Non solo un affascinante centro storico adagiato sulle rive del Danubio: la città di Budapest è molto di più, e negli ultimi anni si è trasformata in un vero e proprio museo a cielo aperto. Passeggiare lungo le sue vie significa vivere un’esperienza indimenticabile, perdendosi tra le decine di murales realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo. Scopriamo quali sono le più belle (e famose) opere di street art da visitare.
Budapest, un museo a cielo aperto
La città di Budapest, capitale dell’Ungheria, è ricca di sorprese meravigliose: il suo centro storico, che si specchia sulle acque scure del Danubio, vanta un gran numero di architetture famose in tutto il mondo, ma anche di musei di grande rilevanza. Forse, quello più importante è però il museo a cielo aperto in cui l’intera città si è ormai trasformata, offrendo ai visitatori uno spettacolo affascinante senza bisogno di acquistare alcun biglietto. Nel corso degli ultimi anni, infatti, Budapest ha accolto numerosi murales che ne hanno fatto una delle capitali più interessanti d’Europa per chi ama la street art.
Molti dei capolavori sono stati realizzati da Neopaint Works, un gruppo di artisti locali che lavora da anni alla “galleria d’arte” che si può visitare lungo le strade di Budapest. Alcune opere sono in bella vista, altre invece sembrano nascondersi in alcuni angoli riparati – e bisogna avere le giuste indicazioni per trovarli. È in corso anche un grande lavoro di restauro per rinnovare le facciate di alcuni edifici, lungo cui si trovano questi murales così affascinanti. La maggior parte di essi è concentrata nel Quartiere Ebraico, tra vecchie sinagoghe e piccoli negozi d’artigianato. Scopriamo i più belli.
Le opere di street art a Budapest: quali vedere
È proprio nel Quartiere Ebraico di Budapest che si trovano alcuni dei murales più famosi. Nei pressi della sinagoga, in Rumbach Sebestyén utca, possiamo visitare l’enorme ritratto dell’imperatrice Elisabetta: un omaggio meraviglioso, dipinto in svariate sfumature di viola, dove si legge la scritta Erzébetváros (“la città di Elisabetta”), che dà il nome al distretto in cui stiamo passeggiando. Poco più avanti spicca un’altra splendida opera di street art, che ritrae la squadra d’oro dell’Ungheria – guidata nel 1953 dal calciatore Ferenc Puskás. Pare abbia richiesto oltre 400 litri di colore per la sua realizzazione.
Di fronte ad esso, un murales che è rapidamente diventato il simbolo di Budapest: stiamo parlando del Cubo di Rubik, dove viene rappresentata una delle possibili soluzioni al celebre rompicapo inventato dall’ungherese Erno Rubik. Un capolavoro particolare è quello che si trova all’interno della galleria di Gozsdu, un murales dipinto su commissione per celebrare la Giornata Mondiale dei Rifugiati del 2014 (per volere dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati). È il ritratto di una ragazza pakistana, che ricorda il dolore delle innumerevoli famiglie distrutte dalla guerra.
Molto suggestivo è l’Angelo di Budapest, il murales coloratissimo realizzato dall’artista spagnolo Okuda, che ritrae il diplomatico Angel Sanz Briz: fu lui a salvare dalla deportazione centinaia di ebrei ungheresi, durante la Seconda Guerra Mondiale. Nelle vicinanze possiamo poi ammirare Love Thy Neighbour, un monito alla tolleranza che trova il suo compimento per mano dell’artista britannico Luke Embden. Infine, un’altra opera da non perdere è quella ispirata ad Alice nel Paese delle Meraviglie, ideata dallo spagnolo Dan Ferrer, lungo Kertész utca.