ha ridotto il tasso di cattiva gestione a solo il 6,9 per mille passeggeri nel 2024.

Infine, gli aeroporti e le compagnie aeree stanno investendo molto nei processi di gestione dei bagagli self-service senza contatto, con il 66% delle compagnie aeree e l’85% degli aeroporti che adottano questa tecnologia.

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Visto per l’Armenia: regole e cosa sapere prima di richiederlo

L’Armenia è una terra ricca di paesaggi mozzafiato e dalla cultura millenaria, ogni anno sono sempre di più i turisti che la scelgono come destinazione e sono costantemente in aumento anche i viaggiatori d’affari. Se state pianificando un viaggio, che sia per studio, per lavoro o per vacanza in questo Paese così affascinante, scoprirete come sia fondamentale conoscere le regole, le modalità e la validità del Visto per l’Armenia in una guida che fornirà dettagliatamente tutto ciò che vi serve sapere.

Requisiti per ottenere il Visto verso l’Armenia

La necessità di ottenere un visto per entrare in Armenia che sia per lavoro, studio o vacanza dipende dalla vostra nazionalità; in alcuni Paesi di residenza si può entrare in Armenia senza Visto per soggiorni brevi mentre in altri Paesi serve richiederlo con anticipo, vi segnaliamo una panoramica delle principali categorie. I cittadini di alcuni Paesi tra cui molti stati dell’ex Unione Sovietica, l’Unione Europea, gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia possono entrare in Armenia senza Visto fino ad un massimo di 180 giorni in un periodo entro i 365 giorni. I cittadini di altri Paesi inclusi quelli in Africa, in Asia e in alcune parti del Medio Oriente devono ottenere un Visto prima dell’arrivo, anche richiedendolo on line attraverso il sistema eVisa dell’Armenia.

Tipologie di Visto per entrare in Armenia

L’Armenia offre diverse tipologie di Visto a seconda della tipologia di viaggio, che voi siate turisti e vogliate scoprire il Paese per un brevissimo tempo, o che siate studenti e vi serva per studio o ancora per coloro che si recano nel Paese per motivi di lavoro e affari oppure che scegliate di visitare l’Armenia per rivedere amici e/o famiglia. Il Visto turistico sarà utile a quanti sceglieranno di visitare il Paese per  un brevissimo lasso di tempo, il Visto d’affari è utile per coloro che si recano in Armenia per affari e/o lavoro, il Visto per studio è indispensabile per gli studenti che scelgono di proseguire gli studi in una istituzione armena e il Visto per visita privata tornerà indispensabile per quanti necessitano di visitare amici o famiglia in Armenia.

Modalità di richiesta del Visto per entrare in Armenia

Il metodo più semplice per richiedere e ottenere un Visto per l’Armenia e la capitale Yerevan è tramite il sistema eVista, il processo per ottenerlo è intuitivo inoltre può essere completato totalmente on line. Questi i passaggi:

  • Accedere al sito ufficiale: servirà visitare il sito ufficiale del governo armeno per l’eVista.
  • Compilare il modulo: una volta eseguito l’accesso al sito ufficiale del governo armeno, basterà inserire i propri dati personali, i dettagli del passaporto e le informazioni sul perché del viaggio in Armenia.
  • Caricare i documenti: vi verrà richiesto di caricare una scansione del passaporto e una fotografia recente, siate preparati.
  • Pagare la tassa: arrivati a questo punto, dovrete pagare la tassa del Visto utilizzando una carta di credito o altro metodo di pagamento sempre elettronico.
  • Ricezione del Visto: effettuate tutte le richieste ed approvata la domanda del Visto, riceverete il Visto elettronico via mail, stampatene una copia da mostrare all’arrivo in Armenia.

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Documenti obbligatori per entrare in Armenia

Richiesta del Visto per entrare in Armenia attraverso l’Ambasciata

Per quanti preferiscono o necessitano del Visto tradizionale, è possibile farne richiesta presso l’Ambasciata o il Consolato Armeno del proprio Paese. Tenete presente che questa modalità di richiesta solitamente richiede più tempo rispetto all’eVista, inoltre comporta anche la presentazione di documenti cartacei, i passaggi includono:

  • Prenotare l’appuntamento: dovrete contattare l’Ambasciata o il Consolato e ottenere di fissare un appuntamento personale.
  • Compilazione di moduli: dovrete scaricare e compilare il modulo di richiesta Visto disponibile sul sito web dell’Ambasciata o del Consolato.
  • Raccolta documenti: preso appuntamento e scaricato e compilato il modulo, portate con voi il passaporto, una o più fotografie recenti, la prova di fondi economici sufficienti e ogni altro documento richiesto dal sito ufficiale.
  • Pagamento della tassa: come per l’eVista dovrete pagare una tassa, direttamente all’Ambasciata o al Consolato.
  • Presentare la domanda: effettuati tutti questi passaggi, presentate la vostra domanda con tutti i documenti in ordine e il pagamento effettuato all’Ambasciata o al Consolato.
  • Approvazione del Visto: ora non vi resta che attendere l’elaborazione e l’approvazione della vostra domanda, solitamente ci vogliono alcune settimane, tenetene conto se avete fretta.

Validità ed eventuale estensione del Visto per entrare in Armenia

Ora avete il vostro Visto per entrare in Armenia, che sia per studio, per lavoro o per vacanza non dimenticate che il Visto non è illimitato, la sua durata e l’eventuale estensione sono importanti. A seconda del tipo di Visto richiesto, sappiate che il Visto turistico permette un soggiorno fino a 120 giorni con la probabile estensione di ulteriori 60 giorni. Il Visto d’affari può consentire un soggiorno variabile solitamente di 120 giorni, non oltre i 180 giorni annui. il Visto per studi vede la sua durata dipendentemente dalla durata del corso di studi, con estensioni possibili sempre in base alle esigenze accademiche. Il Visto per la visita privata infine, è simile a quella per il Visto turistico, ma può variare in base alle circostanze della visita in caso ad esempio di malattie gravi.

Visto in Armenia cosa sapere

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Visto in Armenia quali regole e limiti ha

Estensione del Visto per entrare in Armenia

Se desiderate prolungare il vostro soggiorno in Armenia, dovrete obbligatoriamente richiedere l’estensione del vostro Visto; per farlo presentate richiesta presso il Dipartimento di passaporti e visite del Ministero dell’Interno Armeno. Ricordatevi che è importante richiederne l’estensione prima della scadenza del Visto originale, questi sono i documenti che vi serviranno:

  • Modulo di richiesta: dovrete compilarlo con i dettagli sul perché del soggiorno e la motivazione della richiesta di prolungamento.
  • Passaporto: insieme al modulo vi servirà ovviamente il passaporto che dovrà essere valido per tutta la durata del soggiorno.
  • Prova di fondi economici: dovrete dimostrare di avere risorse finanziarie sufficienti per coprire il periodo di soggiorno aggiuntivo. A seconda del motivo della richiesta potrebbero richiedervi altri documenti, siate preparati.

Attenzione alle regole e alle restrizioni per entrare in Armenia

Ora avete tutte le informazioni necessarie per fare richiesta del Visto per entrare in Armenia, ma ricordatevi sempre che per ogni Paese che si visita, che sia per lavoro, studio o altro, è importantissimo conoscere e rispettare le regole e le eventuali restrizioni per evitare problemi legali e garantirvi un soggiorno senza complicazioni: non superate le date del soggiorno se non per cause di forza maggiore senza aver ottenuto l’estensione, assicuratevi di svolgere solo le attività consentite dal Visto ottenuto, ovunque andiate, assicuratevi sempre di avere con voi i documenti di supporto come il passaporto e una copia del Visto.

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Rimini cambia volto: da città di mare a città sul mare

Rimini, meta estiva e balneare per eccellenza, cambia volto e, da “città di mare” si trasforma in una “città sul mare”, come destinazione turistica a 360 gradi.

È, infatti, realtà il Parco sul Mare, l’ambizioso progetto di riqualificazione dei 16 chilometri di waterfront cittadino, da un estremo all’altro del lungomare, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per turisti e cittadini e di coinvolgere, infine, anche spiaggia e stabilimenti.

Il simbolo della “Rimini che cambia”

Grande progetto di rigenerazione urbana all’insegna della tutela dell’ambiente e della sostenibilità, il Parco sul Mare è simbolo della “Rimini che cambia” e, al contempo, la candida a diventare una delle città italiane più slow e green.

Via le auto e il cemento e si alza il sipario su di una passeggiata pedonale vista mare punteggiata da verdi oasi, aree gioco inclusive, piste ciclabili, isole per il fitness, una palestra all’aria aperta con attrezzi Technogym e svariati spazi dedicati agli sportivi.

Ma non soltanto: largo anche a fontane e giochi d’acqua nonché a zone pensate per le famiglie e i più piccoli con, ad esempio, la Foresta del mare, area gioco che si ispira alle filastrocche di Gianni Rodari con barchette, scivoli, altalene, sardine sonore e luminose, conchiglie, tunnel di arrampicata sospesa, fragole e cannocchiali, nei pressi della nuova fontana ornamentale del Parco.

L’obiettivo è quello di realizzare più spazi da godersi all’aperto con servizi che pongono al centro il benessere, la qualità della vita, l’ambiente e la mobilità sostenibile, tutti aspetti ed esigenze da cui oggi non si può prescindere.

Gli oltre 6 chilometri già riqualificati della zona Nord

Da Torre Pedrera e Rivabella, nella zona Nord, sono oltre 6 i chilometri già riqualificati e resi pedonali con aree verdi e vegetazione tipica della macchia mediterranea, e 5 i chilometri di nuove piste ciclabili.

Non mancano le “piazzette di comunità“, quelle zone pensate per la convivialità e la socialità ammirando il mare, e il Wi-Fi gratuito offerto sia dal servizio regionale EmiliaRomagna Wi-Fi, a libero accesso, e dal servizio nazionale Piazza Wi-Fi Italia, con richiesta di autorizzazione.

Il nuovo waterfront di Rimini Sud

A sua volta, il nuovo lungomare di Rimini Sud si contraddistingue per le isole fitness (liberamente accessibili), otto di differenti dimensioni e caratteristiche tali da andare incontro a tutte le esigenze, sia di una vasta fascia di sportivi sia degli atleti più allenati: si possono trovare spalliere, parallele, pull up, anelli, jumping box e molto altro ancora.

Sono presenti anche installazioni innovative, con isole attrezzate dove dedicarsi alla preparazione atletica per ciclismo, camminata, corsa, addominali, tennis, padel e gag (gambe-glutei-addominali).

Una delle installazioni più innovative è poi il Wellness Tree in Piazzale Kennedy, alto 7 metri, 100% sostenibile e icona della palestra a cielo aperto più grande del Mediterraneo, con a due passi il colorato campo da basket Rimini Beach Court.

Nel tratto del Lungomare Spadazzi, per i più piccoli ecco cinque aree gioco, con una proposta innovativa, una di circa 100 metri quadri (in corrispondenza di Via Oliveti) con getti scenografici di varie altezze, giochi d’acqua e luci dinamiche a LED, e l’altra di circa 30 metri quadri, vicina al mare.

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Levanzo, perla nascosta della Sicilia

Nell’incantevole arcipelago delle Egadi, al largo della costa occidentale della Sicilia, si trova Levanzo, che rappresenta una gemma nascosta del Mar Mediterraneo. Quest’isola ha una superficie di circa sei chilometri quadrati, e ciò la rende l’isola più piccola dell’arcipelago delle Egadi, ma ciò che le manca in dimensioni, lo compensa con un fascino naturale ed incontaminato ed una tranquillità rara.

Come arrivare a Levanzo, nell’arcipelago delle Egadi

Il punto di partenza più comune per raggiungere l’isola di Levanzo è Trapani, bellissima città situata sulla costa occidentale dell’isola della Sicilia. Una volta arrivati a Trapani, il porto della città è facilmente raggiungibile e rappresenta il punto d’accesso principale per l’arcipelago delle Egadi e le sue meravigliose isole.

Da Trapani, sono disponibili diversi collegamenti marittimi giornalieri per l’isola di Levanzo, gestiti principalmente dalle compagnie Siremar o Liberty Lines. I traghetti dal porto di Trapani impiegano circa 50 minuti per coprire la distanza tra la città e Levanzo, mentre gli aliscafi, più veloci dei normali traghetti, impiegano circa 25 minuti. Per raggiungere l’isola di Levanzo è consigliabile prenotare i biglietti in anticipo, soprattutto nei mesi estivi, per evitare lunghe attese.

Vista dal mare del villaggio di Levanzo

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Vista del villaggio di Levanzo, isole Egadi

Cosa fare sull’isola di Levanzo?

Esplorare le spiagge incontaminate

Levanzo, in Sicilia, è un’isola rinomata per le sue acque cristalline e le spiagge incontaminate, che fungono da rifugio perfetto per chi è alla ricerca continua di relax e bellezze naturali. Tra le spiagge più affascinanti, è possibile ammirare:

  • Cala Dogana: la spiaggia di ciottoli situata vicino al porto, perfetta per un tuffo rapido appena arrivati sull’isola. Le sue acque turchesi e la vista unica sul villaggio di Levanzo, rendono Cala Dogana una delle prime tappe obbligatorie a Levanzo;
  • Cala Minnola: a breve distanza dal centro abitato, questa spiaggia è famosa per i suoi ricchi fondali marini, ideali per lo snorkeling, unici ed indimenticabili. Il mare qui è particolarmente limpido ed offre una visibilità straordinaria;
  • Cala Tramontana: situata nella parte settentrionale dell’isola di Levanzo, Cala Tramontana è una baia tranquilla e appartata, perfetta per chi cerca pace e tranquillità, lontano dalla presenza di altri turisti. Le sue scogliere e grotte marine offrono un ambiente suggestivo per nuotate e  fare immersioni durante la visita dell’isola.

Sentieri e trekking per scoprire il cuore di Levanzo

Per gli amanti della natura e del trekking, Levanzo è in grado di offrire numerosi sentieri panoramici, che permettono di esplorare l’isola a piedi. Uno dei percorsi più popolari è quello che conduce alla Grotta del Genovese, un sito archeologico di grande rilevanza storica, scoperto nel 1949 e con graffiti risalenti all’era del paleolitico superiore. Ci sono due sentieri principali, consigliati per la scoperta di Levanzo e delle sue meraviglie naturali:

  • Sentiero della Grotta del Genovese: questo percorso, che parte dal villaggio di Levanzo, si snoda attraverso la macchia mediterranea dell’isola fino a raggiungere la famosa Grotta del Genovese. Le visite guidate offrono un approfondimento sulla storia antica dell’isola, rendendo la visita ancora più affascinante.
  • Sentiero di Capo Grosso: questo itinerario conduce al punto più alto dell’isola di Levanzo, Capo Grosso, dove si trova il faro. Il panorama che si può ammirare da qui è davvero indimenticabile, con la possibilità di osservare l’isola principale della regione Sicilia e alle altre isole Egadi. Il sentiero è relativamente facile, ma offre un’immersione totale nella bellezza selvaggia di Levanzo.

Le acque cristalline dell’arcipelago delle Egadi

Le isole Egadi rappresentano, con le sue principali isole di Favignana, Marettimo e Levanzo, la destinazione ideale per chi è alla ricerca  di un mare cristallino. Ecco perché le acque che circondano Levanzo sono perfette per molte attività acquatiche, dal nuoto allo snorkeling, fino alle immersioni subacquee. I fondali marini dell’isola di Levanzo sono ricchi di biodiversità e offrono opportunità fondamentali per lo snorkeling e le immersioni. Cala Minnola, in particolare, è famosa per il suo sito archeologico subacqueo, dove si possono vedere i resti di un antico relitto romano.

È anche possibile esplorare la costa di Levanzo in kayak o in canoa per un’esperienza indimenticabile. È possibile noleggiare l’attrezzatura direttamente sull’isola e avventurarsi alla scoperta di baie nascoste e grotte marine.

Cultura e tradizioni siciliane

Levanzo, nonostante le sue piccole dimensioni, vanta una ricca eredità culturale e storica. Il villaggio principale, Levanzo, con le sue case bianche e le sue stradine strette, è in grado di catapultare i visitatori nella vita quotidiana dell’isola. Partecipare alle festività locali, ad esempio, è un ottimo modo per immergersi nella cultura della piccola isola come quella dedicata al patrono San Giuseppe, il 19 marzo, che si celebra con processioni, fuochi d’artificio e cene a base di pesce fresco appena pescato dagli abitanti dell’isola.

Per immergersi a pieno nella cultura siciliana di Levanzo, una buona occasione è quella di provare i piatti a base di pesce tipici della regione, come il cous cous di pesce e la pasta con i ricci di mare.

Le stagioni migliori per visitare l’isola di Levanzo sono sicuramente la primavera e l’autunno, grazie alla presenza di un clima mite che caratterizza questo piccolo angolo tra le isole Egadi, dove tutto è ancora intatto. Inoltre, per visitare l’isola è consigliato un abbigliamento estivo e soprattutto comodo, per poter scoprire l’isola comodamente, attraverso i suoi sentieri e le sue piccole strade.

Borgo delle Isole Egadi

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Vista di un borgo tipico delle isole Egadi

Dove alloggiare sull’isola di Levanzo

Nonostante la sua piccola dimensione, Levanzo offre diverse opzioni di alloggio, adatte tutte le tasche. È possibile scegliere tra hotel, bed and breakfast e appartamenti in affitto.

Gli hotel sull’isola di Levanzo sono di piccole dimensioni ed offrono un servizio personalizzato con un’atmosfera familiare. Ci sono numerosi Bed & Breakfast, che rappresentano un’ottima scelta per chi decide di alloggiare in un luogo accogliente ed informale. Oltre a questi, affittare un appartamento può essere la soluzione ideale per famiglie o gruppi di amici che desiderano avere maggiore autonomia, con diverse opzioni disponibili con una vista spettacolare sul mare.

Levanzo è un’isola letteralmente incantata, per la sua bellezza naturale, la tranquillità e la ricca storia che la caratterizza. È la soluzione perfetta per una fuga dal caos quotidiano, per vivere un’esperienza autentica e rigenerante, adatta per gli appassionati di mare, storia e per chi è in cerca di relax.

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Metaponto, la Costa Jonica e le sue spiagge più belle

La Costa Jonica della Basilicata è un tesoro nascosto che merita assolutamente di essere scoperto e tutt’oggi risulta una meta ancora poco considerata dal turismo. Qui si trova Metaponto, una delle gemme di questa regione, un luogo dove storia, cultura e natura si incontrano per offrire ai visitatori un’esperienza unica ed indimenticabile, ricco di belle spiagge dove poter passare momenti di relax e divertimento.

Metaponto: un tuffo nella storia

Metaponto era un’antica colonia greca fondata nel lontano settimo secolo a.C. dai coloni greci provenienti da Acaia. La città di Metaponto è nota per la sua ricca storia e per i resti archeologici chene  testimoniano la sua importanza nell’antichità. Uno dei luoghi che risulta più suggestivi da visitare è il Parco Archeologico di Metaponto, che ospita il famoso e maestoso Tempio di Hera, conosciuto anche come Tavole Palatine. Questo tempio dorico è uno degli esempi meglio conservati dell’architettura greca in Italia.

Oltre a questo tempio, il parco archeologico di Metaponto include anche i resti dell’agorà, del teatro e di altri templi più piccoli e minori rispetto il tempio di Hera. Queste strutture testimoniano la vita quotidiana e religiosa degli antichi greci e non lontano da qui sono raccolti reperti preziosi che raccontano la storia della città e della regione circostante, dall’età del bronzo fino all’epoca romana.

Oltre ad antichi siti storici, Metaponto ed i territori circostanti nascondono altri tesori naturali, come le spiagge che circondano questa città del sud Italia.

Vista del tempio di Hera a Metaponto

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Antico Tempio di Hera, cuore delle rovine archeologiche di Metaponto

Le spiagge di Metaponto

Le spiagge di Metaponto sono una delle principali attrazioni della Costa Jonica in Basilicata, che, con i loro chilometri di sabbia dorata e le acque cristalline, offrono il luogo perfetto per rilassarsi e godersi il mare in questa regione. Ma quali sono le spiagge più belle di Metaponto e dei dintorni?

Lido di Metaponto

Il Lido di Metaponto è la spiaggia principale della città, facilmente raggiungibile e ben attrezzata con molti stabilimenti balneari, ristoranti e bar, per soddisfare i gusti dei turisti italiani e non con le ricette locali della Basilicata. La spiaggia di Metaponto è perfetta per le famiglie grazie alle sue acque poco profonde e per la presenza di numerosi servizi. L’ampio arenile sabbioso permette di trovare sempre uno spazio dove stendere il proprio telo e rilassarsi sotto il sole della Lucania.

La spiaggia offre anche la possibilità di praticare diversi sport acquatici, come windsurf, kitesurf e vela per la presenza di vento sulla costa. Per chi ama esplorare, è possibile noleggiare anche pedalò o delle canoe per avventurarsi e divertirsi lontani dalla spiaggia. Il Lido di Metaponto è anche il punto di partenza ideale per escursioni in barca alla scoperta delle grotte marine e delle insenature nascoste della bella Costa Jonica.

Marina di Pisticci

Lungo la costa jonica, a sud di Metaponto, si trova Marina di Pisticci, una splendida località balneare che merita sicuramente una visita. Questa spiaggia è caratterizzata da un lungo litorale sabbioso e da acque rinfrescanti che invitano a fare un tuffo rigenerante durante le calde giornate estiva sulla Costa Jonica. Marina di Pisticci è particolarmente apprezzata da famiglie e turisti di tutte le età per la sua tranquillità e per la bellezza incontaminata del suo paesaggio, per chi ama le lunghe passeggiate sul bagnasciuga o per chi vuole semplicemente staccare la spina e rilassarsi in un ambiente naturale e sereno.

Veduta del villaggio nautico a Marina di Pisticci

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Villaggio nautico a Marina di Pisticci

Spiaggia di San Basilio

Nelle vicinanze di Marina di Pisticci, si trova la spiaggia di San Basilio è un’altra meraviglia della Costa Jonica. Essendo una destinazione meno affollata rispetto al Lido di Metaponto, questa spiaggia offre un’atmosfera più tranquilla e rilassata rispetto la spiaggia principale di Metaponto e rappresenta la scelta ideale per chi cerca un po’ di tranquillità. La sabbia fine della spiaggia di San Basilio si estende per chilometri, caratterizzata da un mare limpido e cristallino.

La spiaggia di San Basilio è circondata da dune e pinete, le quali offrono ombra naturale e la possibilità di fare piacevoli passeggiate nella natura. Questa spiaggia è la scelta perfetta anche per tutti coloro che amano fare snorkeling, per la presenza di fondali ricchi di vita marina. La spiaggia è attrezzata con lidi, con la possibilità di noleggiare lettini ed ombrelloni, bar e ristoranti.

Spiaggia di Policoro

Più a sud, verso sud, la spiaggia di Policoro è una delle più grandi e conosciute della Costa Jonica. Situata a circa trenta chilometri di  distanza da Metaponto, questa spiaggia offre un mix perfetto di bellezza naturale e servizi turistici. L’ampia spiaggia di sabbia fine è bagnata da un mare chiaro e tranquillo, ideale per ama praticare nuoto e per tutte le attività acquatiche.

Policoro è anche un importante centro per la conservazione della fauna marina, grazie alla presenza dell’Oasi WWF di Policoro-Herakleia. Grazie alla presenza del WWF e del suo personale, infatti, è possibile partecipare a visite guidate adatte a tutte le età, per grandi e bambini, e diverse attività educative per conoscere meglio l’ecosistema marino e le specie protette che lo popolano. Il lido di Policoro offre, inoltre, una vasta gamma di strutture ricettive per tutte le tasche, dai campeggi ai resort di lusso.

Cosa esplorare nei dintorni di Metaponto?

Oltre alle splendide spiagge, da Metaponto e dalla costa Jonica è possibile visitare la regione della Basilicata, considerata la regione più accogliente d’Italia. Ecco alcune delle destinazioni lucane più interessanti e facilmente raggiungibili da Metaponto sono:

  • Matera
    A circa un’ora di macchina da Metaponto, si trova Matera, una delle città più affascinanti d’Italia e Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, eletta in passato capitale della cultura europea. Materà è famosa per i suoi Sassi, le antiche abitazioni scavate nella roccia. La città offre un viaggio indietro nel tempo e un’esperienza unica. Passeggiando per le sue stradine tortuose, potrai immergerti fra chiese rupestri e case-grotta della città vecchia e godere di panorami mozzafiato della natura che circondano la città lucana.
  • Parco Nazionale del Pollino
    Il Parco Nazionale del Pollino è una meta imperdibile per gli amanti della natura e delle escursioni. Si trova a breve distanza dalla Costa Jonica e questo parco offre paesaggi spettacolari. Con le sue montagne imponenti, i boschi e le grandi valli, il Pollino è il luogo ideale per praticare attività come trekking e mountain bike e visitare numerosi borghi storici.
  • Bernalda
    Bernalda, a pochi chilometri dalla città di Metaponto, è un affascinante borgo che offre una splendida vista sulla valle del Basento e sul mare della Costa Jonica. Il centro storico di Bernalda è caratterizzato da stradine acciottolate, palazzi storici, come il Castello di Bernalda, risalente al quindicesimo secondolo, e chiese antiche, come la Chiesa Madre di San Bernardino da Siena
    Bernalda è anche conosciuta per essere il luogo di origine della famiglia di Francis Ford Coppola, il famoso regista americano.

Metaponto e la Costa Jonica della Basilicata sono la destinazione perfetta per chi cerca una vacanza all’insegna del relax, della natura e della cultura, ma anche di sport e divertimento. Le lunghe spiagge di sabbia dorata, le acque rinfrescanti e la ricchezza di siti archeologici rendono questa regione un vero paradiso per i turisti e per gli amanti di storia antica.

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Perché i tetti delle case delle Isole Faroe sono ricoperti d’erba

Alte scogliere brulicanti di uccelli, promontori frastagliati, brughiere desolate, cascate…e casette con i tetti ricoperti d’erba, talmente belle che sembra di essere in un film del Signore degli Anelli. Chiunque abbia viaggiato alle Isole Faroe avrà notato che molte abitazioni locali presentano un tetto con un fitto strato di erba che si sposano alla perfezione con il paesaggio di queste terre remote e solitarie. Questa tipologia di casa è un esempio perfetto di bioedilizia presente soprattutto nei paesi nordici come Islanda, Norvegia, Scozia e, appunto, nelle Isole Faroe.

La copertura d’erba sui tetti è una pratica tradizionale molto diffusa per la protezione dal freddo e dalle piogge perché capace di trattenere il calore all’interno dell’edificio, creando un ottimo sistema di coibentazione. Le case vengono costruite utilizzando materiali naturali: pietra e travi in legno per la struttura e il manto d’erba per il tetto, così da migliorare il comfort abitativo all’interno e avere un basso impatto ambientale.

Breve storia dei tetti dal manto verde

Quando sono comparse le prime case con i tetti verdi sulle Isole Faroe? Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro agli insediamenti vichinghi del IX e X secolo. Per sopravvivere e adattarsi a un ambiente ostile, contraddistinto da piogge frequenti e carente di materiali da costruzione come quello dell’arcipelago, gli abitanti si ingegnarono andando a progettare e creare queste coperture, divenute ben presto un tratto distintivo dell’architettura locale.

Il manto erboso offrì loro diversi vantaggi. In primis rappresentò un ottimo isolante termico in quanto riusciva a tenere il calore all’interno e ridurre la necessità per altre soluzioni di riscaldamento. Inoltre, grazie alle sue proprietà impermeabili, creava una barriera naturale contro le infiltrazioni d’acqua, proteggendo le abitazioni dalle piogge abbondanti tipiche del territorio. Oltre alla loro funzionalità, infine, i tetti con manto erboso assumevano un importante valore simbolico, rappresentando l’armonia tra l’uomo e la natura e la profonda connessione degli abitanti con la propria terra.

La tradizionale copertura durò a lungo, almeno fino al XVIII secolo, quando iniziarono a comparire i tetti con le tegole al posto di quelli “verdi”. Le lamiere e i materiali moderni hanno così finito per prendere lo spazio dell’erba, ma l’originario rivestimento ecologico non è andato completamente perduto, al contrario. Negli ultimi anni si è affermato nell’arcipelago grazie alla formazione di un movimento attivo dedicato alla ripresa e alla conservazione delle antiche usanze.

I villaggi delle Isole Faroe dove trovare i tetti verdi più belli

In un’epoca di sensibilizzazione sempre maggiore verso le tematiche ambientali, i faroesi hanno capito che possono sfruttare i tetti erbosi per richiamare i turisti. Per questo motivo, l’arcipelago è diventato anche una meta prediletta dagli amanti dell’ecoturismo grazie a una sorprendente integrazione tra l’ambiente, l’architettura e l’uomo. Non è un caso che la principale struttura culturale dell’arcipelago, la Nordic House, abbia il proprio tetto completamente ricoperto d’erba, come vuole la tradizione. Dove sono i villaggi dove vedere e fotografare i tetti verdi più belli?

Da non perdere sono sicuramente Kirkjubøur, un villaggio storico che ospita le rovine della cattedrale di San Magno, Saksun, famoso per le sue case tradizionali affacciate sul fiordo di Tjörnuvík e la capitale Tórshavn, la quale ospita diverse case con tetti verdi tra cui il Parlamento faroese e la Nordic House.