È giunto alla nona edizione l’Oscar Italiano del Cicloturismo che viene assegnato ogni anno alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento.
La proclamazione si tiene oggi 1 giugno a Lucca, protagonista con Viareggio dell’evento di premiazione nella Regione Toscana, vincitrice del primo premio dello scorso anno per la Ciclopedonale Puccini (la prima ciclovia musicata che, fra tradizione e innovazione, raccoglie il patrimonio culturale e naturale tra Lucca e la Versilia, raccontando la vita e i luoghi del grande compositore, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte).
A vincere, la Regione Friuli Venezia Giulia con la Ciclovia Pedemontana, il secondo premio alla Regione Calabria per la Ciclopedonale della Val di Neto, mentre al terzo posto si posiziona la Provincia Autonoma di Trento con la Green Road dei Fiori.
Menzione speciale della Giuria di Appennino Bike Tour presentato dalla Regione Liguria mentre la Menzione Legambiente premia la Regione Sardegna, alla sua prima vittoria, per Il Cammino Minerario di Santa Barbara.
Infine, la Menzione speciale della Stampa va alla Campania per La Via Silente.
Conosciamo meglio, allora, le tre ciclovie più belle d’Italia.
Prima classificata: la Ciclovia Pedemontana, Regione Friuli Venezia Giulia
La Ciclovia Pedemontana del Friuli Venezia Giulia è un percorso di 180 chilometri tra Sacile e Gorizia (che sarà Capitale europea della Cultura 2025).
Segue la linea immaginaria che delimita l’arco alpino regionale attraverso un territorio di elevato valore paesaggistico, ricco di punti di interesse storico, artistico ed enogastronomico: le spettacolari Dolomiti Friulane, Patrimonio Unesco, la riserva naturale del Cornino, città medievali come Gemona e Pinzano al Tagliamento, l’arte longobarda di Cividale del Friuli, sito Unesco, le pregiate aree vitivinicole della DOC Grave, Colli Orientali del Friuli, Isonzo e Collio e ben sette dei tredici presidi Slow Food della Regione.
Il tracciato è adatto a tutti per il fondo estremamente confortevole, le pendenze medie inferiori al 2%, i servizi e l’assistenza. In particolare, la prima metà del percorso si snoda parallelamente alla ferrovia turistica Sacile-Gemona, consentendo ai cicloturisti di utilizzare treni con materiale storico.
Seconda classificata: la Ciclopedonale della Val di Neto, Regione Calabria
La Ciclopedonale della Val di Neto corre per 42 chilometri lungo l’antica mulattiera sull’argine sinistro dell’omonimo fiume, dall’antico sito termale di Bruciarello fino alla foce sul Mar Jonio, in un’area dell’antica Magna Grecia ricca dei profumi, dei sapori e dei colori della macchia mediterranea. È una green road a uso esclusivo di pedoni e biciclette che attraversa il territorio di sei comuni del Marchesato crotonese: Caccuri, Belvedere di Spinello, Santa Severina, Rocca di Neto, Scandale, Strongoli.
È anche un esempio di turismo responsabile, realizzata con attenzione alla sostenibilità nella pianificazione e scelta dei materiali eco-compatibili, come nel caso della passerella di San Rocco, che integra alla perfezione natura e architettura.
Numerosi i punti di accesso che ne facilitano e diversificano l’utilizzo: è, inoltre, particolarmente ben attrezzata con servizi a uso del cicloturista e del viandante, inclusi aree fitness e capanni per
l’osservazione della natura; numerose anche le attività sportive e di accoglienza.
Terza classificata: Green Road dei Fiori, Provincia Autonoma di Trento
La Green Road dei fiori è un percorso ciclopedonale che unisce in un unico itinerario la Val Rendena e la Valle del Chiese, 57 chilometri da Carisolo fino alle sponde del Lago d’Idro. La Ciclovia della Val Rendena è un nastro disegnato e ben integrato in uno scenario alpino di grande suggestione, nel Parco Naturale Adamello-Brenta, che costeggia il fiume Sarca, mentre la Valle del Chiese è la terra delle sette Pievi e tante sono le testimonianze artistiche lungo il percorso.
Si tratta di una ciclabile ancora più suggestiva durante il periodo della fioritura, con oltre 600 specie di fiori che compongono un’incredibile tavolozza di colori, comprese rare orchidee che crescono sulle rive dei laghi.
Nelle zone boscose faggete, frassino, il sambuco, l’odoroso tiglio di monte che dà un ottimo miele. Non mancano anche alcuni borghi storici e i musei e i siti che riportano i segni lasciati dalla Grande Guerra: camminamenti, trincee e postazioni per i quali la Ciclovia rappresenta un ottimo punto di partenza.
Tra i tanti servizi a disposizione del cicloturista, anche un bus navetta sulla via del ritorno.